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Chiller non poteva dirle se Iceringer stava bene o meno, potevano solo avere fiducia in lui e credere nella forza del legame che li univa. Un forte senso di Gelosia colse Lotor appena vide quel biglietto stretto tra le mani di Nariko: non l'aveva mai vista in quello stato. Lui non poteva di certo leggerla dentro come faceva Syndra, ma era un attentissimo osservatore e la sua maestra di solito rimaneva distaccata a modo suo, glaciale, inossidabile. Adesso invece era evidente che si stava trattenendo, e per un attimo sembrò... fragile. Questo Iceringer aveva fatto breccia dentro il suo cuore in una maniera assolutamente inattesa. Rivaleggiare con un tipo del genere sembrava difficile e... un momento. E Vega allora? Era rimasto lì con loro fino a quel momento come se fosse una specie di super fidanzato di Nariko e Syndra, ma non era l'unico...? UN MOMENTO! Syndra e Nariko avevano una specie di Harem di amanti o cosa? No! Non c'era tempo per pensare ad una cosa del genere, e Lotor scacciò quei pensieri futili dalla mente cercando di concentrarsi unicamente sulla missione. Nariko decise di ignorare il Re Impiccato e Syndra fu con lei, una mossa più che saggia anche per Lotor che sembrava pronto a fare la sua parte. Prima di ogni cosa però, CHiller decise di rispondere alle domande di Nariko e Syndra nella maniera migliore possibile.
Chiller: Quello squinternato, Aluber, ci ha fatto inseguire il ragazzino come se fosse un verme appeso all'amo, forse era un'illusione perché ho pensato fosse strano mettesse a rischio il suo prezioso bottino solo per giocare con noi, ma sembrava reale... quello che non sembrava reale, era ciò che avevamo attorno: sembrava di essere in un mondo fatto a scatole, e ogni scatola stava dentro l'altra, come tanti scenari. Le creature che abbiamo visto erano... piante artificiali, animate da una fonte di energia strana, era un pò come se delle marionette assurde e inquietanti uscissero dalle pareti, dalla terra e dalle piante, e fossero animate forzatamente come se gli avessero infilato un anima dentro controllandole come burattini. Avevano forme e dimensioni assurde, non credo di averne viste due uguali nonostante fossero numerose. Quel posto, Despia, è pieno di assurdità, è come un paese delle meraviglie fatto di orrori.
Poi sospirò, incapace di fornire altri dettagli. A quel punto Syndra rivolse la sua richiesta di aiuto verso Lotor, ma anche e soprattutto verso Rakhna che ,in quel momento, era visibile solo a Syndra e Nariko, tanto che Chiller e Vega non sospettarono nulla ed iniziarono a fissare il ragazzo. Lotor non si voltò verso il suo oscuro passeggero, ma Rakhna incrociò lo sguardo con Syndra, facendole capire che aveva accolto la sua richiesta.
Rakhna: Mostreremo ciò che sappiamo...
Detto questo, con un movimento a spirale intorno a Lotor gli fece capire che doveva seguirlo, e lui e il ragazzo balzarono rapidamente sopra al tetto di quel luogo, cercando di ottenere un punto rialzato per poter osservare. Da lì, sia loro che i presenti potevano vedere chiaramente la strada che li aspettava per raggiungere la zona alta della città. La parte bassa non era complessa né inaccessibile, a parte alcune geometrie assurde e scale che si perdevano in direzioni strane, sarebbe stato facile avanzare soprattutto se rimanevano sui tetti, grandi e maestosi. Quel posto per quanto terrificante era davvero bellissimo, un regno magico capace di rubare il fiato e l'attenzione di tutti. I problemi semmai erano altri: man mano che la città si stringeva verso l'alto, le strade venivano abbandonate da quegli inquietanti figuri mascherati e lasciavano spazio ad altre strutture che non sembravano mere decorazioni: monoliti neri che oscillavano gradualmente come tentacoli innalzati, faglie rosse color carne che si allargavano e chiudevano come bocche affamate, le acque che colavano cristalline dalla città, diventavano scure e melmose man mano che si risaliva, come se le scale di Allagadda servissero a purificarle, perché sgorgavano da un'anima corrotta e mostruosa che partiva dalla sommità di quel castello da incubo.
Lotor: Le creature che popolano il labirinto sono pericolose, ma elementari. Seguono le loro pulsioni, i loro desideri, e li rendono una vera e propria missione. Se rimaniamo sui tetti o semplicemente lontani dalle strade, eviteremo il grosso dei problemi. Non possiamo mescolarci nella folla, ci riconoscerebbero subito, ma possiamo evitarli: siamo forti, veloci, abbiamo risorse per riuscirci. L'unico problema è che forse abbiamo i minuti contati...
Mentre Lotor parlava, piccoli portali verdi iniziarono a spalancarsi nei cieli di Allagadda, e in un numero gradualmente crescente iniziarono a spuntare da essi un gran numero di soldati dall'aspetto diabolico e la pressione energetica corrotta, che ricordava vagamente quella di Valente. Non erano abbastanza da occupare completamente i cieli di Allagadda, ma di sicuro erano lì per un motivo.
Vega: Fammi indovinare... quel Fortinbras ci ha trovati.
Lotor: Merda... il tempo è scaduto.
Uno di quei portali però, invece di far comparire uno di quei mostruosi soldati, lanciò un lampo di energia verdastra estremamente intenso che si scagliò verso la sommità di Allagadda, schiantandosi contro una delle pareti della torre principale, aprendo un buco enorme e brillante. Sembrava proprio che qualcuno stesse cercando di illuminare la strada per loro. L'evento attirò l'attenzione di tutti i passanti mascherati che alzarono lo sguardo e iniziarono a puntare i loro inquietanti occhi verso gli ospiti di Allagadda: un suono simile ad un grido acuto e graffiante si sollevò dalla massa, i timpani che vibravano furono un chiaro indizio che il pericolo stava arrivando. Da numerosi punti della città si spalancarono dei grossi e mostruosi occhi che puntavano dritti verso Nariko, Syndra e gli altri. Il tempo delle chiacchiere era finito.
Chiller: Alla torre più alta, ORA!
Il grido delle creature mascherate attirò l'attenzione dei soldati che iniziarono subito a convergere verso di loro. Numerosi tentacoli giganteschi si sollevarono dalle strade della città iniziando ad avvicinarsi al gruppo come se volessero afferrarli, ma Lotor si piazzò rapidamente sul loro cammino tranciandoli con Rakhna. Finché il ragazzo era con loro, non dovevano preoccuparsi dei tentacoli. Non c'erano molti modi per avanzare, se non correre all'impazzata e farsi strada tra i nemici che si stavano scagliando verso di loro. Cosa avrebbero fatto le streghe per non farsi ostacolare?. -
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Nariko venne distratta un solo momento dalla gelosia che percepì da Lotor, ma non volle darci peso sul momento dato che aveva qualcosa di molto più importate a cui prestare attenzione. Chiller provò a spiegare qualcosa, ma più cose descriveva, più l'ansia nel cuore di Nariko cresceva. Sapeva benissimo che Iceringer era molto forte, ma effettivamente in quel posto tutto era assurdo, e non riusciva a dimenticare quanto fosse stato coriaceo quel drago incandescente che li aveva attaccati alla scuola. Avrebbero dovuto tirare fuori tutta la loro forza se volevano uscire da lì vivi e vincitori, non c'era alcun dubbio.
Syndra invece stava affrontando la cosa in maniera molto scolastica: non che non fosse preoccupata per Iceringer, ma da quando aveva iniziato a studiare seriamente per diventare una strega di Umbra anziana le cose non erano state meno assurde per lei. Le prove che le avevano messo davanti erano incredibili e non meno assurde di quella, quindi pensò che l'unico modo per poter risolvere quei problemi era affrontarli con la massima attenzione. Lo fece in maniera spontanea, domandandosi non come combattere qualcosa ma come comprenderla e farla propria, forse in una situazione diversa Nariko sarebbe stata fiera di quanto Syndra era riuscita a maturare in quel periodo.
Le streghe seguirono l'esempio di Lotor e salirono rapidamente sui tetti. L'idea del ragazzo era ottima, proseguire sui tetti avrebbe permesso loro di muoversi perfino più in fretta. Il loro tempo però era finito, poiché da dei portali aperti nel cielo di quel posto, iniziarono ad arrivare dei curiosi soldati alati. Per un solo momento Nariko sperò che fosse un altra di quelle stranezze del posto, ma la reazione di Lotor e Vega misero a tacere subito quella speranza. Non potevano fare altro che correre e cercare di non farsi acciuffare. Mentre Nariko guardava quei portali, le venne in mente che Vega aveva un potere molto simile, e l'idea di sfruttare una cosa simile le sembrò una ottima soluzione.
Nova Prime! Riesci ad usare il tuo potere qui? Riusciresti ad aprire un portale che ci porta sulla cima di quella torre? Lì dove si è aperto quel buco?
Nel frattempo, Syndra non ignorò la facilità con cui Lotor stava tranciando quei mostruosi tentacoli giganteschi, che forse senza di lui sarebbero stato un grosso problema per le due streghe. Erano proprio una bella squadra, a pensarci bene, forse la Luna era davvero dalla loro parte. Per quanto fosse spaventoso quello scenario, Syndra riuscì a spalancare un sorrisetto compiaciuto, muovendo rapidamente le dita della mano sinistra per generare tre di sfere oscure che subito iniziarono ad orbitarle intorno, rendendo il suo corpo leggerissimo e capace di volare grazie alla sua tecnica Dance. Rimase di fianco alla sua maestra, ma decise di utilizzare la levitazione in modo da evitare a tutti i costi le strade che si stavano popolando di creature mascherate mostruose.
Se ti serve tempo basta chiedere, non ci faremo acciuffare!
Detto questo materializzò una sfera oscura proprio davanti a sé, tenendo la mano sinistra spalancate in modo da trascinarla con sé mentre iniziava a volare seguita da Nariko verso la loro destinazione. La sfera serviva per proteggersi e contrattaccare in caso le cose si fossero messe male, l'importante era capire in che guaio si trovavano e se Vega poteva offrire loro una via d'uscita veloce.. -
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Il sangue freddo dimostrato da Nariko e Syndra era davvero encomiabile: che fosse per rabbia o per curiosità, non si lasciarono spaventare minimamente dalla città che si risvegliava solo per dar loro la caccia, tenendo lo sguardo puntato unicamente verso il loro obbiettivo. Chiller rimase qualche istante a fissare Lotor e Vega che le guardavano come due bambolotti innamorati, e dovette riportarli alla massima attenzione schiarendosi rumorosamente la voce. Le streghe non persero tempo ed iniziarono subito a muoversi: una decisione saggia visto che le strade sotto di loro si riempirono di quelle terrificanti creature inumane avvolte da abiti in maschera, che somigliavano ad un fiume variopinto dalla quale emergevano lunghe mani rosse coperte di occhi scarlatti, sottili e inumani. Stare sui tetti permetteva loro di tenersi alla larga da quelle zampacce mostruose, ma se non continuavano a muoversi sarebbe stato estremamente facile per quelle creature riuscire a prenderle. Sia Syndra che Nariko avrebbero sentito l'orribile sensazione di quella mani perverse e affamate che cercavano di lambirle e intrappolarle, un'esperienza che di sicuro non volevano provare. Lotor era concentrato al cento per cento sugli enormi tentacoli che spuntavano dal terreno: non dava loro il tempo neanche di emergere completamente che li recideva con la sua lama invisibile, facendoli crollare a terra come imponenti torri che devastavano la città. Era molto abile nel suo lavoro, perché nessun tentacolo cadeva in maniera sbadata per ostacolare l'avanzata delle streghe, ma piuttosto cadevano tutti su altri lidi spianando la strada. Vega venne subito interpellato per la sua assistenza, ma fissando l'obbiettivo della loro corsa si ritrovò a digrignare i denti frustrato.
Vega: Lo spazio che abbiamo intorno è distorto... anche concentrandomi ho difficoltà a creare un portale così lontano. Dobbiamo avvicinarci ancora un pò... appena sarò pronto vi farò un segnale, statemi vicini!
Lotor: Se sei capace di aprire portali, allora aiuta me a ripulire i tentacoli! Se riescono a raggiungerci con le loro spire non avremo scampo! Nel frattempo guadagneremo terreno!
Un'arringa più che convincente visto che appena Vega iniziò ad utilizzare i suoi portali per trasportare Lotor, il lavoro di quest'ultimo divenne molto più efficace e diretto. I tentacoli per il momento non erano un problema, e finché restavano in corsa neanche le mani le avrebbero raggiunte. Quindi l'unico pericolo che restava era...
Chiller: Nariko, attenta!
Gridò il piccoletto balzandole sulle spalle, era così minuto da non rappresentare il minimo peso per la strega, e con la zampa destra indicò uno dei soldati di Fortinbras che si stava avvicinando. Adesso che era così vicino, sia lei che Syndra potevano osservarlo molto meglio e bastava un occhiata per capire che si trattava di creature nate appositamente per combattere: erano leggermente più grandi in dimensioni rispetto ad un essere umano medio, con un corpo di circa 2 metri e trenta scolpito nella roccia, sembravano statue greche sulla quale erano state poste delle armature. Se da lontano sembravano rocciose, da vicino si poteva notare che in realtà era una composizione organica, ma non come il carapace di un insetto quanto più la corazza di una conchiglia o qualcosa del genere. A differenziarli da una normale figura umanoide c'erano gli arti che partivano come braccia e gambe normali ma si trasformavano in qualcosa a metà tra il diabolico e il dragonico sulle estremità, con artigli affilati su tutte le dita. Le ali erano possenti e simili a quelle dei pipistrelli, mentre la coda somigliava ad uno strumento di tortura che si assottigliava molto verso la fine, una frusta o simili. Sulla testa portavano un elmo che nascondeva le loro facce fino a metà, ma la bocca che mostravano sotto quella corazza era umana finché la mantenevano chiusa: quando ruggivano minacciosi, il mento si apriva in due rivelando una frazione mostruosa dalla quale fuoriusciva una lingua carnosa e dalla punta affilata, inoltre le guance si separavano rivelando inquietante fili di occhi accese da un'irreale bioluminescenza. Inoltre anche le sezioni dell'elmo si aprivano dividendo la testa in tre sezioni verticale, anche da lì si potevano intravedere piccoli occhi verdi in sequenza, tutti puntati verso le streghe. Erano estremamente veloci nel volo e dalla mole di aria che spostavano quelli non dovevano essere muscoli finti. Syndra era sopra a Nariko, e il primo attacco arrivò da destra: una di quelle creature le affiancò, nello specifico si fiondò verso Nariko, volandole di fianco mentre il braccio sinistro si trasformava in un grosso scudo osseo che copriva quasi tutto il corpo, mentre la mano destra si trasformava in una grossa mezzaluna affilata. A giudicare dai suoi movimenti, la creatura voleva investire Nariko con lo scudo e attaccarla subito dopo con la lama girandosi improvvisamente verso sinistra, il tutto mentre spalancava le sue mostruose fauci verso di lei lanciandole addosso una saliva densa e verdastra.. -
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Pensare che le due streghe non provasse nessun timore era assurdo! Nariko sentiva eccome la paura, ma non avevano scelta, per sopravvivere dovevano andare avanti e affrontare quei incubi. Dopotutto se volevano diventare potenti, non potevano farsi abbattere dalle gambe che tremavano. Sentire la presenza di quelle mani dietro di loro era terrificante, ma in un certo senso l'adrenalina che ne scaturiva era una cosa positiva, perché le avrebbe tenute forzatamente concentrate. Fortunatamente, Lotor e Vega avevano messo da parte la guerra del testosterone per unirsi e dare loro manforte, ed era davvero positivo vederli collaborare in quel modo. Nariko e Syndra erano fortunate a poter contare su due alleati come loro, ma non sarebbero state da meno: decise a ridurre le distanze dalla destinazione del loro viaggio il più in fratta possibile, corsero come mai avevano fatto in vita loro, stando concentratissime a cosa succedeva. Per il momento non dovevano preoccuparsi di quei terrificanti tentacoli neri: Lotor ci avrebbe pensato per loro. L'unica vera preoccupazione erano i soldati appena giunti ad Allagadda, che essendo massicci, volanti e potenzialmente spietati, sarebbero stati certamente pericolosi.
Bravissimo Lotor! Continua così!
Nariko volle fargli un piccolo complimento, così da poterlo motivare, spronandolo a dare il meglio di sè. Non fece altri complimenti anche a Vega, poiché invece per lui voleva alimentare la sua vena gelosa, magari in cerca di complimenti anche per lui li avrebbe sorpresi con qualcosa di portentoso, magari si sarebbe impegnato di più per ricordare alle due streghe che era lui il loro uomo.
Chiller le aiutò a concentrarsi sul primo che si stava avvicinando, ma essendo solo non rappresentava un pericolo per le due streghe, almeno finché collaboravano. Nariko utilizzò immediatamente la sua lancia, impugnandola a due mani, per cercare di respingere o quantomeno contrapporsi al colpo di scudo del soldato, non le serviva di riuscire a contrastarlo del tutto perché Syndra vegliava su di lei, e avrebbe colpito senza pensarci due volte, muovendo rabbiosamente il palmo della mano sinistra verso il soldato, così da scagliare con violenza una delle sue singolarità verso la testa dell'aggressore attivando la tecnica Blow per fargliela esplodere in faccia. Forse in quel modo l'avrebbero ferito, ma non si sarebbero fermate di certo lì.
Nariko avrebbe comunque indietreggiato per schivare il braccio del nemico, così da essere al sicuro anche se avesse continuato il movimento nonostante il contrattacco di Syndra. La creatura alata che li aveva attaccati dunque sarebbe stata marchiata dalla maledizione di Nariko dato che entrò in contatto non solo con Nariko ma anche con Syndra e la sua tecnica.
Nariko, recitiamola assieme!
Non servì dire molto, poiché entrambe pensarono a quale demone della Goetia poteva essere più utile in quel frangente, nel cervello di entrambe passò l'immagine del demone Baal
Hononol
Hononol
A circa due metri di distanza da Nariko e Syndra alla loro sinistra, sarebbe apparso prima della densa cortina fumogena che avrebbe coperto la figura del demone Baal, e anche tutti loro dato che occupava 8 metri di diametro. Le due Rushalka che Baal di solito usava come esche presero l'aspetto una di Syndra e l'altra di Nariko, copiandole del tutto, così che potessero generare confusione nei prossimi nemici che li avrebbero attaccati. Nariko pensò anche che da lì in poi le cose si sarebbero fatte molto più complicate, quindi decise di intensificare il suo potere applicando la tecnica del Campana Sonus che avrebbe permesso anche a Syndra di lasciare la traccia di energia maledetta ai suoi piedi. In quel modo occupando molto più spazio, chiunque venisse in contatto con quelle scie, sarebbe stato maledetto, ed avrebbe permesso a Nariko di percepire quanto erano vicini o lontani i nemici. Intanto mentre le due Rushalka avrebbero gettato in confusione i nemici, Baal attaccò l'impavida creatura con la sua lingua, cercando afferrarlo con la lunga lingua all'altezza delle ali, cercando di capire se erano una parte più sensibile della corazza del soldato e al tempo stesso anche bloccare la sua avanzata. L'estremità della lingua era comunque una mazza chiodata, quindi se quel nemico era vulnerabile in qualche misura non lo avrebbe lasciato illeso.. -
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Il suggerimento di Chiller arrivò forte e chiaro, e aiutò le streghe a concentrarsi sul bersaglio più pericoloso: il soldato di Fortinbras avrebbe facilmente travolto Nariko poiché, stando in movimento, le sarebbe venuto molto difficile imprimere la giusta forza. Quel mostro era più forte, più massiccio e meglio equipaggiato di lei, se non fosse stato per la sfera oscura di Syndra l'avrebbe travolta come un treno in corsa. E anche la sfera oscura non si rivelò un deterrente consistente: non scalfì minimamente la corazza sulla faccia del soldato, riuscendo solamente a respingerlo. Fortunatamente però, le due streghe non erano delle sprovvedute e piuttosto che affidarsi alla mera forza bruta organizzarono un piano per poter continuare a mettere in svantaggio il loro aggressore: evocarono un rospo diabolico che scagliò la sua lingua verso l'inseguitore, afferrandolo proprio dove non poteva proteggersi al meglio: le fattezze umanoidi gli impedivano di difendersi sulla schiena, e la coda non era affilata ma piuttosto simile ad una frusta, quindi non si sarebbe riuscito a liberare facilmente. La mazza chiodata sulla punta della lingua di Baal si rivelò molto inefficiente, ma le sue ali non erano corazzate, piuttosto membranose come quelle di un pipistrello, quindi fu facile fermare completamente la sua avanzata. Prima che il soldato potesse riprendersi, la maledizione di Nariko lo colse attraverso Baal e subito una forte sensazione di debolezza si impossessò di lui, facendolo tentennare ulteriormente. Una vittoria schiacciante? Non proprio. Anche se Baal era avvolto dalla nebbia, questo non impedì alle mani degli abitanti di Allagadda di afferrarlo. Troppo lento per potergli sfuggire. Certo le mani vennero attirate anche dalle figure illusorie di Nariko e Syndra, ma essendo attaccate a quel demone lentissimo non ebbero problemi ad afferrare tutti. Le mani non lo fecero a pezzi, piuttosto lo trascinarono verso quella massa informe di corpi e vestiti eleganti che aveva oramai invaso le strade di Allagadda. Avendo un legame con la creatura demoniaca, Nariko E Syndra poterono percepire in una piccola parte cosa stava provando quell'essere immerso in tanta follia, e il dolore così come il piacere che stava sopportando le avrebbe costrette ad interrompere quel legame immediatamente, altrimenti sarebbero impazzite, poco ma sicuro. Il risultato fu comunque positivo per loro: avevano raccolto preziose informazioni su cosa le aspettava se smettevano di correre, ma soprattutto si erano liberate di un nemico: intrappolato dalle spire di Baal, il soldato di Fortinbras non riuscì ad evitare la presa delle mani, che anche quando consumarono il demone rospo si avventarono su di lui in ogni caso. Non era stato preso solo perché legato alla lingua del demone. Evidentemente Allagadda e Fortinbras non erano alleato, oppure semplicemente gli abitanti della città non guardavano in faccia a nessuno.
Vega: Merda! Cos'era quello? Ho ancora i brividi maledizione...
Anche Vega e Lotor avevano percepito cosa significava finire tra quelle mani vermiglie, e la cosa non li aveva lasciati indifferenti. Per nessuna ragione al mondo Nariko e Syndra dovevano permettersi di fermarsi, dovevano continuare a correre a tutti i costi, anche se questo significava lasciarsi alle spalle demoni e macchie maledette.
Lotor: Non distraetevi, ne arrivano altri!
Dato che l'approccio laterale si era rivelato infruttuoso, altri due soldati di Fortinbras si prepararono ad attaccare Nariko e Syndra frontalmente: si stavano avvicinando davanti a loro a grande velocità, planando uno di fianco all'altro con entrambe le braccia aperte. Tutti e quattro gli arti superiori si trasformarono un lunghe lame ricurve, erano pronti a fare a pezzi le streghe e investirle con la loro mole, evitarli si sarebbe rivelato estremamente complesso e forse non conveniva molto a quelle due ritrovarsi con simili avversari alle spalle. Erano veloci, forti e resistenti, come li avrebbero affrontati stavolta? Il loro obbiettivo si avvicinava, ma era lungi dall'essere a portata di portale.. -
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Il fuoco non purifica, annerisce.
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Per Syndra stava iniziando a diventare frustrante vedere le sue Singolarità infliggere così pochi danni a quelle creature provenienti da un altro mondo: certo si stava trattenendo perché non voleva perdere il controllo troppo velocemente in una situazione tanto delicata, ma non poteva fare a meno di pensare che senza l'aiuto dei suoi demoni o di Nariko probabilmente sarebbe morta ancora prima di mettere piede ad Allagadda, e questo non riusciva ad accettarlo. La sua rabbia però venne stemperata dallo spettacolo a cui assistette, e la riportò alla realtà dove nervi e orgoglio non avevano spazio se a darti la caccia sono delle tenebrose mani capaci di rapire anche un mostro come quel soldato enorme. Gli sforzi delle due streghe avevano dato i loro risultati e anche se Baal non era durato a lungo aveva trascinato con sé il loro inseguitore. Vedere quelle mani che letteralmente divoravano la loro evocazione e l'inseguitore stesso le fece uno strano effetto, e fu una vera fortuna se il legame tra loro e il demone venne interrotto bruscamente, altrimenti rischiava seriamente di impazzire. Reagendo a quell'energia, Syndra si portò entrambe le mani sul capo, tentennando sul volo ma riprendendo fiato rapidamente.
Non dobbiamo farci prendere... non dobbiamo farci prendere assolutamente!
La paura non si era impossessata di lei, non ancora, ma non aveva intenzione di assaggiare qualsiasi cosa le aspettasse sul fondo delle strade di Allagadda. Per restare concentrata sulla missione, ripensò a cosa era appena successo, e comunicando telepaticamente con la sua maestra cercò di raggiungere qualche conclusione.
*Nariko, lo hai sentito? Quel soldato era sensibile alle tue maledizioni, dobbiamo sfruttare a nostro vantaggio questa cosa, se li cogliamo di sorpresa forse possiamo compensare l'inferiorità numerica e guadagnare il tempo che ci serve per arrivare fino in fondo! Forse con una delle tue maledizioni addosso, sentiranno anche i colpi delle mie singolarità!*
Non era un piano sicuro, né tantomeno affidabile, ma in una situazione del genere dovevano aggrapparsi anche alla più piccola speranza. E poi parlare con lei l'avrebbe aiutata a togliersi dalla mente quella strana, eccitante e spaventosa sensazione che aveva provato un istante prima. Non c'era tempo per quello! Nariko interruppe quasi subito il legame con Baal, così da potergli anche permettere di sparire e tornare alla sua dimensione, e soprattutto non sentire quelle orribili sensazioni molto peggiori di quelle che rievocava nei suoi ricordi. Syndra le fece notare che quei demoni alati erano sensibili alla sua maledizione, ma si rese conto che non era facile potergli applicare la sua maledizione. Non avevano il tempo di farli soffrire e piegarli al loro volere. Sarebbe stata una soddisfazione immensa domarli e renderli loro schiavi, ma la situazione lo rendeva impossibile.
*E' vero, ne sono sensibili, ma quei soldati alati sono ben addestrati non basta maledirli per metterci in vantaggio. Ma mi è venuta un idea!*
Per sua fortuna comunicare mentalmente era molto più veloce che farlo verbalmente, quindi cercò di comunicare la sua idea a tutti i presenti tramite anche delle immagini mentali, oltre che le parole.
*Prime! Dovresti aprirmi almeno due portali nel momento più adatto, puoi farlo?* Mostrò a tutti l'evocazione dei Fury, demoni della Goetia, che si piazzarono sotto l'ala "interna" della formazione di quei due demoni. Così quando sarebbero esplosi, lo spostamento d'aria ed il colpo violento, avrebbe destabilizzato così tanto il loro volo da costringerli ad "aprirsi", schizzando di lato, dove Vega avrebbe formato dei portali che li avrebbe fatti apparire sopra le mani inquietanti che di certo li avrebbero afferrati. Nariko ovviamente confidava anche nel fatto che l'esplosione avrebbe trasferito anche la maledizione che li avrebbe fatti tentennare e proprio quel momento prezioso avrebbe permesso a Vega di spostarli con i portali prima che potessero accorgersi di cosa stava accadendo. Una volta che trasmise il suo piano, annuì verso Syndra ed insieme pronunciarono la formula magica.
Pir Zixlay
Pir Zixlay
Nariko eseguì il piano che aveva mostrato ai suoi compagni, sicura che avrebbero tutti collaborato nel modo migliore per sbarazzarsi dei nemici senza consumare troppe risorse, dopotutto non avevano idea di cosa li aspettava dopo quella folle corsa. Per assicurarsi di prendere i demoni soldato di sorpresa, sia lei che la sua allieva continuarono la corsa senza rallentare un solo istante, lanciandosi verso i loro avversari senza sentirei l bisogno di schivarli, impugnando le loro armi con forza ma solo per poter intercettare un eventuale primo attacco, il loro piano non sarebbe cambiato: appena abbastanza vicini, avrebbero evocato entrambe un Fury sotto le loro ali per destabilizzarli e gettarli nei portali di Vega!. -
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La richiesta di Nariko non arrivò del tutto inattesa per Vega: aveva notato come le streghe si stessero lanciando a capofitto contro quei mostri preoccupandosi ben poco della loro inferiorità fisica, e l'istinto suggeriva al campione di non restarsene in disparte e non perderle d'occhio. Il piano però, quando venne proiettato nella sua mente, divenne molto chiaro e soprattutto prometteva bene. Le ali di quei mostri erano ovviamente il loro punto debole e non sembravano particolarmente svegli, non quanto aggressivi almeno. Non perse tempo con le lusinghe e lasciò momentaneamente Lotor da solo per potersi occupare di quel confronto. Come c'era da aspettarselo, appena le armi dei soldati si schiantarono contro quelle delle streghe, sia Syndra che Nariko assaporarono la loro forza bruta superiore finendo quasi travolte. Ma fu un elemento importante di quella manovra, perché essendo occupati a pregustare la carne di quelle streghe, i soldati di Fortinbras si resero facili prede dei Fury scoppiati sotto alle loro ali. Erano più forti e resistenti, ma non avevano sensi superiori alle due streghe, né sembravano particolarmente svegli. Appena sbalzarono via, Vega fece cozzare entrambi i suoi pugni uno sull'altro e spalancando improvvisamente entrambe le mani, generò due fenditure spaziali che inghiottirono i cavalieri e li sputarono in pasto a quelle oscure mani, evitando stavolta di condividere con gli avventurieri strane esperienze moleste. Fu un'azione fluida ed estremamente appagante, tanto che Vega si lasciò sfuggire una risatina compiaciuta.
Vega: Bel colpo, dovremmo farlo più spesso.
Forse quella situazione non era la migliore per provare a riallacciare i rapporti come si deve, ma lo sguardo complice che lanciò alle sue streghe la diceva lunga sullo stato d'animo di Vega. Mosso anche da una leggera gelosia, dopo aver abbattuto l'ennesimo tentacolo, Lotor si intrufolò nel discorso a gran voce.
Lotor: Restiamo concentrati! Il peggio deve ancora arrivare!
E Lotor aveva ragione. Cazzo se aveva ragione. Se i portali dalla quale continuavano ad uscire sciami di soldati non avevano spaventato abbastanza la squadra, ci avrebbe pensato un portale più grosso degli altri a ridimensionare la situazione. Uno abbastanza grosso e vicino da permettere ai presenti di sentire la sua pressione energetica, e qualsiasi cosa ci fosse dall'altra parte doveva essere terrificante e mostruoso. La sua voce si innalzò mentre tre occhi luminosi verdi, di cui un terzo leggermente affievolito, si spalancavano attraverso il portale.
???: Non permettere loro di passare, Lucifulge!
Il portale venne attraversato da una creatura mostruosa estremamente inquietante, che somigliava ai soldati di Fortinbras per stazza e costituzione, ma appariva decisamente più peculiare. Il corpo sembrava fuso con la sua armatura di materiale solido, e appariva leggermente smunto, come se qualcosa avesse prosciugato il suo vigore. Gli mancava un braccio, il sinistro, e il moncherino era decorato da preziosi anelli. Decorazioni simili si trovavano anche ai lati del suo capo, su delle corna che uscivano dal cranio e si estendevano affusolate come il resto della testa. Nonostante quelle forme risultassero familiari, i gioielli che lo decoravano non avevano una geometria coerente, e rilucevano di colori si preziosi ma mai percepiti dall'occhio umano, e quindi complessi da comprendere. Parte della sua testa, o dell'elmo fuso con la sua testa, sembrava "sfigurata", per così dire: una grossa porzione della sua dentatura era esposta sul lato sinistro, e l'occhio smorto dei tre che sfoggiava era proprio quello sul lato ferito, come se qualcosa di terrificante, enorme e distruttivo avesse ridotto in un pessimo stato il lato sinistro del corpo. Nonostante ciò, la pressione energetica che emanava mentre usciva dal portale era terrificante. La sua cinta era coperta da un'elegante gonna rossa tipica dei guerrieri orientali, alla quale era agganciata una spada simile ad una katana all'apparenza composta della stessa sostanza della sua "carne rocciosa". Quando uscì dal portale, non toccò terra in nessun modo, e anche se non sfoggiava nessun paio di ali, una fiamma spettrale blu dalle sfumature verdi si accese dietro di lui come un mantello, consentendogli di levitare anche più veloce e con maggiore libertà dei suoi simili.
Lucifulge: Ora sono le MIE prede...
Impugnò la katana con l'unica mano buona che aveva a disposizione, rivelando che la guardia e parte dell’impugnatura erano decorate in maniera preziosa come il moncherino e le sue corna. Lo sguardo, per quanto alieno, era inconfondibile: non avrebbe permesso alle sue "Prede" di scappare, e le avrebbe inseguite in capo all'universo pur di ubbidire al suo padrone. Lucifulge comparve poco più avanti rispetto alle streghe e invece di lanciarsi al loro inseguimento vibrò un fendente verso il basso che accese la sua katana di una fiamma blu estremamente intensa. Con un solo fendente tranciò letteralmente in due il pavimento fatto di tetti che Nariko e Syndra stavano attraversando, aprendo una voragine che le avrebbe costrette a saltare. La voragine era ampia almeno 5 metri, colma di quella fiamma blu che non si era estinta e che scoppiettava verso l'alto producendo piccole colonne di fuoco che non sembravano affatto calde, ma piuttosto fatte per bruciare le anime. Lui non si mosse, le attese lì, conscio che per proseguire dovevano necessariamente affrontarlo. Vega e Lotor affilarono lo sguardo: quel mostro rischiava seriamente di eliminarle in un colpo solo se non stavano attente.. -
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Quei mostri non dovevano essere troppo abituati ad avere a che fare con altri combattenti: erano forti ma anche molto stupidi, forse perché davano la caccia solo a viaggiatori sperduti ed impauriti, prigionieri di una dimensione sconosciuta e che li aveva colti con la guardia bassa? Forse si, o più semplicemente la loro forza stava nel numero visto che, senza l'aiuto di Valente e di Vega, probabilmente le streghe sarebbero state facilmente sopraffatte da una simile mole di avversari. Oppure l'idea che quelli non fossero altro che pesci piccoli doveva spaventarle sul serio! Ma né Nariko né Syndra avevano tempo per avere paura, l'unica priorità era salvare Ice ed Endymion, quindi Syndra si concesse solo un piccolo moto di gioia nel vedere quei mostruosi nemici venire sbalzati via prima che potessero sopraffarle entrambe, per poi venire inghiottiti dai portali di Vega e diventare facili prede delle mani di Allagadda. Forse quello non era il momento migliore per gioire, ma Syndra si concesse comunque un sorriso soddisfatto rivolto verso Vega: erano proprio una bella squadra, e potevano superare anche quella prova!
Nariko tirò un piccolo sospiro di sollievo, pensando che forse avrebbero dovuto avanzare i quel modo ancora per qualche altro minuto, fin quando Vega non avrebbe detto loro che poteva portare tutti vicino al punto indicato. Invece il destino decise di metterli ancora più in difficoltà. Un portale più grande lasciò sentire una voce spaventosa, sembrava avercela proprio con loro. Non aveva idea di come facesse a sapere che erano lì. Quel mondo aveva delle leggi tutte sue, forse se avessero scoperto come sfruttarle sarebbe andato tutto molto meglio. Sul momento però rischiò quasi di inciampare per aver percepito la spaventosa pressione energetica. Si morse il labbro inferiore frustrata, perché erano tutti così dannatamente più forti di loro? Come avrebbe mai potuto avvicinarsi nel diventare una principessa del clan?
Per Syndra fu una fortuna che stesse levitando a mezz'aria, perché altrimenti alla comparsa di quel terrificante portale di sicuro le avrebbero tremato le gambe. I suoi occhi si sgranarono e per un istante la sua energia tentennò. Come c'era da aspettarselo, quelli che avevano incontrato fino ad ora non erano che dei meri pedoni, pronti a scaldare il palco per l'entrata in scena del vero avversario. Una voce lo invocò col nome di Lucifulge, e come presentazione sfoggiò la potenza della sua spada dalla fiamma blu, in netto contrasto col suo corpo consumato che sembrava reduce di una battaglia che lo aveva sfiancato. Un brivido attraversò la schiena di Syndra mentre le invitava a farsi avanti, ma non per questo si fermò.
*Nariko... lui è forte...*
*Tanto forte quanto brutto!*
Commentò per scaricare un pochino di tensione. Quell'essere non aveva proprio alcuna intenzione di lasciare stare, lo riusciva a capire da come le stava guardando. Tranciò di netto il loro cammino mostrando quanto fosse pericolosa quella dannata spada.
Aah dannazione! Perché ci date la caccia? Vedete tutto, ma non capite che non ce ne frega niente del vostro mondo? Siamo qui per riprenderci delle persone che sono state rapite e portate qui! Dobbiamo solo riprenderci i nostri cari e ce ne torniamo da dove siamo venuti! Lasciaci passare!
Lo disse quasi più per uno sfogo personale che pensando che potessero realmente negoziare con quel essere. Ma chissà, magari era un chiacchierone e avrebbe rivelato perché mai li stavano odiando così tanto.
Molto meno propensa alle chiacchiere e mossa dall'istinto di prevalere e di dimostrare la sua pericolosità, Syndra serrò le labbra accendendo di nuovo gli occhi di quell'intensa energia viola che la contraddistingueva, mentre la mano sinistra concentrava energia oscura per preparare il prossimo attacco. Senza rallentare e continuando a muoversi verso il nuovo ostacolo, Syndra avrebbe generato una singolarità sul palmo della mano, mentre altre tre piccole singolarità avrebbero iniziato ad orbitare intorno al suo polso. Quello era il limite del suo potere al momento, e lo stava concentrando tutto in un singolo attacco: lanciò la mano verso il nuovo arrivato attivando la tecnica Rush, così da ingigantire la singolarità principale e scagliarla con violenza verso di lui. Mentre la sfera viaggiava e la mano di Syndra era ancora rivolta verso il suo attacco, le altre tre piccole singolarità si convogliarono verso il palmo come fasci di energia oscura intensa, venendo immediatamente assorbiti dal bolide di tenebra. In questo modo, la già estrema potenza del bolide superiore alla forza di Syndra del 50%, avrebbe assimilato anche la forza delle piccole singolarità, 25% ciascuna, arrivando a un bonus del 175% per un singolo colpo. La tecnica venne accompagnata da un verso di sforzo da parte della strega che di rado concentrava così tanto il suo potere, perché quando tutte le singolarità erano dedicate ad un colpo solo non poteva usarne altre per difendersi, tuttavia sapeva di essere circondata dai suoi amici e non temeva nulla.
In ogni caso non potevano fermarsi, se si fermavano li avrebbero afferrati quelle mani inquietanti, e Lotor con Vega presto si sarebbero stancati. Forse potevano fare come i loro nemici? Ovvero volare? Così da avere un ostacolo in meno. Quell'essere non sembrava affatto preoccupato di essere catturato e quei soldati venivano catturati quando smettevano di volare. Nariko non aveva abilità di volo, ma poteva chiedere un aiuto di nuovo dall'arte della Goetia.
Argedco Pronunciò ad alta voce continuando a correre così quando Labolas le apparve davanti, le bastò saltare per poter atterrare sulla sua groppa e poi continuare il tragitto per avanzare ed alzarsi di quota in volo, così non farsi prendere da quelle maledette mani. Si tenne però pronta con la lancia, e adesso che poteva anche con le sue air treck.. -
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La disperazione e le emozioni di Nariko non giunsero neanche lontanamente al cuore di quella creatura, forse perché troppo distante da lei, o più semplicemente perché profondamente plagiato dall'influenza di quel luogo. La sua risposta fu lapidaria, priva di incertezze, più simile ad una preghiera che ad una dichiarazione di guerra.
Lucifulge: Non c'è nessun passaggio, non c'è nessun rapimento. Le pareti del Labirinto custodiscono i loro ospiti, e i loro segreti. Il mio padrone ha giurato di proteggere la lancia che dorme silenziosa oltre quei varchi, e io non permetterò a nessuno di violare il suo impuro sigillo!
Gli abitanti del labirinto vedevano le cose in maniera molto diversa dalle persone normali, ragionare con creature come i soldati, Fortinbras e Lucifulge era assolutamente inutile. D'altro canto però, l'avvertimento meno verbale di Syndra sortì senz'altro un effetto molto più incisivo, dato che costrinse Lucifulge a donare la massima attenzione alla sua sfera oscura. Appena ne percepì l'intenso potere, così elevato e potenziato al limite, afferrò saldamente la spada come se stesse raccogliendo a sua volta il pieno delle sue forze per non lasciarsi sbilanciare. La fiamma si ricoprì di fiamme blu e la utilizzò per colpire la singolarità di Syndra che instaurò per pochi preziosi istanti un confronto di potenza col soldato scelto di Fortinbras. Mentre lui, la sua spada e la sua fiamma blu tenevano testa alla singolarità a piena potenza di Syndra, le due streghe ebbero modo di passargli oltre senza problemi, guadagnando un secondo prezioso che mise il persecutore alle loro spalle. La fiamma di Lucifulge però ebbe presto la meglio, distruggendo completamente l'energia di Syndra, consumandola e quasi divorandola. La creatura rimase per qualche istante estasiata, come se quello fosse stato per lui un banchetto sontuoso, e i suoi occhi si accesero di un perverso desiderio, come se ne volesse ancora.
Lucifulge: La vostra punizione... sarà il nostro banchetto!
La fiamma blu alle sue spalle si accese come un paio di ali formate da un mantello e si preparò ad inseguire le due streghe, venendo però ostacolato da uno di quei grossi tentacoli tagliato con estrema precisione da Lotor che gli sbarrò la strada consentendo nuovamente alle streghe di guadagnare terreno. La situazione volgeva ancora in favore di Syndra e Nariko, ma quest'ultima avrebbe notato che la spada di Lucifulge consumava energia così intensamente che la Singolarità di Syndra non era riuscita a maledirlo, lasciandolo completamente incolume, se non ferito nell'orgoglio.
Vega: Ci stiamo avvicinando, sento l'energia di una fonte dimensionale instabile! Resistente, possiamo farcela!
Lucifulge: Soldati! Non permetteteglielo! Lordiamole di fronte al nostro signore!
Erano sempre più vicine, ma la battaglia incalzava. Mentre Nariko e Syndra avanzavano, altri due soldati iniziarono a volare verso di loro, lanciandosi a grande velocità uno contro Nariko e l'altro verso Syndra, generando in maniera identica tra di loro uno scudo roccioso nel braccio destro che proteggeva quasi del tutto il corpo, e una lunga lama ricurva nel braccio sinistro, nascosta solo in parte dallo scudo e pronta a colpirle entrambe. Evitare le fiamme lasciate da Lucifulge non era stato difficile, ma la loro intensità lasciava intendere che sapevano infliggere danni immensi all'energia, e le due streghe dovevano starci estremamente attente vista la facilità con cui era uscito indenne dall'attacco di Syndra. Mentre i due soldati avanzavano verso di loro, Lucifulge saltò il tentacolo e tornò all'inseguimento alle spalle delle due streghe, volando ma restando più o me no all'altezza dei tetti che facevano da pavimento. Vibrò un fendente orizzontale che generò una mezzaluna di fiamme nere gigantesca, alta solo un metro ma ampia almeno una ventina di questi, abbastanza da occupare completamente tutto il corridoio di tetti sotto ai piedi delle streghe. Quell'attacco era veloce quanto Lucifulge, quindi se rimanevano ad altezza tetti senza saltare o volare sarebbero state travolte. Allo stesso tempo il persecutore le avrebbe raggiunte alle spalle pronto a vibrare un ampio fendente per colpirle entrambe. Nariko e Syndra dovevano quindi pensare ad un gigantesco attacco rasoterra, un pericolosissimo nemico alle spalle e due imprevedibili avversari duri come una montagna che piovevano addosso a loro. Stavolta però la situazione sarebbe stata ancora più critica perché il contatto mentale con Vega e Lotor suggeriva loro che quei due non erano messi meglio, e che oltre ad occuparsi di aprire portali e tagliare tentacoli stavano venendo attaccati a loro volta da sciami di soldati. Se chiedevano il loro aiuto, rischiavano di subire degli imprevisti difficili da calcolare. Ma erano così vicine, non potevano arrendersi adesso: erano così prossime alla loro destinazione che quasi potevano sentire la malefica risata di Aluber e il pianto disperato di Endymion.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)MISSIONE IN PAUSA. -
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La risposta che diede Lucifulge lasciò Nariko perplessa e sconfitta: era evidente che non poteva ragionarci, l'unica cosa certa era che non le avrebbero lasciate in pace.
Aargh, che capoccioni! Si lamentò frustrata Nariko, aggrottando la fronte un poco perplessa alla notizia di una lancia che volevano proteggere a tutti i costi. Aveva tutta l'aria di essere un cimelio importante... ed i cimeli per le streghe erano fonte di poteri, quindi anche se non condivideva, poteva capire perché la presenza di streghe dava fastidio in quel luogo. Ci fu però qualcosa che preoccupò di più la preside, ovvero che quel dannato aveva consumato con quelle pericolose fiamme anche il suo potere. Non era mai successo prima di allora, e ciò la indispettì e la preoccupò sempre di più. Se consumava le sue maledizioni, la battaglia contro di lui sarebbe stata non solo molto dispendiosa in energia ma avrebbe anche preso molto più tempo, e quello al momento era preziosissimo per poter salvare chi aveva bisogno di loro. Per quanto quella situazione fosse pericolosa per lei e Nariko, Syndra non riusciva a fare a meno di pensare che se non fosse stato per Lotor e Vega quella missione sarebbe stata impossibile, e più andavano avanti più sarebbe stato pericoloso anche per loro andare fino in fondo. Forse se abusavano troppo del loro aiuto rischiavano di ficcarli nei guai, e avevano già due persone da salvare! Meglio evitare di aggiungere nomi alla lista. Forte di quel pensiero, la giovane strega riuscì a trovare la forza per non lasciarsi sconfortare dallo spettacolo che avevano attorno: Lucifulge non aveva la minima intenzione di lasciarsele sfuggire, e mentre i suoi soldati le incalzavano più agguerriti che mai, lui scagliava l'ennesimo portentoso attacco che avrebbe impedito alle due streghe di concedersi un istante di riposo o evocare creature troppo pesanti, senza contare che lui stesso ripartì all'attacco sfoggiando un paio di "ali" a base di energia che di sicuro non sarebbero stato un punto debole come i suoi sottoposti.
*Nariko, sa volare anche lui! E non si fermerà... che facciamo?!*
*Non possiamo batterci con lui, ci farebbe perdere troppo tempo. Dobbiamo salvare Ice prima che sia troppo tardi.*
Stavano per essere chiusi in un attacco simultaneo e l'unica via di fuga era proprio sopra la loro testa. Nariko ebbe un idea, ghignò divertita e mandò degli imput mentali ai suoi alleati per illustrare nel modo più breve possibile il suo piano.
*Voleremo anche noi, più di loro.*
Il piano era semplice, tutti stavano puntando a Nariko e Syndra che erano vicine, non dovevano far altro che affrontarli. Dopo aver sorriso complice alla sua maestra, Syndra si voltò verso Lucifulge e Nariko fece ruggire Labolas contro i due soldati. Sembrava che Nariko volesse occuparsi dei due soldati grazie all'aiuto della creatura che stava cavalcando, mentre Syndra mostrò una delle singolarità sul palmo della mano, pronta a potenziarle e lanciarla. L'apprendista accese i suoi occhi di una densissima energia violacea, fissando Lucifulge come se volesse provocarlo. Aveva visto quanto quei mostri fossero orgogliosi, non avrebbe rifiutato una simile sfida, ne era certa, quindi più si avvicinava, più Syndra avrebbe mostrato quello sguardo aggressivo e l'energia crescere.
Nariko accelerò il volo verso i due soldati, facendo scattare le piccole fauci sulle "zampe" della creatura, mentre lei imbracciava la lancia e guardava negli occhi i suoi avversari. Attesero il momento propizio proprio mentre la lama di Lucifulge si stava abbattendo su di loro e i soldati stavano per attaccare, rivelando il loro vero piano: Syndra fece sparire la singolarità che si stava formando nel palmo della sua mano per rivelare in realtà il Rinjutsu numero 2: Lampo Fumogeno. In quel modo, oramai prossime a venirei nvestite da tutti gli attacchi contemporaneamente, le streghe sarebbero riuscite ad ingannare i loro avversari giocando di squadra. Syndra avrebbe scagliato il lampo verso la sua maestra, e Nariko lo avrebbe intercettato con un fendente della sua arma, facendola esplodere all'ultimo momento e generando il caos nella percezione dei loro nemici.
Una volta esplosa la nube Nariko e Syndra e sicuramente anche i ragazzi si innalzarono in volo a tutta velocità, così che la spada di Lucifulge che aveva già mostrato quanto fosse potente e affilata, si sarebbe abbattuta sui due soldati, dato che le due streghe non ci sarebbero più state sul loro posto.
Durante la salita, Nariko strinse la mano sul petto lì dove c'era il biglietto di Iceringer, pensando a lui intensamente, chiedendogli con l'anima di resistere che presto sarebbe stata da lui.. -
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Le streghe sembravano aver capito qualcosa di molto importante in quella missione, o quantomeno quella fase del loro cammino: non stavano combattendo contro qualcuno, la loro sfida era contro il tempo e non serviva trovare una strategia per battere i loro avversari, quanto più guadagnare terreno verso l'obbiettivo. Una conclusione perfetta, perché piuttosto che perdere tempo e risorse per abbattere nemici troppo numerosi o potenti, li stavano superando in furbizia. Sia i soldati di Fortinbras che Lucifulge erano impazienti di poterle fermare, e Nariko e Syndra sfruttarono bene questa loro fame, organizzando un inganno che avrebbe permesso loro sia di evitare il colpo di Lucifulge che quell'assalto maldestro. Sfruttando il lampo fumogeno, uscirono dal campo percettivo degli assalitori e si portarono in alto, al sicuro da tutti gli attacchi. Lucifulge invece, scelse frettolosamente di vibrare un fendente di fiamme blu, colpendo i suoi alleati che subirono danni gravissimi alle loro armature, crollando rovinosamente a terra dove le mani scarlatte di Allagadda li rapirono facendoli sparire. Un verso di sdegno sfuggì dalle fauci del campione, che con un movimento netto della spada disperse la nube magica per tornare a fissare le due streghe. Quelle creature erano pericolose, mostruose e molto potenti, ma non erano immuni alla magia, e questo li rendeva dei nemici che possono essere sconfitti. Ma Nariko e Syndra non erano lì per questo.
Lucifulge: Incapaci... ma riconosco il valore dei campioni che sono giunti fin qui... la nostra Dea ci mette alla prova... saremo all'altezza! Per Apocrypha! Per Fortinbras! Per lo sguardo sulla lancia vermiglia!
Lucifulge era diverso dagli altri: devoto, scaltro, abile, a differenza dei soldati di Fortinbras lui era mosso da un credo incrollabile. Non era lì per fame o per istinto, era lì per combattere e non li avrebbe lasciati andare senza farlo.
Vega: Mi sa che il nostro amico si è arrabbiato... ma oramai ci siamo! Stringete i denti, manca poco!
Il balzo aveva esposto le streghe, ma con quella mossa avevano guadagnato terreno e distraendo Lucifulge in quel modo, avevano rischiato poco tornando facilmente alla corsa per la sommità di Allagadda. Adesso che avevano percorso tanta strada, sembrava quasi che la città di stesse piegando al fine di trasformarsi in una lunghissima scala. Era molto strano come effetto visivo, dava quasi l'idea che la città volesse farle... scappare? Oppure era un modo per intrappolarle meglio? Comprendere la volontà del Labirinto era una vera e propria follia. Il punto era che quelle inquietanti torri dalla quale proveniva l'oscura energia di Aluber erano maledettamente vicini, potevano quasi saggiare le natiche di quel maledetto pronte per essere sculacciate, la salvezza di Iceringer non era più un miraggio. Ma c'era un ultimo ostacolo da superare.
Lotor: Maestra! Syndra! Attente!
Lucifulge le stava attaccando da dietro a grandissima velocità, ma appena provò a colpirle col suo colpo di spada fiammeggiante toccò a Chiller fare la sua mossa, che si staccò dalle spalle di Nariko evocando tra le sue mani un grosso scudo che, a giudicare dallo stile da vero appassionato di Gundam, doveva probabilmente appartenere ad Iceringer. Lo scudo si accese e dopo aver incassato il colpo iniziò a creparsi molto velocemente, ma riuscì comunque a deviare l'attacco di Lucifulge che fu costretto a cambiare direzione, superando le due streghe e avanzando più del necessario, mancando l'attacco. Il contraccolpo che disintegrò lo scudo fece tornare Chiller addosso a Nariko, e anche se con un sospiro di sollievo, il piccoletto dovette fare i conti con quello che era successo.
Chiller: Si incazzerà di brutto quando scoprirà che gli ho rotto lo scudo... ma era l'ultima cosa che mi restava.
A quel punto avevano esaurito i trucchi: non potevano permettersi nessun attacco alle spalle, nessuna distrazione da Vega e Lotor che altrimenti sarebbero finiti nei guai, e di sicuro Lucifulge non sarebbe finito vittima di un ennesimo inganno. Guadagnato terreno rispetto alle streghe, il campione di Fortinbras si voltò mantenendosi in volo e continuando ad avanzare nella stessa direzione. Avrebbe rallentato gradualmente, in modo da non attaccarle in maniera frettolosa. Stavolta aveva intenzione di sbarrare loro la strada una volta per tutte.
Lucifulge: La mia fiamma... consumerà anche la vostra volontà!
A quel punto Lucifulge portò la spada all'altezza del suo petto come se stesse invocando una preghiera, e canalizzando la sua forza nel corpo e non sulla lama, sprigionò una vampata di fiamme blu che formarono un vero e proprio tsunami di energia. L'onda fiammeggiante invadeva tutto lo spazio che Nariko e Syndra avevano a disposizione. Il numero di soldati di Fortinbras e i tentacoli aumentò vertiginosamente, cosa che diede parecchio da fare a Vage a Lotor, quindi Nariko e Syndra non avrebbero potuto invocare il loro aiuto. Intorno erano completamente circondate da Soldati di Fortinbras che non si avvicinavano solo per timore di essere investiti dall'onda di Lucifulge. Sotto di loro, le mani di Allagadda che aspettavano solo un istante di esitazione per poterle afferrare, non potevano né fermarsi né rallentare. Evitare l'onda di fuoco significava finire facile preda dei soldati oppure delle mani, e anche trovando un modo sicuro per attraversare l'ondata dovevano tenere conto che subito dopo c'era Lucifulge che le attendeva per un colpo a tradimento. C'era solo una cosa positiva in tutto questo: il campione di Fortinbras aveva caricato energia per diversi istanti prima di lanciare quell'attacco, questo aveva permesso al gruppo di avvicinarsi pericolosamente alla via d'uscita. Pertanto, se riuscivano a superare quell'ostacolo, significava che sarebbero finalmente scappati da Allagadda. Era l'ultimo baluardo, e le streghe potevano contare solo su loro stesse.. -
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Il loro piano era andato a buon fine, riuscirono ad avanzare ancora, ma quelle dannate fiamme blu sembravano in grado di divorare tutto ciò che avesse a che fare con la magia o con l'energia, poiché subito dopo aver abbattuto i suoi stessi alleati, Lucifulge fece sparire la cortina di nebbia. Quell'essere era testardo, e i nemici divennero così numerosi che la fine sembrava vicina. Nariko strinse i denti nervosamente, mancava pochissimo, così poco per raggiungere il suo amato, e sembrò quasi che quei pensieri influenzarono anche ciò che li circondava poiché l'ambiente si distorse come se avesse seguito la loro volontà. Che diamine era quel posto? Lucifulge dovette sentirsi molto umiliato per essere stato ingannato poiché non ci pensò due volte ad attaccarle di nuovo, ma fortunatamente Chiller le difese usando un curioso scudo. Forse aveva sopravalutato quella fiammata blu, poteva essere parato certo, ma serviva una difesa molto consistente per riuscirci. Nariko accolse Chiller dopo la sua parata, ringraziandolo mentalmente per averle protette.
Se gli dici che lo hai usato per salvarci le tette non si arrabbierà vedrai.
Affermò quasi scherzosamente, ma non potevano distrarsi un attimo poiché Lucifulge approfittò della loro salita di quota per riposizionarsi e attaccarle ancora. Il fatto che i soldati non osavano avvicinarsi per non rischiare di essere colpiti dalle fiammate di Lucifulge la diceva lunga su quanto fosse potente quel colpo. Erano circondati, i nemici erano ovunque, ed i due ragazzi erano molto impegnati a intercettare i possibili attacchi. Lucifulge le aveva messe con le spalle al muro, non potevano usare lo stesso trucco di prima, l'unica via era davanti a loro. Nariko cercò un'idea per contrastarlo, ma le sue tecniche più utili usavano la terra per essere efficaci e loro erano a mezz'aria, non avrebbe potuto materializzare uno scudo per proteggere tutti. Le possibilità si stavano riducendo all'osso, anche se non avrebbe voluto trasmise la sua ansia ai compagni ma Syndra diede a loro una speranza.
Syndra spalancò la mano sinistra, e stavolta invece di limitarsi a generare una normale singolarità, infiammò le dita di un'energia oscura intensa, così pura e potente che sembrava quasi stesse graffiando la nuda pietra dell'inferno. Sul palmo si accese una sfera nera intrisa della sua stessa forza di volontà, e mentre quella si manifestava, gli occhi violacei di Syndra si infiammavano a loro volta, testimoniando quanta energia magica stesse fluendo dentro di lei in quel momento.
Credi che sia abbastanza?! Non puoi fermarci! Neanche la luce del tuo più grande incendio può spezzare la nostra oscurità! Eccone un assaggio!
Una volta che fu davanti a quel muro di fuoco, Syndra si lasciò possedere dal suo potere, venendo ricoperta da una fiamma nera e viola così poderosa che ne distorse la figura umana, rendendola più simile ad uno spirito, anche se solo momentaneamente. La mano sinistra spalancata partì dall'altezza del ventre e si sollevò di colpo, mimando il movimento di una mano diabolica che afferra le anime dei dannati per trascinarle nell'abisso. A quel punto la singolarità che aveva generato si manifestò davanti al muro di fuoco di Lucifulge, tentando di intrappolarlo all'interno della sua oscurità. A meno che quella tecnica non si fosse rivelata di un livello così alto da risultare travolgente, la singolarità di Syndra l'avrebbe afferrata generando delle fauci oscure, risucchiandole all'interno di una prigione nera che avrebbe concesso solo un istante alla mente dell'inseguitore per capire cos'era successo, perché Syndra avrebbe usato la stessa veemenza per scagliare immediatamente quella singolarità verso di lui, allungando il palmo aperto come se volesse artigliarlo imitando una fiera selvaggia, lanciando un grido acuto colmo di potere oscuro, forse non minaccioso ma carico della sua determinazione. La tecnica Sovereign le permetteva di strappare le tecniche al controllo del suo avversario, intrappolarle e scagliarle contro di loro con una potenza incrementata, dato che essendo corrotte dal suo potere sarebbero state molto più potenti nei confronti di chi le aveva generate. Quindi Lucifulge adesso doveva vedersela con il colpo migliore di Syndra, che con quel movimento netto della mano aveva potenziato di nuovo col Rush, come aveva fatto prima con tutte le restanti singolarità: quella mossa si era rivelata estremamente efficace contro di lui, tanto che lo aveva costretto ad esitare e fermarsi per poterla contrastare. Stavolta era certa che non sarebbe stato diverso, quindi potenziò la sua singolarità Sovereign al massimo trasformandola in un bolide dalla potenza distruttiva travolgente.
Nariko capì quasi subito quali fossero le intenzioni di Syndra nel momento stesso in cui accumulò energia dentro di lei per creare la sovereign, così lei si preparò a darle supporto, richiamando su mani e piedi le armi della Goetia, che avrebbero potuto fare comodo anche in caso di attacchi a sorpresa.
Etharzi
Pronunciò ad alta voce, mentre dei cerchi magici si formarono alle sue caviglie e sulle mani dove apparvero 4 fucili di precisione che donava quella tecnica particolare della Goetia. Essendo a cavallo di Labolas, poteva sparare comodamente anche con i piedi, anche grazie al rinculo inesistente donato dalla magia di tale evocazione speciale. Posò momentaneamente la lancia sul dorso della belva mentre lei impugnava i fucili che apparvero nelle sue mani. Quel dannato di Lucifulge era davvero potente, forse ferendolo avrebbero potuto rallentarlo, così da permettere loro di arrivare alla loro destinazione. Mentre Lucifulge avrebbe dovuto contrastare la fiammata che gli tornava indietro grazie al potere di Syndra, Nariko prese la mira sparando ben 3 colpi di fucile, uno indirizzato verso la testa, usando la mano destra per mirare, ed una mirato al petto con la gamba destra, e l'ultimo con la mano sinistra indirizzandolo verso il bacino.
Stai a cuccia!
Forse impegnato a contrastare la sua stessa tecnica avrebbe potuto ferirlo o forse sarebbe bastato per far guadagnare loro quello spazio in più che serviva per arrivare al punto prefissato. Alle streghe non interessava batterlo, ma superarlo, non avevano tempo per crearsi un nuovo schiavetto.SPOILER (clicca per visualizzare)Dicci tu quanta energia dovrebbe consumare Syndra per la tecnica Sovereign.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Lo sforzo di Syndra le consuma 50 punti energia per intrappolare l'attacco di Lucifulge.
Di fronte a quella terrificante mole di nemici, Nariko sentì le dita di Chiller aggrappato a lei stringersi nervosamente. Ma visto il loro legame, la strega poté percepire che la sua non era paura, non di morire almeno, quanto più timore di non riuscire a salvare Iceringer e il bambino. Ma dietro quella paura c'era anche una consapevolezza: il fatto che quelle streghe non si sarebbero fermate di fronte a niente per portare a termine quella missione. In passato avevano conciato per le feste perfino lui, che si credeva invincibile, e adesso Nariko gli infondeva coraggio con la sua risposta, facendogli capire che stavolta non sarebbe stato diverso. Piuttosto che perdersi d'animo, Syndra si lasciò trasportare dalla sete di battaglia, e decisa a contrastare Lucifulge colpo su colpo, sfruttò il suo colpo migliore per poter oltrepassare quell'ostacolo: lei poteva intrappolare le tecniche nemiche nelle singolarità, ma non aveva rivelato quella abilità fino all'ultimo, e sfruttando altri espedienti assieme a Nariko avevano tenute nascoste le informazioni al loro avversario il più possibile. Quindi Lucifulge venne colto totalmente alla sprovvista quando vide il suo muro di fuoco venire letteralmente divorato dalla magia di Syndra, e trasformato in combustibile per una contromossa. Certo lo sforzo per Syndra fu notevole, ma lo sguardo di quell'essere mentre vedeva quel bolide di energia terrificante correre verso di lui, fu impagabile.
Lucifulge: Madre del Labirinto dammi la forza...
Bisbigliò in cerca di fede, mentre impugnava con forza la sua spada digrignando i denti per contrastare la singolarità di Syndra. Capì subito che quell'attacco sarebbe stato diverso, e accese la sua spada di una fiamma blu intensa da morire, così forte che per un istante avrebbe dato alle streghe la sensazione di essere arse vive, ma solo per un momento, non abbastanza per venire distratte. Mentre la spada si infrangeva sulla singolarità di Syndra, però, Nariko ebbe tutto il tempo di scagliarsi verso di lui a cavallo di Labolas, utilizzando le armi magiche di Umbra per distrarre Lucifulge a colpi di fucile di precisione. Il persecutore venne investito dai colpi facilmente visto l'attacco di Syndra che lo aveva decisamente messo sotto scacco, e per colpa dei proiettili di Nariko finì investito dalla sfera, crollando verso il basso come se fosse stato abbattuto una volta per tutte. Vega rimase a guardare lo spettacolo con occhi sgranati: Syndra era una vera furia e Nariko un mostro di eleganza anche quando combatteva.
Vega: Wow... bella mossa quella...
Sarebbe bastato uno sguardo per vedere dei grossi cuoricini al posto delle iridi del vigilante, e probabilmente anche un Lotor più distratto si sarebbe volentieri lasciato sedurre dalla potenza e l'eleganza delle due streghe, ma in quel momento era troppo concentrato sulla missione per non essere la voce della ragione.
Lotor: Non distrarti, ci siamo maledizione!
Il ragazzo aveva ragione, e con un cenno del capo Vega si allontanò da lui, lasciandogli il compito di sistemare l'ultimo tentacolo sulla loro strada. Lotor si assicurò di tagliarlo con grande precisione, creando un grosso ostacolo per i soldati di Fortinbras, guadagnando qualche altro secondo prezioso. Vega invece si lanciò verso le streghe, spalancando un portale davanti a loro che li avrebbe trasportati rapidamente verso la loro destinazione ultima. Le streghe si ritrovarono quindi sulla sommità di quella torre misteriosa, all'interno di una sala cilindrica dall'aria caotica, coperta di specchi che davano su altri passaggi, un vero e proprio dedalo dei sensi. Se si fossero guardate troppo attorno sarebbe venuto loro un gran mal di testa, ma per fortuna solo uno dei passaggi era evidenziato: un grosso specchio dalla forma ovale con una spaccatura verde sopra, aveva chiaramente la traccia energetica di Valente, non c'erano dubbi. Vega comparve un istante dopo, fiondandosi subito verso la spaccatura deciso a farne buon uso: si lanciò verso di essa infilandoci dentro entrambe le braccia, irradiandole di energia dimensionale ed iniziando ad allargare la spaccatura come se fosse un enorme portone magico. Lo sforzo fece gonfiare il suo fisico che in quell'abito galante venne immediatamente messo in evidenza, e tempo di dare a Lotor l'occasione di raggiungerli e il passaggio era già abbastanza ampio per permettere a tutti di passare.
Vega: Forza! Andiamocene da questo posto!
Mai un invito fu tanto facile da accogliere, e per quanto veloci e affamati fossero i soldati di Fortinbras o le mani di Allagadda, ai viaggiatori non servì che fare un passo per potersi lasciare tutto alle spalle. Avevano recuperato Chiller, avevano evitato Allagadda, avevano seminato Fortinbras e i suoi sgherri e ora erano un passo più vicini ad Iceringer.Nel frattempo...
Tra le macerie dell'edificio distrutto da Syndra, Lucifulge si sollevò di colpo esplodendo di una fiamma blu che allontanò tutte le mani scarlatte che avevano cercato di afferrarlo. Sembrava provato, ma tutt'altro che sconfitto. Utilizzò la spada come sostegno per sollevarsi, e dopo un verso di sdegno molti soldati lo circondarono inginocchiandosi davanti a lui. Tra di essi, con la medesima riverenza e capo chino, c'era anche Valente. Prima di interpellarlo, il persecutore allungò la lama verso di lui, come se volesse decapitarlo, fermandosi però ad un passo dalla gola della creatura.
Lucifulge: Il tuo tradimento costerà caro...
Valente: Non mi pento di nulla, né ho intenzione di fuggire dalle conseguenze delle mie azioni. Tuttavia, Lucifulge, devi sapere che non sono gli unici intrusi del Labirinto. C'è un'altra persona... più pericolosa. Le streghe non stanno cercando niente qui, ma quella persona invece si... comprendi le tue priorità, se davvero servi Fortinbras. Adempi al tuo dovere, non cercare vendetta o redenzione...
Lucifulge esitò, restando qualche istante a pensare, come se dovesse prendere una decisione importante. Ritirò la spada ma prima di poterla mettere via la infilzò nel petto di Valente, cosa che non gli provocò nessun dolore. Poi, con la lama rivolta verso l'alto, squarciò in due il petto, la gola e la testa della creatura, strappando una parte del suo potere e lasciandolo inerme in ginocchio, non moribondo ma chiaramente privato di vigore. La fiamma verde di Valente avvolse completamente Lucifulge che per un istante ne parve consumato.
Lucifulge: Dunque è guerra.
La fiamma che avvolgeva Lucifulge si allargò improvvisamente, investendo tutti i soldati intorno a lui che ne vennero consumati, e corrotti. Il loro aspetto cambiò, diventando più massiccio, e gli elmi letteralmente esplosero, lasciando solo una bocca scheletrica mentre il resto del capo veniva sostituito da una fiamma verde. Lucifulge invece, aveva cambiato aspetto, ritrovando la forza che fino a quel momento non aveva avuto: appariva più massiccio, quasi corazzato, le ferite erano state coperte da escrescenze ossee simili al guscio di una creatura abissale. Il braccio mancante era stato sostituito da una mostruosa protesi organica piena di occhi piccoli e inquietanti, corazzata a sua volta e più grande rispetto all'altro braccio. La spada, da affusolata ed elegante, era diventata massiccia e possente, uno spadone così grande che una persona di norma avrebbe dovuto impugnare a due mani. Perfino le ali gli erano ricresciute, e assieme ad una coda mostruosa che pendeva dalla schiena, il capo del persecutore venne decorato da una fiamma a forma di corona. Lucifulge sollevò la spada verso la direzione in cui erano fuggite le streghe, con un istinto furioso così saturo da poter attraversare le dimensioni.
Lucifulge: Rivendicherò le mie prede. E poi darò la caccia agli altri intrusi. Non mi fermerò. Io non mi fermo mai. Per Apocrypha! Per Fortinbras! Per lo sguardo sulla lancia vermiglia!
Nariko e Syndra si erano fatte un nemico potente.Nello spazio fra le dimensioni...
Anche se non erano ancora a casa, il terrore ancestrale, la confusione e il caos sensoriale derivati da Allagadda erano oramai solo un lontano ricordo. Fu come uscire da una lunga apnea, o tornare a casa dopo una giornata di freddo pungente. Indossavano ancora i misteriosi abiti che quel posto aveva generato per loro, ma non sentivano più l'oscura morsa della città oscura sulle loro membra. Intorno a loro c'era una discreta oscurità, spezzata dalla luminescenza delle mani di Vega che dava l'idea di essere l'unico non esausto da quell'esperienza, evidentemente abituato ad attraversare le dimensioni. Lotor invece stava con le mani sulle ginocchia, leggermente piegato su sé stesso, con Rakhna che gli orbitava lentamente intorno per convogliare energia nella maniera migliore possibile ed aiutarlo a riprendersi. Le streghe erano stanche: la corsa era stata distruttiva per i loro corpi, Syndra in particolare aveva fatto uno sforzo immane alla fine, ma nulla che le avrebbe impedito di proseguire. Mentre riprendevano fiato, poterono guardarsi attorno, rendendosi conto di trovarsi all'interno di una sorta di cimitero al chiuso. Era un luogo buio, senza fonti di luce, estremamente silenzioso, caratterizzato da un pavimento in pietra e grandi muri a distanze regolari a misura di salma. Alcuni erano più ampi di altri, forse per corpi più grandi, ma la cosa strana e terrificante era l'altezza di quei muri: sembravano altissimi, sconfinati, non si vedeva il soffitto e dovevano ospitare probabilmente tante salme quante le stelle del firmamento, se non di più. Il silenzio e l'assenza di un pericolo imminente testimoniavano che, ovunque fossero, erano lontani dal pericolo. Valente era stato di parola. Inoltre, come ulteriore segno positivo, sentirono una voce amica.
Sho: Ragazzi, mi sentite? Qualcuno può rispondermi?
Vega fece scontrare le sue mani, emettendo un forte impulso magico che distrusse il passaggio che si era creato tra quel luogo e Allagadda, così che nessuno avrebbe potuto seguirli agilmente. Poi si concesse un sorriso sollevato, rispondendo al giovane custode.
Vega: Ci siamo, ci siamo, stai tranquillo Sho, abbiamo solo preso una piccola deviazione. Riesci a dirci quanto siamo vicini al nostro obbiettivo?
Sho: Che sollievo... eravate spariti del tutto dalla conversazione, e quando siete riapparsi i calcoli di Traesto dicevano che foste già arrivati... ci siamo preoccupati. Ma quindi... siete dentro Despia?
Lotor alzò lo sguardo in cielo, tenendosi la mano sulla maschera che gli copriva il viso.
Lotor: Scommetto di si... ma credo che siamo lontani dallo sguardo di Aluber.
Sho: Le forze di Aluber stanno intercettando Kain fuori dal palazzo in questo momento, se avete deciso di dividervi per non dare nell'occhio ha funzionato. Non riesco a immaginare dove vi troviate ma se i calcoli di Traesto sono esatti, dovreste... "elevarvi". Non so di preciso cosa significhi, ma forse dovete semplicemente salire. Qualsiasi cosa sia il "sopra" in un posto del genere.
Forse più che salire dovevano semplicemente riprendere fiato, perché dopo quel viaggio estremo, Chiller era ancora aggrappato alle spalle di Nariko, tremolante come una foglia, incredulo di essere ancora vivo.. -
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La scarica di adrenalina da quel momento in avanti fu tale per Syndra che non riuscì neanche a rendersi conto di quanta energia aveva consumato. Per lei aveva importanza solo vincere a quel punto, portare la sua squadra oltre quel terrificante baluardo e salvare Iceringer ed Endymion! Quindi, quando riuscirono a superare Lucifulge con i loro potenti attacchi, non fece altro che concedersi un moto di gioia a dir poco infantile, piegando i pugni chiusi verso il ventre e alzando il mento al cielo come una bambina sulle giostre, per poi fiondarsi dentro il portale di Vega con uno squittio che suonava come un acutissimo "Sììì!"
Nariko invece si limitò a sorridere, sentendosi immensamente fiera della sua allieva prediletta.
Quando poi furono davanti ai portali, la fatica le cadde addosso tutta in una volta e sentì immediatamente il bisogno di disattivare le sue abilità per tornare con i piedi per terra. Syndra era certa che l'avrebbe aiutata a riprendersi ma si ritrovò a ciondolare davanti a Vega aspettando che aprisse il portale. Si convinse che era colpa di Allagadda e di quella corsa senza un attimo di tregua, ma la verità era che aveva esagerato, e rischiava di perdere il controllo del suo potere. Si lasciò letteralmente cadere all'interno del passaggio aperto da Vega, e quando furono dentro quella sorta di enorme sepolcro senza suoni, riuscì finalmente a sentire il rumore delle su ginocchia che cadevano a terra, e dei suoi polmoni che si bloccavano. Syndra si ritrovò a boccheggiare con gli occhi semichiusi, come se stesse per perdere i sensi. La sua bocca si comportava come se le mancasse l'aria ma in realtà non era ossigeno quello che cercava. Era semplicemente la troppa energia che aveva utilizzato tutta assieme senza preoccuparsi delle conseguenze, e ora non riusciva a stare senza. I suoi occhi si accesero di una luce viola intensa, chiara testimonianza che, per salvaguardarsi, stava per perdere il controllo... ma non lo fece. Serrò i pugni anche se quella era l'unica cosa che riusciva a fare, ma non cedette. Piuttosto sarebbe soffocata prima di abbandonarsi all'oscurità. Non era ciò che le aveva insegnato Nariko, non così. Lei era una strega più forte. Il dolore, la paura, non erano niente in confronto alla sua volontà. Cercò di resistere, con le lacrime agli occhi e il fiato sempre più corto, domandandosi quanto ancora avrebbe dovuto accontentarsi della sua debolezza.
Nariko passò oltre il portale con tutta la mole di Labolas, ma quando notò che Syndra stava accusando la fatica, scese immediatamente dal demone per fiondarsi dalla ragazza. Portandole le mani sulle spalle, guardandola negli occhi per assicurarsi che stesse bene. Le bastò però entrare in contatto fisico con lei per capire che l'oscurità stava scalpitando sotto pelle e cercava di prendere il sopravvento su di lei. Percepì lo sconforto della ragazza ed agì di istinto, la strinse a sé, facendole poggiare il viso contro i morbidi seni, mentre lei poggiò la guancia contro il suo capo, stringendola a sé con più forza.
Ehi! Abbiamo vinto, ce l'hai fatta. Sei stata straordinaria Syndra.
Cercò di infonderle coraggio carezzandola sul viso, per poi portare le mani sul volto della giovane e guidarla verso di lei, per guardarsi negli occhi. Nariko le sorrise fiera, trasmettendole con il pensiero "non aver paura". Infine posò le labbra contro quelle di Syndra, non solo per congratularsi con lei, ma anche per "assorbire" parte dell'oscurità che stava assalendo la ragazza, per condividere il carico e poterlo gestire molto meglio. Infondo era questo il valore del loro clan, non erano sole e potevano contare una sull'altra per questo tipo di problemi. Perfino Lotor poteva percepire grazie al suo legame del clan che le due streghe non si stavano semplicemente scambiando un bacio saffico.
Appena sentì il tocco di Nariko, Syndra smise subito di respirare, ritrovandosi in apnea. Non ebbe il tempo di alzare lo sguardo verso di lei perché la sua maestra la strinse a sé, donandole un caldo petto su cui crogiolarsi. Amava l'abbraccio di Nariko, era così sincero ed affettuoso, qualcosa che fin da piccola le aveva donato tanta tranquillità, e che le permetteva di spegnere il cervello e accendere il cuore. Il petto le batté forte mentre tornava a respirare con calma, era ancora instabile ma le bastò sentire le sue parole per capire che non aveva fatto niente di male. Era stata brava, aveva aiutato tutti, si era comportata da vera strega e per ringraziarla anche con la bocca chiusa, Syndra le afferrò le braccia con forza per stringerla a sé. La gola le si riempì di saliva e lacrime ma prima di poterle sfogare si ritrovò con le labbra di Nariko sulle sue, e ritrovò immediatamente il sorriso. Quel bacio morbido, delizioso, dolcissimo, era ciò di cui aveva bisogno. un bacio che neanche le angherie di Gil aveva corrotto, quindi di sicuro il Labirinto non aveva nessun potere su di loro al momento! La baciò a sua volta, tornando a respirare normalmente, e quando Nariko si prese un pò della sua oscurità, proprio come quando cantavano assieme, tornò alla normalità in un batter d'occhio. Era vero quello che dicevano le anziane del Clan: una strega da sola è potente, ma insieme sono invincibili. Portò una mano sul volto di Nariko, sorridendole con gli occhi lucidi e un volto sereno.
Grazie Nariko. Sei la migliore... ti amo...
L'ultima frase la sussurrò, non tanto perché non voleva farsi sentire, ma perché forse non era ancora il momento di cantare vittoria o concedersi simili festeggiamenti. Quindi tirò su col naso, si asciugò gli occhi come poté nella speranza che quella maschera non le desse troppo fastidio, e tornò pronta a muoversi. Durante l'abbraccio si era resa conto che Chiller era ancora alle spalle di Nariko, intento a tremare come una foglia, quindi mise una mano sul capo del piccolo demone cercando di consolare anche lui.
Il peggio è passato, dobbiamo proseguire ora.
Le streghe cercarono di recuperare un poco di energie, Nariko fece un cenno di ringraziamento a Labolas che poco dopo vene inghiottito da un cerchio magico che lo fece tornare agli inferi, smise anche di far rilasciare la sua pozza maledetta a Syndra per alleggerire l'oscurità con cui aveva dovuto combattere. In poche parole annullarono tutte le tecniche attive, così da poter ricaricare un poco di energia. Lì dove era sparito Labolas apparirono le armi infernali che brillavano fiocamente nel buio. Si guardarono attorno notando i muri enormi di quel luogo che ospitavano molte salme, facendo rabbrividire la strega, erano davvero troppi. Si sentirono rassicurate dal fatto che riuscirono a comunicare di nuovo con i loro alleati, dovevano uscire da quel posto, ma prima di tutto Nariko si voltò verso Chiller.
Chiller, tu hai sempre avuto un legame speciale con Ice, riesci a percepirlo?
Glielo chiese portando la mano sul biglietto che le aveva consegnato, e cercò di concentrarsi con il pensiero su Iceringer, speranzosa che Chiller potesse guidarle ancora. O chissà magari sarebbe stato quel biglietto a farlo. Nel frattempo, ritrovata la calma, Syndra avrebbe iniziato a guardarsi attorno, camminando in prossimità di quel lugubre cimitero e posando delicatamente le dita sulle strutture per capire di cosa fossero fatte, fin dove arrivassero e se c'era scritto qualcosa. Aveva un'espressione molto curiosa, e poco spaventata..
