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Parchi di Roma. Un posto incantevole, ricco di vegetazione e di vita. Nel corso della storia qui vi si sono riuniti grandi pensatori e illustri artisti, tutti venuti qui per liberare le loro menti dall'opprimente e noiosa quotidianità, passando le loro giornate passeggiando in questo paradiso vivente. Col passare dei secoli questo posto diventò un luogo per poter passare il tempo con la propria famiglia, riunirsi con gli amici o trascorrere una piacevole giornata in compagnia del propria dolce metà. Però quel luogo aveva anche un altra utilità che non tutti sapevano sfruttare al meglio: era un posto perfetto per nascondersi. E una certa ragazza con delle vistose orecchie da lupo avrebbe sfruttato questo fattore meglio che poteva. Ma perché una graziosa ragazza con la coda avrebbe dovuto nascondersi? La risposta era semplice. Era scappata dal luogo in cui era stata rinchiusa, un evasione in piena regola. Però non era una galeotta inseguita dalla polizia, ma una paziente inseguita dai medici. Non ce la faceva più. Dopo essere stata quasi ammazzata da quella manipolatrice del fulmine, venne prontamente salvata dal suo protetto, Massimiliano Traesto. Le sue condizioni era parecchio gravi e rimase incosciente per un'intera settimana. Adesso finalmente stava bene, forse anche troppo. Però adesso che si era ripresa non aveva più alcun motivo di restare in ospedale, sebbene i medici insistessero che restasse ancora un po' sotto osservazione. Lì dentro si annoiava e voleva uscire da quelle quattro mura al più presto. Dopotutto non era la tipa da restarsene chiusa dentro una stanza. Per questo era scappata. Per questo adesso si trovava lì, a girovagare per i parchi di Roma senza una meta precisa dove andare. Voleva solamente prendere una boccata d'aria fresca, e non quella della terrazza.
Ahhhh~! Come si stà bene qui immersi nella natura!
Si era fermata un attimo, stiracchiandosi un po' e facendo scrocchiare qualche osso. Era davvero rigida, stare sdraiata su un letto per tutto quel tempo non le aveva fatto sicuramente bene. Però adesso poteva camminare, correre in tutta libertà, senza che nessuno la interrompesse, o almeno finché non sarebbero arrivati i medici a prelevarla. Allora lì si che sarebbe stata dura. Riprese a passeggiare per il parco, ammirando la bellezza di quel posto. Avrebbe potuto dire che le ricordava la sua terra madre, ma non era affatto vero. Nel suo paese natio non c'erano distese di verde così fatti, era più che altro deserto. Però anche questo posto le piaceva, e anche tanto.
Bene. Vediamo di trovare qualcosa da fare prima di tornare in ospedale. Non voglio far preoccupare troppo Maxy.
Già. Non poteva scappare definitivamente l'ospedale, avrebbe solo fatto preoccupare il suo salvatore. La sua uscita sarebbe stata tra un paio di giorni, doveva soltanto resistere fino ad allora. Solo che non ce la faceva proprio a stare rinchiusa in quella camera. Si sentiva come in gabbia. Continuò così il suo peregrinare per quel parco, alla ricerca di qualcosa di nuovo da fare..