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.CITAZIONENome partecipanti: Saito Benkei Vs. Oxy Rucchi
Livello partecipanti: 4 vs 4
Energia partecipanti: Lord of War Vs Lord of War
Numero di partecipanti: 2
Livello del Potere: 3 vs 3
Abilità Fisiche G1: Gigas 3, Mach 3, Shell 3, Jumper 3, Sense 3, Strike 3, Vision 3, Energy 3, Charge 3.
Abilità Fisiche G2: Gigas 3, Mach 4, Shell 3, Jumper 1, Sense 3, Strike 3, Vision 3, Energy 4, Charge 3.
Tecniche Personali G1: Scalata della Torre, Tecnica ad estrazione (Iai) - Canto del Leone, Taglio del Grande Buddha.
Tecniche Personali G2: O2 Sphere, O2 Flame Sword, O2 Angel.
Tecniche Loto Bianco G1: Ninjutsu #2: Moltiplicazione, Ninjutsu #6: Lancio Potenziato, Ninjutsu #11: Ombra furtiva, Ninjutsu #20: Velo di nebbia, Ninjutsu #25: Affiorano spade dal terreno, Ninjutsu #26: Piovono spade dal cielo, Ninjutsu #37: Tsukishiro, Rinjutsu #2: Gabbia Incrociata, Rinjutsu #11: Tekkai, Rinjutsu #17: Fantasma caotico, Rinjutsu #21: Tekkai Gozer, Rinjutsu #31: Walls of Jericho, Rinjutsu #33: Savior, Rinjutsu #37: Fantasma maligno, Rinjutsu #40: Tekkai Maramba, Juinjutsu #6: Squali dell'abisso profondo, Juinjutsu #10: Kageyoshi, Juinjutsu #19: Jigoku Iki, Fuinjutsu #4: Moltiplicazione superiore del corpo.
Tecniche Loto Bianco G2: Ninjutsu #2: Moltiplicazione, Ninjutsu #12: Rankyaku, Ninjutsu #27: Proiettile di fiamme infernali, Ninjutsu #36: Diable Jambe, Rinjutsu #3: Scudo crociato, Rinjutsu #11: Tekkai, Rinjutsu #15: Tekkai Kiru, Rinjutsu #20: Giudizio crudele, Rinjutsu #22: Tekkai Deutzia, Rinjutsu #33: Savior, Rinjutsu #49: Tekkai Hierro.
Armi & Equipaggiamento G1: Murasama, Shuriken x2, Shuriken Gigante x2, Fly, Dissectors, Gemma Alfa x2, Impianto Percussioner G, Droga: Pillola Energetica
Armi & Equipaggiamento G2: Spada di naniti e ossigeno solido
Luogo: Una piazzola circolare di 30 metri di diametro (raggio 15 metri) delimitata da un basso steccato e piccoli edifici in legno tutto intorno. Più in là vi sono degli alberi ma non è una foresta fitta.
Tipologia di sfida: New DivideSPOILER (clicca per visualizzare)Ovviamente finché non comincia lo scontro vero e proprio ma si tratta solo di role amichevole, la regola del confine non viene applicata.. -
Herr Boss.
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Con difficoltà mi alzai dal sasso dove prima mi ero seduto per riposare. Ero ancora turbato dal precedente scontro. Le ferrite erano ancora fresche, nell'aria il forte odore di sangue. Il mio sangue. E il mio sguardo era perso, come se non avessi un obbiettivo. Ma non era vero, lo avevo. Avevo un obbiettivo. Iniziai a camminare alla ricerca di un'altro sfidante. Nel mio corpo, seppur menomato, una energia sempre maggiore. Ero pronto, avevo riposato abbastanza. Con lentezza iniziai a perlustrare l'interno del villaggio. La mia mano sul fodero, il mio sguardo perso nel nulla. A un certo punto una ragazza. (...) Un lieve sorriso sul mio volto. Io ero pieno di lividi, tagli. I miei vestiti sporchi di sangue. Il mio braccio migliore che penzolava senza vita. E lei intoccata. Era giovane, certo, ma doveva sapersi difendere. Meglio di me. O chissà, forse non aveva ancora potuto gustare una vera battaglia. La osservai senza dire niente. Ero semplicemente lì, alla sua sinistra, a dieci metri. . -
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Herr Boss.
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Era carina. Molto carina. Squadravo con calma il suo corpo. Un vero e proprio fiorellino. Ero indubbiamente interessato a lei. Ma come iniziare il discorso? Io ero un brutto omone alto due metri e pompato, sporco e neanche l'odore era dei migliori, lei invece era tutto purché imperfetta. Non sapevo che dire. Ero indeciso sul da farsi. Mi avvicinai di qualche metro, il mio passo calmo. Mi fermai per un attimo. La osservavo ancora senza dire niente. Che imbarazzo. Girai alla sua sinistra mantenendo sempre la stessa distanza, da lontano studiavo il resto del suo corpo. Poi mi fermai. E non dissi niente. Era il caso di rispondere? Forse non voleva, forse lo voleva, forse mi voleva! Ero confuso. E se non mi voleva? Mi amava? Doveva amarmi! Girai alla sua destra. Passo calmo e rilassato. La fissavo. Che dovevo dire? Ero così indeciso... Ma del resto mi aveva posto delle domande. Avevo qualcosa da rispondere. Però erano tante domande. Dovevo forse rispondere a tutte? Forse era meglio stare zitto e osservarla, era un buon piano. Magari così si sarebbe interessata a me, magari le piacevano i tipi misteriosi. . -
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Herr Boss.
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Ero più indeciso di prima. E sembrava che non le piacessi. Ero triste. Forse anche arrabbiato, del resto a me lei piaceva. Che dovevo fare? Avrei potuto legarla e portarla via con me, era una soluzione efficacie, dico bene? Ma non sarebbe stata la stessa cosa. Avevo una possibilità nel conquistarla? E se non ero all'altezza? Forse dovevo ucciderla. Si, forse era meglio così, non ci avrei più pensato. Ma ci sarei riuscito? Era troppo carina, a dire il vero. Un vero spreco, non ho forse ragione? Ero calmo. Fermo. Poi mi avvicinai a lei fino a distanziare solo un metro dal suo bel corpicino, quasi incurante di ogni altra cosa. Il mio passo deciso. Il mio sguardo fisso su di lei. Adesso stammi a sentire tu, piccolo fiorellino. Stammi a sentire bene. Io ti voglio e ti voglio subito. Ero troppo diretto? Forse. Era un problema? Forse. Avevo il pisello duro come una roccia? Forse. Ma lei era così dolce e carina, anche quando cercava la distanza con le parole. Non potevo diversamente. . -
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Herr Boss.
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A prima vista sembrava insicura e imbarazzata, ma tentava ugualmente di nasconderlo come meglio poteva con un comportamento gentile e cortese. Che dolcezza. Cercava di rimanere professionale. Di non mostrare i propri sentimenti. Alle mie parole indietreggiò. La cosa non mi piaceva, proprio per niente. Senza aspettare oltre mi avvicinai ulteriormente a lei, fino a essere a pochi centimetri da lei. La guardavo da sopra, era decisamente più piccola e minuta. Annusai il suo odore. Era profumata, molto piacevole a dirla tutta. Aveva un buon profumo.Nessun malinteso. Ho deciso. Tu sarai mia, hai capito? Non accetto un no. Il mio sguardo era fisso su di lei. Nessun malinteso. Nessuna insicurezza. Sarebbe stata mia, che lo volesse o no. Me la sarei presa con la forza, se necessario. Era da molto che non provavo questo desiderio. Questo bisogno primordiale di possedere una persona, una ragazza. Era la solitudine delle notti su questa isola a portarmi a comportarmi così? O era solo uno stimolo momentaneo? Era forse qualcosa di più? . -
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Herr Boss.
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La ragazza indietreggio nuovamente. Ero stanco di questo comportamento, doveva solo stare ferma e lasciarsi prendere da me. In ogni senso esistente e immaginabile. Il mio braccio sul fodero. Delle forti ventate avrebbero devastato l'area, se la ragazza non si sarebbe tenuta salda rischiava di cadere. Non costringermi a farti del male. Non mi piaceva l'idea di ferirla, ma vista la situazione non potevo diversamente. Dovevo sottometterla. E mi sarei divertito a farlo. Intorno a noi, lentamente, dieci spade sarebbero fuoriuscite dal terreno. Le spade ci circondavano del tutto. Anche la ragazza aveva fatto la sua mossa, a quanto pareva sapeva trasformarsi. Era comunque carina, anche con i capelli corti. Certo, non ne andavo matto, ma era ... angelico. Quel suo bel visisino, le ali, era molto carina. E presto la avrei stretta saldamente tra le mie braccia, ci potevate giurare. . -
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Herr Boss.
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Ero contento, finalmente potevo mettere in pratica quello che ho imparato nel mio precedente scontro. L'arte illusoria era difficile da padroneggiare, ma avevo fatto i miei compiti, qualcosina la sapevo e ben presto il nemico se ne sarebbe accorto. Sebbene il nemico distanziava cinque metri da me e la sua velocità d'azione era decisamente sviluppata, avevo i miei specchi poco distanti da me, uno era poco meno di mezzo metro alla mia sinistra e al primo movimento della ragazza, senza esitazione, mi avrebbe coperto prendendo l'attacco avversario. Conoscevo la loro consistenza e il rischio di vetri vaganti, per questo scattai alla mia sinistra per, facendo una curva, spostarmi al lato della ragazza. Distanziavo pochi metri da lei, forse due. Contemporaneamente dal mio scatto, da dove stavo io, una copia superiore si sarebbe materializzata. Sia io che la copia avremo creato un cerchio con le dita sulla bocca per poi, una volta caricato energia, lanciare due palle di fuoco verso il nemico. Nel mentre una terza copia sarebbe corsa nella direzione contraria alla mia, girando sull'altro lato della ragazza ma senza attaccare, con la mano sul fodero. Tutte e due le palle di fuoco erano molto, moltooooo più grandi di quelle della ragazzina. Dalle fiamme sarebbe immerso un gigantesco quanto grottesco teschio infiammato. Se la ragazzina non avrebbe scansato almeno la sfera reale lanciata da me, sarebbe stata consumata in pochi attimi. Nel mentre della mia mossa e quella della mia copia, gli specchi rimanenti, che erano nove, si sarebbero spostate posizionandosi intorno al campo da battaglia, un'aria di dieci metri dal centro dove era la ragazza. . -
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Herr Boss.
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Sentivo come l'allenamento iniziava a dare i suoi frutti, avevo un controllo molto migliore del campo, sapevo come muovermi e riuscivo a scandire meglio i tempi. Ma avevo ancora un grave problema nell'utilizzo dell'energia, lo avevo già notato con il mio precedente scontro. Iniziavo a stancarmi. Era ovvio, avevo sprecato troppa energia e la cosa si faceva sentire. Dovevo passare sulle maniere forti per provare a concludere lo sconto il prima possibile. Per mia fortuna la ragazza non sembrava aspettarsi molto da me, mi lasciava molti punti scoperti. Dovevo giocare subito le mie ultime energie per forzare una vittoria non sicura, non avevo scelta, o tutto o niente. E lo avrei fatto. Subito. Adesso. Una volta lanciato la palla di fuoco, con uno scatto violento quanto veloce, avrei seguito la mia sfera di fuoco. Era due volte più veloce di me, certo, ma un mio scatto poteva quasi eguagliare quella velocità, mi dava giusto la distanza ottimale per non venir ferito dalla mia stessa tecnica. La ragazza lanciai una possente tecnica che spazzò via molte dei miei specchi e, a mia meraviglia, danneggiò la mia sfera di fuoco. Io ero protetto, per ferirmi doveva abbattere la sfera e non ci era riuscita. E a quanto pareva si era anche dimenticata di me, o forse semplicemente si aspettava che rimanessi fermo a subire il suo contrattacco. Mentre lei scattò per portarsi fuori portata dalla sfera, io corsi nella sua direzione e quando venne colpito in parte dalla sfera, io ormai a tre metri scarsi, praticamente d'avanti a lei, lanciai un'altra sfera di fuoco. A cuccia. La mia tecnica dava poco spazio di movimento, sopratutto considerando che lo lanciai mentre lei venne colpito dalla sfera precedente. Era la mia migliore e unica possibilità per vincere, avrei usato tutta la mia energia per lanciare la tecnica. . -
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