La città dei Corvi

x Hina

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    Mike era giovane, era colmo di energia e glielo fece sentire fin da subito, prendendo le redini dell'amplesso con quella posizione oscena che avrebbe reso le carni di Sae preda del giovane. Lo sentiva affondare in profondità dentro di lei, sentiva ogni pulsazione. Sae godeva, e cercava di trattenere i gemiti più rumorosi serrando le labbra. Quando cercava di non fare rumore, e tratteneva il respiro si sentiva il rumore osceno delle loro carni che si scontravano in un perverso applauso. Non voleva di certo mettere in confronto il dolce Mike con quella mostruosità di Thresh, erano due mondi totalmente differenti. Cercò di non pensare al fatto che se ci fosse stato Thresh al posto di Mike probabilmente non sarebbe riuscita a trattenere le grida, svegliando la sua piccola di là. Non poteva farne a meno ogni tanto le tornava alla mente per via di quell'energia che aveva Mike, molto simile a quella di Thresh, che richiamava quell'appetito ancora una volta. Fortuna che al momento era debole e poteva controllarla. Sentire però quell'energia in Mike da un lato la allarmava, e dall'altro si ritrovò a pensare che per via delle sue esperienze con Thresh, adesso le sembrava di poter tenere testa al ragazzo. No! No! Non voleva pensare a lui! Perché diamine le tornava in mente? Per aiutarsi a scacciare via quella faccia inquietante fissò il volto di Mike, studiandone quasi i tratti dolci e giovani. Ed anche in quel momento per un solo momento le sembrò di vedere uno sguardo vacuo, tetro simile a quello di Thresh che per un solo attimo la spaventò. Infine il ragazzo riuscì ad arrivare ad un orgasmo, le sue pulsazioni, e poi il calore del suo seme ricolmo di energia la aiutarono ad arrivare ad un orgasmo. Non così esplosivo come si aspettava, ma comunque piacevole. Ciò che però fu molto più piacevole, fu sentire che Mike era tornato a muoversi dentro di lei, mostrandole che non era affatto sazio, esattamente come lei. Gli sorrise complice, ansante. Le venne in mente che c'era una cosa che Thresh non aveva ancora violato, e che apparteneva solo a Mike. Le sembrò perfetto, con quello non gli sarebbe tornato in mente, e poteva godere di Mike senza sensi di colpa.
    Sei ancora così duro... mi eccita da morire, sapere che possiamo continuare ancora ed ancora a fare l'amore, insaziabili. Lo carezzava, invitandolo con dolcissime spinte a farle riprendere posizione. Quando sarebbe stata di nuovo sul materasso, lo lasciò scivolare fuori da lei, mordendosi il labbro per quel ultimo brivido di piacere. Gli diede ancora un bacio, poi si girò, dando le spalle al ragazzo. Si posizionò in modo che l'erezione di Mike finisse sulle sue natiche, e si strusciò contro di lui vogliosa.
    Prendimi anche dietro, lì dove sono solo tua. Gli sussurrò sensualissima, portandosi le dita sulla corolla di carne, raccogliendo il seme di Mike che era uscito per lubrificarsi ed allo stesso tempo irretire in quel modo il ragazzo.
     
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    I sussurri eccitati di Sae erano una droga per Mike, e ogni volta che la sentiva parlare con quella voce spezzata dal piacere, il corpo del ragazzo tremava impaziente, dimostrazione di quanto si stesse trattenendo pur di non lasciarsi andare ai suoi più bassi istinti. Non per questo la tenne ferma, anzi, assecondò ogni movimento della donna per vedere dove lo avrebbe trascinato in quel viaggio verso la perversione. Piegata davanti a lui, intenta a lubrificarsi quello stretto pertugio col seme dello stesso Mike, era un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Il ragazzo non ebbe nemmeno bisogno di masturbarsi perché le natiche della donna lo stavano già massaggiando, invitandolo a farsi avanti. Sì, quel perverso momento era solo suo; Sae non lo aveva ancora condiviso con nessuno e per la donna fu come creare un vero e proprio amuleto mentale, un ancora spirituale incredibile, forse perversa ma che le permise di scacciare il pensiero di Thresh. Man mano che sentiva le mani impazienti del ragazzo afferrarle le natiche mentre lui si posizionava meglio che poteva, la stretta del prepotente Thresh svaniva e il suo volto si faceva confuso, che fosse mostruoso o meno non importava perché in ogni caso non si era preso nulla che fosse così prezioso. Forse l'aveva umiliata un tantino, ma oltre a quello no. Non aveva allontanato i ragazzi da lei, né aveva spezzato il suo legame con Mike e anzi, adesso più vigoroso che mai stava per prendersi il culo della sua insegnante come avevano già fatto nelle loro notti di passione. La spinta fu decisamente più vigorosa e impaziente del solito, Sae lo sentì affondare del tutto in un colpo solo ma non ci fu spazio per il dolore, anzi on lo avvertì proprio: si era fortificata e abituata a pratiche peggiori, quello non era niente, specialmente se fatto con un'anima affine come il suo Mike. Il ragazzo si lasciò sfuggire un verso spaventato, timoroso di aver esagerato, purtroppo però si deformò ben presto in un vagito di piacere e il rispetto che provava per quella donna venne gradualmente sommerso dal piacere. La sua verga pulsava così forte che sembrava quasi stesse cercando di allargarla, ma non come se volesse strappare qualcosa, bensì semplicemente voleva diventare tutt'uno con lei. Non ci pensò neanche un secondo di più ed iniziò a muoversi, gradualmente sempre più forte, sempre più veloce, fino a che quella penetrazione anale non si tramutò nel più normale degli amplessi, non senza che quella voce giovane e vigorosa si incrinasse ancora nella lussuria più totale. Mike non pensò solo a sé, si preoccupò di restituire alla sua maestra tutto ciò che gli stava dando, quindi dopo aver preso il ritmo si piegò in avanti, infilando la faccia tra la nuca e il collo di Sae, iniziando a baciarla mentre con le mani scivolavano sul suo corpo. Una le afferrò il seno, pizzicandole i capezzoli stretti in quella morsa di ferro, mentre l'altra scivolò tra le sue gambe per poterle massaggiare con vigore la clitoride e le grandi labbra. A quel punto le spinte divennero più decise, accompagnate da quel perverso abbraccio, chiuso tra i baci e i sospiri di passione del ragazzo. Con quel semplice gesto aveva cancellato del tutto l'influenza di Thresh nella mente di Sae, almeno per il momento, e potevano godersi quell'istantep rezioso e perverso assieme.
     
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    Quando vedeva Mike tremare, per trattenersi, si chiedeva sempre se non stesse esagerando con il sedurlo. La adorava, magari non serviva farlo, ma le veniva spontaneo, forse perché vedere le sue reazioni davano una bella iniezione di autostima. Oppure perché non si rendeva conto che infondo, infondo le piaceva vederlo pazzo di lei. Ed infatti Mike non riuscì a resistere all'impulso di penetrarla con impazienza, strappandole un gemito sentito che dovette soffocare premendo la faccia su un cuscino. Si meravigliò nel non sentire dolore, e la facilità con cui l'aveva penetrata. Capì che desiderarlo sentirlo nel suo culo, l'aveva aiutata a rilassarsi, complice anche il fatto che l'immagine mentale di Thresh fosse sparita. La corolla di carne si strinse attorno al membro di Mike, poi tremò e cedette al primo movimento, facendo gemere di nuovo Sae rumorosamente, dentro il cuscino. Mike però non dovette preoccuparsi per Sae poiché ci fu qualche momento in cui Sae girava il volto per prendere aria, e lui poteva vedere l'espressione oscena di piacere che aveva dipinta sul viso. Nemmeno lei riusciva a credere che fosse così bello fare sesso anale. Inarcò la schiena così da roteare il bacino verso di lui e permettergli di stantuffarla comodamente. Mike in quel modo fu anche agevolato a carezzarla e toccarla. Sae si sentì spedire in paradiso, fu meraviglioso e si lasciò contaminare dalla lussuria, tremando, gemendo. La clitoride pulsava furiosamente contro le dita del ragazzo, e pian piano il suo canale riuscì ad ospitare la verga del ragazzo totalmente, fino a sentire i suoi testicoli battere contro le labbra vaginali ad ogni affondo. Il piacere crebbe sempre di più, una mano si posò contro quella di Mike che le stringeva il seno, facendogliela premere con più forza. Sentiva che stava per giungere ad un orgasmo, e non riusciva a credere che stesse per venire con il suo culo.
    Oddio sì..., mi fai impazzire... Biascicò fra i gemiti, per poi girarsi con il viso e cercare un bacio, anche se sarebbe stato scomodo, voleva il tocco della sua lingua, così da potersi lasciare andare totalmente.
    Ancora... dentro di me... voglio sentirti venire dentro di me... Iniziò anche ad assecondarlo nei movimenti, rendendo quell'amplesso selvaggio, ma incredibilmente piacevole per entrambi. La corolla di carne si contorceva come impazzita, regalando un ulteriore massaggio alla verga del ragazzo.
     
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    Le richieste oscene di Sae trovarono facile complicità in Mike, anche se si trattava solo di gesti: la presa con le dita intorno al suo seno si fece più forte, vigorosa, come se volesse sovrascrivere e cancellare qualsiasi tortura Thresh le avesse inflitto con quei suoi strani strumenti, solo per quello si rivelò molto più impulsivo e quasi violento ma non finì mai col farle del male, imponendosi solo con una discreta impazienza. La bocca che si voltò verso di lui trovò facilmente la lingua di Mike: non riuscirono ad incrociare le labbra ma potevano leccarsi a vicenda, totalmente assuefatti dal piacere, non importava che fosse un bacio delicato o romantico, bastava solamente che le loro bocche fossero connesse. Man mano che il piacere aumentava, l'orgasmo si avvicinava sempre di più, Mike rendeva le sue spinte sempre più vigorose fino a che non costrinse Sae a sdraiarsi sul materasso, cosa che in nessuna misura ostacolò i suoi movimenti o le sue spinte rendendole anzi ancora più intense. E a costringere la professoressa a tenere le gambe larghe ci pensarono le dita del ragazzo, non più soddisfatte dalla mera stimolazione e ora impegnate a violare la sua carne colma di seme con l'indice e il medio, usando movimenti intensi e rapidi con le dita tenute ad uncino, così da non lasciare neanche un angolo della sua femminilità senza stimolazione. Le preghiere di Sae vennero accolte da un respiro più intenso, quasi affaticato di Mike, che tuttavia non esprimeva uno spirito esausto quanto più uno sforzo di trovare l'equilibrio tra impazienza e controllo. D'altro canto però, il suo corpo giovane e impaziente raggiunse comunque il risultato sperato, perché continuò a violarla sempre più forte senza mai fermarsi, eccitato dall'idea di riempirle anche quel buco in una sola notte, così da assicurarsi di aver colmato ogni desiderio della sua amata Sae. I disperati tentativo di restare attaccato alla lingua di Sae fallirono e trasformarono la bocca del ragazzo nell'ultimo appiglio che aveva sulla realtà, andando a morderle una spalla vicinissima al collo senza violenza, ma mugugnando di piacere mentre la sua verga pulsava sempre più forte, intensamente, preannunciando il climax. Quando giunse al culmine, Mike non riuscì a controllarsi del tutto e parte del suo corpo cambiò colore e aspetto, in particolare la zona intorno al suo sesso che parve spaccarsi di pura energia. La verga si gonfiò di colpo e il piacere di una penetrazione così invasiva e intensa avrebbe completamente occupato la mente di Sae costringendola a godersi ogni vena pulsante, ogni fiotto di energia e ogni pulsazione perversa del suo giovane amante. L'orgasmo fu intenso, abbondante, forse non paragonabile a quello di Thresh ma oramai il ricordo di quel perverso non morto era stato del tutto ottenebrato dal talento e dalla passione di Mike, che le diede tutto ciò di cui aveva bisogno, fino all'ultima goccia. Ancora una volta dovette trattenersi per non farsi sfuggire versi troppo rumorosi, ma mentre si abbandonava sul corpo di Sae sentiva chiaramente il piacere crescere e raggiungere un punto incredibile, mentre si gustava quell'orifizio che apparteneva solamente a lui. Mentre veniva, la stretta delle mani si fece così forte che parve quasi marchiarla a fuoco sulla pelle, abbracciandola in maniera perversa mentre sfogava ogni suo gemito sulla pelle di Sae, stretta saldamente tra i suoi denti Un momento meraviglioso, intenso, che condivisero assieme per coronare una volta per tutte quella serata. Sae avrebbe potuto sentire tutta l'energia del giovane entrare in lei, era strano pensare che quando non la usava per trasformarsi e rendere tutto più piacevole Mike si stancava molto prima, visto che aveva deciso di compensare la differenza tra lui e il professor Carnovash come poteva. Sembrava più un "ragazzino normale" in quelle condizioni, anche se forse Sae nel vedere quella mostruosità enorme di carne uscirle dal culo e rimanere troneggiante verso l'alto mentre Mike crollava sul materasso intento ad ansimare, quell'immagine di innocenza e fragilità si sarebbe spezzata facilmente. Un'altra cosa che Sae avrebbe dovuto notare a mente fredda era che l'influenza del cubo non si era fatta sentire affatto in quell'occasione, forse perché Mike non si era trasformato portando al limite il fisico della donna, o magari perché lei si stava davvero abituando a quel genere di rapporti, e più diventavano estremi, più il suo corpo si fortificava. Thresh, per quanto odioso fosse, sembrava avere ragione su tutti i fronti.
     
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    Sae si affidò totalmente alle cure di Mike, che seguendo il suo istinto riuscì a stimolare ogni punto sensibile di Sae. Stava imparando a conoscere il suo corpo, la passione che metteva nei suoi affondi, portarono Sae a picchi altissimi di piacere. Un piacere diverso da quello vaginale, ma intenso e profondo. Mike sembrava volersi far valere in ciò che stava facendo, come se avesse studiato da qualche parte come fare per diventare un amante più preparato. Sae sentiva ogni pulsazione nel suo retto, concentrandosi le sembrava di sentire perfino ogni vena che componeva quella mazza di carne che le toglieva il respiro ad ogni affondo. Le cosce di Sae tremavano, ed il ragazzo poteva sentire da come si contorcevano sia il suo ano che le sue pareti vaginali, che stava godendo da impazzire. Sae dovette mordere il cuscino e soffocare le sue grida di piacere in esso per non fare troppo rumore. Infine arrivò il morso sulla spalla, che fece sentire una scarica elettrica in tutto il suo corpo e che la eccitò da impazzire, facendola arrivare rapidamente alla soglia di un orgasmo che esplose totalmente quando sentì anche Mike riempirla di seme. Lo sentì chiaramente che le cresceva dentro, facendola impazzire: i suoi occhi si rigirarono verso l'alto in una espressione oscena di estasi, mentre i suoi fluidi femminili inzupparono le dita di Mike e le lenzuola. Forse non lo avrebbe ammesso liberamente in una chiacchierata, ma sentire Mike così selvaggio, che la mordeva e la fotteva come un animale in calore le era piaciuto molto. Pensare a lui in momenti tranquilli in quelle condizioni avrebbe fatto sentire le farfalle nello stomaco alla donna. La devozione del ragazzo, i suoi occhi innamorati messi in contrasto con quella fame animalesca lo rendevano molto interessante: sexy ai suoi occhi. E se ne vergognava poiché il buon senso le diceva che non doveva sentirsi così attratta da un ragazzino. Quando lui si lasciò cadere sul materasso, Sae si voltò verso di lui per guardarlo e sorridergli amorevolmente. E solo quando lo guardò direttamente notò quella mostruosità che troneggiava sul suo bacino, e le fece sbarrare gli occhi incredula: aveva davvero goduto di una penetrazione del genere? Ma in effetti, perché non aveva sentito il cubo intervenire? Avrebbe dovuto sentirsi totalmente devastata a quel punto, senza il suo aiuto. Stava quindi diventando davvero più forte? Forse Thresh non aveva mentito sul funzionamento di quei piercing. Oppure chissà magari era proprio perché aveva attinto a lui che si era rinforzata un poco? Sae iniziava a sentirsi confusa su quell'uomo. Fino a quel momento se ci pensava bene era stato l'unico a darle delle risposte, a permetterle di avvicinarsi a suo marito. Era stronzo, ne era certa, ma stava mantenendo la sua parola, la stava aiutando. Banner invece le teneva nascoste molte verità, così come Tarabas che a dirla tutta non gliela raccontava giusta. Non credeva che lo facessero con malizia, anzi, entrambi sembravano volerla tenere lontana dai guai o da cose pericolose, non riusciva a biasimarli per questo. Tuttavia non poteva più negare a se stessa che era Thresh quello che le dava dei risultati più concreti nella sua missione. Infondo se doveva attraversare l'inferno non era meglio una guida demoniaca, rispetto ad una guida angelica che attirava troppo l'attenzione in un contesto del genere? Dare ragione a quell'uomo la faceva sentire frustrata, quindi cercò di accantonare quei pensieri. Non voleva pensarci in quel momento, voleva invece dedicarsi al suo cavaliere giovane, ingenuo ma fedele. Allungò una mano per carezzare il viso del ragazzo, avvicinandosi a lui per accoccolarsi al suo fianco e stringerlo in un tenero abbraccio.
    Ti amo, mio dolce angelo. Sentiva di doverglielo dire, perché voleva che capisse che ci teneva immensamente a lui. Gli diede un nuovo e dolce bacio. Lo strinse a sé con più forza, pregando che non si sarebbe pentita di aver deciso di coinvolgerlo di più nella sua missione.
     
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    Sae neanche si rendeva conto di quale dono stava facendo a quel giovane, facendolo sentire apprezzato, di valore, ma soprattutto amato. Il sorriso di quella donna mentre gli dichiarava il suo amore lo portò quasi a commuoversi, man on ci fu spazio per le lacrime visto il bacio colmo di passione che si scambiarono. Mike la strinse a sé, facendole sentire quanto gli batteva forte il cuore in quel momento. La donna poteva sentire attraverso lo spirito del ragazzo come quel sentimento fosse completamente ricambiato. Non c'era più influenza né distorsione nel suo cuore, quello che provava per la sua insegnante era vero, genuino, spontaneo, e quel giovane era pronto a tutto pur di difenderlo e coltivarlo. La baciò intensamente, facendogli sentire tutto il suo amore, senza vergogna, senza riserve, tutto ciò di cui aveva bisogno era lei. L'estrema quantità di energia che le aveva conferito anche con quel poco di amplesso che avevano avuto fu più che sufficiente per scaricare del tutto le sue batterie. Era ancora inesperto, dopotutto, aveva ottenuto le sue abilità da pochissimo. La sua energia però era squisita, incredibilmente pura, e Sae poteva dire che appartenesse solo a lei, almeno per il momento. Forse non era come quell'immenso e inquietante potere esercitato da Thresh ma... cavolo, era bastato aspettare che Mike si appisolasse per far tornare ancora una volta quei fastidiosi pensieri intrusivi. Come se non bastasse, con tutta quell'energia assorbita durante la giornata, per Sae prendere sonno fu molto, molto difficile, e anzi i suoi sensi amplificati le permettevano di sentire meglio ciò che la circondava. Realizzò molto presto di non essere l'unica persona sveglia nei dintorni, e una presenza inquietante e spaventosamente intensa se ne stava fuori dalla casa intento a fare chissà cosa. Prima che il panico potesse impossessarsi di Sae, la mente razionale l'avrebbe aiutata a capire che quella misteriosa entità non la stava spiando né stava cercando un modo di entrare, anzi. Dal modo in cui si muoveva, silenzioso e con la giusta accortezza, era ovvio che stesse seguendo una... ronda? Mettere assieme i pezzi a quel punto sarebbe stato piuttosto ovvio: quell'energia somigliava fin troppo a quella di Thresh, ed era a quel punto scontato ipotizzare che proprio come richiesto da Sae, quel mostro aveva messo alle sue calcagna una sorta di guardiano. Dunque chiunque fosse quella misteriosa entità che Sae riusciva a percepire, doveva essere una guardia del corpo che Thresh aveva silenziosamente messo a disposizione della donna. Un bene o un male? Ovviamente, se Sae stava davvero correndo dei rischi, avere una guardia del corpo poteva essere positivo specialmente se era così brava a non dare nell'occhio. D'altro cando, però, questo significava venire praticamente pedinata, quindi il suo rapporto con Mike sarebbe stato inevitabilmente scoperto dal professore. Che fare? Doveva scacciare quell'entità prima che fosse troppo tardi e scoprisse cose che non doveva? O magari poteva affrontarla e convincerla a stare dalla sua parte, tenendo per sé i dovuto segreti? O fingere di non aver visto niente, restando in silenzio, lasciando che Thresh facesse la sua parte seguendo le regole perverse che sembrava voler imporre a chiunque. Una cosa era certa: con tutta quell'energia Sae aveva tutta la notte per rimuginarci sopra.
     
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    Sae si crogiolò nei baci, nutrendosi anche dei sentimenti che le trasmetteva il ragazzo. Lo coccolò e lo tenne stretto a sé fin quando non crollò addormentato. Rilassandosi a sua volta vicino a lui aspettando che anche lei si addormentasse. Purtroppo era così piena di energia che dormire divenne praticamente impossibile, iniziò a percepire molte cose. Fra di esse una presenza inquietante, quando capì che si trattava di qualcuno che era vivo. Si tirò su nel letto con il cuore che batteva a mille. Le tornò alla mente tutti gli avvisi che le aveva fatto Thresh, del fatto che se suo fratello l'avesse trovata e scoperta, sarebbe finita in guai grossi. Strinse con la mano libera il rosario sul suo polso, e poi cercando di non far svegliare Mike, si alzò dal letto e si avvicinò con cautela alla finestra per poter "spiare" chi ci fosse all'esterno. Notò con le sue percezioni che la presenza che sentiva non stava cercando qualcuno. Stava girando, percorrendo un perimetro quasi sempre uguale. Cercò di concentrarsi, per espandere i suoi sensi per carpire più informazioni, e ricordò quell'energia, così simile a quella di Thresh e le tornò in mente Dalamadur. Si ricordò che faceva spesso la stessa cosa a scuola, ed il professore aveva detto che lui era una sorta di guardiano della scuola. Quindi l'aveva mandato a proteggerla? Ad assicurarsi che stesse andando tutto bene? Imprecò mentalmente, guardando il suo adorato Mike che dormiva nudo sul suo letto. Consapevole che se Dalamadur la pedinava, avrebbe scoperto prima o poi che aveva un rapporto intimo con Mike. Era l'ultima cosa che voleva! Che poteva fare? Comunicare con quell'essere si era rivelato difficile, e non riusciva a leggerlo bene. Pensò per un attimo di attirare la sua attenzione quando sarebbe stato a portata di voce, per mandarlo via, ma il campanello di allarme che aveva acceso Thresh risuonava forte nel suo cervello. Se lo mandava via ed arrivava Vidoq? Se era davvero senza scrupoli, sarebbe stata in pericolo. Non solo lei, ma anche Aurora e Mike. No, mandarlo via sarebbe stato stupido. Prese un profondo respiro, cercò di calmarsi per poter ragionare lucidamente. Probabilmente non aveva visto Mike, o comunque erano stati attenti a non mostrare effusioni in pubblico. Thresh sapeva che Mike le voleva bene e che la aiutava, quindi non era detto che anche Dalamadur saltava a conclusioni affrettate. Però se lo vedeva uscire di casa sua il mattino seguente, era ovvio che facesse un calcolo facile. Non doveva mostrargli Mike che usciva di casa sua, forse era il caso che il mattino dopo uscisse prima lei, da sola con Aurora, così che Dalamadur la seguisse fino a scuola, e potesse permettere a Mike di uscire con calma dopo e non essere visto. Così quando sarebbe arrivata a scuola, avrebbe potuto indagare per capire se Dalamadur avesse visto qualcosa di compromettente. Uscire la notte per raggiungerlo era fuori questione, era più al sicuro in casa in quel momento. Tornò a letto, accoccolandosi a Mike, e capì che quella notte non avrebbe dormito, poiché al problema energetico si aggiunse anche la preoccupazione. Fissava il ragazzo che dormiva tranquillo nel suo letto, e fra tutti i pensieri che le vorticavano nel cervello, le tornò alla mente il momento in cui dal petto di Mike aveva visto quella mano nera con sei dita. Cosa voleva dirle? Cosa aveva Mike che potesse aiutarla? Intrecciò le dita a quelle del ragazzo e chiuse gli occhi, facendo espandere la sua percezione spirituale. Si concentrò su Mike, per sondare il suo spirito in cerca di un possibile legame con l'essere a sei dita.
     
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    Decidere di restarsene lì e rimandare il problema al mattino seguente era una mossa azzardata, ma Sae aveva un piano e questo poteva solo giocare a suo vantaggio, specialmente se sondando lo spirito di Mike avrebbe trovato qualcosa di interessante. Istintivamente, il ragazzo strinse le dita della sua amante appena le percepì, senza svegliarsi, sonnecchiando mentre pensava chiaramente a lei. Sae riusciva a percepire i suoi pensieri in quel momento e anche se confusi dal sonno erano quelli di un ragazzo giovane ed innamorato, niente di troppo complesso o profondo. Nella sua mente non c'era niente di malevolo o oscuro, evidentemente il cubo per lui era stato solo una porta, un'occasione, non aveva rivelato mondi terrificanti o mostruosità enigmatiche. Per Sae sarebbe stato quindi un sollievo sapere che Mike non si era inimicato nessuno, né aveva attirato l'attenzione di altre entità. Sembrava proprio che non ci fosse un legame diretto tra lui e quel misterioso "amico" che stava cercando di contattarla, quindi era logico pensare che Mike fosse una sorta di "Incidente", un'incognita estranea a tutto quel caso e quella confusione. Un elemento esterno che Sae aveva tirato nell'equazione, e l'aveva fatto tenendolo dalla sua parte. A pensarci bene, era davvero una cosa positiva, estremamente distante dalla follia del caos che Thresh aveva cercato di venderle fino a quel momento. Lei non era né debole né impotente, aveva solo a disposizione risorse che andavano sfruttare al meglio possibile, per non finire vittima di inganni e mostruosità. Sì, da quel semplice gesto con le mani Sae aveva compreso qualcosa di molto importante.
    Dato che stava sondando un mondo quasi onirico e i suoi poteri erano amplificati, Sae riuscì senza rendersene conto a compiere una sorta di mezzo viaggio astrale, dove i pensieri di Mike iniziarono a fare da sfondo a una visione. Non avrebbe avuto la sensazione che si trattasse di una finestra su qualcosa, come quando aveva visto il Guf o semplicemente era stata nel Labirinto. Piuttosto poteva percepire che la sua sensibilità spiritica le stava dando un suggerimento, una vera e propria visione: uno spaventapasseri con una folta parrucca nera e la divisa della scuola se ne stava all'interno di un campo di grano, grano dal colore rosso intenso coperto da delle foglie nere e lucide, molto eleganti da ammirare. Sembrava stesse proteggendo qualcosa di prezioso, e anche quando iniziarono ad avvicinarsi dei grossi lupi neri, lo spaventapasseri rimase immobile, mantenendo la posizione senza dimenticare il suo compito. I lupi erano grossi, più del normale, neri di un colore più scuro della notte. Al posto degli occhi sembravano avere uno squarcio sanguigno sul volto, i loro denti erano mostruosamente più numerosi del normale e da quella fitta mostruosa sulla testa si intravedeva un occhio mostruoso e terrificante, un occhio lucido che somigliava ad uno specchio. I lupi si abbatterono sullo spaventapasseri gettandolo a terra, strappandogli la testa per poi iniziare a banchettare con il grano. Dal grano, usciva sangue ad ogni morso, e si poteva sentire il rumore di grida infantili mentre succedeva. Come se si fosse svegliata da un sogno, Sae avrebbe ripreso conoscenza arrivata al mattino, un istante prima che Mike aprisse gli occhi, confuso, intento a rimettersi gli occhiali per capire come mai la sua maestra fosse così agitata.
     
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    Sae sorrideva contenta nel sentire in Mike anche mentre dormiva i suoi sentimenti per lei, facendole intuire che la stava sognando. Per fortuna non aveva percepito nessun tipo di oscuro legame in lui con qualche entità del labirinto. La fece sentire molto meglio, non avrebbe dovuto preoccuparsi quindi di agguati spirituali verso il ragazzo. Quindi quella visione era unicamente sua, era un messaggio solo per lei. Ancora però non riusciva a capirlo, cosa voleva indicare su Mike? Che poteva fidarsi di lui? Da un certo punto di vista lo sapeva, poteva fidarsi ciecamente di Mike, ma doveva stare attenta perché lui era comunque giovane, e potevano ingannarlo usare i suoi stessi buoni propositi per spingerlo a fare delle avventatezze. Sospirò in ansia: faceva davvero bene a coinvolgerlo di più? Se gli fosse successo qualcosa di brutto non se lo sarebbe mai perdonato. Mentre vagava con la mente una nuova visione si proiettò nel suo cervello con immagini nitide e oniriche. Uno spaventapasseri con la stessa divisa che indossava Mike, gli stessi ricci, se ne stava fermo in un campo di grano rosso e foglie nere e lucide. Fece appena in tempo a sfiorare una di quelle foglie nere, quando sentì i passi pesanti di alcune creature che si avvicinavano sempre di più, assalendo lo spaventapasseri, gli staccarono la testa con violenza per poi banchettare con il grano nei dintorni. Cosa diamine stava succedendo? Era un sogno? Stava sognando? Le visioni le trasmisero una profonda angoscia. Si tappò le orecchie, ma i vagiti continuavano a riempirle le orecchie, e prima che potesse urlare ai quei lupi di fermarsi, si svegliò. I suoi occhi si sbarrarono inorriditi si sollevò con le spalle, confusa, ansante batté le palpebre più volte per mettere a fuoco le immagini, e quando vide Mike vicino a lei, i suoi capelli arruffati le ricordarono tantissimo quello spaventapasseri. La paura la assalì ed agì di istinto gettandosi al suo collo per stringerlo a sé, tremando. Sentiva ancora nelle orecchie il rumore delle zanne che dilaniavano il grano, le grida che si accavallavano. Che razza di visione era? Era un avvertimento? Se coinvolgeva Mike nella sua avventura gli avrebbero fatto del male? Stavano cercando di spaventarla? Cos'erano quei lupi neri? Chi rappresentavano? Doveva proteggere Mike, ma lei non aveva le forze per farlo. Era ancora agitata, e non riuscì a collegare i possibili simboli con le informazioni che aveva ottenuto fino a quel momento. Le ci volle qualche momento per calmarsi, e cercò di auto convincersi che era solo un sogno, che Mike non era ancora in pericolo. Guardò l'orologio e notò che era presto, doveva lavarsi, preparare la colazione e portare Aurora a scuola. Fece un collegamento di pensieri curioso, poiché ricordandosi del piano che doveva spiegare a Mike, pensò a Dalamadur, al fatto che faceva le ronde per tenerla al sicuro e capì che se qualche entità si fosse avvicinata a Mike, l'unico che poteva aiutare e mettere al sicuro Mike era Thresh. Doveva chiedergli di proteggere anche Mike. Non aveva idea di cosa avrebbe potuto chiedere in cambio, ma confidava che essendo uno studente, ci tenesse a proteggerlo in caso dei nemici si fossero fatti avanti. Infondo lui aveva mostrato più volte di tenerci molto agli studenti, ricordava ancora con orrore il suo sguardo spietato quando aveva pensato che lei potesse vendere i ragazzi o fare loro del male. Già i ragazzi, quel grano rosso, rappresentavano gli studenti? Quei occhi, e quello "specchio" lo aveva visto anche quando aveva preso il quaderno di Mike. Non poteva essere solo un caso, erano degli indizi e dovevano essere importanti. Quando finalmente si calmò, guardò negli occhi dispiaciuta il ragazzo.
    Scusami, ho fatto un incubo terribile. Va tutto bene.
     
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    La reazione inspiegabile e improvvisa di Sae lasciò Mike perplesso, che ovviamente però non esitò a ricambiare l'abbraccio, pensando istintivamente di doverla consolare. Sae però non sembrava triste o mortificata, probabilmente era solo uno degli che faceva anche lui quando sognava di ritrovarsi nudo in classe durante gli esami. La strinse a sé finché ne sentirono il bisogno, poi scivolò via dal letto iniziando subito a rivestirsi, ben conscio che se continuava a procrastinare avrebbe fatto tardi a scuola. Mike avrebbe seguito le istruzioni di Sae senza farsi troppe domande, prendendo molto sul serio il ruolo che aveva deciso di assumere. Sae avrebbe potuto notare che Mike si stava sforzando di mantenere una calma del tutto sincera, quando in realtà era ancora tormentato da tutte le cose che aveva scoperto. Di sicuro c'era bisogno di tempo, molto tempo per fargli metabolizzare tutto, ma lo sforzo era sincero e pieno di volontà. Quel ragazzo avrebbe fatto davvero di tutto per lei. Superata la notte, Sae non riusciva più a percepire Dalamadur: difficile dire se fosse perché non aveva più quella enorme carica energetica o se li avesse semplicemente abbandonati al sorgere del sole. Di sicuro però, Sae non poteva ignorare che subito dopo l'avvertimento di Thresh, anche i suoi poteri e il suo istinto avevano iniziato a metterla sull'attenti. Evidentemente qualcosa si era messo in moto, e lei doveva stare attenta a quale doveva essere la sua prossima mossa.
    Prima di ogni altra cosa però, avrebbe dovuto decidere molto bene cosa fare durante quella giornata, perché gli impegni non sarebbero mancati. Forse un giorno solo non le sarebbe bastato...


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    Lancillotto
    Non abbiamo ancora finto, io e te.
    Stavolta non voglio interruzioni, non temporeggiare.


    Tg1RZox
    Lyman Banner
    Mike mi ha chiesto delle cose sulla squadra NERA.
    Ho accettato di aiutarlo ma vorrei parlarne con te, credo possa farsi strane idee.
    Vediamoci appena puoi.


    oo8GoZj
    Tarabas
    Non chiedermi come lo so, ma...
    Anche tu hai sognato dei predatori?
    Non rispondere, parliamone.


    nLjYuhb
    Marcus
    (nel messaggio non c'è nulla, solo un allegato con dentro la foto di un occhio rosso disegnato, che ricorda moltissimo gli sguardi inquietanti di Alagadda)


    T9yO0YP
    Carnovash
    Spero tu abbia gradito la mia protezione.
    In caso ti servisse energia extra, usalo pure.
     
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264 replies since 30/8/2023, 07:33   1133 views
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