Vacanze romane

x Kira dietro lo specchio.

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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Lo "Stregatto Astratto”


    Per quanto il cambio di umore di Cheshire e la sua titubanza avrebbero potuto insospettire molte persone o, comunque, metterle in uno stato di allerta, Lyra si dimostrò ancora una volta la ragazza gentile e comprensiva che aveva conquistato il cuore e l’ammirazione del neko: non soltanto, infatti, mostrò un coraggio non indifferente nell’assicurare al micio che non avrebbe avuto paura, ma arrivò anche a toccargli la mano con la sua, più piccola e apparentemente delicata, in un gesto dalla dolcezza sì semplice, ma anche genuina e diretta, che deliziò Cheshire e lo costrinse a emettere qualche lieve fusa di pura contentezza.

    << Sorellona, sapevo già che fossi fantastica, ma così mi stupisci! E visto che non hai paura, sono contento di poterti presentare i miei fratelloni… dammi soltanto un momento e poi sono tutti tuoi! Quanto all’essere come me… sono certo che li adorerai, ma vorrei tanto rimanere il tuo preferito, credi che potrei riuscirci?>>

    Miagolò sprizzante di gioia e persino un po’ birichino il “piccolo” Cheshire, posando la mano libera su quella della giovane e carezzandola con innocente dolcezza, mentre i suoi occhioni cremisi recuperavano tutta la brillantezza del suo entusiasmo e le belle labbra rosee ritornavano a piegarsi in un sorriso semplicemente raggiante e la punta della lingua rossa faceva capolino per una piccola, scherzosa e assolutamente buffa linguaccia.
    Adesso bisognava soltanto stabilire quale dei suoi due “fratelloni” dovesse presentarsi alla bella Lyra… ma prima sarebbe stato opportuno avvertirli di quanto era accaduto: non fu difficile, la coscienza del neko raggiunse quella degli altri due e in maniera praticamente immediata, le altre due personalità ebbero modo di vedere i ricordi di Cheshire. E ciò, com’è lecito aspettarsi, provocò delle intense e variegate reazioni negli altri due neko.

    “Cheshire, sei un disastro! Vergogna, derubare una povera ragazza indifesa e farle prendere un simile colpo! Quante volte ti abbiamo detto di non usare i tuoi poteri in presenza di estranei? Sei un… un... un vero birbante, sì!”

    Tuonò (O almeno ci provò), infatti, Astratto che decise di non lasciare più solo il suo “fratellino” quando era il suo turno di controllare il loro corpo, affinché incidenti e simili figuracce non accadessero più. Ovviamente, come al solito, la sua intransigenza era facilmente scavalcata e quietata dalla sua dolcezza, quindi non soltanto il suo rimprovero risuonò assolutamente fiacco e totalmente inadatto per scalfire la sicurezza e il divertimento di Cheshire ma non convinse neanche lui, dato che lui per primo aveva trovato il comportamento del suo “fratellino” assolutamente buffo, benché anche molto imbarazzante e scorretto.
    Per questo motivo, nella speranza di ricevere manforte, decise di rivolgersi alla terza personalità, quella più adulta e, in teoria, matura per poter meglio mostrare il suo errore a quella piccola (E adorabile) peste e rimproverarla per bene.

    “Ghigna, digli qualcosa anche tu! – Dico che quei soldi erano miei e che, Cheshire, hai un debito con me. Il tipo di debito che prende i tuoi giocattoli preferiti e li fa finire dritti dritti nella raccolta indifferenziata… a meno che tu non faccia il bravo e non mi faccia conoscere quell’adorabile piccina.”

    Si pronunciò il maggiore, gettando nel panico tanto Astratto che Cheshire, anche se per motivi diversi: se quest’ultimo, infatti, si preoccupò per i suoi adorati giocattoli, il primo temette per quella povera fanciulla che aveva affermato con determinazione il suo scarso interesse per le attenzioni maschili e Ghigna era un tale pervertito che di certo non avrebbe perso tempo a insidiare quella poverina, magari per il semplice gusto di convincerla che i maschi, alla fine, non erano poi così male come credeva… Astratto avrebbe dovuto fare qualcosa, ma Cheshire prese la sua decisione ben prima che il suo “fratellone” potesse fermarlo: dopotutto lui ci teneva alle sue cose e comunque aveva intenzione di presentare a Lyra sia Astratto che Ghigna, quindi l’ordine gli era indifferente.
    Tutto questo conciliabolo durò assai meno di un secondo, quindi Lyra avrebbe visto soltanto Cheshire chiudere gli occhi per qualche attimo, prima di ritornare a guardarla con quei grandi rubini incandescenti.
    Ma lo sguardo non era più ingenuo ed entusiasta come quello di prima, bensì era predatore, ferino e persino lievemente beffardo. Anche il sorriso che ne snudò le piccole zanne appuntite aveva un che di famelico, oltre che di divertito e contribuirono a dare un’espressione più adulta e decisamente seducente a quel volto dai lineamenti piacevoli e morbidi.

    << Ehilà, Zuccherino, sono Ghigna: piacere di conoscerti. Sei sorpresa?>>

    Le chiese con una voce dal timbro assai più maturo, quasi roca, mentre rimaneva comodamente seduto a guardarla dal basso, beffardo e famelico come un gatto che ha scoperto il modo per aprire la gabbia del canarino.
    Come avrebbe reagito la giovane a quello che sembrava (Ed era) un totale cambio di personalità? E soprattutto cosa avrebbe fatto quando il neko avrebbe iniziato a darci dentro con le avances? Ghigna non aveva la risposta a questi quesiti, ma in compenso aveva la più assoluta certezza che, in ogni caso, si sarebbe divertito un mondo: a Lyra la possibilità di fargli cambiare idea… o di confermarla.
     
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    Lyra si sentiva non poco imbarazzata per quanta esuberanza mostrasse il ragazzo quando questa mostrò la sua curioistà nel voler incontrare e conoscere i due fratelli di Cheshire, rimepiendola ancora una volta di complimenti. "Sono certa che saranno persone magnifiche i tuoi fratelli. Ma puoi star certo che te spiccherai fra i tre" si limitò a rispondere sorridente, rassicurando Cheshire sul dubbio che aveva avanzato a Lyra, evidentemente era un tipo a cui interessa molto l'opinione che gli altri hanno di lui, specialmente se era una ragazza giovane e avvenente come lo era Lyra.
    Il ragazzo si prese un momento, come aveva domandato prima alla ragazza, assumendo una espressione spenta, con gli occhi chiusi e il volto inclinato verso il suolo, quasi a sembrare una sorta di stato di trans che durò qualche attimo prima di riprendersi nuovamente. Lyra sul momento era in pensiero per quello stato di assopimento in cui era caduto il giovane, temendo che si trattasse di uno svenimento e pronta ad alzare una mano e appoggiarla sulla spalla di lui per scuoterlo. Non ebbe il tempo di alzare un dito che Cheshire riprese i sensi riaprendo gli occhi e mostrandosi da subito con una espressione in viso che sembrava, almeno per Lyra, in qualche modo diversa da quello che sembrava poco prima. Non era più uno sguardo allegro, spensierato, fanciullesco, ma uno sguardo serio, con un ghigno, maturo, niente di minaccioso comunque.
    Lyra era confusa in qualche modo, non capiva bene cosa stava accadendo e la sua espressiona interrogata era abbastanza evidente, non avendo ancora afferrato che l'uomo che aveva di fronte a lui era un altro e non più Cheshire. Non aveva capito che aveva incontrato a pranzo non uno ma tre persone diverse nello stesso corpo; per essere corretti nei confronti della ragazza come poteva capirlo? Di cose curiose e bizzarre ne aveva incontrare nella sua vita Lyra, ma non bastava certo ad arrivare a suporre cose così lontane dalla sua immaginazione.
    Ad ogni modo nemmeno il tempo di pensare a cosa stava capitando il ragazzo le rivolse la parola e, come per l'espressione del viso, anche il tono di voce aveva assunto connotati molto più maturi rispetto a prima. Ciò che il ragazzo disse avevatutta l'aria di una presentazione, dandosi il nome di Ghigna, e questo in parte stava rispondendo ai quesiti che Lyra si stava ponendo. Era forse una persona che possedeva almeno tre personalità diverse, sebbene non potesse esserne certa al cento per cento in quel momento. Anche le parole usate erano ben diverse rispetto a quelle gioiose e cordiali con cui Cheshire era riuscito ad attirare l'interesse della ragazza. Parole come "sorellona" e "dolce" fuorno soppiantate da "zuccherino".
    "Zu...zuccherino!?" disse Lyra con tono sbigottito e un viso imbarazzato, non aspettandosi un linguaggio così invadente. "Cheshire....ehm Ghigna...io....ecco....non capisco. Siete per caso diverse persone nello stesso corpo?" domandò con una certa esitazione; pur essendo quasi certa che si trattasse di una persona diversa quella che aveva di fronte, preferiva comunque accertarsene con una risposta dal diretto interessato.

     
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    Il ghignetto beffardo e, allo stesso tempo, famelico disegnato sul bel volto del neko rendeva decisamente onore al nome del maggiore dei tre “fratelli”, che si stava letteralmente mangiando con gli occhi la giovane che gli stava di fronte, rivolgendole uno sguardo rapace la cui fin troppo palese ingordigia era appena stemperata da una lieve sfumatura di divertimento, come se vedere la bella musicista in difficoltà e graziosamente confusa lo stesse divertendo un mondo, oltre a stuzzicare in lui “appetiti” che c’entravano ben poco con la fame che aveva portato il piccolo Cheshire a diventare un piccolo “ladro” di crepes.
    Quei tizzoni fiammeggianti, però, che erano i suoi occhi divennero più intensi quando le dolci gote di Lyra si colorarono di un delicato rossore, che le resero invitanti come frutti maturi che Ghigna desiderò ardentemente leccare con la sua lunga e rasposa lingua da gatto; ovviamente dominò tale desiderio, ma allargò ulteriormente il suo ghigno, che snudò le piccole zanne appuntite che presero subito un’aria decisamente più inquietante, rispetto a quando venivano mostrate negli innocenti sorrisi di Cheshire.

    << Bingo, zuccherino: si vede che sei una tipa sveglia. Diciamo che io e miei due fratelli condividiamo questo bel bocconcino che hai modo di vedere.>>

    Sorrise beffardo come non mai, indicando con un veloce movimento della mano destra tutto il suo corpo, reiterando senza alcuna esitazione quel nomignolo che aveva messo tanto in agitazione quella dolce piccina.

    << E ti dirò, anche se la vita in comune non è semplice, ha i suoi aspetti positivi… soprattutto quando il mio maldestro fratellino mi fa conoscere dei bei zuccherini come te.>>

    Rincarò la dose, facendole anche un malizioso (E beffardo) occhiolino, mentre si alzava anche lui dal suo posto e si avvicinava di parecchio a lei, rimanendo un po’ deluso nell’accorgersi che la sua statura non riusciva a superare quella della giovane e che questa erano praticamente uguali, ringraziando il tacco praticamente inesistente dei sandali della donna, che non lo metteva in un piano di “inferiorità fisica” che avrebbe mal tollerato.

    << Ma forse questo nomignolo ti dà fastidio, vero zuccherino? Mh, allora sarebbe meglio chiamarti caramella o pasticcino… tu che ne dici? Sai, il mio olfatto è molto sviluppato e ti assicuro che l’odore dolce della tua pelle non ha nulla a che vedere con la crepes che hai mangiato…>>

    Aggiunse, con aria terribilmente divertita, fin troppo vicino alla giovane e con la lunga coda che ondeggiava pigramente, come quella di un gatto sornione che credeva di avere il canarino tra le zampe.
    Era davvero così o la bella londinese avrebbe trovato il modo giusto per mettere in riga quell’intrigante matricolato di Ghigna? Una cosa era certa, la giovane non si sarebbe liberata facilmente dello stregatto e dei suoi fratelli... e Lyra avrebbe anche potuto preferire così, poiché in un modo o nell’latro quell’incontro sembrava promettere di diventare davvero indimenticabile.
     
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    Il "nuovo" ragazzo, Ghigna, era anch'egli esuberante come Cheshire, ma un tipo di esuberanza differente, più matura, indirizzata al lato romantico. Lyra non si sentiva infastidita dal suo comportamento, però avrebbe certamente gradito che il ragazzo abbassasse un po' di più i suoi bollenti spiriti, dimostrandosi in questo senso un vero e proprio ruba cuori.
    "Il piacere e reciproco, Ghigna, però..." posò la mano sul petto dell'uomo spingendolo delicatamente per allontanarlo, "vorrei che non stessi così vicino." Naturalmente non doveva prendersela il giovane se Lyra non era abituata a certe confidenze con una persona appena incontrata, il fratellino Cheshire ne sapeva già qualcosa.
    Ghigna non stava lasciando passare neanche un momento senza che le sue parole fossero una diretta provocazione per provarci con Lyra, passando dallo zuccherino alla caramella e al pasticcino, neanche fossimo in un negozio di dolciumi. Lyra naturalmente non era così altezzosa o permalosa da prendersela per queste cose che sapeva essere del tutto innocue, semplici gentilezze di un don giovanni, alla loro maniera mirate a stabilire un buon rapporto.
    "Apprezzo i tuoi...ehm...complimenti, però prendila con un passo alla volta. Non sono sicura se potevi o meno accorgerti di quello che accadeva con il tuo fratello, ma se così non fosse te lo dico chiaro e tondo...mi piacciono le donne." Lyra cercò di dirlo nel modo più gentile possibile, non sapendo come poteva reagire il ragazzo se avrebbe iniziato a mostrare segni di delusione oppure se non avrebbe dato troppo peso all'amara verità.

     
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    La ritrosia di Lyra non impensierì minimamente Ghigna, il cui sorriso divertito e lievemente beffardo rimase immutato, mentre i suoi grandi occhi rossi guardavano pieni di interesse la giovane, studiando ogni sua reazione come se si trovasse di fronte a un grazioso quanto esotico animaletto tutto da scoprire. O, per rimanere nel solco dei nomignoli che aveva attribuito alla bella londinese, era come se si trovasse davanti a un nuovo dolce, a una deliziosa fetta di torta tutta da gustare... e, in effetti, dalla luce famelica, quasi predatoria che traspariva dal suo sguardo, sembrava davvero che non vedesse l'ora di dare un "assaggino" alla bella Lyra.
    Tali "appetiti", però, non gli impedirono di rispettare la volontà della giovane e indietreggiare di qualche passo, permettendo così alla bella violinista di recuperare un po' del suo spazio vitale e prendere un po' di respiro. In tutto ciò, si godette la leggera pressione delle graziose manine della ragazza sui suoi pettorali scolpiti, accentuando ulteriormente il suo onnipresente sorriso beffardo mentre ne snudava la candida chiostra di zannette acuminate, come se si apprestasse a dare un piccolo morso alle labbra della bella turista... ma era chiaro che Ghigna, almeno per il momento, non aveva alcuna intenzione di concretizzare il suo atteggiamento malizioso e provocante in attenzioni che Lyra avrebbe di certo trovato sgradevoli e di limitarsi alle frecciatine e alle "semplici" allusioni.

    << Ero un po' distratto mentre facevi amicizia con il mio fratellino... però lui qualcosina me l'ha accennata. Del tipo che sei una "fantastica sorellona", che ti vuole già un mondo di bene e altre sdolcinatezze varie che ben si adattano a uno Zuccherino come te.>>

    Rispose il neko con estrema nonchalance, senza esitare a sfruttare quell'ennesima occasione per metterla in imbarazzo.

    << Comunque, Zuccherino, tranquilla: anch'io preferisco di gran lunga le donne ma so anche fare delle eccezioni se trovo qualcuno degno di nota... dopotutto perché privarsi di una piacevole compagnia a priori, non sei d'accordo?>>

    Le chiese il giovane, rivolgendole un occhiolino che valeva più di mille parole e utilizzando un tono suadente, oltre che fortemente allusivo, deliziato all'idea di confrontarsi con l'avvincente sfida che rappresentava quella graziosa ragazza.

    << Forse, però, sto sbagliando ad approcciarti, vero Zuccherino? Dopotutto tu provieni dalla cortese Londra, dove tutte le ragazze vengono trattate da vere lady e ogni giovanotto fa a gara per corteggiarle... forse i miei modi sono un po' troppo schietti e preferesti un atteggiamento più cavalleresco... allora, Milady, hai avuto modo di visitare la Città Eterna? Perché in caso contrario, sappi che sarei un ottimo cicerone e potrei guidarti in luoghi che non compaiono nelle guide turistiche. E soprattutto potrei dimostrarti che i romani non sono da meno dei londinesi, quando si parla di buone maniera. Allora, che ne dici?>>

    Propose divertito, accennando un piccolo inchino e porgendole il braccio destro con un gesto elegante, come un autentico cavaliere... se non fosse stato per il ghigno tutt'altro che rassicurante che faceva bella mostra di sé sulle labbra del neko. Lyra avrebbe dato corda al neko o si sarebbe svincolata ancora una volta? Di certo, quello non era che l'inizio del corteggiamento senza quartiere con cui intendeva far capitolare la giovane.
     
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    L'uomo era un vero latin lover, pronto a stuzzicare Lyra, a provocare una qualche reazione in lei che le facesse sguarnire le sue difese, tenerle basse giusto il tempo perché lui ne possa aprofittare per colpire al cuore della donna.
    Lyra però non si fece incantare dalle lusinghe pur apprezzandole e sorridendo compiaciuta da un uomo che non ha timore di mostrarsi spavaldo; molti in passato si mostravano timidi o intimoriti pensando che una bellezza come Lyra fosse troppo per loro, qualcosa fuori portata.
    Sebbene latin lover Ghigna non dava segni di essere il tipo insistente, gicché alle resistenze della ragazza egli non incalzò più del necessario. Si mostrò galante, gentile ed educato dando il giusto spazio a Lyra e limitandosi a parlarle. Gli piaceva molto chiamare Lyra "zuccherino", non che la cosa desse fastidio a quest'ultima, conscia che fosse parte del suo essere latin lover. Ghigna alla fine propose alla ragazza di accompagnarla in un tour per la Città Eterna, farle vedere le tante meraviglie e vestigia di passati gloriosi, fatti di marmi e palazzi sontuosi. A Lyra sarebbe piaciuta l'idea di fare l'ennesimo giro per la città con una compagnia simpatica come lo era Ghigna, o gli altri due fratelli rinchiusi lì dentro per quanto le era dato sapere. Magari conoscevano posti o curioistà nascote di quella città che Lyra non avrebbe mai potuto sospettare in quella settimana passa lì. Le sarebbe piaciuto molto, se non fosse che il suo volo sarebbe decollato fra non molto. La sua espressione lo fece intendere abbastanza chiaramente, da un volto sorridente, contenta di aver passato pochi ma ben spesi minuti con una persone - o due per meglio dire - a una espressione appena rattristita, con lo sguardo basso. "Sarebbe stata una piacevole passeggiata in giro per Roma, Ghigna. Dico davvero. Ma disgraziatamente quello era il mio ultimo pasto a Roma prima di prendere l'aereo; torno a Londra."
    Passarono pochi secondi prima che Lyra ripredesse a parlare, cercando di tirare su il morale appena crollato per la sua annunciata partenza. "Però stai pur certo che spero vivamente di rivedere te, tuo fratello Cheshire e fare conoscenza del vostro terzo fratello. Hai il mio biglietto da visita, numero, mail e anche indirizzo, nel caso capitaste a Londra. Sarei molto contenta di ospitarvi...tanto voi tre non occupate molto spazio, dico bene?" L'ultima frase la disse con fare scherzoso e spontaneo, quasi non resisteva a volerla dire vista come se la era servita su un piatto d'argento. Smesso di ridacchiare come una scema Lyra fece subito a scusarsi per la pessima battuta. Tornata una certa serietà, se Ghigna non avesse avuto altro da aggiungere se non i suoi ossequi, la ragazza lo avrebbe salutato tenendoli la mano e avvicinandosi al suo viso per dargli due baci, uno per guancia, come si usa fare a Roma.
    Lo saluto per l'ennesima volta prima di camminare lentamente verso la stazione degli autobus, fuori dalla piazza, dileguandosi e confondendosi tra la folla, con la speranza in cuor suo di rivedere i tre fratelli un giorno.

     
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    Lo "Stregatto Astratto"


    In realtà Ghigna, sicuro ben oltre la spavalderia del suo fascino, temeva proprio che la bella londinese gli sarebbe sfuggita a causa del pessimo tempismo del loro incontro, magari proprio con un volo dispettosamente pronto al decollo in serata o, addirittura, nel primo pomeriggio.
    Ovviamente sperò nell'assistenza della sua buona Stella, ma a quanto pare quest'ultima aveva speso tutte le sue energie affinché la dolce Lyra non lo trovasse odioso e non lo "marchiasse" con l'impronta delle sue dita sulle sue guance (Cosa che, stando ad Astratto, non avrebbe fatto altro che bene al suo terribile "fratellone"), quindi quando la giovane gli rivelò con un sorriso mesto quanto tenero che, seppur a malincuore, doveva rifiutare il suo invito a scoprire le meraviglie nascoste della Città Eterna, l'eterno buonumore del neko si incrinò appena, ma ritornò quasi immediatamente a splendere con la consapevolezza che, grazie ai pasticci del piccolo Cheshire, aveva guadagnato una nuova, sincera amica.
    Una sensazione strana, quasi inspegabile per Ghigna, che tendeva a essere molto diffidente con gli estranei malgrado il suo carattere aperto e decisamente spavaldo, ma il suo sesto senso da felino gli suggeriva che Lyra era ragazza tanto bella quanto dolce e che, se si fossero tenuti in contatto, avrebbero potuto quasi di certo creare un bel legame affettivo. E magari sarebbe anche riuscito a farle scoprire le gioie dell'eterosessualità, ma quest'ultima era più che altro una sua piacevole fantasticheria.
    Era già pronto, quindi, a rassicurarla e salutarla con una battutina maliziosa, ma la giovane lo anticipò e dopo avergli stretto delicatamente la mano con la sua più piccola, posò due piccoli ma dolci baci sulle sue guance, prima di congedarsi.
    Ghigna rimase piacevolmente sorpreso da quel contatto così intimo, oltre che per aver ricevuto il recapito telefonico della giovane senza doverglielo chiedere: si sentì quasi intemerito dalla fiducia e dolcezza che quella delicata fanciulla rivolgeva a uno sconosciuto come lui, quindi la trattenne con una presa leggera sul suo braccio, prima di abbracciarla con delicatezza, senza mostrare alcun atteggiamento che nascondeva qualche fine poco galante.

    << Dove corri, Zuccherino? Anch'io voglio darti un bacio...>>

    Sussurrò, prima di posarle un dolce bacio sulla fronte, prima di liberarla dall'abbraccio, probabilmente deliziato all'idea di metterla in imbarazzo anche appena prima della loro separazione.

    << Mi raccomando, non sospirare troppo quando penserai a me o ti crederanno innamorata. E ti assicuro che ti farei salutare Cheshire, ma se dovesse scoprire che la sua "sorellona" sta per partire, ti farebbe perdere un sacco di tempo tra coccole e baci... A presto, Lyra.>>

    La salutò con un sorriso e un rapido, quasi dispettoso occhiolino, mentre i suoi grandi occhi rossi la guardavano perdersi tra la folla e sparire dalla sua vita. Ma non per sempre: era certo che l'avrebbe rivista, forse molto prima di quanto si sarebbe aspettato e chissà se il loro incontro gli avrebbe donato quel piacevole senso di tenerezza e dolcezza che in quel momento, durante la loro separazione, stava dilagando in lui... qualcosa gli diceva che sarebbe stato anche meglio.

    CITAZIONE
    Role conclusa.
     
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21 replies since 3/4/2017, 14:14   376 views
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