La legge del più furbo

x Licya

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    Forse aveva un tantino esagerato, ma l'espressione stravolta e lussuriosa di Rebecca mentre si soffocava su di lui e si gustava i suoi addominali scolpiti rendeva la situazione decisamente troppo eccitante per tirarsi indietro. Si ripromise solo di non strafare, perché spezzarle sul serio il fiato sarebbe stato un pessimo modo per concludere il loro primo incontro. Quindi decise di fare presto, anche se la sua resistenza era immane cercò in ogni modo di concentrarsi e tirare fuori il meglio di sé, arrivando anche a chiudere gli occhi e sollevare il volto al cielo per raccogliere tutta la sua volontà e darsi da fare nel disperato tentativo di non venire come un'animale. Non le disse nulla, si limitò a gemere, quei versi di piacere sembravano essere tutto ciò di cui Rebecca aveva bisogno, e Rugal non la privò di nessuno di essi. Continuò a gemere sempre più forte fino a che non spinse con vigore la testa della ragazza sul suo membro, iniziando a venire copiosamente dentro di lei. Fu un orgasmo molto intenso, trattenuto certo, ma abbondante. Il suo seme intenso e colmo di piacere le scivolò in gola e nello stomaco e per un attimo Rugal si gustò il momento pulsando nella sua gola come se fosse la più comoda dei luoghi in cui risposare. Poi si rese conto che così rischiava di venire troppo e soprattutto di soffocarla, quindi decise di tirarlo fuori il più frettolosamente possibile, lasciandola affamata di quel cazzo che le sfuggiva mentre pulsava ancora e le schizzava in bocca il seme. Quello sperma bollente le finì sulle labbra, la lingua, in faccia e anche addosso, colandole sul petto e sul ventre più in basso possibile. Rugal mollò la presa sulla sua testa afferrandosi da solo il cazzo, fingendo di masturbarsi ma in realtà cercando di trattenersi dall'esagerare troppo, sopprimendo il suo orgasmo prematuramente, cosa che mantenne la sua verga marmorea come una statua greca.
    Ah... ahh... perdonami Bek... credo di aver esagerato... mi sono lasciato prendere... la tua gola è... wow... mi hai fatto impazzire...
    Quella non era di certo una menzogna completa, ma ci mise molto del suo per trattenere gli spasmi, l'eccitazione e l'espressione arrapata, doveva darsi una calmata, non poteva di certo perdere la facciata in quel momento, l'obbiettivo era ancora sedurla e farla uscire di testa per sé, quindi doveva rimanere nel personaggio. Sperava solo che quell'estrema dimostrazione di virilità giocasse a suo vantaggio e che non scoraggiasse quella ragazza, altrimenti sarebbe stato un bel guaio. Nonostante cercasse di trattenersi, la sua punta rossa e gonfia continuava a pulsare perdendo grossi fiotti di seme che cadeva inevitabilmente a terra, andando sprecato.
     
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    Si sentì schiacciare la testa contro l'addome di Rugal, poi qualcosa esplose dentro il suo stomaco. Si rese conto che lui stava venendo con la punta del suo pene profondamente infilata oltre i limiti della sua gola. Un flusso caldo e denso le arrivò dritto allo stomaco, mentre il suo esofago e la sua bocca si riempivano di qualcosa di denso e bollente. Lui si ritirò indietro ma senza smettere di rilasciare qual liquido. Bek fu costretta a ingoiare e la sua gola si mosse su e giù velocemente per deglutire tutto quel seme, ma non fu abbastanza. Alcuni fiotti le uscirono fuori dalla bocca e, quando finalmente il pene di Rugal fu uscito completamente fuori, un ultimo getto le finì sul volto, sulle labbra, sul collo, sul seno e sul ventre.
    In realtà non era affatto l'ultimo schizzo, il fallo continuava a buttare fuori liquido anche mentre il ragazzo se lo stringeva in mano, andando a colare sull'erba davanti alla ragazza.

    Porca puttana...ma quanti litri ha buttato fuori...mi sento la pancia gonfia per quanto me ne ha fatto bene...è così caldo e denso...

    Scoprì che quella sensazione non le dispiaceva affatto, il sapore dello sperma di Rugal non era fastidioso, era intenso, pungente, acre, ma non fastidioso. Deglutì ancora un paio di volte per svuotarsi la bocca ma non fu affatto facile vista la densità di quel liquido, poi si passò il dorno della mano sulle labbra per pulirsi un po'.

    Beh...sfogato si è sfogato...ora però tocca a me!

    Mentre Rugal diceva qualcosa per scusarsi o comunque per giustificare quella sua irruenza, Rebecca si rialzò in piedi.

    No, no, non ti preoccupare...forse tutte questo è perché...ti è piaciuto molto spero...

    Senza aspettare una risposta sollevò una gamba e poi l'altra per sfilarsi le mutandine. Ora era completamente nuda se non per le scarpe e i calzini.

    Beh...ne avevi davvero tanta di roba li dentro...ora mi devo ripulire un po'...

    con gli slip di pizzo che aveva in mano iniziò ad ripulirsi lo sperma dal ventre, dal seno e dal collo. Tentò anche di toglierselo dal viso ma ormai le mutandine, del tutto inadatte al quel compito, erano fradice e quindi non fece altro che peggiorare la situazione spalmandosi sperma su tutta la faccia.

    Ben fatto Bek...davvero complimenti..volevo fare una cosa sexy con quelle mutandine e invece ora ti sei resa ridicola spalmandoti quella cosa su tutta la faccia...

    Un po' imbarazzata per il fallimento della sua mossa provocante, Rebecca lasciò cadere a terra gli slip zuppi e si sedette sull'erba appoggiando la schiena al tronco dell'albero. Ora la sua intimità era ben visibile a Rugal. Era rasata, ma non completamente: un ciuffetto di peli biondi e radi, ben curati, era stato risparmiato dalla sua ultima depilazione.
    Rialzando lo sguardo Bek si rese conto che, a differenza di quanto aveva immaginato, il pene di Rugal era ancora ben ritto e turgido.

    Mamma mia, ma questo non si stanca mai? Gli altri con cui sono stata dopo il primo orgasmo erano cotti...

    Vabbè, forse era solo una reazione ritardata la sua...ma in ogni caso adesso toccava a lei.

    Ora...devi mantenere la tua promessa...

    E con fare lascivo spinse avanti il suo bacino come a indicare al ragazzo che era lì che si doveva concentrare adesso.
     
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    Trattenere a stento gli ultimi fiotti dell'orgasmo fu davvero un grosso errore, il sangue gli andò subito alla testa e un'estrema frustrazione s'impossessò di Rugal. Si maledisse più di qualche volta a denti stretti, tentando invano di restare concentrato sulla missione, ma vederla mentre finiva di spogliarsi e si asciugava lo sperma con le sue stesse mutandine non lo aiutò affatto. L'aria innocente era tradita solo da quelle mosse che sembravano ben calcolate, forse non era un'esperta ma ci provava, e per quanto valeva ci stava riuscendo a provocare Rugal. Il tentativo non fu splendido, ma il ragazzo era così preso che rimase imbambolato davanti a lei per tutto il tempo, anche quando si sdraiò a terra e gli mostrò cosa nascondeva tra le gambe. Quella fighetta bagnata era davvero invitante e Rugal si ritrovò a fissarla con l'acquolina alla bocca, tanto che dovette passarsi una mano intorno alla bocca per riprendersi del tutto, ritrovandosi a pensare che forse era valsa la pena aspettare così tanto. Il risultato era... incredibile. L'eccitazione aveva trasformato quella carne in una vasca di umori, era rossa di voglia e sembrava bramare attenzioni come se ne dipendesse la sua vita. Forse aveva ancora qualcosa su cui lavorare.
    D'accordo Bek... ma lo facciamo a modo mio.
    Visto che quella ragazza sembrava a caccia di emozioni forti, Rugal decise di prendere l'iniziativa, e la afferrò per i polsi, costringendola a sollevarsi. Diede sfoggio di una forza che fino a quel punto aveva nascosto, ma che utilizzò con estremo controllo: non le fece mai male né la intimorì, mantenendo il contatto visivo con i suoi occhi per catalizzare l'attenzione della ragazza su di sé. La tirò verso l'alto, manipolandola come una bambolina fino a caricarsi letteralmente le sue gambe sulle spalle, spingendola contro l'albero e tenendola sostanzialmente sospesa a mezz'aria. Rebecca aveva dunque solo le sue spalle e la testa di Rugal come appoggio, mentre il ragazzo affondava con il capo contro il suo ventre a caccia della sua tanto agognata femminilità. La bocca di Rugal su fiondò immediatamente contro quelle succose labbra, come s ela stesse baciando, massaggiandola prima con la bocca e poi facendo scivolare la sua lingua caldissima dentro di lei. Non cercò subito chissà quale tesoro al suo interno, facendola piuttosto scivolare dal basso verso l'alto e viceversa, rapidamente, soffermandosi un pò di più verso l'alto per leccare il clitoride e tornare a divorarla. La bocca si muoveva come se volesse davvero morderla ma ogni volta che era sul punto di affondare con i denti rallentava, lasciando moto alla sua pelle umida di scivolargli addosso e ricominciare. Fu passionale, e il suo respiro profondo e caldo si unì ben presto al resto della stimolazione, facendola sentire in balia di una bestia affamata che non poteva più rinunciare alla sua carne.
     
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    Lui la sollevò sopra le sue spalle, facendole appoggiare la schiena al tronco dell'albero, poi iniziò letteralmente e divorarla in mezzo alle gambe. Bek urlo con tutto il fiato che aveva in gola, e fu un urlo di piacere, lungo e acuto.

    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHAAHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH

    L'urlo le mozzò il fiato ma poi si riprese subito. Affondò le dita come artigli nei capelli bianchi del ragazzo e tentò quasi di allontanare la sua testa dalla sua intimità, non perché non le piacesse ma perché la sensazione era così intensa da essere quasi dolorosa.

    Cazzo Bek non urlare così o ti sentiranno fin dentro le aule dell'università....

    Ma non poteva trattenersi, al massimo poteva evitare di squarciarsi la gola a forza di gridare.

    AAAHHHH...AAHAHHHH...UUUUUHHHAAHHHHHH...è...è...è bellissimoooooooOAAAAHHHH....

    Nessuno le aveva mai fatto una cosa simile e non poteva nemmeno immaginare che il piacere sarebbe stato così intenso

    Cosa cazzo ti sei persa finora cara Bek...i ragazzi con cui sei stata non erano nulla in confronto a questo....Rugal è così...così...così maschio.....cazzo mi fa impazzire...sono pazza....sono pazza di lui!!!

    Tolse le mani dalla testa del ragazzo e le portò in alto, trovò un ramo poco sopra la sua testa e si aggrappò con tutte le sue forze. Tirandosi con le braccia ora iniziò a muovere il bacino avanti e indietro, andando a schiacciare la sua intimità contro le lebbra di Rugal, per poi allontanarsi leggermente e lasciare che fosse lui a cercarla con la bocca, con i denti e con la lingua.

    oddio è bellissimo...sto andando in paradiso...

    Delle lacrime di emozione e di godimento iniziarono a farle luccicare gli occhi, per poi scendere a rigarle le guance ancora sporche di sperma.

    Oddio Rugal sei fantastivo...mi stai facendo impazzire...non...non avevo mai provato un piacere così....mi stai facendOOOOOAAAHHHH..FACENDOOOOO....AAHHHH...FACENDO IMPAZZIREEEEEAAHHHHH....

    sentiva scosse elettriche che le partivano dal ventre e le facevano tremare i piedi che penzolavano sulla schiena del ragazzo.
    Stava sicuramente andando incontro all'orgasmo più intenso della sua vita.
     
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    Inutile nasconderlo: le grida di quella ragazzina gli si conficcarono nel cervello come le spine della corona sul cristo in croce, e non in senso negativo. Neanche se lo immaginava quanto fosse galvanizzante sentirla gridare in quel modo, mentre si aggrappava all'albero con tutte le sue forze per avere anche solo una parvenza di controllo, capacità di rispondere o qualsiasi cosa che non fosse semplicemente il cedere al bacio perverso che Rugal le stava offrendo. Lui ovviamente non indietreggiò mai, neanche per un secondo, anzi pareva rispondere ai suoi movimenti del bacino come se avesse voluto bloccarla del tutto all'albero dando vita ad una battaglia autentica e senza mezzi termini per chi spingeva di più e più forte. Ovviamente nessun vincitore, solo piacere, perché quel sapore inebriante stava completamente ottenebrando la mente di Rugal e lo rendeva avido di sentirne ancora. C?era qualcosa di particolare nei suoi umori, qualcosa che non apparteneva alle persone comuni, forse simili a feromoni o qualcosa del genere, non gli interessava: sapeva solo che era bello, era delizioso e non voleva smettere per nessuna ragione. Quindi andò più a fondo, la lingua cercò di spingersi in avanti come se avesse voluto allungarsi, questo non era nelle sue possibilità ma si impegnò con ogni muscolo che aveva in bocca per riuscirci, aggiungendo mugugni di piacere a quel bacio già intensamente perverso. Tutta la faccia di Rugal si schiacciava contro di lei, non c'era una sola parte del suo muso che non stava utilizzando per darle piacere e più andava avanti più divorava quell'intimità con trasporto. Non si stava trattenendo, gemeva e leccava allo stesso tempo, serrava lo spazio e risucchiava quella carne come se fosse un dolcetto da tenere tutto per sé. Chiudeva la carne tra i denti, quasi la mordeva e poi succhiava più forte, divorando i suoi umori. Ne voleva ancora, e il suo cazzo tremendamente eccitato che vibrava nel vuoto stimolato appena dall'aria ne era la testimonianza. Si ritrovò a schizzare altri fiotti di piacere mentre la divorava, tutti contro l'albero, sprecati sulla sua corteccia che tuttavia non poteva contenere in nessun modo. Le mani si strinsero intorno alle natiche di Rebecca, afferrandola con più forza, spingendola verso di sé e affondando le dita in quella pelle morbida come se fossero artigli di rapace, intento a carpire la sua preda. Scosse il capo, mugugnò ancora e ancora, ogni tanto sollevava lo sguardo verso di lei per ammirare non solo i suoi versi ma anche le sue espressioni mentre godeva. Voleva farla gridare ancora, più forte, voleva strapparle l'orgasmo migliore della sua vita e voleva bearsene come una doccia perversa, imbrattarsene tutto il corpo e berlo avidamente, una marchiatura, un banchetto estremo solo per lui, che l'aveva conquistata.
     
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    Bek continuava a urlare, non poteva fermarsi, i gemiti uscivano dalla sua bocca come un fiume in piena. Ora non riusciva più ad articolare parole, le sue erano urla che iniziavano quasi a sembrare degli ululati. Si strattonava su e giù tirandosi verso il ramo, ma Rugal non le dava tregua, la sua bocca la tormentava con passione, dandole un piacere mai provato

    AAAAHHAAAHHHHAAHHHHHUUUUUUUUHHHAAHHUUUUUUUUAHHHHHH

    Le lacrime di godimento continuavano a scorrere iniziando a gocciolarle dal volto verso il seno. Alcune scivolarono oltre e andarono a finire sul volto di Rugal.

    Oh porca puttana Bek.....cazzo....cazzo....arriva....arriva....

    Le scosse elettriche si fece sempre più intenso. Lui l'afferrò per le natiche stringendola ancora di più verso la sua bocca. Sentire quella mani sul suo sedere le diede la spinta decisiva verso il baratro dell'orgasmo.

    AAAAHHAAAHHHHAAHHHHHUUUUUUUUHHHAAHHUUUUUUUUAHHHHHH......AAAAHHHHHHUUUUUUUUAAUHHHHHHHUUUUUUUUUUUUAHHHHHHUUUUUUUUAHHHHHHAAAAAA

    Strinse la testa del ragazzo tra le sue cosce mentre urlava, i suoi piedi sussultavano andando a sbattere contro la schiena muscolosa di Rugal, poi di colpo si bloccò, irrigidendosi come una statua di pietra.

    Un grido più forte di quelli precedenti fu lanciato dalla sua bocca mentre gettava la testa all'indietro.

    VENGOOOOOOOOAAAAAAAHHHHHH

    Poi sentì che quella massa calda che si agitava nel suo ventre dall'inizio di quella storia finalmente esplodeva e si scioglieva in un flusso di liquido caldo che eruttò fuori dalla sua vagina andando a sgorgare direttamente nella bocca e sulle labbra del ragazzo.

    Bek ebbe ancora alcuni spasmi, come un pesce appeso all'amo, poi si lasciò andare esausta con la schiena appoggiata mollemente al tronco
     
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    Il piacere crebbe a dismisura fino a esplodere letteralmente nella bocca di Rugal, aveva fatto un buon lavoro a giudicare da ciò che si sentiva tra le labbra, forse anche troppo in effetti, ma magari lo avrebbe aiutato a normalizzare quello che era successo prima e a far sembrare tutto molto più speciale. Mentre cercava di dare una logica a tutto però, Rugal si ritrovò tra le labbra quell'ambrosia proibita che non sembrava affatto la femminilità acerba di una ragazzina alle prime armi. Aveva qualcosa di unico, intenso, qualcosa che aveva sentito solo quando aveva giaciuto assieme ai draghi o creature simili. C'era qualcosa di speciale in lei, e ora che l'aveva assaggiata direttamente e così abbondante si rese conto che non era solo la sua fica, ma anche tutto il corpo. Era deliziosa, e anche quando fu sazio della sua carne continuò a leccarla per non perdersi niente, lasciandosi beare da quel succo delizioso che gli aveva oramai imbrattato tutto il volto. Solo quando fu sazio si staccò da lei, fissandola dritta negli occhi, senza lasciarla andare, leccandosi le labbra molto, molto lentamente per farle capire che aveva gradito quel pasto e non poco.
    Come sono andato, Bek? Ti è piaciuto?
    Una domanda molto più che retorica in quel momento, ma di rito. Non gli dispiaceva sentirselo dire,e farle confessare cosa aveva provato durante quell'intenso preliminare sarebbe servito ulteriormente a farla sciogliere. Chissà, magari sotto quell'aria da secchiona c'era una donna focosa a cui piaceva tirare fuori ogni genere di volgarità durante il sesso. A Rugal non interessava in realtà: ciò che voleva assicurarsi era di essere al centro dei suoi pensieri, sedurla non solo nei modi ma anche nella carne e forse c'era molto, molto vicino.
     
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    Oh...ah...mi è piaciuto sì....cazzo se mi è piaciuto!

    Subito si pentì di essersi lasciata sfuggire quell'espressione volgare, non era da lei e non voleva rovinare il momento. Di solito quando parlava usava sempre un linguaggio pulito, le espressioni più volgari le teneva ben chiuse nella sua mente. Infatti se si fosse lasciata andare del tutto di certo avrebbe detto:

    Porca puttana se mi piace come mi hai divorato la fica...

    Respirò a fondo per recuperare il controllo, era seduta mollemente sulle spalle del ragazzo, con la schiena appoggiata al tronco. Le gambe le tremavano e non sapeva se sarebbe riuscita a reggersi in piedi, ma non poteva restare ancora in quella posizione. Ora che l'ondata di piacere era passata si rese conto che doveva recuperare un minimo di decoro.

    è..è..è stato fantastico...grazie....sai...per me era la prima volta che facevo una cosa così....nel senso...non sono vergine, ho fatto sesso certo...ma non così...

    Arrossì sentendosi fare quella confidenza che la faceva apparire per l'ingenua ragazzina inesperta che in effetti era. Si sentì di nuovo in imbarazzo e desiderosa di staccarsi per un momento da lui e reggersi da sola.

    Potresti farmi scendere ora?
     
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    La risposta della ragazza fu molto soddisfacente ma Rugal non si lasciò sfuggire commenti di sorta né sorrisi compiaciuti, si limitò a ridacchiare divertito, sorridendole con l'aria di chi sa di aver fatto un buon lavoro, afferrandola poi per i fianchi in modo da farla finalmente scendere. Poteva forse considerarsi un ottima conclusione al loro primo incontro ma appena Rebecca sarebbe tornata all'altezza del terreno, la prospettiva si sarebbe scambiata di colpo: ancora una volta il corpo possente del ragazzo dalla pelle abbronzata sarebbe stato di fronte a lei, perfetto, ancora in tensione per l'eccitazione, capace di sovrastarla del tutto. Non solo: quel cazzo enorme, ancora sporco del suo stesso seme e chiaramente eretto come non mai fu ad un passo dal punzecchiarle il ventre come una lancia perversa, o più precisamente come una lussuriosa freccia di cupido. Era chiarissimo che Rugal non fosse né stanco, né tanto meno appagato, e il suo sguardo era quello di una persona che sapeva benissimo dove sarebbero andati a parare, non aspettava altro che una risposta.
    Non devi sentirti in imbarazzo, credo che certe reazioni spontanee siano galvanizzanti in situazioni come queste. E poi sono contento di aver fatto un buon lavoro, l'avevo promesso, no? E io mantengo sempre le promesse...
    Sarebbe stato anche dolce se solo non ci fosse quella grossa mazza di carne, gonfia, venosa e coperta di odori virili e imprescindibili puntata davanti al corpo nudo di Rebecca. Sembrava pronta a saltarle addosso in qualsiasi momento in netta contrapposizione con il comportamento calmo del ragazzo, ma assai in linea col suo sguardo che invece non vedeva l'ora di arrivare al piatto forte.
     
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    Sì...l'ha mantenuta eccome la promessaaaahhh

    questa volta il gemito di Rebecca non fu di piacere ma di stupore quando lui la posò a terra e si rese conto che le sue gambe facevano fatica a reggerla. Per fortuna la sua mano trovò il tronco dell'albero e riuscì a reggersi in modo recuperare l'equilibrio. Passato questo momento di debolezza riuscì nuovamente a mettersi ben diritta in piedi, ma due cose non le tornavano...

    Ma come diavolo fa ad avere ancora il...il cazzo diritto? Mamma mia è mostruoso, sembra eccitato come il primo momento...mi sa che lui non è per nulla stanco....e perché il tronco dove ho appoggiato la mano è sporco di....di...no, non è resina...è...è...è....sperma!

    Si guardò la mano che aveva appoggiato sul tronco per reggersi, era palesemente sporca del seme denso e caldo di Rugal...ma quando aveva schizzato sul tronco? Decise che quello era un problema che poteva aspettare...il pene del ragazzo, puntato vigorosamente verso di lei, era un'impellenza molto più pressante.

    E se lui vuole andare...oltre? A giudicare dai suoi occhi e...da quel "coso" direi proprio che è così....cara Bek ti sei trovata uno stallone da monta che non ha nessuna intenzione di tornarsene nella stalla a riposare...ma resta il fatto che quel cazzo è davvero mostruoso...ho fatto fatica a mettermelo in bocca...come può pensare che mi entri..."la sotto"? ....Anche se..non mi sono mai sentita così bagnata ed eccitata come ora...ma...no è impossible...poi è il nostro primo appuntamento....no! Non è nemmeno un appuntamento! Ci siamo incontrati per caso in biblioteca e abbiamo scambiato si e no dieci frasi..poi io gli ho succiato il cazzo e lui mi ha divorato la passera....caspita Bek cosa stai facendo? E ora come ne esco?

    è stato molto bello Rugal..grazie...sto..sto molto bene con te...e vorrei...vorrei che ci vedessimo ancora...

    disse questa frase guardandolo negli occhi e sorridendo. Qualunque ragazzo avrebbe capito che quella era la frase finale di quel piacevole incontro nel bosco...ma lo sguardo del ragazzo e la sua virilità scultorea misero qualche dubbio in testa alla ragazza.
    Per rimarcare la sua volontà iniziò a guardarsi intorno per recuperare i suoi vestiti. Gli slip erano fradici, impossibile indossarli, quindi li lasciò a terra. Fece un passo per recuperare la sua gonna e gli altri vestiti finiti in mezzo ai cespugli.

    Ferma Bek...hai ancora la mano e la faccia sporca del suo...seme...

    Raccolse la camicetta

    Senti..scusami...mi potresti pulire il viso con questa? Non vorrei ritrovarmi in mezzo agli altri strudenti con una riga di...del...insomma...di questo sul volto...

    e rise allegramente porgendogli la camicetta.

    Gli slip mi sa che non potrò rimetterli e nemmeno la camicia dopo che l'avrai usata. per pulirmi...a questo punto usala per pulirti anche tu...poi la laverò...indosserò solo la gonna e maglione e nessuno se ne accorgerà.

    L'idea di portarsi a casa nascosta nello zaino la camicia sporca di sperma, usata da Rugal per pulirsi il pene, le diede di nuovo una sensazione di piacere allo stomaco...sarebbe stato eccitante annusarla di nascosto nella solitudine della sua camera prima di lavarla..poi ogni volta che l'avrebbe indossata in futuro avrebbe sempre pensato a quel momento...ma spera che altri ricordi piacevo di Rugal si sarebbero aggiunti.
     
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    Per come stavano andando le cose, era abbastanza ovvio che Rebecca volesse mettere un freno a quella situazione, e la cosa non andava assolutamente bene per Rugal. Primo: rischiava di perderla di vista, secondo poi non voleva assolutamente andarsene con quel cazzo in tiro, del tutto privo di soddisfazione. Il suo sguardo si fece cupo, deluso, era evidente che quella proposta non gli piaceva affatto e per di più l'idea di ripulirsi usando i vestiti era... era brutta? Proprio mentre quel pensiero gli attraversava la testa, si rese conto che in realtà poteva essere una buona idea. Pulirsi con i suoi vestiti, impregnandoli di sperma, era sicuramente un modo molto perverso per lasciarle "qualcosa addosso", in più di un senso. Certo forse per il suo cazzo in tiro e duro come il marmo non sarebbe stato così positivo, ma ai fini del suo piano doveva essere senz'altro una buona idea, quindi colse la genuinità della sua delusione per abbandonarsi in un sospiro arreso ma comprensivo.
    Dovevo capirlo, era troppo bello per andare così spedito... ma hai ragione, siamo comunque in mezzo al niente e qualcuno potrebbe averci sentito... e poi non significa che non possiamo vederci ancora, giusto?
    Le sorrise, facendo la parte del ragazzo comprensivo, per poi afferrare la sua camicetta e prendere con l'altra mano il suo capo, carezzandola delicatamente così da tenerla ferma mentre lui le puliva lo sperma dalla faccia. Si prendeva cura di lei col sorriso, e per quanto lasciva fosse quella situazione di sicuro aveva un che di vagamente romantico. Rugal aveva fatto la scelta giusta, lo sapeva per certo, doveva semplicemente giocarsi le giuste carte, e lo avrebbe fatto subito dopo aver pulito per bene Rebecca: si dedicò a sé stesso, asciugandosi il membro eretto con una discreta attenzione per i dettagli, più lentamente del necessario, quasi masturbandosi, così da darle un ultimo spettacolo da imprimere a fuoco nella sua testa prima di separarsi. Avrebbe avuto qualcosa su cui rimuginare una volta da sola a casa, sola con i vestiti che odoravano di sperma, sola e lontana da quella bocca capace di farla impazzire, sola e senza quel cazzo mostruoso che poteva portarla in paradiso. Dopo aver dato spettacolo, Rugal iniziò a rivestirsi, ma nel farlo colse subito la palla al balzo, deciso a tenersi un posto privilegiato nei pensieri di quella ragazza.
    Ti andrebbe di andare al cinema questa, o magari... non so, domani sera? Ne conosco uno che è poco frequentato e quindi le sale non sono molto vandalizzate. Non so che genere di film ti piacciono ma magari possiamo passare un altro pò di tempo insieme... vorrei sapere cos'altro ti piace oltre ai lupi e i bei ragazzi con la pelle abbronzata.
    Tutto rigorosamente con un sorriso sornione e complice stampato sul volto.
     
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    Quando vide la sua espressione delusa e triste si sentì sprofondare

    Brava Bek, sei riuscita a rovinare tutto anche questa volta! Non potevi aspettare almeno cinque minuti e vedere la cosa sarebbe evoluta? No, tu dovevi subito fargli capire che volevi scappare via un secondo dopo essere scesa dalla sua bocca...sei proprio una stupida!

    Sentì quasi le lacrime che le risalivano agli occhi ma poi lui assunse un tono dolce e premuroso, dicendole che di certo avrebbero potuto rivedersi...quello era un segnale di speranza. Poi lui la ripulì con tocchi dolci e delicati...Bek non osava guardarlo negli occhi perché temeva che il fuoco dentro di lei si sarebbe così risvegliato.
    Fu ancora più difficile quando lui si massaggiò lungamente il pene con la mano avvolta nella sua camicia...sembrava provarci gusto e lì davvero Bek si sentì quasi pronta a cambiare idea. Lui però sembrava aver recepito il messaggio in modo tranquillo e corretto, le propose subito un prossimo incontro al cinema quella sera o magari...

    STASERA! Stasera sono libera..cioè, sì intendo...a me stasera andrebbe bene...e mi va bene qualsiasi film cioé...a me piacciono tutti i film...insomma...va bene!

    Lo disse con irruenza, quasi avesse paura che lui potesse ritirare la proposta. Gli sorriso e prese la camicetta sporca, gli slip fradici e li inserì nello zaino.

    Speriamo che l'odore nei nostri....liquidi non impregni le pagine del libro, se no come lo spiego al bibliotecario...

    Sorrise, era felice! Rugal si era dimostrato il ragazzo dei suoi sogni: forte, deciso ma anche dolce, premuroso e comprensivo....il suo uomo ideale insomma....poi era davvero bellissimo!
    Si allacciò la gonna, infilò il reggiseno e il maglione.

    Ora devo proprio andarmene in camera...sto allo studentato qui vicino...ma non vorrei mai che qualcuno mi scoprisse girare senza slip e camicetta...

    rise di nuovo divertita. Sapeva che avrebbe fatto al strada fino alla sua stanza camminando tra le nuvole e contando i minuti che la separavano al loro secondo appuntamento..già quella sera!

    Per un attimo ebbe paura che lui la stesse ingannando...magari le avrebbe dato un appuntamento e non si sarebbe presentato...No! non era da lui...ma voleva essere sicura di fargli capire che quello stop alle loro attività erotiche era solo momentaneo...presto avrebbero potuto fare dei passi avanti.

    ....non ho molti abiti eleganti per uscire la sera...ma magari potrei scegliere una altro slip di pizzo...chissà se questa sera tornerò a casa con le mutandine addosso oppure no...beh... a dopo allora...dove ci vediamo?

    Non voleva esagerare ma provocandolo un po' le avrebbe fatto capire che quella sera avrebbero potuto di nuovo divertirsi un po'...
     
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    A giudicare dal modo in cui gridò "STASERA", Rebecca era davvero impaziente di vederlo di nuovo, forse si era anche un pò pentita di averlo rimandato, ma di sicuro aveva concesso un ottima occasione a Rugal quindi l'uomo ne sarebbe stato più che soddisfatto, sorridendole entusiasta mentre sollevava amichevolmente il pollice destro.
    Vada per stasera allora, non preoccuparti non ho intenzione di darti buca.
    Una volta completamente rivestito si assicurò di avere ben chiaro il programma, non aveva ancora intenzione di attirare sguardi indiscreti e nella speranza che la cosa non insospettisse Rebecca le diede appuntamento in un luogo molto specifico.
    Ci vediamo alle sette al bar davanti all'entrata della scuola, lavoro lì part-time e so che è un posto dove una ragazza può aspettare senza essere molestata da qualcuno.
    Si dimostrò ancora una volta premuroso e prima di congedarsi con lei, fece anche il giusto commento alla parole riguardanti l'abbigliamento, sfoggiando stavolta un sorrisetto più lascivo e perverso del solito.
    Non so se avrà molta importanza cosa indosserai... ma il tuo intimo mi piace. Forse vorrò tenermelo alla fine, come un bel trofeo...
    Non aggiunse altro, né provò a trattenerla, sapeva per certo di averle dato tutto il necessario per poterla far cuocere a fuoco lento prima della serata che li aspettava, quindi si sarebbe limitato a salutarla e lasciarla andare via. Finalmente avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo e una volta lontano abbastanza si sarebbe concesso un grosso sigaro per rilassare i nervi. Non era scontento del risultato ma andarsene via con quell'erezione tra le gambe era comunque da considerare una sconfitta su tutti i fronti. Doveva trovare un modo per calmarsi prima dell'appuntamento e mettersi addosso qualcosa che non fosse molesto da vedere, magari che non attirasse troppo l'attenzione, ma a quello ci avrebbe pensato dopo. Ora doveva solo trovare la giusta valvola di sfogo che non fosse lo spegnersi quel sigaro sulle palle nel disperato tentativo di darsi una calmata.
     
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    Rebecca lo salutò con un sorriso, lo guardò girarsi e allontanarsi prima di corre anche lei sulle ali dell'entusiasmo.
    Raggiunse la sua stanza nello studentato con la testa tra le nuvole e con un sorriso ebete spalmato in volto. Arrivata in stanza si liberò subito di quei vestiti scomodi e rimase nuda nella penombra.

    Bek non ci pensare nemmeno a presentarti con la divisa scolastica...queste stronzate potevano andar bene con quegli sfigati con cui sei uscita in passato, ma Rugal è uno che sicuramente ha avuto donne bellissime e di classe, non puoi dargli l'impressione di essere una sciattona anche quando ti invita a uscire la sera...c'è quel vestito che c'ha spedito la mamma...quello potrebbe andare...

    In effetti qualche vestito elegante c'era sepolto nelle profondità dell'armadio di Rebecca, regali di sua madre che sognava ancora di vederla un po' più femminile, ma che lei non aveva mai indossato perché quasi mai le era capitata l'occasione di un appuntamento mondano.

    Sì sì, ci penserò...ma prima una bella doccia e...anzi, prima meglio mettere a lavare queste cose sporche...

    Parlando tra se e se si chinò per aprire lo zaino, subito una folata dell'odore di Rugal la raggiunse e sentì una fitta di eccitazione al basso ventre...

    Mamma mia che odore sexy...che ragazzo sexy...

    Buttò gli slip dentro la lavatrice ma trattenne tra le mani la camicetta. Pochi minuti prima quella camicetta era nelle mani dell'uomo dei suoi sogni, e lui la usava per pulirsi quel...quel...

    dai Bek dillo...non sei più una bambina...

    ..quel cazzo fantastico!

    Avvicinò la camicia al volto, l'odore si fece più intenso. Proprio sotto il suo sguardo c'era una grossa chiazza di sperma che il tessuto non aveva potuto assorbire. Bek l'avvicinò ancora, poi si fermò, si guardò a destra e a sinistra come ad accertarsi di essere sola...

    sei nella tua stanza scema, ovvio che sei sola

    tirò fuori piano piano la punta della lingua e la immerse in quel liquido biancastro. Aveva già bevuto un bel po' del seme di Rugal, ma allora era invasa da mille sensazione diverse, ora invece tutti i suoi senti erano concentrati lì. Era delizioso. Ne prese ancora. Poi tirò fuori la lingua ancora di più, ancora di più, ancora di più...iniziò a leccare, a lappare come una cane.
    Ora agiva quasi con foga guastandosi tutto quel fantastico sperma.
    Quando lo ebbe bevuto tutto si schiacciò la faccia contro il tessuto per annegare dentro l'odore fantastico del ragazzo...

    oddio Rugal...sto perdendo la testa...si sto davvero perdendo la testa.

    Finalmente riuscì a staccarsi, gettò anche la camicetta in lavatrice e andò a farsi una lunga e calda doccia.

    Quando uscì iniziò subito a prepararsi per la serata anche se mancavano ancora alcune ore. Si pettinò i capelli, mise un filo di rossetto, senza esagerare, poi indossò un reggiseno e un paio di slip di pizzo bianco. Erano molto semplici, ma per nulla casti.
    Poi estrasse dall'armadio il vestito che le aveva regalo la mamma e lo indossò

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    Quello che vide allo specchio fu di suo gradimento. Non era abituata a vedersi con abiti lunghi ed eleganti, ma per Rugal voleva essere al meglio. Finalmente il suo seno e la curva del suo sedere non era più nascosta sotto capi informi.

    Ormai era quasi ora ma decise di aspettare, non voleva arrivare troppo in anticipo e di colpo si rese conto che il luogo dell'appuntamento era proprio davanti all'università...c'era il forte rischio che alcuni compagni e compagne l'avrebbe vista vestita in modo così insolito...ma sarebbe stata in compagnia di Rugal...e la soddisfazione di farsi vedere con lui valeva il rischio.
    Non sapeva portare i tacchi così optò per della ballerine argentate...altro dono di sua madre mai indossato prima.
    Uscì di casa in modo da arrivare alle sette puntuale.

    Forza Bek, il primo round è andato bene...ora stai tranquilla e non aver paura..fidati di lui. Se poi si arriverà...al punto...beh vedrai che lui troverà il modo di infilartelo dentro senza fare disastri...

    rise a quel pensiero eccitante e uscì.
     
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    Si sentì con la testa fra le nuvole, quello non fu il primo sigaro che accese ma lasciò a macerare tra i denti. Pensò che una scopata veloce lo avrebbe aiutato ma mentre quella tizia gli rimbalzava sulle palle non riusciva proprio a divertirsi. Il sesso non era più come quello di un tempo. Aveva provato cose troppo intense e saporite, cose estreme, cose provocanti, cose dal sapore unico. Aveva sentito la fica di un drago grondargli sul petto, aveva fatto strillare un Kaiju che lo aveva usato come dildo, che cazzo ne poteva sapere una puttana qualsiasi? Non avrebbe avuto effetto, non servì a niente, anzi quando al terzo cambio di posizione la poveretta che stava solo facendo il suo lavoro si sentì oltraggiata, Rugal si sentì così in colpa da pagarla il doppio del normale, lasciandola andare del tutto insoddisfatto. Lei non aveva... quel sapore. Il sapore che Bek gli aveva lasciato addosso, qualcosa di così forte e pungente che non andò via neanche con un'altra donna addosso o dopo essersi fatto una doccia. Il sapore di quella ragazzina era l'unica cosa che si avvicinava alle creature che lo avevano fatto divertire sul serio, che si distaccava da quell'umanità noiosa e già ampiamente assaporata. Quella era una vera maledizione, perché Rugal non ebbe modo di tamponare quel grosso cazzo in nessuna maniera, e se lo sarebbe ritrovato tra le gambe anche al loro appuntamento. Non un ottimo inizio. Dopo una doccia veloce se ne andò davanti allo specchio scegliendo un vestiario abbastanza casual ma provocante, con una camicia abbastanza attillata, giacca di pelle piena di zip e pantaloni grigi che lasciassero un pò di spazio alla sua mascolinità bisognosa di attenzioni. Sistemandosi nel modo giusto sembrò riuscire a trovare l'angolazione perfetta per non darlo a vedere, ma era così concentrato sul suo cazzo che non si rese conto di essere pronto per andare a quell'appuntamento col suo aspetto originale.
    No, vecchio Rugal, non è ancora il tuo momento... questo è un lavoro per il giovane che piace alle ragazze.
    Si passò una mano coperta del suo fumo nero sulla faccia e con un pò di concentrazione fu di nuovo nei suoi anni d'oro, pronto ad uscire. Durante il tragitto si concesse comunque un altro sigaro, quello dal sapore intenso che gli donava il suo odore virile e unico. Lo avrebbe aiutato a rilassarsi e riordinare i pensieri. Si domandò se la sua idea di lasciarle i vestiti sporchi di sperma avesse funzionato, e immaginò che lo avrebbe capito una volta che si sarebbero rivisti. Il luogo dell'appuntamento non era particolarmente popolato, e Rugal notò subito che la ragazza era arrivata fin troppo in orario, battendolo sul tempo e costringendolo a gettare il sigaro un pò troppo frettolosamente, costringendolo a tenersi l'aroma in bocca. Si anticipò con un cenno della mano, per poi sorriderle entusiasta.
    Ti ho fatta aspettare?
     
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