Sangue e Argento

x Exo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Era iniziato tutto con il vicinato che era diventato improvvisamente freddo e diffidente con lei. Il portinaio non flirtava più con lei, la signora del cortile si limitava a sorriderle per poi trovare una scusa e rintanarsi in casa. Perfino sua sorella la stava guardando torva tutte le mattine, facendole domande strane. Non riusciva a capire cosa stava succedendo, fin quando non andò a curiosare sulle ultime notizie del suo sito preferito. C'erano state delle vittime proprio lì nel suo quartiere e tutte portavano i segni di affilati canini nel collo. Il giornalista ci era andato giù pesante ed aveva insinuato molte cose strane. Adesso tutto aveva avuto un senso: i crocifissi come ciondolo tornati di moda, l'aglio appeso sui balconi e le porte di casa, il vecchietto depresso del palazzo che quando la vedeva alzava il collo rinsecchito tutto contento, carezzandoselo con fare invitante. Il drogato che chiedeva gli spicci a tutti ma evitava proprio lei. Infine la goccia che fece traboccare il vaso: il barista bono e giovane che non le sorrideva più come prima, che la guardava con diffidenza.
    No! Mario anche tu?
    Fece con aria affranta, non avrebbe ricevuto il suo bacio mattutino insieme al cappuccino! Frustrata e delusa decise di dare un taglio a quella faccenda. Doveva scoprire chi era il misterioso vampiro che stava mietendo vittime nel suo quartiere. Aveva invaso il suo territorio, non poteva lasciarlo banchettare in quel modo barbaro con la sua gente. Doveva fargli capire chi era che comandava in quel posto! Delineò un piano, riuscì a capire quale fosse la zona di caccia preferita del misterioso vampiro, era una piccola zona con case in fase di ristrutturazione, una via su cui dovevano passare per raggiungere la parte centrale del quartiere dove c'era la vita cittadina. Essendoci molte case vuote, nessuno avrebbe sentito urlare una ignara vittima. Quel maledetto vampiro poteva nascondersi fra i vicoli bui facilmente: era un ottimo territorio di caccia ed era lì che quella notte Hilda andò. Per l'occasione indossò una tuta attillata aderente nera per mimetizzarsi nel buio, stivali neri con tacco che arrivavano sotto al ginocchio. Se ne stava nascosta sdraiata sopra uno dei tetti di quelle case in fase di ristrutturazione, aveva seminato un vicolo con le sue insidiose cuspidi scarlatte nascoste nelle mura. Una tecnica che aveva affinato per renderle anche impercettibili anche a chi aveva abilità particolari. Quando il sospettato sarebbe passato da lì, sarebbe stato colpito più e più volte da quelle cuspidi. Doveva solo aspettare il momento giusto ed avrebbe ottenuto la sua vendetta.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Steel for Humans
    Silver for Monsters

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    14,931
    Location
    Dove vivono i poveri ricchi.

    Status
    Anonymous

    Il polpastrello di Edmond scivolò pigramente sul touchpad del portatile poggiato sulla scrivania. Nonostante i Cacciatori avessero un'estetica molto retrò ciò non significava che non fossero al passo coi tempi. Internet poteva essere una vera miniera d'oro se si guardava nei posti giusti e i siti più underground e bizzarri erano, sicuramente e paradossalmente, quelli più affidabili per tenersi informati delle scorribande di qualche mostriciattolo. Un vampiro in questo caso. Edmond aggiustò la guancia sulle nocche dell'altra mano che sosteneva il suo capo e per un attimo lasciò andare il touchpad per agguantare la tazza di liquido caldo fumante subito a sinistra dello schermo. Se la portò alla bocca per scaldarsi la gola nelle giornate eternamente fredde dell'isola britannica mentre i suoi occhi analizzavano minuziosamente le notizie scritte a caratteri rossi su un perfettamente abbinato sfondo nero. Era proprio come gli aveva riferito Mario, il suo contatto in quel quartiere, per telefono subito dopo essere riuscito ad analizzare i corpi di alcune vittime. Poche ferite sui corpi fatta eccezione per due piccoli forellini sul collo, il lavoro di un vampiro non solo affamato e incurante della legge ma anche incredibilmente professionale e per niente guidato dalla brama di sangue. L'articolo elaborava la notizia in modo particolarmente passionale intimando la popolazione del luogo a mettere in atto tutte le stupide precauzioni contro i membri della razza incriminata: aglio, rosari e addirittura acqua santa. Poggiò di nuovo la tazza sulla scrivania, sorridendo nel constatare come tali usanze fossero ancora così presenti nei tempi moderni dove i vampiri si erano evoluti al punto da non prendere neanche più fuoco alla luce del sole. Mario aveva seguitato a spiegare che una delle sospettate per quei continui attacchi fosse una vampira residente in quel quartiere, bellissima ma pur sempre una succhia sangue, quindi una creatura dalle "abitudini impreviste" come l'aveva definita lui. Aveva percepito nel suo tono un misto di disappunto e delusione, come se gli venisse difficile pensare che tale donna fosse capace di una strage simile soprattutto nello stesso posto in cui viveva. Sicuramente una colpevole troppo comoda per una serie di omicidi portati avanti con tale perizia. Mario aveva terminato la telefonata chiedendo il suo aiuto dato che iniziava a sentirsi in pericolo in presenza di quella donna e, soprattutto, continuamente osservato subito dopo il tramonto. Edmond aveva riagganciato pochi minuti prima di accendere il portatile ma non prima di averlo rincuorato e avvisato del suo imminente arrivo. Chiuse il sito di notizie folli per passare agilmente a quello per acquistare biglietti per un viaggio a Roma.

    ***

    Nel tardo pomeriggio aveva raggiunto Roma e qualche ora più tardi era nel bar di Mario a discutere i dettagli. Il giovane gli consegnò le foto delle vittime e gli indicò una locazione comune che delimitava l'ipotetico terreno di caccia dell'assassino: una zona priva di popolazione e piena di case in ristrutturazione provvista di uno snodo importante per giungere al centro del quartiere. In sintesi una zona isolata ma di obbligo passaggio. Astuto. Mario gli descrisse a grandi linee la vampira di cui sospettava e lo stato di panico che attanagliava le persone come se nel raggiungerlo, Edmond, non avesse effettivamente notato le decorazioni appese ad ogni porta e ad ogni collo. Arrivò addirittura a fantastica che ogni persona portasse con se un paletto di legno per precauzione.
    Sai benissimo che questa roba non funziona più da decenni. Lo ammonì Edmond quando i suoi occhi caddero sul rosario semi nascosto sotto la camicia del barista che sbuffò rassegnato e consapevole che quell'attrezzo non era altro che un palliativo per la sua preoccupazione, un'illusione di sicurezza che non sarebbe servita a nulla nel momento dell'attacco. Gli occhi ferini del Cacciatore notarono il cielo scurirsi ad indicare che la notte era vicina e con esso il momento di agire. Strinse la mano del giovane Mario prima di uscire ed avviarsi nel luogo segnato.
    Edmond indossava un completo diverso dal solito. Al posto della solita camicia comoda il suo torace era protetto da un corpetto di tessuto rinforzato e saldamente assicurato al suo corpo da una serie di strette cinte che arrivava fin su al collo coprendolo a mo di protezione per morsi mentre i pantaloni da combattimento neri erano sostenuti da una tozza cinta di pelle con fibbia decorata da una testa di lupo e chiusi alle caviglie da pesanti stivali del medesimo colore, apparentemente molto tosti e adatti a prendere a calci prede ferite. Il vestiario era totalmente ricoperto da un lungo cappotto nero dalle bizzarre ma eleganti spalline simili a piccole mantelline, stretto in vita da una spessa cinta. Le maniche rialzate mettevano in mostra una blanda protezione di pelle lavorata sul braccio destro mentre entrambe le mani erano ricoperte da strettissimi guanti di pelle nera. Prima di entrare nel territorio di caccia del vampiro e iniziare le sue indagini, Edmond sollevò una pesante sciarpa sul volto fin sopra al naso per poi indossare un cappello nero dalla tesa larga capace di celare il suo viso e la sua pelle pallida a qualsiasi osservatore fatta eccezione per i suoi occhi dorati. La sua Contender era in bella mostra sul fianco sinistro mentre una cinta in obliquo sul busto sorreggeva le fondine delle due fidate revolver entrambe rivolte sul torace. Il primo luogo dove andò a guardare fu proprio il vicolo dov'era stato trovato l'ultimo cadavere e ignaro della presenza di un'osservatrice lontana e di una trappola mosse lentamente passi pesanti verso la sua destinazione nella speranza di ritrovarsi davanti proprio l'assassino che stava cercando. Edmond sapeva che non era mai così facile ma in fondo era proprio quello il bello del suo lavoro. Annusò l'aria e fu proprio in quel momento che agganciò un odore nella zona... un'odore sporco ma non disgustoso... l'odore di una bellissima e pericolosa donna.

     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    I sensi di Hilda si attivarono quando percepì la presenza di qualcuno che si stava addentrando nel vicolo. Il misterioso tipo indossava un grande cappello che le impedì di vedere dall'alto che fosse armato fino ai denti. I suoi abiti scuri le fecero pensare che li indossasse per mimetizzarsi al buio, esattamente come aveva fatto lei. Era a piedi e si aggirava per il vicolo annusando l'aria cercando qualcuno, magari la sua prossima vittima. IL grosso cappello lo aveva messo probabilmente per nascondersi alle possibili telecamere che avrebbero messo per le indagini. Il suo atteggiamento non era quello di un ignaro passante, ed i poliziotti non giravano bardati in quel modo. Non poteva che essere il suo obbiettivo. Attese che fosse a metà della lunghezza del vicolo, poi attivò la sua trappola. Dal muro alle spalle del cacciatore partì la prima cuspide, silenziosa, sicuramente sarebbe andato a segno poiché inaspettata e troppo veloce per schivarla in tempo. Edmond avrebbe sentito un bruciore intenso che lo avrebbe deconcentrato ma subito dopo si sarebbe accorto che non aveva subito nessuna ferita. Lì nel punto colpito sarebbe apparso un cristallo violaceo che gli avrebbe reso difficile i movimenti. Insieme a quel fastidio avrebbe anche sentito chiaramente l'energia eromantica iniziare a circolare nel suo corpo. Quello lo poteva considerare un colpo di avvertimento che poi avviò l'innesco di tutte le altre cuspidi. Hilda ne aveva messi così tanti nascosti nelle mura, rivolti in varie direzioni, poiché sapeva che se avesse avuto a che fare con un vampiro abile e veloce ne avrebbe schivati molti. Se Edmond avesse provato a deviare quei colpi con le pistole, si sarebbe accorto che i suoi proiettili passavano attraverso di essi poiché erano fatti di energia. Se invece avesse provato a deviarli con il corpo, le cuspidi penetravano sul punto che veniva colpito. Affinando i sensi, Edmond avrebbe anche capito che l'odore di quelle armi insidiose avevano lo stesso odore della misteriosa donna che aveva già individuato. Hilda attese che l'uomo arrivasse ad avere almeno 7 cristalli sul corpo, e quando percepì che era pronto, si fece avanti. Atterrò davanti a lui, come una pantera che si stava avventando sulla sua preda, sorrise malefica ed attese quel delizioso momento in cui la riconoscevano come nemico e provavano ad attaccarla. Prima che lui potesse concludere il suo attacco, Hilda attivò la sua maledizione usando una tecnica particolare che avrebbe rotto tutti i cristalli sul corpo del cacciatore, aprendo dei misteriosi buchi che fecero disperdere quasi del tutto la sua energia.
    A cuccia, tesoro. Esordì lei leccandosi le labbra vittoriosa.
    Edmond avrebbe sentito chiaramente tutte le forze abbandonarlo, sicuro che sarebbe svenuto, ma non avvenne. I suoi sensi sarebbero stati vigili ma il suo corpo indebolito come mai aveva provato in vita sua. Riusciva a sentire, vedere e perfino annusare, ma il suo corpo non avrebbe risposto ai suoi comandi più semplici. Anche parlare sarebbe stato molto difficile, finendo per biascicare vocali e fare suoni sconnessi e incomprensibili. Una volta a terra, Hilda lo raggiunse afferrandolo per le bardature che aveva sul petto, lo sollevò di peso per metterlo con le spalle contro il muro.

    Hai proprio esagerato sai? Devo sculacciarti e insegnarti come si ci comporta nel territorio degli altri.
    Notò che aveva una strana fasciatura intorno al collo e la faccia coperta. Arricciò il naso infastidita e con la mano libera abbassò la sciarpa e strappò con una discreta violenza la cintura che gli copriva il collo. A quel punto notò il suo bel viso ed i suoi occhi dorati non proprio umani che le fecero credere di aver trovato il vampiro che cercava. Ghignò compiaciuta, lo trovava affascinante, ciò avrebbe reso tutto molto più interessante per lei. Durò però pochi secondi perché torno a guardarlo torva e minacciosa.
    Per colpa tua Mario mi guarda con disgusto! I suoi cappuccini adesso fanno schifo! Me la pagherai cara, non avresti dovuto uccidere tutte quelle persone nella mia zona! Mentre parlava i suoi canini si allungarono e si inspessirono sempre di più, con una mano gli afferrò la testa costringendolo a piegarlo di lato così da scoprire il collo. Lo bloccò contro il muro premendosi con tutto il corpo contro di lui, così che non scivolasse via proprio sul più bello. Lo morse senza aspettare un secondo di più. Voleva imprimergli addosso il suo marchio vampirico, così che sarebbe diventato il suo sottoposto, insinuandogli fin dentro l'anima che lei era il capobranco e doveva rispettare il suo volere. I canini iniettarono in lui quella sostanza naturale che aveva qualsiasi vampiro che schiavizzava chi veniva morso. Poi succhiò il suo sangue ed il sapore che invase la sua bocca inizialmente lo trovò più amaro del solito, poi iniziò a bruciare come se avesse appena mangiato il peperoncino più potente del pianeta. Solitamente quando si cibava riusciva a leggere qualche frammento di anima, vedeva dei ricordi significativi della vittima, veniva invasa da sentimenti forti che le davano alla testa come una potente droga. Con quell'uomo invece fu totalmente diverso, ebbe delle visioni da incubo, incomprensibili e confuse. Si staccò da lui velocemente, con ancora la bocca sporca di sangue esalò un gemito misto fra dolore e piacere. Lo lasciò cadere a terra mentre lei si portava le mani sulla testa per riprendere il controllo di sé. Barcollò all'indietro sentendo bruciare tutto l'esofago, i suoi sensi erano ottenebrati al punto che non riuscì nemmeno a "godere" del dolore che sentiva. Quando gli effetti si calmarono, fissò l'uomo a terra frastornata e confusa.
    Chi diamine sei tu?
    Non le era mai capitato di bere del sangue così strano in vita sua. Sentiva il sapore umano ma era contaminato da qualcosa di terribile.

    Ah già!
    Si corresse allargando le braccia e sbuffando: non poteva risponderle, non ancora. Frustrata dal suo insuccesso, si caricò l'uomo addosso, portandolo in braccio come se fosse una principessina in difficoltà, con la differenza che lui era troppo alto e massiccio per risultare elegante fra le sue braccia. Entrò in una di quelle case in fase di ristrutturazione, una di quelle quasi ultimate con i mobili ancora coperti dal celofan e varie scatole in attesa di essere aperte per il trasferimento. Lasciò cadere il corpo intorpidito di Edmond su un divano, il primo mobile comodo trovato nella casa sconosciuta. Si piegò su di lui e unì le labbra a quelle dell'uomo, ma non sarebbe stato un bacio sensuale o lascivo, Hilda stava dando un briciolo di energia all'uomo per permettergli almeno di parlare e pian piano recuperare le sue energie, ma con mooolta calma. Si mise in piedi davanti a lui, con una mano sul fianco e sospirò frustrata.

    Tu di sicuro non sei un dannato vampiro! Chi sei?
    Usò un tono abbastanza scocciato ed aggressivo, per fargli capire che se non l'avesse assecondata gli avrebbe fatto qualcosa di orribile. Adesso Edmond sarebbe stato in grado di parlare, magari non agevolmente come se fosse lucido, ma sarebbe stato abbastanza comprensibile.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Steel for Humans
    Silver for Monsters

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    14,931
    Location
    Dove vivono i poveri ricchi.

    Status
    Anonymous

    C'era troppo troppo silenzio per essere il terreno di caccia di un mostro e, a parte l'odore femminile che il suo naso aveva percepito, non c'era nessun'altra traccia che attirasse la sua attenzione. Aveva fatto centro al primo colpo? Che fosse proprio la donna da cui Mario lo aveva messo in guardia? Era anche lei una vampira ma non poteva dimenticare la reazione del ragazzo alle sue stesse accuse... non ci credeva neanche lui che potesse arrivare ad un tale livello di follia omicida. Poco importava, l'importante era trovarla e farle qualche domanda ma dal modo in cui confondeva la sua posizione era chiaro che lei lo stesse osservando e avesse tutto l'interesse di non essere beccata quindi non aveva a che fare con una sprovveduta. L'approccio migliore sarebbe stato quello di alzare la voce e provare a farsi sentire ma quando il Cacciatore decise di mettere in atto quel piano qualcosa di inaspettato lo interruppe, qualcosa che non si sarebbe mai immaginato: era nel bel mezzo di una trappola neanche mirata a lui. Il primo segno fu l'intenso bruciore dietro al collo anticipato da una sensazione simile alla puntura di un ago e quando l'uomo allungò una mano alle sue spalle nella zona colpita constatò la presenza di un oggetto solido al tatto liscio e dalla forma che ricordava un rozzo cristallo. Non era riuscito a percepirne la presenza segno che quella donna doveva aver preparato appositamente quell'attacco per essere il più silenzioso possibile.
    C-Cazzo... Sussurrò con una smorfia di disappunto quando i primi effetti del colpo iniziarono a palesarsi sotto forma di una leggera confusione mentale e nei movimenti stessi. Dovette aggiustare la posizione delle gambe anche solo per non finire in ginocchio e strizzare un paio di volte gli occhi per cercare di recuperare la lucidità mentre si portava la mano sulla fronte nel tentativo di far passare quella fastidiosa sensazione. Lo aveva drogato? Era il suo potere? Era forse quello il modo con cui cacciava e rendeva inermi le sue prede? Non si stupì dell'infamia di un vampiro che raramente affronta in prima persona le sue vittime ma si chiese seriamente a cosa servisse irrorare il corpo della propria vittima con energia eromantica se l'unico obiettivo era quello di divorarla. Nessuna delle vittime aveva sul corpo segni di stupro... quindi che senso aveva? Fu difficile anche solo elaborare quei pensieri e quindi fu altrettanto difficile prepararsi al resto di quella trappola che non si fece attendere. Il suo primo istinto fu quello di sollevare la mano sinistra per bloccare l'arrivo di uno di quei colpi ma quando esso gli attraversò il palmo trasformandosi in un altro cristallo era chiaro che non ci fosse una maniera rapida per difendersi da tutti quelli che seguirono. Edmond si limitò a piegare il capo verso il basso e proteggersi inutilmente con le braccia mentre ogni chiodo che si conficcava nel suo corpo aumentava la sua confusione e la sua eccitazione compensata solo dall'adrenalina e dalla concentrazione. Dopotutto non poteva cedere alla passione prima ancora di aver finito la propria caccia. In più era impossibile non notare che da ognuno di quei cristalli provenisse il medesimo odore che aveva percepito nella zona. Era forse quello il motivo per cui non riusciva ad identificarla? L'odore di quei cristalli lo aveva ingannato? Quando anche l'ultimo di essi si infilò nel suo corpo superando di gran lunga la quantità necessaria di sette per metterlo al tappeto, il Cacciatore allargò le braccia portando immediatamente la mano destra ad uno dei revolver sul torace pronto ad estrarlo. Oltre alla confusione e all'eccitazione quei cristalli non sembravano provocargli altri problemi, nulla che non potesse sopportare durante un combattimento.
    Ce ne hai messo di tempo, mostro.
    Quando Hilda si palesò di fronte a lui, quello fu il suo unico commento arrogante sotto la sciarpa che celava un sorrisetto inconsapevole di ciò che aveva effettivamente addosso. Strinse la presa sul calcio della revolver, pronto ad estrarlo in un duello alla mezzogiorno di fuoco. Sfortunatamente per lui la più rapida a sparare fu proprio la vampira che mediante il suo stesso potere mise in mostra la reale essenza di ognuno di quei cristalli: vere e proprie bombe risucchia energia. Le bastò un semplice gesto per farle detonare tutte insieme e ricoprire il suo intero corpo da bizzarri fori spirituali da cui la sua energia fluì all'esterno liberamente. Anche in quel caso il Cacciatore impiegò un secondo a realizzarne gli effetti ma quando il suo corpo registrò la totale assenza di energia le immagini che di fronte a lui erano state lucide e nitide per tutto il tempo divennero improvvisamente sfocate, i suoni divennero ovattati e gli odori indefiniti. Ogni fibra del suo corpo perse le proprie funzioni facendolo crollare a terra su un fianco come se ogni osso del suo corpo fosse diventato pura gelatina. I sensi impiegarono poco tempo a tornare operativi ma anche se era in grado di vedere, sentire o odorare non c'era modo che potesse reagire a quella condizione. Poteva pensare di muovere le gambe ma esse non lo facevano e lo stesso problema valeva per le braccia al punto che anche quel semplice vestiario gli sembrava pesante come un macigno.
    ...aaaazo... Riuscì solamente a biascicare a terra sentendo chiaramente le parole vittoriose della donna. Nella sua testa quell'imprecazione era riuscita perfettamente ma nella realtà un semplice "cazzo" aveva risuonato come il vagito di un bebè piagnone. Doveva muoversi, doveva muoversi, doveva muoversi... e lo fece ma tristemente non per merito proprio. La donna dimostrò una forza non indifferente a tirarlo su in quella maniera e quando lo mise al muro gridandogli addosso frasi senza senso, almeno per lui, l'unica risposta che ricevette furono frasi dal contenuto simile a "ma che cazzo stai dicendo puttana impazzita" trasformate però in simpatiche costruzioni di vocali e altre vocali che inutilmente cercava di sostituire le consonanti totalmente assenti. Non c'era modo che Hilda potesse comprendere il fatto che Edmond non avesse idea di ciò che stesse dicendo e che soprattutto stesse cercando di informarla che non era lui il vampiro a cui, evidentemente, entrambi stavano dando la caccia. Era troppo furiosa e sfogò quella furia prima sul vestiario che gli celava il viso e poi su quello che proteggeva il suo collo. Volle pensare che una volta così vicini si concesse il tempo per ammirare la bellezza che Mario gli aveva descritto ma in realtà era troppo confuso anche per riempirsi gli occhi della magnificenza della creatura rabbiosa di fronte a lui che puntò a fare ciò che ogni vampiro fa: mordergli il collo. Di nuovo il suo cervello gli intimò di muoversi, di levarsi da quella situazione ma era semplicemente impossibile per i suoi muscoli mettere in atto un comando così semplice. Quando Hilda si schiacciò su di lui, un istante prima di morderlo, Edmond si rese anche conto che i suoi pantaloni stavano disperatamente contenendo un erezione bestiale su cui la vampira si premette senza nessuna pietà affondando i canini nel collo senza che il Cacciatore opponesse la minima resistenza. Non era del succhiare il sangue che aveva paura ma di quello che fece un attimo prima. Gli era già capitato e la sensazione era quella di qualcosa che mette a soqquadro la tua anima per sostituirla con qualcosa di diverso e fastidioso, una personalità che di solito si identifica come lo schiavo del vampiro. Non c'era modo che potesse resistere a quella malia con un morso diretto ma la soddisfazione di vederla sputare il suo sangue viziato dall'argento non ebbe prezzo. Le avrebbe riso in faccia se non fosse stato paralizzato da testa a piedi e se lei non l'avesse improvvisamente mollato a terra facendolo ruzzolare come un sacco di patate senz'anima. Borbottò una smorfia di dolore roca e senza nessun significato ma già percepiva nella sua testa dei sussurri che gli confondevano ancora di più i sensi ma in maniera differente da come lo avevano fatto i cristalli. Se prima aveva avuto difficoltà a pensare che Hilda fosse bella ora il suo cervello si sforzava di farlo e addirittura lo faceva sentire in colpa per averla derisa mentalmente del suo strozzarsi con il suo sangue. Se non fosse stato paralizzato avrebbe percepito l'impulso di aiutarla e di scusarsi e ne era sicuro perchè anche da immobile, a terra, accartocciato in modo quasi umiliante, le sue sinapsi gli suggerivano di fare esattamente quello. Le rispose solamente con un movimento degli occhi a quella domanda improvvisa per poi grugnire nuovamente quando Hilda lo sollevò di peso per metterselo in spalla. Era così forte la sua signora. gli suggerì di nuovo il suo cervello ma ogni tentativo di riprodurre quel commento si risolse solamente in una serie di biascichii senza senso simili a quelli di un uomo pesantemente ubriaco. Non era chiaro dove volesse portarlo e anche quando lei lo poggiò su un divano ancora coperto di celofan gli fu difficile mettere a fuoco il posto, di certo una delle tante case abbandonate che... sgranò gli occhi nel sentire il contatto improvviso delle labbra della donna sulle proprie e anche se fu molto breve, fu sufficiente a far pulsare la sua ancora totalmente presente erezione che per tutto il tragitto sulle spalle di lei non aveva fatto altro che premersi su uno dei seni della vampira aggravando solamente la sua già disperata situazione. Quel bacio fu come un soffio vitale che fece tornare operative, anche se in modo minimo, alcune sue funzioni base come la comunicazione. Gli veniva ancora difficile parlare e la mancanza di energie non era l'unico motivo. Si sentiva mostruosamente eccitato.
    T-tu devi essere la v-vampira di cui mi ha parlato M-Mario... sono un Cacciatore e... mi c-chiamo... Tentò di fare resistenza all'immensa necessità di rivelarle tutta la verità. Non c'era motivo di mentirle e non doveva osare mentire alla sua bellissima signora quindi le avrebbe rivelato ogni minimo dettaglio della sua venuta. ... E-Edmond Dantes... s-sono qui per cacciare... un v-vampiro impazzito... p-pensavo fosse lei m-mia s-s-s... signora...
    Non riusciva a frenare la parlantina ma era indubbio che si stesse impegnando moltissimo per farlo. Di certo qualunque altro soggetto avrebbe parlato come un fiume in piena invece il Cacciatore di fronte a lei vomitava ogni parola come fosse un sasso pesantissimo che gli stava venendo forzatamente strappato dalla gola. Era indubbiamente sotto il suo controllo ma se Hilda avesse avuto anche solo una minima conoscenza di un Cacciatore avrebbe saputo della loro fortitudine mentale, l'incrollabile forza di volontà e... il piacere nel fare fuori bestie come lei.

     
    .
  5.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Hilda aveva sentito chiaramente durante il tragitto che il suo potere aveva agito sull'uomo. Conosceva benissimo gli effetti "afrodisiaci" che aveva il suo sangue sul prossimo, e di solito si divertiva un mondo con le vittime che trovava attraenti. In quel contesto però la sua perversione dovette passare in secondo piano, poiché le premeva di più scoprire chi fosse l'uomo. Dopo il bacio che gli diede un minimo di energia, lui sembrò recuperare ulteriormente il fascino che era stato ottenebrato fino a quel momento dagli influssi malefici del suo potere. Lo sguardo era più tagliente di prima ed il bozzo nei pantaloni ancora più evidente. Non era sicura di essere riuscita ad ammaliarlo con il suo morso, ma la voce rauca del cacciatore, la sua reticenza nel parlare, le fece intuire che invece aveva subito il suo influsso vampirico, nonostante non fosse riuscita a cibarsi di lui e della sua anima. C'era qualcosa nel suo sguardo e nella difficoltà di parlare che le fece intuire che non voleva essere davvero così collaborativo. Si stupì non poco nel sentirlo parlare di Mario, che a quanto pare lo aveva ingaggiato per intervenire nel quartiere e togliere di mezzo il vampiro. Le si spezzò il cuore nel venire a scoprire che lei era stata la prima sospettata per il suo barista preferito, e che voleva addirittura darla in pasto ad un cacciatore. Stava per lasciarsi andare ad una lagna infinita, ma quando si sentì chiamare "mia signora", le spuntò un ghigno malefico e compiaciuto sul viso. I suoi occhi le cascarono di nuovo sull'erezione, notando che la stava deconcentrando dalle domande che voleva fargli. Si mise a sedere su Edmond, sul suo bacino, come se lui non ci fosse sul mobile su cui era sdraiato. Portò le braccia sullo schienale, facendo cigolare la plastica contro la stoffa della sua tuta di pelle scura, con fare calmo e tranquillo, come se si stesse rilassando. Le piacque sentire la pressione dell'erezione che si premeva contro la sua vulva e le cosce, facendole intuire che lì sotto nascondeva molta più roba di quanto non sembrasse.
    Cacciatore? Credevo che vi foste estinti, che non ci fosse più nessun cacciatore al mondo.
    Affermò intrigata dalla scoperta. Si perse un momento nei suoi ricordi, facendo vagare lo sguardo verso il tetto. Nella sua lunghissima vita aveva sentito varie storie su di loro, e probabilmente era riuscita perfino ad ucciderne uno, in un lontanissimo passato. Quando i cacciatori furono numerosi avevano praticamente educato tutti i mostri a comportarsi bene, a non strafare. Erano stati considerati degli eroi dalla gente comune, e dei pericolosi sadici dai mostri. Chissà se Edmond sapesse che avevano dato un enorme contributo alla società odierna? Tornò a guardarlo più curiosa che mai, notando il suo arsenale ancora conservato nelle fondine. Sfilò via le sue armi ad una ad una, facendole cadere a terra con un tonfo sordo.

    Quindi conosci Mario eh? Accidenti! Non sono io il mostro che ha mietuto vittime, devi farglielo sapere.
    Gli disse picchiettando un dito contro il petto, notando che sentiva della muscolatura soda, allenata. Studiò i tratti del suo volto, ma era sicura di non averlo mai visto in città. Per assicurarsene gli tolse i capelli dal volto, e nel frattempo ancheggiò con i fianchi per premersi contro l'erezione mordendosi il labbro inferiore per resistere ancora un poco alla tentazione di tormentarlo.

    Non sei di queste parti, da dove vieni? E dimmi, cosa vuoi fare di quel vampiro che ha fatto un po troppi danni?
    Mentre gli poneva quelle domande fece saltare via i bottoni della sua camicia, usando le unghie, scoprendo gradualmente la pelle del suo petto. Non riusciva a crederci che aveva proprio un cacciatore fra le grinfie, che avrebbe potuto braccarla, catturarla e poi ucciderla. Quel pensiero le diede un brivido intenso, il senso di pericolo la eccitò, facendo indurire i suoi capezzoli che divennero visibili come due bottoncini sotto la stoffa. Non aveva trovato il vampiro che le stava rovinando la vita con il suo vicinato, ma forse aveva trovato qualcosa di molto più interessante.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Steel for Humans
    Silver for Monsters

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    14,931
    Location
    Dove vivono i poveri ricchi.

    Status
    Anonymous

    Ogni secondo in quel luogo insieme a lei metteva sempre più a fuoco il modo di pensare che la vampira gli aveva forzatamente inculcato nella testa. Le sue vecchie e spiacevoli esperienze lo avevano visto in parte resistere alla malia del morso di quelle creature al punto da riuscire a combattere attraverso l'impulso di arrendersi al suo "padrone" ma con Hilda si stava rivelando molto diverso. Era difficile delinearne i motivi ma quella donna era riuscita a far germogliare tra le sue sinapsi non solo il concetto di sottomissione ma anche l'incrollabile convinzione che lei fosse l'alfa assoluta, in ogni ambito gli potesse venire in mente e quello era un modo di pensare complicato da contrastare soprattutto in presenza della sua stessa, maledettamente bella, aguzzina. Era stata forse l'aggressività con cui l'aveva morso? Che lui sapesse l'intensità del morso non aveva mai influito sulla forza della malia quindi doveva essere qualcos'altro, qualcosa che rendeva Hilda una vampira unica nel suo genere. E di certo lo era, unica. Quel corpo era provvisto di curve pericolose tanto quanto lei, curve che avrebbe voluto mordere e leccare solamente per essere morso e punito ancora e ancora e ancora... strizzò gli occhi cercando di recuperare la lucidità invano perché anche se era riuscito ad accantonare quei pensieri, essi ancora sussurravano in un angolo della sua testa ricordandogli che lui era solo il cuscino dove la sua signora si sarebbe seduta per rilassarsi. Un pensiero bizzarro ma che fece pulsare di nuovo la sua erezione, perversamente contenta di una tale possibilità e soprattutto incredibilmente soddisfatta dal modo in cui Hilda la guardava e osservava il Cacciatore per intero. Il suo buonsenso gli gridava di agire, di saltare via da quel divano, prendere le sue pistole ed eliminare quella creatura il prima possibile ma come un novello Pinocchio che ignora i consigli del Grillo Parlante, Edmond iniziava a faticare a non ritenerla semplicemente la sua padrona, rimanendo quindi, docilmente, sdraiato su quel divano ancora indebolito da quell'attacco improvviso ed eccitato dall'eromanzia che gli scorreva in corpo.
    A-Aspet-UFF! Un pizzico di ribellione fece capolino quando la donna cominciò a concretizzare i suoi pensieri di poco prima. Non gli fu difficile anticipare le sue intenzioni di usarlo come un divanetto dalle sue movenze ma ciò che riuscì a fare nel tentativo di fermarla fu solo biascicare debolmente un timido e spaventato "Aspetta" che venne crudelmente troncato dalla pesantezza e la morbidezza del corpo di Hilda contro il suo bacino e più precisamente contro la sua esplosiva erezione che si ritrovò intrappolata e premuta in un tripudio di cosce e genitali femminili di cui quasi riusciva a delineare la forma soltanto attraverso il contatto col suo membro. Al momento dello "schiacciamento" l'intera muscolatura del Cacciatore si tese in risposta all'impatto per poi rilassarsi immediamente come a volersi abituare alla presenza della propria signora su di essa e nella testa dell'uomo iniziò a nascere un lieve senso di rabbia verso se stesso per aver anche solo pensato che Hilda potesse essere "pesante" su di lui e non che invece fosse il suo cazzo a non essere stato pronto ad accoglierla e farla stare il più comoda possibile. Si morse l'interno delle labbra inferiori per trattenere l'impulso di scusarsi con lei mentre le gambe tremavano martoriate dal piacere e dal dolore dei suoi gioielli schiacciati dal peso di un corpo intero. Ci pensò Hilda, però, a rompere il ghiaccio con un commento sulla sua "gente".
    Estinti m-mia signora? I C-Cacciatori sono ovunque...
    Si sentì in assoluto dovere di risponderle nonostante la vampira non sembrasse particolarmente interessata alle sue parole che di nuovo fluirono fuori forzatamente come se il Cacciatore avesse intenzione di proferire parole molto diverse nei confronti della donna. Lo sforzo era maggiore quando la definiva "sua signora" ma una dominatrice naturale come lei avrebbe potuto notare come la resistenza di Edmond si stesse facendo, anche se ancora molto presente, sempre più debole parola dopo parola al punto che quando Hilda allungò le mani sulle sue pistole per sfilarle e farle cadere a terra, il Cacciatore non sentì lo stesso spasmo muscolare che suggeriva una voglia latente di intervenire per fermarla. Non aveva bisogno di quelle pistole, soprattutto se mettevano in pericolo la sua bellissima signora.
    C-conosco Mario... è un m-mio informatore a R-Roma... mi ha indicato l-lei ma non credo fosse t-totalmente convinto che f-fosse la colpevole... a-aspetti!
    Cercò di risponderle ancora ma l'ultima parola guizzò fuori con un tono più acuto del normale e ora che Hilda poteva guardarlo meglio in volto avrebbe potuto ammirare i suoi tratti incredibilmente delicati, più simili a quelli di una preziosa bambola di porcellana decorati da occhi brillanti come perle dorate dalle pupille ferine e minacciose. Un volto sicuramente inquietante e bello allo stesso tempo ma che in quel momento era sporcato da un rossore intenso dovuto ai movimenti dei fianchi della donna che lo fecero nuovamente tendere rigido come una tavola da surf mentre strizzava gli occhi in preda alla disperazione di un piacere troppo intenso da gestire. Sentiva l'impulso di ringraziarla per quelle sensazioni così intense ma era ancora abbastanza lucido da risparmiarsi commenti troppo umilianti.
    S-Sono di Londra e sono qui per ammazzare q-quel vampiro...
    I suoi occhi dorati divennero affilati come rasoi a quelle parole come se in quella dichiarazione il Cacciatore stesse tentando di includere anche lei ma il dolce tocco della vampira sulla sua pelle era sufficiente a provocare intensi brividi su di essa. Hilda, però, gli aveva posto la domanda giusta, la domanda adatta a risvegliare, anche se per un breve attimo, l'uomo nascosto sotto la malia che lei gli aveva gettato addosso. L'uomo che era stato attaccato, morso, rapito, privato delle sue armi e ora tormentato da una creatura della notte fin troppo arrogante e piena di se.
    E dopo di lui sarai tu a morire brutta p-puttana...
    Vomitò quell'ultima frase con tutta la rabbia che il suo corpo riusciva a produrre, piegando il viso in una smorfia furiosa per poi fare i conti, immediatamente, con un improvviso e profondissimo senso di colpa che mutò la sua espressione in una molto più mansueta e quasi... in colpa. L'intensità del contraccolpo della malia era stata proporzionale all'intensità con cui era riuscito a ribellarsi da essa anche se solo per un breve istante. Il pensiero che fosse "pesante" su di lui lo aveva fatto sentire una brutta persona ma non era bastato a piegarlo a lei e neanche il piacere dei suoi fianchi sul suo membro era stato sufficiente ad umiliarlo con un ringraziamento. Ma insultarla... insultarla fu tutta un'altra cosa e le sue labbra si mossero quasi inconsciamente subito dopo la minaccia.
    M-mi scusi mia signora... n-non volevo... Quelle parole gli vennero strappate dalla gola dalla mano di un'ombra piegata su di lui. Si sentì soffocare quando il braccio gli finì in gola e fu doloroso quando afferrò quella frase così umiliante e la tirò fuori a forza ma scusarsi con lei... lo fece sentire immensamente soddisfatto con se stesso.

     
    .
  7.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Hilda continuava a fissare l'uomo per cercare di carpire informazioni sul suo stato. C'era qualcosa di diverso dal solito. Quando mordeva qualcuno e lo ammaliava, i loro occhi erano solitamente ottenebrati dalla sua malia, simili a quelli di un ubriaco. Edmond invece era altalenante, c'erano momenti in cui sembrava lucido ed altri in cui tornava ad essere mansueto. Erano piccoli momenti che le fecero capire che non doveva assolutamente sottovalutare la stamina di un cacciatore. Le rivelò che i cacciatori erano ovunque, forse nel tempo erano diventati più discreti, o meno appariscenti facendole credere che fossero diventati obsoleti. Intanto mentre assimilava quelle preziose informazioni notò che Edmond era proprio un gran bel bocconcino. I suoi occhi ferini la colpirono poiché erano in netto contrasto con la sua pelle giovane ed i lineamenti delicati. Se prima per un solo momento aveva pensato di lasciarlo andare, decise in quel istante che voleva averlo. Le riferì che era di Londra, confermando il sospetto che non fosse di quelle parti, era sicura che lo avrebbe notato se fosse stato di Roma. Tuttavia la amareggiò venire a sapere che le sue intenzioni erano state quelle di uccidere il vampiro incriminato. Stava per rispondergli che non doveva farlo, ma un lampo di lucidità attraversò gli occhi di Edmon, tirando fuori una rabbia intensa, una passione impossibile da ignorare. Hilda spalancò gli occhi sorpresa, ed anche un poco intimorita: non doveva abbassare la guardia mai per nessun istante. Doveva fare qualcosa o in breve tempo la malia sarebbe sparita. Gli afferrò il viso stringendo le dita sulle guance con decisione, ma Edmond non avrebbe visto un volto offeso in lei, era molto più inquietante. Era entusiasta, ma prepotente poiché in quel momento lui era in suo potere. Hilda aveva goduto della sua rabbia, esattamente come un sadico godeva del dolore della sua vittima.
    Allora è vero! I Cacciatori sono davvero spaventosi. Sento che non riesci ancora a muoverti, eppure sei riuscito per un attimo a tirare fuori il tuo odio.
    Ne voleva ancora, ma non si sarebbe accontentata di ricevere rabbia per via di una umiliante sconfitta, no, voleva che la odiasse profondamente, al punto da pensare che limitarsi ad ucciderla non lo avrebbe soddisfatto. Voleva fargli capire che quella notte lui non poteva fare niente, che era totalmente nelle sue mani, e glielo avrebbe impresso nel cervello nel modo più umiliante possibile. La mano che prima aveva fatto saltare via i bottoni della camicia, afferrò la stoffa con forza e denudò il suo torace totalmente. Hilda si morse il labbro inferiore deliziata dalla visione, e non ci mise molto a carezzarlo alternando polpastrelli e unghie, passando sui pettorali, sull'addome e poi sui capezzoli, afferrandone uno delicatamente fra le dita e pizzicarlo per farli inturgidire.

    Davvero uccideresti anche me? Ma io non sono una assassina, vivo in modo pacifico, lavoro e pago le tasse.
    Si sollevò con il bacino, liberando dal suo peso l'uomo, ma lo fece unicamente per scivolare verso il basso. Gli afferrò i pantaloni e senza tanti complimenti glieli slacciò e li abbassò sfilandoli via rudemente, per denudarlo completamente.

    Siete quindi solo dei razzisti? Simili al Ku Klux Klan? Volete epurare il mondo da tutto ciò che non è umano?
    Fece cadere i pantaloni a terra con tutte le sue cinture, lo fece con un gesto teatrale, poiché voleva mostrargli che poteva fargli tutto ciò che voleva e lui sarebbe rimasto impotente. Lo aveva denudato e non solo non poteva farci niente, ma il suo cervello avrebbe suggerito idee erotiche che avrebbero affamato ancora di più il suo sesso. Gli si avvicinò, facendo scorrere gli occhi sulla sua figura, per poi concentrarsi sull'erezione per ammirarne forme e colori. Fece scorrere le dita sulla sua coscia, andando verso la zona dell'inguine e ne carezzò i testicoli, scorrendo lungo l'asse per premerlo giocosamente contro il suo stesso addome.

    Oooh, questo non sembra ripieno solo del mio incantesimo. Dimmi la verità, vorresti mettermi carponi su questo divano e farmi pentire di averti eccitato?
    Portò la mano sulla zip della sua tuta, abbassandola totalmente, mostrandogli che la zip continuava il suo tragitto oltre il pube girando fin sopra le natiche, studiato per non doversi spogliare del tutto quando si doveva andare in bagno per esempio. Si lasciò guardare, voleva che la desiderasse, che il suo cervello venisse annebbiato del tutto dal suo desiderio carnale. I suoi arti erano ancora coperti dalla tuta, ma i suoi seni guizzarono fuori mostrando dei capezzoli rosati e scuri, il pube era totalmente glabro e le sue labbra vaginali non possedevano nemmeno un pelo. Sotto quella tuta Hilda non portava proprio nulla. Si posizionò con il bacino sul suo volto, rivolta verso il corpo di Edmond, così che potesse godersi il corpo della sua vittima, e magari farlo sperare in un 69 i piena regola. Lei però rimase con la schiena dritta, ed avvicinò il suo sesso alla bocca del cacciatore, ma non si posò su di lui con prepotenza, voleva tentarlo. Gli sarebbe bastato allungare la lingua per poterla saggiare e azzerare le distanze. Hilda però era curiosa di scoprire cosa avesse scelto di fare, e come lo avrebbe fatto.

    Oppure vorresti farti perdonare?
    Era un chiaro invito a darsi da fare, di gettarsi su quei petali di carne rosata che sapevano di donna. Edmond avrebbe notato che era già umida di umori che la rendevano lucida, facendo somigliare il suo sesso ad un dolce prelibato ripieno di crema alla fragola.
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Steel for Humans
    Silver for Monsters

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    14,931
    Location
    Dove vivono i poveri ricchi.

    Status
    Anonymous

    Quel morso lo stava facendo impazzire... o forse era la sua ostinazione a non volersi arrendere all'influenza vampirica di Hilda a mantenere il suo cervello in un perpetuo stato di confusione? Quando la mano della donna strinse il suo viso in seguito al suo breve momento di lucidità e odio, il suo corpo reagì in un modo che non si sarebbe mai aspettato. Un intenso calore avvampò sotto la pelle nivea concentrandosi maggiormente nel suo basso ventre dove i pantaloni in tessuto rinforzato cominciarono a soffrire la presenza sotto di essi. Era bastato quel semplice gesto ad eccitarlo al punto che i testicoli iniziarono a dolergli di fronte ai tuoi tentativi di trattenere la ruggente erezione. Scusarsi lo aveva soddisfatto ed essere afferrato in quel modo da Hilda lo aveva eccitato in modi che gli fecero ringraziare la paralisi che ancora lo teneva saldamente bloccato sul divano. Eppure lei non lo guardava intimorita ma lo fissava con gli occhi di qualcuno che non vedeva l'ora di subire altre scenate d'odio come quella di poco prima. La vampira sapeva benissimo di essere in totale controllo della situazione quindi minacce vuote non avevano alcun effetto su di lei se non gonfiarle ulteriormente l'ego e spingerla a fare ancora peggio. Normalmente un pensiero simile lo avrebbe preoccupato, lo avrebbe spinto a guardarsi intorno per trovare una soluzione che potesse tirarlo fuori ma non c'era spazio, davanti a lei, per desideri di fuga, non c'era spazio per strani piani che potessero ribaltare i ruoli perchè in fondo, molto in fondo (ma in risalita) sentiva di voler davvero vedere la sua signora fare ancora di peggio. L'espressione sadica di Hilda fece pulsare la sua virilità facendolo lamentare sotto le dita della donna che stringevano la parte bassa del suo volto e in risposta i suoi occhi si affilarono come quelli di una belva furente in risposta al suo commento. Avrebbe voluto risponderle a tono, avrebbe voluto dimenarsi e mostrare che non era un pupazzo con cui giocare ma l'unica cosa che riuscì a fare fu lanciarle quella rabbiosa occhiataccia che svanì non appena Hilda mise in mostra la determinazione di un vero alfa, strappando l'unica protezione per il suo torace che ora, totalmente nudo, era diventato preda facile per le dita affusolate della vampira che non persero tempo a toccare la pelle pallida e tesa del Cacciatore. Le sue membra tremarono in risposta al tocco alternato dei polpastrelli morbidi e delle unghie affilate e Hilda riuscì finalmente a strappare un gemito strozzato all'uomo quando le dita pizzicarono uno dei suoi capezzoli chiari che immediatamente reagì, insieme al compare, sollevandosi con la stessa energia con cui il suo membro avrebbe voluto innalzarsi da dentro i pantaloni.
    N-non prendermi in giro. S-sei una creatura disgustosa anche tu... lo sento. Sento quanto sei sporca...
    Approfittò della bocca finalmente libera e del fatto che la vampira si fosse sollevata da sopra lui per sibilarle rabbioso quelle parole, cercando in ogni modo di resistere, subito dopo, all'urgente necessità di scusarsi con lei e mostrarsi pateticamente mansueto come prima. Quell'impulso era stato così improvviso da averlo preso di sorpresa ma ora riusciva a riconoscere il suo arrivo e sopprimerlo prima del tempo. Hilda però non poteva sapere quante energie gli richiedesse compiere un'impresa simile quando avrebbe potuto semplicemente lasciarsi andare e divenire la puttana di quella vampira per chissà quanto tempo visto che sembrava l'unico suggerimento disponibile del suo cervello da quando la donna lo aveva gettato su quel divano.
    Come osi?! I Cacciatori puniscono coloro che lo meritano! La razza non impor- Fermati immediatamente!
    Quella maledetta donna era incontrollabile anche mentre le parlava! Se Hilda stava cercando di farlo sentire totalmente impotente ci stava riuscendo benissimo perché vedersi slacciare i pantaloni per poi sfilarli verso il basso senza la minima eleganza o sensualità fu solamente un gesto di puro potere. Desiderò poter muovere le gambe per renderle almeno il lavoro più difficoltoso ma, di nuovo, non riuscì a fare nulla per mettere fine a quella follia ritrovandosi in un attimo nudo come un verme di fronte a quella pazza.
    Ti ho detto di smetterla subito!
    Il suo viso rabbioso, gli occhi affilati e il tono iracondo cozzavano totalmente con la sua ora libera erezione. Nel momento in cui Hilda gli aveva sfilato i pantaloni era scattata fuori come una molla posizionandosi perpendicolare al corpo sdraiato come una meravigliosa colonna carnosa ricoperta da così tante venature gonfie e pulsanti da far temere che potesse esplodere da un momento all'altro. L'intera asta era leggermente più scura della pelle di Edmond come anche i testicoli totalmente privi anche della più timida peluria e, nonostante il Cacciatore non possedesse un briciolo di energia, sembrava emettere un potere tutto suo. Avrebbe potuto resistere al bisogno della sua mente di mettere insieme il suo cazzo e la vampira ma quello sarebbe stato possibile solamente se quest'ultima non avesse continuato a torturare il suo auto-controllo e così non fu. Erano sufficienti gli occhi di Hilda su di lui a far barcollare la sua ragione, a dipingere un'infinita moltitudine di situazioni dove la donna gridava il suo nome riempiendosi di quella carne turgida fino ad impazzire e vederla così decise nel denudarlo suggerì alla propria fantasia che forse anche la vampira avrebbe voluto assaggiare le proprie interiora. Quei pensieri avrebbero dovuto preoccuparlo ma i grossi testicoli non fecero altro che pulsare sotto il tocco delle mani di Hilda e il suo ano ebbe un sussulto alla remota possibilità.
    Dovresti ringraziare le tue stregonerie che mi tengono fermo su questo maledetto divano o saresti già faccia a terra a prendere il mio cazzo come la dannata puttana che sei!
    Vederla giocherellare col suo membro e sentirla punzecchiarlo erano sicuramente metodi infallibili per tenere in superficie la sua parte più lucida e meno mansueta. Le rispose rabbiosamente, a denti stretti con lo sguardo iniettato di sangue di una belva pronta ad attaccare ma per quanto potesse riempirla di insulti e fissarla in cagnesco era pur sempre sotto l'effetto della sua malia e di conseguenza non era assolutamente immune al suo fascino già reale e ora solamente amplificato dal morso vampirico. Nonostante fosse stato impegnato a gridarle addosso rimase estasiato da quel corpo nudo e da quel vestiario oscenamente adatto a sfogare qualunque pulsione sessuale in qualunque momento e i suoi occhi ferini non persero neanche un centimetro di quelle carni morbide e generose. Il suo membro pulsò dolorosamente segno che per quanto quella donna lo stesse facendo infuriare era totalmente assoggettato alla sua bellezza. Le sue labbra si mossero per intimarla di fermarsi nuovamente quando andò a posizionarsi con le cosce ai lati della sua testa ma la visione di quel sesso fu sufficiente a farlo salivare, obbligandolo a deglutire rumorosamente. Di nuovo il forte impulso di sottomissione tornò a farsi valere e a mettere in discussione le motivazioni della sua rabbia. Era la malia a provocare quei pensieri fastidiosi ma per quanto lo sapesse non riusciva a combatterla a differenza di quella di un normale vampiro. C'era qualcosa che la rendeva più forte, qualcosa che non riusciva a spiegare, qualcosa che frenò ogni suo desiderio di continuare ad odiarla. Il Cacciatore schiuse le labbra accumulando ogni briciolo di forza sul collo così che potesse sollevare la testa quel tanto che bastava per permettere alla lingua di guizzare fuori e piazzare su quelle labbra umide e gustose una piena leccata degna di un vero animale a cui ne seguì subito un'altra e un'altra ancora. Non era la strada giusta ma il sapore di Hilda era troppo inebriante per privarsene così presto e la consistenza del suo fiore così morbida da renderlo rapidamente impaziente. Quelle leccate divennero velocemente troppo poco e quando l'insoddisfazione crebbe al suo massimo, Edmond sibilò a denti stretti mentre le sue pupille tornarono ad affilarsi come quelle di un predatore. Raccolse le forze per schiacciare l'intero volto contro le carni di Hilda, inturgidendo la lingua per trasformarla in una vera e propria lancia che l'avrebbe penetrata il più a fondo possibile muovendosi abilmente dentro di lei alla ricerca di ogni punto sensibile da stimolare. Nella sua testa era difficile capire quale motivazione lo stesse trainando. L'odio per quella donna che voleva vedere piegarsi dal piacere? O l'insaziabile bisogno di soddisfare le voglie della sua signora? Era compito di Hilda decidere quale delle due parti continuare a far vivere e quale uccidere.

     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Lo sguardo di Edmond divenne via via sempre più lucido, ma per sua fortuna non era ancora in grado di muoversi. Cosa che le permise di godersi le reazioni dell'uomo al suo tocco, in netto contrasto con ciò che le stava dicendo. Non riuscì a resistere alla tentazione di ridere quando le disse che era una creatura disgustosa che era sporca.
    Ahahaha non hai idea di quanto, ma non come intendi tu, mio caro.
    Rispose facendogli un occhiolino di intesa, come se quei insulti per lei erano stati dei complimenti, facendolo forse irritare più di prima per via di quel comportamento frivolo.
    Ignorò tutte le proteste di Edmond, continuando a spogliarlo come se fosse stato un bambolotto, ridacchiando malefica e divertita ad ogni suo "smettila"! Più si irritava più Hilda si divertiva, sadica di quella rabbia che non faceva che crescere. Le dava un brivido intenso poiché era ben consapevole che più lo avrebbe fatto arrabbiare, più il pericolo sarebbe aumentato. Hilda non riusciva a resistere a quella sensazione che la eccitava sempre di più. Era ben consapevole degli effetti del suo potere sull'uomo, poiché le sue cuspidi scarlatte avevano l'influsso di un morso da vampiro, ma era anche alimentato dall'eromanzia e dall'energia delle lanterne che rendeva tutto irresistibile. Solitamente Hilda si prendeva più tempo per scherzare e giocare con la sua vittima, ma l'aggressività di Edmond le fece capire che aveva meno tempo del solito. Ecco perché era già sulla sua faccia ad aspettare una reazione da parte dell'uomo.

    Uh? Pensavo volessi riempirmi di piombo, se mi dici così, quasi quasi...
    Rise ancora con aria giocosa per fargli capire che non lo avrebbe fatto comunque, poiché lui era in suo potere, così come i suoi impulsi che agirono secondo la mostruosa fame che gli aveva messo addosso. La sua risata venne smorzata dal tocco della sua lingua bollente contro le sue carni, e ne rimase anche piacevolmente sorpresa, dato che non si aspettò una tale passione da parte sua. Visto che era abbastanza lucido da minacciarla, pensò che probabilmente l'avrebbe morsa, o che avrebbe serrato le labbra per non darle soddisfazione. Invece quella bocca affamata su di lei le mozzò il respiro, dandole un'emozione inaspettata. Gemette rumorosamente, sollevando il viso verso l'alto mentre con il bacino si abbassò così da spalmare ben bene il suo sesso contro la sua bocca, soffocandolo con le sue natiche.

    Ooh Edmond, quanta passione! OOOh sìì, la tua lingua mi fa impazzire!
    Ogni tanto ancheggiava con i fianchi così da far sgusciare la sua lingua bollente nei punti che le piacevano di più, o per aiutarlo ad affondare di più dentro di lei. Hilda si godette il suo trattamento, affamandosi sempre di più di piacere, ubriacandosi al punto che la schiena le crollò in avanti. Poggiò le mani ai lati del corpo di Edmond e tornò a fissare l'erezione davanti a lei che divenne incredibilmente golosa ai suoi occhi. Si abbassò ancora di più con la schiena, facendo sentire ad Edmond il suo enorme seno che si posava contro il suo ventre, morbidissimo e vellutato. Avrebbe poi sentito il suo fiato caldo contro la cappella, e poi senza tanti complimenti la sua lingua che si posò contro di essa, per poi scorrere lungo tutta la lunghezza. Hilda si mostrò affamata almeno quanto lui, afferrandolo con una mano per sollevare quella verga ormai diventata marmorea e indirizzarla alla sua bocca. La sua lingua da vampiro si allungò circondando la sua carne in una perversa spirale, che massaggiò la carne del cacciatore con perizia intrappolandolo nella sua bocca dove si divertì a succhiarlo, a giocherellarci con la lingua. Mugugnando sempre più arrapata, lo fece scivolare in profondità nella gola, fino a schiacciare il naso contro i testicoli soffocandosi con la sua mole. L'assenza di peluria avrebbe fatto colare la saliva verso lo scroto, che lucido e arrossato, attirò l'attenzione della vampira. Abbandonò la sua verga unicamente per lambire con la sua lingua mostruosa quella sacca liscia e deliziosa, circondandola per poi far sgusciare la lingua sul perineo, ed accorgersi che anche lì era senza peli. Quel piccolo dettaglio mandò nel suo cervello immagini oscene che voleva verificare subito. Gli afferrò le cosce prima allargandole e poi sollevandogliele in modo che curvasse la schiena, con il bacino che andava verso l'alto. Il cazzo di Edmond scivolò fra le enormi tette di Hilda, mentre lei si fermò un solo momento per ammirare tutto l'apparato dell'uomo e quella piega di pelle che disegnava una riga che andava fino all'ano dall'aspetto immacolato.

    Delizioso, amo gli uomini che si curano così tanto.
    Si leccò le labbra ingolosita da quell'aspetto così fresco. La sua lingua scivolò sul perineo e poi carezzò la corolla di carne, violandola poco dopo senza tanti complimenti. A quella sensazione la clitoride pulsò e si indurì, diventando molto più facile da trovare per la bocca del cacciatore.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Steel for Humans
    Silver for Monsters

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    14,931
    Location
    Dove vivono i poveri ricchi.

    Status
    Anonymous

    Quella vampira era schifosamente dolce lì sotto ed era sicuro che Hilda fosse perfettamente pronta ad incassare la sua esplosiva passione ma percepirla tendersi sotto il tocco della sua lingua e rispondere ad essa con un gemito rumoroso e osceno fu sufficiente a riempirlo d'orgoglio, il medesimo orgoglio che potrebbe provare uno schiavo che soddisfa alla perfezione la sua padrona. Non esattamente il tipo di emozione che era solito ricercare ma l'unica che il suo cervello era in grado di elaborare in risposta ad un verso tanto vergognoso da parte della donna. Cercò di risponderle, cercò di tirare fuori un minimo di dignità prendendosi quella piccola vittoria su di lei e gli sarebbe stato sufficiente ritirare dentro la bocca la lingua per lasciar fluire le parole all'esterno ma quella lurida donna fu molto più rapida di lui a prendersi ciò che desiderava e lo fece soffocandoo ogni tipo di discussione tra le carni del suo sesso e del suo didietro pieno come un paio di mappamondi messi uno di fianco all'altro. Un attimo prima faticava a raggiungere il suo frutto e l'attimo non riusciva a levarselo più dalla bocca insieme al peso di tutto quel ben di Dio che lo privava parzialmente dell'aria necessaria a non morire asfissiato. L'impulso di ribellarsi venne prepotentemente soppresso in favore del suo bisogno crescente di leccare e penetrare il sesso della sua signora con sempre maggior trasporto beandosi della sua voce e dei versi che riusciva a strapparle solamente memorizzando i punti dove risultava più sensibile seguendo i movimenti dei suoi fianchi. Sembrava che attraverso il suo stesso egoismo si stesse divertendo ad "insegnare" ad Edmond dove mirare per farla godere e gridare ancora più forte e ben presto Hilda si sarebbe resa conto che il Cacciatore era uno studente molto brillante, soprattutto in quel campo. L'unico difetto di quella situazione? Vedeva solamente nero. Aveva dovuto serrare gli occhi un attimo prima dell'impatto del culone di Hilda sul suo volto e ora quest'ultimo gli impediva di vedere oltre quelle giunoniche chiappe obbligandolo a tenere gli occhi chiusi concentrandosi solamente sul suo compito e amplificando l'efficacia di ogni altro senso. Secondo dopo secondo i versi e i gemiti di Hilda iniziarono a penetrargli nella testa come veri e propri complimenti per il suo operato, invogliandolo a fare sempre di più e sempre meglio dimenticandosi molto velocemente della rabbia di poco prima. Persino il suo olfatto si affinò permettendogli di inebriarsi con la fragranza pungente e dolce del sesso della vampira che riempiva ormai la sua bocca con un sapore altrettanto esotico e che difficilmente avrebbe dimenticato negli anni a venire. Il tatto si sensibilizzò al punto che la sua pelle si tese e tremò al tocco dei grossi seni della donna contro il suo ventre percependo chiaramente i capezzoli turgidi "pungergli" gli addominali duri come una tavola di legno. Impiegò qualche attimo a realizzare che la sua foga e le sue abilità con la lingua dovevano averla obbligata a piegarsi in avanti, su di lui, e quel pensiero lo inorgoglì abbastanza da intensificare la foga con cui penetrava e faceva vorticare la lingua nelle interiora del suo sesso. Quello a cui non pensò fu che piegandosi Hilda non aveva fatto altro che avvicinarsi al suo membro così brutalmente eretto che ogni ulteriore pulsazione risultava in una scaricare di piacere e dolore in tutto il suo basso ventre. Se non avesse avuto la bocca piena delle grazie della donna si sarebbe lamentato del modo in cui la sua verga stava venendo trascurata ma quando il semplice respiro di Hilda sfiorò la sua cappella pregò di avere un momento libero per poterla implorare di non farlo. Purtroppo quelle preghiere si tramutarono solamente in mugugni soffocati e tremori impazienti delle sue gambe dai muscoli tesi e pronti ad incassare ciò che stava per arrivare... ma era impossibile essere pronti. L'Eromanzia della vampira scorreva così profondamente nei suoi circuiti energetici che quando la lingua di essa posò una volgare leccata sul suo glande, il Cacciatore emise un gemito strozzato e lamentoso da sotto di lei, un gemito lungo e a tratti simile al lamento di un uomo in agonia. Eppure non riusciva a smettere di divorare il suo sesso e anche quando Hilda leccò il suo cazzo non prima di averlo saldamente afferrato con una mano, il Cacciatore si lasciò andare ad un nuovo gemito che a fatica trovò la strada per uscire da quel tripudio di carni morbide e gustose. Quella situazione era troppo caotica e troppo piacevole per riflettere e per trovare una soluzione e ancora più problematica per cercare di mantenere un certo grado di lucidità ed era sicuro che Hilda ne fosse assolutamente consapevole. Non riusciva a più a vedere nulla, non riusciva più ad avere il controllo di nulla e tutto ciò che riusciva a fare era godere e godere quindi... era davvero così negativo? Doveva combattere e rimanere sveglio... ma doveva anche leccare la sua signora e farla gemere così che lei avesse potuto fare lo stesso con lui. Con quella confusione in testa Edmond fu ancora più vulnerabile all'assalto della vampira che avvolse la sua intera lingua in una spirale intorno alla sua verga, torturandola e succhiandola senza ritegno fino a spingerla fin nelle profondità della sua gola, fino a toccare la base del suo pube e obbligarlo a sviolinate di piacere tra le sue natiche e gemiti così rumorosi da poter essere paragonati a grida disperate. Sperò di potersi riposare, di poter riprendere fiato a quel punto ma non aveva fatto i conti con l'eccitazione galoppante di quella donna che non ebbe intenzione di lasciargli neanche un momento per recuperare. Squittì pateticamente quando la lingua coccolò il suo scroto passando come una fastidiosa serpe a stuzzicare il suo perineo sensibile. Quella stimolazione fu sufficiente a bagnare di pre-sperma il suo glande e far colare goccioline cristalline di liquido lungo tutta la lunghezza mentre l'uomo sfogava tutto il suo piacere con lamenti vergognosi che sarebbero stata musica per le orecchie della vampira. Era completamente in balia di quella strega e della sua incontrollabile foga ma questo non alleviò lo stupore di sentirsi prima afferrare e allargare le cosce e subito dopo tirare prima verso il basso e poi sollevare il bacino verso l'alto. Quel gesto improvviso fece scivolare la sua verga tra i seni gonfi di Hilda e fece mugugnare sorpreso il Cacciatore che per un breve attimo, durante quella traslazione, ebbe la bocca libera per poter parlare.
    A-aspetti... mia s-signor-mmmfffff!!!
    Il tono di voce affannato e il volto arrossato vennero prontamente schiacciati di nuovo tra le natiche di Hilda che non appena violò con la lingua l'ano dell'uomo ricevette in dono un gemito acuto e improvviso soffocato dalle sue carni. Come a volerla ringraziare, Edmond riprese immediatamente a leccare e stimolare il suo fiore mentre la sua corolla si strizzava timidamente sotto le attenzioni della donna che tra i seni avrebbe iniziato a percepire la verga cominciare a pulsare con sempre maggiore intensità, rilasciando delicati fiotti di pre-sperma che andarono a depositarsi proprio sul corpo dell'uomo sottostante data la posizione. Quella stimolazione si stava rivelando molto fruttuosa e non era difficile comprendere che l'uomo sarebbe giunto molto rapidamente all'orgasmo se la vampira avesse deciso di torturare il suo ano in modi più "invasivi" ma questo non fermò Edmond dal portare avanti il suo compito, aggiustando testa e collo per poter raggiungere con la lingua il clitoride gonfio e turgido, prima leccandolo con gusto per poi cercare di accoglierlo voracemente tra le labbra, strizzandolo il più intensamente possibile. Iniziava a dimenticare il suo spirito ribelle e la paura che un possibile orgasmo lo avrebbe portato a cedere totalmente alla malia di Hilda iniziò a trasformarsi in una speranza.

     
    .
  11.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Fu una totale delizia per Hilda percepire la rabbia del cacciatore sciogliersi nei brividi del piacere. Sentiva la sua voce che vibrava direttamente fra le sue carni eccitate, che tentava di sembrare rabbioso, ma dal modo in cui respirava e annaspava aria, era evidente che gli stava piacendo da impazzire. Lo sentiva da quanto diventò durissimo nella sua bocca, da come gli tremavano le gambe che teneva saldamente. Più di tutto la deliziò quel squittio di piacere quando arrivò al suo ano. Forse non si era aspettato che Hilda potesse arrivare a tanto, o forse semplicemente era un suo punto debole, dopotutto era senza un pelo in quelle zone. Poteva benissimo essere a causa di "abitudini" perverse che aveva. Lo intuì da come aveva risposto, ricambiando con lo stesso ardore con la lingua sulle sue carni femminili. Quel dannato ci sapeva fare, la stava ubriacando totalmente di piacere, al punto che Hilda circondò le sue braccia attorno al busto dell'uomo, stringendolo a sé con più forza, finendo per strizzare il suo membro fra i suoi seni, mentre con la bocca la donna si fece più invadente, più avida. Aveva sentito con il tatto che stava già perdendo le prime gocce di presperma che lubrificavano i seni, facendolo scivolare molto meglio fra le use enormi mammelle, a cui non serviva l'aiuto delle mani per rendere quella stretta una vera e propria "spagnola". Le gambe di lui ciondolarono sulle spalle della vampira, mentre anche lei affondava nella zona più intima dell'uomo. Il mento gli massaggiava la zona perineale, le labbra cullavano la corolla di carne, e la lingua invece affondò dentro di lui, sempre più affondo, inondandolo di saliva così che lo potesse lubrificare a dovere. Continuò in quel modo sentendo già i primi sintomi di un orgasmo: il piacere che cresceva e diventava più acuto, bollente. La clitoride che pulsava forsennatamente, e la voglia insana di sentirlo sempre più infondo dentro di lei. Quel bisogno di venire, si sarebbe riversato anche in lui, poiché durante quell'atto Hilda non si rendeva conto di infondere energia eromantica nel proprio amante. Non lo faceva di proposito, infatti non era una sorta di "attacco" mirato, era più simile ad un calore graduale crescente, che avrebbe reso entrambi più recettivi, più sensibili e soprattutto più eccitati che mai. I fianchi di Hilda ogni tanto si sollevavano per permettergli di respirare e non svenire proprio sul più bello, e subito dopo tornava a cercare la sua lingua, a spalmarsi contro la sua faccia con passione. Quei movimenti non facevano che far sfregare le tettone contro il membro dell'uomo, e la sua lingua che entrava ed usciva imitando un amplesso. Voleva venire, e voleva farlo proprio mentre anche lui le avrebbe donato il suo primo getto di seme.
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Steel for Humans
    Silver for Monsters

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    14,931
    Location
    Dove vivono i poveri ricchi.

    Status
    Anonymous

    Hilda lo stava trattando come un vero e proprio bambolotto tra le sue braccia e quel pensiero lo stava facendo infuriare. Com'era finito a gambe all'aria a farsi usare da quella sporca puttana dai denti a punta e perché più ci pensava e più gli diventava duro?! Non c'era verso che riuscisse a proiettare la sua rabbia verso una soluzione alla sua condizione e non c'era modo che tutto l'astio del mondo potesse permettergli di muoversi e ribaltare la situazione. Al contrario, più si incazzava, più figurava nella testa la posizione umiliante in cui si trovava e la furia cresceva, più il suo cervello gli consigliava soltanto di avventarsi con maggior passione sulle carni dolci e bisognose della sua signora. Aveva forse qualche problema? Niente che Hilda non potesse risolvere, doveva soltanto leccare per bene, doveva soltanto farla godere e soddisfarla e la sua padrona avrebbe risolto qualsiasi impiccio, avrebbe sciolto qualunque nodo e soprattutto lo avrebbe fatto godere come la troietta che era. In una posizione più comoda si sarebbe tirato due schiaffi per recuperare la lucidità necessaria a comprendere che quei pensieri erano solo artefatti della malia di quella creatura ma mentre quest'ultima affondava la sua meravigliosa e lunghissima lingua nel suo ano, pistonandolo con quella propaggine di certo non molto grande ma sicuramente invadente, e il suo cazzo giaceva doloramente eretto tra quei seni giunonici anche per una mente forte come quella di un Cacciatore era un'impresa impossibile non precipitare sempre più nel baratro. Ogni verso che emetteva, ogni gemito o spasmo del suo corpo non facevano altro che far crescere le voglie di quella donna, la sua soddisfazione per, ironia della sorte, la caccia andata a buon fine e più la lussuria di Hilda lievitava più lei si faceva aggressiva e libidinosa e più lei si avventava su di lui e sul suo corpo più Edmond godeva in modi che annebbiavano sempre di più il suo giudizio e il suo buonsenso. Ora che ci pensava... ne aveva ancora davvero? Quell'oscuro angolo del suo cervello ancora in grado di elaborare pensieri che non fossero diretti alla grandezza e alla bellezza di Hilda era fin troppo minuscolo e isolato per contare più qualcosa nel controllo delle decisioni dell'uomo e di fatti, quando Hilda lo strinse a lui come un pupazzone tenuto a testa in giù non pensò minimamente all'umiliazione, alla rabbia, al bisogno di liberarsi e scopare a sangue quella donna, al vampiro che era venuto lì a cacciare ma si preoccupò solamente di ringraziarla per aver spinto ancora più a fondo la lingua nel suo culo cercando di estrarre la propria il più possibile fino quasi a percepire dolore e stanchezza in tutta la bocca così da poterle far provare lo stesso tipo di piacere e riempire le sue carni con quel piccolo pezzo di carne il cui unico pregio era l'incredibile agilità capace di guidarlo verso le zone più sensibili che via via iniziava a memorizzare. Hilda ancheggiava e muoveva il suo bacino per indirizzarlo nei punti giusti e Edmond non ci pensava due volte ad affondare la lingua e farla vorticare in quello stretto e caldo canale con l'impegno di qualcuno che deve assolutamente riempirsi le orecchie con i lamenti lascivi e perversi della propria padrona e allo stesso tempo ne dispensa il doppio per lei anche se soffocati dal suo didietro premuto contro la propria faccia... il che forse era un dettaglio positivo. Quella lingua lo stava facendo terribilmente impazzire ed era strano che il suo ano fosse così spaventosamente sensibile come del resto tutto il suo corpo. Riusciva a percepire distintamente quella lingua serpentina muoversi su e giù dentro di lui, tormentando la sua povera prostata che in risposta emetteva potenti scariche di piacere fino alla punta dei capelli portandolo a tendere ogni muscolo del suo corpo in un vano tentativo di alleviare le intense sensazioni aggravate dalle attenzioni alla sua corolla di carne leggermente dilatata e il povero perineo dove il mento della vampira finiva irrimediabilmente con il premere man mano che la fame della donna cresceva. E più essa cresceva più il calore delle sue membra pallide faceva lo stesso.
    A-ancora mia signora... di più! Cercò di gridare il povero Cacciatore per un attimo privo di tutto quel ben di Dio premuto contro il viso rivelando una maschera di umiliante piacere. Le guance arrossate di Edmond facevano da base agli occhi appesantiti e semi chiusi pieni soltanto della vista delle natiche sospese sopra di essi mentre le labbra affaticate venivano bagnate e insaporite dalla lingua pregna dei dolci umori di Hilda che Edmond non aveva la minima intenzione di sprecare, il tutto incorniciato dalla chioma argentata dell'uomo totalmente umida di sudore con ciocche buffamente appiccicate alla fronte e sul resto del volto. Spalancò la bocca gemendo vergognosamente all'ennesima scarica provocata dalla lingua della donna e il suo cazzo pulsò in risposta tra gli enormi seni che indirettamente lo massaggiavano ogni volta che Hilda decideva di sollevarsi o di schiacciarsi maggiormente contro di lui in quel lascivo e possessivo abbraccio. Aveva poco tempo per riprendere aria e poi la vampira lo rinchiudeva nuovamente nella sua cella dove il prigioniero non poteva far altro se non darsi da fare ed uscire di nuovo la lingua per far godere la propria signora. Cercò di nuovo le sue labbra, allargandole per farsi strada tra di esse e quando i movimenti della donna glielo permettevano, aggiustava il collo per poter agguantare con le labbra quel clitoride sempre più gonfio e turgido, tormentandolo con la lingua, beandosi di quel calore che via via seguitava a crescere portando con se anche una fortissima pesantezza proprio nel suo basso ventre. Era già vicino all'orgasmo? Travolto da quell'improvviso amplesso non si era neanche reso conto di quanto il suo corpo fosse vicino al limite, ignaro anche di come Hilda stesse riempiendo entrambi di energia erotica, e il suo cervello non potè che attribuire i meriti esclusivamente alle incredibili capacità della sua signora. Non era poi così strano che il suo schiavo non fosse in grado di resistere alle abilità e alla lussuriosa sensualità della vampira.
    P-padrona sto per... nnnnggg... non resisto! Piagnucolò il Cacciatore durante un altro breve attimo d'aria. Cercò inutilmente di muovere i propri di fianchi in un istintivo tentativo di fottere i seni della donna ma in quella posizione era pressochè impossibile riuscire in un impresa simile portandolo solamente ad umiliarsi ancora di più mentre Hilda aggiustava anche quello di problema, masturbando la sua asta bisognosa muovendo il suo intero corpo. Quanto poteva andare avanti così? Quanto poteva umiliarsi ancora? Gemeva e gemeva senza ritegno, senza freni, sia quando Hilda se ne stava seduta su di lui, soffocandoli, sia quando aveva via libera e quel calore che aveva sentito in tutto il corpo era ormai totalmente concentrato nei suoi testicoli, gonfi e bollenti e ormai prossimi all'esplosione ma... un pensiero dissipò la nebbia del piacere nella sua testa. Poteva davvero venire prima della sua signora? Non era ammissibie. Quella convinzione non fece altro che far crescere un pungente dolore lungo tutto il suo membro ormai duro e arrossato dal bisogno di eiaculare. Le sue palle si comprimevano ma il Cacciatore faceva di tutto per trattenersi e per attendere che Hilda mostrasse i primi segni di climax. Avrebbe continuato a stimolarla, a leccarla e penetrarla fino al momento in cui il sesso della sua signora si fosse stretto intorno alla sua lingua e le sue grida avessero risuonato in quella casa abbandonata. Solo a quel punto si sarebbe rilassato e nel calore del suo viso schiacciato dalle natiche della vampira, Edmond avrebbe spalancato, per quanto possibile, la bocca in un grido liberatorio mentre le sue gonadi spremevano all'esterno il suo torrenziale orgasmo che dilatò dolorosamente l'uretra con un primo denso getto di seme a cui seguì un'indegna e copiosa sborrata che mise a dura prova la sua intera virilità. Dolore e piacere si mescolarono in quei fiotti di seme caldo che avrebbero insozzato ogni parte di Hilda con cui fossero venuti a contatto tra cui sicuramente i suoi seni. Neanche lui ne sarebbe uscito illeso data la posizione e non era da escludere che se la vampira si fosse scostata scoprendo il viso del Cacciatore, esso sarebbe finito col venirsi completamente addosso senza rendersene neanche conto, occhi ribaltati e denti stretti contro il labbro inferiore. Il morso, l'eromanzia, la travolgente devozione a quella donna e complice anche la foga con cui la vampira lo stava mungendo attraverso la sua torturata prostata resero quell'orgasmo assolutamente esplosivo, capace perfino di stancare un uomo resistente come lui che una volta terminato sarebbe rimasto lì, umiliato e zozzo di seme a riprendere fiato. Hilda avrebbe potuto notare che tutta quella furia combattiva dai suoi occhi era quasi completamente sparita, sostituita da uno sguardo che sicuramente aveva avuto il piacere di vedere molte volte: lo sguardo di un essere sottomesso.
    G-grazie padrona... Biascicò debolmente con il grosso cazzo ormai floscio tra i seni della vampira e il povero ano dilatato e pulsante. Era stato sconfitto su tutti i fronti.

     
    .
  13.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Aveva avuto vari amanti in vita sua, e grazie alla sua esperienza, riusciva a distinguere il tipo di "passione" che ci metteva il suo amante. Non c'era solo devozione e passione, nonostante avesse una lingua umana, riusciva a farla godere e la pressione che esercitava contro le sue carni era indubbiamente anche rabbia. Oh sì, quella deliziosa rabbia donata dalla confusione, dai suoi sensi che lottavano per tornare lucido, ed era proprio quel sentimento che condiva quei momenti rendendoli irresistibili. I versi del cacciatore che venivano soffocati dalle sue carni la divertivano e la eccitavano. Pensare che se non avesse preparato la trappola, a quell'ora sarebbe sanguinante in fin di vita da qualche parte lì nei dintorni, rendeva quella conquista molto più dolce. Non le era servito combatterci per capire quanto fosse pericoloso. Quando prima aveva toccato le sue armi, aveva capito che erano speciali, se poi ci aggiungeva il suo sangue che le aveva impedito di leggergli l'anima, era la prova che stava praticamente stuprando il suo predatore naturale. Non riusciva a crederci che Apocrypha le avesse fatto un dono così prezioso. Era andata a caccia di un suo simile ed invece aveva trovato qualcosa di molto più pericoloso. I ruoli si erano ribaltati, voleva devastarlo, imprimergli nel cervello tutte le sue forme, i suoi odori, voleva lasciargli un segno indelebile. Così che quando avrebbe fatto sesso con qualcun'altra non sarebbe riuscito a non pensarla. L'eromanzia le stava dando un enorme aiuto, infatti in un momento di tregua il cacciatore chiese più piacere, cedendo totalmente alla lussuria. Un brivido bollente percorse il corpo della vampira, emozionata da quella resa, si impegnò nel affondare con la lingua dentro di lui, andando a premere appositamente sulla prostata per rendere quella stimolazione molto più intensa. Percepiva il calore del su membro aumentare fra i suoi seni, le pulsazioni di un imminente orgasmo, era così duro che per un attimo rimpianse di non averlo dentro di lei. Voleva sentirlo sciogliersi fra le sue braccia, così una mano andò ad afferrargli i testicoli, l'unica parte che non stava stimolando. Lo massaggiò con perizia, continuando a muoversi con tutto il corpo, così da sfregare quell'erezione oscena fra i suoi seni. Accelerò il ritmo seguendo il suo piacere, sentendosi sempre più bollente fra le cosce. La mente si annebbiò del tutto, riusciva solo a percepire i loro corpi uniti, il piacere che invadeva entrambi inesorabile. Hilda gemeva, facendo vibrare la sua voce lungo tutta la lingua, e quando lo sentì piagnucolare che non riusciva più a resistere, si sentì riempire di gioia e continuò ancora perdendosi sempre di più nel piacere. Infine riuscì a sentirlo il primo fiotto di sperma che le imbratto i seni, che lubrificava le loro carni, ed Hilda si lasciò andare a sua volta ad un intenso orgasmo che la portò a irrigidire le cosce, e la lingua che si premette contro l'uretra, rendendo i getti di sperma più abbondanti e violenti, riproducendo un suono osceno per via dei seni che si schiacciavano contro la sua cappella. Edmond avrebbe assaporato i suoi succhi dolcissimi come il miele, che grazie alla malia del vampiro avrebbe percepito buonissimo, impareggiabile. Lo tenne stretto a sé fino a quando non smise di eiaculare, e solo dopo l'ultima goccia lo accompagnò di nuovo sdraiato e comodo, liberando il suo volto dalla pressione dei suoi glutei. Gattonò verso i suoi piedi così da liberarlo del tutto, e si accomodò fra le gambe del cacciatore, rivolgendosi verso di lui. Gli sorrideva maliziosa, per niente stanca: sentirsi chiamare padrona l'aveva riaccesa di entusiasmo. Quelle due parole che aveva pronunciato suonavano così dolci detti proprio da lui. Gli diede modo di riprendere fiato, mentre lei abbassava lo sguardo verso i suoi seni imbrattati dal seme del cacciatore che la rendeva oltremodo oscena. Ne raccolse un poco con le dita e se lo portò alla bocca ciucciando golosa il nettare, curiosissima si scoprire se anche lo sperma come il sangue aveva un sapore diverso. Ovviamente lo fece nel modo più teatrale possibile, mostrandosi sensualissima, mugugnando come se avesse appena saggiato un dolce prelibato.
    Sei stato bravo, ti meriteresti un premio, ma ...
    Portò un dito sull'erezione floscia dell'uomo, picchiettandolo lateralmente per farlo muovere sul ventre come un vermicello della terra.

    ...vedo che sei stanco.
    Ridacchiò ancora, giocosa, melliflua e sensuale, guardandolo con ancora degli occhi pieni di fame: non era sazia, ne voleva ancora.

    Ma non preoccuparti, ho ciò che fa per noi, io al contrario mi sento in piena forma.
    Gli fece un occhiolino di intesa, come se fossero amanti di vecchia data. Raccolse altro sperma con le dita e li portò fra le proprie cosce, massaggiando la clitoride per imprimerci energia, facendo affluire molto più sangue in quella parte. Edmond avrebbe notato che la clitoride che aveva tormentato fino a poco fa crebbe sempre di più, fino a diventare un vero e proprio membro maschile, attrezzato perfino con un paio di testicoli. Man mano che esso cresceva, Hilda lo masturbava rendendolo durissimo e gonfio di desiderio. Aveva delle dimensioni discrete, non aveva proprio niente da invidiare a quello di Edmond ed era umido di umori. Si avvicinò a lui e posò di peso la sua erezione contro il sesso del cacciatore. Ancheggiò per strusciare tutta la lunghezza contro quella di lui, guardandolo negli occhi, per godersi ogni sua reazione. A quel punto Edmond avrebbe notato che il suo corpo iniziava a rispondere al suo volere. Molto debolmente e con fatica. Non aveva ancora le forze per opporsi, ma non avrebbe ciondolato più come un corpo morto, ma allo stesso tempo anche lui avrebbe sentito ancora gli influssi eromantici, anche se aveva già eiaculato anche lui non si sarebbe sentito sazio. Intanto Hilda continuò a strusciarsi, fino a sentire i propri testicoli premersi contro quelli del cacciatore, poi si ritirava, disegnando una scia immaginaria lungo tutta la mazza e poi sui testicoli, finendo il tragitto proprio con la punta contro l'ano ancora pulsante e umido dell'uomo. Gli allargò le cosce così che potesse sentire meglio la carne di Hilda che gli punzecchiava quel punto, premendo molto dolcemente, così da stuzzicare senza però dare nessuna soddisfazione. Il cazzo di Hilda era bollente, durissimo e ricolmo di energia, praticamente una tentazione irresistibile.

    Lo vuoi il premio della padrona? La sua voce era sensuale, i suoi occhi erano decisi, la sua bocca socchiusa con i canini che brillavano nella penombra, sbucando dalle sue labbra carnose e rosee. Hilda era una bellissima donna, sembrava che fosse stata scolpita da un dio per incarnare la lussuria.
     
    .
  14.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Steel for Humans
    Silver for Monsters

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    14,931
    Location
    Dove vivono i poveri ricchi.

    Status
    Anonymous

    Il suo orgasmo aveva sconquassato ogni angolo del suo corpo come mai gli era successo prima ma ciò che gli riempì il petto di un orgoglio inaspettato fu la foga e i versi di Hilda, la sua passione nel coccolare il suo membro tra quei grossi seni fino all'ultimo momento, la premura con cui stimolò il suo ano con crescente intensità e profondità fino a tormentare la sua prostata facendo sfogare vere e proprie scariche elettriche fin dentro il suo cervello confuso dal piacere e dai fumi di quella malia di cui ormai era totalmente schiavo e quando la sentiva gemere contro la sua bocca impegnata solamente a servire il suo dolce sesso il suo intero corpo si scaldava di un calore perverso e bisognoso, un calore che lo spinse a non fermarsi mai, a non smettere mai di premere la sua lingua dentro di lei e contro il suo clitoride gonfio anche mentre il suo cazzo pulsava impazzito e i suoi testicoli si comprimevano dolorsamente pronti ad esplodere. Normalmente avrebbe maledetto la notte in cui l'aveva incontrata ma mentre percepiva le interiora del suo fiore stringersi intorno a quel piccolo e umido pezzo di carne turgido e guizzante come una piccola ma grassoccia serpe il suo cervello dovette ringraziare la sua distrazione e il colpo che aveva subito dietro al collo, dovette ringraziare di essere caduto in quella trappola solamente per finirne dentro un'altra subito dopo e quella trappola aveva l'aspetto di una vampira terribilmente sexy ed eccitante, abbracciata stretta a lui che veniva direttamente nella sua bocca dissetandolo con i suoi liquidi dolci quanto la sua figa. Avrebbe dovuto solamente stenderla e scoparla fino allo svenimento e invece era lì a preoccuparsi di non sprecare nemmeno una goccia, totalmente inebriato dal sapore assolutamente impareggiabile della sua padrona, un sapore che superava di gran lunga qualsiasi concetto positivo potesse attribuirgli. Poteva definirlo dolce? No, no, troppo poco. Forse nettare divino? Non era sufficiente. Mentre la lingua si inzuppava di quei liquidi Edmond riusciva solamente a desiderare di poter vivere tra le cosce di Hilda, di poter passare intere giornate a soddisfarla con la sua bocca così da poter ricevere la sua dolcezza direttamente in gola e la sua voce colma di piacere fin nel profondo delle proprie orecchie. E quelle morbide e piene natiche? Non c'era stato un momento mentre erano schiacciate contro il suo volto privandolo dell'aria che non aveva goduto come un malato pervertito. Gli era piaciuto così tanto che alla fine del suo orgasmo e alla fine dell'orgasmo della donna, quando essa sollevò i fianchi per liberarlo dall'oppressione del suo peso, il Cacciatore si ritrovò a biascicare parole amareggiate e deluse, parole di un uomo che avrebbe voluto ancora sentire quel culo contro la propria faccia per ore e ore. Un pensiero fortemente egoistico che la stessa vampira cancellò immediatamente dimostrando l'immensa autorità capace di esercitare su quel povero uomo ormai preda non solo della sua malia ma anche della sua magnetica bellezza. Vederla raccogliere il suo seme su quegli assurdamente giganti seni fece precipitare qualsiasi polemica nel buio della sua gola obbligandolo a morsicare l'interno del suo labbro inferiore in un vano tentativo di nascondere quel dettaglio alla donna. Ora che poteva finalmente ammirarla adagiata tra le sue gambe e impegnata in atti terribilmente lussuriosi e perversi non finì con l'immaginarla sotto di lui mentre il suo cazzo fotteva quelle tette fino a ricoprirle di sborra ma si ritrovò solamente a mugolare pateticamente a causa dei forti spasmi nel suo basso ventre, deboli ma piacevoli tentativi del suo membro di tornare eretto, incapace di accettare il fatto che la donna lo avesse completamente annichilito. A fare compagnia alla verga floscia ma ancora sveglia ed eccitata ci pensò il suo ano, ancora sensibile grazie alla stimolazione di Hilda e che ora, di fronte a quella dimostrazione di perversione non poteva fare altro che venir colpito da fortissimi spasmi. Non pensò neanche per un attimo di ribaltare la situazione e mettere la sua padrona sotto di lui ma immaginò solamente di rivederla piegata tra le sue cosce a riempire di nuovo il suo ano con quella lingua che aveva imparato ad amare. Non avrebbe mai osato fare una richiesta simile data la sua posizione quindi le sue labbra si schiusero per un motivo ben diverso.
    S-siete bellissima mia signora...
    Sussurrò il Cacciatore mostrando ancora più chiaramente lo stato pietoso in cui verteva. I capelli gli ricadevano appiccicati sulle spalle e sul viso e la pelle delle guance, prima pallida, ora brillava di un intenso colore rosso che faceva compagnia a quello delle sue labbra, arrossate dall'intenso lavoro di bocca a cui era stato sottoposto poco prima. Gli occhi dorati, prima socchiusi, ora si rifiutavano anche di sbattere le palpebre col rischio di perdersi anche solo un momento per poter guardare la donna di fronte a lui. A differenza sua Hilda non appariva minimamente affaticata da ciò che aveva appena passato e, al contrario, agiva come una donna piena di energie e sempre pronta a stuzzicare il suo schiavetto. Edmond fece appena in tempo a finire quella frase che dovette inspirare profondamente a denti stretti quando la vampira tormentò dolcemente il suo povero membro floscio, umiliandolo nuovamente poggiandolo sul suo stesso ventre. Quello sguardo era quello di un predatore che non ha ancora finito con la sua preda e anche se confuso dalla malia della vampira era impossibile per il Cacciatore non riconoscerlo. Hilda aveva appena iniziato, aveva appena appena assaggiato una parte dell'antipasto e ora aveva la bocca pronta a divorare il piatto principale. Cercò il modo di rispondere alle parole della vampira e al suo ambiguo ultimo commento condito anche da un occhiolino di intima intesa ma le parole morirono nuovamente in gola quando il dolce clitoride che fino a quel momento aveva succhiato e tormentato crebbe vertiginosamente di dimensioni modificando il suo aspetto in quello di un vero e proprio membro maschile pari a quello di Edmond stesso. Era forse stupore quello sul suo volto? Paura? Certo, non si sarebbe aspettato una tale capacità ma ciò che attraversò la mente dell'uomo fu qualcosa di più simile a impazienza totalmente priva di timore o incredulità tanto che inconsapevolmente si leccò leggermente le labbra mentre quel cazzo cresceva e Hilda lo masturbava facendolo eccitare solamente di più. I suoi occhi guizzarono sulla cappella e poi lungo l'asta posandosi solamente alla fine su quei gonfi testicoli che desiderò sentire contro la propria bocca tanto quanto il suo culone e dalle labbra schiuse un mugolio vergognoso scivolò fuori quando la donna poggiò la propria erezione sul cazzo a riposo del suo schiavo.
    Lo vedo che è in piena forma, padrona. Questo cazzo dev'essere meraviglioso...
    Deglutì per poi tirare di scatto la testa all'indietro, fissando il soffitto con respiro corto e affannato mentre i fianchi di Hilda si muovevano e strofinavano la sua di virilità contro quella del Cacciatore ma immediatamente riportò il capo alla sua posizione originale, incrociando gli occhi con quelli della donna. Era ovvio che la vampira volesse guardarlo godere quindi sarebbe stato molto irrispettoso mirare in un'altra direzione e secondo lo stesso principio stavolta non nascose davvero nulla, ansimando a bocca aperta davanti la sua padrona. A tratti l'espressione di Edmond veniva piegata dal dolore delle pulsazioni della sua verga che nonostante lo stato di riposo non sembrava essere in grado di "addormentarsi". Era a causa della donna e della sua eromanzia? Molto probabile ma sapere che fosse lei a renderlo sempre più affamato non rese il tutto meno eccitante.
    P-padrona...! Ngh!
    Secondo dopo secondo sentiva la sua voglia crescere di nuovo e quando il cazzo di Hilda si premette completamente sul suo, il Cacciatore poggiò entrambe le mani sul divano, ai lati dei propri fianchi, stringendo pateticamente i denti nel tentativo di alleviare l'intenso bruciore di un ultimo timido schizzo di pre-sperma cristallino contro il suo stesso torace. Di quello si stupì genuinamente ma non lo diede molto a vedere. Era riuscito a muovere debolmente le proprie braccia, segno che stava recuperando il controllo del suo corpo... quello era il momento! Doveva assolutamente rotolare giù dal divano, recuperare le sue armi e mettere fine a tutta quella follia prima che quella vampira potesse riprendere il controllo su di lui! Gemette di nuovo quando Hilda riprese il suo percorso all'indietro raggiungendo la propria meta, stuzzicando con quel grosso glande la sua corolla di carne ancora sensibile mettendo in chiaro quale sarebbe stato il passo successivo della loro focosa e improvvisa relazione. Ma non ci sarebbe stato nessun premio! Poteva finalmente muoversi e sicuramente era più forte di una creatura che aveva dovuto ricorrere ad un mero trucchetto per stenderlo! Si era divertita ma la pacchia era finita!
    Mia signora... Il tono con cui quella parola scivolò docilmente dalle labbra cozzò totalmente con i pensieri del suo "Io" ribelle ormai soppresso sotto l'influenza della donna. Riusciva quasi a sentirlo ma erano grida così lontane che non erano sufficienti a distrarlo dalla voce melodiosa della sua signora, dalla sua voglia e anche dalla propria e da quel cazzo che premeva contro il suo stretto buchino. Gemette come una vera puttana subito dopo, all'ennesima pressione, sforzando di recuperare immediatamente la lucidità per rispondere alla sua domanda. Voleva il suo premio? Certo che no! Non doveva darle corda! Doveva massacrarla! Ucciderla per ciò che aveva osato fare! Maledetta puttana ingannatrice! Il braccio destro, che finalmente poteva muovere molto lentamente, raggiunse il suo basso ventre e il Cacciatore sfruttò la debole presa della mano per afferrare i suoi stessi testicoli, sollevandoli come a voler dare maggiore spazio di manovra alla donna e anche una vista migliore del suo glabro perineo mentre il braccio sinistro scivolava tra le sue natiche. Premette le dita vicino al suo ano per poi tirare verso l'esterno la pelle e dilatarlo non abbastanza da facilitare l'ingresso ma sufficientemente da suggerire ad Hilda quanto potere avesse acquisito su di lui. Allargò servilmente le gambe per poi rispondere con sbilenca decisione alla sua padrona.
    Lo voglio. Voglio sentire il suo cazzo dentro di me mia signora, voglio che si prenda ciò che è suo e lo faccia più selvaggiamente possibile come un vero alfa... la prego, non si trattenga. Mi scopi fino a farmi gridare... voglio gridare il nome della mia padrona...
    Si morse il labbro inferiore con la timida furbizia di qualcuno che sapeva di aver fatto una richiesta forse troppo azzardata dopotutto Hilda non si era ancora presentata ma era convinto che non vedesse l'ora di sentirlo urlare proprio il suo nome e per quanto potesse sembrare sospetto che l'uomo cercasse di carpire quel dettaglio la sua espressione languida e sottomessa tradiva la sua reale voglia: voleva davvero gridare il nome della bellissima padrona pronta a sodomizzarlo a sangue.



    Edited by Exogenesis - 20/4/2023, 23:27
     
    .
  15.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,612
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    A vedere quell'arnese floscio e spompato, Hilda pensò che forse non aveva più intenzioni di ucciderla. Infondo anche se era stato praticamente "drogato" non poteva negare che gli fosse piaciuto. Era già pronta a farglielo notare, si sarebbe aspettata uno sguardo iracondo in lui, invece vide che si morse il labbro inferiore ammirandola. Poco dopo le fece un complimento che sorprese un poco Hilda, ma che accettò più che volentieri. Sorridendogli complice per poi lasciarsi andare ad una risatina civettuola.
    Uh? Grazie.
    Si limitò a rispondergli prima di dedicarsi alla mutazione del suo sesso. Si aspettò che la guardasse con orrore, o quanto meno con preoccupazione, invece l'uomo non fece altro che fissare il suo sesso maschile con cupidigia, sorprendendo ancora una volta Hilda. Da come aveva iniziato parlandole in modo aggressivo e orgoglioso, non si sarebbe aspettata una resa del genere. A quanto pare Edmond era molto più interessante di quanto non avesse già mostrato di essere. Forse aveva fatto pace con il suo animo, pensando che dato che era in ballo, tanto valeva continuare a ballare e divertirsi. Per un attimo pensò che volesse usare la psicologia inversa, facendole credere che la volesse, sperando che magari vedendolo così arrendevole si stufasse. La chiamò ancora una volta padrona, sollecitando un senso di possesso che fino a quel momento Hilda stava tenendo a freno. Voleva usarlo come un giocattolo per sfogare la sua frustrazione, e poi giocare con lui come il gatto con il topo, ma iniziava a sentire impulsi diversi. Lo fissava incuriosita mentre sfregava il suo membro contro quello del cacciatore, e notò che gli stava piacendo, che si stava eccitando di nuovo. Eppure era così palese cosa volesse fargli, possibile che non si sentisse umiliato? Aveva quasi dato per scontato che Edmond fosse un uomo "all'antica" con preconcetti ferrei. Invece la chiamò ancora padrona, e quando vide che riusciva già a muovere le braccia per ancorarsi al divano, perse un battito. Quindi era solo una recita per farle abbassare la guardia? Continuò con il suo operato, ma fu molto attenta ad ogni possibile mossa del cacciatore, pronta ad afferrarlo e morderlo ancora se si fosse ribellato a lei ed avesse cercato di scappare. Quel verso delizioso di desiderio irrefrenabile che fece quando posò la punta contro il suo ano, doveva essere finto, la voleva ingannare! Era pronta a reagire, fingendo che si stesse godendo appieno la situazione abbassando la guardia. Voleva che agisse, ma ciò che fece andò di nuovo contro ogni sua previsione: il cacciatore si aiutò con le mani per mettere in mostra la sua corolla di carne rosata, allargandola con due dita, mentre l'altra mano reggeva i suoi testicoli così che potesse vederlo senza filtri. Hilda esitò, guardò il volto languido del cacciatore, il suo fisico sotto sforzo e quella parte del corpo che continuava a chiamarla. Deglutì a vuoto, le sue labbra si socchiusero e non riusciva a crederci ma stava succedendo, era lui che l'aveva sedotta, con quella mossa Hilda sentì di volerlo in tutti i sensi. La cappella pulsò, il suo cazzo ebbe un sussulto. La vampira non riuscì a resistere e seguì il suo istinto, lo penetrò. Spinse con molta più decisione, fino a sentire il cerchio di carne cedere e scivolò dentro di lui. Centimetro dopo centimetro mentre lei si concesse un profondo gemito di piacere. Non si accontentò di pochi centimetri, continuò ad affondare senza fretta ma con decisione, fino alla base, fermandosi per permettere al corpo del cacciatore di adattarsi alle sue forme. Pulsava già come se fosse in procinto di venire, ma non successe, piuttosto si abbassò con il busto schiacciando i suoi enormi seni contro il petto del cacciatore, e le sue labbra carnose si posarono contro quelle del cacciatore. Fu un bacio avido, invadente e possessivo. Una mano della vampira gli aveva afferrato i capelli sulla nuca, come se avesse avuto paura che si sarebbe sottratto al suo bacio. Mugugnava eccitatissima, mentre gli infilava la lingua in bocca. Un gesto che avrebbe praticamente simboleggiato che Hilda non lo stava più considerando un mero giocattolo con cui sfogarsi, c'era un desiderio carnale ben diverso.

    Se fai così, mi farai impazzire Edmond!
    Lo sussurrò a fior di labbra, mentre con il bacino di fece indietro per far scorrere all'esterno il suo membro, fino ad arrivare alla cappella che indugiava dentro di lui, poi affondò di nuovo, con più velocità e decisione. Gemette rumorosamente, espirando con forza, lo baciò ancora, spingendo dentro di lui come se avesse voluto penetrarlo ancora di più, facendogli sentire quanto fosse dura, bollente.

    Sono sicura che lo sai già il mio nome. Ma mi eccita molto di più quando mi chiami "padrona", "mia signora".
    Hilda aveva dato per scontato che Mario glielo avesse riferito il suo nome, dato che aveva sospettato di lei, probabilmente gli aveva detto anche che lavorava alla Sapienza. Se tuttavia non conosceva davvero il suo nome, Hilda ci avrebbe giocato ancora un poco. Intanto che fosse stato un inganno per sorprenderla o meno, Hilda iniziò a muoversi dentro di lui, intenzionata a togliergli le forze a forza di scoparselo. Indietreggiò ancora con i fianchi e poi affondò di nuovo, con un ritmo lento che cresceva man mano di ritmo e di forza. Voleva sentire il suo fiato spezzarsi, voleva vedere il suo volto sciogliersi del tutto alla lussuria.
     
    .
27 replies since 3/4/2023, 09:37   354 views
  Share  
.
Top