[Missione] Terminus

x Neko

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    MISSIONE IN PAUSA
     
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    Quando Baiken si rese conto del proprio errore era troppo tardi, ma non fece in tempo a irrigidirsi e pensare ad attivare qualche tecnica difensiva per evitare il peggio, che il suo fidato compagno ci aveva già pensato al posto suo. Quando atterò, rimettendosi in piedi con la stessa eleganza di un gatto e tornando immediatamente a guardare il proprio nemico in posizione difensiva, si concesse il tempo di sbattere le palpebre, sbigottita di fronte a quella prontezza di riflessi.
    Grazie, Sho-chan. Avevo quasi dimenticato che oltre al bel faccino conosci un sacco di trucchi salvavita... Per un attimo la sorpresa e il sollievo le fecero venire in mente una battuta su quanto trovasse quel salvataggio incredibilmente sexy e meritevole di un premio, ma fortunatamente si ricordò subito del luogo in cui si trovava e soprattutto con chi e perché. Jadis dal canto suo aveva pensato esattamente la stessa cosa e sarebbe stata ben felice di esternarla in modo plateale, ma si morse il labbro per evitarlo. Fortunatamente nessuno poteva sapere quanto fossero in sincronia le loro menti perverse.
    Quindi è così che ve la spassate quando non ci sono, voi due... Ahi. Stai più attento, Kuma! Ho quasi rischiato di sbattere il... Avrebbe aggiunto "il mio fantastico sedere", se solo non fosse stata troppo impegnata a stringersi più forte a Shouta e guardare il nemico con odio quando questi parlò, dimenticando le lamentele provocatorie che le morirono in gola. Quelle parole raccapriccianti la fecero rabbrividire, ma il suo labbro tremante, che scopriva i denti digrignati, non fu nulla rispetto al cambio di espressione sul viso di Baiken nell'udirle. Passò velocemente dal sollievo e orgoglio verso Shouta a uno sguardo cupo, funerario, accompagnato da un ghigno sghembo che non aveva nulla di rassicurante. Si sarebbe messa davanti a Shouta, facendogli cenno di indietreggiare, muovendosi guardinga.
    Lo sai, mostro? A ben pensarci posso dartelo io qualcosa con cui sfogarti. Se ci tieni così tanto a gustarti qualcosa, lascia che ti accontenti subito!
    Baiken non si mosse, tenendosi in una posizione difensiva (col braccio di Muramasa a protezione) che sarebbe potuta cambiare in qualsiasi momento a seconda della reazione del colosso mostruoso, al contempo attivo il "Juinjutsu #12: Die for Me!", che sperava potesse servire come deterrente dal farlo saltare verso i ragazzi e aggirarla. Se fosse scattato in avanti invece, lei avrebbe potuto intercettarlo con nuove mosse, dando il tempo ai suoi pupilli di fuggire verso il pulsante o la balza successiva. Il piano era semplice, nella sua mente, e sperò vivamente che almeno uno dei due potesse capire il perché del suo gesto. Separarsi a quel punto era la scelta migliore per aumentare le loro possibilità, visto che il suo errore li aveva portati in svantaggio, senza contare che senza doverli trasportare tra una balza e l'altra la donna avrebbe avuto i sensi completamente dedicati al mostro, cosa che in teoria le rendeva decisamente più efficiente. C'era da sperare soltanto che una volta che uno di loro fosse arrivato al nucleo, lei avrebbe potuto seguirli, ma a dirla tutta il suo spirito materno prevaleva decisamente su quei pensieri.

    Fortunatamente Baiken non ebbe bisogno di esplicitare il proprio piano perché Jadis lo capisse, si erano allenate insieme mentre era praticamente una bambina e lei la sua balia e si conoscevano abbastanza bene. E forse neppure Shouta aveva bisogno di sentirsi dire qualcosa, ma la giovane volle comunque parlare, in modo da essere udita solo da lui e da tranquillizzarlo per ciò che si apprestavano a fare: lasciare Baiken indietro.
    So che quello che ti sto per dire probabilmente non ti piacerà, ma Fumiko terrà quell'orrendo incubo occupato mentre noi andiamo al nucleo. È la nostra chance migliore, per cui non fare cazzate, intesi? Ce la fai a correre verso il pulsante e saltare sulla balza successiva con me in spalla? Forse cambiare le altezze di questi aggeggi infernali potrebbe farci guadagnare tempo, per quanto mi spaventi lasciare Fumiko in basso con lui... Sembrava quasi che anche lei non fosse per nulla convinta e decisamente preoccupata, ma subito aggiunse frasi motivazionali di rimando… probabilmente rivolte più verso se stessa che a lui. Non possiamo sprecare l'occasione che ci sta creando! Ha pur sempre il suo rampino per raggiungerci... Andiamo! Muoviti più veloce che puoi!
    L'idea di Jadis era che Shouta andasse dalla parte opposta rispetto al mostro e a Baiken, così da allontanarsi il più possibile dal loro combattimento, ma anche e soprattutto raggiungere il pulsante più distante alle loro spalle, così da cambiare ancora una volta la morfologia delle balze e porre una certa distanza tra loro. L'ideale sarebbe stato far abbassare la Balza dove si trovava il mostro e andare in una più alta, così da ottenere un vantaggio visivo e di sensi: il mostro non avrebbe più potuto osservarli e Baiken sarebbe rimasta con lui a tenerlo occupato, impedendogli di risalire.


    CITAZIONE
    Status Fisico: Graffi superficiali sul corpo/Ottimo
    Status Psicologico: Concentrata/Determinata
    Energia: 88/120
    Tecniche usate:
    - Juinjutsu #12: Die for Me!
    Bizzarra tecnica unica nel suo genere. Consiste nel far comparire a circa 10 metri d'altezza sulla testa del nemico un vero e proprio esercito di soldati-carte (similmente a quelli viste nella versione animata di alice nel paese delle meraviglie) che se ne stanno appesi attorno a delle grosse lance nere. Questi soldati ricoprono un'area circolare di circa 5 metri e piovono velocemente contro il nemico lasciandogli pochissime possibilità di scampo. Inutile parlare della potenza di penetrazione delle lance e della loro fatalità che sono elevatissime. Piovono tutti assieme e dopo essere caduti restano qualche istante a terra, poi scompaiono così come sono apparsi.
    Costo: 15
    Potere: Attivato
    Livello 3
    - Il Braccio di Baiken è sempre considerato un'arma convenzionale e ripristina completamente i danni subiti ogni volta che cambia forma. In questo livello la sua resistenza è superiore all'acciaio.
    - Finché la riserva energetica di Baiken è superiore a quella avversaria, il suo braccio è molto più resistente all'energia generata dal nemico in difetto energetico. Se l'energia di Baiken è doppia rispetto a quella del nemico, la resistenza aumenterà ulteriormente.
    - Se Baiken riesce ad infliggere una ferita di almeno media entità con il suo braccio ad un nemico, lo contaminerà con tenebrose visioni che diminuiscono la sua capacità di concentrarsi e lo renderanno vulnerabile. In questo modo risulta sempre come se avesse la metà dell'energia rispetto a Baiken. Questo stato dura un massimo di 4 turni che viene resettato ogni volta che Baiken infligge nuovamente una ferita di almeno media entità.
    Note:
    Equipaggiamento in campo:

    - Gael sulle spalle
    - Armi ed Equipaggiamento a casa, non evocate

    Fisico Jadis: Perfetto e bellissimo
    Psiche: In ansia/Fin troppo concentrata sul nemico
    Potere: Non attivo
     
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    Il ringraziamento misto a complimento di Baiken strappò un sorrisetto inebetito sul volto leggermente paonazzo di Sho, che durò tuttavia molto poco vista la situazione di pericolo in cui si trovavano. Jadis lo riportò infatti molto velocemente alla realtà, mentre il mostro verde lanciava quel monito malefico, tentando di distruggere non solo i loro corpi ma anche le loro menti. La preoccupazione di tutti era chiarissima, soprattutto per Traesto che sembrava un pischellotto davanti al suo anime preferito che pregava con tutte le sue forze che i protagonisti non perdessero la speranza. Era pronto ad agire, ma quando vide Baiken avanzare verso il loro predatore senza dirgli nulla gli si gelò il sangue nelle vene. Ulteriore prova della sua preoccupazione a buona ragione furono le parole di Jadis, che si sentì stringere immediatamente le cosce dalle dita di Sho per la rabbia e la frustrazione. Non erano in condizioni di fare scelte eroiche e lui sapeva per certo che la sua missione era tenere al sicuro Jadis. Lo aveva promesso, e anche il suo cuore gli diceva la stessa cosa. Prese un lungo sospiro e la ragazza sulla sua schiena sentì chiaramente il cuore del rosso calmarsi da che stava invece per esplodere. Quel ragazzo era molto più forte di quanto potesse sembrare, anche dal punto di vista psicologico.
    D'accordo... faremo come dici tu, ma non dirmi di non preoccuparmi quando anche tu stai facendo finta di non farlo. Baiken ce la farà... e io non ti lascerò a quel mostro neanche morto!
    Di nuovo quella stretta alle cosce, ma non più rabbiosa e frustrata, quanto più decisa e possessiva. No, Non l'avrebbe abbandonata, Jadis era sotto la sua protezione e se Baiken era disposta ad affrontare un simile nemico pur di salvarla allora lui non poteva essere d ameno. Appena il Juinjutsu materializzò quelle infernali lance sul corpo del mostro verde, quest'ultimo si concesse una malefica risatina mostruosa e gutturale, iniziando a correre verso Baiken ignorandoli del tutto. le lance perforarono la sua carne, graffiandola ma non in maniera significativa. Sangue nero sgorgò dalle ferite ma la corazza di scaglie verdi celava sotto di essa solo delle fasce muscolari rosse ancora più resistenti, sembravano quasi una lega di metallo incandescente. Uccidere quel mostro sembrava davvero difficile. Baiken si vide quell'essere immane caricarla con tutte le sue forze, spalancando le fauci verso di lei e mostrando le numerose file di denti che si celavano nella sua bocca, intorno alla sua bocca e dentro la sua gola. Sho prese subito l'iniziativa correndo come un pazzo verso il pulsante per attivarlo e poi saltare verso la prossima balza. Appena lo fece, la balza su cui si trovavano tutti salì di colpo, improvvisamente, destabilizzando la corsa del mostro verde che per un istante esitò, come se il cambio repentino di altezza gli avesse provocato un malessere. Ora che invece davanti a lui non c'era che una balza maledettamente bassa, Sho non doveva fare altro che correre verso di essa. Anche senza rampino, saltare dall'alto verso il basso sarebbe stato maledettamente facile, ma ovviamente adesso lui e Jadis si trovavano in una balza più bassa, quindi per provare a scalare la prossima avrebbero dovuto cambiare di nuovo le altezze, cosa che avrebbe continuato a fare senza cambiare piano a meno che Baiken o Jadis non gli avessero suggerito il contrario. Forte di questa informazione, Baiken sarebbe riuscita a tenere testa a quel mostro?
     
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    Definire quell'abominio semplicemente "mostruoso" sarebbe stato molto più che un eufemismo. Quando Baiken lo vide caricarla, persino lei dovette stringere i denti per trattenere una smorfia di timore. Ciò non le impedì comunque di concentrarsi completamente, tanto da notare all'istante l'attimo di distrazione creato dal cambio di altezza delle balze e decidere di sfruttarlo al meglio. Scelse infatti di trasformare immediatamente il suo braccio in una lancia demoniaca, che subito si allungò al massimo della propria lunghezza (due metri) per poter essere scagliata proprio al centro di quelle fauci fameliche spalancate, nella speranza che l'interno di quel mostro potesse essere magari più morbido dell'esterno. Aveva tutta l'aria di essere una belva inarrestabile, ma del resto lei non doveva batterlo, semplicemente distrarlo. Quando Shouta avesse fatto sollevare la balza successiva lei aveva intenzione di sfruttare il momento per potersi immediatamente issare in essa attraverso il rampino, riavvolgendolo al massimo delle sue capacità nella speranza, col giusto tempismo, di cogliere impreparato il coccodrillone e lasciarselo indietro anche solo per poco, magari mandandolo a sbattere da qualche parte tra una toccata e fuga e l'altra. Non poteva permettersi di essere troppo ottimista però, e quello era solo un piano speranzoso che richiedeva di essere portato avanti un passo alla volta. Quindi, prima di esso, si concentrò su quell'affondo: avrebbe lanciato lo spuntone appena creato al massimo della velocità, proprio nell'istante in cui il mostro fosse stato destabilizzato, ma anche e soprattutto quando avesse avuto ancora la bocca spalancata, con l'intento raggiungerne il centro della sua gola. Lo fece senza paura, perché era pronta a perdere qualsiasi pezzo di sé per dare ai ragazzi il tempo di correre verso l'uscita, ma anche e soprattutto perché sapeva che avrebbe potuto ripristinarlo in un secondo momento. Avrebbe dovuto essere tutto nuovo per lei: quel corpo, quel potere, la sensazione che le dava… eppure mentre scopriva per la prima volta le nuove funzioni dell'arto di Muramasa, si sentiva come se avessero sempre fatto parte di lei, quasi fossero state fino a quel momento sopite in un antro della sua mente e ora fossero finalmente venute fuori, con la stessa facilità con la quale respirava. Era strano, ma anche incredibilmente eccitante, motivo per cui si sentì fremere mentre combatteva, una cosa che non le capitava da un sacco di tempo. Era come se fosse rinata sotto nuove spoglie e l'adrenalina cominciava a pompare il lei più forte che mai. Ora che era sola si sentiva molto più libera e meno ingessata e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per impedire che il suo nemico si mettesse all'inseguimento dei suoi ragazzi. Senza contare che si fidava ciecamente di Shouta e delle sue capacità, e ciò le dava ancora più forza e fiducia.
    Perché non ti fermi a giocare con me, bestione? La mia carne non è poi così male, dopotutto il sangue di Taimanin che desideri tanto scorre anche in queste vene!
    Nel frattempo Jadis osservava la scena cercando di prestare attenzione a tutto per poter fare "da occhi" a Shouta, nella speranza di essere in grado di aiutarlo almeno in questo. Osservava il nemico cercando di analizzarne l'aura malefica, ma anche e soprattutto, teneva d'occhio Baiken, trovandosi in completa apprensione. Per questo fu la prima a incitarlo a continuare il prima possibile. Dovevano schiacciare quel pulsante e dovevano farlo subito.
    Corri Kuma, non ti fermare! Vai più veloce che puoi; Baiken ha bisogno che la solleviamo!
    Quindi, ricapitolando: Baiken avrebbe creato e lanciato la sua lancia per colpire il mostro mentre questi era instabile e la caricava a bocca aperta, nella speranza di potersi costruire un'apertura per quando Sho avesse sollevato la balza di nuovo. A quel punto il suo obiettivo sarebbe stato quello di usare il rampino per sfuggire alla vicinanza del t-rex diabolico, aveva infatti tutta l'intenzione di issarsi sulla balza più alta mentre questa si sollevava, così da preparare il suo prossimo attacco; sempre pronta a reagire ad attacchi o modifiche in quel semplice piano. Era completamente concentrata sul nemico e aveva diverse opzioni a disposizione… o almeno così sperava.


    CITAZIONE
    Status Fisico: Graffi superficiali sul corpo/Ottimo
    Status Psicologico: Concentrata/Determinata
    Energia: 83/120
    Tecniche usate:
    4) L'incubo dello spadaccino (剣士の悪夢 - Kenshi no akumu)
    Il braccio di Baiken si trasforma in una lancia lunga 2 metri e dalle grandi capacità di penetrazione, parte dall'avambraccio e lo ingloba insieme alla mano proprio come se Baiken la stesse impugnando. All'altezza del gomito la lancia ha una serie di escrescenze affilate e frastagliate simili a teschi di anime dannate che cercano di uscire dal manico, per il resto la lama è liscia e conica, estremamente appuntita, pensata per la penetrazione e non per il taglio. Risulta l'arma perfetta per affondi anche a sorpresa grazie al fatto che si allunga direttamente dal palmo di Baiken, fino a inglobarlo e prendere forma finale. La vera chicca sta nella possibilità di sacrificarla: Baiken può infatti decidere in qualsiasi momento di sparare questa enorme arma come se fosse un oggetto PICCOLO, disattivando di conseguenza la tecnica.
    Costo: 5

    Potere: Attivato
    Livello 3
    - Il Braccio di Baiken è sempre considerato un'arma convenzionale e ripristina completamente i danni subiti ogni volta che cambia forma. In questo livello la sua resistenza è superiore all'acciaio.
    - Finché la riserva energetica di Baiken è superiore a quella avversaria, il suo braccio è molto più resistente all'energia generata dal nemico in difetto energetico. Se l'energia di Baiken è doppia rispetto a quella del nemico, la resistenza aumenterà ulteriormente.
    - Se Baiken riesce ad infliggere una ferita di almeno media entità con il suo braccio ad un nemico, lo contaminerà con tenebrose visioni che diminuiscono la sua capacità di concentrarsi e lo renderanno vulnerabile. In questo modo risulta sempre come se avesse la metà dell'energia rispetto a Baiken. Questo stato dura un massimo di 4 turni che viene resettato ogni volta che Baiken infligge nuovamente una ferita di almeno media entità.

    Note:
    Equipaggiamento in campo:

    - Gael sulle spalle
    - Armi ed Equipaggiamento a casa, non evocate

    Fisico Jadis: Perfetto e bellissimo
    Psiche: In ansia/Fin troppo concentrata sul nemico
    Potere: Non attivo
     
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    Nonostante l'istante di sbilanciamento, il mostro verde non venne colto impreparato dalla lancia che, per quanto fosse capace di colpirlo in quel momento e andare ad infilarsi nella sua bocca, non affondò più del necessario venendo azzannata dai denti della creatura che la bloccò e spezzò come se avesse ricevuto l'attacco di un bastoncino ricoperto di cioccolato croccante. Non fu esattamente facilissimo romperlo in due: dovette frenare la corsa e stringere le fauci con tutte le forze, accendendo il suo sguardo di rosso e lasciando uscire dalle fauci un fumo nero e rosso simile a duna fiamma diabolica, una valvola di sfogo che testimoniava il suo sforzo, ma ci riuscì senza troppi problemi, Stava ostentando la sua forza nella speranza che Baiken si arrendesse per la disperazione?
    Ooooh si, lo sento benissimo il tuo sangue. Ma non sei proprio quello che cerco. Io voglio il sangue di Taimanin vergine, inviolato, puro e delizioso come appena uscito dal grembo materno. Il tuo invece... è sporco. Sei come un tacchino che hanno riempito tutti con un ingrediente diverso, senza contare che sei decisamente troppo vecchia per me. Oh, non fraintendermi... ti mangerò volentieri, ma non pensare di essere una portata principale. Sei solo l'ennesimo topolino che si mette davanti alle mie fauci!
    Con un possente ruggito ripartì all'attacco, sbavando quella melma nera e rossa, impaziente di godersi il suo banchetto. Sho intanto avrebbe seguito il comando di Jadis, correndo come il vento senza toglierle le mani sulle gambe, assicurandosi di non perdere mai la presa e fiondandosi senza ostacoli verso il prossimo pulsante. Baiken poteva percepirlo chiaramente essendo vicino e sarebbe riuscita facilmente a intuire il momento esatto in cui Sho avrebbe toccato il pulsante e le balze si sarebbero mosse di nuovo. Stavolta sarebbero tornate tutte alla stessa altezza, quindi quella su cui si trovavano lei e il mostro verde si sarebbe abbassata di colpo. Se voleva sfruttare al massimo quell'occasione doveva farlo appena Sho avrebbe innescato il meccanismo, dato che già prima quel movimento improvviso aveva destabilizzato l'avanzata del mostro. Indubbiamente però, se il piano era distrarlo, stava funzionando: il mostro verde si stava concentrando al 100% su Baiken e una volta innescate di nuovo le balze e riportate tutte sulla stessa altezza Sho e Jadis avrebbero potuto riprendere la loro fuga senza impedimenti. Il piano poteva funzionare, Baiken non doveva far altro che sfruttare al meglio ogni distrazione che riuscivano a creare.
     
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    Baiken osservò attentamente il suo nemico, ma non aveva il tempo di compiacersi dei pochi secondi che gli occorsero per mandare in frantumi la sua lancia, che comunque furono almeno qualcosa. Il vero dramma fu che non ottenne neppure un graffietto… La cosa la fece sorridere amaramente, mentre aspettava il momento opportuno per agire. Le parole del mostro minacciavano di distrarla per il senso di protezione verso Jadis, ma non poteva permetterlo.
    Un topolino, dici? Questo fa di te… un grosso gatto capriccioso, giusto? Non così spaventoso, dopotutto...
    A quel punto non le restava che sfruttare l'esatto momento in cui Sho avesse fatto abbassare le balze di colpo e il conseguente, sperava, momento di confusione del mostro. Sfruttando la sua stessa corsa contro di lui, gli avrebbe mandato addosso Juinjutsu #5: Squali dell'abisso profondo, stando ben attenta ad agire con tempismo perfetto. Da lì avrebbe aspettato l'eventuale reazione e la mossa successiva, cercando di restare concentrata e vigile per non subire anch'ella il fastidio del cambio d'altezze. Sho e Jadis si avvicinavano sempre più al prossimo pulsante e, con esso, al loro obiettivo ed era questa l'unica cosa a contare.
    Dal momento che le balze si sarebbero abbassate tutte, Baiken doveva aspettare ancora per poter fuggire attraverso una balza alta come aveva pensato in precedenza, ma non per questo si sarebbe fatta scoraggiare, bastava semplicemente avere pazienza e lei avrebbe appunto atteso che i ragazzi si dirigessero al pulsante successivo per schiacciarlo. Il suo scopo rimaneva quello di tenere il coccodrillone t-rex lontano dai suoi ragazzi ed era ciò che avrebbe fatto, per questo era più che pronta a usare il rampino per scappare ma, al tempo stesso, prevedere eventuali salti del colosso verso di loro. Nel frattempo Jadis avrebbe avvisato Sho che un altro pulsante andava schiacciato, sperando che fosse la scelta giusta per tutti. Un pulsante alla volta e con magari almeno una balza a separare lei e il mostro dai ragazzi, prima o poi la loro avanzata sarebbe dovuta diventare molto più facile e veloce.



    CITAZIONE
    Status Fisico: Graffi superficiali sul corpo/Ottimo
    Status Psicologico: Concentrata/Determinata
    Energia: 73/120
    Tecniche usate:
    Juinjutsu #5: Squali dell'abisso profondo
    Dai piedi dell'utilizzatore salterà fuori, come salta dall'acqua, uno squalo lungo 2 metri e ampio circa 60 centimetri composto esclusivamente di oscurità. Sprofonderà subito dopo di nuovo nel terreno, mostrando solo la pinna nera. Lo Squalo si muove normalmente ad una velocità pari a quella dell'utilizzatore, si muoverà in linea retta fino a 15 metri di distanza e al momento opportuno può attaccare il nemico saltando fuori dal terreno col preciso scopo di infliggere un potente morso che può anche rivelarsi fatale. Tuttavia, se al momento in cui questa tecnica viene lanciata il nemico è ferito, lo squalo potrà essere animato dalla sete di sangue e carne, che lo porterà a raddoppiare la sua velocità, seguire il nemico fino ad una portata illimitata e lo libererà dal vincolo di muoversi in linea retta, muovendosi contro il nemico privo di controllo. Quando questa tecnica viene attivata, è possibile pagare il doppio del suo costo per evocare altri due squali bonus. Dopo il primo salto lo squalo scomparirà in ogni caso, e non può ritardare la sua corsa in alcun modo che pur seguendo il nemico rimane un percorso diretto.
    Costo: 10

    Potere: Attivato
    Livello 3
    - Il Braccio di Baiken è sempre considerato un'arma convenzionale e ripristina completamente i danni subiti ogni volta che cambia forma. In questo livello la sua resistenza è superiore all'acciaio.
    - Finché la riserva energetica di Baiken è superiore a quella avversaria, il suo braccio è molto più resistente all'energia generata dal nemico in difetto energetico. Se l'energia di Baiken è doppia rispetto a quella del nemico, la resistenza aumenterà ulteriormente.
    - Se Baiken riesce ad infliggere una ferita di almeno media entità con il suo braccio ad un nemico, lo contaminerà con tenebrose visioni che diminuiscono la sua capacità di concentrarsi e lo renderanno vulnerabile. In questo modo risulta sempre come se avesse la metà dell'energia rispetto a Baiken. Questo stato dura un massimo di 4 turni che viene resettato ogni volta che Baiken infligge nuovamente una ferita di almeno media entità.
    Note:
    Equipaggiamento in campo:

    - Gael sulle spalle
    - Armi ed Equipaggiamento a casa, non evocate

    Fisico Jadis: Perfetto e bellissimo
    Psiche: In ansia/Fin troppo concentrata sul nemico
    Potere: Non attivo
     
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    Appena le balze si mossero di nuovo, quel colossale essere perse nuovamente l'equilibrio e pur senza cadere, divenne facile preda degli squali oscuri di Baiken. Anche se non riuscivano ad infliggere grossi danni, com'era stato per la lancia, il mostro doveva dedicare loro qualche istante prima di fiondarsi di nuovo all'attacco, dando il tempo a Baiken per riposizionarsi e Sho e Jadis di correre verso il pulsante seguente. A quel punto era ovvio che potevano tenere sotto controllo la bestia mentre avanzavano verso la loro destinazione ultima, ma più Baiken guadagnava tempo, più i ragazzi si allontanavano da lei e si avvicinavano alla sfera. Un terribile presagio che fece esitare Sho, ma che portò prontamente Traesto ad intervenire.
    Non esitate! Siete arrivati fin lì tutti allo stesso modo, le vostre energie spirituali sono collegate! Basterà che uno di voi tocchi la sfera, magari quello col legame energetico più forte, e sarete tutti fuori di lì! Maestro Minazuki, toccherà a te farlo!
    Grosso errore di valutazione. Nonostante sia fisicamente la più fragile, la ragazzina col sangue puro di Taimanin è la candidata migliore. Usare la sfera le verrà naturale come respirare, è lei a dover compiere il salto.
    Due opinioni degli esperti strettamente contrastanti. Ovviamente nessuno dei due poteva decidere per i presenti, pertanto la scelta ricadeva unicamente su Sho e Jadis. Il rosso rimase in silenzio con i denti e le labbra strette, forse deciso ad assecondare più il volere di Jadis che non i consigli dei loro alleati.
    Jadis... se non te la senti lo farò io. Questo viaggio ti ha già chiesto abbastanza. Se avessi paura, non ti biasimerei. Ne ho anche io in questo momento... decidi tu.
    Alla fine dei conti, nonostante la forza di volontà e il coraggio di Sho e Baiken, la scelta ricadeva infine sulla più giovane e fragile delle vittime di quell'oscuro viaggio rituale.
     
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    Baiken non era mai stata così felice di vedere una sua tecnica fare così pochi danni a qualcuno, non tanto perché le piacesse perdere o rosicare, ma perché a quel punto fare danni o meno a quel mostro gigantesco non aveva alcuna importanza. Il suo ghigno si aprì e lo sguardo si fece decisamente più malizioso e gongolante, mentre sentiva i suoi preziosi ragazzi allontanarsi. Essere così lontana da loro non la preoccupava, perché sapeva esattamente in quali mani avesse lasciato Jadis e, perché no, anche in quali mani avesse lasciato Shouta stesso. Quindi senza scomporsi ma del tutto decisa a non abbassare la guardia, avrebbe continuato a fare da esca in attesa che i due arrivassero a destinazione. Dal momento che stava usando fin troppa energia, avrebbe provato a sfruttare un successivo cambio di altezza per allontanarsi dal mostro con l'aiuto del suo rampino, guardandolo sempre e tenendo pronte eventuali tecniche qualora si mettesse male. L'idea era di usare il massimo della lunghezza della lingua-rampino per allontanarsi indietro sulla stessa balza, così da continuare a tenerlo lì con lei. Ma forse il semplice scappare non serviva, per cui la sua voce si fece più provocatoria e ammiccante, così da tenere la sua attenzione al massimo.
    Sai, dolcezza? Questo nostro giocare a rincorrerci sta iniziando a eccitarmi, dopotutto… Sei proprio sicuro di dovermi mangiare? Facciamo amicizia invece!
    Niente le impediva di attivare nuove tecniche qualora il solo cambio di balze non fosse servito a destabilizzarlo, ma aveva bisogno di tenere in serbo le energie per qualunque pericolo si fosse presentato una volta che Jadis e Shouta avessero toccato la sfera, quindi volle azzardare quel tentativo così da ricaricare un minimo di batterie.
    Nel frattempo, Traesto e Mugen diedero i loro consigli e Jadis si sentì per un momento invasa dall'ansia, ma fu solo un attimo. Aveva passato il tempo a lanciare occhiate a Baiken per assicurarsi che se la potesse cavare, e nonostante in cuor suo sapesse bene che anche volendo, anche qualora la donna ne avesse avuto bisogno, lei non avrebbe potuto fare assolutamente nulla per proteggerla da quel mostro, era comunque stata rigida e tesa tutto il tempo e la presa salda delle sue cosce contro i fianchi di Shouta n'era stata una prova calzante, come se volesse impedirsi di fare qualche stronzata come saltare e correre verso Fumiko al primo accenno di bisogno. Da qui era chiaro come il sole che fosse tutto men che meno una codarda e proprio per questo alzò il mento alle parole di Shouta, con la fierezza e l'orgoglio stampati negli occhi decisi.
    Non mi sottovalutare, Kuma. Non è mai stata la paura a guidarmi e non sarà certo ora che lascerò che lo faccia. Non davanti a quel mostro. Non davanti a voi. Avrebbe voluto dire "davanti a te", ma preferì non essere tanto intima e al pensiero la sua faccia si imporporò lievemente. Questo non impedì di continuare velocemente, le labbra serrate in una linea decisa. Sono una Akane, sono una Taimanin di sangue puro e si dia il caso che sia anche il motivo per cui questi mostri ci danno la caccia; sono più pronta a prendermi le mie responsabilità, per cui lo farò io, oppure...
    A quel punto avrebbe voluto dire un'altra frase a effetto, qualcosa di pomposo degno di qualche film epico o chissà cos'altro, insomma, qualcosa "da lei". Ma poi guardò Shouta, guardò le proprie braccia strette a lui e ripensò alla paura che l'aveva colta di fronte alla morte che pensava di aver trovato così presto e poi al sollievo, quando era stata di nuovo con lui e se lo era ritrovato davanti, ed ecco che con quei pensieri si rilassò di colpo. Perché rischiare? Perché lottare da sola se aveva il suo... Era davvero solo il suo schiavetto sessuale? No, temeva di no. Dopo aver condiviso un'esperienza così intensa non poteva limitarsi più a essere quello: ora era un suo compagno.
    Oppure no. Forse dovremmo farlo insieme... LO faremo insieme. Sai, così non avrai motivo di aver paura.
    E quella era la sua decisione. Lo avrebbe stretto più forte o sarebbe scesa velocemente al suo fianco se fosse servito e, prendendolo per mano come per dargli coraggio, sarebbe stata pronta a compiere quel salto con lui, cosicché nessuno dei due dovesse rinunciare al supporto dell'altro. Il tempo sembrò dilatato ma la decisione fu in realtà fin troppo facile, quasi automatica e forse fu proprio l'imbarazzo della facilità con la quale aveva preso quella scelta a spingerla a tirar fuori quella frase rassicurante, come se in fondo fosse lei a voler proteggere LUI dalla paura. Sì, voleva essere una brava padrona, voleva essere l'eroina del momento e per una volta fare lei la mommy sexy pronta a salvare le persone, non Fumiko che le rubava sempre la scena, specie con LUI. Ma allora perché... la sua mano tremava mentre si tendeva, determinata, verso l'ignoto?


    CITAZIONE
    Status Fisico: Graffi superficiali sul corpo/Ottimo
    Status Psicologico: Concentrata/Determinata
    Energia: 81/120
    Tecniche usate:
    -

    Potere: Attivato
    Livello 3
    - Il Braccio di Baiken è sempre considerato un'arma convenzionale e ripristina completamente i danni subiti ogni volta che cambia forma. In questo livello la sua resistenza è superiore all'acciaio.
    - Finché la riserva energetica di Baiken è superiore a quella avversaria, il suo braccio è molto più resistente all'energia generata dal nemico in difetto energetico. Se l'energia di Baiken è doppia rispetto a quella del nemico, la resistenza aumenterà ulteriormente.
    - Se Baiken riesce ad infliggere una ferita di almeno media entità con il suo braccio ad un nemico, lo contaminerà con tenebrose visioni che diminuiscono la sua capacità di concentrarsi e lo renderanno vulnerabile. In questo modo risulta sempre come se avesse la metà dell'energia rispetto a Baiken. Questo stato dura un massimo di 4 turni che viene resettato ogni volta che Baiken infligge nuovamente una ferita di almeno media entità.
    Note:
    Equipaggiamento in campo:

    - Gael sulle spalle
    - Armi ed Equipaggiamento a casa, non evocate

    Fisico Jadis: Perfetto e bellissimo
    Psiche: In ansia ma decisa.
    Potere: Non attivo
     
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    La risposta maliziosa di Baiken strappò una mostruosa e malefica risatina dalle fauci di quel mostro che in tutta risposta continuò a caricarla iniziando ad imparare a non perdere l'equilibrio mentre si spostava, così da mantenere alto il bilanciamento e chiudere sempre più facilmente le distanze. Quel trucchetto per tenerlo buono non sarebbe durato per sempre, avevano davanti un predatore formidabile.
    Sarebbe simpatico ma la mamma mi ha insegnato a non giocare col cibo, almeno finché è vivo!
    Se da una parte però la situazione iniziava a diventare pericolosa e complicata, dall'altra invece i due fuggiaschi stavano ritrovando la loro forza d'animo, soprattutto Jadis che finalmente aveva ripreso la sua fiera faccia tosta capace di far uscire di testa chiunque, ma in quel caso specifico fu davvero rincuorante per Sho sentirla di nuovo in forma, tanto che si fece spuntare un sorriso sereno e determinato sul volto. Potevano farcela, quella non era la fine. Ma mentre avanzava deciso, determinato a farle toccare quella sfera così da dimostrare a tutti che non aveva niente da temere e che come al solito il suo coraggio l'avrebbe messa sopra a tutti, la sentì esitare. Sho le prestò la massima attenzione anche senza smettere di correre e il cambio di direzione, non solo nelle parole ma anche nel tono, lo colsero alla sprovvista. Quel "farlo insieme" assunse un tono decisamente diverso nella sua mente. Forse sbagliatissimo, ma come poteva non interpretarlo in maniera personale mentre Jadis lo stringeva così forte? Il cuore del ragazzo iniziò a battere fortissimo, si sentì confuso perché fino a poco tempo prima era pronto a confessare il suo amore per Baiken mentre adesso la sua anima pulsava per un'altra persona, ma purtroppo anche Sho era un giovane umano o poco più, tra l'adrenalina in corpo, la paura e la determinazione c'era davvero poco su cui ragionare in quel momento. Allargò un sorriso dolceamaro ma privo di dispiacere o esitazione, forse era ciò che davvero voleva sentirsi dire da lei.
    Grazie Jadis... prenderò volentieri in prestito il tuo coraggio, allora. Forza!
    Chiusero le distanze velocemente, tanto quanto il mostro lo fece con Baiken, Sho aveva corso molto più veloce di quanto avrebbe dovuto, forse per paura, forse perché più di ogni altra cosa voleva salvare quelle persone così importanti per lui. Arrivò davanti al piedistallo su cui si trovava il globo e quasi scivolò, frenando con i piedi che slittavano sul terreno, e lasciando andare Jadis così che potesse stare al suo fianco. L'unica cosa che riusciva a distrarlo da quella sfera era proprio Jadis stessa, perché standole così vicino sarebbe stato facile cedere al fascino potente di quel manufatto. Non somigliava affatto ad una mera decorazione, dava l'idea di una fonte di energia cristallizzata, particolarmente densa e raffinata. Difficile esaminarla velocemente visto il poco tempo che avevano, ma somigliava quasi ad una foresta ripiegata in una spirale dorata e brillante, perdendo di vista il sopra e il sotto diventando sempre più profonda man mano che la si guardava. Jadis strinse la mano al ragazzo e Sho non esitò: la strinse a sua volta e nel sentirla tremare la strinse più forte, come a volerle infondere coraggio. Non si voltò verso di lei, non perché non fosse preoccupato ma perché sentiva che dovevano farsi forza a vicenda, non c'era tempo per l'esitazione. Si assicurò di stringerla abbastanza da non farla tremare più, poi toccarono la sfera assieme e prima che le fauci del mostro potessero azzannare la preziosa carne di Baiken, l'energia li investì improvvisamente deviando il flusso che li aveva inghiottiti verso una nuova destinazione.
    Non scapperete... io non dimentico mai l'odore di una preda...
    Nonostante l'improvviso cambio di dimensione, stavolta i viaggiatori subirono molto meno il contraccolpo. Forse non essere fatti a pezzi da un dinosauro motosega oscuro gigante poteva aiutare a restare letteralmente tutti d'un pezzo. Quando toccarono di nuovo il pavimento sarebbe stato semplice tornare in equilibrio, soprattutto perché si ritrovarono riuniti assieme e Sho sostenne con le braccia le spalle di entrambe, come un delicato abbraccio. Forse non era necessario ma il suo istinto gli imponeva comunque di aiutare le persone in difficoltà. Jadis e Baiken lo videro muovere la bocca, a giudicare dal labiale stava chiedendo se stessero bene, ma non uscì nessun suono. Non era ovattato come se fossero in acqua, né tantomeno distante come se lo spazio fosse distorto. Non era flebile né disturbato, era semplicemente assente e Sho stesso se ne rese conto, toccandosi la gola con aria confusa e preoccupata. Neanche Traesto e Mugen sembravano in grado di comunicare e allo stesso modo anche Baiken avrebbe notato che la sua bocca non produceva nessun tipo di suono. L'unica che sembrava capace di parlare normalmente era Jadis, ma anche se avesse intenzione di iniziare un discorso sarebbe stata ben presto interrotta.
    Ah eccomi qui, di nuovo a parlare da solo, e certo che parlo da solo... ci sono solo me in questo posto, con chi altri dovrei parlare? E voi invece? Un altro trucco della mia mente? Avrebbe senso, ho la sensazione di avervi già visti... magari in un sogno? Tornerebbe dato che non posso fare altro che dormire in questo posto...
    Man mano che quella voce si avvicinava, la roccia intorno a loro smetteva di essere scura e tetra e si accendeva di una stranissima bioluminescenza. Era un pò come se quelle pietre che componevano il luogo in cui si trovavano fosse attraversate da rune spente attraversate da energia, che si accesero in risposta dell'arrivo del loro "padrone". Era una sorta di antica sala reale, stranamente caratterizzata da molte influenze: pavimenti che ricordavano i templi etruschi, colonnati dal chiaro stile greco, soffitti e pareti decorati in uno stile che ricordava molto quello egizio, non somigliava ad una struttura antica riportava alla vita, quanto più al parto eccentrico di un fantasioso bambino che aveva mescolato di tutto un pò per rendere il suo "regno" più bello ed evocativo possibile.
    Strano che non riuscite a parlare, eppure questa dimensione è molto simile alla terra, la mia ipotesi è che la nostra terra è nata dalla loro, oppure siamo nati dalla stessa radice. Ma senza i giusti strumenti posso fare poche ricerche qui... è più un passatempo che altro. Ma il punto è che forse non avete niente di interessante da dire. Tu invece piccoletta... sei diversa mi pare di capire?
    Una figura alta e slanciata si fermò davanti a loro, con un aspetto chiaramente umanoide, ma che di umano probabilmente aveva ben poco. Si presentava vestito unicamente da un kimono rosso di una tonalità scura, non come se fosse di un rosso naturale ma più che altro di un colore chiaro che era stato macchiato dal sangue più e più volte. Il petto era scoperto e a partire da un grosso buco nero all'altezza del cuore si allungavano dei segni violacei dall'aria decisamente diabolica, che coprivano più o meno metà del suo corpo e "sbocciavano" dalla sua carne in più punti diventando delle corna di un rosso spento, quasi rosato. Quella più grossa decorava un lato della sua testa, ma molte altre uscivano dal petto, la spalla, la schiena e il braccio seppur in dimensioni molto contenute. i capelli rosa non erano tenuti esattamente in ordine ma mantenevano un acconciatura coerente, come di chi tenta disperatamente di tenersi in ordine anche se non ha i mezzi per farlo. Si muoveva a piedi nudi, ma le unghie delle mani e dei piedi erano allungate e simili a neri artigli diabolici. C'era perfino una coda ossea a fare capolino da sotto il suo vestito, del tutto identica nelle fattezze alle sue strane e invasive corna ma più flessibile e mobile. Lo sguardo di Sho era chiaramente sorpreso come se avesse visto un fantasma, ma non riusciva a dire niente. Lo sguardo di quell'essere era invece annoiato e distante, sembrava quasi che non li considerasse reali, mero frutto della sua immaginazione condannata alla solitudine. Avvicinandosi, lo spilungone sembrava decisamente molto più alto del normale, non per questo troppo magro o smunto, anzi dal fisico era chiaramente un combattente allenato, ma i suoi arti erano allungati come dei forti rami di un albero secolare, e ne avevano perfino un vago sentore, come se quelle corna fossero cresciute dentro di lui e l'avessero trasformato in una quercia vivente. Ora, chiunque può non aver aperto un libro di storia in vita sua, e forse un reggente diseredato che manca da diversi anni è difficile da inquadrare, ma una figura famosa come Grandmarg il monarca della terra, traditore dell'Impero Romano, era difficile da perdere di vista.
     
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    Ritrovarsi a giocare ad acchiapparello con un mostro infernale formato tirannosauro non era esattamente ciò che Baiken si aspettava dalle proprie doti di guerriera, ma ciò non le impedì di mettercela tutta per tenere occupata la creatura e, nel frattempo, tifare silenziosamente per i suoi pupilli nella propria mente, quasi così facendo potesse infondere loro energia.
    Forza ragazzi, forza.
    Nel frattempo interloquiva col bestione come se nulla fosse, cercando di non mostrare la propria tensione.
    Oh... Non mi aspettavo un due di picche così diretto. Noiosetti in famiglia, eh? Vorrei poterti dire che sono dispiaciuta e che ci saremmo divertiti un mondo... ma mentirei. Il fatto che mi abbia paragonato a un tacchino non mi è ancora andata giù...
    Quando vide quelle enormi fauci arrivarle praticamente in faccia, non poté far altro che indietreggiare e strabuzzare l'occhio buono. Non lo chiuse, perché avrebbe significato perderlo di vista e non poteva permetterselo, ma strinse i denti in un sorriso sghembo, preparandosi al dolore... che fortunatamente non arrivò mai. Sentire l'energia investirla rese quel ghigno di tensione decisamente più largo e rilassato, mentre la donna si concedeva una risatina. Spero proprio di no, bestiaccia! A non rivederci-
    E poi fu in una altro posto. Il suo primo istinto fu lo stesso di Shouta, più o meno: allungò le braccia per porle di fronte ai due, così che non potessero cadere mentre lei si concedeva un passetto in più per non perdere l'equilibrio e potersi rimettere subito dritta. Sentire il tocco del giovane la spinse a voltarsi e sorridergli, decisa a trascinarlo a sé insieme alla splendida ragazza che le stava al fianco, per un abbraccio di gruppo sentito. Era bello vedere che finalmente andavano d'accordo, visti tutti i litigi a cui aveva assistito da quando Shouta si era stabilito alla villa.
    "Sono così fiera di voi! Ce l'avete fatta!", era la prima cosa che avrebbe voluto dire, ma dovette subito alzare un sopracciglio mentre serrava le labbra, basita e costretta a rinunciare a stringerli a sé. Guardò prima il rosso, cercando di tranquillizzarlo con una stretta sulla spalla, poi Jadis, oltre la sua spalla. La ragazza era entrata nella stanza stringendo Shouta più forte che mai e lasciandosi cullare con aria quasi rilassata dal suo abbraccio, salvo poi rizzarsi e distaccarsi nell'istante in cui incrociò lo sguardo di Fumiko, interrompendo subito il contatto visivo come se fosse stata colta in chissà quale vergognosa effusione. Se la situazione non fosse stata così preoccupante, la spadaccina avrebbe riso.
    Cosa- Stava per chiedere a entrambi cosa avessero da guardare, ma la voce profonda che sentì la spinse a voltarsi immediatamente. Avrebbe voluto non aver lasciato la mano di Shouta a quel punto e piuttosto che fare un passo lontano da lui, come avrebbe fatto in altre circostanze, gli rimase vicina, così tanto che entrambi potevano percepire il calore dei rispettivi corpi. Non era rassicurante quanto una stretta ma... era pur sempre qualcosa.
    Il primo istinto di Jadis fu analizzare la figura che avanzava verso di loro, non solo osservandola ma anche e soprattutto espandendo i suoi sensi per poterne percepire le intenzioni e la natura, malvagia o meno che fosse. Quando poi riuscì a metterlo a fuoco, il suo sguardo passò via via da affascinato a sconvolto, sgranandosi nel riconoscerne l'aspetto. Jadis era stata una studente modello e i Taimanin erano molto severi quando si trattava di conoscere la storia e l'attualità, perché consideravano la cultura una vera e propria arma, indispensabile per chiunque, figurarsi per la figlia degli Akane, nata senza doti combattenti ma col sangue puro del clan. Per questo non era strano che una come lei sapesse tutto di Grandmarg, ex Monarca della Terra che aveva tradito Roma, simpatizzando a quanto pareva col nemico più temibile della loro era: Satana in "persona". Dopo l'iniziale sgomento, rabbrividendo leggermente, Jadis cercò di assumere via via un'espressione più neutra e sicura possibile mentre questi parlava, evitando di cedere all'istinto di indietreggiare o cercare conforto nel tocco di Sho, continuando a studiare Grandmarg tutto il tempo, decisa a captare col proprio potere quante più informazioni possibili sul suo allineamento e le intenzioni, anche se temeva di sapere già cosa l'aspettasse, visto che la sua fama lo precedeva. Baiken probabilmente sarebbe stata meno intransigente di lei se avesse potuto commentare o parlarci, vista la sua tendenza a cercare le sfumature in chiunque. Era persino più informata perché conosceva una certa dottoressa che lo considerava una figura sì, controversa e inquietante, ma anche indispensabile per la storia medica del Paese e le aveva raccontato davvero tante cose sul suo conto, comprese alcune non menzionate in articoli o libri di storia. Era pur sempre un traditore della patria però, di sicuro non una figura positiva per quante motivazioni a loro sconosciute potesse avere o meno avuto, cosa che la portò a farsi lentamente più vicina ai ragazzi e mantenere un atteggiamento guardingo, pronta ad agire qualora fosse servito proteggerli in qualche modo, fosse anche col proprio corpo. Il suo istinto protettivo era impossibile da gestire se si trattava di quei due ed era pronta a combattere se fosse stato necessario. Si mise a studiare anche il luogo, trovandolo pittoresco e magnifico. Era opera dell'ex Monarca?
    Jadis del resto ebbe tutto il tempo per ascoltarlo e calmarsi. Per quanto avesse sempre trovato affascinanti le creature mostruose, specie quelle con un corpo perlopiù umano, cercò di non farsi distrarre dall'aspetto del "uomo", o dal fascino del luogo in cui si trovavano, concentrandosi invece sulle sue parole. Sembrava che si trovasse lì da moltissimo tempo e che avesse un qualche tipo di confusione mentale, visto che considerava i presenti un frutto della propria mente. Inizialmente aveva pensato di dargli del "voi" per rispetto del suo vecchio titolo, ma sentendosi apostrofare come "piccoletta", quella premura svanì. Strinse le labbra, sforzandosi di mantenere un tono neutro nonostante l'irritazione. Quando lui si avvicinò, fu costretta a sollevare di fin troppo lo sguardo -cosa che fece addirittura Baiken stessa- e la scena divenne alquanto comica, ma la giovane non avrebbe indietreggiato finché non fosse servito.
    Non so se o in cosa io sia diversa, ma gentilmente non mi chiami "piccoletta"; Signorina Akane andrà benissimo. Piacere di conoscerla, Signor... Grandmarg, giusto?
    Il sarcasmo non fu neppure troppo, anzi, lo tenne per sé. Era stata educata alle buone maniere e nonostante il caratterino che la contraddistingueva, non le sembrava il caso di scontentare una creatura secolare, uno spettro infernale, o qualunque cosa fosse diventato nel tempo quel traditore della patria. Aveva una miriade di domande in testa, e non era il tipo di persona a cui piacesse tenersi la propria curiosità per sé. Decise di dosare le parole, sperando che la solitudine lo avesse reso desideroso di conversare tanto quanto lo era lei, in ogni caso tenne il proprio potere concentrato su di lui per continuare a studiarlo. Forse Syornha sarebbe stata più indicata per interagire con una simile creatura ma ella rabbrividì al pensiero, ringraziando che il famiglio fosse ancora relegato nel suo mondo... Probabilmente sarebbe riuscita a trascinarla in un'orgia mostruosa persino davanti a uno come lui.
    Per il resto le assicuro che nessuno di noi è frutto della sua mente, ma non siamo qui per disturbarla o irritarla con la nostra presenza. Non credo di averla mai vista prima, ma sono curiosa di sapere cosa pensa di aver sognato che ci riguardi. A essere sinceri, ci aspettavamo di trovare qualcun altro, una creatura di nome Vidocq, la conosce, per caso? Lanciò un'occhiata di sbieco a Fumiko e Shouta, per controllarne le reazioni. Si erano aspettati come lei di venire catapultati nel bel mezzo di qualche rito orrendo con quel "Vidocq" di cui avevano parlato Traesto e Mugen? Perché Jadis era quantomeno confusa da chi invece si erano trovati davanti, anche se cercava di non darlo a vedere. Comunque sia, visto che siamo qui... Forse le piacerebbe parlare con qualcuno di diverso dalla sua mente, per una volta? Sono un'ottima ascoltatrice. Dice che a suo parere la nostra terra è nata dalla "loro"... ma chi sono, "loro"? Che posto è questo? Si guardò intorno, sperando di averci visto giusto e che quello strano arredamento fosse opera di chi aveva davanti, quindi aggiunse: Lo trovo affascinante. Vorrei saperne di più.
    Scelse con cura le parole perché le sembrava di aver intravisto una certa cura nel luogo e nella sua figura, nonostante tutto, per cui piazzò quel complimento appositamente mentre cercava di guardarlo in viso senza essere invadente. Sapeva che era uno scienziato, dunque volle premere sul suo spirito accademico, anche. Non che le piacesse corteggiare o ammansire le persone, anzi, era lei quella ad amare ricevere attenzioni, ma voleva dimostrare ai suoi compagni di non essere semplicemente una ragazzina da proteggere e che anche lei poteva fare qualcosa per aiutarli. Era l'unica a poter parlare e ottenere informazione dopotutto, per cui avrebbe fatto di tutto per riuscirci.

    CITAZIONE
    Status Fisico: Graffi superficiali sul corpo/Ottimo
    Status Psicologico: Concentrata/Guardinga
    Energia: 89/120
    Tecniche usate:
    -

    Potere: Attivato
    Livello 3
    - Il Braccio di Baiken è sempre considerato un'arma convenzionale e ripristina completamente i danni subiti ogni volta che cambia forma. In questo livello la sua resistenza è superiore all'acciaio.
    - Finché la riserva energetica di Baiken è superiore a quella avversaria, il suo braccio è molto più resistente all'energia generata dal nemico in difetto energetico. Se l'energia di Baiken è doppia rispetto a quella del nemico, la resistenza aumenterà ulteriormente.
    - Se Baiken riesce ad infliggere una ferita di almeno media entità con il suo braccio ad un nemico, lo contaminerà con tenebrose visioni che diminuiscono la sua capacità di concentrarsi e lo renderanno vulnerabile. In questo modo risulta sempre come se avesse la metà dell'energia rispetto a Baiken. Questo stato dura un massimo di 4 turni che viene resettato ogni volta che Baiken infligge nuovamente una ferita di almeno media entità.
    Note:
    Equipaggiamento in campo:

    - Gael sulle spalle
    - Armi ed Equipaggiamento a casa, non evocate

    Fisico Jadis: Perfetto e bellissimo
    Psiche: Concentrata/Curiosa
    Potere: Analisi Allineamento interlocutore
     
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    Anche rendendosi conto di non poter parlare, Sho rimase vicino alle due ragazze deciso a difenderle anche se non fosse stato in grado di dare istruzioni, i riceverle in quel caso. Era addestrato ad improvvisare e non si sarebbe tirato indietro, specialmente ora che si stava avvicinando una nuova, pericolosa figura che aveva riconosciuto fin troppo bene e che lo stava portando a trattenere Jadis verso di sé, pronto a tirarla via e mettersi davanti come uno scudo in qualsiasi momento. Questo non impedì di certo a Jadis di studiarlo col suo potere, e di sicuro avrebbe assistito ad uno spettacolo molto diverso dal solito. Usualmente, le sue abilità le davano una definizione chiara, uniforme, forse sfumata per testimoniare una personalità più complessa, ma di certo non frammentata. Purtroppo però, non c'era altro modo per definire il "colore" di Grandmarg. Se avesse dovuto provare a dare una spiegazione logica, Jadis poteva intuire che la sua mente si era persa, infranta, per colpa della solitudine, delle esperienze che aveva passato e di ciò che gli era successo. Molto probabilmente per colpa sua, delle sue azioni e dei suoi esperimenti, ma non era assolutamente la malvagia creatura che avrebbero testimoniato i libri di storia, sembrava piuttosto un folle bisognoso di aiuto, o qualcosa del genere. Inutile dire che quel che restava di Grandmarg non somigliava al profilo di un malvagio cospiratore. Era più... perso, forse anche più di loro in quel momento. Questo non rendeva difficile identificarlo: tra quei frammenti c'era ancora lo spirito di uno scienziato pazzo disposto a tutto pur di ottenere le sue risposte, di un grande leader e al tempo stesso un potente mago. La risposta impettita e orgogliosa di Jadis colse di sorpresa l'ex Monarca che si tirò leggermente indietro col petto portandosi una mano aperta su di esso.
    Cielo! Siete veri! La mia mente non partorirebbe mai una simile impudenza al mio cospetto!
    Come frastornato, fece qualche passo indietro e mentre Jadis parlava, lui materializzava alle sue spalle una formazione nodosa di radici in un legno che sembrava quasi pietra. Assunsero la forma di un grosso trono che appena divenne il suo rifugio dove sedersi cambiò colore e lucentezza, trasformandosi in oro puro. Mago e anche esperto alchimista, inutile negarlo. Le domande di Jadis mentre pian piano si rendeva conto della situazione lo aiutarono a ragionare in maniera più lucida e anche nella sua mente un sacco di domande avevano preso ad accavallarsi. Ma era lui quello interrogato e non volle assolutamente rifiutarsi di parlare, ora che ne aveva l'occasione.
    Ah, Vidocq! Lo avevo quasi dimenticato quel nome... certo, è stato lui a dirci molte cose su questi mondi affascinanti, l'ho sempre trovato molto sospetto, e poi era chiaro che non lavorasse per Satana. Ma Raiza è stato più lungimirante di me, chissà se è poi riuscito a diventare un drago...
    Nei suoi occhi si accese una lucentezza quasi fanciullesca, non sembrava affatto pericoloso in quel momento, ma nei suoi sproloqui simili a monologhi non evitò le domande di Jadis.
    Ho sognato tante cose in questi... anni? Secoli? Quanto tempo è passato? I primi 32 mesi ho tenuto il conto a mente ma poi è diventato così inutile e ripetitivo, quindi mi sono concentrato sul conoscere questo posto. Ed è come se... fosse stato prosciugato. Oh, no non in stile "guerra dei mondi". Qualsiasi cosa sia passato di qui non era interessato alle risorse del pianeta, non nel senso stretto. Ha atteso che non ci fosse più un Albero della vita, pazientemente, e poi ha preso il suo posto. E tutti hanno creduto al nuovo dio che li ha lentamente divorati. Ha il suo fascino, se ci pensi, è anche molto, molto eccitante... oppure sono io che avrei preferito venire divorato piuttosto che finire qui.
    Mentre pronunciava quelle parole, uno strano senso di inquietudine e timore si fece strada nella mente degli ospiti davanti a lui: era come se qualcosa di oscuro e distante li stesse osservando, ma senza indifferenza, non era come un dio che osservava delle formiche decorare il suo firmamento. Era l'opprimente sensazione di qualcuno, o qualcosa, che li osserva solo per poterli studiare, attendere e pazientemente cogliere l'attimo prezioso per poterli avvicinare. Era un modo strano di percepire il pericolo. Niente di imminente, niente di chiaro, come un virus a forma di pensiero, che infetta la mente e resta sopito. Grandmarg perse di nuovo nei suoi pensieri ma quando lo sguardo tornò sui suoi ospiti parve rinsavire, battendo rumorosamente le mani una volta sola anche per darsi una svegliata, e tornare a fissare Jadis.
    Ma loro non esistono più, non in questo mondo. Hanno preso una forma diversa e adesso si sono uniti a qualsiasi cosa li abbia divorati. Una bella storia alla fine, se ci pensi... ah se solo potessi saperne di più. Ma la mia libertà si è esaurita. Anche se... voi non sembrate morti, il che esclude l'inferno. Forse non sono morto nemmeno io? Affascinante... la vera domanda a questo punto è: voi cosa ci fate qui?
    Era evidente a quel punto che Grandmarg fosse una possibilità da non sottovalutare né ignorare. Sho guardò prima Baiken per capire se aveva avuto la stessa idea, e poi rivolse lo sguardo verso Jadis per farle capire che se lei era l'unica che poteva parlare, allora suo era il compito di cercare in Grandmarg un alleato prezioso. Se era ancora potente come un Monarca e sapeva così tanto su quel posto, di sicuro poteva anche aiutarli a trovare la via d'uscita.
     
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    Analizzare l'ex monarca fu una vera e propria rivelazione per Jadis. Solitamente vedeva l'allineamento come un'aura intorno al nemico, una specie di visione che lo ricopriva con una sagoma e colori specifici. Guardare il suo, invece, era un po' come ammirare un mosaico mai finito: diversi tasselli mancavano o lampeggiavano davanti ai suoi occhi, un po' come una tv malfunzionante o i cristalli liquidi di uno schermo ormai rotti. Fu comunque un vero e proprio sollievo scoprire che non era la minaccia che aveva temuto, anzi, sentiva di poterci conversare e magari poter addirittura ottenere il suo aiuto in qualche modo. Certo, avrebbe dovuto giocarsela bene e stare attenta, ma in fondo adorava le cause perse. In un'altra situazione si sarebbe persa a osservarne la figura, specie quando indietreggiò per posarsi sopra a un trono che davanti ai loro occhi si trasformò in oro, ma in quel momento scelse volutamente di concentrarsi sul suo viso e non su tutte quelle strane corna che gli rivestivano il corpo, attirando continuamente il suo sguardo.
    Ascoltò tutto il suo discorso senza interromperlo, timorosa che potesse perdere il filo e non volle distruggere i suoi sogni quando nominò Raiza, che purtroppo sapeva essere stato ucciso da Stige Poltergeist. Nonostante tutto, Jadis ascoltò ogni parola, sempre più confusa. Inizialmente pensò che stesse parlando di Satana in persona quando raccontò di qualcuno che aveva prosciugato quel luogo, ma sapeva che era stato in combutta con lei, quindi non riuscì a seguire pienamente il filo dei suoi pensieri.
    Quando quel senso di inquietudine indefinito iniziò a farsi strada dentro di lei, la giovane rabbrividì, stringendosi le braccia da sola e lo stesso fece Baiken, che però strinse invece i ragazzi, allungando una mano sulle spalle di entrambi e offrendogli una stretta incoraggiante e protettiva. Se la guerriera era comunque pronta a proteggerli con la vita, esattamente come Shouta, Jadis non ebbe bisogno di ascoltare i loro pensieri per capire che avevano avuto la stessa idea riguardo all'ex monarca: poteva rivelarsi un alleato prezioso, se solo fossero riusciti a amicarselo.
    Cosa intende quando dice che qualcosa è passata di qui e ha prosciugato tutto? Si riferisce a una figura che ha visto con i suoi occhi, o a qualcosa di figurato? Questo "nuovo dio che ha divorato tutti", chi è? E "loro" sono le creature che abitavano prima questo luogo?
    Jadis aggrottò le sopracciglia, per quanto fosse difficile seguire il discorso, era anche terribilmente inquietante immaginare qualcosa così potente da divorare un luogo intero e chissà quante altre creature senza che queste si ribellassero. E a quel punto, se quello non era l'Inferno, che cosa poteva essere? Perché erano finiti lì? Se lei non era in grado di capire o dare risposta a simili domande, forse uno scienziato poteva, per quanto folle potesse essere. Decise di raccontargli tutto.
    Non so dirle cosa sia successo di preciso, siamo stati trasportati qui attraverso un rito protratto da un duo, un ragazzo dai capelli biondi, di nome Uzumaki, che ha detto che ci avrebbe portati all'Inferno e che un certo "Uomo Specchio" avrebbe dato loro ciò che volevano e un enorme bestia simile a un t-rex che ha... mi ha... Chiuse gli occhi nel ricordare il dolore che aveva patito e l'umiliazione dell'essere stata così inerme, ma fu il tempo di un brivido, dopodiché si costrinse a proseguire, sperando di star facendo la cosa giusta a dirgli tutto. Mi ha letteralmente divorata, versando il mio sangue. Non so se conosce i Taimanin, ma cercavano un Taimanin di sangue puro per un rito che a quanto pare serve a questo Vidocq. Non ho idea del perché, ad essere sincera. La mia razza è nata per distruggere i mostri come loro, non per aiutarli o renderli più potenti. Comunque sia, dopo aver versato il mio sangue una voragine ci ha inghiottiti e ci siamo ritrovati in una specie di enorme città abbandonata, formato gigante, piena di buchi sugli edifici e strane lanterne pregne di energia sopra ai tetti. Il mostro t-rex ci ha ritrovati, ci ha inseguiti attraverso un Colosseo le cui pareti erano ricoperte di carcasse di creature gigantesche e ci ha costretti ad affidarci a un'enorme sfera piena di energia che si trovava al centro di questa struttura. Alla fine, semplicemente toccando questa fonte di energia, siamo stati teletrasportati qui. Ma "qui", dove? E perché il passaggio conduceva proprio da lei? Avevo dato per scontato che quello di prima fosse l'Inferno, perché quel mostruoso duo lo ha nominato più volte prima che la voragine ci inghiottisse tutti, ma ora... le confesso di trovarmi confusa dalle sue parole.
    Si rese conto di esserci lasciata trascinare dai ricordi e dal racconto lasciandosi cogliere dall'emozione e parlando velocemente, ma si sforzò di calmarsi e guardarlo negli occhi, ricordando il tacito suggerimento dei suoi compagni e l'idea che lei stessa aveva avuto. Si chinò leggermente, sporgendosi verso di lui.
    Lei è l'unico che può aiutarci a vedere più chiaro in questa storia. E forse noi possiamo aiutarla a fuggire da questa prigione, se ce lo permette. Perché non uniamo le forze e troviamo il modo da uscire qui, insieme? A prescindere da qualunque cosa sia "qui", penso che potremmo guadagnare tutti da un'alleanza.
    Baiken strabuzzò gli occhi nel vederla così vicina a una figura come Grandmarg e soprattutto sembrò lanciarle un'occhiata di rimprovero per avergli proposto di fuggire con loro. Sicuramente liberare uno scienziato pazzo, traditore di un intero impero, non era una grande idea, ma la ragazza agì d'istinto. Le sembrava l'unica cosa che potessero proporgli per uno scambio equo... E in fondo non era neppure detto che fossero in grado di aiutarlo davvero.

    CITAZIONE
    Status Fisico: Graffi superficiali sul corpo/Ottimo
    Status Psicologico: Concentrata/Guardinga
    Energia: 97/120
    Tecniche usate:
    -

    Potere: Attivato
    Livello 3
    - Il Braccio di Baiken è sempre considerato un'arma convenzionale e ripristina completamente i danni subiti ogni volta che cambia forma. In questo livello la sua resistenza è superiore all'acciaio.
    - Finché la riserva energetica di Baiken è superiore a quella avversaria, il suo braccio è molto più resistente all'energia generata dal nemico in difetto energetico. Se l'energia di Baiken è doppia rispetto a quella del nemico, la resistenza aumenterà ulteriormente.
    - Se Baiken riesce ad infliggere una ferita di almeno media entità con il suo braccio ad un nemico, lo contaminerà con tenebrose visioni che diminuiscono la sua capacità di concentrarsi e lo renderanno vulnerabile. In questo modo risulta sempre come se avesse la metà dell'energia rispetto a Baiken. Questo stato dura un massimo di 4 turni che viene resettato ogni volta che Baiken infligge nuovamente una ferita di almeno media entità.
    Note:
    Equipaggiamento in campo:

    - Gael sulle spalle
    - Armi ed Equipaggiamento a casa, non evocate

    Fisico Jadis: Perfetto e bellissimo
    Psiche: Concentrata/Curiosa
    Potere: -
     
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    Per quanto si stessero facendo forza a vicenda, Sho non accolse di buon grado l'idea di Jadis: allearsi con un simile soggetto era una pessima idea, molto, molto rischiosa. Ma era anche vero che non avevano moltissime alternative, e con delle opzioni limitate la cosa migliore era giocare le proprie carte al massimo. Per questo il rosso portò una mano sulla spalla della sua maestra, e cercò il suo sguardo per mostrarle il suo: non era calmo, anzi poteva vedere la preoccupazione nei suoi occhi, ma Baiken avrebbe visto anche la giusta fiducia che Sho riponeva nei confronti della loro giovane protetta, e se dovevano affidarsi ad una scommessa rischiosa, allora Jadis non poteva rappresentare un paio di mani migliori per loro. Grandmarg da canto suo le prestava moltissima attenzione, forse per noia o disperazione, ma più probabilmente perché era affascinato dalle sue domande e dai suoi racconti. Erano anni, per lui secoli che nulla avveniva in quel luogo, e poterlo plasmare con una testimonianza esterna era quanto di più prezioso potesse sperare.
    Oh no, no... non sono un testimone, niente di così prezioso. E' una deduzione che posso dare per scontato essere esatta, so che aspetto hanno i mondi prosciugati. Magari avessi potuto assistere! Ora avrei molto più chiaro il quadro generale, e l'identità dell'artefice.
    Replicò d'istinto, senza pensarci troppo, prestando piuttosto il suo silenzio a Jadis che non la sua conoscenza, quando capì che aveva molto da raccontare. Appena la giovane prese a narrare la loro avventura imprevista, Grandmarg staccò la schiena dal suo trono, piegandosi verso di lei con un'aria assorta e incuriosita, lisciandosi il mento con quelle lunghe e diaboliche dita, come se le rotelle nel suo cervello da tempo sopite stessero finalmente rincominciando a muoversi. La proposta di Jadis attirò molto la sua attenzione, per questo rimase in silenzio per qualche istante dopo che la ragazza ebbe finito. Dopodiché chiuse gli occhi, inspirò e si sollevò dal suo trono. Questo non sparì, ma piuttosto si compose, circondando i suoi piedi e posizionando le sue radici davanti a Grandmarg. Invece di trasformarsi di nuovo in un trono, prese la forma di un albero senza fiori né foglie né frutti. Ad essere precisi, più che un albero sembrava quasi il fondo di una pianta, come se si stesse osservando non tanto l'arbusto quanto più le radici nascoste sotto il terreno. Passando le dita sui rami più alti, Grandmarg ne illuminava le punte e fili d'oro luminoso partivano da essi, percorrendo tutta lunghezza di quella struttura per cercare di raggiungere il suo fondo. A volte però, alcune di quelle forze si incrociavano, e facevano deviare i fasci dorati verso altri rami, dove si incagliavano restando bloccati, immobili.
    Lo spazio non è infinito, le sue possibilità lo sono. E queste si ramificano spesso e volentieri generando altri spazi e dimensioni. Nascendo tutte dalla stessa "madre", ogni dimensione è collegata, in un modo o nell'altro, alcune da "rami" più spessi di altri. I rami possono fortificarsi, o addirittura indebolirsi, rendendo labile questa connessione, ma è onnipresente. Chi conosce questo concetto può muoversi in tutte le dimensioni. La mia ipotesi è che ci troviamo in una dimensione nascosta, difficile da raggiungere, a metà tra il nostro piano esistenziale e l'inferno. L'uomo specchio, o Vidocq se preferisci, di rango Z+ sul libro nero dell'Impero Romano, non perché possiede un potenziale immenso e anzi, sembra anche piuttosto debole, ma perché è l'essere conosciuto più abile nel muoversi in queste dimensioni.
    L'albero si trasformò quindi in un tavolo, dove comparvero delle statuine in legno di Jadis, Grandmarg e dell'uomo dalla maschera a specchio, Vidocq. Sotto Jadis comparve un cavallo di legno, Grandmarg venne circondato da una velocissima auto sportiva, mentre invece Vidocq saliva a bordo di uno di quegli aerei fantascientifici che probabilmente esistevano solamente nei progetti segreti della Umbrella.
    Se volessimo fare un paragone con i nostri attuali mezzi, Vidocq nel viaggio dimensionale è in vantaggio rispetto a noi di almeno 1000 anni. Ma questo è un discorso molto semplicistico.
    Il tavolo cambiò di nuovo, assumendo la forma di una torre rovesciata, la tipica rappresentazione dell'Inferno Dantesco classica, sulla quale orbitava una sfera di legno dentro alla quale ce ne erano molte altre, e sottili cerchi simili agli anelli che stavano di solito intorno ai pianeti come Saturno.
    Sapendo questo, non è difficile immaginare che Vidocq abbia utilizzato dimensioni come questa come "prigioni" per portare avanti i suoi piani. Se siete qui è perché probabilmente Vidocq ha "deviato" il vostro percorso di ritorno a casa. Finché non lo sconfiggete o destabilizzato il suo controllo su queste dimensioni, non tornerete mai a casa. Il suo obbiettivo è tenervi qui, quanto più vicini possibile all'Inferno. Il perché... questo è un mistero.
    Dopo aver indicato l'anello più esterno di quella sfera di legno, il più vicino alla torre rovesciata, Grandmarg tornò a guardare Jadis tenendo le mani unite vicino al petto. Aveva ancora l'aria piuttosto pensierosa.
    Hai parlato del tuo sangue come se solo i giusti potessero utilizzarlo... hai detto bene: il sangue dei Taimanin è fatto per uccidere i mostri, ma cosa ti fa pensare che i mostri non vogliano uccidersi tra di loro? La guerra non guarda in faccia alle etichette. Possiamo ipotizzare che Viodocq voglia il tuo sangue per uccidere un mostro anche peggiore di lui, in questo caso chi può dirlo? Sul trono dell'Inferno manca un sovrano da un bel pò, magari vuole quello? O magari cerca qualcosa di ancora più pericoloso... sappiamo da ricerche segrete dell'Impero che in passato le Lanterne come lui hanno temuto qualcosa di profondo nascosto nell'abisso di quello che chiamano "Labirinto". Magari non è neanche la prima volta che cercano di ottenere il sangue dei Tamanin.
    Se Jadis non aveva perso la concentrazione davanti a quel lungo monologo, di sicuro la prima cosa che avrebbe pensato sarebbero stati i suoi genitori. Grandmarg le aveva dato un indizio preziosissimo: se voleva scoprire di più, doveva comprendere quale legame ci fosse con le Lanterne e i Taimanin. A quel punto Grandmarg riportò l'attenzione su di sé, battendo con forza le mani per poter concludere il suo discorso.
    Sfortunatamente, come potete immaginare, da qui io non posso muovermi. Hai parlato di una sfera energetica, giusto? Era una fonte di energia, ovviamente, ma che io non ho a disposizione. Se l'avessi potrei facilmente connettervi con l'origine dell'anomalia e spedirvi da Vidocq per un faccia a faccia, ma senza quella fonte di energia mi sarà impossibile...
    A quel punto Sho si fece avanti, alzando la mano destra, mortalmente serio. Grandmarg non gli prestò subito attenzione: il fatto che non potesse parlare per lui era un sinonimo di quanto in realtà non ci fosse molto da dire. Tuttavia, iniziò ben presto a comunicare con il linguaggio dei segni, accendendo l'attenzione di Grandmarg.
    Dici che ne hai compreso la natura anche se l'hai toccata solo per un istante? E vorresti riprodurla per fare da catalizzatore momentaneo? Oh capisco... vuoi connettere il tuo spirito a quello della sfera e diventare un tramite. Potrebbe funzionare, sì! Ma diventerai un ancora, questo vuol dire che non potrai muoverti da qui mentre loro avanzano. Se alla fine del viaggio qualcosa andasse storto rimarresti qui con me.
    Tremolante e timoroso, Sho non perse mai la faccia decisa e determinata, iniziando a muovere la mani forsennatamente per fargli capire che non aveva intenzione di tirarsi indietro.
    Una garanzia? Anche se rimanessi indietro, le tue amiche tornerebbero a prenderti, e così potrei uscire anche io... capisco. Questo patto mi piace.
    Un lungo sospiro uscì dalle narici di Sho. Anche se non riusciva ad emettere un singolo suono, il ragazzo poteva trasmettere chiaramente i suoi sentimenti: aveva una paura fottuta, ma non era arrivato fin lì per lasciarsi prendere dal panico. Infatti cercò di non incrociare lo sguardo né di Jadis né di Baiken, timoroso che la loro preoccupazione potesse incrinare anche solo di un grammo la sua ritrovata forza di volontà.
    Dunque il piano è semplice: io e il ragazzino fungeremo da tramite per permettervi di passare. Voi non dovete fare altro che raggiungere Vidocq. Uccidetelo, se potete, e farete un favore a tutta l'umanità, ma per scappare da qui basterà anche solo destabilizzare la sua influenza. Probabilmente troverete un'altra fonte di energia, vi basterà distruggerla o scollegarla da lui e da lì avremo una possibilità. E se potrò coglierla assieme a voi, la coglierò. Abbiamo un patto?
    Grandmarg allungò la mano destra verso il gruppo. Sho era pronto ad accettare senza pensarci due volte, ma in quel caso l'ultima parola stava a Jadis.
     
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    Assistere allo spettacolo imbastito da Grandmarg lasciò sgomenta Jadis, che lo osservò tutto il tempo con le labbra leggermente schiuse e persino Baiken ne rimase affascinata. A differenza di quest'ultima, per la giovane era difficile seguire e comprendere completamente i discorsi dell'ex Monarca. Sentirlo parlare di mondi prosciugati e spazi e dimensioni, la fece sentire per una volta piccola e impotente di fronte a qualcosa. Ovviamente, non poteva permettersi di mostrarlo, non lei, e più il discorso la metteva a disagio, più il suo grazioso mento si sollevava e ogni muscolo della schiena esile ma allenata si raddrizzava, fino a renderla perfettamente immobile, in una posa praticamente marziale, a fissare il tutto con uno sguardo sicuro e determinato. Proprio come se sapesse esattamente cosa fare, esattamente di chi fidarsi, e non fosse invece nel pieno della riflessione su cosa fosse bene fare da lì in poi. Quantomeno, il discorso di Grandmarg aiutò a collegare i pezzi e capire che Vidocq e l'uomo specchio erano la stessa persona. Perlomeno non avrebbero dovuto affrontare più nemici… una magra consolazione, dal momento che il suddetto era considerato un pericolo di grado decisamente altissimo dall'intero Impero. La mascella serrata di Jadis ebbe un guizzo a quella notizia, mentre lo sguardo di Baiken, che si era già preparata alle parole di Traesto a un nemico terrificante, si fece se possibile più determinato.
    Per quanto mi terrorizzi l'idea di un mostro in grado di spaventare persino un individuo terrificante come questo Vidocq e le sue folli Lanterne, ammetto che le vostre ipotesi mi sembrano sensate. Il mio clan non è sempre stato al sicuro negli ultimi decenni, ci sono stati già in precedenza casi di sparizione al villaggio. E non pochi. Persino i miei...
    Si morse il labbro per non continuare, scuotendo la testa per negare sia a se stessa che a loro quell'informazione sfuggita per caso. No, i suoi genitori avevano trovato una pista ed erano dispersi! Avevano annotato la parola Sapienza e lei era già più che decisa a fare le dovute indagini in proposito, visto che aveva l'esatta intenzione di trasferirsi nell'unica scuola che portava quel nome. Non aveva senso che fossero invece stati rapiti da un folle e il suo gruppo di devoti mostri bisognosi del loro sangue. Ma se invece... ci fosse un collegamento? Tra la scuola e le Lanterne? Troppe domande si affollavano nella sua mente e l'unico modo per trovare risposte era uscire viva da tutta quella storia, possibilmente con Shouta e Fumiko al seguito. Jadis rimase tuttavia delusa dalla risposta di Grandmarg, poiché aveva ingenuamente sperato che nascondesse qualche asso nella manica per evadere ma gli servisse il loro aiuto. Era stata decisamente troppo ottimista e la situazione si rivelò infinitamente più complicata di quanto pensasse. Era comunque pronta a rispondere nella speranza di poter trovare una soluzione insieme, quando Shouta interruppe la conversazione utilizzando la lingua dei segni. Lo fissò, basita. Aveva dovuto studiarla per un po' durante le sue lezioni private alla scuola d'addestramento, ma non aveva finito il corso di aggiornamento e le fu veramente difficile capire esattamente cosa stesse dicendo. Si disse che se fossero usciti di lì avrebbe costretto il suo "Kuma" a insegnarglielo. La cosa buffa? Baiken, che osservò affascinata la trovata del rosso per comunicare, pensò esattamente la medesima cosa. Se fosse tornato a casa il rosso avrebbe avuto un bel da fare con entrambe... ma quello splendido sogno sembrò decisamente lontano quando Grandmarg rivelò il suo piano. Entrambe scattarono immediatamente, sgranando gli occhi e circondandolo per stringergli una spalla a testa: Baiken con il suo solito fare rozzo, da mammina, inchiodandolo con uno sguardo severissimo e Jadis con tutta la forza che aveva ma uno sguardo ben diverso, minaccioso in un modo che solo lui poteva conoscere poiché lo aveva visto spesso durante le loro "sessioni" di divertimento: era il suo sguardo da Padrona.
    Nonostante la reazione istantanea verso il giovane Custode, come a volerlo trattenere anche con la forza, se necessario, entrambe rimasero concentrate sulle parole del Monarca che spiegò per bene il piano da lì in poi. Mentre la presa di Jadis si faceva via via più salda, se possibile, quella di Baiken finì invece per rilassarsi lentamente, fino a diventare una stretta di conforto e rispetto, più che altro. Jadis la guardò e vi lesse decisamente troppa comprensione per i suoi gusti, tanto che fu costretta a distogliere immediatamente lo sguardo per tenere a bada la rabbia.
    Anche se mi rendo conto che il piano sia perfetto e che ciò le offrirebbe una garanzia del nostro patto, non posso che chiederle se ha altre idee, Signore. Non posso lasciare che il mio... Si morse il labbro; aveva dimenticato per un istante che non poteva mostrarsi troppo possessiva verso Sho, non senza insospettire Fumiko. Il nostro compagno rischi così tanto. Potrebbe capitare qualsiasi cosa quando ci separeremo e sono sicura che anche Baiken non potrebbe mai combattere con l'ansia che qualcosa possa andare storto, lasciandolo qui. Anche io ho toccato quella sfera, forse può essere utile in qualche modo? Purtroppo non possiedo l'energia di un combattente, tuttavia sono disposta a fare-
    Baiken la bloccò. La presa sulla spalla di Shouta si sciolse del tutto, mentre la Custode prendeva il pollice tra i denti e lo portava sotto a un canino. A Jadis occorse un istante per capire cosa diavolo volesse fare ma quando il sangue iniziò a macchiare il dente candido e scivolare lungo il polpastrello era già troppo tardi. Velocemente, la donna si piegò sulle ginocchia, tenendo i piedi a terra e allargando le cosce in una posa che non aveva niente di aggraziato e che portò Jadis a storcere il naso, specie perché quella stupida era praticamente nuda. Lanciò un'occhiata a Shouta per controllare dove stesse guardando, ma presto dimenticò qualsivoglia sciocchezza di fronte a ciò che lesse poco dopo, scritto col sangue sul terreno:

    "Il piano sembra perfetto, ma tu rimani. Andrò io. Da sola.
    Tornerò.
    "

    La donna non aveva dubbi, e concluse quell'inquietante messaggio con il pollice a mo' di firma e una promessa solenne negli occhi. In quel modo Shouta avrebbe potuto tenerla al sicuro e lei occuparsi di Vidocq senza doversi trattenere in alcun modo. Senza contare che essendo proprio Jadis l'obiettivo di quel mostro, averla fuori portata poteva essere solamente un vantaggio a loro favore. Con lei sul campo di battaglia, avrebbero potuto fare di tutto per manipolare la situazione e Baiken non era sicura che avrebbe saputo gestirla al meglio se si fosse messa male. Non sapendola in pericolo davanti all'occhio. Certo, anche sapere lì entrambi i suoi pupilli, con un uomo del quale non si poteva fidare ciecamente, la metteva a disagio, ma in quel momento le sembrava decisamente il minore dei mali. Jadis non era affatto della medesima idea, ovviamente. Purtroppo non aveva bisogno di scritte sul terreno e neppure leggerle il pensiero, per capire le sue ragioni. O almeno interpretarle in un modo tutto suo.
    Non ci pensare neppure. Pensi che debba stare lontano perché il mio sangue è il loro obiettivo e mi credi una creaturina inerme, non è vero? Ma dimentichi che proprio il mio sangue è la mia arma migliore! Il mio potere ti può essere utile, soprattutto contro un nemico del genere, non importa quanto il mio corpo sia debole. Sono NATA per questo. Sono stata addestrata, per questo. VIVO, per questo. Non osare trattarmi come una bambina indifesa, Fumiko!
    Baiken non poteva sapere del bigliettino o capire i suoi sentimenti, e se anche per assurdo aveva già intuito il perché considerasse quella come la SUA battaglia, scelse di ignorarlo, facendola imbestialire. Ci mise diversi secondi per riprendersi, ma lentamente il respiro tornò regolare e, mentre ancora fissava Fumiko infuriata, senza voltarsi cercò di fare appello all'unica persona estranea alla cosa là dentro.
    Forse lei può darci un parere obiettivo Signore, su quale sia il piano con maggiori possibilità di riuscita. Oppure, se ha qualche altra idea, sarebbe la benvenuta... prima che stacchi la faccia a morsi alla mia ex tutrice qui presente.
    Baiken continuò a fissare la ragazzina scuotendo la testa lentamente, portandosi il polpastrello bucato alla bocca per succhiarlo leggermente, anche se sentiva che si stesse già rigenerando. Era troppo impegnata per chiedersi QUANTO esattamente la sua nuova rinascita e il risveglio di Muramasa l'avessero cambiata, ma quello prometteva decisamente bene.

    CITAZIONE
    BAIKEN

    Status Fisico: Ottimo
    - Graffi superficiali sul corpo rigenerati
    - Ferita lieve polpastrello SX: rigenerazione in un 1 turno
    Status Psicologico: Determinata/Preoccupata
    Energia: 105/120
    Tecniche usate:
    -

    Potere: Attivato
    Livello 3
    - Il Braccio di Baiken è sempre considerato un'arma convenzionale e ripristina completamente i danni subiti ogni volta che cambia forma. In questo livello la sua resistenza è superiore all'acciaio.
    - Finché la riserva energetica di Baiken è superiore a quella avversaria, il suo braccio è molto più resistente all'energia generata dal nemico in difetto energetico. Se l'energia di Baiken è doppia rispetto a quella del nemico, la resistenza aumenterà ulteriormente.
    - Se Baiken riesce ad infliggere una ferita di almeno media entità con il suo braccio ad un nemico, lo contaminerà con tenebrose visioni che diminuiscono la sua capacità di concentrarsi e lo renderanno vulnerabile. In questo modo risulta sempre come se avesse la metà dell'energia rispetto a Baiken. Questo stato dura un massimo di 4 turni che viene resettato ogni volta che Baiken infligge nuovamente una ferita di almeno media entità.
    Note: Avevo dimenticato di rigenerare i graffi sul corpo.
    Equipaggiamento in campo:

    - Gael sulle spalle
    - Armi ed Equipaggiamento a casa, non evocate

    JADIS

    Fisico Jadis: Perfetto e bellissimo
    Psiche: Determinata/Preoccupata
    Potere: -
    Note:
     
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    I presenti avevano oramai ben chiaro il piano, e tirarsi indietro non era più possibile anche perché che altre scelte avevano? Già quella pericolosa possibilità era vaga, azzardata e neanche sicura, ed era tutto quello che avevano per di più! Sicuramente non il più tranquillo dei viaggi, passare del tempo assieme ad imparare il linguaggio dei segni non sembrava una brutta alternativa in quel momento. Sho sperò seriamente che il grosso del battibecco si sarebbe svolto alle sue spalle, dove avrebbe fatto di tutto per ignorare gli ammonimenti di Jadis e della sua maestra per dimostrare di essere pronto a giocarsi la vita pur di aiutarle, ma purtroppo non sarebbe finita lì. Neanche Baiken era disposta a mettere a rischio Jadis, ignorando la sua importanza all'interno di quell'operazione. Il rosso piazzò subito la mano sulla spalla di Jadis quando sottolineò quel "ex" nella voce pieno di disprezzo, una punta che Sho sapeva benissimo appartenere ad una rabbia non rivolta verso Fumiko in sé, ma che poteva ferire la donna. Per questo Sho la richiamò: per farle capire che essere così dura con lei non era giusto. Ancora una volta fu il monarca esiliato a dire la sua, battendo rumorosamente le mani un paio di volte per attirare di nuovo l'attenzione su di sé.
    Signori siete davvero tutti molto graziosi ma vorrei ricordarvi che qui stiamo cercando di evadere da una prigione dimensionale, non è esattamente come fare la spesa dove i bambini possono restarsene tranquillamente a casa a trastullarsi con i giocattoli mentre uno fa tutto il lavoro.
    Sollevò dunque l'indice davanti alla sua faccia, assumendo un'aria mortalmente seria. Perfino il suo tono, rimasto quasi cantilenante fino a quel momento divenne più serio e definito, non dava più l'idea di un folle che aveva perso la bussola ma più di un generale che stava organizzando una manovra di assedio.
    Numero 1: abbiamo bisogno di due bimbi porta... il rosso con me, la tipa sveglia con la guerriera. Questo posto è caos, e più ordine riusciamo a portare più le nostre speranze aumentano. Inoltre se davvero il suo sangue è utile a qualcosa, farà comodo anche nella situazione più disperata.
    All'indice si aggiunse il medio, e stavolta lo sguardo di Grandmarg si spostò sull'ambiente che lo circondava.
    Numero 2: questa prigione l'ha scelta Vidocq per me, non possiamo dare per scontato che non possa raggiungerla in qualsiasi momento e potrei non essere all'altezza di tenergli testa, quindi non so se posso difendere entrambi i bimbi porta. Senza contare che non possiamo neanche dare per scontato che non stia per raggiungerci. Questo NON è un posto sicuro e sospetto che in assenza di questo concetto la tipa sveglia dovrebbe stare con la guerriera, indipendentemente da quanto EX tutore legale attualmente sia.
    Chiuse il discorso sollevando anche il pollice e stavolta abbassò entrambe le altre dita, mordendosi la punta dell'ultimo appena alzato assumendo un'aria più lamentosa e anche infantile.
    Numero 3: devo comunque fare la mia parte pure io, se l'obbiettivo è la bimba porta e vengono a cercarla qui non potrò fare niente, quindi l'esca deve andare il più lontano possibile da quello che non va disturbato. Cerchiamo di essere pragmatici: siete nella merda, non potete andare più a fondo di così, quindi tanto vale mettersi in gioco...
    A quel punto la creatura agganciata al braccio di Baiken che fino a quel momento era rimasta sopita e in disparte iniziò ad agitarsi. Non fece troppo casino né danneggiò la guerriera, ma sembrava chiaramente impaziente, come se dal suo punto di vista stessero perdendo tempo prezioso. Attirò immediatamente l'attenzione di Grandmarg che lo fissò con aria perplessa e decisamente sorpresa.
    Ma quello dove...? No, no ci vuole troppo tempo per spiegarlo. Ma è interessante che lui sia qui. Ci sono delle cose che neanche Vidocq può rubare evidentemente... ehehehehehe... è un segno! Non possiamo mancare questa occasione!
    Grandmarg sembrava decisamente ottimista constatata quella novità, e decise di non perdere tempo: sollevò entrambe le braccia sollevando due grosse radici curve ai lati del corpo di Sho, come se stesse per intrappolarlo ma senza effettivamente toccarlo. Le estremità iniziarono ad attingere energia da lui e dopo l'iniziale sorpresa, Grandmarg lo incitò con le mani e un'aria vagamente annoiata: si aspettava una reazione più preparata da un sedicente maestro dei Custodi. Punto nell'orgoglio il rosso guardò un ultima volta Jadis e Baiken con determinazione, dopodiché prese a concentrarsi con tutte le sue forze fungendo quindi da catalizzatore. Grandmarg generò una seconda costruzione in legno che stavolta somigliava ad un portale circolare. L'energia prelevata da Sho diede consistenza allo specchio di luce e fu possibile iniziare a vedere in maniera vaga la loro destinazione: una zona buia ammantata di un rosso intenso, illuminata da un cielo scarlatto e un disco d'ambra misterioso dall'aria sofferente. La creatura sul braccio di Baiken tornò ad agitarsi, più impaziente che mai, perfino quell'essere sapeva che la loro destinazione ultima non poteva attendere.
     
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