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Anche Nefertiti si sentiva avvicinata tantissimo al ragazzo, se prima aveva solo guardato da lontano quel ragazzo ed il suo saldo legame con i suoi compagni, invidiando il suo piccolo mondo felice, adesso ne faceva parte e ciò la rendeva immensamente felice. Dentro quel parallelepipedo fatto di pareti ed una porta di legno, il suo mondo si stava plasmando a nuova forma. Qualche tempo fa non avrebbe mai pensato di potersi sentire così eccitata, di concedersi così tanto ad un ragazzo. Non c'era nessun gesto spaventato o incerto. Nefertiti voleva condividere quel momento con Artù, voleva scopare selvaggiamente con lui e venire ancora ed ancora. Non ebbe nessuna paura quando la afferrò, ciò che provò era solo piacere nel sentire la sua verga enorme spalancarla e toglierle il fiato. Il contrasto fra le fredde piastrelle e i loro corpi bollenti le diede l'impressione che potessero sciogliere quel materiale con la loro passione.
Oddio... sì!
La voce uscì quasi sibilante, mentre espirava aria, voleva dirlo ad alta voce, così che Artù capisse quanto stesse godendo, che le piaceva da impazzire che si sentiva totalmente a suo agio con lui. Nefertiti non riuscì più a frenare nessun gemito, il ritmo con cui le martellava quel magnifico cazzo in corpo le impediva di controllarsi. Dovette tapparsi con una mano la bocca, ma riuscì solo ad ovattare un poco il suono osceno dei suoi gemiti. Notò che quando si inarcava con la schiena, i suoi fianchi si giravano di più verso Artù fino a riuscire a sentire i suoi testicoli che battevano continuamente contro la clitoride, aumentando il piacere a dismisura. Era già sull'orlo di un orgasmo e si sorprese di tale fenomeno perché non credeva che sarebbe stato così facile per lei. Capì che era unicamente perché era eccitata da morire, che esattamente come Artù si sentiva totalmente coinvolta nell'amplesso. Adorò farsi toccare, e lo incoraggiò portando la sua mano su quella del ragazzo per premergliela con più forza, come se avesse voluto dirgli di non trattenersi, di palparla, stringerla, farle sentire il suo tocco possessivo. Artù poteva sentire benissimo la cervice di Nefertiti che si stringeva in spasmi incontrollabili, i suoi umori che grondavano sempre più copiosi, i capezzoli durissimi. Sopra a tutto ciò però, la sua natura di strega avrebbe reso quell'unione ancora più profonda, Artù avrebbe percepito i circuiti magici di Nefertiti, come se i propri si fossero espansi e si moltiplicarono. Lo stesso lo provò Nefertiti e ciò le fece rigirare gli occhi verso l'alto mentre un potentissimo orgasmo la invase inesorabile, facendole spruzzare umori come una piccola fontanella impazzita. Non riuscì nemmeno a capire dove trovò la forza, ma desiderava tantissimo sentire Artù venirle dentro, ma non aveva la forza di pronunciare nessuna parola. Quindi ciò che fece fu portare una mano sulla sua natica per spingerlo contro di lei, gemendo oscenamente con suoni biascicanti e confusi, ma che lasciavano intendere che aveva bisogno di sentirlo, di sentirsi riempire di quel caldissimo nettare che avrebbe reso il suo orgasmo unico e indimenticabile.. -
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Artù era come ipnotizzato, travolto dalle sensazioni che Nefertiti gli concedeva, incapace di resisterle o frenarsi. Non poteva e non voleva farlo, e anche potendo scindere quel legame di sicuro le sarebbe saltato addosso di nuovo, riprendendo l'amplesso. Lo dimostrava il modo in cui la stringeva a sé, tirando quei seni enormi e morbidi, stringendoli con le dita per farla sentire sua, e da come spingeva con tutto il corpo, affondando il bacino con tutta la forza che possedeva. Neanche nelle partite più faticose si era sforzato così tanto e lo stava facendo per lei, perché ci teneva a dimostrare il suo amore non solo con le parole ma anche con le azioni. Nefertiti avrebbe sentito quello scroto durissimo sbattere contro di lei ad ogni affondo, e più la cervice si contorceva attorno a lui, più quella verga si espandeva e si gonfiava pulsazione dopo pulsazione, rispondendo al richiamo della sua energia. Nefertiti lo stava spingendo al limite ma il risultato era incredibile: un vigore estremo, una passione intensa, un piacere indescrivibile che potevano condividere solo tra di loro. Artù si ritrovò a gridare mentre la scopava sempre più forte e quando la sua intimità si sciolse in un orgasmo vigoroso percepì l'energia di Nefertiti espandersi e non capì più nulla. Sentiva solo il desiderio che la ragazza non riusciva a pronunciare, ma che il ragazzo aveva capito perfettamente. Spinse dentro di lei più forte che poteva e gemendo come un'animale iniziò a venire copiosamente in lei. Caldissimi fiotti si sfogarono nella sua carne ad ogni affondo, invadendola completamente fino a farla traboccare. Il succo virile di Artù era colmo dell'energia delle lanterne e pareva volerla corrompere dall'interno, facendole sentire quelle sensazioni intense e avvolgenti che le aveva regalato trasformandosi in un vestito per lei, ma da dentro. Quell'intenso legame trasformò il pavimento ai loro piedi in un vero e proprio lago di umori e passione, che sgocciolando a terra provocavano rumori osceni e a dir poco perversi, ma nessuno dei due si staccò da quell'amplesso perché era troppo perfetto. Anche quando sentì le gambe tremare Artù non smise di spingere dentro di lei, per assicurarsi che ogni pulsazione e anche l'ultima goccia di quell'orgasmo fosse un dono per la sua amata Nefertiti, schiacciando i testicoli contro la sua caldissima e morbida intimità. Quella verga intensa non smise di essere dura anche al termine dell'orgasmo, mantenendo quelle vene gonfie e l'ingrossamento sulla sua lunghezza come se fosse stata pesantemente potenziata. Al limite della percezione e della costituzione, Artù aveva un fiatone tale che dava l'idea di poter crollare a terra da un momento all'altro, ma sarebbe bastata una parola di Nefertiti e sarebbe morto pur di continuare a sentire quei versi lussuriosi di goduria e portarla ad un altro orgasmo.
Venire insieme a te... è meglio di qualsiasi medaglia a fine campionato... ti amo Nefertiti...
Anche se cercava di tenersi come poteva per non gravare su di lei, Nefertiti poteva sentire il peso di un Artù affaticato su di lei, al limite delle forze e col cuore che gli stava per scoppiare nel petto. Ma non era solo fatica, nossignore: era pura passione per lei. Quel cuore batteva all'impazzato perché sentiva di aver trovato la sua anima gemella e non voleva lasciarla mai più.. -
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Non riusciva più nemmeno a sentire la parete fredda contro su cui si stava poggiando, i suoi sensi erano del tutto devoti e dedicati ad Artù, a sentirlo in profondità, non solo nella sua intimità ma anche nei suoi circuiti magici. Artù sembrava nato per adattarsi a lei, al suo corpo, riusciva a sentire chiaramente che si gonfiava dentro di lei, impedendole di far abituare il corpo a quella sensazione, amplificando sempre di più il piacere che era già intenso. E le piaceva da morire, anche se non stava ferendo nessuno, anche se lei stessa non veniva ferita, le sembrò semplicemente meraviglioso. Senza drammi, senza mente mentali: solo lei e Artù ed il piacere che li univa. Era già in fase orgasmica, ma nel momento in cui Artù si lasciò andare a sua volta, rese tutto semplicemente magnifico. Il suo calore la invase ubriacandola totalmente, facendola venire con maggiore intensità. Le sue gambe tremavano vistosamente, la sua faccia si spiaccicò contro la parete mentre i suoi occhi si rigirarono verso l'alto in un espressione di pura estasi. Amò ogni singola goccia che le riversò in corpo. Spingeva come meglio poteva la mano sulle natiche per stringendolo a sé come se avesse voluto sentirlo fino in gola. Fu semplicemente meraviglioso per lei, anche quando il momento più intenso si affievolì pian piano, facendole piombare addosso la stanchezza di quel pomeriggio intenso. Anche se era una combattente, aveva sul groppone un viaggio internazionale lungo, un combattimento e tutte le emozioni che aveva vissuto con lui. Anche lei infatti alla fine ansava spossata, ma felice come non lo era mai stata prima di allora. Ridacchiò al commento di Artù, intenerita. Si sollevò con le spalle e si voltò leggermente, così che con una mano andò a raccogliere il viso del suo ragazzo su cui pose un ultimo e tenero bacio. Gli diede poi modo di scivolare fuori dal suo corpo, sentendo ancora qualche altro brivido prima di sentire il seme in più che le sgorgò fuori in modo osceno, facendola arrossire per i rumori liquidi. Avevano fatto un macello lì dentro e forse era il caso di sparire il più in fretta possibile. Guardò Artù ancora nudo, e poi se stessa, si grattò una guancia leggermente imbarazzata.
Ce la fai a diventare di nuovo un vestito?
Gli chiese un pizzichino preoccupata su come potevano andare via da lì senza attirare l'attenzione. Ammesso che non l'avevano già attirata con i loro versi perversi.. -
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Provato, ma completamente rapito dalla bellezza e dai versi di Nefertiti, Artù cercava di tenersi in piedi come poteva e la fissava, se fosse stato possibile i suoi occhi si sarebbero trasformati in due enormi cuori tale era il sentimento che lo animava in quel momento. Ricambiò il suo bacio, carezzandole la pelle calda e morbida, inspirando a pieni polmoni il suo odore, l'oscena fragranza che avevano creato assieme ma soprattutto la sua energia. Era stanco effettivamente, ma non privo di energie. La natura di Nefertiti era abbastanza particolare da avere un effetto strano su di lui, e fintanto che rimanevano a contatto si sentiva in grado di fare qualsiasi cosa.
Credo di poterci riuscire... sta a vedere...
Chiuse ancora una volta le distanze e mentre si abbracciava a Nefertiti, Artù sciolse la sua forma corporea assumendo l'aspetto di un abito, ma stavolta era completamente diverso da quello di prima: sembrava una grossa giacca a vento spessissima munita anche di cappuccio e sciarpa, così che anche se li avessero visti nessuno li avrebbe riconosciuti. In quel modo sarebbero potuti tornare in camera di Artù senza problemi ma con la dovuta fretta, e mentre scappavano dalla scena del misfatto Nefertiti avrebbe sentito Artù ridacchiare in maniera quasi fanciullesca. Una risata spontanea, piena di entusiasmo. Anche in forma di vestito poteva sentire il suo cuore battere, e lo faceva per lei.. -
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Artù era totalmente andato, ma era pronto a mostrare tutta la sua abilità dandole un abito in cui si sentì decisamente molto più a suo agio. Probabilmente si sarebbe sentita meno in soggezione con dei vestiti larghi che la coprivano. Una volta pronta, cercò di sgattaiolare fuori dal bar, approfittando di un momento in cui il personale fu molto occupato con la clientela. Corse per i corridoi della scuola e si diresse subito verso la stanza di Artù, lì dentro tirò un sospiro di sollievo, solo lì si concesse una risata divertita e fanciullesca. Decise di rimanere con lui tutta la notte visto che si era fatto tardi. Avrebbe passato del tempo con lui chiacchierando, mangiando schifezze e magari guardando anche un film. Si sarebbe goduta una vera serata da ragazzi, e magari di notte dopo aver riposato avrebbero fatto ancora l'amore per poi riaddormentarsi fino a tarda mattinata. Nefertiti non si era mai sentita così felice in tutta la sua vita, si era divertita un mondo e capì che avrebbe difeso Artù e ciò che li legava anche a costo della vita. Non avrebbe permesso a nessuno di rovinare il suo angolo di paradiso..
