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Come indicatogli da Circe, Seiichi andando al negozio per animali e parlando con la commessa avrebbe scoperto che dopo aver fatto le sue compere Paya era stata vista in compagnia di un uomo alto dai capelli neri armato di una katana nera, avevano parlato fra di loro fuori dal negozio e poi si erano allontanati insieme. La commessa disse che sembravano conoscersi, e Paya lo aveva seguito di sua spontanea iniziativa. Oltre a quello però non riuscì a ottenere altre informazioni, fortunatamente le streghe avevano consegnato al licantropo alcuni oggetti personali delle ragazze, così da poter annusare il loro odore e magari mettersi sulla loro traccia. In effetti c'era rimasto ancora qualche traccia odorosa di Paya nei pressi del negozio, a Seiichi sarebbe bastato seguire la traccia odorosa che da debole diventava sempre più forte man mano che avanzava nelle strade cittadine. Mentre si concentrava a cercare l'odore di Paya, non avrebbe potuto fare a meno di sentire la gente attorno a lui che chiacchierava preoccupata fra di loro.
Sarà vero? fece una signora ferma vicino ad un semaforo che parlava ad una sua amica.
Non lo so, ma dicono che si sia formato un tartarus a qualche isolato più avanti. Io non voglio scoprire se sia vero o no. Meglio starci il più lontana possibile.
Sì hai ragione, meglio starci lontani e lasciare che ci pensi il capitano della polizia. Lei saprà senz'altro cosa fare.
Londra aveva già avuto in passato la terribile eseperienza di un tartarus, e ricordavano tutti ancora le vittime del primo. Fortuna che il secondo era stato sventato ma a quanto pare non sembrava che quella storia fosse finita lì. I londinesi avevano paura e lo si vedeva nei loro occhi. Non sarebbe stato difficile capire di che isolato stavano parlando dato che il traffico di persone e di auto in quella zona si era praticamente annullata quasi del tutto. Giusto qualche ritardatario che correva via per le strade era rimasto. Qualche anziano che si trascinava via una statua della madonnina come se fosse convinto che la sua devozione lo avrebbe salvato. L'odore delle ragazze era sempre più forte proprio in quella direzione in cui si vociferava che si era formato un tartarus, più gli si avvicinava più quei odori sembravano freschi. Le voci iniziavano a diventare sempre più veritiere poiché Seiichi avrebbe potuto percepire anche con i suoi sensi l'energia angosciante e inconfondibile che caratterizzava i tartarus. Esattamente come quella volta che a Londra se ne era formato uno, o più recentemente ne era stato sventato uno prima che potesse fare un nuovo massacro. Quella terribile energia avrebbe potuto fungere un poco come una specie di radar per i suoi sensi. Cosa avrebbe fatto Seiichi, sarebbe andato a salvare le ragazze da un possibile tartarus o avrebbe messo la coda fra le gambe ritirandosi come gli altri londinesi?. -
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Chiarito l'approccio da intraprendere e fatta mente locale riguardo quale fosse il miglior metodo per condurre la propria investigazione, rivisti e riletti i fascicoli consegnatigli da Circe riguardo le quattro - ma in particolare due - studentesse scomparse, non ci fu più null'altro da fare se non mettersi all'opera. Fattosi dare qualche effetto personale delle giovani in modo da poter sfruttare il proprio olfatto come già stabilito, la sua prima fermata rimaneva il negozio per animali dove era stata avvistata l'ultima volta la più recente delle scomparse, cioè Paya. Il licantropo pertanto scelse di non portarsi nulla che potesse dare nell'occhio: nessun'arma, nessun'armatura. Se ne avesse avuto bisogno avrebbe potuto evocarli successivamente. L'ultima cosa che voleva fare era allarmare potenziali pali o occhi ancora allerta a fare da guardia alla sua pista. Per nulla insolita invece fu la sua scelta di vestiario e apparenza: per quanto ora fosse capace di crearsi i vestiti che più gli piacevano e lui adorasse vestire quanto più elegantemente possibile per concedersi quell'aspetto pregiato che agognava, per l'occasione scelse un outfit che non si distanziava molto dai suoi tipici indumenti, conservando una certa prestanza senza però sfociare troppo nella sfarzosità. Camicia bianca, giacca aperta nera, pantaloni e francesine del medesimo colore, il tutto ovviamente creato con quel salva vita d'incantesimo che era la vestizione dei capelli.
L'incontro con la commessa del negozio gli fornì poche ma importanti informazioni: l'uomo che cercava era alto, dai capelli neri e possedente una katana della stessa colorazione. Quest'ultimo dettaglio in particolare gli sarebbe di certo tornato utile per distinguerlo, ma ancor di più il mannaro fece nota mentale dell'atteggiamento che Paya - a detta della commessa - aveva dimostrato nei suoi confronti: non aveva resistito in alcun modo, ma anzi l'aveva seguito di sua volontà. Ciò significava che o era stata raggirata, oppure ricattata. Qualunque fosse l'opzione corretta, l'uomo chiaramente non era un individuo di cui potersi fidare, o almeno questa era la conclusione che ne avrebbe tratto Seiichi. Sfruttando il suo olfatto sopraffino, l'odore della giovane non era sparito del tutto: una traccia preziosa che si mise subito ad inseguire, lasciandosi guidare dal suo naso. Il fiuto tuttavia non era sicuramente l'unico senso che era capace di utilizzare, e mentre seguiva come un segugio quella pista lasciatagli dall'essenza della ragazza scomparsa, fra il trambusto vario del via vai di persone che lo circondavano le sue orecchie istintivamente isolarono una conversazione decisamente ben più importante.
Tartarus...?
La parola riecheggiò nella sua testa, i suoi occhi dorati andandosi a posare sulle due donne che aveva udito chiacchierare. Seiichi non ne sapeva molto a riguardo di tali strutture: aveva sentito storie, letto qualcosa sui giornali e ogni tanto qualcosa ascoltato sui notiziari, ma non si era mai ritrovato direttamente o indirettamente coinvolto dagli eventi che li circondavano, e di conseguenza mai propriamente interessato. Non appena le due menzionarono la potenziale ubicazione dell'edificio maledetto, tuttavia, spostò lo sguardo e gli fu impossibile non notare come la direzione fosse la stessa dove l'odore delle studentesse continuava e si faceva più forte. Solo una coincidenza? No, decisamente no: non era mai stato così fortunato. Qualunque cosa fossero questi Tartarus, la popolazione sembrava terrorizzata dalla sola idea che uno potesse essere vicino, e a quel punto Seiichi non poté più continuare a far finta di nulla. Non poteva permettersi di sottovalutare la situazione, se non per la propria sicurezza, per quella delle studentesse che doveva soccorrere.
Con passo spedito si avvicinò al semaforo e alle donne che aveva sentito parlare vicino di esso: nonostante il timore enunciato senza troppi peli sulla lingua sembravano fra le più lucide in mezzo a quel via vai di gente.
Perdonatemi, posso disturbarvi?
Si sarebbe fatto avanti alzando una mano per attirare la loro attenzione, parlando in modo chiaro, fermo e coinciso. Sfoggiando uno dei suoi tipici sorrisi, avrebbe chiuso le distanze tanto quanto bastava per farsi ben vedere e poter parlare ad un tono di voce appropriato e che non lo costringesse a gridare, tutt'altro che timoroso di mostrarsi e anzi ben disposto a mettersi in mostra sicuro della propria figura e bell'aspetto.
Chiedo scusa in anticipo, ma mentre camminavo non ho potuto fare a meno di distrattamente sentirvi dire qualcosa riguardo un Tartarus. Io non sono di queste parti e di conseguenza purtroppo non sono molto informato a riguardo, posso chiedervi dunque cosa sapete su ciò? Magari cosa c'è in quell'isolato, o se non altro anche solo da quanto tempo è che è iniziata a girare questa voce riguardo una simile struttura nelle vicinanze... anche per semplicemente capire se magari la polizia si è già messa all'opera o se gli andrebbe fatto notare. Converrete, dopotutto, che la sicurezza di Londra e delle sue splendide cittadine è prioritaria.
Nulla di meglio se non un po' di nazionalismo caramellato con un paio di complimenti per metterle di buon umore, portarle dalla sua parte e invogliarle a dargli le informazioni che cercava. Sembravano portare grandi aspettative per la figura a capo della polizia Londinese dopotutto, indice che non facevano parte di quella minoranza di popolazione onnipresente in ogni stato a cui lo status quo non andava bene. Aveva bisogno di estrapolare quanto più informazioni possibili riguardo ciò che stava andando ad affrontare, e per quanto sicuramente non sperasse di ottenere granché da un paio di cittadine qualunque, era meglio fare e farsi quante più domande adesso che poteva, anziché quando ormai sarebbe stato troppo tardi.
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Le due donne che vennero fermate da Seiichi si voltarono verso di lui tranquillamente. Avevano l'aria spaventata, ma di chi sembrava sapere cosa stavano per fare. Era altamente probabile che stavano andando a prendere i loro figli a scuola così da andare via insieme.
Oh ragazzo che sfortuanta coincidenza che tu sia qui. Se hai preso impegni annullali, stai lontano da quel quartiere... la donna puntò un dito verso una direzione indicandogli la zona dove si dicesse che si era formato un tartarus.
Dicono che sia appena sorto, alcuni hanno parlato di un grande edificio da cui si sente la sofferenza del tartarus, una chiesa sconsacrata mi pare, o un mausoleo non ho capito bene. Non ho chiesto ho subito pensato a scappare.
Non appena è sorto hanno subito dato l'allarme, stanno fuggendo tutti via, così da liberare la zona. Avranno sicuramente già chiamato la polizia.
Speriamo che arrivino in tempo come l'altra volta alla Oxford, se lo completano morirà di nuovo tantissima gente. le due donne iniziarono a parlare in modo sempre più concitato e spaventato, avevano perfino iniziato a piangere per la paura.
Non c'è tempo da perdere, va via ragazzo, io vado a prendere mia figlia e fuggiremo il più lontano possibile. Che sia vero o meno io non rischierò. Non dovresti nemmeno tu.
Addio ragazzo, e buona fortuna. il semaforo scattò sul verde e le due donne si allontanarono in tutta fretta. Era evidente che era successo da molto poco a giudicare dalla quantità di gente che si allontanava dalla zona che aveva indicato prima la donna. La polizia avrebbe avuto parecchia difficoltà ad avvicinarsi alla zona e superare la calca di gente. Si sentì il suono di un elicottero sulle loro teste che iniziava a sorvolare la zona, ma oltre all'elicottero non sembrava esserci traccia di poliziotti nelle vicinanze. Tutti nel mondo anche se non sapevano come funzionava esattamente un tartarus sapevano che mieteva un sacco di vittime. E se l'odore delle ragazze era proprio in quella direzione, potevano essere potenziali vittime, la traccia del loro odore però dava ancora speranza, forse non erano perdute.. -
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Ascoltò con attenzione le parole colme di preoccupazione delle madri, annuendo con fare d'assenso e cercando di rassicurarle come meglio poteva, prima di salutarle mentre si allontanavano per andare per la loro strada. Sfortunatamente, confermarono ulteriormente i pensieri realisti del mannaro: la presenza spaventosa si era manifestata solo da poco, coincidendo con la sparizione delle studentesse che cercava. Gli fu impossibile non pensare che fossero finite vittime della struttura e che dunque la sua ricerca sarebbe stata inutile, ma doveva quantomeno accertarsene, ed era da quando aveva cominciato a percepire il pericolo comunicatogli dalla paura della massa che dentro di sé aveva cominciato a sentire qualcosa divenire irrequieto, qualcosa che non era intimorito ma piuttosto attratto da quella minaccia, qualcosa che lo incitava, come una compulsione istintiva, ad accettare la sfida davanti a lui - non per dovere, non per responsabilità, ma per il puro piacere di affrontarla. Una sensazione che non gli era propriamente famigliare, ma più che benvenuta considerando ciò che lo attendeva. A quel punto non gli restava null'altro da fare se non avanzare, ma l'elicottero della polizia sopra il suo capo gli diede ben da pensare ad un ulteriore noia, ovvero le forze dell'ordine, e con loro un altro dilemma: avrebbero affibbiato a lui la colpa se si fosse fatto trovare nei pressi del Tartarus? Lo avrebbero arrestato? Non sapeva con cosa aveva a che fare, ma non poteva negare che ogni singola volta sui notiziari gli "eroi" della situazione in simili occasioni fossero sempre stati il governo o la polizia... forse elogi meritati, ma se c'era una cosa che ormai aveva imparato Seiichi da tutte le sue passate esperienze era che la mossa migliore era sempre non fidarsi mai di nessuno. Certo, le forze pubbliche avrebbero avuto problemi a muoversi vista la calca di gente, ma lui proprio come loro doveva muoversi attraverso quella folla e non era esente dalle limitazioni associate.
Raggiunta dunque la conclusione che l'opzione migliore fosse senza dubbio mantenere l'anonimato, almeno fino a quando non avrebbe avuto un quadro più chiaro, ciò di cui aveva bisogno era un luogo isolato dove poter trasformarsi ed evocare il proprio equipaggiamento senza farsi vedere, né dalla folla né dall'elicottero. Fortunatamente, se da un lato muoversi in mezzo a tutta quella gente sarebbe stato un po' più complicato, la massa avrebbe svolto un ruolo decisamente appropriato per occultarlo agli occhi nel cielo: avanzando pertanto verso la direzione dalla quale tutti stavano fuggendo, Seiichi si sarebbe lasciato guidare dal proprio olfatto per continuare a seguire la traccia, al contempo però rimanendo accorto sia dell'elicottero sopra di lui, sia dei suoi dintorni alla ricerca di una zona appartata da poter sfruttare per propriamente prepararsi, preferibilmente prima di arrivare alla fantomatica chiesa o mausoleo corrotti riguardo i quali lo avevano messo allerta. Inutile dire che durante la sua avanzata avrebbe favorito le zone munite da tetti o comunque coperture che impedissero alla polizia sopra di lui di vederlo, ogni volta che sarebbe stato possibile, e camminando allo scoperto mischiandosi alla folla solo quando strettamente necessario. Massa o meno dopotutto a lungo andare persino dall'alto avrebbero potuto accorgersi di quel singolo individuo che camminava controcorrente, e se loro avevano ordinato l'evacuazione la possibilità che avrebbero tentato di fermarlo o avvertirlo, attirando attenzione, non era un rischio che era disposto ad accettare, per quanto improbabile.
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Man mano che Seiichi avanzava si sarebbe reso conto che l'elicottero faceva giri larghi su tutto il quartiere, ma non si soffermava mai su un punto preciso. Dalla zona ampia che copriva era evidente che sembrava stesse cercando qualcosa non trovandola. Non c'era traccia di poliziotti per le strade e Seiichi non avrebbe avuto grosse difficoltà ad addentrarsi nella zona che gli interessava. Le tracce odorose lo avrebbero portato davanti ad una vecchia chiesa sconsacrata. Era un edificio alto e non poi così imponente, messo abbastanza bene poiché veniva usato come punto di turismo per le meravigliose statue che decoravano sia gli esterni che gli interni. Si trovava in una piazza ampia preceduta da una fontana decorativa posizionata al centro della piazza. L'edificio era circondato dai palazzi adiacenti distanti circa 10 metri ai lati e sul retro, mentre davanti si apriva una grossa piazza rettangolare ampia 50 metri e lunga 40. Nei palazzi adiacenti c'erano i bar ed i piccoli ristoranti turistici aperti ma totalmente svuotati, dando chiaramente l'idea che la gente fosse fuggita via non appena si era manifestata l'emergenza. Ritrovandosi davanti alla chiesa, Seiichi avrebbe potuto percepire la sinistra energia che aveva messo tutti in allarme. La poteva percepire come un brivido lungo il corpo che faceva venire la pelle d'oca. Era oscura, pesante, ma l'edificio sembrava perfettamente normale. A guardare non somigliava lontanamente ad un Tartarus. L'unica cosa strana che avrebbe potuto notare era che c'erano due esseri curiosi che pattugliavano la zona della chiesa. Erano esserini dalla forme rotonde e grottesche. Possedevano un unico occhio vispo e attento. Non avevano bisogno di gambe poiché fluttuavano in aria ad un'altezza di circa 5 metri. Andavano avanti ed indietro davanti la chiesa in modo che potessero tenere sott'occhio la zona della piazza. Essendo una chiesa antica l'unico ingresso disponibile era il grosso portone spalancato della chiesa sul lato che affacciava sulla piazza. Ed era quella la zona che tenevano maggiormente sott'occhio, difatti i due esseri non si allontanavano mai molto fra di loro incrociandosi e alternandosi per adocchiare possibili intrusioni o stupidi umani che si avvicinavano troppo. . -
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Seguendo la propria pista l'odore avrebbe condotto Seiichi nella piazza ove risiedeva proprio la fantomatica "chiesa sconsacrata" della quale era stato avvertito dalle donne in precedenza. Un peccato che non fosse riuscito a trovare un luogo appartato prima di giungervi per prepararsi al meglio, specialmente visto che in quel luogo non era solo: due creature mai viste prima e dall'aspetto decisamente immondo fluttuavano vicino l'ingresso dell'edificio che gli interessava, e a giudicare dall'energia che esso sprigionava e dalla situazione, ne dedusse che non lo avrebbero lasciato passare semplicemente chiedendo o cercando di comunicare. La struttura non somigliava affatto alle immagini che aveva avuto modo di vedere in passato sui notiziari o fonti di informazioni simili, certo, ma la pressione che essa emanava era innegabile e quegli esseri posti a guardia un chiaro segno che era sulla strada giusta. Avvistati i due esseri immediatamente si sarebbe chinato per abbassare ulteriormente il suo profilo e rendersi ancor più difficile da vedere mentre affinava i sensi, guardandosi attorno e repentinamente cominciando a elaborare e pensare. L'unico motivo per cui il licantropo non provava neppure un filo di timore o dubbio di fronte a quelle aberrazioni era perché non c'era spazio per loro nella sua mente. Osservando i movimenti dei due occhioni non gli fu difficile notare come ponevano particolare enfasi sull'entrata, e il fatto che fluttuassero suggeriva che avessero un modo per ostacolarlo anche senza raggiungerlo, o magari semplicemente che potevano essere molto veloci, anche più di lui. Qualsiasi fosse il caso, la conclusione era una soltanto: doveva entrare senza farsi individuare, e gli edifici ai lati della chiesa gli avevano dato giusto l'idea perfetta sul come farlo.
Era ovvio che il modo per distogliere l'attenzione di quei guardiani dall'ingresso era uno solo, ovvero dargli qualcosa, o meglio qualcuno, di cui doversi preoccupare e che potesse tentare di intrufolarsi senza il loro permesso. Attivando il suo potere e trasformazione con un processo che non avrebbe provocato più alcun tipo di rumore grazie anche all'utilizzo della vestizione dei capelli per impedire che i suoi vestiti finissero strappati, fatto ciò la prima cosa che Seiichi fece fu creare due copie identiche in tutto e per tutto a sé attraverso il 'Ninjutsu #22: Moltiplicazione superiore del corpo', anch'esso un processo silenzioso. Sfruttando quindi la distanza ancora elevata dai due guardiani, ordinò alle due copie di andare una ad un lato ed una verso l'altro, arrivando rispettivamente una al lato sinistro di edifici e l'altra a quello destro. A quel punto, mentre lui avanzava silenziosamente sino alla fontana tenendosi basso e sfruttando la sua conoscenza dei movimenti delle due pattuglie per muoversi quando sapeva che i guardiani sarebbero stati occupati a concentrarsi sull'ingresso, anche le sue copie avrebbero fatto altrettanto aspettando il proprio momento per poi muoversi lungo i rispettivi lati, attaccati alle pareti degli edifici.
Non appena Seiichi e le sue copie sarebbero arrivati tutti e tre all'altezza della fontana, formando effettivamente quasi una "linea" orizzontale viste le loro posizioni, mentre lui si teneva nascosto dietro la fontana attivando i 'Ninjutsu #2: Evocazione di munizione e di armi' e 'Ninjutsu #5: Passo energetico' sia per prepararsi al peggio richiamando sulle sue braccia i suoi guanti da combattimento, che per preparare la sua mossa annullando totalmente il suono dei suoi passi, le copie avrebbero tentato di entrare nei loro edifici rispettivi più vicini per poi muoversi silenziosamente al loro interno e tentare di avanzare quanto più possibile sfruttando le pareti che avrebbero dovuto coprirli dalla vista delle creature fluttuanti, ovviamente senza recidere il legame con il loro evocatore che gli imponeva di rimanere entro 20 metri da lui.
L'istante che i cloni avrebbero finito di posizionarsi, che fosse stato perché una parete impediva loro di allontanarsi ulteriormente oppure la connessione con l'originale, Seiichi avrebbe potuto attuare il proprio piano: entrambe le copie avrebbero colpito con abbastanza forza da creare un frastuono non indifferente le pareti dei loro rispettivi edifici, per attirare l'attenzione dei due esseri e obbligarli a controllare. Pur avendo solo una frazione della forza dell'originale, quei cloni possedevano comunque un potere non indifferente ed erano indistinguibili in tutto e per tutto da una creatura vera e vivente. Il vero licantropo allora avrebbe osservato attentamente l'esito di quel piano, preparandosi a fare la propria parte: se esso avesse dato il risultato sperato, entrambi i guardiani sarebbero stati distratti e costretti a distogliere lo sguardo ed allontanarsi dall'ingresso per concentrarsi sulle rispettive minacce, e Seiichi avrebbe ottenuto la finestra di entrata che gli era necessaria per scattare verso l'ingresso ed entrare in quello che si aspettava essere ormai una sorta di incubo viste le voci, i suoi passi del tutto insonorizzati e pertanto impercettibili.
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La zona era deserta di gente, anche a grandi distanze si poteva vedere qualcuno passare, il piano di Seiichi avrebbe sortito sicuramente molto più effetto se ci sarebbe stato il caos del via vai oppure ostacoli ingombranti sulla piazza. Le due creature erano anche posizionate in alto quindi avevano una visuale chiara della piazza ed i lati dell'edificio che stavano sorvegliando. Inizialmente i due cacodemoni non diedero peso alla figura di Seiichi quando era ancora lontano, scambiandolo per qualche altro cittadino che stava fuggeno via, i loro occhi erano attenti ed a quanto pare ci vedevano benissimo poiché notarono molto presto le figure che si avvicinarono, soprattutto le copie che entravano ed uscivano dai negozi per avvicinarsi non passarono di certo inosservati. I due cacodemoni si voltarono ognuno verso la copia che ormai era abbastanza vicina e prima ancora che potessero colpire i muri per fare rumore vennero colpiti da una sfera infuocata che deflagrò contro di loro facendoli sparire. Successivamente si voltarono verso la fontana dove era nascosto Seiichi sprando dalla bocca una sfera infuocata diretta verso il suo petto. Quelle sfere erano ababstanza dense da poter passare tranquillamente i guizzi d'acqua. I due cacodemoni rimasero in alto sempre a 5 metri di altezza, a circa 3 metri di distanza dalle mura della chiesa. . -
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Seiichi sottovalutò la capacità d'attenzione degli esseri, probabilmente a causa del loro aspetto goffo e buffo, e il suo piano di intrufolarsi in modo furbesco sfruttando i suoi cloni andò in fumo con loro. Il loro sacrificio tuttavia non fu vano, e in verità svolsero il loro compito ugualmente in modo egregio: grazie a loro confermò parte dell'idea che si era fatto riguardo gli avversari. Attaccavano a distanza attraverso delle sorta di sfere infuocate, e da come non si erano praticamente mossi per portare avanti il loro assalto intuì che probabilmente i loro attacchi avevano una gittata non indifferente. Intuizione che si dimostrò corretta non appena si girarono verso l'unico intruso rimasto nella piazza: lui.
Senza troppi complimenti lo trattarono allo stesso modo con cui avevano trattato le sue copie, scagliandogli contro di nuovo una sfera infuocata ciascuno. Il licantropo non sarebbe di certo rimasto a guardare: uscendo allo scoperto per non essere ostacolato dalla fontanella, portò rapidamente il braccio destro davanti a sé piegandolo mentre teneva le dita allungate e unite come se esso fosse una lama, sferzando poi l'aria davanti a sé come se con essa stesse menando un fendente mentre focalizzava energia al suo interno, attivando la tecnica 'Reap The Weak' e dando vita ad una proiezione il cui scopo sarebbe stato proprio quello di incontrare le sfere quando queste si sarebbero trovate a circa tre metri e mezzo da lui considerando l'estensione del braccio e la portata della proiezione, scattando poi immediatamente verso la propria sinistra in modo da distanziarsi ulteriormente dalle conflagrazioni e finire a circa 4 metri di distanza, rispetto all'asse orizzontale, dal cacodemone che prima era sulla sua sinistra e ora sarebbe stato sulla sua destra.
Riusciva a seguire quelle sfere con lo sguardo e non lo avevano investito immediatamente, il che significava che avrebbe potuto tranquillamente evitarle semplicemente schivando, certo, ma la sua azione per intercettarle non era stata fatta a scopi meramente difensivi: le sue proiezioni erano a tutti gli effetti estensioni del suo corpo sebbene possedessero una resistenza superiore ad esso, e vantavano una forza effettiva pari a praticamente il doppio della sua normale. Ciò che interessava al mannaro era percepire e vedere la forza di quelle sfere e comprenderle di più. Doveva studiare quei fastidiosi palloncini di carne in preparazione di una mossa vincente. Il tutto ovviamente senza smettere di dare la giusta attenzione anche ai suoi avversari: palloni volanti o meno, non poteva distrarsi ed era certo che lo avrebbero continuato ad attaccare.
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I cacodemoni rimasero fermi nella loro posizione davanti alla chiesa ed osservarono l'azione di Seiichi mentre fendeva l'aria con il suo braccio, i loro occhi si allargarono incuriositi nel vedere la proiezione oscura che investì le due sfere infuocate. All'impatto le due sfere che inizialmente erano dense e grandi circa 50 cm, esplosero allargandosi di circa 1 metro consumandosi contro la proiezione. L'esplosione emanò calore, lasciando intendere che non fosse solo semplice energia ma era molto simile al fuoco. I due cacodemoni non si fecero di certo scoraggiare da ciò che avevano visto ed attaccarono nuovamente Seiichi sparandogli contro le sfere infuocate, non si spostarono nemmeno dal loro posto si limitarono a girare su se stessi per rivolgersi verso di lui e sparare altre due sfere esplosive, questa volta però sarebbero stati mirati uno contro il petto, e l'altro mirando ai suoi piedi, probabilmente per colpire direttamente con l'esplosione o perché avevano capito che lanciandoli troppi vicine le sfere potevano essere intercettare dalle sue proiezioni. Non erano quindi automi stupidi, c'era un piccolo cervello funzionante in quelle masse di carne orripilante. . -
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Quelle sfere erano esplosive eccome, ma non potevano opporsi alla forza delle sue proiezioni. Appreso questo, Seiichi aveva tutte le informazioni necessarie per finalmente passare al contrattacco. Cominciava già a sentire le sue mani fremere dall'impazienza di annientare quelle sfere di carne, ma ancor più preoccupante sarebbe stata la sensazione di estremo entusiasmo e felicità nel notare che quelle creature non fossero poi così stupide: non fastidio, non timore, ma puro gaudio. Solitamente un piano fallito o mal riuscito lo infastidiva, odiava dover improvvisare, ma invece ora si stava ritrovando a sperare di venire sorpreso ulteriormente.
All'ennesima offensiva da parte dei cacodemoni avrebbe risposto questa volta chinandosi in avanti e scattando immediatamente dritto per dritto per tutti i dieci metri possibili. Entrambi i cacodemoni erano sì di fronte a lui, in distanza, ma anche sulla sua destra: l'unica sfera di fuoco di cui doveva preoccuparsi realmente era quella del più vicino che mirava al suo petto dato che scattando in avanti, vista la traiettoria e angolazione, avrebbe potuto colpirlo. Per questo esatto motivo si era chinato, puntando a farla passare sopra di sé e farla continuare verso la sua destinazione, ovvero dove originariamente si trovava prima dello scatto.
Avanti, polpette! Tutto qui?!
Terminato lo scatto sarebbe stato distante ancora circa 7 metri dai suoi avversari senza considerare la differenza in altitudine - vista la loro posizione e la partenza del mannaro dal centro della piazza ove risiedeva la fontana - ponendo i demoni ancor di più sulla sua destra. Senza aggiungere altro avrebbe continuato a correre in avanti, non dirigendosi verso l'avversario più vicino ma piuttosto continuando dritto come un treno, come se avesse intenzione di schiantarsi contro le pareti della chiesa - a piena potenza. Non era altro che un diversivo per ingannare i suoi nemici, ora che aveva scoperto che erano in grado di trarre le proprie conclusioni: mantenendosi su quella traiettoria, anche quando avrebbe raggiunto la loro distanza e pertanto sarebbe stato anch'egli a 3 metri dalla chiesa, non sarebbe stato in grado di colpire neppure il cacodemone più vicino a lui, dato che si sarebbe trovato a 4 metri sulla sua destra. Null'altro che un falso senso di sicurezza che Seiichi voleva appositamente fornirgli.
Si aspettava decisamente che tentassero di intercettarlo, e la sua attenzione era sempre su di loro. Questa volta, tuttavia, il mannaro avrebbe giocato d'anticipo puntando ad un contrattacco che li cogliesse alla sprovvista. Mentre continuava la sua corsa, teneva il braccio destro alzato e chiuso a pugno davanti a sé come se possedesse uno scudo e volesse proteggersi. Non appena i cacodemoni avrebbero tentato di colpirlo nuovamente con le loro sfere di fuoco, questa volta lui avrebbe saltato: non puntando a semplicemente evitare l'attacco, tuttavia. Vista la sua capacità di salto, la sua intenzione era quella di raggiungere la stessa altezza dei demoni, aprendo il pugno del braccio che teneva davanti a lui e estendendo le sue dita mentre ascendeva, rivelando le vere intenzioni dietro la posizione di quell'arto: non appena sarebbe stato alla stessa altezza dei demoni e allineato con loro, ruotato il busto verso d'essi avrebbe sfruttato quella finestra di tempo per estendere il braccio in avanti come se stesse affondando con una lancia, tenendo gli artigli estesi verso i nemici e focalizzando al suo interno una modesta quantità di energia. Attivando le tecniche 'Breach The Walls' e 'Send Them Off', dall'arto non sarebbe semplicemente originata una proiezione: questa volta l'ammasso di energia offensiva si sarebbe staccato dal corpo del mannaro, continuando in avanti per la sua traiettoria per circa 10 metri, conservando tuttavia la sua spaventosa forza e capacità di penetrazione, viaggiando ad una velocità identica a quella del licantropo, e cioè coprendo tutti quei dieci metri in neppure un secondo, vista la velocità aumentata d'egli.
Inutile dire che ovviamente visto che aveva saltato durante la corsa, il suo tragitto non si sarebbe di certo fermato magicamente portato a termine quell'attacco, e vista la prossimità della chiesa sarebbe finito contro le sue mura, ma anche questo era più che voluto: con il braccio sinistro rimasto libero avrebbe tentato di affondare i suoi artigli nella parete, colpendola con forza con essi tentando non di buttarla giù, ma piuttosto aggrapparsi ad essa per evitare di cadere e mantenersi pronto per un eventuale contrattacco, qualora il suo piano non fosse andato a buon fine. Ed una parte di lui sperava che fosse così.
In sintesi, aveva scattato in avanti per evitare le prime due sfere di fuoco, continuato a correre dritto, e poi aspettandosi di nuovo un assalto di sfere infuocate diretto ad interrompere la sua corsa visto che si stava dirigendo verso la chiesa, saltato per poi attendere l'attimo esatto in cui si sarebbe trovato alla stessa altezza dei suoi avversari e allineato con loro, per sferrare un'unica proiezione staccatasi da lui che mirava proprio a impalarli e penetrarli entrambi spietatamente da parte a parte come una letale lancia brutale, concludendo il tutto attaccandosi alla parete della chiesa attraverso gli artigli.
Quelle creature dopotutto avevano dato l'idea di non essere esattamente molto mobili, ma piuttosto dotate di molta gittata e attacchi incessanti, entrambi preziosi pregi ma che avevano i propri punti deboli. Se avessero tentato di colpirlo mentre era a mezz'aria la sua proiezione avrebbe intercettato le loro offensive annientandole proprio come loro. Avevano ancora qualche sorpresa da mostrargli?
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Scattando in avanti Seiichi riuscì a superare facilmente le due sfere di fuoco che esplosero contro il terreno alla fine della loro corsa. Calcolò bene il fatto che i cacodemoni lo avrebbero attaccato ancora con una nuova sfera infuocata mirandolo mentre correva. Fu rischioso ma il suo piano riuscì: aspettare che attaccassero loro prima di saltare fu una scelta ottimale, le sfere di fuoco gli passarono sotto durante il suo salto; la sua proiezione viaggiò in aria colpendo il primo cacodemone che venne attraversato dagli artigli così come il secondo. I due cacodemoni non potevano competere con la forza di quei artigli, ed essendo composti principalmente di carne entrambi vennero bucati da una parte all'altra. Il loro occhio si spense e precipitarono al suolo inermi e privi di vita. I guardiani erano stati abbattuti adesso poteva intrufolarsi in chiesa. L'interno aveva una base rettangolare, larga 40 metri e lunga 60 metri. Era divisa internamente da due file di colonne interne che ricreavano la navata principale largha 20 metri e quelle laterali larghe circ 10 metri. Le colonne avevano il diametro di circa 80 cm. Il soffitto era alto circa 10 metri nelle navati laterali, mentre quella centrale era alta 30 metri, da cui pendevano due enormi candelabri di notevole fattura. L'interno era affrescato da meravigliosi dipinti, vi erano anche statue di pregievole fattura, il pavimento era lastricato in mattonelle bianche e nere che formavano mosaici di forme gemoetriche suggestive. Non sembrava che l'edificio fosse corrotto come avrebbe dovuto essere per ospitare un tartarus. L'energia oscura che aveva spaventato tutti proveniva dall'altare infondo la chiesa su cui vi era seduto un grosso demone antropomorfo. Era alto e massiccio, una montagna di muscoli e testosterone, quindi non aveva niente da invidiare alla stazza di Seiichi trasformato. Non sembrava essersi accorto di ciò che era successo fuori dalla chiesa perché era molto occupato a spingere la testa di una ragazza sopra il proprio membro eretto per un fellazio osceno. In ginocchio fra le sue cosce ve ne era anche un'altra di ragazza che si occupava di dare piacere con la bocca sui suoi testicoli. Ai piedi dell'altare, un poco più a destra dal gruppo, svenuta a terra e ricoperta di sperma c'era Rose. Una delle streghe scomparse, non sembrava ferita ma dal suo aspetto era ovvio che avesse passato ore di sesso selvaggio finendo stremata. Accanto al demone, sopra all'altare, legata ed imbavagliata con una gag ball c'era Paya. Se avesse guardato con attenzione, avrebbe notato che tutte le ragazze erano truccate e vestite in modo osceno per somigliare a delle prostitute fetish. Le ragazze fra le cosce del demone erano quindi quelle che erano scomparse. Le due ragazze che leccavano e succhiavano i genitali del demone non erano legate, non sembravano nemmeno costrette a fare ciò che stavano facendo, anzi sembravano molto devote nel loro compito, il loro volto era eccitato e i loro sessi erano umidi e pronti per essere colti.
Energia... energia... ancora... biasciò una di loro tornando poi a succhiare con devozione quel fallo demoniaco come se non ci fosse un domani.
Hu hu hu sì lo so che ne avete bisogno. Il vostro padrone vi premierà non temete. Fatemi godere e vi darò quanto ne volete. fece ghignando malefico il demone espirando poi un piccolo gemito. L'unica che non era per niente a suo agio era Paya che frignava e mugugnava verso le due ragazze come se avrebbe voluto dire loro di fermarsi. Ogni tanto cercava di liberarsi o di allontanarsi, ma il demone non glielo permetteva tirandosela vicina ogni volta che si allontanava troppo. Paya sembrava ancora l'unica con ancora le mutadine addosso.. -
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Il piano filò liscio, la ricompensa della strategia azzardata dal licantropo compensando più che abbondantemente il rischio che esso aveva comportato: fissò entrambi i due demoni cadere a terra, trapassati totalmente dalla sua offensiva. Una soluzione pulita e ben svolta, qualcosa che normalmente avrebbe dovuto portargli soddisfazione. Eppure, mentre percepiva il sangue e la forza vitale dei suoi goffi avversari nutrire il suo potere, Seiichi non sentiva alcun appagamento rincuorarlo, ma solo frustrante delusione. Lo scontro era durato troppo poco, la sua forza non aveva avuto lo sfogo meritato. L'oscurità che lo circondava prese ad espandersi ancor di più come fiamme fomentate, la sua energia alimentandola senza freno. Quella non era stata una sfida, ma ancora non aveva trovato le ragazze, giusto? Ringhiò furente lasciandosi cadere dalla parete, dirigendosi poi con passo rapido e irritato dentro la chiesa. Il vero periglio lo aspettava di certo dentro di essa, quelli non erano stati null'altro che guardiani per riscaldarsi. Man mano che si addentrava, avvertire quell'energia oscura che aveva scacciato tutti gli altri farsi sempre più vicina e potente con ogni passo ora addirittura lo rincuorava, sedotto dalla promessa di pericolo che avrebbe potuto soddisfare quel bisogno così alieno ma al contempo primordiale che lo aveva contagiato. Scosse la testa afferrandosela con una mano mentre procedeva nell'accorgersi pienamente dei propri pensieri: non doveva perdere la lucidità. Le ragazze erano prioritarie.
Non avrebbe fatto nulla per contenere la propria energia, né nascondere in alcun modo la sua presenza. Con un'arroganza inusuale persino per un individuo orgoglioso come lui, come fosse un Re che tornava nella sala del suo trono e si dirigeva verso di esso, camminava al centro della navata principale fissando dritto davanti a lui, senza perdersi a guardarsi troppo attorno. Ciò nonostante l'architettura, decorazioni e gli affreschi che lo circondavano furono un'ancora preziosa a salvaguardare la sua sanità mentale, un salvagente inestimabile che lo aiutò a rimanere in sé, a distrarsi da quel chiodo fisso di trovare altri avversari su cui sfogare il proprio potere. La sua avanzata sarebbe continuata sino a quando non avrebbe individuato la fonte di quella energia oscura, assieme ovviamente al gruppo di ragazze di cui si era circondato. Lo stato in cui erano ridotte le sue protette era indubbiamente pietoso e umiliante, guardando prima loro e poi di nuovo il demone che presumeva le avesse ridotte in tal modo: persino alla vista di quello strazio, però, avrebbe poi continuato ad avanzare sino a quando il diretto, demoniaco interessato non lo avrebbe notato, immerso nel totale silenzio, e anche a tal punto non avrebbe smesso di avanzare minaccioso, ma gli avrebbe rivolto la parola.
Le hai conciate così per far sì che ti ricordino tua madre?
Gridò rendendosi noto. C'era una rabbia incontenibile nelle sue parole, una furia che riecheggiava nella sua voce spettrale e già profonda come un tuono a cielo aperto. Perlomeno, detto questo avrebbe smesso di avanzare dopo aver attirato la giusta attenzione, intento a dimostrare che non era lì per fiondarsi sulla giugulare del suo interlocutore. Non subito, almeno. Non per questo tuttavia avrebbe tentato in alcun modo di trattenere la propria energia ma anzi, avrebbe preso ad espanderla ancor più prepotentemente in una sfida silente che voleva apertamente provocare il demone, o quantomeno dimostrargli che non aveva alcuna paura di lui.
Non sei chi mi aspettavo, ma questo non cambia niente. Sono qui per le ragazze.
Quello non era di certo un uomo alto con capelli e katana nera. Una trasformazione, forse? No... a giudicare dal luogo, soggetto e da come le ragazze ai suoi piedi lo stessero implorando, quella situazione dava più l'idea di una sorta di rituale fallito o qualcosa di simile... difatti, quell'energia e situazione gli sembrava famigliare. Che c'entrasse in qualche modo con la situazione passata dell'altra ragazza, Tami? Domande per più tardi: la mente del mannaro vacillò di nuovo. Ciò che voleva ora non era davvero una risposta, e sperava vivamente che quel demone si opponesse a lui così da poterlo ottenere.
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Man mano che avanzava Seiichi poteva notare che il demone lo stava fissando mentre si avvicinava al gruppo. Non sembrava particolarmente preoccupato che ci fosse un intruso, probabilmente lo aveva percepito nel momento stesso in cui aveva varcato la soglia della chiesa. Non fermò le ragazze, lasciò che continuassero a leccarlo e succhiarlo guardando piuttosto verso Seiichi con un ghigno malefico stampato sul volto. Quando si fece sentire con la voce imponente, Paya sussultò sul posto e guardò verso Seiichi allargando gli occhi che le si riempirono di speranza. Le due ragazze che invece stavano spompinando il demone si fermarono un solo attimo per guardare verso di lui, ma al contrario di Paya sembravano piuttosto contrariate per aver interrotto il loro momento intimo.
Uh? Conosci mia madre? rispose il demone senza sentirsi minimamente offeso, come se per lui non fosse strano fare atti incestuosi, dopotutto era un demone libidinoso a giudicare dal fatto che il suo pene eretto non sembrò per niente scoraggiato dall'intrusione di Seiichi. Carezzò le teste delle due ragazze che tornarono a dargli piacere con le bocche, ignorando la presenza di Seiichi, come se fosse un ospite che sarebbe andato via molto presto.
Non sei il primo che me lo dice, non sono mai ciò che gli altri si aspettano. commentò con un ghigno divertito per poi sollevare la mani dal capo delle due ragazze e mostrare a Seiichi che non erano legate, non c'era niente che le costringeva a stare in quella posizione.
Credi forse che le stia costingendo a fare questo? Sono loro che mi vogliono, osserva.... posò le mani contro le spalle delle ragazze e cercò di allontanarle da sé fino a quando le loro labbra si staccarono dalla sua erezione e quando successe le due ragazze scrollarono le spalle per liberarsi dalla presa, emettendo un lamento di protesta.
No, ancora ancora... mugugnò una di loro per poi assaltarlo di nuovo fameliche come se volessero convincerlo ad andare fino infondo. Paya mugugnò infastidita sul tavolo facendo strani versi verso le ragazze come se avesse voluto chiamarle, ma con la bocca bloccata dalla gagball non poteva pronunciare nulla.
Chi sei? Che legami hai con queste ragazze? chiese gesticolando con un braccio. Alle spalle di Seiichi si sollevarono due grosse piastrelle dal terreno che iniziarono a roteare su se stesse caricandosi di energia che affilarono i bordi per poi fiondarsi ad una discreta velocità contro Seiichi, come due shuriken, uno che gli arrivava da destra ed uno da sinsitra per disegnare in aria una specie di X dove il centro sarebbe stato lui.. -
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Il fatto che quell'omone impertinente non avesse impedito alle ragazze di continuare il loro operato, ma anzi le stesse invitando a fare di più in sua presenza, non fece né caldo né freddo a Seiichi. In un momento più tranquillo e privato sicuramente ripensandoci avrebbe provato una certa invidia, ma in quel frangente nella sua mente c'era un unico, omicida pensiero. Mentre la sua preda si rivolgeva a lui, il mannaro continuava ad avanzare inesorabilmente con passo lento ma deciso. Si stava prendendo il proprio tempo, ma non per scelta: era impaziente di sperimentare la forza e il potere che quell'energia oscura poteva lanciargli addosso, ma le ragazze erano di mezzo e non poteva rischiare di trucidarle assieme a quell'idiota, specialmente non Paya che sembrava essere l'unica ancora pienamente cosciente. In quel caso le sue proiezioni non potevano aiutarlo senza mettere a repentaglio anche loro. Rise di gusto però non appena il demone affermò fiero che erano le ragazze a volerlo.
HA-AHAHAHAHA! Aaaaaaah! Sai essere divertente, te lo concedo! Loro non vogliono te, buffone: vogliono la tua energia.
La cosa era incredibilmente ovvia: prima non le aveva di certo sentite acclamare il nome dell'immondo, ma anzi proprio supplicavano per avere altra di quell'oscurità. Dovevano essere cadute preda di quel potere, in un modo non del tutto diverso da delle drogate sprovviste della loro dose. Ad ogni modo, poco importava se volessero succhiargli il cazzo o meno: con ogni attimo che passava lui si avvicinava e a breve glie lo avrebbe staccato. Paya chiaramente invece provava una sorta di pietà nei loro confronti, e bastò quel piccolo gesto per far capire a Seiichi che quella ragazza era fin troppo ingenua se credeva che i suoi richiami avrebbero potuto sortire qualche effetto... o forse lei sapeva qualcosa e lui invece no? Di certo non poteva dirglielo bloccata com'era, ma non appena il demone finì di pronunciare la sua ultima domanda, mentre era impegnato a rispondere, i sensi del Kinoshita scattarono sull'attenti.
Sono un bidello della Oxford che ha perso lo straccio, e credo che userò la tua faccia come rimpiazzo. In quanto alle ragazze-!
Percepì chiaramente alle sue spalle qualcosa staccarsi da terra e cominciare a roteare vorticosamente, il tutto subito dopo che il demone ebbe gesticolato. Non poteva essere un caso: non erano a roma e lui non era italiano, gesticolare era roba loro. Trovandosi a circa sette metri da lui quando finalmente il demone fece la prima mossa, la reazione del mannaro fu istantanea: avrebbe saltato immediatamente in alto per togliersi dalla traiettoria delle piastrelle dietro di lui, intento a raggiungere la piena altezza di cinque metri. Forse avrebbe dovuto caricarlo a testa bassa, ma il fatto che tenesse le ragazze in pugno aveva spinto la sua parte più razionale a farlo esitare. Ciò però non doveva essere una cosa necessariamente negativa: sicuramente non appena si sarebbe trovato a mezz'aria, il suo avversario avrebbe creduto di poterlo punire, ma la verità dei fatti era che il mannaro era tutto fuorché sprovvisto di metodi per muoversi anche in posizioni simili.
Ora anche più di precedentemente, doveva prima di tutto capire con cosa stava avendo a che fare: non poteva permettersi errori o ci sarebbero potute andare di mezzo le ragazze, e per guadagnare informazioni doveva anzitutto costringere quell'omaccione a rivelare le proprie carte. Si sarebbe gustato la sua carotide a tempo debito.
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Il demone rimase con un sorriso molto tirato nel sentire il licantropo ridere, mentre una vena gli si gonfiava sulla tempia per la rabbia repressa.
Esatto, la mia "cazzo" di energia! rispose con un ghigno maligno, sforzandosi di continuare a sorridere e non farsi prendere dalla rabbia. Le ragazze continuarono il loro operato ed a quanto pare non si sarebbero di certo tolte da lì se qualcuno non glielo avesse imposto. Erano un bel problema, senza contare che i mugugni di piacere del demone non facevano che incoraggiare le due ragazze a dare il meglio di loro.
Un bidello? sembrava sorpreso nel sentirgli parlare della Oxford, lo guardò incuriosito, ma ovviamente non si fermò iniziando piuttosto a toccare le ragazze sui seni, palpandole e stuzzicando i loro capezzoli con i suoi artigli, con un tocco gentile che le faceva fremere. Il salto di Seiichi gli permise di schivare le due mattonelle che passarono sotto di lui andandosi a conficcare profondamente nelle mura della chiesa. Visto che Seiichi si limitò semplicemente a saltare, il demone mandò in attacco altre 3 mattonelle che si staccarono dal terreno come prima, viaggiando in aria attaccandolo uno da destra uno da sinistra ed uno da dietro all'altezza del torace. Paya intanto guardò preoccupata verso Seiichi pregandolo con gli occhi di aiutarle..
