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Ziliam+1
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Junko Ueda
I passi sono lenti e cadenzati lungo il muro di cinta della zona d'aria durante il turno del pomeriggio ,il sole è quasi insopportabile a causa dell'uniforme pesante , la palla di fuoco che illumina il mondo rende l'aria secca e cocente tanto da friggere la pelle , la polvere blandita dal vento si alza dell'arena e non facilita le cose .
Il volto di Junko è duro,la luce lo inasprisce e la polvere la infastidisce , ma non scosta l'attenzione dal suo dovere ,non cambia mai espressione e i verdi occhi spaziano con attenzione tra i detenuti che si dividono autonomamente per razza, colore e ideologia ,studia i gesti nascosti e i giochi di sguardi tra i cani in gabbia, alla ricerca di una scintilla che si spera sempre di non veder brillare ,
Per un istante se la gode , ama quella sofferenza , quel torbido caldo che annebbia e ti chiede di dare il 110% che tanto le ricorda lo sforzo che richiedeva l'azione della SWAT, un dolore educativo , formante, che la rendeva dura come la roccia e affilata come una lama, quella tensione che tratteneva l'adrenalina a livelli poco sopra il normale e ti fa apprezzare di stringere un arma mentre ti trovi nella bocca del lupo.
I galeotti chiacchierano , si godono la polvere il sole e l'arena , sempre meglio che giocare ai sottaceti in cella ,Il rumore delle voci cupe viene interrotto solo da qualche sporadica stridula e graffiante risata che lacera l'ascolto pregna di amarezza e sadico divertimento per chissà quale racconto , non ci sono voci gentili , sono lontani i parchi giochi dove le madri lasciano giocare i loro bambini e le cosce di una donna sono calde e rinfrescanti allo stesso tempo , quello che resta a chi viene messo dentro è solo un limbo , la punizione peggiore , il nulla farcito di nulla durante il quale si è costretti a pensare , a rimuginare senza sosta.
Forse fu la noia , la voglia di non pensare , il senso di colpa o più semplicemente un tentativo di far capire che non tutti i galeotti si cagano in mano davanti a un secondino.
Il ragazzo si avvicna con fare spavaldo grida il suo spergiuro con fare d apavone , forse è vero che non ci si caga tutti davanti a un secondino , figurarsi di un secondino femmina.
eih figa di legno! hai un bel cappello lo sai? io invece ho una rossa e grossa cappella , con il caldo che fa ho bisogno di qualcosa che me lo rinfreschi , che ne dici di un assaggio di questo cono gelato?
la provoca portandoglisi sempre più vicino e tenendosi il pacco ben stretto in mano scuotendolo con fare rude e osceno da sopra la tuta del carcere.
Junko si ferma, sembra piacevolmente stupita , guarda il ragazzo più o meno della sua età avvicinarsi , è almeno cinque centimetri più alto e qualche chilo sopra di lei ,meglio , adora quando sono più grossi , daltronde se è il rispetto degl'altri detenuti chi è lei per impedirgli di provarci , non che attaccare una donna porti molto rispetto anche tra i detenuti , ma di sicuro i bastardi sperano in un bello spettacolino .
La donna ha in mano il fucile , ma non vuole usarlo , anzi, l'abbassa e lo lascia a tracolla lungo il fianco destro del corpo
mmmmhh , abbassi pure l'arma , allora ti piace l'idea eh!?
chiede il prigioniero avvicinandosi sempre di più fino a fermarsi a poco meno di un passo da lei , dall' alto delle torrette i miratori si godono la scena pronti a intervenire in caso d'emergenza , nel cortile si fa il silenzio , solo i galeotti più anziani se la ridono , forse per le battute dello spavaldo o forse perché hanno imparato a conoscere Junko....
mi sventolerò con il tuo bel cappellino mentre la tua boccuccia mi leccherà come si deve, ti piace il programmino piccola?
gli fa l'occhiolino lo sprovveduto e alza la mano destra per afferrare il bordo del cappello della guardia , ma proprio a pochi centimetri dal suo obbiettivo Junko fa sentire la sua voce , calma , netta , senza timbri che potessero fare fraintendere le proprie parole.
se mi tocchi ti spezzo un braccio
Il ragazzo si ferma , se la ride e non crede a una parola,le prende il capello ma prima che possa dire " vediamo se è vero " il gomito sinistro di Junko gli arriva alla mascella dislocandola dall'asse naturale , lo stordimento è assicurato per i prossimi due secondi , il soggetto barcolla all'indietro , un passo avanti per Junko , l'azione è veloce e furtiva la mano destra va ad afferrare la coppa del collo dell'uomo abbassandolo in modo che le spalle scendono verso terra a intercettare il ginocchio sinistro della donna che batte contro il petto facendolo saltare all'indietro evitandogli di cadere subito , giusto il tempo per replicare i colpi con il ginocchio fulmineo che si ritrae per colpire con la dura ginocchiera la guancia destra del ragazzo e poi di nuovo la fronte ,la presa sulla coppa del collo lascia e il pugno destro si richiude e un ennesimo colpo vola sulla zona del cervelletto del ragazzo ,che a quel punto crolla a terra.
Ma Junko non è soddisfatta , gli ha promesso una frattura , si avvicina al verme strisciante , alza la gamba destra e lo stivale impietoso cala come una mannaia sul braccio la cui mano gli regge il cappello e impietosa frattura l'osso dell'avambraccio , un ringhio sbuffa tra la sabbia dell'arena e un lamento miagolante si alza , Junko si piega in avanti e prende il cappello da quella mano sofferente , lo pulisce dalla polvere e se lo rimette in testa, riafferra nel modo giusto il suo fucile e da una veloce occhiata ai galeotti che tacciono in un surreale silenzio.
di sicuro è un modo veloce per guadagnarsi respetto ,ma domandatevi se ne vale la pena e ricordate che io ci godo quando mi sottovalutate , ora .... tornate a succhiarvi il cazzo a vicenda e lasciate passare la guardia medica
la voce era chiara e forte , imperativa e inflessibile , era vero , quello era davvero un buon modo per guadagnarsi il rispetto che meritava e fu da quel giorno che il suo nome tra i detenuti fu "troia frigida" .. -
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I only have one more hand left that I can play
There ain’t no time so let’s do it now, I say
I’m on a wave, yeah!
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SPOILER (clicca per visualizzare)Beh...che dire....non posso esimermi da darti il massimo , ottimo lavoro 100 $.
