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The unseen BOOB, is the Fappest
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Mission Rank A
Missioni molto complesse, la massima difficoltà non è da sottovalutare e vengono affidate solo ai giocatori più esperti a causa dell'alto rischio di rimanere feriti, anche in maniera grave. Inutile dire che i nemici saranno temibili, le situazioni pericolose ed estremamente delicate.
Difficoltà: Molto Alta
Possibilità di Morte: Presente
Jolly disponibili: 0
Punti difficoltà: 18
Stelle massime: 3
Conseguenze sul Governo: +/- 50
Punti Karma: +/- 25
Compensi:
- Punti esperienza: 650
- Soldi: 1500
- Soul Point: 500
Un nuovo giorno alla sapienza, ma non un giorno come tanti. Al sorgere del sole sarebbe stato un evento unico: un compleanno. No non il compleanno di una persona importante, quelli si festeggiano con occasioni speciali. Questo compleanno non lo avrebbe festeggiato nessuno, non fino a che non sarebbero arrivati i regali... ma prima di ogni cosa, arriviamo dai nostri protagonisti. Leben se ne stava comodamente sulla sua scrivania intenta ad infilare i documenti delle personalità di disturbo nel tritacarne. Era un compito noioso, ma qualcuno doveva pur farlo, e per questo il suo collaboratore preferito era venuto per darle una mano, ed ora stava per uscire dal bagno dislocato nell'ufficio della preside con un certo entusiasmo. La stanza era completamente al buio e solamente la luce del computer di Leben la illuminava. La porta si spalancò alle sue spalle e Thresh, armato in una mano della sua lanterna per illuminare la via, si fece avanti mugugnando qualcosa.
Ooh mia cara Leben sei davvero molto premurosa ad offrirmi questo genere di regali ma non era proprio necessario, sono venuto qui con piacere a darti una mano.
E dopo aver attirato l'attenzione di Leben sollevò l'altra mano, quella libera dalla lanterna, mostrandole quella che sembrava proprio una testa decapitata. Era la testa di una ragazza, probabilmente di una studentessa, bionda con alcuni riflessi rossi, e portava intorno alla bocca una di quelle fasciature col buco sulle lebbra per costringere le persone a lavori orali forzati. Tuttavia, c'era un problema: Leben non l'aveva di sicuro messa nel cesso come invece affermava Thresh, e se lui faceva quella considerazione di sicuro non era stato nemmeno lui (anche se quel genere di strumenti erano proprio nel suo stile). Un nuovo mistero per i zombie perversi?
Edited by BOLSHAK VS DOOM - 26/4/2014, 18:28. -
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Quella sera a Leben era toccato il lavoro che più odiava: occuparsi delle scartoffie, e per questo la nostra zombie era decisamente giù di corda, annoiata e incredibilmente bisognosa di uno svago, mentre con la testa posata sulla propria mano in una tipica posa scazzata se ne stava a fissare i documenti che venivano (fin troppo lentamente) fatti a pezzi dal trita-carta. Solo l'illusione che al posto di tutta quella materia bianca potesse esserci invece della carne, e fantasticherie di dubbio gusto sull'argomento, le avevano permesso di resistere tanto a un'attività così mortalmente noiosa... per almeno qualche minuto. Poi era subentrata l'eccitazione per ciò a cui stava pensando e la conseguente voglia di ricorrere al suo passatempo preferito per svagarsi un po', cosa che avrebbe certo iniziato a fare subito, se l'aiutante che tanto aveva atteso non fosse finalmente arrivato.
Inutile dire che l'apertura improvvisa della porta non l'avesse minimamente spaventata, e che avesse anzi prontamente fatto girare la poltrona per voltarsi verso il nuovo arrivato. Inutile anche e soprattutto raccontare, quanto i suoi occhi si erano illuminati nel vederlo, come la sua mano avesse subito posto fine al suo lento cammino verso l'orlo del succinto vestito, e come lei si fosse alzata con quel suo fare sensuale pronta a salutare il suo adorato Thresh. A quel punto, solo dopo avergli istintivamente guardato il pacco, essersi eccitata ancora di più e aver risvegliato almeno altre trenta fantasie nella propria testa, aveva cominciato a notare che lui stesse parlando, e la sua attenzione si era rivolta non più su quello che aveva tra le gambe, ma su ciò che teneva in mano.
Un sopracciglio bianco si alzò, perplesso, seguito dal permanente sorrisetto malizioso, poi la sua avanzata ancheggiante verso il suo adorato iniziò, concludendosi con lei china davanti alla testa per ammirarla da vicino, studiandola nel dettaglio alla ricerca di... qualche messaggio inciso, forse? No, più probabilmente residui di liquidi per poterli saggiare... ma sorvoliamo sul punto.
Conclusa il suo ''attento'' esame, da quella stessa angolazione e con quella stesse espressione incuriosita che via via si faceva entusiasta, Leben alzò lo sguardo verso Thresh.
Thresh, tesoro... sono più che felice di annunciare che - ahimè - questo regalo non è affatto da parte mia. A quanto pare, hai un'amante di cui non sono a conoscenza e dovrò punirti per non avermelo presentata, oppure...
Tornò eretta, il sorriso che si faceva sempre più largo e smagliante.
Qualcuno ci invita a giocare con lui. L'hai trovata nel bagno?
Non poté fare a meno di ridacchiare, l'idea di una testa mutilata, con un aggeggio simile in bocca, infilata magari dentro a un water... la faceva decisamente ''morire'' dal ridere.
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Dopo che Leben l'ebbe esaminata, Thresh la portò di nuovo davanti a sé, annusandola. Aveva un odore strano, non sembrava affatto un cadavere fresco. A quel punto lo zombie iniziò ad ispezionare il collo mozzato della testa, probabilmente per vedere se fosse ancora praticabile, era passato un pò dall'ultima volta che aveva letteralmente fottuto il cervello a qualcuno. Tragico erotico, comico e horror, un cabarettista completo.
Non ricordavo di avere così tanto successo con le donne, e poi una mia ammiratrice saprebbe che se vuole attirare la mia attenzione non deve darmi una testa con cui posso perderci del tempo.
Ridachciò divertito, per poi posare la testa sulla scrivania di Leben, materializzando la lanterna nella sua mano sinistra, mostrandola alla preside come se volesse attirare la sua attenzione.
Ti mostro un trucchetto.
Dalla lanterna fuoriuscirono un paio di anime che entrarono nella gola della testa, inizialmente la fecero tremare, poi una tetra luce illuminò i suoi occhi e serrando le palpebre iniziò a sputare via dell'acqua, tossendo. Non era divertente stare dentro un cesso.
Cazzo! Farlo ai secchioni è divertente ma finire con la testa nella tazza è tutta un'altra cosa. Hey... dov'è il mio corpo?
Thresh avrebbe sfoggiato un sorrisetto divertito alla sua preside, come se volesse quasi vantarsi di un giochetto da così poco. Ripeto cabarettista completo.
Perdonaci tesoro ma temo che lo abbiano fatto a pezzi oppure sia nello stomaco di qualcuno... o qualcosa. Comunque l'acqua del cesso non ti dona e non riesco a riconoscerti. Sei una studentessa di qui vero?
Ma... professore! Che sta dicendo! Sono Sarah, lei ha fatto sesso con me l'altro giorno, non si ricorda? Mi ha detto lei di farmi il piercing sulla vagina!
Thresh inarcò un sopracciglio, visibilmente perplesso. Non è facile ricordarsi di tutte le ragazze che se la spassavano con lui, specialmente se erano così poco interessanti. Sollevò le spalle, abbassando la lanterna.
Mi dispiace Sarah ma non abbiamo molto tempo, che ne dici se ci racconti cos'hai visto prima di perdere la testa?
La ragazza, o meglio la sua testa, rimase ancora un pò confusa per diverso tempo. Poi però si convinse, sbuffando rumorosamente, iniziando a parlare.
Non ricordo molto bene... ero al bagno, nei piani inferiori. Avevo appena finito gli allenamenti pomeridiani e stavo liberando la vescica quando... qualcosa mi ha attraversato la strada. Le porte lì sotto sono tutte rotte, è impossibile andare al bagno con la privacy al completo, ma quella cosa... non era umana. Oddio! Mi ha mangiato! Mi ha mangiato e ha scaricato la mia testa nel cesso! Mio dio che butta fine che ho fatto.
E proprio come una bambina iniziò a frignare rumorosamente.. -
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Leben non ce la fece... vedendo la testa animarsi e sputacchiare l'acqua del gabinetto esplose a ridere e si fermò solo perché - non trattenendosi - avrebbe rischiato di perdersi informazioni importanti su... qualunque creatura avesse compiuto un gesto così grottesco da divertirla tanto.
Ricambiò il sorrisetto di Thresh, con un'occhiata ammirata, assistendo poi alla discussione in un divertito silenzio che a stento nascose l'ilarità risvegliata in lei dall'intera situazione. Ilarità che non poté fare che crescere nel sentire che il ''Professore'' aveva conosciuto quella ragazza quand'era in vita, spassandosela con lei, e neppure se ne ricordava. Non che lei potesse biasimarlo, visto che per prima a stento ricordava cosa avesse mangiato quella stessa mattina. E per ''cosa'', intendeva se un ''Mike'', una ''Eleonara'', un ''Daisuke'' o chissà chi altro.
Alla fine del poco interessante racconto della ragazza e del suo fastidioso esplodere in lacrime che tuttavia non minò il suo divertimento, la zombie alzò un sopracciglio, decisamente incuriosita, e spostò la sua attenzione sull'aggeggio che ''Sarah'' aveva avuto in bocca sino a poco prima, prendendolo il mano e lasciandolo ciondolare davanti ai suoi occhi, attirando la sua attenzione con un piccolo ceffone.
E quest'affare l'avevi prima o dopo l'incontro con questa fantomatica ''cosa''? Perché sai, se è stata una creatura mostruosa a metterti una cosa del genere in bocca per poi divorarti il corpo... devo assolutamente conoscerla. Che aspetto aveva?
Ascoltata l'eventuale risposta si voltò verso Thresh, con il sorriso probabilmente più splendente che lui le avesse mai visto fare in situazioni che non prevedessero il suo grosso affare infilato in qualche anfratto.
Lei che ne pensa, Prof, andiamo alla ricerca del nostro amico? Sa, potrebbe essere pericoloso per i nostri studenti ed è nostro dovere...
Ed era certo quello a importarle (Ah-ha), tanto che si sporse subito verso l'orecchio del suo interlocutore per poter aggiungere un piccolo appunto, in confidenza.
Sbaglio, o non l'abbiamo ancora fatto nei bagni dei piani inferiori con una testa animata che guarda?
E così si staccò attendendo risposta, eccitata come non mai.
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Sarah parve confusa, probabilmente non se ne ricordava perfettamente e a più che ragione la sua testa faceva abbastanza male.
Io... non lo so. Credo che fosse del professore, forse lo abbiamo usato l'altra volta.
Thresh sollevò le spalle di nuovo, non se ne ricordava affatto e in più Leben lo stava distraendo ampiamente con pensieri ben più interessanti. Il non morto ghignò alla sua considerazione, annuendo con il capo.
Oh si, ma non con una testa come spettatrice. Credo proprio che abbiamo un compito da portare a termine e la nostra Sarah ci farà compagnia fino a che non avremo risolto il problema.
Thresh materializzò dalla lanterna una sorta di briglia per Sarah con cui bloccò dietro la nuca sia il collo che il naso della ragazza, così da poterla sostenere semplicemente con un cavo che agganciò alla cinta, in modo da tenerla penzoloni si, ma con lo sguardo rivolto nella direzione giusta, non a testa in giù. Poi afferrò il divaricatore che aveva fatto notare Leben, sbandierandolo come se volesse metterlo in mostra.
Questo lo teniamo, che ne pensi?
Hey professore! Non può lasciarmi così! Mi fa male il naso! Ahio!
Se Leben aveva qualcosa da prendere era il momento giusto per farlo. Non potevano sapere cosa li aspettava nelle fondamenta della scuola, quel posto non era né molto pulito, né molto illuminato. Per l'ultimo problema c'era sempre la lanterna di Thresh, e in fondo se non avessero trovato nulla allora illuminare non sarebbe servito a molto.... -
.SPOILER (clicca per visualizzare)+1 per la ''briglia''. Evito di metterlo di nuovo solo per pudore.
Leben guardò la sistemazione di Sarah con un mix tra estremo divertimento e invidia (simulata).
Devo dire che ti dona molto, Sarah. E per quel che riguarda quell'affare...ovvio che lo teniamo, potrebbe sempre servire.
Detto questo, dopo aver guardato Thresh in modo piuttosto allusivo, si diresse nuovamente dietro la sua scrivania per aprire un cassetto dal quale tirò fuori una fondina, con tanto di pistola al suo interno. Fatto questo (non potendo resistere alla tentazione di provocare gratuitamente lo zombie) portò il piede nudo sul banco, poggiandolo di punta e piegando la gamba in modo sensuale, proprio come se si stesse preparando a infilare un'autoreggente, assicurandosi invece l'oggetto intorno alla coscia. Raccolse poi una seconda fondina dal cassetto, piena a propria volta, e ripeté il gesto guardandolo maliziosa, infine - tornando in posizione eretta - sì strappò la collana che indossava dal collo e la aprì, prendendo dal suo interno delle pillole che sistemò nei taschini dei due contenitori, pronte all'eventuale utilizzo.
Rimessa al proprio posto la collana, chiuse il cassetto e si diresse verso i due, ancheggiando in modo spudorato.
Bene, sono pronta. Vogliamo andare?
Edited by = Midori.no.Neko = - 21/3/2014, 22:44. -
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Leben sapeva come provocare Thresh, non poteva sperare in una compagna di giochi migliore e fin per eccitarsi senza troppi complimenti.
P-prfoessore... non si ecciti! Ci sto ciondolando contro!
Dopodiché si fiondarono nelle fondamenta dove potevano notare la necessità di sistemare il tutto con un certo criterio. A dirla tutta ,quel posto non era sempre stato in quelle condizioni, probabilmente qualsiasi cosa avesse conciato Alex in quel modo aveva anche trasformato le fondamenta in una sorta di grossa fognatura: le aule avevano le pareti verdi, il pavimento era sommerso per la maggior parte di acqua (non del tutto sporca) mentre non filtrava luce né aria da nessuno spiraglio. Fortuna che loro due erano già morti, o di sicuro quell'odore di chiuso e l'atmosfera buia li avrebbe di sicuro soffocati. Il corridoio che stavano percorrendo era una scacchiera bianca e nera, scandita da diversa stanze con tubature, bagno e sgabuzzini. Non c'era un solo corridoio, ma molti di essi si intersecavano tra di loro creando una struttura confusa e contorta. Quel posto era stato maledetto, corrotto in qualche modo, non c'erano dubbi. Thresh sollevò la sua lanterna, facendo luce.
Mia cara, questa è una maledizione a tutti gli effetti, non è molto diverso dal mio potere ma questo cambia proprio le regole del gioco. Sono sicuro che se ci voltiamo non troveremo la strada da cui siamo tornati. Questo posto non è fatto per uscire, se non per le fognature.
Non ve lo consiglio.
A quel punto, di fronte a loro, distante circa una ventina di metri, strisciò la figura di una creatura molto grossa. Passò da un corridoio all'altro sparendo alla loro vista prima che potessero esaminarlo, ma Thresh illuminò la sua coda: sembrava quella di un rettile. Lo zombie iniziò a ridacchiare divertito, per poi voltarsi verso Leben.
Spassarcela sotto gli occhi di qualcuno anche è una cosa che abbiamo fatto, ma niente di così grosso... pare che ci divertiremo non poco.
Thresh avrebbe atteso le direttive di Leben, dopotutto era lei la preside: potevano procedere dritti, esitare in quella zona per scoprire se c'era qualcosa di interessante nelle varie stanze, oppure seguire la creatura per capire subito con cosa avevano a che fare.. -
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Leben si guardò intorno ammirata: eccetto l'odore decisamente sgradevole, quella variante nell'arredamento le piaceva molto.
Dovremmo meditare di arredare così anche i piani superiori. disse infatti, ridacchiando, mentre ascoltava le constatazioni di Thresh.
Una maledizione, eh? Che meraviglia, qualcosa di nuovo con cui alimentare la sua curiosità... ora sì che sentiva l'eccitazione crescere.
Si voltò giusto un secondo alle sue spalle per controllare se ciò che aveva detto lo zombie fosse vero, e appena tornò a guardare dinanzi a sé, la vide... un'enorme ombra che attraversava l'oscurità e una coda squamosa che strisciava sul terreno... A quel punto non poteva più trattenere l'entusiasmo, l'eccitazione era cresciuta talmente che i suoi occhi si illuminarono, conditi da una punta di follia.
Guardò Thresh, quando questi parlò, per condividere il suo buon umore.
Puoi dirlo forte, Thresh. Non so nemmeno come sia fatto il cazzo di un rettile... non vedo l'ora di scoprirlo.
E non c'era proprio nient'altro d'aggiungere, perché era ovvio che impaziente com'era Leben non vedesse l'ora di scoprire a chi (o a cosa) appartenesse quella lunga e attraente coda, così si incamminò immediatamente, seguendone la direzione.
E... sì, era anche piuttosto ovvio che più che pensare alla sicurezza della scuola e alla pericolosità di quella bestia, stesse invece fantasticando su come potersela fare... Ma in fondo, c'era davvero da sorprendersi?
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A quanto pare la creatura e le parole di Thresh avevano stimolato la curiosità di Leben, e di sicuro il suo alleato non si sarebbe tirato indietro, curioso quanto lei. Sarah invece sembrava avere qualche reminiscenza di ciò che le era successo e osservare quella creatura la mise a disagio.
Hey hey, non stiamo mica andando da quel coso vero?! Avete visto quella coda! E' enorme! Deve stare attaccata a qualcosa di ancora più grosso!
E non aveva tutti i torti, ma questo non sarebbe bastato a fermare la loro curiosità, anzi. Non'appena svoltarono l'angolo i corridoi sembravano farsi sempre più lunghi e dispersi, la luce si affievoliva e qualcosa suggeriva loro che molto presto le tenebre li avrebbero inghiottiti. La lanterna di Thresh però reagiva, era quasi alimentata da quella strana maledizione ed indicava loro la via. Quando il passo stava per farsi più lungo però, ecco avvenire qualcosa di inaspettato: Sarah rimbalzò sul fianco di Thresh finendo per sbaglio a guardare alle loro spalle, e finalmente lo vide.
Attento professore!
Thresh fece giusto in tempo a voltarsi di scatto con la testa per poterlo vedere: un attacco alle spalle portato avanti da una creatura non grande quanto il loro obbiettivo ma decisamente più massiccia del normale. Sembrava una sorta di dragonico, ma più drago che uomo, con indosso una leggera armatura e del piumaggio chiaro sulla testa, mentre il resto era tutto nero. Brandiva un grosso spadone alto quasi quanto lui, egli arrivava ai due metri e venti ed era più massiccio di Thresh e Leben messi assieme. Quando Thresh si voltò stava caricando con una velocità notevole e colpì alla schiena il non morto perforandolo al centro della colonna vertebrale, ma provocando in lui solo una reazione vagamente sorpresa.
Un colpo davvero scorretto.
Era già pronto per combattere, ma quando stava per liberarsi Thresh si rese conto di non potersi muovere minimamente, il suo corpo era stato come disattivato, e mettendo un piede sulla schiena dello zombie lo schermidore lo spinse via dalla sua lama, facendolo cadere contro un muro. La testa funzionava ancora, ma non poteva muoversi e ridacchiò divertito da quella scoperta.
Un'altra maledizione! Questo posto diventa sempre più divertente.
Lo schermidore rimase sorpreso dal risultato ottenuto, forse si aspettava di uccidere Thresh al primo colpo, per questo tornò subito in guardia, aspettando la prossima mossa di Leben. Si trovavano in un corridoio lunghissimo, alto 5 metri e largo altrettanti, non c'erano vie di fuga, solo uno scontro diretto.
Me lo ricordo! Si c'era anche lui, ce ne sono altri qui sotto oltre al mostro di prima!
Leben, cara, ho idea che il nostro ospite abbia puntato a me per togliersi di messo quello che gli sembrava il più pericoloso e affrontare faccia a faccia la più gracilina. Perché non gli fai vedere quale immenso errore ha commesso?
A quanto pare, la prima battaglia di quella strana avventura stava iniziando.. -
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Leben continuò ad avanzare con i suoi compagni d'avventura al fianco, e all'osservazione della povera piccola testa parlante rise, leccandosi poi le labbra.
Non hai capito, tesorino? E' proprio questo il bello.
Da quando aveva riottenuto le sensazioni e la possibilità di provare piacere, Leben non poteva certo lamentarsi delle esperienze che aveva fatto. L'aveva fatto in un cimitero, aveva stuprato un povero ragazzino in un bosco, aveva partecipato a mini-orge con Thresh e i due zombie si erano dati alla pazza gioia in quasi ogni dove della scuola... e non c'era nemmeno bisogno di parlare di necrofilia visto che erano morti entrambi. Ma, in mezzo a questa meravigliosa collezione di piacevoli esperienze... farlo con bestie enormi e affamate non l'era proprio capitato. Non era forse una terribile mancanza?
Le sue fantasticherie su ciò che sin dall'inizio era diventato per lei un eccitante gioco vennero interrotte dalla percezione di qualcosa dietro di loro, seguita dalle grida di Miss Testasullespalle (umorismo da Leben) e l'apparizione di una creatura un po'... deludente, con tutti quei vestiti addosso e quell'aria sin troppo umanoide.
Leben osservò la scena senza poter fare molto, provando una leggera irritazione nel raggiungere la consapevolezza che il suo prezioso Thresh, almeno per il momento, non avrebbe più potuto servirle a molto. Come se questo particolare non bastasse a farla arrabbiare sul serio, squadrare quel coso le bastò per capire che avrebbe dovuto trasformarsi... e non avrebbe avuto tempo per levarsi il suo prezioso vestito.
Strinse gli occhi, fissando il proprio nemico glaciale ma senza perdere il suo sorriso, che si fece freddo e inquietante com'era capace di diventare solo le rare volte in cui la zombie si arrabbiava, poi strappò irritata il vestito nero che si ridusse in diversi pezzi che caddero a terra leggeri, rivelando il suo appetibile e pallido corpo già ''nascosto'' - in parte - dalla mutazione.
Dunque, vediamo... hai un odore poco invitante, non sei neppure un poco eccitante, quella specie di armatura che ti ritrovi non mi lascia vedere nemmeno se hai qualcosa di decente tra le gambe che mi spinga a non irritarmi... e come se tutto ciò non bastasse già a farmi asciugare all'istante, hai appena reso inutilizzabile il mio giocattolo preferito e rovinato il mio vestito. Ho idea che in fondo mi divertirò comunque... a sventrarti e cibarmi di te. Dimmi, quella roba è dura come sembra?
Un sorriso più largo, prima di concludere.
Scopriamolo.
Con un gesto repentino tirò fuori la pistola dalla fondina destra, sparando un colpo verso il torace della creatura, per poi rifoderare immediatamente l'arma. Non era nel suo stile utilizzare giocattoli simili, voleva solo testarne i riflessi e - ammesso che un colpo così fiacco riuscisse a colpirlo - appurare la resistenza dell'armatura che sembrava ricoprirla. Qualora non ci fosse riuscita? Bé, era semplicemente ferma lì in posizione di guardia, a fargli gesto con gli artigli della mano destra di farsi sotto. C'era sempre un altro modo per scoprire quanto dura fosse quella corazza... il suo preferito.
Edited by = Midori.no.Neko = - 7/4/2014, 18:36. -
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La bocca corazzata del guerriero si aprì lentamente, mostrando delle zanne molto simili a quelle di un drago che fecero uscire una discreta quantità di densa bava, sembrava quasi fosse affamato, o eccitato, facile confondere le due cose per uno zombie. Fatto sta che quando Leben tentò di colpirlo afferrò subito la spada per deviare il colpo con un rapido fendente, sembrava anche piuttosto frettoloso nel farlo: forse quella corazza non era così dura come sembrava e... di sicuro una corazza non dovrebbe muoversi al ritmo del suo respiro gonfiandosi e riducendosi sul petto. Quella creatura sembrava stesse diventando instabile, respirava sempre più affannosamente e più la faceva, più rivelava che quella corazza probabilmente non era una difesa, ma il suo stesso corpo.
Sta diventando impaziente da quando ti ha vista nuda... come lo capisco.
Thresh ironizzava, ma la battaglia era appena iniziata e senza esitare il guerriero partì a spada tratta verso Leben, stringendo la lama con entrambe le mani e caricando un fendente orizzontale mirato esplicitamente a tagliare in due la non morta all'altezza della vita. Un attacco semplice, ma quanto tempo ci avrebbe messo la creatura a farne un altro di seguito? La battaglia sembrava pronta a divenire incalzante.. -
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Leben sorrise della reazione della creatura, squadrandola da capo a piedi con evidente interesse - non più del tutto omicida - per poi leccarsi le labbra.
Oh, ma allora ti ho mal giudicato fin troppo presto! Sei già tutto nudo per me? Guardati... sbavi persino... Mi piace.
Peccato non avesse molto tempo per appurare se il fiatone del suo nuovo amico fosse dovuto al veloce striptease che aveva appena offerto, o a qualche altro arcano fattore che le sfuggiva. Tutto sommato... non importava.
Senza dover fare eccessivi movimenti superflui, dato le mano destra era già vicino alla fondina, repentinamente raccolse una gemma dalla stessa e con uno schiocco di dita la frantumò.
Ehi ehi ehi... vacci piano. Se vuoi provarmi, ti assicuro che sono meglio tutta intera.
A quel punto la sua adorata falce apparve e lei non esitò a impugnarla con entrambe le mani, lasciando abbastanza spazio tra un arto e l'altro così da avere maggior stabilità nella presa e poter utilizzare il bastone stesso dell'arma per contrapporlo al fendente della creatura, cercando di respingerlo con tutta la propria forza, e il chiaro intento di sbilanciare il suo avversario all'indietro abbastanza da farlo cadere... in trappola.
So che è presto per lasciarci, ma non sono mai stata una tipa paziente.
In contemporanea al suo tentativo di parare il fendente nemico, una serie di pali d'oscurità solida si sarebbero infatti eretti in sua difesa: molti inclinati in modo tale che anche se il robusto bastone metallico della falce non fosse bastato a fermare il ''dragonico'' la sua lama avrebbe trovato essi a bloccare il suo colpo, ma tutti mirati comunque a immobilizzarlo, impalandolo in più punti: gambe e braccia, bacino, spina dorsale. Non era un colpo che mirava a ucciderlo, ma solo ad allontanarlo e - preferibilmente - renderlo innocuo.
Il perché Leben volesse essere così magnanima? Forse sarebbe stato meglio non scoprirlo...
Edited by = Midori.no.Neko = - 7/4/2014, 20:21. -
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La tattica di Leben si rivelò molto producente: sfruttò la parata per poi colpire il suo avversario di sorpresa, con un attacco strategico dal basso. Thresh rimase impressionato, era una mossa degna di loro: zombie subdoli interessati solo al fine, non ai mezzi e pur di strappargli quella vittoria la preside avrebbe utilizzato qualsiasi tattica. La creatura venne bloccata, piegandosi leggermente all'indietro e sollevando il volto verso l'alto, spalancando la bocca e lanciando un ruggito di dolore particolarmente intenso. Le braccia, il bacino e la schiena gli impedivano di muoversi e le sue braccia avevano mollato la presa sulla spada, tuttavia non sembrava essersi arreso.
Notevole mia cara, ma non credo che il nostro amico sarà così propenso alla sconfitta...
E il non morto aveva ragione: seppur dolente il guerriero bestiale stava cercando di opporsi, la ferita intorno al palo si stava richiudendo e perfino il sangue dal colore violaceo stava lentamente rientrando nelle vene della creatura, come se stesse scorrendo al contrario. Se forzandosi riusciva a liberarsi di sicuro avrebbe vanificato gli sforzi di Leben, la zombie doveva agire subito ma... i pali avevano colpito zone non vitali, non protette dalla corazza. Come poteva ferirlo in maniera efficiente? La creatura non poteva opporsi in alcun modo per ora, e teneva la schiena piegata all'indietro. A Leben la prossima mossa.. -
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Leben contemplò per qualche istante il corpo immobilizzato della creatura, squadrandolo da capo a piedi. La rabbia e i suoi tentativi di ribellarsi la divertirono, almeno finché non si accorse di ciò che stava succedendo alle sue ferite. Un'altra irritante diavoleria come maledizioni e simile? O un semplice potere speciale?
Qualunque cosa fosse, non aveva proprio voglia di vederne gli effetti, e a dirla tutta si sentiva piuttosto delusa... aveva sperato di potersi approfittare dell'immobilità di quella cosa per svagarsi un poco, ma evidentemente non era quella la bestia che si sarebbe scopata.
Un'alzata di spalle e un breve sbuffo chiusero definitivamente la questione, la decisione fu rapida e priva di rimpianto.
Mi sarebbe piaciuto divertirmi un po' con te ma sembra proprio che tu sia impaziente di lasciarci, che peccato. Salutami il Paradiso dei... qualunque cosa tu sia, Mister Piuma.
Prima che i pali potessero venir riassorbiti dal terreno, Leben portò il bastone all'indietro abbastanza da far sì che la lama esterna della falce fosse proprio sotto il collo della creatura, poi con tutta la forza che aveva in corpo spinse in alto, sperando che quella pellaccia non si rivelasse dura come sembrava.
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Un'esecuzione in piena regola, la creatura congedò le sue urla con un vagito più intenso, mentre la sua testa veniva tranciata di netto dal corpo, lasciando fuoriuscire da entrambe le estremità una fontana di sangue viola che finì inevitabilmente per imbrattare Leben. Una sorta di verso dalle profondità di quei corridoi si avvertì in lontananza, forse qualche altra creatura li aveva sentiti, distraendo momentaneamente i presenti. Ci avrebbe pensato Thresh però, a riportare l'attenzione di Leben sul suo avversario.
Occhio, quel coso è più duro di quello che sembra.
Una mano, la destra, si liberò dalla presa dei pali e strinse il collo di Leben dopo averla afferrata. Ovviamente non poteva spezzarle il fiato, ma il collo si e con una discreta forza non ci sarebbe nemmeno voluto molto tempo. Lì, Leben avrebbe visto dei fiotti di sangue più densi trasformarsi in materiale organico che teneva la testa e il collo attaccati, oltre che a riunirli lentamente proprio come le altre ferite che si stavano rigenerando. Un nemico che se fatto a pezzi poteva riattaccarsi, degno di uno zombie certo, ma lo sguardo divertito di Thresh suggeriva una soluzione così ironica ed elementare da provocare ilarità.
Lo avevo sottovalutato, a quanto pare è uno di noi. Forse dovremmo dargli una degna accoglienza. Ehehehehehe....