La rivelazione

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    Si erano dati appuntamento direttamente in stazione. Rugal le aveva detto che semplicemente era la soluzione più comoda e che così avrebbe potuto recuperare tutto il necessario per il viaggio. In realtà i preparativi che aveva fatto erano molto diversi. Aveva assunto un corriere privato e discreto per far recapitare alla loro destinazione ultima tutto il necessario: portarsi dietro quella roba era pericoloso e poteva rendere sospetto Rugal, cosa che doveva evitare ad ogni costo. Oramai quella ragazza si fidava di lui, perdere ogni progresso per una sciocchezza sarebbe stato stupido e frustrante. Nonostante ciò, arrivò in stazione per primo, cosa che gli diede modo di ripassare mentalmente l'itinerario per fare un pò di ordine mentale, quindi si sedette sulla grossa valigia che aveva preparato ed iniziò ad annusare un sigaro senza accenderlo. Lo prese dall'interno della sua giacca: una nera non troppo elegante col colletto alto e il taglio da spolverino, non troppo lunga ma perfetta per le temperature rigide di Londra. Sotto portava un paio di jeans neri dall'aria pesate infilati dentro degli anfibi dello stesso colore, ma più scuri e con i lacci solo fino a metà della scarpa. La maglia era piuttosto semplice e leggera, di un marroncino spento, utile solo per lo scopo di vestirsi a strati, visto che sotto ne aveva una bianca a mezze maniche. Mantenere l'aspetto giovane per tanto tempo si era rivelato piuttosto complicato ma ben presto quello sforzo non sarebbe stato più necessario, il che motivava Rugal a resistere ancora un pò. Avrebbero preso il treno, sarebbero scesi alla stazione in periferia, un piccolo viaggio in autobus e poi finalmente sarebbero giunti alla loro destinazione ultima: una stamberga nel bosco, un luogo ben più che isolato dove Rugal avrebbe potuto portare a termine il suo compito senza che nessuno lo disturbasse. Era davvero strano che quella ragazza non avesse mai sospettato niente di lui, né che avesse deciso di prendere qualche precauzione, dopotutto sembrava una tipa sveglia... ma Rugal si convinse semplicemente che forse era lui quello bravo a sedurre, e a giudicare da quello che avevano passato l'ultima sera che si erano visti non poteva essere altrimenti. La cosa migliore del viaggio e della missione era che si sarebbero divertiti molto nel mentre, e Rugal aveva tutto l'occorrente per farlo nella maniera più perversa possibile...
     
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    Rebecca era completamente nuda, in piedi nella sua stanza. Attorno a lei stavano sparpagliati tutti i vestiti nuovi che aveva comprato in quei giorni e ora il momento era giusto. Doveva decide cosa indossare per la partenza. Rugal le aveva dato appuntamento in stazione e lei non voleva di certo tardare, ma la scelta era ardua. Non voleva più mostrarsi a lui come la studentella immatura e impacciata che aveva conosciuto in biblioteca, Bek non si sentiva più così. Dopo quello che c'era stato tra loro si sentiva una donna, una donna vera, adulta, che sapeva e voleva piacere al suo uomo. Per questo nei giorni precedenti si era data allo shopping sfrenato, ma ora non sapeva decidersi. prendeva in mano una gonna, un pantalone, un vestito, e poi rigettava tutto sul letto.

    Uff Bek sei proprio una frana..così finirai per far tardi...su deciditi! Vuoi essere bella ma non volgare, elegante ma non fuori contesto, semplice ma non banale...dai su ragiona!

    Alla fine, quando ormai era quasi certa che non sarebbe riuscita a trovare nulla di decente in quella montagna di vestiti nuovi, decise di optare per una camicetta bianca e un maglioncino nero, che un po' avrebbe ricordato a Rugal la Bek della biblioteca, ma con un taglio più aderente e sexy rispetto alla divisa scolastica larga e sformata. La gonna sarebbe stata rossa e sufficientemente corta per essere sexy senza esagerare, al collo un nastrino nero di seta...accessorio che solitamente non portava ma che da qualche tempo a questa parte le dava un leggero ma significativo piacere..come una sorta di...."collare". E poi per darsi un tono più adulto e maturo un cappotto lungo e una borsetta.

    Ora restava solo da scegliere l'intimo, e lì le opzioni non mancavano. Bek aveva una vera e propria ossessione per l'intimo e amava indossare capi sexy sotto la sua divisa scolastica anonima..era un po' il suo segreto...ma ormai Rugal lo aveva scoperto. Cosa fare per stupirlo ancora? Con un sorriso lasciò cadere il reggiseno di pizzo nero che teneva in mano..ma certo! Non avrebbe indossato il reggiseno, tanto con le sue forme piccole e sode non sarebbe stato un problema. Rivolse la sua attenzione agli slip e poi un pensiero la folgorò. Se non indossava il reggiseno..perchè non fare a meno anche degli slip? Sarebbe stata una bella sorpresa per Rugal...

    Senza più indugiare indossò i vestiti che aveva scelto senza intimo, buttò gli altri nella valigia e si precipitò fuori casa, era tremendamente in ritardo!



    Mentre correva verso la stazione la sua mente vagava tra i ricordi dei giorni passati e l'aspettativa per quelli futuri...in mezzo a questo flusso di pensieri ritrovò spazio quella voce interiore che l'aveva guidata per tanti anni e che ultimamente invece tendeva a ignorare

    Bek sei davvero sicura di quello che stai facendo? Stai per partire assieme a un ragazzo che è praticamente uno sconosciuto..ok, ci hai fatto sesso come non lo hai mai fatto con nessun altro, ma questo non lo rende una persona conosciuta! Come fai a sapere che lui è sincero? Come fai a essere sicura che non ha cattive intenzioni?

    Ma in fin dei conti che cattive intenzioni poteva avere? Dal punto di vista sessuale Bek gli aveva dato con gioia e soddisfazione tutto quello che le aveva chiesto...e non vedeva l'ora di farlo di nuovo. Difficilmente lui avrebbe potuto chiederle di più di quello che c'era già stato tra loro e comunque si era sempre dimostrato gentile e premuroso, pronto a fermarsi se per lei fosse stato troppo.

    Bek tu ti sei aperta troppo, gli hai mostrato tutto di te..tutti i tuoi segreti, le tue perversioni...ora sei in suo potere!

    Rebecca sentì una fitta di eccitazione al basso ventre pensando alla punta del pennarello che scorreva sul suo corpo mentre Rugal la riempiva di scritte oscene. Sì, lei si era esposta, ma cosa doveva fare? Lei lo amava, ne era certa, non poteva avere segreti per lui!

    Amore, amore...ti riempi sempre la testa di questa parola...ma lui te lo ha mai detto? Sei sicura che lui provi per te gli stessi sentimenti che provi tu?

    Questo era il vero problema, e quella vacanza sarebbe servita proprio a chiarire questo punto. Bek avrebbe messo le cose in chiaro: lei lo amava, per lei la loro era una storia seria, se Rugal voleva solo scopare e divertirsi allora aveva sbagliato indirizzo e lei se ne sarebbe andata sbattendo la porta! Di certo in caso di rifiuto non si sarebbe messa a fare scenate da ragazzina, era una donna adulta adesso e gli avrebbe fatto capire che anche lei aveva preso il piacere che voleva dalle loro scopate e tanto bastava. Ne avrebbe sofferto, certo, ma non voleva più dimostrarsi debole ai suoi occhi.
    Ma nel suo cuore in realtà sapeva che Rugal non l'avrebbe delusa. Era venuto lui a cercarla mentre stava sepolta tra i libri della biblioteca vestita come una secchiona per nulla attraente, e aveva insistito per avvicinarla ed entrare in intimità con lei, che altre ragioni poteva avere se non l'Amore?

    Mentre formulava questo pensiero rassicurante raggiunse la stazione, lo vide da lontano altro e bello come sempre, fece fatica a trattenere l'impulso di correre tra le sue braccia. Aumentò comunque il passo e lo salutò con la mano sorridendo appena lui si girò verso di lei.
    Non vedeva l'ora di baciarlo
     
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    Si era lasciato assorbire dai suoi stessi pensieri forse un pò troppo, tanto che dovette nascondere di fretta il sigaro nella giacca appena vide Rebecca salutarlo da lontano e avvicinarsi a lui a passo lesto. La sua impazienza gli ricordò quanto era stato lui quello impaziente nel momento dell'intimità. L'aveva desiderata davvero, non c'era più stata finzione ad un certo punto. Certo forse solo un mero trofeo, un vizio, ma non toglieva il fatto che Rebecca si era fatta davvero desiderare pur essendo una ragazza normalissima. La mente del suo malfattore si ritrovò confusa per più di qualche istante, ripensando al fatto che ben presto avrebbe potuto farle di nuovo ogni cosa che lo aveva fatto godere, e di più anche, molto di più. Si sentì come un ragazzino in piena tempesta adolescenziale quando si alzò in piedi e si rese conto di avere tra i pantaloni un'erezione difficile da nascondere, ma che riuscì a dissimulare sistemandosi la cinta e tirando il suo abbigliamento nel modo giusto per non dare nell'occhio. Si stampò sul volto un sorriso spontaneo e fece qualche passo verso di lei per chiudere le distanze.
    In perfetto orario! Il treno sta per partire.
    Allungò una mano verso di lei per un saluto più modesto, ma appena le sfiorò le dita sentì il bisogno di averne ancora. Un lento sospiro accompagnò il suo sguardo voglioso, dritto su di lei, poi la tirò verso di sé e chiudendo le distanze cercò le sue labbra con una foga quasi irreale. Si stupì anche lui, non credeva di desiderarla così tanto, ma bastò vedere il lento dischiudersi delle labbra che si trasformarono da un tiepido bacio ad una danza perversa di labbra e lingue per capire che qualcosa stava cambiando. La voleva davvero, e non poteva più aspettare. Forse troppo passionale, Rugal si rese conto che era meglio non accelerare i tempi e anche se non lasciò la presa sulla sua mano, la liberò da quel bacio improvviso e pieno di foga, per darle il tempo di respirare.
    Non sto più nella pelle... ho qualcosa di molto importante per te quando saremo lì...
    Chiaramente ad un occhio esterno quella poteva somigliare alla promessa di una dichiarazione diretta e senza nessun margine di errore. Rugal invece stava semplicemente cercando di alimentare la sua curiosità per spingerla a farsi sempre meno domande e salire su quel treno il più velocemente possibile con lui. La cabina si sarebbe rivelata praticamente vuota e il treno in generale sarebbe stato quasi del tutto privo di passeggeri. La loro destinazione non era molto frequentata.
     
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    Alla fine la sua resistenza venne meno e fece gli ultimi passi di corsa, lui allungò una mano per sfiorare la sua, ci fu quasi un secondo di imbarazzo...poi lei era tra le sue braccia e lui la baciava con passione accendendo il fuoco dentro di lei. Per fortuna durò poco perché Rebecca rischiava davvero di perdersi tra quelle braccia forti e quelle labbra calde. Lui la guidò verso il treno accennando a delle sorprese che attendevano a destinazione.

    Che bello Rugal, sono così felice! -Sorrideva, non solo con le labbra e con gli occhi, tutto in lei sorrideva- Non vedo l'ora di essere lì...ma..a proposito...mi vuoi dire dove stiamo andando di preciso?

    In realtà non le interessava minimamente la destinazione, l'importante era andarci con lui, però trovò giusto mostrarsi curiosa, era un modo per fargli capire che apprezzava il lavoro che aveva fatto per organizzare quella vacanza assieme.

    Intanto salirono sul vagone semi deserto, Bek camminò fino al centro della carrozza poi prese posto vicino al finestrino. Ad ogni passo i tacchi dei suoi stivali schioccavano in modo secco sul pavimento, non era abituata a portare calzature di quel tipo ma era felice di averli scelti, la facevano sentire molto femminile e matura, non una ragazzina ma una donna. Prima di sedersi appoggiò la borsetta e il cappotto sul sedile vuoto di fronte a lei.

    Beh...a quanto pare non avremo molta compagnia durante il viaggio...

    lo disse con semplicità, così come lo avrebbe detto a chiunque, ma dentro di sé capì subito le implicazioni di quella situazione: avrebbero potuto tenersi per mano e baciarsi senza gli sguardi di altri viaggiatori curiosi o infastiditi...e questo era sicuramente un bel vantaggio che permetteva a Rebecca di rilassarsi e sentirsi a suo agio.

    Bek...ma proprio non ti inquieta nemmeno un po' essere in viaggio per una destinazione sconosciuta su un treno deserto con un estraneo? Non stai correndo troppo?

    Mise subito a tace quella voce sistemandosi la gonna e sedendosi sul sedile.
     
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    La curiosità di Rebecca non venne disattesa e mentre ricambiava con entusiasmo i suoi sorrisi accompagnandola verso la loro cabina, Rugal le rispose genuinamente cercando di non essere troppo vago ma senza darle informazioni decisive. Voleva mantenere l'aura di mistero che accompagnava la sorpresa, così da stuzzicare la sua curiosità.
    E' un posticino in periferia dove non ci disturberà nessuno, saremo solo io e te...
    La lasciò salire per prima e vedendola avanzare nel corridoio prima di prendere posto Rugal si soffermò molto ad osservarla. Aveva un che di diverso... non sembrava più la ragazzina secchiona e insicura che aveva trovato nascosta sotto un banco di libri. Sembrava più decisa, risoluta. Vederla avanzare a passo deciso con quei tacchi e i vestiti scelti non a caso portarono Rugal su pensieri strani, come se fosse stato lui quello sedotto stavolta. La cosa non gli dispiaceva, ma poteva risultare pericoloso. Doveva rimettere ordine ai ruoli e visto che la cabina era vuota forse ne avrebbe approfittato proprio durante il viaggio stesso. Il fatto che anche Rebecca lo fece notare portò Rugal a sorridere malizioso, e con passo deciso prese posto di fianco a lei, liberandosi a sua volta della giacca senza nascondere quella bocca perversa, fissandola con attenzione cercando di cogliere ogni dettaglio che gli era sfuggito fino a quel momento. C'era qualcosa di diverso nel suo seno? Che non portasse nulla sotto? Voleva scoprirlo.
    Già, saremo soli anche durante il viaggio... mi piace la nostra fortuna, e mi stuzzica anche... a te no?
    Si avvicinò a lei con il volto, respirandole sul collo e facendole sentire quel fiato caldo e passionale che già altre volte aveva assaporato sulla pelle. Un fiato che le aveva fatto venire i brividi su ogni parte intima ma che per ora doveva accontentarsi del collo. Dopo un rapido segnale il treno iniziò a muoversi ma questo non frenò minimamente Rugal che continuò a cercare lo sguardo e le labbra di Rebecca con una passione che sembrava incontenibile.
    Se ti dicessi che nel cappotto ho un pennarello nero... cosa penseresti?
    Non voleva perdere tempo, per questo il suo tono di voce si rivelò subito caldo e seducente. Voleva stuzzicare in lei ogni possibile fantasia e farle venire voglia di metterla in pratica.
     
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    Rugal colse subito la sua allusione e non si tirò indiero. Si avvicinò a lei inebriandola con quel suo profumo virile. Era una fragranza avvolge e intensa, che Rebecca non aveva mai sentito su nessun altro ragazzo. Avrebbe detto che non era un odore da...giovane...le ricordava l'odore dei sigari o del tabacco. Se non fosse stato Rugal ad emanarlo avrebbe sicuramente associato quel profumo ad un uomo maturo, anche anziano forse. Chissà, forse non le sarebbe nemmeno piaciuto tanto in altri contesti, ma con Rugal formava un contrasto che le dava alla testa, facendole nascere il desiderio di abbandonarsi completamente a lui.
    Era chiaro che lui non voleva perdere tempo, sarebbe stato un viaggio molto piacevole tra baci e carezze...

    ...questo pensiero venne immediatamente stroncato dalle parole di Rugal: la sua allusione al pennarello affondava direttamente nella parte più intima e perversa del loro rapporto. Rebecca rimase spiazzata e si irrigidì. Non si aspettava che lui volesse subito lasciarsi andare a cose così sconce...lì sul treno.
    Però doveva ammettere che qualcosa dentro di lei si era subito infiammato...chissà cosa avrebbe detto quando l'avrebbe trovata senza mutandine sotto la gonna...chissà cosa avrebbe potuto scriverle...e lei avrebbe dovuto tenersi addosso quelle lettere fino al loro arrivo a destinazione.

    Bek..ti sembra questo il comportamento di un innamorato? O forse ti ricorda di più l'atteggiamento di un pervertito che ti vuole solo scopare approfittando delle tue fantasie erotiche?

    Non poteva indugiare, non poteva dare spazio a quella voce...non le avrebbe permesso di rovinare tutto.

    Per nascondere il suo imbarazzo si sporse in avanti e lo baciò sulle labbra. Un bacio casto ma che durò sicuramente più del normale, alludendo che in fin dei conti tanto casto non era. Sfruttò quel tempo per ragionare.

    ...penserei che le sorprese che hai preparato per me non sono solo al nostro arrivo...sei pieno di sorprese...e anch'io ne ho una per te...ma non te la dirò, dovrai scoprirla da solo...

    Sorrise maliziosa, non voleva fargli capire che era stata in parte sconvolta da quella sua proposta così diretta e indecente, ma non poté fare a meno di guardarsi intorno per accertarsi che il vagone fosse ancora deserto..per fortuna era così
     
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    Lo aveva sentito. Quel brivido. Quella sensazione di eccitazione mista a pericolo che si accese nel corpo di Rebecca quando Rugal dichiarò le sue intenzioni. Un campanello d'allarme, sicuramente, ma che la ragazza aveva scelto di ignorare, forse affascinata e sedotta da quell'amante che così sapientemente l'aveva plagiata. La dimostrazione fu quel bacio, casto nell'esecuzione ma promettente nella durata, che sembrava somigliare chiaramente ad un tacito assenso. Rugal le sorrise in risposta, anche lei aveva una sorpresa per quel dannato seduttore e lui stesso non vedeva l'ora di scoprire cosa celasse.
    Una sorpresa anche per me? Allora voglio scoprirla a tutti i costi... sai cosa significa questo vero? Siamo comunque in un luogo pubblico... potrebbe venire qualcuno. Cosa faresti se ti trovassero col mio cazzo in mezzo alle gambe mentre scrivo cosa penso sulla tua pelle...?
    Continuò a provocarla, stavolta però non solo con le parole. Ogni volta che le labbra sfioravano la sua pelle la baciava, e si tirava sempre più vistosamente verso di lei, impaziente, eccitato, turgido non solo nella verga ma anche nelle mani, le braccia, il petto. Era impaziente di farla sua, di stringerla, e bastò portare le dita sulle sue cosce per afferrarle subito, tirandole a sé, voglioso di aprirle, mentre con la destra invece le circondava il ventre e si infilava sotto la maglietta, cercando la sua pancia, i suoi fianchi e i suoi seni. Lo sguardo di Rugal si accese quando si rese conto che non portava il reggiseno, e quelle che prima erano mani vogliose e pazienti si fecero invece frettolose, che andarono subito a caccia dei suoi segreti: una scivolò verso il seno per cercare di pizzicarle il capezzolo, mentre l'altra si faceva strada tra le sue gambe, cercando di scoprire se a mancare era proprio quello che immaginava. Se così fosse stato, Rebecca avrebbe sentito chiaramente la verga massiccia di Rugal che si sfregava su di lei pulsare in maniera maledettamente vigorosa, eccitato come non mai.
     
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    Rugal era decisamente impaziente, le sue mani furono subito su di lei per esplorare il suo ventre e le sue cosce alla ricerca della tanto desiderata sorpresa. Rebecca si sentì travolta da quella foga e avrebbe voluto abbandonarsi alle voglie del suo amato, ma una parte di lei non poteva continuare a ignorare il rischio che correvano.

    Bek ma sei scema? Può entrare qualcuno da un momento all'altro! Vuoi farti beccare così!

    La voce aveva le sue ragioni, non poteva negarlo, ma anche le mani di Rugal erano così invitanti..e tra pochi istanti le sue dita avrebbero trovato la carne nuda al posto degli slip.

    Proprio in quel momento la porta in fondo al vagone si aprì con un rumore secco. Fortunatamente i sedili coprivano i due ragazzi ma Bek si ritrasse subito dall'abbraccio di Rugal rimettendosi seduta e allontanando le sue mani vogliose da sotto i suoi vestiti. Se lui non avesse opposto resistenza sarebbe riuscita a ricomporti proprio in tempo per evitare che il nuovo venuto lo scoprisse in atteggiamenti sospetti. A entrare dalla porta era stato il controllore, che passava a chiedere il biglietto ai due viaggiatori.
     
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    Fu esattamente come svegliarsi di colpo da uno di quei sogni meravigliosi dalla quale sei impaziente di tornare rimettendo la testa sul cuscino. L'irrigidirsi frettoloso di Rebecca aiutò Rugal a percepire il controllore in entrata, riportandolo alla lucidità ma non alla calma. Dovette dissimulare tutto, dalla freddezza con sui si staccò da lei alla tranquillità con cui mostrò i biglietti al controllore. Era eccitato da morire, e se la cosa non era evidente da fuori, per Rebecca che era stata a letto con lui invece non ci sarebbero stati segreti. L'odore pungente di quell'uomo le avrebbe penetrato il naso, così come anche l'intensa fragranza della sua virilità, intrappolata in quei pantaloni diventati maledettamente stretti. Lo sguardo di Rugal celava frustrazione, e una gran voglia di riprendere da dove si era fermato. Voleva alzarle i vestiti, sollevarle la gonna, sbatterla contro il finestrino che confinava con Rebecca e scoparla da dietro con tutta la forza che aveva in corpo, fino a stampare l'alone della pelle della ragazza sul vetro, lasciando un marchio evidente anche sul treno. La sua verga riprese ad agitarsi dentro ai pantaloni, quasi come un essere vivente che cercava la libertà, ma si sforzò di restare impassibile almeno inizialmente, tradito solo dal suo respiro corto.
    Guastafeste... ma appena se ne andrà sarai mia...
    Lo disse sottovoce, tenendo un tono di voce molto basso ma cercando di farsi sentire da Rebecca. Voleva farle capire che non avrebbe lasciato correre, non si sarebbe calmato. Avrebbe rischiato ogni singolo intruso che li avrebbe raggiunti pur di possederla selvaggiamente sui sedili di quel treno. E per ora anche lui avrebbe giocato con lei, semplicemente "Minacciandola" in quel modo, e afferrando lentamente il pennarello tenuto in tasca alla giacca, come aveva preannunciato. Iniziò a giocare col tappo, facendole sentire l'odore dell'inchiostro così da farle rievocare i ricordi di quella lunga notte passata assieme. Se doveva impazzire dalla voglia lui, allora lo stesso valeva anche per Rebecca.
     
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    Rugal fremeva, pareva un vulcano sul punto di esplodere, però riuscì a mantenere la calma davanti al controllore. Mentre l'uomo si allontanava il ragazzo mormorò qualcosa che Bek comprese...questa sua foga le faceva un po' paura ma al tempo stesso la contagiava. Ora anche lei non aveva più voglia di aspettare.

    Bek...non fare cazzate..la prima volta vi è andata bene ma avete rischiato grosso...su dai..avete tutta la vacanza per sfogarvi...datti una calmata...

    Quella parole avevano poca presa su di lei. Ora Rugal aveva estratto il pennarello e lo apriva e chiudeva con fare impaziente, lasciando che lei sentisse l'odore intenso che l'inchiostro emanava...

    Bek...ricordati che lui vede la tua voglia e la tua perversione...come potrà amarti se ogni volta che ti guarda vede solo una ragazzina che ha una voglia matta di farsi scopare in modo perverso? Così lui si stuferà presto di te...non fargli capire che sei così ossessionata da lui e dal sesso...datti un contegno!

    La voce aveva ragione, con la sua frenesia rischiava di rovinare tutto dando un'impressione sbagliata a Rugal.
    Non appena il controllore ebbe lasciato il vagone Rebecca si alzò in piedi anticipando ogni eventuale mossa del ragazzo.

    Scusami...devo andare un momento in bagno...

    Detto questo lo superò iniziando ad avviarsi verso lo scompartimento tra un vagone e l'altro che ospitava il WC. Fatti pochi passi però si girò verso Rugal.

    Ah, perdonami, non ho risposto alla tua domanda di prima. Mi hai chiesto cosa farei se ci beccassero mentre il tuo..."coso" è tra le mie gambe e...m-mentre tu scrivi su di me...

    aveva iniziato a parlare con sicurezza, come se stesse dicendo una cosa qualunque, ma poi non era più riuscita a tenere duro e l'imbarazzo aveva avuto la meglio.

    bhe...non lo so...probabilmente vorrei scomparire e rendermi invisibile a tutti per la vergogna...ma forse in quel momento non potrei fare altro che abbandonarmi a te...

    mentre diceva le ultime parole si passò automaticamente il dito attorno allo stretto collare di seta nera che portava al collo. Poi si girò e si avviò verso il bagno.
    Entrò nella stanzetta minuscola e non proprio pulita, chiuse la porta alle sue spalle ma la serratura era guasta, con una spinta energica si sarebbe aperta, ma tanto non le importava, non doveva fare nulla se non respirare un attimo e riprendere il controllo, sperando che intanto, vista la sua assenza, anche Rugal sarebbe riuscito a trattenere i suoi bollenti spiriti. Appoggiò le mani sul minuscolo lavandino e respirò profondamente.

    Su Bek, ora calmati, respira e poi torna da lui come niente fosse...se le cose andranno bene riuscirai a trattenerti fino a destinazione, poi lì potrete sfogarvi come una coppia di amanti..non come due pervertiti che vogliono solo scopare...
     
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    Prima ancora che Rugal potesse fare qualsiasi cosa, Rebecca prese l'iniziativa e lo scalzò, lasciandolo stupefatto e seduto al suo posto mentre si allontanava per andare al bagno. Una scusa, ovviamente, non era difficile capirlo. Ciò che lo sorprese di più fu proprio la necessità di prendere quella strada, come se temesse di finire nella via della perdizione. Forse non voleva accelerare troppo con i tempi? Rugal era stato così bravo a farla innamorare che adesso temeva di perderlo... quando si dice anche il troppo fa male. Rugal si sentì incauto, aveva forzato troppo la mano e si rese conto solo in un secondo momento che le cose non stavano andando come pianificato. Anche lui si era lasciato coinvolgere in un modo che non credeva possibile, Rebecca era riuscito a renderlo praticamente una bestia e questo non andava bene. Appena la ragazza fu lontana, scosse il capo e si stropicciò il volto con una mano, cercando di riprendersi.
    Devo ritrovare la calma... che cazzo mi prende? Quella ragazzina non ha niente di speciale, è solo una pervertita repressa... perché mi fa questo effetto?
    Pensò tra sé, cercando di ragionare in maniera più lucida. Certo era che se quella piccola pervertita non voleva vedere Rugal saltarle prematuramente addosso forse avrebbe dovuto evitare di girare senza biancheria intima. Ma stava dimenticando che aveva a che fare con un'adolescente, quindi cercare troppa logica rischiava di diventare inconcludente. Sospirò, trovò la forza per calmarsi e fece per rimettere il pennarello ma qualcosa in lui si accese. Non poteva somatizzarla così.
    Pochi istanti dopo, Rebecca vide la porta del bagno spalancarsi in maniera irruenta, ma non tale da farla sbattere. Di fronte a lei c'era Rugal: era eccitato e aveva una faccia assatanata, dava l'idea che l'avrebbe presa e stuprata direttamente nel bagno senza pensarci due volte. Si piegò su di lei per farla guizzare sull'attenti ma si fermò a pochi centimetri dalla sua faccia. Avvicinò il pennarello alla bocca e afferrò il tappo con i denti, liberandolo per poi allungare la mano sinistra verso la coscia destra di Rebecca, scivolando su di essa per scoprirla dalla gonna.

    Prima ti ho giocato un brutto tiro... sappi che non ho intenzione di condividerti proprio con nessuno, neanche col controllore...
    Rapidamente, sulla coscia appena scoperta, il ragazzo scrisse "Rugal" sulla sua pelle come a volerla marchiare e rivendicare una proprietà che nessuno poteva sottrargli. La scritta era vistosa ma sufficientemente piccola da poter essere nascosta sotto la gonna. Il ragazzo non fece altro, si limitò a "marchiarla" e mentre si allontanava da lei rimettendo il tappo al pennarello sancì un ultimo Tu sei mia, per poi farsi indietro, lasciarla alla sua intimità e tornare al suo posto. Non un insulto, non una provocazione: Rugal aveva semplicemente dichiarato le sue intenzioni. Doveva sedurla e conquistarla, non metterla a suo agio. Doveva tornare sui binari del piano, ma non lo avrebbe fatto come il fidanzatino perfetto. Lo avrebbe fatto a modo suo.
     
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    Quando sentì la porta aprirsi Rebecca dovette ammettere di non essere del tutto sorpresa. Andarsene così era chiaramente una provocazione...un invito a essere seguita. Non lo aveva fatto razionalmente, ma ora che Rugal era davanti a lei non poté più far finta di non averlo desiderato.
    Lui estrasse il pennarello e con un movimento fluido le scrisse il suo nome sulla coscia, poi disse che era sua, si girò e fece per andarsene.
    Quel gesto l'aveva eccitata, sentire le lettere del suo nome sulla pelle come un marchio era qualcosa che le dava un piacere immenso. Ora ne era certa, lui l'amava, per lui non era solo una stupida ragazzina perversa con cui spassarsela. E allora...perché aspettare!

    Si protese fuori dal bagno e lo afferrò per una manica con forza.

    Dove credi di andare?

    Lo tirò indietro verso di se per farlo girare. Ovviamente non aveva la forza per vincere una sua eventuale resistenza, ma perché lui avrebbe dovuto opporsi? Pochi istanti prima era pronto a scoparla nel bel mezzo del vagone.

    Lo riportò dentro il minuscolo bagno e con un colpo del piede chiuse la porta alle sue spalle. La serratura era rotta sì...ma chi se ne importa!
    Mise la mani sul suo volto e si alzò in punta di piedi per bacialo. Un bacio rapido.

    Sì...sono tua...sono per sempre tua...e tu sei mio...

    Detto questo si spinse all'indietro andando a sedersi sul bordo del minuscolo lavandino. Allargò leggermente le gambe in modo provocante.

    Allora? Non hai più voglia di sorprese?

    La voce si era fatta improvvisamente zitta. Forse c'era ancora flebile, in sottofondo, ma Bek non ascoltava più.
     
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    Ok, forse aveva calcato un pò troppo la mano, ma se c'era una coscienza a guidarlo in quel momento il gesto di Rebecca l'aveva uccisa e seppellita senza troppi complimenti, e quando si sentì tirare da lei tornando dentro al bagno, faccia a faccia con quella piccola pervertita che richiudeva la porta alle sue spalle con l'aria selvaggia di chi ha dimenticato ogni problema, un sorriso malizioso si dipinse sul volto di Rugal. La baciò con passione mentre si schieravano in quello spazio angusto e lei si sedeva sul piccolo lavello a gambe larghe. Si poteva già intravedere cosa lo aspettasse, ma Rugal fu paziente e lasciò che fosse lei a mostrare la sorpresa che aveva in serbo. il ragazzo si abbassò per poterla guardare, e vedere la sua intimità nuda fiancheggiata da quella scritta possessiva, coperta solo da un lembo di gonna, lo fece letteralmente impazzire. L'odore femminile di Rebecca superò tutti quelli molesti che si potrebbero incontrare in un bagno del genere e immediatamente il ragazzo sentì il bisogno di possederla in quel preciso istante.
    Sei davvero una pervertita... eri senza mutandine anche davanti al controllore... in mezzo alla stazione. E lo saresti stata per tutto il viaggio. sei un'esibizionista forse? Ti eccita l'idea di farti vedere impalata dal mio cazzo da quante più persone possibili?
    Mentre parlava la incalzava, avvicinandosi a lei, chiudendo le distanze trai loro corpi ma senza spogliarsi. Forse voleva lasciare a lei il compito di slacciare quei pantaloni e liberare la sua erezione, o forse voleva semplicemente provocarla.
    Oppure pregavi solo che me ne accorgessi così che iniziassi a scoparti prima ancora di scendere dal treno...
    Fu lui a cercare le sue labbra a quel punto, ma stavolta non fu fugace né innocente. Fu un lungo e intenso bacio, colmo di saliva e calore che fece danzare le loro labbra per tutto il tempo necessario. Rugal si spinse in avanti in modo che il suo bacino entrasse in contatto con quello di Rebecca, e allo stesso tempo fece lo stesso anche col petto, le braccia, il volto. la schiacciò completamente in quello spazio angusto con la sua mole, non per farla sentire piccola o per ostentare la sua forza, semplicemente perché voleva farla sentirei n trappola, solamente sua, a rimarcare quanto quella ragazza gli appartenesse. Il viaggio in treno sarebbe stato molto più piacevole del previsto.
     
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    Lei si sollevò la gonna fino alla vita in modo da mettere ben in mostra la sua intimità nuda. Era un gesto davvero osceno ma non le importava, era eccitata e voleva che anche lui lo fosse al massimo. Rugal però stava giocando con lei come un gatto fa con un topolino. Dopo averla schiacciata contro il muro lercio del bagno la baciò con intensità mentre le sussurrava cose oscene. Voleva da lei delle risposte, voleva sentirle dire cose sconce...e lei non avrebbe mentito.

    Non sono esibizionista...non mi interessa niente degli altri...io voglio solo te...voglio solo te...adesso!

    Lui non accennava a spogliarsi, forse stava aspettando che fosse lei a farlo...e Rebecca aveva una gran voglia di mettere di nuovo le sue mani e i suoi occhi sopra il pene di Rugal...ma se lui voleva giocare allora anche lei non sarebbe stata da meno. Fece finta di ignorare la cosa e iniziò a sfilarsi il maglioncino aderente.

    Ora che hai scoperto la sorpresa posso togliermi anche questo...il tessuto mi sta irritando i capezzoli...

    Se lo sfilò il maglione con mosse un po' impacciate vista l'assenza di spazio, e lo lasciò cadere a terra. Con mani tremanti si slacciò i bottoni della camicia in modo da mostrare il suo seno. Ora indossava solo la camicia bianca completamente aperta, la gonna arrotolata in vita, gli stivali alti al ginocchio e la fascetta di seta nera al collo.

    Ecco, così va meglio...anche le mie tettine ora sono più contente...

    Lasciò che lui la guardasse, adorava essere divorata dai suoi occhi voraci.
    Ora toccava a lui scegliere, poteva andare avanti con quel gioco oppure gettarsi subito sul suo corpo praticamente nudo e farla sua.
     
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    Oh si, la voleva eccome, e gli piaceva sentirsi desiderato: coinvolgerla in quella fame quasi bestiale tanto da renderla impaziente e spingerla a spogliarlo era la sua pulsione più pura, ma sentirsi affamato da lei si rivelò rapidamente molto, molto frustrante. Piuttosto che spogliare lui, Rebecca denudò sé stessa in un rituale quasi dove lui rimaneva intrappolato e lei invece veniva liberata, non solo dai vestiti ma dalle inibizioni. Non poteva più resistere, doveva concederle quella vittoria, e un pò come un segno di resa nei suoi confronti iniziò a slacciarsi impazientemente i pantaloni, aprendoli con una foga tale che la sua verga balzò fuori posandosi sul ventre della ragazza, eccitato dalla visione del corpo nudo che aveva davanti. Forse non aveva forme esagerate ma quella ragazza sapeva come tentarlo. Fu immediatamente impaziente di penetrarla ma stavolta fu lui a decidere di affamarla, quindi si abbassò totalmente i pantaloni, si sollevò le magliette per rimanere a petto scoperto e poi la strinse a sé, abbracciandola in modo che i petti privi di filtri si toccassero e i loro corpi entrassero in contatto. Le mani di Rugal scivolarono sulle sue gambe, afferrandole e tirandole a sé per farle incrociare dietro la schiena, per poi agguantarle le natiche con foga, palpandole il sedere e spingendola verso di sé mentre lui sfregava quella grossa e venosa mascolinità sulla sua intimità. Era una bestia in quel momento e lo dimostravano i respiri intensi che si riversavano sul collo di Rebecca mentre la baciava e la leccava.
    Questo bagno non è abbastanza grande per tenere le tue grida... sicura di voler andare fino in fondo? Non mi tirerò indietro di nuovo...
    Certo, in vagone era abbastanza facile, ma in quel bagno rischiavano di farsi trovare subito se alzavano troppo la voce. Rebecca però doveva fare i conti con quella mascolinità bruciante che si stava sfregando furiosamente contro di lei, e che gradualmente prese ad allinearsi con l'entrata, sfregando la cappella lucida e bollente sulla sua clitoride. Se non avesse preso il sopravvento la voce della ragione di Rebecca quel grosso affare sarebbe scivolato dentro di lei senza pensarci due volte, e non sarebbe più uscito per molto, molto tempo...
     
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