[Hentai tales 2019] Il tesoro nascosto parte 2

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    Nome utente: Hina - Poppezinga
    Personaggio scelto: Lady Ganon & Artemis Hekate
    Titolo dell'opera: Il tesoro nascosto

    Questo è un racconto diviso in due parti: questa è la seconda parte scritta da me, mentre la prima parte è stata scritta da Amaterasu, che potete trovare QUI


    Era da tempo che non si vedevano giovani Saggi del lumen così pazzi e arroganti da entrare in territorio nemico pensando di poter vincere e tornare senza un graffio a casa. Era altamente probabile che Lars, quel giovane ragazzo stava facendo di testa sua, magari per poter fare colpo sui Saggi anziani, scordandosi totalmente che non bisognava mai farsi influenzare dal proprio pregiudizio. Era stata Artemis a percepirlo prima di lei ed a preparare il piano per acciuffarlo. Era stato facile, fin troppo facile al punto che Desdemona iniziò a preoccuparsi, pensando che poteva essere un diversivo per distrarle da un obbiettivo più importante. Non voleva sottovalutarli, già una volta avevano decimato il clan delle streghe di umbra, non potevano permettersi di farli vincere di nuovo. Avrebbe spremuto da quel ragazzo ogni informazione possibile. Avanzava con passo pesante nei corridoi della scuola, uno di quelli a cui si poteva accedere solo tramite un trucco magico per poter tenere separate le zone scolastiche normali da quelle in cui invece agivano le streghe. Aveva chiesto ad Artemis sua fidatissima compagna di lotte di preparare il ragazzo così che poi lei potesse interrogarlo. Era sottinteso che si riferisse alla stanza adibita apposta per tenere segregati i loro nemici. Le rune magiche incise nelle mura e nella porta servivano a non far trapelare nessuna traccia energetica, così che non potessero mandare messaggi magici o qualcosa di simile. Vide uscire Artemis dalla stanza con un aria divertita e soddisfatta, era evidente che si era sollazzata con lui. Si scambiarono uno sguardo complice.
    << Assicurati che nessuno venga ad interrompermi per favore. >> disse Lady Ganon con tono serio rivolgendosi a lei. La strega compagna annuì decisa aprendogli la porta della stanza, mentre Desdemona attraversava lo stipite della porta Artemis ghignò maliziosa verso di lei.
    << E’ giovane ed inesperto, una vera tentazione… >> Artemis enfatizzo particolarmente le ultime due parole per trasmetterle il peso provocante che voleva dargli. Desdemona si voltò verso di lei lanciandole una occhiata di rimprovero, era ovvio che Artemis stesse alludendo a qualcosa di strano e ne ebbe la conferma dalla sua piccola risata che fece mentre richiudeva la porta alle spalle di Desdemona. Lars era legato ad una sedia robusta costretto ad una posizione scomoda che lo costringeva a stare con la schiena inarcata, la testa penzoloni dallo schienale, le braccia erano legate su un supporto che gliele teneva spalancate, le gambe bloccate contro i piedi della sedia. Era totalmente nudo e sulla pelle c’erano ancora i segni arrossati delle corde che aveva usato prima Artemis per bloccarlo. Quando sentì il rumore dei tacchi che echeggiavano sul pavimento Lars sollevò la testa per guardare verso di lei, strabuzzò gli occhi per la sorpresa. Con timore si accorse che era una donna imponente, altissima. Lars si ritrovò a fissarla mentre gli si avvicinava. Osservò la bellezza della strega, notando la sua veste particolare che lasciava vedere le sue cosce muscolose ed armoniose che si contraevano ad ogni passo, una porzione di addome perfettamente scolpita. Una scollatura a forma di rombo mostrava i seni abbondanti che oscillavano morbide in netto contrasto con quel corpo allenato tipico da guerriera. Lars aveva sentito che aveva una certa età, e l’appellativo di “principessa” gli aveva fatto immaginare tutta un’altra cosa, non quella giunonica donna che non somigliava affatto ad una indifesa principessa. Lei gli si avvicinò con uno sguardo altezzoso, tipico di chi stava guardando un verme che si contorceva fuori dalla terra. Fece scorrere le sue unghie partendo dal ginocchio passando sulla coscia, sull’addome scolpito, sul petto, trasmettendo brividi sempre più intensi al ragazzo poiché Desdemona aveva intriso le sue dita di energia magica. Lo vide agitarsi, cercava inutilmente di scostarsi da quel tocco che iniziava ad inorridirlo. La mano si fermò sulla sfera oscura che gli ostruiva la bocca e gli strappò via il bavaglio facendogli prendere un profondo respiro. Desdemona iniziò a capire cosa aveva voluto dire Artemis: il ragazzo era attraente, il suo fisico allenato catturava il suo sguardo, e l’espressione smarrita che aveva lo faceva somigliare ad un trofeo che poteva gustarsi.
    << Avanti non perdiamo tempo, parla! Come facevi a sapere dove era custodito il tesoro? >> fece Desdemona sbrigativa, ottenendo come risposta una piccola risata divertita da parte del ragazzo.
    << E’ stato facile, voi luride streghe non siete in grado di nascondere una cosa del genere. >> affermò con un ghigno malefico, non aveva resistito all’ebbrezza di insultare una principessa di umbra. Gli costò però un ceffone dato con forza che gli fece sanguinare l’interno della bocca. Quel gesto violento pompò adrenalina nel corpo di Lars che si ritrovò a guardarla in cagnesco, si voltò verso di lei, sputò il sangue che si era raccolto nella bocca mancando però il bersaglio. Desdemona gli afferrò i capelli tirandoli per costringerlo a tenere la testa sollevata, con il collo virile teso pronto per essere reciso. Lars strinse i denti per soffocare un mugugno di dolore.
    << Luride? Voi saggi siete tutti uguali, dei schifosi ipocriti. Ci chiamate “luride” dite che vi facciamo schifo ma guardati, idiota! Non sei per niente credibile! >> gli spinse la testa per costringerlo a guardare verso il basso dove con immensa sorpresa avrebbe visto il proprio pene totalmente in erezione. Lars era destabilizzato, si sentiva come se avesse perso il controllo del proprio corpo, non aveva ancora l’esperienza di resistere al fascino di una strega ed alla loro subdola magia che aveva fatto reagire il suo corpo in automatico, come un riflesso incondizionato.
    << Bugiarda! Sei stata tu, mi hai fatto un maleficio! >> fece Lars indignato, umiliato dal suo stesso corpo. Desdemona rise di gusto lasciando la presa sui suoi capelli per spostarsi davanti a lui. Sollevò una gamba e gli piazzò la suola della scarpa contro il suo membro, mentre il tacco si sarebbe posizionato sui testicoli, minacciandolo crudele di schiacciargliene uno con un gesto leggero che lo fece irrigidire. Mosse il piede iniziando a masturbarlo con la suola della scarpa solo per poter sentire il suo affanno aumentare, vedere il suo volto colorarsi di un rosso acceso per l’eccitazione crescente e la vergogna. Da quella angolazione Lars riusciva a vedere il monte di venere di Desdemona coperta dalla sottile stoffa del suo abito, le sue cosce lunghissime e perfette, la fossetta dell’inguine che gli accese l’immaginazione per fargli indovinare le forme di quella femminilità nascosta. Il suo corpo lo tradì facendogli pulsare il pene sotto quella crudele scarpa. Lei se ne accorse e gli sorrise feroce.
    << Io non ti ho fatto proprio niente, ma diventerò molto crudele se continui a perdere tempo.>> fece sminuendolo con un tono di voce annoiato, poi divenne più crudele schiacciando il pene contro il suo ventre con forza mentre il tacco si frappose fra i testicoli facendolo sbiancare per il pericolo imminente.<< Parla! Mostrami che vali qualcosa perché ti giuro che non vedo l’ora di togliere dalla faccia della terra un altro di voi. >> divenne più aggressiva anche con la voce, premette il tacco sui testicoli facendolo ululare di dolore e di rabbia.
    << Era solo un sospetto all’inizio! >> rispose Lars in un rantolo, sperando che darle piccole briciole alla volta la facesse diventare meno irruenta. Desdemona allentò la pressione sui suoi genitali per poi togliere il piede da lì. Lars tirò un sospiro di sollievo che si smorzò quando si accorse che Desdemona salì sulla sedia ribaltandola per farlo cadere con la schiena al suolo, la testa gli batté sul pavimento e prima che potesse lamentarsi si ritrovò davanti alla faccia il bacino di Desdemona, poco dopo sentì la forte presa delle sue cosce calde e muscolose contro le guance. Si maledì nel sentire un brivido di piacere attraversarlo, lui era un saggio non doveva sentirsi attratto da lei, ma la sua erezione continuava a negare i concetti a cui lo avevano addestrato. Si sentiva umiliato, prima da quella maledetta strega dai capelli argentei e adesso la principessa dai capelli rossi come il fuoco. Desdemona gli lanciò una occhiata eloquente, voleva che continuasse a parlare ma lui smise di parlare, ed ogni tanto guardava quella curva della stoffa che disegnava le labbra vaginali di Desdemona: due morbide cunette che avevano un aroma irresistibile. Lei ridacchiò di nuovo divertita.
    << Mi desideri vero? >> fece Desdemona con un nuovo sorriso feroce. Lars reagì strattonando le braccia e le gambe per cercare di liberarsi, guardando con rabbia crescente Desdemona che continuava a deriderlo. Lars non voleva farsi usare come prima, non voleva mostrarsi di nuovo debole alle umiliazioni di una dannata strega.
    << Mai! Mi fai schiffnngh! >> protestò con veemenza, ma la sua bocca venne tappata dalla curva femminile che si premette prepotentemente contro le sue labbra. Lars sentiva chiaramente la morbidezza di quella carne femminile premersi contro la sua bocca. Desdemona attese che si ribellasse che la mordesse ma non lo fece, allora volle dimostrargli quanto fosse debole incantando con la magia la stoffa che copriva il suo sesso femminile facendo diradare i filamenti di stoffa su di esso. Al contatto diretto con la sua pelle e inspirando a fondo gli odori della sua femminilità Lars sentì le vertigini, il desiderio carnale ubriacarlo ed invece di morderla tirò fuori la lingua per saggiare quelle dolcissime labbra vaginali. Fu avido e aggressivo da subito come se avesse voluto usare la lingua come arma contro di lei. Desdemona si lasciò sfuggire un piccolo verso di piacere che incoraggiò il ragazzo ad impegnarsi per strapparle un vero e proprio gemito. Leccò facendosi spazio con la lingua fra le labbra vaginali, solcava la sua carne tirando verso l’alto la lingua per cercare la clitoride che tormentò con la sua lingua bollente. Muoveva il bacino verso l’alto come se il suo cazzo cercasse disperatamente uno sfogo. Desdemona iniziò ad ancheggiare su quella bocca che si fece sempre più abile, si lasciò leccare ed esplorare da quella lingua disperata, rabbiosa di chi non voleva ammettere che gli piaceva. “Maledette streghe” continuava a pensare lui, ma non si fermò voleva sentirla venire, usò il mento, il naso le labbra e la lingua, beveva ogni goccia di quei umori irresistibili. Desdemona non avrebbe mai immaginato ma quel dannato ragazzino ci sapeva fare e la sua rabbia lo aiutò a dare il meglio perché riuscì a farla arrivare ad un orgasmo, rendendo Lars sempre più affamato e ubriaco di desiderio. Quando Desdemona si sentì sazia si alzò liberando il suo volto dalla sua presenza e ciò che vide la deliziò profondamente. Il volto impiastricciato dai suoi umori avevano reso le sue labbra lucide, il suo sguardo ricolmo di desiderio e confuso lo rese incredibilmente eccitante. Tirò di nuovo su la sedia e notò che la sua erezione scalpitava più dura e gonfia che mai. Gli si sedette in braccio premendo appositamente la sua figa umida di umori contro l’erezione, spingendoglielo contro il ventre in una morsa perversa. Lars rantolò di nuovo ma questa volta di folle desiderio. Faceva forza sulle cosce per spingersi contro di lei e far sfregare anche se di poco il suo cazzo contro quella carne bollente e bagnata, sentendosi insoddisfatto e più affamato che mai di sesso. Il suo respiro era pesante e Desdemona continuava a sorridere soddisfatta.
    << Avanti continua, come facevi a sapere dove andare? >> chiese Desdemona premendosi contro di lui per sentirlo pulsare contro la propria carne. Lars negli affanni spiegò che in realtà era solo un sospetto, non aveva idea di cosa avrebbe trovato nascosto nella scuola, aveva seguito delle tracce energetiche particolari, anche se gli avevano detto di non muoversi da solo. Non avrebbe mai potuto immaginare di trovare proprio loro nella scuola. Era quindi una banale coincidenza. Desdemona si sentì sollevata nello scoprire che i saggi quindi non avevano ancora scoperto il loro nascondiglio e che non c’erano in atto piani diabolici. Per premiarlo si sfregò un poco contro di lui, ma non voleva di certo soddisfarlo, quindi mordendosi il labbro per resistere alla tentazione, si alzò in piedi decidendo di lasciarlo a bocca asciutta. Lars si agitò, il suo cazzo doleva per quanto era duro, aveva bisogno di scopare ma quella maledetta strega lo stava lasciando legato lì. I suoi occhi si inumidirono stringeva i denti sentendosi impotente, voleva strappare quella prigionia gettarsi su di lei e stuprarla ma non poteva fare niente. Lei era sempre più vicina alla porta di uscita e la rabbia di Lars esplose.
    << Fossi in te non canterei vittoria! Anche noi sappiamo usare l’energia delle lanterne, avete i giorni contati! Hai capito? Morirete tutte! >> Desdemona si fermò, esitò un momento poi si voltò verso di lui e sorrise di nuovo ferocemente.
    << Staremo a vedere. Tu intanto diventerai il mio giocattolo. >> non aggiunse altro si chiuse la porta alle spalle con un tonfo.
    << Allora? >> chiese Artemis ghignando maliziosa << possiamo tenerlo? >>
    Desdemona si voltò verso di lei e sorrise. << Sì >>
     
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