I primi sacrifici

x Hyperion

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    Gil era completamente preso da Nimue, che nonostante il suo grande potere e forza fisica riusciva ad annullarlo completamente. Le mani sulle natiche muscolose erano un segno di possesso, e lo sforzo che faceva per ingoiarlo tutto non era devozione ma depravazione, significava che era disposta a tutto pur di godere assieme a lui e Gil apprezzò ogni goccia di saliva, di lacrime e di eccitazione che Nimue dedicò al suo uomo. Ricambiò senza nascondere i suoi gemiti, per quanto umilianti e bassi potessero sembrare, era troppo bello per potersi trattenere e assaporò la gola di quella strega il più possibile, nutrendola del suo potere e lasciandosi divorare da lei, pulsando nelle profondità della sua gola quasi sul punto di venire, ma riuscendo a trattenersi all'ultimo in uno spasmo disperato. Rimase a fissare i rigoli di saliva che univano le loro carni con ammirazione mentre lo sguardo innamorato rivolto verso Nimue diventava sempre più passionale. Era bellissima con la bocca piena di saliva perché aveva ingoiato forzatamente il suo diabolico cazzo, e bramava avidamente di riempirla anche di sperma, così da darle tutto il piacere che meritava. Ma purtroppo per lui, non erano i veri protagonisti di quella scena: lo erano le loro vittime che per quanto tentassero di imitarli fallivano fin troppo miseramente. Uno spasmo di eccitazione fece guizzare la verga di Gil verso l'alto appena Nimue spinse la nuca della ragazza in avanti portandola a strozzarsi, seguita da una risatina malefica che il Poltergeist non riuscì proprio a trattenere. Era compiaciuto del fatto che Nimue aveva la situazione in pugno, e anche solo con piccoli gesti riusciva ad obbligarli a fare ciò che voleva, senza necessità di usare troppo la forza. Era così confidente delle sue possibilità che decise di dedicarsi completamente al suo uomo, mettendosi davanti a lui, denudandosi per compiacerlo ed iniziando finalmente a dargli un assaggio di quella meritata unione che bramavano dall'inizio del loro viaggio. Gil si sciolse totalmente davanti a lei, abbandonando quell'aria da serial killer e assumendo un'espressione follemente innamorata. Solo vederla nuda bastò a far rimbombare il suo petto come un tamburo e appena la distanza tra di loro fu azzerata subito la cinse con le sue forti braccia. La strinse a sé senza nessuna esitazione, assecondando i suoi movimenti e lasciando che quella verga durissima le attraversasse le carni. Riusciva a sentire ogni parte del suo sesso, compresa la clitoride che forse sentiva il bisogno di avere la sua parte. Così perversa, così impaziente, Gil era davvero innamorato pazzo di lei e il suo sguardo mentre la vedeva avvicinarsi al suo petto e lui si stringeva a lei portandole la guancia sul capo, non lasciava spazio a inutili parole. Si persero dunque in quella perversa stretta, con l'energia di Gil che faceva a pezzi il resto dei suoi vestiti così che rimanesse nudo a sua volta. Poteva sentire la pelle morbida di Nimue sulla sua, le carni bollenti che si sfregavano sul suo sesso e quel respiro innamorato che si sincronizzava col suo, il tutto mentre si godevano l'osceno spettacolo di due giovani che tentavano disperatamente di assecondare la loro follia, pena l'essere brutalmente seviziati e massacrati. Se quella non era la notte perfetta...
    Oh si, lei si sta davvero impegnando, devo ammetterlo... è lui che non si applica. Il tuo clan ha ragione su questo... il mondo è pieno di ragazzi che non sanno fare un cazzo... avanti!
    Mentre Gil si stringeva a Nimue in un perverso ciondolare affettuoso, uno dei suoi corpi demoniaci si piazzò di fianco al biondo, dandogli prima una pacca sul culo per farlo sobbalzare, per poi allargargli le natiche con la grossa mano mostruosa, infilandogli il dito medio nell'ano senza troppe preparazioni.
    Guardala, quasi soffoca per te, e tu non riesci a venire perché stai ancora pensando a Nimue? E' giusto che soffri anche te. Prendi appunti ragazzina, la prossima volta ti aiuterà!
    Ridacchiò malefico, affondando quel dito il più possibile, che oltre a sapere esattamente dove andare per stuzzicarlo aveva dalla sua anche delle dimensioni ragguardevoli. il biondo perse chiaramente le forze ed iniziò a gemere di dolore e di piacere, fino a che l'ennesimo stimolo lo portò ad un orgasmo forzatissimo ma abbondante. Riuscì a riempire la bocca della coccinella fino a farla traboccare, e si ritrovò a venire abbondantemente anche al termine di quel servizio con la bocca, venendole addosso, imbrattandole la faccia e i seni. Finalmente era riuscito a combinare qualcosa, e anche Gil sembrava entusiasta a quel punto, tanto che si voltò verso Nimue, attirando la sua attenzione con un rapida pulsazione della sua verga tra quelle morbide labbra, nella speranza di farla sobbalzare dal piacere.
    Passabile, dai... se la sono cavata. Non sono ancora soddisfatto però, perché mi sembra che tra i due si sia impegnata soltanto lei. Magari si merita un premio...?
    Alzò lo sguardo e le sopracciglia verso Nimue, cercando complicità per farle capire che quello non era veramente un premio, o di sicuro Gil non stava pensando ad un premio nel senso stretto del termine. Scivolò lentamente lontano dal ventre della sua amata, senza fretta però, facendole sentire quel grosso cazzo voglioso tra le gambe che si sfregava contro la sua intimità, e centimetro dopo centimetro pulsava su di lei, raccogliendo gli umori che la strega gli avrebbe concesso. Quando la punta le sfiorò le grandi labbra sembrò quasi che volesse penetrarla, e Nimue avrebbe sentito chiaramente il suo bacino farsi avanti, ma fu solo per un attimo. Le labbra del ragazzo si strinsero per trattenere il desiderio. Quanto la voleva... ma non era ancora il momento di festeggiare. Quando fu separato da Nimue, Gil portò il suo grosso cazzo ricoperto di umori di strega davanti alla faccia della coccinella, spingendosi in avanti per poterglielo appoggiare sulla guancia e farle sentire il suo odore. A metà tra il pungente virile di un uomo pronto ad accoppiarsi e la dolcezza di una strega che ha il potere di corromperti con la sua energia, qualcosa di perverso e irresistibile, che forse l'avrebbe disgustata, forse l'avrebbe affascinata, ed entrambe le soluzioni a Gil andavano più che bene. La sua copia Darkforge afferrò la ragazza per la nuca impedendole di sottrarsi e anzi spingendola in avanti, sarebbe bastato molto poco per obbligarla a prenderlo tutto in bocca ma ovviamente Gil non avrebbe mosso un solo muscolo senza il permesso della sua regina. Gil si voltò verso Nimue, cercando la sua approvazione.
    Dammi il permesso mia regina... non pensi che meriti un premio visto che è così determinata? Oppure preferisci che io punisca lui?
    Stava chiedendo il suo permesso, ma in realtà al tempo stesso la stava coinvolgendo. Voleva che fosse lei la fautrice del destino di quei ragazzi, lei gli avrebbe detto di stuprarli, di torturarli e massacrarli, lo avrebbe fatto per punirli, per premiarli e per compiacere il suo desiderio, per fare buon uso del suo fedele cavaliere così maledettamente innamorato e risoluto, disposto a fare qualsiasi cosa per lei e per la loro bambina. E se anche questo avrebbe risvegliato la loro gelosia meglio ancora... avrebbero consumato ogni emozione perversa fino all'esasperazione.

    Edited by Hyperion Arcade - 21/10/2022, 10:34
     
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    Chiedo scusa per il ritardo nel rispondere, sono stati giorni molto strani per me.

    Nimue aveva di nuovo quella strana sensazione di "ubriacatura" che aveva percepito al labirinto. Questa volta però era meno invasiva e le permetteva di pensare un pochino più lucidamente. Adorava vedere Gil eccitarsi e sentirsi totalmente rapito da lei, sentire i suoi occhi addosso in un momento del genere la eccitavano tantissimo. Sentire che la desiderava sopra ogni cosa la entusiasmava come nessun'altra cosa al mondo. Era così che aveva sempre desiderato che la guardassero, che la pensassero: non voleva essere la seconda scelta, essere considerata scontata. Gil riusciva a farla sentire davvero una regina, e vederlo cercare sempre i suoi occhi, la sua approvazione la rapivano, la ammaliavano. Non si era spogliata del tutto perché non le interessava mettersi in mostra davanti ai due prigionieri, aveva denudato solo la parte del suo sesso così che potesse entrare in diretto contatto con Gil. Per lasciare che solo lui potesse vederla nella sua più profonda depravazione. Percepire la sua carne, la sua energia le diede una carica di eccitazione ancora più profonda. Espirò pesantemente per poi mordersi il labbro per non cedere alla tentazione di chiedere a Gil di fotterla subito. Sapeva che non doveva avere fretta, ma non poteva farci niente, si sentiva bollire di voglia e l'unico modo per darsi pace era sentirlo su di sé. Non si era dimenticata dei due ragazzi, infatti Gil la assecondò subito, agendo per poter portare avanti quel gioco perverso e mostrare alla ragazza una mossa subdola e invasiva, ma che portò il biondino a schizzare finalmente il seme trattenuto dalla tensione. Nimue si ritrovò a ridacchiare parecchio divertita dal fatto che entrambi fossero molto sorpresi di una reazione del corpo così incisiva. La ragazza venne sporcata di seme, ma non sembrò poi così felice, tratteneva la voglia di piangere il più possibile. Nimue avrebbe commentato ancora aspramente, se non fosse stato per la pulsazione che percepì contro la sua carne femminile provenire da Gil. La strega lo guardò negli occhi, non riuscendo a decifrare del tutto i suoi pensieri, ma capì subito che il "premio" non era di certo qualcosa che li avrebbe fatti stare meglio. Fu davvero curiosa, per quel motivo decise di assecondarlo, annuì sogghignando divertita. Rabbrividì di piacere quando lo sentì scivolare fra le sue gambe. Per un solo momento quando la sua punta fu contro le sue labbra, una voglia insana di spingerlo dentro e sentirsi riempire la fece gemere con voce bassa, mentre la clitoride pulsava di irrefrenabile voglia, gonfiandosi ancora un altro pochino per via dell'eccitazione crescente e di un oscuro potere che aveva iniziato ad alimentarla. Emise un piccolo verso di protesta quando lo sentì scivolare via da lei, abbandonandola del tutto del suo bollente abbraccio per andare a piazzare quella stessa erezione che si stava gustando contro la faccia della ragazzina. Si sentì molto combattuta a quella visione: qualcosa dentro di lei fremette di eccitazione nel poter ammirare quella verga enorme lucida di umori e saliva, il corpo nudo dell'uomo che amava che si metteva in risalto per lei. Sentirgli dire di usarlo come una sorta di pedina, le diede un fremito di potere che non riuscì ad ignorare in alcun modo. I capezzoli si inturgidirono e divennero visibili con quel dolce bozzo sotto la stoffa. D'altro canto però sentirsi privare di quel piacere che aveva iniziato a gustarsi per vederlo contro il volto di quella ragazzina la fece ingelosire. Soprattutto quando vide i capezzoli di lei inturgidirsi, ma poverina non poteva farci niente dato che l'energia delle lanterne operava proprio nel modo più perverso possibile. Le sopracciglia si aggrottarono in un espressione rabbiosa, la assalì una infantile gelosia, mentre si chiedeva perché mai Gil preferiva umiliare quella verginella da quattro soldi, rispetto a prendersi lei; poi però le parole di Gil la fecero rinsavire. Non doveva dimenticare il loro gioco, avevano in pugno quei ragazzi e dovevano fare quel dannato rito per raccogliere energia, e l'unico modo era farli soffrire. Darsi alla pazza gioia avrebbe leso i loro scopi, e non poteva di certo rendere vano ciò che avevano fatto fino a quel momento. Il biondino stringeva i pugni lungo i fianchi rabbiosamente, i denti stridevano: era chiaro come il sole che se avesse potuto avrebbe aggredito Gil per salvare la sua innamorata. Gil sembrava saperlo benissimo, si crogiolava nella sua superiorità e si stava divertendo un mondo, alimentando ancora di più la sua gelosia. Nimue si spostò alle spalle del biondino, guardò negli occhi Gil sorridendo malefica.
    Va bene, dalle un premio, a punire lui ci penso io.
    Lo disse mentre le sue mani iniziarono a scorrere sul corpo del ragazzino, graffiandolo sulla tuta alla ricerca della zip che influenzò con la magia per aprirla e mostrare il torace ai presenti. Un po troppo magrolino per i suoi gusti, ma sembrava decisamente in forma. Gli poggiò i seni contro la schiena, facendogli sentire quanto fossero morbide, mentre con le dita risalì lungo l'addome per finire sui capezzoli di lui che strinse fra le dita, torcendoli un pochino per strappare i primi lamenti strozzati del ragazzo. Tirò poi con più forza verso il basso, e poco dopo diede un piccolo colpetto dietro le ginocchia così da invitarlo brutalmente a mettersi in ginocchio. Gli afferrò i capelli per costringere a guardare nella direzione di Gil e la coccinella.

    Voglio che guardi, sta per ricevere un dono che io reputo preziosissimo. Vediamo se riesce ad essere all'altezza.
    Con quel gesto stava dando carta bianca al suo uomo, ma il fatto che stringeva il ragazzino, sembrava più una sorta di sfida verso Gil, come se aspettasse di vedere cosa avrebbe fatto, così da ripagarlo con la stessa moneta in caso non avesse gradito lo spettacolo. Se lui voleva divertirsi con la coccinella, lei poteva farlo benissimo con il biondino. Si rendeva perfettamente conto che era un sentimento infantile e sciocco, ma sul momento la divertiva e la aiutava a non sentirsi mortalmente in colpa.
     
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    Una malefica risatina risalì la gola di Gil mentre Nimue gli dava il permesso di farsi avanti, mentre si prendeva il biondino per avere qualcosa con cui giocare mentre si godeva lo spettacolo. Gil non ebbe subito fretta, si gustò piuttosto la scena, tenendo la presa sui capelli della coccinella con vigore mentre annusava il suo odore, perfettamente a metà tra il terrorizzato e l'eccitato. Gil ancora non era abituato a vedere l'effetto che aveva la sua vigorosa energia sulle persone sensibili a tale forza, e ne rimaneva sempre compiaciuto. Evidentemente essere un combattente forte aveva molti più vantaggi di quanto si aspettasse. Osservò il suo corpo con molta attenzione, notando i capezzoli turgidi e il languore che gocciolava tra le sue gambe. Reagiva in maniera spontanea nonostante la paura, e questa per Gil non era altro che una buona ragione per continuare.
    Non serve avere paura... ricordati che questo è un premio. Vedrai, ti piacerà... ma cerca di non divertirti troppo oppure Nimue diventerà gelosa...
    Ridacchiò per poi afferrarle i capelli con molta più forza e tirarli all'indietro col preciso scopo di strapparle un verso di dolore che la costringesse ad aprire la bocca. Dopodiché spinse il bacino in avanti come a volerla impalare fin da subito, ma piuttosto si limitò a far scivolare quella grossa verga su tutta la sua faccia, riempiendola della sua essenza e del suo calore. Fece scivolare la punta prima sulle labbra e poi sulla sua guancia, e mentre il bacino prendeva ad oscillare si sfregava su di lei con la base, facendole sentire il calore dei suoi genitali sul volto mentre stuzzicava la pelle con quelle grosse vene bollenti. Le infilò i testicoli turgidi in bocca, spingendo in avanti per costringerla a succhiarli e leccarli, e man mano che reagiva ai suoi movimenti la presa sui capelli si faceva meno vigorosa, come a farle capire che stava agendo bene, e che se continuava su quella direzione avrebbe sofferto di meno. Sentì la bocca della ragazza riempirsi di saliva e Gil iniziò a mugugnare, alzando lo sguardo verso il biondino e Nimue per far vedere loro come si stava divertendo. Il suo cazzo pulsava addosso alla faccia della coccinella man mano che si scioglieva per lui ed iniziava a godersi quella grossa asta di carne, una condivisione perfetta e perversa che poteva solo peggiorare.
    Ooooh si... confermo che è lui quello inutile... la ragazza ha talento. Continua così, brava...
    Il bacino di Gil si muoveva sempre più sinuoso e faceva movimenti più ampi, non le dava solo la parte bassa ma anche tutto il resto della sua verga, permettendole di leccarla dalla metà fino alla punta raccogliendo gli umori di Nimue e lasciandosi corrompere dal mix di energie di quei due folli amanti, semplicemente irresistibile. Gil sembrava coinvolto, ma Nimue poteva scorgere sul suo volto la scintilla malvagia che da sempre lo alimentava, che fino a quel momento aveva nascosto abilmente ma che oramai non aveva più senso mascherare. Era qualcosa che solo lei poteva comprendere davvero, ed era evidente che avesse in mente qualcosa. Ma non c'era nessuna fretta, prima di ogni altra cosa si sarebbe goduto il momento, e quando avrebbe visto la ragazza ubriaca di piacere avrebbe spinto con violenza il suo cazzo dentro la gola di lei, con irruenza tale da provocarle conati e versi di sforzo che trasformarono la sua bocca in una vera e propria fontana di saliva densa. Il bacino di Gil si infranse su di lei mentre con entrambe le mani le teneva le ciocche dei capelli per lasciarla ancorata alla sua carne. Nimue e il biondino potevano vedere chiaramente la gola della ragazza gonfiarsi e pulsare in risposta agli spasmi di piacere di Gil, mentre il corpo del ragazzo emetteva versi di piacere sempre più forti e si inarcava all'indietro dando prova di un'estasi a dir poco teatrale.
    Siiii cazzo siiiii!!! Oh amore mio vorrei che potessi sentirla anche tu ora! Bastava farla sciogliere un pò... la sua gola è così morbida e calda... sento che mi vuole... e io voglio darglielo! Lei è fantastica, lui invece non vale un cazzo!
    Riprese a ridacchiare per poi tornare a muovere il bacino in avanti e indietro, dando il via a duna scopata profonda ed intensa della sua gola. Non le diede modo di riprendere fiato e fece si che i suoi movimenti la provassero sempre di più per vedere fin dove riusciva a spingerla, ma non l'avrebbe mai fatta svenire, concedendole lunghe pause quando la vedeva al limite, per poi riprendere a fotterle la gola senza tregua, con entusiasmo, ridendo follemente e gemendo compiaciuto, impaziente di ricompensarla per quello splendido servizio con una bella dose del suo seme. Il gioco perverso era appena iniziato e lui si stava già divertendo come non mai.
     
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    Nimue non disse niente, lasciò che Gil prendesse in pugno la situazione ma la gelosia galoppava sottopelle irrefrenabile mentre osservava il cazzo del suo amante che si sfregava contro la faccia della ragazza. Aveva l'impulso di fermare Gil e dirgli di smetterla, non le piaceva vederlo divertirsi con altre donne, soprattutto se il frutto di quell'erezione era merito suo. Infatti quel senso di gelosia la portò a stringere con più forza la presa sui capelli del biondino, facendogli stringere i denti sofferente. La ragazza intanto veniva umiliata e notò le sue espressioni disgustate, la vergogna e la profonda umiliazione che le inumidiva gli occhi. Solo a quel punto riuscì a calmarsi pensando che Gil in quel momento non stava godendo di lei, ma la stava umiliando, così da accrescere di più l'energia che avrebbero potuto raccogliere per la loro bambina. Non doveva vederlo come un torto verso di lei, ma doveva vederlo piuttosto come se fosse stata lei ad usare Gil per poter prendere da lei ciò che serviva. Era la sua arma, ecco perché il potere del suo uomo si era evoluto fino a creare altre copie di sé, così che lei potesse avere ciò che le mancava per poter essere una grande strega. Doveva convincersene, ma il sorrisetto divertito di Gil verso di lei ed il biodino la indispettì lo stesso. Era più forte di lei: perché doveva limitarsi a guardare come quella ragazzina succhiasse e si godesse il suo uomo? Gil stava godendo e Nimue si sentì messa in disparte, nemmeno le copie di Gil osarono avvicinarsi a lei, guardando la scena ed era sicura che se la stavano godendo a loro volta. Come osavano farlo dopo che l'avevano eccitata fino a gocciolare di umori. Se proprio dovevano godere di uno spettacolo, li avrebbe ripagati con la stessa moneta.
    Dici? Forse perché lei non è più abbastanza.
    Non riuscì in alcun modo a frenare il tono geloso con cui lo disse. Quella verginella non poteva per nessun motivo al mondo essere più brava di lei. Aveva ancora il sesso scoperto per via di ciò che stava facendo prima, era umida di umori e non fece nulla per nascondersi, anzi, spinse ancora più in basso il ragazzo, per costringerlo a rimanere con le gambe piegate sul pavimento, gli si piazzò davanti e senza tanti complimenti gli spinse la testa contro il proprio pube, poi tirò i capelli dalla nuca per costringerlo a sollevare la testa, e senza tanti complimenti, gli posò il sesso contro la bocca. Il biondino ovviamente non osò ritrarsi, limitandosi a rimanere immobile con occhi e bocca serrati.
    Oh avanti, che fai lo schizzinoso? Mostragli che non è vero che non vali un cazzo, strappami un gemito, vediamo se ci riesci. Se ci riesci chiederò a Gil di smetterla.
    Fu proprio l'ultima parte della frase che catturò tutta l'attenzione del biondino. Esitò, poi incerto posò le mani contro le cosce di Nimue per potersi angolare al meglio, ma Nimue glieli schiaffeggiò via.

    Non ti ho detto di toccarmi, forza lecca, ti basta la bocca. Se non riuscirai a strapparmi nemmeno un mugolio, farò prendere la verginità di lei a Gil.
    Le labbra del biondino si schiusero davanti alla sua carne femminile, e poco dopo sentì il tocco caldo della sua lingua, e lo guardò notando i suoi occhi colmi di paura, e ciò diede a Nimue una profonda sensazione di potere, di possesso. Si spinse contro la sua bocca più rudemente, lasciandosi sfuggire una risatina malefica. Sapeva cosa sarebbe successo: se il suo bacio dava sensazioni profonde e appaganti, andare a "baciarla" in quel punto l'effetto sarebbe stato molto più potente. Presto il biondino non sarebbe stato più riluttante, e sarebbe diventato avaro, ingordo dei suoi succhi, mentre l'energia lo avrebbe fatto sentire bene. Lo avrebbe ubriacato totalmente di voglia, di benessere e Gil si sarebbe pentito di averla lasciata troppo a guardare.
     
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    Quasi indirettamente, Gil era riuscito attraverso la gelosia a stuzzicare il lato più sadico ed egoista di Nimue, tanto da spingerla ad accontentarsi delle attenzioni del biondino, piuttosto che rimanere a guardare. Forse anche per lei quello non era uno sfogo, quanto più una dimostrazione di superiorità per le sue vittime. Oppure lo stava facendo di proposito per poter stuzzicare la gelosia di Gil... che in entrambi i casi funzionava davvero bene. Spinse la sua vittima a stimolarla con la bocca, rimproverandolo quando tentò di toccarla con le sue indegne mani. Intervenne prontamente una delle copie Darkforge di Gil., che subito andò a dare manforte alla sua padrona, afferrando i polsi del ragazzo e piantandoglieli dietro la schiena con forza, bloccandolo e spingendolo contro di lei così che potesse eseguire il suo ordine. Durante ogni singolo movimento fatto da quella creatura, Nimue vide che la fissava direttamente negli occhi. Non gli importava di guardare altro, voleva vedere solo lei per capire se il suo gesto, se la sua iniziativa l'aveva compiaciuta. Se aveva interpretato il suo volere nella maniera corretta. Quindi anche se aveva tra le cosce la bocca disperata di quel ragazzino, Nimue aveva davanti lo sguardo perverso e devoto del suo amato Gil, e se si fosse guardata attorno avrebbe visto che anche gli altri la stavano fissando. Anche il corpo normale, umano e non trasformato, che in quel momento teneva la ragazzina per le sue codine e la spingeva verso il suo cazzo, non aveva occhi se non per lei. Nimue poteva vedere chiaramente che la verga del suo amato Gil non pulsava in risposta agli stimoli della coccinella, ma in risposta ai suoi spasmi. Quando la vedeva ghignare malefica compiaciuta dalla sua superiorità, quando ostentava potere, quando dimostrava gelosia. Ecco quando il cazzo di Gil pulsava e affondava più forte. No, quella ragazzina non era niente, era solo un'altra vittima da umiliare. La vera eccitazione per lui era Nimue. La copia Darkforge davanti a lei, con un tono di voce molto più basso e mostruoso, si rivolse a Nimue con l'aria di chi voleva prendere l'iniziativa.
    Della verginità di questa ragazzina non mi frega un cazzo... ma morirei per farlo insieme a te. Potremmo prenderci la verginità di entrambi... non un dono per loro, ma un tributo per la nostra bambina. Una cosa da condividere tra di noi. Loro sono carne... noi siamo il vero sentimento...
    Macabro e perverso, ma quello era un vero e proprio piano, un furto di verginità da compiere assieme col solo scopo di appagare la loro frustrazione sessuale e i loro lussuriosi desideri. Certo avrebbero potuto semplicemente sfogarsi e copulare tra di loro, ignorando quei ragazzini incapaci anche solo con le bocche, ma che senso avrebbe avuto? No, quella era la loro dimostrazione di forza, di potere. Avrebbero rubato la loro purezza non perché erano attratti da loro, ma perché potevano, perché nessuno era superiore alla sua Regina Nimue.
     
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    Nimue aveva agito spinto dalla gelosia più totale, credendo di vedere cose che non erano veritiere, difatti fu sorpresa quando una delle copie di Gil si mosse per darle manforte. Inizialmente pensò che voleva tirarlo via da lei, era infatti pronta a fare un mega cazziatone, invece capire che la stava aiutando la spiazzò per un momento. Solo a quel punto sembrò che la patina di gelosia che aveva distorto ai suoi occhi ciò che stava succedendo si dissipò, ricordandole che ciò che stavano facendo lo stavano facendo insieme, in quel caso come una squadra. Vide lo sguardo devoto del suo uomo, e guardandosi velocemente attorno notò che anche l'altra copia e la forma umana guardavano lei, come se fossero in attesa. Per certi versi le ricordò quasi un bambino timido che voleva giocare con gli altri bambini, ma che non avrebbe fatto alcun passo se non avesse avuto la madre vicino a vegliare su di lui. Non avrebbe avuto senso per quel bambino divertirsi se la madre non era lì. Il suo ghigno rabbioso e indispettito divenne un sorriso complice mentre si specchiava negli occhi del Darkforge. Ciò che le disse le scaldò il cuore, al punto che nemmeno sentiva più la bocca di quel ragazzino addosso, ma vedeva e percepiva solo lui. Innamorata persa, portò le mani sul volto del Darforge, invitandolo ad avvicinarsi a lei così da poterlo baciare. Aveva ragione, quei due non erano niente e non sentì più i sensi di colpa attanagliarle lo stomaco. Non vide più due vittime e due carnefici, vide un dono, qualcosa che l'avrebbe portata ancora più vicina al cuore di Gil. La paura che l'aveva travolta prima sparì del tutto. Voleva donarglielo, voleva renderlo felice, e se ne avrebbero sofferto loro, sarebbe stato solo un tributo per la loro bambina. Incrociò le labbra a quelle del suo uomo, insinuandogli la lingua in bocca con passione crescente. Quel gesto allarmò il ragazzino che temendo che gli avesse dato ascolto, provò in modo disperato a impegnarsi con tutto se stesso per distrarla da quella proposta. Se fosse stato bravo con la bocca, magari Nimue si sarebbe accontentata. Ci riuscì in parte, scaldando le membra di Nimue, infondendogli piacere in corpo. Tuttavia essendo unita con un bacio al Darkforge, la donna venne contaminata dalla sua energia che si riversò in lei, corrompendola leggermente. Le sclere di Nimue divennero nere, mentre la sua pelle si fece più liscia, quasi luminosa. La sua clitoride crebbe ancora un altro poco, sbucando fuori dal cappuccio di pelle come una perversa virgola di carne rosa. Qualcosa che il ragazzino interpretò come un successo, accanendosi su quella virgola di carne per strapparle un verso di piacere. Ci riuscì, Nimue si sentì infiammare di passione, ma non di certo per le qualità del ragazzino, ma per l'idea di poter fare una cosa così perversa e crudele assieme a Gil. Si staccò dalle labbra del Darkforge per gemere con un soffio di voce. Gli sorrideva e nel mentre strinse i capelli del biondino per spingerlo contro la sua clitoride, così che crescesse ancora ed ancora, fino a riempirgli sempre di più la bocca, fino a farlo somigliare ad un vero e proprio membro maschile. Quel flebile gemito di Nimue venne superato dai versi strozzati del biondino che non si aspettò di certo una cosa del genere.
    Sì facciamolo! Prendiamoci la loro verginità, sarà un dono, per te e per la nostra bambina.
    La sua voce era spezzata dall'eccitazione, i suoi occhi persi in quelli del suo uomo. Si allontanò dal biondino, liberandogli la bocca e la gola dalla sua presenza. Lui tossì più volte, mentre Nimue guardò con stupore il proprio membro magico, era più grosso del solito e ricolmo di energia perversa oscura. Si portò una mano sulle labbra frenando una piccola risatina divertita.
    Ops!
    Fece giocosa, sempre più corrotta dal senso di potere. Quei due non potevano fare proprio niente per impedirglielo, entrambi i loro prigionieri si sentivano sconfitti, inermi. Probabilmente il ragazzo pensava che Nimue avrebbe preso la sua verginità in modo classico, ma la strega aveva ben altre idee per la testa che le fecero pulsare quella oscenità che svettava dalle sue labbra vaginali. Spinse la testa del biondino verso il basso, guardando però il Darkforge con un espressione complice, sicurissima che lui avrebbe capito che voleva una mano per posizionare il ragazzo con i fianchi verso l'alto e la faccia contro il pavimento. Le serviva una mano per tenerlo fermo e per renderlo molto chiaro a tutti si rivolse verso Gil.

    Io prenderò lui!
     
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    Appena le mani di Nimue furono intorno alla testa del Darkforge, il diabolico corpo di Gil si avvicinò a lei quasi come se avesse voluto travolgere il biondino e schiacciarlo col suo peso, con una foga tale da rendere quel bacio ancora più intenso. Le guance si aprirono e la massiccia lingua diabolica di quella trasformazione avvolse quella morbida e delicata di Nimue per ricambiare tutta la passione di quella perversa strega. Lo aveva compreso, per questo lo stava baciando con tanto entusiasmo. Lo capì dai suoi occhi, e questo bastava a far battere il cuore di Gil come se fosse impazzito. Si gustò quel bacio crudele e perverso, acceso non solo dall'amore che Nimue provava per Gil ma anche da quella bocca disperata che divorava la sua intimità, un gesto che non riusciva proprio a stuzzicare la gelosia di Gil e che anzi lo compiaceva perché finalmente anche la sua adorata Regina stava iniziando a godere di quella crudeltà insensata e folle, utile solo ad aumentare il piacere e soddisfare i propri sensi. Sentì l'eccitazione di Nimue crescere e conoscendo molto bene la sua energia, Gil capì che stava iniziando a usare i suoi poteri per poter portare quel loro perverso rituale su un nuovo, lussurioso livello. Il Darkforge le sorrise complice appena il bacio si esaurì, gustandosi i versi disperati del biondo mentre la sua gola veniva riempita dalla carne magica della strega. Il demone spalancò la bocca lasciandosi sfuggire un lungo verso di entusiasmo di fronte alla risposta di Nimue, era come un animale alla quale era appena stato concesso il permesso di giocare e stava esplodendo di gioia.
    Non ti avevo mai vista "così" eccitata... anche tu sei diventata più forte dopo il nostro viaggio, amore mio!
    Commentò con entusiasmo il Darkforge mentre fissava quella verga magica che sembrava decisamente meno ordinata e "innocente" del solito. che il potere di Videodrome stesse già iniziando a influenzare i loro corpi? Colmo di entusiasmo, Gil attese che Nimue prendesse l'iniziativa, osservando dal suo sguardo però che non voleva farlo da sola. Aveva bisogno di un complice, e ovviamente ne aveva a disposizione tre più che fedeli che avrebbero fatto qualsiasi cosa per lei. Il Gil ancora umano allargò un sorriso malefico appena Nimue si voltò verso di lui, che afferrò per i capelli la ragazza tirandola via dal suo cazzo, e tenendola in pugno in modo da poterla manipolare.
    Oh si! E' tutto tuo amore mio! Lascia che sia io a donartelo!
    Mentre Gil si avvicinava a Nimue tenendo la ragazza per i capelli, la copia Darkforge afferrava il biondino con forza, ignorando completamente i suoi i versi disperati della ragazza. Entrambi erano stati abusati in bocca e parlavano con difficoltà, come se il pianto non avesse già reso i loro respiri piuttosto confusi. Dapprima il Darkforge afferrò la testa del biondino per spingerlo a terra e sollevargli i fianchi, ma in quel modo Nimue non avrebbe davvero goduto di quel momento, limitandosi ad abusare di un corpo tramortito e senza anima. No, quel momento doveva essere perfetto, quindi lo ribaltò completamente, spingendolo schiena a terra, e mentre con una mano teneva fermi i suoi polsi incrociati all'altezza del capo, con l'altra lo afferrava per i pantaloni, strappandoli e tirandoli verso il basso mentre tirava giù la calzamaglia e incrociava tutto il tessuto all'altezza delle caviglie. In quel modo anche le gambe sarebbero state pressoché immobilizzate, ma ribaltate verso l'alto. Anche il bacino sarebbe stato sollevato, e se da una parte c'era la verga ancora per metà eretta del biondino a fare capolino, dall'altra c'era la sua corolla di carne completamente esposta, alla mercé di Nimue.
    Ooooh quanto ti invidio, non hai idea di quanto sia bello sentire una strega dentro di te... ti piacerà...
    Commentò Gil, ansimando, mentre si avvicinava alla vittima della sua amata ben consapevole che di sicuro sarebbe impazzito con un simile dono. Lui nel mentre avrebbe gettato a terra la ragazza, costringendola a mettersi a quattro zampe davanti al suo adorato compagno, non perché non volesse godersi la sua espressione, ma perché voleva che si guardassero in faccia mentre venivano scopati entrambi dai loro aguzzini e perdevano la verginità nella maniera più mostruosa possibile. E poi lui aveva bisogno di vedere solo Nimue: le stava di fianco aspettando il suo segno. Lui piazzò la verga tra le gambe della ragazza che provò inutilmente a stringerle per resistere, ma dimenarsi era inutile. Niente gli avrebbe impedito di entrare. Non agì però, restando in attesa, fissando la sua amata Nimue come un fedele servitore che attende il comando del suo sovrano. Lo avrebbero fatto assieme. La mano che non stringeva la sua verga per allinearla con l'entrata della coccinella si allungò verso Nimue. Voleva stringerla mentre compiva quel gesto assieme a lei, e la tempo stesso le avrebbe dato tutta l'energia demoniaca che aveva a disposizione. L'avrebbe resa più forte, più vigorosa, più simile ad un demone come lui, e avrebbero consumato quel momento assieme. Crudeli, perversi, complici.
     
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    Nimue si sentiva più forte, non aveva mai provato una sensazione del genere. Fino a quel giorno quando aveva fatto sesso con Gil aveva subito il suo influsso energetico ubriacandosene totalmente, fino a svenire. Dopo il suo viaggio al labirinto sembrava aver sviluppato una resistenza diversa a quel tipo di energia. Capì perché durante il combattimento contro Toshiro si era comportata in quel modo, era stata ubriaca di energia, ma essendo in una situazione di pericolo di vita, era riuscita a rimanere vigile anche se non lucida. Adesso che erano tornati, era uscita fortificata dal suo viaggio, sentiva di poter piegare al suo volere l'energia delle lanterne che le entrava in corpo. Per quel motivo guardò Gil con un sorriso entusiasta quando le fece notare che non l'aveva mai vista in quel modo. Si sentiva carica come non mai, e faticò a trattenere una risatina di entusiasmo quando il Darkforge la aiutò posizionando il ragazzo per lei. Notò la devozione con cui la guardava Gil, non gli aveva mai visto fare quella faccia, il cuore accelerò i battiti. Si sentiva davvero come una regina in quel momento, il suo adorato voleva celebrare il suo ingresso nel suo mondo, e voleva accoglierla come la sua regina indiscussa. Gli occhi le si riempirono di commozione: era sempre stata la seconda scelta delle persone di cui si era innamorata. L'avevano sempre rifiutata, dicendole perfino che avevano paura che potessero farle del male. L'avevano allontanata sempre, Gil invece non solo la accoglieva come sua compagna, ma addirittura la adorava come se fosse la sua dea. Aveva sempre desiderato di essere guardata a quel modo, e finalmente aveva trovato un compagno che la accettava per quello che era e che la adorava sopra ogni cosa. Si avvicinò al biondino, con l'erezione che pulsava verso l'alto ricolmo di energia oscura e perversa. Nimue però guardava negli occhi Gil, mentre anche lui posizionava la propria vittima ai suoi piedi e la aspettò. Nimue era travolta da una emozione unica: si sentiva come se fosse davanti ad un altare a promettere eterno amore, quello non era un semplice rito per loro figlia, era uno sposalizio nel cuore di Nimue. Puntò la propria cappella contro il buchino stretto del ragazzino. Nel farlo vide lo sguardo terrorizzato della sua vittima: era sconvolto da ciò che stava vedendo. La sua mente da verginello non aveva concepito prima una cosa del genere, e adesso venne scaraventato in uno scenario che mai aveva immaginato possibile. Nimue esitò un solo momento, di nuovo quella sensazione di colpevolezza, stava facendo qualcosa che non doveva, pensandoci bene non le piaceva fare del male. Un piccolo movimento della mano di Gil che la rivolse verso Nimue fece distogliere lo sguardo di Nimue dal ragazzino. Rivide gli occhi del suo innamorato, e di nuovo l'emozione di prima divenne incontenibile. Afferrò la mano di Gil, sorrise come una sposa a cui il fidanzato aveva appena tolto il velo dal suo volto. Annuì con la testa, strinse la mano di Gil e poi affondò dentro il ragazzo. Incontrò resistenza, ma Nimue non voleva rovinare quel momento, quindi continuò a spingere e quando il ragazzo perse le forze la corolla cedette e lei lo penetrò. Non fu per niente gentile, affondò totalmente dentro di lui, facendosi sfuggire un intenso gemito di piacere mentre l'energia oscura la travolse, facendole apparire sulla pelle rigoli di energia luminosa che sembravano evidenziare i suoi circuiti energetici. Continuò a stringere la mano di Gil e quando recuperò un briciolo di lucidità, lo tirò mentre lei si chinava con il busto per poter raggiungere il volto del suo amato e baciarlo, rimanendo dentro il corpo del biondino. Il gesto era stato compiuto e non si poteva tornare indietro, Nimue era stata corrotta alla perversione, alla crudeltà era diventata la sposa di un folle, la madre di un incubo.
     
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    Gil non disse nulla, assaporò il momento con lei e lasciò che Nimue facesse altrettanto. Ogni singola parola di troppo sarebbe stata inutile, avrebbe distrutto il momento e non poteva permettersi di lasciarlo andare, non così. Era perfetto. Lei era perfetta. Ogni cosa si era incastrata alla perfezione, anche quel momento di indecisione davanti a Thestalos era stato parte della loro rinascita, anzi no della loro conciliazione. Fino a quel momento non c'erano mai state delle cerimonie, ma cosa potevano significare per loro? Un matrimonio di Umbra per lei? Quando nessuna delle sue consorelle l'aveva mai valorizzata? O un matrimonio cristiano per lui, che dal cielo non aveva avuto altro che giudizi? No, quello era il loro momento, il loro perverso e folle matrimonio celebrato senza fronzoli oppure inutili rituali. Tutto ciò di cui avevano bisogno era di qualcosa di unico e lo avevano trovato reciprocamente in entrambi. Non dovevano far altro che suggellarlo commettendo qualcosa di terribile assieme. Appena Nimue iniziò a penetrare la sua vittima, Gil fece lo stesso. Fu molto, maledettamente più istintivo e frettoloso, non poteva farci niente era colpa della gioia e dell'entusiasmo, ma in che altro modo poteva reagire? Nimue non vide la sua espressione cambiare fino a che non successe anche a lei. A farlo godere non era stato il prendersi la verginità di quella ragazzina ma la goduria negli occhi di Nimue. Il piacere era stato farlo assieme, e mentre le loro vittime si guardavano dolenti e con gli occhi pieni di lacrime per aver trasformato la loro prima volta in un vero e proprio incubo, Nimue e Gil invece si godevano la prima delle loro malefatte come se fosse la più pura delle dichiarazioni d'amore. Il ragazzo cedette al bacio di Nimue come se stesse per svenire, la strega non poteva sentirlo respirare perché Gil era completamente in apnea, privo di aria nei polmoni. Non aveva bisogno di qualcosa del genere, ma solo di lei. La baciò come non aveva mai fatto prima d'ora, spingendosi verso le sue labbra, cercandole e offrendole la sua lingua come se volesse lasciarsi divorare da lei. Fu un bacio lunghissimo durante la quale il corpo di Gil iniziò a muoversi più forte, per far gridare di dolore la sua vittima. Non era stato gentile ed essendo quella la sua prima volta un cazzo diabolico come quello di Gil non poteva che farle male. L'odore del sangue di una vergine iniziò ad impregnare l'aria e i sensi oscuri di Gil si accesero. Le sclere dei suoi occhi divennero nere, le iridi più rosse che mai e delle venature intorno agli occhi resero la sua pelle più scura, scandita da marchi neri che sembravano spaccature. Sentiva l'oscurità fluire in lui e poteva percepirla anche dentro Nimue. Il rituale stava funzionando, non dovevano fare altro che continuare. Il bacio si spezzò non perché Gil voleva che finisse ma perché il suo corpo stava iniziando a reagire in maniera violenta: serrava le mani sui fianchi della ragazza manipolandola con brutalità, tanto da strapparle grida di dolore sempre più forti mentre gocce di sangue cadevano a terra dalla sua carne mischiate ad inevitabili umori. La ragazza iniziò a supplicarlo di fermarsi ma Gil non la ascoltava.
    Lo senti amore mio? Questo è per te... loro hanno osato sfidarci, si sono messi sulla nostra missione e noi li abbiamo puniti. Il loro sangue, le loro grida, le loro lacrime... sono la nostra vittoria! E io le dedico a te! Le dedico a te che sei la madre della mia bambina! E quando avremo completato l'opera assaporeremo tutto questo assieme, come una famiglia! Facciamoli gridare assieme Nimue! Fammi vedere come fotti il culo di questo idiota! Fagli sentire cos'è il piacere in modo che non possa dimenticarlo mai!!!
    La incoraggiava a fare di più, ma anche di non limitarsi puramente alla violenza: quel potere oscuro che fluiva dentro di loro stava iniziando a salire come un fiume in piena, e Gil volle darle l'esempio visto che ne era così pratico: si allontanò col bacino mostrandole il ventre che si abbatteva sulla carne della sua vittima. le mostrò quella verga enorme scurirsi e diventare più massiccia, trasudava di oscurità e proprio come intorno agli occhi provocava spaccature nere intorno al pube e ai fianchi. Stava lasciando entrare qualcosa dentro di sé, e lo stava facendo con piacere. Godeva per l'umiliazione e il dolore inflitto alla sua vittima, e ne voleva di più per assaporare anche quello del biondino. Insieme li avrebbero fatto soffrire più di ogni altra cosa al mondo e ne avrebbero tratto piacere e potere. Insieme.
     
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    Nimue aveva guardato tutto il tempo il suo adorato Gil, centimetro dopo centimetro che la sua verga magica affondava nel corpo del ragazzino, lei fissava il suo adorato e solo quando fu totalmente dentro aveva cercato un bacio per suggellare quel momento perverso e "sacro" allo stesso tempo. Venne travolta dal bacio passionale del suo amante, rispondendogli in modo altrettanto intenso, mugugnando nella sua bocca, mentre anche lei iniziava a muoversi con i fianchi, ma lo fece più lentamente per poter rimanere incollata alle labbra del suo innamorato. Presto energia oscura e perversa attraversò entrambi. Nimue che era molto ricettiva in quel momento ne subì già i primi cambiamenti. Dalle sclere nere dei suoi occhi si propagarono filamenti scuri e neri spargendosi sulla fronte, perdendosi nei capelli, mentre le sue labbra si fecero più carnose e nere, lucide, come se avesse appena indossato un rossetto composto di pura oscurità, dagli angoli della bocca si disegnarono gli stessi filamenti oscuri, che si prolungavano verso le orecchie, come a voler disegnare un oscuro e perenne ghigno malefico. Non erano filamenti estranei al suo corpo era più simile ad un liquido che si muoveva sottopelle, senza mai deturpare la sua naturale bellezza, ma esaltandola come se un makeup artist la stesse abbellendo pian piano. Quando le labbra si separarono Nimue esalò un piccolo gemito contrariato, poiché le avevano tolto troppo bruscamente un pasto delizioso. Anche Nimue iniziò a muoversi dentro il ragazzo con più foga, notando nei loro occhi la vergogna, il dolore e la disperazione. Quasi non riusciva a credere che era stato frutto delle sue decisioni: quei due erano totalmente alla loro mercee, potevano fare loro ciò che volevano e ne sarebbero rimasti impuniti.
    Sì, sì, lo sento!
    Rispose alle parole di Gil, notando che non era come al solito, che non era stata nutrita solo dell'energia di Gil, c'era qualcosa di più oscuro, di più profondo eppure le sembrava quasi famigliare, vicino. Si accorse che le lacrime che riusciva a strappare al biondino, oppure il piacere che lo faceva vergognare quando affondava totalmente in lui le si riversava dentro, mutando in qualcosa di diverso che la faceva sentire più forte, più affamata. Agganciò con le mani i fianchi del ragazzo, ed iniziò a martellare con violenza, fino a sentire il rumore osceno di un applauso delle natiche del ragazzo che si scontrava con i suoi fianchi. Si lasciò contagiare dall'oscuro piacere che sembrò accaldarla sempre di più, il suo volto si fece sempre più rosso, ma guardando meglio si sarebbe notato che in realtà era la sua pelle che stava cambiando colore, assumendone uno più acceso fino ad essere rosso, come quello di un demone. L'incantesimo della vestizione dei capelli si sfilacciò sul suo corpo fino ad assumere l'aspetto di oscuri serpenti che le strisciavano addosso stuzzicando le parti più sensibili del suo corpo, decorandola come se stesse indossando un vestito molto succinto ma regale. L'oscurità che si insinuò fra i suoi capelli si condensò sul suo capo fino a creare una sorta di corona fatta di corna nere e lucide. Nimue assunse una nuova forma, più demoniaca, esattamente come il suo compagno. Non sembrò farci caso, era concentratissima a rubare quanta più sofferenza e piacere dalla sua vittima. Iniziò a ridere quando notò che il biondino veniva influenzato da quello strano incantesimo rendendo il suo membro durissimo, fino a perdere gocce di presperma. Probabilmente non era ancora venuto perché aveva paura, perché non riusciva a sopportare la vista della donna che amava venire violentata.
    Guardati... sei osceno, ti è diventato ancora più grosso e duro facendoti scopare! Oppure ti eccita vedere la tua donna che viene fottuta da un cazzo enorme?
    Gli afferrò la verga iniziando a masturbarlo con vigore, continuando però a martellarlo con forza con i fianchi, strappandogli grida soffocate di umiliazione. Di tanto in tanto guardava Gil, notando che stava mutando anche lui, che il suo corpo venne corrotto dall'oscurità, eppure non lo trovò mai grottesco o spaventoso. Immersa nella lussuria notava invece altre cose, come per esempio il suo cazzo diventato più grande, ed invidiò la ragazza che poteva godersi il potere immenso del suo amato.

    Ooh amore mio, non mi sono mai sentita così, sto godendo... ma non mi basta, ne voglio di più.. molto di più...
    Nemmeno lei sapeva cosa le servisse di preciso, per un momento sognò di sdoppiarsi esattamente come faceva Gil, così da potersi unire nella carne anche con lui, ma sul momento ciò che stavano facendo era molto diverso dal condividere semplice piacere. Stavano costruendo qualcosa di spaventoso e grottesco, ma lo stavano facendo insieme.
     
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    Mentre si esauriva il loro bacio, Gil sentì chiaramente l'energia oscura di Nimue prendere il sopravvento, e quando si esaurì l'effusione il ragazzo fu più che estasiato di vederla corrotta da quella forza, intenta a trasformarsi proprio come succedeva a lui, incapace di pensare a qualsiasi cosa che non fosse la sua amata Nimue, tanto da ridere e ghignare con ancora la lingua penzoloni fuori dalla bocca e grondante della saliva che si erano scambiati. Il suo corpo non poteva fare altro che muoversi più forte nella speranza di strappare gemiti di dolore e umiliazione nelle loro vittime, il tutto mentre non distoglieva mai lo sguardo dalla creatura perfetta che stava prendendo forma: perfetta per lui, male puro, deciso unicamente a godere della sofferenza altrui e goderne col suo amato e devoto servitore. La foga di Nimue aumentò e la sentì martellare più forte nel culo della sua vittima, spingendolo a correrle dietro con i fianchi come se non volesse essere da meno, tutto per compiacere la sua amata Nimue, spingendo la ragazza a crollare in avanti tra le grida di dolore. Ogni volta che Gil pulsava dentro di lei e ingrossava la sua verga dentro quella fica fino a poco fa inviolata, lei gridava disperata, piangendo dolorosamente e supplicandolo di smetterla. Ma ogni preghiera era avana: non solo perché a Gil non sarebbe comunque importato niente, ma anche perché l'attenzione di quel diabolico ragazzo era oramai tutta per Nimue. Non era mai stata così bella e quasi come a voler rendere tangibili i desideri di Gil, quella forza oscura si impossessò di lei trasformandola in un vero e proprio demone, come lui. Gli occhi di Gil si spalancarono come quelli di un bambino e si riempirono di una gioia incontenibile, inenarrabile. Il fiato del ragazzo si spezzò e perfino i movimenti del suo bacino dovettero rallentare per via dello stupore. Il cuore di Gil iniziò a battere così forte che la sua cassa toracica dava l'idea di poter esplodere da un momento all'altro, e non solo quello originale ma anche tutte le sue copie che osservavano la situazione diedero evidenti segni di entusiasmo: i loro occhi rossi si accesero, le corna e alcune parti del corpo diventarono luminose, dal petto fino al ventre, in particolare sulle loro verghe diaboliche che sembrarono quasi voler salutare la loro padrona, diventando estremamente luminose, cariche di oscurità, colme di vene attraversate da sangue nero e corrotto che voleva renderle quanto più grosse e vigorose possibile, tutto per la loro padrona. Se mai Nimue si era sentita al centro dell'attenzione, in quel momento era la regina della platea, e nessun pubblico se non quello formato dai corpi del suo amato poteva farla sentire più importante di così. Era bellissima, perfetta e stava offrendo loro uno spettacolo che nessun'altra donna poteva mettere in scena. Di fronte a quello spettacolo il corpo di Gil continuò a spaccarsi iniziando ad assumere le fattezze della sua forma demoniaca, ma non era ancora completa, un pò come se fosse troppo occupato ad ammirarla per potersi concentrare in qualcosa del genere. Nimue riprese a scopare quel ragazzino umiliandolo e senza dargli tregua, godendosi a sua volta lo spettacolo e la situazione mentre ne chiedeva di più.
    Sì amore mio... anche a me non basta più... ma hanno bisogno di noi. Questi corpi rituale hanno bisogno della nostra violenza e della nostra perversione. Dobbiamo portare a termine il lavoro, e quando sarà fatto... saremo solo noi due!
    Più vigoroso che mai, mosso da quella promessa, Gil tornò a spingere con forza dentro la ragazzina, chiaramente intenzionato a finirla il prima possibile. man on si sarebbe accontentato di venirle dentro e basta, né tanto meno di forzarle un orgasmo oscuro e maligno. Voleva mettersi in mostra, e accendere ancora di più Nimue. Afferrò la ragazzina per le gambe e rapidamente assunse del tutto la sua forma demoniaca, cambiando posizione. Si piazzò a gambe aperte sul corpo del ragazzo, davanti a Nimue, così che entrambi avessero una visione perfetta di ciò che Gil stava facendo. Sangue e umori sarebbero grondati sul volto del biondino mentre lui bloccava la ragazzina una posizione oscena, con le gambe ribaltate verso l'alto e il corpo in balia delle braccia di Gil. Lui avrebbe potuto penetrarla come una bambolina a quel punto, controllandola come se non avesse volontà. La trasformazione demoniaca aveva reso ancora più grosso il suo membro, che pulsava colmo di vene gonfie davanti a Nimue mentre lo sguardo di Gil si perdeva verso di lei. Non lo stava facendo per la ragazza, ma per lei. Le stava dimostrando quanto devoto fosse alla loro missione e con quanto vigore l'avrebbe portata a termine. Iniziò a muoverla con forza, scopandola selvaggiamente sopra al volto del suo ragazzo mugugnando di piacere mentre fissava Nimue negli occhi. Nello stesso momento, uno dei corpi Darkforge si spostò alle spalle della strega, posando la sua enorme verga diabolica sulla schiena e le natiche dei Nimue, mentre con le possenti braccia la avvolgeva ed iniziava a palparle il seno. Una presa vigorosa, possessiva, entusiasta, che però non le avrebbe tolto nessun grado di libertà. Era solo uno stimolo per farla sentire unita al suo uomo, mentre lei assieme a Gil portavano a termine il loro rituale. I testicoli del ragazzo si riempirono di un'energia oscura maligna, estremamente chiara tanto che si gonfiarono vistosamente assumendo quasi l'aspetto di una reliquia infernale. Pulsavano colmi di energia tenebrosa, segno evidente che stava per infilare qualcosa in profondità nella carne della loro vittima, e che serviva solo che Nimue facesse lo stesso. Il membro di Gil non sembrava neanche più umano, era corrotto da una forza evidente e chiarissima che probabilmente lo avrebbe contaminato per sempre. Ma a lui non importava, perché se poteva portare avanti per l'eternità quei rituali con Nimue, allora non sarebbe mai tornato indietro. Ora non doveva fare altro che seguire il suo esempio, e anche la strega sarebbe stata corrotta per sempre, trasformandosi in un demone che violava la carne degli altri al solo scopo di portare la loro creatura in quel mondo destinato all'oscurità.
     
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    Nimue non si era mai sentita così coccolata e ammirata come in quel momento, era davvero difficile per lei concentrarsi sul biondino se sentiva puntati addosso gli sguardi intensi di Gil. Avrebbe voluto gettare via quel ragazzetto insignificante e gettarsi su Gil, sfogare ogni istinto sessuale che aveva con lui, immergersi in un bagno demoniaco di muscoli e sperma, ma avevano un compito da svolgere. La loro bambina aspettava, non era il momento di godersela ma di darsi da fare per lei. Sentiva che qualcosa stava succedendo, istintivamente percepiva un nuovo potere, qualcosa di molto diverso dai riti di umbra. Non ne ebbe paura, lo accolse lasciandosi corrompere anche fisicamente e quando successe percepì più chiaro che mai il suo legame con la loro bambina. Era ancora una voce flebile e lontana, eppure era certa che la stava sentendo. Si accorse che quella vocina divenne sempre più forte quando Gil cambiò posizione alla ragazzina, aumentando in quel modo la sofferenza di entrambi i ragazzi. Più loro soffrivano, più sentiva la loro bambina. Non sapeva se anche Gil la percepisse, ma quando la strinse, quando le mani della copia di Gil la toccarono, e percepì la verga del suo uomo contro le natiche, l'eccitazione le fece sentire chiaramente la risata innocente della loro creatura. Gli occhi di Nimue si spalancarono e sorrise piena di speranza.
    L'ho sentita! E' stato più chiaro, più forte! L'hai sentita anche tu?
    Chiese con il cuore che batteva all'impazzata nel petto, e capì che doveva essere più crudele, più sadica. Capì che più forte era la sofferenza di quei due ragazzi, più vicina era la loro bambina. Dirlo a parole era molto diverso dal percepirlo, poiché percependolo a pelle, tutti i timori e i dubbi si frantumarono totalmente, colpiti da un amore contorto ma potente di una madre. Gli occhi le divennero lucidi e fra un gemito e l'affanno si ritrovò a ridacchiare felice, mentre abbassava lo sguardo sul ragazzino che era sempre più devastato dalla sofferenza e dall'umiliazione. Piangeva, esattamente come piangeva la ragazza, e le loro braccia erano inermi, chiaro segno che avevano ormai smesso di opporsi e lottare. Nimue concentrò più potere magico nel proprio corpo, così che potesse rafforzare il suo legame con la figlia. Il risultato fu che la corruzione aumentò ancora, rendendo il suo corpo più muscoloso, forte, come se fosse stata preparata ad una battaglia. Le unghie divennero dei veri e propri artigli, le corna crebbero di più, la pelle si fece più rossa e scura, i denti più affilati, con dei canini più pronunciati. Sembrava che il potere volesse renderla capace di torturare e fare del male, difatti il suo membro divenne ancora più grosso, grottesco, facendo urlare il ragazzo dal dolore. Comparvero perfino un paio di testicoli, che di solito le streghe di umbra non avevano. Il ritmo con cui Nimue fotteva il ragazzo aumentò, così come la forza con cui lo faceva, facendo battere i suoi nuovi testicoli contro le natiche del ragazzo, producendo un suono osceno simile ad un applauso forsennato. Lo sguardo di Nimue iniziò a cambiare, era sempre più preda della frenesia folle del momento. Martellò ancora il ragazzo con foga crescente, cercando di farlo piangere sempre di più, fin quando non vide i suoi occhi ribaltarsi verso l'alto, sull'orlo di svenire, e fu in quel momento che la voce della piccola si fece più forte nella sua testa. Nimue affondò un ultima volta dentro di lui e si lasciò andare ad un orgasmo, riversando nel corpo del ragazzino un fluido molto diverso da quello che credeva, non erano solo i suoi fluidi femminili, era qualcosa di oscuro, corrotto e densissimo. Qualcosa che costrinse anche il ragazzo a venire imbrattandosi la faccia con il suo stesso sperma, mentre Nimue rideva in modo sempre più folle, ubriaca di potere e di piacere.
     
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    Fu come se si fosse completato improvvisamente un circuito. Quel momento di estasi dove i loro corpi smisero di essere tanti e divennero uno solo. Non soltanto per i vari Gil, ma anche per Nimue, e non erano uniti da qualche forza oscura perversa ma semplicemente dalla volontà di dare vita alla loro bambina. La sentì distintamente. Li chiamava entrambi, gioiosa! Festeggiava il suo arrivo impaziente di poterli abbracciare entrambi e di condividere con loro quelle esperienze meravigliose, tutte assieme. Per uno che non aveva mai avuto una VERA famiglia come Gil, quello era un sogno che si avverava, e mentre rideva folle di eccitazione e di goduria, i suoi occhi perdevano tanto fumo rosso quante lacrime copiose. Commosso, gioioso, pieno di quella nuova prospettiva che sembrava volergli far esplodere il cuore dalla gioia. Non era mai stato così felice ed era tutto merito di Nimue.
    Si! Siiiiiiii amore mio la sento! Non l'ho mai sentita così forte prima d'ora! E' come se potessi stringerla tra le mie mani!
    E più l'estasi cresceva, più si muoveva forte dentro la sua vittima, ignorando le sue suppliche e le sue grida di dolore. Nel vedere come la corruzione di Nimue stava prendendo piede, Gil si lasciò contagiare a sua volta, smettendola di trattenere i suoi istinti e abbandonandosi completamente all'oscurità che Nimue aveva condiviso con lui. Gil era rinato come non morto con la sua mera forza di volontà, ma a trasformarlo in un demone era stata Nimue, quindi la strega poteva ispirarlo come se potesse controllare la sua trasformazione, e in quel momento di sicuro voleva che si unisse a lei. Proprio come la sua amata, Gil assunse la forma demoniaca lasciando che l'oscurità corrompesse il suo corpo e il suo sesso. La mazza e i testicoli si ingrossarono di volpo tanto che spezzarono il fiato alla ragazza sotto di lui, costringendola a respirare come se fosse sul punto di vomitare. Proprio com'era successo con Nimue anche i testicoli del ragazzo iniziarono ad abbattersi contro la sua vittima impazienti di svuotare tutto quel piacere in una volta sola, usando il potere della lanterna per corrompere i corpi delle loro vittime e gettarli in un perverso baratro fatto di estremo dolore e piacere e infinita umiliazione. Gli occhi mostruosi di Gil però erano solo per Nimue a quel punto che, più bella che mai, si era trasformata nel suo sogno perverso perfetto. Diabolica, armata di tutto ciò che le serviva per poter umiliare i suoi nemici, perfetta per portare in grembo sua figlia. Nimue sentì chiaramente il potere della lanterna di Gil entrare dentro di lei. Si sarebbe sentita più forte, tanto quanto Gil, e capace di utilizzare la sua stessa energia. Erano una cosa sola, e lo dimostrò il loro orgasmo contemporaneo. Gil lanciò un grido di piacere così forte che rimbombò perfino in tutti gli altri corpi. Anche se questi ultimi non erano stati ancora stuzzicati in nessun modo, le loro verghe erette iniziarono a venire copiosamente sulle vittime di quello stupro, tranne il Darkforge alle spalle di Nimue che senza smettere di abbracciarla e massaggiarle il seno iniziò a venire sulla pelle morbida e perfetta della sua schiena, pulsando tra le natiche della strega e donandole un assaggio del suo vigore. Il seme che riversarono sui corpi e dentro i corpi delle loro vittime era nero come la pece, densissimo, corrotto e attraversato da scariche di energia rosse simili a delle saette. Il corpo di entrambi venne immediatamente corrotto e mentre Gil e Nimue si godevano quell'orgasmo assieme come se fossero una cosa sola, i due ragazzi divennero le vittime del loro perverso rituale. La carne di entrambi in prossimità dei sessi stimolati venne corrotta da spaccature nere che attraversavano la pelle come marchi e si concentravano sui loro stomaci. il ventre del ragazzo e della ragazza prese a gonfiarsi per colpa di quel seme oscuro e denso facendoli apparire entrambi gravidi, e poi l'enorme gonfiore sulla pancia mostrò le stesse spaccature, come se qualcosa si stesse rompendo. Dalla loro bocca, gli occhi e il naso iniziò ad uscire un senso liquido nero simile a sangue misto a lacrime, e il dolore si impossessò dei loro corpi. Entrambi iniziarono a venire da soli, anche senza ulteriori stimoli, trascinati nella perversione e nel piacere più dissoluto come se fossero impazziti. I loro ventri iniziarono a pulsare e a quel punto fu chiaro che qualcosa dentro di loro si stava formando. Forse non il corpo intero della loro bambina, ma di sicuro un frammento che aveva risposto al loro richiamo, ed era pronto a compiere i primi passi in quel mondo assieme a loro. Gil era in estasi: continuava a venire senza fermarsi, con la schiena inarcata all'indietro e l'aria spiritata di chi stava avendo una visione divina.
    L'ho sentita! L'ho sentita chiaramente! E' stato come se uscisse da dentro di me... è questo che hai provato quando l'hai messa al mondo? Ooooh... è così bello... è così bello!
    La voce di Gil era marchiata dal pianto emozionato di quelle lacrime che gli sgorgavano imperterrite dagli occhi. Portò una mano sul ventre del biondino, gonfio e pulsante, e percepì quell'energia oscura e maligna che lo divorava. Godeva perché la loro bambina lo stava privando della sua forza per nutrirsene, in cambio di una goduria che solo lei poteva concedergli, e lo stesso valeva per la ragazza. Quei due avrebbero prosciugato la loro forza molto presto, sarebbero stati insufficienti a darle il nutrimento necessario. Ma guerrieri più forti... e altre consorelle di Umbra... potevano fare molto, molto di più. Gil allungò una mano verso Nimue, tenendo il palmo spalancato verso di lei nella speranza che la strega facesse lo stesso così che le loro dita potessero incrociarsi.
    Sei la cosa più bella del mondo Nimue... la mia regina... la mia dea! Prosciughiamo questo mondo insieme... per la nostra bambina!
    Se Nimue aveva mai visto un uomo felice, Gil a quel punto le avrebbe dato tutto un altro margine di paragone, un livello di gioia inarrivabile, più alto dell'estasi assoluta. E poteva raggiungerlo solo assieme a lei, perché lei era unica. La sua Nimue.
     
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    Niue cercò di riversare ogni singola goccia nel ventre di quel ragazzo, lo stava facendo istintivamente, come se il suo stesso corpo sapeva che ogni goccia che stava distillando era un ponte fra lei e la sua bambina. Ne stava godendo immensamente, ma era decisamente diverso dal solito. Non era stato come perdersi nei sensi, come se si immergesse in un abisso liquido, era stato l'esatto contrario, i suoi sensi erano affinati, percepiva ogni cosa. Il contatto con il Darkforge alle sue spalle, che la palpava e le faceva sentire il suo cazzo fra le natiche, le procurava piacere. Lo sguardo incandescente ed innamorato di Gil su di lei le sembrava di sentirlo quasi fisicamente. L'energia di Gil le attraversava il corpo e la faceva sentire più forte che mai, non si era mai sentita in quel modo prima d'ora. Che fosse stato il potere che le aveva donato quel misterioso essere al labirinto? Non rimase a lungo a rimuginarci sopra, vedere i ventri dei due ragazzi corrompersi e riempirsi di vita furono una iniezione abbondante di speranza, di gioia. Non poteva non notare con i suoi sensi acuiti come quei due ragazzi si stessero prosciugando della loro linfa vitale per poter alimentare ciò che c'era nel loro ventre. Nimue capì che non sarebbe stata inferiore al suo amato, che anche lei poteva ingravidare. Iniziò a ridere sguaiatamente quando si rese conto che con quel potere mostruoso potevano ingravidare perfino gli uomini, esseri che non potevano generare vita in alcun modo, se non facendo unicamente da ingrediente con il loro seme. Probabilmente potevano ingravidare qualsiasi essere del pianeta e ciò riempì Nimue di idee folli. Nimue allungò la sua mano verso quella che gli stava offrendo Gil e la strinse, sorridendogli come se avessero appena tagliato la torta nuziale davanti ai loro ospiti. Sgusciò fuori dalla sua vittima, strusciando la schiena contro il Darkforge alle sue spalle, mentre il ragazzino si afflosciava sul terreno perdendo sempre più energia. Sembrava non importarle niente, ormai quei due erano diventati nutrimento per la loro bambina e lo accettò nel suo cuore come una cosa totalmente naturale, esattamente come un gatto si nutre di un topo uccidendolo. Allo stesso modo Nimue accettò quella consapevolezza: se voleva la sua bambina doveva nutrirla. Era una figlia di umbra, probabilmente la più potente al mondo, non poteva semplicemente mettersi il cuore in pace e piangerla come morta. La sentiva, per lei era viva, ed avrebbe fatto di tutto per riaverla fra le sue braccia.
     
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    Proprio come all'unisono erano venuti e avevano incrociato le dita, all'unisono abbandonarono i corpi oramai contaminati delle loro vittime, ridotti a meri crogioli della carne per la loro bambina e destinati a consumarsi nel piacere nella sofferenza più folle. Mentre i loro ventri so gonfiavano e la pelle si riempiva di corruzione vistosa, come se i loro spasmi fossero il perverso sottofondo di quella passione folle che animava i due amanti, Gil si voltò verso Nimue avvicinandosi a lei, chiudendola in un abbraccio perverso dove da una parte c'era lui e dietro di lei c'era il Darkforge. La differenza di stazza non era molta adesso che entrambi avevano la loro forma diabolica addosso, e proprio come due creature infernali potevano sfogare la loro passione. I cazzi diabolici che avevano usato fino a quel momento per torturare le loro vittime iniziarono a sgusciare tra di loro, cosa resa facile dai numerosi fluidi che li avvolgevano. Gil la afferrò per le natiche tirandola a sé, dimostrandole che quell'orgasmo non lo aveva affatto soddisfatto e anzi, lo aveva reso ancora più eccitato. Il Darkforge dietro di lei le strinse i seni con vigore tirandola a sé e continuando a stuzzicarle le natiche con sfregamenti della sua verga sempre più forti e intensi. I cazzi dei suoi amanti pulsavano all'unisono e lo facevano per lei. L'espressione di Gil era persa nell'estasi ma non del piacere, piuttosto del canto della loro bambina che gridava gioiosa, un piccolo passo più vicina al mondo oscuro che i suoi folli genitori stavano creando per lei.
    Ho visto tanto dolore e umiliazione nella mia vita... ma stavolta è stato diverso! Nelle loro facce non c'era nulla di quello che mi interessava prima! Ho visto chiaramente la nostra bambina. Funziona Nimue! Funziona! L'ho sentita così distintamente, mi sembrava di stringerla tra le braccia così come stringo te ora!
    La passione di Gil in quel momento, mentre le parlava eccitato e la stringeva in quel modo osceno e spassionato, era inarrivabile. Mai l'aveva stretta in quel modo, mai la voce del ragazzo era stata più cristallina ed emozionata. Di sicuro Nimue era la prima donna a vedere un demone così emozionato, così sincero.
    Ed erano solo due patetici ragazzini! Immagina se facessimo lo stesso a dei potenti guerrieri! Immagina... se usassimo altre streghe di Umbra... o chiunque stuzzichi la fame della nostra piccola! La sento già tra di noi! Voglio farlo... voglio farlo Nimue! Facciamolo insieme!
    Era così eccitato che non vedeva l'ora di sfogare tutta quella passione su di lei, la vera persona che meritava tutto il suo amore e la sua foga. Non gli importava che quel sogno coincidesse anche con il disprezzo che provava per Nariko e tutte le altre, quello sarebbe stato solo un dolce aneddoto da raccontare alla sua piccola una volta che sarebbe finalmente nata una volta per tutte. Ciò che voleva era la sua famiglia, e avrebbe commesso qualsiasi atrocità pur di ottenerla.
     
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