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Mai usato Photoshop in vita vostra, ma vorreste provare? Vediamo insieme come funziona questo arcano programma. In questo tutorial non spiegherò come realizzare dei lavori con Ps, ma esclusivamente le basi: dove sono gli strumenti, a cosa servono e come usarli. Spero vi sia utile.
Iniziamo aprendo il nostro programma. Io utilizzo Photoshop CS6 Extended, ma all'incirca troverete le stesse caratteristiche anche nelle altre versioni.
Tadaaa! Ecco la schermata principale in tutto il suo splendore. Bene, che ci facciamo qui? Come ci orientiamo? Iniziamo vedendo un po' di caratteristiche di questo programma.
- L'area grande al centro, colorata in grigio scuro, è l'area di lavoro. Vi vedrete comparire il vostro foglio di lavoro non appena ne creerete uno.
- Intorno all'area di lavoro vediamo numerose finestre, che possono variare a seconda di quali attivate. Per modificare le finestre attive vi basterà selezionare Finestra nel menù in alto e selezionare/rimuovere quelle che preferite. Qui sotto vedete quelle che, al momento, ho attivato.
Ora cercheremo di esaminare una per una tutte queste finestre.Parte 1: Strumenti -
- Strumento sposta
- Strumento selezione (e sottostrumenti)
- Strumento lazo (e sottostrumenti)
- Strumento bacchetta magica (e sottostrumenti)
- Strumento taglierina (e sottostrumenti)
- Strumento contagocce (e sottostrumenti)
- Strumento Pennello Correttivo (e sottostrumenti)
- Strumento Pennello (e sottostrumenti)
- Strumento Timbro clone (e sottostrumenti)
- Strumento Pennello Storia (e sottostrumenti)
- Strumento Gomma (e sottostrumenti)
- Strumento Sfumatura (e sottostrumenti)
- Strumento Sfoca (e sottostrumenti)
- Strumento Scherma (e sottostrumenti)
- Strumento Penna (e sottostrumenti)
- Strumento Testo (e sottostrumenti)
- Strumento Selezione Tracciato (e sottostrumenti)
- Strumenti di Forma
- Strumento Mano
- Strumento Zoom
- Strumento Selettore Colore
- Modifica in modalità Maschera Veloce
- Cambia Modalità Schermo
In questa finestra troverete tutti gli oggetti che potete usare per lavorare. Per selezionarli basterà cliccarci sopra: appena lo farete comparirà, subito sotto il menù principale, un piccolo menù secondario per poter cambiare le impostazioni di ogni singolo strumento. Ne vedete qui un esempio contrassegnato in rosso per lo strumento che ho selezionato adesso:
Ricordate che questi non sono gli unici strumenti che avete a disposizione! Dove vedete delle piccole freccine, infatti, potete selezionarne altri da scambiare con quelli in primo piano. Per far apparire la lista di strumenti "nascosti" tenete premuto con il tasto sinistro lo strumento in primo piano (oppure cliccatelo con il tasto destro). Vi appariranno finestrelle come queste, dalle quali potrete selezionare ciò che preferite:
Come possiamo vedere, abbiamo strumenti per tutti i gusti. Ora dobbiamo capire che cosa fanno e a che cosa servono. Mettetevi comodi! Sarà una luuuuunga spiegazione.
Come dice il nome stesso, questa simpatica freccina serve a spostare un livello, trascinandolo. Quando parleremo dei livelli capirete meglio cosa significa. Il video mostra dettagliatamente come utilizzare Sposta: essenzialmente vi permette di trascinare un'immagine per cambiare la sua posizione nel foglio di lavoro oppure per trasferirla in un altro foglio.. -
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Parte 2: altre finestre dell'area di lavoro
- Storia
- Azioni
- Proprietà
- Info
- Pennello
- Pennelli predefiniti
- Sorgente colore
- Carattere
- Paragrafo
- Stili di paragrafo e Stili di carattere
- Composizioni livelli
- Note
- Strumenti predefiniti
- Navigatore
- Istogramma
- Colore e Campioni
- Regolazioni
- Stili
- Livelli
- Canali
- Tracciati
- Timeline
Sulla destra dello schermo trovate molte altre finestre che potete attivare o disattivare attraverso il menù Finestra (vedi prima parte del tutorial). Cliccandole e trascinandole potete modificarne la disposizione nella pagina e anche variare le loro dimensioni in base a ciò che vi serve in quel momento. Ora vedete aperte le finestre Navigatore, Colore, Regolazioni e Livelli. Poi ci sono finestre messe in secondo piano, ad esempio Istogramma (lo vedete piccolino di fianco a Navigatore. Le icone in alto a sinistra, poi, aprono ulteriori finestrelle laterali. Le vedremo una per una per capire a cosa servono.
Vi permette di visualizzare tutte le operazioni che avete compiuto per modificare un'immagine, ed eventualmente ritornare a un movimento precedente. Cliccando su una voce della lista, infatti, potete annullare operazioni già fatte riportando l'immagine com'era prima della modifica. Attenzione, ne avete solo 20 a disposizione! La Storia ha una memoria limitata, quindi non potrete annullare all'infinito.
Vi ho già parlato di un'altra funzione di questa finestra quando ho preso in esame il Pennello Storia.
Le azioni sono delle sequenze di movimenti salvati per essere riprodotti rapidamente. In pratica quando voi applicate un'azione a un'immagine è come se copiaste e incollaste una storia anziché un movimento solo. Se, per esempio, siete andati in vacanza e avete fatto una marea di foto, potreste avere voglia di applicare qualche filtro a tutte quante. Anziché modificare ogni singola foto, registrate una nuova azione! Usate i comandi in basso: Stop, Rec, Play, Nuovo set, Nuova azione, Cancella azione. Con il comando Nuovo set create una nuova cartella e nominatela come preferite. Poi cliccate su Nuova azione, anche qui potete dare un nome. Cliccando su Ok la registrazione partirà automaticamente: eseguite tutti i movimenti che volete per modificare la vostra immagine. Quando avete finito, semplicemente cliccate Stop e il gioco è fatto! Ora aprite la seconda foto, e anziché modificarla manualmente selezionate l'azione, premete Play e osservate la magia.
Le azioni possono anche essere scaricate dal web e installate! Cercate su Google "photoshop actions" e ne troverete moltissime gratuite. Le azioni sono in formato .atn, per installarle il procedimento è identico a quello dei pennelli: fate clic sul piccolo tasto menù della finestra e scegliete Carica azioni.
Pannello molto utile che si attiverà automaticamente quando utilizzate la finestra delle Regolazioni. Per la spiegazione vi rimando a quest'ultima: è più facile comprendere il funzionamento di Proprietà se si conoscono prima le regolazioni applicabili a un'immagine. Seguite il link qui.
Già ho parlato di questa finestra trattando lo Strumento Contagocce. Per saperne di più, cliccate qui.
Ecco a voi la finestrella dei vostri sogni: tutto sul Pennello e oltre. Selezionate il vostro brush preferito e vedrete comparire tutte queste opzioni. Da questa finestra potrete scegliere:- Dinamica forme: tutte le opzioni per modificare la variazione di dimensione del pennello, l'angolazione di pittura, la rotondità. Ogni volta che staccherete il pennello dal foglio (rilascerete il click) la forma cambierà.
- Dispersione: permette al pennello di variare la sua posizione. Voi cliccate in un punto, il pennello disegnerà da un'altra parte a caso. Sembra una cazzata, ma per decorare un'opera casualmente può tornarvi utile.
- Texture: applica ai bordi del pennello una trama scelta da voi.
- Pennello doppio: fonde due pennelli. Dal menù "forma punta del pennello" selezionate la prima forma, poi spuntate l'opzione "pennello doppio" e aggiungete una seconda forma. Le due lavoreranno insieme.
- Dinamica colori: c'è bisogno di spiegarvi che cosa fa? La dinamica colori serve a far cambiare colore al vostro pennello ad ogni nuovo click. Potete scegliere quanto il colore varierà di tonalità (un rosso potrà diventare un giallo?), saturazione (più colorato - meno colorato), luminosità (più chiaro - più scuro).
- Trasferimento: quanto il pennello trasferisce colore sulla "carta". Giocando con le impostazioni potete rendere il tratto uniforme oppure dare un effetto da inchiostro quasi finito.
- Posa pennello: rotazione della punta del brush.
- Disturbo: potete solo selezionarlo o deselezionarlo, non ci sono impostazioni aggiuntive. Il disturbo aggiunge un effetto grana ruvida al pennello.
- Bordi bagnati: come sopra, niente impostazioni aggiuntive. I margini del tratto saranno accentuati, come se dipingeste con l'acquerello.
- Accumulo: il pennello assumerà le proprietà di una penna stilografica. Mai usata? Quando state dipingendo e fermate il tratto senza staccare la stilografica dal foglio l'inchiostro liquido continuerà a scendere per effetto capillarità. La stessa cosa accadrà al pennello, che formerà delle macchie di maggiori dimensioni e colore più intenso sull'area di lavoro.
- Arrotondamento: deselezionate questa opzione per avere bordi più netti e squadrati, selezionatela per un tocco più morbido e uniforme.
- Proteggi texture: se sceglierete una texture da applicare al pennello, essa si manterrà anche scegliendo pennelli predefiniti diversi.
Questa finestra vi mostra tuuuuutti i pennelli che avete installato, dandovi un'anteprima del loro tratto e la possibilità di regolarne la dimensione. Si tratta della versione avanzata del menù dello strumento Pennello di cui vi ho già parlato qui.
Quando usate lo Strumento Timbro clone aprite questa finestra per vederne più estese impostazioni. In alto vedete alcuni pulsantini che appariranno "non in uso" finché non li assegnate: questi vi permettono di scegliere più sorgenti per il timbro. Selezionatene uno, Ctrl+click sull'immagine per assegnargli una sorgente. Selezionandone altri potete fare la stessa cosa, e interscambiandoli potete passare da un clone all'altro. Tutte le altre impostazioni servono a modificare la sorgente, ruotandola, spostandola o riflettendola.
Microsoft Word, accorri in nostro aiuto! Grazie a questa finestra potete modificare i vostri testi. Utilizzate lo Strumento Testo per inserire la scritta che volete nel vostro lavoro, poi selezionatela e cambiate le impostazioni come vi pare. Font (COMIC SANS God, why), dimensione, spaziatura tra le righe, distanza fra le lettere, larghezza e altezza del testo, colore, formattazione. Sbizzarritevi.
Altra finestra che vi risulterà familiare se avete utilizzato un qualsiasi programma per la scrittura, grazie ad essa potete regolare la posizione del testo in tutti i modi possibili.
Queste due finestre sono simili alle due appena viste. Vi permettono di creare e salvare nuovi stili da tenere sempre pronti all'uso. Cliccate sull'icona quadrata a forma di foglietto e sarà creata una nuova voce; cliccatela due volte per aprire la relativa finestra, nella quale potrete modificare il nome e tutte le impostazioni nel dettaglio.
Nota bene: a sinistra potete selezionare diversi menù, e tra le opzioni del paragrafo c'è la voce Sillabazione. Potete addirittura scegliere quando il testo andrà a capo e come lo farà, se spezzando le parole oppure no ed eventualmente dove spezzerà. Neh, la figata?
Finestrella molto usata dai grafici quando devono presentare diverse versioni del lavoro ai clienti. Le composizioni vi permettono di creare delle visualizzazioni diverse dello stesso file, cioè scegliere con un solo click quali livelli visualizzare e quali no. Faccio prima a mostrarvelo che a spiegarvelo.
Prendiamo ad esempio una color fatta tempo fa. Scelgo questa perché i livelli creati sono tantissimi e rende bene l'idea. Abbiamo diversi volti da colorare, e andiamo a creare una composizione che mi mostri i primi tre senza colore.
Clicchiamo sul piccolo post-it bianco per creare una nuova composizione e diamole un nome.
Potete far sì che la nuova visuale del lavoro comprenda solo la visibilità dei livelli oppure anche la loro posizione e il loro stile, cioè le modifiche applicate. La mia prima composizione mostrerà il lavoro senza i colori del primo volto. Chiamiamola Primo.
In Primo ho reso invisibili tutti i livelli che coloravano il viso in alto. Creando questa composizione quando i livelli sono invisibili, sostanzialmente creo un'istantanea del lavoro che poi potrò andare a ripescare con un solo click, senza dover ogni volta rendere invisibili tutti i livelli.
Facciamo la stessa cosa con il secondo volto: rendo invisibili i livelli che lo colorano e creo una seconda istantanea. Chiamo questa composizione Secondo.
Poi posso fare lo stesso con il terzo volto, e così via. Ogni volta che metterò la spunta su Primo, Secondo o Terzo il lavoro sarà visualizzato come io l'ho salvato nella composizione in quel momento. Utile!
Ho già parlato di questa finestra quando ho esaminato lo Strumento Nota (). Lo trovate tra i sottostrumenti del Contagocce, di cui ho trattato qui.
Qui troverete e potrete creare dei collegamenti rapidi a degli strumenti, già con le impostazioni che utilizzate di più. Ad esempio, vi capita spesso di utilizzare un pennello tondo morbido di 20 px di dimensione e di colore nero? Fantastico. Selezionate il pennello, dategli queste impostazioni e poi cliccate sul mini-post-it nella finestra per creare un nuovo predefinito. Il pennello che state usando sarà salvato, potrete decidere se salvarne anche il colore oppure no e potrete dargli un nome per riconoscerlo e selezionarlo rapidamente quando vi serve.
La prima volta che aprirete Ps probabilmente troverete degli strumenti predefiniti già impostati di default. Il mio preferito è Noccioline. Non sono adorabili?
Finestrella che vi mostra, in piccolo, il foglio di lavoro. Potete usarla per zoommare rapidamente e per spostarvi in punti diversi una volta zoommato. Cliccando sul piccolo tasto di menù che vedete indicato dalla freccia rossa potete selezionare "Opzioni pannello". Nulla di che, vi permette solamente di cambiare il colore del riquadro che indica l'area zoommata. Io ce l'ho verde fluo, potete scegliere quello che vi pare per personalizzare la finestra,
L'istogramma è un grafico che vi mostra la distribuzione dei colori e delle luci nella vostra immagine. Dal menù a tendina potete scegliere il canale da visualizzare (RGB, Rosso, Verde, Blu, Luminosità o Colori). Per ogni canale vi appariranno delle bande che indicheranno la distribuzione. Ricordate che a sinistra nell'istogramma sono rappresentate le zone d'ombra, al centro i mezzitoni (i toni intermedi) e a destra i punti di luce. Dove vedete bande più alte, vuol dire che c'è più intensità di qualcosa, che sia colore, luce o ombra. Può esservi molto d'aiuto ricorrere all'istogramma quando ritoccate la luminosità delle foto: qui vedete tre esempi. La foto è mia, quindi i diritti d'autore possono baciarmi il fondoschiena.
Queste due finestre servono a scegliere un colore. Si tratta delle versioni "estese" dello Strumento Selettore Colore di cui vi ho già parlato.
Nella finestra Colore potete selezionare il colore di primo piano e quello di sfondo e cambiarne la tonalità. Qui vedete rispettivamente il rosso e il blu.
Le tre barre con cursore a lato servono per cambiare tonalità: io ho impostato il colore RGB, quindi posso aumentare o diminuire la quantità di rosso, verde e blu nel colore che ho selezionato. Nella barra vedete l'anteprima del colore finale. Per esempio: io ho impostato il rosso come colore di primo piano, quindi il cursore sulla barra del blu sarà a zero (rosso). Vedete nell'anteprima che se alzerò la quantità e porterò il cursore su un valore di 255 il mio colore finale sarà il fucsia.
La scala RGB non è l'unica disponibile. Cliccando sul bottoncino di menù () potrete selezionare la scala di grigio, RGB, HSB, CMYK, Lab o colori web.
La finestra Campioni è molto intuitiva: avete un elenco di colori già pronti per essere selezionati e potete salvarne di nuovi. Molto utile se state colorando un'immagine e avete bisogno di avere a portata di mano tanti colori diversi.
Vi ho anticipato che avrei parlato di questa finestra insieme a Proprietà. Come promesso, vediamo come funzionano queste due finestre.
Anzitutto, esaminiamo i pulsanti presenti in Regolazioni: abbiamo la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di possibilità, ognuna delle quali andrà a modificare diversamente la nostra immagine. Abbiamo Luminosità/Contrasto, Valori tonali, Curve, Esposizione, eccetera. Cliccando su uno dei pulsanti sarà creato un nuovo livello, detto Livello di Regolazione. Esso si sovrapporrà all'immagine creando la cosiddetta "maschera di livello". Si chiama così perché copre (maschera) tutto ciò che si trova sotto di essa. La riconoscete da quel quadratino bianco.
Contemporaneamente alla creazione del livello, si aprirà in automatico la finestra Proprietà. Essa avrà un contenuto diverso a seconda della regolazione che avete scelto: per esempio a me usciranno le opzioni relative a Curve, perché Curve è la regolazione che ho selezionato.
Da questa finestra potrete apportare tutte le modifiche necessarie per modificare il vostro livello di regolazione.
Finestrella contenente stili predefiniti. Ma cosa sono gli stili? Il dizionario di Adobe dice: "Uno stile di livello è un insieme di uno o più effetti applicati a un livello o a un gruppo di livelli". Chiaro? Scommetto di no, perché "effetti" vuol dire tutto e non vuol dire niente. Non temete, perché quando parleremo dei livelli vi spiegherò per bene come creare un nuovo stile e che caratteristiche gli si possono dare. Nel frattempo, vi basti sapere che esistono degli effetti predefiniti che potete dare alle vostre immagini, e li trovate proprio in quei quadratini colorati. Il primo in alto a sinistra, ovviamente, vi permette di rimuovere tutti gli stili impostati. Tutti gli altri, invece, li aggiungono. Vediamo un esempio: vedete quel quadratino azzurro in alto, il quarto partendo da destra? Quello è un comando rapido per creare un bottone in 3D. Proviamo: utilizzando lo Strumento Rettangolo Arrotondato creiamo un quadrato dai bordi smussati di colore nero. Ora clicchiamo lo stile, e voilà!
Come vedete, sotto il livello si sono aggiunte le modifiche allo stile, che vedremo più avanti.
Ooooh, finalmente entriamo nel vivo della questione! I livelli sono alla base di Photoshop, lo strumento principale che vi permette di lavorare al meglio sulle vostre immagini. Essenzialmente i livelli sono degli "strati" sovrapposti. Immaginate di avere una pila di fogli trasparenti, ognuno con un disegno stampato: guardandoli dall'alto, tutti impilati, vedrete un disegno finale dato da tutti i singoli fogli sovrapposti. Questa è la funzione dei livelli. Il vantaggio è poter lavorare su ognuno di essi senza intaccare gli altri.
I livelli appaiono come una lista: quello più in basso sta sotto a tutti, quello più in alto sta sopra. Potete scambiare le posizioni cliccando un livello e trascinandolo.
Se lavorate con numerosi livelli, vi sarà comodo il motore di ricerca:
Qui potete ricercare per tipo (per esempio usando il filtro per livelli di testo), per nome, per gli effetti applicati (stili), eccetera.
Abbiamo, poi, le opzioni di fusione. Fondere significa "mettere insieme", quindi combinare insieme più immagini o più livelli. Tra le opzioni di fusione troviamo il Metodo: nel menù a tendina trovate tutte le impostazioni utili per fondere i vostri livelli. Che significa? Significa che potete dare un aspetto diverso ai livelli sovrapposti cambiando il modo con cui il livello più superficiale copre il livello più profondo. Esempio: avete due livelli, quello sotto è impostato su Normale, quello sopra su Moltiplica, o Sovrapponi, o quello che volete. Guardate come varia l'effetto.
Giocate un po' con il metodo e vedrete che non rimarrete delusi!
L'altra opzione di fusione è l'Opacità: rendere un livello più opaco significa renderlo più coprente, mentre se riduco l'opacità aumenterò la trasparenza del livello, lasciando intravedere quello sotto.
Simile all'Opacità, troviamo anche il Riempimento. Se provate a diminuire la percentuale di riempimento vi sembrerà di ottenere lo stesso effetto ottenuto prima, e in effetti è così. La differenza tra queste due opzioni è che l'opacità influisce su tutto il livello, mentre il riempimento non va a toccare gli effetti aggiuntivi. Per esempio, se impostate su un livello lo stile Traccia (leggete più in basso per saperne di più sugli stili), guardate la differenza tra abbassare l'opacità e abbassare il riempimento:
Nella prima immagine abbiamo un cerchio nero con un tracciato rosa intorno. Nella seconda ho abbassato l'opacità al 50%, e il cerchio si è sfumato insieme al bordo. Nella terza immagine l'opacità è al 100%, ma il riempimento è al 50%: come vedete, il bordo rosa non è stato sbiadito.
Esaminiamo anche questi simpatici pulsantini:
banalmente, servono per bloccare alcune parti dell'immagine in modo che non siano modificabili. Questo è utile per evitare di fare errori su un livello. Per esempio, se stiamo colorando un'immagine in render possiamo bloccare i pixel trasparenti, in modo da non rischiare di colorare oltre i bordi del render. Oppure possiamo bloccare la posizione, per evitare di spostare l'immagine per sbaglio mentre la modifichiamo.
Ultimi dettagli: che cosa possiamo fare sul livello?
Anzitutto, renderlo visibile o invisibile cliccando sul piccolo occhio a sinistra. Quando l'occhio sparisce, il livello è invisibile. In secondo luogo, possiamo premere Ctrl+Click sull'anteprima del livello (la piccola immagine delimitata in bianco) per creare una selezione del livello stesso nel foglio di lavoro. Terza cosa, possiamo rinominare il livello cliccando sul nome (Livello 0) e poi scrivendone uno nuovo. Infine, se facciamo doppio click sul livello (area in blu) si apre la finestra degli Stili.
Già qui vi avevo anticipato qualcosa sugli stili predefiniti, ma ora vediamo come crearne di nuovi. Tramite questa finestra potete fare di tutto e di più! Volete dare un effetto rilievo alla vostra immagine? Volete creare un'ombreggiatura esterna o interna? Volete dare un contorno, un aspetto traslucido, un colore o una texture diversa? Gli stili fanno al caso vostro. Questi sono i classici effetti che, vi garantisco, una volta scoperti vi permettono di creare risultati mirabolanti. Giocate un po' con i cursori e non ve ne pentirete. Sono più facili di ciò che sembrano!
Per concludere, vediamo un po' di impostazioni. In basso, nella finestra dei livelli, potete trovare alcuni comandi rapidi:
Il primo pulsante è "collega i livelli", serve a raggruppare insieme i livelli senza unirli in uno solo. Vi può essere utile, ad esempio, per spostarli tutti insieme.
Poi abbiamo quell'Fx, che apre la finestra degli stili (già vista prima). Il terzo pulsante serve ad aggiungere una maschera di livello (abbiamo già parlato delle maschere qui). Poi abbiamo un pulsante a forma di cerchio tagliato a metà: questo serve a creare un nuovo livello di regolazione, quindi ha una funzione simile alla finestra Regolazioni. Il tasto successivo serve a formare un nuovo gruppo, cioé una cartella che può contenere alcuni livelli. Potete usarla per raggruppare livelli simili o vicini tra loro. Gli ultimi due pulsanti servono per creare un nuovo livello o per eliminare il livello selezionato.
Per l'elenco completo delle opzioni sui livelli, cliccate il pulsante contrassegnato dalla freccia:
Andiamo sul complicato, qui. Stiamo diventando dei veri pro.
I canali sono livelli in scala di grigio che racchiudono informazioni sull'immagine. Ne abbiamo di tre diversi tipi:
- Canali di colore: si creano automaticamente appena aprite un'immagine e danno informazioni sul suo colore. Ognuno avrà il nome del colore che contiene, ad esempio qui sopra vedete Rosso, Verde e Blu perché la mia immagine è in metodo RGB. In più abbiamo anche un canale RGB che fonde i tre canali di colore insieme. Se cambiate il metodo, per esempio se usate il metodo CMYK, i canali saranno Ciano, Magenta, Giallo e Nero. In più ci sarà un canale CMYK che li fonde insieme. Naturalmente, se l'immagine è in scala di grigio avrete solo un canale per il grigio.
- Canali alfa: potete crearli a piacimento, e contengono informazioni su aree selezionate dell'immagine. In basso nella finestra dei canali, oltre al tasto Nuovo e al tasto Elimina, trovate altri due pulsanti: "Carica canale come selezione" e "Salva selezione come canale". Questi servono per lavorare con le maschere. Ricordate ciò che vi avevo detto qui sulle maschere? Servono a proteggere alcune parti di immagine mentre lavorate su altre. Bene, quando create una maschera sappiate che questa sarà memorizzata in un canale Alfa, e che quando vorrete potrete trasformare la maschera in una selezione e viceversa usando il canale e i due pulsanti appena citati.
- Canali di tinta piatta: utili in caso dobbiate stampare il lavoro con inchiostri per colori tinta piatta. Vi basti sapere che si tratta di inchiostri particolari che richiedono lastre di stampa proprie. Le lastre di stampa sono supporti, di solito di alluminio, usati nella stampa offset che trasferiscono il colore su un altro supporto di gomma, il quale poi lo trasferisce sulla carta. Essendo questo un tutorial per negati e non essendo noi proprietari di aziende litografiche, non mi addentro troppo nei dettagli.
Quando usate lo strumento Penna o Forma per creare un nuovo tracciato, esso appare in questa finestra. Se create una nuova forma essa sarà salvata automaticamente tra i livelli e la troverete anche fra i tracciati, mentre quando usate la penna il tracciato creato nei livelli sarà temporaneo, e si chiamerà "tracciato di lavoro" nella finestra dei tracciati. Il problema è che, ogni volta che userete la penna per creare una forma nuova, il tracciato di lavoro sarà sostituito. Se desiderate salvarlo, potete farlo da qui aprendo il menù della finestra (pulsantino in alto a dx) e scegliendo Salva Tracciato. I tracciati salvati possono essere usati per creare maschere, selezioni, oppure per essere disegnati o riempiti di colore. Ogni volta che lavorate con la penna, per non perdere i vostri tracciati o lavorare su tanti contemporaneamente, il salvataggio vi è d'aiuto.
Questa è una delle finestre più fighe evah. Garantito.
Come (forse) potete immaginare guardando tutti quei fotogrammi, la Timeline serve per creare delle GIF. Ogni quadrato rappresenta un fotogramma, e potete crearne quanti volete. In ogni fotogramma potete impostare diversamente i livelli, rendendoli visibili o invisibili, e quindi permettendo alla vostra immagine di muoversi. Il menù rapido è simile a quello delle altre finestre e molto intuitivo: Nuovo fotogramma, Elimina fotogramma, poi abbiamo l'opzione Tweening per sfumare l'immagine tra un fotogramma e un altro, abbiamo i pulsanti Play, Precedente, Successivo, Primo fotogramma, e infine abbiamo le opzioni di ripetizione, in cui possiamo stabilire quante volte la GIF si riavvolgerà d'accapo per ripartire. Vi consiglierei di lasciare impostato su "Sempre".
Ogni fotogramma, poi, può essere regolato in velocità di scorrimento.
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