[Hentai Tales 2019] La nascita del futuro

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  1. Thrasir
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    CITAZIONE
    Nome utente: Thrasir
    Personaggio scelto: Vel'Zozz - Sheba De Jarjayes
    Titolo dell'opera: La nascita del futuro

    Analisi fisica del soggetto A-0001: Battito regolare – Respirazione regolare – Muscolatura in leggera tensione – Temperatura corporea in aumento…Analisi fisica del soggetto A-0001: Battito regolare – Respirazione regolare – Muscolatura in leggera tensione – Temperatura corporea in aumento…
    Una lunga fila di schermi illuminava quella stanza che altrimenti sarebbe stata pervasa dall’oscurità più totale, senza far comprendere cosa nascondesse al suo interno. Un enorme teca cilindrica faceva la sua comparsa nel mezzo di quell’ammasso di ferro ed acciaio liscio e lucido che faceva da sfondo. Appena la luce degli schermi calò di intensità fu finalmente possibile capire cosa vi fosse all’interno: un grumo di massa organica viva, dal colore violaceo, cresciuta tutt’attorno al corpo di quella che poteva essere identificata come una donna, completamente nuda, coperta solamente in viso da quella stessa sostanza che respirava. Un rumore di passi si sarebbe levato dall’oscurità, mentre il contorno di due figure facevano capolino dalla porta di ingresso, che si sarebbe richiusa subito dopo. Una creatura tentacolota, che si librava da terra, con al centro un enorme occhio indagatore, di cui era difficile comprendere l’espressione. L’altra una donna, dalla pelle scura, con un abito bianco che la copriva nella sua interezza, pelle liscia, lineamenti perfetti. Sembrava quasi fosse stata scolpita a mano, priva di alcuna imperfezione…e forse non si era poi così lontani dalla verità. Il kaiju mostruoso si sarebbe avvicinato alla teca, posando uno dei suoi tentacoli sul vetro, restando in quella posizione pochi attimi, prima che qualcosa si muovesse. L’ammasso organico sembrò rispondere ad un impulso lanciato da quella stessa creatura, iniziando a ribollire e contorcersi, per poi scoprire il volto della donna prigioniera. I capelli completamente umidi e bagnati da una sostanza appiccicosa, lo sguardo spento e rassegnato, mentre una enorme boccata d’aria entrò nella sua bocca, tra quelle labbra così carnose e sensuali, riempiendo la cassa toracica che non fece altro che esporre nella loro interezza le curve di quei seni prosperosi.
    Iniziamo…
    La donna dall’abito bianco si spostò sulla console di comando alla base degli schermi, iniziando a premere qualche tasto, i quali mostrarono subito i loro effetti. Lunghi cavi vennero calati all’interno della teca, estranei alla massa organica che già lì dentro risiedeva. Sembrava quasi che la biologia e la robotica si stessero fondendo all’interno di quella gabbia invisibile. I cavi avevano alla loro estremità una serie di aghi che si posizionarono sulla sommità dei capezzoli, delle tempie e dell’intimità della prigioniera. Su uno degli schermi, all’improvviso, un volto digitale fece la sua comparsa, urlando nella più completa disperazione, sperando di essere ascoltato, senza però alcun risultato se non un brusco spegnimento dopo pochi attimi. I cavi perforarono la pelle dalla donna, facendola urlare di dolore e risvegliandola da quel torpore momentaneo in cui era stata indotta. Cercava invano di liberarsi, piegando braccia e gambe, ma l’unica cosa che sentiva era un enorme calore dentro di lei, mentre la muscolatura si faceva sempre più pesante e gocce di sudore andavano a perlinare la pelle della sventurata. Era chiaro che quegli aculei non erano altro che delle siringhe che stavano iniettando qualcosa all’interno della prigioniera, un potente afrodisiaco a cui difficilmente avrebbe potuto resistere. Nel vedere la povera ragazza dimenarsi nella rabbia e nella paura, uno dei tentacoli della creatura misteriosa andò a cingere la vita della donna dall’abito bianco, cercando di attirarla a sé. Per loro sembrava quasi un momento romantico, un attimo da festeggiare e da imprimere nella propria memoria, come se fossero in procinto di generare una prole tutta loro, un evento unico ed irripetibile. La donna si lasciò trasportare, andando ad accarezzare i bordi di quell’occhio così bestiale eppure così rassicurante, mentre altri tentacoli si facevano sempre più avidi sul braccio e sulla caviglia della sposa.
    All’interno della cupola di cristallo anche la massa organica iniziò a reagire, sentendo come la ragazza si stava eccitando, rispondendo quindi a quello stimolo facendo crescere un enorme asta di carne, pulsante di energia bluastra che andava a pulsare nelle vene e nelle arterie che la animavano. Sheba, terrorizzata, riprese le forze per alcuni attimi, riuscendo, non si sa come, a liberare una delle mani dalla presa di quel mostro, riuscendo ad allungarsi abbastanza da sfiorare il vetro che la separava dalla libertà. Ma fu un semplice attimo, dato che poi venne ricacciata indietro, con ancora più forza, lasciandola ormai priva di alcuna speranza, mentre con un movimento netto e deciso, quella verga si infrangeva contro le porte della sua intimità, facendo breccia senza alcuna esitazione nell’utero della ragazza, deformandole il ventre. Allo stesso tempo il kaiju, ormai eccitato a sua volta nel vedere come tutto procedeva come calcolato, avrebbe iniziato a strusciare uno dei propri tentacoli sul fiore della donna, anch’essa eccitata da quel momento, visto quanto velocemente si stava bagnando. Quel corpo di plastica, alla fine, aveva pur sempre degli stimoli umani. Con uno strattone venne sollevata da terra, portando l’intimità ad esporsi completamente, con il corpo parallelo al suolo, le gambe divaricate e quell’enorme occhio che sondava e studiava quell’entrata forse anche troppo conosciuta. I tentacoli avrebbero iniziato a stimolare le labbra della donna dall’abito bianco, mentre un altro si posizionava sul clitoride, circondandolo e strattonandolo con forza. I gemiti rilasciati dalla cyborg venivano accompagnati da quelli della ragazza, che a sua volta poteva osservare il consumarsi di quella scena, mentre dopo alcuni secondi le pupille scomparivano completamente dalle orbite, lasciando semplicemente spazio alla sclera, candida e pura. Attimi di passione ed amore perverso per due donne forse in parte simili ed in molte altre parti differenti, ma che alla restavano pur sempre donne. Il kaiju andò quindi a penetrare la sua consorte in quegli attimi finali mentre la disperata veniva riempita da una sostanza nerastra e lucida, che invece di cadere a terra iniziò a coprire il corpo della ragazza, entrando anche nei polmoni ed in ogni altro orifizio disponibile. Intanto la cyborg ci mise poco a raggiungere l’orgasmo, vista la veemenza del suo mostro, che senza troppa grazia, la fece cadere a terra, priva di forze, ma piena di molte altre sensazioni. Nuovamente si sarebbe avvicinato alla teca di vetro, toccandola ancora, lanciando un nuovo segnale a quella sostanza organica, che rispose in modo aggressivo, sciogliendosi a poco a poco, autodistruggendosi. La ragazza, completamente coperta da quella sostanza nera, venne lasciata in piedi all’interno della teca, mentre a poco a poco recuperava il colorito normale della propria pelle, come se quell’inchiostro fosse assorbito al suo interno. Appena aprì gli occhi fu chiaro che ciò che era nato lì dentro era qualcosa di unico. Le iridi erano divise in tanti piccoli rettangoli dal colore viola intenso, mentre ora, sulla schiena, tre paia di tentacoli facevano la loro comparsa. Il copro perfetto e privo di malformazioni, al pari della donna dall’abito bianco, si mosse in avanti, toccando a sua volta il vetro della teca, facendolo in mille pezzi in pochi istanti. Il kaiju era meravigliato, il primo ibrido tra evoluzione e scienza era nato, qualcosa di unico e superiore che nessuno avrebbe potuto fermare. Nemmeno gli stessi creatori…

    Edited by Thrasir - 23/11/2019, 13:50
     
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