[Awards] Il cappello non si tocca.

Amaterasu + Poison

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    Riassunto :Jinx è una criminale internazionale , una forza della natura itinerante che come una calamità semina caos e distruzione ovunque passi per il suo semplice divertimento , nel corso delle sue malefatte la sua strada si è incrociata con i traffici di Dominino Malacoda , una spledida per quanto misteriosa ragazza , menomata di entrambe le braccia ma ciononostante estremamente informata , carismatica e pericolosa , per questo molto conosciuta negli ambienti della malavita. Nonostante sia solo una ragazzina Jinx possiede un potenziale distruttivo tremendo , il suo corpo è fuso con delle nanomacchine in grado di concentrarsi ed esplodere come se fosse polvere da sparo , ma Domino non è indifesa , tutt' altro , ella in realtà è un Kaiju , una bestia primordiale uscita dalle profondità della terra e dotata di strabilianti poteri psichici in grado di intrappolare le persone in un mondo di incubi e fantasia. Non si sa perché Domino si trovi su questa terra o perché gli interessi portare avanti certi traffici , l' unica cosa che conta è che la Kaiju ha sviluppato una notevole curiosità per Jinx e non appena scopre che la ragazza è finalmente stata segnalata nei dintorni , Domino non perde tempo e cerca a tutti i costi di incontrarla , anche se questo significa rischiare di venir coinvolti dal caos di Jinx.

    Rapinare una banca non è qualcosa di tanto difficile , servono rapidità , decisione ed una buona dose di aggressività. Gli impiegati non sono un problema di solito , non gliene frega nulla di rischiare la vita per 4 soldi neanche loro ma ogni tanto ne salta fuori qualcuno che si crede un eroe , il Charles Bronson della situazione wow ! A quelli gli sbatti la canna del fucile in faccia , forte forte e quando sono ranicchiati a terra in una pozza di sangue e muco a tenersi insieme i resti del loro naso beh..a loro che a tutti i colleghi passerà la voglia di fare cazzate.
    I Direttori sono un altra faccenda , loro ci mettono la faccia , devono dimostrare di avere le palle e soprattutto possiedono sempre informazioni importanti per cui non vale la pena di ammazzarli , non subito perlomeno. Ai direttori va tagliato un dito , il mignolo di solito , o un orecchio e gli si spiega per bene che se non risponde subito al prossimo giro ci prenderemo il pollice , o un occhio magari. Vi dirà anche se indossa mutandine col pizzo.
    Questo sta nel manuale del perfetto e cool rapinatore di banche , scritto da Tarantino e Rodriguez , ma a Jinx seguire piani preconfezionati non andava molto giù e soprattutto aveva piani molto , ma molto più divertenti in mente per quella gente.
    Innanzitutto non era lì per rapinare , quella in cui si trovava era solo una piccola filiale , perlopiù amministrativa e nel caveau avrebbe trovato più documenti che soldi , ma non era lì per il guadagno più che altro per il palazzo. Un bel palazzo rosso in stile vittoriano , probabilmente molto antico e lì da tanto tempo con quelle belle finestre larghe larghe da cui si può godere un ottima vista verso l' esterno. A Jinx i palazzi così son sempre piaciuti , quelle finestre scure erano come lo schema di un cruciverba , poteva disegnare molte cose accendendo e spegnendo le luci , o meglio dando fuoco a certe stanze , quel giorno voleva disegnare un bello smile per salutare la città ed annunciare a tutti il suo arrivo.
    Ecco perché era riunita con un buon numero di ostaggi davanti ad una porta blindata , di quelle che o conosci la combinazione o devi aspettare 60 ore per aprirla , era armata del suo fido Gola Profonda e lo utilizzava per stuzzicare senza pietà il povero Direttore , ferito ed ansimante , che giaceva seduto in terra contro la porta. Quell' uomo non voleva parlare , o era vero che la combinazione cambiava da sola e lui non la conosceva , in ogni caso lei avrebbe aperto quella porta ad ogni costo , non poteva lasciare il suo smile orbo ad un occhio. Il direttore era l' unico con le mani libere , anche se la sua vena combattiva era stata stroncata da molto e non aveva la minima intenzione di reagire , gli ostaggi erano legati con i polsi dietro la schiena ed ognuno di essi recava un cartellino numerato appiccicato alla fronte e scritto con una grafia tremolante ed infantile , erano tanti , impiegati , guardie , nessuno era stato capace di reagire , e stranamente nessuno era stato in grado di comunicare con l' esterno , era parecchio strano ormai si trovava lì da parecchio tempo e si era aspettata le sirene spiegate da un momento all' altro , voleva un bel po' di pubblico armato per il suo spettacolo ! Invece qualunque cellulare , radio o telefono della zona emetteva solo statica , e urla le era sembrato , ma in ogni caso non funzionava nulla. Buffo se non altro , Jinx non era tipa da preoccuparsi per queste cose soprattutto quando era prese da un nuovo e divertente gioco. Nella mano libera teneva un sacchetto pieno di quelle che sembravano palline e dopo aver dato un paio di rimescolate estrasse 3 di quelle sfere , anch' esse numerate.

    Numeriiii... 37 44 e 79 fatevi avanti !disse la ragazza nel perfetto tono di un annunciatrice del bingo. Ad ogni numero corrispondeva una persona e le 3 selezionate dovevano farsi avanti , anche se dalle loro facce il meglio che avrebbero potuto fare sarebbe stato farsela addosso , ma che ci poteva fare se sinora il gioco era stato sfortunato per gli altri partecipanti ? Tutti quei mucchietti di cenere e sangue in terra...gente molto sfortunata al gioco , magari era fortunata in amore ma quel giorno non lo era stata abbastanza da rimanersene a letto a scopare.
    Andiamo direttore , ha i nuovi numeri proviamo la combinazione !
    Il direttore fece un viso tremendo , quel ruolo di boia non gli piaceva affatto ma aveva capito che con quella ragazza non era il caso di scherzare , per lei quel gioco era in qualche modo giusto ed equo...non il parto di una pazza bastarda. Glielo avrebbe voluto gridare probabilmente , stringergli le mani attorno al collo sottile,doveva essere un bello smacco per un uomo potente farsi mettere sotto da una ragazzina dalle treccine blu che sembrava essersi vestita con una cannonata , dato che la sua combinazione di stracci succinti e colorati sembrava essere totalmente casuale, ma tutto quello che poteva fare con le 6 dita che gli erano rimaste in totale era girare la rotella numerica della porta e provare ad inserire quella combinazione...
    Il gioco era semplice in fondo , visto che nessuno ne sapeva nulla di come aprire quella maledetta porta Jinx aveva deciso di affidare le loro vite alla....fortuna. Ognuno aveva un numero e Jinx pescava a caso tra di loro in cerca della giusta combinazione di cifre che avrebbe aperto la porta. Se i numeri erano giusti i fortunati sarebbero stati lasciati vivi e liberi. Se la combinazione era sbagliata...si veniva esclusi perennemente dal gioco.
    I numeri furono inseriti , ma la porta non si mosse di un millimetro. Anche quel giro era stato sfortunato accidentaccio !
    Niente eh ? Che sfiga ragazzi... La ragazza si sarebbe limitata a schioccare le dita , e prima che gli ostaggi potessero assimilare per bene la loro fine , le carte numerate sulla loro fronte sarebbero annerite di colpo , come se lo schiocco della ragazza avesse innescato le bombe appiccicate alla loro testa.

    BOOOOOOOM !
    Piccolo intermezzo pubblicitario , 30 secondi alla prossima estrazione. Il tempo di ripulire lo studio.
     
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    Cercare un topo appestato dentro una grande città è difficile tanto quanto trovare il petrolio in mare e tirarlo fuori. Fortuna che ci sono sempre un sacco di uccellini che cinguettano spaventati quando un topo sfreccia davanti a loro abbastanza velocemente da sembrare intento a scappare. Altra fortuna era che Jinx non aveva un corpo piccolo come quello di un topo, certo era minuta ma sapeva lasciare tracce, che lo facesse apposta o meno. Il suo stile poi era inconfondibile... bastò la prima volta che incrociarono gli sguardi per capire che nella sua mente non c'era spazio per uno schema definito, ma solo per il rumore che le sue esplosioni procuravano. Quello era il suo giorno fortunato, la ricerca di Domino era giunta al termine finalmente, e mentre il calore di quell'edificio aumentava vertiginosamente per colpa del denso fumo che usciva dalle vetrate rotte, alla base della filiale si trovavano la proprietaria del Pacific Rim e alcuni dei suoi fedeli scagnozzi. Domino indossava come al solito il suo cappello nero che accompagnava il pesante trucco sotto gli occhi. Intorno al collo, oltre al lacero mantello che le avvolgeva le spalle, la ragazza indossava anche una piccola sciarpa a quadri viola proprio sotto il mento, mentre il resto del vestiario era immutato. Una canottiera bianca senza maniche, una cintura nera di pelle con la fibbia in metallo particolarmente pesante (ritraente un teschio), e dei stivaloni scuri placcati di metallo che... hey, quelli sono stivali nuovi!
    Cavolo ragazzi non avete idea di quanto mi piacciono questi stivali da battaglia.
    Commentò giocosamente come una bambina, mentre metteva in mostra quei grossi stivali metallici piazzando il piede destro sopra ad un piccolo muretto. I suoi scagnozzi non sembravano molto contenti di quell'entusiasmo e anche se indossavano maschere antigas nei loro occhi traspariva chiaramente una punta di sufficienza e vaga preoccupazione.
    Capo... puoi smettere di cambiare discorso? E' la terza volta che ti chiedo perché cavolo stiamo sabotando il sistema di sicurezza?!
    E quel poveretto davanti al pannello di controllo elettronico aveva anche ragione. Domino li aveva convinti a seguirla verso quella filiale dove "aveva ricevuto una soffiata", e nonostante il casino provocato da chi c'era dentro la loro leader pagante gli aveva ordinato di disattivare i sistemi d'allarme e isolare quel posto in ogni modo possibile. La verità era che le serviva tempo e non poteva farsi interrompere dalla polizia. L'ennesima esplosione le fece sollevare il capo, e anche il cappello... con la sua lunga coda bianca che faceva capolino da sotto il mantello. Tutti rimanevano sempre un pò impressionati quando vedevano per la prima volta la coda che utilizzava al posto delle braccia che non possedeva più.
    Restate qui, continuate a fare quello che vi ho chiesto... cercherò di fare il prima possibile.
    Dopodiché iniziò a balzare agilmente sull'albero di fronte alla vetrata distrutta, fiondandosi dentro all'edificio come un'ombra fuggente. Mentre correva per i corridoi raggiungendo la stanza in cui Jinx aveva raccolto gli ostaggi, Domino ripensava al percorso di pensieri che aveva fatto. Nonostante i loro primi incontri fossero stati decisamente turbolenti, Jinx le aveva mostrato un potenziale enorme, ed era una delle poche persone difficili da penetrare a livello mentale, un pò come se il suo caos psicologico confondesse continuamente le stesse sinapsi che la facevano pensare. E questo di sicuro era un pregio dato che al mondo nessuno aveva mai creato un simile problema alla nostra Kaiju. Lo sguardo fiero e divertito di Domino allargò un sorriso piuttosto ampio quando giunse finalmente di fronte al suo obbiettivo, osservando la figura di Jinx di spalle rispetto a lei che si divertiva a minacciare le persone lì dentro. Quando fu sulla soglia della porta domino rallentò di colpo, iniziando a camminare lasciando rumoreggiare i suoi alti tacchi metallici sul terreno. Mentre avanzava, la sua pallida coda afferrò un cartoncino bruciacchiato ma tutt'altro che in fiamme, e se lo piazzò in testa incastrandolo sulla fascia che avvolgeva il suo cappello, come facevano i giocatori di carte che usavano quel tipo di copricapo. Con un rapido movimento della punta della coda Domino disegnò 3 cifre sul cartoncino: una fila di zeri.
    Hey Jinx! Rumorosa come al solito eh? Sei fortunata che stavolta ti ho parato io le tue chiappette ragazzina, altrimenti staresti già usando la tua dolce boccuccia per svuotare le palle di tutto il carcere più vicino.
    Camminava a passo lento, con lo sguardo basso e il cappello posizionato in modo da mettere in evidenza il cartoncino. Non aveva la minima paura di Jinx, a differenza degli altri presenti... stava già entrando nella loro mente, tenendo il suo potere in uno stato passivo in modo da non allarmarli ma risultando comunque in grado di leggere i pensieri superficiali. Come al solito, Jinx stava tirando su uno spettacolo macabro quanto divertente.
    Che ne pensi della mia combinazione eh? Dai, tocca a me: triplo zero.
    Solo a quel punto avrebbe sollevato lo sguardo, incrociando gli occhi della sua dolce rivale alzando il cappello con la punta della coda. Un'eroina o una cinica crociata? Ecco cosa si domandavano gli ostaggi.
     
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    Che sia uno spettacolo come si deve , o un concorso a premi come si deve o anche una festa come si deve , l' importante è che alla fine ci sia sempre una sorpresa. Potrebbe essere una scia di fumo col tuo nome , il lampeggiare della vincita bonus in un casinò o perfino una ragazza nella torta. Beh la ragazza ce l' aveva ma dov' era finita la sua torta ?
    Inoltre anche se a Jinx le sorprese piacevano un casino non tutte le facce le erano gradite , soprattutto quella che le si era presentata davanti in quel momento.

    Domino tesoro mio ! Quanto tempo vieni quì abbracciami ! Click !
    A dispetto delle sue parole , che erano condite con un miele estremamente amaro vista la menomazione di Domino , o forse in rispetto ad esse Jinx puntò decisa la canna della sua arma verso la fronte della nuova arrivata per consigliarle di fermarsi , anche se con Jinx non era da escludere che avrebbe potuto semplicemente sparare. Ma ciò che le aveva suggerito non era male , svuotare le carceri perché no ? Ecco una cosa da fare subito dopo questo spettacolo. Ma intanto avrebbe dovuto risolvere la situazioni quì e forse il meglio sarebbe stato davvero sparare a Domino subito. O forse no era indecisa. Quella ragazza non le piaceva affatto , aveva la faccia sempre triste triste o severa e tutti la seguivano come cagnolini ammaestrati anche se non aveva mai mostrato alcuna abilità particolare e QUELLI ERANO STIVALI STRAFIGHI !
    Basto questo a farla vacillare , daccordo era dannatamente influenzabile da certi dettagli , un conduttore serio non si sarebbe mai fatto deviare , ma oramai era decisa ad introdurre nuove regole a quel gioco.

    A-hem facciamo così.Tu mi dici dove hai comprato quegli stivali ed io ti faccio partecipare come concorrente bonus.
    A seguire quelle parole avrebbe rovesciato il contenuto del sacchetto in terra , facendo rotolare le biglie numerate per tutta la stanza , ne rimanevano ancora parecchi ed in contemporanea i cartellini in testa a tutte le persone rimaste sarebbero anneriti cancellandone i numeri e preparandosi a detonare al minimo comando della ragazza , per la felicità di tutti i partecipanti al gioco.
    Signori un attimo di attenzione prego , abbiamo il numero jolly che tenta la fortuna. Questo è un perdi tutto o raddoppia , se la ragazza vince voi tutti rimarrete vivi per un altro giro di birra & pizza , se la ragazza perde...
    Quando percepì quella tensione , quella paura che aleggiava nell' aria tra i presenti , quella sensazione che provavano ad essere sul filo tra la vita e la morte in equilibrio precario non potè negare di dirsi eccitata. Aveva un sapore stupendo sulla sua boccuccia , si sarebbe leccata le labbra da parte a parte come se avesse sempre aspettato di pregustarsi momenti del genere. Di ostaggi ce n' erano ancora dozzine , circondavano Domino su ogni lato e la loro detonazione simultanea non si sarebbe limitata ad una semplice fontana di succo di fragola , ma sarebbe saltato l' intero piano dell' edificio. Loro compresi.
    ...voi finite squalificati dal Gioco. Ed io mi prendo il cappello della ragazza. Mi è sempre piaciuto il tuo cappello. Coooooomunque Direttore inserisca la combinazione !
     
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    Difficile trovare più instabilità di così in una persona sola e per di più così piccola. Ma Domino non era stupefatta, né spaventata, da quando era uscita dall'abisso l'umanità le aveva sempre donato grandi sorprese specialmente quando si tratta di educare i loro cuccioli. E qualcosa era andato decisamente male nell'educazione di quella piccola sociopatica con le treccine blu. Domino si bloccò di colpo quando vide il fucile puntato davanti al suo volto, esitando solo un istante prima di aprire un largo sorriso divertito, senza lasciar trapelare troppo l'apprezzamento verso l'ironia macabra di Jinx.
    Ragazzina, questa è roba di classe fatta su misura, fatti crescere qualche pelo tra le gambe prima di parafrasare l'eleganza.
    La sinuosa coda bianca di Domino scivolò sulla canna del fucile, non ci provò nemmeno a farglielo abbassare, si limitò ad accarezzarlo come se lo volesse coccolare. Avevano entrambe una predilezione per armi così ben fatte, anche se un fucile del genere era decisamente troppo vistoso per una come le, abituata all'ombra.
    Conti di farmi saltare il cervello senza neanche un discorso funebre decoroso? Me lo merito, sono una ragazza carina.
    Nel mentre il suo sguardo esaminava attentamente la situazione, le menti dei presenti erano come un libro aperto, troppo spaventate per nascondere i loro veri sentimenti. Non tutti meritavano di uscire vivi da quel perverso gioco, ma fortunatamente per loro a Domino servivano belli in forze, compreso il direttore che purtroppo ne sapeva meno degli altri riguardo alla combinazione. E lo fece capire a Domino con uno sguardo terrorizzato, un pò come se fosse cosciente che il destino della ragazza dipendeva da quella risposta. Ma nello sguardo della misteriosa salvatrice non c'era indecisione, doveva solamente fare ciò che gli era stato chiesto, così gli fece cenno con lo sguardo di procedere, mentre lei continuava a conversare con la sua dolce presentatrice.
    Vediamo se ho capito bene: lui ora inserirà un codice chiaramente sbagliato, tu frignerai come una ragazzina, a me salterà il cappello e poi farai esplodere anche tutti gli altri. E poi? Andrai a fare danni da qualche altra parte? Io avrei... un'idea migliore.
    Nel suo sguardo triste e sconsolato, come piaceva definirlo a Jinx, c'era qualcosa di interessante che di sicuro la ragazza non aveva mai visto prima perché nessuno... fino a quel giorno, le aveva dato una possibilità. Ora non restava che aspettare l'ennesimo errore del direttore, la furia di Jinx e il grilletto premuto. Non vedeva l'ora che Jinx ci provasse sul serio... a quanto pare si sentiva molto più a suo agio parlando con persone dal cervello spappolato. E domino le avrebbe dato un cervello fritto come un uovo.
     
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    Il magico mondo degli animali e degli uomini era una sorgente continua di sapere e di sorprese , era proprio vero che non si finiva mai di imparare. Non tutto a dire la verità , "parafrasare" era qualcosa che avrebbe dovuto cercare sul dizionario ,coooooomunque non credeva che i trafficanti internazionali fossero tanto colti o avessero una coda carina o parlassero così a lungo. Troppo a lungo per i suoi gusti. Forse era quello il segreto di Domino , in pochi istanti aveva calamitato l' attenzione con il suo carisma e le sue promesse , non solo l' aveva convinta a partecipare al gioco ma ora il pubblico sembrava apprezzare più lei che la loro superfantastica presentatrice ! Che tristezza why ? Solo per la futile speranza di sopravvivenza che gli aveva regalato ? Solo perché era una ragazza carina ?
    Ah ed adesso ti presenti pure con idee migliori delle mie... sibilò a bassa voce Jinx. Stringeva tanto forte la sua arma da farsi sbiancare la mano , il braccio era fermo e non tremante ed insicuro , i mucoli tesi come i suoi nervi e la sua faccia corrugata da una rabbia ed un nervosismo che le erano montati dentro nel giro di pochissimi istanti. Avere davanti quella donna per lei era come avere a che fare con un animaletto carino , un cucciolotto che tutti trovano adorabile mentre tu trovi cretino , e mentre lui col suo carisma si fotte i tuoi amici e si tromba il tuo ragazzo tu ti ritrovi da sola , a passare tu per idiota visto che critichi qualcosa ti tanto innocente ed adorabile. Come un furbish o meglio un Gurzo. Maledizione aveva a che fare con bestie diaboliche , era autorizzata ad utilizzare misure estreme persino dall' alto dei cieli , dalla White Base in persona.
    OH FOR FxxK SAKE SHUT YOUR TRAP BITCH !Domino nella sua sicurezza sembrava non aver preso misure cautelative , fidandosi di lei e della sua voglia di giocare , ma a Jinx non erano mai piaciute le persone troppo sicure , la verità è che non sai mai cosa ti può succedere , quale sorpresa puoi trovare domani , o adesso in questo istante. Domino avrebbe trovato la canna del suo fucile , più vicina , ancora di più , sino a venirle violentemente infilata in bocca dall' incedere di Jinx che la utilizzò sino a spingerla spalle al muro contro la parete.
    Secondo regolamento per la barba di Sir Leepton Hais Tee e perché sei una schiaccianoci cosmica sei stata squalificata. Grazie ma il suo tempo è scaduto ! BANG
    Non erano lontani da Pasqua dopotutto, ma tutto ciò che poteva offrirle al momento era qualche ovetto ma garantiva che la sorpresa era extralarge ed in grado di far schizzare la materia cerebrale della ragazza un po' ovunque , sul muro , sugli ostaggi , su di lei. Prese un po' di quel rosso cremoso che le era finito sulla faccia e lo utilizzò per allargarsi il sorriso tracciando una mezzaluna da guancia a guancia che rendeva cremisi persino le sue labbra.Ok si era rifatta il trucco , poteva tornare a presentare la scena ora , ma rimanevano gli altri ostaggi , che fare di loro ?
    Bah siete un pessimo pubblico. Sgomberate lo studio devono entrare i prossimi concorrenti.
     
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    Non che disprezzasse cose lunghe e interessanti tra le labbra, ma un tubo vuoto, riscaldato solamente dalla polvere da sparo e che ne conservava ancora l'aspro sapore era decisamente sotto i suoi standard. Indietreggiò assecondando Jinx e concedendole anche un'espressione visibilmente sorpresa, non si aspettava che perdesse le staffe così facilmente... stava peggiorando. Un colpo rapido e indolore, troppo vicino alle cervella per dare soddisfazioni a Jinx che non fosse un pò di trucco nuovo, ma che bastò a riverniciare la parete dietro di lei con un denso violaceo... il sangue di Kaiju è roba preziosa, non andrebbe sprecato così. E mentre la gentaglia lì in mezzo ritrovava il terrore negli occhi aumentando gradualmente l'intensità con cui le pupille viaggiavano da un lato all'altro della stanza, ecco Jinx tornare al centro del suo palco al fine di conquistare l'amore del pubblico prima del grande congedo. Solo un paio di secondi senza fissare la sua testa esplosa ed ecco che Jinx avrebbe sentito ancora la sua fastidiosa voce.
    Pare che tu... mi abbia mancato.
    Non proveniva dall'ipotetico cadavere, no, sembrava più un sussurro, un respiro direttamente nel suo cervello, la stessa sensazione che ti da un mal di testa mentre ti stringe il cervello. Voltandosi, Jinx avrebbe trovato il volto di Domino coperto dal cappello, bucato sull'estremità alta ma che celava ogni traccia di danno, testimoniato esclusivamente dal sangue che le colava dalla testa fino al collo. Il suo sorriso beffardo però... quello si vedeva chiaramente. Si staccò dal muro prima con le spalle, piegandosi in avanti, poi si spinse con il tacco del piede destro, ciondolando lentamente e accorciando le distanze. Sembrava visibilmente provata, ma non aveva intenzione di cascare.
    Ahi ahi Jinxy un fucile così grosso, un casino tanto grande e poi a bucarsi è la tua di testa?
    Sollevò lo sguardo, solo ombre nel suo volto, ma negli occhi si leggeva chiaramente la fame furiosa di una belva cacciatrice. Lo sguardo rosso di un Kaiju, il predatore estremo. Al centro di quegli occhi c'era un vuoto che lasciava intravedere il muro dietro di lei, e che lentamente si stava chiudendo dietro un denso fumo nero. Prima ancora che potesse rendersene conto, Domino era entrata nella mente di Jinx. Il suo mantello lacero si spalancò, poi una densa mole di materiale rosso simile a sangue crollò dalle spalle della ragazza col cappello, formando due lunghi arti rossi che parevano braccia scarnificate, dalle dita affusolate e artigliate, tutt'altro che umane.
    Allora, vogliamo parlare un pochettino oppure vuoi continuare a sparare ai tuoi fantasmi?
    Un ghigno soddisfatto che sfociò in un gesto lento, la lingua passò sul sangue che colava dalla propria fronte oramai prossimo a sparire proprio come il buco nel cappello, poi le braccia saettarono verso Jinx allungandosi come serpenti, col preciso scopo di afferrarla per le spalle stringendole quanto bastava per farle perdere la presa sul fucile, e soprattutto la voglia di combattere...
     
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    Un mormorio soffuso , come un voce ultraterrena che le sfiorava le mebra accarezzando le sue sensazioni , stimolando la sua paura , i suoi dubbi o forse aveva semplicemente mangiato pesante ? Chissà. La voce era nella sua testa , provò a guardarsi intorno confusa ma non c'era modo di confonderla , l' aveva maledettamente ascoltata sino a 2 secondi fa. Domino era viva , sanguinante , non dolorante , poco rassicurante e dannatamente pesante. La fissò con l' aria confusa e gli occhi sgranati di chi non capiva bene la situazione , non poteva essere , lei spara e la gente sta a terra , no no era contro le regole che qualcuno sparato da lei , squalificato dal gioco si rialzasse , anche se sembrava contenere tutta l' oscurità di questo mondo...
    Ma io...io non manco mai il bersaglio...
    Il terrore psichico vomitato fuori dall' anima nera di domino si riversò sull' ambiente , sui presenti , su di lei , come una macchia che si diffonde indelebilmente , da essa ribollirono fuori due braccia , ma Domino non aveva braccia o forse sì ? Gliele aveva tenute nascoste tutto questo tempo ? Quelle braccia inumane e scarnificate si allungarono verso di lei , saettanti e rapide come solo un predatore sa fare e si posero su di lei afferrandoa per le spalle strette e magre in quello che non sembrava decisamente l' abbraccio tra due amiche ritrovate.
    Sei proprio la ragazza delle sorprese...ma dovè la mia torta ? Perché devo aspettare così tanto per una semplice torta ?
    Stava per andare in escandescenze , di nuovo , riconosceva quella sensazione di ansia e paura che la coglieva quando le cose andavano troppo per il verso giusto , ingabbiate in un piano prestabilito. Era qualcosa di soffocante , come le maglie di una catena o una camicia di forza che non riesci a strappare , erano sensazioni che odiava ed a cui rispondeva con rabbia crescente. Ma non stavolta. Il tocco di Domino era freddo , ma sicuro , calmo , sembrava quasi trasmetterle tranquillità e farle scemare ogni istinto bellico , come se quella ragazza glielo stesse spremendo via come un limone. Forse non scherzava affatto quando diceva che le era appena entrata nella mente.
    Vuoi farti un giro nella mia testa...ma sta attenta...neanchio so bene che cosa ci troverai.
     
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    Domino sollevò Jinx che sembrava finalmente mostrare segni di cedimento per quel bel faccino tanto sicuro di sé, impossibile da disturbare in qualsiasi modo. La sua reazione fece sorridere Domino che con fare soddisfatto allungò il pollice della mano destra verso le labbra della prigioniera, iniziando a massaggiarla a metà tra una docile carezza e un velato invito al silenzio. Nel mentre la parete sulla quale si era sparso il sangue di Domino era diventata completamente viola e si scuriva sempre di più, come se il sangue prima la stesse ricoprendo e poi consumando, una combustione assurda e senza senso. Lentamente gli occhi dei presenti si fecero vacui mentre il pavimento sotto di loro prendeva a peccare di illuminazione. Le figure si fecero meno distinte, al di fuori di una sola: Domino.
    Sono stata nella mente di molte persone Jinxy, la tua non è la più grande, né la più vecchia né la più pazza. E c'è una cosa che posso dirti con estrema certezza... nessuno trova sorprese nella sua testa. E' esattamente tutto come dovrebbe essere.
    Scandì le ultime parole alzando leggermente il tono di voce e sottolineandole una ad una tanto per essere sicura che il concetto non sfuggisse alla sua giovane compagnia di giochi. In un istante il pavimento era sprofondato, lasciandole cadere senza gravità ma non senza rivoltare loro le budella. Quelli che fino ad un momento prima erano prigionieri, ora si erano trasformate in tanti fucili piantate per terra per la canna, con sopra un foglio attaccato sull'estremità più alta dell'arma che ritraeva dei volti sorridenti disegnati con lo stile di un bambino. No, quello non era un sorriso... ma un ghigno. Il terreno era una landa desolata, una sorta di deserto secco con il sole che proiettava le ombre di giganti di ferro immobili, intenti unicamente a sollevare una spalla ed abbassare l'altra, sollevare l'altra e abbassare una spalla, così in un continuo infinito. Le mani rosse si staccarono dai polsi di Domino, lasciando Jinx appesa lì in aria mentre Domino riforgiava un paio di braccia completamente umane, forse un pò pallide ma in linea col suo corpo, non mostruose come poco prima. Un rapido sorriso sui suoi arti, per poi celarli di nuovo col mantello lacero.
    Spero che così ti sentirai di più a tuo agio, ora che i tuoi amici sono armi. O le armi sono diventate tue amiche. Tu che ne pensi?
    Commentò rapidamente avvicinandosi a Jinx, per poi schioccare la coda a terra e far scomparire le mani che la tenevano prigioniera come se fossero delle bolle di sapone. Ora erano una di fianco all'altra, circondate da quei giganti di ferro e quelle armi sorridenti.
    Ci sono stata in un posto del genere... sei nata qui Jinx?
     
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    Nessuno le aveva detto che il mondo le sarebbe crollato addosso , non l' avevano avvisato che quella bastarda di Domino avrebbe avuto il controllo della situazione e poteva trattarla come una bambolina , ma il suo tocco sembrava avere l' effetto di calmarla persino durante quel fastidioso giocare con le sue labbra avvertì un brivido più di piacere che di paura. E soprattutto per una volta tenne davvero il becco chiuso. Per poco almeno perché quando il terreno crollò sotto i piedi , quando quell' intero posto sembrò quasi brcuaire e lei e Domino e tutti gli allegri concorrenti precipitarono nel vuoto non riuscì a trattenere un urlo lunghissimo , eccitato , terrorizzato ed estremamente acuto allo stesso tempo. Per fortuna era riuscita a trattenere la colazione.
    La caduta sembrava lunghissima , oppure era caduta solo per pochi metri ? Non sapeva dire di preciso quando fosse atterrata ,, probabilmente rimase a stridere ancora per qualche istante con i piedi ben piantati per terra prima di rendersi conto che erano arrivati , in qualunque posto Domino l' avesse voluta portare , però dannazione c' era qualcosa che non le tornava.

    Davvero è la mia testa ? Perché non ho il dominio assoluto ? Perché non ti spunta una scimmia dal culo ? Perché la tua faccia irritante non esplode ? Liberami ! Protestò con tono non troppo convinto quando si rese conto che quel serpente a sonagli col cappello buffo la stava ancora trattenendo. Accidentaccio com' era possibile che in pochi secondi si è ritrovata da conduttrice a condotta ? E condotta dove ? Si scrutò intorno più nella speranza di veder apparire all' orizzonte quel b-52 pronto a sganciare nuke che si era sognata poco fa piuttosto che per cercare di capire dove fosse , però quel luogo , quel deserto ripetitivo ed ipnotico le era familiare , molto , molto meglio con le decorazioni scelte da Domino , per fortuna non si era persa i suoi concorrenti.
    Io sono sempre a mio agio quando faccio ciò che voglio. A te chi ha dato il permesso di toccare il mio pubblico ? Perché mi hai riportato in questo posto noioso ?
    Certo che lo conosceva , Domino aveva intuito il posto : ci era nata , non in mezzo a quella sabbia arida o agli estrattori petroliferi ma quelle forse erano tra le attrattive migliori di quell' angolo di America. Domino finalmente lasciò la presa , le sue mani svanirono così come si erano generate , in un puff , ed ora era libera di massaggiarsi le spalle e sentire la sensazione della sabbia sotto gli stivali , quasi il suo calore attravero le suole e capì che quell' illusione era dannatamente realistica.
    Ci sei stata ? Non è male , non fa freddo e la benza costa poco e gli sbirri non ti guardano troppo strano se giri con una calibro 40.
    Mimò il gesto di una pistola tendendo pollice ed indice verso Domino , strinse molto forte le altre dita saggiando la presa e la sua potenza , anche se era la sua immaginazione il suo corpo rispondeva al solito modo , quindi non c'era niente di strano nel comportarsi nel solito modo. Strinse decisa tutte e 5 le dita e tirò un violento pugno diretto verso l' adorato faccino di Domino , non voleva fargli male , solo ricalcarle un po' quelle occhiaie affascinanti.
    Ah si quì i serpenti a sonagli strisciano in terra.
     
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    La reazione vagamente spaventata di Jinx durante la caduta divertì un sacco domino che continuò a sorridere beffarda per tutto il tempo in cui la "padrona di casa" avrebbe parlato raccontandole come vedeva lei il suo luogo natale. Era evidente dalle sue parole che quel deserto non le mancava affatto, ma senza ombra di dubbio apprezzava gli insegnamenti che le aveva trasmesso e li metteva in pratica in maniera fin troppo evidente. A quel punto Domino commise il primo errore da quando aveva incontrato Jinx, un errore di valutazione perché l'abitudine fa brutti scherzi e di solito una volta entrata nella testa di qualcuno lei e il suo cappello avevano un controllo praticamente totale. Ma nel preciso istante in cui Jinx schiantò le proprie nocche sulla sua faccia spedendola direttamente a terra trasformando la sensazione di dolore in qualcosa di reale subito capì che aveva fatto molto male i suoi conti, e che quella ragazzina era maledettamente più forte di quanto lei potesse immaginare. Mangiò la sabbia, finendo a faccia a terra mentre metà della faccia diventava rossa e livida come uno scarafaggio. Per la prima volta Jinx poteva gustarsi l'espressione di Domino sorpresa.
    Cazzo...
    E mentre sollevava lo sguardo da terra spuntò un piccolo grumo di sangue dalla bocca.
    ...sei una finta magra tu.
    Iniziò a rialzarsi, molto lentamente, tenendo la coda a terra e usandola per spazzare la sabbia in modo da ritrovare il più rapidamente possibile l'equilibrio. Ci stava mettendo tanto per due motivi: primo perché con quel pugno Jinx stava riprendendo il controllo della sua mente, e secondo perché proprio in virtù di tale controllo le sue braccia erano scomparse di nuovo. Attaccarla di nuovo prima che si rialzasse sarebbe stato facile per Jinx, doveva confonderla o rischiava di perdere il controllo, e questo non doveva succedere.
    Ti piacciono così tanto le armi? Eppure non usi quella roba tecnologica che va di moda in questi tempi. Fammi indovinare... è la polvere da sparo che ti eccita non è così? Il proiettile in canna, l'esplosione, il metallo che deforma la carne e quell'odore mortale che ti rimane sulle mani...
    Lentamente, partendo dalla posizione di Domino, la sabbia intorno a loro iniziò a diventare gradualmente nere, trasformando tutto il deserto in polvere da sparo. Se non riusciva a distrarla Jinx non avrebbe solo ripreso il controllo, rischiava perfino di ribaltare la situazione ed entrare nella testa di Domino è una pessima idea per qualsiasi essere umano.
     
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    La sensazione della faccia di Domino che si accartocciava sotto le sue nocche era qualcosa di meraviglioso , vedere quell' altezzosa abbassarsi finalmente al di sotto del suo livello e provare qualcosa di inaspettato le diede un piacere immenso paragonabile ad un orgasmo , persino il dolore alla mano , cavolo se quella là aveva la testa dura che razza di cranio si era fatta installare ? , fu offuscato dall' ematoma ben più grossa che aveva lasciato sulla guancia della Kaiju.
    E tu sei un vero crotalo. Sputi persino veleno. ridacchiò divertita la ragazza. Non era abituata ad usare i pugni , non erano paragonabili ad un bel botto ma il sapore che lasciavano non era male , di sicuro sapeva dosarli meglio della quantità di esplosivo e come si dice in questi casi the more the merrier right ? Si stava preparando ad avventarsi su Domino con i pugni serrati pronta a far cominciare un pestaggio in piena regola , le braccia inumane erano scomparse ed ora la povera ragazza menomata stava ovviamente arrancando per rialzarsi , ma persino in quella situazione sembrava avere qualcosa da dire , qualcosa che un pochino riuscì a smuoverla. Afferrò Domino per il bavero della giacca , un po' per aiutarla a rialzarsi un po' per usargli ancora violenza , la sua stretta era rapida e brutale , avrebbe portato rapidamente la Kaiju allo stesso livello del suo volto con tanta veemenza che il cappello le sarebbe probabilmente caduto all' indietro scoprendone i capelli chiari e lunghi, magari decisamente in basso per i suoi standard ma ogni tanto vedere le cose dal punto di vista altrui poteva essergli di aiuto.
    Senti senti perché vuoi sapere tante cose di me ? Non sono la più strana , nè la più grande no ? Però sono la più libera.
    Tese la mano libera , in un primo momento poteva sembrare che avrebbe ricominciato a colpirla ma invece lasciò le dita aperte e tese verso l' aria come se volesse raccogliere nel palmo l' essenza stessa di quel vento rovente. Domino aveva usato un altro dei suoi trucchi , il deserto divenne improvvisamente più oscuro , nero , metallico e vagamente lucido , come se ogni granello di sabbia fosse diventato un unità della sua amata polvere. Un po' di quelle minuscole particelle si depositarono sulla sua mano e le mostrò a Domino , mettendogliele sotto il naso con una punta di orgoglio.
    Le armi di adesso sono troppo precise , troppo programmate e sicure. Questa polvere sembra innocua in confronto , ma va un po' a destra , un po' a sinistra un po' a caso , proprio come me ! Ma se ne raggruppi abbastanza non è più semplice polvere ma qualcosa di cui avere paura vero ? La sua casualità è meravigliosa !
     
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    Jinx la afferrò per il mantello intorno al collo, facendo cadere all'indietro il cappello di Domino che iniziò a venire seppellito dalla sabbia nera. La testa di Domino rimase chinata per alcuni istanti, si risollevò solamente quando fu sufficientemente vicina a Jinx per poterla guardare negli occhi, il suo sguardo non era più beffardo come prima, era serio, ma manteneva un'integrità notevole: non era affatto spaventata da Jinx, cercava di mantenere il controllo il più possibile perché aveva capito di essere in una situazione delicata... stava riacquistando la coscienza del suo potere, lo controllava nonostante fosse sotto l'influsso di Domino! Di questo passo i ruoli si sarebbero invertiti... e non era un bene per Jinx.
    Sei un'agente del caos, e questo l'ho capito molto bene. E' proprio per questo che mi piaci, e voglio evitare di doverti fare a pezzi come molti altri... ne sono capace e lo sai, questi occhi non mentono...
    E lì, un accenno di sorriso si vide chiaramente, di nuovo beffarda come se avesse ripreso momentaneamente il controllo. In realtà non aveva niente in mano in quel momento, l'unico tentativo che poteva fare era allungare la lunga e affusolata coda bianca verso Jinx, accarezzandola sulla guancia per ingannarla e poi saettare rapidamente in modo da avvolgerla intorno al collo, per strozzarla.
    Ti voglio con me... e se non ti prendo io non ti avrà nessuno. Quindi metti giù quella mano e forse ti faccio mettere il cappello...
    C'erano solo due possibilità: o Jinx accettava come se niente fosse e tornavano alla realtà, oppure infilava quella mano in bocca a Domino facendole esplodere il cervello. Lì dentro solo la mente aveva potere assoluto e Jinx si era rivelata incredibilmente forte a livello psicologico. Poteva fronteggiare tranquillamente Domino e questo significava anche poter ribaltare la situazione. In quel caso sarebbe stata lei ad invadere la mente della Kaiju e questo significava allungare davvero molto il brodo... oppure poteva rivelarsi un'interessante prova per Jinx, quanto poteva resistere nel cervello di una bestia colossale? In ogni caso, quella ragazza non avrebbe accettato l'aiuto di Domino, non così facilmente. Poco ma sicuro.
     
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    Sicuro era una parola totalmente inadatta riferita a quelle due , niente sembrava certo in quella situazione e persino quelle poche certezze che ancora Jinx possedeva stavano crollando una dopo l' altra come tessere del domino (no pun intended !) , dubbi che si accumulavano pesantemente uno sull' altro , quelle non erano tessere bianche ma diapositive della sua vita : suo padre che le volta le spalle richiudendola ancora una volta in quella stanza oscura , le ombre pallide di persone mai amiche che la consideravano una maledizione , una sfortuna ed un impiccio e ancora ecco suo padre che la guarda con espressione terrorizzata e l' urlo in gola mentre sparge fischiettando benzina sul suo capezzale , lei che si allontana senza la grazia di una principessa dal suo castello in fiamme , il primo grattacielo che fece crollare e la voltà che scoprì il sesso nel retro di un autoficcina sulla carrozzeria lucida di auto potenti , erano tutti ricordi che scorrevano e continuavano ad accumularsi uno sull' altro. La kaiju stava frugando nella sua mente , rimestando dal caos i suoi segreti più intimi , spogliandoli , sezionandoli come su un tavolo operatorio alla ricerca del male che le faceva funzionare in maniera tanto malata la mente , come se volesse realmente cercare di capirla , non di cambiarla , in quel mare di ricordi quasi neanche notò che aveva mosso la coda e quando la usò per carezzargli la guancia le sembrò quasi di percepire una vaga consolazione in quel tocco , certo prima che le si serrasse attorno alla gola tentando di strangolarla. La strettà sembrò riportarla alla realtà , se realtà si poteva chiamare quel deserto psichedelico , avvertì il contatto , sentì i muscoli del collo irrigidirsi ed il suo respiro si fece affannato , le mancava l' aria , come se fosse realmente aria quella che stavano respirando in quel momento. La polvere nella sua mano prese a concentrarsi più velocemente , ribollendo e condensandosi fino a generare un piccolo frutto oscuro nel suo palmo , come una mora il cui sapore era quanto di più lontano esistesse dalla sua reale dolcezza.
    Mi chiedevo perché fossi ancora viva... riuscì a dire con voce soffocata. La stretta di Domino stava aumentando di intensità ma non le sembrava esserci un reale intento omicida in quel gesto , la Kaiju sembrava piuttosto cercare lo stallo , stavo provando a guadagnare tempo...per cosa ? Era curiosa. Quasi tutto quello che combinava quella buffa ragazza con la coda la incuriosiva , il suo punto di vista poteva essere divertente o cercava di fregarla ? C' era qualcosa che non le tornava in tutto ciò , forse era una questione di sicurezza : quando veniva abbandonata , quando aveva distrutto , quando aveva amato , era sempre stata sicura di quello che faceva , non aveva mai avuto il minimo dubbio o incertezza. Ora invece faticava a mantenere la mano ferma , le tremava e non per la mancanza d' aria o per la paura , era realmente indecisa sulla cosa giusta da fare , si sentiva come ad un bivio in cui poteva prendere molte strade , tante vie ognuna a suo modo giusta ed equa rispetto alle altre : era quella la possibilità con cui piaceva riempirsi tanto la bocca ? Era quello il potere che voleva concederle Domino ?
    Cavolo ! In tutta la mia vita nessuno mi ha mai fatto esitare...come te.
    E senza più paure , condensò l' essenza esplosiva del suo potere e gliela infilò in bocca , quella non era la sua mente , non aveva bisogno di comandi per farla detonare , si limitò a chiudere gli occhi ma piuttosto che il brivido familiare di un bel botto avvertì la sensazione di immergersi in un tumultuoso mare nero.
     
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    Di fronte ad una scelta, Jinx stava finalmente esitando. Per un istante, e uno soltanto, Domino ebbe la sensazione che forse era riuscita a farla tentennare come voleva, giusto quel che le serviva per mantenere il controllo e continuare a scavare nella sua mente fino alla radice di ogni dubbio. A quel punto sarebbe stato facile convincerla, anche solo incantandola. Certo avrebbe preferito di gran lunga una "conversione spontanea" ma chi può realmente decidere cosa avere e cosa buttare? Il problema però, era che se da una parte Domino si stava già rilassando, abbandonando la presa intorno al collo di Jinx, la sua coinquilina mentale non era più della stessa opinione e quasi a voler incoraggiare se stessa fece esplodere tutti i dubbi che fino a quel momento l'avevano attanagliata. Letteralmente.
    Maledizion...
    Non riuscì a finire di parlare che la sua testa così come il resto del corpo saltò in aria, lasciando spazio ad altra polvere nera, come se l'obbiettivo ultimo di Jinx fosse riportare tutto alla cenere, senza distinzioni. Questo è il caos? No, Jinx ora avrebbe dovuto fare i conti con un passato molto più oscuro del suo, un passato vissuto letteralmente nell'abisso, non metaforicamente come gli umani usavano fare. Mentre Domino spariva, il sole su quel torrido deserto iniziava a tremare, diventando sempre meno luminoso, fino a che non venne eclissato da dagli artigli che lo afferrarono e lo strapparono via. Un pò come se il sole fosse un semplice tappo e quell'immenso deserto solo una decorazione piena di sabbia. L'artiglio arrivò fino a terra, afferrando i giganti di ferro, facendoli a pezzi mentre la terra che tremava faceva cadere tutte le armi e i fogli sorridenti attaccati su di loro.
    Mi dispiace Jinxy, ma la mia testa non ci sta dentro la tua...
    Facendo perdere il controllo a Domino, Jinx aveva inevitabilmente invaso la mente della sua controparte, e più i giganti di ferro venivano sradicati, più il deserto sotto i suoi piedi crollava, inghiottito da una voragine che niente aveva a che fare con la caduta iniziale. Questa era una vera e propria discesa verso l'abisso, così profondo che la luce non veniva nemmeno percepita. Prima che Jinx potesse sprofondare del tutto, gli occhi che la circondavano si spalancarono tutti assieme, dandole la sensazione di essere osservata, senza però avere la capacità di guardare il suo stesso corpo. Occhi enormi, mostruosi, colossali, non c'era nulla del genere da dove veniva lei, e nell'abisso quegli occhi sono le uniche stelle che puoi sperare di vedere... come pessimo presagio. Si aspettava commenti lascivi, oppure affamati? I discorsi di creature malvagie che non vedono l'ora di avere tra le mani una bestiolina nuova da seviziare? No, i Kaiju non sono niente di simile... occhi rossi nelle tenebre più piccoli davanti a lei, e finalmente un pavimento su cui appoggiare i piedi. Sempre se li aveva ancora.
    Immagino che spiegarti cosa sia successo non servirà a niente... che ne pensi se te lo faccio vedere? Non tutti mi hanno vista così... com'è che dite voi? Dovrebbe essere un onore...
    Eccola finalmente mostrarsi, ecco quegli occhi assumere un "volto". Il cappello più scuro che mai, sembrava quasi fatto di tenebra, il mantello non sembrava più qualcosa di inanimato, un pò come se delle lai fossero state lacerate e private delle ossa, così da trasformarsi in un gelido abbraccio. Il suo corpo, a metà tra un cadavere scarnificato e una foresta nera, bianco e nero, dalla testa ai piedi. I capelli scoloriti, lunghi fino alle ginocchia e le code diventate tre, non una soltanto. Sollevò lo sguardo e molto più alta di prima, Domino superò in altezza Jinx, portando di nuovo la centrale delle sue code sotto il suo mento.
    Da questo momento in avanti sei nel mio incubo...
    E proprio mentre stava per attaccarlo, o almeno questo è ciò che sarebbe sembrato a Jinx, Domino cadde in ginocchio, rivelando le sue spalle nascoste nella penombra azzannate da una gigantesca e misteriosa creatura nera a due teste, mentre le strappava i suoi arti superiori. Domino cercava di trattenere il dolore, ma il suo sguardo era lucido e le sue labbra già sanguinanti, non poteva stringerle tra i denti più di così per non gridare di dolore. Non si sarebbe mostrata debole davanti a lei, non sotto lo sguardo di tutte quelle bestie.
    Non fare... niente... o ti prenderanno.
    La mente di Domino non era solo un'arma... ma una prigione. E Jinx c'era entrata buttando le chiavi...
     
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    Se la sua prima sensazione era stata quella stravagante di immergersi quella che seguì era la ben più familiare sensazione di caduta , quel giorno sembrava dedicato alle discese senza fine ed ormai i cereali le stavano andando di traverso , ma stavolta la caduta fu ben diversa dalla precedente , forse si era spinta troppo in là con la sua curiosità ma quando provò a riaprire gli occhi nulla sembrava cambiare , c' era solo oscurità o forse nemmeno quella , era come trovarsi in un nulla infinito senza neanche un appoggio sotto i piedi , senza più coscienza del suo corpo che man mano svaniva , fatto a pezzi mentalmente come quei giganti di ferro. Mai si era sentita così piccola , così soffocata senza neanche la possibilità di urlare la sua frustrazione con la voce che le moriva in gola lasciata indietro dalla velocità della sua decaduta nell' abisso. Alzò gli occhi al cielo , o a quello che ci sarebbe potuto essere al suo posto e scoprì di non essere sola : occhi , occhi enormi , bestiali la scrutavano brillanti come stelle in quella galassia di oscurità. Se prima si era sentita piccola ora si sentiva minuscola , era come un granello di polvere che cadeva in una clessidra , niente più che un centesimo del valore di un soldo bucato nello scorrere di quella realtà. Era quella la mente di Domino dove la sua curiosità l' aveva portata ? Quasi non si accorse schiacciata da quegli sguardi che la sua caduta era finita ed ora aveva nuovamente la concezione del terreno sotto i piedi , forse poteva riprendere coscienza del proprio corpo , ma stavolta era pùù difficile non ci riusciva non aveva niente a cui ancorarsi. A parte Domino. Preceduta da una voce ancora più profonda e penetrante rispetto a prima riapparve in quella che diceva essere la sua reale forma , non aveva mai visto niente di simile ma era come se l' avesse sempre sognato , come se avesse intimamente capito che Domino non era cosa di questo mondo. Probabilmente la stava guardando a bocca aperta , in un misto di sorpresa e sgomento , ma la sua presenza era in qualche modo familiare e rassicurante per lei , era l' unica certezza che possedeva in quel momento e che le fece ritrovare perlomeno la voce.
    Wow se riuscissi a sentire il mio corpo probabilmente me la sarei già fatta addosso. Quelli là mi guardano come uno scarafaggio.
    Domino non sembrò gradire le battute ,la guardava con espressione tremenda quanto il suo aspetto , ora la sua coda era diventata triforcuta o erano tre ? Cooomunque puntò nuovamente uno di quegli affari sotto il mento dell' illustre protagonista , quell' abitudine iniziava ad irritarla , potevano essere nel suo incubo , o nell' incubo di qualche altro vattelapesca spellato quanto lei ma non permetteva a nessuno di...Beh forse aveva valutato un pochino male la situazione e la faccia di Domino vista da più vicino non sembrava più tanto incazzata. Quella ragazza stava soffrendo e molto , quegli sguardi inumani non erano tanto interessati a Jinx che in quel momento contava meno del succitato scarafaggio , questo era davvero l' incubo della kaiju e quelle creature erano là per lei. Domino era differente da lei , Jinx era riuscita a tramutare il suo incubo di un bel sogno ma Domino nel suo profondo sembrava ancora essere addormentata e non essersi mai svegliata , come prigioniera della propria psiche e dei propri ricordi. No non era nel posto giusto , decisamente no , avrebbe volentieri lasciato la kaiju ai suoi affari privati tra bestie titaniche ma non aveva la minima idea di come uscire , per quello le serviva Domino e le serviva lucida non preda del suo passato. Forse perché non sentiva più lo sguardo delle creature su di lui , forse per il desiderio che aveva Domino di proteggerla tornò a prendere una chiara coscienza di sè , non era tutto oscuro la sotto si stava diffondendo un soffuso bagliore che tornò a farle e vedere e percepire le proprie membra , accidenti quella che stava facendo era probabilmente una cazzata , l' unica ragione per cui non era stata semplicemente schiacciata era perché l' avevano vista persa ed inerme nella grandezza di quella mente , ma se avesse reagito loro l' avrebbero notata. Com' era la frase ? Se guardi nell' abisso l' abisso guarda in te ? E che guardino pure. Jinx forse non aveva una possibilità , forse se le era giocate tutte male ma non era schiava di un passato nè dei rimorsi , aveva fatto saltare in aria tutto e bruciato ogni ponte dietro di sè proprio per essere libera. Ed ora avrebbe lottato se non altro per quella libertà. Ora aveva le mani , ora aveva un corpo , minuscolo in confronto a quello di Domino che la sovrastava , ma comunque in grado di stringergli il volto tra le mani , costringendo la kaiju a fissarla.
    Chi lo dice che ci prenderanno ? Se il finale non ci piace basta cambiarlo no ?
     
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