Passato e presente

x Kuro Kiba

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    Il buonumore di Lotor in certe situazioni era sempre in netto contrasto con il malumore di Rakhna. Come dargli torto? Il suo protetto si era allontanato da quella scuola piena di magiche tettone prosperose e impazienti di una nuova dose di magia oscura solo per potersi interessare a qualche sottotrama da fanatico del mondo giapponese. Lotor era sempre stato affascinato dal passato, dai miti e dai segreti di ogni luogo, ma perfino Rakhna sapeva che la caccia ai misteri del sole levante era così cliché da non rappresentare minimamente una valida ragione per allontanarsi dalla Oxford, anche se per poco. La verità però, era che stavolta Lotor non stava cercando di scavare troppo nel passato, quanto più si stava interessando alla scuola di cui tutti stavano iniziando a parlare negli ultimi tempi. Essendo lui, ovviamente, destinato ad essere il fiore all'occhiello della Oxford, non poteva esimersi dall'interessarsi a proposito di cosa le altre scuole considerassero "il meglio". Dopo aver superato tutti tra le Streghe di Umbra il ragazzo non aveva di certo intenzione di fermarsi, e avrebbe tentato di superare anche tutti gli altri studenti delle altre scuole. Era quindi importante farsi un'idea di cosa si sarebbe ritrovato davanti. Il fatto che non ci fossero regole che impedivano ad altri combattenti di farsi avanti tra le mura della Gakuen un pochino lo insospettiva, e lo rendeva nervoso. Perché mai così poca sicurezza? Forse c'era un modo per tenere tutti sotto controllo, o anche più banalmente chiunque poteva intervenire per rompergli le scatole. Non si sarebbe mai e poi mai esposto in maniera tanto vistosa: tenere Rakhna segreto era la cosa più importante per Lotor al momento, quindi prima di fare passi avanti doveva assolutamente essere pronto. Decise allora di cercare informazioni preziose, affidandosi alle sue conoscenze in loco. Il Rosso dei Custodi gli aveva dato qualche dritta, e dirigendosi nel distretto di Edo forse avrebbe potuto trovare qualcosa di utile su Kurayami. Lotor sapeva moltissimo riguardo alla storia recente di Kurayami, dalla caduta della Umbrella fino alla nascita del Palazzo della giustizia, quindi decise che avrebbe iniziato da lì. Per non dare nell'occhio evitò di indossare la sua divisa della Oxford e adottò piuttosto un vestiario più semplice: giacca ampia, pantaloni scuri, maglietta leggera e una grossa borsa a tracolla dalla quale si potevano vedere chiaramente appunti e libri sulla storia di Kurayami. Molti li aveva comprati, altri presi in presti, altri invece li stava consultando in quel momento, visto che si trovava dentro una di quelle biblioteche aperte messe a disposizione dei Custodi. Era già stato altre volte in luoghi del genere ma ovviamente il Distretto di Edo ne incarnava alla perfezione l'essenza più pura, quasi da risultare noioso. Lotor infatti aveva una gran voglia di togliersi di lì, prendere quello di cui aveva bisogno e magari trovare un posto tranquillo. Sebbene, in realtà, posti come quello erano decisamente fin troppo silenziosi e placidi. Tra un libro e l'altro, tutti riguardanti il passato e la storia di Kurayami, Lotor si sarebbe guardato attorno più spesso del solito. Cercava con lo sguardo qualsiasi cosa che potesse attirare la sua attenzione. Con un pò di fortuna avrebbe trovato qualche studente della Gakuen da avvicinare. Dopo l'ennesimo libro, Lotor lo avrebbe riposto con attenzione, sfilando poi dalla borsa una grande fila di appunti sulla quale avrebbe iniziato a scrivere altre conclusioni. C'erano moltissime informazioni che dal ontano potevano sembrare sommarie, ma che in realtà riassumevano molto bene le informazioni che Lotor aveva raccolto fino a quel momento, a partire dal passato recente di Kurayami a tutte le teorie riguardanti l'influenza della Umbrella riguarda alla situazione attuale del Giappone. Insomma, anche il più diffidente dei curiosi avrebbe dovuto farsi qualche domanda gettando l'occhio su quella mole di fogli.
     
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    Nonostante la recente adesione all’istituto, per quanto si impegnasse negli studi, Henrietta già iniziava a dimostrarsi poco avvezza alla formalità scolastiche rifiutandosi di indossare la divisa scolastica che aveva ricevuto. Certamente non voleva fare la ribelle, tuttavia preferiva abiti che le risultassero confortevoli e pratici piuttosto che formalmente adeguati. Per questo, anziché indossare o alterare gli standard dell’uniforme, aveva optato per mantenere il suo solito abbigliamento. Se ne sarebbe quindi continuata ad andare in giro con la sua cortissima minigonna blu e la camicetta bianca di una taglia maggiore del dovuto, cosi ché risultasse larga; comoda; e di una lunghezza che arrivasse fino a metà della gonnella. Tuttavia, per dimostrare un minimo di senso d’appartenenza, avrebbe stampato sulla camicia lo stemma della scuola, piccolo ed elegante sulla parte sinistra del petto e grande e ben visibile su tutta la schiena. Nonostante l’assenza della divisa sarebbe quindi stato difficile non notare l’appartenenza alla Gakuen. Inoltre, anche nell’improbabile caso che qualcuno fosse lamentato, avrebbe potuto facilmente cambiare look in base all’evenienza dato che tutti i suoi vestiti li formava attraverso l’alterazione di un suo sottilissimo strato di pelle.
    Tuttavia, un altro punto che sarebbe potuto andare a suo sfavore sarebbe stato l’interesse ad allontanarsi. Infatti, nonostante fosse solo una novellina, aveva gia iniziato a nutrire interesse nello studio e nella ricerca all’esterno. Non che non fosse interessata agli studi scolastici, i database della biblioteca scolastica erano estremamente ricchi e ben organizzati, tuttavia erano sempre lì a disposizione, ben gestiti e consultabili i qualsiasi momento. Proprio per questo Henrietta aveva deciso verificare che nei dintorni non ci fossero informazioni “deperibili”. Dopo aver trascritto su un palmare l’elenco dei contenuti già presenti nel database che le interessavano, si sarebbe quindi diretta verso le varie biblioteche e luoghi di cultura esterni al fine di verificare se vi fosse qualche tomo o documento trascurato dalla scuola.
    Inoltre, avendo da poco iniziato una convivenza forzata, avrebbe colto l’occasione per trascinare Madarao fuori di casa. Di certo non le sarebbe interessato molto portarselo dieto per stare in compagnia, ma se avesse voluto coesistervi avrebbe quantomeno dovuto provare a mostrarsi aperta. E, nonostante la freddezza dell'invito, il ragazzino per dimostrarsi cortese l’avrebbe accompagnata alla ricerca di libri. Indossati rapidamente sopra la sua folta pelliccia il giacchetto rosso, i pantaloncini neri ed un paio di scarpe da ginnastica si sarebbe subito incamminato con lei. Quindi, dopo aver esplorato qualche piccola libreria, si sarebbero poi diretti verso la più grande biblioteca del quartiere Edo. Non appena entrati in quella struttura sconfinata, Henrietta avrebbe subito estratto il suo palmare iniziando a confrontare i titoli dei testi con quelli del suo elenco. Si sarebbe mossa in maniera estremamente schematica, quasi meccanica, controllando colonna per colonna tutti i libri, levitando per accedere a quelli più in alto. Sarebbe quindi apparsa piuttosto assorta, ignorando chi la circondava e dando così le spalle anche a Lotor che avrebbe potuto facilmente notare lo stemma della Gakuen stampato sulla schiena di Henrietta. Madarao sarebbe però apparso di tutt’altro partito. Difatti, notando la vastità del posto ed avendo un idea piuttosto stereotipata sulla diffusione pubblica della conoscenza, non sarebbe riuscito a trattenere un sospiro demoralizzato. Con voce piuttosto scettica, seppur sempre carina e femminile, avrebbe quindi esposto il suo disappunto che, nonostante fosse stato dichiarato quasi a bassa voce, sarebbe rimbombato in quel enorme e silenziosa sala.
    Come puoi pensare di trovare qualcosa di utile in una biblioteca pubblica… chi pensi lascerebbe libertà di consulta sui testi contenenti informazioni importanti. Probabilmente non verrebbero esposti neppure documenti contenenti dati su una piccola banda di quartiere, figuriamoci testi su società e gruppi criminali segreti, antichi o recenti che siano. E anche se li esponessero di sicuro verrebbero nascosti affinché non possano essere trovati dal primo che passa. Probabilmente avresti più possibilità ad un banco dei pegni o da un antiquario dove fanno meno controlli…
    Notando ben presto d’essere ignorato avrebbe però volto le sue attenzioni altrove cercando qualcuno di più socievole. Dopo pochi istanti la sua attenzione sarebbe quindi stata colta da un giovane, alto ed avvenente. Anche lui gli sarebbe parso impegnato con i suoi appunti ma, per lo meno, non dava l’impressione di essere assorto nel suo mondo come Henrietta. Madarao si sarebbe quindi avvicinato a lui con andatura amichevole, intenzionato a fare conoscenza e scoprire qualcosa di lui. Giunto vicino a lui, a causa della differenza di statura, Madarao sarebbe sembrato ancora più giovane di quanto non apparisse, somigliando così ad un innocente bambina. Quindi, forse, a prima vista non avrebbe avuto un aspetto che gli permettesse di essere preso seriamente. Tuttavia sarebbe perlomeno potuto apparire meno sospetto e più innocente mentre avrebbe tentato di fare conoscenza. Con voce tenera e gentile avrebbe quindi provato ad attaccar bottone, sperando di riuscire ad avviare una conversazione.
    Vedo che ti destreggi bene in questo posto. Ma riesci veramente a trovare qualcosa di interessante in un luogo così vasto? A me è bastato guardarmi attorno per sentirmi disorientata.
    Gettando rapidamente un occhio su quei molteplici appunti, notando qualche parola chiave, si sarebbe reso che sarebbero potuti interessare ad Henrietta. Tuttavia, in quel momento, essendo la sua prima uscita dopo anni di isolamento, sarebbe stato più interessato a Lotor che hai suoi appunti.
     
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    Tra un colpo d'occhio e l'altro, lo sguardo di Lotor non perse l'occasione di soffermarsi su quella ragazzina curiosa che si era già da un pò fatta strada come lui in quel luogo. Di norma una ragazza così giovane e minuta non avrebbe attirato facilmente la sua attenzione, ma due cose attirarono lo sguardo dell'apprendista stregone come se fossero una calamita: la prima, e più importante, era l'emblema della Gakuen che tanto prontamente aveva imparato a riconoscere in vista di quel veloce viaggio. La seconda, ma non di certo meno importante, era una vaga pressione energetica che Lotor non riusciva a comprendere ancora del tutto, ma era presente. Un pò come se la ragazza stesse cercando di nascondersi o non dare nell'occhio, celando in realtà un grande potenziale. Non disse nulla però, né si lasciò tradire dalla curiosità crescente di Rakhna che, pur invisibile, manteneva le giuste distanze dall'oggetto del suo interesse, forse intimorito da quell'aura di "freddo" che circondava Henrietta. Non fissò né lei né la graziosa creatura con cui si accompagnava: una specie di volpe che mascherava molto bene il suo essere un maschio, tanto che Lotor l'aveva chiaramente scambiata per un'altra ragazza. Mantenne tuttavia le orecchie puntate così da non farsi sfuggire dettagli su cose che potevano interessare anche a lui. La ragazza dai capelli azzurri non era una grande chiacchierona, ma il piccoletto peloso compensava per entrambi. Si allargò un sorriso divertito sul volto di Lotor quando lo sentì ingenuamente domandarsi cosa potevano trovare in un luogo del genere, come se tutte le informazioni disponibili alla massa fossero completamente inutili o macchiate da chissà quale vizio di forma. Lotor aveva la risposta giusta, ma si fece avanti solo quando venne coinvolto da Madarao che, attirato dai suoi appunti, cercò di attaccare bottone. Lotor si concesse una risatina divertita prima di rispondere, e anche mentre lo faceva non staccò gli occhi dai suoi libri, spostando lo sguardo su Madarao solo dopo qualche istante che la sua spiegazione fu iniziata.
    Quello che non trovi è importante tanto quanto quello che trovi. Le nozioni base sono alla luce del sole, disponibili a tutti, ma le controversie ti dicono cosa cercare:
    Dopo aver incrociato lo sguardo con Madarao, Lotor avvicinò i suoi appunti al piccoletto, mostrandogli alcune parti che aveva segnato in rosso e avvicinandole al libro che teneva tra le mani.
    In alcune delle testate scientifiche più recenti gli eminenti scienziati della Umbrella il lavoro del Dottor H sulla ricerca delle anime spirituali come fonte di energia viene denigrato, d'altro canto però, le testimonianze del passato riguardanti il suo lavoro al Palazzo della giustizia, alcune scritte dal pugno stesso di Akira in persona, attestano la validità delle sue teorie e ne testimoniano i risultati. Il fatto che non si trovino altre informazioni lascia intendere che ci sia stato un insabbiamento, o quantomeno un cambio di rotta, e questo basta per porsi le giuste domande: chi, cosa e perché soprattutto.
    Con quella sua rapida disamina sperava di attirare l'attenzione di quei minuti ospiti nella speranza di poter attaccare bottone a sua volta. Lotor era uno studioso di magia tanto quanto di storia, e non scavava necessariamente tra i ruderi dell'archeologia per apprendere qualcosa di nuovo. Anche l'immediato passato rientrava tra i suoi interessi e ogni complotto era materiale di studio per lui. Se Henrietta era anche solo vagamente curiosa sull'argomento avrebbe dovuto intuire che Lotor era uno che sapeva cosa faceva. Senza cambiare tono né lo sguardo amichevole, il ragazzo sistemò la sua roba e richiuse i vari appunti con una certa sicurezza di sé.
    Sono stato frettoloso: mi chiamo Lotor, sono qui per fare qualche ricerca per conto mio nella speranza che mi valga qualche credito nei miei studi alla Oxford.
     
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    Per quanto Henrietta fosse persa tra gli scaffali non si sarebbe mai potuta far sfuggire certe conversazioni. Certo, impegnata com’era non avrebbe ascoltato ogni parola pronunciata in quel luogo tuttavia, come se fosse sempre all’erta, avrebbe facilmente captato i termini primari riconducibili ai suoi interessi. Non appena avesse sentito la parola “Umbrella” avrebbe quindi subito teso l’orecchio intenzionata a carpire la discussione. Tuttavia non si sarebbe fatta avanti, sarebbe rimasta in disparte cercando invece di avvicinarsi disinvoltamente. Sforzandosi per mantenere una certa linearità avrebbe quindi iniziato a dirigersi verso gli scaffali nelle prossimità di Lotor. I movimenti si sarebbero mantenuti meccanici e sarebbe comunque apparsa assorta, tuttavia sarebbe bastato anche solo un minimo d’attenzione per notare il netto cambiamento nello schema di spostamento finalizzato all’evidente scopo di origliare meglio.
    Madarao, invece, data l'apparente disponibilità di Lotor, avrebbe subito colto lo spunto per continuare la conversazione. Di per sé lui non provava un forte interesse verso l’Umbrella e affini, tuttavia pareva un ottimo modo per chiacchierare ed entrare in confidenza. Inoltre sapeva bene quanto l'argomento interessasse all'amica e si sarebbe quindi accesa in lui anche una scintilla di malizia, curioso di scoprire quanto avrebbe impiegato Henrietta a rendere comicamente o tragicamente palese il suo origliare.
    Quindi hai fatto un gran bel viaggio per arrivare fin qui. Avrebbe detto dolcemente avvicinandosi ulteriormente per avere un approccio più confidenziale. Immagino tu stia puntando alla lode se ti impegni tanto... Comunque io sono Samara, ho abbandonato gli studi dà un po’ quindi sono qui solo per aiutare la mia amica. A differenza tua però lei non mi sembra molto interessata ai voti. Dice sempre che l’importante è quello che apprende e che non ha tempo da perdere per dimostrare al solo fine burocratico quello che ha imparato. Ma dimmi, pensi veramente che possa essere utile trovare le lacune di cui parlavi? Voglio dire, anche se fosse vero che ci sono stati degli insabbiamenti non li si possono certo smascherare dai libri censurati. A meno che… tu non sia estremamente bravo a cogliere anche i più sottili indizi sfuggiti ai censuratori…
    Ne mentre Madarao avrebbe continuato ad avvicinarsi, parlando con un tono di voce dolce e sfruttando movenze delicate che lasciassero intendere un certo interesse, forse non propriamente culturale ma comunque un interesse. Inoltre, nel pronunciare l'ultima fase, avrebbe osservato Lotor con uno sguardo carico di ammirazione ed attrazione.
     
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    Visto che era stata proprio lei ad attirare per prima l'attenzione di Lotor, il ragazzo notò immediatamente che Henrietta stava cercando di avvicinarsi senza farsi notare, forse perché timida o perché aveva qualcosa da nascondere, o magari nessuna delle due cose. Non era insolito che uno come Lotor mettesse un tantino in soggezione le persone, quindi decise di non incalzarla, almeno in un primo momento, né di respingerla. Avrebbe parlato anche a lei attraverso Madarao.
    Piacere Samara. Beh la tua amica la pensa come me... i voti alla fine non sono che numeri. La lode non mi interessa davvero, è solo una conseguenza dell'applicazione del mio talento, io punto molto più in alto. La conoscenza è ciò che rende davvero forti a questo mondo. E spesso anche le amicizie.
    Solo a quel punto avrebbe spostato il suo sguardo verso Henrietta, ma solo per un istante, limitandosi ad un enigmatico sorriso, tornando poi su Samara che si stava dimostrando decisamente più entusiasta della sua amica nel conoscere Lotor, almeno in apparenza. Nonostante la volpina si stesse avvicinando in maniera quasi invadente, Lotor non fece un solo passo, né verso né contro di lei, dimostrandosi chiaramente fermo e perché no, forse anche disponibile a lasciarsi avvicinare in quel modo. L'odore emanato da quella creatura era davvero grazioso, non gli dispiaceva la sua compagnia.
    I libri sono solo carta e le parole valgono quanto i numeri si viste così come sono. Quello che mi interessa, come ho detto, è l'informazione. Se qualcosa è stato insabbiato allora avrà lasciato tracce, e non saranno solo contraddizioni sugli articoli di giornale e sui libri di storia. Quello che bisogna trovare è un posto dove cercare, tutto lì. Seguire gli indizi non è semplice, è un lavoro che richiede pazienza, ma con il giusto impegno si possono trovare molte informazioni. Per esempio mi basta poco per capire che l'amica di cui parli è proprio qui vicino a me, anche se non si è presentata...
    Tornò di nuovo su di lei, stavolta il sorriso fu molto meno enigmatico e più amichevole. Non voleva metterla a disagio, ma visto che oramai fosse maledettamente chiaro come i loro interessi coincidessero non aveva molto senso fare finta di niente.
    Sembra che anche a te interessi l'argomento... stai cercando qualcosa in particolare? Magari posso aiutarti nella tua ricerca. Come ho detto le informazioni sono importanti, ma gli amici ancora di più...
    Lotor voleva dare l'idea di essere un opportunista positivo, che non avrebbe perso l'occasione di aiutare qualcuno se questo significava poi ottenere la possibilità di essere aiutato a sua volta. Senza sotterfugi o inganni, un banale scambio di risorse e di abilità che poteva giovare a entrambi. E chi lo sa, forse anche la compagnia di una nuova conoscenza è preziosa tanto quanto le sue abilità. Quella ragazzina continuava ad ispirare in lui una strana pressione energetica che Lotor non poteva ignorare, e che era curioso di apprendere.
     
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    Madarao avrebbe continuato ad ascoltare con ammirazione nella speranza di trovare un’intesa. Si sarebbe però lasciato sfuggire anche un sorrisetto divertito nel momento in cui Henrietta sarebbe stata tirata in ballo. Tuttavia non avrebbe potuto assistere alla scena che sperava. Henrietta, per quanto avesse perso all’improvviso la concentrazione, si sarebbe infatti limitata a fermarsi un’istante a mezz’aria e rispondere freddamente dopo aver dato uno sguardo ad un libro la cui copertina consumata contrastava nettamente con le pagine in perfetto stato.
    Cerco tutto e niente allo stesso tempo. Mi sto solo assicurando che nel database scolastico non manchi nulla che mi potrebbe tornale utile. Che poi si tratti di libri, articoli, lettere, testi fuori argomento scritti da individui sospetti, pettegolezzi o qualsiasi altra cosa non è importante fin tanto che può rivelarsi utile. Ma per il momento non mi sembra di aver avuto molto successo quindi temo di non aver modo di contraccambiare... Immagino che l’assenza di esperienza mi stia rendendo difficile individuare i particolari nascosti. Ma presto o tardi troverò qualcosa. Nascondendo l'imbarazzo di essere stata scoperta tanto presto avrebbe quindi ripreso a controllare gli scaffali senza però negare nulla ed ovviamente senza allontanarsi. Pe quanto non si sentisse molto a suo agio nel chiedere aiuto sarebbe quindi stato chiaro che l'argomento la interessasse più di quanto non ammettesse e che non sarebbe potura restare in silenzio ancora per molto.
    A quel punto, però, Madarao non se ne sarebbe stato tranquillo senza provocarla.
    Testarda… avrebbe sussurrato deluso come se non volesse farsi sentire da lei.
    Poi, riprendendo il buon umore, avrebbe incalzato nuovamente Lotor.
    Non far caso al lei, la sua diffidenza è pari solo alla sua cocciutaggine. Però, se ti può interessare, hai tutta la mia attenzione. Sono certa che avrai vissuto un sacco di avventure interessanti per verificare le tue scoperte. Che ne dici di raccontami di uno dei tuoi viaggi…
    Poi, avvicinandosi lentamente in cerca di un contatto fisico, avrebbe provato a posargli dolcemente una mano su una coscia mentre con un misto di sensualità e malizia avrebbe sussurrato per non farsi sentire da Henrietta
    Sono certa che tu sia perfettamente in grado di adescarla senza neppure scendere nei dettagli… sono proprio curiosa di vedere fin dove riuscirai a spingerla… o vuoi solo fare due chiacchiere…
    Poi, iniziando a muovere lentamente e sensualmente la mano, avrebbe ripreso il suo tono amichevole.
    Quindi ti va di raccontarmi qualcosa di appassionante?
    Con quell’atteggiamento Madarao avrebbe quindi svelato i suoi secondi fini ma, consapevole di non aver fatto colpo, si sarebbe anche dimostrato disponibile e collaborativo, forse anche più del dovuto.
     
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    La risposta distaccata di Henrietta sembrava destinata a scoraggiare Lotor che, da canto suo, rimase in silenzio per il momento anche se dava l'idea di avere una risposta pronta per lei. Fu interrotto da Samara, tuttavia, che volle dimostrarsi chiara negli intenti cercando il contatto fisico con Lotor come a volergli far capire che quella rapida chiacchierata non doveva necessariamente finire nel dimenticatoio. Le parole sussurrate dalla volpe mentre il ragazzo fissava Henrietta lasciavano intendere chiaramente che in fondo quella creaturina minuta ma dal fare sensuale aveva voglia di divertirsi, e forse cercava qualcuno con cui far sciogliere la sua amica fin troppo ritrosa. Lotor non era di certo il tipo da lasciarsi coinvolgere da eventi frivoli ma ad essere onesti l'aria esotica del Giappone lo aveva reso curioso e quell'occasione sembrava fin troppo ghiotta per lasciarsela andare. Decise di giocare d'astuzia e col suo solito fare sagace, prese di nuovo la parola.
    Ne ho di storie da raccontare, ma non qui... non sono un menestrello, se lo faccio è solo per assecondare una gentile richiesta.
    Dato a Samara ciò che voleva, lo sguardo di Lotor tornò su Henrietta che forse a quel punto aveva iniziato a pensare (o sperare) che la tenesse in disparte. Ma Lotor aveva in mente tutto l'opposto, altroché.
    Possiamo farci quattro chiacchiere in compagnia. E visto che non posso essere utile a te, magari sarai tu utile a me, una volta che avrò raccontato il mio. Così sarò io in futuro ad essere in debito. Mi sta bene anche quello.
    Era disposto ad accettare anche quel compromesso pur di ottenere ciò che desiderava. E visto che aveva già attirato l'attenzione della volpe era certo di poter contare su un ottima ancora per convincere anche la ragazzina. La studentessa della Gakuen era la sua massima priorità al momento e dato che nonostante fosse stata scoperta non si era allontanata ma si era limitata ad una risposta scostante, Lotor non aveva la minima intenzione di arrendersi. Allungò una mano verso Henrietta con fare amichevole, intingendo però il giusto quantitativo di potere magico tra le sue dita. Non una pressione opprimente, anzi tutto il contrario: un biglietto da visita intimo e chiaro, come se volesse dimostrare di essere forte ma di non avere cattive intenzioni, limitandosi a dimostrare le sue capacità e chissà magari stuzzicare anche l'energia della ragazza per ottenere una reazione. Anche un sussulto sarebbe stato sufficiente, per questo si assicurò di non distogliere mai lo sguardo da lei, così da non perdersi nulla.
    Consideralo uno scambio tra studenti. Apprezzo la compagnia di ragazze carine quando faccio i miei viaggi. Allora, ti unisci a noi signorina misteriosa?
    Non si era ancora presentata, ma sperava di riuscire a strapparle un nome appena si sarebbero salutati. La sua stretta sarebbe stata delicata e gentile, un saluto pacato.
     
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    Henrietta sarebbe stata improvvisamente costretta dinanzi ad un bivio; seguirli e sperare in un reale scambio d’informazioni o starsene in disparte rinunciando a quella che appariva come un’occasione irripetibile. L’alone di mistero che avvolgeva quel inaspettata situazione sarebbe quindi stato un repellente ed un’esca allo stesso tempo. Il fatto che Lotor fosse disposto, in maniera insolitamente insistente, a discutere di questioni tanto delicate la insospettiva non poco ma, al tempo stesso, il rischio di poter perdere per sempre l’occasione di scoprire informazioni sensibili sull’Umbrella l’attraeva in maniera irresistibile. Sarebbe quindi rimasta in silenzio qualche secondo mentre tornava a terra, senza però voltarsi. Poi dopo un sospiro avrebbe ripreso a parlare.
    Il fatto cha accetti il tuo invito non significa che mi fido di te. Immagino che non potendo offrirti niente sul nostro interesse comune ci sia altro a cui aneli… non so cosa speri che ti sappia dire ma sei riuscito ad intrigarmi più di quanto non sperassi, quindi non mi dispiace correre il rischio di essere usata se ne posso trarre qualche vantaggio pure io. Inoltre non posso certo lasciare che Samara se vada in giro sola con una persona appena conosciuta.

    Certamente quella risposta avrebbe lasciato trasudare non poca diffidenza ma, al tempo stesso, avrebbe lasciato anche intendere che fosse disposta a lasciarsi trascinare dagli eventi e, quindi, anche a cambiare opinione. Poi, voltandosi ed assumendo un tono più amichevole, avrebbe ricambiato quella peculiare stretta di mano dalla quale Lotor avrebbe potuto notare la sua temperatura esterna relativamente fresca.
    Io sono Henrietta, e sono una nova studentessa della Gakuen, sono lieta di fare la tua conoscenza.

    Avrebbe però avuto a malapena il tempo di finire la frase che Madarao sarebbe andato a darle un amichevole ma energica pacca sulla spalla tale da sbilanciarle e spingerla verso Lotor, tant’è che se non fosse stata intercettata l’avrebbe involontariamente abbracciato.
    Suvvia, avrebbe esclamato entusiasta Madarao, sciogliti un po’. Anche se sei una studentessa la formalità puoi benissimo lasciarla tra le mura dell’istituto. Tra amici si può tranquillamente essere più disinvolti.
     
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    Era facile percepire la diffidenza che quella ragazzina traspirava da ogni poro, anche per uno poco arrendevole per Lotor. Dopotutto anche lui lo era, e c'era una bella differenza tra il saper cogliere un occasione e il fidarsi di qualcuno. Ma Lotor sapeva bene che mettersi in gioco era molto più importante di non scoprire le proprie carte, e forse anche quella era una lezione che poteva impartire alla sua nuova, minuta, conoscenza. La gelida risposta di Henrietta poi, non fece altro che confermare l'interesse di Lotor, affilandolo invece di scoraggiarlo tanto che il suo sguardo divenne estremamente attento e la sua risposta fu netta, quasi come se non si aspettasse nessuna risposta.
    Curioso... hai detto esattamente quello che stavo pensando io...
    Forse le loro linee di pensiero erano molto più simili di quanto fossero disposti ad ammettere. Proprio come Lotor, anche Henrietta preferiva mettersi in gioco piuttosto che restare sulla difensiva. C'era molto da conoscere in quella giornata. La stretta di mano disse molto sulla loro mutuale "inimicizia": nel percepire quell'energia fredda Lotor non carpì un avvertimento, quanto più la volontà di non nascondere troppo le sue capacità, o l'incapacità di farlo magari. Non pensava fosse una minaccia ma al tempo stesso metteva in chiaro le cose. Non aveva una bambina indifesa davanti e Lotor non lasciò mai intendere dal suo corpo e dai suoi sguardi che lo pensasse. Aveva visto subito i segni di riconoscimento della Gakuen e non avrebbe mai commesso l'errore di sottovalutare qualcuno che si fregiava di una simile appartenenza. Orgoglio e superiorità erano un conto, la stoltezza però era un difetto che non apparteneva a Lotor. Se fosse stato per quei due, la battaglia di sguardi sarebbe continuata probabilmente ancora per molto, ma fortunatamente Madarao era un elemento di disturbo imprevisto che avrebbe fatto comodo ad entrambi per spingere un tantino l'acceleratore e sciogliere il proverbiale ghiaccio. Con quella pacca sulla spalla sbilanciò la ragazzina che finì addosso a Lotor. L'apprendista stregone ebbe subito l'istinto di afferrarla per non farla cadere ma lo fece con garbo, senza essere troppo invadente: lasciò il corpo rigido in modo da fungere da sostegno, e si limitò a portarle una mano sulla schiena per offrirle maggiore stabilità, senza abbracciarla in maniera invasiva. Allo stesso momento però, sarebbe bastato così poco per far carpire alla ragazza nuovi dettagli della sua nuova conoscenza: una muscolatura perfetta, un fisico forte e ben allenato, caratterizzato da un calore intenso e reso ancora più intrigante dall'energia oscura che attraversava tutto il suo corpo. In netto contrasto con la gelida freschezza di Henrietta, forse le avrebbe dato l'assaggio di un torpore mai provato e che magari l'avrebbe affascinata ancora di più. Approfittando di quel momento in cui Henrietta non poteva guardarlo in faccia, Lotor si voltò verso Madarao ma non per rimproverarlo, anzi gli lanciò un sorrisetto complice per fargli capire che il suo aiuto era stato più che gradito. Al minimo cenno di Henrietta l'avrebbe lasciata andare, tenendo le mani sollevate per farle capire che non avrebbe abusato di quella situazione, ma voleva semplicemente limitarsi a non farla cadere e aiutarla. Dopodiché avrebbe sistemato la borsa in spalla, facendo strada fuori da quell'edificio.
    Conoscete un posto tranquillo? Magari abitate da queste parti? Io ho un appartamento prenotato qui al distretto di Edo ma potrebbe essere sconveniente e pericoloso fidarsi di uno sconosciuto che vi porta a casa sua, magari già ricoperta di teli di plastica e pieni di sacchi per cadaveri. La scelta la lascio a voi.
    Ironizzò ridacchiando, deciso ad assecondare il flusso e lasciarsi completamente trascinare da esso. Si sarebbe fidato di loro, seguendoli in caso avessero deciso di portarlo a casa loro, oppure avrebbe fatto strada verso quel famoso appartamento affittato ad Edo: niente di speciale e soprattutto niente di sospetto, sprovvisto di trappole se non la vaga sensazione di potere magico tipica di chi usa la magia per tenere sotto controllo le sue cose, ma niente di pericoloso. Certo se lo seguivano rischiavano grosso, ma se lo lasciavano entrare in casa loro cosa poteva succedere? Magari Lotor avrebbe scoperto qualcosa di scabroso o imbarazzante riguardo Henrietta o Madarao? Quella giornata era ancora tutta da scoprire.
     
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    La rivalità formatasi da quelle semplici presentazioni si era chiaramente resa più che palese e, per quanto non lo dimostrasse, Henrietta sarebbe risultata ancora più intrigata di prima, come se quella misteriosa rivalità aggiungesse un pizzico di brio al tutto. Inoltre, il modo in cui poi l’avrebbe fermata, le avrebbe dato ad intendere che fosse abile nel cogliere il meglio da ogni situazione. Il contatto sarebbe durato solo pochi secondi prima che Henrietta si risollevasse e ringraziasse con un cenno del capo, tuttavia sarebbe stato sufficiente per trasmettere diverse informazioni. Con quel gesto galante Lotor sarebbe infatti facilmente potuto apparire come una persona garbata e ben disposta, mostrando al tempo stesso un fisico ed un’energia estremamente potenti facilmente percepibili come estremamente virili e rassicuranti oppure minacciosi a seconda di chi lo osservava. Ovviamente Henrietta non si sarebbe sbilanciata su un’interpretazione caratteriale ma, dal punto di vista fisico, avrebbe colto entrambe le interpretazioni ritenendolo virile ed al tempo stesso pericoloso a causa del alone di mistero, andando così ad alimentare ulteriormente il suo interesse e il desiderio di scoprire qualcosa di più anche su di lui.
    All’ironico invito di Lotor, Henrietta l’avrebbe quindi incalzato con uno sguardo misterioso ed un tono innaturalmente serio come a voler potare avanti verbalmente la competizione di sguardi avvenuta poco prima
    Non optando per un luogo neutrale sembra quasi che tu ci vogli nascondere qualcosa. Anche perché nulla ti garantisce che non abbia preparato il posto per una nuova statua di ghiaccio. Ma se ti va di scoprilo ti invito volentieri a casa mia, sempre che non ti dispiaccia un ambiente piuttosto… congelato.

    Fortunatamente a sdrammatizzare quello scambio di battute preso un po’ troppo sul serio ci sarebbe stato Madarao che, avvinghiandosi ad un braccio di Lotor per camminargli romanticamente a fianco, avrebbe rinnovato l’invito in maniera più entusiasta Mi sembra un ottima idea dato che casa nostra non è lontana inoltre… assumendo all’improvviso un tono più sensuale ed iniziando a strusciarsi su di lui avrebbe poi continuato se iniziassi a sentire freddo potremmo spostare la conversazione in uno dei bagni dato che l’acqua delle docce delle vasche resta calda anche su quel fastidioso giaccio…
    Se Lotor le avesse assecondate l’avrebbero condotto nel salone principale dell’abitazione facendolo accedere dall’ingresso principale e quindi attraversando il giardino cosparso di statue di ghiaccio. Una volta spalancate le porte del salone sarebbe subito apparso come un enorme biblioteca congelata, con librerie a perdita d’occhio e poltrone, divani e tavoli ordinatamente distribuiti. Se fossero arrivati fin lì, le prime parole di Henrietta sarebbero apparsa come una giustificazione per poi proseguire in maniera ospitale
    Anche se i libri sono congelati si possono tranquillamente sfogliare e leggere e non sono stati irrigiditi neppure divani e poltrone… in ogni caso accomodati, qui non sarai certo minacciato da orecchie indiscrete. Ma se preferisci una stanza più accogliente abbiamo anche numerose camere e sale da the.
     
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    In un primo momento non prese troppo sul serio la minaccia delle statue di ghiaccio, forse perché non la credeva ancora capace di tanta efficienza oppure perché Madarao lo aveva messo davvero a suo agio con quel fare espansivo e chiaramente eccitato. Quando però arrivarono alla casa di Henrietta però, e Lotor vide tutte quelle decorazioni a base di freddo e ghiaccio, il giovane non poté fare a meno di lasciarsi dividere da un brivido gelato sulla schiena, tanto che si domandò se non fosse stato troppo frettoloso in quella situazione e fosse lui alla fine quello finito in trappola. Fortunatamente per quanto strane fossero le decorazioni di quel posto non dava l'idea di essere minaccioso e non sentiva nessun istinto omicida venire da Henrietta, anzi tutto l'opposto. Era certo di essere riuscito ad incuriosirla e adesso, in effetti, era curioso anche lui. Se ne rese conto quando afferrò il primo libro congelato ed iniziò a sfogliarlo con la dovuta attenzione: non era davvero ghiacciato, né troppo freddo, era solo fresco e aveva l'aria di un oggetto che era stato esposto a temperature molto basse per tanto tempo, ma nulla di davvero preoccupante. Quindi forse non era la volontà di Henrietta ad averlo ridotto così... forse la ragazza non aveva un controllo perfetto del freddo che caratterizzava il suo potere e la temperatura attorno a lei si abbassava spontaneamente influenzando qualsiasi cosa la circondasse. La cosa diventava sempre più interessante agli occhi di Lotor e per nulla scoraggiato da quel freddo, essendo lui abituato alle aride condizioni di Londra, ritrovò il suo sorriso furbesco e accettò quel gradevole invito.
    Una tazza di tè non mi dispiacerebbe, in effetti.
    Sancì, deciso a seguire Henrietta pronto ad assecondare la sua ospitalità, senza mai allontanare né scacciare Madarao. Anzi, ogni volta che si presentava l'occasione, visto che erano ancora vicino, lo stringeva a sé facendogli capire che quel suo modo di fare era tutt'altro che sgradito, e si assicurava di stringere le fasce muscolari delle parti del corpo con cui la volpe entrava in contatto nella speranza che gradisse il fisico allenato di un giovane ben disposto ad accettare la sua ospitalità, impaziente di approfondire meglio la conoscenza. Ma non aveva intenzione di strappare via Henrietta da quel contesto, anzi tutto l'opposto, quindi prima di lasciarsi del tutto andare con quell'adorabile volpina doveva prima di tutto fare colpo anche sulla minuta ragazza.
    Adesso che non siamo più in mezzo a una folla curiosa, posso dirvi perché sto facendo ricerche su Kurayami e la Gakuen. Non che siano cose particolarmente segrete o pericolose, ma non mi piace condividere con tutti le mie conoscenze, quindi diciamo che anche questo fa parte di una fiducia nei vostri confronti che spero verrà presto ricambiata.
    Avrebbe iniziato a sciogliersi, aspettando che l'ospitalità della ragazza gli concedesse qualcosa da bere. Mentre parlava, avrebbe fatto in modo che accomodandosi si sarebbe seduto il più vicino possibile ad Henrietta, ben consapevole che Madarao l'avrebbe comunque seguito, quindi le avrebbe avute entrambe a fianco a sé. Non servì quindi alzare la voce e poté mantenere un tono pacato e rilassato, assicurandosi di dire tutto ciò che pensava sull'argomento senza troppi peli sulla lingua.
    Sembra che la Gakuen abbia a disposizione una fonte di energia unica nel suo genere, e io voglio scoprire di cosa si tratta. Se è qualcosa che ha sviluppato la Umbrella e poi ha abbandonato, se è qualcosa che apparteneva al vecchio Palazzo della Giustizia oppure se ante cede perfino ad Akira ed è semplicemente la vera forza di Kurayami che da secoli prende una forma diversa e la assoggetta alla propria volontà cambiando il destino del mondo. E ovviamente voglio comprendere questo potere perché è mia intenzione poterlo controllare, o quantomeno saperlo fronteggiare. Voglio diventare potente, e il modo migliore per esserlo è ottenere sapere.
    mentre chiacchierava avrebbe gustato il suo tè, domandandosi se sarebbe stato caldo oppure l'influenza di Henrietta lo avrebbe reso più tiepido se non addirittura freddo. Nonostante ciò, non avrebbe mai tenuto le distanze dalla ragazza neanche se la temperatura del suo corpo si fosse rivelata fastidiosa, dimostrandosi chiaramente intraprendente.
     
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    La richiesta di Lotor sarebbe stata presto soddisfatta, tuttavia non avrebbe potuto avere la soddisfazione di farsi servire direttamente da Henrietta, difatti Madarao si sarebbe subito esposto. Staccandosi a malincuore da Lotor, facendo scivolare le mani il più a lungo possibile sul suo corpo per poter trarre il massimo da quegli attraenti muscoli tesi, passando sensualmente una mano sui glutei e l’altra sull’inguine prima di separarsi, si sarebbe diretto verso l’accesso alla cucina dopo essersi premurosamente offerto. Se lasciassi fare a lei dovremmo lasciarle il tempo di cercarsi un ricettario. Ho un bollitore sempre pronto quindi non ti farò aspettare molto. Ti preparerò la mia miscela speciale e forse, più tardi, potresti assaggiare anche qualcos'altro di speciale... Prima di tornare con un elegante vassoio avrebbe quini lasciato loro a malapena il tempo di accomodarsi su uno dei divanetti del quale Henrietta si sarebbe subito accaparrata uno dei posti vicino al bracciolo. Madarao, una volta tornato, avrebbe quindi posato il vassoio sul tavolino dinanzi a loro. Ovviamente anche l’intero set da the sarebbe stato ricoperto di un sottile e freddo strato di ghiaccio che, tuttavia, non avrebbe nascosto la motivazione floreale con cui era decorato il servizio. Avrebbe quindi riempito due tazzine posando due zollette ed un cucchiaino sul piattino di quella che avrebbe offerto a Lotor e porgendo invece l’altra ad Henrietta che sapeva già preferirlo amaro. L’infuso avrebbe avuto un delicato profumo di fiori di ciliegio ma un sapore forte, deciso ed amaro dai tratti tipicamente orientali, seppur difficilmente identificabili data la presenza di numerose erbe differenti. Nonostante il sapore amaro sarebbe però bastata una sola zolletta di zucchero per influenzare la predominanza delle erbe utilizzate e renderne il sapore delicato, mentre con la seconda sarebbe stato completamente invertito il bilanciamento ridandogli un sapore forte ma questa volta molto dolce. Saggiando il the Lotor avrebbe inoltre potuto notare il contrasto tra la gelida tazzina e l’infuso ancora caldissimo. Difatti, tutto il giaccio presente nell’abitazione si era formato da un incontrollabile senso di appartenenza da parte di Henrietta. Di conseguenza, per quanto potesse essere freddo al contatto ed abbassare la temperatura ambientale, non inficiava minimamente sulle funzionalità dei vari oggetti e quindi la tazzina non avrebbe accelerato il raffreddamento del the.
    Dopo aver consegnato le tazzine ed aver dato un premuroso ed in parte sensuale avviso sullo zucchero, Madarao si sarebbe seduto a fianco a Lotor stringendosi sulla sua possente muscolatura ed infilandogli delicatamente una mano tra l’inguine. Lo zucchero ne cambia radicalmente il sapore, quindi aggiungine una zolletta alla volta per essere sicuro di trovare quello che più ti aggrada. E se avessi bisogno di qualsiasi cosa avvisami pure.
    Poi Henrietta, dopo aver preso un sorso di the preventivamente raffreddato infilando un dito nella tazzina, avrebbe risposto a Lotor in maniera seria e distaccata.
    Certo che ti sei imposto un obiettivo piuttosto impegnativo. Comunque dubito si tratti di un residuo dell’Umbrella altrimenti, dato il mio interesse ad indagarvi, le sarebbe stato molto più conveniente eliminarmi anziché accettarmi nella scuola. Inoltre mi dà l’impressione di essere fin troppo potente per poter essere qualcosa di totalmente artificiale… comunque temo che deluderò le tue aspettative dicendoti che interrogare gli studenti si potrebbe rivelare ben poco produttivo. Probabilmente anche i corpi docenti ed amministrativi saranno all’oscuro dei particolari veramente importanti. Trovare delle informazioni attendibili potrebbe rivelarsi veramente difficile. In ogni caso, però, ti sconsiglierei di pensare ad un confronto come prima soluzione. Anche se esistesse veramente un modo per fronteggiare o controllare l’essenza della Gakuen si tratterebbe probabilmente di una procedura dispendiosa e sconveniente. A mio avviso, per un estraneo che si trovasse costretto ad incrociarne la strada, la scelta migliore sarebbe puntare ad una trattativa… anche se non saprei come potrebbe fare ad entrarci in contatto…

    In quel momento Madarao ed Henrietta sarebbero stati potuti essere facilmente paragonati al the che era stato servito; Madarao caldo e fisico come l’infuso ed Henrietta fredda e professionale come la tazzina. Tuttavia entrambi erano disposti a socializzare, seppur in modo e con finalità differenti.
     
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    La preparazione del tè suggerì molto a Lotor riguardo alle dinamiche casalinghe. Se quelle due fossero riuscite a cogliere i suoi sguardi avrebbero capito immediatamente che il suo cervello stava lavorando a pieno regime dando importanza ad ogni singolo dettaglio che gli capitava sotto il naso per cogliere quante più informazioni possibili. Non solo sul il ghiaccio onnipresente in quella casa, ma anche su come si comportavano quando c'era un ospite. Samara poteva contare ovviamente sulla più totale fiducia di Henrietta visto che quest'ultima non aveva dimostrato nessuna riserva nel vedere la volpe mettere le mani tra le sue cose e prendere l'iniziativa. Al tempo stesso la creatura dal pallido manto non si faceva problemi a mostrare gli onori di casa segno che evidentemente era abituata a quei gesti, forse era una specie di governante più che una vera amica? Davano l'idea di essere molto affiatate, per quanto Henrietta risultasse scostante con tutti. Anche la lezione sullo zucchero disse molto: si conoscevano molto bene e sapevano come accogliere un ospite, la cosa non doveva essere inusuale o quantomeno preparata.
    Lo sappiamo cosa stai pensando... questa sembra proprio il genere di casa che ti piacerebbe occupare, e loro due sarebbero delle vallette perfette per prendersi cura delle tue cose mentre non ci sei... e magari accoglierti con entusiasmo quando tornerai. La tua faccia non ci inganna...
    Il sibilo perverso e udibile solo alle orecchie a punta di Lotor non disturbò il ragazzo che riuscì a rimanere impassibile. Ma la capacità di interpretare i suoi pensieri di Rakhna rasentava la preveggenza. Inutile dire che l'oscuro passeggero, anche s emesso in disparte, lo conosceva fin troppo bene. Ma al di fuori delle fantasie erotiche più sfrenate, Lotor voleva concentrarsi piuttosto sulla loro stimolante conversazione, e aggiungendo una sola zolletta di zucchero mentre Samara tornava al suo fianco senza trovare resistenza, prestò la massima attenzione ad Henrietta che non esitò a dire la sua. La ragazza dimostrò di non essere una semplice spugna per le informazioni e che sapeva perfettamente come elaborarle in modo da sviluppare la sua teoria. Era un punto di vista interessante, senza dubbio, ma parziale. Lotor si soffermò qualche istante ad osservare la tazzina oramai a metà del suo contenuto. Ricoperta di ghiaccio ma che non influiva sulla temperatura della bevanda. Quell'infestazione non era fuori il controllo di Henrietta, anzi tutt'altro. La cosa si faceva ancora più interessante.
    Se non è impegnativo non è un obbiettivo che merita la mia attenzione. Ad ogni modo: se è rimasta la volontà della Umbrella nella scuola di sicuro non la controlla, altrimenti il "cambio di gestione" avrebbe avuto molto poco senso. Il fatto che il corpo docenti è poco informato tanto quanto voi studenti è sospetto... fa sembrare questa cosa della Justice Gakuen come una specie di religione. "Devi avere fede verso la scuola", o qualcosa del genere, ma è meglio perché la volontà della scuola è trovare un nuovo Akira, e Akira da quello che ho capito sono "tutti"... o nessuno, per ora. Quindi la verità va raggiunta attraverso quel ruolo, sempre che non sia una risorsa di comodo che serve solamente a seguire un piano preciso. Non deve essere facile studiare in un posto che ti tiene perfettamente in bilico tra "il Re del Giappone" e una semplice "cavia".
    Si concesse una risatina ironica, tutt'altro che votata a schernire quanto piuttosto sottolineare l'interesse verso la cosa. Tornò quindi a sorseggiare la tazzina deciso a svuotarla una volta per tutte. Quando finì, tornò a rilassarsi sul divano portando le spalle e il collo sullo schienale. Gli venne spontaneo mettersi comodo, allargando le braccia sullo schienale e ritrovandosi quindi quasi del tutto intorno alle due ragazze. Non e sfiorò per non essere invadente, ma da quella posizione la sua pressione energetica divenne più evidente. Se non le stava toccando col corpo le stava sicuramente toccando con la sua energia. Aveva tutta l'intenzione di affascinare anche Henrietta e ci sarebbe riuscito.
    Dunque in quanto "non eletto" dalla Justice Gakuen la mia possibilità migliore per avvicinarmi alla verità è quella di sfruttare il più vicino a diventare Akira. Il piano non è male, ma devo mettere in pratica le mie conoscenze per scoprire chi ha il potenziale per riuscirci. Non posso fare a meno di pensare che il fato mi abbia guidato qui con uno scopo preciso, quindi non ti nascondo che al momento sto pensando a te, Henrietta...
    Iniziò a fissarla intensamente. Nel suo sguardo c'era qualcosa di seducente ma al tempo stesso anche predatorio. Non stava mettendo alla prova solo la sua volontà ma anche il coraggio della ragazza. Non voleva stuzzicare la sua diffidenza quanto più il suo agonismo. Lotor non era il tipo da sviolinate melense né da dichiarazioni d'amore forzate. A lui interessava la forza e la determinazione, e se quella ragazza gli somigliava almeno un pò si sarebbe sentita toccare nell'orgoglio. Dopotutto anche lei voleva diventare Akira, no? Il fatto che qualcuno volesse metterla alla prova significava che forse non la credeva all'altezza. D'altro canto però, se Henrietta non fosse stata superficiale, avrebbe capito che quello stronzetto con le orecchie a punta non era solo un borioso che amava sentire il suono della sua voce, ma un esperto che sapeva esattamente cosa diceva e come sfruttare le informazioni che otteneva. Poco ma sicuro, se riusciva a convincerlo di avere il giusto potenziale avrebbe trovato in lui un grande alleato.
     
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    Quando Lotor avrebbe plagiato il trucco del “ragazzo assonnato ai cinema” per mettersi in mostra, Henrietta l’avrebbe lasciato fare come se nulla fosse. L’avrebbe scrutato per un momento in volto nel notare quella costante pressione energetica però non sarebbe stato uno sguardo di biasimo o dissenso ma, piuttosto, lo sguardo di chi cerca di sondare le intenzioni del proprio interlocutore cercando nella mimica facciale un gesto che potesse tradirne le intenzioni. Dopo ciò avrebbe però ripreso a sorseggiare tranquillamente il the rispondergli come se nulla fosse mantenendo il suo atteggiamento freddo ed analitico.
    A questo punto sembra quasi che tu mi veda come un bottino. Comunque, tornando al discorso, non penso che religione sia il termine corretto. La religione cerca un gregge da affidare al suo messia che lo indottrini con l’idea di un essere superiore. La Gakuen invece cerca chi sia disposto a diventare un essere superiore. Quindi, se proprio dovessimo fare un paragone, penso che più che ad una religione o una chiesa si potrebbe definire una setta. Ma volendo essere scrupolosi l’intero mondo si basa sul concetto del “devi avere fede”. Al mondo ci sono troppe interazioni e poco tempo per poterle verificare tutte. Persino quando si va al bar ci si fida del fatto che non avvelenino il caffè. Tuttavia se svolgere degli accertamenti su un’ordinazione può risultare semplice, le cose si complicano con l’aumento di dimensioni ed importanza e sapere tutto su un gruppo od organizzazione che ti offre grandi poteri potrebbe richiedere più tempo di quello di cui si disponga. Inoltre penso che anche il termine cavie non sia adatto per definire gli studenti della Gakuen. Ritengo che sia più calzante il ruolo di prototipi, tanti modelli che si sviluppano e che vengono sviluppati con l'intento di creare il migliore seguito dai migliori. Comunque io ho sentito di potermi fidare questa misteriosa energia che governa la Gakuen, nonostante debba ammettere che mi abbia lasciato molti dubbi. L’obiettivo dichiarato dovrebbe essere quello di trovare qualcuno che faccia prosperare il Giappone, che è più che condivisibile, ma non è stato precisato né come dovrebbe essere né come dovrebbe agire lascando la strada aperta sia a leader che dittatori. Inoltre anche la profondità con cui la Gakuen si lega ai sui studenti può dar adito alle più disparate teorie complottistiche. Però ho ritenuto che fosse comunque la via migliore per contribuire al bene del Giappone. Per quanto riguarda il titolo di Akira… ammetto che mi vedo più adatta a svolgere un ruolo attivo restando nell’ombra ad eliminare i nemici che vi strisciano silenziosamente piuttosto che occupare un ruolo pubblico che necessita anche un mantenimento dell’immagine. Se si rivelasse necessario non mi farò scrupoli pur di appropriarmi del trono ma, potendo, preferirei favorire l’ascesa di qualcuno che mi aggrada e, parallelamente, ostacolare ed eventualmente spodestare tutti quelli che non ritengo adatti ai miei fini. Dopotutto certe volte si può trarre più potere piazzando la persona giusta nel posto giusto piuttosto che dall’ottenimento del ruolo in sé.
    Finito il the Henrietta avrebbe posato la tazzina sul tavolino per poi riaccomodarsi sul divano ricambiando gli sguardi di Lotor con un’occhiata gelida, in grado di contraccambiare pienamente il messaggio di sfida che le era stato lanciato.
    Ovviamente il mio pensiero non si fermano solo agli studenti della Gakuen. Il mio obbiettivo è aiutare gli innocenti e fare in modo che in Giappone i civili possano vivere in tranquillità. Per farlo avevo quindi pensato di studiare i gruppi criminali segreti, ed in particolare l’Umbrella, trovare un modo per indebolirli, fronteggiarli e, quando possibile, eliminarli. Quindi, la mia diplomazia è piuttosto semplice; “Ostacolami e farò il possibile per renderti inerme” e non fa differenza che si tratti di un collega, di un insegnante, di un criminale, del Umbrella o persino di te…

    Con quel messaggio d’avvertimento ed il freddo sguardo carico di determinazione si sarebbe quindi mostrata disposta a collaborare fin tanto che si fossero trovati su un fronte comune, ma pronta a combattere qualora i loro interessi si fossero scontrati.
    A quel punto però, per alleggerire la tensione, sarebbe intervenuto Madarao mentre allungava lentamente la mano verso i genitali di Lotor e si premeva più forte su di lui come a volerlo spingere lentamente verso Henrietta.
    Suvvia, sembra quasi che vi vogliate dichiarare guerra. Siamo qui per discutere tra amici, non ce bisogno di essere cosi seri… si possono trattare anche argomenti più leggeri. O vi divertite a provocarvi a vicenda?
     
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    Se Henrietta cercava conferme, allora lo sguardo di Lotor non mentiva: nonostante sembrasse dannatamente sicuro di sé o il tipico ragazzo che prende sempre quello che desidera, non c'era traccia di istinto omicida in lui, neanche il più sopito. Anzi la ascoltava con l'entusiasmo di chi era finalmente riuscito a sciogliere la sua lingua glaciale, soddisfatto di quella conversazione. Lotor dunque non aveva cattive intenzioni né di farsi avanti in maniera brutale e forzata, semplicemente non stava facendo nulla per nascondere la sua volontà fondata su un reale interesse per la ragazza che era riuscito ad avvicinare. E visto quanto stava parlando, non poteva che essere ancora più soddisfatto dato che avevano iniziato in maniera molto più riservata. La disamina di Henrietta fu completa: gli spiegò il suo punto di vista, la sua esperienza e soprattutto il suo obbiettivo, evidentemente aveva capito che non c'era motivo di fare i misteriosi con un oche in realtà non voleva né poteva entrare a far parte della Justice Gakuen. Ma la cosa più interessante e che fece allargare il sorriso di Lotor ben più di prima fu la conclusione di quel discorso, quando la ragazza fu così diretta da dirgli chiaro e tondo che non si sarebbe fermata davanti a nessuno, neanche uno come lui. Lotor ridacchiò soddisfatto: aveva già iniziato a vederlo come un rivale? La ragazzina guadagnava punti.
    Il tuo modus operandi sembra molto simile al mio... perché esporsi quando puoi agire indisturbato nell'ombra? Per il metodo... non ti dirò frasi fatte o consigli buoni da cioccolatino incartato come "stai attenta a questo genere di cose": eliminare in silenzio i pericoli e i nemici pericolosi è il modo più semplice per risolvere problemi. Forse è questo ciò di cui ha davvero bisogno Kurayami... non tanto un Akira che li guidi, quanto più l'ombra di Akira che vegli su di loro. Trovo la cosa molto interessante...
    Suonava decisamente come un complimento, detto da Lotor, quindi nonostante quello sguardo di agonismo che si ritrovarono a scambiarsi nel ragazzo non c'era proprio nessuna voglia di iniziare un confronto diretto o perpetrare una rivalità infondata. Stava già per trarre le sue conclusioni, quando la volpe lo afferrò letteralmente per i suoi genitali costringendolo ad avvicinarsi ad Henrietta più del necessario. Non voleva essere invadente, ma data la situazione e l'agente esterno entrato in gioco, Lotor non si oppose seppur preso di sorpresa. I loro corpi si toccarono in maniera palese e a quel punto lo sguardo di entrambi per quanto gelido e provocatorio era talmente ridotto nelle distanze da farli sembrare quasi pronti ad un passionale bacio. Madarao ricevette come risposta uno stimolo netto: la verga di Lotor non era ancora eretta ma iniziò a pulsare, eccitata dalla situazione.
    Tranquilla Samara, siamo tutt'altro che nemici. Henrietta ha messo in chiaro le sue intenzioni e sono molto più allineate alle mie di quanto mi aspettassi. Sono sicuro di poterle offrire l'aiuto di cui ha bisogno, quindi metterò in chiaro anche il mio pensiero.
    La mano che prima stava sullo schienale e avvolgeva la ragazza solo platonicamente, adesso si era spostata verso il mento di quest'ultima, impedendole di tirarsi indietro quando Lotor si fece ancora più vicino. Il fiato caldo del ragazzo divenne evidente una volta vicino al gelo che la pelle di Henrietta generava, ma non ne fu affatto spaventato, anzi ne fu evidentemente curioso. Il suo tono di voce si abbassò leggermente e la fissò non più con rivalità ma con desiderio.
    Prima hai detto che ti vedo come un bottino... e non ti sbagli. Io divido il mondo in cose che non mi interessano... e cose che voglio assolutamente. Ho intenzione di conoscerti a fondo Henrietta... te e il tuo potere. E se me lo concederai ti assicuro che forgeremo un'alleanza fruttuosa per entrambi. Ma dovrai concedermi un pò più di fiducia rispetto a quella che dai al barista nella speranza che non ti avveleni il caffè. Non fraintendere, non è facile nemmeno per me... non c'è garanzia che toccandoti troppo tu non mi congeli vivo buttandomi dalla finestra più alta di questa casa, ma sono disposto ad accettare il rischio. Anche io ho i miei obbiettivi e sono pronto a tutto per portarli a compimento...
    Eccola di nuovo, quell'oscurità provenire dal cuore di Lotor. Era pericolosa, ma affascinante, e più le sue labbra si avvicinavano a quelle di Henrietta più diventava evidente. Era come il gelo della ragazza: non voleva nasconderla e scoprire se lei si sarebbe lasciata spaventare da una simile dimostrazione di potere. Se così non fosse stato, ne sarebbe stata invece affascinata, per l'oscuro potere di Lotor era grande. Non si trattava quindi di una minaccia o di una dimostrazione di forza... era un modo per mettere a confronto le loro energie. Per quello stava cercando di baciarla. Se Henrietta non si fosse opposta avrebbe chiaramente percepito le loro forze scambiarsi in maniera netta, lasciandosi guidare da Lotor avrebbe accolto la sua oscurità dentro di lei e ne sarebbe stata colma. Non un calore invadente né un abbraccio viscido, solo un potere intenso che avrebbe reso quelle labbra ancora più irresistibili e quella lingua dolce come il miele. Lotor voleva metterla alla prova e voleva farlo nella maniera più piacevole possibile. Se quella era la prima esperienza per Henrietta sarebbe stata indimenticabile.
     
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