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Una giornata nuvolosa, grigia e spenta accolse le strade di Roma, era mattino presto, l'orario in cui i bambini stavano già nelle scuole, per le strade si aggirava gente indaffarata in commissioni varie, donne con buste di spesa in mano, altre con la carrozzina, e passavano tutti da questa piazzetta piccola, con al centro una fontana spenta per via del freddo autunnale, la piazza era stranamente silenziosa, per i suoi canoni abituali, ed era per quel motivo che alle orecchie di Iceringer giunse una voce infantile che piangeva, chiedendo insistentemente di tornare dalla mamma. Una ragazza abbastanza giovane la teneva per mano, le sorrideva e le diceva che se avrebbe smesso di piangere le avrebbe regalato un enorme lecca lecca, mostrandole effettivamente il dolce che teneva nella mano. La bambina sembrò convincersi smise di piangere e continuò a passeggiare con la ragazza, si allontanarono serenamente. La bambina poteva avere circa quattro anni, aveva lunghi capelli biondi e due grandi occhi celesti, vestita in modo lussuoso, e faceva sembrare che la ragazza stesse facendo la babysitter. La giornata di Iceringer proseguì tranquilla, fino a quando nel locale chiamato Arancia meccanica, non irruppe una donna elegante, di circa una trentina di anni, bionda vestita elegante, aveva gli occhi gonfi di pianto e si fermava con chiunque le passasse vicino mostrando una foto. Iceringer non fece eccezione, gli si avvicinò cauta, sembrava quasi temerlo.
Mi scusi, ha per caso visto questa bambina? chiese speranzosa, con una punta di disperazione nella voce, sembrava anche piuttosto stanca. La foto che gli avrebbe mostrato la donna ritraeva una bambina bionda, identica a quella che aveva visto il mattino in piazza.. -
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Il sole era amico di Iceringer, ma dopo quell'estate caldissima un pò di nuvole non gli dispiacevano affatto. se ne stava seduto su di una scalinata con la sua custodia per chitarra su di una spalla, vestito in modo semplice coe al solito. Non c'era molto da fare di prima mattina quindi si era concesso un pò di tempo per pensare. Era passato così poco tempo da quando avevano iniziato ad essere i Watchman e stavano avanzando, seppur lentamente. A suon di botte, ma stavano avanzando, e lui e Eva ne avevano prese un sacco, sia combattendo sia in separata sede. A questo proposito Iceringer aveva pochi rivali, ma ci stava facendo l'abitudine e tutte quelle fratture e cicatrici non gli dispiacevano più di tanto: era determinato, e la sua felicità più grande era osservare i frutti del suo lavoro: strade più pulite e meno gente disperata. Anche la felicità di quella bambina nel vedere un gustoso lecca lecca gli fece colmare il cuore di allegria, e liberare la mente dai brutti pensieri. Ora anche lui aveva voglia di un lecca lecca.
Bene, è il momento di tornare all'Arancia, stasera ho uno spettacolo.
Senza esitare tornò quindi al suo QG, nella speranza di incontrare qualche amico con cui scambiare due chiacchierare. Mentre sorseggiava la cosa più alcolica che avesse mai bevuto in vita sua (ovvero coca cola con ghiaccio) e buttava un occhio qua e là per il locale, notò l'entrata di una donna fin troppo elegante per un night come quello e non fu poco sorpreso, specialmente perchè avrebbe giurato di averla già vista da qualche parte una faccia del genere. Diede un ultimo sorso alla sua bibita e poi si fiondò verso di lei, pronto a dare una mano.
Posso esserle utile signora?
La donna gli parlò con un tono decisamente stanco e arreso, chiaramente avrebbe dovuto aiutarla, ma quando vide la foto ebbe quasi un sussulto: ecco dove l'aveva già vista, quella donna somigliava alla bambina di quella mattinata, probabilmente era sua figlia! Ecco perché piangeva e quell'altra ragazza tentava di tranquillizzarla, che sciocco che era stato.
Credo proprio di poterla aiutare. Ho visto sua figlia questa mattina: era piuttosto presto e c'era una fontana spenta in questa piazza. Ero seduto su una scalinata e ho visto questa bambina tenuta per mano da una ragazza che ha comprato il suo silenzio con un lecca lecca, visto che stava piangendo.
Pensandoci bene, aveva ancora voglia di lecca lecca.
Purtroppo non ricordo altro, ma posso aiutarla a cercare, sono una specie di assistente sociale. Mi chiamo Iceringer.
Si sistemò la custodia della chitarra sulla spalla e le sorrise, come per infonderle coraggio, voleva farle capire che poteva contare su di lui e che l'avrebbero trovata a tutti i costi.. -
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Gli occhi della donna si accesero di speranza quando Iceringer le spiegò di averla vista. Lo afferrò per le braccia scuotendolo, presa dalla foga di quella notizia inaspettata, pensava di non rivedere mai più quella bambina.
Dove si sono diretti, come era la ragazza che stava con lei?
chiese in un impeto di speranza. Curioso come inizialmente lo temesse e un pochino lo schifasse, mentre dopo la notizia cambiò atteggiamento.
Grazie, è da stamattina che la cerco in lungo e in largo, alla polizia non hanno avuto notizie, ho paura che... abbassò gli occhi portandosi una mano sulla bocca, guardava il vuoto con occhi sbarrati come se non osasse completare il pensiero che le era balenata alla mente.
Improvvisamente nel locale sfrecciò un pugnale che si piantò sulla colonna vicino ad Iceringer, al pugnale vi era una busta. La donna si precipitò verso quella busta la aprì e ne lesse il contenuto. Accartocciò la carta e si gettò a terra in ginocchio, scoppiando a piangere, fra le mani che coprivano il volto. Poco dopo sollevò il capo verso Iceringer.
L'hanno rapita, vogliono un riscatto, se chiamo la polizia uccideranno la mia piccola. scoppiò in un pianto liberatorio e si aggrappò alle gambe di Iceringer disperata.
La prego mi aiuti! lo lasciò poco dopo rialzandosi, cercò di darsi un contegno. Intanto nel locale si aggirava una figura incappucciata, urtò contro un uomo alto e possente, l'urto fece cadere al suolo un pugnale identico a quello che aveva piantato nel muro. La figura si accorse che Iceringer l'aveva vista e spingendo con una spallata via l'uomo si diede alla fuga, buttando giù un tavolino e dirigendosi verso la porta dell'uscita.. -
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Iceringer capì che la situazione si stava scaldando quando la gente iniziò a voltarsi verso di loro. Stavano dando troppo nell'occhio e probabilmente era meglio cercare di riprendere il controllo. Prima che riuscisse a dire qualsiasi cosa però, un pugnale fece da postino per una terribile notizia alla donna, il che scosse non poco Iceringer, facendogli pensare che fino a quel momento erano stati osservati. La donna lo trattenne per qualche istante, ma il ragazzo non sarebbe rimasto immobile una volta notato il tizio che aveva lanciato il pugnale. Non gli sarebbe scappato.
Non si preoccupi, ci penso io.
Rassicurata la donna, Iceringer si fiondò verso la porta di uscita all'inseguimento. Approfittò della confusione della folla che si era spaventata per via delle armi introdotte per mettersi rapidamente la maschera sul volto ed aprire la zip della sua custodia. Una volta fuori girò subito l'angolo per afferrare la spada ed inizializzare il legame. A quel punto avrebbe tenuto d'occhio la figura oscura che fuggiva, iniziando ad arrampicarsi rapidamente su di una parete sfruttando gli artigli dei suoi guanti. Dall'alto sarebbe stato in vantaggio per l'inseguimento, ma finché non sapeva dov'era diretto non poteva fare mosse affrettate.. -
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La figura uscì dal locale in tutta fretta, spintonò altre persone e si perse nella folla che si trovava fuori al locale, dopo che l'aggressore si inoltrò tra la gente, le sue tracce sparirono e anche guardandosi in giro non l'avrebbe trovata.
Un'altro pugnale volò conficcandosi tra le dita di Iceringer sul muro, sembrava tirato appositamente per fargli capire che la mira era più che eccellente. In alto, sopra di lui la figura incappucciata lo guardava con il suo viso celato da un cappuccio, di una felpa larga.
Ehi tu, bei capelli. Ti do un avvertimento, lascia perdere la questione se ci tieni alla tua pelle. La voce che udì era la voce di una donna, non poteva vedere il suo volto da quell'altezza a causa del buio. Intanto dal locale uscì di corsa anche la donna bionda, alla vista della donna, la ragazza incappucciata si diede nuovamente alla fuga, ma prima che Iceringer potesse raggiungerla tirò altri due pugnali diretti alla donna che la seguiva dal basso. Che fare quindi, continuare a inseguire la figura incappucciata o salvare la vita della mamma disperata?
Edited by hinachan83 - 11/9/2012, 16:38. -
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Perché proprio quella sera doveva esserci tanta gente all'arancia? Avevano scelto Hengsha proprio perché come quartiere non aveva poi così tanta gente, proprio per non dare nell'occhio, ma a quanto pare giocare in casa difficilmente significava avere un vantaggio consistente. Lo perse quasi subito e un pugnale gli arrivò come avvertimento, oltre ad un'intimidazione che non fece altro che indispettire ulteriormente Iceringer. Ma non ebbe il tempo di lanciare una risposta altrettanto pungente perché la sua cliente aveva bisogno di aiuto. Quelle persone non si facevano nessun tipo di scrupolo, anzi...
Attenta!
Proprio mentre si fiondava su di lei e deviava i pugnali con le mani, Iceringer iniziò a porsi delle domande: se volevano un riscatto, perché puntare proprio alla donna? Sapeva che Iceringer l'avrebbe difesa oppure c'era qualcosa sotto? Tutto iniziò a puzzare come le mutande di Kowalski una settimana dopo...
L'abbiamo perso... non ho idea di come cercarlo.
in realtà un piano ce l'aveva, ma per il momento era meglio sentire cos'aveva da dire la signora che ancora non gli aveva detto il suo nome. Se aveva qualche informazione forse potevano evitare di rischiare, in alternativa sarebbero passati al piano B: trasformarsi nella mammina preoccupata e andare a consegnare il riscatto.. -
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La signora rimase a guardare la zona dove sparì il rapitore, lo sguardo era colmo di ira, e i suoi pugni stretti come se cercasse di trattenersi. Era decisamente una giornata piena di emozioni per lei. Era anche una bella signora, i suoi lunghi capelli biondi erano raccolti in una crocchia, nel suo vestito elegante sembrava una donna qualunque fragile, ma i suoi bei occhi azzurri erano diversi, erano determinati.
Grazie Iceringer, per avermi difesa, purtroppo non ho altra scelta devo cedere al loro ricatto. Abbassò lo sguardo, i grattò le mani nervosa.
Perdonami Iceringer, so che probabilmente non dovrei, ma sono sola, mi aiuterai ancora? Si gettò con il viso poggiato sul suo petto, si aggrappò alla maglietta.
Ho tanta paura! Chissà cosa stanno facendo alla mia bambina, sarà spaventata? Ti prego accompagnami. poco dopo si staccò da lui imbarazzata e fece un inchino per scusarsi
Perdonami, sono una maleducata, non mi sono nemmeno presentata, mi chiamo Tessa, e la mia piccola si chiama Lilly.
Dopo le presentazioni, Tessa gli disse che nella lettera di riscatto vi era segnato un posto, dove avrebbe dovuto portare loro del denaro e un oggetto particolare. Non gli spiegò altro, troppo impegnata a frignare. Agirono il più presto possibile e quando Tessa fu pronta si diressero verso il luogo assegnato.
Si trovava fuori la città in zone con poche abitazioni immerse nelle campagne.
Arrivarono di fronte ad una villetta, come da programma con la valigetta in mano si presentò Iceringer con le sembianze di Tessa. Il suo compito era semplice, entrare in casa, farsi mostrare la bambina e fare lo scambio. Tessa intanto attendeva in macchina al sicuro a qualche miglio dall'abitazione.
L'unico problema era che in effetti non avevano i soldi che avevano chiesto, e l'oggetto era stato sostituito con un falso, l'oggetto in questione era una sorte di chiave elettronica particolare. Tessa non gli disse di cosa si trattava, ma gli fece capire che doveva prendere la bambina e scappare. Lo aveva visto in azione e sapeva che poteva farcela, o semplicemente era troppo disperata per mandare un perfetto sconosciuto in pasto ai lupi. La valigetta era una sorta di diversivo che doveva permettergli di entrare e non farsi sparare a vista.
La villetta era a due piani, molto rustica ma ben tenuta, a parte per la vegetazione attorno che era secca e rada. C'era un silenzio lugubre interrotto di tanto in tanto da una altalena dai cardini arrugginiti, che si muoveva con il vento leggero che si era sollevato. Fuori non c'erano uomini messi di guardia, sembrava una normalissima villa.. -
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Iceringer la accolse tra le sue braccia e le accarezzò i capelli delicatamente, finché aveva i guanti di metallo non poteva concedersi molte coccole o riguardi.
Non preoccuparti Tessa, andrà tutto per il meglio, fidati di me. Ho un piano...
Preparato senza nessuna esitazione, Iceringer prese le sembianze della donna e si incamminò verso l'entrata della villa. non era la prima volta che assumeva l'aspetto di una donna, ma era la prima volta che lo faceva con i suoi poteri e non notò molte differenze da quella volta che successe con Nariko, il punto era che non gli dava troppa importanza vista la serietà della situazione. Per nascondere i guanti metallici e gli stivali, aveva indossato una gonna lunga e oltre alla valigetta portava in mano un leggero giacchetto dove teneva incrociate le mani. Si avvicinò a passo deciso ma senza troppa fretta, cercando di rimanere nella parte mantenendo un buon grado di occhi gonfi. Si domandava cosa volessero quelle persone, se realmente desideravano solo un riscatto o qualcosa di più. Sembravano dei professionisti altroché, qualcosa sotto puzzava di marcio.. -
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Iceringer non sbagliava a pensare che c'era qualcosa di strano e di marcio sotto. La villa era anche piuttosto lugubre, quando arrivò vicino alla porta, si sentì la voce di una bambina che rideva. Era Lilly, stava ridendo, probabilmente la stavano facendo giocare. Si sentiva correre sul pavimento di legno, e poi la voce di una donna, che giocava con la piccola. Probabilmente la stessa ragazza che aveva visto in piazza la mattina chissà. Fuori tutto taceva, dentro invece iniziarono a canticchiare una canzone per bambini.
Nonostante Iceringer fosse così vicino alla porta non successe nulla, tutto era tranquillo. Niente fucili puntati addosso, nessun sinistro rumore di armi o veicoli. La piccola continuava a cantare.. -
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Calmo, tutto troppo calmo. Faceva impressione per quanto era calmo. Tra l'altro Iceringer aveva visto fin troppi horror per non sapere come sarebbe andata a finire, fortuna che lui non era la gnocca indifesa ma il maschione forte e aitant... porc...!
Concentrati ragazzo concentrati! Anche se puzzava di marcio da tutte le parti, non poteva tirarsi più indietro e senza esitare entrò, con il preciso scopo di individuare la bambina il prima possibile. Nel farlo si sarebbe esibito nel classico sguardo piagnucoloso "oh, è la mia piccola", trattenendo a stento le lacrime, per poi trattenersi soltanto dopo aver guardato gli altri presenti nella casa, dichiarando e mostrando quello che aveva.
Ecco ciò che desideravate. Ora vi prego, ridatemi la mia bambina...
Lacrimuccia tra tre... due... uno.... -
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Quando Iceringer entrò in casa scese il silenzio, vicino alla bambina con un giocattolo in mano c'era la ragazza che aveva visto in piazza. Adesso poteva vederla meglio, occhi verdi, capelli ricci, castano rossicci sotto e bianchi sopra, stava abbracciando la bambina e aveva poggiato le labbra alla guancia della bambina per un bel bacetto. Accanto a lei accucciata vi era una donna Neko. Appena lo vide entrare gli soffiò contro come succede spesso ai gatti che vedono un essere ostile.
Varcando la soglia della porta, di fronte ad Iceringer vi era il salotto, al centro della stanza vi era un tappeto morbido e colorato su cui stavano le donne. Oltre il tappeto vi erano un divano e due poltrone accanto. La stanza dalla pianta ellittica aveva pochi mobili ma ben arredata, ai lati della stanza vi erano due rampe di scale che portavano ai piani alti, e due porte una a destra e l'altra a sinistra, sembrava una di quelle vecchie costruzioni tipiche americane.
La ragazza si alzò e prese la bambina fra le braccia. Lilly guardò Iceringer e gli sorrise entusiasta,6 stava per dire qualcosa, ma venne interrotta.
Ancora tu! Mi stai prendendo in giro? Ti avevo avvisata! fece un cenno alla Neko. La donna gatto si scagliò contro Iceringer sfoderando i suoi affilatissimi artigli per graffiarlo sul petto. Intanto Enza, la ragazza giovane, si mise in corsa per andare ai piani superiori a rifugiarsi con la bambina. Lilly allungò una mano verso la Neko gridando "zia micia, no!" come se fosse preoccupata.
Che stava succedendo? Perché hanno ignorato la sua valigetta? Non aveva molto tempo per pensarci comunque perché la Neko si rivelò piuttosto agile e veloce.. -
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Gli occhi di Iceringer si sgranarono. Prego? Ma che razza di storia doveva essere quella? Voglio dire, un conto è percepire la puzza maschile, un conto è percepire la sua energia, ma in nome di tutte le divinità dannate, per quale ragione quella tizia coi capelli strani e la maledetta gatta avevano capito che dietro il DNA di quella donna si celava nientemeno che l'eroe della giustizia di Roma. Ok farsi un nome, ma riconoscerlo davvero COSI' bene era quasi impressionante. Mettendo da parte le idiozie, Iceringer realizzò che forse potevano averlo scoperto per qualcosa che gli aveva dato la donna, non gli aveva spiegato cosa c'era nella valigia e lui si era fidato, e ora iniziava a sospettare che si trattasse di un complotto, anzi un gomblotto, perché tutto iniziava a mancare di senso.
E a cuccia!
Iceringer riprese le sue sembianze e accolse la gattina con un portentoso pestone, sollevato velocemente e schiantanto sulla faccia della ragazza senza troppi complimenti grazie anche alla sua accelerazione. Nel momento in cui l'avrebbe colpita, il suo stivale metallico si sarebbe riempito di energia incandescente, incrementando la sua potenza distruttiva nella speranza di metterla KO nella maniera più facile possibile e gettarsi all'inseguimento dell'altra ragazza. Sapeva bene che molto probabilmente avrebbe faticato in questa operazione, quindi lasciò immediatamente che le sua armi fruissero del suo sangue in modo da placare un pò il calore e lasciarlo combattere lucidamente il più possibile.. -
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Iceringer forse stava dimenticando che stava combattendo contro un gatto, che in agilità sono insuperabili. Iattaredda, era il suo nome, e un motivo c'era. La Neko usò il piede di Iceringer come perno, e si diede la spinta, facendo quindi abbassare il piede per inerzia al ragazzo, la neko riuscì a dargli una bella graffiatina, lasciandogli tre strisce brucianti e sanguinolenti sul volto, sulla spalla e sul petto.
Dopo la graffiata la Neko atterrò sul ragazzo, posando le zampe inferiori sullo stomaco. Stranamente la gatta si fermò e lo guardò stupita.
Nya?Magia? fece incredula. La sua reazione era una risposta chiara, non era lui che avevano attaccato ma la donna. Quindi il loro nemico non consisteva in Iceringer, ma in Tessa. portò una mano sul collo di lui per bloccarlo a terra e piegò la testa da un lato.
Tu amico di lei? chiese minacciosa e premendo la zampa sul collo. La Neko si riferiva a Tessa, ma la povera micina era poco consona alle parole umane.. -
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Quel gatto aveva un'agilità che negava le leggi della fisica, e come niente riuscì a ferire e ad atterrare il nostro povero Iceringer. C'era davvero qualcosa di sbagliato nel suo rapporto con le donne, proprio non riusciva a relazionarcisi in nessun modo, niente, non trovo nemmeno le parole per descrivere un'inettitudine simile. Marchiato e atterrato, Iceringer non ebbe la forza di opporsi ma notando che la neko si era bloccata, iniziò a collegare i fili.
Aspetta un secondo... tu non volevi attaccare me. Tu volevi attaccare Tessa.
Iceringer sciolse le sue armi e lasciò che la spada tornasse al suo stadio naturale, lasciandola cadere a terra. Poi allargò i pali delle mani dichiarando la sua resa, infine aggiunse.
Credo che ci sia stato un terribile equivoco. Mi arrendo, prendi la mia spada se vuoi, sono prigioniero, ma voglio parlare anche con la ragazza su.
Aveva iniziato a realizzare la situazione, sperava che arrendendosi quella gatta gli lasciasse un minimo margine di discussione, passare alle cattive troppo impulsivamente poteva rivelarsi disastroso.. -
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La Neko guardò interrogativa l'uomo, come mai si stava arrendendo? Voleva parlare con l'altra ragazza ma non servì raggiungerla perché tornò da sola e armata di un fucile da caccia, all'avanguardia.
Lascialo a me Iattaredda! fece Enza tenendolo sotto tiro. Si avvicinò ai due e allontanò con un calcio la spada di Iceringer. Iattaredda lo lasciò libero, ma si tenne in guardia emettendo di tanto in tanto dei ringhi a bocca chiusa.
Chi diavolo sei tu? Come hai fatto a trasformarti? Sei venuto per portare via Lilly?
Imbraccio ancora meglio il fucile e caricò il colpo decisa.
Parla o ridipingo le pareti con il tuo cervello! fece minacciosa, guardandola poteva notare che non tremava e che sembrava pronta a tutto, insomma nonostante la sua giovane età stava mostrando una certa dimestichezza con le armi..