La città dei Corvi

x Hina

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    Sae ogni tanto guardava il cubo perplessa, sembrava che stesse lavorando a qualcosa, sebbene non sapesse cosa. Ipotizzava che stava elaborando il dono di quel gigante, poiché in effetti lei si sentiva diversa ed anche quello strano bisogno di energia era meno impellente, riusciva a tenerlo a bada, sebbene la facesse sentire come se fosse in costante ovulazione. Poteva rilassarsi un pochino o così pensava mentre già faceva piani per andare a spasso con Aurora. Ed era proprio durante l'ora di pranzo che a momenti si strozzava con l'acqua mentre leggeva il messaggio di Mike. Quella scena era loschissima, era ovvio che fosse successo qualcosa di brutto, e quel braccio ingessato mandò in allarme Sae. Era quasi sicura che il messaggio non lo avesse mandato lui, e quella mano "amichevole" sulla spalla di Mike le dava l'impressione di conoscerla. Non si erano chiariti per niente! Ne era sicura, avevano fatto a botte e Mike si era pure fatto male. No, la cosa risultava molto brutta. Non riusciva a smettere di pensare che Lancillotto dopo averlo riempito di botte lo aveva costretto a mandarle quel messaggio, probabilmente aveva tutte le intenzioni di bullizzarlo e ricattarlo. Conosceva troppo bene quelle dinamiche. Dovette andare un attimo in bagno e lavarsi il viso per calmarsi e lenire l'ansia che l'aveva colta. Lo chiamò subito al telefono, ed in ansia aspettava la sua risposta. Quando avrebbe risposto gli chiese se la sentisse, attendendo il suono del suo dito che picchiettava sul telefono. Se fosse stato lui, gli avrebbe dato appuntamento il pomeriggio al centro commerciale vicino dove viveva lei. Lì c'era uno di quei posti per bambini dove potevano giocare con le piscine di palline e tanti altri giochi. Così mentre Aurora sarebbe stata lì a divertirsi, lei avrebbe potuto parlare con Mike su una panchina vicina mentre guardavano Aurora.
     
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    Mike le rispose, ma da come restava silenzioso sembrava mortificato e scoraggiato. Accettò di vederla ma sembrava titubante, si vergognava di qualcosa evidentemente. Quando furono nel centro commerciale, l'aria di freschezza che si respirava nel weekend schivava completamente la povera Sae che di sicuro aveva a che fare con una brutta gatta da pelare. Quando Mike si fece avanti, salutandola con la mano buona e lo sguardo affranto, Sae avrebbe potuto notare che non stava messo così male: il gesso era di quelli distruttibili, utilizzati apposta per guarire i combattenti che avevano la capacità di riprendersi molto velocemente, significava che non aveva subito grossi danni, Anzi la fasciatura più intensa non era per il braccio, ma per la mano, infatti le dita del ragazzo si muovevano appena. Mike non incrociò lo sguardo con Sae, si sedette di fianco a lei sospirando sconsolato. Se Sae avesse provato ad interrogarlo e mettersi in contatto con lui, il ragazzo non si sarebbe opposto, "raccontandole" quello che era successo attraverso le sue emozioni. Lui e Lancillotto si erano incontrati, e Mike gli aveva fatto delle domande ricevendo risposte lapidarie. Per quanto possibile, Lancillotto era perfino più silenzioso di lui. Mike gli aveva chiesto se li aveva visti in bagno, e lui aveva risposto di si. Gli aveva chiesto cosa ne pensasse, e Lancillotto gli aveva detto che trovava la questione interessante. Mike gli aveva chiesto di mantenere il segreto, invocando la loro amicizia, e in cambio gli sarebbe stato eternamente debitore, ma Lancillotto gli aveva semplicemente sorriso dicendogli che aveva già tutto ciò che gli serviva. Il suo tono aveva fatto alterare Mike, che scuro in volto lo aveva preso per il bavero, facendogli capire con lo sguardo che non doveva permettersi di pensare cose brutte su Sae. Lancillotto, senza fare una piega, gli disse semplicemente che "si sarebbe preso la sua parte", e a quel punto Mike non ci vide più. Gli sferrò un pugno violentissimo in pieno volto ma mentre Lancillotto restava immobile e impassibile, Mike crollava a terra con le nocche fracassate e il braccio incrinato. Lancillotto lo portò quindi all'ospedale, facendolo visitare, e nel bagno di quel posto lo invitò a fare una foto assieme al suo amico, per far sapere a Sae che avevano discusso della questione. Era ovvio che Lancillotto cercasse qualcosa da Sae, ma cosa era davvero difficile da capire. Mike, oltre alla preoccupazione, stava convivendo con la mortificante certezza di essere un ragazzino inutile e debole, perché Lancillotto non solo era il doppio di lui, ma aveva anche un potere difensivo impenetrabile. Se stava architettando qualcosa di losco, non poteva fare nulla per proteggere la donna che amava, e questo lo rendeva depresso, triste: si sentiva davvero inutile, per questo appariva più sconsolato che preoccupato.
     
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    Per un attimo aveva temuto che Mike non si sarebbe presentato all'appuntamento, ma quando lo vide in lontananza tutto mogio, tirò un piccolissimo sospiro di sollievo. Quando vide le ferite, anche se non erano gravissime, la preoccuparono comunque. Gli fece cenno di sedersi sulla panchina vicino a lei. Si guardò attorno un pochino circospetta, poi quando sarebbe stata sicura che nessuno faceva molto caso a loro, gli afferrò la mano sana. Sia per intrecciare le loro dita che per poter comunicare.
    Cos'è successo? Gli chiese in apprensione, gli diede il tempo di concentrarsi poi lo ascoltò senza mai interromperlo. Si sentì un pochino sollevata, aveva temuto il peggio ma ciò che le raccontò fu meno grave di quanto si fosse aspettata. Cioè per lo meno pensando alle vicende fra Lancillotto e Mike. Era evidente che Lancillotto aveva qualcosa in mente, e la preoccupava moltissimo perché non sapeva se li avesse ripresi con il cellulare, se lo avesse fatto, non avrebbero avuto scampo. Sae poteva dire addio al suo lavoro e poi probabilmente anche a sua figlia. Doveva aspettarsi quindi una visita da parte di Lancillotto che avrebbe chiesto ciò che voleva da lei. Ma cosa poteva mai essere? Era strapieno di ragazze, dubitava che volesse prestazioni sessuali da lei per fargli tenere la bocca chiusa. Cavolo era un bel problema e doveva assolutamente trovare un modo per risolverla.
    Mi dispiace tanto Mike. Quando mi hai mandato la foto, ammetto che ho pensato al peggio, ma sono sollevata nel sapere che non vi siete massacrati di botte.
    Gli carezzò affettuosamente la testa con fare materno, poi sospirò frustrata.
    Però Mike, davvero volevi difendermi a pugni? ridacchiò un pochino divertita dalla cosa, ma anche profondamente intenerita. Mike era pur sempre un ragazzo, era naturale che agisse in quel modo.
    Scusami non sto ridendo di te, è che un ragazzo che mi difende con i pugni non mi capita dai tempi del liceo. Gli carezzò le dita sorridendogli grata. Doveva essere davvero furioso a giudicare da come aveva conciato la mano.
    Sono sicura che verrà a chiedermi qualcosa, ricattandomi. Non riesco proprio a immaginare cosa potrebbe mai essere. Massacrarlo di botte non servirebbe a niente. Dovremo cercare un punto debole su di lui. Dobbiamo trovare qualcosa di altrettanto losco, un deterrente che gli impedirà di fare i suoi porci comodi. Spero proprio che non si mette in testa qualcosa di strano. Come se non bastasse l'uomo dei servizi sociali che è venuto a portarmi la lettera è proprio suo padre. Avrebbe un arma davvero potente contro di me. Sapeva che dicendoglielo lo avrebbe fatto preoccupare ancora di più, ma era giusto che conoscesse l'entità della situazione. Sae guardò verso Aurora, che la salutò allegramente mentre si immergeva di nuovo nella piscina di palline. Non poteva perdere anche lei, non poteva sopravvivere ad una perdita del genere.
    Tu puoi indagare su Lancillotto? Scoprire cosa gli piace, se in passato ha fatto qualche cazzata? Era sicura che Mike si sarebbe mosso volentieri per poter trovare una difesa abbastanza efficace contro una cosa del genere.
    Dovrai essere molto forte, e non mi riferisco al fisico. Non ho idea di cosa aspettarmi, e potrebbe ricattare anche te usando me. Dobbiamo scoprire se ha fatto un video e se lo ha fatto, fare qualcosa per poterlo cancellare in qualche modo. Non mi arrenderò Mike, la mia missione è troppo importante. Sae era seria, e profondamente dispiaciuta. Gli aveva detto che avrebbero avuto problemi, che dovevano nascondersi, che avrebbero vissuto la loro relazione in modo clandestino, ma non avrebbe mai immaginato che invece le cose sarebbero peggiorate così tanto.
     
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    Perso e consolato dalla carezza sui suoi capelli, Mike arrossì vistosamente quando Sae commentò quel pugno tirato di pancia, facendolo imbarazzare moltissimo. La rabbia aveva preso il sopravvento! L'istinto di proteggere Sae, che oramai considerava un pò la "sua" donna era impossibile da trattenere, e aveva agito di impulso. Tra l'altro anche se sapeva che Lancillotto possedesse delle abilità difensive, mai avrebbe immaginato di subire un simile risultato. Era stato come tirare un pugno contro un muro! Mike si ritrovò a sospirare disperato mentre Sae elencava tutti i vantaggi di Lancillotto su di loro, e la lista non finiva.
    "Lancillotto è il migliore amico di Artù, è il suo braccio destro! Nessuno a scuola lo odia, e tutti lo rispettano. E poi è così riservato che nessuno sa mai cosa gli passa per la testa... che punti deboli può avere?"
    Sae aveva ragione: Mike era sempre più preoccupato e si malediva per non essere stato abbastanza forte da assestargli un pugno come si deve! Ma pensare al fatto che Lancillotto era l'unico che non schivava mai i cocomeri di Thresh, avrebbe dovuto fargli intuire qualcosa. Mike si stava già per scoraggiare, gettandosi nello sconforto più totale, ma Sae riuscì a dargli nuovo vigore facendogli capire che non aveva nessuna intenzione di arrendersi. Il ragazzo sollevò lo sguardo verso di lei, con ammirazione, e il suo cuore tornò a battere sempre più forte, innamorato perso. Come faceva quella donna ad essere così perfetta?
    "Va bene... combatteremo insieme. Non so cosa riuscirò a trovare ma... un ragazzo così famoso non può passare inosservato!"
    Era riuscita a fargli ritrovare un pò di coraggio, la situazione era ancora disperata ma se non altro poteva ancora contare su quel ragazzo e i suoi talenti.
    "Che facciamo adesso? Qual è la prossima mossa?"
    Sae si era forse abituata a quegli uomini potenti e determinati che le dicevano cosa fare, ma nel caso di Mike era lei la guida. Sarebbe stata lei a dirgli cosa fare, a dargli consiglio e spingerlo verso la giusta direzione. Mike avrebbe anche potuto dire la sua, ma molto probabilmente sarebbe stata una mossa avventata come tirare un pugno al tizio che ha un potere difensivo. E a dimostrazione che doveva usare saggiamente sia il corpo che la mente di Mike, il ragazzo se ne uscì con un'idea assai pericolosa.
    "Ho un'idea... perché non usiamo il cubo? Potrebbe aiutarci a trovare un modo per risolvere il problema..."
    Anche se quell'idea era nata a fin di bene, Sae poteva percepire qualcosa di sinistro nelle implicazioni. Voleva davvero utilizzare un manufatto occulto per mettere fuorigioco uno dei suoi studenti? Una mossa risolutiva, ma quantomeno affrettata...
     
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    Vedere Mike arrossire per il suo commento, le fece venire una voglia matta di strapazzarlo di coccole, ma non poteva farlo in luogo pubblico. Così si limitò a sorridere intenerita, stringendogli le dita con affetto. Mike inizialmente sembrò molto scoraggiato dalle parole di Sae, poi però anche lui iniziò a riflettere su cosa potevano fare per uscire da quella situazione spinosa. Da come aveva sospettato, Lancillotto era molto riservato a scuola e pochi lo conoscevano davvero, forse nessuno o forse solo Artù. Sae fissò un punto vuoto davanti a loro, riflettendo su quali possibili mosse potevano fare per scoprire qualcosa su Lancillotto. Dubitava che i professori sapessero più dei ragazzi, e chiedere a Thresh qualcosa su Lancillotto significava fargli capire che aveva combinato qualcosa, e sul momento non voleva fargli sapere che aveva accettato i sentimenti di Mike, e che lo aveva reso come suo amante. Mike ad un certo punto propose di usare il cubo, sorprendendo Sae che sollevò un sopracciglio curiosa. Lo guardò un momento soltanto e le venne in mente che in effetti prima che il cubo fosse finito nelle sue mani, era stato nelle mani di Mike. Lui cosa aveva chiesto al cubo? L'unica risposta che le venne in mente era che avrebbe potuto chiedergli di conquistare Sae, e sebbene era successo in modo tortuoso ci era riuscito. Quindi Mike aveva usato il cubo per averla? Gli aveva dato la possibilità di farlo come aveva sempre detto Thresh? Ha voluto in cambio la sua voce? Perché? Era bravo a cantare? Gli aveva tolto un talento in cambio dell'amore? Scrollò la testa, pensando che forse stava montando troppi castelli in aria, ma Mike non aveva tutti i torti.
    Non ci avevo pensato al cubo. Affermò un pochino titubante. Usarlo di solito richiedeva un prezzo, e temeva che potesse fare del male a Lancillotto, anche se si stava rivelando un giovane farabutto, era pur sempre un suo studente. Stava per declinare l'idea, poi però le parole di Scorn le risuonarono nel cervello "abbi fede in te". Doveva usare il cubo a modo suo, non doveva farlo agire in modo spontaneo. Se gli chiedeva lei come fare, forse poteva risolvere il problema con il minimo dei danni, infondo Lancillotto si stava per rivelare un ostacolo al "rituale", forse il labirinto l'avrebbe aiutata ancora. Poteva sembrare una via comoda, e la assalirono di nuovo i dubbi. In quel momento Aurora la chiamò, per mostrarle che geniale gioco si era inventata con le palline. Sae venne distratta, le sorrise con estremo affetto ridacchiando divertita a quel tenero faccino. Lei era la cosa più importante del mondo per Sae, perfino più importante di Jacob, non poteva permettere ad un ragazzetto che puzzava ancora di latte di portargliela via per i suoi capricci. Infilò la mano in borsa, senza mai lasciare la mano di Mike, perché in quel momento lui rappresentava un sostegno morale che le dava forza. Strinse il cubo in mano senza però tirarlo fuori dalla borsa.
    Mike, tieni d'occhio Aurora, devo concentrarmi. Chiuse gli occhi e fece dei profondi respiri. Iniziò a comunicare mentalmente con il cubo, quasi come se fosse una entità vivente e consenziente, anche se era una idea assurda la aiutava a dare forma alle sue idee. Lo richiamò all'attenzione, dicendogli che c'era qualcuno che stava ostacolando il loro cammino, che se voleva andare avanti con lei doveva aiutarla. Gli chiese di dargli il deterrente contro Lancillotto, di darle il modo per contrastarlo ed impedirgli di ricattarla o di metterla nei guai. In cambio poteva consegnarli altra energia perversa con l'aiuto di Mike.
     
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    A metà tra l'entusiasta e il timoroso, Mike accettò di dedicarsi ad Aurora, nella speranza che avesse un buon ricordo di lui, e che non si annoiasse troppo ad avere a che fare con un tizio muto. Avrebbe lasciato Sae da sola così che potesse concentrarsi, e la donna ebbe modo di invocare il potere del cubo ancora una volta. mentre lo faceva, quella fame che il Gigante aveva in qualche modo parzialmente sedato, si accese in maniera intensa, facendole desiderare qualcosa che solo una Lanterna poteva darle. Purtroppo però, la risposta del cubo fu tanto chiara quanto insoddisfacente, perché appena iniziò ad invocarlo il petto della donna prese a bruciare come se qualcosa volesse uscire da dentro di lei. Una lama rovente che la attraversava da parte a parte, che la infilzava in maniera dolorosa e al tempo stesso oscenamente perversa. A quel punto le tornò in mente il dono del Gigante, ed era ovvio che si trattasse di un patto molto, molto oscuro. Che il cubo le stesse suggerendo che aveva già ciò che serviva per "sbarazzarsi di una lanterna"? Oppure c'era una ragione diversa? Magari il cubo voleva aiutarla a salvare suo marito, ma non a fare del male ad uno dei suoi studenti. magari il cubo era più sincronizzato con lei di quanto Sae potesse immaginare. Inutile dire che utilizzare un'arma misteriosa donata da un mostro dentro il Labirinto contro Lancillotto poteva sembrare una soluzione drastica... ma magari andava bene come deterrente? Quella era una delle classiche situazioni in cui avrebbe dovuto confidarsi con qualcuno di fidato, ma nessuno dei suoi confidenti sapeva di lei e Mike. Probabilmente, in questa sfida contro Lancillotto sarebbe stata da sola. Le possibilità le di sbagliare erano innumerevoli, non solo moralmente ma anche fisicamente. Dopotutto non aveva idea né di come "usare", né di come "attivare" quella misteriosa arma, visto che se ne stava piantata... molto più piacevolmente del previsto, nel suo cuore. Mentre quei desideri la animavano, vedeva Mike giocare in maniera spontanea con Aurora: ci sapeva davvero fare con i bambini, sicuramente sarebbe stato capace di essere un padre affettuoso, ed essendo tanto buono quanto bravo a letto, l'istinto materno e femminile di Sae poteva solo galoppare osservandolo.
     
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    Quando il cubo rispose alla sua energia, sentì di nuovo quella strana sensazione del pugnale nel suo petto che bruciava. Strinse le gambe ed i denti, impedendosi di emettere qualche strano verso che potesse attirare l'attenzione. Non ricevette nessuna visione da parte del cubo, solo quella fitta che divenne improvvisamente così piacevole e cocente. Si ricordò che il proprietario di quello strumento aveva chiesto una lanterna, ma possibile che Lancillotto ne possedesse una? Era questo quello che le stava dicendo? Eppure non era una ragazza, era improbabile che fosse lui la "tempesta". Oppure sì? Forse era una sorta di trans? Che sciocchezza! Si sarebbe saputo sicuramente. Il cubo quindi non le diede una risposta chiara, era come se il "potere" che aveva ricevuto doveva essere sufficiente per risolvere tutti i problemi? No, era stata sciocca a pensare di poter risolvere tutto con il cubo, come se fosse una lampada magica. Anche se qualcosa di magico e terrificante l'aveva: ovvero che sentiva una voglia insana di perversione. Si ritrovò a guardare Mike ed Aurora che giocavano assieme, sentì il cuore scaldarsi, mentre si rendeva conto che voleva davvero un mondo di bene a quel ragazzo. L'idea di potersi costruire un futuro insieme era sempre meno assurda, e più consolante. Non aveva la voce, ma aveva un talento naturale con i bambini, e l'innocenza dei bambini non vedevano il suo difetto come qualcosa di negativo. Li incuriosiva e si adattavano alle esigenze del ragazzo in modo naturale. Era proprio vero il detto sacro che tutti dovremmo avere il cuore di un bambino per entrare nel regno dei cieli. Eh sì, sembrava proprio in grado di fare il buon paparino, ed ancor meglio il maritino rovente. Si sentiva bollente fra le cosce, una sensazione inconfondibile che le stava ubriacando il cervello. Sposto la borsa sul grembo, essendo di stoffa morbida, finse di star cercando qualcosa dentro la borsa, quando in realtà portò le dita fra le cosce, per iniziare a massaggiarsi le grandi labbra, pensando ingenuamente di poter calmare in quel modo l'assurda fame di sesso che la stava cogliendo. Stava facendo qualcosa di assolutamente perverso: toccarsi mentre guardava Mike che giocava con Aurora, con la gente che passeggiava lì nelle vicinanze. A mente fredda non ci avrebbe mai creduto che sarebbe stata capace di una cosa simile. Erano tocchi inizialmente lenti, premeva con forza le dita per sentire la pressione contro le labbra vaginali. Si accorse che non stava facendo altro che peggiorare la situazione. Nella mente si facevano strada fantasie erotiche estreme, mentre si immaginava che Mike la raggiungeva e la prendeva lì selvaggiamente davanti a tutti. Si immaginava che si metteva carponi sulla panchina, allargando le cosce, mentre Mike da dietro la penetrava.
    No! Che andava a fantasticare? Così non avrebbe fatto altro che volerlo ancora più intensamente, e se ne accorse perché stava fissando il cavallo dei pantaloni di Mike cercando di indovinare come lo teneva nelle mutande: verso il basso? Verso l'alto? Lateralmente? Le mutandine di Sae iniziarono ad inumidirsi sempre di più e sentiva che non poteva resistere ancora a lungo, doveva sedare quella voglia o il pomeriggio sarebbe diventato troppo strano, troppo difficile ed Aurora poteva preoccuparsi. Forse era questo che il cubo le stava dicendo? Doveva prima dargli energia con Mike? Una scusa che appagava tutti i sensi di colpa, e trovava le giustificazioni per attuare un piano per poter scopare Mike lì in quel centro commerciale. Si alzò dalla pancina e si avvicinò alla ragazza che si occupava delle giostre e dei bambini. Le allungò una banconota, chiedendole di tenere d'occhio Aurora perché doveva assolutamente andare in bagno per una faccenda abbastanza lunga. Finse che le fosse venuto un attacco di diarrea. Si avvicinò ad Aurora, avvertendola che le era venuto mal di pancia e che doveva andare in bagno, che quindi si sarebbe assentata un momento ma che poteva stare con la signorina della giostra fin quando non avrebbe finito. Le sorrise, le diede un bacio sulla testa e prima di allontanarsi lanciò una occhiata sensualissima a Mike. Si allontanò da loro in fretta dirigendosi verso il bagno preposto per i disabili. Quello era l'unico che aveva una porta singola separato dal resto dei bagni. Si chiuse in bagno mandando un messaggio sul telefono di Mike.

    Ho bisogno di te. Vieni al bagno per disabili, bussa tre volte e poi due e saprò che sei tu.


    Una volta chiusa in bagno, Sae si abbassò i pantaloni ed iniziò a masturbarsi agitando le dita così freneticamente da poter sentire il suono appiccicoso delle sue labbra vaginali.
     
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    Quando il ragazzo incrociò lo sguardo con Sae, immediatamente la sua espressione cambiò, e la donna poté quasi avvertire il brivido di eccitazione che gli risalì dalla schiena e per poco non gli fece esplodere le orecchie. Era bastata un occhiata per capire cosa volesse Sae, e si era eccitato immediatamente in maniera chiarissima. La lasciò fare e attese istruzioni, appena gli arrivò il messaggio fece per fiondarsi subito in bagno ma in quel momento esitò: gli aveva detto di stare cauto, forse non era il caso? No, se Sae pensava fosse una buona idea allora si poteva fare, semplicemente doveva stare attento. Quindi aspettò che non passasse nessuno e, senza fretta, si diresse verso il bagno dei disabili per poter bussare tre volte, poi due e infine entrare. Bastò vedere la donna che amava in quello stato, eccitata da morire che si masturbava pensando a lui, per impazzire: i pantaloni del giovane si gonfiarono vistosamente, i suoi occhi si sgranarono e chiuse così impazientemente la chiave della porta che la fece girare più del necessario, fissandola a doppia mandata. Gli risultò difficile con una mano sola fare tutto, ma sembrò quasi che fosse riuscito a chiudere la porta e abbassarsi i pantaloni nello stesso momento. Sae vide di nuovo quella verga enorme, pulsante e carica di energia erigersi verso di lei come se la stesse chiamando .Era stata in astinenza troppo a lungo e adesso sembrava ancora più affascinante. Lo stesso poteva dirsi di Mike che forse era riuscito a sedare il bisogno solo per colpa del confronto con Lancillotto, mentre adesso, fissando Sae vogliosa, sentiva tutta l'astinenza che aveva provato fino a quel momento. Fu tentato di saltarle addosso ma aveva paura di perdere il controllo e non sapeva in realtà se quello che dovevano fare era davvero sesso completo o unicamente una sorta di tributo per il cubo perché Sae aveva trovato una soluzione. Non sapeva niente, se non che era davvero felice di trovarsi lì dentro con lei.
    Esitò, respirava affannosamente, la fissava con desiderio, pensò che forse non doveva essere frettoloso e seguire il suo esempio, quindi usò l'unica mano che aveva a disposizione per iniziare a masturbarsi. la mano di Mike scorreva decisa sulla sua verga, mostrandole ogni singola vena che si increspava per l'eccitazione. Aveva perfino iniziato a produrre qualche goccia di presperma, forse non si era neanche masturbato per lei, anzi la cosa era fin troppo evidente. Voleva concederle tutto il suo vigore, fino all'ultima goccia, e non ne avrebbe sprecato neanche un pò. Quello apparteneva unicamente alla donna che amava.
     
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    Sae si stava masturbando furiosamente, il piacere la cullava ma non era affatto sufficiente per lenire quella fame insaziabile che l'aveva assalita. Quando sentì bussare e capì che era Mike, trasalì. Lo fece entrare e per un solo momento pensò di darsi un contegno, reggendosi i pantaloni che erano a metà coscia. Voleva scusarsi con Mike per quella improvvisata ma quando notò come la guardava e come i pantaloni si riempirono subito, arrossì vistosamente. Non aveva dovuto nemmeno toccarlo per farlo eccitare: era davvero così vergognosa in quel momento? In un attimo la porta fu chiusa e l'erezione di Mike le si palesò davanti catturando lo sguardo di Sae che si stupiva ogni volta nel vederlo in quello stato: dove lo teneva nascosto di solito? Esitò, forse stava facendo una pazzia, ma la mano di Mike che masturbava la sua carne durissima divenne un richiamo irresistibile. Non disse nulla, gli si avvicinò in fretta, spingendolo con le mani contro il petto per fargli poggiare la schiena contro il muro e si fiondò subito a baciarlo, infilandogli la lingua in bocca avida. Mugugnò eccitatissima a quella sensazione, accorgendosi che aveva bisogno di quello molto più di quanto non avesse voluto ammettere a se stessa. Si sollevò sulle punte dei piedi e lasciò scivolare l'erezione fra le sue cosce, stringendolo con esse per sentirlo contro di lei come un perverso sellino.
    Non so se sia per colpa del cubo, o se è stato vederti giocare con Aurora, ma ti voglio, non posso resistere. Lo baciò di nuovo, iniziando a sfregarsi contro l'erezione di Mike. Era stretta fra le sue burrose labbra vaginali e le cosce, in poche parole il suo membro era intrappolato in una morsa morbidissima e bollente, mentre gli umori di Sae lo inzuppavano. Non si era manco tolta i pantaloni, erano lì poco sopra le ginocchia, le mutandine mostravano che erano umide già da prima. La sensazione di sentire la carne di Mike premersi contro di lei la inebriarono, eccitandola ancora di più. Quella meravigliosa sensazione sembrava l'unica in grado di lenire quella fame insaziabile che provava da quando era entrata in contatto con l'energia delle lanterne.
     
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    Fu facile per Sae spingerlo contro il muro, ed era incredibile perché appena furono vicini sentì il petto del ragazzo gonfiarsi d'aria, ed era davvero forte, vigoroso, ben allenato. Anche Mike poteva stringerla e sollevarla come un fuscello, eppure lei aveva il controllo totale su quel ragazzo, era in suo potere e in più di un senso. Squittì eccitato appena Sae si fiondò sulle sue labbra, ma perse rapidamente ogni traccia di esitazione appena tornò a danzare con lei con la lingua. Non aveva dimenticato quello che avevano passato assieme, era solo così... diverso, in quel bagno, immersi nella gente, quando un attimo prima aveva giocato con sua figlia. Aveva un che di sbagliato... di perverso... che rendeva tutto ancora più eccitante. Quando Sae salì letteralmente in sella a quella verga, le labbra di Mike mugugnarono ancora più forte e le fecero sentire il turgore di quella virilità che si alzava su di lei, sembrava capace di sollevarla anche solo con la sua verga per quanto era vigorosa. Emanava un calore e un'energia uniche, sembrava pronto a sciogliere la carne della sua donna e rimodellarla in un espressione di perfetta eccitazione, e non vedeva l'ora di iniziare, per questo iniziò subito a muovere lentamente il bacino per far scorrere quella carne su di lei e assecondare i suoi movimenti.
    "Hai una bambina meravigliosa... è lo specchio di sua madre..."
    Non sapeva perché di tante cose perverse che poteva dirle, la sua mente si concentrò su quello. Sae sentì un grande affetto di Mike verso Aurora, forse si stava abituando all'idea che potesse essere anche sua figlia, nonostante non si portassero poi così tanti anni di distanza. Molto probabilmente il cuore di quel ragazzo era più puro di quanto Sae potesse misurare: anche in quel momento tesseva le sue lodi e dimostrava l'affetto di quel nucleo in cui si era infilato, forse in maniera irruenta e poco garbata, ma che ringraziava di avere, come se la sua famiglia non gli bastasse, come se volesse di più. E Sae glielo stava concedendo. Mentre la baciava, deciso a prendere l'iniziativa, il ragazzo allungò il braccio buono verso di lei, prima stringendola per i fianchi, poi afferrandole una natica con vigore. Una presa possessiva, decisa, che divenne ancora più forte quando pensò alla possibilità che Lancillotto potesse portargliela via. No, non lo avrebbe permesso. Mike aveva promesso di proteggerla, e non avrebbe permesso a nessuno, neanche ad un muro invincibile, di separarli.
    "Ti voglio... ti voglio adesso!"
    In una situazione più intima, con entrambe le braccia funzionanti, Mike l'avrebbe presa di forza, le avrebbe strappato le mutande e l'avrebbe stretta a sé spingendola contro il muro per scoparla con tutta la forza che aveva in corpo. Ma stava lasciando a Sae il controllo della situazione, forse per paura di perdersi nell'eccitazione, oppure per lo smodato rispetto che nutriva nei suoi confronti. Sae quindi aveva un guinzaglio solido intorno alla gola del ragazzo, stava a lei decidere quanta libertà dargli, o se lasciarlo davvero completamente andare. La verga di quel giovane puzzava impaziente contro le sue intimità, poteva sentire i testicoli caldi di Mike, gonfi e tremanti sulla pelle delle cosce, riusciva quasi a pregustare il seme abbondante che presto l'avrebbe riempita.
     
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    Era molto sbagliato ciò che stavano facendo: lasciare la piccola in mano ad una sconosciuta (seppure affidabile visto il luogo ed il suo compito), e chiudersi nel bagno di un luogo pubblico per sfogare i loro istinti più bassi e lussuriosi. Quella sarebbe bastato per condannarla come la madre peggiore dell'anno. Sae però in quel momento non poteva farci niente, e sentire il corpo forte di Mike che seguiva ogni suo desiderio era maledettamente arrapante per lei. Come se non bastasse quella verga durissima era così vigorosa che si sentiva quasi sollevare di peso, anche Mike doveva essere parecchio eccitato dalla situazione. Scoprirlo la fece sentire sporca per aver portato un ragazzo così puro ed innocente a fare una cosa così perversa.
    La prima frase che disse Mike, la lasciò un attimo perplessa, in momenti come quelli non voleva di certo pensare a sua figlia, ma essendo connessi con lo spirito, capì che quella frase era dettata solo dall'affetto e magari nel suo essere impacciato, voleva probabilmente calcare sul fatto che vederlo paterno la eccitava. Così scacciò via dalla testa qualsiasi pensiero che riguardasse Aurora per sentire la sua verga che le separava le grandi labbra ad ogni passaggio. Trasalì con un gemito aspirato nel sentirsi afferrare con tanto vigore sulla natica da lui. Quel tocco possessivo la eccitava, avrebbe voluto saltargli in braccio, ma si ricordò della mano ferita del ragazzo. Portò le mani sul volto del ragazzo, continuando a baciarlo ancora, lasciva colma di desiderio, e dovette spingerlo via con le mani per trovare la forza di separarsi dalle labbra di Mike. Un rivolo di saliva univa ancora le loro labbra, e Sae lo guardò con occhi appesantiti dall'eccitazione. Si allontanò da lui, "scendendo" dalla sella perversa che aveva deliziato le sue carni per dargli le spalle. Si chinò in avanti, afferrando con una mano i sostegni che servivano ai disabili per reggersi sul water, mentre con l'altra sollevò la giacca e la camicia per esporsi al suo amante. Mike avrebbe visto le labbra vaginali di Sae umide di umori leggermente più gonfie e arrossate poiché era pronta per accoglierlo dentro di lei. Allungò la mano verso Mike voltandosi leggermente verso di lui, con un'espressione oscena dipinta in volto che lo stava chiamando anche solo con lo sguardo.

    Vieni... prendimi... non ce la faccio più, voglio sentirti dentro di me! Se avesse esitato, Sae ormai ubriaca totalmente di voglia, si massaggiò il sesso femminile per poi allargarlo con due dita, per irretire Mike e spingerlo a possederla come un animale imbizzarrito.
     
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    Ogni movimento di Sae lo rendeva sempre più rigido, e quel bacio perverso lo stava ubriacando cancellando dalla sua mente ogni tipo di dubbio o esitazione. Quando si staccò da lei stava boccheggiando, e sentiva che abbandonarla in quel momento lo avrebbe fatto morire di crepacuore. Le diede però tutto il tempo di sistemarsi, cambiare posizione e offrirgli la sua intimità mentre si piegava in avanti e lo invocava in maniera oscena. Mike non le saltò addosso solo perché non riusciva a scollare lo sguardo da quell'angelo perverso: vederla così impaziente che lo invitava a farsi avanti, mentre le grandi labbra grondavano per lui e venivano separate dalle dita che lo supplicavano di prenderla. Più lui esitava, più Sae lo invitava, e ben presto divenne assolutamente impossibile resisterle. Sae sentì la cappella di Mike appoggiarsi davanti alle sue grandi labbra e scivolò dentro con una facilità disarmante, perché lui l'aveva tenuta con la mano fino a quel punto, e aveva imparato a conoscere la posizione perfetta per quella penetrazione. Quando fu dentro sembrò quasi che potesse crollarle addosso, tanto che dovette afferrarle il bacino dalla base della schiena, sostenendosi sopra di lei mentre si lasciava sfuggire un verso strozzato e particolarmente osceno. Il suono fu quasi bestiale, indice di qualcosa che veniva da dentro, molto in profondità. Mike non poteva parlare, eppure i suoni che emetteva mentre possedeva la sua donna erano maledettamente chiari ed esaustivi. Sae poi, avrebbe potuto sentire tutto il suo vigore: la verga del ragazzo era pulsante, massiccia, vigorosa, sembrava impossibile che fosse entrata completamente dentro di lei in una volta sola, ma ovviamente non l'aveva fatto senza aiuto: adesso che l'energia del ragazzo stava iniziando a fluire in lei, riusciva a percepire molto meglio il cubo, e poteva sentirlo mentre la assisteva, come aveva già fatto altre volte. Se sarebbe bastato portarsi una mano sul ventre per sentire quella piccola gobba che si abbatteva dentro di lei, a caccia di un utero da violare, mentre iniziava gradualmente a prendere il ritmo, scopandola con grande fretta. Poteva sentirlo che si tratteneva, che cercava il giusto spazio per non lasciarsi troppo andare, perché anche solo così i loro corpi stavano producendo un vero e proprio scalpiccio di umori verso il terreno, troppa carne per la sua povera intimità che la faceva traboccare in maniera oscena. Come sarebbe tornata da sua figlia? Con il ventre gonfio, gli occhi lucidi, la faccia rossa e le labbra piene di desiderio. Sarebbe stata oscena una volta uscita da quel bagno. Ma sarebbe stata soddisfatta. E anche Mike pensava quelle cose, non era stupido, ci pensava eccome, solo che era tutto così piacevole ed eccitante che non poteva farne a meno. Iniziò a spingere con vigore, piantando la cappella gonfia e bollente contro l'entrata del suo utero, colpendola più e più volte, cercando di indebolirla per entrare. Voleva schiacciare le sue palle contro quelle morbide labbra e farle sentire ogni muscolo del suo corpo che si contorceva per pompare dentro di lei. L'energia del ragazzo divenne instabile, perché non riusciva a trattenerla, e sembrava quasi che dovesse trasformarsi da un momento all'altro, ma ancora una volta stava rimanendo forte per lei. Che modo meraviglioso per scacciare dalla mente i loro problemi... stavano davvero facendo qualcosa di osceno, di immorale, di perverso, qualcosa che li avrebbe messi ancora di più nei guai era inevitabile, ma non potevano trattenere. Quell'amore selvaggio era davvero puro, per Mike, e ne voleva ancora, per questo spingeva, per questo respirava affannosamente per lei. Solo per lei. La sua Sae.
     
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    L'esitazione di Mike rese Sae impaziente, non si rese nemmeno conto che stava ancheggiando per un richiamo perverso e sempre più irresistibile. Mugugnò con un piccolo lamento, non pronunciò nessuna sillaba ma il tono sembrava proprio dirgli "daii che aspetti?" Espirò pesantemente quando percepì finalmente la carne bollente di Mike contro la sua, poi finalmente scivolò dentro di lei, costringendola a tapparsi la bocca con la stessa mano con cui lo aveva irretito, per soffocare un gemito che altrimenti sarebbe diventato troppo rumoroso. Le palpebre dei suoi occhi tremarono per l'intensità del piacere e la sua clitoride pulsò furiosamente. Ogni pensiero si sciolse nella mente, eccitata da morire dai versi che Mike emetteva. Le sue gambe tremavano tantissimo, probabilmente non avrebbe retto a lungo quella posizione.
    Oddio... sìììì. Ebbe la forza di sussurrarlo, di tenere il volume della voce basso per non fare troppo rumore. La musica del centro commerciale non sarebbe stato sufficiente per coprire i suoi gemiti altrimenti. Sae si reggeva a quel sostegno, ma ogni tanto dovette tapparsi la bocca per soffocare qualche gemito. Adorava la sensazione di quando le trasmetteva energia, le mandava a fuoco ogni nervo del suo corpo ed era semplicemente irresistibile. Ormai era chiaro come il sole che riuscisse a scopare in quel modo selvaggio con Mike anche grazie al cubo che la aiutava a sostenere un amplesso del genere. Si sentiva così piena che presto le gambe le sembrarono debolissime, era praticamente in piedi unicamente grazie all'angolazione delle gambe e l'appoggio che la rendevano come un trepiedi perverso stabile.
    Vorrei farlo per tutto il pomeriggio, ma non possiamo, aaah perdonami, perdonami se ti ho portato qui per un giro soltanto... Chiedeva perdono a Mike ma in realtà sembrava che stesse chiedendo perdono a se stessa perché doveva accontentarsi di una sveltina. Sentì che Mike stava iniziando a perdere il controllo sulla propria energia, anche i suoi versi si stavano facendo rumorosi, e dovette staccare la mano dal sostegno per portarla sulla bocca di Mike e tappargliela, in quella posizione però quasi si sbilanciò in avanti ed il torace si poggiò contro il sostegno, mentre lei vedeva la faccia oscena di Mike che la eccitò all'inverosimile. La cervice si stava stringendo già attorno al membro del ragazzo e sentiva che prestissimo sarebbe arrivata ad un orgasmo.
    N-non venire dentro... quando stai per venire, dimmelo... La sua voce biascicava tantissimo, ma doveva avvisarlo, non poteva gonfiarle il ventre di seme proprio quando doveva andare in giro con Aurora. Voleva ingoiarlo e tenerlo nello stomaco, non rendendosi conto che così sarebbe stato ancora più perverso per il ragazzo.
     
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    Strano a dirsi, ma quella di Sae fu una bella mossa: doveva assolutamente tappare la bocca anche a lui, perché quei versi selvaggi stavano aumentando, e più Sae si dimenava, più lui godeva. Certo forse sarebbe stata solo una sveltina, una botta e via, solo una valvola di sfogo, eppure voleva godersela comunque, anzi lasciarsi eccitare da quel momento era ancora più bello, nella speranza che magari dopo avrebbero potuto godersela meglio. Doveva tornare a casa, la sua famiglia lgi aveva chiesto di stare ocn lui per un pò, per festeggiare quella vittoria, ma aveva passato la mattinata a parlare con Lancillotto, poi era andato in ospedale e adesso stava scopando con la sua insegnante, era l'esatto opposto di ciò che avrebbe dovuto fare eppure non gli dispiaceva. proprio come Sae, anche lui si vergognava di cosa stava diventando, ma era troppo bello per potersi trattenere. Quando la donna gli disse di non venire dentro, per un istante l'istinto maschile prese il sopravvento e lo fece muovere più forte, come se volesse disobbedirle. Poi arrivò la ragione, e in un primo momento ebbe la meglio la virtù, facendogli pensare che magari non dovevano esagerare. Poi arrivò anche la perversione, che gli lasciò immaginare Sae tutt'altro che intenzionata a sprecare tutto quel succoso seme, e piuttosto avrebbe preferito divorarlo con la bocca, come avevano già fatto, senza perdersi nella lussuria facendosi riempire il ventre. Questo bastò per rendere marmoreo il ragazzo, che non riuscì a penetrare l'utero della sua insegnante ma la strinse più forte a sé, diventando più irruento, più forte, spingendo quella carne dentro di lei come se fosse importante quanto respirare. La sua verga iniziò a grondare di presperma, non era come un orgasmo ma sapeva dello stesso bollore, non abbastanza da farla sentire piena ma sufficiente a darle quella sensazione di piacere unica che solo l'energia di una lanterna poteva darle. Mike si tratteneva a stento, voleva prolungare quell'amplesso il più possibile, non voleva venire ma più tirava la corda più rischiava di disobbedire alla sua maestra. Allora rallentò, pulsando più forte, affondando in profondità, stringendola a sé, respirava affannosamente con una solo linea di fiato, sembrava quasi un fischio, poi iniziò a rallentare così tanto che smise di muovere le gambe e si limitò al bacino. Le stava dicendo che era sul punto di venire, e non poteva più trattenersi. Se Sae voleva cambiare posizione, prendendo il controllo della situazione, doveva agire adesso.
     
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    Sae quando aveva deciso di accettare Mike, di ricambiarlo, si era figurata un rapporto in cui lei sarebbe stata la guida, in cui avrebbe dosato ogni cosa nel modo giusto. Così da poter conciliare la sua famiglia, il lavoro e la tenerezza con lui. Invece si era trasformata rapidamente in una adolescente innamorata che non vedeva l'ora di giacere a letto con lui. Da un lato era molto positivo, di solito le coppie innamorate avevano sempre un primo periodo di passione smisurata, in cui ogni scusa sarebbe stata bene per scopare. Sae però non immaginava un tale livello di perversione che scaturiva da se stessa. Amava quel cazzo che la faceva impazzire, amava follemente sentire la devozione di Mike in quei momenti, sentirlo combattere contro i propri istinti per lei, sentirsi così amata. Stava prendendo tutto da lui, e le sembrava già così tanto che avrebbe tanto voluto ricambiare, e non sapeva come fare se non scopandoselo come se non ci fosse un domani. Dopo avergli chiesto di non venire dentro, lo sentì accelerare così tanto da impennare il suo piacere che era già altissimo. Strinse più forte la mano contro la propria bocca e quella di Mike perché stava praticamente strillando di piacere, fu quella stilla quel rush finale che le servì per arrivare ad un delizioso ed intenso orgasmo, che venne accompagnato dalle pulsazioni sempre più forti e frequenti di Mike che si stava trattenendo. Fu meraviglioso, perfetto perché la accompagnò fino a farle rinsavire quel pizzico che le serviva per capire che Mike era al limite. Per non perdere il ritmo in Mike, lo scansò velocemente, con una certa fretta, si abbassò piegando le gambe per mettersi all'altezza della sua erezione con il viso. Lo afferrò con entrambe le mani, inebriandosi di quella durezza, di quella dimensione esagerata. Non gli diede nemmeno il tempo di fiatare, non voleva che il suo piacere calasse troppo. Lo masturbò con le mani mentre con la bocca lo inglobò sulla punta per poi farlo scivolare sempre più affondo, succhiandolo avidamente, mentre con le mani masturbava ciò che rimaneva fuori. Mugugnava con la bocca piena poiché le sembrò così perverso sentire il sapore dei proprio umori mischiato al presperma di Mike. Voleva essere sicura che anche lui stesse godendo, così sollevò lo sguardo verso di lui, chiedendogli con gli occhi di darglielo, di spararle in bocca tutto il suo piacere. Ciò che Sae non sapeva era che aveva un espressione a dir poco oscena dipinta sul volto. Quella non era la faccia di qualcuno che gli stava facendo un favore, era la faccia di chi lo adorava, di chi perversamente non desiderava altro che divorare ogni goccia del suo piacere.
     
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264 replies since 30/8/2023, 07:33   1134 views
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