I primi sacrifici

x Hyperion

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    Era successo tutto così in fretta, da quando erano tornati nel loro mondo, non avvertiva più la pesantezza di sensazioni che invece percepiva nel labirinto. Era come se non avesse più i sensi offuscati, era più lucida. Avevano sconfitto molto facilmente quei due ragazzi che avevano provato in tutti i modi di resistere fallendo. Nimue però non avendo più l'urgenza di combattere ed aiutare Gil, tornò di nuovo pensierosa. Le parole di Thestalos le rimbombavano ancora nelle orecchie. Era una strega e sapeva benissimo che diceva il vero, che ciò che stavano facendo era un vero e proprio rito. Si rendeva perfettamente conto che la loro bambina non era assolutamente una bambina normale, ma si riconsolava del fatto che conosceva delle persone che portavano lo stesso tipo di natura: Nariko metà umbra e metà lumen. Syndra e Lotor che avevano nature miste fra labirinto e umbra. Ed erano perfettamente normali, in salute e potenti. Forse la loro bambina era ancora più potente? Nimue non temeva affatto la natura della loro bambina. Per una strega era una benedizione, ed un uomo di chiesa non avrebbe mai potuto capire. Dopotutto aveva definito anche Gil come un mostro, ma lei lo amava e non riusciva proprio a vederlo in quell'ottica. Ciò che temeva davvero erano le conseguenze che avrebbero avuto le loro azioni. Anche se non aveva notizie certe, poteva solo ipotizzare che l'incendio al Colosseo era dovuto al ritorno di Thestalos a casa. La preoccupava sapere che quell'uomo sapendo ciò che avrebbero fatto, avrebbe messo loro i bastoni fra le ruote. Iniziò a pensare che Gil non era più sicuro lì a Roma, doveva tornare a Londra, dove c'era la sua famiglia, dove con la scuola avrebbe potuto fare qualcosa per proteggerlo. Lo pensò inizialmente ma quando vide quei due ragazzi a terra, con il sangue che colava dal loro naso, capì che nemmeno a Londra sarebbero stati al sicuro. Proprio mentre si chiedeva cosa ne sarebbe stato di loro, ecco che percepì di nuovo il legame con la sua bambina. Non era più una voce distinta, ma la sentiva come una presenza spirituale ma nitida ai suoi sensi. Li stava aspettando, le serviva energia. Sorrise amaramente nel pensare che lei avrebbe potuto darle tutta l'energia del mondo grazie al suo difetto magico, ma poteva farlo solo se avesse avuto un corpo a cui donarlo. Serviva un corpo e non c'erano altri modi se non quello che il labirinto stesso aveva spiegato loro. La loro missione era finita bene, aveva dato loro il modo esatto con cui riavere la loro bambina. Dovevano solo agire, ma allora perché si sentiva incerta? Aveva paura, ma non riusciva ancora a decifrare da cosa fosse dovuto. Si avvicinò a Gil, cercò un contatto fra le loro mani, la sua unica ancora di salvezza in quel mare di timore.
     
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    Quella era una situazione strana. Dopo tanto tempo si sentiva un vincente. Non che fosse la sua prima vittoria, quella. Però... ora che poteva condividerla con qualcuno, era diverso. Non era la prima volta che i suoi corpi mostruosi, entrambi andati in Darkforge per avere il massimo della potenza, afferravano delle vittime sconfitte piantandole a terra e tenendoli fermi, impotenti, incapaci di fare nulla che non fosse tenersi per mano e accettare il loro destino. Ma stavolta era diverso. Stavolta Gil non stava correndo frettolosamente alle telecamere per immortalare tutto e gustarsi uno spettacolo da rivedere altre volte. Stavolta gli spettatori erano due, e poteva condividerlo con Nimue. Forse era proprio grazie a questo legame che ora poteva percepire meglio la loro bambina, non come una voce distinta quanto più un canto lontano e deliziato. Era felice forse? Magari perché presto avrebbe giocato con i suoi genitori e voleva gustarsi assieme a loro il rituale che le avrebbe finalmente concesso di esistere nello stesso mondo in cui vivevano la sua mamma e il suo papà- Era così eccitato che cercò subito la mano di Nimue con le dita, cercando di stringerla a sé, ma quando le incrociò le trovò... fredde. Distanti. Era come se ci fosse ancora un muro tra di loro e non era riuscito ad abbatterlo nemmeno calciando via Thestalos. La guardò confuso, rendendosi conto di quanto l'espressione di Nimue fosse stranita, persa. Era evidente che qualcosa non le tornava e forse... aveva dei dubbi. Sapeva che rispondendo frettolosamente avrebbe potuto rovinare tutto, quindi decise di prendere l'iniziativa, piazzandosi davanti a lei per interrompere il contatto visivo tra lei e le loro vittime sacrificali, così che si concentrasse solo su di lui.
    Sei ancora preoccupata per me, vero? Forse ti senti persa perché non abbiamo più un posto dove tornare. Chissà cosa penseranno le altre streghe, i miei compagni di scuola, o chiunque voglia darci la caccia. Ma a me non importa. Adesso la sento, e dovresti sentirla anche tu.
    Cercò di afferrarle anche l'altra mano, e quando le prese entrambe iniziò a trainarla insieme a sé verso quei due ragazzi, stremati e disperati, alla quale spettava un destino macabro e terribile, ma tutto in funzione della loro meravigliosa bambina. Gil sorrise, entusiasta. Era evidente quanto fosse felice di poter condividere con lei quel momento e non vedeva l'ora che anche lei iniziasse ad assaporarlo.
    Non avere paura di cosa possiamo diventare. Finché saremo insieme niente potrà fermarci.
    Gil aveva chiaramente preso solo il lato migliore di quella medaglia, ma si comportava in quel modo anche per far uscire da Nimue tutte le sue esitazioni e i suoi dubbi, così da dissiparli una volta per tutte.
     
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    I pensieri nel cervello di Nimue si arrovellavano in contiunazione, non riusciva a stare concentrata, era distratta, distante e Gil se ne accorse subito. Osservò quei due ragazzi che continuavano a tenersi per mani, ma atterrati sul pavimento sconfitti, e non riuscì a fare a meno di vederci lei stessa assieme a Gil. Non fece in tempo a formarsi nella mente il pensiero che forse non era troppo tardi, poiché Gil occupò la sua visuale e ciò che le chiese la fece sussultare per la sorpresa di essere letta così bene da quel ragazzo. Era vero era ancora preoccupata per lui e rispose annuendo con la testa.
    Non voglio nasconderlo, ho paura.
    Affermò abbassando il capo, sorridendo ed annuendo ancora per confermare al ragazzo che riusciva a sentire anche lei la sua bambina. Chissà dov'era lì dietro quel misterioso velo che non riuscivano a vedere e strappare via. Aveva un desiderio smisurato di raggiungerla, così forte che le fece paura poiché iniziava ad intuire che probabilmente non si sarebbe fermata davanti a niente. Gil fu dolce con lei, e cercò di incoraggiarla dichiarandole che non gli importava più di nulla e finché erano assieme, lui sapeva che niente e nessuno avrebbe potuto fermarli. Nimue voleva credergli, ma non era così ingenua da pensare che fossero invincibili.
    Sento di nuovo la nostra bambina che ci chiama, ma ti prego sii attento, adesso che abbiamo una via più certa, non significa che non avremo nemici che cercheranno di fermarci sempre. So che sei forte, ma esistono anche modi diversi di mettere all'angolo qualcuno.
    Strinse più forte le mani di Gil, guardandolo negli occhi apprensiva.
    Promettimi che sarai prudente, che non lascerai mai niente al caso.
     
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    Le risposte di Nimue lo fecero sorridere stavolta, perché non era dubbiosa ma spaventata piuttosto. E questo poteva accettarlo. Come biasimarla, dopotutto? Ricordava ancora molto bene la prima volta che aveva ricattato qualcuno, nascondendo una telecamera nei bagni degli insegnanti. Ma ne era valsa la pena, perché la prima vittoria diventa sempre un trampolino di lancio per la seconda, e la seconda per quella dopo. Strinse le dita tra le mani di Nimue, tirandola verso di sé per farle sentire il suo petto: il cuore del ragazzo batteva fortissimo, era emozionato come non mai.
    Oh, fidati... io so molto, MOLTO bene come si fa a giocare sporco. E non ho la minima intenzione di smettere ora. Questo non è uno stupido gioco di sacrifici: il nostro obbiettivo è diventare una famiglia felice, unita! Non ho intenzione di rischiare inutilmente per concretizzare questo progetto, e non rischierai nemmeno tu. Arriveremo alla fine insieme, bruciando il resto del mondo un pezzetto alla volta se servirà. Fidati di me... sopravvivere per metà della tua vita come un topo di fogna fa schifo, ma è un insegnamento prezioso.
    A quel punto riprese a trascinarla, portandola davanti ai due ragazzi loro prigionieri. Anche in quel caso erano unico di fianco all'altro e si stringevano per mano. Nimue non sapeva quanto abile fosse Gil nel manipolare e mettere sotto scacco la gente, e quel giorno glielo avrebbe dimostrato. Nel ritrovarsi davanti Gil e Nimue, il biondino sollevò la testa chiaramente provato, aveva un'espressione disperata ma si sforzava di mantenere la calma.
    Hai vinto Gil, non possiamo farci niente... sei stato più forte e fortunato. Adesso però ascoltami... ti prego.
    Quella era una supplica accorata, Gil le riconosceva subito: quando la vittima è all'angolo diventa subito molto disponibile e accondiscendente, e la cosa fece gonfiare il petto del giovane. Il braccio di Gil si mosse come a voler richiamare l'attenzione di Nimue e aiutarla a concentrarsi su quello che stava per succedere: la loro posizione di superiorità stava già per donare le prime soddisfazioni.
    Ti aiuterò a recuperare tutto quello che ho cancellato e farò in modo che non si perda più così facilmente... potrai torturami quanto ti pare mentre lo faccio, fino ad ammazzarmi, però ti prego: in cambio lascia andare lei. Non ti serviamo entrambi. Prendi me.
    Chinò il capo a quel punto, nella speranza che quella supplica venisse ascoltata. Gil non disse nulla, rimase in silenzio. Voleva che Nimue assaporasse il momento, e che rispondesse anche la ragazza così da poter partecipare a quello spettacolo di disperazione e compromessi folli.
     
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    Nimue in passato aveva manipolato le persone, sapeva come fare, ed ogni volta era stata una enorme soddisfazione quando le persone seguivano dove lei voleva portarle. Prima di allora però non aveva mai fatto del male a qualcuno. A parte Nariko, sebbene con lei le cose si erano fatte molto molto complicate, finendo per invaghirsi lei di quella maledetta strega. Però adesso le cose diventavano molto diverse. Se prima loro riuscivano a sedurre le persone, con trucchi anche disonesti e si crogiolavano nella perversione, quei due ragazzi erano tutto un altro paio di maniche. La ragione le diceva che era sbagliato, ma il suo cuore carezzato dalla voce di sua figlia invece le diceva che doveva farlo. Era il sacrificio necessario di cui aveva parlato Gil. Il Sacrificio per mettere al mondo il loro miracolo. Gil cercò di incoraggiarla, lui sembrava così a suo agio, come se fosse molto abituato, e sebbene Nimue lo sapeva, non lo aveva mai visto agire subdolamente. Aveva sempre visto il lato bello di Gil, adesso invece stava per vedere la faccia di un Gil che non aveva conosciuto, di cui aveva saputo ma che non aveva mai visto. Si lasciò trascinare da lui, senza opporre la minima resistenza. Sorrise amaramente quando Gil si definì come "topo di fogna costretto a nascondersi", poiché anche lei sapeva bene cosa si provava quando il clan era stato in serio pericolo in passato. Si ritrovò davanti ai due ragazzi, ed a quel punto sentì di nuovo quello strano formicolio nello stomaco, il suo legame spirituale con la bambina che reclamava la sua energia, la sua parte. Il ragazzino chiese di lasciarla andare, ed in cambio avrebbe ridato a Gil tutto ciò che avevano cancellato. Nimue guardò il suo compagno negli occhi, consapevole che probabilmente non gli importava più un fico secco del suo passato e di quei video, adesso stava costruendo qualcosa di diverso e molto più importante. Era nobile da parte del ragazzino, era davvero innamorato.
    No! Io sono più brava in quel genere di cose, prendi me e lascia andare lui, ti prego!
    Protestò la ragazza, disperata quanto il suo compagno, raccolse tutte le sue forze per gridare quella supplica, ma non sarebbe servito a niente. Nimue si chinò davanti a lei, guardando quel volto disperato, l'impotenza nel suo sguardo.

    Sono così giovani e innamorati...
    commentò sollevando una mano per carezzare il viso della ragazza con il dorso delle sue dita, asciugandole una lacrima che rigava la sua guancia. Quel contatto le diede un profondo brivido mentre ancora una volta la voce della sua bambina si fece sempre più forte nella sua mente. Possibile che le piacessero i sentimenti forti?

    T-ti prego... lascialo andare, basto solo io.
    La ragazza si rivolse a Nimue, poiché pensò che lei potesse essere meno crudele del ragazzo che magari potesse aiutarla a convincere Gil a darle retta. Nimue era davvero combattuta da un lato era tentata di chiedere a Gil di andarci piano, ma dall'altro sapeva che loro dovevano essere il primo passo che avrebbe costruito il ponte per sua figlia. Doveva farlo, anche se non le piaceva, doveva farlo per lei, per la sua bambina. Dopotutto non era ciò che la parola "sacrificio" esigeva? Non era di certo donando qualcosa di cui non ti importava che avrebbe valso la pena.

    Se lasciassimo andare via lui, chiamerebbe aiuto, correrebbe a cercare rinforzi, e ciò che abbiamo fatto sarebbe vano. Capisci che non possiamo farlo vero?
    le parlò sinceramente dispiaciuta, non stava fingendo e non era sarcastica. Le parlava come qualcuno che non aveva scelta, ciò gettò in una disperazione ancora più profonda i due ragazzi. Con il cuore che le si stringeva si voltò verso Gil.

    Che possiamo fare?
    glielo chiese ingenuamente, non pensando che in quel modo in realtà gli aveva praticamente alzato una ottima palla per fare una schiacciata vincente contro la loro mente già provata.
     
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    Ecco la recita che prendeva la piega che piaceva a Gil: lui si offriva per lei, lei si offriva per lui, entrambi reclamavano chissà quale talento e importanza ignorando che in realtà non valevano niente, non da vivi almeno, non da interi se non altro. Ma perché rendere chiara la cosa fin da subito? Un rituale non deve necessariamente essere noioso. A tenere zitto Gil però non fu solo la sadica voglia di conciliare l'attesa, ma anche la volontà di lasciare che Nimue assaporasse il momento, lasciandole spazio in modo che potesse gustarsi cosa significava essere potente. Essere potenti... non era piegare le montagne e basta, non era deviare il corso dei fiumi o spegnere il sole. Quelli sono trucchi, espedienti. Essere potenti significa rendere deboli gli altri, ecco cosa stavano sperimentando assieme in quel momento. La trovò bellissima mentre asciugava le lacrime della ragazza, assaporandola e diventando sempre meno empatica nei suoi confronti. Ma c'era ancora un lato di Nimue che esitava, quello umano che non riusciva in nessun modo a mettere da parte e che le suggeriva ancora quanto fosse importante avere pietà, forse nella speranza che qualcuno gliene avrebbe concessa anche a loro, alla fine del viaggio? Ovviamente no. Quando Nimue si voltò supplichevole verso Gil, trovò il ragazzo che mostrava un sorriso decisamente strano, all'apparenza comprensivo ma per lei che aveva imparato a conoscerlo, la bocca non si allineava minimamente con i suoi occhi, che invece appartenevano ad un mostro terrificante impaziente di trarre quanto più sangue, violenza e divertimento da quella situazione.
    Ah, amore mio... se mi guardi così come posso resistere alla tua supplica? Ti fanno pena perché sono innamorati proprio come noi, non è così? Vedi... lo capisco, anzi riesco a sentirlo anche io il loro amore. Davvero, davvero un sentimento forte e meraviglioso.
    Gil si leccò le labbra lentamente, assaporando il momento mentre si piegava di fianco a Nimue per inginocchiarsi davanti a loro. Solo il ginocchio sinistro toccò il terreno però, mentre quello destro rimase verso l'alto, a fare da sostegno agli avambracci del demone che si rivolse a loro con un'aria paziente e comprensiva.
    Visto che vi siete occupati della mia "collezione", sicuramente saprete con chi avete a che fare. Le vostre suppliche non saranno altro che benzina per il fuoco che voglio accendere maaa! Ma... ma quello che non sapete è che io sono un uomo diverso ora. Io ho incontrato l'amore e io questo amore lo RISPETTO.
    Nel dire "ho trovato l'amore" si toccò il petto con l'indice, e quando completò la frase quello stesso indice si spostò sulle mani dei due ragazzi, così da far capire loro che quel legame era importante, anche se non gli apparteneva.
    E lo è anche per Nimue. Lei mi ha insegnato ad amare e ho intenzione di rispettare prima di tutto lei. C'è solo un problema... che io non vi credo proprio per un cazzo.
    Detto questo allargò un ghigno compiaciuto, e si avvicinò ulteriormente ad entrambi, assicurandosi che i suoi due corpi dietro di loro li tenessero quanto più fermi possibile.
    Quindi ecco cosa faremo: io metterò alla prova il vostro amore, e se sarà DAVVERO forte come volete farmi credere potremmo diventare amici. Ma se per caso scopro che il vostro amore è finto, non ha nessun senso e non è degno di quello che unisce me e Nimue... allora significa che non valete un cazzo di niente come ogni altro stupido parassita su questo mondo di merda. Oppure potete iniziare a frignare e arrendervi subito. Mi sembra ragionevole o sbaglio? Cazzo ho attraversato un labirinto pieno di mostri per dimostrare il mio amore, voi potete tranquillamente assecondare un gioco, NO?
    Il tono di Gil si alzò gradualmente, diventando tanto amichevole quanto maniacale. Voleva davvero offrire loro una possibilità, e far capire a Nimue che non basta stringersi la mano per dimostrare di avere un legame amoroso forte. Voleva dimostrarle che l'odio e la malvagità che animavano il suo cuore non erano altro che il distillato di ciò che li circondava, che era tutto falso o costruito e che l'unica cosa vera era ciò che stavano costruendo loro in maniera genuina e priva di filtri. Il biondino strinse più forte le dita della ragazza, iniziando a tremare vistosamente, ma non poteva opporsi. Iniziò ad annuire frettolosamente col capo, dimostrandosi disponibile. Che altra scelta avevano?
     
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    Nariko gliene aveva parlato, le aveva detto più volte che razza di mostro fosse Gil. Delle torture psicologiche e di come l'aveva stuprata ricattandola. Non avrebbe immaginato che un giorno avrebbe potuto vedere con i suoi occhi come diventava Gil quando doveva imporsi su qualcuno. Quel mostro che Nariko le aveva descritto adesso stava per mostrarsi. Nimue era emozionata perché avrebbe visto un lato di Gil che aveva solo intravisto. Le sembrava di aver aperto uno scrigno segreto, e per quel motivo non guardò affatto i due ragazzi ma osservò per tutto il tempo il suo amato. Chissà perché lo aveva immaginato molto molto diverso, come se fosse stato posseduto da una sorta di demone che non poteva controllare. Invece Gil si mostrò molto lucido, pesando attentamente ogni parola, ogni gesto. Percepiva il terrore che faceva tremare i due ragazzi, mentre un brivido percorreva la sua schiena nell'osservare il suo uomo che teneva in pugno la situazione, guidando la situazione esattamente dove voleva lui. Certo poteva semplicemente passare al dunque, punirli o farli fuori, invece dava l'idea che dovesse fare qualcosa, come una sorta di rito per omaggiare la sua vittoria su di loro. Ad un primo impatto Nimue sentì di nuovo una piccola repulsione nello stomaco, che le diceva che non era giusto, che forse avrebbe dovuto fermarlo. Poi però quella repulsione si tramutò in qualcosa di diverso, un piccolo timore nel vederlo giocare in quel modo con la speranza delle sue vittime, ed infine fascinazione. L'aria del cattivo ragazzo che però a lei non avrebbe mai fatto del male le suscitò un attrazione fatale. Si alzò in piedi, affiancando Gil quando si sarebbe rialzato a sua volta. Cercò ancora una volta la sua mano, stringendogliela, esattamente come stavano facendo i due ragazzi. Guardò negli occhi Gil ed annuì, era pronta ad andare fino in fondo, e lo avrebbe fatto con lui.
     
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    Quel momento era perfetto. Bastò uno sguardo di Nimue per fargli contorcere le budella in maniera chiarissima, come se una forte fame lo avesse colto e adesso il suo stomaco stava gorgogliando. Che emozione! Era al settimo cielo! Nimue provava ammirazione per lui, lo sentiva. Era spaventata, sì, ma anche curiosa... vogliosa di capire, di imparare, di conoscere. Aveva sempre sognato quel momento e un forte istinto di crollare a terra e ridere di gioia come un pazzo s'impossessò di lui, ma si trattenne, limitandosi a tremare con le dita che si stringevano a Nimue, ma non di timore o esitazione: di impazienza, di gioia! Ecco cosa lo animava. Se non svenne dalla felicità era solo perché non poteva fare brutta figura con Nimue, quindi mantenne il suo ruolo ridacchiando malefico.
    D'accordo... diamoci da fare!
    I due Darkforg afferrarono con forza i due ragazzi e li tirarono via, allontanandoli e strappando quell'intreccio di dita che fino a quel momento li aveva tenuti assieme. Il corpo che stringeva la ragazza la inchiodò a terra, costringendola ad inginocchiarsi davanti a loro, mentre Gil si trascinava davanti al biondino accompagnando Nimue che invece era stato messo forzatamente in piedi, con le mani strette dietro la schiena dal demone gigantesco alle sue spalle. Gil fece qualche lungo sospiro, come se non fosse affatto contento di quello che stava per dire. Lo sguardo del giovane davanti a lui era terrorizzato: non voleva indispettirlo oltre quindi il modo di fare di Gil stava funzionando. Si stava "vittimizzando" davanti alla vittima per fargli capire che non doveva indispettirlo oltre, o sarebbe finita male.
    Devo ammettere che tu sei stato piuttosto fortunato... voglio dire sei nella merda eppure guarda che cazzo sto per proporti: la vedi questa donna? Questa donna è la più bella del mondo... ma non lo dico come lo farebbe un bambino... se la vedessi nuda, se ti stringesse al suo petto, se ti facesse sentire le sue labbra... tu impazziresti come sono impazzito io, e inizieresti anche tu a chiamarla mia Regina. A meno che... il tuo amore per quella nanerottola non sia abbastanza forte.
    Indicò la ragazza con il pollice e il biondino non smise mai di annuire col capo. Non disse nulla ma non voleva contraddire Gil, quindi lo spietato aguzzino fu costretto ad afferrarlo per i capelli della nuca per farlo smettere di annuire come se fosse un cagnolino. Lo fissò dritto negli occhi, senza perder e la calma ma mantenendo quell'aria pericolosa, guardandolo fisso negli occhi, facendolo tremare.
    Adesso le darai un bacio... capisci perché sei fortunato? Darai un bacio alla donna più bella del mondo, e te ne innamorerai. Lì ti farò scoppiare la testa. Ma se riuscirai a resistere ad un bacio con lei allora forse sei davvero innamorato della coccinella. Sarà una bella prova. Quindi datti da fare.
    A quel punto si sarebbe voltato verso Nimue, ma per lei non ci sarebbe stato uno sguardo di comando, bensì qualcosa di molto diverso: la invitava ad osservare cosa aveva davanti: quello forse non era esattamente il suo tipo... un biondino piuttosto normale, con un fisico leggermente allenato e decisamente poco talento. Ma forse, se aveva colto ciò che Gil le stava insegnando, avrebbe colto un fascino diverso: quelle labbra tremavano all'idea di non essere all'altezza. Il biondino aveva già iniziato a muovere la lingua nella speranza di non fare un brutto lavoro, e lo si capiva dal suo respiro. Era fermo a metà tra l'indecisione e il terrore, temeva che baciandola troppo intensamente avrebbe ceduto all'eccitazione, e al tempo stesso non poteva essere d ameno per non indispettire Gil, perché dirgli o fargli capire che quella donna per lui non era abbastanza bella, significava offenderlo. Era riuscito con una richiesta tanto semplice ad instillare in lui un terrore tale che adesso si era esteso anche a Nimue. La temeva tanto quanto temeva lui, non perché ci fosse quella mano a stringergli la nuca, ma perché era chiaramente impossibilitato a sottrarsi a quella richiesta. Non era una vera tortura fisica, ma per la sua mente... era uno strazio impossibile da sopportare. Nimue vide le sue gambe tremare e il suo collo farsi avanti. Era pronto a baciarla e quel povero ragazzo neanche si immaginava quanto deliziosamente folli fossero le labbra di una strega di Umbra. Sarebbe stato impossibile resistere ad un bacio perfetto di Nimue. Mentre quel terrore si consumava, Gil sentì chiaramente la risata soddisfatta della loro bambina, divertita da come i suoi genitori stavano giocando e curiosa di scoprire come la sua mamma avrebbe dimostrato di essere davvero la più bella del mondo.
     
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    Nimue era tesa, poiché si sentiva emozionata all'idea che potevano fare qualcosa di molto più concreto per arrivare a loro figlia. Erano andati a tentoni ed a istinto prima di allora, ma sapere che torturare quei due, accumulare energia tramite la loro sofferenza, era qualcosa di davvero utile, la faceva sentire come la prima volta che aveva realizzato un incantesimo. Quel senso di pericolo di essere scoperti da un saggio, la sensazione di star facendo qualcosa di proibito, ma soprattutto sapere che è un sacrificio per l'amore di sua figlia, rendeva tutto distorto come un sogno. Si sentiva davvero impacciata, non sapeva dove mettere le mani ma Gil era molto più esperto di lei in quel campo. Lo ascoltava, lo seguiva con lo sguardo e cercava di imparare il più possibile così da non rimanere indietro. Per qualche attimo si disse che per aiutarsi doveva pensare a quei due come se fossero dei saggi del lumen, così da poter canalizzare un pochino di rabbia nei suo gesti ed in quello che faceva. Non avendo però idee brillanti, si affidò totalmente all'iniziativa di Gil. Lo vide molto entusiasta, e quando lo guardò negli occhi vide una strana luce in essi: non lo vedeva così felice da tempo. Intuiva perfettamente che non lo era perché poteva divertirsi a torturare i suoi nemici, no, era diverso, era felice perché potevano farlo insieme e lo capì quando le strinse la mano tremante di gioia. Quindi ciò che aveva sempre desiderato davvero Gil era avere una compagna con cui condividere il suo mondo oscuro e malato? Notò che giocò moltissimo con lo stato d'animo dei due ragazzi, decidendo di separarli, così che non potessero continuare a sostenersi moralmente a vicenda. Il biondino era totalmente succube della situazione, annuiva a qualsiasi cosa diceva Gil: era patetico. Nimue non si aspettò che Gil la mettesse al centro dell'attenzione, avrebbe voluto osservare ancora per un poco di tempo per imparare, ma ciò che propose al ragazzino di fare era a dir poco diabolico. Lo aveva sfidato a dimostrare il suo amore per la ragazza che continuava a guardare la scena terrorizzata, frignando ma cercando in tutti i modi di non fare rumore per non infastidire nessuno. Gil conosceva più che bene il potere che avevano i baci di Nimue, ci aveva perfino fatto tornare in vita un monarca imprigionato nel labirinto. Quel ragazzino non aveva la più pallida idea a cosa stava andando incontro. La cosa strana era che non sembrava una tortura, un bacio non era esattamente una tortura fisica, forse avrebbe dato una piccola speranza a quei due, pensando che magari volevano solo umiliarli e non li avrebbero uccisi. In ogni caso quando Gil le fece capire con uno sguardo che era il suo turno, lei abbozzò un sorriso complice, mentre il suo sguardo sembrava aver scritto a caratteri cubitali "sei un briccone". Si avvicinò al ragazzo biondo guardandolo un pochino insoddisfatta: se avessero torturato Toshiro o Testhalos sarebbe stato sicuramente molto più appagante. Averlo così vicino però le rese palese quanto stesse tremando e capì l'enorme potere che aveva su di lui in quel momento. Che fosse attraente o meno a quel punto non aveva più importanza. Sollevò una mano afferrando con le dita il mento per tenerlo fermo alla giusta altezza, prima di avvicinarsi però guardò verso la ragazza, che si stava mordendo il labbro inferiore con rabbia. Probabilmente non si erano mai nemmeno baciati, e adesso Nimue le stava rubando un bacio che lei sicuramente aveva desiderato tanto. Capì la natura della tortura, non era lui che stava per soffrire ma era lei, e quel dolore era molto più difficile da sopportare rispetto ad uno dolore fisico. Un brivido attraversò la sua schiena ed in quel istante sentì la risata della sua bambina. Il cuore le balzò in petto, si emozionò e capì che stava agendo bene. Lanciò una occhiata felice verso il Gil che stava tenendo fermo il ragazzino, cercando complicità in lui come se avesse voluto chiedergli se anche lui l'avesse sentita. Si avvicinò con le labbra a quelle del biondino ma lo sguardo di Nimue era rivolto a Gil, quel bacio era per lui e lui soltanto. Le loro labbra si incrociarono, dapprima fu un bacio dolce, lei poi socchiuse gli occhi e approfondì il bacio infilandogli la lingua in bocca ed iniziando ad infondergli il proprio potere, così da rendere la sensazione del bacio unico nel suo genere. Si sarebbe sentito rinvigorire, non avrebbe sentito più i muscoli dolergli, i sensi si sarebbero acuiti e lui avrebbe capito cosa intendeva dire Gil con "ti innamorerai". Nimue chiuse gli occhi del tutto e finse di baciare Gil, così da imprimere la stessa passione che avrebbe messo quando baciava lui. Voleva assecondare quel gioco malato e rendere il suo bacio perfetto, ammaliante, così che quando si separò da lui, lasciando ancora un rivolo di saliva unirli, avrebbe sicuramente trovato un volto stravolto e languido. Sollevò poi lo sguardo verso Gil per chiedergli la prossima mossa da fare.
     
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    C'era brande entusiasmo negli occhi di Gil, ma per quanto immane sembrasse, questo cresceva ogni volta che Nimue ricambiava la sua complicità, sembrava non esserci un vero limite anche se dava l'idea di poter esplodere da un momento all'altro per la gioia. Lo aveva preso anche lei come un gioco, come qualcosa che potevano condividere, che finalmente anche lui poteva insegnarle qualcosa dopo che Nimue aveva fatto così tanto per quel ragazzo. Era un momento perfetto, era come concepire di nuovo la loro bambina ma ad un livello totalmente diverso. Come c'era da aspettarselo, essendo abituata alle diaboliche doti di Gil e avendo avuto a che fare con un monarca e un mezzo drago, Nimue era delusa dall'avere a che fare con un miserabile biondino che a stento riusciva a respingere qualcuno con delle scariche elettriche, ma dal punto di vista di Gil quello era un ottimo inizio: se Nimue si sentiva insoddisfatta quello era solo un bene. Poteva partire da quello, assimilare cosa significava umiliare, mortificare e torturare qualcuno, e poi lasciarsi guidare dall'insoddisfazione per andare a caccia di prede più grosse. Dopotutto anche lui aveva iniziato così: prima compagni di scuola, poi professori, poi genitori abbienti, fino ad arrivare ad un paio di ingenue Streghe di Umbra. Un brivido violentissimo percorse la schiena di Gil mentre si immaginava lui e Nimue che tenevano bloccate e legate Nariko e Syndra mentre le stupravano invocando il nome della loro bambina. Per un attimo non si commosse. Quel momento era davvero perfetto. Negli occhi del biondino c'era sinceramente paura: timore di tradire la sua ragazza, di non essere all'altezza, di tradirsi, di non riuscire a controllarsi, di cedere alla paura stessa. Tante, troppe cose. Niente ti allena ad una simile esperienza, e questo denotava una grande debolezza nei Watchmen. Gil era certo che prima o poi le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo, ma non immaginava che la battaglia sarebbe stata così semplice. Li aveva sopravvalutati perché in passato lui non aveva dei poteri, ma adesso era tutto diverso. Finché aveva la sua forza, la sua lanterna e Nimue, niente poteva fermarlo. Rimase immobile osservando la scena, dando tutto il tempo a Nimue di prepararsi. Sembrò cogliere ciò che si nascondeva dietro quella maligna richiesta, che non torturava solo il biondo con le sue indecisioni, ma anche la ragazza che era costretta a sopportare tutto questo. La strega gli sorrise per fargli capire che aveva compreso, ed entrambi sentirono la risata della loro bambina. Un incoraggiamento più che chiaro. Poi finalmente Nimue cercò le labbra del ragazzo e subito Gil iniziò a mordersi le labbra e le guance, trattenendo un moto di gelosia. Le dita che tenevano fermo il ragazzo si strinsero su di lui, ma non troppo: non doveva distrarlo col dolore. Era davvero difficile guardare Nimue mentre baciava qualcun altro ma il pensiero che lo stava facendo non per tradirlo ma per assecondare il suo gioco, lo aiutava a calmarsi e gradualmente a trovarlo piacevole. Vide il crescendo perverso di quel bacio: per il biondo fu come venire travolto da un fiume in piena, non sapeva come reagire, sapeva solo che ne voleva ancora e la magia di Nimue che lo rinvigoriva e lo assuefaceva rendeva la lingua del ragazzo impaziente. Forse non era esperto o mostruoso, ma Nimue avrebbe assaporato tutta l'emozione, la paura e l'eccitazione del ragazzo in una volta sola, facendola sua. Forse non era un bacio perfetto, ma era quello che solo LEI poteva assaporare, perché solo in quell'occasione avevano stuzzicato le giuste corde per provocare quella reazione. Ogni tortura era unica, ogni tortura era un tesoro. Quando il ragazzo si staccò da lei, la sua espressione era pura estasi: le labbra lucide, lo sguardo perso, la gola che tratteneva a stento lunghi fiati di piacere. Impossibile negare.
    Allora dimmi... ti sei innamorato della mia Nimue?
    Disse Gil, avvicinandosi al capo del biondo ma continuando a fissare la sua adorata strega. Il ragazzo iniziò a mugugnare qualche "no" strozzato, scuotendo il capo come poteva. Allora il suo aguzzino lo afferrò più forte per i capelli, tirandolo su con forza, dolorosamente, costringendolo a mettersi in piedi per poi portare all'attenzione di tutti l'enorme erezione che pulsava adesso dentro i suoi pantaloni.
    E questa che cazzo è allora? Ahhhh! Non ci siamo proprio! Che bisogno c'è di mentire? Patetico!
    Gil lanciò con violenza il ragazzo a terra, che venne subito bloccato sul terreno dal grosso piede di uno dei Darkforge che lo ancorò al pavimento senza dargli possibilità di sfuggire, anzi facendogli anche molto male a giudicare da come si era incrinato il pavimento sotto la sua faccia. Gil guardò Nimue scuotendo il capo e facendo spallucce, non disse niente ma era ovvio che non poteva dirsi soddisfatto. La invitò quindi a seguirlo verso la ragazza, in modo da avere una nuova vittima tutta per loro.
    Allora pasticcino... sembra proprio che al tuo ragazzo importi molto poco di te. Oppure è solo un gran pervertito, non lo so, vedila come vuoi. Ma per me quello è un bel voto in meno. Il vostro legame non mi sembra così forte... forse siete solo due ragazzini che si sono divertiti un pò troppo a giocare agli hacker... e vi siete messi con contro quello sbagliato...
    Il Darkforge che teneva la ragazza bloccata la spinse in avanti, piegandola in ginocchio con la faccia a terra e afferrandole la parte inferiore del costume per poterla spogliare. Una grossa verga diabolica si fece avanti dal corpo mostruoso di Gil, adagiandosi sulla schiena della ragazza e scivolando tra le sue natiche, pronta a possederla in qualsiasi momento. Gil si voltò verso il ragazzo mentre il Darkforge si preparava a stuprarla, alzando la voce verso di lui in modo da ricevere una risposta chiara.
    Adesso rispondi onestamente fottuto idiota del cazzo! Ti è piaciuto o no baciare Nimue?! Rispondi oppure ti sventro la ragazza maledizione!
    Non gli diede neanche il tempo di balbettare che quel mostro demoniaco sopra alla ragazza si stava già preparando a penetrarla senza nessun tipo di preparazione. Il panico s'impossessò del giovane che con una voce acutissima iniziò a gridare e rispondere più frettolosamente che poteva.
    L'ho amato! L'ho amato! Ho amato quel bacio! Mi ha fatto eccitare! Ne vorrei ancora! E' la verità lo giuro!!!
    L'espressione di Gil si calmò e il Darkforge si fermò di colpo. La testa del ragazzo si inclinò con fare pacato, come a volergli dire che quella risposta lo soddisfaceva, ma non era lui il giudice. Gil si voltò verso Nimue mentre il Darkforge che gli teneva la testa schiacciata a terra lo liberava. Stava a lei mettere alla prova quelle parole: Gil le stava concedendo piena fiducia, dandole la possibilità di prendere l'iniziativa. Voleva vedere cosa quella situazione avrebbe stimolato, ben consapevole che c'era un grosso cazzo diabolico pronto a sfondare il corpo della ragazzina in qualsiasi momento se il biondo l'avesse delusa...
     
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    Nimue trovò curiosa la richiesta implicita di baciare il ragazzo. Era stato molto geloso quando lo aveva fatto con Thestalos per aiutarlo contro un nemico pericoloso, era servito ad aiutarlo, ma Gil non era riuscito a trattenere il suo impulso di gelosia. A ripensarci le fece piacere vederlo reagire in quel modo poiché lasciava intendere quanto ci tenesse a lei. Anche questa volta notò con la vista periferica quel lampo di gelosia nei suoi occhi, ma questa volta era riuscito a trattenersi perché voleva usare il suo talento come un arma. Aveva funzionato perfettamente perché aveva dato modo non solo di umiliare il ragazzo, mostrando a tutti i presenti gli effetti "collaterali" del suo bacio, ma anche torturare e far soffrire la ragazza. Ella infatti dopo aver visto l'erezione fin troppo visibile in quella stretta tutina, distolse lo sguardo e cercò inutilmente di soffocare un piccolo singhiozzo. Difficile capire se gliene stesse facendo una colpa, sentendosi tradita, oppure se sospettava qualche bieco trucchetto che li avrebbe portati su una strada sempre più depravata e dolorosa. In ogni caso il terrore le si dipinse in volto quando percepì l'enorme verga che le si posò fra le natiche. I suoi occhi erano sbarrati, piangeva e non riusciva proprio a frenarsi. Non guardava più né verso il ragazzino biondo e nemmeno verso Nimue in cerca di aiuto. Nel frattempo però Nimue vedendo il Darkforge esibire un erezione mastodontica, la fece sentire stizzita e la gelosia si impossessò di lei. Riuscì a capire come si era sentito Gil, ma ugualmente non riuscì a superare quel moto di gelosia galoppante nello stomaco. Si era eccitato vedendo il culetto giovane e fresco della coccinella? Oppure lo eccitava avere un tale potere su quei due? In ogni caso, sapere che la prima "penetrazione" ed i primi gemiti di piacere non sarebbero stati generati da lei la stizziva tantissimo. Così trascinata da quel impulso, e vedendo che Gil aspettava il suo giudizio, tornò di nuovo alla vecchia Nimue che voleva manipolare gli eventi e tutti. Gil non si era fatto nessun problema a mettere a nudo le grazie della ragazza? Beh lo avrebbe fatto anche lei.
    Così è facile, anche la paura può aiutare ad avere ... simili...
    Mentre parlava, afferrò la tuta del ragazzo una mano da un lato della zip e l'altra sul altro lato, tirò con molta forza per rompere la zip della tuta ed aprirla, scoprendo che sotto di essa il ragazzo era nudo. Probabilmente era per qualche qualità particolare di quel abbigliamento, ma le scappò una piccola risatina maliziosa nel vedere saettare fuori l'erezione.

    ...reazioni.
    Finì la frase, afferrando il ragazzo per le spalle e costringerlo a girarsi. Lo invitò ad avvicinarsi alla ragazza, mentre Nimue guardò complice Gil, facendogli un occhiolino per chiedergli di darle corda. La ragazza coccinella intanto cercava di non guardare verso il suo amato, indispettendo un poco Nimue che le si avvicinò, portandole una mano gentile sotto al mento, per poi spingerle la testa rudemente verso il biondino.

    Rendiamolo inconfondibile, forza ragazzina ti sto facendo un regalo inaspettato: succhiaglielo! Fallo venire, e se anche dopo che lo farai venire si ecciterà con un mio bacio, allora il vostro amore non valerà niente.
    Lasciò la presa dal volto della ragazzina che si ritrovò a fissare scioccata la scena. Si guardò più volte attorno e per disperazione guardò perfino Gil, come se lui potesse avere il potere di impedire di farglielo fare. Probabilmente quei due non si erano mai nemmeno baciati, e adesso Nimue le stava chiedendo di fargli un pompino davanti a tutti. Poteva sembrare un gesto magnanimo, invece costringerla a farlo davanti ai suoi nemici si sarebbe rivelato molto umiliante per entrambi. Stavano rovinando per sempre il loro rapporto, perché se fossero sopravvissuti dopo il loro incontro, non sarebbero più riusciti a stare in intimità perché la memoria li avrebbe riportati continuamente a quel momento.
    T-ti prego...
    Provò la ragazza guardando Nimue negli occhi, supplicandola di risparmiarle quella umiliazione, ma lo sguardo della donna era fermo, deciso e inossidabile: non le avrebbe permesso di assaggiare il cazzo di Gil, per lo meno non subito e non per volere di Gil, ma se doveva succedere, sarebbe stato perché era Nimue a volerlo.

    Che c'è? Non sei capace di succhiare un cazzo? Avanti, potrebbe essere l'ultima volta che vi vedete, cogli l'occasione e realizza il tuo sogno d'amore.
    La afferrò per i capelli e la spinse con violenza, facendole poggiare il viso contro l'erezione del biondino. Osservò con sadico piacere la faccia impaurita e disperata della ragazza, e poco dopo lasciò la presa, stupendosi di se stessa per ciò che aveva provato. Cos'era quella soddisfazione? Era perché l'aveva allontanata dal Darkforge? Perché sentiva che poteva costringerla a fare ciò che voleva? Non riusciva a capirlo del tutto, ma ci fu qualcosa di diverso, una sensazione mai provata prima e che fu alimentata moltissimo dallo spirito della sua bambina. Lei solleticava il suo lato più oscuro. Forse era la lanterna di Gil, non ne aveva idea, ma iniziava a sentire un calore al basso ventre farsi più forte. Si sentiva più forte, come se avesse acquisito un potere che prima non aveva, si era sempre sentita inferiore rispetto alle sue consorelle perché non sapeva combattere, ma adesso poteva costringere due ragazzini a fare quello che voleva, e ciò la faceva sentire potente. Indietreggiò frastornata da tutti quei sentimenti e non si rese conto che dietro di lei c'era proprio Gil, finendo per sbattere dolcemente le sue spalle contro il suo petto. Si voltò verso il ragazzo, come se si fosse risvegliata da uno strano torpore, guardò confusa lui, poi i ragazzi e poi di nuovo lui, come se cercasse in lui una piccola conferma a ciò che aveva appena fatto. Intanto la ragazza con movimenti lenti e goffi, cercò di sistemarsi meglio, poggiando le mani contro le cosce del biondino, iniziando ciò che le avevano chiesto. Il suono della bocca di lei che veniva riempita da quell'erezione riportò lo sguardo di Nimue a loro due. Lei piangeva, e lui la guardava mortificato da morire, e quell'immagine fu come un boato nel suo cuore. Nimue si eccitò, i capezzoli si indurirono e percepì le mutandine iniziare ad inumidirsi. Quei due si amavano, ma il gesto che li aveva costretti a fare non aveva nulla di amorevole, quello forse era stato anche più malvagio dello stuprarli, e lo aveva fatto lei!
     
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    Gil era sempre entusiasta di vedere Nimue prendere l'iniziativa, quindi avrebbe aspettato sempre e in qualsiasi occasione il suo giudizio e la sua mossa, succube dei desideri della sua amata strega. Rimase quindi a guardare mentre rigido e terrorizzato il biondino finiva denudato dall'irruenza della strega, e timidamente cercò di chiudere le gambe e piegarsi in avanti per nascondere quell'erezione incontenibile, forse per timore che volessero fargli del male, forse perché si vergognava di mostrarsi tanto eccitato davanti alla sua amata dopo un bacio così maledettamente onesto. Fatto stava che quel cazzo non c'entrava proprio niente col suo fisico da ragazzino, colpa anche dell'energia di Nimue che evidentemente si era riversata completamente lì dentro, rendendolo enorme e molto più massiccio di una verga normale. Mentre Nimue lo trattava come la sua personale bambolina, Gil la seguiva con lo sguardo mostrando chiara ammirazione ed entusiasmo: adorava vederla mentre seguiva le regole del suo stesso gioco e decise che l'avrebbe assecondata senza pensarci due volte, desideroso di scoprire quali sorprese aveva in serbo per lui quella strega unica. La richiesta di Nimue strappò una risatina divertita da Gil, anche se riuscì a trattenerla senza perdersi tropo in un gesto tanto infantile. Ma come poteva resistere? Era come se nell'estasi delle sue malefatte fosse riuscito a plasmare la sua compagna ideale, e ora ne coglieva i deliziosi frutti. Nessun tesoro al mondo valeva quanto quel momento. La ragazzina era scandalizzata terrorizzata e umiliata da quella richiesta, ma non aveva il potere di rifiutarsi specialmente perché indispettire Nimue e Gil significava ritrovarsi quella mostruosa verga diabolica su per il culo in mezzo secondo. Non che il cazzo del suo ragazzo fosse più pacato in quel momento, ma se non altro poteva considerarlo un discreto riguardo.
    Dovresti ringraziare Nimue invece di fare quella faccia...
    Così le rispose Gil appena si voltò verso di lui forse in una disperata richiesta di aiuto, ricevendo un'empatia pari a zero. Stava mantenendo la calma ma solo in apparenza, cosa che divenne evidente appena Nimue afferrò per i capelli la coccinella sbattendola sul cazzo del biondino con la faccia, facendolo sobbalzare. Un brivido di piacere si sollevò su tutti i corpi di Gil, facendoli agitare. I loro occhi si accesero di un rosso intenso e brillante, le lanterne negli occhi destri emisero un denso fumo anche se solo per pochi istanti, e un lungo verso di diabolico piacere invase l'aria, come a voler lodare la loro regina perversa. Quel brivido di piacere Nimue poté goderselo per intero, perché avvenne mentre lei indietreggiava e crollava addosso a Gil, trovando in lui un sostegno fermo che la cinse immediatamente, abbracciandola e stringendola a sé per non farla cadere, iniziandola a respirarle addosso e cercare il suo sguardo, mostrandole il suo sorriso eccitato. Contro la sua schiena Nimue poteva sentire l'erezione del ragazzo, e con gli occhi poteva ammirare quella dei Darkforge che circondavano le loro vittime: prima aveva visto dei membri enormi, ma privi di entusiasmo, adesso poteva sentire le loro vene pulsare, l'energia attraversarli, la voglia accenderli. C'era una grossa differenza tra il desiderio di umiliare quella ragazza e stuprarla, e la vera attrazione che Nimue suscitava. Non c'era paragone, era evidente anche solo visivamente, e per una strega che poteva percepire i flussi magici di quei demoni sarebbe stato ancora più chiaro.
    Guardali... guardali bene! Questa è opera tua amore mio... non sarei riuscito a fare di meglio!
    Nimue li avrebbe trovati in lacrime, con lei che cercava di contenere quel grosso cazzo tra le labbra e lui immobile che piangeva e tra i singhiozzi godeva, gemeva ma in maniera forzata perché una bocca inesperta poteva fare davvero poco in quel contesto, soprattutto dopo che una strega come Nimue gli aveva fatto assaggiare il suo potere. Non sarebbe riuscita a farlo venire in nessun modo, e il ragazzo si sarebbe scusato sempre più forte per questo. Lo spettacolo eccitante per Nimue avrebbe stimolato anche Gil, che senza nascondere la sua estasi si spinse contro di lei, facendole percepire la sua verga mentre una mano raggiungeva il seno della sua amata strega, e l'altra invece scivolava tra le sue gambe per poter saggiare l'eccitazione di Nimue. La carezzò, ma non fu gentile: erano tocchi possessivi, irruenti, vogliosi, impazienti. Non poteva resisterla ancora o celare il suo desiderio. La voleva e al tempo stesso non voleva mettere fine a quel gioco.
    Non ti avevo mai sentito così eccitata... e non sono mai stato così eccitato assieme a te Nimue. Questo è il nostro momento... ho una voglia matta di scoparti davanti a questi due incapaci per far vedere loro cosa significa davvero amare qualcuno ma non possiamo fermarci... guardali: stanno fallendo. Non pensi sia ora di una punizione?
    Ancora una volta aveva lasciato a lei l'iniziativa, e la stava alimentando con quelle parole seducenti e quei gesti perversi che servivano ad eccitarla ancora. Voleva farle prendere decisioni in preda alla lussuria, rendere il gioco sempre più malvagio e perverso così che quei due sarebbero stati il loro intrattenimento mentre portavano a termine quell'oscuro rituale, suggellando il patto che avevano stretto col Labirinto. in quel momento, come non mai, Gil sentiva i canti entusiasti della sua bambina che celebrava l'amore perverso dei suoi genitori e ne chiedeva ancora. Quel momento per Gil era un sogno e non voleva svegliarsi. Anzi voleva portare il mondo intero in quel sogno, che per gli altri si sarebbe trasformato in un incubo.
     
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    Nimue aveva giocato spesso con i suoi amanti, stuzzicando i loro desideri, guidandoli a fare ciò che voleva lei con parole sibilline. Mai però era stata così crudele verso qualcuno e ciò che la spaventò di più fu il senso di potere che le diede. Quella ragazzina stava obbedendo ad un suo ordine, ed il ragazzo non aveva detto niente per ribellarsi, entrambi avevano paura di lei e ciò la infiammò di sentimenti sconosciuti che temeva. Quando le sue spalle finirono contro il petto saldo del proprio compagno, si girò verso di lui un pochino spaesata da quella valanga di sentimenti e sensazioni che temeva di non saper gestire. Si rifugiò nello sguardo caldo ed eccitato del suo uomo, cercando in lui le risposte alle domande che la assalivano. Inspirò aria avidamente quando percepì contro le sue natiche l'erezione di Gil pulsare e farsi più dura. Conosceva benissimo quella sensazione e capì che Gil era eccitato esattamente come lei, forse anche di più. Quindi non doveva vergognarsi? Si strinse a lui, così da sentire ancora meglio la sua erezione, quasi come se avesse voluto sincerarsi che fosse per lei quel risultato e non solo perché stava dando sfogo alla sua cattiveria. Le parole di Gil le scivolarono nell'orecchio calde come lava densa che le scivolò in corpo, accendendo sentimenti nuovi. Aveva avuto paura che vedendola crudele verso quei due, Gil potesse vederla in modo diverso, in senso negativo. Aveva paura che non riconoscendola non l'avrebbe più amata come prima. Invece la sua erezione che le si premeva addosso, le sue mani che la bramavano con desiderio la fece sentire al sicuro. Era come ricevere un enorme incoraggiamento ad avvicinarsi a quei impulsi che aveva sempre imparato a tenere a bada fin da piccola. Era folle e totalmente insano, ma Nimue si sentì commossa nel sentire Gil dirle che la voleva, che non era mai stato così eccitato, che quello era il loro momento e non doveva avere paura. Guardò lì dove Gil la invitava a farlo, notando che nessuno dei due prigionieri riusciva a rilassarsi, era evidente che non avrebbe mai potuto farlo venire. Lui era sovraccarico di energia e lei aveva paura, si vergognava e non poteva in alcun modo raggiungere l'uomo che amava con quei gesti incerti. Li trovava patetici e Nimue si sentì combattuta fra la voglia di sculacciarli e punirli e la pena che le facevano poiché comprendeva molto bene quanto per loro fosse difficile quella situazione. Vinse la voglia di sentirsi totalmente in comunione con Gil, così si voltò verso di lui, gli sorrise con quel fare tipico di chi voleva suggerire che aveva avuto un idea brillante. Gli afferrò la mano e lo invitò a seguirla. Si avvicinò ai due ragazzi e diede finalmente sfogo al suo primo impulso. Il culetto sodo della ragazza in quella tutina di spandex era davvero invitante e non ci pensò due volte a darle una sonora sculacciata per farla strillare ed attirare la sua attenzione.
    Non hai mai nemmeno visto un cazzo, vero?
    Affermò spietata con un sorriso di scherno. Guardò entrambi e sospirò, facendo versi con la bocca per teatralizzare la sua indecisione.
    Se glielo succhi pensando che sia la tua condanna a morte non riuscirai mai a farlo venire, cos'è quella roba? Cerca di concentrarti, pensavo che lo amassi! Non ti piace vederlo nudo? Non hai mai desiderato toccarlo in questo modo? Oppure ciò su cui hai sempre fantasticato sono state passeggiate romantiche mano nella mano? Ti faccio vedere io!
    Alla sua ultima frase entrambi sbiancarono, lei perché pensava che Nimue volesse prendere il suo posto, e lui perché non aveva idea di cosa gli sarebbe successo se fossero state le labbra di Nimue a dargli piacere. Solo il bacio era stato tremendo per lui, figurarsi un pompino. Nimue non riuscì a resistere, rise divertita perché intuì perfettamente i loro pensieri. Diede piccoli schiaffetti di scherno sul viso del ragazzo.
    Ti piacerebbe ciccio!
    Fece sprezzante per poi guidare Gil proprio accanto al ragazzo, lo spogliò senza tante mezze misure, facendo guizzare allo scoperto la verga durissima di Gil. Non aveva calcolato perfettamente le misure, ed essa finì per darle un piccolo colpetto sul viso che eccitò all'inverosimile la strega. Nimue si morse il labbro eccitata a quella visione, e per un attimo si voltò verso la ragazza lanciandole uno sguardo come se avesse voluto dirle che quello sì che era un cazzo per cui valeva la pena morire.

    Mi ringrazierai dopo, ho deciso di aiutarti, ma non farci l'abitudine, al prossimo fallimento sarà Gil a decidere del vostro destino. Fai quello che faccio io, guarda come si da piacere all'uomo che si ama.
    Si inginocchiò davanti a Gil, guardandolo tutto il tempo negli occhi con fare complice ed eccitato. Quello era il modo migliore per prendersi sia il piacere che umiliare i due ragazzi, tanto il tempo per punirli ci sarebbe stato in abbondanza. Quindi perché non giocare un pochino?
    Nimue carezzò le cosce muscolose di Gil mentre carezzava con il naso l'erezione scivolando verso il basso con il viso, mentre la sua mano afferrò la verga per tenerla sollevata e darle pieno accesso ai suoi testicoli. Li leccò, li succhiò, prima il destro e poi il sinistro, masturbandolo con la mano. Scivolò poi con la bocca tirando fuori la lingua per percorrere dalla base fino alla punta una strada perversa che lo avrebbe inumidito di saliva. Diede un piccolo bacio sulla punta, usando entrambe le mani per sorreggere l'erezione e prepararsi a sentire Gil sciogliersi dal piacere. Prima però volle dare una lezione alla verginella.

    Non pensare a noi, pensa solo a sentire la sua voce, non c'è cosa più bella che sentire il proprio uomo sciogliersi di piacere. Sentirlo pulsare in bocca, giocarci con la lingua e poi saggiare ogni brivido... divoralo! E' tuo adesso.
    Difficile capire se era un suggerimento, o se le parole di Nimue stavano dicendo ciò che provava ogni volta che lo faceva con Gil. In ogni caso Nimue aprì la bocca e lo lasciò scivolare sulla lingua fino a sentirsi soffocare, mugugnando di piacere mentre il suo corpo diventava sempre più caldo, eccitato. Lo succhiava, facendo scorrere la bocca lungo tutto l'asse, salivando sempre di più, aiutandosi con una mano, mentre l'altra andò fra le proprie cosce per massaggiarsi e stimolarsi così da avere un minimo di sollievo perché si sentiva andare a fuoco per il desiderio. la cosa più incredibile era che Nimue non si stava affatto alienando, pensando di essere da sola con Gil. Tutto l'inverso si sentiva eccitata proprio perché la stavano guardando, perché si sentiva protagonista, si sentiva padrona della situazione. Ciò che la eccitava di più era che poteva perfino scopare davanti a loro e nessuno dei due avrebbe osato fiatare, avrebbe osato nemmeno sfiorarla con il proprio respiro. Il senso di potere le diede alla testa, e ciò si riversò su ciò che faceva con la bocca, succhiando con passione il proprio uomo, facendolo scivolare fino in gola. Di tanto in tanto lo guardava negli occhi, e sembrava ammirarlo, innamorata, i suoi occhi parlavano e le dicevano quanto lo trovasse delizioso, quanto la eccitasse. Nimue non era esperta di torture e punizioni, ma di sicuro al momento si stava ritagliando il suo spazio, si stava immergendo sempre di più nella situazione e quando si sarebbe sentita totalmente sicura di sé, ubriaca di potere allora Gil poteva capire che l'aveva sedotta e soggiogata al suo mondo.
     
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    Come avrebbe potuto condannarla? Quello era un momento perfetto per Gil, non l'aveva mai sentita così vicina a sé come in quell'istante, non erano più semplicemente una coppia o una famiglia disperata, erano complici e lo erano senza mezzucci, senza segreti, senza frasi non dette o segreti celati. Erano nudi come mai lo erano stati fino a quel momento e poter vedere la VERA Nimue che lui stesso aveva contaminato era bellissimo. Percepì che il suo sguardo era eccitato, ma aveva bisogno di complicità, quindi prese la sua mano e si lasciò trascinare da lei. Quella situazione orribile e perversa era per Gil l'equivalente di una corsa gioiosa in mezzo a prati fioriti circondato da uccellini brillanti. Nimue diede una sonora pacca sul sedere della ragazza, provocando reazioni diametralmente opposte in Gil e il biondino: il demone allargò un sorriso facendo finta di aver sentito il colpo con un verso sibillino della bocca, mentre il prigioniero ebbe la pulsione di intervenire ma si trattenne subito, seppur preoccupato aveva davvero paura di subire l'ira di quei due. Il suo amante non intervenne, estasiato dalla vista di Nimue che prendeva l'iniziativa con naturalezza crescente, curioso di capire dove si sarebbe spinto. Accusò di nuovo i due ragazzi e per un istante sembrò voler prendere il posto della prigioniera. Ancora una volta un brivido di gelosia scosse la schiena di Gil facendo ciondolare il suo collo prima a destra e poi a manca, ma l'idea di vedere quel biondino piangere mentre veniva come un disperato colpevole davanti alla sua ragazza per mano di una donna che gli era superiore era estasiante. Ma qualcosa gli suggeriva che Nimue non si sarebbe accontentata di così poco: voleva di più e non fece nulla per frenarla. Scoppiò in una risata vigorosa appena Nimue spense l'illusione del ragazzo, schiaffeggiandolo, facendolo perfino scattare per timore che quella mano potesse fargli male sul serio! A tal punto era arrivata la loro influenza? Nimue non aveva una forza sovrumana, eppure con quel gioco di dominazione lo aveva ridotto ad un'impotenza tale da farlo tremare con nulla. Gil sapeva molto bene cosa significava assimilare quella novità, e invidiava tantissimo Nimue che poteva provarlo ancora per la prima volta.
    Ahahahaha! Guardalo, pensava che dopo un bacio patetico come quello che ti ha dato si sarebbe guadagnato un pompino dalla strega numero uno al mondo. Che cazzo di perdente...
    Commentò malefico mentre si posizionava di fianco a lui, quasi strattonandolo con una spallata per prendere il suo posto e posizionarsi davanti a Nimue, dove si lasciò spogliare. Il suo cazzo durissimo guizzò in avanti sbattendo sul volto della ragazza, e subito ripartì verso l'alto pulsando vigorosamente per via dell'eccitazione appena vide la reazione di Nimue: bastava uno sguardo oramai per farlo impazzire di piacere e ritrovarsi davanti a Nimue dopo quella folle avventura aveva distrutto completamente il suo autocontrollo. non vedeva l'ora di festeggiare con lei la buona riuscita di quella missione, e farlo in quel modo era semplicemente un sogno. Adesso era tutto chiaro: voleva fare da "maestra" obbligando la ragazza a seguire le sue mosse, molto più subdolo del semplicemente rubargli il ragazzo. in quel modo poteva farle vedere davvero come si faceva, costringerla ad umiliarsi e fallire miseramente mentre il suo adorato biondino guardava con invidia Gil, mortificandola ancora di più. Nimue era proprio come lui, non c'erano più dubbi! Mentre Nimue lo fissava e si inginocchiava davanti a lui, Gil si sentì quasi spiccare in volo, come se stesse per levitare per l'eccitazione e la gioia, e lo stesso fece la sua verga: enorme in confronto a quella del ragazzo, venosa e ricoperta da venature magiche rosse, segno che il suo potere si stava caricando mentre commettevano tutte quelle umiliazioni, e più crudeli sarebbero stati più la sua potenza sarebbe aumentata. La lezione iniziò immediatamente ma senza fretta di passare a colpi decisivi: la strega coccolò a dovere l'erezione del suo uomo e Gil non fece nulla né per incoraggiarla né per spostarsi, limitandosi a gemere di piacere e godere con la testa e le braccia ciondolanti, rivolgendo lo sguardo verso il biondino per fargli provare invidia verso la sua posizione. La lingua di Nimue, carica della sua natura di Umbra, bastava a farlo tremare di piacere e con quel piccolo gioco di attenzioni e stimoli meticolosi, la strega si assicurò di vederlo pulsare e inturgidirsi il più possibile, così che fosse duro e all'apice della sua virilità quando avrebbe iniziato ad assaporarlo. Gil si lasciava sfuggire dei lunghi "si!" di piacere, senza alzare troppo la voce, ma rimanendo piuttosto di sottofondo in modo che quei suoni non abbandonassero mai la mente delle loro vittime. Appena iniziò a succhiarlo con vigore, Gil si sentì come connesso a lei, come se potesse percepire chiaramente i suoi pensieri e i suoi desideri. Era eccitata da quella situazione, e più si sentiva osservata, potente e capace di decidere del destino degli altri, più succhiava forte, avvolgendolo con la lingua e le labbra. LA verga di Gil pulsò vigorosamente dentro di lei: non la prese per il capo e lasciò piuttosto le braccia morbide, ma spingeva col bacino in avanti. Non un desiderio, ma una supplica. Di più, più a fondo, per saziare la sua regina col caldo succo che solo lui poteva darle. C?era anche questo nel loro rapporto, non soltanto il talento di Nimue e la bocca pregna di energia di una strega, ma anche Gil che si votava al cento per cento a lei, provocando l'invidia dei suoi corpi che fissavano lo spettacolo con quei grossi cazzi diabolici pulsanti, e anche del biondino che ovviamente non poteva competere. Non osava farsi avanti per timore di infastidire o peggio far del male alla ragazza, le i ovviamente non poteva sentirsi incoraggiata visto che ogni volta che quel prigioniero provava a dissimulare del godimento veniva puntualmente soppiantato dai versi di piacere di Gil, esagerati volutamente e neanche troppo falsi vista la bravura di Nimue, ma esaltati appositamente per rendere il lavoro degli altri due semplicemente patetico paragonandoli a loro.
    Datevi da fare... se questo idiota non viene giuro che gli stacco la testa...
    Minacciò, ridacchiando soddisfatto tra i gemiti di piacere, facendo montare di nuovo il panico tra di loro. E se da una parte la ragazza si impegnava come poteva, il biondino cercò di prendere l'iniziativa, afferrandola per la testa arrivando anche a forzarla per spingere quel cazzo potenziato da Nimue dentro la sua gola, cercando un piacere proibito nella speranza di riuscire a venire come poteva. Sapeva che in quel modo le stava facendo male, ma ovviamente preferiva soffocarla un pò e umiliarla piuttosto che non venire e finire ucciso, seguito probabilmente da lei. Con le lacrime agli occhi che supplicava silenziosamente alla coccinella di perdonarlo, iniziò a muoversi vigorosamente, gemendo nervosamente avvicinandosi ad un orgasmo forzato ma necessario.
     
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    Per Nimue divenne sempre più difficile rimanere concentrata e vigile sulla situazione, più vezzeggiava con le attenzioni il proprio uomo, più sentiva il suo potere impolpare quella carne perversa rendendogliela sempre più irresistibile. Si sentì di nuovo ubriacare di sensazioni, come era successo al labirinto, quando tutto quel potere attorno a lei l'aveva praticamente drogata. Iniziò a succhiare con sempre più trasporto, deliziata dai versi di Gil che superavano quelle del ragazzino. Quei due ce la stavano mettendo davvero tutta, ma era impossibile poter competere con la vera passione che Nimue stava mettendo nei suoi gesti. Non era solo questione di esperienza, ma era anche per via della depravazione di sentirsi superiori a loro di tantissimo. Inizialmente aveva agito in modo che la ragazza potesse guardare verso di lei e imitarla, poi però Nimue si lasciò trasportare dall'eccitazione, sentire Gil spingere con i fianchi le diede voglia di sentirlo sempre più preda della lussuria. Lo ingoiò facendolo scivolare nel esofago, fino a lacrimare per lo sforzo, soffocandosi appositamente con quella carne ricolma di energia. Le mani di Nimue afferrarono i glutei di Gil, palpandolo con possessività ed allo stesso tempo spingendolo verso di lei, dando quasi l'impressione che lo stava divorando. Ed infondo era ciò che stava facendo: si stava nutrendo della sua energia perversa e ubriacante delle lanterne. Con una mano tornò fra le proprie cosce, infilandola oltre l'elastico dei suoi pantaloni, per superale le mutandine, masturbandosi senza ritegno, ma non le bastava, toccarsi non fece che renderla sempre più affamata. Aveva una voglia matta di scopare, ma la mancanza di ossigeno iniziò a darle quel briciolo di lucidità per ricordarle cosa stavano facendo. Fece scivolare fuori dalla gola e poi dalla bocca l'enorme erezione di Gil, annaspando aria avidamente. Vari rivoli di saliva univano ancora le sue labbra e la carne del suo uomo, si voltò a guardare verso i due ragazzi, e quando vide che anche la ragazza stava per imitarla facendolo scivolare fuori dalla bocca. Portò una mano sulla nuca della ragazza e la spinse contro il biondino facendole ingoiare anche forzatamente ciò che aveva in bocca. Ridacchiò divertita mentre lo faceva, poiché la faccia spaesata e in panico di lei la trovò esilarante.
    Lo so che brucia, ma lo senti vero? Sta pulsando? Ti soffoca? Significa che lo stai facendo godere. Non ne sei felice?
    Mollò la presa lasciando che liberasse la bocca quando diventò rossissima in volto per lo sforzo e la mancanza di ossigeno. La lasciò riprendere fiato così che poi tossisse per il bruciore alla gola. Nimue la fissava tutto il tempo, con un ghigno malefico stampato sul volto poiché sapeva benissimo che dentro di lei, quella ragazza avrebbe voluto urlare di lasciarli in pace, che non voleva farlo davanti a loro, ma non lo avrebbe mai fatto perché aveva paura.

    Fammi vedere se hai imparato. le ordinò, aspettando che si desse da fare ancora una volta, e questa volta tutti i presenti li stavano guardando. Anche Nimue li guardava, non avevano più scampo, tutti aspettavano che il biondino le venisse in bocca, la pressione sarebbe cresciuta a dismisura, rendendo tutto molto più difficile alla coppia. Intanto la strega si sollevò in piedi, poi lasciò scivolare la verga di Gil fra le cosce, lo strinse con esse, in modo che l'erezione le facesse da perverso sellino. Denudò con i suoi poteri le sue teneri carni già fradice di umori, lasciando però tutto il reso vestito. Tremò alla sensazione di sentire il sesso di Gil sfregarsi direttamente contro la sua carne, lo desiderò ardentemente. Iniziò a scorrere con i fianchi lungo l'erezione, godendosi quel contatto bollente, pregustandosi il momento in cui l'avrebbe presa, ma senza fretta. Abbracciò l'uomo poggiando il viso contro il suo petto, ma continuava a guardare i due ragazzi, facendo capire che non si era dimenticata della richiesta che aveva fatto. Non si rese conto di quanto la sua clitoride si era già gonfiata, più del normale, ma rimanendo ancora in dimensioni femminili e normali. Intanto la ragazza cercò di continuare, di impegnarsi, se non poteva farlo con passione, cercò di farlo con la tecnica che aveva appena imparato. Doveva farlo, sapeva che non poteva fare altrimenti o avrebbero fatto del male al suo amato. Lo succhiava sempre più disperatamente, supplicandolo con gli occhi di venire. Lui si muoveva vigorosamente, dispiaciuto per il dolore che le stava dando, ma deciso ad andare fino in fondo, per arrivare a quel orgasmo forzato. Non ci riusciva e la coccinella si vide costretta a fare una mossa in più per aiutarlo. Aprì la zip della sua tuta per denudare i suoi seni, mostrando delle forme giovanissime e fresche, dai capezzoli rosati e delicati. Nimue rimase colpita perché capì che dopotutto anche se avevano paura, entrambi erano combattivi. Quella scoperta compiacque Nimue e guardò verso Gil, quasi come se avesse voluto chiedergli se anche lui avesse notato ciò che aveva notato lei.
    Ooh, lei è proprio innamorata.
    Commentò per poi lasciarsi andare ad una piccola e compiaciuta risatina. Quel gesto avrebbe aiutato il biondino ad arrivare al suo apice?
     
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