Pegno d'amore

x Doomchan

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    Nefertiti era ormai totalmente coinvolta dal piacere, le sembrava di essere precipitata in un sogno, ciò che stava succedendo rasentava l'assurdo, dava davvero l'idea di essere un sogno, e se non avesse il corpo in fiamme per il piacere, se lo sarebbe chiesta. Il cazzo di Thresh che affondava in lei, facendola sentire oltre che piena, le testimoniava in continuazione che non era affatto un sogno. Si stava realmente immergendo totalmente in un amplesso folle che li univa sempre di più. Quando sentì le lingue sui seni, sapeva cosa stava per succedere, ma non li fermò, voleva che la deflorassero lì dove Thresh l'aveva preparata a dovere. Se il suo amato desiderava farlo, allora glielo lasciò fare, ricevendo in cambio un enorme quantità di piacere. Quella sensazione nuova era folle, ma intensa, non era semplicemente come quando le baciavano quella parte del corpo, era diverso, la penetrazione rese quella sensazione molto più intensa. Fra le sue cosce invece Thresh le tolse ogni facoltà di pensare, inserendosi in profondità in lei, strappandole urla di dolore e di piacere. Non aveva mai provato nulla di simile prima di allora, nemmeno con Artù che usava il suo potere nel modo più creativo possibile. Nefertiti non riusciva più a capire quando iniziava un orgasmo e quando finiva, sembrava che si allungassero susseguendosi senza alcuna pausa, mettendo a dura prova la sua resistenza fisica, ma non poteva farci nulla. L'estasi era totale e divenne perfetta quando finalmente sentì anche Thresh che si lasciava andare riempendola con il suo seme. Era già molto in profondità in lei, dolorosamente, ma le sue cosce lo strinsero ugualmente, come se avesse voluto intrappolarlo dentro di lei, perché era quella la sensazione che doveva imprimersi nel loro cervello. Sentì chiaramente ogni fiotto di sperma che la riempiva e la gonfiava, e Nefertiti continuava a spruzzare umori oscenamente, che si univano al seme in eccesso che sgorgava in fuori quando lui si ritirava e poi affondava i lei. Rimescolandole in corpo il suo stesso seme. Continuava a gemere anche quando le loro bocche tornarono a baciarsi. Nefertiti era in estasi totale, se le avessero chiesto di descrivere il momento, non ne sarebbe stata capace. Non era un semplice orgasmo fisico, era molto di più, il suo fisico si era rinforzato, la sua energia si era mescolata perfettamente a quella del professore, rendendo il suo corpo un ricettacolo del piacere più puro. Quello che stavano facendo andava oltre il sesso, oltre il piacere. Nefertiti non sapeva come identificarlo e non voleva farlo perché quel momento era unico, era il loro momento. E non doveva diventare una pratica comune, perché apparteneva soltanto a loro due.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Fu indubbiamente uno degli orgasmi più intensi della sua vita, tali da fargli perdere il controllo, ma senza lasciargli la possibilità di fare qualcosa di avventato. Nefertiti dopotutto lo stava divorando per intero: anche volendo, anche abbandonandosi completamente all'istinto col rischio di farle del male, in realtà non c'era proprio nessun pericolo perché ci pensava proprio la fame della sua amata allieva a tenere tutto sotto controllo. Era un equilibrio perfetto, osceno, perverso, e apparteneva solo a loro. Si unirono nella carne come potevano, baciandosi e venendo assieme per un tempo che sembrava infinito. Poi quando i loro corpi furono maschere di pura lussuria Thresh trovò finalmente il punto di rotture, riuscendo a staccarsi da lei per non impazzire. La verga del non morto scivolò fuori dalla sua amata Nefertiti con disappunto, lentamente, accompagnata da un mugugno di puro lamento da parte del professore. Le lingue della macchina trasformata si staccarono da lei lasciandola finalmente respirare, ma i suoi orifizi erano talmente dilatati che avrebbero avuto difficoltà a richiudersi nell'immediato futuro, specialmente perché c'era davvero molto, molto seme del professore, denso come non mai, che doveva uscire dal suo ventre. Thresh ciondolò qualche passo all'indietro, per poi crollare. Se non fosse stato per una sedia irta di piccole punte di sicuro sarebbe crollato a terra. Allargò le braccia e le gambe con quella verga imponente ancora in tiro sul ventre, coperta di sperma, umori e altri fluidi pieni dell'unione della loro energia. Se Nefertiti avesse trovato la forza di riprendere i sensi lo avrebbe visto imperlato di sudore, ansimante, eccitato, colmo di desiderio per lei, forse addirittura stanco, ma intenzionato a continuare. La macchina dietro di lei, anche senza violarla, si assicurò di darle il giusto sostegno, e rimase al suo fianco come a dirle che se voleva utilizzarla in qualche modo, non doveva fare altro che usare i suoi poteri per plasmarla. Dopotutto era anche lei una strega, no? La maschera di fiamme verdi scomparve quasi del tutto, lasciando solo un paio di scie verdastre simili a delle melliflue creste nello spazio tra le trecce. Con la muscolatura del professore che faceva da sfondo, la mano possente del non morto afferrò a base della sua verga, ancora in quella foggia terribilmente mostruosa e corrotta dal potere di Nefertiti, iniziando a masturbarla molto, molto lentamente, lasciando che grosse gocce di seme in eccesso scivolassero fuori dalla sua cappella e grondassero lentamente su tutta quella vigorosa lunghezza, decorandogli le dita e poi anche le gambe, come se stesse cercando di tentarla.
    Vieni a prendermi... sono tuo...
    Oh si, non era successo per caso. La stava davvero provocando, così che il desiderio prendesse il sopravvento sulla stanchezza e trovasse la forza per opporsi ai suoi limiti e prendersi ciò che le spettava di diritto. Lo sguardo eccitato del non morto era magnetico, ed esisteva solo per lei.
     
    .
  3.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    Nefertiti ormai non faceva più caso a quante volte fosse venuta, era arrivata ad un punto che le sembrava un unico ed intenso e lunghissimo orgasmo, così profondo e lungo da poter impazzire seriamente. Fortunatamente ci pensò Thresh a tirarsi indietro, dando tregua alla ragazza che altrimenti rischiava di perdere i sensi. Quando anche il doppione di Thresh la lasciò andare, Nefertiti si lasciò cadere sul letto, con il fiato corto, le gambe che continuavano a tremare. Sentiva le carni femminili formicolare e pulsare ancora. I suoi orifizi erano bollenti, le sembrava che potessero andare a fuoco, erano così sensibili che anche il più piccolo spostamento d'aria lo riusciva a sentire sulla pelle arrossata dei suoi seni e del suo sesso. Il seme sgorgò fuori, dopo primo spruzzo più violento che la fece mugugnare, il resto iniziò a scivolare lentamente verso l'esterno imbrattando il suo letto, e permettendole anche si sgonfiare la pancia. Il suo cervello era svuotato di ogni pensiero, percepiva solo il proprio fisico e ciò che la circondava. L'energia di Thresh che la cullava dolcemente, la macchina della tortura che aspettava che si riprendesse. Con il corpo abbandonato sul materasso, si voltò verso il suo adorato maestro, notando che si era seduto su una poltrona che nemmeno ricordava fosse presente in quella stanza. Si prese un momento per ammirare il fisico imponente del non morto, totalmente nudo, sudato. Aveva il fiatone, una cosa che su di lui sembrava davvero strana. Non lo aveva mai visto stanco, e vederlo provato le accese un sorriso compiaciuto. Osservò i suoi occhi, i lineamenti del viso deturpati da quelle enormi cicatrici ai lati della bocca che gli ingrandivano in modo grottesco il sorriso. Vide il collo virile arrossato per lo sforzo di prima, lo sguardo continuò a scendere sui pettorali gonfi bucherellati dalle sue spine, i capezzoli turgidi, la fila degli addominali. Si riempì gli occhi della sua immagine fin quando non arrivò al suo enorme cazzo. Sbarrò gli occhi e lì il cervello sembrò tornare a funzionare, istintivamente si portò una mano fra le cosce come se avesse temuto che fosse stata rovinata del tutto. Possibile che aveva goduto di quella enormità grottesca? A guardarlo ispirava solo dolore, sembrava uno strumento della tortura, non del piacere. Notò che le vene che percorrevano la lunghezza della verga erano diverse dal solito, erano annerite e riuscì a percepire che era colmo di un potere oscuro, il suo. Si lasciò ipnotizzare dal movimento della mano che si muoveva su quella carne oscena, ancora durissimo, come se non gli fosse bastato ciò che avevano appena fatto. Eppure Nefertiti si sentiva più che soddisfatta sessualmente. Pensò per un solo attimo di dirgli che era stanca, che andava più che bene così, ma lo sguardo di Thresh, la sua figura continuavano a tentarla. Poteva girarsi e mettersi a dormire, ma poi quando avrebbe avuto di nuovo occasione di perdersi in una cosa folle come quella di poco prima con lui? No, se si girava, sarebbe andato via, e probabilmente sarebbe andato da Sae! Col cavolo! Quello era il suo momento, non lo avrebbe perdonato se si fosse alzato per andarsene. L'invito a voce del non morto le diede l’input adatto per agire. Si alzò in ginocchio sul letto, rendendosi conto che le cosce tremavano ancora, ma non le importava. Scese dal materasso e si avvicinò a lui a passi lenti, fissandolo come se fosse stata sotto l'effetto di una ipnosi. Mentre si avvicinava a lui, il suo potere sembrò volerla sostenere, sulle gambe i cristalli si rafforzarono fino a formare dei tacchi che risuonavano nell'ambiente ad ogni passo. Lo stesso accadde alle braccia, che sembravano rivestirsi di un paio di guanti di cristallo che arrivavano fin sopra al gomito. Le si formò una sorta di colonna vertebrale di ossidiana che ricoprì la schiena parzialmente fino a circondare il collo, diramandosi sulla nuca per poi crescere verso l'alto prendendo la forma di varie corna di cristallo che somigliavano ad una corona. Le sue labbra arrossate si tinsero di nero, lucido che resero le sue labbra ancora più sensuali. I cristalli rivestirono il corpo come se stessero incorniciando il suo seno, sollevandolo e stringendoli uno contro l'altro per dare loro il massimo volume. Nefertiti somigliava ad una oscura e perversa creatura che stava per avventarsi sulla sua preda. In realtà la ragazza stava continuando a fissare lui, a figurarsi scenari perversi di ogni tipo che non riusciva a scegliere. Il suo potere stava già rigenerando le parti più provate del suo fisico, riaccendendo l'eccitazione come se avessero appena iniziato, con la differenza che in quel momento Nefertiti era stata completamente ammaliata dalla lussuria. Era soddisfatta, sì, ma era stato così bello da diventarne avida. Ne voleva ancora e sapeva che anche lui lo voleva. Si fermò davanti a Thresh, e si voltò verso la macchina della tortura, richiamandolo a sé. Esso non si mosse con passi normali, sembrò squagliarsi nel fumo che viaggiò nell'aria e circondò la poltrona su cui era seduto Thresh. Quel fumo iniziò a girare attorno al professore, prendendo sempre più forma attorno alle sue caviglie e polpacci, attorno al collo e sotto al petto. Divennero dei rovi di cristallo che bloccarono sulla poltrona l'uomo, assecondando un inconscio desiderio di tenerlo lì con lei ancora molto a lungo. Il fumo continuò ad addensarsi alle spalle di Nefertiti, riprendendo le forme di poco prima. La ragazza piazzò le mani sulle cosce del professore, ormai seguiva il suo istinto, i suoi impulsi. Avvicinò la bocca al petto del professore, leccando i segni delle ferite precedenti che continuavano a rigenerarsi. Gli diede un morso, colmo di desiderio per assaporare quei muscoli così sensuali. Intanto si posizionò a cavalcioni su di lui, premendo la sua femminilità contro l'erezione, ma lo fece in modo che la punta fosse rivolta verso l'alto, e tutta la lunghezza si premesse contro il suo ventre. Mentre si sistemava, con la bocca risalì verso il collo, leccandolo con la sua nuova lingua mostruosa che divenne nera. Arrivò fin sotto l'orecchio, e scivolò lungo la mandibola fino ad arrivare alle sue labbra dove si prese un altro focoso bacio.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Era meraviglioso quello sguardo su Nefertiti. L'aveva ammirata perdersi nel piacere più assoluto e il suo corpo deformato dalla perversione era certamente uno spettacolo invidiabile, prezioso anche solo da poter ammirare da lontano. Ma riflettersi in quegli occhi colmi di ammirazione, di eccitazione, di desiderio... era tutto un altro discorso. Thresh no aveva mai sviluppato il suo corpo per mera funzionalità combattiva: lui voleva essere bello, perfetto, aveva cercato di diventare affascinante in ogni modo, compiacendo sé stesso e le sue amanti. Ma mai si era visto così bello come quando si rifletteva negli occhi della sua amata allieva, la sua preziosa apprendista, la SUA unica e adorata Nefertiti. Tale fu la realizzazione che la masturbazione rallentò gradualmente mentre la sua carne di non morto si accapponava, come attraversata da un brivido di terrore, e di piacere al tempo stesso. SI sentiva desiderato, non solo affascinante, e Nefertiti era riuscita a risvegliare qualcosa di profondo in lui, tanto che il rumore del suo cuore superò quello del suo respiro. Poi il brivido assunse forma: non era mero desiderio nello sguardo di Nefertiti, era una manifestazione del suo potere. L'oscurità la rese più bella, più forte, prima sostenendole le gambe, poi rafforzandole le braccia e infine elevando il suo status come se dovesse incarnare una divinità. Gli occhi di Thresh si sgranarono lentamente, pieni di desiderio verso di lei. Si lasciò sedurre dal passo sensuale di quelle lunghe gambe morbide che riecheggiavano nella stanza, spinse il petto all'infuori per farsi toccare da quelle mani vogliose e affilate, perse di nuovo il respiro di fronte a quelle corna regali che la facevano somigliare ad una regina dell'inferno, ed era tutta per lui, solo per lui, ecco cosa Nefertiti non aveva mai mostrato a nessuno, e quel privilegio spettava unicamente a lui. Come poteva non amarla in quel momento? La macchina si sciolse sotto il desiderio di Nefertiti, prendendo la forma della sua volontà: bloccò gli arti del professore alla poltrona trasformandola in una prigione, ma non furono catene bensì rovi, così che nel vano tentativo di liberarsi Thresh trovò altre punte in cui infilzarsi, e altre ferite che sgorgavano di sangue nero solo per lei. Non fu un tentativo fasullo: provò davvero a liberarsi perché non si era reso conto fino a quel momento di essere rimasto immobile per lei, e adesso era alla sua totale mercé: Non poteva fare appello alla mera forza perché ciò che lo teneva ancorato lì era molto, molto più forte di un banale fascio di muscoli. Continuò a fissarla senza dire niente, diventando la sua preda, e anche da bloccato lasciava pulsare la sua verga come se fosse un faro nella notte, una foro oscuro che porta verso la lussuria più oscena. Nefertiti non stava più agendo mossa solo dalla voglia, voleva farlo suo per gelosia, per avidità, e Thresh sapeva che con quei sentimenti in corpo il piacere sarebbe stato ancora più intenso. Aprì la bocca, forse per dire qualcosa, ma il morso di Nefertiti lo zittì, costringendolo a piegarsi all'indietro e godere come mai aveva fatto per un morso. La sua pelle si scurì intorno ai segni dei denti di Nefertiti come se quei denti lussuriosi lo avessero avvelenato, tornò a guardarla solo quando i corpi furono di nuovo uno contro l'altro e lei si stava avvicinando per baciarlo. Il membro del professore pulsò intenso sul suo ventre, schiacciandosi contro di lei come se volesse penetrarla di nuovo, mentre lui la fissava impaziente, quasi supplicandola di concedergli quel bacio. Mentre le loro lingue si intrecciavano, Nefertiti poteva sentirei muscoli delle braccia e del petto di Thresh contorcersi: le spinte intorno ai suoi polsi lo stavano dilaniando, facendo sgorgare sangue in abbondanza perché stava cercando di afferrarla, stringerla per le natiche e tirarla a sé per poterla scopare di nuovo con vigore selvaggio, ma non poteva. Presto fecero lo stesso anche le gambe, che provavano a muovere il bacino più di quel poco che riuscivano a fare in quel preciso istante, provocando altre grosse macchie di sangue nero a terra. Non smise mai di guardarla dritta negli occhi, neanche quando iniziarono a baciarsi con tanto trasporto. Mugugnò impaziente, come s ela stesse supplicando, il suo corpo piangeva sangue nero come la pece in pura venerazione, la stava pregando di dargli quel piacere perverso nella maniera più disperata possibile. Ne aveva bisogno, voleva lei, ogni parte di lei, la bocca, la fica, il culo, la sua pelle, i suoi occhi, le sue mani, la sua carne, il suo sangue nero, i cristalli oscuri, la sua anima perversa. Tutto di lei era desiderio perverso per Thresh, e lo si poteva scorgere dal riflesso oscuro di quella luce tetra che brillava negli occhi del non morto.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    Vederlo fermo su quella poltrona, impossibilitato a muoversi, le ricordò un poco ciò che aveva fatto per lei, impedendosi di darsi piacere, conservandosi totalmente per lei fino a quando non lo aveva reclamato. Notò che si feriva per seguire l'impulso di afferrarla, e nonostante avesse capito che non poteva muoversi, continuava a reagire di istinto. Nefertiti sorrise, le faceva un immenso piacere scoprire che Thresh perdeva il controllo davanti a lei. Si era divertito prima a tenerla sospesa, a torturarla con ogni possibile attenzione, adesso però toccava a lei divertirsi. Non riusciva a credere che fosse ancora così affamato di lei, si erano sfogati prima, eppure sembrava che gli avesse appena detto di prendersela dopo la loro lunga attesa. Nefertiti era sicura che se lo avesse liberato le sarebbe saltata addosso ancora una volta per scoparla selvaggiamente. Una deliziosa tentazione, ma legarlo così era una occasione più unica che rara, quindi non voleva sprecare il suo momento. Sentiva la verga del professore pulsare con forza fra i loro ventri, era una sensazione così bella che Nefertiti non riuscì a resistere alla tentazione. Iniziò a sfregarsi contro di lui, lisciando tutta la lunghezza con le sue labbra vaginali, premendosi appositamente più forte quando una di quelle protuberanze le schiacciavano la clitoride. Rabbrividendo di tenue piacere, che serviva ad aumentare il suo desiderio. Con le mani palpava il petto del professore, beandosi dei suoi muscoli, per poi andare sui capezzoli per tirarli e girare i piercing come se fossero state due manopole del volume, quelle per sentire il suo respiro farsi sempre più corto ed i gemiti diventare più osceni.
    Riesco a sentirlo, mi vuoi così tanto...
    Non si riferiva solo all'erezione che si stava divertendo a stuzzicare continuamente, ma alle vibrazioni che le trasmetteva con ogni piccolo gesto del suo corpo.

    Non temere, non scapperò, adesso sei tutto mio, lo hai detto prima no? Sorrise divertita, dandogli un sensuale morso sul mento. Sentiva una strana sensazione, le batteva il cuore, era sempre stata portata a subire gli eventi, ma questa volta era lei che aveva in pugno tutto quanto, e ciò solleticò la sua vena antica da strega che amava giocare con gli uomini.
    Sei abituato a guidare tu non è vero? Sei sempre tu a dettare legge, con il tuo potere, con il tuo corpo. Hai mai chiesto ad una delle tue amanti di farti qualcosa che desideri? Qualcosa che ti piace?
    Nefertiti non aveva la minima idea di quante donne avevano giaciuto con Thresh e con quante di loro aveva provato di tutto. Nefertiti però era curiosa di scoprire cosa gli piaceva, quando erano gli altri a volergli dare piacere, cosa preferiva di solito? Spostò le mani sulle cosce del professore, così da inclinare la schiena all'indietro. Si aiutava con le braccia per salire e scendere con il bacino, percorrendo in quel modo l'erezione di Thresh con le sue carni femminili, ed al tempo stesso gli avrebbe permesso di vedere i loro corpi che si sfregavano uno all'altro senza veli.

    Cosa ti fa gemere come una puttanella?
    Forse quell'epiteto poteva risparmiarselo, ma non aveva resistito a provocarlo anche sul linguaggio.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Ogni sfregamento, ogni impulso, ogni sguardo di Nefertiti lo faceva saltare ed eccitare vistosamente. La sua verga pulsava così forte da sembrare quasi pronta ad esplodere: spingeva contro le carni grondanti di Nefertiti beandosi dei suoi umori, pareva quasi poterla spingere per quanto forte si stava sollevando, dando prova di essere davvero insaziabile. I muscoli di quel corpo pallido si inturgidivano sotto il tocco della ragazza come a volerle resistere, ma cedevano ai suoi tocchi perversi soprattutto quando andava a toccare i capezzoli, torcendoli facilmente grazie ai piercing che riuscivano a spezzare il respiro del non morto. Era davvero insolito vederlo reagire in quel modo, ma sembrava proprio che il potere di Nefertiti gli avesse ridato la vita, una vita che lo faceva soffrire, che lo affaticava, che lo provava fino allo stremo, ma che a lui non dispiaceva affatto. Anzi, ne voleva di più. E avrebbe voluto dimostrarlo, soprattutto quando Nefertiti gli morse il mento per dirgli che non sarebbe scappata: al corpo di Thresh non importava delle promesse, quello che voleva era proprio davanti a lui e non doveva fare altro che afferrarlo, per questo le sue mani continuavano a ferirsi, il suo sangue nero a grondare a terra e i suoi mugugni frustrati e impazienti diventavano sempre più forti. Non riusciva a staccare lo sguardo da lei: era davvero bellissima in quello stato e sentiva che a godere di quella maestosità doveva essere lui e lui soltanto, fino alla fine delle sue forze, finché sarebbe stato in grado di farla godere. Decisa a prendersi al sua rivincita, Nefertiti non volle dargli subito quello che desiderava: iniziò ad interrogarlo, toccando punti che sapeva di conoscere bene, e provocandolo in un modo che riuscì a strappargli un sorriso divertito i mezzo a quella lunga serie di versi eccitati. Per farle capire che si stava comportando bene, in risposta a quell'oscena ginnastica sulla verga del professore, il corpo di Thresh iniziò a tremare impaziente, soprattutto la sua verga che pareva quasi un vibratore rotto e impazzito, dalla quale fuoriuscivano piccole e dense gocce di presperma che crollavano su tutta la sua lunghezza e finivano sul ventre della sua allieva.
    Credi che io abbia incontrato una donna capace di tenermi testa? Forse si... ma è passato così tanto tempo che l'ho dimenticato. Se vuoi farmi diventare la tua troia dovrai scoprirlo da sola... ma stai attenta...
    Nonostante le ferite che si stava auto-infliggendo, Thresh riuscì comunque a sollevare il bacino in maniera improvvisa, così forte che i suoi pettorali si gonfiarono ancora assieme ad ogni singolo muscolo delle spalle e del corpo, mentre quella verga enorme e mostruosamente calda infliggeva uno stimolo tra le grandi labbra e la clitoride di Nefertiti tanto forte che potenzialmente poteva farla venire all'istante. Era impregnata di energia e gliela fece assorbire così forte e improvvisamente che sarebbe stato debilitante, stava davvero cercando di farla venire solo con un colpo del genere e se ci fosse riuscito le avrebbe dato un'idea della sfida che la attendeva.
    Se non ci riesci sarai tu a diventare la mia bambolina...
    Ridacchiò, complice, eccitato, non era una minaccia come le altre, era qualcosa di speciale. Non era la solita sfida che imponeva a qualcuno che non aveva speranze, era lo stimolo di cui la sua deliziosa apprendista aveva bisogno per tirare fuori davvero il meglio da parte sua. Nonostante quella risposta decisa, Nefertiti avrebbe visto per tutto il tempo quanto i suoi movimenti, i suoi stimoli e le sue parole stavano mettendo chiaramente a rischio la sanità di Thresh, che però per nulla al mondo si sarebbe sottratto a quel gioco. Lo stavano facendo assieme, come due amanti, come due complici, e non avrebbe avuto fine fino a che entrambi non sarebbero stati soddisfatti.
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    Le piaceva avere in mano le redini, adorò ogni spasmo ed ogni fiato spezzato che riusciva a rubargli. Era quindi questo ciò che divertiva un mondo Thresh? Far danzare sulle proprie mani il proprio amante, vederlo così languido, lascivo con gli occhi pieni di supplica per avere più piacere, le dava un senso di potere molto diverso da quello che poteva riguardare una battaglia. Poteva giocare con il suo corpo, poteva graziarlo e vederlo sciogliersi nel piacere oppure poteva gettarlo nella disperazione, negandosi proprio dopo aver alimentato a dismisura il desiderio. Non che ne avesse avuto la forza, dopotutto anche il suo desiderio stava crescendo tantissimo. Si stava stuzzicando da sola, impedendosi di cedere subito a quel richiamo osceno fra le sue cosce. No, voleva ancora vedere quella faccia, quello sguardo innamorato. Sentirlo annaspare e percepire il suo desiderio che diventava così intenso da avvertirlo sulla pelle, come fiamme spettrali invisibili. Nefertiti gli chiese ingenuamente cosa gli piacesse, e si rese conto che forse era risultata sfrontata invece che complice. Infatti lui non le rispose, sfidandola piuttosto a scoprire da sola cosa potesse piacergli tanto. Stava per rispondergli a tono, ma non si aspettò quella mossa subdola che la spinse in alto con la forza, premendole addosso quella verga enorme con una esplosione di energia che la invase e travolse. Nefertiti non poteva sapere che fosse capace di una cosa del genere, difatti la colse del tutto impreparata. Si ritrovò a ciondolare con la testa all'indietro, gemendo rumorosamente, mentre le sue gambe cedevano, le mani le scivolarono via dalla presa e finì con la schiena sulle cosce del professore, la testa che ciondolava oltre le ginocchia. Quando il momento passò battè le palpebre più volte incredula, poi sorrise estasiata, e poco dopo di nuovo si imbronciò gelosa. Con quante donne era stato per aver sviluppato un trucchetto del genere? Lo usava per sciogliere tutte le sue amanti anche se erano recalcitranti?
    Ho capito. Affermò, lasciandosi andare ad una piccola risatina mentre realizzava una cosa e la espose al suo professore.
    Non hai mai chiesto niente. Tutte le sciaquette con cui sei stato si sono fatte sbatacchiare come bamboline, gridando "ancora, ancora, devastami..."
    Deformò la sua voce per imitare in modo dispregiativo le immaginarie amanti, poi di colpo sollevò la testa e lo fulminò con uno sguardo colmo di rabbia, come se lo volesse accusare di essere una maledetta troia che non gli bastava mai. Strinse le cosce intrappolando l'erezione di Thresh, ma strinse con forza, provando inutilmente a strizzarlo dolorosamente. Quell'affare era durissimo, le sembrava di stringere una colonna di marmo, e come se non bastasse, le stava pulsando a diretto contatto con la sua clitoride facendola respirare in modo affannato. Nefertiti però sapeva cosa gli piaceva, le era capitato di vederlo, quando ancora non riusciva a controllare il suo potere e lo feriva, per non parlare del fatto che stava su una poltrona irta di spine e non aveva perso un grammo di erezione, anzi, sembrava alimentarsi con le ferite, con il dolore. Sarebbe stato facile provocargli delle ferite, ma non era ancora così esperta da bucare il suo corpo e rischiare di fare danno e spegnere i suoi nervi sensibili, invece che alimentarli. Doveva quindi andarci con cautela. Artigliò le cosce di Thresh, sembrava che volesse impedirgli di muoversi, ma in realtà osservò le reazioni del professore, mentre lei posizionava le caviglie ai fianchi dell'uomo così da avere una presa più salda ed iniziò a strusciarsi contro di lui ancora. Masturbandolo in quel modo osceno, ma senza stringere troppo, voleva che ne desiderasse di più, fino a spingersi a chiederglielo.

    Avanti non fare l'antipatico... Mollò la presa da una coscia, allungando sul dito indice l'unghia che divenne uno spillo sottile ed appuntito. Lo passò su tutta la lunghezza del membro che sgusciava fuori dalle sue cosce, partendo dal basso, e risalendo verso la punta. Osservò quel piccolo foro che si stringeva e si allargava in base a come tirava la pelle del suo membro. Nefertiti non sarebbe stata capace di pensare ad una cosa del genere, e la sua curiosità che l'aveva portata a vagare in siti poco raccomandabili le fecero scoprire una pratica molto perversa che non credeva fosse possibile. Lo spillo arrivò fino alla base della cappella, ed a quel punto lo fece girare sulla punta, infine lo puntò su quel minuscolo pertugio ed iniziò a penetrarlo con esso, godendosi ogni singolo spasmo che avrebbe attraversato il fisico di Thresh.
    Dammi un indizio.
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Non riuscì a trattenere un ghigno soddisfatto e una risatina crudele nel vedere Nefertiti mentre accusava quel colpo tanto subdolo. Allora poteva tenerle testa, dopotutto, anche se il potere di quella ragazza era immane di sicuro non era esperta quanto lui, e questo era un bel vantaggio. Non riuscì a ridere di gusto, perché comunque fu uno spettacolo fin troppo piacevole a cui assistere, durante la quale la verga finita in trappola tra le gambe di Nefertiti si ritrovò a pulsare come se stesse prendendo vita, pronta a possederla di nuovo e frustrata all'idea di non essere ancora riuscita a penetrarla di nuovo, tutta colpa di Thresh che non poteva fare a meno di assecondare la sua allieva e quegli approcci perversi. La conclusione a cui giunse Nefertiti era forse un pò troppo spietata e sommaria per le sue deliziose amanti, ma non la smentì di certo visto che in fondo, dopotutto, era la verità. E poi quell'imitazione piena di rabbia e gelosia era davvero deliziosa, impossibile farla smettere. Prima che potesse provocarla ancora però, Thresh la vide sollevarsi di colpo con lo sguardo, fulminandolo mentre le cosce lo stringevano con vigore, tenendolo stretto come se stessero cercando di schiacciare un grosso frutto, o un duro masso, tra di esse. Lo sguardo di Thresh si fece sorpreso, era diventata agguerrita nell'arco di un istante, e tutto grazie a quella gelosia che montava sempre più forte dentro di lei. Ovviamente quel tentativo non gli dispiacque affatto ma ciò che lo fece davvero irrigidire furono gli artigli di Nefertiti che affondarono nella sua carne. Erano affilati, ma soprattutto erano colmi di quel sentimento di rabbia, frustrazione e gelosia che la ragazza stava sfogando su di lui alla ricerca di una risposta chiara, per questo lo fecero tremare abbastanza da sciogliergli il collo e farlo quasi crollare all'indietro, mentre un lungo sospiro di piacere accompagnava la danza perversa di quella verga che si piegava sotto le strette di Nefertiti ma non si spezzava mai, come se stesse giocando anche lui a resistere, in un osceno braccio di ferro a cavallo tra i loro sessi impazienti. Lo stimolo divenne piacevole immediatamente, adorava farsi masturbare in quel modo, era una vera e propria battaglia e Nefertiti stava diventando creativa. Poteva sentire quella carne fradicia lubrificare il loro confronto, le natiche morbide sbattersi sul suo pube mentre le cosce strette lo massaggiavano ed abbracciavano in modo osceno, unico, che gli fece ripensare ad ogni volta che l'aveva abbracciata e stretta con desiderio, mentre adesso era lei a prendersi ciò che voleva. Non le rispose, perché avrebbe dovuto? Gli stava già dando tutto quello di cui aveva bisogno e poteva sentire la cappella del professore pulsare concedendole piccole gocce di presperma che le ricadevano sul ventre, Ma Nefertiti capì subito l'inganno, e lo liberò dalla presa delle cosce torturandolo con l'attesa, e solleticandolo con una punta acuminata che minacciava la sua verga. Appena si fermò, Thresh abbassò lo sguardo fissandola come un disperato alla quale avevano appena tolto l'acqua da sotto il naso, capì che se voleva poteva tenerlo sotto scacco in maniera crudele, e non poteva stare senza la sua carne che gli dava piacere.
    Oh... vuoi un indizio?
    Mugugnò con quella voce profonda, fissandola intensamente come se stesse cercando di provocarla, ammutolendosi appena Nefertiti infilò quello spillo nella sua uretra facendolo sobbalzare di dolore mentre la sua verga si inturgidiva in maniera innaturale. Era ovvio che gli piacesse, stava subendo uno stimolo incredibile per lui, il perfetto mix tra dolore e piacere, ma si tratteneva per non darle soddisfazione, non quella di cui aveva bisogno, perché il loro gioco era appena iniziato e non aveva intenzione di portarlo a conclusione tanto velocemente. La voce spezzata dal piacere non si fermò, e tornò a fissarla intenso, con il corpo più calmo e non più immerso nell'autolesionismo, ma impaziente di ricevere altro piacere.
    Ci sono tante cose che mi eccitano... mi piace darla vinta alle mie amanti, facendo credere loro di aver avuto la meglio, per poi distruggere la loro speranza con la mia forza... mi piace quando mi supplicano di ingravidarle, promettendo che saranno solo mie, di riempirle fino a che non saranno coperte del mio sperma... mi piace quando supplicano di mettere fine alla tortura e di portarla al culmine, amo quando piangono per la disperazione...
    Il presperma bloccato dallo spillo di Nefertiti circondò quel lungo strumento iniziando a traboccare in maniera ancora più oscena di prima. L'odore del sesso era incredibile e i loro corpi si stavano scaldando così tanto che il fisico di Thresh sembrava una fornace. Parlava con voce profonda, sensuale, immersa nel piacere, non finse che Nefertiti non stesse riuscendo a stuzzicarlo, ma dimostrò che quel crescendo poteva esplodere ancora, e che si stava accumulando.
    Ma questi sono solo stimoli... ci sono delle cose che mi fanno letteralmente esplodere... e alla quale non riesco a resistere... mi piace prendere parti del corpo che non sono fatte per essere scopate... o quando mi prendo qualcosa di così proibito che il solo fatto di averci pensato dovrebbe farmi bruciare all'inferno...
    Ancora una volta l'eccitazione crebbe, l'impazienza divenne quasi folle, Nefertiti poteva sentirlo come se da un momento all'altro fosse in grado di distruggere quella prigione in cui era chiuso e possederla con la forza fino a toglierle il fiato. Gli stava davvero dando qualcosa che le altre amanti non erano in grado di ottenere. E aveva anche una risposta, o un indizio, in funzione di come lo vedeva: il proibito, qualcosa di sbagliato, di folle, di inconcepibile. Ecco cosa lo faceva godere davvero, qualcosa che nessuno poteva dargli e che di solito era lui a doversi prendere.
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    Come si poteva biasimare la gelosia di Nefertiti? Dopotutto Thresh era stato l'uomo che l'aveva salvata da quella trappola in cui si era andata a ficcare da sola. Aveva sconfitto i suoi stessi nemici, le aveva dato una nuova vita, la possibilità di scegliere. Quest'ultima era la parte più preziosa e importante che nessuno le aveva mai dato. Aveva scelto di stargli vicino, di conoscerlo, inizialmente perché incuriosita, non avrebbe mai immaginato di affezionarsi così tanto a lui. La cosa assurda era che in realtà Thresh era parecchio più spaventoso di Torben, molto più forte, eppure si era sentita al sicuro stando vicina a lui. Lo amava e voleva somigliargli perché era la persona che più aveva fatto breccia nel suo cuore. Per lei era preziosissimo e ciò non faceva che renderla profondamente gelosa, soprattutto perché sapeva benissimo che non poteva averlo totalmente per sé, che ci sarebbe stata sempre qualcuna o qualcuno che lo avrebbe distratto, che per un motivo o per un altro l'avrebbe portato lontano da lei, anche se solo per poco tempo. Le sue cosce che stringevano la verga esternavano quella frustrazione possessiva. Nefertiti lo osservava con attenzione, affinando anche i suoi sensi per percepire ogni brivido di piacere che gli avrebbe strappato. Fu un vero piacere sentire che divenne molto più duro, al punto da renderle difficile l'intrusione di quello spillo crudele. Capì che si stava trattenendo, ma non lo incalzò con altre stimolazioni per mozzargli il respiro perché voleva sentire cosa le avrebbe rivelato. Gli piaceva dominare, strappare dalle sue amanti lacrime e sofferenza, dare loro piacere e sentirle supplicarle, così che poi potesse possederle in tutti i sensi. Era la descrizione di un torturatore, di un carnefice che collezionava stupri. Nefertiti si ritrovò a pensare che con lei non lo aveva mai fatto. Sì, era vero che le aveva strappato lacrime e sofferenza, ma non erano state solo un pasto per lui, le aveva insegnato qualcosa. Perché non si era preso lacrime e sangue e poi non le aveva chiesto di essere totalmente sua? Stava aspettando il momento giusto? Oppure ...no cavolo si stava distraendo troppo. La goccia di presperma che colò fuori dalla punta ancora più abbondantemente di prima la riportò al presente mentre lui rivelava altro di ciò che gli piaceva, andando a confessare anche cose blasfeme, terrificanti. Per un momento ebbe la voglia di stoppare tutto quanto, certi lidi perversi ed estremi non facevano per lei. Ma alla fine notò una cosa importantissima che la portò a ghignare malefica, nonostante si rifiutasse di immaginarselo mentre mozzava arti o chissà cosa alle sue amanti.
    In poche parole ti piace prendere tutto: lacrime, dolore, piacere, perfino sangue e... oddio non voglio pensarci. Sei il re dei pervertiti, ma a quanto pare non sai cosa ti piace ricevere. Non poteva crederci, quello zombie aveva centinaia di anni, e non aveva mai lasciato che qualcuna lo toccasse e prendesse da lui qualcosa? Non aveva mai chiesto nulla perché se lo prendeva, con arroganza, piegando al suo volere perfino i desideri di chi aveva fra le mani. Era la prima volta che rimaneva legato, costretto a subire? Eppure non sembrava affatto dispiacergli. No era sicura che si era già fatto legare, ma perché aveva voluto far credere alla sua amante che era in vantaggio. Con lei? Era un inganno? Eppure lo sentiva chiaramente da come cercava di modulare la voce per non farsi sfuggire imbarazzanti gemiti, da come si induriva il suo cazzo, facendole sembrare che stesse manipolando del marmo bollente. Quelle gocce di presperma che colavano lungo lo spillo, e lungo tutta la sua lunghezza... era merito suo quindi? Lo volle appurare e lo fece abbassandosi con il corpo, scivolando lungo le gambe del non morto così da raccogliere con la lingua quel nettare che gli era sfuggito e sapeva proprio di piacere. Fece in modo che la coscia di Thresh si frapponesse fra le sue, così che poteva sfregare oscenamente la sua carne femminile contro la sua gamba. Intanto la sua lingua percorse tutta la lunghezza di quella erezione esagerata, ma non tolse mai lo spillo. Anzi iniziò a muoverlo facendolo scivolare dentro e fuori, come se stesse letteralmente scopando il suo cazzo con un dito. Lo fece però lentamente, e non perché voleva che si abituasse, ma perché voleva vedere nei suoi occhi la tacita richiesta di averne di più. Fece una cosa subdola, poiché sapeva che Thresh era resistente, che non doveva avere riguardi. Lungo tutto lo spillo fece gonfiare delle piccole bolle rendendolo "borchiato" seppure senza alcuna parte appuntita. Non voleva mica grattugiarlo. Voleva strappargli un improvviso piacere, intensissimo che perfino uno come Thresh era impossibile che riuscisse a dissimularlo. Subito dopo lo spillo tornò liscio e sottile. Gli aveva dato un assaggio di cosa poteva dargli, e adesso, era curiosa di scoprire se glielo avrebbe chiesto.
    Mi hai detto che sei tutto mio no? Posso giocare con te tutto il tempo che voglio, come voglio, perché non puoi prendermi tu.
    Le scappò una piccola risatina deliziata, non era ancora maligna come si ci poteva aspettare da una lanterna, era più una risata felice di chi stava ottenendo un gioco molto raro e prezioso.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Nefertiti provò ad inquadrarlo e per quanto fosse lui quello sotto scacco al momento, fu piuttosto divertente vederla in difficoltà mentre provava ad immaginare cosa potesse fare un carnefice pazzo come lui alle sue vittime, per poi scacciare quei pensieri dalla sua mente per paura di trovare qualcosa di troppo forte per lei. Thresh non le rispose, limitandosi a sghignazzare mentre ripensava alle sue parole. Davvero non gli piaceva niente? Eppure lui aveva sempre pensato di apprezzare tutto e in maniera estrema, forse Nefertiti gli stava suggerendo una chiave di lettura più profonda? Magari ciò che gli piaceva davvero non lo aveva ancora trovato? Al punto che neanche riusciva ad immaginarselo... una prospettiva strana ma senza dubbio intrigante per uno come lui. Ma con questo? Nefertiti sarebbe stata capace di farglielo scoprire? A giudicare dal suo sguardo sembrava fuori strada, pensava forse che il suo maestro si fosse solo imposto come un dominatore assoluto? Ovvio che no, altre donne erano state nella sua stessa posizione, forse non con un simile ascendente su di lui come quello che aveva Nefertiti, ma di certo non era la prima volta che qualcuno lo legava e infilava qualcosa dentro di lui. Quel corpo non aveva tutti quei segni perché aveva combattuto tante battaglie, Thresh era un oscuro sacerdote di certo non un guerriero. Forse però quella battaglia di sguardi stava dando i suoi frutti, perché invece di lasciarsi cogliere dall'impazienza o dalla frustrazione, Nefertiti volle accettare quella sfida, dandogli un assaggio di cosa poteva fare sfruttando ancora una volta quella perversa punta dentro di lui. Fino a quel momento Thresh aveva assaporato lo stimolo silenziosamente, mugugnando poco apposta per non darle soddisfazione, trattenendo gli spasmi e i brividi sul corpo. Anche quando i movimenti si fecero più lenti e profondi, lui lo assaporò con calma, leccandosi le labbra senza fretta e lasciando che Nefertiti si crogiolasse nella sua posizione. Quando però delle escrescenze tonde comparvero sulla lunghezza di quello strumento. Il non morto venne colto completamente alla sprovvista e subito si fece così intenso e piacevole che inarcò la schiena e sollevò il capo, sgranando gli occhi quasi lasciandosi sfuggire un grido di piacere. Piegò la testa di lato e la fortuna gli permise di addentare una delle sue trecce che un istante prima si erano sollevate assieme a lui, tale fu lo spasmo di eccitazione che lo colse. Come se volesse nascondere il suo sguardo per non mostrarle cosa aveva assaporato, Thresh piegò la testa di lato e verso il basso, sfogando un lungo gemito di pura goduria con i denti stretti intorno alla treccia, tenendola salda in bocca mentre tentava di tranquillizzarsi. Se lui poteva trattenersi però, il suo corpo non fece altrettanto: il petto parve quasi esplodere per il gonfiore e lo sforzo, mentre la sua verga guizzò verso l'alto mentre altro presperma usciva in abbondanti dosi da quello stretto buco quasi del tutto occupato. Dal basso, era possibile vedere il canale che permetteva al seme di uscire gonfiarsi in maniera vistosa, attraversato da tanto di quel liquido che riusciva comunque a fuoriuscire grondando come una debole fontanella. Stava sicuramente toccando i suoi punti deboli. Durò poco, ma fu intenso, troppo intenso, tanto che appena si calmò un pochino Thresh spostò lo sguardo verso di lei, quasi minaccioso, ansante e con la treccia stretta tra le labbra piegate in una smorfia di goduria e di ferocia.
    E' questo che hai deciso allora...? Vuoi torturarmi fino a che non sarò al limite? Oh... sei proprio un'allieva promettente, ma poco lungimirante... io sono un non morto, non mi stancherò mai, posso solo impazzire di più. E quando sarai tu quella al limite non potrai più trattenermi... i ruoli si ribalteranno e sarà come niente. Quindi attenta a quanto mi provochi... forse non sei ancora in grado di tenermi testa...
    Disse, mentre la treccia scivolava via dalla sua bocca e quella faccia eccitata si trasformava in un ghigno malefico. Non era una minaccia, quanto più un monito, e forse anche un suggerimento. Se Nefertiti ci teneva a tenere il controllo della situazione e fare di lui quello che voleva, doveva assicurarsi di farlo come nessun'altra al mondo. Per il momento però, poteva sicuramente accontentarsi di quell'istante di debolezza di Thresh come una vittoria che ben poche amanti furono i ngrado di concedersi fino a quel momento.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    Nefertiti era troppo inesperta per potergli insegnare qualcosa riguardo al sesso, non avrebbe mai potuto colmare i decenni di esperienza che aveva Thresh alle spalle. Inoltre la ragazza non aveva gusti così estremi come quelli del professore, in confronto forse poteva considerarla una sempliciotta. Non poteva farci nulla, al momento nella sua vita ciò che voleva era trovare qualcosa di rassicurante, che la faceva sentire a casa. Voleva essere serena, ma ciò che stava facendo cozzava con quest'idea poiché vedere Thresh legato ed impotente, mentre lei giocava con il suo corpo, la eccitava tantissimo. Forse perché in passato era stata lei quella che veniva sempre legata e su cui avevano sperimentato molte cose per studiare il suo fattore rigenerante. Essere dall'altro lato della medaglia la stava divertendo, ed ancora di più perché Thresh sembrava apprezzare tantissimo cosa gli stava facendo. Ostinato continuava a trattenersi, anche quando lo vide sollevare la testa, pronto ad urlare, ma non lo fece mordendosi una treccia per darsi un contegno. Gemendo rumorosamente, ma ovattando il reale volume della sua voce con i suoi capelli in bocca. Nefertiti era certissima che gli era piaciuto da impazzire, lo vedeva chiaramente sul corpo del non morto che reagiva in modo così delizioso ad ogni stimolo. Sperava che la invitasse a continuare, invece la guardò minaccioso, come se non sopportasse il modo con cui stava giocando con il suo affare. Le parole del non morto la colpirono e trovò la cosa stranissima. Forse perché si era abituata all'intimità condivisa con Artù, dolce, complice e amorevole. Thresh invece era sul piede di battaglia. Nefertiti si lasciò sfuggire una piccola risata divertita. Non perché lo stesse denigrando o volesse umiliarlo. Fu una risata spontanea di chi si era ritrovata un poco spiazzata.
    Non è mica una gara. Quello che ho deciso è vederti godere tantissimo, ma non perché mi scopi in posti strani. O perché mi leghi o mi buchi con i tuoi strumenti della tortura. Quello lo hai già fatto con milioni di donne. Sei però rimasto un pervertito insaziabile, forse è perché non hai ancora trovato ciò che ti piace davvero, ciò che ti soddisfa. La cerchi disperatamente ma non la trovi, perché forse non è nella carne ciò che cerchi?
    Nefertiti provò ad andare di logica, e mentre pronunciava quelle parole avvicinò la bocca al suo membro, adagiando le labbra contro la base del suo membro, così da sentire contro di esse il liquido che risaliva lungo il membro, raccogliendo al contempo il seme che colava fuori, divorandolo come se fosse stato un nettare prelibato. Premette con più forza anche con il bacino contro la sua gamba, lasciando che lo stinco si premesse contro le sue burrose labbra vaginali.

    Perché non me lo dici? Vuoi che lo rifaccio? Vuoi che ti faccio divorare quel piacere che ti ho fatto assaggiare poco fa?
    Per Nefertiti non era una gara, le aveva offerto tutto se stesso, e lei voleva viverlo, voleva goderselo in tutti i modi. Scese con le labbra verso i suoi testicoli, succhiandone uno avidamente.

    A me piacerebbe molto vederti sborrare per ciò che ti faccio. Non mi avevi detto tu: "Vienimi a prendere, sono tuo"?
    Continuò a leccargli i testicoli, mentre la mano libera iniziò a masturbare la parte esterna del suo membro. Lo spillo continuava a fare su e giù, ma se voleva poteva di nuovo ricreare quelle sferette che lo stavano facendo impazzire.

    Hai paura? Hai paura che una studentessa che puzza ancora di latte ti faccia godere, e che non sei tu ad avermi spinto a farlo?
    Perché la stava prendendo come una sfida? Non dovevano semplicemente concedersi uno all'altro come volevano, sciogliendosi nel piacere senza alcun pensiero? Cos'era quella mania di voler essere lui alle redini? Che intendeva dire con il "tenergli testa"? Non la considerava ancora abbastanza degna di giacere con lui davvero, senza tutta quella roba di torture e chiacchiere? Allora che razza di promessa gli aveva fatto? Non le stava piacendo la piega che stava prendendo, voleva divertirsi con lui, goderselo a tutto tondo, non voleva dimostrargli chissà cosa. Dannazione doveva semplicemente goder e farle una doccia di sperma. Ecco cosa voleva. Frustrata dalle parole di Thresh decise di non aspettare la sua richiesta, gonfiò di nuovo lo spillo con varie sferette, e lo masturbò senza alcun ritegno.

    Devi solo godere, cazzo!
    Continuò a masturbarlo sia dentro che fuori con le mani, e quando lo avrebbe visto di nuovo godere senza ritegno, allora avrebbe ripreso anche a sfregarsi contro la sua gamba.
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Non si lasciò intimorire, e questo non era poco considerata l'inesperienza di Nefertiti in quel campo. Era ovvio che Thresh avesse visto qualcosa di unico in lei: era portata, ce lo aveva nel sangue, lo faceva per puro istinto e non poteva fare altro che migliorare. Tutt'altro che spaventata, lo derise compiaciuta mentre tornava a gustarsi quel cazzo dritto e turgido solo per lei, mungendolo come se fosse la sua personale vacca del piacere, forse umiliante per molti ma di sicuro non per Thresh. vedere la sua allieva diletta apprezzarlo in quel modo era una melodia perversa che avrebbe volentieri danzato, ma al momento era chiaramente occupato, in balia di lei, delle sue attenzioni e di quelle labbra irresistibili... tutte e due. Senza rendersene conto, aveva ripreso a respirare in maniera più incoerente, come se stesse per perdere il controllo. Nefertiti stava riuscendo nell'intento di provarlo e neanche se ne rendeva conto, frustrata forse dal fatto che i risultati sembravano così impercettibili... eppure nessuno aveva raggiunto mai un simile livello. Purtroppo per lei, cercare di arrivarci con la logica non avrebbe portato a niente: quale logica voleva trovare in un folle come il suo professore? Men che meno mentre lei gli coccolava il cazzo e si gustava le sue palle come se fossero un trofeo, strappandogli lunghi mugugni di piacere e altri sussulti di quella verga mostruosa che non vedeva l'ora di possederla fino alla perdita dei sensi.
    Stai cercando una spiegazione, Nefertiti... quando quello di cui hai bisogno in realtà... è una risposta...
    No, non era l'inizio di una spiegazione, ma quando Nefertiti lo aggredì di nuovo con quello spillo deformato che gli stuzzicava l'interno del cazzo Thresh saltò di nuovo spezzandosi il fiato. Era davvero intenso, toccava un punto sensibile perfino per lui e il sentimento di rabbia con cui Nefertiti lo torturò rese tutto ancora più bello. Quando quello spillo affondava, la ragazza poteva bearsi di altri deliziosi schizzi di seme che non viaggiavano liberi, ma risultavano ostruiti da quell'ostacolo e grondavano senza arte né coerenza, colando in giro come se stessero cercando un modo per sfogarsi. Più lo toccava, più quella verga diventava dura e bollente, non c'era un vero limite e di sicuro avrebbe dovuto domandarsi come avrebbe fatto il suo corpo a prendere un simile mostro quando sarebbe giunto il momento. Nello sguardo pieno di estasi del professore però, c'era qualcosa che forse Nefertiti non aveva ancora notato: soddisfazione. No, non quella che si prova dopo l'orgasmo, ma più semplicemente il raggiungimento di un obbiettivo. Cosa si aspettava che sarebbe successo? Che glielo chiedesse lui? No, Aveva già supplicato altre donne di prendersi il suo corpo e usarlo per il puro piacere, non era ciò che voleva da lei. Ciò che desideravano davvero quegli occhi era che fosse Nefertiti a prendersi quello che voleva: il piacere, la tortura, l'amore, l'ossessione, tutto quello che poteva prendersi da Thresh era proprio lì, e lui voleva darglielo... ma doveva essere lei a prenderselo, non era una richiesta che nasceva dal non morto. Quindi, anche senza una risposta, Nefertiti non aveva fatto altro che raggiungere quell'obbiettivo fin dall'inizio. Dal momento in cui lo aveva messo sotto scacco con quella promessa, da quando aveva deciso che voleva fare l'amore con lui, non solo il sesso, da quando aveva deciso che lui non era più il suo professore o il suo mentore, ma era semplicemente il suo Thresh, Nefertiti aveva già dimostrato ciò che Thresh voleva da lei. Non doveva dimostrare niente, non era una sfida, non era una battaglia. Nefertiti aveva già ottenuto ciò che Thresh si aspettava... non doveva fare altro che coglierne i frutti. E i frutti erano lì, proprio davanti a lei, incarnati in una virilità che pulsava solamente per la sua carne, in un corpo perfetto che bramava di stringerla e assecondare ogni suo desiderio, nello spirito di quel non morto che era letteralmente impazzito per lei, e ne voleva di più.
    Te lo dirò ancora... La voce era profondissima, dilaniata dal piacere. Piacere che desiderava provare ancora. Vieni a prendermi... sono tuo.
    Quello che voleva da lei non era Nefertiti che comprendeva Thresh. Era Nefertiti che diventava Thresh. Non importava cosa volesse lui, perché ciò che voleva davvero era assistere da protagonista a tutta la rabbia, tutta l'eccitazione, tutto l'odio e l'amore che Nefertiti avrebbe provato in quel momento. Voleva che si sfogasse su di lui nella maniera più violenta e perversa possibile, e quando docile o pacato sarebbe sembrato in confronto al resto non importava. Thresh non voleva fare un paragone, solo conoscere la Nefertiti che aveva atteso fino a quel momento, nella maniera più perversa possibile.
     
    .
  13.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    Nefertiti non provava timore per Thresh perché era certa che non avrebbe mai fatto niente per farle del male, cioè magari fisicamente sì, ma non avrebbe mai fatto niente per tradire la sua fiducia, qualcosa che l'avrebbe fatta scappare via. Ovvio sapeva che non ci sarebbe andato affatto leggero dopo, le avrebbe impedito di camminare per giorni dopo che le avrà messo le grinfie addosso, riusciva a immaginarlo, e forse stava dando troppa fiducia alla sua capacità di guarire in fretta. Ciò che interessava davvero a Nefertiti in quel momento era che lui capisse che non voleva umiliarlo, voleva semplicemente godersi la sua compagnia, la sua perversione, mostrargli un lato di lei che nessuno aveva mai visto, nemmeno Artù. Thresh le rimproverò di nuovo che stava cercando una spiegazione, e lei in effetti capì che non era una spiegazione ciò che voleva, ma non voleva suscitare in lui un desiderio di vendetta. Perché ciò che gli stava facendo non aveva avuto intenti malevoli, solo molto perversi. Aveva ragione Thresh, la sua unica risposta era che doveva semplicemente prendersi ciò che voleva. Voleva vederlo godere, perché quando si univano nella carne era troppo ubriaca nei sensi per poterlo apprezzare a tutto tondo. Legato su quella poltrona, mentre lei giocava con il suo corpo, poteva vederlo, sentirlo, poteva conoscere molto più a fondo il suo corpo, studiarlo e bearsi di ogni suono che gli strappava. Nefertiti allora smise di cercare una complicità diretta, smise di chiedergli cosa voleva che gli facesse. Evidentemente non era un gioco che gli piaceva fare. Probabilmente lo trovava banale, forse credeva che fosse troppo didascalico. In ogni caso quando ripeté di nuovo che doveva solo prenderlo, perché era suo, Nefertiti si tuffò senza pensarci più. Si sfregò con la figa fradicia contro il suo stinco, premeva i suoi seni contro le sue cosce, perché voleva sentirlo addosso, non le bastava toccarlo come se stesse facendo uno sperimento. Voleva percepirlo, voleva godersi l'uomo. Tornò di nuovo a leccare e succhiare i suoi testicoli, respirando affannosamente per un desiderio crescente. Cercò però di tenerli ad un volume basso, perché voleva sentire lui, voleva sentire la sua voce che si spezzava. Di tanto in tanto lo guardava, e accelerava con lo spillo dentro di lui per vedere la sua espressione contorcersi per il piacere. Con la bocca scivolava sulla verga, sull'interno coscia che mordicchiava vogliosa. E mentre lo faceva lo trovava bellissimo, poiché lo guardava con gli occhi del suo cuore. Voleva vederlo sciogliersi totalmente al piacere, e frustrata dal fatto che probabilmente esisteva qualcosa che gli piaceva di più di quello che stava facendo, si intestardiva a premere con più forza le mani attorno alla verga, così che sentisse con la pressione le borchie che scorrevano dentro di lui. La lingua ormai mostruosa gli massaggiava i testicoli e scivolò sul perineo su cui faceva delle piccole pressione e continuò ad esplorarlo, fino a trovare il piccolo pertugio che saggiò e poi violò curiosa. Affondò con la lingua dentro di lui, e ricordò varie chiacchiere perverse che volle provare, ingrossando la lingua e allungandola per trovare la prostrata e scoprire se era vero che stimolandola da lì lo avrebbe visto venire molto più forte. Nefertiti continuò a torturarlo ancora ed ancora voleva vederlo venire, voleva sentire la pressione del suo sperma che spingeva contro lo spillo. Quando ci sarebbe riuscita lo avrebbe trattenuto ancora un pochino, forse facendolo diventare doloroso, ma quando le sembrava così duro da sembrare che stesse per scoppiare, allora estrasse lo spillo con un movimento troppo veloce ma che avrebbe accompagnato uno spruzzo disumano di sperma. E lei lo avrebbe osservato, con un sorriso estasiato, mentre con entrambi le mani lo strizzò e masturbò ancora, come se avesse voluto mungere molto più succo, sollevando il viso verso l'alto, aprendo la bocca per accogliere quella pioggia di sperma come se fosse della soffice neve che cadeva. Non le importava se sarebbe sembrata oscena, ciò che voleva era sentirsi zuppa del suo seme, perché erano la testimonianza fisica del fatto che lo aveva fatto godere, che ogni goccia che la sporcava apparteneva a lei, soltanto a lei.
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    La frustrazione di Nefertiti era ingiustificata, perché negli occhi di Thresh si vedeva chiaramente quale desiderio lo animasse: non stava pensando a nient'altro, né a cosa fosse noioso o meno, né a quali piaceri della carne avrebbe potuto gustare in altri lidi o con altre compagnie. La sua attenzione era unicamente per lei, per la sua allieva diletta, e forse questo non poteva capirlo Nefertiti nella sua giovane innocenza, ma questo per il non morto aveva un valore inestimabile. Per un essere immortale ciò che ha più valore non è l'intensità del momento, ma il momento stesso, e voleva condividerlo unicamente con lei, con l'apprendista che aveva forgiato minuziosamente e che si era plasmata da sola, e che ora si sarebbe presa ciò che voleva da lui. Che fosse il sesso, l'amore, la vita, non aveva importanza: ciò che importava era Nefertiti e basta. "E basta" però non era la locuzione giusta, visto ciò che stava provando Thresh in quel momento: il corpo perverso della sua allieva era saturo di un oscuro potere che neanche lui riusciva a comprendere, troppo amalgamato alla perfezione tra il potere della Lanterna e la sua natura di Strega, in che altro modo poteva conoscerla se non sperimentando assieme a lei? E quel potere immenso non giungeva a lui solo tramite il contatto con quella carne morbida e l'intimità vogliosa di Nefertiti: lo sentiva anche attraverso quello spillo perverso che lo tormentava, e quella lingua mostruosa che si gustava il suo sesso e andava alla ricerca di altri stimoli. Le braccia di Thresh tornarono a muoversi impazienti, come se volesse liberarsi. L'odore del sangue si fuse a quello dei loro umori, visto che oramai non solo Nefertiti ma anche Thresh aveva inondato il pavimento con i suoi, tra una stimolazione e l'altra. Per quanto dovette sforzarsi di trattenere la voce, non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, fissandola mentre assaporava la verga del suo maestro come se stesse gustandosi il tanto agognato trofeo. Thresh muoveva il bacino come poteva, assecondando i suoi movimenti, e quando anche la lingua di Nefertiti si infilò dentro di lui non riuscì più a contenere l'entusiasmo, deformando quell'espressione contrita in un ghigno di gioia incontenibile. La bocca si deformò in uno spasmo di puro piacere, estasi, sembrava quasi che i suoi gemiti si stessero trasformando in una strozzata e maniacale risata. Il corpo sobbalzava tra gli stimoli e quel cazzo immane faceva fatica a stare fermo, dava l'idea di poter prendere vita da un momento all'altro. Nefertiti lo sentì gonfiarsi al ritmo degli spasmi del professore, sembrava sul punto di venire ma ovviamente gli era impossibile e probabilmente anche lui si stava trattenendo per farlo durare quanto più a lungo possibile. L'ano del non morto si contorceva intorno alla lingue della sua allieva e la verga veniva sbattuta in avanti contro quella bocca bollente dai rapidi movimenti del bacino. Era in un paradiso impossibile da descrivere in quel momento e sarebbe volentieri rimasto lì in eterno, in sospeso, senza mai svegliarsi da quel sogno osceno deliziando Nefertiti con i suoi versi animaleschi. Quello che non si aspettava, era l'irruenza con cui Nefertiti gli avrebbe strappato quello spillo, come se stesse cercando di rubargli la virilità in quel modo, come se volesse dirgli che quell'orgasmo era suo, e poteva prenderselo quando voleva. Gli occhi di Thresh si sgranarono e di nuovo inarcò la schiena, lo stimolo fu troppo e neanche col suo grande contengo riuscì a trattenersi: iniziò a venire in maniera smodata e dai versi a metà tra l'oscena estasi e la sorpresa, Nefertiti doveva capire di essere almeno in parte giunta vicina al suo obbiettivo: Thresh di solito sapeva controllare alla perfezione i suoi orgasmi, ma in quel momento lei era riuscita a farlo venire contro la sua volontà. E a nulla servirono i tentativi di trattenersi: fiotti bollenti e abbondanti di liquido densissimo schizzarono da quel foro orribilmente dilatato contro Nefertiti. La sua bocca non sarebbe bastata, neanche se ci avesse provato, perché quei schizzi erano così sentiti da volare letteralmente sopra alla sua faccia. Non era solo la quantità, ma anche la forza cui cui Thresh spingeva il bacino in avanti, come se stesse desiderando ardentemente di fotterla con tutta la forza che aveva in corpo. Sembrava che da solo fosse perfettamente capace di conciarla come in un bukkake, ed è quello che successe: fiotti bollenti le caddero sulla chioma, su quella corona oscura, sul suo seno morbido, su ogni centimetro di pelle morbida e irresistibile come cioccolata. E quando divenne troppa le grondò addosso, come perversa crema, ricoprendola da capo a piedi. Il calore di Thresh la avvolse completamente e con esso anche il suo nero potere. Sembrava quasi che quello sperma fosse così follemente attratto da lei che potesse toccarla nel profondo, come se stesse cercando di insinuarsi nei suoi orifizi mentre gocciolava. E la verga del professore... sembrava impazzita. Era così dura da somigliare ad un martello pneumatico che si abbatteva su di lei alla ricerca di qualcosa da violare. Rimase duro e dritto davanti a lei, proprio come gli occhi di Thresh che non riuscivano a smettere di fissarla. Era bellissima in quello stato, completamente ricoperta del seme che lei e solamente lei aveva conquistato, perché era ciò che voleva.
    Stai imparando bene... troppo bene...
    Commentò con voce spezzata, sembrava quasi che l'orgasmo si stesse affievolendo ma... non fu così. Nefertiti sentì chiaramente le spine che tenevano fermo il professore tentennare, aveva ancora una volta cercato di liberarsi con la forza ma non c'era riuscito. Nel farlo però, tutto il corpo si era mosso strappando alla sua stessa verga altri bollenti fiotti abbondanti che le ricaddero addosso. E non fu che il primo di altri strattoni. Con gli occhi colmi di un desiderio a dir poco bestiale, Thresh riprese da dove si era fermato.
    Ora però fatti scopare... voglio mettertelo nel culo... e riempirti di nuovo... voglio farti sentire questo spettacolo anche dentro la fica... voglio farti sentire piena di me... avanti... voglio farti gridare... voglio farti piangere dal piacere... liberami... liberami!
    Scandiva quelle parole con foga, con fame, sembrava una bestia assetata di sangue, e ogni volta che pronunciava una sillaba più forte strattonava con le braccia, con tutto il corpo, come se dovesse saltarle addosso. Le trecce si agitavano in una folle danza, i muscoli si tendevano così forte che le gocce di sperma, sangue e sudore che si erano formate schizzavano e tremavano assieme alle vene impazienti di pompare altro piacere solo per lei. Gli occhi di quel non morto sembravano innaturali, erano diventati mostruosi tanto quanto il suo perverso sorriso, ed era solo per Nefertiti. Aveva ancora lei il guinzaglio, e forse piuttosto che liberarlo poteva sfruttarlo per tirare fuori qualcosa di davvero osceno. La scena era ancora sua.
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    OgmT4W6

    La gelosia non era un sentimento che faceva ragionare nel modo corretto, era insensato e ingordo. Nefertiti però era ben consapevole che se ci rimuginava troppo, si sarebbe rovinata tutto il divertimento. Quel cazzo avrebbe visto tantissime altre bocche, avrebbe scavato nel corpo di tantissime altre donne, o uomini. Immaginava chiaramente di non essere la prima che lo aveva legato, e infondo infondo, era da idioti mettersi a paragone con le altre. Per lei era diverso perché ciò che stavano facendo era il risultato di tutto ciò che avevano vissuto insieme, era qualcosa di diverso che era certa nessuno poteva eguagliare. Semplicemente perché in quel momento, capricciosamente voleva credere che fosse speciale, perché lo era per lei. Si stava imponendo su di lui, e non voleva allentare la corda fin quando non avrebbe raggiunto il suo scopo, ovvero quello di vederlo godere, di vederlo venire solo per ciò che gli stava facendo. Si beò di ogni gemito, di ogni grugnito che riuscì a strapparli, e quando diminuivano di enfasi o di volume diventava più rude, più crudele, come se avesse temuto che si stesse abituando al suo trattamento. Ogni carezza, ogni leccata, ogni suzione sul suo corpo erano un continuo e possessivo mugugno, che sembrava nascondere la parola "mio". Era il suo professore, il suo amante, il suo amore, il suo odio, la sua paura, la sua rivincita. Non riusciva nemmeno a capire cosa esattamente provasse per lui, ma era intenso, forse anche molto sbagliato, ma era sincero. Continuava imperterrita, impegnandosi per sentirlo arrivare all'apice e quando finalmente sentì il primo schizzo di sperma, sorrise con un espressione forse un pochino esasperata che la faceva sembrare folle. Aveva allargato la bocca, ma il liquido arrivò molto più in alto di quanto pensasse, seguendolo con lo sguardo un pochino stupita e divertita allo stesso tempo. Aveva pensato di volere una doccia di sperma, ma non pensava che Thresh fosse in gradi farlo letteralmente. Nefertiti dovette chiudere gli occhi per non farsi finire quella roba in essi, ma sentì ogni bollente goccia che le finì addosso, imbrattandola in modo osceno, esagerato. Lo sentiva colare sui suoi seni, sullo stomaco, sulla schiena e fra le sue natiche. Allargò la bocca e tirò fuori la lingua, ridacchiando divertita come una bambina sotto la neve che cadeva dal cielo. Quando notò che aveva smesso di "piovere", aprì gli occhi ed osservò lo stato increscioso in cui si era ritrovata.
    Ma dove la tenevi? Ne hai fatta tantissima! Avrebbe voluto rimproverarlo un pochino, ma il tono le uscì fin troppo entusiasta perché se ne aveva fatta così tanta, era perché era stata brava, era riuscita a farlo godere. Tornò a guardare verso di lui, notando che la sua erezione non era scemata. Come se non bastasse lui la guardò con ardente desiderio e continuò a strattonare quei rovi, abbaiandole contro che la voleva scopare. Un brivido le attraversò la schiena nel vederlo così affamato. Che diamine! Gli era piaciuto così tanto che invece di sentirsi soddisfatto e stanco, ne voleva ancora di più?
    Non eri tu quello che ci teneva alle buone maniere? Dovresti chiedere "per favore" no? Ridacchiò divertita, cercando di scacciare con l'ironia quel senso di pericolo che continuava a trasmetterle. Si sollevò in piedi davanti a lui portandosi una mano fra le cosce dove riuscì a prendere un poco di seme e si massaggiò le labbra vaginali producendo rumori a dir poco osceni. Gli salì di nuovo in braccio, non lo liberò ancora perché volle sfregarsi di nuovo contro di lui scivolando ancora più facilmente per colpa di tutto quel seme che aveva addosso.
    Davvero vuoi scoparmi in queste condizioni? Rischio di sgusciare via come una anguilla. Lo prese un pochino in giro, ma avvicinò le labbra a quelle del professore mentre continuava a sollevarsi così da puntare la cappella del non morto contro la sua carne femminile che palpitava. Tutto quello sfregamento di prima l'aveva solo affamata a sua volta. Lo baciò mentre iniziava a scendere per penetrarsi da sola, e man mano che la verga si faceva spazio in lei, i rovi iniziarono ad allentarsi. Sapeva benissimo che liberarlo in quel momento poteva farla pentire, ma se voleva davvero farla piangere dal piacere, come poteva resistere a quella tentazione?
     
    .
62 replies since 16/4/2023, 08:05   395 views
  Share  
.
Top