Posts written by Il Capitolo Hadler

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    Auguri di buon Natale!
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    Riprenditi presto Poison! Spero nulla di grave!
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    Dato il singolo turno svolto consideriamo che Samantha non sia mai comparsa.


    La concentrazione di Barghest per i primi momenti sembrava avere un buon passo con la vorticante energia in cui si stava immergendo: prima di tutto il suo fisico sembrava ben felice di potersi collegare a quella sensazione cosí primordiale di forza e velocitá, di potenza e di libertá; poi c'era da dire che questa seconda iniezione di ricordi ed esperienza era fresca, da poco sfornata e piacevolmente elettrizzante. Un passo alla voltá la realtá intorno alla donna tornava indietro nel tempo al momento in cui la statua ancora era integra, in cui il sole stava a malapena tramontando e una nera ombra si stagliava all'entrata del tempio. Non era definibile, tentare di carpirla era impossibile, anche perché Barghest avrebbe facilmente compreso che il punto di vista non era dall'esterno, ma proprio dall'interno dell'essere che aveva causato quella distruzione. Ma chi era? Anche quello era difficile comprenderlo perché sentiva battere due cuori, che le rimbombavano nei timpani e rimescolavano i suoi sensi in una cacofonia di energie ribollenti e selvagge. Poi sarebbero cominciate le pulsazioni piú forti, un crescere di piacevole ansia ed emozione provenire direttamente dal suo basso ventre, uno tsunami che stava prendendo forma e potenza mentre il sangue sbatteva nelle tempie e i respiri si facevano affannosi, finendo poi per esplodere in un unico e lunghissimo balzo che avrebbe investito tutto riesplodendo verso il cielo e perdendosi tra le nuvole. Si sarebbe risvegliata a terra, ansimante e fradicia come se qualcuno le avesse fatto fare palestra per ore mentre ne abusava sessualmente, con ancora la visione di quell'intenso ricordo che si sovrapponeva alla realtá attuale, tanto che cercando di riprendere fiato e compostezza, le sue labbra si sarebbero mosse da sole agonizzando un nome:

    "Perceforest..."


    Un fortissimo mal di testa le avrebbe impedito di mettere a fuoco qualsiasi altra informazione se non vaghe immagini di drappi rossi, candele e una figura ombrosa che porgeva un libro e poi il nulla. A Barghest sarebbero servite alcune ore per rimettersi in piedi, abbastanza per stare a filo con l'arrivo dei monaci e dei fedeli che avrebbero testimoniato la distruzione della statua principale del tempio, quindi era meglio non farsi trovare in loco e darsi alla macchia il prima possibile. L'inseguimento di questa traccia stava cominciando a dare i suoi frutti, stava al suo senso investigativo ora capire come agire e cosa trarne.

    CITAZIONE
    OPERAZIONE CONCLUSA
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    CITAZIONE
    Nome: Alice Folkenfanel
    Livello: 1
    Energia: Virtuous
    Abilità Fisiche: Tutte al 3
    Livello del Potere: 1
    Tecniche Personali: Nutcraker, Marrowshards, Bloody Roots, Galatine.
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #1: Moltiplicazione, Ninjutsu #2: Evocazione di munizioni e di armi, Ninjutsu #4: Stretta di ferro, Ninjutsu #5: Passo energetico, Ninjutsu #10: Rankyaku; Rinjutsu #2: Lampo Fumogeno, Rinjutsu #4: Scudo crociato, Rinjutsu #8: Tekkai Profondo, Rinjutsu #9: Tekkai Skull, Rinjutsu #10: Liberatore crociato; Aitromanzia #2: Lama della tempesta, Aitromanzia #4: Onda sonora, Aitromanzia #8: Sfera del flusso, Aitromanzia #9: Distortion Tornado, Aitromanzia #10: Cicatrice del Vento.
    Armi & Equipaggiamento: Diario Personale
    Operazione richiesta: Operazione Gemma
    Informazioni extra: Livello di allarme +1, Gemma dell' infinito interessata: Llamrei

    CITAZIONE
    Tempio minore di Raiju Luogo di culto e di raduno di molti animisti e spiritualisti provenienti da tutto il mondo, questo tempo si presenta come una struttura di 30 metri di larghezza per 90 metri di lunghezza, il tetto piatto che si trova a 20 metri di altezza è supportato da 6 colonne di legno massiccio su due file parallele spesse 3 metri, distanti dai muri lunghi 7 metri e altri 15 metri tra di loro, sui lati corti ci sono dei portoni metallici e pesanti di 15 metri di lunghezza e 15 metri di altezza che si aprono grazie a delle carrucole che disingaggiano l'enorme blocco orizzontale che fa da lucchetto naturale per poi avviare dei tiranti che fanno scorrere le ante verso l'esterno grazie a dei binari. Sui muri lunghi a 6 metri di altezza partono dei finestroni larghi 2 metri e alti 5 metri, praticamente trasparenti e che permettono alla luce di illuminare tutto, ma che nella notte offrono al massimo una tenue luce lunare qualora fosse il periodo giusto.

    Barghest sembrava essersi interessata al contatto con quella strana energia vorticante vista all'aeroporto in maniera profonda, e le era capitato in maniera regolare di sognare di correre a perdifiato, ma su una strada buia e potenzialmente che dava l'idea di trovarsi in luogo interessato da una leggera nevicata notturna. Era una strada montana in cui era certa di potersi recare, ma la cosa particolare del sogno era che la corsa la faceva a piedi nudi, e che proprio il gusto di andare sempre più veloce le faceva godere i singoli fiocchi di neve che le passavano accanto e che per la velocità riflettevano la poca luce allungandosi come dei fili per poi diventare strali e infine sparire nel buio. E la soddisfazione era forte, come se mentre lo facesse potesse fisicamente appropiarsi del concetto stesso di movimento, con le proprie mani che correvano su dei fianchi ideali da tirare e spingervisi dentro. Non si svegliava solo sudata, questa era certo, e anche il solo salire su un mezzo veloce o essere più prepotente in ambiti intimi poteva giurare che le producesse un piacere più profondo... Ma nelle ultime notti una seconda presenza nei suoi sogni era perfettamente distinguibile, non negativa o funesta ma quasi come se la guardasse da uno schermo con interesse ma priva della voglia di interagire, se non che un giorno sotto la porta di casa sua vi era una lettera dal colore purpureo e dalle scritte dorate:

    "Ciò che cerchi è ancora lontano, ma un importante indizio è al Tempio di Raiju sulle pendici del Fujihama. L'altro non può adeguatamente allinearsi a questo metodo, tu si, quindi vai al tempio e... Il resto è lì che ti aspetta, ma non per molto."


    Se Barghest avesse seguito le indicazioni, sarebbe arrivata notte tempo al tempio, riconoscendo perfettamente come la strada percorsa fosse quella del suo sogno. Ad aspettarla vi era un singolare problema: la statua di Raiju centrale al tempio era completamente divelta, ne rimanevano solo pezzi di legno e metallo in giro per la grande sala, era come se qualcosa la avesse investita, penetrata e fatta esplodere da dentro, uno spettacolo dissaccrante. Ma nel punto ove prima vi era la statua ora vi era l'energia vorticante che aveva già visto alla rimessa, stavolta di colore verde accesso, che illuminava il buio del luogo come un neon lanciando pesanti ombre dalle colonne non dissimili da una raggiera di un sole nero. Questa energia stavolta non era un semplice eco, ma qualcosa di relativamente "fresco" lasciato dalla stessa entità colpevole dei danni al primo magazzino. Ci sarebbe voluto molto più tempo per entrarci pienamente in contatto, stavolta era una immersione paritetica al buttarsi in una cascata, ma la notte era lì per lei e non sembrava che nessuno la avrebbe disturbata per tutto il tempo necessario a collegarsi. Tutto era pronto per lei.
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    CITAZIONE (Poisonwind @ 1/5/2023, 23:51) 
    CITAZIONE
    Nome: Alice Folkenfanel
    Livello: 1
    Energia: Virtuous
    Abilità Fisiche: Tutte al 3
    Livello del Potere: 1
    Tecniche Personali: Nutcraker, Marrowshards, Bloody Roots, Galatine.
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #1: Moltiplicazione, Ninjutsu #2: Evocazione di munizioni e di armi, Ninjutsu #4: Stretta di ferro, Ninjutsu #5: Passo energetico, Ninjutsu #10: Rankyaku; Rinjutsu #2: Lampo Fumogeno, Rinjutsu #4: Scudo crociato, Rinjutsu #8: Tekkai Profondo, Rinjutsu #9: Tekkai Skull, Rinjutsu #10: Liberatore crociato; Aitromanzia #2: Lama della tempesta, Aitromanzia #4: Onda sonora, Aitromanzia #8: Sfera del flusso, Aitromanzia #9: Distortion Tornado, Aitromanzia #10: Cicatrice del Vento.
    Armi & Equipaggiamento: Diario Personale
    Operazione richiesta: Operazione Gemma
    Informazioni extra: Livello di allarme +1, Gemma dell' infinito interessata: Llamrei

    Scusa il ritardo, la prendo io, in questi giorni la apro!
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    Sabik avrebbe utilizzato ogni oncia della propria concentrazione per seguire le spiegazioni, quell'argomento lo aveva catturato totalmente per molteplici motivi e non poteva fare a meno di divorare ogni millimetro di informazione. La prima cosa che però cambiò da subito fu l'approccio emozionale: la descrizione migliore che si poteva dare era che l'animosità del momento era scemata in una chiarezza di visione, al pari di acque torbide e turbolente che vengono sanate. Il contesto aveva il suo senso, e siccome Sovereign era un Distruttore, le sue azioni non facevano che sfoggiare la dedizione che aveva allottato a quel ruolo, e per il coniglio c'era poco da fare di fronte all'efferatezza naturale del soggetto. Per il Nephilim esiste una chiara linea divisoria tra un operato errato e uno giusto, mettiamola che il gracile semiangelo o semidemone non giudica le motivazioni ma la coerenza tra obbiettivo ed esecuzione, e Sovereign di sicuro non aveva mancato in nulla. Altre personalità avrebbero dato aria a sentimenti collegati alla propria visione personale della scuola, che condivisibili o meno, erano mediocri in confronto alle reazione di Kaguya e Rengoku: tutti e due erano precisi, chiari, concentrati sul proprio ambito di responsabilità al riguardo della situazione, e ogni tipo di risposta era strumentale al loro essere solidi. La scuola poteva anche non esistere, quei due avrebbero comunque saputo muoversi al meglio delle loro capacità e sarebbe stato tutto collegato alle loro ambizioni, e forse questa è una differenza importante tra gli studenti che hanno ancora bisogno di una struttura a cui appoggiarsi e chi è pronto a costruirla con le proprie mani. Sabik avrebbe sospirato per assicurarsi di essersi spostato totalmente sul nuovo paradigma, per poi allontanarsi dalla finestra e dare indizio che si sarebbe avviato alla porta in caso Rengoku o Kaguya non avessero avuto altro da aggiungere.
    ... La presentazione di Sovereign e la tua decisione di rispondergli a modo chiudono il mio interesse per la parentesi, e segnano definitivamente che ora sei nella tua camera con il tuo piccolo compito pronto a partire. Del coniglio me ne occuperò io, in segno di apertura in futuro se l'argomento dovesse in qualche modo toccarci a fattore comune, per il resto la vita scolastica ha il suo corso, e come tale il fatto che abbiamo avuto modo di conoscerci sotto tanti punti di vista allieta l'attesa delle circostanze che ci rimetteranno gli uni di fronte agli altri...
    Con un sorriso educato, ma anche simpatico a suo modo, Sabik avrebbe fatto per uscire, interagendo con la porta al meglio delle sue capacità per non aggravarne i danni.
    ... E un ultima cosa. Prima o poi si diventa abbastanza grandi da dover prendere posizione sul da farsi con soggetti di questo stampo... La tua Giustizia, Regoku, è e spero sarà in futuro grande fonte di interesse. Ti sembrerà un peccato di superbia da parte mia aver posto la frase in questa maniera, ma non posso esprimere in maniera meno maldestra quanto stia ottenendo da tutto questo... Mi sento come se ne stessi approfittando, quindi concedimi un pizzico di maleducazione così che tu mi possa criticare a piacere...
    Stavolta il sorriso del Nephilim sarebbe stato molto caldo e felice. Forse le circostanze macabre non erano i fiori di una gita nel parco, ma quella situazione così forte per loro che avevano deciso di intraprendere il cammino all'interno della scuola era migliore di qualsiasi possibile gita o lezione. A quel punto se ne sarebbe andato via.
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    Data la sbronza e la poca sostanzialità di tranquillità fisica generale, Barghest dovette concedersi alcuni minuti per affinare la propria sensibilità e finalmente sincronizzarsi con quella manifestazione. Il turbine energetico era ad un pelo dallo sparire, ma sarebbero stati necessari pochi istanti per avere una chiarissima immagine mentale di una luce potente e poderosa, quasi opprimente se non fosse che il sentimento che ne scaturiva era pura discordia. Concentrandosi come poteva, Barghest avrebbe avuto una singola occasione di scorgere una sorta di figura cavalleresca, come se la stesse guardando dal fondo di una collina mentre il sole sorge, ma più che il cavalerizzo era l'animale che montava ad essere il centro di quella energia... Sarebbe stato un singolo attimo a lanciare via Barghest dalla trance, un urlo della bestia stessa che però era assolutamente comprensibile:

    IO NON VOGLIO!


    E così sarebbe tornata alla realtà mentre la fonte della visione spariva... Ma l'immagine mentale di quello che aveva visto era ormai impresso a fuoco nella sua anima.

    CITAZIONE
    Operazione conclusa senza intrusioni!
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    CITAZIONE
    Nome: Alice Folkenfanel
    Livello: 1
    Energia: Virtuous
    Abilità Fisiche: Tutte al 3
    Livello del Potere: 1
    Tecniche Personali: Nutcraker, Marrowshards, Bloody Roots, Galatine.
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #1: Moltiplicazione, Ninjutsu #2: Evocazione di munizioni e di armi, Ninjutsu #4: Stretta di ferro, Ninjutsu #5: Passo energetico, Ninjutsu #10: Rankyaku; Rinjutsu #2: Lampo Fumogeno, Rinjutsu #4: Scudo crociato, Rinjutsu #8: Tekkai Profondo, Rinjutsu #9: Tekkai Skull, Rinjutsu #10: Liberatore crociato; Aitromanzia #2: Lama della tempesta, Aitromanzia #4: Onda sonora, Aitromanzia #8: Sfera del flusso, Aitromanzia #9: Distortion Tornado, Aitromanzia #10: Cicatrice del Vento.
    Armi & Equipaggiamento: Diario Personale
    Operazione richiesta: Operazione Gemma
    Informazioni extra: pro radice, livello di allarme 0

    CITAZIONE
    Magazzino Aeronavale Uno dei tanti hangar dell'aeroporto principale di Kurayami. 20 metri di larghezza per 60 metri di lunghezza, il tetto piatto che si trova a 20 metri di altezza è supportato da 6 colonne di cemento su due file parallele spesse 2 metri, distanti dai muri lunghi 5 metri e altri 10 metri tra di loro, sui lati corti ci sono dei portoni di 10 metri di lunghezza e 10 metri di altezza che si aprono grazie a delle paratie che scorrono verso un singolo lato, il destro, piegandosi ed ammassandosi per recuperare spazio utile. Sui muri lunghi a 6 metri di altezza partono dei finestroni larghi 2 metri e alti 5 metri, praticamente trasparenti e che permettono alla luce di illuminare tutto, oltre al sistema di neon del soffitto che di notte fanno giorno.

    Per essere un progetto extra scolastico, sono colpito dalla repentina disponibilità della scuola ad accettare la mia richiesta personale di mettere naso in questa faccenda...
    Ti fai chiamare Io, giusto? Bhè, la singolare capacità che hai presentato ha reso inutile qualsiasi altra opzione, sei l'unico che può manifestare una frazione di come dovrebbe apparire il nostro obbiettivo. E per i Custodi interagire di più con gli studenti della scuola è un modo come un'altro per avvicinarci al nuovo paradigma di Kurayami, tutti ci guadagnano.
    Finchè la mettiamo così sul pratico non credo di avere proteste di sorta, mi ha attirato il carattere evanescente di questa ricerca, ma a quanto pare c'è più solidità di quanta ce ne si potesse aspettare...
    Al centro della grande rimessa aeronavale, in un pieno bagno di sole data la splendida giornata primaverile che filtrava dai finestroni del complesso, una Kamen della Gakuen e un Custode erano indaffarati a tirare le ultime somme del loro sopralluogo. Difficile capire cosa stessero cercando o come Io abbia effettivamente messo in risalto la prova trovata, ma al centro preciso del luogo vi era una tempesta energetica dalle fattezze tumultuose e dal colore violaceo che però si muoveva con una lentezza surreale, come fosse bloccata nel tempo ma capace di guadagnare millimetri lungo molte decine di secondi. I due vi sarebbero passati in mezzo senza troppe remore, dimostrandone l'effimera materialità o capacità di intervenire davvero su ciò che aveva intorno o che ne venisse in contatto, proseguendo poi per l'uscita che si trovava a sud, mostrando come era stata divelta da una forza davvero corposa tanto che le lamiere erano esplose verso l'esterno. Volendo aspettare qualche minuto che i due si defilassero, era chiara invece a chiunque si fosse palesato subito dopo una vibrazione nell'aria proveniente dalla tempesta energetica, una vibrazione che poteva essere compresa, fatta propria e quindi tradotta in ciò che avevano scoperto Io e il Custode. Ci sarebbe voluta una dose di concentrazione non indifferente oltre che a un congruo lasso di tempo in cui non essere disturbati, ma l'occasione era lì per essere colta.
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    Sabik non sarebbe stato di intralcio ai movimenti di Rengoku, sarebbe scivolato via come l'acqua appena avesse ricevuto cenno lasciando al ragazzo il palcoscenico per lo spettacolo che avrebbero trovato nella sua camera. Aspettando il proprio turno per avere modo di entrare, la devastazione interna della stanza era sicuramente pittoresca, pratica e non troppo mediocre come ci si poteva aspettare da gesti giovanili e dettati dalla frustrazione. Diciamo la verità sul fatto che vi erano elementi per ognuno su cui elaborare i propri personali sentimenti, ed era innegabile che Rengoku era abituato a quel tipo di trattamento: colpire la persona dove non può fisicamente fare nulla per intervenire è il contrappasso per chi come lui ha un forte senso di giustizia e azione, dopotutto non abbiamo il dono dell'obiquità o una soluzione pratica per rispondere a un gesto fuori dal nostro limitato raggio di azione. In più è una maniera facile di dare un senso di isolamento alla vittima, il fatto che non può legarsi a nulla perchè qualcuno farà in modo e maniera di rovinarlo alla prima finestra di occasione utile. Un copione che forse molti ritengono tipico, ma che in realtà rappresenta un teorema esistenziale che ancora nessuno ha propriamente risolto, ma solo attraversato con diverse sfumature di difficoltà e trasformazione. Le migliori strategie dovrebbero prevedere una sorta di mascheramento in questi casi, non far trapelare nulla di come queste tipologie di stimolazioni possano intervenire sul proprio giudizio o stabilità, ma se Kaguya apprezzava qualcosa in particolare del Nephilim era la sua sincerità sia nell'agire che nel rendere chiare le sue emozioni. Infatti Sabik avrebbe agito, lasciando spazio a Rengoku per sistemare la porta e facendosi avanti per raccogliere tra le proprie braccia il piccolo corpicino del coniglio, mentre i suoi capelli si facevano rosso vermiglio e le sue forme femminili. Portato al petto il piccolino, le ali si sarebbero chiuse sul corpo in modo che quella sinistra abbracciasse la zona del busto coprendo il seno e quella destra sulle parti intime fino a girare dietro al sedere, creando un gonna membranosa. Non era importante il sangue o il resto della sporcizia intorno, che si sporcasse o meno o che colasse qualcosa, ma la sua massima attenzione era rivolta al mantenere la massima delicatezza nel trattare la salma del coniglietto che si era portato al petto, trattandolo come un cucciolo infreddolito. Si sarebbe avvicinato alla finestra della stanza guardando distrattamente di fuori il resto del complesso della scuola, puntando gli occhi ora di colore oro in giro senza un filo conduttore. Dalla mano libera la voce più decisa della sua forma demoniaca avrebbe comunque espresso la propria opinione tenendo un contegno posato e sotto controllo, suggerendo come probabilmente il chiarissimo fastidio creato dal coinvolgimento di quella piccola creatura avrebbe comunque tenuto di conto le eventuali opinioni e reazioni dei presenti, Rengoku soprattutto.
    Per lasciare una firma deve essere una figura che conosci bene, o con cui hai avuto a che fare. Sarei interessato a saperne di più...
    Il fatto che Sabik volesse colpire subito il punto e ottenere contesto di ciò di cui era al momento testimone contrastava con la "loquacità" con cui si era espresso fino a quel momento, ma di sicuro era enorme ed inconfondibile il senso di responsabilità di come avrebbe filtrato quelle affermazioni che il suo sguardo trasmetteva a Rengoku a cui stava donando la massima attenzione. Era rabbia? Sconcerto? Empatia? Diniego o un senso di stomaco rivoltato? In questo senso il Nephilim non stava di certo nascondendo il fastidio che gli stava provocando quella scena, ma ancora sembrava che il padrone della stanza fosse l'unica persona importante che poteva tranquillamente decidere come e quanta empatia potesse chiedere a Sabik. Non stava offrendo aiuto o disponibilità, ma letteralmente puro e pratico interesse ai dettagli e rispetto per il filtro che Rengoku avrebbe sancito con le sue risposte e reazioni.
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    Scusate il ritardo nella risposta ma non sono stato al computer abbastanza per poter scrivere questi giorni.


    La ricettività di Rengoku fu molto apprezzata dal Nephilim, e nonostante il come stesse vivendo quella tenaglia di approcci, lo stesso fatto che ne fosse sensibile e fosse aperto al mondo e alle persone che lo circondavano erano sicuramente punti a suo favore. Kaguya era il piccolo spettacolo che rubava la scena, siccome quel suo chiudersi e imporre la sua presenza era un bel seguito alle dichiarazioni di Sabik precedenti, e volendo al mettere in chiaro che qualsiasi momento passato precedentemente poteva svanire in un soffio proprio perchè la Gakuen non era un luogo per chi si faceva distrarre facilmente dalle priorità del luogo stesso. Il Nephilim apprezzò anche come lo studente prese l'occasione per prenderselo sottobraccio, siccome era un buon segno che il canale comunicativo era aperto e si poteva valutare una comunione di informazioni e opinioni maggiore. Una nota triste ci fu quando la Professoressa Hachi avrebbe deciso di andarsene, siccome tra tutte le figure il corpo dei docenti rimaneva una curiosità personale di Sabik da approfondire, ma mancavano molti step prima di poterci avere a che fare più personalmente ed efficacemente.
    Oh, è vero, la strada per la tua camera! Kaguya mi ha accolto il primo giorno quando sono arrivato, dandomi supporto in un piccolo diverbio scaturito per caso con una studentessa e poi scortandomi alla mia stanza. Non ho ancora preso i miei riferimenti per navigare la scuola e i vari corridoi, mi sa che li ho attraversati tra muro e muro più che camminati placidamente...
    Sabik si sarebbe portato la mano libera alla testa, socchiudendo gli occhi e tirando fuori la punta della lingua come a voler dare una espressione al significato dio sbadataggine, nascondendo un pò il piccolo suggerimento di come i combattimenti potessero accadere improvvisamente, poi avrebbe guardato Kaguya e avrebbe stretto leggermente il fianco di Rengoku per fargli cenno di incamminarsi seguendo la compagna.
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    Dato che Rengoku ci teneva tanto ad avere le braccia così lontano dal proprio corpo, quell'attimo di sospensione che avvenne poco dopo la sua di esplicazione diede spazio al Nephilim per tentare di avvicinarsi a lui, portando un braccio intorno alla sua vita in modo che la mano finisse al fianco opposto e il proprio petto a contatto col lato del pettorale di lui praticamente con la spalla sotto l'ascella, con la pinea volontà di essere invasivo e appiccicoso in un certo senso, ma Rengoku poteva facilmente osservare come la mano di Sabik che si sarebbe poggiata al suo fianco avrebbe a malapena tenuto il contatto col dorso dal lato del mignolo in modo che la bocca sul palmo fosse diretta verso l'alto, quindi più una sorta di strana maniera di "circondarlo" di attenzioni. Con la mano opposta e libera invece avrebbe portato tutta la folta chioma azzurra oltre la spalla così da offrire il collo al compagno. Il volto del Nephilim non si sarebbe fatto ne vicino ne lontano, quella giusta misura solo per sfruttare il fatto che fosse comodamente più basso e snello per fissare negli occhi Rengoku, scrutandolo oltre le varie linee rattoppate sul suo volto e offrirgli una espressione serena e che trasudava puro interesse.
    Gli obbiettivi chiari e definiti sono i più potenti. Disarmano ogni opinione o raziocinio e chiamano ogni opposto a una prova pratica di misura...
    La mano libera avrebbe simulato con le dita una sorta di zampettio veloce ma incerto sul petto del ragazzo, chiudendo tutte le dita a cuneo per picchiettare la zona del cuore in maniera leggera ma indicativa.
    Ma rendono debole il cuore. O meglio, lo espongono molto facilmente e chi è avezzo a toccare le corde motrici di ognuno di noi. C'è chi scalpita dalla voglia di essere denudato o denudare... Soprattutto chi non può resistere al richiamo dell'adrenalina al prezzo di perdere di vista i propri principi. Tu sei materiale raro in questo senso, pregiato, e a naso direi molto forte... Saprai attirare le attenzioni di Kaguya con facilità in breve tempo... Eheh...
    Sabik avrebbe sorriso rendendo fini gli occhi e posando la nuca sul pettorale di Rengoku curioso delle reazioni di Kaguya sia per le dichiarazioni del compagno che le sue. Lo aveva detto a modo suo, certo, ma difficilmente la Vampira non avrebbe condiviso quelle osservazioni data la sua capacità di essere pratica e soppesare forza e debolezza di una posizione grazie alle sue doti predatorie. Il nuovo acquisto della scuola non era un cieco affermatore di un ideale superiore, aveva le mani ben allenate a torcere la carne dei sui nemici e di sicuro non prometteva idilliaci paradisi aperti a tutti, ma una solida legge unilaterale volta alla sconfitta di nemici definiti.
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    Kaguya sapeva molto bene come prendere base da una affermazione per sintetizzare il tiro sulla essenzialità, e c'era piacere nel vedere come non si facesse problemi a giudicare l'operato degli altri non solo dal proprio punto di vista, ma anche da un più adeguatamente super partes concetto di appetibilità di una certa visione. La Vampira in questione non era una bestia che vedeva nella forza l'unico mezzo di vita e controllo, ma di sicuro non poteva apprezzare chi aveva come unica soluzione ai confronti il negarli alla radice, dopotutto gli estremi non servono davvero a nulla. Sabik se sciolse come uno spaghetto nel sentirsi nominato dalla sua compagna portandosi le mani al volto e socchiudendo gli occhi stampandosi un sorrisetto morbido di approvazione, per poi concentrarsi sulla risposta di Rengoku con attenzione. Era interessante come avrebbe inquadrato l'operato dell'Akira originale, del Palazzo usando il corretto nickname che gli era stato dato al tempo, sottolineando come probabilmente una vena di totalitarismo poteva essere nei desideri di forma di comando, ma il Nephilim non poteva essere d'accordo con quella visione siccome Onibi aveva sicuramente fatto intendere come l'Akira che lei conosceva aveva una profondità e visione ben più ampia e, azzardando qualcosa solo sulla base delle reazioni della professoressa e su quel poco che poteva caratterizzarla, una sorta di solitudine esistenziale che aveva gettato l'ombra su un trono non dissimile da una condanna. Ammessa e non concessa questa deduzione così romantica, di fatto Sabik era stato direttamente interpellato sulla sua visione, con l'interessantissima scelta bicefala tra la visione di Sagara e quella di Kaguya, cosa che probabilmente avrebbe interessato Hachi lì presente che a conti fatti si stava godendo i propri studenti in una delle più tipiche attività della Gakuen, ovvero mettersi a confronto.
    Uhm.. Kaguya ha già sentito la mia risposta al riguardo, e se volessi essere sintetico ho innegabilmente accettato il suggerimento di rifiutare Sagara, ma la povera forma della tua domanda mi permette di risponderti in maniera esaustiva trasmettendo qualcosa del mio carattere e delle mie motivazioni per stare in questa scuola: sono "forte" per chiunque sia più debole di me, e "inarrivabile" per chiunque non possa comprendermi, ma la mia volontà è assoluta e definisce la realtà che mi circonda.
    L'atmosfera che circondava Sabik non potè che cambiare, provocando come un senso di presa verso di lui, come se il senso orizzontale del pavimento si fosse piegato con il Nephilim al centro e più in basso; una naturale esposizione della qualità della sua energia scatenata dall'argomento interessante e dalla stimolante compagnia.
    Volontà resa manifesta, questo è ciò in cui credo. Non c'è motivo di considerare il tempo, lo spazio o le persone, se non in funzione di solo ciò che crea un effetto sul mondo e che fa muovere il resto in sua considerazione.
    Sorridendo gentilmente e con trasparente disponibilità avrebbe atteso eventuali reazioni o simili, caso non ce ne fossero state l'atmosfera che lo circondava si sarebbe rarefatta subito mentre avrebbe proseguito il proprio incidere godendosi il secondo viaggio sul trenino della scuola.
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    Superata la singolare parte di convincimento della professoressa, Sabik fu l'unico dei tre a non avere propriamente pronta una soluzione alla sua mancanza di vestiario. Si stava facendo due calcoli su cosa avesse di pulito disponibile in camera sua o a casa, e la lista era purtroppo vuota di opzioni valide. Come fosse finito il suo precedente vestito era un pó un dispiacere contando la sua idea ricercata dello stile e degli accostamenti, e trovare un adeguata sostituzione sembró di fatto impossibile, quindi la soluzione piú pratica, contando anche le sue attuali sembianze maschili, fu quella di usare le ali per abbracciare la propria vita, risultando in un gonnellino molto semplice quanto efficace. Il resto del corpo dopotutto aveva un colorito lucido nero che lo faceva sembrare una tuta tecnologica o comunque organica attraversata da energia, non lo spettacolo piú originale o unico della scuola. Il primo pensiero che gli venne dopo essersi messo in quella maniera riguardó effettivamente il significato di nuditá all'interno della scuola: una Kamen era giá uno spettacolo di suo, contando anche la particolaritá della sua fattura e manifestazione, ma era possibile che alcune Kamen invece di vestire spogliassero di piú? Magari, come la fiabe del vestito del Re, delle Kamen erano letteralmente una maniera intelligente di qualcuno per fare l'esibizionista senza che nessuno potesse effettivamente contraddirlo... Le possibilitá dell'argomento erano interessanti, ma Rengoku sembró subito interessato alle notizie importanti della scuola tra le quali gli individui che al momento si distinguevano tra gli studenti, non troppo dissimilmente da come Sabik si era lanciato su Kaguya sin dal loro primo incontro per ritrovarsi subito al centro degli eventi.
    Kaguya ha un rapporto molto particolare con una studentessa di nome Sagara. Sembra che alcuni studenti abbiano optato per creare delle fazioni numerose sotto l'egida della loro visione futura al comando del paese, e Sagara é quella che ci sta riuscendo meglio. Il loro team lo puoi riconoscere facilmente per delle fasce con varie stelle che vestono al braccio...
    Sabik si sarebbe fermato lí ad esporre la lista dei nomi, era piú interessato a dare l'abbrivio a Kaguya per qualsiasi considerazione, curioso anche se fosse cambiato qualcosa negli ultimi tempi tra le due, poi c'era anche Hachi insieme a loro che magari avrebbe potuto dare considerazione a nuove leve che non avevano avuto ancora occasione di conoscere o a nomi passati in sordina. La scuola era grande e individui importanti potevano essere considerati tali in base a differenti punti di vista.
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    Quando la Professoressa Hachi si sarebbe protratta verso Rengoku per chiarire cosa provasse al riguardo della situazione, Sabik avrebbe fatto lunghi sospiri per darsi un contegno, aspettando la risposta del compagno con una certa ansia personale e curiosità su cosa avrebbe risposto. Vedere che la persona appena conosciuta aveva trovato una sua maniera di leggere il comportamento del Nephilim, e conseguentemente anche quello che era successo pocanzi con Kaguya, di fatto avrebbe riempito il petto di una felicità sincera e interesse spontaneo. Appoggiandosi alla mano di Rengoku, Sabik venne colto da un certo imbarazzo nell'essere abbracciato a quella maniera così semplice ma comunque calda e coinvolgente, sentire poi quelle parole così piene di energia e di sfida gli diedero quello che bastava a riprendersi totalmente e sorridere caldamente, sottolineato di più dal suo mutismo ma che comunque faceva trasparire una sorta di "eheh" di soddisfazione per il risultato raggiunto. Era catturato anche dalle eventuali reazioni di Kaguya, che a modo suo ed essendo sincera con i suoi tipici comportamenti misteriosi e dal fascino dello spazio privato aveva gestito la situazione danzando senza problemi a un ritmo improvviso, un punto a favore che al Nephilim stimolava un senso di sfida votato a coinvolgerla in più occasioni fuori dal prevedibile. Ora però bisognava sentire cosa aveva da dire la Professoressa Hachi e come aveva intenzione di far proseguire i ragazzi presenti di fronte a lei. Sabik si fece venire il pensiero su cosa sarebbe potuto accadere se per caso ci fosse stato bisogno di una punizione, e stranamente la figura di fronte a lui gli ispirava una sorta di disciplina ferrea e anche pesante, ma un istinto educativo materno e una sensibilità forse uniche di Hachi. Per dirla meglio, confrontandola con la Signora Onibi, la Professoressa Hachi gli dava l'impressione di avere lo stesso polso fermo, ma una natura più dolce ed empatica, vagamente imbarazzata dal dover tenere il ruolo di punto di riferimento ma inamovibile sulla propria convinzioni di far rispettare le regole ed essere un punto di riferimento. Forse proprio questo aspetto aveva reso quella esposizione dei fatti un pelino disarmante oltre i palesi dubbi che potevano sorgere.
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    Sabik non era tipo da dire bugie ai professori, non si era di sicuro trattenuto nel suo esame iniziale dopo l'incontro col probabile ladro di maschere, e non lo avrebbe fatto nemmeno ora. Quello che la sua intelligenza dettava era di mettere a fuoco le intenzioni e non la praticità di quello che era successo. Per prima cosa avrebbe preso profondi respiri cercando di calmarsi al meglio e asciugandosi le lacrime come poteva, poi si sarebbe pizzicato le guance, e trovata la giusta postura e tranquillità avrebbe cominciato a gesticolare in maniera chiara e scandita, vocalizzando come suo solito dalle mani che aveva sui palmi.
    Quando abbiamo aiutato Rengoku a cambiarsi per uscire, abbiamo visto lo stato del suo corpo. L'atmosfera si è fatta cupa e abbiamo notato che la cosa lo toccava personalmente. In un gesto per tranquillizzarlo gli abbiamo fatto vedere che anche i nostri corpi sono particolari...
    Sabik si sarebbe indicato, dopotutto era tutto a vista, e la particolare fisionomia della sua pelle lucida e scura, insieme anche a delle striature azzurre pulsanti che ne attraversavano le linee anatomiche creavano uno strano binomio con la grottesca pelle di Rengoku, dimostrando che non era l'unico ad avere un corpo particolare anche se magari in una direzione più curiosa. Il Nephilim col suo corpo magari era meno "viscerale" come aspetto, ma dava l'impressione di essere "artificiale", come una testa attaccata ad un corpo improprio. In questo senso il sentimento era sincero oltre ogni ragionevole dubbio, ma Sabik non si sarebbe fermato nelle spiegazioni.
    ... E probabilmente lo abbiamo offeso facendo così... Abbiamo cominciato a discutere ed è salita in noi un pò troppa competizione, e la voglia di stuzzicarlo e coinvolgerlo allo stesso spirito con cui affrontiamo la scuola... E ora... Ho paura che siamo stati troppo invadenti e ho rovinato tutto... Snif...
    Gli occhi del Nephilim si sarebbero di nuovo riempiti di lacrime, ricominciando ad espirare in quella maniera triste e impotente mentre con le mani si cercava il viso per coprirselo, mentre si lasciava andare verso il pavimento in ginocchio. Senza nessun aiuto da parte di qualcuno questa volta avrebbe continuato a piangere senza possibilità di fermarsi, anche grazie all'enorme costrizione che sentiva nel ventre e nel petto proprio per colpa dell'interruzione della professoressa: non avendo mai avuto esperienze con altri non sapeva come gestire tutte quelle emozioni che stava provando e a questo punto il pianto era la cosa migliore, uno sfogo naturale che poteva lasciar andare senza dover forzare nulla o dissimulare quanto dispiacere gli aveva provocato essere "abbandonato" con tanta velocità mentre erano tutti e tre insieme collegati pochi secondi prima. Con intelligenza ci arrivava al perchè si erano interrotti, ma a livello di sfera emozionale non poteva digerirla, era una cosa che stava desiderando e gli stava piacendo, una vicinanza con Kaguya e con Rengoku che difficilmente avrebbe potuto naturalmente riconquistare in una maniera così spontanea. Era qualcosa di prezioso che era stato rotto per sempre da un punto di vista di sensazioni.
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