The mountain episode

x Doom

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    Sentirlo parlare dei custodi lo rincuorò un bel pò: Sho aveva sempre pensato di aver scelto una via pericolosa e noiosa, senza mezzi termini, dove o rischi la vita oppure stai dietro ad una scrivania antica piena di libri polverosi. Certo la vita del Gladiatore piena di fama, successo e donne di sicuro era interessante ma non faceva proprio per il rosso, e a quanto pare nemmeno per Enas. Quei due erano tipi tranquilli, forse più di quanto fossero disposti ad ammettere, ma almeno trovare qualcuno di affine a lui non sembrava affatto male come colpo di fortuna. L'espressione divenne meno tranquilla quando Enas si incuriosì a proposito della sua spada: da dove iniziare? Sho la fissò con aria preoccupata, come se iniziando a parlare della sua spada potesse perdere la pace che aveva circondato quella conversazione fino a quel punto. E come poteva essere altrimenti? Quella spada era posseduta da uno spirito sconosciuto, aveva fatto prima impazzire sua madre portandola a girare il mondo alla ricerca di gente forte con cui accoppiarsi, e poi aveva fatto impazzire suo padre che nel tentativo di proteggere suo figlio e riavere sua moglie era disposto ad un omicidio-suicidio-infanticidio. Non proprio un argomento di conversazione leggero.
    Sai... niente di esaltante... maledizioni assortite fastidiose... meglio tenerla così.
    Fece, con l'aria di chi voleva evitare il discorso, tenendo gli occhi bassi e sgranati mentre si concedeva un ampio e rumoroso sorso del suo dolce tè, ne aveva proprio bisogno. Fortunatamente Enas continuò il discorso portandolo su altri lidi, iniziando a parlare della Sapienza e riattivando l'interesse di Sho. Quella scuola era sempre stato un luogo di culto per lui: non aveva mai avuto il piacere di frequentarla ma c'era stato più volte e dava l'idea di uno di quei posti incredibili dove insegnano davvero a combattere e specializzare i propri poteri. Inoltre presto Jadis si sarebbe unita a quella scuola e per tenerla sott'occhio Sho avrebbe dovuto necessariamente interessarsi di più. Il rosso scosse il capo con un finto imbarazzo e una nota di amarezza sul sorriso.
    Ah, fidati... queste cicatrici sono molto meno entusiasmanti di quello che sembrano. La maggior parte riguardano il mio addestramento: ho voluto saltare le fasi iniziando subito da quelli più difficili. E' richiesta una grande esperienza e di solito un buon combattente non si riduce così. Le cicatrici sono proprio il segno che non sono niente di speciale, ma finché posso aiutare gli altri mi va bene così.
    Anche lui era fatto della stessa pasta di Enas, era evidente, e da come parlava il fatto che fosse in una scuola fica come la Sapienza bastava a rendere il biondino molto più interessante di lui. Ma visto che Enas si era offerto di rispondere ad una delle sue domande, Sho decise che erano diventati abbastanza intimi da farsi un pochino più vicino a lui e cercare di carpire informazioni un tantino più personali, nella speranza di non metterlo a disagio.
    Devo ammettere che una domanda ce l'ho ma... non vorrei metterti in imbarazzo. Davvero non lo chiedo con malizia ma... ti confesso che per me è la prima volta che mi ritrovo con dei pensieri simili in testa...
    Forse se ci girava troppo attorno rischiava di rendere il discorso ancora più imbarazzante di quanto non fosse, quindi scosse il capo e prese un ultima sorsata del suo tè, svuotando la tazza del tutto per poi fare la sua domanda.
    Ti è mai capitato che ti scambiassero per una ragazza? Hai un aspetto davvero... ahn, non so come dirlo senza sembrare offensivo, mi dispiace.
    Arrossì portandosi una mano dietro la nuca, per poi riprendere subito frettolosamente il discorso con un'espressione chiaramente colpevole.
    Ah! Non è un difetto! Anzi penso che tu abbia un aspetto davvero unico e particolare! La mia era solo curiosità, davvero!
    Non ci teneva proprio ad offenderlo in una situazione del genere. Era stato così gentile da fargli un tè buonissimo e aveva ancora il sapore dolce della fragola sulle labbra, sarebbe stato imperdonabile bruciare sul nascere un'amicizia tanto affine e sincera solo per una scelta di parole sbagliata. SI sentì molto stupido e pensò che forse non avrebbe dovuto fargli una domanda del genere, ma la curiosità aveva avuto la meglio su di lui.
     
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    Enas capì dalla veloce risposta di Sho che la spada non era un argomento di conversazione particolarmente apprezzato, ed avrebbe riposto nel cassetto la curiosità su tale argomento senza problemi. Sentirlo parlare del suo allenamento, di come volesse passare subito alle cose difficili…anche il biondino lo capiva, era sottostato ad un normale corso di studi solo perché non voleva rischiare di mettere in imbarazzo i suoi genitori.
    Hehe, se ci fossi stato io in giro, non ti saresti ritrovato con quelle cicatrici! Sfortunatamente però i miei poteri non funzionano benissimo con ferite già rimarginate…e sono sicuro che tu non sia un tizio qualunque! Quelli rinunciano ben prima di avere segni come i tuoi, davvero.
    Enas regalò un altro sorriso al rosso, per poi prendere le tazze e portarle al lavandino mentre sentiva il Custode parlare. Certo, la visione del culetto mentre Sho parlava della sua forma androgina era parecchio azzeccata. Enas alzò un poco la testa, arrossendo mentre era di schiena.
    N-no, davvero, ormai co sono abbastanza abituato. Tanta gente mi confonde per una ragazza, ed alcuni hanno già provato a farmi vestire come una! Mi trovo vestitini e cosplay alla mia porta in misura almeno bimestrale…ormai non ne faccio più un dramma, e devo dire che alcune cose sono pure carine! Adesso era un caso particolare, ma di solito mi tingo anche le unghie…cosa che non fa altro che aumentare la confusione. Sinceramente per forza d’abitudine non mi dà neanche fastidio venire chiamato al femminile.
    Enas fece spallucce, finendo di pulire le tazze da residui di tè e zucchero per poi tornare vicino a Sho. Se si fosse offeso per ogni persona che era solo curiosa, avrebbe finito per andare dietro le sbarre per omicidio in poco più di una settimana.
    Non farne un dramma e non preoccuparti, davvero. Ora, a meno che tu non abbia con te qualche manicaretto portato da casa, direi che la pausa è finita! Sulla tabella di marcia se non erro abbiamo rituale di disattivazione di linee energetiche possedute da energia demoniache, ricerca di spade immateriali, e sessioni di giardinaggio alquanto inusuali. Un’agenda fitta, senza dubbio, non trovi! Penso che ci metteremo un po', sarà meglio poi fare un po' di provviste.
    Enas si alzò, sgranchendosi un poco ed andando a controllare il frigo che era vuoto, come immaginabile. Tenere del cibo in questa baita che a quanto pare era disabitata per la maggior parte del tempo era un’idea stupida, d’altronde.
     
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    Un sorriso intenerito si aprì sul volto di Sho al pensiero che Enas si sarebbe preoccupato per le sue cicatrici, ad averlo conosciuto prima si sarebbe rivelato un amico davvero prezioso, ma anche se non poteva fare nulla per i segni sul suo corpo apprezzò davvero tanto il suo pensiero. Non lo avrebbe dimenticato. La conversazione prese una piega più ambigua ed eccitante quando Enas rispose alla curiosità di Sho, e lo fece mentre stava riponendo le tazze nel lavandino, piegato in avanti e con le sue forme accattivanti in evidenza. Quella posizione bastava già ad attirare l'attenzione del rosso, ma nel sentire le parole del biondo un rossore intenso si accese sulla faccia di Sho. Sentire quelle parole fece viaggiare l'immaginazione: vederlo alle prese con quei vestiti ambigui appesi alla porta, sempre più provocanti, con lui che li indossava mentre si metteva lo smalto per le unghie, facendosi bello per attirare l'attenzione. Non gli dispiaceva, quindi forse apprezzava sentirsi osservato in quel modo? No, magari era molto più terribile di così! Magari lo detestava ed era stato costretto ad abituarsi per non rovinarsi la vita! Sho si sentì così colpevole nell'aver fantasticato su di lui e peggio ancora sull'averlo guardato con quegli occhi tanto languidi, magari nella speranza che Enas apprezzasse il suo innegabile interesse. Si portò una mano sulla faccia, serrando i denti con imbarazzo nella speranza di non essere un libro troppo aperto per il suo interlocutore. Magari non era neanche la prima volta che aveva a che fare con un confuso pervertito come Sho...
    Si schiarì la voce appena Enas finì di lavorare al lavandino, cercando di tornare composto e presentabile appena gli fu accanto, sperando davvero che quelle domande e quegli sguardi non avessero rovinato quella sincera amicizia che stava spontaneamente germogliando.

    Spero solo che nessuno ti abbia mai molestato per questo motivo, sarebbe davvero deplorevole...
    La frase gli uscì molto meno composta e autoritaria di quanto avrebbe voluto, un pò come se volesse a tutti i costi prendere le sue difese ma probabilmente in cuor suo sapeva che Enas era abbastanza determinato da potersi far valere anche da solo. A quel punto il biondino non aveva più intenzione di perdere tempo e considerata appagante la pausa, era pronto a mettersi al lavoro. Anche Sho scacciò tutti i suoi pensieri strani così da potersi dedicare unicamente a lui e alla buona riuscita del rituale che stavano pensando di portare a termine, e visto che la cosa si prospettava lunga Enas suggerì giustamente di avvantaggiare il lavoro col cibo. Sho rimase per un attimo pensieroso e quando vide il frigo vuoto si rese conto che forse avevano un bel problema: il villaggio più vicino non era così distante ma la strada era impetuosa ed Enas aveva già scalato la montagna. Non era una buona idea farlo affaticare.
    Non preoccuparti, ho un'idea.
    Gli diede una pacca sulla spalla per poi fargli cenno di seguirlo, così da attirare la sua attenzione. Afferrò di nuovo il suo taccuino aprendolo su un paio di pagine che mostravano un cerchio magico molto ampio che richiedeva molto spazio. C'erano tantissimi dettagli e appunti, un lavoro minuzioso e certosino che richiedeva molto studio per essere composto, ma visto che gli appunti erano così chiari non sarebbe stato difficile tracciarlo. Sho lo studiò qualche secondo per assicurarsi che non ci fossero errori ma pensò che se Enas non confondeva i simboli tra di loro non avrebbe creato un circolo orgiastico del solstizio per sbaglio, quindi poteva stare tranquillo. Guardò il terreno e gli appunti più di qualche volta, prendendo le misure e spostando qualche mobile di troppo per creare lo spazio necessario sul pavimento. Era di legno non a caso, dopotutto.
    Ecco cosa faremo: io uscirò per andare a prendere qualche provvista, mentre tu inizierai a tracciare il cerchio magico che ho appuntato qui. Non preoccuparti, non è complicato: si attiverà da solo appena lo avrai completato e per quando sarò tornato saremo pronti ad iniziare il rituale. Di solito ho sempre una scorta di cibo di emergenza da evocare col Ninjutsu ma in questo posto la convergenza energetica disturba tutto, quindi tanto vale fare compere. Tu hai già fatto un lungo viaggio, ci penserò io. Dovrei metterci solo una mezz'ora.
    Il suo piano era semplice e dopo aver lasciato ad Enas gli appunti e lo spazio per eseguirli iniziò a mettersi addosso la giacca e una sciarpa trovata lì nella baita per convenienza. Se Enas non aveva niente da dirgli sarebbe partito senza perdere ulteriore tempo, lasciando che il suo compagno di ventura si occupasse del resto.
     
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    Nonostante dopo la domanda sula confusio e che le persone avevano nei suoi riguardi Enas avesse subito cambiato argomento, lui cercava sempre di minimizzare il problema; ma sentir dire Sho cose nei riguardi di abusi e sfruttamenti vari, il biondino non poteva dimenticare il suo turbolento ingresso alla Sapienza con il professore Tresh. Era probabile che la routine fosse più o meno simile per tutte le persone che catturavano la sua attenzione, ma Enas rimaneva ancora imbarazzato al ricordo. Arrossì un poco e poi rispose a Sho.
    Ma no, ed anche se fosse di certo riuscirei a cavarmela senza problemi! Sarò pure piccolino, ma so difendermi!
    …più o meno. Sapeva tener testa ai bulletti che non sapevano neanche da che parte erano girati, ma se era qui era anche per il complesso di inferiorità che si era provocato cercando di competere con gente ben più forte di lui. Aveva imparato che nell’acquario c’è sempre un pesce più grande di lui in un modo abbastanza brusco. Questi pensieri affollavano la sua mente mentre Sho spiegava il suo piano. Enas annuì, d’altronde se c’era una cosa in cui era bravo erano proprio i sigilli, l’altra arte occulta che aveva voluto apprendere proprio per la somiglianza che aveva con lo studio dell’Ouroboros. Chissà se visto il profondo collegamento che si era creato nel suo autoapprendimento della materia, all’ottenimento del nuovo potere anche la sua capacità di manipolare i sigilli sarebbe stata compromessa. Enas salutò il rosso che usciva di casa, e poi si sarebbe concentrato sul lavoro che aveva davanti.
    Enas avrebbe prima fatto spazio sul pavimento, spostando divani e poltrona, fino a che non potè avere diversi metri di spazio davanti a lui per lavorare. Poi con il foglio in una mano e del gesso apposito nell’altra, cominciò a trascrivere il simbolo. Creare la circonferenza e le linee più lunghe richiese del tempo, che significava sprecare diversi minuti per pulire il pavimento. Tenere delle tracce esterne nel simbolo era come lasciare delle lettere a caso in un codice informatico, e a volte poteva anche creare effetti collaterali imprevedibili, cosa preferibilmente evitabile quando si è da soli in una baita piena di energia magica, nel mezzo del nulla, ed attualmente soli. Al quarto tentativo la forma era sufficientemente adeguata, ed Enas cominciò con la trascrizione delle parti più piccole. Anche nel caso in cui Sho fosse tornato, il biondino si trovava in un momento di focalizzazione da cui poteva smuoversi difficilmente senza una cannonata od un urlo di pari intensità. D’altronde sigilli e trascrizioni erano stati l’allenamento della propria vita fino a quel momento: tracciare dei marchi in modo sbagliato era la differenza fra la vita e la morte di un ferito, per lui. Ma per qualche motivo, perdere tutto questo non sembrava una cosa così difficile. Era una cosa che aveva deciso di fare da solo, senza nessuna imposizione. Non avrebbe comunque abbandonato la pratica dell’Ouroboros, erano già esistiti nella sua line afamiliare persone che non erano in grado di utilizzare i simboli magici, eppure erano riusciti a tramandarli senza problemi, e così avrebbe fatto anche lui.
     
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    Quando rientrò nella baita, Sho era già pronto ad annunciarsi rumorosamente ma il suo sguardo cadde subito sul volto concentratissimo di Enas, e si sentì così in colpa all'idea di spezzare la sua concentrazione che si irrigidì di colpo, chiudendo la porta quanto più pacatamente possibile per non disturbarlo. Per sua sfortuna era scoppiata una tormenta di neve proprio mentre stava tornando e le buste che portava in mano erano appesantite dai fiocchi, tanto che sembrava un maldestro spacciatore di cocaina che era scappato di corsa da un affare finito male. Si liberò del grosso prima di entrare e dopo aver messo tutto sul bancone da cucina, gettò un occhio sul lavoro di Enas ammirandolo con una certa ammirazione. Era difficile tracciare sigilli così complicati ma Enas lo aveva fatto alla perfezione senza commettere errori. Lo doveva ammettere: il primo sguardo finì sul fondoschiena del biondino che stava piegato a terra, ma questo non rendeva il suo lavoro meno incredibile.
    Non credevo fossi ad un livello così avanzato, davvero fenomenale! Ma se stai così tanto piegato ti verrà il mal di schiena, fai una pausa dai.
    Ma soprattutto rischiava di distrarre troppo il suo sedicente aiutante/maestro, che non era un bene. Gli fece cenno col capo per indicargli la roba che aveva preso al villaggio: non c'era moltissimo ma era piuttosto vario, perfetto in caso la loro permanenza si fosse rivelata più lunga del previsto. Se Enas era bravo con i fornelli sarebbe stato capace di sbizzarrirsi, e in Sho avrebbe trovato un buon complice visto che aveva scelto gli ingredienti con grande attenzione: la cucina non era molto diversa dall'alchimia e dalle arti magiche, serve metodo, dedizione e pazienza, ma il risultato è spesso appagante. E poi per uno che non ha particolari abilità fisiche tenersi in forma è importante, per questo Sho manteneva sempre una dieta equilibrata e sapeva esattamente cosa comprare per perpetrarla.
    Mi raccomando i gusci delle uova non buttarli: sono di coccatrice, ci serviranno per il rituale, altrimenti dovremmo sostituirli con dei feti disciolti su pietre runiche e onestamente non so dove trovarli...
    La parte bella dello studiare i rituali era scoprire anche come alcuni ingredienti fossero trasferibili. Il fatto che tecnicamente il corpo di una coccatrice è una macchina perfetta per produrre ingredienti che altrimenti sarebbero molto macabri era una delle facezie preferite di Sho, anche se molti li consideravano degli animali piuttosto pericolosi. Ma uno che va in giro con un grande antico sigillato dentro la spada non può accontentarsi di ingredienti sintetici...
     
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    Enas era tutto preso dal sigillo, e notò Sho solo quando, per pura coincidenza, quando il rosso stava entrando non stava tracciando il simbolo, ma guardava come esso stava procedendo. Alzò la testa rumore della porta che si apriva, avvisando Sho di non passare troppo vicino, poi si sarebbe messo nuovamente al lavoro.
    Beh, tracciare simboli e rune è quello che mi hanno insegnato fin da piccolo, quindi almeno mi è rimasto il pallino di fare le cose per bene. Non sai che noia dover rifare tutto ogni volta che sbaglio una linea…ma almeno poi ne vale la pena! Se per te non fosse un problema, potresti mettere in frigo le cose che non ci servono subito? Appena finisco qui ci mettiamo ai fornelli, va bene? Penso che fare rituali mistici e misteriosi a pancia vuota sia sconsigliato!
    Enas proseguì per un po', tenendosi ben basso in modo che Sho potesse avere un posto in prima fila per il suo culo, che continuava a muoversi con movenze delicate mentre il ragazzo tracciava finissime linee che da lontano si sfumavano in un cerchio quasi completamente colorato di bianco. L’abilità ed il polso necessario per una tale operazione erano notevoli, ed anche l’equilibrio richiesto era fondamentale: cadere sul disegno, in questo momento, sarebbe stata una tragedia, soprattutto per colui che avrebbe dovuto ripulire. Una volta che il simbolo fosse stato tracciato, bastava usare un incantesimo che avrebbe fissato il gesso, impedendo sbavature di ogni sorta. Enas impiegò almeno mezz’ora prima di terminare, ma alla fine si alzò con sguardo soddisfatto, ripulendosi le mani sulle cosce.
    Beh, direi che questa è fatta! Lasciami stabilizzarlo, e possiamo usarlo quando ci pare. Effettivamente, prima di sottopormi a certi rituali, conoscerne il funzionamento è una cosa che apprezzo parecchio. E davvero per questa cosa si potevano usare i feti runici!? Credevo che fosse solo uno scherzo del mio professore alla Sapienza…è proprio vero che l’alchimia è come la matematica, finché ottieni il risultato giusto, i passaggi intermedi non importano.
    Enas sbriciolò il gesso restante nella mano, strofinandole entrambe e pronunciando parole sottovoce. Dopodiché aprì le mani a coppa, ed il gesso prima bianco era diventato di un rosso scarlatto. Il ragazzo soffiò, e la polvere si diresse verso il sigillo per terra. Dove la polvere rossa lo toccava, questo assumeva una colorazione simile, finché tutto il disegno non aveva cambiato cromaticità. Dopodiché enas si mosse per raggiungere Sho e la cucina, passando sopra il lavoro appena compiuto, che non si sbavò di un millimetro: l’incantesimo aveva funzionato, ed almeno per una settimana il simbolo sarebbe rimasto tale e quale a come Enas l’aveva creato.
    Beh, dicevi riguardo a quelle uova di coccatrice?
     
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    Sho annuì prontamente alla ragionevole richiesta di Enas, sistemando le cose di troppo in frigo mentre lui completava il cerchio magico. Forse non era proprio corretto paragonare la cosa a duna danza sensuale, ma per un nerd come Sho vederlo seguire quel lavoro certosino senza nascondere minimamente le forme che già ampiamente erano state messe in evidenza risultava comunque uno spettacolo mozzafiato, e il rosso non ci pensò due volte a sbirciare verso di lui quando poteva. A volte l'occhio gli cadeva sul rigonfiamento proprio sotto quelle perfette colline morbide, domandandosi che razza di pulsioni gli stavano venendo... certo era già successo che finisse a letto con un ragazzo ma era stato una specie di incidente. In quell'occasione invece si sentiva davvero attratto ed era qualcosa di completamente nuovo che non pensava di poter provare. Scosse il capo e cercò di scacciare quei pensieri, aiutato anche da Enas stesso che lo aiutò a cambiare discorso cercando di soddisfare la sua curiosità. Il giovane maestro sospirò arreso, portando le braccia in posizione conserte assumendo un tono severo e anche demoralizzato.
    Purtroppo è vero... e in tempi antichi era più facile regolarizzare le nascite eccessive sfruttando i corpi di troppo con i rituali piuttosto che cercare una rarissima coccatrice... ecco perché non sempre le tradizioni sono un bene.
    Nel secolo corrente chi si ostinava ancora ad usare mezzi così barbarici non onorava la tradizione: voleva solo perpetrare un'ignoranza sadica e di comodo. Nel frattempo Enas soffiò il gesso che fissò a terra il cerchio magico. Subito il rosso si piegò in avanti per toccarne l'estremità con l'indice e quando il disegno non si deformò neanche dopo le frizioni più decise, allargò un sorriso soddisfatto, rivolgendolo verso Enas e sollevando un pollice in segno di vittoria. Ora che i preparativi erano ultimati, il cerchio era pronto per entrare in azione in qualsiasi momento, e visto che risultava così stabile di sicuro non avrebbero avuto bisogno di correzioni in futuro anche se si concedevano una pausa per mangiare. Ripreso il discorso delle uova, Sho si voltò verso la cucina, iniziando a spiegare cosa aveva in mente per un pasto completo e ristoratore, cercando tutti gli strumenti e magari mettendosi addosso un grembiule. Ne trovò uno solo quindi decise di darlo ad Enas, pensando che lui poteva farne a meno.
    Ho pensato alle uova di coccatrice perché hanno delle naturali proprietà paralizzanti per i circuiti energetici, in realtà la parola giusta sarebbe pietrificanti ma ovviamente le uova contengono un effetto molto meno importante rispetto al mostro stesso. Sarà un buon punto di partenza per non far sprofondare troppo il sigillo che devo imprimerti addosso. Non che sia doloroso, ma non sapendo quanto è delicato il tuo corpo o quanto sono sensibili i circuiti magici è meglio non rischiare. E poi sono naturalmente piccanti, perfette per una ricetta elaborata!
    Sho aveva pensato proprio a tutto: quel pasto non avrebbe solo rifocillato le loro energie ma avrebbe anche favorito il rituale che stavano cercando di portare avanti. Ancora una volta la conoscenza stava superando le tradizioni: quello che in passato lo facevano funghi allucinogeni ed erbe stordenti adesso si poteva fare con gusto e moderazione ottenendo anche risultati superiori. C'erano anche altri ingredienti ovviamente e non tutti sembravano usciti da un libro di favole, potevano senz'altro sbizzarrirsi.
    Senti... se posso chiedere: come ti trovi alla Sapienza? Sono sempre stato curioso di quel posto. Alcuni dicono che è la scuola migliore del mondo, altri che è una tana inquietante e che preferirebbero scappare via. Tu che ne pensi? Hai avuto esperienze strane?
    Stavolta la sua domanda era più rivolta ad una preoccupazione verso Jadis e il prossimo futuro, ma contemplava ancora la curiosità nei confronti di Enas. Sembrava a suo agio con elementi insoliti e rituali pericolosi, quindi forse lui era uno di quelli che avrebbe definito la Sapienza una formazione completa e interessante? Nel mentre avrebbe iniziato ad impastare e preparare lgi ingredienti, tenendo le maniche della giacca alzate così da mettere in evidenza le sue braccia muscolose, strette dalle maniche limitate del suo vestiario. Non era esattamente sotto sforzo ma in quelle situazioni il suo fisico veniva messo in evidenza, e per quanto fisicamente Sho non fosse decisamente esagerato era chiaramente un guerriero anche nel corpo.
     
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    Enas ascoltò estasiato, dissetandosi dalla fonte che era quel pozzo di scienza alchemica dai capelli rossi. Era chiaro che il loro incontro era stato fortuito, avevano passato un bel po' di tempo semplicemente chiacchierando di nerdate galattiche, ma ora era il momento della cena.
    Apprezzo la precauzione, ma soprattutto il piccante delle uova! Ho controllato cosa hai preso….e se ti deliziassi con un po di cucina tradizionale romana? Certo, la carbonara piccante non è esattamente tradizionale, ma sembra un’idea audace! Non dirlo ad altri studenti che vivono in città però…penso che possano assumere un killer se lo fai…
    Enas prese le cose necessarie, cominciando a rompere con delicatezza le uova dentro una ciotola. Sho potè vedere come i suoi tentativi erano iniziati come se quelle fossero normali uova, ma bene presto dovette aumentare la pressione. La faccia concentrata che stava facendo, cercando di non rovesciare nulla ed apparire impratichito con queste cose davanti al Custode. Alla fine riuscì a rompere un uovo, muovendo le due metà fino a far rimanere il rosso, e mettere il bianco da parte. Le dita flessuose di Enas sembravano fatte apposta per questi lavori di fino, esattamente come in precedenza aveva disegnato un cerchio magico pressoché perfetto. Guanciale in pentola, sbattere le uova, mettere gli spaghetti in acqua, tirare fuori il formaggio…agli occhi di Sho mancava solo il grembiulino per avere di fronte una perfetta casalina. Possibilmente solo il grembiule. Mentre continuava a cucinare, il ragazzo pensò ad una risposta alla domanda del Custode.
    Hmmm…non è troppo male. Certo, ci sono dei soggetti…particolari, ma una persona come te è già in grado di difendersi discretamente. A volte non sono stato così fortunato…ma lo vedo semplicemente come un motivo in più per migliorare. L’Ouroboros è utile per leccarsi le ferite…ma se fosse possibile, vorrei evitarle in primo luogo! Ma come mai questa curiosità, volevi diventare anche tu uno studente? Mi sembri ben oltre ogni tipo di insegnamento che danno lì dentro…oppure stai nascondendo un atavico odio verso la matematica?
    Ormai si trattava di aspettare che la pasta fosse cotta, quindi Enas aprì cassetti alla ricerca di piatti e posate che vennero sistemati sopra una tovaglia adeguata.
    Bene, direi che è pronto! Spicy carbonara, il piatto perfetto prima dei rituali arcani per sigillare i poteri demoniaci all’interno di una persona alla ricerca di spade magiche!
     
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    Sho sapeva molto bene quanto potessero risultare aggressivi i compagni Romani particolarmente attaccati alle tradizioni, quindi all'avvertimento di Enas non replicò in nessun modo, si limitò ad alzare le mani sorridendo con fare ironico, lasciando intendere con rapide scosse del capo che non avrebbe osato scatenare la furia di qualche cuoco mancato. Pochi secondi più avanti erano già intenti a preparare tutto il necessario per la cena, e mentre Enas attirava l'attenzione di Sho con la sua grande destrezza, quest'ultimo lo interrogava sulle sue curiosità a proposito della Sapienza. Sho non era esattamente un tipo riservato, ma neanche un tipo a cui piace fare gossip. Decise allora di essere semplicemente onesto, e spiegargli senza annoiarlo troppo di che si trattava.
    No anzi... tutto posso permettermi ora meno che andare a scuola come una persona normale. Ma c'è questa ragazza... per me è un pò come una sorellina minore, alla quale dovrei stare attento ma che non ne vuole sapere di farsi aiutare da nessuno. Ha deciso che deve iniziare un'avventura alla Sapienza e per quanto sia una tipa sveglia non posso tralasciare il fatto che si anche molto avventata. Ero solo un tantino preoccupato per lei, tutto qui.
    Sho dissimulò molto bene il suo interesse verso Jadis, sospirando come farebbe davvero un fratello maggiore in apprensione, dando la chiara idea che non ci fosse nulla di sentimentale tra di loro. Ma se quel discorso fosse sembrato comunque troppo ambiguo, gli sguardi di Sho mentre Enas preparava da mangiare sarebbero stati molto più chiari. In quel momento il suo interesse era lui, e si stava pian piano abituando all'idea che non fosse poi così strano. Lo aiutò anche ad apparecchiare la tavola e quando fu pronto non ci pensarono due volte a sedersi per saziare finalmente quel languore che attanagliava i loro stomaci. O almeno quello specifico languore...
    Se questa pasta sarà buona, molti studenti della Sapienza si rigireranno nel sonno stanotte!
    Commentò mentre univa le mani in gesto di preghiera e riverenza davanti a quel fumante piatto di gustosa pasta, chinando il capo per ringraziare silenziosamente e poi avventarsi con la forchetta, come ogni degno maestro di spada sa fare. Il primo assaggio fu eccelso tanto che Sho non riuscì a commentare: troppo impegnato a succhiare avidamente la pasta rimasta fuori dalla sua bocca, sporcandosi le labbra di uovo e facendo finire qualche pezzo di guanciale sulle gote. Lunghi mugugni di piacere si sollevarono dalla gola del ragazzo assieme al pugno destro, stretto come davanti ad un discorso di incoraggiamento prima della guerra. Enas aveva fatto ben più che curare delle ferite quella sera. Non ci fu tempo per le congratulazioni: un altro colpo di forchetta e Sho dimostrò ampiamente quanto diventasse vorace di fronte ad un pasto così delizioso. Forse non sembrava elegantissimo in quel momento ma Enas poteva scorgere uno spirito spontaneo: Sho si comportava come se fosse di fianco ad un amico di vecchia data, dando dimostrazioni di apprezzamento più che appariscenti, senza vergognarsi di sembrare stupido. La leggera piccantezza di quel piatto aveva arrossato un pochino il suo volto, ma non sembrava pentito di niente. Cena gustosa e rituale in arrivo, Sho non poteva chiedere proprio niente di meglio per un'uscita spensierata!
     
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    Anche Enas si stava godendo la pasta che aveva fatto: di certo non era la migliore che aveva mangiato dal momento della sua permanenza a Roma, ma per essere un totale principiante, aveva fatto un ottimo lavoro! Forse era il piccante, che aveva dato uno spin particolare. Forchettata dopo forchettata, Enas rimase con una certa eleganza, al contrario di Sho. Il biondino lo guardava con il sorriso sulle labbra, soddisfatto delle sue capacità e di come il Custode avesse abbandonato qualsiasi precauzione per gustarsi il cibo. Non esiste miglior complimento per un cuoco! Pur piacendogli, rimase composto come al suo solito. Enas, dal momento del suo incontro con Sho, era sempre rimasto relativamente ordinato. Anche quando si sedeva sbracciatamente sul divano, dietro c’era quasi un senso, ed anche ora sembrava che ponderasse ogni movimento del corpo, dalle dita che tengono la forchetta al torso che rimaneva fermo. In realtà era semplicemente colpa dell’abitudine a rimanere composto. Specialmente dopo i suoi incontro con Thresh, Enas cercava sempre più di non tradire emozioni e pensieri, quasi per paura. Magari una volta che fosse diventato più forte, in grado di difendersi da solo, avrebbe potuto abbassare un po' le difese e rilassarsi. Chissà, magari si poteva anche tingere i capelli, così per divertirsi!
    Così questa ragazza viene alla Sapienza? Se ti và potresti dirmi di più, posso almeno introdurla un pochino all’istituto! Come se la cava da sola però? Un po' di bullismo lo trovi ovunque, e in posti che contengono individui dai poteri eccezionali la cosa viene solo accentuata. Ma da come me la descrivi, probabilmente è in grado di cavarsela.
    Una volta finito di mangiare avrebbe preso il piatto nel lavandino, per essere lavato. Avrebbe guardato indietro a Sho ed al suo duro lavoro. Le lezioni di segnotica extra che aveva preso erano state utili, alla fine! Il trucchetto per rendere un marchio più durevole altrimenti non l’avrebbe mai conosciuto.
    Vedo che hai ben apprezzato le mie capacità culinarie, son contento. Vuoi farti un riposino, o cominciamo subito? Se vuoi aspettare, magari io mi faccio una doccia…sono tutto sudicio di sudore e gesso, ma non penso che sia un problema per il rituale. O meglio, se richiede giorni interi per essere eseguito, farlo da pulito non è un’idea così malvagia!
     
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    Era carino Enas a preoccuparsi per Jadis, ma il sorriso imbarazzato e falso di Sho tradivano completamente i suoi pensieri in quel momento: se alla sapienza c'erano dei bulli avrebbero mangiato la terra su cui camminava quella piccoletta, poco ma sicuro. Tutt'altro che giunonica ma dalla malvagità concentratissima, Jadis non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da nessuno, anzi forse c'era da preoccuparsi per quei sventurati che avrebbero provato a mettersi sulla sua strada. E questo poteva comprendere anche Enas.
    N-no... no lei se la caverà benissimo, sono io che sono un sacco apprensivo e basta...
    Ridacchiò, sempre più falsamente, distogliendo lo sguardo con gli occhi sgranati mentre si ammutoliva da solo prestando la sua bocca unicamente al succhiare quanta più pasta possibile. Distrattissimo, neanche si rese conto di quanto velocemente svuotarono i piatti e prima ancora che potesse mettere via il suo, Sho vide Enas deciso a non perdere tempo e gli offrì di riposarsi un pochino mentre lui si dava una ripulita, per essere pulito e rinfrescato in vista del loro rituale. Non era un requisito indispensabile ovviamente, ma qualsiasi cosa che possa giovare alla concentrazione era sempre un valore aggiuntivo per la buona riuscita di un rito.
    Non hai tutti i torti... io ho ancora addosso il freddo della neve lì fuori, oltre che il viaggio per fare scorte...
    Si forse un momento di riposo e una doccia era quello che serviva. Sho aveva origini giapponesi, il suo primo pensiero quindi no fu un getto d'acqua chiuso in una stanza eterosessualmente divisa, ma piuttosto l'immagine di loro due che si lavavano la schiena a vicenda continuando quella piacevole chiacchierata. Arrossì immaginandosi il corpo di porcellana ed effeminato di Enas completamente nudo davanti a lui, ma dato che l'obbiettivo era riposarsi forse avanzare una proposta così ardita non era una buona idea. Allora perché il petto gli palpitava in quel modo? No, a pensarci bene, quello non era proprio il suo petto: era il richiamo di Ebrietas che dalla Chikage sembrava finalmente essersi risvegliata, forse annusando la carbonara o più probabilmente l'immaginazione galoppante del rosso. No, non aveva intenzione di dare ascolto alla sua lasciva compagna.
    L-lascia che dia una controllata al bagno. Se anche quel sistema di riscaldamento è alimentato a sigilli magici c'è la possibilità che qualche talismano abbia ceduto per la condensa e l'umidità nel periodo di inattività di questo posto.
    Si, un lavoretto manuale veloce era quello che serviva per scacciare via i pensieri molesti. Si fiondò quindi in bagno abbandonando tutti i pesi di troppo, rimanendo a piedi nudi con i pantaloni stile mimetici addosso e la canottiera scura, nulla di più. Il bagno era piuttosto ampio e lussuoso, sembrava quasi quello di una palestra con una cabina ampia per la doccia e una vasca da bagno subito di fianco. L'intero sistema di riscaldamento dell'acqua era affidato, come aveva immaginato Sho, ad un piccolo sistema di caldaie alimentate da dei talismani umidicci e sbiaditi. Appena li vide il ragazzo iniziò a borbottare come farebbe un vecchio idraulico stufo del suo lavoro, togliendo quelli logori e vecchi per tirare fuori un pennarello indelebile rosso dalla tasca dietro i pantaloni. Lo utilizzò per tracciare dei sigilli momentanei che risolvessero per il momento il problema, senza doverci investire troppo tempo a mettere dei nuovi talismani. Nel farlo, il sistema di acqua che fino a quel momento era rimasto gelato si scaldò di colpo, facendo uscire un fiume di acqua umidiccia e fangosa dal sifone principale, per poi essere sostituita dal normale getto d'acqua pulita e anche leggermente profumata. Purtroppo però, la prima scarica melmosa finì addosso alla canotta e ai capelli del rosso che rimase immobile per un momento, prima di finire sommerso dal getto d'acqua pulita. Il suo borbottare si era esaurito ma le sue orecchie sembravano comunque pronte a sbuffare.
     
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    Mentre Sho mangiava e faceva pensieri dalla dubbia purità, Enas stava sistemando il tavolo, mettendo tutto a lavare. Era al lavabo, passando le flessuose dita con la spugna lungo i piatti, passando le posate, mettendole poi su un panno per asciugare. Totalmente ignorante del povero Custode in preda ad una delle crisi sessuali più impegnative della sua vita, Enas muoveva un poco i fianchi mentre faceva la brava casalinga. Mentre stava finendo, Sho dichiarò le sue intenzioni di fuga giustificata.
    Vedo che anche tu sei d’accordo nel fare le cose puliti e profumati…e grazie per andare a controllare il bagno! L’avrei fatto io senza problemi, ma visto che ti offri così gentilmente…apprezzo molto!
    Dopo che Sho se ne andò, Enas finì di riporre le tovaglie. Non aveva con sé nulla da mettersi esclusi questi vestiti; quindi, andò verso la camera da letto per vedere cosa c’era. Era evidente che quel luogo fosse preparato come una sorta di faro, con il suo guardiano: il letto era sì a due piazze, ma con un solo cuscino. Enas controllò nei cassetti, trovando una serie di abiti da notte. Enas cercò più a fondo, finendo per arrossire non poco: evidentemente il guardiano del posto non adorava starsene da solo, perché nascosto da pigiami e magliette riuscì a trovare un completo che lo lasciava…confuso a dir poco.
    Eh…? Non è che manca un pezzo? La forma è quella, sembra un puzzle!
    Il povero ragazzo, non a conoscenza dell’esistenza di ciò che veniva più comunemente chiamato reverse bunny suit, mise sul letto quei pezzi di vestiario esotici, mentre tutto ciò che stava nel cassetto finiva a terra, salvo il primo pigiamo che aveva tirato fuori. Dopo aver svuotato il cassetto prese ancora in mano il completino, riflettendo sulla sua funzione…finché non sentì il rumore di acqua scrosciante ed i lamenti di un giovane che poteva facilmente riconoscere.
    Sho? Tutto bene con quei sigilli, hai bisogno di una mano?
    Posata la suit sul letto, andò a controllare il bagno. Appena entrato, si trovò davanti ad un tubo in perdita, ed un Sho zuppo di acqua fradicia.
    E-eh!? Tutto bene? E l’acqua? È chiusa?
    Così sembrava, ma c’era comunque il problema di un Sho zuppo d’acqua.
    Un momento che ti porto un cambio! Nella camera da letto ci sono parecchi pigiami, magari c’è qualcosa che ti va bene…
    Poco sapeva che le taglie contenute in quei cassetti erano ben più forti: magari per Sho ci sarebbe stato qualcosa di non troppo largo, ma di pantaloni che non cadessero appena Enas compiva tre passi ce n’erano ben pochi…ed ovviamente, la misteriosa suit era uno di quelli.
     
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    Di tutte le cose che potevano andare storte proprio i vestiti zuppi! Era preparato a tutto, tranne che a quella evenienza, anche perché in teoria dovevano esserci dei cambi generici solo che a quel punto non poteva dare per scontato che la sfortuna non gli avrebbe giocato l'ennesimo brutto tiro. Enas sopraggiunse allarmato ma Sho lo tranquillizzò mentre chiudeva l'acqua facendogli qualche cenno con la mano e scuotendo il capo chiaramente nervoso.
    Solo un problema con le tubature, niente di che...
    Infilò la mano destra nella sua tasca cercando di recuperare i talismani che aveva conservato lì, ma ovviamente l'acqua aveva cancellato l'inchiostro e indebolito la struttura, quindi si sfaldarono come pasta scotta tra le dita del ragazzo.
    Lo sapevo... niente cambio di emergenza! Spero che ci sia qualcosa in questo posto.
    Si voltò frettolosamente verso Enas senza domandarsi troppo cosa avesse fatto nella stanza da letto, togliendosi subito quello che aveva addosso in maniera rapida e un pò scocciata. Non voleva dargli l'idea di essere arrabbiato ma in quel momento era difficile nasconderlo. Il custode rimase a petto nudo, con solo le mutande fradicie addosso. Il suo fisico perfetto e allenato, rovinato solo dalle numerose cicatrici, era messo allo scoperto e reso teso da quel nervosismo che aveva iniziato a montare. Se fosse stato da solo si sarebbe tolto anche le mutande ma in quel momento voleva mantenere un minimo di pudore. Afferrò un asciugamano per potersi asciugare e legarlo intorno alla vita per non somigliare a un pervertito, dopodiché si diresse verso la camera da letto alla ricerca di qualcosa di utile da mettersi.
    Guarda la doccia funziona ma temo dovrò mettermi qualcosa di diverso perché non posso portare avanti il rituale col vestito zuppo e ho perso anche i ricambi con quella doccia d'acqua gelida... scusami, sono un pò troppo distratto ultimamente...
    Sospirò arreso, non ci stava facendo una bella figura. E la colpa era solo sua, troppo impegnato a fantasticare su chissà quale assurdo interesse verso Enas che di sicuro non era ricambiato, altrimenti glielo avrebbe fatto capire in qualche modo. Doveva smettere di pensare a quelle cose, dopotutto era lì per dargli una mano e non c'era nessuna possibilità che ad Enas potesse interessare anche lui, perché allora si perdeva in simili pensieri? Frustrato e con quei pensieri nefasti in testa, Sho arrivò nella camera d aletto cercando con lo sguardo qualcosa di utile da mettersi e proprio a quel punto i suoi occhi finirono sulla reverse bunny suit. Sho sapeva BENISSIMO cos'era quella, e nel fissarla si ritrovò a sgranare gli occhi profondamente sorpreso. Benedì l'istante in cui aveva deciso di mettersi un asciugamano intorno alla vita, altrimenti le sue mutande non sarebbero riuscite a contenerlo. Strinse forte l’asciugamano per nascondere l'erezione che quell'immagine gli aveva provocato. Bastò un attimo per sovrapporre il corpicino esile ed effeminato di Enas con quella bunnysuit, intento a consolarlo per il bagno d'acqua fredda che si era fatto, deciso a scaldarlo a modo suo. Sho arrossì di colpo. Perché era lì? Apparteneva ad Enas? Aveva deciso di indossarlo una volta uscito dalla doccia? Perché? Perché... per lui? Era quello il segnale che il rosso stava aspettando? Indeciso, sorpreso, eccitato e imbarazzato, Sho rimase immobile domandandosi cosa avrebbe dovuto fare a quel punto, fraintendendo completamente l'intera situazione.
     
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    Enas sospirò alla visione del bagno completamente allagato, ma ormai era troppo tardi, e la muffa sarebbe stato un problema del prossimo che sarebbe venuto qui. Per adesso l’unica cosa che poteva fare era asciugare un pochino. Stese per terra gli accappatoi che poteva vedere, tenendone due per sé e per Sho. Una volta che le pozzanghere più evidenti furono sistemate, Enas si guardò per notare come l’impresa da casalinga avesse anche inzuppato anche i suoi vestiti. L’unica cosa da fare era toglierseli, sarebbe semplicemente andato nella camera da letto per prendersi qualcosa e farsi la doccia…
    Hey Sho, c’è qualcosa anche per me lì? Pulendo anche io mi sono inzuppato tutto, volevo approfittarmene per farmi la doccia! Uhm…ci sei Sho?
    Enas arrivò da dietro, guardando la schiena nuda del custode, ora imbetito davanti al misterioso costume che il biondino non comprendeva. Si avvicinò ancora un poco, dando un’occhiata alle cicatrici del rosso. Per quanto lui potesse trovarle poco attraenti, per uno che fino ad ora non poteva averne grazie al suo potere erano una cosa fighissima. Raccontavano la storia di battaglie ed avventure, ed anche se Sho se le era procurate con un allenamento, probabilmente ognuna segnava un aneddoto interessante e qualcosa da usare per far colpo.
    Shooooo? Ci sei? Stai guardando quel pezzo di costume? Sembra bello, ma non riesco proprio a capire dove sia l’altra parte…ho cercato in tutti i cassetti, ma senza fortuna! Comunque, non hai trovato nulla da mettere? Vabbè che questo posto sembra abitato da yeti, vista la dimensione dei vestiti…ma qualcosa da mettere per noi due ci sarà!
    Enas sarebbe avanzato verso la pila buttata a terra, e Sho avrebbe potuto vedere il suo esile corpicino, protetto solo da delle mutande. In completo contrasto con la sua, la pallida schiena del ragazzo era completamente priva di cicatrici o grinze, sembrava la pelle di un bimbo. Effettivamente ogni volta che usava il suo potere, questo rigenerava il corpo: per questo non poteva avere difetti di pelle, o persino fare su muscoli; le fibre muscolari si rigeneravano senza inspessirsi.
    Uffa, questo è troppo largo, questo troppo lungo…magari qui? Pff, nah, ci nuoto dentro!
    Enas indossò una delle maglie da notte, troppo larga per il suo corpicino: gli arrivava quasi alle ginocchia, e mentre un lato restava vicino al collo, l’altro cadeva graziosamente lungo il braccio, lasciando scoperto il braccio. Vestito in questo modo, afferrò ancora il costumino da coniglietta.
    Uffaaaaaaa, l’unica cosa che mi sta è questo coso nero…ma dov’è l’altro pezzo, dove!
     
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    La mente del rosso era completamente immersa nei pensieri più assurdi e irrealistici possibili, ma purtroppo per lui il cuore stava pompando sangue nella direzione sbagliata e piuttosto che mettere in evidenza le assurdità, lui collegava i fatti che più gli piacevano rendendolo sempre più impaziente. Quando provò a risollevare lo sguardo nella speranza di trovare un appiglio alla realtà, si ritrovò davanti un Enas pressoché nudo che gli camminava vicino con noncuranza, probabilmente infradiciato a sua volta dal macello che si era creato in bagno e quindi aveva sentito la necessità di spogliarsi anche lui. Il corpicino del biondo era completamente in contrasto con quello di Sho, e se avesse avuto anche solo un accenno di seno sarebbe sembrato a tutti li effetti una ragazza dalla pelle preziosa, il corpo esile ma perfetto e le forme nei punti giusti da esaltare ogni movimento che faceva. Si era spogliato con naturalezza forse per fiducia nei confronti di Sho, ma il custode ci aveva visto un chiarissimo invito a guardare meglio. A quel punto era ovvio che stava cercando di attirare l'attenzione del rosso e a quel punto... la mente di Sho non riusciva a pensare ad altro. Forse non poteva dirglielo chiaro e tondo, troppo imbarazzante per uno nato e cresciuto in Giappone, tuttavia poteva assecondare il suo gioco e senza vergognarsi oltre, lasciò la presa sul suo asciugamano mentre Enas indossava quella larga maglia e cercava i pezzi mancanti della reverse bunny suit, una ricerca destinata a risultare infruttuosa. Ma a quel punto il cervello di Sho non vedeva più l'equivoco, solo un gioco di seduzione che il ragazzo desiderava assecondare. Non cercò di attirare subito l'attenzione ma se Enas si fosse voltato verso di lui l'avrebbe visto nudo, con indosso solamente dei boxer grigi estremamente attillati che contenevano con grande difficoltà l'erezione che si era formata proprio sotto l'elastico.
    Sai Enas... credo che a quello non ci siano parti mancanti. Credo che sia uno di quei tipici completi rituale che servono a conciliare il flusso energetico tenendo il corpo scoperto. Dovresti provarlo per vedere se ti sta... sono sicuro che ci aiuterebbe.
    Non era proprio una bugia completa quella: abiti del genere esistevano davvero e per la sua composizione una reverse bunny suit poteva rientrare nella categoria (ad honorem), ma in quel caso Sho non stava pensando minimamente all'utilità che la cosa avrebbe potuto avere durante il rito. Anzi non ci stava proprio più pensando al rito. Al momento le sue forze e le sue attenzioni erano rivolte unicamente ad Enas e all'idea di ricambiare il favore del suo compagno di viaggio: proprio come Enas si era messo in mostra adesso anche Sho lo stava facendo, definendo la sua muscolatura e mettendo in evidenza le cicatrici che sfoggiava non per sbaglio o per puro caso, ma per fargli vedere che pur senza un culo a mandolino poteva sfoggiare il suo fascino volendo. Che poi in realtà con tutti quegli allenamenti Sho poteva vantare un paio di chiappe d'acciaio che avrebbero fatto invidia a chiunque, ma quello stava ad Enas giudicarlo. E per coinvolgerlo in quel gioco di seduzione, Sho invitò il ragazzo a fare la stessa mossa.
    C'è un sacco di roba ampia qui... non saprei cosa scegliere. Vedi qualcosa che mi starebbe bene, secondo te?
    Si in fondo quella non era una sfida o una battaglia: Sho cercava la sua complicità, e visto che lui aveva avanzato una richiesta tanto diretta e azzardata, Sho gli stava offrendo la possibilità di "scegliere per lui" qualcosa che stuzzicasse le fantasie del biondino.
     
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