Il primo livello

x Hina

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    Sae annuì alle primissime parole di Banner per ricordargli che nemmeno lei aveva mai dato per scontato che gli angeli fossero buoni e positivi. Infatti aveva parlato di "razza" e non di "santità" che si dava ai tempi a certe figure. Alla fine con la confidenza che aveva preso con Marcus aveva capito che non era cattivo, solo "strambo" ma qualcosa le diceva che quel modo strano di comportarsi poteva risalire proprio all'inesperienza, perché non sapeva come si ci comportava con il prossimo. Anche Banner capì cosa voleva intendere dire quando alluse che Tarabas in pubblico si comportava in un certo modo, mentre in privato era diverso. Ed in effetti anche a lei sembrava stranissimo che per incastrare Thresh si era fatto assumere ed aveva iscritto alla scuola perfino il figlio. Non riusciva a fare a meno di pensare che se il cubo la guidava nella scuola era perché forse ciò che doveva temere non era Thresh, ma proprio la scuola? Poteva spiegare perché Marcus stesse vigilando e pattugliando quel luogo anche spiritualmente. Il consiglio di provare a parlare di nuovo con Tarabas le sembrò ottimo, lo avrebbe fatto senz'altro.
    Anche a me sembrano dei tipi apposto, ma, quella visione... Commentò prima che Banner tirasse fuori degli appunti che ritraevano un occhio rosso. Sae puntò il dito su quelle immagini e guardò verso Banner un pizzico preoccupata.
    Era simile, molto molto simile a questi! Esordì la donna, leggendo i piccoli appunti presi su quelle immagini. Ascoltando poi ciò che le disse e l'uso che poteva fare della gemma dei ricordi. A quelle parole le sembrò una genialata e portò la mano su di essa guardandolo con occhi pieni di ammirazione.
    Wow, si può fare una cosa del genere? Sei fortissimo! Le sembrò che potesse essere di enorme aiuto, forse poteva raccogliere informazioni preziose in quel modo, e rivedendo un ricordo avrebbe potuto notare cose che non aveva notato sul momento.
    Un occhio protettivo e aggressivo, uhm... Tarabas mi ha detto che è vedovo, che si sa della defunta moglie? Potrebbe essere il suo spirito che veglia su di lui? O un messaggio da parte sua? Si trovano sulla rete le foto della moglie? Sae prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni e provò a fare una rapida ricerca sulla moglie di Tarabas. Anche se sapeva perfettamente che quell'occhio era sicuramente di Marcus, raccogliere ulteriori informazioni sulla madre poteva essere prezioso. Se la rete avesse mostrato una foto, avrebbe cercato di usare le sue facoltà medianiche concentrandosi sul volto della donna.
     
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    Banner annuì entusiasta di fronte allo stesso sentimento di Sae, chiaramente stavano preparando un nuovo piano assieme, inatteso forse ma nato più che spontaneamente. Difficile tenere a bada due persone troppo curiose quando fanno comunella. Appena Sae parlò della moglie di Tarabas, il professore si bloccò sul posto, come se avesse voluto dire qualcosa ma... si rese conto che non aveva niente da dire.
    Sua moglie... sai che non ne ho idea?
    Difatti, cercando online, Sae non sarebbe riuscita a trovare nulla se non interviste di Tarabas che parlava della moglie. La descriveva come una donna timida e riservata, ma di grande cuore, e lui nel tentativo di mantenere il suo desiderio di non finire sotto i riflettori, non l'aveva mai portata sulla scena pubblica tenendosi un breve periodo di distacco per sé. In effetti, proprio intorno al periodo in cui sarebbe dovuto nascere Marcus, c'era un'ampia fetta di tempo in cui Tarabas non era apparso in pubblico e si era ritirato a vita privata. Di sua moglie però non c'erano foto né indiscrezioni, neanche un nome. Una cosa davvero strana per un tizio così famoso.
    Forse è da lei che ha preso Marcus... dei tipi strani che preferiscono starsene in disparte. Da un certo punto di vista posso capire ma... non posso neanche fare a meno di pensare che ci sia qualcosa di strano. Ora che ci penso, non è inusuale che i poteri dei figli si sviluppino a partire da quelli dei genitori, e anzi alla morte di questi ultimi ne risultano addirittura potenziati. Forse Marcus ha ereditato da sua madre questa natura angelica? Chi può dirlo...
    Per quanto romantico potesse sembrare, il succo della questione era che Tarabas aveva nascosto quanto più possibile su sua moglie, tenendolo un argomento estremamente privato. Cercando bene in rete, Sae avrebbe notato che non c'erano informazioni neanche su dove fosse nato Marcus o su dove avessero risieduto Tarabas e sua moglie nel periodo in cui erano stati assieme. L'unica cosa che poteva dare assolutamente per scontata era che quella storia non poteva essere durata molto: due, forse tre anni al massimo. In quell'arco di tempo avevano vissuto una storia d'amore davvero intensa, avevano concepito un figlio e poi una malattia l'aveva portata via. L'ultimo articolo che Sae trovò online prima di arrendersi del tutto, sarebbe stata l'ennesima intervista fatta a Tarabas: con insistenza gli veniva chiesto come mai andasse spesso a Sonneburg, e lui aveva risposto che gli piaceva visitare la tomba di sua moglie, portandole una rosa blu ogni volta che la salutava. Un indizio che fece scorrere uno strano brivido sulla schiena di Sae. Dove aveva già sentito quel nome?
     
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    Quando nominò la moglie di Tarabas, Banner non seppe dirle niente e nemmeno la rete era riuscita a fare chiarezza sulla sua storia. Chi era questa misteriosa donna? Quindi Marcus era cresciuto senza una madre? Forse la sua curiosità sugli angeli riguardava proprio la madre? Sae scorreva su quello schermo le varie notizie ma non riuscì a trovare nulla.
    E' strano, non si trova proprio nulla sulla moglie. Beh non è poi così strano che abbia voluto vivere nell'anonimato. Ma è curioso che nessun paparazzo sia riuscito a rubare una foto di nascosto. Sembrava abbastanza serena, fin quando non sentì il nome di quella città: Sonnenburg. Lo ricordava perfettamente perché quel ricordo le faceva venire ancora i brividi, lo aveva sentito nominare da Thresh, dicendo che la ricordava con nostalgia. La sua fantasia iniziò a galoppare. Tarabas odiava Thresh ed anche Marcus sembrava provare sentimenti negativi verso quell'uomo. Forse era successo qualcosa in passato che ha portato alla perdita della vita della signora? Forse non direttamente, e questo avrebbe spiegato perché Tarabas volesse farlo fuori in tutti i sensi. Pensò che ciò che stava facendo era molto personale, non era solo per giustizia. Cercò di calmare i suoi pensieri, era inutile fare mille ipotesi, l'unica cosa che poteva fare era chiedere direttamente a Tarabas.
    Cavolo, non credo di essere abbastanza brava da farlo chiacchierare di sua moglie. Se gli dico cosa ho visto mi prenderà per pazza? Forse dovrei chiedere a Marcus? Ma sembra già così riservato, probabilmente mi direbbe di farmi gli affaracci miei. Sospirò sconsolata, e rimise il telefono in tasca. C'era sicuramente molto su cui indagare, ma una cosa che gli premeva di più era quelle foto di quel inquietante occhio. Si avvicinò alla scrivania e ne prese una guardando di nuovo Banner con aria seria.
    Mi passi i tuoi appunti su questo argomento? Vorrei fare qualche ricerca anche io. Se Tarabas o Marcus sono in pericolo devo farglielo sapere in qualche modo.
    Una ricercav che avrebbe potuto magari aiutarla anche a capire se Marcus potesse essere un altro alleato o se doveva stare in guardia anche da lui. Anche lui aveva detto un mucchio di cose inquietanti e sembrava sapere qualcosa sul labirinto. Guardò l'orologio e notò che si stava facendo tardi.

    Accidenti, sarà meglio che raggiungo i ragazzi, per loro la partita è importante, non voglio sembrare disinteressata, contano sul mio aiuto. Prima di andare via, Sae posò una mano su quella di Banner e gli sorrise con affetto.
    Mi ha fatto piacere tornare a chiacchierare con te di queste cose. Grazie. gli diede un amichevole bacio sulla guancia e poi se Banner non avesse avuto altro da rivelarle o da dirle sarebbe andata verso la palestra dove i ragazzi si stavano impegnando con tutto il loro cuore.
     
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    Banner fece cenno di si con il capo, pronto a condividere le sue ricerche. Se non riguardavano il cubo non c'era nulla di male in fondo, e poi Sae sembrava intenzionata ad aiutare quelle persone, non a ficcarsi nei guai, quindi perché ostacolarla.
    Ti farò avere tutto per e-mail. Wow sembra proprio un grosso trucco per avere un tuo contatto, mi sembra di essere tornato a scuola quando inventavo mille scuse per avere un il numero di telefono di una ragazza.
    Ci scherzò sopra, punzecchiandola, così da farle capire che i loro trascorsi non dovevano necessariamente pregiudicare la loro amicizia. E forse aveva sopravvalutato la sua fermezza, visto che il ringraziamento e il bacio di Sae lo lasciarono di stucco quel giusto che serviva a far capire a una donna quanto influente potesse essere per un uomo: strappò a Banner un sorrisetto inebetito, tanto che non riuscì a fare a meno di ricordare quando si erano scambiati più di un affettuoso bacio.
    Sono felice anche io. Ora và, non farli aspettare.
    Commentò allegro, incoraggiandola a fare del suo meglio. C'era ancora parecchio tempo prima della partita e di sicuro i ragazzi avrebbero sfruttato anche l'ultimo secondo per allenarsi, concedendosi il meritato riposo solo prima dei fischi d'inizio. Dopotutto erano atleti speciali, restare al massimo della forma fino all'inizio dello scontro era fondamentale. Tornando alle sue cose, Sae avrebbe potuto chiaramente notare che l'armadietto in cui aveva lasciato il cubo aveva qualcosa di strano: una persona normale non lo avrebbe mai notato, ma per lei che era una sensitiva, fu facile capire che un'altra persona ci aveva messo mano. Sembrava tutto uguale, perfino la posizione in cui era stato rimesso a posto il cubo era molto simile all'originale, aveva fatto un lavoro certosino per non farsi beccare, ma aveva commesso un errore difficile da immaginare: aveva usato qualche abilità magica per poter aprire l'armadietto di Sae nella speranza di non lasciare tracce, senza rendersi conto però che in quel modo aveva messo davanti alla donna un indizio colossale. Sae non poteva identificarlo con precisione, ma sentiva in cuor suo che aveva qualcosa di familiare, non doveva fare altro che associarlo a qualcuno delle persone che le stavano intorno per capire chi fosse stato. Oltre all'evento in sé, tuttavia, non mancava niente, e anche il cubo dava semplicemente l'idea di essere stato banalmente esaminato, nulla di più. Giunta in palestra, Sae avrebbe notato che il grosso della folla si era oramai disperso, lasciando spazio ai ragazzi per gli ultimi allenamenti. Erano passati ad una fase di "concentrazione", dove continuavano a tenere attivo il corpo senza però affaticarsi troppo, così da restare al top per la partita. In campo mancavano all'appello Mike e Lancillotto, mentre Artù se ne stava in un angolo a chiacchierare con Nefertiti, probabilmente concedendosi un riposo dopo il lungo allenamento. Morgana invece rimase in campo ad incoraggiare il resto della squadra, tenendoli sotto controllo sfoggiando tra le mani una grossa anguria. Degna allieva del suo maestro.
     
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    Anche se avevano passati momenti davvero strani insieme, le fece piacere sapere che Banner si comportava in modo amichevole con lei. Le piaceva la sua compagnia e la sua amicizia, forse non avrebbe potuto dirgli cosa stava facendo, poiché l'avrebbe sicuramente fermata ed ostacolata, ma poteva chiedergli aiuto senza farlo preoccupare se era brava a scegliere gli argomenti. Al momento l'unico alleato che aveva era Mike. Uscita dalla stanza del alchimista si complimentò con se stessa perché era riuscita a nascondergli la sua tristezza e la sua frustrazione nel voler salvare il marito, ma quanto a lungo poteva reggere ancora? Passando dal suo armadietto, Sae notò che c'era qualcosa di anomalo. Qualcosa che probabilmente in passato non sarebbe riuscita a notare, ma che adesso lo vedeva chiaro come una macchia, un alone. Qualcuno aveva ficcato il naso in mezzo alle sue cose. Il cubo era ancora lì, ma non le piacque per niente fare una tale scoperta. Chi era stato? Aveva la sensazione che il timbro spirituale lo conoscesse ma non riusciva a collegarlo ad un volto. Aveva già in mente dei sospettati. Banner non poteva essere perché era stato a chiacchierare con lei tutto il tempo. Il sospettato numero uno era proprio Tarabas, perché non sarebbe stato strano se dopo la loro chiacchierata voleva capire qualcosa in più su di lei, soprattutto se l'aveva vista assieme a Thresh. Chissà magari lui o Marcus avevano percepito l'energia del cubo e sicuramente voleva indagare su cosa stava facendo. Thresh per una volta non lo trovò colpevole, sarebbe stato stranissimo, a lui sarebbe bastato chiederle di farle vedere il cubo. Infondo ci stavano lavorando assieme. Arrivata in palestra notò che all'appello mancavano sia Mike che Lancilotto, e a quel punto Sae iniziò a sospettare anche di Mike. Forse voleva assicurarsi che stesse andando tutto bene? Perché non era assieme ai suoi compagni? Sae si avvicinò a Morgana con fare calmo e sereno. Le sorrise salutando i membri della squadra.
    Scusa Morgana, ma non vedo Mike e nemmeno Lancillotto, dove sono andati? Non dovevano allenarsi con voi? Si guardò attorno per essere sicura di non aver frainteso. Nefertiti stava chiacchierando con Artù del più e del meno, ripassando le loro tattiche e nel mezzo si accordavano anche su come festeggiare la loro futura vittoria, scegliendo magari quale stanza ridurre ad uno schifo. Non le sembrò di vedere Thresh, quella con il cocomero in mano era Morgana dopotutto e da come si stava comportando, dava l'idea che le avessero affidato la classe in assenza dei prof.
     
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    Morgana accolse con entusiasmo la professoressa e non ci pensò due volte a risponderle, senza mai distrarsi dall'allenamento che avevano in corso.
    Mike è tutto il giorno che ha mal di pancia, spero gli passi prima della partita o Artù lo farà nero, non ci sono medaglie sopra al water! Lancillotto invece... l'ho perso di vista. Non me ne ero neanche accorta che non ci fosse. Chissà che fine ha fatto. Non può essere lontano comunque.
    Si guardava attorno con aria confusa, anche lei era sorpresa perché di solito era difficile perderlo di vista, grande e grosso com'era. Non sarebbe stato neanche facile per Sae capire dove fosse: troppa concentrazione energetica in quel posto, era assolutamente impossibile concentrarsi su una sola per poter rintracciare Lancillotto. Diverso fu invece per l'energia di Mike, che adesso Sae conosceva fin troppo bene: il suo spirito andava dritto verso il bagno dei ragazzi e aveva chiaramente qualcosa di intenso. le ricordò subito la notte che avevano passato assieme e fu impossibile non provare un brivido di eccitazione sulla schiena, un pò come se avesse percepito il pungente odore maschile di un partner pronto ad accoppiarsi. venne colta da una strana sensazione di deja-vu. Prima che potesse fiondarsi da Mike però, sentì la voce di Tarabas interromperla.
    Hey Sae! Che bello trovarti qui! Anche tu sei riuscita ad arrivare solo ora, vero? Avrei voluto vedere questi fenomeni allenarsi!
    Ancora più entusiasta rispetto a stamattina, Tarabas sfoggiava non solo la sciarpa che gli aveva dato Thresh, ma portava con sé anche un paio di bandierine e perfino un paio di occhiali finti modellati sulla scritta "Black Knights!". Inutile sottolineare che lui e probabilmente anche Marcus sarebbero stati presenti alla partita, anzi era difficile immaginare qualcuno che non si potesse presentare dopo la festa che c'era stata durante tutta la giornata. Quella era certamente un'ottima occasione per attaccare bottone con Tarabas.
     
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    La notizia su Mike che aveva mal di pancia, la fece preoccupare poiché avevano cenato insieme la sera prima, e forse qualcosa gli aveva fatto male. Eppure lei non aveva avuto nessun problema di stomaco. Forse per la felicità aveva festeggiato con qualche suo amico?
    Oh cavolo! Questo è un problema! Ci teneva così tanto a farsi valere durante la partita. Non finì neanche di dirlo che riuscì a percepire l'energia spirituale di Mike verso il bagno ed aveva qualcosa di molto molto strano, le ricordò vagamente la prima volta che lo aveva visto. Non è che aveva sbirciato il cubo e gli aveva dato di nuovo lo stesso problema? Eppure il cubo era lì con lei. Fortuna che era una madre di famiglia e girava sempre con dei medicinali, e visto che c'era la partita importante per la squadra aveva preparato giorni prima una cassetta con qualsiasi tipo di cure per qualsiasi tipo di problema. Si stava per dirigere verso la sua borsa quando venne intercettata da Tarabas. Le spuntò un sorriso raggiante, forse anche troppo, ma le sembrò di poter avere due piccioni con una fava ad averlo lì alla palestra. Si dimenticò che come Marcus non gli piaceva essere toccato, lo afferrò per le braccia, perché aveva fretta e voleva la sua massima attenzione. Magari avrebbe di nuovo sentito la sua energia e avrebbe potuto quindi scoprire se era lui il ficcanaso o se poteva escluderlo dalla lista dei sospettati.
    Oh, ciao! Caschi proprio a fagiuolo! Ti va di sostituirmi per un momento? Abbiamo uno dei nostri in bagno con problemi di stomaco, vado a soccorrerlo, fortuna che mi sono premunita di tutto. Mi serve una mano per tenerli d'occhio, non mi piace che Morgana prenda il vizio di Thresh con le angurie. Torno presto promesso. Andò quindi di fretta verso la borsa per prendere la sua cassetta di emergenza e si fiondò verso i bagni, seguendo la scia spirituale del ragazzo.
    Mike? Mi hanno detto che stai male, dove sei? Ho qualcosa che può aiutarti. Sperava vivamente che fosse tutto apposto e che Mike non stesse soffrendo qualche brutto scherzo per colpa del cubo. Aveva già avuto problemi con quel dannato oggetto, non era giusto che gli ricapitasse. Aspettò quindi un segno del ragazzo visto che non poteva parlare.
     
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    Sae fu abbastanza veloce a intercettare Tarabas e confonderlo con quella richiesta che l'uomo non ci fece neanche caso che fosse riuscita a toccarlo, troppo distratto dall'immagine di Morgana che, compiaciuta, faceva girare quella anguria tra le mani come se fosse pronta a tirarla anche a lui. Non ci fu abbastanza tempo per sentire a dovere l'energia dell'uomo, ma bastò perché Sae riuscisse a fare l'associazione: era stato lui a frugare tra le sue cose, senza ombra di dubbio. La traccia energetica lasciata sul suo armadietto era di Tarabas. Per ora, tuttavia, la precedenza era rivolta verso Mike e i suoi piccoli problemi di stomaco. Quando entrò in bagno, Sae riuscì a distinguere molto, molto meglio l'energia del ragazzo, tanto che riusciva a vedere la sagoma della sua aura spiritica attraverso le porte che la dividevano dai water. Appena la donna entrò, Mike guizzò sul posto, agitandosi come se fosse particolarmente imbarazzato. Non sembrò voler scappare, forse perché l'aveva riconosciuta e sapeva che non aveva nulla da temere, ma a giudicare da come esitava era evidente che si vergognasse di qualcosa. Visto che era Sae però, lasciò che si avvicinasse e quando fu davanti a lui, aprì la porta per mostrarle la verità: La casacca era completamente zuppa di sudore, i suoi capelli erano bianchi, la pelle pallida e attraversata da spaccature energetiche, proprio come quando si erano uniti la sera prima. Tra le sue gambe, troneggiava una verga in tiro esagerata, che non aveva nulla di umano: Sae la riconobbe subito perché era quella che l'aveva minacciata la notte in cui aveva scambiato Mike per uno spirito maligno e lo aveva esorcizzato nel suo letto. Era decisamente molto più grande di una persona normale e aveva delle fattezze mostruose. Le mani del ragazzo lo avvolgevano e non bastavano a masturbarlo, era evidente che ci avesse provato più e più volte nel tentativo di sfogarsi, ma era stato tutto inutile. Se Sae avesse provato ad entrare in contatto con lui, avrebbe potuto sentire la voce del suo spirito.
    "Scusami... io... ho cercato di tenerlo sotto controllo! Ogni volta che ripensavo a questa notte il mio corpo... non riusciva a trattenersi! Ho cercato di sfogarmi ma... più ci provavo, più sentivo il desiderio crescere! Adesso non riesco più a tornare normale! Durante la partita è vietato entrare in campo con il potere già attivo, mi manderebbero via, ma non riesco a farlo smettere... non so cosa fare!"
    Nei suoi occhi c'era un profondo senso di colpa perché quel risultato era stato ottenuto attenendosi alle regole di Sae: aveva evitato in ogni modo di avvicinarla o farle richieste strane mentre erano a scuola, capiva l'importanza di restare più distaccati possibili per mantenere il segreto, e non aveva neanche cercato di disturbarla per rispetto verso il suo lavoro. Ma era evidente che il suo corpo da adolescente non poteva togliersi facilmente dalla testa quello che avevano passato la notte prima, e i risultati erano evidenti.
     
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    Nel momento in cui toccò Tarabas, riconobbe la sua impronta energetica, fu come un lampo, ma adesso aveva capito che aveva avuto ragione a pensare a lui, dopotutto chi poteva andare nelle aule dedicate ai professori se non i professori? Ma magari non tutto sarebbe stato un male. Una volta risolto il problema con Mike sarebbe tornato da lui e questa volta non si sarebbe accontentata di frasi di circostanza. Arrivata in bagno le sembrò di poter vedere le impronte spirituali di Mike, una sorta di scia, e capì che ciò che avevano condiviso quella notte li aveva uniti in un modo molto particolare. Se fosse stato rapito da chissà chi e nascosto, probabilmente sarebbe riuscita a trovarlo seguendo delle tracce simili. Una volta che raggiunse il ragazzo, ed aprì la porta capì che i suoi sospetti erano più che fondati. Rimase un attimo lì stupita a pensare che qualcosa in lei era cambiato, i suoi sensi erano molto più affinati. Aveva intuito che non fosse stato un problema di digestione, la sua energia le aveva suggerito che aveva tutt'altro tipo di problema. Era diventata molto più brava a sentire. Possibile che fosse merito del cubo? Sae portò una mano sulla spalla del ragazzo per potersi connettere a lui, era il loro modo per comunicare più velocemente. Il ragazzo le mostrò il problema e le spiegò cosa gli fosse accaduto. Ad un primissimo impatto rimase spiazzata dalle dimensioni di quell'affare e dalle sue forme. Si era accoppiata con quella roba? Come aveva fatto ad entrare dentro al suo corpo mingherlino? Cavolo quel affare era grosso quanto quello di Thresh, no forse anche un pizzico di più.
    Oh cielo! Le sfuggì come commento, per varie svariate ragioni. Poi si accigliò a pensare che quel problema sicuramente era colpa di quel dannato cubo! Aveva avuto paura di un effetto collaterale ed eccolo lì. Fece cenno a Mike di aspettare un secondo. Andò a chiudere la porta di ingresso per i bagni, così che nessuno avrebbe potuto sorprenderli, poi tornò subito da Mike.
    Accidenti! Forse è anche colpa mia sai? Ok, ma possiamo risolvere, ti farò partecipare alla partita te lo prometto. Chiuse il water con il coperchio ed invitò il ragazzo a sedersi su di esso.
    Ok, devi cercare di rilassarti, devi concentrarti a riprendere il controllo delle tue facoltà. Io ti aiuterò a calmare la bestia. Le venne più che naturale riferirsi a quella mastodontica erezione come "bestia", ma non lo disse con fare dispregiativo, ricordava ancora la fantastica notte passata insieme. Si inginocchiò davanti a Mike, allargandogli le cosce per potersi infilare fra di essi. Deglutì a vuoto pensando che quell'affare era più lungo della sua testa, ma perché anche Mike aveva il principale canale di sfogo dell'energia in quel punto? Aveva un visetto così carino e innocente e fra le cosce quel coso spaventoso in netto contrasto anche con la sua indole dolce e gentile.
    Prima di fare qualsiasi cosa puntò un dito contro il volto di Mike con sguardo serio.

    Questa è una eccezione, una misura di emergenza, non farci l'abitudine, ok? Dopo quelle parole afferrò la verga con entrambe le mani, percependo di nuovo tutta l'energia della notte precedente che la costrinse a stringere le cosce per impedire che il suo corpo avrebbe chiesto piaceri che in quel momento era meglio evitare. Iniziò a masturbarlo con entrambe le mani dolcemente, guardando verso Mike per assicurarsi che si rilassasse. Gli sorrise anche un pochino complice, per non farlo sentire troppo in colpa, conosceva quel ragazzo, si sarebbe fustigato per aver costretto Sae a fare una cosa simile a scuola. Si avvicinò con la bocca verso la punta della sua erezione e gli leccò la base della cappella, scendendo prima verso il basso e poi verso l'alto, arrivata sulla cima di essa spalancò la bocca per poterla inglobare in essa ed iniziare a succhiare dolcemente.
     
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    Il povero Mike era così soverchiato dai sensi di colpa che non riusciva a vederci proprio nulla di positivo a quella situazione, e quando Sae lo ammonì dicendogli che non avrebbe dovuto farci l'abitudine, si ritrovò a scuotere il capo come un bambino che veniva rimproverato per l'ennesima marachella. Chiuse gli occhi ed iniziò a respirare a fondo, seguendo i consigli di Sae per provare a calmarsi, poi però quando li riaprì fu travolto da uno spettacolo assolutamente inatteso: vederla in ginocchio davanti a lui mentre si dedicava al suo membro era uno spettacolo erotico davvero incredibile, la verga del ragazzo tremò e pulsò vistosamente tra le dita di Sae e Mike smise visibilmente di respirare, devastando da quello spettacolo da mozzare il fiato. La trovava ancora bellissima e il fatto che stesse facendo tutto questo solo per lui era una testimonianza di quanto in realtà ricambiasse i suoi sentimenti, quindi il cuore di Mike tornò a battere più forte che mai. Il sorriso complice di Sae mentre lo masturbava e si avvicinava con la bocca a lui lo aiutò a sedare un tantino il senso di colpa, e quando iniziò a rilassarsi riuscì finalmente a godersi le dolci labbra della sua insegnante. Sae avrebbe potuto notare come più il ragazzo si rilassava e assecondava quel desiderio, più la sua energia sarebbe diventata intensa e al tempo stesso controllata, molto più piacevole da assaporare. Poteva quasi paragonarlo a quello di Thresh, solo che in questo caso non c'era l'odio e l'umiliazione a fare da muro. Era tutto molto piacevole e delizioso. Senza contare poi che erano chiusi nel bagno della scuola, intenti a compiere un atto molto più che proibito, che faceva sicuramente da eccitante catalizzatore. Mike crollò con la schiena all'indietro, sollevandosi la casacca con le mani per evitare che si sporcasse, finendo con lo scoprire il suo ventre e parte del petto, offrendo senza rendersene conto uno spettacolo più che decente alla sua amata Sae. Il fisico del ragazzo era acerbo ma definito, crescendo sarebbe diventato affascinante almeno quanto Banner, non c'erano dubbi, e quel potere intenso rendeva tutto ancora più piacevole. A pensarci bene, in fondo, era un pò come se l'avesse coltivato lei: lo aveva aiutato a risvegliarsi e anche se in maniera pericolosa e dolorosa, lo aveva tirato fuori dal suo guscio. Quella creatura a cui stava golosamente leccando il cazzo non era affatto un mostro sfuggito al suo controllo era la sua creatura e ne stava raccogliendo i frutti, anche se era una semplice e fragile umana, quell'essere le apparteneva perché lo aveva generato lei. Un pensiero strano da avere in quel momento, ma che crebbe spontaneo assieme all'eccitazione di Mike. Gradualmente, Mike iniziò a muovere il bacino, trattenendosi ma esprimendo chiaramente la sua volontà di averne di più. Quello non era che un preliminare per lui, evidentemente non gli bastava, stava desiderando ancora una volta possedere la sua amata Sae e questo la donna lo percepì chiaramente dalla sua energia spirituale. Nessuno si era accorto di loro, non c'erano altre presenze spirituali al di fuori di loro due lì, e tutti erano impegnati o con gli allenamenti o con i preparativi per la partita. Potevano davvero permettersi qualcosa di così rischioso? Se Sae pensava di no, sarebbe dovuta essere la voce della ragione visto che di sicuro Mike avrebbe ben volentieri ceduto a quel richiamo. Ma aveva davvero senso trattenersi a quel punto?
     
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    Riusciva a percepire il senso di colpa di Mike, che senza nemmeno saperlo fece sentire Sae ancora più intenerita da quel cuore puro. Pian piano riuscì a farlo rilassare e quando finalmente il ragazzo assecondò la sua maestra, sentì chiaramente l'energia di Mike crescere ma diventava meno caotica, ma al tempo stesso anche più irresistibile. Al punto che la bocca di Sae divenne molto più avida, facendo scivolare nella bocca molta più carne, fino a sentire gli angoli della bocca bruciare per via dell'apertura mandibolare. Il fisico asciutto e allenato del ragazzo la deliziò, forse perché era in netto contrasto con quello maturo ed esagerato di Thresh, ed in quel momento pensieri lascivi iniziarono ad assalire la sua mente. Aveva visto Mike sviluppare il proprio potere, aveva visto quando si era fatto sopraffare da esso, e poi lo aveva visto usarlo con vergogna per difenderla. Quella carne che stava gustando non aveva saggiato nessun'altra donna, era suo totalmente e non riuscì a non pensare al fatto che stava praticamente allevando il proprio amante, poteva essere perfetto per lei, così che nemmeno l'energia più deliziosa di Thresh avrebbe potuto farle pensare che non poteva trovare nulla di simile. Mike stava diventando più che un ancora di salvezza, più se ne rendeva conto, più passionale divennero i suoi movimenti con le mani e con la bocca. Una mano si spostò a massaggiare dolcemente i suoi testicoli, mentre l'altra si muoveva con più decisione lungo l'asse e la sua bocca scendeva e saliva sulla sua carne. Non succhiava un cazzo in quel modo da parecchi anni, nemmeno quando era stata travolta dagli ormoni della gravidanza. Sae continuò ancora impegnandosi ma percepì che probabilmente a Mike non sarebbe bastato, che gli serviva di più. Un bisogno che iniziò a contagiare anche lei perché sentiva chiaramente la sua vagina contrarsi e desiderare quella sensazione lì fra le sue cosce. Smise solo un attimo di succhiarlo voracemente facendolo uscire dalla bocca, ma sembrò quasi che non riuscisse a separarsene perché lo leccava ancora. Le mani aumentarono il ritmo con cui lo masturbava e lei finalmente trovò la forza di staccarsi un attimo da lui e guardarlo negli occhi.
    Lo so che mi vuoi, ma non abbiamo tempo. Dovrai accontentarti della mia bocca. Ma non temere, se vincerai faremo l'amore tutta la notte. Ti farò impazzire, ma adesso devi controllarti, so che puoi farcela. Sei il mio dolce angelo, non c'è niente che non puoi fare. Lo incoraggiò, ed allo stesso tempo gli diede un premio a cui ambire. Forse lo avrebbe aiutato a rimanere concentrato sulla partita a vincere perché così avrebbe di nuovo passato una notte folle di sesso con Sae. Tornò di nuovo a succhiarlo, ma questa volta ce la mise tutta. Voleva farlo venire, voleva sentire il suo sapore nella bocca, così da poter anche cancellare il ricordo del sapore di Thresh. Lo lasciava scivolare in profondità anche nella gola, la sentiva bruciare ma voleva farlo godere, voleva farlo venire. Gli avrebbe insegnato che si poteva godere anche in quel modo, che non serviva per forza arrivare ad un amplesso completo. Era davvero curioso che riuscisse a fare un pompino da paura su quelle dimensioni, proprio perché aveva avuto modo di "allenarsi" con la verga di Thresh. Sae non si arrese, ogni tanto le sfuggiva qualche mugugno eccitato, ma continuò masturbando ciò che restava fuori dalla sua bocca con le mani, e si soffocava con la sua carne inondandolo di saliva.
     
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    Sae lo stava facendo impazzire, e Mike poteva sentire la sua passione crescente grazie al legame che avevano stabilito. Era qualcosa di unico e incredibile, impossibile mantenere il controllo in quelle condizioni. Tuttavia, Sae trovò la giusta ancora per poterlo tenere sotto controllo come si deve: gli diede la motivazione per resistere, per non lasciarsi trascinare dai suoi desideri, promettendogli un premio molto più succoso della vittoria della squadra. Il ragazzo sgranò gli occhi ed iniziò a sognare ad occhi aperti, Sae iniziò a percepire le sue fantasie, dove la sua insegnante gli offriva qualsiasi tipo di perversione come premio per quella vittoria. Avrebbe potuto chiederle di provare un rapporto anale, di fare qualche gioco erotico, di indossare un vestito perverso solo per lui, e questo fu più che sufficiente non solo per eccitarlo, ma anche per fargli trovare la forza di trattenersi. Sae lo sentì pulsare forte nella sua bocca, godendosi quelle attenzioni oscene mentre i loro corpi si scaldavano sempre di più. Lo percepì che stava giungendo al culmine e se non avesse trovato al forza di staccarsi, avrebbe percepito quella virilità imponente giungere all'estasi soltanto per lei. Quell'orgasmo apparteneva soltanto a Sae, perché nella mente di Mike non c'era nient'altro se non lei, sia un sentimento puro, sia un amore perverso. Il seme del ragazzo sarebbe uscito in fiotti abbondanti, caldissimi, forse non fu un orgasmo folle come quello di Thresh ma sarebbe bastato ad annegare la sete di Sae. Non solo delizioso e denso, ma anche pieno di energia, un'energia inebriante che poteva soddisfare le dipendenze che Sae stava sviluppando, almeno per il momento. Si sarebbe sentita vigorosa, carica di energia, forse anche a lei serviva qualcosa del genere prima della partita, ma per quanto sbagliato potesse sembrare entrambi colsero il meglio da quel momento. Quando l'orgasmo si esaurì, Mike iniziò finalmente a riprendere fiato e ritrovare il controllo. Tornò a guardarla con l'aria di chi era tremendamente innamorato e arrossì vergognosamente realizzando che l'aveva costretta a fare una cosa del genere e lui in cambio non l'aveva fatta godere come si deve. Si scusò mentalmente con lei, ringraziandola però tantissimo. Mentre finalmente la situazione tornava ad essere tranquilla, Sae avrebbe avuto la sensazione di essere osservata, ma voltandosi in giro non avrebbe notato nulla se non lo strisciare di qualche insetto che spariva nei lavandini. Prima che potesse pensare a qualsiasi altra cosa, Sae si ritrovò le labbra di Mike stampate sulle sue, colme di ringraziamento e di affetto per lei. Quel ragazzo era davvero al settimo cielo da quando la sua maestra lo aveva accettato in quel modo, e Sae riusciva a sentire tutto il suo amore pervaderle il petto, come una nuova energia.
     
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    Sae sentiva il bisogno di toccarsi, ma allo stesso tempo evitò di farlo per non alimentare anche la sua di "fame", non era ne il tempo e nemmeno il luogo adatto per sfogare certi tipi di appetiti. La promessa di Sae sortì l'effetto sperato, il ragazzo riuscì a tenere un controllo sul proprio corpo. Non la sorprese sentire le fantasie erotiche di Mike, anzi la divertirono poiché era più che naturale per un ragazzo della sua età. Ed anche se fu un pensiero osceno, alimentato sicuramente dalla situazione e dal fatto che Sae stava sviluppando un certo tipo di dipendenza, si immaginò di poter stupire e far impazzire il giovane Mike grazie alla sua esperienza. Lo avrebbe reso felice, per ripagarlo di tutto ciò che gli aveva fatto soffrire. Mugugnò felice quando sentì che stava per giungere al culmine, si impegnò ancora di più accelerando il ritmo così che Mike potesse finalmente sfogarsi, e quando sentì il primo fiotto direttamente in gola, si accorse che era ricolmo di energia. Lo ingoiò come se fosse stata la più avida delle meretrici, continuò a farlo danzare sulla propria lingua, e lo ingurgitò tutto. Se le avesse chiesto perché, avrebbe trovato la scusa che non voleva sporcarsi, ma la verità era che ogni goccia di quel seme la faceva sentire più forte, accendeva i suoi sensi in modi impensabili. Non lo mollò subito, ripulendolo piuttosto fino alle ultime gocce con la bocca, l'unico tipo di umore che volle lasciargli addosso era la sua saliva. Abbandonò poi il suo membro tirando mentalmente un sospiro di sollievo mentre Mike tornava alla normalità. Gli sorrise ancora, mordendosi il labbro inferiore, giusto per non farlo sentire ancora in colpa e fargli capire che non le era poi dispiaciuto aiutarlo. Il suo atteggiamento avrebbe potuto intensificare l'idea di cosa avrebbe ricevuto in cambio della vittoria della squadra. Si sorprese quando fu lui stesso a baciarla, facendola sorridere divertita. A quanto pare non lo frenò nemmeno sapere che la sua bocca sapeva del suo stesso seme. Lo ricambiò con affetto a sua volta, poi gli carezzò il viso dolcemente.
    Su forza, Morgana era preoccupata, e Artù ha detto che ti avrebbe ucciso se non risolvevi il problema prima della partita. Contano su di te. Lo avrebbe fatto rivestire e quando fu pronto per raggiungere gli altri gli diede una piccola pacca sulla natica come incoraggiamento.
    Mostra di che pasta sei fatto! Lo lasciò andare, mentre lei si diede una rapida sciacquata alla bocca per evitare che il suo alito sapesse di certi odori, dopotutto doveva chiacchierare con Tarabas. Tornò i palestra sfoggiando compiaciuta la sua cassetta di emergenza, come se avesse voluto far capire a tutti che aveva salvato Mike grazie a quella. Si avvicinò a Tarabas con un sorriso cordiale.
    Grazie per avermi sostituito, adesso la squadra è al completo, ne vedremo delle belle alla partita ne sono sicurissima. Si guardò attorno alla ricerca dell'altro alunno mancante.
    Lancillotto non è tornato? Tornò poco dopo a guardare Tarabas negli occhi senza perdere la sua cordialità.
    Posso sfruttare ancora la tua gentilezza? Avrei bisogno di parlare con te.
     
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    Sae aveva senza ombra di dubbio messo al guinzaglio quel bravo ragazzo di Mike, che avrebbe risposto con uno sguardo agguerrito all'incoraggiamento dell'insegnante, deciso a farsi valere. Quando tornò in palestra, venne accolta con entusiasmo da Morgana che probabilmente in cuor suo sperava che qualcuno potesse trovare una soluzione al male del povero ragazzo. Non poteva di certo immaginare di cose si trattasse. Trovò Tarabas ancora lì che, come promesso, si assicurò che Angurie e frutta assortita non finisse sparsa violentemente in giro. Di Lancillotto ancora nessuna traccia ma nessuno sembrava particolarmente preoccupato della sua assenza.
    Non si preoccupi per Lancillotto, prof. Arriva sempre al momento giusto, non lascerà Artù da solo. E tu Mike, muoviti! Voglio vederti girare intorno alla palestra fino a che non l'avrei imparata a memoria!
    Il professore ridacchiò divertito davanti allo spirito agguerrito di Morgana, e si voltò sorpreso quando Sae gli chiese di parlare con lui. Lo sguardo di Tarabas si fece serio, giusto il tempo di sistemarsi gli occhiali, per poi ritrovare subito il suo proverbiale sorriso.
    Ma certamente. Sono a tua disposizione.
    Annuì col capo, facendole strada, come se avesse capito che Sae voleva parlargli in privato e lontano da occhi indiscreti. Tarabas la invitò a uscire dalla palestra, raggiungendo un punto più isolato del giardino che circondava la scuola, all'ombra di qualche spesso albero che avrebbe grossomodo nascosto la loro presenza. Arrivati lì, Sae avrebbe immediatamente avvertito di nuovo la sensazione di sentirsi osservata, ma non come in bagno: era come la prima volta che lo aveva toccato, quando quell'occhio spaventosa l'aveva terrorizzata come se volesse scacciarla via. Stavolta però la sensazione opprimente era molto inferiore, solo un presentimento ma che era difficile da fraintendere. Taraba s si voltò verso di lei, portando le braccia in posizione conserte, assumendo un'aria seria seppur accompagnata da un amichevole sorriso.
    Di cosa volevi parlarmi, Sae?
     
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    Tarabas fu disponibile e la accompagnò fuori dalla palestra, Sae però si preoccupò di recuperare prima la sua borsa. Una volta fuori dalla palestra, quando percepì di nuovo di essere osservata, istintivamente guardò verso l'alto, quasi come se si aspettasse di trovare Marcus affacciato a qualche finestra. L'uomo incrociò le braccia al petto, allarmando un pochino la donna: quella posa del corpo di solito la assumeva chi non era molto disponibile e aperto verso il suo interlocutore. Sae sperava però di scioglierlo un pochino con un argomento che gli interessava particolarmente.
    Volevo parlarti di un nostro "amico" in comune, e chiederti anche dei consigli su argomenti di cui si dice che sei esperto. Quando pronunciò la parola "amico" mimò le virgolette anche con le dita, con una espressione con naso arricciato per farglielo capire subito.
    Ricordi che ti ho offerto il mio aiuto per poter mettere alla gogna Faust? Ho avuto modo di interagire più volte con lui ed ho scoperto un paio di cose. Prima però ho bisogno di capire quanto tu e Marcus sappiate. Non voglio girarci attorno, quindi te lo dico il più direttamente possibile: so che hai ficcato il naso nelle mie cose, e che hai osservato il cubo. Non sottovalutarmi perché non so combattere, i miei sensi sono molto più acuti di quanto pensi. Se vuoi il mio aiuto devi fidarti un pochino di più di me, ed io farò lo stesso con te. sollevò le mani in avanti come a voler frenare qualsiasi tipo di commento o scusa puerile.
    Se vuoi chiedermi qualcosa, fallo, non agire come una spia. Sae abbassò lo sguardo, sospirò esausta facendosi mortalmente seria.
    Io temo di aver bisogno di aiuto, e forse tu e Marcus siete gli unici che possono farlo. tornò poco dopo a guardarlo negli occhi e Sae abbassò per un momento la maschera che copriva i suoi veri sentimenti, e gli mostrò uno sguardo tristissimo, agognante di aiuto.
    Cosa posso fare per convincerti che sono dalla vostra parte?
     
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