Lost

x Raven

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    Non l'avrebbe incoraggiata, non era il suo cane da supporto emozionale. Nael doveva trovare da sola la forza di rendersi conto degli errori che faceva, e di sicuro non poteva accettare di vederla buttargli addosso responsabilità che non gli appartenevano. Lotor riconobbe però di essersi comportato in maniera un pò troppo infantile e distolse lo sguardo per un momento, senza arrossire ma anche senza rispondere. Avrebbe preferito fulminarla con lo sguardo, ma la verità era che Thresh non faceva uno strano effetto solo a lei: lui in quanto suo figlio, e per certi versi apprendista, sapeva molto bene quanto potesse essere forte. Non poteva affrontarlo a viso aperto, non l'avrebbe sconfitto mai e poi mai.
    Davvero non ti sei riconosciuta?
    Non tornò a guardarla, piuttosto prese il suo telefono e le mostrò il video di lei che faceva sesso con Rakhna in bagno. Era rimasto registrato sul telefono di Lotor, e con esso aveva registrato anche la voce del ragazzo che disperatamente cercava di trattenersi nascosto tra i libri in biblioteca.
    Speravo di ricordarti che quel vecchio pazzo non è l'unico a poterti dare queste cose, ma forse sei tu quella gelosa...
    Solo quando fu sicuro di poter dissimulare alla perfezione quella frecciatina con gli occhi e mascherare così la sua di gelosia, tornò a fissarla con sguardo furbetto cercando di metterla in imbarazzo. Si, dopotutto Nael era ancora la sua potenziale schiavetta per un giorno, quindi ovviamente era geloso, motivo per cui non voleva lasciarla con suo padre per troppo tempo. Forse però, essendo una strega di Umbra, aveva la forza per opporsi al suo terribile potere di Lanterna. Almeno così sembrava. Almeno così sperava. A quel punto però sbottò e batté il piede destro a terra per farsi ascoltare una volta per tutte.
    Adesso però fila in bagno maledizione, come faccio a parlare così con una che ha scopato fino ad ora con mio padre! Devo andare in terapia!
    Tuonò senza troppa serietà, puntando il dito verso il bagno con aria decisamente frustrata.
     
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    Nael avrebbe alzato un sopracciglio. Sapeva bene come funzionava un telefono, e sapeva quel che aveva sentito. E di sicuro, dubitava che lui si fosse allontanato solo per masturbarsi con il suo video. Almeno pensava fosse così? Si era ritrovata a dubitare più volte quel che vedeva e sentiva. Sapeva solo una cosa- non doveva più lasciarsi influenzare così facilmente.
    Da quel che so, se ti chiamo al telefono, non posso sentire il suono dei video. Eppure ti ho sentito chiaramente gemere. Vuoi dirmi che hai accettato la chiamata solo per farmi sentire che ti stavi masturbando? Come se non ti avessi visto fare piani con altre persone prima di vedermi…
    Avrebbe fatto la ragazza, che poi avrebbe sospirato. Non era motivo su cui premere. Forse- forse eh. Si era ingelosita. E si era convinta del contrario solo per fargli un torto indietro.. Però era difficile ammetterlo. Non le dava fastidio poi che Lotor avesse un loro video, in quando nonostante tutto si fidava di lui per non divulgare in giro. Anche perché poi sarebbe stata la parola di una ragazza, femmina, contro quella sua in caso capitasse. Però c’erano state fin troppi indizi contro il ragazzo per sostenere quella sua opinione. Il messaggio, il fatto che avesse detto che aveva meglio da fare, per poi andarsene senza più tornare. Non gli dava contro, alla fine poteva fare quel che voleva, ma andare a mentire a lei…? Le faceva dolere il petto. In ogni caso, fece uno sbuffo divertito nel sentire come la mandò in bagno, prendendo però il telefono e il proprio libro di umbra. Se doveva pulirsi- lo avrebbe fatto per bene.
    Credo che anche senza che lo abbia fatto la terapia ti sarebbe servita! E poi… forse lo ero, gelosa.
    Ammetterlo fu come graffiare con le unghie su una lavagna, era davvero difficile. Eppure lo fece. Prima di chiudere la porta dietro di lei così da trovarsi da sola e poter procedere. Non chiuse a chiave, però andò ad appoggiarsi in un primo momento contro la superfice. Le sue gambe non si erano completamente riprese ma era sulla buona strada. Inoltre voleva un paio di minuti da sola. Ma la prima cosa che avrebbe fatto,, non sarebbe stato aprire il libro di Umbra. Ma bensì il telefono, ancora aperto sulla fotocamera con tutte quelle foto che lei e Thresh avevano fatto. Onestamente, la prima foto era colpa sua. Non era riuscita a fermarsi. Quel genere di corpo era semplicemente irresistibile per una come lei. Però aveva imparato dal suo errore, farsi guidare dalla lussuria era sbagliato.. Il suo dito esitava nell'eliminare le foto, era dannatamente difficile. Il suo corpo desiderava ancora tornare da Faust per continuare dove si erano interrotti. Chiuse gli occhi, facendo un profondo respiro, e eliminò le foto. In seguito, usò un incantesimo per iniziare una lenta purificazione della sua stessa energia, così da eliminare quella della lanterna dentro di lei. Solo a quel punto, sarebbe andata a farsi un bagno.
     
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    Dei suoi dubbi non gli importava, non si sentiva sotto accusa e men che meno in quella situazione. Non aveva motivo di mentirle né di spiegarle perché aveva agito in quel modo, anche perché le conseguenze del comportamento di Nael erano evidenti a tutti. Quando però la ragazza gli disse che in fondo gelosa lo era eccome, Lotor abbassò lo sguardo e si preparò a dirle la sua. Avrebbe voluto dirle che era una brutta idea innamorarsi o di attaccarsi troppo ad uno come lui, che aveva decisamente ambizioni molto grandi per invocare la pietà di chi aveva intorno. La vita di Lotor non era appesa ad un filo, ma sapeva di poter rischiare da un momento all'altro perché era così che giocava le sue carte. Rischi calcolati, ma che potevano sempre finire molto, molto male. Non era immune alla sfortuna, dopotutto. Ma non le disse niente perché temeva che scoraggiarla a quel punto non avrebbe fatto altro che gettarla di nuovo tra le grinfie di suo padre, e questo non poteva permetterlo. Anche se forse conoscendolo quel vecchio pazzo stava ancora lì in ginocchio a venire per via del suo pene staccato con violenza. Rakhna aveva fatto un lavoro sopraffino con quella mossa, inutile dirlo.
    A quel punto la lasciò andare, sbuffando rumorosamente per sfogare la frustrazione e buttarsi arreso sul letto solo quando fu lontana per vederlo. Aveva fatto una mossa davvero stupida a lasciarla andare, aveva dato precedenza ai suoi affari e l'aveva abbandonata. Le cose sarebbero potute andare anche molto peggio se solo non fosse arrivato in tempo, e lì il guaio lo avrebbe fatto lui. Non faceva quel genere di errori di solito... perché allora? Il pensiero che Nael potesse abbandonarlo proprio come aveva fatto Nariko lo faceva stare così male? Da quando era diventato così debole alle donne? Decise che, a tempo debito, avrebbe chiesto a Nariko di punirlo in maniera esemplare, anche senza spiegarle cosa fosse successo. Non entrò in bagno, non era il momento giusto, non se la sentiva. A parte tutto era vero che l'aveva abbandonata, e questo non poteva cancellarlo. Ma se non altro era tornato... qualcosa doveva valere. Quando Nael cancellò le foto di Thresh, stille di dolore, tutte quelle che non aveva provato facendo sesso con lui, colpirono il povero ventre della ragazza non come spilli ma piuttosto terribili sensi di colpa. Anche se l'aveva trascinata verso la lussuria, quel professore meritava davvero il suo disprezzo? Togliersi il suo odore di dosso si sarebbe rivelato decisamente complicato: era qualcosa di potente, infestante, ma non come una maledizione o un'infezione, era piuttosto una rivelazione. Quel senso di vuoto incolmabile dentro, e il dolce sapore di quella bocca ancora tra le labbra. Nael poteva davvero fare a meno di lui? Esisteva qualcosa capace di farglielo dimenticare? Lotor rimase per le sue, in attesa e in silenzio, sdraiato sul letto con una mano dietro la nuca e l'altra intenta a leggere un libro di incantesimi, aspettando che Nael finisse.
     
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    Nael non disprezzava Thresh. Non lo odiava, siccome l’unica ad aver sbagliato - era stata proprio lei. Per questo quando quel dolore si sarebbe presentato e quei sensi di colpa l’avrebbero attanagliata, si sarebbe abbracciata lo stomaco. Thresh non le aveva riservato altro che parole gentili e che andavano a capirla, dunque l’unica che avrebbe dovuto provare a resistere era lei. Ma dopo ore e ore- era ovvio che non sarebbe riuscita a mantenere il controllo. Dunque era solo colpa sua, e di nessun’altro. Nael ci avrebbe messo il suo tempo nel pulirsi, nel rendere il suo corpo presentabile. Nonostante parte di lei volesse tornare indietro e fermarsi- l’altra parte andava avanti. L’amore per il suo clan al primo posto, nonostante non meritasse di stare tra quelle sfere. Quando si guardava le mani, solo un aggettivo le veniva in mente per riferirsi a se stessa. E non era per niente buono. Forse per quello quando aveva sentito quelle parole, così intossicantemente dolci, era caduta. Era quello che desiderava? Un qualcosa di romantico? Fece un sorriso amaro, nel capire cos’è che voleva veramente. Il professore l’aveva letta perfettamente, quando nemmeno lei aveva saputo rispondere.
    Solo quando fu soddisfatta, usò l’incantesimo della vestizione dei capelli. Così da mettersi i suoi soliti vestiti. Solo che il body sarebbe stato completamente nero, così come i ricami sarebbero stati dorati. Una volta vestita avrebbe aperto la porta del bagno, per uscire, andando però poi a guardare male i vestiti che aveva indossato. Li avrebbe preso in mano, osservandoli. Li aveva fatti lei, cuciti su misura per il suo corpo -eppure non esitò nel lasciare che del fuoco andasse a consumarli, così da cancellare ogni traccia di quel che era accaduto.

    Ho fatto. Adesso non devi più andare in terapia, o solo il guardarmi è abbastanza?
    Avrebbe chiesto Nael, con voce ironica. Lo sguardo della ragazza aveva perso un po’ di luce, ma non era meno intenso. Era decisa in quel che faceva, per questo avrebbe semplicemente preso la propria cintura così da metterla al suo posto, e avere un posto dove mettere il libro di Umbra.
    Quel libro che ho preso… non devo riportarlo indietro. Credo sia meglio bruciarlo a sua volta, onestamente.
    Cercò di mascherare il dolore che sentiva dentro il suo ventre, o i sensi di colpa. Era sicura che avrebbe avuto difficoltà nel dimenticarsi quel che era accaduto in quelle ore- però era necessario. Doveva mantenere la calma, e tenere solo le informazioni importanti. O si stava mentendo di nuovo? Trovare quel libro sul cubo era stato solo un enorme sbaglio, ma allo stesso tempo una benedizione.
    Per un po’ di tempo non farò nulla credo. Ieri mi sono state dette cose interessanti e devo riordinare le mie idee… E non ti disturberò più.
    Erano delle parole difficili da dire, dalla prima all’ultima. Non fare nulla, se non studiare era la classica vida da studente. Ma lasciava intendere che dopo quel periodo avrebbe ripreso ad agire. Verso cosa? Non lo disse. E infine… forse per non rivedere quello sguardo di disgusto, o forse proprio per evitare di causare disgusto in Lotor, Nael pensò che forse era proprio meglio che non lo contattasse più. Come potresti guardare normalmente una amica sapendo che questa si è fatta tuo padre? Nael non aveva poi mai avuto intenzione di forzare i suoi sentimenti su qualcuno, tantomeno il ragazzo. Quello che lei provava era sicuramente un'attrazione profonda, quasi pari a quella che provava per una certa strega. Non si sarebbe perdonata facilmente per aver causato quel disagio.
     
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    Il modo in cui Nael rientrò in scena lo fece sospirare, mentre lasciava cadere il libro sul petto e alzava la testa verso l'alto, rispondendole un pò frustrato e un pò frettoloso tenendo le braccia larghe e le mani rivolte verso l'alto.
    Nael, smettila... non ce l'ho con te. E' quel porco di mio padre che mi fa schifo.
    Cercò di rassicurarla, non era necessario che si mortificasse in quel modo. Ma piuttosto che pensare lucidamente iniziò a pensare di bruciare cose, soprattutto libri e tempo, e come se non bastasse anche la pazienza di Lotor. Stava facendo la passivo-aggressiva con lui? Oppure era un modo per esorcizzare i suoi sensi di colpa? Possibile che non fosse capace neanche di fare una cosa del genere? Lotor si lasciò prendere dall'ira, oltre che dall'orgoglio. Non poteva accettare di vedere una strega di Umbra, suo pari quantomeno, comportarsi in quella maniera infantile. Serrò i denti, prese il libro e balzò giù dal letto, avvicinandosi a lei con determinazione, piantandole quella pesante lettura sulla testa senza farle troppo male, ma infliggendole una botta degna di una svegliata.
    Adesso smettila! Non puoi essere una strega di Umbra solo quando ti fa comodo! Anche nel fallimento devi avere forza e orgoglio! Il mio sguardo ti ha ferita! Allora dimostrami che quella debolezza puoi superarla! Faust ti ha fatto sentire debole? Allora diventa più forte di lui! Se i tuoi problemi ti soverchiano devi affrontarli a testa alta, così che quando fallirai non annegherai, e se invece avrai successo tutti ti guarderanno mentre li fissi dall'alto!
    A quel punto le piantò l'indice sul petto, poco più sopra delle sue tette, senza metterci troppa malizia ma evitare il contatto visivo fu impossibile. Questo non minò però la determinazione delle sue parole.
    Le tue formule magiche e le tue vittorie non avranno valore senza orgoglio, impara prima di tutto questo, Nael! E smettila di cercare chissà quale melensa storia di passione, è davvero quello che vuoi? Siamo qui per diventare più forti, e stringere legami che accrescano la nostra volontà. Fottiti e lasciati fottere da chi ti pare, non mi disgusterà l'odore che ti troverò addosso se sarai tu a prendertelo, ma non farti mai più intortare o scoraggiare da sentimenti che non valgono niente. Non mi interessa diventare il fidanzatino di una ragazzina, io voglio essere una cosa sola col clan, e mi aspetto che ci sia anche tu. E tu invece cosa vuoi, Nael?
    Dal punto di vista di Lotor, la coppietta amorevole non aveva proprio nessun senso di esistere, oltre che essere una perdita di tempo e di sentimenti, era anche stupidamente melensa. Lui voleva amare con passione Nael, Gorgon, Midna, Syndra, Nariko, e tutte el altre streghe che avrebbero avuto la determinazione di condividere il loro potere con lui. Adesso voleva sapere se anche Nael aveva volontà, oppure se si sarebbe lasciata sedurre dal primo dongiovanni che passava.
     
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    Nael avrebbe chiuso un occhio, non appena le venne buttata sulla capoccia il libro di Lotor. Lo avrebbe lasciato parlare senza distogliere lo sguardo da terra, i sensi di colpa che aumentano. Però non lo faceva apposta, era difficile crescere da una mentalità come quella. Nael avrebbe afferrato il polso di Lotor, dopo che quello le fu puntato contro, lo sguardo che si sarebbe acceso d'ira anch’esso.
    Ti sembro davvero così frivola?! Oh no, Lotor mi ha guardata male- che tristezza, ora mi butto giù! Oh no, Faust è così forte -che frustrazione, mi metto a piangere in un angolino!? No, per la luna, non è così! Cosa mi ha buttata giù allora? Il solo fatto… che quello che mi è sempre mancato è l'affetto di qualcuno. E ho ceduto così facilmente non appena ne ho avuto un po'.
    Parole dolci, parole sussurrate così come dolci tocchi- erano tutto perché lei desiderava affetto. Ed era frustrante sapere che era quello che voleva- ma era anche normale. Era una adolescente buttata in una guerra tra due clan. E ora- in qualcosa di ancora più grande. Era ovvio che quello che lei voleva, erano alcune carezze d'affetto e paroli dolci per almeno tendere alle sue ferite. Dannazione, non aveva ancora nemmeno pianto per la morte di sua madre a qualcuno -e adesso doveva avere a che fare con quello?
    "Voglio proteggervi. Tutti! Non serve che mi dici di diventare forte- o che devo superare le mie debolezze perché lo so! Sono ingenua, ma un minimo di intelligenza la posseggo anche io! Quello che voglio, è il benessere della mia famiglia. Ne ho già persa una, non voglio perderne un’altra.
    Solo a quel punto, avrebbe lasciato la mano di Lotor, tenendo però la schiena ben dritta e facendo un respiro per calmarsi. Odiava perdere le staffe e lasciarsi andare in quei sentimenti negativi. Però anche lei aveva un limite, e non ce la faceva più a venir accusata in quel modo. Aveva sbagliato, si stava compiangendo? Forse, ma dannazione- lo avrebbe fatto da sola senza che qualcuno ci mettesse il coltello nella piaga!
    Cosa voglio veramente è spaccare il culo a chiunque si metta sulla mia strada per aiutare chi amo. Mercury, Syndra, te e tutti gli altri. E non so se questo amore che provo è differente o meno dall’essere innamorati o semplicemente l’amore familiare - cazzo, ho solo diciassette anni, ti pare che so la differenza? Io so solo che voglio vedervi felici…
    La voce di Nael solo a quel punto si sarebbe fatta sofferente. Onesta sofferenza. Stava tentando di fare tutto quel che le era possibile, ma non aveva avuto una guida. Non l’aveva mai avuta. Aveva sempre dovuto fare un percorso dove sbagliava e imparava dallo sbaglio, da sola. Solo così aveva cominciato a crescere. Solo così aveva cominciato a maturare. Ma Nael aveva ancora bisogno di altre esperienze, di altri sbagli, per capire e crescere come una perfetta strega.
     
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    La risposta di Nael non impietosì minimamente Lotor né lo lasciò soddisfatto, anzi se possibile era perfino più indispettito di prima: diceva di essere sveglia e coraggiosa e anche determinata, ma Lotor non aveva visto proprio niente nella sua esperienza con lei, quindi riprese quel discorso senza lasciarsi interrompere, toccandola di nuovo sul petto per farle capire che non aveva intenzione di lasciar correre, non stavolta. Non l'avrebbe lasciata da sola a quel punto.
    Di nuovo scuse! Anche essere una diciassettenne salta fuori solo quando ti fa comodo? Se vuoi giocare a fare la ragazzina sei nel posto sbagliato!
    Lasciò perdere il suo petto, allungando le mani verso il suo libro, sganciandolo dalla cintura della ragazza per poterlo impugnare e metterglielo davanti alla faccia, tra di loro. Rakhna guizzò al fianco di Lotor, sorpreso e decisamente attento. Toccare una cosa così importante ad una strega non era cosa da poco, anche lui se gli avessero fatto una cosa del genere avrebbe reagito in malo modo, e questo la spada dimensionale lo sapeva molto bene. Quindi Lotor stava agendo per assicurarsi di avere la massima attenzione di Nael.
    Lo vedi questo? Questo è il simbolo del nostro giuramento. Non è un libro ingannevole e tentatore come quello che hai trovato in biblioteca! Questo è un libro con la quale hai stretto un patto, ed è forse l'unica cosa certa che hai a questo mondo. Ogni volta che credi di non essere all'altezza, che credi di essere troppo giovane o troppo poco esperta, non stai facendo un torto a te stessa, ma a questo libro, a tutto ciò che rappresenta, e a tutti coloro che hanno prestato il tuo stesso giuramento!
    Lo lasciò andare, non aveva intenzione di minacciarla veramente ma a quel punto la afferrò per il body, all'altezza del petto, tirandola a sé per farle sentire sulla pelle il proprio respiro. Era passione quello che voleva? Lotor ce ne stava mettendo un sacco.
    Te lo dirò senza vergognarmi: una persona che mi fa questo discorso tenendomi per il collo così da essere sicuro che il messaggio arrivi, per me sarebbe molto più importante di qualsiasi dannata sgallettata che mi chiede di portarla a cena fuori in locali costosi o con cui scambiarci regalini a natale. Quindi sentiti pure soddisfatta nell'essere riuscita a tirare fuori questo lato di me. E se ancora non ti basta allora vai a frignare da un'altra parte... se vuoi di più prenditelo. Il resto non conta.
    A quel punto avrebbe dovuto lasciarla andare, perché il messaggio era chiaro, ma le aveva appena detto di prendersi ciò che voleva, e il messaggio doveva essere chiaro visto che in quel momento lui la stava stringendo con il vigore possessivo che solo Lotor e il suo orgoglio potevano esprimere.
     
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    Sarebbe stato semplice e facile vedere come lo sguardo sarebbe cambiato. Da come guardava con forse una luce di ammirazione Lotor- quella lentamente spariva. Soprattutto quando il suo libro le venne preso via, senza il suo permesso. Lotor calpestava, poco alla volta, ogni sentimento che Nael provava. Amore, ammirazione, desiderio di proteggere a chi voleva bene- era tutto solo una scusa. Pensava che il ragazzo avrebbe capito, dopo aver passato così tanto tempo con lei, che Nael non era come le altre streghe. Possedeva certo un orgoglio, ma non così spiccato e pronunciato. Cosa pretendeva che fosse? Nariko, per caso? Nariko era una donna fatta e finita. Non era una adolescente, non studiava come loro. Aveva la maturità di una donna adulta. Cosa che a Nael mancava. Perché non lo era. Non era una donna adulta.
    Solo… scuse?
    Spalancò gli occhi, quando venne prese per il body e tirata. Le mise di fronte tutte quelle parole, così dannatamente ipocrite, così crudeli che Nael percepì di nuovo gli occhi divenire umidi. La frustrazione ormai che saliva alle stelle, e l’unico modo che aveva per sfogarsi era tramite le lacrime. Che però non scesero. Trattenute dalla forza di volontà di Nael. Lui non lo sapeva. Lui non capiva. Non avrebbe mai capito. Non l’avrebbe mai capita. Perché lui era diverso da lei, in tutto. Nael avrebbe infilato la propria gamba in mezzo a quelle di Lotor, così per poi premere il polpaccio e il tallone contro di lui: Spingendolo in seguito con tutta la sua forza con il braccio destro e anche spalla, così da farlo cadere e allontanare da lei. Lo sguardo di Nael non nascodneva il come… Lotor l'avesse delusa.
    Eppure questa storia del patto esce fuori ora solo quando ti fa comodo, no? Se vuoi fare il maestro so-tutto-io sei nel posto sbagliato.
    Usando le sue stesse parole, Nael sentì una certa crudeltà salirle nel petto. Così come una rabbia immane. Il ragazzo era riuscito a tirare fuori non solo la parte più pervertita ma anche quella più iraconda di Nael. Ma chi andava a scherzare? L’unico motivo per cui non evocò le sue armi, fu perché uno- l’aveva tirata fuori da quella situazione e due- il suo corpo era troppo stanco per sopportare un confronto.
    Dov’eri ieri? Oh, giusto. Sei andato a scopare dopo aver abbandonato una Strega di Umbra da sola, in un posto che tu stesso hai detto essere pericoloso. Giusto, giusto. Non mi hai avvisato di quell’energia, ne di cosa effettivamente intendessi come fascino. Ma immagino che anche quello, sia colpa mia per non aver chiesto, hm?
    Nael non si sarebbe risparmiata una singola parola, andando piuttosto a tentare di mettersi sopra Lotor. Con le gambe ai lati del bacino del ragazzo mentre lei sarebbe stata sopra di lui. Non tanto per dire che lei era forte o meno, ma un modo figurativo per dire quanto il ragazzo, in quel momento, le fosse caduto in basso.
    Decisamente hai del pangrattato al posto del cervello. Ho solo detto la mia età per giustificare la mia ignoranza su una cosa che chiaramente non ho esperienza. Ma immagino che il grande Lotor sappia la differenza, sì? Che sai bene cosa significa provare dei sentimenti come quelli, perché non eri totalmente geloso e frustrato ieri sera. Sarà stato solo un miraggio.”
    Solo a quel punto, si sarebbe piegata sulle sue ginocchia, alzando lievemente il mento. Una furia incontenibile, primordiale, bruciava negli occhi di Nael. Eppure non urlava. Manteneva un tono di voce pacato, calmo. Ogni sua parola era ben contenuta, non lo degnava nemmeno di un tono alto.
    Prima di parlarmi di giuramenti. E farmi ramanzine, dovresti fare un po’ di introspettiva. Perché da nessuna parte nel nostro giuramento alle Streghe di Umbra ci sta scritto che possiamo abbandonare una compagna. Puoi dire quanto vuoi che sto facendo un torto a quel libro, se penso in quel modo. Ma non è così. Un torto è quando tradisci il clan, quando non pensi al benessere di questo. Io ho le mie colpe, certo, ho agito impulsivamente e mi sono fatta accecare dal mio buonismo. Ma nemmeno tu hai le mani pulite, Lotor. Mi hai lasciata indietro, e non hai esitato nel farlo. E ora mi butti in faccia merda su merda, calpestando i miei sentimenti che non ho mai detto a nessuno. Però hai ragione! Prenderò quel che voglio, e il resto non conta.
    Avrebbe solo a quel punto tentato di allungare la mano… e invece che prendere quella del ragazzo andare a prendere il suo libro, per poi alzarsi e tentare di rimanere in piedi ma di lato a Lotor. Non avrebbe nemmeno tentato di aiutarlo nell’alzarsi. Quello era l’orgoglio di Nael. Quella era la sua crudele faccia da strega, che il ragazzo aveva così tanto chiesto di tirare fuori. Voleva che dimostrasse un po’ di orgoglio, di non mostrarsi debole o che altro? Avrebbe invece avuto di fronte una strega che non gli mostrava più le proprie deboli emozioni, come se avesse perso il favore che aveva fino a quel momento sicuramente dato per scontato di avere sempre e per sempre.
     
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    Ci fu un preciso istante in cui Nael rischiò molto. Perché Rakhna aveva le sue debolezze, la sua volontà, anche la sua pazienza in un certo senso. Ma nulla era più forte del suo istinto di proteggere Lotor, e anche se significava colpire direttamente una strega di Umbra non avrebbe esitato. Se rimase immobile a fissare il collo di quella ragazza fu solo perché Lotor fece lo stesso, lasciandosi buttare a terra da lei ma... senza lasciare la presa del suo body. Non aveva nessuna intenzione di reagire. Primo perché non poteva farlo con una strega di Umbra, non al di fuori di un combattimento, e secondo perché c'era qualcosa che Nael doveva dimostrare, e di sicuro non sarebbe stato lui ad impedirglielo. Risultò sconclusionata a dir poco, ma se non altro Lotor era riuscito a tirare fuori la Strega di Umbra che si celava in lei. Né uno sguardo, né una frizione della voce di Nael, riuscirono ad intaccare lo sguardo di Lotor che, seppur guardandola dal basso, non si mosse. Non aveva pronunciato una sola menzogna, né qualcosa che fosse disposto a rimangiarsi. Quindi se voleva costringerlo a chiedere scusa, o qualsiasi forma di umiliazione che ritenesse opportuna, doveva strappargliela via con qualcosa di molto più efficace delle sue parole. Nael poteva essersi presa l'iniziativa dalla sua, ma non aveva ricevuto soddisfazione da Lotor.
    Non ho mai detto di avere la mani pulite, né ho fatto finta di averne bisogno. Tu non mi hai dato ascolto e io ho fatto esattamente come te: quel che cazzo mi pare. Quindi non ti devo niente, né scuse né riconoscimenti, né sicofanti complimenti... se vuoi prenderti qualcosa, fallo.
    Ma non lo fece, anzi si limitò a prendere il libro per poi togliersi di dosso al ragazzo, lasciandolo lì. Lotor non rimase a terra, e appena Nael fu lontana, si rimise in piedi agilmente, voltandosi verso la ragazza. Istintivamente, quasi come se volesse assumere una posizione di combattimento, le offrì un fianco, il sinistro, mentre portava la mano destra dietro la schiena. Nella mancina però, non una spada o una pistola, solo un palmo aperto rivolto con sufficienza verso di lei.
    Come immaginavo. Nael, della tua introspezione non so che farmene. Io so esattamente cosa voglio. Tu invece no, per questo sei debole, e l'unica cosa che puoi fare è darmi le spalle. Lo farai anche con le altre quando avranno bisogno di te? Oppure morirai stupidamente solo per cambiare l'ordine con cui i nostri nemici si divertiranno? Credi che io sia crudele! Pensa a cosa ti sarebbe successo se non fossi tornato da te, maledizione!
    A quel punto successe qualcosa di inatteso: Rakhna sferzò un fendente proprio mentre Nael gli dava le spalle. Non poteva vederlo, né sentirlo, era comunque distante da lei, ma era insolito che Lotor si lasciasse sfuggire in quel modo in colpo che divise perfettamente in due il letto vicino a lui, abbattendolo e lacerando il terreno sotto di esso. Non si scompose in ogni caso, questo perché nonostante lo avesse colto uno spasmo di orgoglio, non sentiva di aver perso il controllo. Voleva solo assicurarsi che il suo messaggio non arrivasse a metà nelle orecchie di quella ragazzina. Respirando più profondamente, decise di lanciarle un ultima provocazione se avesse deciso di non voltarsi.
    Ci vediamo a lezione... "mia signora".
    Il tono che usò per quelle ultime parole fu tutt'altro che servile e rispettoso.
     
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    Le sue parole erano vane per Lotor, non valevano nulla. Il ragazzo era più testardo di lei, non ammetteva le sue colpe e non avrebbe mai ricevuto una prova di umiltà da lui. Per questo, quando percepì il letto dividersi e il ragazzo nuovamente provocarla, si limitò a ridere lievemente.
    Io quel che voglio l’ho detto. Voglio proteggere la mia famiglia, ed è l’unica cosa che mi ha fatto vivere fino ad adesso. Non paragonarti alle altre, avendo anche un contesto ben diverso. L’unico motivo per cui darei le spalle alle mie consorelle, sarà solo perché farò da scudo contro i mali che andranno ad affliggerle…
    Avrebbe poi detto, portando il suo sguardo irato verso il ragazzo, girando a malapena il busto. Non sapeva se voleva davvero combattere - il letto così diviso pareva quasi una sfida. Ma lei nemmeno sapeva se poteva reggere una cosa del genere. Il suo corpo ancora soffriva dal rapporto che aveva avuto, e non sarebbe riuscito a reggere i standard alti di un combattimento tra di lei e Lotor. Non servì nemmeno l’ultima provocazione però per farla girare completamente così da affrontare Lotor con tutto il suo corpo -più piccolo rispetto a quello del ragazzo, quello sicuro.
    Credo che invece quello che non sa cosa vuole sei tu Lotor, e lo sai perchè? Vuoi che ti cito parola per parola cosa mi hai detto?! “Dovrei perdere tempo qui con te o questo vecchio pazzo”? O vuoi dirmi che sto mentendo?
    Avrebbe fatto un sorriso che non raggiungeva le labbra, guardando il letto ed in seguito il ragazzo nuovamente. In posizione per combattere contro di lei. Solo che era una cosa amichevole, la prima volta.
    Oppure vuoi combattermi? Dimostrare cosa, di essere più forte, di avere più esperienza?,, Non eri lì, ieri! Se avessi ceduto… oggi sarebbe stato troppo tardi. Io avevo bisogno di te IERI!
    Cedette alla fine, lasciando che la sua voce si alzasse di tonalità. Divenendo come un verso soffocato e acuto allo stesso tempo. Tremò di rabbia, tenendola contenuta con tutta la sua forza. Guardò quella mano che era così offerta, con così tanta sufficienza. E l’avrebbe afferrata con la propria destra, e fatto un passo in avanti mentre tirava, così che i loro petti si scontrassero, anche se di scontro non ci sarebbe stato molto viste le morbidezze enormi sul petto della ragazza, che non avevano nessuna giustizia in quel body. Anche se questo avrebbe costretto Nael a piegare la testa all’indietro per guardarlo in volto, come se lo stesse effettivamente sfidando. Non aveva intenzione di fuggire -in un certo senso aveva preso le parole di Lotor un po' seriamente, inarcando la schiena lievemente.
    E quello che vuoi è diventare più forte e stringere legami, ma non sai come tenerli stretti a te. L’unico motivo per cui ti ho assecondato così tanto, è perché ti consideravo un amico e qualcuno di cui mi potevo fidare. Dimmi: cosa vuoi guadagnare da questa discussione con me?
    La dove le loro mani si sarebbero toccate, l’energia traboccante di Nael era proprio sulla pelle. Contenuta ma presente. Vogliosa di agire, di fare qualcosa nel mentre che le emozioni di Nael erano così intense. Non aveva idea che Rakhna era li, che poteva tagliarle la gola ad ogni momento. E che lo avrebbe fatto, se data la libertà. Quello che Nael sapeva, era solo che qualsiasi sarebbe stato il suo destino quello era incerto. Avrebbe dovuto affrontare dei saggi, satana o dei conigli giganti- non le importava. L’unica cosa che desiderava era di potersi fidare dei suoi compagni. Ma Lotor aveva tradito la sua fiducia, l’aveva abbandonata. La rabbia di Nael era ben presente, e fluiva in quell’energia come un fiume in piena. Ma era anche frustrata. Non capiva cosa Lotor volesse guadagnare da quella discussione. Quale fosse il suo obiettivo finale.

    Edited by White Raven - 28/3/2023, 18:51
     
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    Ancora una volta non si fece indietro, la sua provocazione aveva funzionato al punto che Nael si era voltata verso di lui e aveva richiuso le distanze, affrontandolo. Sapeva di non essere forte quanto lui, ma non si privò della possibilità di confrontarlo sul serio, non solo con le parole ma anche con i gesti. Il ragazzo rimase impassibile ancora una volta. Era il suo punto fermo in quel momento, non avrebbe vacillato. Non la stava rimproverando, non era una lezioncina di comodo, quello era il momento in cui Nael avrebbe capito con chi aveva a che fare, e cosa si aspettava da lei. Lasciò che si sfogasse senza muovere un solo muscolo, poi quando Nael arrivò al silenzio, Lotor strinse il pugno davanti a lei con rabbia, facendole capire che nemmeno lui era privo di sentimenti, ma per quanto la sua espressione fosse contrita e furiosa, non cambiò tono di voce, mantenendo salda la sua determinazione e la sua linea di pensiero.
    Su una cosa hai ragione: è vero, ieri sono scappato, ho caduto alla paura... e alla gelosia. Ma non ho bisogno della tua introspezione per rendermene conto. Sono tornato oggi, no? Anche se sapevo che ti avrei trovata a gambe spalancate davanti a quel porco, sono tornato! Se questo non ha valore per te, lo ha sicuramente per me. Quando trovo un errore lo correggo, mi miglioro... e voglio che tu faccia lo stesso.
    La tirò col braccio a sé, più forte, senza stringerla ma approfittando del fatto che probabilmente neanche Nael lo avrebbe lasciato andare. Quasi le loro fronti si sfiorarono e la ragazza poteva percepire la forte determinazione dentro di Lotor. Non voleva umiliarla, né giudicarla, né tanto meno limitarsi a sculacciarla moralmente o fisicamente. (fisicamente forse). Quello che voleva da lei, era tutt'altro, e lo avrebbe reso maledettamente chiaro.
    Questa è l'unica cosa che voglio da questa conversazione. Smetti di frignare, di aspettarti le scuse degli altri, che il mondo cambi seguendo il tuo esempio. Diventa la versione di te che pensi di essere!
    Poteva fidarsi di Lotor, perché indipendentemente dai suoi errori lui sarebbe tornato sui suoi passi, come aveva fatto quel giorno. Prima di potersi fidare dei suoi compagni però, Nael doveva fidarsi di sé stessa, e non farlo pensando di non dover cedere e basta, ma resistendo a priori. Per il suo clan, per il suo orgoglio, per il suo cuore di strega.
     
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    Anche Lotor non era stato immune a quella situazione, ma al contrario di Nael non si era lasciato sopraffare dai suoi sentimenti. Il fatto che poi la stesse tirando a lui, che non la stesse spingendo via, era un altro indizio su come la pensava il ragazzo. Era palese che sarebbe stata con Faust, eppure era tornato indietro rischiando anni di terapia. Non che non gli servisse lo stesso. Infatti anche se lui la tirava, anche lei non lo lasciava andare. Usciva poco alla volta da quel stato di mentale di auto commiserazione, solo per socchiudere lievemente gli occhi e anzi, sarebbe lei stessa a premere la sua fronte contro quella del ragazzo.
    Sei intelligente, ma sicuramente ti mancano delle nozioni sulle donne! Per risalire dal pozzo bisogna prima caderci! Non volevo delle tue scuse, volevo solo poter piangere e sfogarmi -e tu mi hai fatta arrabbiare! Sai da quanto tempo non mi incazzavo così di brutto?! Sarei diventata la migliore me dopo aver pianto, abbracciato il cuscino o te e aver preso della cioccolata calda. E dire che sei pure un don giovanni…
    Avrebbe detto, con un tono leggermente alterato, ma piuttosto che malmenarlo e dirgli altro; chiuse gli occhi per sospirare. Era un uomo, non poteva capire come la mente di una ragazza funzionava. E di certo non di una ragazza qualsiasi! Era ancora arrabbiata, ma meno rispetto prima. E pensare che lui aveva così tante donne, ma non ne capiva nemmeno una! Però Nael avrebbe fatto ben capire il suo pensiero andando a far calmare lievemente il suo sguardo e la propria energia. Non le piaceva essere arrabbiata o triste.
    So in cosa ho sbagliato, e so in cosa devo migliorare. L’unica cosa che volevo era un po’ di conforto! Sai quanto diavolo è traumatizzante il suo coso!? Altro che sesso fuori!
    Manteneva lo sguardo fisso su di Lotor, corrugando leggermente la fronte, prima che un ghigno tra il colpevole e il provocatorio sarebbe spuntato sulle sue labbra. Aveva aspettato così tanto tempo per dirlo. Segno che Nael stava passando oltre a quella faccenda, per tornare alla solita se stessa e non a quella che piangeva. Thresh le aveva mostrato un qualcosa che desiderava inconsciamente, e lei lo aveva preteso anche da Lotor. In modo sbagliato, forse. Non l'avrebbe mai consolata o rassicurata, perché era una strega e come tale, aveva un orgoglio. Doveva alzarsi con le sue sole forze.
    Beh, adesso posso vantarmi si essermi fatta una famiglia intera, no?
    Anche se forse era meglio quella che si auto commisera per certi versi, poteva risparmiarsi battute del genere. E rimaneva dell'idea di bruciare il libro del cubo. Meno tracce esistevano, meglio era!
     
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    Lasciò che si sfogasse mantenendo la posizione e la faccia tosta, e solo quando Nael si tranquillizzò allora a che la sua presa si fece meno decisa, e lo sguardo più morbido. Continuava a fissarla con aria severa, ma molto meno rispetto a prima. Per concludere quel discorso, non fece altro che dirle esattamente quello che pensava, e rendere ovvio quello che stava succedendo.
    E con chi ti stai sfogando adesso infatti? Scema che non sei altro...
    Scosse il capo, sbuffando rumorosamente. Alla fine dei conti erano tornati al punto di partenza, ma non potevano arrivarci senza quella scornata. Non avrebbe avuto senso quell'esperienza altrimenti. Sentirla parlare del "coso" di suo padre e del fatto che poteva dire di essersi fatta una famiglia intera lo turbò di nuovo, deformando la sua figura in una grossa linea a zig-zag per il brivido losco che gli passò sulla schiena, scuotendogli le membra. E la cosa peggiore era che non ne aveva neanche idea...
    Sappi che non sono figlio unico... più o meno. Il dongiovanni è mio padre, e assicurati di non paragonarmi mai a lui da oggi in poi.
    Concluse scocciato, non sopportava l'idea di essere abbassato al suo stesso, perverso, livello. Lotor era di tutt'altra classe e si sforzava sempre per dimostrarlo. si staccò dalla fronte di Nael e ammorbidì le braccia, assumendo un'aria più tranquilla ma mantenendosi serio.
    Ascolta... non dire a nessuno di questo incontro, ok? E soprattutto non dire a nessuno chi è mio padre. Non voglio che quel vecchio pervertito mi provochi altri guai. Sei custode di un mio segreto ora, vedi di proteggerlo come hai detto fino a ora...
    Poteva non sembrare, ma Nael aveva legato con lui molto più di quanto Lotor fosse disposto ad ammettere.
     
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    Sfogarsi con la rabbia era molto più stancante rispetto alla tristezza! Nael avrebbe fatto un lieve broncio, vedendo lo sguardo di Lotor ammorbidirsi, gonfiando le guance di poco. In seguito avrebbe spalancato gli occhi, non appena Lotor le avrebbe rivelato la cruda verità. Non era l’unico figlio! Infatti piuttosto che arrossire, anche Nael divenne piuttosto pallida.
    ... Ritiro quello che ho detto allora.
    Non era particolarmente attratta nel farsi un’intera famiglia. Era solo una battuta! Davvero! Però il sapere il come l’uomo poteva avere davvero più di qualche figlio in giro… Non la ispirava parecchio! Avrebbe poi anche lei rilassato la sua presa, nonostante l’avrebbe comunque mantenuta; l'innocente bisogno di sentire qualcuno vicino bruciava dentro di lei, e quella stretta in cui era le calmava il cuore.
    Non dirò nulla, lo prometto. Tutto quel che è successo, da ieri a oggi, deve rimanere segreto anche da parte tua però.
    Avrebbe fatto un broncio, andando però poco dopo a tentare di poggiare la fronte sul petto di Lotor. Quanti mal di testa doveva sopportare, prima di potersi gustare qualcosa di dolce e riordinare le idee? Quel che aveva scoperto lo avrebbe rivelato a tempo debito, non aveva senso mettere sulle spalle delle streghe un problema quando ne avevano già un’altro. Su quello Lotor aveva ragione. Solo a quel punto, dopo essersi calmata effettivamente quasi del tutto, avrebbe sorriso lievemente mentre allontanava la testa per poter guardare Lotor negli occhi, con un lieve sorriso sulle labbra e lo sguardo tornato ad avere la sua solita luce.
    Torniamo a scuola. Voglio davvero mangiarmi qualcosa per riprendermi.

    CITAZIONE
    Role conclusa
     
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