My true mentor

Per Hina

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    Ad Hilda non sfuggì la reazione di imbarazzo da parte di Dorian quando notò che il suo abbigliamento lasciava poco all'immaginazione. Fu curioso per Hilda vedere una reazione del genere dato che aveva visto la parte più perversa dell'uomo, spinta fuori certamente per l'influenza di quella creatura che gli aveva abbassato i freni inibitori. Vederlo quindi reagire in quel modo la deliziò particolarmente dato che aveva sempre avuto un debole per i timidoni. Certo magari Dorian non era poi così timido dato che non disegnò affatto la vicinanza di Hilda, avvicinandosi a sua volta per poter sentire subito il contatto fisico. Ma le piacque moltissimo vedergli quel leggero rossore sul volto che la tentava a tormentarlo ancora un poco. Hilda amò sentire il suo corpo saldo e forte, così diverso dal suo morbido e sensuale. Si lasciò andare alla ricerca di intimità fra loro due, sorridendogli felice quando le disse che non l'avrebbe lasciata andare via mai più. Una piccola promessa che precedette il bacio che divenne da affettuoso ben presto languido ed affamato. Hilda rabbrividì nel sentirsi stringere dalle forti braccia dell'uomo e non si fece attendere abbracciandolo a sua volta più forte, premendogli addosso i seni con più forza così da fargli sentire quanto fossero morbidi e caldi. Le loro lingue si intrecciarono appassionate mentre Hilda faceva scivolare le ginocchia attorno ai fianchi dell'uomo per stare a cavalcioni su di lui. Lo carezzava sul viso con una mano, piegando la testa da un lato così da approfondire ancora di più il bacio e far scivolare la sua lingua in bocca per un tocco più deciso, facendogli capire quanto le era mancato. Aveva un sacco di cose da chiedergli, non si vedevano da tempo e aveva visto in lui delle novità che non conosceva. Così cercò di calmarsi anche se ormai il respiro era diventato corto, ed il bisogno di sentirlo più vicino si faceva più pressante. Sciolse il bacio senza alcuna fretta, spostandosi con le labbra lungo la guancia per dargli tanti piccoli baci.
    Mi sei mancato. bisbigliò iniziando a carezzarlo sul petto, scendendo sull'addome, godendosi ogni fossetta ed ogni muscolo dell'uomo. Avrebbe voluto afferrare e togliere via il lenzuolo per denudarlo, e denudarsi a sua volta ed inziare a fare l'amore. Tuttavia non poteva ancora lasciarsi andare, aveva troppe domande che le frullavano per il cervello e non voleva per nessun motivo al mondo che dubbi e perplessità potessero rovinarle il momento.
    Cosa cercavi a scuola? Perché non mi hai chiamata? gli chiese curiosa. Non era arrabbiata con lui, sembrava piuttosto preoccupata da quello strano comportamento da parte di Dorian. Infondo se gli serviva qualcosa che riguardava la scuola poteva chiedere a lei, ed invece l'aveva evitata.
    Quella gente che ti ha fatto del male, erano genitori di alcuni nostri alunni. Ti hanno scambiato per una specie di stalker, un maniaco perché ti hanno visto aggirarti attorno alla scuola. continuò senza mai smettere di riempirlo di piccoli baci che si spostarono dal volto che percorrevano la mascella verso l'orecchio, e scese verso il collo che continuava a coccolare con le labbra, mentre con le mani continuava ad accarezzarlo sul petto, sulle spalle. Sembrava quasi che volesse recuperare il tempo perduto, coccolandolo e parlandogli allo stesso tempo.
    Se ti serviva qualcosa potevi chiedere il mio aiuto, non te lo avrei mai negato. gli spiegò parlandogli sempre con calma, infondo Hilda voleva solo capire, non aveva di certo intenzione di rimproverarlo o farlo sentire in colpa.
     
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    Il bacio con Hilda diede una scossa all’intero corpo dell’agente che quasi aveva dimenticato le sensazioni che regalavano quel contatto così intimo con lei: la tenerezza iniziale lasciò spazio ben presto ad un sentimento più profondo e carnale mentre le braccia dell’agente si strinsero maggiormente intorno alle forme morbide ed abbondanti della vampira.
    Era passato davvero troppo tempo dal loro ultimo incontro e Dorian si rese conto solo ora di quanto l’avesse trascurata, di quanto l’avesse tenuta all’oscuro delle sue preoccupazioni per proteggerla sì, ma privandola appunto di ogni sua notizia: fu proprio questa sensazione, unita alla curiosità di Hilda ad interrompere, in maniera comunque lenta e graduale, il primo bacio tra di loro.
    Le effusioni della vampira tuttavia non cessarono anzi, esse si moltiplicarono ai “danni” del volto e del collo dell’agente, il quale in un primo momento fu indeciso sul da farsi: se da una parte avere Hilda a cavalcioni su di lui, nudo, accendeva il desiderio di fare l’amore con lei, dall’altra parte le sue lecite domande frenavano l’animo del londinese, il quale dovette fare i conti con la dura realtà.
    Mi sei mancata anche tu, Hilda.
    Ho intrapreso un nuovo lavoro finalmente: sono entrato nelle forze dell’ordine di Londra ed è per questo che avevo quella divisa così sospetta.

    Esordì Dorian mentre il proprio corpo ruppe quella iniziale stasi motoria, iniziando a riempire di lenti e dolci grattini la nuca di Hilda: le dita affondavano in mezzo a quella chioma dal colore così unico e particolare, mentre le dita producevano quel tipo di frizione che sperava avrebbe fatto piacere alla vampira.
    La mano destra effettuò invece lo stesso movimento, resistendo all’enorme tentazione di stringere i suoi sodi glutei, risalendo invece lungo tutta la schiena per grattare lievemente la sua pelle morbida e profumata, in un movimento costante come una continua carezza.
    Inoltre il mio lavoro è lo stesso motivo per cui ero nei paraggi della scuola: stavo seguendo una pista per un’indagine non propriamente ufficiale ma molto pericolosa ed è per questo che non me la sono sentita di coinvolgerti.
    Pensavo che tenendoti all’oscuro di tutto, saresti stata più al sicuro mentre io… agivo nell’ombra. Mi rendo conto solo ora di quanto stessi sbagliando ed il pasticcio in cui mi hai tirato fuori ne è una prova.
    Piuttosto, tu come facevi a sapere che ero proprio in quel capannone? Come hai saputo della mia cattura?

    La serietà e la mortificazione di Dorian presero nuovamente il sopravvento anche se nelle ultime risposte, la vampira avrebbe potuto percepire la curiosità e lo spirito d’investigazione dell’agente: nonostante l’uomo fosse stato in una situazione molto critica, egli si era reso conto, prima di perdere il controllo, di essere stato ripreso, perciò non si spiegava come ella si fosse presentata da sola in quel luogo senza coinvolgere le forze dell’ordine o quantomeno alcuni suoi colleghi o il preside stesso.
    L’agente ovviamente non aveva intenzione di giudicare la sua stessa salvatrice, tuttavia, forse proprio grazie a quella possessione, vi erano alcuni punti poco chiari in quella vicenda: egli non volle incalzare la vampira con le proprie domande perciò le diede tutto il tempo per riflettere e pesare le parole ma non appena ella avrebbe iniziato a parlare, Dorian smise di farle i grattini con la macina per tirarle leggermente i capelli, così da costringerla a staccarsi dal proprio collo e ad alzare verso l’alto il capo.
    Se Hilda non si fosse opposta a quel gesto in particolare, l’agente avrebbe posato le proprie labbra a sua volta sul collo della donna, tempestandolo con tanti e dolci baci, alternati di tanto in tanto da lente e lascive leccate.
    Normalmente un discorso del genere si sarebbe dovuto affrontare con calma, permettendo alle due parti di intavolare per bene le proprie argomentazioni ma viste le condizioni di Hilda e Dorian, insieme a quello che avevano passato, lo scambio di quelle effusioni tra una domanda e l’altra era inevitabile o quantomeno essenziale per cercare di soddisfare l’enorme voglia che avevano entrambi l’uno dell’altra e viceversa.


     
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    Anche se Hilda continuava a baciarlo dappertutto sul collo, sul volto era molto attenta alle parole dell'uomo che le rivelò di essere diventato un agente di polizia londinese. A quelle parole si allontanò un secondo per guardarlo negli occhi dapprima sorpresa poi sorridente. In effetti ce lo vedeva bene a fare quel tipo di mestiere. Certo magari non era proprio una cosa ideale avere il proprio uomo che faceva il poliziotto, avrebbe potuto notare cose strane in lei o in ciò che faceva, ma allo stesso tempo il fatto che potesse scoprire che in realtà Hilda non era poi così tranquilla la stimolava tantissimo.
    Uuh, agente Greyback, le divise rendono affascinanti gli uomini. commentò con un pizzico di malizia per scherzare e fargli capire che aveva gradito la notizia. Tornò poi a sbaciucchiare e riempire di coccole l'uomo mentre anche lui iniziò a coccolarla e toccarla senza alcun timore. Si piegò leggermente verso le sue mani, come un gattino che si struscia in cerca di carezze, lasciandogli intendere che le piaceva essere toccata in quel modo. La spiegazione di Dorian proseguì e le disse che si aggirava a scuola per una indagine che non era esattamente "ufficiale" e che non voleva coinvolgerla perché temeva di metterla in pericolo. Ciò quindi spiegò perché non l'aveva contattata e si nascondeva, gli credette, anche se non aveva ancora intuito su chi stesse indagando. Forse Thresh? Gil? Quel ragazzo in effetti negli ultimi tempi aveva fatto vari pasticci. Non lo conosceva direttamente, non aveva avuto l'occasione di interagire con lui, ma sapeva che era uno degli allievi favoriti del professore. Dorian pose anche lui le sue domande, tirando fuori la sua vena poliziesca che deliziò Hilda. Tornò a baciargli il collo sensualissima, facendo aderire le labbra e toccandolo di tanto in tanto con la punta della lingua per dargli piccoli brividi ed allo stesso tempo quindi nascondergli il volto.
    Ero con uno di quei genitori quando le hanno inviato un video in cui ti stavano torturando. L'avevano chiamata per farle raggiungere il posto e partecipare al pestaggio. Credo che sia stato il destino a volere che io vedessi quel video, così che potessi raggiungerti ed aiutarti. Ho fatto varie domande alla donna, ed ho scoperto che avevano creato un gruppo non autorizzato per proteggere i loro figli dalle minacce. Questa storia non mi piace, se ci sono delle minacce contro i miei alunni devo saperlo. gli aveva detto la verità, sorvolando sui dettagli non necessari. Dorian poteva benissimo pensare che stava parlando con uno dei genitori per questioni di scuola, non c'era niente di strano in ciò. Prima che potesse aggiungere altro Dorian la afferrò per i capelli, costringendola a sollevare la testa verso l'alto e dargli quindi modo di baciarla sul collo, rabbrividendo di piacere ad ogni tocco delle sue calde e morbide labbra. Anche se i discorsi erano abbastanza seri, tutte quelle effusioni la aiutatono a rilassare il corpo, a sentirsi sempre più calda e vogliosa.
    Lo so, sono stata una stupida ad andare in quel posto da sola. Avrei potuto chiamare la polizia ma quando ho visto che eri tu non ci ho capito più nulla. Ero preoccupata da morire e sono corsa subito da te per salvarti. Quando ormai ero arrivata ho pensato che avrei potuto far ragionare quel gruppo di stupidi, poi beh... le cose sono precipitate ed il resto credo che tu lo sappia. la voce di Hilda era leggermente più affanata, i suoi capezzoli si fecero turgidi e visibili sotto la vestaglia. Seduta a cavalcioni in quel modo sull'uomo la stoffa si era allargata sulle cosce e Dorian avrebbe potuto vedere un paio di mutandine nere di pizzo semi trasparenti con decorazioni femminili e floreali che lasciavano davvero molto poco all'immaginazione. Erano quel tipo di slip scelti apposta per sedurre. Una mano di Hilda si spostò sulla nuca di Dorian per carezzarlo e incoraggiarlo a continuare a baciarla, mentre l'altra mano andò ad afferrare il lenzuolo che li separava e lo tirò via così che potesse avere l'uomo totalmente nudo sotto di sé. A quel punto Hilda si strinse a lui con tutto il corpo, lasciando aderire il suo bacino contro quello dell'uomo e sospirare di piacere nel premere le sue mutandine contro il sesso dell'uomo. Forse non era ancora turgido ma le sarebbe bastato sentire il suo calore per eccitarsi.
    Forse è stato meglio così no? Puoi ancora fare le tue indagini e la polizia non ti metterà i bastoni fra le ruote. la sua voce era sempre più bassa, affannata, il suo volto era leggermente rosato.
    Io posso aiutarti, se ti servono informazioni posso dartele. Ma adesso... non riesco a pensare. Ho voglia di te. gli disse premendosi di nuovo con il bacino contro il suo per fargli capire benissimo a cosa alludesse.
     
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    La notizia del nuovo lavoro di Dorian sorprese molto Hilda, una reazione che incuriosì l’agente, anche solo per un brevissimo istante, nonostante fossero in una situazione via via sempre più piccante e lasciva: tuttavia per allontanare dalla mente del londinese ogni sorta di dubbio sullo scatto della vampira, bastarono le sue parole provocanti accompagnate dal quel tipico tono malizioso che usava spesso con lui, divertendosi a provocarlo ed a celare la sua vera natura agli occhi ingenui di Greyback.
    Egli ascoltò il discorso di Hilda in merito alla propria domanda e nel sentire con quale ardore e tensione ella si fosse precipitata da lui, non poté che arrossire nuovamente, sentendosi inoltre in colpa per averla messa in pericolo con quel suo errore di valutazione.
    Nonostante il lavoro che ho ottenuto, sono ancora un novellino: tieni presente che mi sono fatto sfuggire già un paio di pericolosi criminali e d ho quasi rischiato di far scoppiare un incidente qui alla Sapienza stasera.
    Le parole dell’uomo si arricchirono di un velo di preoccupazione e tristezza mentre la propria mente iniziava ad immaginare la possibile reazione di Stige, la sua comandante, se la notizia di quel video si fosse sparsa in rete: di sicuro non ci avrebbe fatto un’ottima figura al lavoro e Dio solo sa quale perverso piano avrebbe escogitato Gil nel vedere una delle sue vittime ridotta in quello stato pietoso e così vicino alla sua scuola.
    Per un brevissimo istante la sua glaciale risata gli risuonò nella testa ed egli si bloccò per poi rinsavire grazie alle parole di Hilda ed ai suoi irresistibili movimenti: se la mente dell’uomo fino a quel momento si era infatti bloccata in quel turpiloquio di preoccupazioni ed ipotesi, il corpo dell’agente stava invece rispondendo alle attenzioni che la vampira gli stava offrendo con quelle morbide e sinuose curve premute su di sé.
    Una volta che il lembo del lenzuolo venne rimosso, il calore di Hilda si fece ancora più insistente ed irresistibile per Dorian, le cui preoccupazioni si sciolsero così come la lieve tensione accumulata in quei pochi istanti.
    Non avrei dovuto avventurarmi in un indagine di questo tipo, non ho alcuna giurisdizione qui e sicuramente, se venissi scoperto, combinerei un vero e proprio casino.
    Ma con una persona come lui… sento di non potermi permettere di agire in maniera legale per smascherarlo. E questa cosa mi spaventa.
    Io apprezzo davvero la tua iniziativa nel volermi aiutare ma se ti dovesse succedere qualcosa mentre raccogli delle informazioni per me, non me lo perdonerei mai, Hilda.

    Per rafforzare l’ultima parte di quel discorso Dorian interruppe i baci e portò la mano destra sull’addome della donna, insinuandola all’interno della vestaglia per risalire lentamente il suo corpo, superando l’ombelico fino a raggiungere il suo grembo.
    Non voglio che lui metta le sue luride manacce su di te, perché se c’è qualcuno che proprio deve farlo, quello sono io.
    Mentre affermava quelle parole trasmettendo tutta la propria determinazione, Dorian non le aveva mai staccato gli occhi di dosso e verso la fine di quella risposta, intrappolò con la propria mano una di quelle generose mammelle in una ferrea morsa d’acciaio mentre il proprio bacino, finalmente, si mosse in risposta a quello della vampira.
    La frizione di quell’intimità sempre più umida ed il calore che ella emanava, risvegliarono lentamente il membro dell’agente, il quale si ritrovò a pulsare in maniera sempre più violenta e marcata: Hilda a quel punto avrebbe avvertito come la tensione e la forza di quella presa al seno si sarebbero trasmesse su tutto il corpo di Dorian, come se il suo intero fisico si stesse preparando ad un combattimento, una battaglia fatta di lussuria e di passione.
    Nemmeno io riesco più a pensare in maniera lucida. Ora ho troppa voglia di te.

     
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    Dorian era piuttosto umile con il suo nuovo lavoro, sminuendosi e mettendo in evidenza i suoi errori. Per una mente subdola come quella di Hilda non pensò subito al fatto che si sentisse in colpa, piuttosto il primo pensiero fu che non voleva darle l'idea di essere un buon poliziotto a cui chiedere favori. Un pensiero che le passò per il cervello ma che cestinò poco dopo dato che immaginava che Dorian non ragionava come lei e che probabilmente era davvero così umile da non sentirsi poi sto granché nonostante fosse riuscito ad entrare nel corpo poliziesco di Londra. Infondo era ciò che adorava di quel uomo, dolce premuroso ed umile.
    Nessuno nasce imparato Dorian. E' normale fare degli errori, ma è l'esperienza che ti fa crescere. cercò di rassicurarlo, di fargli capire che per lei non era stato un fallimento quell'incidente, infondo come poteva mai prevedere che un gruppo di genitori si erano messi a fare i giustizieri senza licenza? La preoccupò però il fatto che comunque stava facendo delle indagini per proprio conto e non nel modo legale. Parlò di un "lui" manifestando anche un pizzico di gelosia nel dirle che non avrebbe sopportato se le avesse messo le mani addosso. Ciò le fece intuire che probabilmente era qualcuno con cui Hilda aveva poco a che fare, quindi non poteva essere Thresh. Frequentava la scuola, quindi forse era uno studente? Oppure un professore? Domande che si affollavano nella mente di Hilda e che le fece venire voglia di scoprirne di più in proposito. La mano calda dell'agente che le si infilò sotto la vestaglia per carezzarle il ventre la portò a distrarsi totalmente. La cintuola di seta si sciolse allargando la vestaglia che si aprì quasi come se avesse obbedito al desiderio inconscio di Dorian di vederla nuda. I suoi enormi seni vennero scoperti poiché la stoffa scivolò lungo essi lasciando quindi vedere chiaramente le aureolee ed i suoi capezzoli turgidi per l'eccitazione. Espirò profondamente quando lui le afferrò un seno e si deliziò nel sentire l'erezione di Dorian crescere sempre di più fra le sue cosce. A quella sensazione non riuscì più a resistere, si premette contro di lui iniziando a muoversi con il bacino per sfregarsi senza alcuna vergogna contro la sua erezione e sentire la pressione dura contro la sua carne morbida e calda, anche se al momento era ancora coperta dalle sue mutandine. Si allontanò da lui solo per ritrovare lo spazio giusto e tornare a baciarlo sulla bocca, trasmettendogli con la lingua in bocca tutta la sua brama, la sua eccitazione crescente. Mentre si sfregava contro di lui e lo baciava come se le stesse mancando l'aria e lui era l'unica salvezza, con le mani andò a sciogliere totalmente la cinta e si tolse la vestaglia, con gesti frettolosi, rimanendo con addosso solo le mutandine semi trasparenti. Schiacciò i suoi seni contro il petto dell'uomo, e di conseguenza contro la mano che la stringeva come a volergliene chiedere di più. Lei intanto le mani le portò sulla nuca di Dorian per carezzarlo e spingerlo contro di lei per aprofondire il bacio, intrecciare le lingue in una danza sempre più lussuriosa. Il suo bacino si sfregò con molta più decisione e l'uomo poteva sentire le sue mutandine farsi sempre più umide e calde. Voleva sentire il desiderio di Dorian crescere sempre di più, senza quella fastidiosa creatura a mettersi in mezzo, voleva vivere Dorian al cento per cento, prendendosi ogni attimo con lui senza fretta.
     
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    Il piacere ed il desiderio per Hilda crescevano con il passare dei secondi nell’animo di Dorian, il quale si avvinghiò sempre di più al suo corpo come un blocco di ferro attirato da una potente calamita: il fascino della vampira era sicuramente unico ed inimitabile, eppure l’agente poteva sentire come ci fosse ben altro che una semplice attrazione fisica tra i due, un legame profondo, viscerale, legato in una qualche maniera al sangue. Molto probabilmente la professoressa lo aveva stregato o corrotto con una qualche maledizione vampiresca, ma tale pensiero non passò minimamente nell’anticamera del cervello di Dorian: sentire nuovamente la sua pelle morbida e calda strusciarsi addosso, gustarsi il sapore delle sue labbra ed avvertire la propria lingua intrecciata a quella di Hilda fu un mix di sensazioni che travolse completamente l’agente, portandolo a non ragionare più con la testa ma a lasciarsi guidare dall’istinto.
    In un frangente simile quella presenza malevola avrebbe preso facilmente il sopravvento per divertirsi al posto dell’agente, tuttavia la vampira, dopo tutto quello che aveva passato, si sarebbe goduta il suo bel poliziotto al 100%.
    Dorian si separò dalle labbra di Hilda con un sospiro pesante per poi osservare estasiato il corpo nudo della donna prima di fare la propria mossa: egli le cinse la sua vita con le proprie mani per poi spingere la vampira all’indietro, così che si stendesse con la schiena sul comodo materasso in maniera rapida ma per nulla violenta. Nel giro di pochi istanti il suo corpo sarebbe stato sormontato da quello dell’agente che la sovrastò, andando direttamente con il viso sul suo collo per baciarlo e leccarlo avidamente: il desiderio di strappare le sue mutandine e di spalancare le sue carni con il proprio membro già eretto era davvero elevato, tuttavia l’agente volle rallentare la propria frenesia per offrire alla sua vampira un trattamento degno di ripagarla per il suo salvataggio.
    Le labbra dell’uomo iniziarono così a solcare il suo corpo voluttuoso, scivolando dal collo al suo petto per soffermarsi sui suoi generosi seni: ogni centimetro quadrato di quelle carni così abbondanti e vogliose venne assaporato dalla lingua di Dorian in maniera minuziosa, concentrandosi particolarmente sui due capezzoli irti di piacere, succhiandoli come se fosse stato pervaso da una fame insaziabile.
    Le mani dell’agente rimasero sui fianchi della vampira, accarezzandola ed accompagnando quella serie di stimolazioni, garantendole inoltre la totale libertà di movimento ed azione: Dorian tuttavia sperava che Hilda si sarebbe goduta ogni singolo istante della propria iniziativa dato che, una volta raggiunto il suo ombelico, la lingua dell’uomo puntò in direzione del suo pube.
    Le mutandine fradice della professoressa furono un prelibato antipasto per Greyback dato che, pregne di umori, vennero travolte dalle sue lunghe ed intense leccate: ogni attenzione che l’agente riversò su Hilda trasmise perfettamente il desiderio che stava dilaniando il suo animo, ma il tutto venne svolto con una lentezza ed una delicatezza quasi surreali, come se il tempo si stesse lentamente arrestando.
    Dorian si prese il suo tempo per concentrarsi sull’intimità della vampira, alzando lo sguardo per osservare ogni sua reazione e poi passare al passo successivo, ossia afferrare quel tessuto con i denti per sfilarlo lentamente, così da privare di quell’ultimo indumento le grazie di Hilda.
    Se la donna non si fosse opposta e lo avesse aiutato in quella operazione, l'agente sarebbe stato vicinissimo alle carni vogliose e prelibate della vampira, ormai priva di alcuna difesa di fronte a lui.

     
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    Hilda si lasciò cullare volentieri dal bacio, iniziando a sentire una fame crescente poiché percepiva anche l'eccitazione di Dorian crescere premuta contro la sua carne. Riusciva a sentire perfettamente quanto fosse durove caldo nonostante ci fosse quella stoffa fastidiosa a seprararli. Quella sensazione non faceva che accrescere il desiderio di Hilda e venne ben ripagato dall'uomo che prese l'iniziativa per spingerla contro il materasso. Hilda ridacchiò eccitata e divertita, lasciandosi guidare nei gesti, cercando quell'intimità serena dopo quel trambusto appena passato. Il respiro di Hilda divenne affannato ed il corpo rispondeva ad ogni piccola carezza dell'uomo. Un brivido attraversò il suo corpo nel sentire le sue morbide labbra contro il collo, quel brivido divenne sempre più bollente mentre la lingua dell'agente scendeva e si avvicinava verso i suoi capezzoli che trovò turgidi e pronti per essere colti dalla sua bocca. Le altre volte non avevano avuto il tempo di godersi ogni piccolo istante. Travolti dalla passione e dai luoghi poco consoni avevano consumato i loro rapporti come se dovessero scappare da un momento all'altro. In quel momento invece nessuno li inseguiva, nessuno li avrebbe disturbati e potevano dedicarsi uno all'altro con calma. Le scappò un piccolo gemito aspirato nel sentirsi succhiare i capezzoli ormai sensibilissimi. Le mani di Hilda gli carezzavano la nuca e la schiena, mentre i polpacci si sfregavano sulle cosce e sui fianchi di Dorian, come se non le bastavano solo le mani per sentirlo contro di lei. Di tanto in tanto sussultava espirando con forza quando Dorian succhiava i suoi capezzoli famelico. Amava farsi coccolare in quel modo perché la aiutava a rilassare il corpo a prepararsi ad accogliere il suo amante. Lo vide scendere ancora con la bocca e non lo fermò, lasciandosi invece divorare di baci man mano che si avvicinava al suo pube. La lentezza che Dorian usò fu letale per Hilda che si sentiva sempre più impaziente di provare piacere, scordandosi che era proprio l'attesa di esso a renderlo più acuto nel momento in cui sentì il calore della lingua contro le sue mutandine. La stoffa era così sottile che le sembrò quasi di sentirlo senza veli, un brivido di intenso piacere la attraversò facendole inarcare legermente la schiena mentre un gemito più rumoroso degli altri le scappò dalla gola. Allargò le cosce per invitarlo a continuare il suo operato e offrirsi totalmente a lui ed alle sue attenzioni. La tentazione di premergli la testa contro di sé era grandissima, ma si trattenne per lasciargli modo di esprimere al meglio se stesso. Quindi si limitò a carezzargli i capelli, affondnado le dita fra di essi, premendo le dita contro il cranio ogni volta che uno spasmo di piacere la sconvolgeva. Infine sentì la stoffa spostarsi dal suo sesso ormai fradicio di umori e saliva. Hilda abbassò lo sguardo guardando cosa stesse facendo e lo trovò incredibilmente eccitante vedere le sue mutandine fra i suoi denti. Non gli sarebbe stato affatto difficile spostare la stoffa e denudarla totalmente. L'uomo si sarebbe ritrovato davanti il sesso di Hilda privo di peluria, schiusa con le sue voluttuose labbra vaginali a tentarlo, la clitoride turgida e visibile che li sormontava. Hilda non disse nulla, attese pazientemente che lui prendesse la prossima inziativa, ma intanto lo guardava con i suoi occhi colmi di desiderio che sembravano supplicarlo di non lasciarla così e di dargliene ancora.
     
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    Ogni più piccolo spasmo, gemito e reazione di Hilda venne accolto con trepidazione e gioia da Dorian, il quale venne motivato a dedicarsi con maggiore calma ed attenzione al suo corpo: l’eccitazione ed il calore che stavano emanando i due amanti sembravano entrare in risonanza l’una con l’altro, rendendo la situazione ancora più piccante e tremendamente coinvolgente. Il sapore di Hilda fra le labbra dell’agente poi lo stava portando ad una sorta di dipendenza, tanto che risultò difficile per lui staccarsi da quella morbida pelle color ebano per scivolare sempre più in basso: fortunatamente la vampira non oppose alcuna resistenza anzi agevolò l’iniziativa del moro, scoprendo così le sue grazie visibilmente provate ed eccitare per quel trattamento.
    Un forte odore di femminilità pervase le narici dell’uomo che rimase per qualche istante ad ammirare le sue grandi labbra rese lucide dagli umori e dalle sue conseguenti leccate ma, se per un istante la voglia di fiondarsi contro di esse aveva preso il sopravvento, Dorian si fermò all’ultimo secondo, sospirando sulla sua intimità glabra per poi osservarla negli occhi.
    Hilda, tu questa sera mi hai liberato da quella cosa, mi hai permesso di essere totalmente me stesso da questo momento in poi e non lo dimenticherò mai: tuttavia c’è una cosa che voglio chiederti, che desidero insomma, prima di andare oltre con te. Potresti…
    Dopo quella parola Dorian diede una lenta leccata alla sua intimità, raccogliendo a tradimento i suoi umori per coglierla di sorpresa e per dare maggiore enfasi alla sua richiesta. La lingua dell’agente venne tenuta piatta e larga così da poter ricoprire il suo intero fiore, risalendo fino al pube per poi staccarsi nuovamente dalla sua pelle.
    …trasformarti e rivelarmi la tua vera natura? Potresti…
    Ancora una volta Dorian si avventò sull’intimità di Hilda circondando la clitoride con le proprie labbra strette intorno ad essa per poi dare due intense succhiate a quel suo punto così sensibile, andando infine a separarsi da essa con un sonoro schiocco che precedette la sua ultima frase.
    …essere la mia vampira d’ora in avanti?
    Al termine di quella richiesta, contrariamente a ciò che aveva fatto prima, l’agente rimase ad osservarla mantenendosi leggermente staccato dalla sua intimità, rimanendo in attesa della risposta della donna: tale domanda posta in essere in un momento così particolare, significava molto per Dorian. Finalmente libero da quell’influenza, l’agente poteva essere se stesso e desiderava che anche lei facesse lo stesso con lui, soprattutto in un momento così intimo tra loro.
    L’agente aveva già provato sulla propria pelle i denti della vampira e non era per nulla spaventato dalla sua natura, convinto che ella non avesse nulla da nascondergli ed incurante di quanto la professoressa fosse subdola, masochista e perversa.
    Iniziando quella nuova pagina del capitolo della propria vita, Dorian si sarebbe dovuto preparare ad accogliere Hilda e ad approfondire accuratamente la sua persona nei propri pregi e difetti, condividendo e scoprendo i suoi segreti.

     
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    Hilda attendeva con trepida impazienza che Dorian tornasse a darle piacere ma esitò ancora, iniziando a far preoccupare la vampira che si chiese se per caso non stesse per cambiare idea e non voler continuare ciò che avevano iniziato. Lo guardò interrogativa prima che lui iniziasse a parlarle, la ringraziò di nuovo per via del fatto che lo aveva aiutato a liberarsi di quella fastidiosa presenza, e Hilda stava per dirgli che non serviva ripeterglielo ancora che in quel momento aveva bisogno di ben altro dei suoi ringraziamenti, ma prima di poter pronunciare una singola vocale lui sembrò volerle fare una richiesta. Non lo rivelò subito interrompendosi con una lenta lappata sul suo sesso che fece spasimare di piacere la vampira, dato che stava tenendo le attenzioni a ciò che le stava dicendo quindi non era preparata ad un nuovo tocco lussurioso contro la sua carne. Le scappò un gemito aspirato che cercò di trattenere mordendosi le labbra per non sormontare la voce di Dorian e fargli finire il discorso. Non aveva idea di cosa volesse chiederle e fu trascinata in un limbo di strana indecisionen poiché era ansiosa di scoprire cosa volesse, ma allo stesso tempo continuare a sentire la sua lingua contro il corpo era una forte tentazione, e non sapeva più se voleva saperlo o se non voleva saperlo subito pur di avere ancora le attenzioni di Dorian su di sé. Le diede di nuovo tregua con una pausa e le chiese di trasformarsi, una richiesta che la rese un pizzico perplessa, era sicura che lui avesse già visto la sua forma vampiresca, ma probabilmente ciò che voleva era fare sesso con lei nelle sue forme naturali e non camuffate in un normale essere umano.
    Va beeehnEEEHHHAAAH! non riuscì a dirglielo in modo corretto dato che Dorian attaccò il suo punto più sensibile nel modo più spietato possibile, venne attraversata da una stilettata intensissima di piacere e non riuscì proprio a trattenere un rumoroso gemito, se avesse continuato probabilmente avrebbe raggiunto il suo primissimo orgasmo, ma l'uomo continuò ancora chiedendole di essere la sua vampira. Ancora un poco frastornata da quella richiesta, Hilda lo guardò smarrita in un primo momento non credendo alle sue orecchie: gliel'aveva chiesto davvero? Sul suo volto sbocciò un sorriso felice, gli occhi erano un pizzico umidi per l'emozione. Gli carezzò il viso con una mano sulle guance e poi sul mento.
    Ne sarei onorata Dorian, felicissima ed onorata. gli rispose e se non fossero stati in quella posizione lussuriosa sicuramente Hilda si sarebbe fiondata su di lui per un nuovo bacio colmo di gioia. Invece volle suggellare quella dichiarazione facendo ciò che Dorian le aveva chiesto ovvero rilasciare la sua forma vampiresca. Il corpo di Hilda si caricò di energia mentre il suo corpo si fortificava delineando meglio la sua muscolatura sulle cosce e sull'addome. Il suo aspetto non cambiò molto, apparvero artigli sulle mani, e delle ali si aprirono sulle spalle della donna allargandosi per distendersi sul letto, i suoi canini aumentarono di lunghezza e di spessore, le pupille dei suoi occhi si assottigliarono come quelli di un felino. A quel punto Dorian avrebbe potuto sentire l'influenza vampiresca di Hilda su di lui, il legame che si fece più vivido fra loro due. Dorian l'avrebbe trovata più bella, si sarebbe sentito parecchio più eccitato di prima come se lei gli avesse appena fatto la maledizione dell'eromanzia addosso. Si sarebbe sentito totalmente fascinato, ubriaco di lei che lo avrebbe portato a desiderarla intensamente e non solo fisicamente. Hilda allargò le braccia verso di lui, allargò anche le cosce per rendersi appetibile ai suoi occhi ma allo stesso tempo lo invitava per un abbraccio.
    Prendimi Dorian, fammi tua totalmente. la sua voce era sensuale e risuonava nelle orecchie dell'uomo come una nenia che cullava la sua anima. In quel momento più che mai il poliziotto avrebbe scoperto che il morso che gli aveva dato gli aveva lasciato dei segni indelebili, che prima o poi l'avrebbe cercata comunque perché avrebbe sentito il bisogno di lei, della sua presenza del suo tocco. Una vera e propria maledizione o chissà magari era anche qualcosa in più e diverso.
     
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    Dorian era stato davvero crudele e meschino nel rivolgere ad Hilda il proprio quesito in quel modo, tuttavia non furono i gemiti prima soffocati e poi lasciati liberi di sfogarsi a colpirlo maggiormente, bensì riscontare negli occhi della vampira quel luccichio tipico di chi si emoziona sinceramente: all’agente bastarono quella visione e la successiva risposta positiva della vampira per scioglierlo del tutto e prepararlo a godersi, e subire, la sua maledizione.
    Non appena Hilda rivelò la sua vera natura, trasformandosi di fronte ai suoi occhi, Greyback si sarebbe sentito strano, decisamente diverso da prima: le zone del proprio corpo a contatto con Hilda avrebbero iniziato a scaldarsi sempre più, come se da quelle forme sinuose e letali si stesse diramando un’aura decisa ad avvolgere l’intera figura del londinese. In aggiunta, Dorian si sarebbe sentito enormemente più eccitato alla vista della vampira, come se ora la stesse vedendo sotto una luce totalmente diversa, con un filtro più sensuale, perverso e tremendamente lussurioso: inevitabilmente il proprio corpo rispose a quella nuova sensazione accelerando il proprio ritmo cardiaco e sovraccaricando il proprio sistema energetico, rendendo ogni muscolo teso e gonfio, oltre ad essere pregno della propria energia vitale. Per Hilda sarebbe stato come assistere ad un ricco banchetto che veniva imbastito solo ed esclusivamente per lei, una delizia per il palato, per il suo corpo e per la sua anima.
    Oh Hilda, credimi, l’onore è solo mio. Sei una meraviglia ed ora… sei mia.
    Nel proferire quelle parole, cariche di desiderio e di una vena possessiva, il corpo dell’agente si piegò su di lei, sormontandola con la propria stazza: le mani grandi e forti del poliziotto cinsero la vita della professoressa per poi risalire la sua schiena, arrivando all’attaccatura delle ali vampiresche, cingendone la base come se volesse stimolarla ad avvolgerlo anche con quelle, generando un abbraccio che la coinvolgesse del tutto.
    La fronte di Dorian si adagiò a quella di Hilda, i propri occhi rimasero fissi sulle di lei iridi ferine mentre finalmente i rispettivi bacini si scontrarono per generare la loro unica e perversa unione: tutta la tensione sessuale accumulata fino a quel momento non si sfogò in una penetrazione secca e decisa ma, seguendo lo stesso modus operandi, l’agente penetrò lentamente le carni della vampira, deciso a farle sentire ogni singolo centimetro della propria virilità, pur di renderla consapevole di quanto ogni parte del proprio corpo ormai la desiderasse.
    La cappella gonfia e pulsante schiuse lentamente le sue carni, facendo strada al resto di quel tronco di carne durissima e bollente che si occupò di combattere la naturale resistenza che le pareti vaginali di Hilda esercitarono su di esso: centimetro dopo centimetro Dorian affondava dentro la vampira, scavando nel suo corpo un percorso per la sua anima diretto a raggiungere il suo cuore ed a fondersi con esso.
    Durante tale atto Dorian non riuscì a soffocare i propri gemiti di pura estasi nel ritrovare quella unione così a lungo rimandata, sospirando sulle labbra di Hilda prima di divorarle in un bacio intenso, sporco e carico di desiderio: la propria lingua saettò immediatamente sulla gemella, attorcigliandosi ad essa mentre l’intera verga di carne svaniva del tutto all’interno dell’intimo della vampira, la quale avrebbe sentito i testicoli gonfi e pulsanti del suo uomo impattare sulla sua pelle bollente e fradicia.
    In questo modo si suggellò ufficialmente la perversa ed intensa unione di Dorian ed Hilda, la nascita di un legame particolare e carico di sorprendenti aspettative per il futuro.

     
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    La vena possessiva con cui Dorian pronunciò quel "sei mia" elettrizzò Hilda eccitandola più di prima. Era la prima volta che sentiva qualcosa del genere provenire dal suo amante e fu emozionante per Hilda sentirsi così desiderata. Di solito era lei a provare quei sentimenti possessivi, ed amava quelle emozioni perché diventavano violente e devastanti per il suo cuore. Nessuno le aveva mai detto "sei mie" con quella voce, e quel desiderio di averla davvero totalmente. Forse si stava illudendo e magari aveva dato troppa importanza a quelle piccole parole dette in un momento del genere, ma non le importava, voleva vivere quel momento al massimo. Lo accolse fra le proprie braccia stringendolo a sé impaziente di sentirlo scivolare dentro di lei. Al primissimo contatto fra la cappella e le sue burrose labbra vaginali, Hilda aspirò aria impaziente di sentire il piacere crescere. Non ci sarebbe stato nessun attrito, nessuna resistenza, era così fradicia di umori che scivolò piacevolmente dentro di lei calzandola alla perfezione. Le ali di Hilda tremarono nel sentirlo inondarla lentamente, aumentando il piacere ed i brividi che continuavano ad attraversare il suo corpo come una piacevole scossa. Le mani di Hilda carezzarono la schiena dell'uomo e scesero fino ai glutei che afferrò con decisione, così da spingerlo dentro di lei con forza, così da farsi riempire totalmente in modo più brusco. Lo fece per poter sentire quel piccolo dolorino iniziale tipico di quando le carni non si erano adattate con calma alla penetrazione. Quello stesso dolore che poi si scioglieva piacevolmente nel piacere di sentire il suo calore e la sua presenza dentro di lei. Lo aveva spinto fino a sentire lo schiocco dei loro bacini che si univano, ed una volta arrivato fino in fondo, le caviglie di Hilda si incrociarono dietro le natiche dell'uomo, così da intrappolarlo dentro di sé e sentire i testicoli aderire contro di lei, la clitoride pulsare contro il suo pube. Ricambiò il suo bacio con passione, infilandogli la lingua in bocca con voracità, facendogli sentire quanto fosse lunga, al punto da arrivare fino alla gola. Mugugnò di piacere sollevando le cosce il più in alto possibile, così da spalancarsi totalmente a lui e sentirlo scivolare ancora più a fondo.
    OOh sìì, finalmente dentro me. Scopami, fammi impazzire, fammi urlare. biascicò con voce eccitata ma a basso volume come se non volesse rovinare l'intimità creata fra loro due. Allentò la presa sui glutei dell'uomo per permettergli di scivolare un poco fuori da lei, ma poi lo avrebbe spinto di nuovo con forza per chiedergli con i gesti di non avere nessun riguardo nei suoi confronti perché voleva godere anche della sua passione.
     
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    Non appena Dorian penetrò completamente all’interno di Hilda, ebbe la nitida sensazione che la propria mente si stesse sciogliendo in quel vortice caldo e bollente che si diramava proprio fra le cosce della vampira: la sua carne dura e pulsante, così come la sua stessa anima finirono imprigionate in quell’antro di pura lussuria e perversione, scandito da quello schiocco umido che venne generato dallo scontro dei loro bacini.
    Avvertire le mani di Hilda sul proprio culo non fu affatto spiacevole per l’agente, così come sentire la notevole lunghezza della lingua della sua amante che invadeva la propria bocca: tutti quei dettagli non facevano altro che infiammare il corpo di Dorian, portandolo ad uno stato di febbrile eccitamento.
    Una volta che fu guidato dalla spinta iniziale di Hilda, l’agente poté avvertire distintamente come le sue carni si stessero lentamente abituando alla propria presenza, offrendo un abbraccio così intimo e stimolante da trasmettergli numerose scosse di piacere in tutto il corpo: non appena la stretta sulle proprie natiche venne meno, Dorian sfruttò quel momento per sfilare quasi del tutto la sua intera verga per poi spingerla con maggiore forza dentro di lei, riproducendo un nuovo e sonoro schiocco, accompagnato questa volta dai propri gemiti.
    Finalmente siamo una cosa sola.
    Fu questa la semplice risposta del londinese, prodotta con lo stesso tono di voce eccitato e profondo mentre piantava sul materasso le proprie ginocchia, così da avere un punto d’appoggio più stabile: al termine di quel secondo affondo, Dorian avrebbe iniziato ad accumulare la propria energia vitale, quasi come se volesse contrastare quella di Hilda, carica di eromanzia e della propria vampiresca natura.
    Il successivo colpo fu ancora più secco e deciso, accompagnato da una stretta più marcata questa volta ai danni del seno destro della vampira: le dita dell’uomo affondarono nella sua carne come una morsa d’acciaio mentre il membro pulsante, appena spinto dentro di lei, venne nuovamente sfilato quasi del tutto dal suo antro del piacere, per poi spalancare ulteriormente le sue carni dando così il via al loro personalissimo circolo vizioso.
    Dorian affondò la propria bocca sul collo di Hilda, tempestandola di baci e di vogliose leccate mentre pompava con tutte le sue forze ogni singolo centimetro della propria mazza dura dentro di lei, sfogando così tutta la tensione sessuale accumulata fino ad ora e travolgendo la vampira con la propria passione.
    Normalmente in un frangente simile, Hilda avrebbe potuto notare lo spirito maligno prendere il sopravvento sull’agente, ma osservando i suoi occhi, toccando il suo corpo e sentendo come quella mazza si stava prendendo cura di lei, la vampira non avrebbe percepito nemmeno una briciola dell’essenza di quell’essere.
    L’uomo in mezzo alle sue cosce, quella imponente figura che si stava unendo a lei in quel modo così intimo e travolgente, era Dorian in tutta la propria ingenua quanto vitale essenza.

     
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    Quando lasciò la presa sulle natiche di Dorian e lo sentì scivolare verso l'esterno quasi del tutto, lo afferrò di nuovo come se avesse voluto impedirgli di abbandonare la sua carne del tutto. Dorian uccise però quel timore con la sua poderosa spinta che le mozzò il fiato mentre un intenso brivido intenso di piacere la invase facendole emettere un gemito espirato. Le sembrava di sentire la punta battere contro l'ingresso del suo utero, ricordandole che infondo non aveva proprio niente da invidiare ai suoi precedenti amanti. Anzi, forse perché si sentiva particolarmente coinvolta anche sentimentalmene, le sembrava di godere di lui ancora più intensamente. Socchiuse gli occhi gustandosi la sua presenza dentro di lei, facendo sentire all'uomo come la sua carne si stringeva attorno alla sua mazza di carne come se avesse voluto divorarlo e inghiottirlo da quel punto. La clitoride pulsava contro il pube dell'uomo strappandole altri brividi intensi di piacere che erano destinati ad aumentare. Iniziando dal fatto che Dorian iniziò a farle sentire la sua energia vitale, scaldandole il corpo in modo diverso ma profondamente piacevole perché solleticava non solo i suoi sensi più fisici, ma anche i suoi sensi meno usati come quelli della percezione dei circuiti energetici, quelli che di solito erano in fibrillazione durante un combattimento. Quella particolarità la aiutava a sentire appieno il suo compagno su di sé, regalandole momenti di intimità unici e inimitabili con chiunque altro proprio perché ognuno era unico nel suo genere. Dorian iniziò un amplesso più deciso ed energico facendo grondare di umori Hilda che amava un approccio così animalesco. Le scappò di fatti un verso eccitato sussultando quando si sentì afferrare su un seno con forza. I suoi sensi erano così vividi e attenti che distinse ogni singolo dito contro la sua carne, sollevò leggermente le spalle così da spingersi contro quella mano rude e passionale per chiedergliene di più, per fargli capire che le piaceva essere toccata in quel modo possessivo, che non doveva assolutamente frenare nessun tipo di impulso che avrebbe avuto da quel momento in poi. Le mani di Hilda sulle natiche di Dorian allentarono la presa poiché non le serviva più guidarlo o invitarlo ad essere più rude poiché aveva capito perfettamente il ritmo e la forza che più le piaceva.
    Aah sìì, così... stringimi, scopami! fece con la voce più aspirata, sentendo già il piacere crescere sempre di più. Appoggiò di nuovo i talloni contro il materasso per sospingersi con il bacino verso l'alto verso il suo amante ed offrirsi totalmente a lui, alle sue spinte in modo che diventassero ancora più violente e potesse affondare molto di più dentro di lei. Piegava la testa verso l'alto offrendo il collo al suo amante, portando una mano di nuovo contro la sua nuca per carezzarlo. Anche l'altra mano riprese ad esplorare il corpo del suo amato, studiando ogni muscolo che componeva la sua schiena, le sue cosce, non riusciva a stare ferma, sembrava quasi che non riuscisse a credere che stava di nuovo facendo l'amore con Dorian. Iniziò ad assecondare il ritmo con il bacino, spingendosi contro di lui quando affondava e indietreggiando un poco quando usciva, facendo schioccare rumorosamente i loro bacini ogni volta che si scontravano. Hilda si sentiva andare a fuoco dal piacere, le sue ali tremavano, non riuscivano a stare ferme, sentiva già i primi sintomi di un orgasmo che si avvicinava inesorabilmente.
     
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    Guidato dalle parole di Hilda ma soprattutto dai segnali che stava mandando il suo corpo, Dorian ebbe finalmente l’opportunità di godersi un’esperienza così intensa e vivida con la vampira senza l’influsso negativo di quella presenza: certo, in quel frangente era sicuramente attiva sul londinese la maledizione vampiresca, tuttavia quest’ultima non influenzò minimamente le prestazioni dell’agente, il quale stava dando tutto se stesso per poter compiacere la sua amante e godere in maniera assoluta insieme a lei.
    Non appena Doriana avvertì le mani di Hilda staccarsi dalle proprie natiche, egli si separò dal suo collo così da sollevare il busto di qualche centimetro, mantenendo comunque invariato il ritmo con cui la stava penetrando: con quella mossa la vampira si sarebbe vista d’avanti il petto contratto e tonico dell’agente a pochissima distanza, pronto a ricevere nuovamente le attenzioni delle sue mani, cosa che il londinese ricambiò in anticipo. Egli infatti piantò entrambe le proprie mani sui seni della vampira, stritolandoli in una morsa carica di forza e di desiderio: le dita di Dorian, candide e forti, crearono un netto contrasto con la morbidezza ed il colore di quelle mammelle così invitanti e bisognose di attenzioni, accendendo ulteriormente l’animo ed il corpo dell’agente.
    La propria energia vitale si sarebbe infatti diramata in ogni cellula del proprio corpo, percorrendo i muscoli fino alle estremità delle dita così da incendiare di desiderio il petto di Hilda, facendole sentire come non solo la propria carne la desiderasse ma che anche la sua stessa energia, la sua stessa anima fosse ardente di desiderio per lei.
    Tale fenomeno non si sviluppò solamente per le estremità degli arti superiori, infatti anche il membro del londinese subì il medesimo processo, con effetti ben più devastanti per la vampira: se fino a quel momento Hilda aveva avuto l’impressione di sentire la punta di quella verga sfiorare l’ingresso del suo utero, ecco che tale intuizione si sarebbe concretizzata in maniera sempre più coinvolgente.
    L’energia di Dorian non fece altro che fortificare la propria virilità, incrementando le proprie dimensioni in maniera lenta ma inesorabile: la prima spinta aveva portato una piccola porzione della cappella a sfiorare l’ingresso dell’utero di Hilda ma già da quelle successive la vampira avrebbe sentito l’intera cappella cozzare con veemenza dentro di lei e tale processo sembrava “peggiorare” ad ogni singolo affondo.
    Aaah sii! Hilda! Fammi vedere come godi… fammi sentire come la mia vampira viene per me!
    Le parole dell’agente trasmettevano perfettamente l’eccitazione ed il proprio coinvolgimento, per non parlare di come i suoi occhi stessero osservando ogni più piccola reazione della sua amante: Dorian in quel momento si sarebbe mostrato in tutta la propria sincera e genuina passione alle iridi di Hilda, la quale ben presto avrebbe potuto avvertire come quell’intera mazza stesse facendo di tutto per sfondare il suo utero e farla impazzire di piacere.

     
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    Hilda se lo stava divorando con gli occhi, continuava a guardare il fisico allenato di Dorian che si contraeva ad ogni movimento, le sue braccia tese e sotto sforzo, il suo petto scolpito e lì dove si posavano gli occhi passavano anche le mani, carezzandolo per godersi ogni fibra del suo corpo, o almeno ci tentava dato che ogni spasmo di piacere la portava a stringere le dita su di lui costringendola a tergiversare con le sue carezze per via degli spasmi di piacere sempre più intensi. Ad un certo punto smise di carezzarlo agganciandosi alle sue spalle con le mani, intrecciando le dita dietro la nuca di Dorian, mentre sollevava le cosce ancora più in alto spalancandole lateralmente. In quel modo sarebbe stata immobile contro il materasso e totalmente esposta al suo amante che poteva martellarla liberamente con il bacino. Percepì chiaramente l'energia di Dorian che gli si muoveva in corpo, che infiammava ogni parte del suo fisico. I brividi che le trasmetteva la ubriacavano era quasi come se la stesse leccando con ogni lembo di pelle con cui entravano in contatto. Specialmente sul sesso dove le sensazioni erano ancora più accentuate e la portava a godere come non aveva mai fatto prima. Non era un piacere aggressivo che la costringeva a subire, come quando si era fatto possedere dall'entità malvagia. Era placido e ben calibrato così da permettere ad Hilda di goderne appieno e lasciarsi andare a quella sensazione traendone solo il meglio. I gemiti di Hilda si fecero più acuti, non sarebbe riuscita a rispondere a tono a Dorian poiché ormai era in procinto di venire e lui avrebbe potuto capirlo dai segnali del suo corpo: come i capezzoli turgidissimi, le cosce tese che tremavano, le dita dei piedi arricciati e le unghie che lo graffiavano sulla pelle. Essendo una vampira avrebbe potuto vedere anche le ali che si allargarono verso l'esterno, la schiena che si inarcava e lei che alzò la testa con la bocca spalancata che mostravano i canini allungati e aguzzi che brillavano fiocamente. Hilda arrivò al suo primo orgasmo, inconfondibile dato che i suoi umori aumentarono copiosamente e la cervice si contorse attorno alla mazza di Dorian. Non si rese nemmeno conto che istintivamente aveva risposto con la propria energia, infondendone la qualità eromantica in lui, quasi come se volesse farlo arrivare all'apice a sua volta. Quello non era che il primissimo passo verso una notte infuocata di passione.
     
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