[Missione - H] Top Secret

x Shirosaki

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  1. Shirosaki Ogihci™
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    Appaio per un po', scompaio per molto...

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    Spesso il titolo "paladino della giustizia" era da attribuire a persone che avevano compiuto gesta eroiche a favore dei giusti, delle persone innocenti, di coloro che venivano presi di mira dai malvagi solitamente senza un motivo valido. Questo non si poteva dire di Duncan, lui era un promotore della giustizia, ma non aveva ancora dimostrato pienamente il suo valore, né era riconosciuto come una persona che era al servizio della giustizia, dunque doveva fare un passo concreto per divenire questo tipo di persona, poiché la sua aspirazione, il suo sogno era che la giustizia potesse trionfare, sempre e voleva contribuire a tale trionfo. Il modo migliore per farlo era entrare a far parte delle forze di polizia del suo paese, di Londra, così che tramite alcune conoscenze ed alcuni annunci scoprì che la ricerca di volontari, di persone che anche di fronte alla morte volevano preservare la giustizia, era sempre aperta. Decise di presentarsi alla Trinity, il quartier generale della polizia londinese. Non fu affatto respinto, anzi non appena entrò, fu subito messo sotto addestramento e dovette capire che per servire la giustizia bisognava avere attributi e non temere nulla, proprio nulla. Addestramenti severi, senza alcuna pietà per i candidati, solo i più temerari venivano selezionati e non era sufficiente dimostrare capacità superficiali, la decisione spettava solamente ai grandi capi e fino a quel momento nessuno di coloro che era sotto addestramento sarebbe entrato automaticamente a far parte di quell'organizzazione. In una giornata che si prospettava piena di stress fisico e mentale, durante la pausa pranzo, ci fu un ingresso quasi inaspettato. Mentre Duncan si gustava una bistecca di manzo e delle patate lesse, la forchetta ed il coltello si interruppero al suono della camminata di una persona. Si girò velocemente e squadrò da cima a fondo la figura che si palesò sotto sia i suoi occhi che del resto dei cadetti. Di tanto in tanto i suoi occhi captavano gli sguardi dei presenti che seguivano incantati i movimenti del corpo di lei, il leader indiscusso delle forze di polizia di Londra.
    "Stige Poltergeist..." Sussurrò con gli occhi spalancati il londinese che mantenne il suo sguardo fisso su di lei, per nulla intimorito anzi, ammaliato da tale fascino ed autorevolezza che probabilmente nei meandri del suo cervello aveva già fatto qualche pensiero sconcio sulla donna, soprattutto per l'eleganza che sfoggiava con la sua divisa, altro che la t-shirt bianca ed i pantaloni neri che aveva ricevuto dagli impiegati presenti alla Trinity mischiandosi fra il resto dei cadetti vestiti nello stesso modo. Ma non era il momento di distrarsi con certe cose, perché essa venne in quella mensa con una richiesta specifica. Un compito che, a detta di lei, sembrava assai arduo e che comportava rischi molto elevati. Tutti che abbassarono lo sguardo, echeggiavano epiglottidi che spingevano la saliva nell'esofago, alcuni che mostravano un sorriso beffardo come per dire: "Per chi ci hai presi? Per dei folli?" Dunque nessuno sembrava intenzionato a farsi avanti, a prendersi carico delle molte responsabilità da Stige menzionate. E dopo diversi secondi d'attesa, la donna aveva praticamente concluso che si era rivolta alle persone sbagliate e stava per girare i tacchi e tornare da dov'era venuta. Duncan pensava a ciò che disse, al fatto che ci potevano essere dei grossi rischi e anche delle gravosi conseguenze, ma ciò che lo portò a riflettere forse più degli altri fu che lei avrebbe accolto nelle sue forze speciali colui o coloro che avessero portato a termine tale missione e quella ricompensa era assai più ghiotta di ciò che avrebbe potuto rischiare accettando quell'incarico. Finalmente avrebbe potuto dare un senso alla sua vita, uno scopo valido, emulare l'agente che gli salvò la vita, da cui prese ispirazione per proteggere le persone innocenti attorno a lui e magari, una volta diventato un membro importante delle forze di polizia, avrebbe potuto salvare molte vite, un contributo enorme ed era quello che voleva per sé.
    "Se nessuno vuole accettare, lo farò io!" Si alzò di scatto in piedi, posando rumorosamente le posate sul tavolo e richiamando l'attenzione su di sé di tutti i presenti in quella mensa che lo guardarono quasi sbigottiti a seguito di quelle parole. Non potevano credere che una persona potesse mai accettare una missione del genere, specie se era lì durante la fase d'addestramento, forse era ancora presto. Ma Duncan non la pensava come loro, ci voleva provare, voleva tentare, poiché pensava che probabilmente se non avesse fatto il passo in avanti, i rimpianti sarebbero stati molteplici.
    "Accetto la missione, Miss Stige..." Aggiunse subito dopo con un tono meno sicuro, ma che comunque non si scomponeva, ingoiando della saliva per cercare di sciogliere la tensione e soprattutto il silenzio che s'era venuto a creare, proprio a motivo del suo sorprendente intervento.


    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Sicuro di sé (o quasi)
    Energia: 130/130
    Tecniche: //
    Potere: Kazeshini Inattivo
    Armi ed Equipaggiamento: Uzi - Caricatore per mitra - Pillola XLR8 - Pillola Jizz - Gemma Alfa (2 Gemme) - Droga Pillola Energetica (2 pillole)
    Note: Zanpakuto "Kazeshini" nel fodero, riposta accanto al tavolo dove mangia. Uzi in una Gemma Alfa e Caricatore in un'altra, entrambe le gemme nella tasca destra assieme alla Splendisfera. Le due pillole ed i due tonici energetici nella tasca sinistra.

    Kaze Point: 0/15

     
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