[Hentai Tales 2019] E il vincitore è... il pubblico!

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    Nome utente: Yalara
    Personaggi scelti: Minah Niara
    Titolo dell'opera: E il vincitore è... il pubblico!

    È tarda notte nelle strade di New Vegas, ma la città non dorme mai realmente. Dentro un locale, da qualche parte nelle zone malfamate, si sono radunate persone decisamente sveglie per assistere a uno spettacolo. La folla è ammassata in una grande sala ottagonale ad esultare e gridare e incitare verso il centro occupato da una gabbia. Cosa c’è dentro la gabbia? Due individui che se le danno di santa ragione, ovviamente.
    Da un lato un energumeno di due metri e mezzo in pantaloncini, con scaglie azzurre su tutto il corpo, due corna attorcigliate a mo di ariete e zanne sporgenti dal suo muso di lucertola. Dall’altro lato un’umana, ma che umana. Pelle scura come cioccolata, occhi gialli e un corpo sensuale rinchiuso in una calzamaglia nera estremamente aderente, da far venire l’erezione a praticamente tutto il pubblico maschile presente.
    Il combattimento stava andando avanti da parecchi minuti e la donna, Minah il suo nome, appariva in svantaggio rispetto al bestione, prendendo più colpi di quanti ne avesse dati, ma era tutta una finta la sua. A Minah piace gustarsi una lotta, le piace prendere mazzate quanto le piace darle, almeno finché il suo avversario avesse ancora nuovi stimoli da darle, ma questo qui oramai aveva esaurito tutti gli stimoli che poteva darle; prossima alla noia, Minah avevo deciso di chiuderla lì. Concentrò la sua mente e rilassò i muscoli, caricandosi per emanare un’aura di energia elettrificata lungo tutto il suo corpo. La potenza sprigionata era tale da strapparle di dosso gli indumenti, lasciandola completamente nuda per la gioia degli spettatori che impazzirono di incitamenti e fischi, non soltanto per le grazie che Minah stava mostrando ma anche perché quell’aura la trasformarono fisicamente, rivelando a tutti che non era così umana come dava a vedersi. Gli arti erano mutati in zampe da felino nero, una coda sbucata dello stesso colore spuntata alla base della schiena e qualche altro piccolo tratto che denota la sua natura bestiale sul resto del corpo come i suoi occhi, le zanne e le orecchie a punta coperte dai capelli.
    Anche il draconico rimase stupefatto per un paio di secondi prima di riprendere a caricarla di pugni, o almeno a cercare di farlo, giacché Minah lo prese in contropiede assestandogli un sinistro sullo stomaco di potenza tale da piegarlo in avanti con le mani che pressavano il punto in cui era stato colpito, seguito subito dopo da un calcio rotante dritto sulla mascella, rompendogliela e buttandolo violentemente a terra in stato incosciente.
    La tromba acustica suonò intensamente in tutta la salsa per marcare la vittoria della ragazza, la folla intensificò le grida e gli incitamenti e il presentatore, con microfono alla mano, si portò al centro della gabbia e attese che le grida diminuissero di intensità prima di iniziare a commentare.
    “Eeeeee il vincitore è Minah! La Pantera Morada!” esultò al microfono con un braccio alzato verso Minah. “Signore e signori…”, continuò, “… siete stati pazienti, vi siete divertiti molto a guardare un bell’incontro. Ma adesso alcuni di voi, pochi di voi fortunati, faranno ben più che guardare. Le scommesse di stasera puntavano su quanto sarebbe durato l’incontro e le vincite sarebbero andate soltanto ai dieci fra voi che più si sono avvicinati al timer del tabellone. Ma perché accontentarsi dei soldi, quando potete vincere la campionessa in persona!? Voi dieci fortunati avete infatti vinto una nottata esclusiva per riversare la vostra libidine, qui su questo ring e adesso, sul sensualissimo corpo di questa donna-gatto sudatissima in piedi accanto a me! Avanti i dieci prescelti!”
    La folla riprese a gridare intensamente, urlando e sgomitando in modo impaziente, mentre dieci di loro, a mano a mano, scendevano dagli spalti per entrare dentro al ring e formare un cerchio intorno a Minah. Quest’ultima si guardava attorno per osservare meglio chi fossero questi dieci, alcuni umani in apparenza normali, altri invece erano delle razze più diverse, demoni, ibridi come Minah, leviatani, vampiri, perfino un kaiju. Razze diverse ma tutti con la bava alla bocca, gli occhi che mostravano eccitazione ed impazienza e le loro mani adagiate sulle loro erezioni nascoste sotto i vestiti; a Minah bastò fare un cenno la mano e lo spettacolo iniziò.
    I dieci si riversarono su di lei senza freni, accalcandosi per cercare di essere i primi a posare le mani su quella carne nuda di donna-gatto. La palpavano in continuazione sui grossi seni, sul sedere sodo, nella sua intimità e chi non poteva accaparrarsi quelle parti andò per dove poteva. Minah era già eccitata sessualmente per le emozioni provate nell’incontro di prima e questa situazione non faceva altro che farla cadere sempre più a fondo nel suo vortice di desideri. Anche lei rispose posando le sue mani sui membri duri e pulsanti dei suoi partner, che nel frattempo si erano levati i loro indumenti per non far sentire sola Minah. Lei continuava a tastarli uno dopo l’altro, saggiandone al tatto la forma, le dimensioni, il calore, mentre con gli occhi osservava i volti vogliosi di questi uomini e non solo i loro. Portando lo sguardo oltre vedeva il pubblico eccitato almeno quanto chi era con lei sul ring. Sguardi traboccanti di impulsi e di voglie la penetravano e la rendevano ancora più eccitata. La maggior parte del pubblico era sugli spalti più alti per poter vedere meglio la scena, ma altri si erano riversati a ridosso della gabbia per sentirsi più coinvolti, addirittura alcuni non si erano fatti scrupoli a calare le braghe e masturbare i loro peni duri ed eretti. Tutto questo eccitava Minah come poche cose nella vita, ma voleva di più così come lo volevano anche i suoi compagni.
    Prese uno di loro e lo fece sedere a terra seguito da lei che, adagiandosi lentamente sopra a questi, afferrò con la mano il suo membro in modo da guidarlo e spingerlo dentro al suo foro anale, facendo emettere un gemito di piacere a Minah talmente seducente al suono da far venire i più “deboli” fra il pubblico. Di lì a poco un altro dei dieci si inginocchiò a terra davanti a Minah, avvicinando il suo sesso a quello della ragazza, infilandolo e cominciando lentamente a spingerlo e ritrarlo. Minah però ne voleva altri e fece capire a gesti ai restanti di avvicinarsi; da lì in poi non diedero tregua alcuna alla ragazza. Un terzo membro fece irruzione nella sua bocca, mentre altri due se li fecero afferrare dalle mani, anzi, dalle zampe di felino della ragazza che cominciarono a masturbarli con passione vorace. Cinque uomini, cinque peni duri e caldi catturati dalla passione di Minah, dalla sua figa, dalla sua bocca, dal suo ano e dalle sue mani. Minah però ne voleva ancora e, con notevole sforzo mentale, riuscì a sfilare la sua coda da sotto tutto quell’ammasso di corpi per poter afferrare un sesto membro, portandolo al paradiso come gli altri. Gli uomini continuavano a pompare i loro membri, senza sosta e senza intoppi, finché alla fine uno dopo l’altro non arrivarono a limite riversando il loro nettare bianco dentro e sul corpo sudato e accaldato di Minah, per poi scansarsi per riprendere le forze e lasciare il posto a quelli che ancora non hanno avuto il piacere di conoscerla così a fondo. I dieci continuarono a pompare i loro membri dentro Minah incessantemente, a darsi il cambio per gemere e farla gemere senza soste per la ragazza che non la smetteva di emettere suoni degni di una porno attrice, quando non aveva la bocca occupata naturalmente.
    Continuarono in questo modo per tutta la serata finché tutti e dieci non avrebbero riversato il loro seme nell'utero di Minah almeno tre volte e, quando l’ultimo di loro finì il lavoro, la lasciarono al centro del ring, a terra, stanca, con il viso soddisfatto oltre ogni sua più rosea aspettativa e il corpo ricoperto quasi ovunque di sperma bianco, risaltando magnificamente sulla sua pelle scura. La vera delizia di quello spettacolo era la sua passera che non la smetteva di riversare fuori i loro umori, talmente tante volte le sono venuti dentro da formare un lago bianco in mezzo alle sue gambe che Minah cercava di prosciugare raccogliendolo con le mani e portarselo nella sua bocca, assaporandone bene il la consistenza prima di ingoiarlo fin all’ultima goccia. Rimase in quella posizione per almeno un’ora, dando modo al suo pubblico di sfogare le loro pulsazioni fino in fondo e scattando qualche foto e video ricordo, prima di destarsi in piedi riversando a terra una cascata di sperma in eccesso che il suo stomaco non poteva reggere per quanto era sazio. Un po’ barcollante, ma con il sorriso in volto, si diresse negli spogliatori per una doccia.
     
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