Resta sempre uguale a come sei

Per Demi

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  1. †_†yun yun †_†
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    Soffio di vento nel cigolio di un'altalena
    lacrima lo sguardo nella desolazione del ricordo
    grida e dolci furori dei bambini nel prato in fiore
    la mamma carezza un petalo bagnato di rugiada
    salti e giochi e favole e giostre in primavera in colore:
    bimbo che rincorre la palla sulla strada, ride
    sui prati cani spensierati e voci tenere
    dietro speranze e gioie, felici e mere...




    Misaki si stava rilassando all'ombra degli alberi del parco. Era terribilmente piacevole rilassarsi lì sotto alle fronde fogliose, mentre un breve venticello rinfrescava l'arsura della capitale dell'Impero. Qualsiasi stagione era torrida, perfino l'inverno, figuriamoci le altre stagioni! Quel giorno era particolarmente caldo. Lei indossava un semplice abitino azzurro, con le maniche a bomberino, il suo preferito. I capelli erano legati con due fiocchi rossi e ai piedi calzava dei pratici sandali color cobalto. Era seduta sull'erba fresca a respirare aria pura e a pensare. Il parco era grande e molta gente vi camminava durante la giornata: mamme coi passeggini, ragazzi con gli skateboard, nonni che davano il mangime ai piccioni, gente che andava in ufficio, donne a dieta che correvano, musicisti in erba che provavano ad esibirsi al pubblico. La giornata, nonostante l'afa, era ottima per poter stare all'aria aperta. Inspirò profondamente, lasciando che l'odore degli alberi e della natura le entrasse nei polmoni. In quel momento il piccolo Loki si mosse dentro di lei. Ancora non si era abituata. Era stato strano sentirlo tirare i calci le prime volte. Ora riusciva a capire quando si sarebbe fatto sentire, soprattutto se si trovava in una posizione a lui scomoda. Suo figlio. Nonostante fosse alla metà del III° mese, non si era ancora abituata all'idea che presto sarebbe diventata una madre. Era un'idea talmente grande e forte da farla vacillare nella vita di tutti i giorni. Non si sentiva pronta, ma desiderava esserlo. Non aveva certezze sul futuro, eppure già nella sua testa pianificava le scuole che avrebbe frequentato il piccolo, quali sport avrebbe fatto... Scosse il capo e prese ad immaginarselo. Era un giochetto che faceva di frequente. Ne parlava con il feto, come se lui potesse ascoltarla o darle delle risposte. Spesso la gente, se la sentiva, la prendeva per una pazza. Ma non le importava: ora era nel parco, un posto dove centinaia di persone ogni giorno vi circolano senza badare a niente. E così prese a parlare al piccolo Loki:"Secondo me sarai alto come tuo babbo, da grande. Avrai la forza nei muscoli ma la dolcezza negli occhi. Avrai il colore dei miei capelli e degli occhi il colore del padre. Avrai le labbra sottili e le orecchie delicate..." Commentava ogni singola parte, non badando minimamente la mondo intorno a sé...
     
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79 replies since 20/1/2015, 16:04   876 views
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