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.CITAZIONENome partecipanti: Seiichi Kinoshita vs Sheba De Jarjayes
Livello partecipanti: 3 vs 2
Energia partecipanti: Raijin vs Fury
Numero di partecipanti: 2
Livello del Potere: 3 vs 2
Abilità Fisiche G1: Tutte al 3 tranne Gigas 4
Abilità Fisiche G2: Tutte al 3 tranne Gigas, Mach, Energy 4
Tecniche Personali G1: Crash The Party - Breach The Walls - Reap The Weak - Hunt The Meek - Shatter Their Hope - Force Your Way - Prove Their Worthlessness - Nullify Their Victory - Hound Down The Prey - Send Them Off - Unleash - Arm - Raze
Tecniche Personali G2: [ERROR_ACCESS_DENIED] - [ERROR_BAD_LENGTH] - [ERROR_REQ_NOT_ACCEP] - [ERROR_PATH_NOT_FOUND] - [ERROR_TOO_MANY_OPEN_FILES] - [ERROR_ARENA_TRASHED] - [ERROR_BAD_FORMAT] - [ERROR_NO_MORE_FILES] - [ERROR_SECTOR_NOT_FOUND] - [ERROR_GEN_FAILURE]
Arti Magiche/Occulte G1: Ninjutsu #2,4,5,7,8,10,13,15,16,17; Rinjutsu #1,2,4,8,9,14; Geomanzia #5,7,8,12,13,17,19; Sephiroth #1,3,5,8,9,13
Arti Magiche/Occulte G2: Ninjutsu #1,2,4,5,8,13,14,15,17; Rinjutsu #1,2,5,6,8,9,11; Kearinomanzia #1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,14,15,16,17
Armi & Equipaggiamento G1: Govelu (Impatto+), Libro delle arti di Umbra, Red Cyclop (3 usi), 15x Segnalatori, Radar (3 usi), 1x Droga: Tonico energetico
Armi & Equipaggiamento G2: //
Luogo: Uno chalet che essenzialmente separa la strada dalla spiaggia, affacciandosi su entrambe. L'edificio è un rettangolo lungo complessivamente circa 27 metri e largo 14, alto 5. Le mura, il soffitto e buona parte dell'arrdamento è in legno e ricorda molto strutture tropicali. L'interno è ben illuminato dal sole che splende cocente e alto in cielo, i suoi raggi passando abbondantemente attraverso le larghe e molteplici entrate della struttura.
"MA CHE VUOL DIRE?!"
Un urlo riecheggiò all'interno dello chalet 'vizi e virtù' quella mattina, un grido che portava con sé una quantità spropositata di meraviglia... meraviglia con un lieve pizzico di furia. Seiichi rimaneva in piedi esterrefatto davanti il bancone di quel piccolo paradiso. Portava un vestiario che sicuramente rendeva giustizia alla sua eleganza, ma che di certo non aiutava con l'afa che vi era quella giornata, il sole bollente rendendogli quella permanenza temporanea un vero e proprio inferno, specialmente visto come ormai si fosse acclimato al gelo di Londra. I capelli lunghi raccolti in una piccola coda di cavallo aiutavano sicuramente a soffrire di meno quel calore, così come le maniche corte, ma per salvaguardare la sua immagine aveva scelto di optare per i pantaloni lunghi, una scelta della quale si era terribilmente pentito.
"Che ti gridi? Risparmiati la scena per il tribunale e vattene!"
Dall'altra parte del bancone, dietro di esso, una donna dai lunghi capelli rossi e le forme più che generose, indossante abiti decisamente troppo attillati, rispondeva alla trattenuta rabbia dell'uomo con un'ostilità e indifferenza quasi surreale, chiaramente riferendosi a lui e trattandolo come se si conoscessero fin troppo bene. Alla risposta d'ella, il Kinoshita non poté far altro che portarsi entrambe le mani al volto, premendosele contro di esso a palmo aperto mentre le tirava giù con forza, quasi come se stesse tentando di sfogarsi invano su sé stesso, facendo un profondo respiro nel mentre. Chiuse gli occhi prima di farne un altro, portando una mano dentro la tasca dei pantaloni e ricacciando da essa il proprio cellulare, sbloccando lo schermo e poi poggiandolo sul bancone, girandolo in modo che potesse leggere anche la sua interlocutrice.
"Li leggi questi messaggi? Sei TU che mi chiedi E-S-P-L-I-C-I-T-A-M-E-N-T-E" Chinato lievemente in avanti, premeva ripetutamente contro lo schermo del cellulare battendo il dito con forza contro di esso mentre scandiva le proprie parole a voce alta. "di venire a casa tua per farlo." Tornò ad utilizzare un tono di voce più consono, controllato, sussurrando l'ultima parte mentre al contempo tornava in posizione retta, seppure fosse ancora tutt'altro che calmo.
"E adesso, mi arrivano voci, notizie, e una citazione in tribunale... perché ti avrei stuprata? Hai sparso voce persino su internet!"
Fece spallucce, evidenziando il suo vero stato d'animo, mentre la fissava in attesa di risposte: era confuso. Se esisteva un momento peggiore, quello lo era sicuramente. Stava cercando di tagliare i ponti con il passato, aveva deciso di rinunciare al suo lavoro, ai contatti che aveva con la criminalità, a ciò che aveva fatto, tutto in favore di una vita nuova dedicata a perseguire i propri, veri interessi... eppure adesso, proprio a causa di questa sua rinuncia, si ritrovava a dover affrontare per la prima volta la legalità senza scappatoie, e tutto questo per un crimine che non aveva nemmeno commesso! Ironico a dir poco. Nonostante le prove fornite, i messaggi, il cellulare, la sua furia e tutto il resto, però, la fanciulla sembrava ogni attimo sempre più contrariata, l'espressione sul suo volto sempre più indispettita.
"SEI STATO TU A VOLERE QUESTO! ORA SPARISCI, O CHIAMO LA POLIZIA!"
Una controbattuta debole, priva di argomentazioni e alcun tipo di senso, qualcosa che normalmente gli avrebbe ispirato divertimento, ma che in quel caso nutrì le fiamme del suo odio. Per colpa di una simile stupidaggine come la ripicca di un'amante, avrebbe dovuto sprecare tempo a risolvere una questione simile, una vera e propria cavolata che non avrebbe fatto altro che provocargli grattacapi! Lui, che era un individuo ormai di una certa stazza, dotato di un potere non indifferente, avrebbe dovuto sprecare dio solo sapeva quanto tempo e risorse per colpa di un tradimento! Tradimento... irrilevanza, insoddisfattezza nei propri confronti. Non era abbastanza importante da poter ignorare la legge, era stato tradito, ingiustamente. Tutti quei pensieri negativi si accumularono nell'animo di Seiichi mentre silenzioso digrignò i denti, abbassando lo sguardo e stringendo fuorioso i pugni. Raggiunse un punto di rottura, e la furia che aveva trattenuto fino a quel momento lo fece scoppiare in un impeto, alzando il pugno destro e sbattendolo con tutta la propria forza contro il bancone, frantumando completamente il suo fragile legno e facendo cadere il suo stesso cellulare per terra, mentre i suoi occhi dorati rabbiosi, spalancati, brillavano di una verde luce sinistra.
"BRUTTA TROIA BUGIARDA!"
Gridò con una voce immonda, le schegge del legno conficcandosi nel suo pugno, mentre la donna dietro il bancone si abbandonava ad un grido terrorizzato, facendo qualche passo indietro per allontanarsi dalla figura del Kinoshita. Il grido d'ella fu abbastanza per risvegliarlo dalla sua momentanea discesa nella follia, e non appena si accorse di ciò che aveva fatto immediatamente guardò prima il suo pugno, poi il bancone, iniziando immediatamente a lanciare occhiate attorno a sé, allarmato. Doveva sperare di non essere stato visto, o difficilmente sarebbe riuscito a sfuggire da quella situazione con una semplice scusa di 'litigio fra amanti'.
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Odiava immergersi nel deepweb, era facile con le sue abilità trovare delle cose agghiaccianti che non la facevano dormire la notte. Voleva rendersi utile e trovare qualche notizia che riguardava Nyarlatothep, magari avrebbe potuto estrapolare le informazioni ed usarle contro di lui. Non aveva digerito cosa l'aveva costretta a fare pur sapendo benissimo fin dall'inizio chi era. Si era presa gioco di lei pensando che fosse una stupidissima ragazzina che non poteva nuocerlo. Lo stesso atteggiamento irritante che aveva Kain. Ormai era diventata una sfida personale riuscire a fare qualcosa di utile per far pensare loro che Proxy Danger poteva essere pericoloso. Certo magari fin quando pensavano che non fosse un problema poteva usarlo a proprio vantaggio ed era ciò che voleva fare ecco perché si era immersa nel deepweb. Non aveva trovato niente di niente su Nyarlatothep, fu costretta ad immergersi sempre di più nel deepweb trovando video di torture su donne innocenti, foto di bambini nudi in pose indecenti che l'avevano fatta stare davvero molto male. Di Nyarlatothep però niente, riuscì però a trovare delle informazioni interessanti riguardo un luogo in particolare dove si dicesse che veniva frequentato dai signori della mala, dove si andavano a rilassare e venivano serviti da bellissime ragazze. Provò a dare una occhiata alle ragazze per capire se potesse infiltrarsi in qualche modo, come barista appena assunta o magari mandarci Elimona, che riteneva sicuramente molto più avvenenete di se stessa. Proprio mentre esaminava le possibili "colleghe" una notizia attirò la sua attenzione, un video in cui una dipendente del bar raccomandava di fare attenzione ad un uomo in particolare che aveva osato stuprarla. Ci aveva messo in allegato anche una foto, ed un racconto inquietante di come aveva fatto a ingannarla e stuprarla. A dire il vero non sembrava molto sincera, di solito le donne stuprate rimanevano traumattizzate lei invece recitava la sua angoscia. Ma chissà magari era così piena di botulino sul volto che non riusciva più a fare delle espressioni facciali naturali.
Perché questi stupratori sono sempre così bellocci? commentò infastidita Sheba mentre guardava le immagini.
Intendi che anche Kain è belloccio? le chiese Ariel sinceramente curiosa facendola reagire indispettita, non le rispose nemmeno.
Un momento... ma quello l'ho già visto in un video di torture su una ragazza. fece agitandosi, usò i suoi guanti tecnologici per scorrere nella sua cronologia e ritrovare il video in questione dove vi era Seiichi che torturava una povera donna con un sigaro e la minacciava. Era difficile trovare i pochi secondi in cui un riflesso involontario aveva mostrato il suo volto. Non c'erano dubbi, il tizio che torturava quella ragazza era lo stesso che veniva denunciato dalla tipa che lavorava al bar. Non aveva trovato tracce su Nyarlatothep, ma aveva trovato tracce su qualcuno da poter far trovare impacchettato e infiocchettato con tanto di prove al loro amico Eloy. Ecco perché si diresse verso il locale per poter parlare con la ragazza e magari trovare altri indizi sul tipo. In ogni caso dirigersi verso quello chalet aveva anche uno scopo secondario ovvero trovare informazioni riguarda Nyarlatothep, se non trovava niente nel deepweb doveva usare il metodo tradizionale, ovvero botte e domande. Se ne stava seduta in un angolino del locale a sorseggiare una birra per studiarsi il posto e gli uomini che la frequentavano. Seduta sul tavolino più in fondo della stanza Indossava un paio di pantaloni neri attilati e comodi, una giacca hi tech a doppio petto corta simile ai giacconi di pelle da motociclisti ed un paio di pesanti scarponi. Coprì la testa con un cappuccio così da non attirare troppo l'attenzione per via della sua particolare capigliatura. Proprio mentre sorseggiava sentì una voce maschile, Sheba alzò subito lo sguardo verso la direzione dell'uomo che parlava con la ragazza al bacone e lo riconobbe subito. Era quel tizio che era stato denunciato per stupro. Seguì la conversazione inizialmente, girandosi verso la parete per poter indossare la propria maschera da Watchmen, e mettere in mostra, sul colletto della giacca, la spilla tipica del suo gruppo, uno smile con una goccia di sangue. Strano che la barista non fosse spaventata dall'uomo. Doveva sentirsi al sicuro in quel locale, come biasimarla, dopotutto era circondata da tizi pericolosi che probabilmente si sarebbero messi volentieri in mezzo per difenderla. Prima di tutti il suo datore di lavoro supponeva. Stanamente però sembravano tutti farsi gli affari propri, quindi Sheba capì che doveva agire subito, così da prendersi il diritto di picchiarlo prima che arrivasse qualcun'altro. Si alzò quindi dal suo posto e si avvicinò all'uomo con passo deciso, fermandosi un momento trasalendo per lo spavento quando l'uomo infuriato abbattè i pugni contro il bancone spezzandolo. Sheba si allarmò se l'aveva stuprata probabilmente l'avrebbe anche torturata per far ritirare la denuncia, dopotutto sapeva che ne era capace: doveva fermarlo prima che potesse di nuovo allungare le mani su di lei. Si posizionò alle spalle dell'uomo ad una distanza di circa 2 metri e mezzo da lui.
Ehi tu! fece a gran voce per attirare la sua attenzione, alzando un braccio verso di lui con l'indice accusatorio puntato verso il suo petto. Doveva dire qualcosa ad effetto, qualcosa per intimidirlo, ma si accorse che non le stava venendo nessuna idea decente e seguì il flusso dell'azione e dell'agitazione.
Stai lontano da lei, prenditela con una della tua stazza! affermò sentendosi subito dopo una scema per la frase scelta. Quel tizio era sicuramente più grosso e alto di lei, e all'apparenza più forte e robusto.
Beh hai capito no? Io sono Proxy Danger e ti impedirò di fare del male a quella donna, pagherai per i tuoi crimini preparati a marcire in galera! continuò agitando il dito.
Devi lavorare sulla tua entrata in scena questa è pietosa. commentò Ariel nella sua mente.
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Tesa
Energia: 100/100
Tecniche usate: ///
Potere:
Livello 2
- Sheba può materializzare le sue Proiezioni Virtuali ad una distanza massima di 2 metri e allungarle fino ad un massimo di 5 metri al doppio della velocità dell'utilizzatrice.
- Nel punto in cui si esaurisce una delle Proiezioni Virtuali si forma un "Pacchetto Dati" per i prossimi 2 turni. Se Sheba tocca quel Pacchetto Dati, aumenterà la sua forza fisica del 50% per i prossimi 3 turni, dopodiché il pacchetto si consuma. Sheba può anche consumare il Pacchetto per potenziare una delle sue tecniche sbloccando effetti aggiuntivi. Non possono esserci più di 3 Pacchetti contemporaneamente.
- Ogni volta che Sheba raccoglie un Pacchetto Dati, i malus inflitti sul suo fisico diminuiscono di un totale massimo del 10%. (Se ha malus a più statistiche, può decidere di dividere la riduzione in multipli di 5, quindi ad esempio 5% in meno sul malus alla forza e 5% in meno sul malus alla velocità) Questo non elimina comunque ulteriori effetti che si accumulano sul suo corpo.
Note:
Edit 21/05/2019: Avevo per sbaglio incollato nella scheda status il livello del potere di livello 1 invece del livello 2.
Edited by Hina-Poppezinga - 21/5/2019, 18:10. -
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Brutta giornata. Quella si preannunciava come proprio un'orrenda giornata: non solo faceva caldo, non solo la sua amante si era rifiutata di sentire ragione, ma addirittura il suo sfogo momentaneo era stato notato. Non glie ne stava andando bene una. Si voltò non appena sentì una voce femminile richiamare la sua attenzione alle proprie spalle. Un errore clamoroso, perché non fece in tempo a girarsi che la sua ex concubina si affrettò ad alzarsi, smettendo di gridare e piuttosto sbrigandosi a rinchiudersi dentro il magazzino dietro il bancone, ovviamente chiudendo la porta a chiave. Bloccò il suo voltarsi sul posto vedendola fuggire, aprendo la bocca ma non facendo in tempo a dire nulla. Sospirando esasperato, sconfitto e amareggiato ma soprattutto incazzato, portò una mano al capo per reggerselo, ponendolo parzialmente sul proprio volto e infilandosi le dita fra i capelli, mentre finalmente finiva di voltarsi per incontrare chiunque fosse la 'coraggiosa beniamina'. La sua mano stringeva con vigore il capo, tremolante, suggerendo perfettamente quanto la situazione lo irritasse profondamente, ciònonostante, non appena vide l'arrivata non si scompose minimamente. Una ragazza, perlomeno a giudicare dalla voce, bassina per i suoi standard ma sicuramente, almeno dal fisico per quanto coperto, non spiacevole, anzi. Non le avrebbe dato più di 17 anni, a giudicare dal vestiario moderno e dalla maschera che portava. Le sue parole poi non fecero altro che confermare le sue dedizioni, mentalmente subito identificandola come una sorta di eroina-wannabe che sperava di poter sventare chissà quale atto criminale. La lasciò parlare, facendolo godere il suo attimo di gloria, mentre chiudeva gli occhi e fiatava più pesantemente, facendo grossi, lenti e profondi respiri, tentando di calmarsi. Solamente quando ebbe finito lei di chiacchierare, gettando fuori lentamente l'aria accumulata, il Kinoshita prese finalmente parola, riaprendoli. Il bagliore che li aveva invasi era scomparso, ma l'irrequietezza nel suo animo c'era ancora, era stata soltanto contenuta momentaneamente.
"Senti, Pussy Ranger."
Anche la sua voce era tornata normale, e accolse immediatamente l'approccio di quella goffa salvatrice con una provocazione che per lui era perfettamente voluta, ma che la calma e praticamente nulla ostilità nella sua voce avrebbero fatto confondere come forse un errore involontario, magari dovuto ad un errore di comprensione. Allontanò la propria mano dal volto, riportandola al suo lato, non prima però di essersela passata fra i capelli come a volerseli riordinare, nonostante fossero spettinati. Un riflesso involontario che aveva posseduto sin da piccolo, quando si sforzava di contenere la sua parte peggiore, e che con il tempo aveva anche imparato a contenere, ma che in quella situazione semplicemente gli sfuggì a causa dell'incredibile stress che stava percorrendo i suoi pensieri.
"Non so se mi hai scambiato per qualcun'altro, ma l'unico crimine del quale sono colpevole è di aver rotto il bancone dietro di me. Ammetto di aver perso la pazienza, ma la galera non ti sembra un pò eccessiva?"
Aprì poco le braccia, piegate, chinando lievemente il capo in avanti e di lato, bloccandosi in una posa tipica di chi, incredulo, sta chiedendo all'altro 'ma sei serio?'. Aveva una voglia malsana e immensa di semplicemente mandare tutto a fanculo, ignorare quella ragazzina e buttare giù la porta del magazzino per arrivare alla sua ex e spappolarle la testa contro il pavimento. Veloce, efficiente ed estremamente gratificante... ma avrebbe lasciato quella giovane come testimone, e non andava bene perché l'unica sua colpa era stata di voler immischiarsi, per il bene, negli affari sbagliati. Soprattutto, poi, doveva allontanarsi da quei metodi e correggere il proprio comportamento, per evitare di provocare grattacapi alla sua nuova 'famiglia'.
"Facciamo così:"
Con un sorriso sornione abilmente mascherato come uno dei più sinceri, teneva le mani avanti a palmo aperto rivolto verso di lei, invitando la sua giovane interlocutrice ad ascoltarlo.
"Io lascio qui sopra al bancone una somma ragionevole e abbondante per aggiustare il problema da me creato - come concorderai è giusto che sia -"
Una delle mani davanti a lui si sarebbe lievemente girata per volgere il palmo verso l'alto, come a voler indicare 'Proxy Danger' e mutamente invitando il suo consenso, l'uomo alzando le sopracciglia e osservandola.
" - e me ne vado. Che ne pensi? Bancone riparato, io non me la 'prendo' con nessuno, e siamo tutti felici."
Concluse riportando le braccia ai lati, mettendosi le mani sui fianchi in attesa di una risposta. Ovviamente, no, lui non sarebbe stato per niente felice, ma l'ultima cosa di cui aveva bisogno ora era di procurarsi altri guai con la giustizia. Anche se si trovava a Roma, sicuramente notizie dei suoi crimini sarebbero giunti anche a Londra, e alle orecchie delle streghe, cosa che lui voleva assolutamente evitare. Dubitava che sapere delle malefatte di un loro servitore avrebbe portato loro gioia. Per aver 'assalito' una donna, poi? No. Decisamente no. Non aveva minimamente pensato all'idea che quella giustiziera mascherata fosse ben più di quello che appariva, ma soprattutto, sapesse ben più di quel che sembrava. E forse questo era un bene, per tutti i presenti. Non si era mosso dalla sua posizione iniziale, solamente voltato, dunque la sconosciuta rimaneva a 2,5 metri da lui, dinanzi a sé. Alla propria sinistra una piccola parete che nascondeva il congelatore per i gelati, alla destra il muro che separava quella sala dall'altra, dietro il bancone ed infine dietro la giovane, più distante, solamente il marciapiede che si affacciava sulla strada dove numerose macchine passavano periodicamente.
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Sheba iniziava a non essere del tutto sicura di aver preso il tizio giusto. Nel video che aveva visto sul deepweb aveva dovuto zoommare molto sull'immagine e fare attenzione al riflesso del vetro di uno dei macchinari per poter scorgere il viso. Probabilmente era stata una piccola svista di chi aveva postato il video pensando che non c'era quel pezzo registrato. Sheba lo aveva notato perché aveva cercato il volto del torturatore minuziosamente, probabilmente non sarebbe bastata come prova in tribunale, ma la sua voce la riconobbe. Era la stessa voce del tizio di quel video, ecco perché si sentì più sicura di ciò che stava facendo. L'uomo si voltò verso di lei, sembrava decisamente stressato da tutta la situazione e Sheba poteva ben capirlo. Non doveva essere facile essere messo alla gogna sul web come stupratore. Chissà quante ragazze non era finite nelle sue grinfie?
Proxy Danger! Ho detto Proxy Danger! Sturati le orecchie, perché questo sarà il nome che invocherai con rabbia dalla cella dove ti rinchiuderanno. fece indispettita dal modo un poco infantile di storpiare il suo soprannome da Watchmen, uno che le aveva dato Iceringer e che le era piaciuto molto. Non le piaceva quando sminuivano il suo salvatore. Per lo meno doveva riconoscere che quel tizio non era poi una testa calda come invece il bancone aveva lasciato intendere. Sembrava disposto a ragionare, ma sapeva benissimo che gli schifosi mafiosi ingannavano sempre con le parole gli avversari per poi sparare a tradimento e bruciapelo il nemico. Da come aveva urlato terrorizzato la ragazza e di come era fuggita via, era ovvio che fosse pericoloso, non poteva permettersi di essere morbida con gli stronzi stupratori come lui.
Tsè so chi sei! Hai stuprato quella povera ragazza e torturato una povera donna che si chiamava Anna non è così? A me basta e avanza per prenderti a calci. Non ti lascerò andare come se niente fosse. affermò più decisa che mai mentre richiamava in aiuto la sua IA che iniziò a manifestarsi sul suo corpo. Ciò che avrebbe visto il suo avversario sarebbe stato come se il corpo di Sheba proiettasse una specie di ologramma che diede forma ad una figura femminile cybernetica che la sovrastava come una specie di spettro. Sheba ritirò il braccio destro indietro (quello con cui lo aveva addittato) e lo proiettò in avanti come se stesse dando un pugno a qualcuno di invisibile davanti a lei, in realtà a circa 1 metro di distanza dal suo pugno prese forma una massa sferica compatta ampia circa 1,5 metri che venne proiettato in avanti contro Seiichi, mirava con l'epicentro della sfera contro il centro del suo petto. Una mossa semplice e diretta che avrebbe fatto capire all'uomo che non stava affatto scherzando e che aveva tutta l'intenzione di pestarlo come si deve. Infondo i Watcheman agivano in quel modo: picchiavano selvaggiamente i nemici della pace e della società per dare una dura lezione a loro e per assicurarsi in un certo senso che non scappino dalla giustizia.
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Tesa
Energia: 90/100
Tecniche usate:
[ERROR_ACCESS_DENIED]
Questa tecnica consente a Sheba di materializzare una massa sferica di circa 1.5 metri che allungandosi in avanti nella direzione del colpo si abbatte contro il nemico con la stessa forza della ragazza. Il colpo può essere scagliato da diverse parti del corpo e assume più o meno le fattezze della zona che lo scaglia, Sheba può sfruttarlo usando le mani e i piedi, ma volendo potrebbe utilizzare anche altre parti del corpo come ad esempio la testa, le natiche e le tette. In questo caso però, la proiezione avrà una portata e una velocità di movimento dimezzate. Attivando questa tecnica consumando un pacchetto dati, Sheba può rendere la proiezione molto più dura e resistente del normale in modo che funga anche da protezione, inoltre le sue dimensioni aumenteranno a 2 metri di diametro.
Costo: 10
Potere:
Livello 2
- Sheba può materializzare le sue Proiezioni Virtuali ad una distanza massima di 2 metri e allungarle fino ad un massimo di 5 metri al doppio della velocità dell'utilizzatrice.
- Nel punto in cui si esaurisce una delle Proiezioni Virtuali si forma un "Pacchetto Dati" per i prossimi 2 turni. Se Sheba tocca quel Pacchetto Dati, aumenterà la sua forza fisica del 50% per i prossimi 3 turni, dopodiché il pacchetto si consuma. Sheba può anche consumare il Pacchetto per potenziare una delle sue tecniche sbloccando effetti aggiuntivi. Non possono esserci più di 3 Pacchetti contemporaneamente.
- Ogni volta che Sheba raccoglie un Pacchetto Dati, i malus inflitti sul suo fisico diminuiscono di un totale massimo del 10%. (Se ha malus a più statistiche, può decidere di dividere la riduzione in multipli di 5, quindi ad esempio 5% in meno sul malus alla forza e 5% in meno sul malus alla velocità) Questo non elimina comunque ulteriori effetti che si accumulano sul suo corpo.
Note:. -
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Chiunque fosse quella tipa, era ferma e convinta della propria decisione. Voleva farlo rinchiudere in gattabuia a qualsiasi costo. Una risolutezza ammirevole, ma che il mannaro non riusciva a capire a cosa era dovuta. Era stata di recente approvata una nuova legge che poneva i danni materiali allo stesso livello di un omicidio, della quale lui non sapeva nulla? Continuava ad osservarla perplesso, scuotendo la testa mentre tentava di capire, ma d'improvviso gli fu tutto più chiaro quando sentì il nome 'Anna'. Per un attimo smise di muovere il capo, quasi congelandosi sul posto avendo realizzato che quella che aveva davanti non era una semplice passante beintenzionata...
"... Chi?"
Rafforzò, non abbandonando il suo aspetto confuso ma piuttosto sfruttando il suo smarrimento precedente per continuare a fingersi frastornato, all'oscuro di ciò che la giovane stava dicendo. Non avrebbe mai ammesso il suo coinvolgimento, anche perché quella giovane si era presentata lì senza alcun tipo di prova o altro, additandolo immediatamente piuttosto come criminale senza sentire ragione. Era deciso a mantenere la scenata, al punto tale che quando vide la giustiziera diventare quella che dava tutta l'idea di essere una sorta di robot da combattimento, per non dire guerra, lui al contrario rimase nella propria forma umana, impassibile. Gli sarebbe stato chiaro, a tal punto, che quella non era una comune ragazzina e che anzi quella forma invocava una certa pericolosità, ma non per questo si sarebbe scomposto.
"Si può sapere che problemi hai?"
A prescindere delle sue parole, però, dovette sgranare gli occhi quando la vide ritirare il braccio destro all'indietro. Subito ogni fibra del suo corpo iniziò a gridargli di fare attenzione, che era in pericolo, di mettersi in allerta. Il suo istinto gli comandava di trasformarsi e prepararsi a combattere, ma volle fidarsi di quell'individua le cui parole suggerivano solo il desiderio di una ragazzina immatura di fare del bene.
Un errore madornale, perché quell'individua mascherata non aveva nessuna intenzione di fermarsi: vide troppo tardi la sfera davanti a sé manifestarsi, sorpreso sia dalla sua apparizione che dalla vicinanza, non poteva schivare. Non sapeva cosa fosse e non sapeva cosa aspettarsi, ma quando vide l'immenso pugno di un metro e mezzo praticamente prossimo partire da essa, non poté fare altro che frettolosamente portare il l'avambraccio sinistro sulla traiettoria di esso, evocando all'ultimo, tramite il 'rinjutsu #4: scudo crociato', uno scudo di ferro dal diametro di 40 centimetri che si frappose fra la proiezione e l'arto protetto, intercettando l'assalto. Arto che a sua volta si era frapposto fra il petto e quell'attacco. Si trattava di un movimento rapidissimo, semplicemente dovendo alzare l'avambraccio. Lo scudo crociato e quell'avambraccio avrebbero a tutti gli effetti funzionato come pilastro a difesa non solo del petto dell'uomo ma del suo intero corpo, poiché quella proiezione era immensa e sarebbe stata capace di totalmente travolgerlo se non fosse stato per quel piccolo muro di quaranta centimetri che, nonostante la durezza, fu messo a dura prova dalla forza spropositata dietro l'offensiva fermata, e che di certo non sarebbe riuscito a fare nulla se non fosse stato per la potenza fisica altrettanto enorme del licantropo dietro di esso.
"Sei pazza?!"
Abbaiò a questo punto contro la giovane, la proiezione svanendo dopo quell'attacco, lo scudo crociato ancora integro ma visibilmente piegato a causa di quell'assalto. Era stato costretto a fare qualche passo indietro a causa della forza dell'impatto, finendo essenzialmente sopra i rimasugli del bancone spezzato, ma la sua difesa di emergenza, per quanto improvvisata, aveva retto. Quella giovane non aveva dimostrato solo di essere rapida, ma anche decisamente forte.
"Credi che additarmi come un criminale, senza fornirmi prove o altro, ti dia il diritto di alzarmi contro le mani e attaccarmi in questo modo? Pensavo fossi un'eroina, ma è evidente che mi sbagliavo."
Fu allora che senza più motivo di trattenersi, rapidamente una coltre di oscurità divampò dal corpo dell'uomo, due spirali di tenebre partendo dai suoi piedi per repentinamente avvolgere tutta la sua figura e più. In pochissimi istanti, la nube svanì, e al posto di quello che prima era un robusto, alto umano, si sarebbe trovata una figura decisamente più alta, massiccia, e imponente. Gli artigli, le zanne e la lunga coda lasciavano intendere tranquillamente che quella forma non era solamente per fare scena. Teneva l'avambraccio sinistro alzato, principalmente in verticale ma lievemente in obliquo rispetto al corpo, la mano chiusa. Il braccio destro invece era parallelo al terreno, il gomito posizionato sul fianco ma leggermente dietro al torso, la mano aperta come se pronto ad afferrare qualcosa.
"Non sei nient'altro che un boia esaltato."
Parlava, ma la sua bocca non si muoveva. La sua voce era divenuta più profonda e abissale, possedendo un eco etereo quasi come se fossero in un canyon. La posa marziale adottata suggeriva compostezza e disciplina, ma queste due cose in realtà erano privilegi che si poteva permettere solamente ora che era ancora pienamente in controllo. Poteva già sentire la sua furia cominciare a crescere... la cosa non andava bene. Rimanendo fermo, concentrato e ora pienamente pronto, attendeva la prossima mossa della sua avversaria. Sembrava particolarmente affezionata al suo nome, quindi perché non istigarla ulteriormente alla violenza e a rivelare le sue carte?
"Tutto qua, Moxie Stranger?"
Davanti a lui nel mentre, dove lo scudo aveva incontrato l'attacco precedente della ragazza per poi svanire, si era formato una qualche sorta di rimasuglio energetico. Che fosse legato alla capacità di lei in qualche modo? Non poteva saperlo e doveva stare attento. A discapito di tutto, quella che aveva davanti non era una tipetta qualunque e andava trattata con serietà. Perlomeno, il lupo rispettava le capacità combattive da lei finora dimostrate, anche se detestava il suo atteggiamento.
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Sheba aveva colto subito il momento di esitazione quando aveva nominato il nome di Anna, era sicura di aver attirato la sua attenzione, ma invece di chiederle chi diamine fosse, le chiese chi fosse colei che aveva nominato, continuando imperterrito nella sua recita di innocenza. Provò perfino a farla sembrare fuori di testa chiedendole che problemi avesse. Sheba non rispose a quelle parole non si sarebbe tirata indietro per così poco. Quasi si compiacque nel vederlo stupirsi quando finalmente diede forma al suo potere, la sua intenzione era stata quella di intimidirlo e ci era riuscita. Sheba però non si aspettava di prenderlo subito di sorpresa al punto da mandare a segno il colpo, difatti l'uomo riuscì a incassare l'attacco materializzando uno scudo sul suo braccio che mise a difesa del suo torace. Era stato veloce e repentino a difendersi lasciandole intendere che aveva a che fare con un tizio che sicuramente sapeva combattere.
Non fare il finto tonto con me. Ho visto di cosa ti accusa quella donna, ed ho visto il volto sfregiato di quella povera donna mentre tu le spegnevi addosso un sigaro. rispose a gran voce facendogli capire che aveva visto un video in particolare e che sapeva fosse lui, come ci era arrivata a scoprire che era lui al momento era un mistero ma di sicuro non poteva ignorare ciò che quella misteriosa tipa mascherata gli stava dicendo. Non seppe se era per via di ciò che gli aveva detto o se perché iniziava a sentirsi in pericolo ma l'uomo emanò oscurità dal proprio corpo e poco dopo lo vide mutare e trasformarsi in una creatura dall'aspetto di un lupo. Sheba sgranò gli occhi per la sorpresa, poi digrignò i denti per la rabbia. Non era un comune essere umano, era un lupo, probabilmente un licantropo o chissà che diavoleria fosse. Chissà perché scoprire che non era umano la mandò su tutte le furie.
Ah quindi è così eh? Voi stronzi non umani vi credete nel diritto di prendere e stuprare tutte le donne che vi pare! Tanto noi femmine umane siamo deboli, non rappresentiamo nessun tipo di pericolo per voi. Ci prendete, ci costringete a dirvi di non smettere e pensate che poi la donna che avete preso brutalmente vi appartiene come se fosse un giocattolo! fece sempre più rabbiosa. Era evidente che stava prioettando troppe cose di sé sul caso di quella ragazza. Seiichi non poteva conoscere i suoi trascorsi ma andare così nel dettaglio poteva risultare strano. Sheba non conosceva la verità ma in quel momento non sembrava importarle molto, accusando il licantropo di colpe che magari non aveva, facendo di lui e tutti quelli che aveva affrontato un unico fascio. Aveva ancora il braccio teso per la tecnica che aveva lanciato poco prima e con un rapido movimento del braccio da destra verso sinistra, e direzionando il braccio verso il basso, mimò una artigliata che si sarebbe poi manifestata con una nuova proiezione che disegnò 5 segmenti in aria distanti uno dall'altro 30 cm, occupando quindi nuovamente uno spazio largo ed ampio. Erano 5 artigli che si mossero in avanti che seguirono la direzione del movimento che aveva fatto poco prima Sheba, quindi posizionati in diagonale in un angolo di circa 45 gradi. La proiezione si manifestò come prima ma ad una distanza da Sheba di circa due metri così che gli artigli occupassero la pochissima distanza che rimaneva con il corpo di Seiichi ed anche un buon scarto dietro di lui. Per il licantropo le cose iniziavano a farsi più toste dato che dietro di lui aveva un ostacolo dato dal bancone e ancora più dietro lo spillatore delle birre ed il muro. Sheba invece aveva un ampio spazio di altri 4 metri circa alle sue spalle prima di trovarci un muro.
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Tesa
Energia: 80/100
Tecniche usate:
[ERROR_REQ_NOT_ACCEP]
Per attivare questa tecnica Sheba può utilizzare solo ed esclusivamente le mani, vibrando un colpo a mano aperta potrà materializzare cinque artigli affilati simili a quelli di una belva feroce, lunghi 1.5 metri e affilati come rasoi. Questa tecnica è molto versatile perché i tagli possono essere sia molto vicini tra di loro che allontanarsi molto, anche se non possono risultare più distanti di 30 cm l'uno dall'altro. L'affilatura di questa tecnica non è da sottovalutare. In funzione di come viene vibrato il colpo gli artigli si muoveranno in direzione diverse, per lasciarli in avanti Sheba dovrà vibrare il colpo di fronte a sé, se vuole attaccare ai lati invece dovrà muovere le braccia nella direzione scelta. Se Sheba utilizza un pacchetto dati per potenziare questa tecnica potrà scagliare due attacchi diversi contemporaneamente con una singola attivazione, sfruttando ovviamente due mani.
Costo: 10
Potere:
Livello 2
- Sheba può materializzare le sue Proiezioni Virtuali ad una distanza massima di 2 metri e allungarle fino ad un massimo di 5 metri al doppio della velocità dell'utilizzatrice.
- Nel punto in cui si esaurisce una delle Proiezioni Virtuali si forma un "Pacchetto Dati" per i prossimi 2 turni. Se Sheba tocca quel Pacchetto Dati, aumenterà la sua forza fisica del 50% per i prossimi 3 turni, dopodiché il pacchetto si consuma. Sheba può anche consumare il Pacchetto per potenziare una delle sue tecniche sbloccando effetti aggiuntivi. Non possono esserci più di 3 Pacchetti contemporaneamente.
- Ogni volta che Sheba raccoglie un Pacchetto Dati, i malus inflitti sul suo fisico diminuiscono di un totale massimo del 10%. (Se ha malus a più statistiche, può decidere di dividere la riduzione in multipli di 5, quindi ad esempio 5% in meno sul malus alla forza e 5% in meno sul malus alla velocità) Questo non elimina comunque ulteriori effetti che si accumulano sul suo corpo.
Note:. -
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La guardò totalmente estraniato quando l'estranea si mise ad accusarlo di stupro. Tutto ciò che seguì poi fu qualcosa di totalmente inaspettato, pensieri che non gli appartenevano e che mai, neppure durante i suoi anni di servizio alla malavita, aveva anche solo osato di pensare. Tutte le donne che aveva corteggiato e si era portato a letto le aveva sempre sedotte attraverso il proprio fascino, mai costringendole, motivo proprio per cui si trovava lì quella mattinata. Più di ogni altra cosa infatti fu proprio quell'accusa ad infastidirlo e non poco, tant'è che i circuiti verdi di energia che attraversavano la sua forma presero a brillare più intensamente.
"Ma che cosa vai blaterando?! Non mi sono mai macchiato di simili crimini, e mai me ne macchierò! Prendi le tue accuse razziste e portale da un'altra parte, mocciosa!"
Non sarebbe stato difficile percepire un certo tono di odio provenire dalle parole del licantropo. Quella che aveva davanti a lui non era un'eroina, ma ormai più che chiaramente una xenofoba fin troppo attaccata alla sua umanità per accorgersi quanto bigotte fossero le sue parole. Quando la vide aprire la mano per mimare un'artigliata, questa volta sarebbe stato pronto e soprattutto aveva una mezza idea di cosa aspettarsi: un'altra proiezione. Ironicamente, i loro poteri erano molto simili, sebbene la ragazza avesse il vantaggio di poter manifestare le sue immediatamente a distanza, anziché farle partire dal suo corpo, ma era comunque limitata proprio come lui, e cioè doveva necessariamente utilizzare il suo fisico per crearle. Repentinamente piegò le gambe, portando la sinistra lievemente in avanti, ma non lo avrebbe fatto per abbassarsi totalmente, né evitare il colpo: piuttosto, tale piegamento aveva come obiettivo quello di portare il suo petto all'altezza del bacino, piegandolo leggermente in avanti, per poi sfruttare quella nuova posizione per correre in avanti e chiudere le distanze fra lui e la straniera. Facendo ciò, avrebbe dovuto preoccuparsi solamente di uno di quei cinque tagli, quello più basso, poiché l'epicentro della proiezione, e dunque il bersaglio dell'artiglio 'centrale', era rimasto più o meno il suo petto dato che la giovane non si era preoccupata di riposizionarlo prima di menare il nuovo colpo: ciò significava che grossomodo l'artiglio più basso, ultimo, avrebbe mirato al suo bacino. In questo caso, dopo essersi posizionato, al suo petto. Tale artiglio però avrebbe trovato un'ostacolo che gli avrebbe impedito di colpire il licantropo: lo scudo crociato. Era già in posizione sul suo avambraccio sinistro, tenuto già da prima alzato. Tutto ciò che dovette fare fu una lieve torsione per voltare lo scudo quel poco da incontrare direttamente il fendente che la ragazza aveva scagliato dalla sua destra verso sinistra, quindi nel caso del lupo, ricevendolo dalla propria sinistra dove per l'appunto era la protezione, proteggendo la parte minacciata del suo fisico. Quell'attacco era sicuramente temibile e ostico da totalmente intercettare, ma una singola artigliata di quelle cinque non trasportava di certo la stessa forza di tutte quante assieme, non sarebbe riuscita a ostacolare in modo rilevante la carica del licantropo, specialmente visto come abbassatosi aveva ottenuto una stabilità ancora maggiore, come se la sua forza aggiuntiva da trasformato, per parare, non bastasse. Inoltre, non minacciava sicuramente l'integrità minata dello scudo. La distanza da chiudere era minima, quasi nulla, anche se avrebbe tentato di allontanarsi, ma dalla sua Seiichi non avrebbe avuto solo la poca quantità di terreno da coprire e l'assenza di intralci, ma anche la sua velocità innaturalmente superiore grazie al proprio potere: si trattava davvero di un movimento quasi istantaneo.
"Hai avuto la tua occasione...!"
La sua posizione avrebbe potuto far pensare che avesse intenzione di placcarla, ma non appena si sarebbe ritrovato davanti a lei, il lupo avrebbe cercato di sfruttare l'altra sua mano già pronta e in posizione: quella destra, aperta, il cui braccio era rimasto parallelo al terreno. Come una serpe infatti avrebbe cercato di fiondarsi sul polso del braccio destro della ragazza: polso che si trovava precisamente di fronte alla destra del mannaro visto l'attacco appena scagliato, ed esattamente davanti alla sua mano, a causa del fatto che la sconosciuta lo aveva abbassato per menare quell'artigliata. Si sarebbe trattato di un'altro movimento molto minimo ed immediato, la distanza fra mano e bersaglio praticamente inesistente, e se fosse riuscito ad afferrare il polso di lei, si sarebbe assicurato di stringerlo con tutta la propria forza del suo braccio, ma non si sarebbe limitato a ciò: immediatamente infatti avrebbe tirato, l'avrebbe strattonato verso il basso, per la precisione lievemente torcendo il proprio torso verso la propria destra in modo da anche sfruttare il momentum del suo corpo per spingerla verso il basso, piegando il ginocchio sinistro abbastanza da inginocchiarsi mentre il destro rimaneva distaccato dal terreno, la pianta del piede destro fermamente a terra, usando anche la forza di gravità come propria alleata. Durante questa vera e propria proiezione - non una dovuta al potere ma vera e propria arte marziale - ovviamente la mano sinistra del licantropo non sarebbe rimasta a far nulla: piuttosto, già chiusa a pugno e l'avambraccio posizionato in verticale, avrebbe cercato di chiudere le distanze con la spalla destra della giovane, sfruttando il pugno quasi come se fosse una vera e propria testa di martello. Incapace di contenere la sua furia, inavvertitamente avrebbe impresso in tale attacco anche una quantità non indifferente di energia, attivando la tecnica 'Crash the Party', il suo odio nutrendo la sua forza e inondando il suo arto con la stessa energia oscura che circondava il licantropo, aumentando spropositamente la forza bruta e d'impatto di tale assalto, dando vita ad una proiezione verdastra che avrebbe seguito fedelmente l'offensiva.
"Chi ti da' il diritto di giudicarmi in base alla mia razza? La tua umanità, o forse la tua 'giustizia'? Sciocca!"
Quella giovane si sarebbe ritrovata in una posizione molto più scomoda di quella che credeva potesse essere quella del licantropo, ovvero con lui addosso senza vie di fuga, e ostacolata nei suoi movimenti dal suo stesso corpo. Se la proiezione del mannaro fosse riuscita, lei si sarebbe ritrovata con il petto a terra di fianco a lui su un ginocchio, e lui ovviamente non le avrebbe mai, per nessun motivo al mondo, permesso di liberarsi dalla sua presa. Il suo approccio e parole ancora suggerivano una certa lucidità mentale, ma era chiaro che ogni parola pronunciata dalla ragazza non faceva altro che fargli perdere ancora di più la testa e motivarlo a lasciarsi andare alla propria parte più distruttiva. Credeva davvero che lui fosse il verme che lei credeva che fosse? Un mostro? Tutto, semplicemente per colpa della sua razza? Stava tentando proprio di cambiare... ma se era un lupo spietato e affamato ciò che cercava, lo avrebbe ottenuto.
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Il licantropo non prese bene ciò che gli aveva detto, continuava a negare le sue colpe chiamandola poi "mocciosa". Perché tutti quelli che affrontava la chiamavano in quel modo? Aveva il volto coperto come dava per scontato che fosse più giovane di lui? Sheba iniziò a pensare che doveva essere per colpa della sua voce se tutti davano per scontato che fosse molto giovane, oppure era ciò che diceva che la faceva sembrare una ragazzina alle prime armi. O chi lo sa, magari il licantropo che aveva di fronte era molto più vecchio di quanto sembrasse, magari aveva già superato il centinaio di anni quindi qualsiasi umano ai suoi occhi poteva essere un "moccioso".
Se sei capace di torturare una povera donna, sei anche capace di stuprare qualcuno. Ti credi al di sopra della legge? Credi che tu abbia il diritto di farlo solo perché sei grosso? Perché sei forte? sbraitò in risposta al suo avversario. Ormai non credeva più ad una singola parola di presunta innocenza da parte sua. Sheba aveva fatto un semplicissimo movimento spostando il braccio verso il basso, il petto non era esattamente l'epicentro del colpo ma la direzione da cui iniziava l'artigliata. Ciò che contava era che comunque Sheba non aveva fatto altro, mentre Seiichi dovette fare più movimenti prima di raggiungerla. Prima di tutto si abbassò parandosi con lo scudo, poi corse verso di lei per azzerare le distanze, quindi gli sarebbe venuto impossibile prendere alla sprovvista Sheba per afferrarle il polso. L'artigliata si abbattè contro lo scudo già messo a durissima prova dal colpo precedente che aveva parato, in teoria lo scudo sarebbe dovuto essere abbastanza danneggiato da poter sì parare l'artigliata ma doveva rompersi dopo quell'attacco visto che il colpo di Sheba era sì forte ma anche molto tagliente. Oltretutto c'era comunque un minimo di resistenza da dover imprimere per parare il colpo facendo guadagnare preziosissimi istanti alla ragazza. Sheba avrebbe avuto il tempo necessario per balzare in aria nel momento in cui Seiichi si fermò per poi tentare di afferrarle il polso. Sheba cercò di saltare con una direzione diagonale così da poter "scavalcare" il suo avversario ed allo stesso tempo dirigersi verso i due pacchetti dati che si erano formati prima. Il licantropo quindi avrebbe mosso il braccio nel nulla non trovandoci Sheba poiché gli sarebbe stato sopra a circa tre metri di altezza.
Io giudico le tue azioni, e fino a prova contraria ai miei occhi sei colpevole!
Essendo lui abbassato sarebbe stato parecchio difficile per lui poterla intercettare, anche perché Sheba non si limitò soltanto a saltare ma arrivata a circa tre metri di altezza mimò un pestone verso la schiena di Seiichi con la gamba destra, facendo partire dal suo piede la proiezione della sua tecnica [ERROR_PATH_NOT_FOUND], che materializzò un tacco di scarpa affilato direzionato in obliquo con una angolatura di circa 45 gradi indirizzato fra le scapole dell'avversario. Sheba durante il salto si preoccupò di ricreare una patina di energia sotto i suoi piedi per poter correre in aria e raggiungere i due pacchetti dati grazie alla tecnica del Geppu.
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Tesa
Energia: 60/100
Tecniche usate:
[ERROR_PATH_NOT_FOUND]
Per attivare questa tecnica Sheba può utilizzare solo ed esclusivamente i piedi, menando un pestone in varie direzioni potrà materializzare il tacco di una grossa scarpa che si abbatte sul bersaglio seguendo la direzione data dal movimento della gamba di Sheba. Il tacco è acuminato, lungo 2 metri e largo circa venti centimetri al centro, potrà infliggere forti danni da penetrazione. Se Sheba utilizza un pacchetto dati per potenziare questa tecnica potrà aumentare di molto l'efficacia del danno da penetrazione del tacco, inoltre la proiezione di dati durerà per un turno intero piuttosto che svanire subito dopo fungendo da ostacolo per il nemico.
Costo: 10
Ninjutsu #17: Geppu
Versione potenziata dell'Air Hike, è necessario conoscere la tecnica #5 e #13 per poter apprendere questa. Permette letteralmente di camminare in aria mantenendo la patina di energia sotto i propri piedi, ma non è possibile andare più in alto del limite del proprio jumper. La tecnica può essere mantenuta massimo 3 turni. Per apprendere questa tecnica è necessario conoscere l'Air Hike. Se si subisce una ferita durante questa tecnica, si disattiverà.
Costo: 10 +1 di mantenimento ogni turno
Potere:
Livello 2
- Sheba può materializzare le sue Proiezioni Virtuali ad una distanza massima di 2 metri e allungarle fino ad un massimo di 5 metri al doppio della velocità dell'utilizzatrice.
- Nel punto in cui si esaurisce una delle Proiezioni Virtuali si forma un "Pacchetto Dati" per i prossimi 2 turni. Se Sheba tocca quel Pacchetto Dati, aumenterà la sua forza fisica del 50% per i prossimi 3 turni, dopodiché il pacchetto si consuma. Sheba può anche consumare il Pacchetto per potenziare una delle sue tecniche sbloccando effetti aggiuntivi. Non possono esserci più di 3 Pacchetti contemporaneamente.
- Ogni volta che Sheba raccoglie un Pacchetto Dati, i malus inflitti sul suo fisico diminuiscono di un totale massimo del 10%. (Se ha malus a più statistiche, può decidere di dividere la riduzione in multipli di 5, quindi ad esempio 5% in meno sul malus alla forza e 5% in meno sul malus alla velocità) Questo non elimina comunque ulteriori effetti che si accumulano sul suo corpo.
Note:
Pacchetti dati recuperati 2 (?). -
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La sua avversaria era rapida, questo lo aveva dedotto già da prima attraverso i movimenti rapidi dei suoi attacchi, ed ora ne avrebbe di nuovo avuto dimostrazione non appena davanti a sé la sua mano non avrebbe trovato nulla da afferrare, notando piuttosto, alzando lo sguardo, che la sua avversaria era già a mezz'aria. Lo scudo sul suo braccio sinistro ormai era inutilizzabile, ancora attaccato al suo arto ma troppo danneggiato per risultare affidabile, motivo per cui la tecnica scomparve, avendo ormai svolto il suo lavoro. Vedendola in aria, aprì le sue fauci facendo per rispondere alle sue parole, ma sgranò gli occhi non appena notò il movimento della sua gamba. Ormai sapeva cosa aspettarsi, e nonostante la distanza era certo che qualsiasi cosa stesse per lanciarle addosso avrebbe mimato il suo movimento, sarebbe stato forte e sarebbe stato anche quasi immediato. Subito abbassò ulteriormente la gamba destra, piegandosi poi dallo stesso lato per rotolare via da dove si trovava precedentemente, cosa che sarebbe stata immediata grazie alla sua posizione già chinata. Spostandosi ci all'incirca un metro, evitò quindi di finire impalato da quello che con orrore scoprì essere un vero e proprio tacco, per non dire pilastro, che si conficcò con convinzione nel pavimento di legno, trapassandolo per poi addirittura perforare un poco anche il cemento sottostante. Se fosse rimasto dov'era prima, senza dubbio lo avrebbe trapassato da parte a parte, e vista la posizione bersagliata, probabilmente uccidendolo sul colpo, dato che avrebbe investito in pieno il suo cuore, visto che mirava fra le sue scapole. Mentre la giovane finiva di raggiungere quei strani residui di energia camminando in aria attraverso il geppu, lui si voltava verso di lei, rialzandosi, ed entrambi si sarebbero essenzialmente ritrovati più o meno con le posizioni invertite.
"Tu non hai il diritto di giudicare proprio niente."
Questa volta nella sua voce non ci sarebbe stata rabbia, non ci sarebbe stato fastidio, neppure un briciolo di qualsiasi sentimento. Compassione, pietà, confusione, anche finte... nulla di nulla. Fece un profondo respiro, mentre gli occhi prima costantemente spalancati, per la sorpresa o rabbia, si chiudevano come se si stessero concentrando su un unico obiettivo, per l'appunto focalizzandosi unicamente su quella lottatrice.
"Attacchi qualcuno passando subito alla forza senza farti domande, senza chiederti perché... le tue azioni dimostrano quanto siano ipocrite le tue parole."
Aveva errato nel credere che quella davanti a lui fosse solo una ragazza benintenzionata. A discapito delle sue menzogne, quella giovane non era lì per arrestarlo o portarlo alla giustizia. Ormai era evidente che chiunque lei fosse, non era altro che un'individua piena di rabbia, intenzionata a riversare su di lui tutto l'odio che si portava in corpo, a prescindere da cosa egli avesse fatto o meno. Non poté fare a meno di ghignare un poco, divertito dalla sua malasorte nel ritrovarsi in una situazione simile, ma ancor di più da quanto potesse capirla.
"Non ti interessa, vero? Tu vuoi sangue, vuoi solo picchiare e squartare fino a quando non ti senti soddisfatta, ma sei troppo debole per ammettere le cose come stanno. Troppo codarda per affrontare la realtà, perché è molto più facile fare le cose sbagliate quando crediamo che siano giuste. Beh, mi spiace disilluderti ma... se sei capace di uccidere un criminale, sei anche capace di torturarne o stuprarne uno. Ti credi al di sopra della legge? Credi che tu abbia il diritto di farlo perché loro lo hanno fatto?"
Il suo muso era bloccato in un ghigno soddisfatto, contento, felice di aver rigirato le parole di quella ragazza che lei stessa gli aveva dimostrano non avevano alcun significato per lei. Chinando lievemente in avanti il capo, allungando quasi il collo, entrambe le mani artigliate del licantropo avrebbero preso a prudergli, fremere all'impazienza, cominciando a muovere le dita separatamente mentre teneva i palmi rivolti verso l'alto, poteva sentire i suoi sensi predatori e istinti di caccia farsi più presenti, ora che non stava più limitandoli né trattenendoli. Perché farlo, d'altronde? Quella che aveva davanti a lui era una criminale, proprio come lui. L'unica differenza è che lui sapeva cosa fosse, lo aveva accettato, e stava tentando di cambiarlo.
"Avanti allora... dammi i motivi che mi servono per ridurti a brandelli."
Lo scambio di posizioni ora sarebbe stato totale, perché non solo si erano ritrovati l'uno nella posizione dell'altra, ma adesso Seiichi non aveva più intenzione di trattenersi o scappare. Doveva occuparsi di quella ragazzina. Non farlo avrebbe portato altri guai non solo potenzialmente a lui, ma chissà quanti altri sventurati sarebbero potute finire vittima delle sue angherie. Sì, fare la cosa sbagliata è decisamente più facile quando la si fa per il motivo giusto. Lentamente prese a camminare verso di lei, muovendosi per chiudere le distanze con una tranquillità e freddezza che prima gli mancavano totalmente. Non stava più fingendo niente.
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Ariel, la sua IA taceva, e quando lo faceva Sheba sapeva che stava registrando dati, era come se fosse occupata nel suo compito, quando invece in realtà assisteva la sua compagna intervenendo sulle sostanze chimiche del suo cervello, abbassando in quel modo le inibizioni e scatenando tutta la sua violenza, la sua paura, le sue emozioni. In quel momento Sheba si sentiva travolta dalle sue emozioni mentre correve verso i due pacchetti dati che vennero recuperati non appena ci entrò in contatto. Proprio mentre Seiichi riuscì ad evitare il peggio schivando il suo attacco micidiale che si abbattè sul terreno aprendo un foro nel terreno preoccupante. Un momento di esitazione e quel tacco lo avrebbe impalato al terreno. Sheba sapeva quanto fossero coriacei i licantropi, e che per fermarli doveva andarci molto pesante. Si sentiva nettamente inferiore a lui ed infatti aveva paura che sarebbe stata incalzata prima o poi. Se un licantropo poteva combattere ferito lasciandosi andare alla sua furia, non valeva lo stesso per lei che era una povera e misera umana. Ariel elaborò immediatamente i due pacchetti recuperati, sintetizzandone uno per renderla più forte. Sheba si sentiva agitata, sapeva che non doveva lasciare spazio a creature pericolose come licantropi, aveva già avuto a che fare con un drago che l'aveva messa al tappeto facilmente perché aveva esitato. Non doveva più farsi sorprendere perché lei non era una abile guerriera come Elimona, non era potente come Iceringer, se si fermava anche solo mezzo secondo per lei era finita. Ecco perché non sarebbe rimasta con le mani in mano e non avrebbe avuto la stessa gentilezza del licantropo, non gli avrebbe dato tempo perché la malvagità non meritava pietà. Mentre lui si tirava su in piedi Sheba era ormai con i piedi per terra. Girò su se stessa tenendo il braccio destro teso per poter tornare frontale al licantropo ed allo stesso tempo mentre girava, quasi come se stesse facendo una piroetta di danza, artigliò l'aria per generare di nuovo una proiezione di una grossa artigliata. 5 artigli in totale ed ogni artiglio era lungo 1,50 e distanziavano uno dall'altro 30 cm ciascuno occupando un'area molto ampia di circa 1,50 m in altezza. Gli artigli erano posizionati leggermente obliqui verso il terreno con una angolatura stretta di non più di 20 gradi. E miravano con l'artiglio centrale contro il petto del licantropo all'altezza dei capezzoli.
Stai sparando stronzate dalla tua bocca! Voi bastardi stupratori e torturatori andate in giro a prendervi ciò che volete e pensate di farla franca! Ma adesso basta! Se la polizia non riesce a prenderti lo farò io! Ti ridurrò a brandelli pur di impedirti di fare ancora del male. E' arrivata l'ora che voi bastardi criminali iniziate a temere i "buoni" perché vi massacreremo di botte senza pietà! Credi forse che siccome marcio sotto la bandiera della giustizia allora ti tratti con i guanti? urlò sempre più agitata e furiosa. Gli artigli si sarebbero formati a circa un metro e mezzo di distanza da Sheba e si sarebbero abbattuti in avanti verso di lui per costringerlo di nuovo a reagire, magari a schivare o chissà magari a pararsi di nuovo. Infondo le proiezioni di Sheba era molto veloci ed anche lui si era appena girato verso di lei. Sheba tuttavia aveva impresso una qualità differente in questa proiezione poiché non sarebbe sparita come prima dopo aver fatto il suo percorso ma sarebbe tornata indietro. Sperava di poterlo cogliere impreparato così da aprirsi un varco e colpirlo duramente.
Pensi che siccome mi reputo una buona allora non dovrei spezzarti tutte le ossa? Ti sbagli! Hai fatto del male a chi non poteva difendersi ed adesso la pagherai! Sconterai le tue colpe! Fece quando ormai era frontale al licantropo le gambe divaricate ed i denti digrignati per la rabbia. Sheba era ispirata, parlava a gran voce per farlo sentire anche a tutti i presenti in quel locale. Per farsi sentire magari dalla povera ragazza stuprata così da darle la speranza di non tirarsi indietro dalla sua personale lotta per paura, perché adesso c'era qualcuno che l'avrebbe difesa.
Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Tesa
Energia: 45/100
Tecniche usate:
[ERROR_REQ_NOT_ACCEP]
Per attivare questa tecnica Sheba può utilizzare solo ed esclusivamente le mani, vibrando un colpo a mano aperta potrà materializzare cinque artigli affilati simili a quelli di una belva feroce, lunghi 1.5 metri e affilati come rasoi. Questa tecnica è molto versatile perché i tagli possono essere sia molto vicini tra di loro che allontanarsi molto, anche se non possono risultare più distanti di 30 cm l'uno dall'altro. L'affilatura di questa tecnica non è da sottovalutare. In funzione di come viene vibrato il colpo gli artigli si muoveranno in direzione diverse, per lasciarli in avanti Sheba dovrà vibrare il colpo di fronte a sé, se vuole attaccare ai lati invece dovrà muovere le braccia nella direzione scelta. Se Sheba utilizza un pacchetto dati per potenziare questa tecnica potrà scagliare due attacchi diversi contemporaneamente con una singola attivazione, sfruttando ovviamente due mani.
Costo: 10
[ERROR_BAD_LENGTH]
Per attivare questa tecnica è necessario consumare un pacchetto dati, questo preclude la possibilità di attivare un effetto potenziato delle tecniche che richiedono i pacchetti. Questa tecnica conferisce a Sheba due possibilità: la prossima proiezione potrà raddoppiare la sua portata massima, oppure dopo aver raggiunto la distanza massima percorribile potrà tornare indietro verso di lei, percorrendo a ritroso lo stesso identico percorso. Il cambio di direzione non è istantaneo ma molto veloce, la curva che esegue è brevissima e molto piccola. Quando la proiezione che torna indietro tocca Sheba, torna ad essere priva di consistenza.
Costo: 5
Potere:
Livello 2
- Sheba può materializzare le sue Proiezioni Virtuali ad una distanza massima di 2 metri e allungarle fino ad un massimo di 5 metri al doppio della velocità dell'utilizzatrice.
- Nel punto in cui si esaurisce una delle Proiezioni Virtuali si forma un "Pacchetto Dati" per i prossimi 2 turni. Se Sheba tocca quel Pacchetto Dati, aumenterà la sua forza fisica del 50% per i prossimi 3 turni, dopodiché il pacchetto si consuma. Sheba può anche consumare il Pacchetto per potenziare una delle sue tecniche sbloccando effetti aggiuntivi. Non possono esserci più di 3 Pacchetti contemporaneamente.
- Ogni volta che Sheba raccoglie un Pacchetto Dati, i malus inflitti sul suo fisico diminuiscono di un totale massimo del 10%. (Se ha malus a più statistiche, può decidere di dividere la riduzione in multipli di 5, quindi ad esempio 5% in meno sul malus alla forza e 5% in meno sul malus alla velocità) Questo non elimina comunque ulteriori effetti che si accumulano sul suo corpo.
Note:
Pacchetti dati recuperati 2
- 1 Bonus Gigas 50% 1/3
- 1 per usare [ERROR_BAD_LENGTH]. -
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La sua avversaria era furiosa, ogni suo singolo movimento conduceva ad attacco dopo attacco, offensiva dopo offensiva: non riposava neppure un istante, sembrava un'indemoniata decisa ad incalzarlo a qualsiasi costo. Le parole del licantropo furono accolte solamente da altra violenza e urla, tant'è che non fece neppure in tempo a rialzarsi che l'estranea era già di nuovo occupata ad attaccarlo, girando su sé stessa. Lo stava incalzando senza sosta.
"Se servi la giustizia allora perché non ti unisci alla polizia e segui le sue leggi, tagliagole?! Ciò che stai facendo adesso non è diverso da quello che fa un assassino!"
Sapeva dal gesto di quell'attacco che l'ennesima proiezione di artigli stava arrivando e lui non aveva il tempo di schivare, vista l'area che copriva l'offensiva nemica: repentinamente mosse il corpo, ruotandolo in modo che fosse posto di profilo rispetto a Sheba, specificatamente con il suo lato destro rivolto verso di lei, mentre alzava l'avambraccio destro davanti a sé tenendolo parallelo al corpo, mantenendo il busto dritto e allargando le gambe in modo da abbassare il suo profilo, ritrovandosi la testa all'incirca all'altezza del petto e quindi minacciata dall'artigliata, coperta unicamente dall'avambraccio appena alzato. Il braccio sinistro tenuto invece verso il basso, con l'avambraccio parallelo al terreno diretto verso l'avversaria, la mano semiaperta. Assunta rapidamente tale posizione, le zone minacciate sarebbero state tre: la sua mano e il suo gomito, che coprivano il corpo, e la sua coscia. Focalizzò energia all'interno del suo avambraccio destro e della coscia destra, pochi istanti prima che il colpo venisse a contatto con il suo corpo: sull'avambraccio si sarebbe manifestato ancora una volta il 'Rinjutsu #4: Scudo Crociato', mentre per la coscia il discorso sarebbe stato diverso, usando il 'Rinjutsu #8: Tekkai profondo' per rafforzare l'osso della zona colpita. L'esito sarebbe stato sanguinolento, ma efficiente: le due artigliate che miravano alla mano e al gomito si infransero sullo scudo, danneggiandolo gravemente ma riuscendo unicamente a distruggerlo e non ferire l'arto protetto, mentre la coscia subiva un taglio molto più nefasto, scavando facilmente attaverso la carne sì più resistente ma comunque morbida, arrivando però ad incontrare poi l'osso dell'arto che invece accusò il colpo, ma non venne danneggiato seriamente a causa dell'energia che lo permeava, la forza d'impatto del taglio persasi parzialmente incontrando prima la pelle e carne del licantropo. Una piccola fetta di gamba del presunto criminale venne quindi però tranciata di netto, e sebbene il suo arto fosse ancora perlopiù funzionante, il suo sangue iniziò a fuoriuscire copiosamente dalla ferita subita, mentre sopra di egli i due tagli che non lo avevano investito lo superavano, passandolo.
"FECCIA!"
Non aveva più intenzione di semplicemente proteggersi, tuttavia: mentre infatti si difendeva, era pienamente a conoscenza della distanza che esisteva fra un'artigliata e l'altra, avendo già visto la tecnica della nemica in azione: per questo motivo, in contemporanea con la propria difesa, il braccio sinistro che era piegato verso il pavimento, il cui avambraccio era parallelo al terreno, rimasto libero scattò in avanti come se fosse un pistone, attivando 'Crash the Party' e infilandosi fra l'artigliata diretta al gomito del mannaro e quella alla coscia, anche se lievemente oblique, concentrandosi all'interno di esso una quantità importante di vigore, che avrebbe dato vita ad una proiezione in energia verdastra, un fascio con una forza pari al doppio di quella del licantropo, dalla potenza d'impatto non indifferente e che non aveva niente da invidiare agli assalti di Sheba. In parole povere, lo stesso istante che l'attacco della sua avversaria lo avrebbe investito, dal suo pugno sarebbe partita una proiezione che mirava a colpirla al petto. Sicuramente in normali circostanze, una cosa del genere sarebbe stata molto difficile, se non impossibile, ma la posizione adottata dal mannaro gli conferiva una stabilità assai migliorata visto il baricentro che si trovava più vicino al terreno, permettendogli di incassare con più facilità quei colpi di egual forza alla propria, e la sua immunità al dolore vanificava la ferita subita. Ferita che per giunta non avrebbe influenzato altrimenti l'attacco al di fuori del dolore, dato che l'unica parte a muoversi per portarlo avanti sarebbe stato il braccio interessato. La proiezione che sarebbe originata da lui avrebbe avuto una lunghezza di all'incirca 2,5 metri, distanza di cui all'incirca un metro sarebbe già stata coperta dal suo braccio, vista la stazza del mannaro, e lei, ritrovandosi nella posizione precedente del mannaro, era precisamente chiusa fra le due estremità del bancone spezzato prima da egli, con dietro la spillatrice e poi di nuovo la parete. Era concentrato su Sheba e la sua figura, ma comunque le due artigliate che lo avevano passato sopra rientravano ancora nella sua zona percettiva, e le sentì distintamente iniziare a tornare indietro: un problema che non si poneva, perché avendo mantenuto la sua posizione, ripercorrendo la loro traiettoria a ritroso, non lo avrebbero incontrato.
Edit 31/5/2019 - Modificata azione in quanto la precedente era impossibile e non rispettava l'azione del post prima.
Edited by Starliege / Demi - 31/5/2019, 18:56. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusami Demi ma non ho capito: Seiichi viene colpito dalla tecnica di Sheba alle gambe quando è proiettata in avanti, ma quando la tecnica torna indietro? Non hai scritto niente in proposito. No ho visto tecniche attive o altro, se non fai niente in teoria ti becchi pure il colpo che torna indietro. E ti becca pure male visto che è in caduta. Inoltre la tecnica di Sheba è parecchio pericolosa e tagliente, non credo che si beccherebbe solo una ferita media, dovrebbe essere più grave. Sopratutto se non c'è niente a difendere le gambe..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Allora probabilmente siamo un attimo su due lunghezze d'onda diverse per quanto riguarda le tecniche, forse perché non le ho ben comprese io, quindi fermo un attimo per capire bene le cose, correggimi eventualmente se sbaglio:
1. Sheba e Seiichi si girano, Sheba nel mentre lancia un'artigliata con la particolarità che torna indietro dopo che si è manifestata. La proiezione la crea a 1,5 metri da lei. Seiichi si trova a 2,5 metri da lei. La proiezione ha lunghezza 1,5 metri, quindi lo raggiunge e supera di un cinquanta centimetri. L'artigliata Sheba l'ha menata dalla sua destra verso sinistra, quindi il colpo arriva dal lato destro di Seiichi.
2. Seiichi si è appena girato, vede la proiezione iniziare a crearsi, salta. Il colpo comunque è però molto vicino e prossimo e, coprendo un'area sostanziosa, non riesce a evitarlo del tutto ma comunque non ha nulla ad ostacolare i suoi movimenti quindi distoglie le gambe subito dopo il salto piegandole, causandogli sì di venire colpito ma non pienamente, bensì di striscio, favorito dal fatto che il colpo è anche inclinato lievemente verso il terreno. (Ecco perché la ferita media e non ho scritto che perde una gamba)
3. Il colpo subito dopo questo attacco torna indietro. Seiichi si trova ancora in aria e lo vede passargli sotto.
La ricaduta c'è ma non è qualcosa di istantaneo, e proprio vista la rapidità del colpo che abbiamo appurato molteplici volte durante il combattimento, allora io ho creduto che il ritorno fosse altrettanto rapido e che quindi avvenisse immediatamente mentre lui iniziava a cadere, anche perché il suo salto è stato sostanzioso arrivando a toccare quasi il soffitto alto 5 metri. Da come me la presenti tu mi fai intendere quasi che la proiezione aspetti qualche secondo prima di ritornare o che comunque impieghi del tempo, cosa che allora non avevo capito xD
Ho malcompreso qualcosa?. -
+1 .SPOILER (clicca per visualizzare)1 - Il colpo che sferra Sheba è frontale, cioè i vari segmenti che arrivano addosso a Seiichi sono frontali a lui perché appunto sono lunghi 1,5 è come se fossero 5 lame che distanziano uno dall'altro 30 cm. Essendo 5 e 30 cm distanti uno dall'altro occuperebbero un'area di 1,20 m circa Seiichi vede 5 segmenti orizzontali leggermente girati verso il terreno perché non sono dritti dritti XD Sheba fa un movimento per "disegnare" gli artigli che poi si proiettano. Non so se così riesco a farmi capire. Ho fatto uno scarabocchio esplicativo, spero che aiuta.
2 - Visto che ha shell 3 non viene amputata la gamba, ma la ferita dovrebbe essere più seria, sicuramente medio-grave è una ferita parecchio fastidiosa dato che in teoria arriva a toccarglielo l'osso. Inoltre per dissipare i dubbi la tecnica deve compiere tutto il tragitto prima di tornare indietro quindi la tecnica supera Seiichi per qualche metro prima di tornare. Visto che hanno cambiato posizione invertendosi stando sullo stesso punto in pratica la tecnic fa altri 4 metri prima di tornare indietro. E' veloce è vero ma visto che fa un percorso avanti e poi indietro non dovrebbe riuscire a passarci sotto. Ecco perché mi chiedevo perché mai non avessi attivato nessuna tecnica.
3 - Anche se lo dai per scontato tu, dovevi descriverla la scena degli artigli che gli passano sotto Seiichi, non puoi lasciare così senza una spiegazione rimanendo vago XD Metti in confusione sia chi gioca con te e chi poi valuta il combattimento.
Non so se così sono riuscita a spiegarmi ^^
P.S. sì lo so in teoria non si dovrebbero vedere i capezzoli di Seiichi ma erano simpatici u.u. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Allora in luce di questa nuova splendida illustrazione e dei chiarimenti, possiamo correttamente e scientificamente appurare che 'nun avìa capito nenti' che grossomodo credo significhi 'non avevo capito niente'. L'attacco mi arriva da davanti essenzialmente, non di lato come credevo, e non torna subito indietro ma prosegue per diversi metri, quindi la mia azione non è proprio fattibile xD modifico in giornata e ti avviso appena ho fatto. Ora è tutto chiaro.
(Comunque per quanto riguarda la scena degli artigli, l'avevo descritta, ma probabilmente non sono stato abbastanza chiaro io, pardon.).
