Posts written by BOLSHAK VS DOOM

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    I baci e le parole di Sae lo consolarono e gli diedero coraggio, non fu improvviso ma molto graduale, tuttavia Mike riuscì a ritrovare l'equilibrio per poter scacciare tutti i brutti pensieri e concentrarsi unicamente su di lei. Gli batteva forte il cuore mentre Sae gli diceva che voleva renderlo felice, si sentiva fortunato e sapeva di aver fatto le scelte giuste fino a quel momento, dalla prima all'ultima. Non c'era traccia di pentimento nella sua anima e voleva andare fino in fondo con lei, a qualsiasi costo. I baci di Sae furono come un dolce palliativo che lo accompagnarono sul letto, non riuscì ad opporre la minima resistenza e si abbandonò a lei, avrebbe voluto ricambiare quei baci ma l'unica cosa che riuscì a fare fu prenderla per i fianchi, abbracciandola e carezzandola come poteva, felice se non altro di essersi ricongiunto a lei. Ricambiò quel bacio passionale ma era troppo preso dalla situazione per capire quanto stava per degenerare (in senso buono) quindi non riuscì a metterci la giusta energia, solo la crescente passione che sentiva rinascere nel suo corpo sentendosi così in stretto contatto con lei. Quando realizzò che Sae stava scendendo su di lui, si accese come una lampadina: la sua verga si indurì di nuovo e i suoi occhi si sgranavano. Pensava che Sae avesse bisogno di coccole e di bei pensieri ma evidentemente ciò che voleva davvero era lavarsi via di dosso ogni senso di colpa e far capire a Mike chi amava davvero. Il ragazzo non era così complicato o maturo da pensare che forse quello non era il modo più sano per risolvere il problema, quindi accolse la controproposta di Sae con tutto il suo entusiasmo. Mai la sua verga era diventata così dura in poco tempo, già alla prima lappata di Sae era marmorea e guizzava verso l'alto alla ricerca di attenzioni. Una volta tra le labbra della sua insegnante, quel cazzo divenne bollente e rigido, tremando di energia e di vigore mentre Mike si sforzava di alzare lo sguardo verso di lei ma crollava tra i gemiti sopra alle lenzuola del letto. In quel momento sentì che doveva comunicarle un messaggio, doveva dirle che non serviva di certo fargli un pompino per invocare il suo perdono, ma capì subito che quella non era una lettera di scuse... ma una richiesta di attenzioni! Il ragazzo allora si sforzò di togliersi tutto ciò che aveva addosso dalla vita in su, abbassandosi i pantaloni come poteva, lasciando alla donna il resto, mentre con le dita si infilava tra i capelli di Sae, sulla nuca, carezzandola gentilmente ma con desiderio. Voleva farla sentire desiderata, ma non forzarla verso la sua verga, quello non serviva: bastava accendere i suoi poteri per fargliela desiderare. Gli occhi di Mike si riempirono di un bagliore intenso e subito quella verga iniziò a darle molto di più della semplice carne. La deliziosa energia della lanterna si fece strada nella gola di Sae, accendendo il suo corpo e facendo reagire i piercing sui suoi capezzoli come se la stessero risvegliando. Una richiesta però giunse immediata, per farle capire che quel momento non apparteneva a lui, ma ad entrambi.
    *Anche io... ti voglio anche io...*
    Stava cercando di farle capire che non voleva limitarsi a guardare mentre si abbandonavano al piacere, voleva leccarla anche lui, voleva darle piacere con la bocca, scaldarsi a vicenda mentre finalmente si desideravano più che mai e arrivavano al momento della riconciliazione. Anche se significava aspettare qualche istante che Sae si spogliasse non aveva importanza, dato che non poteva parlare voleva usare quella bocca per uno scopo molto più importante in quel momento. Sae ancora una volta aveva stuzzicato la fantasia perversa di quel giovane, e nella mente del ragazzo passavano molti modi in cui avrebbero potuto darsi piacere a vicenda: non solo semplicemente uno sopra all'altro, ma anche ogni altro modo cui cuoi avrebbe potuto spingere la sua verga nella gola dell'insegnante e farla impazzire di piacere usando le sue labbra. Quel ragazzo sapeva essere un vero pervertito, ma solo perché aveva visto tante cose erotiche che lo avevano stimolato ed era curioso di provarle.
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    Il sorriso di Mike si fece imbarazzato nel capire che Sae lo stava lodando in una maniera smisurata, per lui era stato normale dirle quelle cose per farla sentire a suo agio, ma evidentemente la donna era abituata a ben altri approcci. E non poteva neanche immaginarsi quanto sbagliati fossero questi famosi approcci. Ma non le mise fretta, capì che quel discorso andava fatto così si lasciò accompagnare di nuovo sul letto restando ad ascoltarla, pronto a sentire ogni cosa. Mentre inspirava per farsi coraggio e cercare di sembrare maturo, rimase spiazzato quando Sae si sedette su di lui, coccolandolo mentre gli parlava. Mike non riuscì a vederlo come un modo per indorare la pillola, anzi arrossì ancora di più, rendendosi conto solo a quel punto di quanto erano diventati intimi e uniti. La donna gli disse addirittura che lo amava e il rossore arrivò fino alle orecchie, fu molto difficile per Mike mettere assieme i pezzi di quel discorso, specialmente quando Sae iniziò a parlare delle sue pulsioni ed iniziò ad immaginarsela mentre si masturbava disperatamente alla ricerca di un piacere impossibile da raggiungere. Poi, improvvisamente, qualcosa nel suo sguardo si spezzò. La sua verga smise di pulsare sul ventre di Sae e gli occhi si sgranarono di colpo mentre il viso impallidiva. Non riusciva a crederci... aveva capito perfettamente cos'era successo, ma non poteva immaginare che anche la sua amata Sae potesse finire vittima del professore, in un modo o nell'altro. Gli fu impossibile filtrare le emozioni, e Sae le sentì tutte: inizialmente una forte stretta al cuore, così dolorosa da spezzare il fiato. Poi la gelosia, l'idea che qualcuno la stesse trascinando via, l'odio verso un uomo incapace di capire quando doveva smettere di abbandonarsi alla lussuria, prendendosi tutto ciò che voleva. Iniziò a disprezzare ogni singola cosa che aveva detto Thresh, immaginandosi stupido e ingenuo mentre studiava le informazioni sulla squadra NERA che lui stesso gli aveva suggerito mentre nel frattempo, nella stessa scusa, si scopava di gusto la donna di cui si era innamorato. Di nuovo il rossore, ma stavolta non di imbarazzo, bensì di rabbia, tanto che gli si gonfiarono le vene sulla fronte. Prima che potesse apparire minaccioso agli occhi di Sae, però, successe qualcosa di insolito: si calmò di colpo e al posto della rabbia prese il sopravvento la tristezza. Gli occhi di Mike si fecero lucidi e le labbra si contorsero in una smorfia ridicola per trattenere un verso di dolore e pianto. Abbassò il capo, piantandolo sul petto di Sae, per poi iniziare ad annuire e fare successivamente "No" col capo. Non voleva farsi vedere così addolorato, ma era impossibile nascondere i suoi sentimenti in quel momento.
    *Scusa... so che stai sentendo molte cose ora ma io... non sono capace di... non è quello che penso... perdonami...*
    Era difficile anche solo trovare le parole giuste, ma non voleva apparire ancora più infantile di quanto non fosse in quel momento, come il ragazzino che ha visto la sua cotta baciarsi con un altro. Scosse il capo e alzò lo sguardo verso Sae, asciugandosi le lacrime come poteva e cercando di rimanere serio. Nei suoi occhi si leggeva una grande tristezza ma anche una grandissima determinazione.
    *Quello che stai cercando di fare è... è già di per sé strano e assurdo, quindi... credo che mezzi altrettanto assurdi non siano strani. Io... non posso fare a meno di essere geloso ma... ma so benissimo che non vuoi farmi soffrire! Lo sento... sento che mi ami, e ci credo che non ti è piaciuto, ci voglio credere... e credo che se non fosse stato necessario non lo avresti fatto... né a me, né a te stessa.*
    Oltre a tutto ciò che Sae aveva cercato di fargli capire, Mike sembrava aver inquadrato finalmente Thresh, e l'odio che Sae provava per lui. Non era la diffidenza tipica di chi non conosce bene il professore, ma qualcosa di molto diverso che adesso finalmente stava iniziando a comprendere anche lui. Quella punta di rabbia svanì subito però, non era così che voleva affrontare la cosa, quindi dopo aver allontanato quel pensiero tornò a parlarle col cuore in mano.
    *Quindi... fai tutto quello che serve. Sono solo un ragazzo, ho tempo per capire. Promettimi solo che... se ti farà del male, se ti metterà nei guai... devi contare su di me. Voglio aiutarti, a qualsiasi costo, anche se significa soffrire. Ma non permetterò a nessuno né di sfruttarti né di farti del male, quindi...*
    Era evidente che stava quasi per suggerirle di farlo essere presente la prossima volta che succedeva una cosa simile, per "vegliare" sulla situazione e assicurarsi che Thresh non facesse nulla di strano o che Sae non volesse, ma si trattenne. Ovviamente, d'altro canto, l'istinto di Sae gli suggerì che quella era un'idea tanto malefica quanto utile, visto che con Mike non solo avrebbe potuto evitare che Thresh la sottoponesse a trattamenti strani mentre lei perdeva il controllo, ma Mike poteva anche diventare un'ancora spirituale tanto per lei quanto per suo marito e il misterioso "amico" che tanto cercava di comunicare con lei. Ma quanto era crudele l'idea di farlo assistere allo spettacolo mostruoso di Thresh che la possedeva senza vergogna mentre lui la aiutava a invocare il suo defunto marito? Ancora una volta due scelte molto diverse sulla bilancia di Sae... una sola cosa era certa: quel giovane dal cuore puro era il suo miglior alleato.
    *Voglio restare al tuo fianco...*
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    Mike annuì col capo, assecondandola fino in fondo. Cenarono in tranquillità e con altrettanta naturalezza guardarono la televisione assieme. Era un momento molto romantico per Mike che aveva sempre visto la loro relazione come qualcosa di complicato e strano, ma in quel momento sembrava tutto estremamente naturale, pacifico, gli dava una gran serenità e lui si sentiva estremamente felice. Una volta che Aurora si fosse addormentata, Sae portò Mike nella camera da letto per potergli parlare. Il giovane si sedette da un lato del materasso, di fronte a lei, con le spalle dritte e le mani intrecciate tra le cosce. La fissava in attesa, emozionato ma non spaventato, sembrava felice di poter condividere ancora qualcosa con lei, ma nel vederla così tanto in difficoltà la sua espressione cambiò. Scosse il capo, alzandosi frettolosamente dal letto per prenderle le mani ed iniziare a parlarle con aria seria.
    *Non devi...* Le fece capire, frettolosamente, continuando per non lasciare nulla in sospeso, alzando lo sguardo e fissandola negli occhi. *...non mi devi nessuna spiegazione. Mi dirai solo ciò che riterrai necessario o vitale, quello che non devo sapere avrà senso alla fine, e non mancherò mai di avere fiducia in te. Saprò che tutto quello che farai o non mi dirai sarà per il bene nostro e della missione. Ho promesso di aiutarti, io sarò solo un tuo alleato, mai un ostacolo. Non ho bisogno di risposte né di dubitare.*
    Strinse le mani di Sae, portandosele al petto. Il suo cuore batteva fortissimo, ed erano battiti d'amore, di passione per lei. Ritrovò il sorriso, mostrandole quanto in realtà fosse sereno. al ui stava benissimo quella situazione, purché potesse stare assieme a lei.
    *Ho bisogno soltanto di te. Il resto può aspettare.*
    In quel modo, Mike la stava liberando di un pesante fardello. Sae poteva stare tranquilla, le sue parole erano sincere. Evitare discorsi troppo complicati sarebbe stato più semplice per lei, avrebbe evitato di affrontare discorsi preoccupanti e seri, ma soprattutto non avrebbe turbato la mente di quel povero ragazzo. Era innamorato, e sicuramente dalla sua parte, ma rimaneva pur sempre giovane e inesperto, forse addirittura ingenuo. Senza contare che si fidava anche di Thresh e lo considerava a modo suo benevolo, stravolgere quella prospettiva poteva essere pericoloso e soprattutto rischioso. Cosa avrebbe fatto Sae? Cogliere quella palla al balzo era una scelta di inestimabile valore, ma vuotare il sacco una volta per tutte, per quanto rischioso, era sicuramente la cosa giusta da fare. Ma giusto e sbagliato avevano ancora senso, in quella situazione?
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    La mente di Sae fu ferma, ed estremamente saggia. I suoi timori erano sensati: se si lasciava sfuggire qualcosa di troppo su Thresh, rischiava di ottenere due risultati uno peggiore dell'altro con Mike... attirarlo verso di lui per curiosità, o assai peggio spingerlo CONTRO di lui per proteggerla. Non poteva permettergli di fare degli errori simili, e questa consapevolezza la aiutò ad isolare completamente quei pensieri, Mike non sarebbe riuscito a leggerle dentro nulla mentre lei al contrario avrebbe acquisito la consapevolezza che quel ragazzo era ancora giovane ed impulsivo, nonostante tutto. Il ragazzo accolse i complimenti di Sae con aria genuina, sorridendole ma senza leggerci altro dietro, lui stava semplicemente delineando il suo cammino, mentre Sae invece stava facendo fumare il suo stesso cervello. E in quanto più esperta e sensibile di lui, capì molto rapidamente che il cubo dentro la sua borsa stava vibrando, non fisicamente ma di energia, come se stesse cercando di dirle qualcosa. Per un istante, ebbe la sensazione che l'immagine di suo marito si fosse sovrapposta a quella di Mike, come se ci fosse un legame tra di loro. Dal petto del ragazzo comparve una mano nera con sei dita. Emerse di colpo, ma si allungò verso di lei lentamente, non per spaventarla ma come se stesse cercando disperatamente di aggrapparsi a qualcosa prima di cadere nell'oblio. Fu una visione fugace, ma estremamente vivida. Forse anche il misterioso "amico" considerava Mike prezioso? Probabilmente Sae poteva sfruttarlo, o meglio farsi aiutare da lui, ma come aveva chiaramente intuito più si lasciava aiutare dagli altri, più li esponeva al pericolo. Quella situazione non era rischiosa unicamente per lei, ma anche per quelli che le stavano intorno. Magari era questo ciò di cui Banner le aveva parlato, le prime volte? Per questo la metteva in guardia? Il sorriso di Mike era innocente, ma i suoi occhi erano determinati. Quel giovane era pronto a tutto per lei, non c'erano dubbi. A quel punto, mentre la mente di Sae vagava, avrebbe sentito la mano di Mike avvicinarsi a lei, fino a toccarle delicatamente il polso, lì dove c'era il rosario. Sae aveva deciso saggiamente di tenerselo stretto visto quanto si era rivelato potente, ma la cosa non passò inosservata a quel giovane che aveva occhi solo per lei. Non lo esaminò con aria aggressiva, infatti i primi pensieri che Sae carpì furono lusinghieri: "com'è bello" e "ti sta proprio bene", ecco cosa frullò in un primo momento nella mente del ragazzo, ma proprio come una nube tempestosa improvvisa in un bel giorno di sole, altri pensieri si accavallarono dentro di lui. "Chi le fa questi regali?". Mike aveva collegato il rosario con i piercing, erano cose che lui non comprendeva e che suscitavano la sua gelosia. Tuttavia, si rese conto che stava facendo pensieri strani, cose che non pensava davvero e che erano alimentate solo dall'ignoto, per questo lasciò la presa sul polso di Sae e scosse il capo. Mentre lui lo faceva, Sae sentì chiaramente il suo cuore battere forte, e associandolo al rosario le comparve nella testa, forte come un sogno lucido, l'espressione mostruosa di Fortinbras che rivendicava il suo premio. Mike si sarebbe volentieri strappato il cuore dal petto per lei... poco ma sicuro.
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    Avevano già fatto sesso più che estremo in quel modo, con trasformazioni e scoppi di energia mirabolanti. Non c'era niente di nuovo, eppure ogni volta era sempre la prima volta, e in questo caso forse anche di più. Forse perché era tornato ad essere un debole umano con qualche muscolo addosso? No, non era così semplice. Quell'orgasmo così lungo e irrefrenabile sembrava quasi un tributo che stava pagando a quelle due streghe per ottenere un sortilegio in cambio. Detta così sembrava negativa come cosa ma nel cervello di Iceringer invece... era una gran figata. Mai si sarebbe immaginato di stringere un patto con delle streghe in cambio di nuova forza per combattere, men che meno in una maniera così piacevole. Smise di farsi domande o darsi preoccupazioni inutili, tutto ciò che voleva era godere, quindi strinse il ventre di Nariko con tutte le sue forze, serrò i muscoli il più possibile per non smettere di tirare fuori tutto il suo vigore, voleva continuare a farle godere anche al limite della percezione, anche mentre le loro energie avevano oramai annullato qualsiasi altra cosa trascinandolo in un reame dove l'unica cosa che riusciva a sentire era il potere e il piacere. Le loro voci rimbombavano nella mente del ragazzo, che avrebbe voluto gridare quanto le amasse e quanto frettolosamente avrebbe accettato il loro accordo se solo avesse potuto. Purtroppo la sensibilità di Iceringer alla magia non era così forte come la loro, poteva rispondere solo attraverso il suo potere che adesso, finalmente... pulsava. Lo sentiva come un secondo cuore che gli batteva in petto e gradualmente cercava un modo per sincronizzarsi col suo. Improvvisamente la testa di Iceringer si riaccese di colpo, come se il suo istinto guerriero avesse preso il sopravvento su tutta quell'estasi e quella valanga di magia. Lo sentiva... prendeva forma. Attingeva direttamente dal potere immenso delle streghe di Umbra, utilizzato per convertire la forza terrificante e sconosciuta del Labirinto. Quelle due non potevano sapere cosa si nascondeva oltre il velo di un cosmo oscuro, eppure riuscirono comunque ad incanalarla, e lo fecero dentro di lui. Si sentì legato a loro più che mai, non c'erano unicamente i sentimenti e i trascorsi a quel punto, c'era un vero e proprio contratto firmato col sangue e col sudore da loro, e nessuno avrebbe esitato a siglare quella firma, men che meno Iceringer, soprattutto ora che finalmente quel battito si era sincronizzato.
    *Me ne sono reso conto finalmente... la mia maschera non ha mai avuto una forma, perché volevo incarnarle tutte. Adesso però sono pronto a indossare la mia.*
    Fu come ritrovarsi davanti ad un incendio immenso, fatto di una fiamma spettrale che voleva accecarlo e consumarlo. L'istinto avrebbe dovuto portarlo a ripararsi col braccio buono, ma Iceringer invece stava volgendo il palmo con quel moncherino che sapeva benissimo di non possedere più. Vide quel "volto" fissarlo dritto negli occhi, qualcuno o qualcosa aveva risposto al suo richiamo, e aveva riconosciuto nello spettro di quella mano un degno pugno per poter serrare la sua presa. La maschera si spalancò come se fosse una bocca famelica ma... solo ad un primo sguardo. Non erano le fauci di una bestia malefica e affamata, quanto più l'abbraccio di una nuova entità. Era forse la manifestazione del potere di Nariko e Syndra? Il loro affetto e la loro forza. Iceringer non aveva una risposta, ma sentì che non aveva nessun bisogno di dubitare. Strinse il pugno e la maschera si chiuse intorno al braccio, generando un braccio fatto di di un potere completamente nuovo. Quell'esplosione di energia risvegliò il corpo di Iceringer, costringendolo a sollevarsi e scacciare inavvertitamente con forza Nariko e Syndra. Non riuscì a lanciarle via, non lo avrebbe mai fatto, ma saltò praticamente dalla sua posizione ritrovandosi in mezzo al morbido abbraccio delle due mostruose streghe, ansimate, con entrambe le braccia intorno alle spalle di Nariko e la faccia stralunata. Nonostante quel braccio sembrasse infiammato, non bruciava minimamente, e nonostante apparisse artigliato non graffiava: le sue unghie lasciavano piuttosto dei solchi magici colmi di energia che si richiudevano immediatamente, come una perversa e incantata carezza. Anche il membro di Iceringer era stato influenzato da quel potere: era un pò come se il moncherino del suo braccio e il suo membro non fossero altro che "agganci" per quella nuova energia, infatti proprio come il braccio la sua verga schiacciata sul ventre di Nariko appariva in fiamma, come se fosse contaminata da quella nuova corazza spettrale.
    Wow... questo è... spaventosamente figo. A differenza di Aestus Estus è come se... fosse stato creato per me. "Parlavamo" la stessa lingua. Ho sentito il suo grido... Ariseheart!
    Appena pronunciò quel nome, il braccio e la verga si infiammarono di energia, il corpo di Iceringer ne era pieno e non sembrava più sfiancato dal dolore e dalla stanchezza, ma rinato a nuova vita! Perfino il suo sguardo era vispo, pieno di meraviglia, e non smetteva di osservare le nuove forme di Nariko e Syndra come se fossero la cosa più bella che avesse mai visto.
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    Mike capì che Sae stava cercando di metterlo in guardia, ma dal suo punto di vista non riusciva a comprendere come mai ci fosse tanta diffidenza nei confronti di Carnovash. Certo era un tipo pittoresco e decisamente inquietante, ma non era di sicuro la cosa più strana che aveva visto battere le strade di Roma: Mike aveva visto relativamente da vicino il Krampus qualche tempo fa, quello si che era spaventoso! Ma decise di annuire dandole ragione, perché in fondo non si preoccupava più di battere Lancillotto e superare gli altri, quanto più realizzare sé stesso e diventare un uomo degno della persona che amava. Le parole di Sae erano dolci e incoraggianti, Mike le sorrise e quando gli diede il bacio sulla guancia arrossì, iniziando a fantasticare come al suo solito, tanto che per poco gli occhiali non si appannarono. Decise di condividere con lei quello che sapeva della squadra Nera, e non si preoccupò della presenza di Aurora visto che in fondo lei non poteva sentirlo. Sae invece poteva attingere direttamente ai pensieri del ragazzo, e le spiegò cosa gli passava per la testa usando le parole di una vecchia conoscenza: Smoke Karthus, il legale della Sapienza, aveva spiegato a Mike in cosa consisteva la squadra.
    *In un esercito fatto di guerrieri potenziati e armature da combattimento, per non perdere il controllo della situazione, tenere tutti al guinzaglio e ottenere un intelligence efficiente è stata fondata la squadra NERA. A differenza di quello che si potrebbe pensare, questo team non è al diretto comando di Caius, che ha autorità su di loro ma non la esercita mai. Rispondono direttamente a Zaborg, che è il loro coordinatore esecutivo. La Squadra NERA ha due compiti: spionaggio e raccolta di informazioni sui nemici nascosti dell'Impero, e contenimento od eliminazione di minacce internet. La squadra NERA è l'ombra di Roma, nessuno scienziato versa una provetta senza che loro lo sappiano, e qualsiasi insubordinazione finisce immediatamente nel loro mirino. Sono l'élite dell'élite, e hanno a disposizione la tecnologia più avanzata di tutta Roma.*
    Anche se Sae stava ascoltando le parole di Karthus, riviveva quel ricordo con gli occhi di Mike e riusciva a carpire i suoi pensieri: il ragazzo aveva realizzato che una squadra del genere doveva avere a disposizione risorse illimitate. Se Sae avesse avuto bisogno di qualcosa, da cure mediche a fondi o più probabilmente aiuto con i suoi poteri, Mike avrebbe potuto dargliele. C'era qualcosa di strano in quel flusso di pensieri però, inizialmente non fu chiaro ma man mano che i pezzi nella testa di Mike si univano, Sae riuscì a capire cosa non tornava di quel discorso: non era stato il ragazzo ad introdurlo, ma qualcun altro gli aveva parlato dell'argomento e lo aveva incuriosito. Attraverso le sensazioni di Mike, sentì di nuovo le possenti mani di Thresh sulle proprie spalle che, soddisfatto della curiosità del ragazzo, lo incoraggiava.
    *Sono contento che la cosa ti interessi... può tornare sempre utile vagliare le proprie opzioni. Possiamo approfondire il discorso se vuoi. Ma attento... la selezione di questi soldati inizia dalla giovanissima età, e vengono addestrati molto duramente. Non è una cosa semplice...*
    Che stava confabulando quel mostro? Forse la rabbia avrebbe mandato il sangue al cervello di Sae portandola a conclusioni affrettate, ma a mente fredda avrebbe dovuto considerare il fatto che, nonostante i suoi metodi, era piuttosto normale che un professore si interessasse al futuro dei suoi studenti, guidandoli e dando loro consigli. Certo quella era una meta ambiziosa, ma evidentemente anche Thresh aveva visto un potenziale immenso in Mike. Non era dunque il giovane ad aver cercato scappatoie, quanto più il discorso ad aver raggiunto il suo orecchio. Quando finalmente Mike smise di darle nozioni, Sae avrebbe potuto notare come il giovane fosse premuroso nei confronti di Aurora, aiutandola a mangiare anche senza dire niente. Non era la prima volta che si occupava di lei, si stava abituando e non gli dispiaceva affatto. Forse, dopotutto, anche se non riusciva a salvare suo marito... Sae sembrava proprio aver trovato un ottimo rimpiazzo.
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    Le effusioni di Sae vennero accolte con entusiasmo da Mike, che pur senza distrarsi dal suo lavoro ricambiò quei piccoli baci e si godette le coccole di Sae sorridendo. Non nascose i suoi pensieri e anche senza parlare Sae percepì quanto era stata lunga e impegnativa la giornata per il ragazzo, ma era felice ora di trovarsi a casa sua a prendersi cura della donna che amava e della sua bambina. Quando la donna gli chiese del suo quaderno degli appunti, Mike sobbalzò rendendosi conto solo a quel punto che aveva lasciato il taccuino di Thresh sul tavolo. Il suo timore però non era rivolto al fatto che Sae potesse scoprirlo, quanto più al timore che Aurora potesse curiosarci dentro: non voleva spaventarla con quell'aspetto inquietante e quei disegni paurosi, era ancora una bambina. Mike si diede una rapida pulita alle mani sul camice da cucina per poi voltarsi verso Sae cercando di spiegarsi. Annuì col capo e quando fu vicino, le portò una mano sulla spalla mentre la invitava a sfogliare le pagine che interessavano a lui.
    *Carnovash mi aveva chiesto cosa mi turbasse, io gli ho fatto capire che avevo paura di non essere in grado di proteggere le persone che amo. Non mi chiese niente, dalla sua faccia sembrava aver capito qualcosa. Mi ha dato questo quaderno dicendomi che nessuno è un nemico o un alleato a prescindere, e che bisogna conoscere il potenziale di tutti. Ho capito più o meno di cosa si tratta ma mi domando come mai il professore abbia preso appunti su questa famosa squadra NERA.*
    Il ragazzo era curioso e non sembrava intimorito, anzi Sae percepì nel suo cuore uno spirito molto spontaneo. Non sospettava di Thresh, né lo giudicava, dal suo punto di vista aveva pensato che magari il professore gli stava consigliando di dedicarsi alle squadre speciali per lo studio, così avrebbe avuto libertà e potere per proteggere chiunque gli fosse a cuore. Un buon suggerimento, dal punto di vista di Mike, anche se significava puntare in alto. Sae però riuscì a scorgere nella mente del ragazzo l'immagine di lui in armatura oscura che si metteva davanti alla sua adorata insegnante per proteggerla da qualsiasi pericolo, ma il giovane scacciò quel pensiero scuotendo il capo. Non era un grande guerriero, non sognava né le battaglie né la guerra, l'agonismo che covava nel cuore era per lo sport, non di certo per la rabbia o per il sangue. Quel ragazzo era completamente diverso da Thresh, da Tarabas e da Banner. A quel punto suonò la sveglia che sancì la fine della cottura, Mike tornò subito ai fornelli facendo cenno a Sae di aspettare che fosse tutto pronto. Aveva organizzato una cena con i fiocchi e la sua insegnante non sarebbe rimasta delusa. Stando vicina a lui, Sae si sarebbe sentita molto al sicuro. Quella sensazione di essere osservata, in pericolo o facile preda di chissà quale mostruosità cosmica era completamente lontana. Forse Thresh si sbagliava: ciò che le serviva non era potere e conoscenza, ma amore e fiducia.
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    Dopo aver contattato Mike ed essere tornata a casa tranquilla per Aurora, Sae poté finalmente concedersi un pisolino: anche se rimettersi quei piercing le avrebbe stuzzicato qualche appetito, l'energia di Thresh era abbondantemente dentro di lei, per il momento era tutto sotto controllo. Poteva finalmente riposarsi, ma a causa di tutta l'energia in eccesso che aveva "dormire e basta" era un lusso che non poteva concedersi. Dormendo, avrebbe rivisto nuovamente il Guf più vivido che mai. Sembrava quasi che la stesse chiamando ma, ad un'attenta analisi, pareva piuttosto che stesse cercando di chiamare "chiunque". Forse il Guf cercava semplicemente aiuto da qualcuno e quel misterioso "amico" si era agganciato ad esso per poter raggiungere Sae come meglio poteva. Ancora non si spiegava perché proprio lei, però: che fosse davvero solo perché era "l'unica" a poterlo sentire? No, sembrava una risposta così banale. Mentre il Guf invocava aiuto, le enormi bare oscure decorate da statue bianche come l'avorio che lo circondavano si muovevano lentamente mantenendo un orbita costante. Era uno spettacolo tanto inquietante quanto affascinante, vedere forme umane così eleganti e ben scolpite in un luogo tanto alieno era disturbante ma dava anche una sensazione di sicurezza. Questo almeno fino a che Sae non iniziò a sentirsi osservata, e non erano quelle maledette mani scarlatte e i suoi occhi alieni a darle quella sensazione. Un brivido lungo la schiena che la fece tremare, come quando hai la sensazione di essere inseguito da qualcuno. Improvvisamente Sae vide le bare iniziare a muoversi al contrario, ma non erano nello stesso ordine... erano invertite. Che le stesse guardando attraverso... uno specchio? La sensazione di pericolo crebbe, fino a che un odorino delizioso non la svegliò, riportandola alla realtà. Sae aveva dormito un pò più del dovuto e dopo averla raggiunta, Mike era rimasto in disparte passando un pò di tempo con Aurora, per poi mettersi a cucinare. La donna avrebbe visto il ragazzo seguire delle ricette che aveva segnato su un libro, erano pagine molto consumate e segnate in più punti, segno che si era allenato parecchio in quel periodo per evitare di fare pastrocchi. Non era un grande cuoco, ma aveva preso molto sul serio l'idea di diventare un adulto responsabile, degno di essere amato, quindi non poteva comportarsi da inutile ragazzino. Era molto concentrato su quello che stava facendo, quindi non si sarebbe accorto di Sae fino a che la donna non si fosse fatta avanti. In mezzo a quelle deliziose percezioni culinarie, Sae avrebbe potuto notare che sul tavolo della cucina, vicino alle cose del ragazzo, c'era un taccuino degli appunti che di sicuro non apparteneva a Mike: dai teschi e dalle borchie di acciaio nero che lo contraddistinguevano, ma soprattutto dall'oscura energia che emanava, doveva essere qualcosa che gli aveva dato Thresh. Curiosando al suo interno, Sae avrebbe trovato degli appunti molto meticolosi su degli equipaggiamenti militari estremamente avanzati. Forse ne aveva visti alcuni durante uno dei dossier alla televisione in cui parlavano delle potenti e terrificanti armature belliche dell'Impero. Gli appunti su quel taccuino vertevano tutti verso una certa squadra NERA identificata come una delle forze d'élite dell'Impero, e sui vari potenziamenti che venivano eseguiti sui suoi membri come iniezioni di energia e trapianti di potere artificiali, metodi quasi barbarici per ottenere potere in maniera poco magica e molto dolorosa. Le armature indossate da quella forza d'attacco, disegnate dalla mano di Thresh, avevano un che di inquietante. Erano a dir poco mostruose.
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    CITAZIONE (White Raven @ 15/1/2024, 16:28) 
    Acquisti per Gabriel

    HF credits: 380

    • Cambio Occulto ( 65 HF)
    Da Geomanzia a GENJUTSU

    HF Credits rimanenti: 315

    Approvato.
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    Thresh non si lasciò disturbare dagli schiamazzi della donna, com'era prevedibile si stava concentrando soltanto su cosa doveva rispondergli ignorando del tutto invece cosa avrebbero dovuto fare assieme. Non era meravigliato, dopotutto se Sae avesse pensato fin dall'inizio a come sfruttare quella situazione, piuttosto che respingerla, probabilmente non sarebbero neanche arrivati a quel punto. Ma gli errori facevano parte del percorso: non poteva immaginare di stabilire un legame così forte con Nefertiti senza tutto quello che avevano passato assieme. Di sicuro il fato aveva in serbo per lui qualcosa di altrettanto degno anche per Sae. Quindi sorrise divertito lasciandosi spostare via dalla sua mano, restituendole il rosario senza pensarci troppo e dandole esattamente ciò di cui aveva bisogno. Ovviamente, però, lo avrebbe fatto a modo suo.
    Quindi abbiamo finito? Se sei soddisfatta, per me va bene...
    Parlò volutamente sibillino ma non fece attivamente nulla per fermarla. Forte degli ultimi eventi, Thresh non sentì il bisogno né di tenerla sulle spine, né tanto meno di rifiutare quella pacifica collaborazione, quindi senza troppe cerimonie allungò una mano all'interno della sua scura giacca per poi sfilare una si quelle inquietanti fiale. Il potere di quel liquido era davvero intenso e se non fosse stata già ampiamente appagata da Thresh fino a poco fa, di sicuro se ne sarebbe sentita immensamente attratta. Conservarlo in borsa era pericoloso, rischiava di diventare una tentazione come una merendina al cioccolato nello zaino di un golosone. Thresh però oltre a darle la fiala le mostrò anche nel palmo della stessa mano i piercing che le erano stati rimossi durante la loro... "sessione", e che ancora non erano stati rimessi al loro posto visto che il seno della donna era ancora gonfio.
    Non scordarti di rimetterli... se hai difficoltà, ti basterà chiamarmi. Se decidi di farlo... usa i tuoi poteri. Sono curioso di sentire quel richiamo...
    Pronunciò quella frase in maniera insolitamente poco viscida, sembrava quasi un innamorato che aspetta impaziente di ricevere una lettera dalla sua diletta. Sicuramente non un buon segno per Sae, ma se non altro poteva capire che Thresh aveva preso maledettamente sul serio il ruolo di protettore e guida in quella storia. Sae aveva giocato bene le sue carte, ma adesso doveva fare i conti con i premi che aveva guadagnato. A quel punto il grosso portone che bloccava quella stanza si aprì, permettendole finalmente di uscire. Quando la rete sul suo telefono tornò, trovò diversi tentativi di chiamata da parte di tutti i suoi conoscenti, tranne Mike che, ovviamente, le aveva scritto diversi messaggi domandandole dove fosse, come stava e dicendole che era impaziente di stare ancora con lei. Sae aveva passato una lunghissima giornata, come avrebbe deciso di concluderla?
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    Iceringer era pronto ad abbandonarsi all'orgasmo migliore che potesse sperare nell'ultimo periodo, godendosi quei corpi perfetti e quell'amore intenso che le sue streghe gli stavano concedendo, ignorando però completamente quanto quelle due potessero lasciarsi andare in una situazione del genere. Si stava rimettendo, era vero, ma risultava comunque estremamente debole e con un braccio in meno le sue possibilità si erano praticamente dimezzate. Una parte di lui avrebbe preferito di gran lunga procedere con calma, godendosi il momento in maniera romantica, ma d'altro canto sapeva quanto quelle due fossero particolari e di sicuro non avrebbe provato gli stessi sentimenti per qualcuno che non era tanto... beh, tanto "strega". Le amava anche per questo, e appena si sentì afferrare da quei corpi che gradualmente diventavano sempre più mostruosi, un impulso di mera autoconservazione lo portò ad irrigidirsi, mentre sgranava gli occhi e tratteneva il fiato. Durò solo un momento però, perché il dolce sapore dell'orgasmo di Syndra gli diede subito alla testa, e abbandonandolo alla lussuria più totale poté concentrarsi sulle forti spinte di Nariko che adesso lo stavano scopando in maniera a dir poco selvaggia, con quel corpo muscoloso che si abbatteva contro di lui e che istintivamente lo aveva fatto reagire. Anche se non aveva più nessun potere, Iceringer era ancora allenato alla perfezione, quindi fu facile rispondere colpo su colpo alle spinte di Nariko, generando un osceno applauso tra le loro carni che si univano con una forza tale da far tremare il letto e le pareti. Non poteva gridare, e probabilmente potendo non avrebbe neanche provato a respirare, tutto ciò che voleva era godere e farlo assieme a loro, gustandosi quei corpi mostruosi che per un nerd come lui non erano niente di cui preoccuparsi, ma anzi qualcosa da osannare. Erano ancora più belle in quello stato ma soprattutto... erano sue! Nonostante si fosse smarrito e avesse quasi perso ogni cosa, loro lo avevano cercato perché il legame che li univa era troppo forte. Lo capiva anche lui, come mai prima d'ora, e con quell'orgasmo si abbandonò completamente a loro. Nariko non sentì solo il caldo seme del suo amante scorrerle dentro, ma anche tutto il vigore del ragazzo, tutta la sua passione, la sua forza di volontà. Fu un orgasmo lungo, intenso, sembrava quasi che si stessero sfidando faccia a faccia e lui al limite delle sue possibilità gemeva lasciando godere Syndra e al tempo stesso infieriva nelle carni di Nariko come se stesse cercando di affondare quell'orgasmo il più possibile dentro di lei. Sentì i loro poteri vibrare, in particolare Syndra che lo afferrò con quella carne mostruosa quasi drogandolo, sembrava pronta a farlo suo nella maniera più magica e perversa possibile e in quel momento Iceringer si rese conto che non aveva nessuna regione per dubitare o esitare. Continuò a spingere con forza con i fianchi, allungando la mano buona sul ventre di Nariko afferrandola come poteva sfrigolando i polpastrelli contro quella muscolatura perfetta per tirarla verso di sé, per quanto gli fosse possibile, e nel mentre continuava a venire, senza sosta, eccitato, assuefatto da loro. Dava l'idea di star dando loro il permesso, come se avesse ascoltato le parole di Syndra, e stesse accettando quel perverso patto. Dovevano andare fino in fondo, proprio come stava facendo lui, godendo e venendo dentro la sua amata strega senza sosta, per farle sentire tutto il suo amore. Era nelle loro mani.
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    Fu insolito vederla così concentrata su di lui, senza interruzioni né frecciatine di sorta, dunque quella donna sapeva essere ragionevole quando voleva, e ben disposta ad assimilare. Thresh era certo che per Sae il quadro non fosse affatto completo, ma non importava: a lui interessava solamente che capisse quale stava diventando il suo ruolo in quella storia, ma soprattutto che non doveva perdere di vista il suo obbiettivo, altrimenti sarebbe diventata davvero una mera pedina degli eventi. Fu lui a rimanere in silenzio a quel punto, lasciando che Sae gli spiegasse cosa le passava per la resta, raccontandogli del modo in cui interagiva con quel misterioso "amico", di cosa considerava un problema e perché aveva paura di risolverlo. Thresh non la aggredì col suo fare saccente come al solito, portando piuttosto le mani dietro la schiena e sospirando, cercando di darle le giuste nozioni ma con fare pacato, così da non stuzzicare quell'odio naturale che Sae provava nei suoi confronti, e tenerla così quanto più lucida possibile.
    Mia cara Sae... il tuo problema è che vedi questo tuo "appetito" come una sorta di complotto nei tuoi confronti... stai cercando una big corpo, un politico, uno spirito maligno da incolpare, in modo che quando avrai il cito puntato contro di lui inizierai a sentirti meglio. Ma la realtà è che le cose sono molto più complicate di così...
    Si avvicinò a lei, scivolandole alle spalle con fare sibillino, afferrandole le spalle con le mani, non troppo forte da poterla manipolare ma con la giusta decisione per impedirle di allontanarsi. La lanterna, nel mentre, fluttuò davanti a lei, come se una mano invisibile stesse tenendo gli ultimi anelli della sua catena, facendola ciondolare davanti agli occhi della donna. Quella luce intensa le diede potere, e con le sue parole Thresh lo incanalò verso la mente della donna, così che potesse concentrarsi sulle immagini che stava cercando di rievocare in lei, non perché volesse leggerli ma perché voleva che Sae potesse riviverli.
    Il corpo reagisce agli stimoli... e gli stimoli stuzzicano la tua anima. Sono due cose legate a doppio filo. Magari in origine hai sentito una piccola fame, un prurito, il bisogno misterioso di qualcosa, ma adesso si è accumulato tutto. Hai scoperto un nuovo lato di te, più forte, più affamato, che vuole combattere per prendersi ciò che desidera. Hai trovato un nuovo potere, qualcosa che era dentro di te da sempre ma che nona hai mai sfruttato al meglio e ora vuole crescere, e per farlo hai bisogno di energia. Poi hai assaporato quella di un combattente, compresa anche la mia... hai provato delle sensazioni mai gustate prima, e ti sono piaciute... e chissà quante altre cose hai sperimentato che io non so.
    Mentre Thresh parlava, moltissime immagini e sensazioni si accavallavano nella mente di Sae: avrebbe sentito il piacere di quando si era ricongiunta in sogno con suo marito, di quanto era stato bello condividerlo con Banner, di quanto era stato liberatorio accettare Mike, avrebbe provato ancora la paura di ritrovarsi contro Lancillotto e la soddisfazione di portarlo finalmente dalla sua parte. Avrebbe provato il terrore di sentirsi rapita da quelle mani, o faccia a faccia con Fortinbras pronto a schiacciarla in qualsiasi momento, avrebbe provato di nuovo il dolore di quegli aghi che le corrompevano il seno e le bucavano i capezzoli, l'intenso dolore dei morsi di quel non morto e della sua verga, trasformati in piacere. A mente fredda, avrebbe dovuto rendersene conto: era come il calice di un blasfemo rituale che stava assaporando sulla sua pelle ogni cosa. Non era difficile immaginare come mai quell'appetito fosse così forte.
    Ma è vero... manca un tassello. Manca l'origine di tutto, la motivazione, il demiurgo. Oramai lo avrai capito: io non credo nel caso, quindi se ti interroghi sulla verità, sappi che io penso tu ti stia facendo la domanda corretta. Semplicemente... stai scegliendo il metodo meno efficiente e più noioso per farlo.
    Sbuffò di nuovo, lasciandola andare, riportandosi la lanterna al fianco per mettersi di nuovo davanti a lei, prima dandole le spalle e poi voltandosi lentamente verso la figura della donna, così minuta rispetto a lui ma... a dir poco irresistibile mentre se ne stava lì, tanto indifesa quanto determinata. Odiava quel suo lato di sé stesso... perché darsi tanto da fare per qualcosa che poteva prendere e basta con la forza? Era davvero uno zombie disturbato.
    Se quel prurito non si sazia... è perché non hai ancora trovato cosa davvero vuoi. Cosa davvero ti piace. Che tu ci creda o no, posso capirlo benissimo... sono molto più selettivo di quello che sembra. E non mi piace neanche insistere, quindi anche se penso che farti aiutare dal tuo personalissimo bimbo-nobile renderebbe tutto più facile, accetterò la sacralità del tuo grembo... finché avrai la forza per tenermi al guinzaglio, ovviamente.
    Si concesse una risatina, riferendosi al rosario che Sae aveva imparato ad usare tanto bene. Non lo avrebbe fermato, ma poteva tenerlo a bada e lui non avrebbe fatto niente per sabotare quella volontà, ecco la promessa. Ma quel discorso non era ancora finito.
    Ma sei fortunata... visto che come ti ho detto devi stare attenta alle mosse che fai, proteggerti è diventato a tutti gli effetti un mio dovere. E per proteggerti dovremo stare a stretto contatto.
    A quel punto il sorrisetto furbetto divenne malefico, e mostrò senza pensarci due volte i denti, come a volersi fare minaccioso. Sae avrebbe anche avuto la sensazione che quei denti fossero cambiati: quelli che un istante prima erano a tutti gli effetti normali, apparivano adesso come zanne affilate in una maniera illusoria e distorta, a dir poco inquietante.
    Ti assicuro che farò di tutto per proteggerti e tenerti al sicuro, e ovviamente anche a trovare una risposta alle tue domande. Lo faremo assieme... e ci divertiremo molto nel farlo. Metterò ogni mia risorsa a tua disposizione... ti assicuro che ho molti alleati interessanti. Ne sarai lieta...
    Thresh non ci stava girando per niente attorno: quello che le stava proponendo, o meglio dichiarando visto che Sae non aveva molta altra scelta, era che da quel momento in avanti sarebbero stati molto più a stretto contatto, avrebbero collaborato spalla a spalla e ogni occasione sarebbe stata preziosa per esplorare i suoi "appetiti". E non lo avrebbero fatto da soli. Thresh le avrebbe fatto conoscere ogni possibile alleato per poterla proteggere e ovviamente anche aiutarla ad esplorare quel nuovo lato di sé. Quell'aggiornamento del loro contratto non era ovviamente negoziabile, ma Sae aveva dimostrato più volte di sapergli rispondere a tono, quindi Thresh rimase in silenzio, piegandosi con la schiena verso di lei quasi come se le stesse chiedendo un bacio in risposta, attendendo una replica degna della sua nuova "amica".
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    La reazione di Sae era più che comprensibile, Thresh le aveva rivelato un segreto estremamente grande che probabilmente conoscevano in pochi, anzi sicuramente nessuno: Akira era considerato una figura leggendaria, rispettato come grande conoscitore di arti oscure ma di sicuro non fino a questo punto. Probabilmente, della sua "Vera" natura di Lanterna ne erano a conoscenza solo Thresh e suo fratello. Un'informazione tanto preziosa quanto pericolosa, Thresh non mentiva quando le diceva che si stava infilando dentro dei segreti incredibilmente oscuri. Al fine di assicurarsi che le emozioni e la paura non prendessero il sopravvento, Thresh decise di ponderare molto bene le prossime parole, e invece di rispondere subito alle domande di Sae cercò di darle un'idea di quando e come si erano successi gli eventi.
    Questi eventi risalgono a molto prima del soprannome con cui tutti lo conoscono, "Il Palazzo" è un nome che ha conquistato proprio grazie al furto che le "Lanterne" come me hanno subito da parte sua. Non che non fosse straordinario fin dall'inizio, anzi... credo che nessuno al di fuori di lui potesse compiere qualcosa del genere. In un certo senso è stato grande, unico, immenso. Per le Lanterne è stato come la venuta di Cristo, un vero e proprio messia, ma in questo caso il messia ci ha traditi, e ha tenuto tutto quel potere per sé. Il motivo... forse puoi capirlo tu. Per me è incomprensibile, ma tu sembri avere chiaro il perché qualcuno dovrebbe odiare una Lanterna...
    Nonostante il tono di sufficienza di Thresh, Sae poteva intuire facilmente le ragioni di Akira: quell'uomo non era certo un santo ma tutti lo ricordavano come un leader giusto, un governatore illuminato, certamente si era avvicinato alle Lanterne a caccia di potere, ma quando aveva capito cosa facevano e COSA volevano ottenere, li aveva traditi per il bene del mondo intero. A quel punto però, Thresh doveva ridimensionare il discorso, o rischiava di fuorviare completamente quella donna. Non le diede il tempo di fare altre domande, allargando leggermente le braccia per assicurarsi di avere tutta la sua attenzione.
    Akira era potente, ma solo un uomo, e in questo momento la sua anima giace in una fossa profonda dell'inferno... molto lontana dalle nostre grinfie. Quindi no, non penso che sia lui l'entità che ti parla, non avrebbe senso che non sia in grado di comunicare, no? Hai a che fare con qualcosa di più di un semplice uomo, ma che ovviamente per colpa di Akira non può "passare" come quasi ogni altra anima del Guf.
    Era giunto il momento di rispondere alla domanda di Sae: Perché Akira aveva sigillato il Guf? Thresh le diede un fianco, sollevando la sua lanterna in modo da proiettare con quelle fiamme verdi una forma sferica, che faceva da nucleo per una costruzione sospesa nel nulla simile ad una gigantesca prigione, senza senso a livello geometrico. Man mano che Thresh parlava, quel "Labirinto" si smontava pezzo per pezzo, venendo circondato da entità misteriose piene di occhi inquietanti.
    Fintanto che il Guf è libero, tutto ciò che si trova oltre Alagadda, oltre Altrove, può vedere in questo spazio. Può complottare, può scegliere le sue prede, e può decidere come servirsi del Guf.
    A quel punto le grosse bare di Akira spezzarono il legame tra gli occhi e il nucleo, ergendosi come una barriera intorno al Guf. La visione che Sae aveva ammirato con i suoi stessi occhi. Thresh non l'aveva visto quello spettacolo, ma aveva un'idea chiarissima di cosa fosse successo. Era evidente che Sae lo stava aiutando.
    L'intervento di Akira, però, ha accecato quegli occhi, ha distrutto i ponti, ha reso assetate le gole e affamati gli stomaci. Quella che prima era semplicemente una candida attesa, si è trasformata in incertezza. Dopo il suo tradimento, far passare le anime del Guf in questo mondo è diventato molto più difficile e... incerto. Un "Nobile" può incarnarsi in questo mondo grazie al legame tra le Lanterne e il Guf, ma adesso che questo legame è stato spezzato e rubato, è diventato tutto estremamente più casuale. Incerto. Capisci cosa sto cercando di dirti?
    A quel punto la proiezione scomparve, Thresh tornò a fissarla negli occhi e si avvicinò a lei, allargando un sorriso inquietante. A quel punto probabilmente Sae avrebbe dovuto intuire la serietà della situazione, e Thresh doveva dirle la cosa più importante in assoluto. Il suo tono di voce cambiò: fino a quel momento era stato serio, ma esaltato, quasi solenne. A quel punto invece sembrava quasi volerle confessare un segreto e Sae ebbe la sensazione di non star più parlando con uno storico o con un sacerdote, ma con il "vero" Thresh.
    Lo so che cosa stai pensando... "se aiuto questo pazzo, sarà la fine del mondo". Ma lascia che ti spieghi, non vorrei che tu fraintenda le mie intenzioni...
    Le portò la mano destra sulla spalla, gli occhi di quel mostro divennero molto, molto più inquietanti. Era come se Sae riuscisse finalmente a intravedere qualcosa della sua anima, ma era così distorta, folle e spaventosa che la ragione non riusciva ad avere la meglio sul timore.
    Se stai pensando che io voglia ristabilire lo status quo... ti sbagli di grosso. In realtà... quello che ha fatto Akira, a me sta benissimo. E non te lo sto dicendo a cuor leggero, ti sto confessando un mio segreto, sappilo. Se io invertissi il furto, se riportassi le cose come stavano, vedrei i miei figli trasformarsi in mostri, perdere la loro carne e il loro spirito, diventando gli avatar dei Nobili che li rivendicano. Vedrei i miei studenti diventare dei meri ingredienti per un disegno divino, schiavi e sostanza di qualcosa che non controllano. Se hai capito cosa ti ho insegnato fino a questo momento dovresti aver intuito: io non sono un servo devoto, io sono uno studioso, un conoscitore. Io servo le volontà che mi sono più consone, e non ho la minima intenzione di assecondare il caos allo stato puro. Ma come sai, non esisto solo io come Lanterna.
    Thresh fece una piccola pausa, per poi fare un passo indietro e lasciare a Sae un istante di respiro. La situazione si fece più calma.
    Ci sono Lanterne più "estremiste" di me, che non accettano ciò che Akira ha fatto, non hanno digerito questo "cambiamento" che a me invece sembra così pieno di potenziale. Vogliono soltanto ridare al Labirinto il suo vecchio potere e ora che è stato affamato per così tanto tempo, darà inizio ad un banchetto esagerato, che sfigurerà il mondo che conosci. Capisci perché ti dico che questo segreto non devi dirlo a nessuno? A nessuno Sae... non puoi fidarti di nessuno. Se un solo orecchio facesse la spia a mio fratello o ad altri come lui... farebbero di tutto pur di strapparti anche la più piccola informazione nella speranza di rompere quello che Akira ha creato. Non hai idea di che sarebbero disposti a fare a te... e a tutto ciò che ami. Il tuo piccolo senso di giustizia non resisterebbe un solo istante all'ombra di una lanterna meno pacata di me.
    A quel punto portò entrambe le braccia dietro la schiena, alzando il mento e gonfiando leggermente il petto, assumendo una posa marziale, quasi seria per uno come lui.
    Io credo nel cambiamento... nella curiosità, ma soprattutto nell'immenso potenziale che gli esseri viventi possono esprimere attraverso la loro volontà, espressa con i sentimenti più forti. Non ho nessun interesse nel trasformare questo mondo in una fattoria per incubi cosmici. Ma non significa che non ho intenzione di sfruttarli. E' grazie al potere che ho assimilato che posso aiutarti a trovare tuo marito, capisci? Non potevi incontrare una lanterna migliore, evidentemente. Tuttavia... il tuo "Amico" dall'altra parte ha bisogno di aiuto, e ha scelto noi due in qualche modo e per qualche motivo. Suppongo che neanche lui abbia interesse nel spezzare il sigillo di Akira, altrimenti non si sarebbe avvicinato a me, quindi forse sta cercando un modo per separarsi dagli altri per... uh... caspita, immagino ci sia un limita a quanto riesco a speculare.
    L'espressione di Thresh cambiò completamente, diventando pensierosa e sorpresa, alzando lo sguardo al cielo come se la sua mente fosse finita improvvisamente tra le nuvole.
    Sono a corto di cioccolata... non riesco a ragionare più di così. Questo tuo "Amico" è davvero un mistero anche per me...
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    Iniziava a sentire i propri sensi ottenebrarsi, come ubriaco, ma non perché stesse perdendo il fiato o le forze, anzi tutto il contrario! Prendeva gli ampi respiri che i movimenti di Syndra gli concedevano e accoglieva dentro di sé tutta l'energia che le streghe gli stavano donando, chi in un modo o nell'altro. Se sentiva il corpo sempre più leggero e la mente sempre più distante era perché limitarsi ad assecondare i propri muscoli e basta stava perdendo qualsiasi tipo di senso, perché la magia di quelle due perverse incantatrici lo aveva oramai completamente assorbito. Sentiva molto di più col suo sesto senso e con l'energia che non con il corpo, e questo lo trascinava a dimenticarsi i suoi limiti, e spingerli oltre. Non aveva più trucchetti da sfoggiare con la sua Aestus Estus, ma non ne sentì la mancanza perché Nariko e Syndra sembravano quasi volergli suggerire che non gli servivano strumenti strani, ma solamente la sua volontà. Non dubitò neanche un secondo di questo, e riprendendo da dove aveva iniziato, prese ad assecondare il movimento di Nariko, allungando la mano buona verso i suoi fianchi per poterla stringere come poteva, e guidarla verso di sé. La carne di Nariko era davvero irresistibile, e le dita del ragazzo sprofondavano in lei con istinto possessivo, geloso, voglioso di gustarla ancora. Poteva sentirla che si stringeva attorno a lui, intrappolandolo in una prigione carnale fatta di piacere, e dato che aveva sentito quei suoni così meravigliosamente osceni affondando dentro di lei con forza, volle ripetere l'esperimento ma con rinnovato vigore. Non aveva più il suo potere, ma aveva la sua energia! Lo dimostrava quel membro gonfio, impaziente, voglioso, il modo in cui aveva trasformato quelle faglie di energia in vene colme di piacere ne era la dimostrazione, quindi senza farsi scoraggiare dal fatto che doveva farne godere due assieme, Iceringer iniziò a spingere con vigore, scopando con decisione la strega sopra di lui mentre ad ogni affondo, ad ogni pulsione, un guizzo di energia spingeva verso di lei. Avrebbe sentito il suo ventre andare a fuoco, come se un ariete da sfondamento stesse cercando di abbattere il portone che lo separava da quella profonda e perversa carne, andando sempre più a fondo, sempre più forte, una forza della natura animata unicamente da quelle perverse streghe e il loro amore. Iceringer era indebolito, privato della sua specialità, ma restava comunque fortissimo, un vero campione, e tutto il suo vigore apparteneva a Nariko in quel momento. E se Nariko poteva godere della sua forza, Syndra avrebbe assaporato la sua perizia: anche se non aveva più a disposizione una mano extra per farsi valere, il ragazzo conosceva molto bene la giovane apprendista di Nariko, e sapeva dove colpire. La sua fica fradicia e grondante di miele stregato non gli bastò più, e mentre le labbra scioglievano quelle già tenerissime carni con baci perversi, la lingua scivolava sempre più verso l'alto fino a raggiungere il suo stretto buchino. La corolla di carne non fu un problema da oltrepassare, e la violò improvvisamente con la lingua, caricandola di energia proprio come aveva fatto con la sua verga. Forse non era all'altezza di un vero membro, ma Syndra avrebbe sentito quella lingua pulsare dentro di lei man mano che avanzava e allargava quel buchetto proibito, intenzionato a far salire il volume di quel già perverso canto. Non aveva paura, né rimostranze, era il suo modo per far capire alle due streghe che era pronto a sentire tutto il loro piacere e farlo suo, non dovevano trattenersi.
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    Il modo in cui Sae macinava informazioni per cercare di capire cosa stava succedendo era una calamita per le attenzioni di Thresh, che in quegli istanti doveva lottare ferocemente contro sé stesso: una parte di lui gli imponeva di frenarla, di infilarla dentro una delle sue macchine della tortura e seviziarla fino a che il suo cervello non avrebbe avuto modo di pensare a niente, frenandola e dando un controllo alle informazioni che poteva ottenere. Dall'altra però, c'era il suo cuore: se la voce della ragione e dei suoi piani malvagi gli dava la soluzione semplice e diretta, dall'altra il suo cuore gli suggeriva che, lasciandola fare, permettendole di coltivare quella ricerca, avrebbe assistito ad uno spettacolo molto più interessante. Più rischioso, ovviamente, ma Thresh non aveva paura di fallire, men che meno di ritrovarsi in difficoltà. No, non poteva ostacolarla, avrebbe infranto la sua promessa e soprattutto sarebbe andato contro ogni cosa in cui credeva. Un brivido di incertezza gli risalì la schiena a quel punto, un brivido così forte da essere doloroso... e irresistibile.
    L'arringa che seguì fu ancora più appagante: in un certo senso aveva rigirato completamente la frittata, mettendo all'angolo Thresh, in uno scacco che poco aveva di matto ma che sapeva decisamente di carte giocate bene. Thresh non riuscì a trattenere una risatina divertita a quel punto: lo stava praticamente obbligando a vuotare il sacco, e per di più doveva anche proteggerla dai possibili imprevisti, il tutto giocando la carta che lui stesso aveva sfruttato fino a quel momento: l'aveva promesso no? Quindi se lei doveva fidarsi... allora doveva anche affidarsi a lui. Dannata... mentre la malediva con uno sguardo intrigato, Thresh non poteva fare a meno di mordersi le labbra, tanto frustrato quanto compiaciuto. Oh Nefertiti avrebbe odiato quella situazione, ne era certo...

    Lo ammetto... sei brava a stringere il guinzaglio. Non mi sorprende che tu abbia resistito così a lungo, né che sia riuscita a guadagnarti il rispetto dei miei ragazzi... ma mi godrò comunque la vittoria... dopotutto hai deciso di affidarti a me. E stavolta non è solo perché sei obbligata...
    Mentre Thresh parlava, Sae gli aveva dato le spalle per poter recuperare i suoi vestiti. In un solo istante, sarebbe passata dal sentirlo distante e mellifluo, per poi percepirlo alle sue spalle, vicinissimo, che la copriva con la sua enorme stazza e le sussurrava l'ennesima promessa direttamente nell'orecchio.
    E a un certo punto... inizierà anche a piacerti...
    La possente mano destra di quel mostro si piantò sul suo ventre, non con violenza ma con una presa decisa, schiacciandolo quel tanto che bastava per sentire tutto il suo seme rimasto dentro di lei che grondava fuori copioso, ancora caldissimo, pregno di energia, qualcosa che le avrebbe fatto rivivere per un istante gli orgasmi intensi e le avrebbe fatto sentire la mancanza di quell'oscuro potere che fino a un attimo prima giaceva deliziosamente nel suo ventre. Non la trattenne però, lasciandola andare, concedendole spazio e la possibilità di rivestirsi, mentre lui le concedeva esattamente ciò che gli aveva chiesto, dandole la risposta agognata.
    Quando abbiamo mosso i primi passi in questo viaggio, non eravamo solo io e mio fratello... ma eravamo in tre.
    A quel punto, se Sae fosse riuscita a riprendersi dall'esperienza di intenso piacere, le sarebbe tornata in mente la foto che aveva trovato sia negli appunti di Banner che in quelli di Tarabas: quelle tre persone, giovani come dei studenti che immortalano un momento importante: il bugiardo, lo specchio e... il caduto.
    Non eravamo solo dei nuovi adepti: avevamo un grande potenziale, e volevamo esprimerlo. Ognuno di noi aveva motivazioni diversi e LUI... lui era forse il più motivato di tutti. Lui voleva costruire un regno immortale, dare forma a un impero. TUTTI lo ammiravamo perché il suo desiderio era immenso, grande, pieno di emozione, di forza di volontà, pieno di amore. Ma non ci aspettavamo che per ottenerlo ci avrebbe sottratto ogni cosa, e fino a che non è morto siamo stati come topi nascosti nelle fogne, in attesa di nuova luce per illuminare il nostro cammino. Ma il fatto che ora sia morto, non significa che ci abbia restituito cosa ci ha tolto, anzi... il fatto che se lo sia trascinato all'inferno ha reso la cosa ancora più complessa. Per colpa sua il Guf è sigillato, ad un livello che è a malapena percettibile per il Labirinto stesso, ed ha fatto suo tutto quel potere, usandolo come batteria per il suo obbiettivo assicurandosi però di tenerlo sempre sotto controllo. Grazie al potere che ci ha rubato, ha fondato il suo impero che ancora adesso mantiene in vita il suo nome.
    Fino a quel momento lo sguardo di Thresh si era tenuto alto, come se stesse fissando un punto vuoto del soffitto. Ma i suoi occhi non si muovevano, era come se stesse rievocando ricordi. Piacevoli, preziosi, tutt'altro che dolorosi. C'era perfino ammirazione nella sua voce, sebbene stesse parlando di una persona che gli aveva praticamente tolto tutto, o quasi. Al culmine di quella spiegazione, il non morto tornò a guardare Sae, pronunciando il nome del traditore, del caduto, l'uomo che aveva fondato la città oscura.
    ...Akira...
20828 replies since 14/1/2007
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