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The unseen BOOB, is the Fappest
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<rispondi a questa domanda, Aluber... sai cos'è un Albero della Vita? Intendo... cos'è davvero.>
<no, padre, non so rispondere...>
<un Albero della vita è... la dimostrazione pratica che nulla in questo universo è già scritto, né in questo... né in tutti gli altri. E il fato non è altro che... una piccola spinta...>Martedì, ore 23:40
La luce tenue della stanza si rifletteva appena sul baule di ferro arrugginito che i due sgherri lasciarono cadere a terra. Non era un grosso baule, ma il materiale di cui era fatto lo aveva reso pesantissimo. Che fosse vecchio, non importava, bastò ad incrinare le mattonelle vetuste di quel luogo isolato dal resto della città. Lo sguardo affaticato dei due uomini nascosti da elmetti da combattimento di ultima generazione si soffermò sul loro interlocutore, aspettandosi che dicesse qualcosa. Oltre all'elmo, anche le tute rinforzate e gli armamenti avanzati lasciavano intendere che si trattasse di mercenari di un certo livello. Gli avambracci che sfoggiavano avevano marchi runici marchiati a pelle, non esattamente i più economici dei combattenti. L'uomo davanti al oro però era calmo, tanto da potersi accendere una sigaretta in tutta tranquillità mentre faceva l'unica domanda che gli interessava.
???: E gli altri?
Sgherri: Li abbiamo eliminati nel sonno, come richiesto, così che non ci fossero altri a sapere di questa operazione. Non avremo bisogno di loro dopo che ci avrai dato la nostra ricompensa.
???: Molto bene. Avrete ciò che vi spetta.
Gli occhi di quell'uomo vibrarono, e ben consci che quella era una possibilità, i mercenari sollevarono le braccia marchiate da rune generando dei scudi magici per potersi proteggere. Non si aspettavano però che il pavimento sotto di loro cedesse, facendoli sprofondare in una fosse dalla quale uscirono solo grida di dolore e spruzzi di sangue. Il baule però rimase intatto e immobile a terra, e quando l'uomo lo aprì, fece qualcosa che non si concedeva di solito: la sua sigaretta illuminò un mezzo sorriso soddisfatto.Giovedì, ore 16:30
Il monarca della tempesta di fuoco se ne stava seduto su di una panchina dentro a uno dei piccoli parchi per bambini del centro di Roma. Con un grosso cappello sulla faccia che copriva la sua espressione e in parte i suoi capelli rossi, fingeva di ammazzare il tempo lanciando molliche ai piccioni, forse per godersi la pace, forse per tornare a una realtà che gli appariva così strana da quando era tornato. Nessuno lo riconosceva, e il suo ritorno era stato confessato solo a pochi eletti. Aveva assimilato con un certo disappunto il fatto che fosse stato sostituito da un nuovo monarca della sua stessa penisola, ma nonostante l'occhiataccia di sdegno che gli aveva concesso all'inizio non aveva pensato subito male di lui. Si fidava del giudizio degli altri, ma non si sentiva più uno di loro. Non come una volta.
Nazza: Le dispiace se mi siedo qui?
Un giovane spilungone mingherlino ma dall'aspetto elegante e curato si avvicinò al monarca, accompagnato da un energumeno grande almeno il tirplo di lui, dall'aspetto che ricordava uno di quei dragonici che si nascondono molto difficilmente tra il pubblico a giudicare dalla sua lunga e massiccia coda, e che non sembrava affatto entusiasta di trovarsi lì, considerata l'aria scocciata e le mani in tasca. Lo sguardo di Thestalos si soffermò su Nazza, che riconobbe subito, mentre fissò con diffidenza lo sconosciuto che rimase a buona ragione in disparte. Il monarca sbuffò, togliendosi subito dalle mani il sacchetto pieno di molliche.
Thestalos: Merda... se Max non è venuto di persona significa che la questione è grave.
Si scansò dalla posizione per fare spazio a Nazza, che subito si accomodò vicino a lui assumendo un'espressione seria.
Nazza: Più che grave, direi urgente vostra maestà...
Thestalos: Non servono le cerimonie... non so se sono ancora un Monarca.
Nazza esitò quando venne interrotto, ma insistette con fermezza quando riprese parola.
Nazza: Maestà... so che non è ancora del tutto controllo la situazione. Ma ci sono degli amici che hanno bisogno di noi, e mio padre ha buona ragione di pensare che forse se non li aiutiamo la situazione potrebbe peggiorare anche per l'Impero, e poi per il mondo intero.
Thestalos: E a che vi servo io? Gli altri monarchi sono più forti e stabili di me...
Nazza: Sì ma nessuno di loro è entrato e uscito dal Labirinto...
Nel sentire quelle parole, Thestalos sollevò il capo e si voltò verso il ragazzo, con stupore. Un brivido di paura attraversò la sua schiena a ripensare alla sua lunga prigionia. Serrò i pugni, deciso a non farsi sopraffare dal terrore. Se quella era una chiamata, una prova da parte del signore che gli chiedeva di trovare la forza di reagire, allora avrebbe risposto. Volse lo sguardo verso il drago, rivolgendosi però sempre a Nazza.
Thestalos: E lui chi è?
Nazza: Oh lui è... solo uno che ci deve un passaggio.
Kainhurst Blackwing ringhiò in risposta, lanciando un occhiataccia assassina verso Nazza che sollevò subito le mani in gesto di resa, scusandosi per aver detto qualcosa di troppo offensivo.Sabato, ore 6:20
Poco al di fuori del territorio dalla Oxford, Lotor si trovava come al solito per i suoi allenamenti mattutini, che prevedevano meditazione, studio e allenamento fisico in solitudine mentre approfittava di una ronda veloce assicurandosi di trovare sempre qualche curioso di troppo da allontanare con la forza. Aveva preso molto sul serio il fatto che i maschi fossero considerati alla stregua di servitori nel clan di Umbra, e per dimostrare che non era uno di quelli che si infilava sotto i tavoli a massaggiare i piedi delle loro padrone, aveva accolto con maggiore entusiasmo l'idea di fare da guardiano per possibili pericoli esterni. Indossava la sua solita tuta da allenamento armato della sua grossa katana da battaglia, e come prima sostanza si era soffermato su un sentiero di pietra dove aveva iniziato a leggere qualche pagina del suo tomo stando appeso a testa in giù usando solo la levitazione. Inutile sottolineare la sua sorpresa quando si ritrovò davanti un terrificante drago dall'aspetto incandescente, grande almeno tre volte lui, che lo fissava sibilante come se stesse osservando il prossimo spuntino da assaporare. Lo sguardo di Lotor si sgranò istantaneamente, e subito si irrigidì per il timore e la sorpresa.
Lotor: No, impossibile! Non ho sentito nessuna presenza fino a un attimo fa?! Come ha fatto un drago così grande ad avvicinarsi tanto?!
Il drago spalancò le fauci e cercò di azzannare Lotor, Rakhna vibrò tempestivamente una rotazione per lanciare la spada del ragazzo verso la bocca del drago, bloccandola e impedendogli di mordere Lotor, così che riuscì ad allontanarsi e riposizionarsi, ma solo per il rotto della cuffia.
Lotor: Velocissimo! Non è solo silenzioso... adesso che ci penso però, non ho percepito la sua presenza neanche ora, è una specie di... fantasma?!
Il drago sputò via la spada di Lotor voltandosi di nuovo verso di lui. Non aveva una faccia umana, ma sembrava stesse ghignando malignamente verso Lotor. Il sangue del ragazzo si gelò, dopo molto tempo iniziò a sentire una paura crescente nel suo corpo, ma non si spostò di un solo passo, dando le spalle alla Oxford: l'avrebbe protetta senza pensarci due volte, specialmente da un mostro simile. La zona era completamente libera e spoglia di ostacoli, quindi l'unico baluardo tra quel drago e le streghe di Umbra era Lotor. Ed era solo.. -
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Mi hanno detto che ti sei occupata anche di un'altra recluta oltre che accompagnare Lotor in missione. Sei stata parecchio impegnata...
La voce di Nariko era bassa, sensuale, sembrava celare un pizzico di gelosia ma altrettanta curiosità. Le mani erano poggiate contro la parete e intrappolata fra le sue braccia c'era Syndra. La guardò negli occhi, facendo poi vagare lo sguardo sul resto della figura. Le si avvicinò con tutto il corpo, fino a far premere i loro seni in un morbidissimo contatto rilassante. I loro corpi erano ancora colmi di energia magica, avevano provato qualche incantesimo di localizzazione senza essere riuscite a trovare alcuna traccia di Endimion. Avevano già in mente di cercare altri incantesimi, ma Nariko ebbe bisogno di una piccola pausa. Carezzò con il naso e le labbra la guancia della ragazza, inebriandosi del suo profumo, dell'energia oscura che caratterizzava la giovane strega. Le diede tanti piccoli baci sul volto avvicinandosi sempre di più al collo, lasciandole modo di raccontare cosa aveva fatto in quel tempo in cui non erano state vicine.
Le hai mostrato anche qualche vizio da strega non è così?
Le diede un piccolo morso sul trapezio, leggerissimo per farle venire i brividi e farle intuire che si sentiva gelosa. Intanto infilò una coscia fra quelle di Syndra sollevando la gamba per premerla contro il suo pube. Forse quella pausa sarebbe durata più del previsto. Syndra era rimasta immobile davanti a lei per tutto il tempo, con un'asticella degli occhiali stretta tra le labbra, come se dovesse rompersi da un momento all'altro. Li aveva tolti per concedersi un momento di tregua ma adesso servivano solo a dare alle mani qualcosa da tenere mentre il fiato si infrangeva sulle labbra di Nariko. Gli occhi di Syndra erano fissi su di lei, colmi di energia ma anche di una galoppante passione, impossibile da nascondere. Ogni volta che stavano così vicine, per lei, era come rivivere ogni singolo momento passato assieme, paralizzata dal ricordo di quel piacere che solo Nariko riusciva a risvegliare, e delle voglie perverse che desiderava mettere in pratica con la sua maestra. Si lasciò interrogare trattenendo il fiato, restando zitta come a volerla fare indispettire. Ci pensò il morso della strega anziana a farle spezzare quel silenzio con un sospiro, e appena la coscia di Nariko la costrinse ad allargare le gambe quel suono divenne un lungo gemito di piacere molto simile ad una maliziosa risatina strozzata. Ma non sorrise, non subito, non del tutto, forse perché voleva recitare davvero fino in fondo la parte della ragazza in punizione. Mentre respirava, il seno già pieno di potere magico si fece ancora più gonfio, entrando in contatto con quello della sua maestra, facendole sentire i capezzoli turgidi sotto il vestiti sottilissimo che aveva costruito quasi con l'intenzione di toglierlo il prima possibile.
Oh si... l'ho fatto... come mi hai insegnato tu. Mi hai viziata, e adesso quando mi trascuri... non so trattenermi.
Una confessione chiara, pronunciata a fil di voce mentre l'asta degli occhiali abbandonava la sua bocca e finiva lentamente a terra così che le mani di Syndra fossero libere. Cercò il ventre della sua maestra, carezzandolo delicatamente come se volesse spogliarla, ma più che farlo con i gesti cercò di riuscirci con la magia, sciogliendo i nodi magici che avevano costruito i suoi vestiti.
Cosa vuoi fare, Nariko... vuoi consolarmi... o preferisci punirmi...?
Nariko e Syndra erano troppo concentrate a scambiarsi effusioni piccanti, dopotutto era da troppo tempo che non si concedevano un momento in intimità fra loro due. Non riuscì a resistere alla provocazione della sua allieva, la strega più grande si lasciò andare ad una piccola risatina complice ed eccitata. Posò la fronte contro quella di Syndra, sorridendo mentre si accorgeva che il proprio vestito si sfilacciò del tutto lasciandole addosso solo lunghissimi capelli a coprire appena le vergogne. Nariko seguì il suo esempio, passando un dito dalla gola che scese lungo lo sterno, e fra i seni, sciogliendo a sua volta l'incantesimo della vestizione dei capelli della ragazza. A quel punto il loro capezzoli turgidi entrarono in contatto, e Nariko non riuscì più a resistere azzerando la distanza fra le loro labbra per concedersi un bacio colmo di passione. Mugugnò eccitata, accorgendosi di quanto le era mancata, di quanto a lungo non aveva avuto modo di saggiare le sue dolci labbra. Syndra fece lo stesso, sciogliendosi sulla bocca della sua maestra abbandonando ogni preoccupazione, cercando di abbracciarla e concedendosi a lei, in quel momento avrebbe potuto farle di tutto e non le sarebbe importato. Ne aveva bisogno, e sapeva che lo stesso valeva per Nariko. Mentre si baciavano, strusciandosi una contro l'altra senza alcun freno inibitore, la parete su cui erano poggiate divenne improvvisamente molliccia, poi liquida. Le due streghe finirono per esserne risucchiate. Furono trascinate da una curiosa corrente magica che attraversò le pareti della scuola fino a quando non vennero letteralmente sputate oltre l'edificio, assieme alle loro armi ed i loro oggetti da battaglia. Le due streghe erano ancora mezze nude, strette una all'altra in un saffico abbraccio. Nariko si guardò attorno stupita e notò che a qualche metro di distanza c'era Lotor in compagnia di un drago, e sembravano proprio che stessero combattendo.
Ma che? La scuola ci ha sputati qui per lui?
Fece un poco incredula Nariko, riferendosi all'intruso, loro non avevano percepito nulla, ma gli incantesimi difensivi della scuola invece avevano funzionato alla perfezione. Syndra invece mugugnò frustrata, se non era scoppiata a gridare di disappunto era solo perché quell'improvviso teletrasporto l'aveva sconquassata, ma non le piaceva minimamente l'idea di essere stata interrotta proprio sul più bello!
Lotor maledizione! Dimmi che non c'entri niente o te la farò pagare!. -
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Quando le due streghe emersero praticamente dal nulla, mezze nude e chiuse in un abbraccio da far invidia a chiunque, Lotor strisciò di fianco a loro, respinto con forza da un attacco del drago che aveva cercato di intercettare come poteva, restando ferito alla spalla sinistra che ora si teneva con dolore. Non ci fu spazio per lamentarsi però, dato che appena le streghe emersero, l'attenzione di tutti venne catalizzata su di loro. Non solo Lotor, ma anche il drago misterioso e perfino Rakhna, visibile da entrambe le streghe, rimasero imbambolati a fissarle. Se Lotor non arrossì vistosamente di fronte al corpo nudo di Syndra e della sua irresistibile maestra, fu solo perché la ragazza dai capelli bianco si lanciò subito contro di lui come se avesse qualche colpa.
Lotor: Io non c'entro proprio niente! Quell'affare è spuntato fuori dal nulla e non riesco a percepirlo!
Tuonò dolente, sollevando con sforzo il braccio buono e indicando il drago dall'aspetto incandescente. Lotor non mentiva: mentre le sue fauci si spalancavano con aria decisamente affamata e lasciva, Nariko e Syndra avrebbero potuto notare come nulla di quell'essere era percettibile: non era neanche uno spettro, era proprio come se non appartenesse a quel piano esistenziale, e solamente con gli occhi potessero percepire la sua figura. Quelli delle streghe però, erano diversi da Lotor: bastò abbassare quegli speciali occhiali che entrambe usavano per limitare la vista e notare immediatamente qualcosa di molto, molto strano: il drago sembrava circondato da mani vermiglie, ossute, inquietanti e diaboliche, con delle dita lunghe e acuminate. Le mani comparivano dal nulla, uscivano da dei fori dello spazio spuntato da chissà quale dimensione parallela, e tenevano il drago ancorato a quel piano esistenziale come se si stessero sforzando di lasciarlo uscire dal piano dimensionale da cui apparteneva. Nonostante quella visione, neanche le mani sembravano percettibili e anzi, forse erano sicuramente intangibili. Mentre osservavano quello spettacolo, potevano vedere il drago avanzare, e quando lo faceva le mani "lontane" lo lasciavano andare, mentre di nuove comparivano da "buchi" più vicini per tenerlo ancorato lì. Questo doveva bastare per capire che di sicuro quelle mani non erano un indizio per comprendere le sue debolezze, ma solo la sua natura. Appena fu qualche passo più vicino, il drago sollevò il capo lanciando un ruggito potente e acuto, non somigliava a niente di terreno e più che il prodotto di una naturale forma della sua bocca o della sua gola, quel grido somigliava più ad una moltitudine di voci in coro che stridevano all'unisono come un solo corpo. Più che una minaccia, somigliava quasi a un invito. Il drago era a circa 3 metri da loro, Lotor era al fianco destro delle due streghe, non sembrava ferito gravemente ma era chiaro che il corpo stava accusando quel colpo, un pò come se l'energia di quel drago lo avesse destabilizzato. Nonostante la creatura fosse chiaramente dragonica, aveva delle caratteristiche umanoidi molto marcate: una chioma rossa fulgida e fluente, cinque dita per mano ordinate in maniera assai poco bestiale. Stava eretto molto meglio rispetto ad un rettile come se la sua naturale postura non fosse quadrupede. Infine, dietro due grossi paia di zanne che fuoriuscivano dalla sua bocca, c'erano file di denti umani, appartenenti ad una testa forse più grande di un'arcata normale, ma chiaramente non erano quelli di un drago, tanto che a vederlo bene il grosso muso sembrava più una maschera organica che non una vera e propria testa. Sul petto della creatura c'era un diadema vermiglio intenso che avrebbe ricordato moltissimo alle due streghe l'energia che emanavano certe Lanterne possedute da uomini inquietanti. Lo stesso diadema, seppur più piccolo, si trovava anche sulla fronte, a metà tra le due lunghe e affusolate corna.. -
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Il fuoco non purifica, annerisce.
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Nariko e Syndra si affrettarono a ricoprirsi le nudità con l'incantesimo della vestizione dei capelli, Nariko formò la sua tipica tuta nera aderente, raccogliendo in fretta la sua lancia per poi infilarsi subito le sue Air treck ed i suoi doni del patto. Furono i suoi stessi capelli a raccoglierli e posizionare il libro sul fianco intrecciato dai suoi capelli, mentre fra i capelli si posizionava la sua piccola corona rossa che somigliava molto più ad un nastro che ad un gioiello. Syndra invece si vestì del suo abito cerimoniale decorato col diadema e libro al fianco, allargando prontamente le braccia e generando subito un paio di singolarità nei palmi delle sue mani, lasciando che gli occhi si accendessero di un'intensa energia viola, segno che aveva tutta l'intenzione di usare i suoi poteri e risultare minacciosa agli occhi del drago.
Il nemico era di una natura diversa, strana, il fatto che non riuscissero a percepirlo se non solo con la vista lo rendeva particolarmente inquietante, ma non sembrava uno spettro, dopotutto anche Lotor lo aveva visto e ci stava lottando contro. A Nariko le bastò abbassare la testa e guardare sopra gli occhiali per accorgersi che delle mani grottesche lo tenevano ancorato in quel posto, dandogli una sorta di mezzo per manifestarsi nel loro mondo. Era forse un incantesimo? E cosa erano quei diademi? Emanavano energia, che le sembrò familiare, ma con l'urgenza del momento non riuscì a collegarlo all'energia delle lanterne, che fosse quella la fonte per permettere alla creatura di manifestarsi? Pur non essendo mossa dal minimo timore, Syndra osservò invece con grande confusione quelle mani inquietanti: le ricordavano molto un'energia particolare che aveva sentito solo in rarissime occasioni, e che in un certo senso le ricordava... suo padre. No, non si sarebbe lasciata coinvolgere dai sentimenti e dai dubbi, la sicurezza della scuola veniva prima di tutto!
E' il drago più brutto che abbia mai visto.
Commentò Nariko cercando di sdrammatizzare un poco la situazione strappando un sorrisetto sul volto della sua allieva, ma non voleva di certo sottovalutarlo, attivò il suo potere così che la sua energia oscura colasse sul pavimento iniziando a formare una densa pozza oscura che avrebbe inglobato sia Syndra che Lotor, trasferendo su entrambi la capacità di trasferire le maledizioni tramite le loro tecniche o con il semplice tocco. Maledicendoli ma come alleati, sarebbero stati anche in grado di comunicare telepaticamente, Syndra conosceva già molto bene le abilità di Nariko, e per farle conoscere anche a Lotor decise di comunicare con lui direttamente telepaticamente.
Fammi vedere la ferita Lotor, non sembra grave ma temo che non sia una ferita normale.
Gli si avvicinò, sperando che le obbedisse e le mostrasse la ferita, così da poterla analizzare e cercare di raccogliere informazioni sul nemico. Nel frattempo Syndra fece un lungo passo avanti muovendo con leggiadria le sue mani come se stesse dipingendo un oscuro quadro usando le sue sfere di oscurità come pennelli.
A me le cose inquietanti piacciono, ma quel grido sembrava mancare di motivazione... che c'è piccolo, hai paura di due streghe potenti come noi? Se vuoi spaventarci devi dimostrare cosa sai fare!
Syndra era diventata forte, fiera e orgogliosa di essere una strega, non temeva nessun avversario specialmente quando stava di fianco a Nariko, quindi con determinazione allungò la mano destra con il palmo spalancato, scagliando una delle sue singolarità verso il drago per poi attivare "Blow", la sua tecnica più semplice per trasformare la singolarità in un violento esplosivo. Non era sicuramente la più potente delle sue mosse, ma non le importava di metterlo fuori gioco al primo colpo: ciò che voleva era provocarlo e costringerlo ad attaccare, così che sarebbe stato facile preda di una contromossa di Nariko. Adesso che erano connesse telepaticamente potevano cogliere di sorpresa qualsiasi avversario!. -
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Potendo guardarsi da fuori, Lotor si sarebbe vergognato schifosamente della faccia da cucciolotto ferito che mostrò a Nariko quando gli chiese di mostrargli la ferita, ma era così sorpreso della premura dimostrata dalla sua maestra che gli fu impossibile non mostrare un lato più spontaneo e meno costruito. Ci avrebbe pensato Rakhna a ricordarglielo, poco ma sicuro. Ovviamente Lotor non poteva immaginare che quel gesto fosse mosso più che altro dalla volontà di ottenere informazioni sul loro avversario, ma dal suo punto di vista fu un gesto materno che rappresentava un minimo quanto Nariko lo stesse prendendo a cuore.
Lotor: E' solo un graffio, non serve.
Mentre invece nella sua testa fu molto più un "grazie per esserti presa cura di me, maestra..." e solo in un secondo momento si rese conto che quelle parole gli rimbombavano in testa come se qualcuno stesse cercando tra i suoi pensieri un numero da estrarre per la tombola. Si portò una mano sul capo, quasi dolente, osservando il pavimento intorno a lui che veniva corrotto dal potere di Nariko e improvvisamente la sentiva in testa. Andò nel panico perché non aveva opposto la minima resistenza per istinto, ma non era assolutamente abituato a far entrare qualcuno nella sua testa, quindi si irrigidì di colpo nascondendosi la testa tra le mani per timore che qualche pensiero di troppo gli sfuggisse. Grazie a quel movimento, Nariko vide chiaramente il sangue di Lotor che colava dalla sua ferita: ribolliva. Non era una ferita grave, ma sembrava quasi che quel liquido rosso fosse stato messo su una piastra incandescente, portato ad ebollizione e ora un denso fumo rosso avvolgeva il taglio. Una ferita incandescente, identica all'aura vermiglia prodotta dal drago. Al di fuori di quell'aspetto inquietante e che sembrava molto doloroso, in realtà la ferita non sembrava più grave delle altre, solo maledettamente strana. Nel mentre, il drago fissò con grande entusiasmo Syndra, anche se forse la parola più adatta fu "eccitazione". appena la vide farsi avanti con le sue sfere oscure, si lasciò sfuggire un sibilo eccitato mentre la lunga lingua viola circondava le sue fauci, come se fosse impaziente di assaggiare qualcosa di buono. Appena Syndra lo attaccò, lanciò un altro rapido di quei ruggiti inquietanti fiondandosi verso di lei, lasciandosi investire dall'esplosione oscura che si frantumò su di lui senza nessun danno apparente. Era resistente e Syndra non era abbastanza forte per respingerlo con un colpo del genere, ma soprattutto era maledettamente veloce. La sua mole, per quanto non immensa, non rispecchiava affatto le reali capacità del suo corpo, era davvero molto agile e Syndra se lo sarebbe ritrovato addosso senza troppi problemi. Non parve preoccuparsi minimamente del fatto che il terreno o le tecniche di Syndra potessero infliggergli una maledizione, anzi quel sibilo eccitato appariva decisamente curioso, forse anche lui le stava sfidando a darci dentro. Syndra si sarebbe ritrovata quel mostro addosso in pochissimi istanti e senza un ottimo espediente non sarebbe riuscita a schivarlo. Oltre a cercare di azzannarla con la bocca tra capo e collo, il drago avrebbe anche allungato le mani per tentare di afferrarla e catturarla tra le sue braccia possenti.. -
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La reazione di Lotor quando gli chiese di mostrarle la ferita sorprese Nariko, ed ancora di più quando le arrivò il pensiero in cui la ringraziava di essersi presa cura di lui. Sollevò le sopracciglia vagamente perplessa, lo aveva creduto parecchio più orgoglioso di così. Cos'era quella faccia da cucciolo ferito? Fece finta di nulla e si limitò ad osservare le ferite che sembravano "bruciare" come se l'energia di quell'essere fosse simile a dell'acido o a qualcosa di estremamente bollente. Chissà perché si ritrovò a pensare al potere di Iceringer, anche lui aveva un potere che si basava sul calore, probabilmente se fosse stato lì avrebbe potuto dare qualche buon suggerimento per fermare quella creatura.
Syndra attenta!
Esclamò preoccupata quando notò che quell'essere non sentì affatto la pressione del potere di Syndra, ignorando del tutto il suo attacco. Syndra era forte, le sembrava stranissimo che non avesse battuto ciglio nemmeno all'esplosione. Ma almeno aveva addosso la sua maledizione, così provò a infliggergli una maledizione particolare, esclamando ad alta voce: Speculo Fracto. Una tecnica che avrebbe consumato e reso molto più fragili le difese. Le venne istintivo provare a indebolire quella che alla vista sembrava una sorta di corazza a forma di drago. Quei denti umani la inquietavano molto, e sperò che magari indebolendo la sua difesa sarebbe stato molto più vulnerabile ai loro colpi. Ed a proposito di colpi, le venne un'idea guardando Lotor e Rakhna vicini a lei.
Riesci a combattere? Hai provato a colpire quell'essere con Rakhna? La magia di Syndra non l'ha sentita, ma chissà se sente un essere dimensionale come Rakhna? Glielo comunicò telepaticamente, così da non rischiare che quell'essere potesse sentire i suoi piani.
Syndra invece, tutt'altro che preoccupata dal modo in cui il suo attacco venne ignorato, allargò un sorrisetto compiaciuto concentrando nuova energia nel suo corpo, e mentre la seconda sfera nel palmo della mano si preparava a sferrare un secondo attacco, altre tre piccole singolarità si accendevano sul suo corpo, iniziando ad orbitarle intorno come pianeti intorno ad una stella oscura.
Vediamo quanto sei forte dopo aver assaggiato il potere di Umbra!
Appena sentì la maledizione di Nariko colpirlo, Syndra si preparò a fare la sua mossa: avrebbe spiccato un agile balzo in aria per togliersi dalla traiettoria dell'attacco del drago mentre attivava la sua tecnica "Dance", così che le singolarità che stabilizzavano la sua energia le avrebbero permesso di starsene comodamente a mezz'aria, così da non doversi più preoccupare degli attacchi diretti di quel drago. Mentre si allontanava, Syndra avrebbe scagliato anche la seconda singolarità contro il suo avversario, esattamente come la prima, utilizzando di nuovo la tecnica "Blow" per generare una seconda esplosione. Dopo aver subito la maledizione di Nariko, il suo corpo sarebbe stato sicuramente più fragile, valeva la pena vedere se gli attacchi di Syndra potevano scalfirlo in quel modo, oppure se era davvero indistruttibile come sembrava. Nel frattempo Nariko invece pensò di togliersi dalla traiettoria, era meglio che si sparpagliassero così da poterlo mettere in svantaggio. Dato che il drago aveva puntato Syndra, lei si spostò cercando di stare lontana dalla traiettoria dei suoi artigli per aggirarlo e posizionarsi alle spalle del nemico, così che potesse anche spargere la sua scia maledetta sul terreno. Durante la corsa tenne la sua lancia in diagonale, pronta ad usarla per difendersi in caso il drago si fosse voltato verso di lei.
Circondiamolo ragazzi, diamogli filo da torcere, non restiamo tutti sulla sua stessa traiettoria. lo comunicò ad entrambi i ragazzi. Una volta riposizionati, e vedendo i risultati del attacco di Syndra, Nariko fece un segno di intesa verso Lotor.
Stai pronto, cercherò di distrarlo, così che tu possa attaccarlo con Rakhna.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Il testo tra *asterischi* riguarda il parlato telepatico.
Il rumore di vetri infranti derivati dalla maledizione non sembrarono distrarre troppo il loro avversario, anzi parve decisamente divertito dalla scelta che le streghe avevano fatto, come se trovasse il loro approccio decisamente ingenuo. A dimostrazione del fatto che quella che indossava non era affatto un'armatura né un costume, la maledizione di Nariko non sortì nessunissimo effetto su di lui, pertanto l'esplosione di Syndra fu poco più che una distrazione nella quale passò attraverso senza problemi. se non riuscì ad afferrarla fu solo perché Syndra era balzata via e ora levitava sopra alla sua testa, altrimenti sarebbe risultata facile preda delle sue fauci. Nariko non rimase imbambolata sulla traiettoria del nemico ed invitò i suoi alleati a circondarlo. Lotor in un primo momento era rimasto con i denti digrignati e la testa tra le mani, il suo non era imbarazzo ma frustrazione: odiava che qualcuno potesse entrargli così facilmente nel cervello. Certo che era un tipo orgoglioso! Ma quella donna non poteva concedersi vittorie quando si trovavano in situazioni del genere! Maledizione, era pur sempre umano! Quando si rese conto che lo scontro stava avanzando in maniera troppo veloce però, capì che non poteva perdere tempo in chiacchiere e considerazioni, e doveva dire loro tutto quello che sapeva prima che organizzassero un piano destinato a fallire.
Lotor: *Maestra, aspetta!*
Disse mentalmente, dimostrando per l'ennesima volta il suo talento, filtrando i pensieri di troppo e concentrandosi sulla comunicazione mentale. Proprio mentre Nariko e Lotor si allontanavano, il drago cercò di cogliere di sorpresa Syndra allungando il braccio verso l'alto per poterla afferrare. Lì Rakhna agì d'istinto, affilando il suo corpo per effettuare un rapida rotazione al termine della quale un colpo di coda avrebbe provocato un taglio micidiale all'altezza del polso del nemico, ma proprio in quel momento la realtà sarebbe diventata evidente a tutti: lo sguardo del drago incandescente si spostò su Rakhna, anticipandolo come se potesse leggergli il pensiero, ritirando il braccio prima che potesse colpirlo. Syndra era salva, ma quel mostro aveva dato l'ennesima prova di essere formidabile.
Rakhna: *Non riusciamo ad attaccarlo. Ci conosce...*
Lotor: *Se avessi potuto colpirlo, sarebbe già morto! Riesce a vedere Rakhna! Sono... fatti della stessa sostanza.*
Per quanto enigmatico sembrasse, Lotor non poteva spiegare la situazione meglio di così. Il sibilo frustrato di Rakhna vide il drago loro nemico indietreggiare un rapidissimo passo per evitare l'oscuro passeggero di Lotor, e dalle sue di fauci uscirono sibili divertiti mentre quella lunga coda che sembrava andare a fuoco serpeggiava a destra e a manca con aria minacciosa. Con l'ennesimo sibilo di quella lunga lingua viola, il drago si guardò attorno divertito, come se stesse scegliendo la sua prossima preda, e un pò come se volesse denigrare Syndra considerandola un nemico non alla sua altezza, rivolse la sua attenzione verso Nariko, spalancando le ali e scattando verso di lei con un colpo di queste ultime, sorprendendola con una velocità impressionante e una forza incredibile, tanto che anche senza toccarlo mentre era a fior di terreno, solcò le pietre sotto di lui preparandosi a morderla tra capo e collo come aveva cercato di fare con Syndra.. -
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Lotor si adattò presto al loro modo di comunicare, rendendo in parte orgogliosa Nariko, dopotutto gli aveva chiesto il massimo impegno e lo stava dimostrando. Nariko percepì la preoccupazione del ragazzo, difatti diede loro un importante informazione. Ovvero che l'essere riusciva a vedere Rakhna e da come aveva schivato il suo colpo, sembrava quasi in grado di leggergli nel pensiero. Lotor era molto scoraggiato, poiché diceva che non riusciva a colpirlo, ma se ci avrebbe fatto caso, era anche l'unico momento in cui aveva deciso di schivare.
*Lo ha schivato! Gli attacchi di Syndra li ha ignorati, ma i tuoi colpi li teme a quanto pare!*
Lo comunicò telepaticamente ad entrambi, per farlo sapere sia a Syndra che a Lotor. Non potevano sottovalutarlo.
Quel mostro stava giocando con loro, era evidente, e finché giocava con lei allora Syndra poteva anche divertirsi con lui, ma se puntava alla sua maestra allora non poteva assolutamente perdonarlo. Tuttavia, per quanto si impegnassero, le due streghe non sembravano avere le risorse adatte per poterlo fermare. Era una bestia a briglia sciolta... che forse aveva bisogno di una catena. Lo sguardo delle due streghe si incrociò a quel pensiero, e i loro occhi si illuminarono.
Il cucciolo è distratto... ha bisogno di un guinzaglio, e di una bella sculacciata!
Il tono di Syndra era sfumato di una perversa malizia tipica di chi sta per stringere una corda in pelle intorno alle braccia e al petto di una vittima, immobilizzandola al proprio volere. Nairko capì subito cosa intendeva la sua allieva: sapevano già cosa fare. I capelli di entrambe le streghe esplosero, circondando i loro corpi mentre rilasciavano energia. Un disco magico apparve ai piedi di Syndra mentre i capelli sprofondavano in esso, mentre quello di Nariko ribolliva da sotto la sua maledizione oscura, attingendo ai suoi capelli corvini. Essendo vicinissimo a loro, il drago era perfettamente a portata di evocazione, e mentre si lanciava a testa bassa verso Nariko due grossi cerchi magici si sarebbero spalancati ai lati del suo corpo, pronti a intercettarlo.
Argedco! Argedco!
Gridarono in coro, completando all'unisono la formula come una danza micidiale, e subito due Labolas spuntarono ai lati del drago balzandogli addosso come delle fiere furiose, cercando di azzannargli le braccia da ambo i lati e afferrarlo con le loro zampe così da riuscire a trattenerlo. Se quell'essere era più forte di loro, lo era anche Labolas che aveva il grande pregio di essere più forte delle loro padrone.
*Lotor, Syndra, proviamo a colpire quei diademi che ha addosso! Forse sono dei talismani che gli permettono di stare nel nostro mondo!*
Mentre lo comunicava ai suoi allievi, Nariko imbracciò la sua lancia verso di lui. Visto che il drago stava mirando a morderla, stava protendendo in modo naturale la testa verso di lei, e se i due Labolas riuscirono in qualche modo a fermarlo oppure a rallentarlo, lei avrebbe potuto provare un affondo contro il diadema che aveva sul petto. La testa non la preoccupava, perché sapeva di poter contare sui suoi alleati.
Non hai il permesso di mordere, a cuccia!
A colpire il diadema sula fronte ci avrebbe pensato Syndra che, essendo in levitazione, non doveva fare altro che evocare col richiamo di munizione e di armi il suo tridente per poi lanciarsi in picchiata verso il capo del drago. Anche se non riusciva a danneggiare il diadema, poteva senz'altro impedirgli di colpire Nariko.. -
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La sicurezza delle streghe e l'orgoglio che sentì da Nariko nei suoi confronti parvero fungere da incoraggiamento per Lotor che riprese immediatamente la concentrazione necessaria per poterle aiutare sul serio in quella battaglia. Il drago non si fermò: non aveva paura di loro, non temeva nulla, continuava a caricarle forte di quell'aura incandescente che lo circondava, come se niente potesse fermare la sua sete di battaglia. Visto che con i loro mezzi non avevano ottenuto risultati, Syndra e Nariko decisero di affidarsi alle forze dell'inferno, chiamando in causa un paio di lupi infernali, non senza lanciare la giusta dose di provocazioni che non passarono inascoltate anche per Lotor.
Rakhna: Mi sa che parlano di te...
Sibilò l'oscuro passeggero mentre ridacchiava, provocando il ragazzo mentre questi si concentrava per fare la sua mossa. I due Labolas erano grossi e forzuti, non abbastanza da poter tenere testa al drago ma il giusto mix di attacco a sorpresa e colpo combinato riuscì a rallentarlo. Un lupo per ogni braccio era sufficiente per tenerlo fermo, anche se le zanne di quelle creature non affondarono con facilità nella sua carne. Il momento era propizio, e le due streghe ne approfittarono subito per colpire il drago sui suoi diademi, il tutto senza richiedere inutili preghiere a Lotor che stava già partendo all'attacco con un rapido e deciso movimento verso il drago, servendosi di Rakhna per vibrare il suo colpo decisivo. Il drago lanciò quel grido inquietante ed acuto che si interruppe di colpo appena le lance delle streghe infilzarono i suoi diademi, trasformandosi piuttosto in un grido a metà tra sofferenza e piacere. Poi arrivò Rakhna che con un colpo secco pieno di energia oscura decapitò il drago, dividendo collo e testa con un singolo colpo. Vittoria, finalmente! La decapitazione sembrò andare a rallentatore per quanto venne ben eseguita: la testa si staccò dal corpo viaggiando in avanti mentre il sangue rosso incandescente schizzava nella stessa direzione... ma non verso il basso. La testa si mosse avanti, levitando, e il sangue si allargò come un fiore sanguigno, densissimo, innaturale, mentre il verso di quella creatura si trasformava in una risata.
???: *Mi piace il vostro potere, è delizioso! Sono stato davvero fortunato...*
No, non era una loro impressione: stava comunicando telepaticamente, come se si fosse introdotto nell'incantesimo di Nariko! Le fauci del drago si spalancarono ed azzannarono Rakhna, mentre il sangue prese la forma di due grosse lame affilate che infilzarono i due Labolas con una facilità disarmante. Non fu così veloce da non permettere ai combattenti di riposizionarsi, ma eliminò i lupi infernali senza problemi, facendoli a pezzi con un singolo colpo. Poi quelle falci si lanciarono verso Nariko e Syndra per poterle attaccare, e subito Lotor accese le sue mani di energia oscura per poterle intercettare col Juinjutsu. Non sarebbe riuscito a proteggerle entrambe però, erano troppo veloci. Ma la fortuna delle streghe non si era esaurita. Il corpo del drago si bloccò improvvisamente ed iniziò a tremare, venendo intrappolato in una sorta di distorsione spaziale che lo portava a implodere su sé stesso, bloccandogli i movimenti. Colto di sorpresa, il drago spalancò le fauci e allontanò ulteriormente la sua testa per non venire risucchiato, mentre il corpo oramai bloccato finiva per scomparire come se un piccolo buco nero lo avesse risucchiato. Non rimase dunque che la testa levitante del drago, mentre dietro al suo corpo avanzava a passi lenti una figura ben conosciuta dalle due streghe: cappotto rosso, fisico imponente, casco argentato e braccia irradiate da una fortissima energia dimensionale. La mano destra era leggermente sollevata e con l'indice faceva cenno di no rivolto verso il drago.
Vega: Se vuoi giocare con le ragazze devi chiedere il permesso prima, soprattutto se non sei invitato alla festa...
A quel punto la testa del drago iniziò a tremare, all'apparenza di terrore ma in realtà si stava semplicemente frantumando. E ridacchiava mentre lo faceva, rivelando finalmente il suo vero aspetto come se quella testa non fosse altro che una maschera. Il volto del drago però non si sgretolava come un guscio vuoto: grondava sangue, pezzi di cervello e altri organi strani a terra, lasciando finalmente scoperta la testa fluttuante di un ragazzo dai capelli rossi, il ciuffo bianco e lo sguardo decisamente malevolo in volto. Essendo tecnicamente ancora in "forma di drago", quella testa fluttuante era leggermente più grande rispetto a una persona normale.
Vega: Iniziamo subito con le cose strane... hai provato ad anticiparmi, non è così? Questo incontro non è un caso.
Mentre il volto levitante ridacchiava, Lotor e Rakhna fissavano quella figura strana come se stessero vedendo il fantasma di una persona che conoscevano. Nariko e Syndra potevano percepire i loro pensieri: non lo conoscevano davvero, quella che stavano provando era una strana sensazione di Deja-vu, e anche Syndra sarebbe stata colta da quell'impressione, pur non avendo mai visto quel volto in vita sua. A giudicare da quello che diceva Vega, non era troppo sorpreso di vedere una cosa del genere, probabilmente stava venendo da loro prima ancora di percepire il pericolo, e quella creatura era stata attirata lì proprio dagli eventi che li riguardavano.
???: Sì... niente succede per caso a questo mondo. Sono qui per voi... prima che arriviate da me, voglio essere io ad invitarvi!
Il mistero non faceva altro che infittirsi, ma quella testa sembrava pronta a vuotare il sacco da un momento all'altro.. -
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Gli allenamenti avevano dato i loro frutti: per vincere una battaglia dovevano usare il giusto equilibrio di magia e combattimento fisico, e spesso quando la forza non basta dei diabolici muscoli aiutano! Neanche quel drago era immune alla forza travolgente dei Labolas che pur non riuscendo ad azzannarlo come si deve lo bloccarono quell'arco di tempo prezioso per permettere a Nariko e Syndra di portare a segno i loro attacchi. Subito dopo aver infilzato il diadema sul capo, Syndra posò i piedi sul muso del suo avversario per darsi il giusto slancio: avrebbe estratto l'arma con forza e al tempo stesso avrebbe effettuato un salto all'indietro per riposizionarsi vicina a Nariko, lo fece in maniera elegante e con un sorriso di soddisfazione sul volto. Amava combattere con la sua maestra, e questo la aiutava moltissimo a gestire lo stress di una battaglia impegnativa, cosa fondamentale per una come lei che aveva sempre avuto difficoltà a controllare i suoi poteri. Appena raggiunse il capo del drago, disattivò la sua tecnica di levitazione, nella speranza di recuperare energie dopo quel primo scontro.
Nariko non riusciva a credere a quanto fosse forte quell'essere sembrava che nemmeno i loro mastini infernali riuscissero a metterlo realmente in difficoltà. Le mancò però un battito quando la lama di Lotor recise di netto la testa del drago. A quanto pare aveva ragione, i danni provocati da una creatura del loro stesso piano esistenziale era molto più efficace dei normali colpi. Tuttavia, il piano di Nariko non era quello di ucciderlo sul colpo, le sfuggì un "AH!" tipico di chi ha visto fare un errore. Quell'essere non aveva detto ancora nulla, ed anche mettendo da parte la promessa a se stessa di non uccidere nessuno, in ogni caso, era una pessima idea togliere di mezzo qualcuno senza aver raccolto informazioni sul motivo per cui li stava attaccando.
Lotor! Dannazione! Fece con tono di rimprovero.
Syndra aveva già visto Lotor uccidere a sangue freddo e rimaneva sempre davvero incantata dalla determinazione con cui portava a segno dei colpi potenzialmente fatali. Non era vera ammirazione, lei sapeva benissimo quanto fosse sbagliato, ma non poteva negare che quel genere di approccio era davvero inusuale, unico, lo avvicinava molto a quelle streghe forti e spietate che col tempo aveva imparato ad ammirare, a considerare come un obbiettivo. Quindi vedere la testa del drago staccarsi dal corpo non le fece né caldo né freddo, ma provò un minimo di imbarazzo di fronte a quei sentimenti così distaccati ripensando a Nariko. Dopotutto era lei la strega che aveva preso come esempio principale, e non avrebbe approvato l'omicidio a sangue freddo, ne era certa. Prima che i sensi di colpa si impossessassero di lei, però, Syndra percepì subito qualcosa di molto, molto sospetto e inusuale, una sensazione di stranezza che per una strega non era di certo un buon segno. Si concentrò sul drago e si rese conto che non era affatto morto. La voce nella loro testa preoccupò tantissimo Nariko, era sicura che la sua maledizione permettesse di comunicare solo fra alleati, come era stato possibile?
Non è finita!
Gridò senza pensarci, dando subito la priorità a Labolas per non farlo finire vittima dai crudeli attacchi del drago, ma fu troppo veloce. E forse lo sarebbe stato anche per un'eventuale fuga. I muscoli di Syndra si irrigidirono e per un attimo temette di essersi distratta troppo, ma fortunatamente dalla parte delle streghe c'era un angelo custode pronto ad intervenire nel momento del bisogno. Quando il corpo del drago scomparve lasciando spazio alla figura di Vega, Syndra sentì le mani diventare maledettamente morbide tanto che per poco non le cascò l'arma a terra. Un sorriso entusiasta si accese sul suo volto ma cercò di controllarlo perché forse avrebbe dovuto essere arrabbiata con lui ma... come faceva a disprezzarlo?
Nariko invece sbiancò di colpo rendendosi conto che non sarebbe riuscita a schivare agilmente quella lama, era troppo vicina al nemico, ma una distorsione spaziale la salvò appena in tempo. Prima di vedere la figura di Vega percepì la sua energia, voltandosi verso di lui con gli occhi colmi di felicità, poi ansia e apprensione.
Invito per cosa? Chi diamine sei? Sbottò frustrata Nariko verso quella testa che continuava a ridacchiare e parlar loro come se fosse stato solo un giochetto da niente quello che avevano appena fatto.
Nova Prime! Che significa? Lo conosci?
La testa parlante non era la cosa più strana che Syndra aveva visto fino a quel momento, ma il modo in cui si presentò quel misterioso interlocutore era davvero assurdo. Inoltre aveva una strana sensazione addosso... a metà tra il mistero e l'inquietudine. Non volle dargli troppo ascolto, facendo piuttosto valere il suo orgoglio di strega: piantò la sua arma a terra e con l'indice della mancina, libero, puntò contro il rosso con aria accusatoria.
Non siamo forse degne della tua presenza? Perché ti nascondi? Sei forse un codardo?
Non aveva intenzione di usare mezzi termini.... -
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Nariko aveva avuto il piacere, e forse anche il privilegio, di conoscere un Lotor più spontaneo, più "umano" per certi versi. Aveva mostrato alla sua maestra un lato di sé che assai di rado concedeva agli altri, e in quel momento la strega se ne sarebbe resa conto: avendo un legame mentale con lui, avrebbe visto chiaramente quanto in realtà il rimprovero della donna non avesse sortito nessun effetto sul giovane apprendista, anzi l'esatto opposto. In quel momento c'era un legame fortissimo tra lui e Rakhna, agivano come una sola entità, e agivano in maniera predatoria, non istintiva ma fredda, calcolatrice. Lotor avrebbe ucciso a sangue freddo quel nemico senza pensarci due volte al solo scopo di proteggere ciò che gli era caro, qualcosa di assolutamente diverso da ciò che inseguiva Iceringer, e che se Nariko voleva correggere doveva toccare molto più nel profondo, perché in quel preciso istante avrebbe capito quanto in realtà Lotor potesse trasformarsi in una macchina della morte a sangue freddo. Forse però, avrebbero dovuto rimandare quella lezione ad un secondo momento, anche perché l'attenzione dell'apprendista venne completamente catalizzata dal tizio mascherato appena arrivato, che piuttosto che preoccupare le due streghe suscitò in loro emozioni che non passarono inosservate ad uno che aveva un legame con loro. Coinvolto da quei sentimenti, pur non potendoli decifrare chiaramente, Lotor si stranì e le sue orecchie a punta guizzarono verso l'alto, mentre lui si voltò verso l'uomo mascherato con lo sguardo fisso verso di lui, e il mento alto con aria inquisitrice.
Lotor: Perché ho la sensazione di dover sapere qualcosa di ovvio...?
Era palese che le due streghe conoscessero quel tipo, e lo stesso valeva al contrario. Quindi perché la maschera? Vega invece, avanzò deciso a non perdere neanche un secondo di tempo, fissando solo per un istante Lotor come se volesse invitarlo a non mettersi in mezzo. Lo stregone gli rispose con uno sguardo indispettito, ma per il momento non disse nulla. Nova prime cercò di afferrare la testa volante che, sghignazzando, evitò un paio delle sue manate finendo però in trappola tra due proiezioni dimensionali, ma anche in quel caso non fu possibile prenderlo perché semplicemente la testa iniziò a sgusciare come se fosse stata di gelatina. La sua risatina si fece anche più fastidiosa.
???: Ahahahaha! Ma no, ma no! Siete più che degne, è evidente, solo che per me non è facile lasciare il mio posto, in tutti i sensi! Ci sarà tempo per conoscerci, non temete... ma forse il vostro amico può dirvi cosa sa? Non mi piace troppo questo alone di mistero...
Vega ringhiò, e una volta che capì di non poterci far nulla portò le braccia in posizione conserte, voltandosi verso le streghe che vennero tempestivamente affiancate da Lotor, anche lui in cerca di spiegazioni.
Vega: Endymion... sei stato tu a rapirlo, non è così?
???: Oh no! Non così! Sei davvero un impiastro della scena! Dov'è il dramma maledizione? E poi che brutta parola "rapire"... ci stiamo divertendo, non lo sai?
Lotor: Adesso basta! Uno di voi due buffoni deve vuotare il sacco!
Ancora una volta la testa fluttuante ridacchiò, ma non disse nulla. Vega cercò di riordinare i pensieri, poi tornò a parlare con un tono che parve voler ignorare la fastidiosa testa galleggiante intorno a loro.
Vega: Lo abbiamo trovato, Nariko... so dov'è, più o meno. Ho chiesto aiuto a Traesto, e fortunatamente ha parlato di un evento simile con uno dei suoi conoscenti, di recente. Ha detto che la traccia lasciata da Endymion era simile da quella che aveva addosso uno dei Custodi che è tornato da "altrove", e gli ha permesso di fare delle ricerche. Sta collaborando con questo custode per aiutarci a riprenderlo, ma mentre osservavamo "altrove" ci siamo resi conto che non eravamo noi ad osservare...
Lotor: ...voi eravate quelli osservati.
Commentò voltandosi verso la testa fluttuante che aveva smesso di ridacchiare, e adesso ghignava con aria sorniona e soddisfatta. I suoi capelli iniziarono a muoversi spontaneamente, come se un'energia incandescente si stesse impossessando di lui.
???: Ed è qui che entro in scena io... ma vi prego, non usate "altrove", è un nome così dozzinale... mi sono solo preso il mio angolo di Labirinto, che mi spetta di diritto in quanto maestro delle cerimonie di Allagadda!
L'energia incandescente esplose e la testa ne venne avvolta, dopodiché le dimensioni del capo vennero ridimensionate e tutto il corpo del ragazzo comparve in maniera naturale. Aveva una stazza abbastanza minuta, era poco più che un giovane uovo, forse qualche anno più piccolo di Lotor e Syndra. I suoi vestiti erano pomposi ma estremamente eleganti, ben fatti e di materiali pregiati, sembrava davvero una maschera del carnevale di Venezia vivente, un esempio di eleganza e al tempo stesso anche di inquietudine, perché quel modo di vestire era davvero insolito, a dir poco spettrale.
Aluber: Nel labirinto ho guadagnato il titolo di Metatron del Re Impiccato, ma mi presento a voi, onorati ospiti, col mio vero nome: io sono Aluber, e sono qui per invitarvi a Despia, il mio teatro dei marchiati! Nessuno può impedirvi di venire a caccia di quel bambino, e io non ho intenzione di fermarvi, anche se oramai è mio e non vi permetterò di portarmelo via. Quindi perché rendere tutto più difficile? Io e il mio padrone amiamo le battaglie, e voi siete degni di essere al centro dello spettacolo! Vi aspetterò... non fatevi attendere!
E dopo aver spalancato le braccia, una fiamma scarlatta, rossa e viva come se fosse una stella nascente, lo inghiottì facendo sparire del tutto la sua presenza sotto lo sguardo attonito dei presenti. Avevano trovato Endymion: prigioniero di un pazzo spettrale nascosto in una dimensione parallela, che ben contento di ricevere visite era venuto di persona ad accogliere i suoi futuri ospiti. La situazione si faceva pericolosa.. -
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Sentire che Lotor aveva agito con freddezza non preoccupò Nariko più del dovuto. Al clan faceva comodo che qualcuno togliesse di mezzo nemici pericolosi che potevano nuocere alle streghe. E forse sotto sotto, non lo ammetteva nemmeno a se stessa, poteva vedere Lotor come una scappatoia alla promessa fatta a se stessa. A quello ci avrebbe pensato però quando sarebbe stata da sola, immersa nei suoi pensieri. In quel momento ciò che gli rimproverava maggiormente era aver agito senza aver pensato che il nemico poteva avere importantissime informazioni. Era stato fortunato che quell'essere non era stato messo a tacere dalla morte.
*Devi imparare prima a raccogliere informazioni dal nemico e solo dopo che lo hai reso inerme quando hai saputo tutto puoi toglierlo di mezzo. Solo perché aveva un aspetto mostruoso non significa che non abbia una sua volontà!* Glielo comunicò mentalmente poiché non le era piaciuto il modo strafottente con cui stava affrontando quella situazione, sentendosi anche un poco punta nell'orgoglio, credeva forse che non sarebbero riusciti a fermarlo senza ucciderlo? In ogni caso quel argomento passò in fretta in secondo piano, dato che l'essere sembrava decisamente in vena di parlare. Ridacchiava divertito come se per lui non fosse stato altro che uno scherzo, rendendosi agli occhi di Nariko molto inquietante. Vega fece una domanda lapidaria che tolse un battito a Nariko. Sia Syndra che Lotor avrebbero percepito molto chiaramente l'apprensione crescere in lei come una pentola che bolliva sempre più forte, pronta ad esplodere. Oltretutto sentire dire a quell'essere che "si stavano divertendo" preoccupò ancora di più la strega. Che diamine significava? Cosa gli stavano facendo? La anticipò Lotor che chiese a gran voce di vuotare il sacco a tutti. Vega allora decise di rivelare alle streghe che sapevano dove fosse Endymion, dando delle spiegazioni che senza un buon contesto non riusciva a comprendere del tutto. E forse non le importava davvero sapere i dettagli, l'unica cosa che le interessava era che sapevano dove fosse e che potevano andarlo a prendere. Era evidente che c'era qualcosa che mancava, altrimenti sarebbero già in viaggio per andare a prendere il ragazzo. Quando la testa fluttuante tornò a chiacchierare, Nariko lo guardò con immenso disprezzo. L'oscurità ai suoi piedi ribolliva risalendo sulle sue gambe come se avesse voluto ricoprirla del tutto e corromperla. Il suo cuore si stava riempendo di odio: come osavano fare del male alle persone che amava? Che diamine volevano questi maledetti bastardi del labirinto? Perché tutto ciò che aveva quel timbro energetico erano legati ai suoi amati protetti? Syndra e Lotor, entrambe avevano un legame con quella forza, adesso anche Endymion! Quelli erano i suoi bambini! Loro non avevano alcun diritto di considerarli suoi e portarglieli via!
Hai commesso un grave errore Aluber! Hai osato mettere le mani su una persona molto preziosa per me... ti farò pentire di essere nato. ucciderlo non le sarebbe bastato, lo avrebbe torturato in eterno, aggravando le sue pene in base a quanto male abbia fatto ad Endymion. Le scie oscure di Nariko avevano preso a ribollire facendo sembrare quasi che stessero prendendo fuoco. Era colma di ira. Proprio a quel punto però, le dita di Nariko strette di rabbia si sarebbero sciolte, afferrate con dolcezza da Syndra. La giovane strega si avvicinò a lei, prima con gli occhi bassi, poi cercando lo sguardo della sua maestra, stringendola più forte in modo che lei perdesse la presa di quell'ira funesta, trasformandola in un legame tra di loro. Syndra le sorrise, ma proprio come le dita della ragazza, anche le sue labbra stavano tremando: quello che aveva appena visto e sentito non l'aveva lasciata indifferente. Aveva sentito il dissidio dentro di lei, quella pulsione che l'aveva riportata alla promessa fatta ad Iceringer e al tempo stesso la voglia di cedere verso l'oscurità. Lei la conosceva bene, quella sensazione, e senza Nariko sarebbe stata la fine per lei, verso un baratro senza uscita. Quindi in quell'istante era importante che ci fosse qualcuno al suo fianco: non una lancia spietata, né un incantesimo potente, ma una persona cara che le mostrasse il sorriso migliore che poteva.
Hai sentito Nariko? Lo abbiamo trovato... e ci hanno anche invitate ufficialmente!
In un primo momento la sua voce sembrò spezzata come se avesse un nodo alla gola, ma la vittoria appena assaporata e il suo orgoglio di strega ebbero la meglio, facendole allargare con decisione il sorriso mentre stringeva più forte le dita della sua maestra. Lotor avrebbe sentito chiaramente il loro legame farsi più forte, e la determinazione di Syndra crescere. Quella testa spaventosa, le rivelazioni e la missione assurda non la spaventavano: avrebbe fatto di tutto per riportare Endymion a casa, e lo avrebbe fatto assieme ai suoi amici. Si voltò quindi anche verso Vega e Lotor, mostrando loro quella stessa espressione compiaciuta e determinata.
A quanto pare i visitatori dal Labirinto pensano di essere allo zoo, pronti a lanciare delle noccioline ai placidi elefanti... credo sia giunto il momento di fare loro una visita, e mostrargli cosa significa indispettire una strega di Umbra!
Determinata come non mai, sarebbe scesa all'inferno per assistere alla vendetta di Nariko, ma non da sola, non nell'oscurità, ma insieme come streghe sorelle!
Nariko senza lasciare la mano di Syndra si rivolse mortalmente seria a Vega.
Cos'è questo "altrove"? Come fai a sapere che ce l'hanno loro? Sta bene?
Fece una piccola pausa, ripensando alla promessa che le aveva fatto Iceringer sul fatto che lo avrebbe trovato e riportato da lei. Un timore si fece strada nel suo petto portandola ad afferrare la manica della giacca di Vega.
Dov'è Prometheus zero?
Nariko temeva che fosse andato in quel "altrove" da solo, per dimostrare a lei e gli altri qualcosa. Anzi forse per dimostrare qualcosa a se stesso. Syndra si strinse di nuovo a Nariko per darle manforte, anche lei era preoccupata per Iceringer ma sapeva di doversi concentrare su un problema alla volta.
Non aspettiamo, se Endymion ha bisogno di noi dobbiamo andare il prima possibile...
Se c'erano delle spiegazioni da dare, le avrebbero ricevute stradafacendo.. -
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Ancora una volta il rimprovero di Nariko non sortì molti effetti sul morale di Lotor: non le rispose, restando rispettoso, ma era evidente che non c'era neanche il minimo senso di colpa. Dal suo punto di vista, in quanto grande conoscitore delle arti oscure, poteva sempre rievocare lo spirito di un morto per interrogarlo. Ucciderlo restava l'opzione migliore per lui. Quel ragazzo aveva bisogno di una lezione, e solo Nariko poteva impartirgliela. Ma non era quello il momento. Anche se indossava la maschera, era evidente quanto il cuore di Vega si struggesse di fronte al dolore e alla disperazione di Nariko, era felice di vedere che Syndra stava sempre al suo fianco, e si maledì per non aver ricoperto quel ruolo a dovere in passato. Il minimo che poteva fare era aiutarle, ma prima che potesse rispondere dovette concedersi un lungo silenzio quando gli chiesero dove fosse Prometheus Zero. Il silenzio di Vega non avrebbe fatto altro che confermare le paure di Nariko: Iceringer li aveva preceduti, non serviva neanche dirlo. Vega a quel punto spalancò il palmo della mano sinistra di fianco a lui, generando un portale particolarmente potente e carico di energia, di sicuro preparato in precedenza.
Vega: Spiegare cos'è e dov'è Altrove non ha senso, è più importante sapere che è uno spazio tra le dimensioni dove esseri come Aluber si rifugiano. Ma io non sono la persona adatta a spiegarvelo. Andiamo, ci stanno aspettando!
Senza pensarci due volte Lotor si fiondò subito verso il portale, finendo intercettato dal palmo di Vega che lo fermò piazzandogli la mano sul petto.
Vega: E tu dove pensi di andare Legolas? Questo è un party privato.
Appena Vega toccò il petto del ragazzo, questi abbassò lo sguardo verso la mano dell'uomo mascherato, solo per un istante, fissandola con sdegno, per poi alzarsi verso quel casco senza una goccia di paura nel corpo. Toccandosi, quei due diedero vita ad una battaglia di sguardi dove non si mossero di un millimetro, ma la loro pressione energetica crebbe a dismisura, tanto che pur non spostandosi di un passo i loro copri parvero volersi mettere in mostra, come dei veri e propri maschi alfa che erano pronti a confrontarsi.
Lotor: Quando ti hanno visto sembravano pronte a saltarti addosso, quindi hai la mia invidia. Ma io sono un apprendista di Umbra e la preside Kyosei è la mia maestra. Se pensi che la lascerò andare senza potergli guardare le spalle allora non sai niente del posto in cui ti trovi.
Non erano solo le parole di Lotor ad averlo fatto tentennare, ma anche il fatto che toccandolo Vega si era praticamente lasciato maledire, stabilendo un piccolo contatto con il cuore del ragazzo. Non fu esattamente un viaggio piacevole, ma capì che quelle parole erano sincera, quindi tolse la mano dal petto e annuì col capo. Lotor fece per avanzare ma prima di sparire nel portale gli puntò il dito contro.
Lotor: E non osare mai più chiamarmi Legolas. Il mio nome è Lotor, vedi di non dimenticarlo.
Lotor era già piuttosto orgoglioso e pieno di sé, stare tra le Streghe di Umbra non poteva che migliorare quel suo aspetto ovviamente. Vega si voltò verso le streghe facendo spallucce, aspettando che anche loro entrassero nel portale.
Dall'altra parte, le streghe si ritrovarono all'interno di quello che sembrava un enorme laboratorio. Un grande capannone in un materiale particolare, una lega simile a metallo magico che serviva ad occultare la presenza di qualcosa al mondo esterno. Il capannone aveva una forma rettangolare, e sui suoi lati c'erano diversi "piani" che disegnavano un paio di contorni su tutta la sua altezza, per poter osservare il contenuto del capannone da più angolazioni. Al centro di esso c'era una sorta di disco cavo al centro, composto di metallo magico, tetranite e dei tubi pieni di energia blu luminosa che sembravano a metà tra l'organico e l'artificiale. Sembrava un portale, o qualcosa del genere. Davanti ad esso, a braccia conserte, si trovavano due uomini: uno minuto e con i capelli e barba marroni, acconciati frettolosamente in una coda per stare più comodi, anche il camicie bianco che indossava era disordinato, segno che aveva lavorato il più in fretta possibile. L'altro invece, massiccio e imponente, aveva i capelli rossi e portava un cappello tirato particolarmente sopra agli occhi. Erano Traesto e Thestalos che osservavano l'andamento dei lavori. Non erano gli unici personaggi di spicco in quel luogo: oltre ai vari collaboratori dell'inventore, c'erano anche delle persone riconoscibili: sulla balconata a destra subito dopo il portale, c'erano Nazza e e il dragonico Kainhurst che osservavano l'andamento dei lavori in silenzio, mentre proprio di fianco al portale c'era un ragazzo dai capelli rossi e una bandana scura intorno alla gola che dava consigli e indicazioni ad alcuni collaboratori lì presenti. Quando i nuovi ospiti arrivarono, Thestalos e Traesto si voltarono verso di loro. Il monarca rimase impassibile a braccia conserte, mentre l'inventore li accolse con un sorriso amareggiato.
Traesto: Nariko, Syndra! Desolato doverci incontrare in situazioni del genere... spero di potervi aiutare come posso.
Lotor avanzò verso l'inventore, ma rimase in silenzio come se non ci fosse bisogno di presentazioni.
Lotor: Ci vediamo spesso ultimamente Max, perché immagino che non sia un caso...?
Vega fu sorpreso di quella rivelazione: allora era vero che Lotor conosceva molte persone. Lo sguardo dell'apprendista stregone finì anche verso il ragazzo dai capelli rossi, che appena lo vide gli fece un cenno, forse non troppo entusiasta, ma era evidente che si conoscessero. Lo stesso avvenne anche con Nazza e Kain, che ricambiarono distrattamente il suo saluto, troppo concentrati sulle affascinanti streghe che erano appena arrivate.
Lotor: Il fatto che stai mettendo assieme una squadra del genere dovrebbe essere preoccupante, perché tanto trambusto?
L'inventore si sistemò gli occhiali nella speranza di occultare la sua espressione preoccupata. Purtroppo non si trattava solo di una missione di salvataggio per quel povero bambino, ma qualcosa di più grande si stava per mettere in moto. Prima che potesse dire qualcosa Traesto però, prese parola Thastalos con l'aria di chi vuole sentire poche chiacchiere.
Thestalos: Sono stato prigioniero di quel luogo abbastanza a lungo per sapere che un bambino non dovrebbe passarci neanche un secondo. Anche se non mi fido del sangue di strega, lo tireremo fuori di lì per il bene di Roma, del mondo e per il suo.
Thestalos lanciò uno sguardo inquisitorio alle streghe, dopo la sua ultima esperienza era diffidente, ma la sua volontà era ferrea. Traesto fu abbastanza entusiasta di quella risposta e fece cenno a Sho di raggiungerli. Il ragazzo non esitò e si affiancò a Traesto.
Traesto: Permettetemi di presentarvi Shouta Minazuki. Non fatevi ingannare dalla sua giovane età: questo ragazzo possiede il grado di Maestro tra i custodi, è un vero esperto ma soprattutto ha già affrontato un viaggio del genere. Ha deciso di sua iniziativa di aiutarci in questo compito.
Il ragazzo fece un profondo e rispettoso inchino rivolto a Nariko e Syndra.
Sho: Sarò il vostro navigatore e risponderò a tutte le vostre domande, ammesso che io conosca le risposte...
Le persone che potevano risolvere i loro dubbi erano tutte lì, non dovevano fare altro che chiedere.
Edited by BOLSHAK VS DOOM - 18/5/2023, 15:39. -
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Syndra aveva vissuto tutta la sua infanzia prigioniera (per così dire) del clan, aveva avuto poco tempo per avere una vita normale e per quanto alla Oxford avesse avuto un assaggio di comunione con altre ragazze come lei, di rado c'era stata la possibilità di dedicarsi ad avventure amorose o a scambi di gelosia. Quindi per lei, vedere due ragazzi che sembravano battersi per le persone che gli interessavano era davvero una novità. Non riuscì a concentrarsi troppo sui guai in cui si erano cacciati perché vedere Vega mantenere le distanze con Lotor mentre quest'ultimo faceva la voce grossa per farsi comunque avanti... riusciva a distrarla non poco. Forse fu il momento in cui Vega piantò la mano sul petto di Lotor per esercitare autorità, a distrarla del tutto, tanto che gli occhi della giovane strega si sgranarono e le gote si arrossirono. Non lo dissero chiaramente ma... si stavano confrontando per loro? Vega non voleva un altro pretendente, e Lotor non accettava di essere messo da parte? O almeno questo era ciò che lesse la giovane Syndra in quel contesto. Forse non avevano tempo per quei scambi di testosterone ma Syndra non riuscì proprio a dividerli o rimproverarli, anzi ne rimase assolutamente assuefatta tanto che voltandosi verso Nariko le avrebbe mostrato un sorrisetto compiaciuto e un pochino inebetito. Forse era ancora inesperta come strega di Umbra. Nariko invece sospirò sistemandosi meglio gli occhiali sul volto, scuotendo leggermente il capo, anche senza trasmettere alcun pensiero tutti avrebbero capito che stava pensando "ah, gli uomini..." Adorabili entrambi per essere così gelosi di loro, ma nessuno dei due pensava mai che alla fine erano sempre loro a scegliere e che al cuore non si comanda. In effetti Nariko avrebbe preferito lasciare che Lotor rimanesse a scuola, era pur sempre un suo studente e quella faccenda risultava davvero pericolosa. Gli aveva però promesso che poteva aiutarle, quindi non aveva senso dirgli di starsene fuori. In ogni caso stavano per andare a scoprirne di più sulla faccenda, non stavano già affrontando dei nemici. Un tizio così curioso come Lotor avrebbe sicuramente fatto degli incantesimi per impicciarsi, anche se Nariko lo avrebbe lasciato indietro, obbedendole.
*Vedi di non complicare le cose, e di obbedirmi o ti lascio qui!* Lo minacciò seriamente, già prima aveva dimostrato che non gliene fregava un ciufolo di cosa pensava Nariko. Quella faccenda era complicata, non aveva intenzione di tirargli le orecchie perché non voleva obbedire alle sue direttive mettendo in pericolo se stesso e tutti gli altri. Gli volle però dare la possibilità di mostrare il suo valore, visto che ci teneva tanto.
Quando giunsero dall'altra parte, Syndra spalancò subito la bocca, ritrovandosi davanti uno spettacolo decisamente inatteso. Ebbe subito la pulsione di sollevarsi in volo per curiosare in giro, e anche trattenendosi dal farlo i suoi occhi viaggiarono ovunque. Lei apprezzava la magia pura, ma non disdegnava quel mix curioso tra tecnologia e magia che le persone normali sfruttavano per imitare le arti più raffinate. Quel posto poi era pieno di personalità interessanti, e tutte con un potere intenso, unico! Se non fosse stata per la situazione in cui si trovavano, di sicuro Syndra sarebbe stata molto entusiasta di trovarsi lì, ma realizzando che stavano per partire in una missione pericolosa, un nodo di apprensione le strinse la gola e la portò ad avvicinarsi a Nariko, guardandola preoccupata.
Perché tutta questa preparazione? Sembra che stiamo andando in guerra! Con che abbiamo a che fare di preciso...?
Nariko afferrò di nuovo la mano di Syndra, ma lei non riuscì a guardarsi attorno con lo stesso entusiasmo: troppi uomini. Sapeva di non essere in pericolo, ma percepiva gli sguardi interessati come mani appiccicose, ed anche se il povero Sho e Traesto non avrebbero mai fatto niente per darle fastidio, non poteva farci niente. Non aveva ancora superato del tutto il suo trauma. Dissimulò alla perfezione rimanendo seria, ma chi aveva un collegamento telepatico con lei, avrebbe percepito chiaramente il suo profondo disagio, quanto in realtà fosse tesa. Difatti stringeva la mano di Syndra con più forza, in un inconscio desiderio di saperla al sicuro vicino a lei. Syndra non si oppose, anzi rimase al fianco della sua maestra con fermezza, ma nella speranza di non indispettire nessuno visto che erano tutti lì per loro, sorrise verso Sho e Traesto, eseguendo un leggero inchino col capo per un cenno di saluto.
Apprezziamo tantissimo il vostro aiuto, siamo solo molto spaventate. Non sappiamo cosa ci aspetta...
Nariko ricambiò il cordiale saluto di Traesto. Stupendosi nello scoprire che Lotor conosceva quasi tutti i presenti in quella stanza. Che diamine di vita aveva fatto quel ragazzo? Thestalos attirò l'attenzione di Nariko e la mise piuttosto a disagio sentirlo parlare in quel modo delle streghe. Aggrottò la fronte perplessa, ricordandosi in seguito che era un timorato uomo di chiesa, facendola sentire ancora più a disagio. Sapeva però di Endymion e voleva salvarlo ed a quel punto non riuscì a tacere la domanda che la tormentava tantissimo:
Cosa potrebbero mai volere da Endymion? E' solo un bambino!. -
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Appena Vega percepì il disagio di Nariko, si piazzò alle sue spalle, afferrandola per queste ultime, dandole il suo petto come sostegno e affiancandosi a lei per darle manforte. Erano tra amici lì, non gli importava se scoprivano quale fosse il loro legame. Nariko aveva bisogno di lui, e proprio come Syndra le strinse la mani, lui le offrì tutto il sostegno di cui aveva bisogno. Lotor percepì a sua volta il grande disagio della sua maestra, lo capì nel profondo solo a quel punto, e forse aveva a stento grattato la superficie del trauma che si portava dentro. Ma comprese molti dei suoi comportamenti e questo gli bastò per prendere le distanze: non perché non volesse sostenerla ma perché capì che in quel contesto era meglio starsene al suo posto. La situazione era molto più complicata di ciò che sembrava. Visto che le streghe sembravano confuse, non mancarono le spiegazioni. Ad iniziare fu Traesto che, sistemandosi di nuovo gli occhiali, si apprestò a mettere a nudo gli elementi dell'operazione.
Traesto: Già da diverso tempo stiamo indagando sullo spazio di confine che per ora abbiamo definito come "Altrove": si è presentato il problema quando abbiamo scoperto che molte delle forze dei nostri nemici utilizzano questo spazio di confine come una dimensione tascabile per fuggire e organizzare le loro forze. Questo comprende terroristi, alleati di Satana e anche Lanterne, ma in questo caso parliamo di un fenomeno molto diverso. Sembra che qualcosa o... qualcuno stia utilizzando Altrove come un punto di congiunzione per far entrare in contatto il nostro mondo e un altro, come se avesse aperto una falla per intenderci. E più il tempo passa, più quel passaggio diventa sempre più grande.
Questo poteva spiegare come mai Aluber si fosse manifestato in quel modo: forse non era in grado di abbandonare del tutto la sua dimensione e appariva come un mero "spettro", o qualcosa del genere. A quel punto fece un passo avanti Sho, portandosi una mano sul petto e parlando con l'esperienza di chi aveva vissuto una cosa del genere sulla sua pelle.
Sho: Non molto tempo fa sono stato catturato all'interno di questo spazio di confine. Racchiude al suo interno molti mondi che presumibilmente sono stati prosciugati e intrappolati all'interno di Altrove, e sono certo fosse collegato con altre realtà ancora più distanti, alcune delle semplici prigioni, altre invece spazi di confine abbastanza noti. Durante il rientro alla nostra realtà, sono assolutamente certo di aver visto l'Inferno, e alcuni altri spazi teorizzati nelle pergamene dei custodi. La mia ipotesi personale è che Altrove sia una sorta di spazio morto difficilissimo da raggiungere e controllato da forze che non comprendiamo, e che viene sfruttato da chi ha imparato a studiarlo per poter portare avanti i suoi obbiettivi indisturbato.
Quando anche Sho esaurì la sua spiegazione, fu il turno di Thestalos che mantenendo una postura marziale e un tono autorevole, completò il discorso dando le ultime nozioni fondamentali.
Thestalos: Il vero problema in realtà non è tanto Altrove, visto che è semplicemente un luogo di passaggio, ma ciò che c'è oltre. Una delle dimensioni che confina con la nostra è quella del Labirinto, un luogo assai peggiore dell'inferno che pare sia stato consumato dalla follia. Sappiamo per certo che l'origine dell'anomalia si trova in un punto di confine tra Altrove e un'altra dimensione, e grazie alla mia esperienza sono riuscito a riconoscere le pulsazioni del Labirinto. In sostanza, qualcosa dal Labirinto sta cercando di uscire, e vuole utilizzare il bambino per riuscirci. Il come, è un mistero. Il perché, una domanda che non possiamo permettere di porgerci.
Nariko avrebbe sentito le dita di Vega stringersi sulle sue spalle, un misto di rabbia e sensi di colpa si impossessarono di lui. Era mortificato, ma la forza per combattere e salvare il povero Endymion non gli mancava. A quel punto toccò a Lotor farsi avanti, sfoggiando un sorrisetto compiaciuto che attirò velocemente l'attenzione di tutti quanti.
Lotor: Allora è una fortuna che io sia qui... non sono estraneo alle leggi del Labirinto, e so per certo che sono attratti da un particolare tipo di energia, sicuramente questo bambino ne è una fonte preziosa e hanno deciso di sfruttarlo. Salvare il bambino recuperandolo metterà fine alla anomalia, non ci sono dubbi, questo almeno fino a che non entrerà nel Labirinto. Lì le cose potrebbero complicarsi...
Sho: Fortunatamente dai dati che abbiamo raccolto l'anomalia si sta spingendo nella nostra direzione, quindi è improbabile che il bambino corra il rischio di finire nel Labirinto, ma non possiamo escluderlo. Per questo dobbiamo essere tempestivi.
A quel punto tutti si voltarono verso Traesto che, sentendosi un pochino sotto pressione, si schiarì la voce e allungò il braccio verso quella specie di Stargate.
Traesto: Come potete vedere, ho organizzato un portale di emergenza che non so quanto durerà né quanto sarà affidabile, ma ci avvicinerà quanto più possibile al nostro obbiettivo. Grazie a Thestalos che ci presterà la sua forza vitale contaminata dal Labirinto, saremo capaci di ottenerei l risultato sperato. Mentre io tengo stabile l'attrezzatura, Sho vi darà indicazioni e vi terrà aggiornati sui dati che otteniamo. L'unico problema sarà muoversi all'interno di Altrove, dato che da quello che ho potuto osservare io e sentire dalle testimonianze... beh... è puro caos...
Nazza: Ed è qui che entra in scena il mio fratellone!
La voce di Nazza spezzò il silenzio, che con una sonora pacca attirò l'attenzione sul massiccio dragonico di fianco a lui. Quest'ultimo gli ringhiò contro mostrandogli i denti, facendo rimpicciolire il ragazzo che pur sudando freddo sembrava essersi divertito. Poi con uno sbuffo, Kain si calmò e dopo aver afferrato con forza la ringhiera su cui si stava tenendo si gettò verso gli altri, mostrando la sua grossa stazza e pressione energetica impressionante. Il drago avanzò verso le due streghe con passo deciso, muovendo la coda con aria minacciosa, tanto che per un'istante Vega e Lotor sentirono il bisogno di mettersi in guardia.
Traesto: Lui è Kain, sarà il vostro mezzo per muovervi all'interno di Altrove. Quella che sentite è un'energia assolutamente unica perché si dia il caso che questo giovanotto sia il figlio di Deathwing in persona, l'autarca dei draghi... e Satana in persona. Nelle sue vene scorre un sangue pressoché divino, in sostanza le leggi delle dimensioni non si applicano a lui come ad ogni altra creatura di questo mondo...
Kain: Dacci un taglio, vecchio! Non serve tessere le mie lodi, la verità è più semplice: che siate studiosi, guerrieri o streghe restate sempre esseri umani, una razza debole che finisce facile preda degli orrori cosmici che vi danno la caccia. Io sono Kainhurst Blackwing, e vi offro il mio aiuto per poter portare a compimento la vostra missione!
Il suo tono solenne strappò un sorriso ironico su Lotor che non fece mistero di aver pensato che fosse un dannato pallone gonfiato, ma a differenza sua Vega non riuscì a trattenere la diffidenza, e prese finalmente parola.
Vega: D'accordo, Prezzemolo, hai un curriculum impressionante. Ma non so se voglio affidare un compito così delicato a uno che non conosco. Qui stiamo tutti lavorando per un obbiettivo ma non mi sembri il tipo da andare contro la mammina anche se ti mangi gli orrori cosmici a colazione. Perché lo fai? Cosa ci guadagni?
Sebbene avesse iniziato con un tono canzonatorio, la domanda di Vega si fece sempre più seria, e il tono deciso colpì Kain che, pur mostrandogli i denti, non reagì in modo brusco, piuttosto rispose in maniera onesta, senza avere niente da nascondere.
Kain: Io non ho niente da spartire con mia madre, e di sicuro non devo favori a nessuno qui. Ma ci sono due cose in cui credo: la prima è che questo mondo appartiene a chi ci nasce, quindi gli invasori non hanno nessun diritto di venire dalle loro realtà morenti a mendicare da queste parti. E secondariamente in una battaglia esistono delle regole da rispettare, chi se la prende con i bambini è solo un cazzo di codardo, e quelli mi fanno anche più schifo della noia. Quindi se ti sta bene, io parteciperò per una questione puramente personale.
Forse gli altri erano troppo distaccati o immersi nei loro pensieri per capirlo, ma se Syndra o Nariko avevano un minimo di istinto materno, avrebbero letto nella risposta di Kain il cuore di una persona ferita, che sapeva bene cosa significava essere abbandonato, e che non aveva intenzione di lasciare un bambino da solo in un simile inferno. E forse era un pò il sentimento che accomunava tutti in quel momento: non solo la battaglia per tenere al sicuro la loro realtà, ma anche quella per semplicemente riportare una creatura tra le braccia di sua madre. La sua vera madre. A quel punto lo Stargate iniziò ad illuminarsi, se Nariko e Syndra avevano questioni in sospeso da sistemare avrebbero fatto bene a chiarirle in quel momento..
