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The unseen BOOB, is the Fappest
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Lo sguardo perverso e voglioso, anche al limite delle forze, che Rebecca aveva mentre rigurgitava il suo seme in eccesso, eccitò tantissimo Rugal tanto da farlo diventare molto più che impaziente. Senza perde tempo la piantò con la schiena contro il materasso, costringendola a rivelare le sue forme mentre inutilmente tentava di riprendere fiato. La sua carne grondava di umori per l'eccitazione ed era già praticamente spalancata, pronta ad accoglierlo. Rugal non la fece attenere: portò una mano sul suo cazzo e lo aiutò a spingersi verso quella calda intimità, nonostante fosse duro e gonfio scivolò dentro con una facilità disarmante, riempiendola subito fino a che la sua cappella non toccò l'entrata dell'utero di Rebecca, facendole sentire la sua virilità per intero quasi fino alla base. Un lungo gemito di piacere scivolò dalle labbra di Rugal mentre si portava il pennarello in bocca, serrandolo tra i denti e con forza spingeva i fianchi di Rebecca verso di sé, schiacciando la cappella contro la parte più profonda della sua intimità e tirandola con vigore, manipolandola come una bambolina. Solo a quel punto afferrò il pennarello con la mano destra, respirando profondamente per l'eccitazione, iniziando a tracciare una linea orizzontale sul suo ventre proprio dove il suo cazzo era arrivato fino a quel punto.
Hai la forma del mio cazzo oramai... questo è molto eccitante... ma non mi basta. Voglio arrivare più in fondo...
Sempre col pennarello segnò un'altra linea orizzontale, un pò più su, dove intuiva ci fosse il limite del suo utero, dopodiché portò il pennarello tra le labbra di Rebecca, costringendola a morderlo mentre lui le afferrava le braccia per i polsi, iniziando a tirarla verso di sé.
Stringilo, non farlo cadere... mi servirà ancora quando avrò finito!
A quel punto iniziò a spingere col bacino e tirarla per i polsi riprendendo a fotterla come si deve. Si spingeva all'indietro rapidamente ma quando affondava si prendeva tutto il tempo schiacciandosi contro di lei per fiaccare l'entrata del suo utero e renderlo sempre più fragile. Il suo obbiettivo era spalancare anche quella profonda intimità e far sparire il suo cazzzo dentro di lei. Le gonfie palle di Rugal si agitavano e pulsavano impazienti davanti a lei, il suo corpo perfetto era in tiro: anche se aveva il controllo e la stava umiliando lui stava dando il massimo per lei. Il suo sguardo era assolutamente preso, perso in quelle espressioni perverse, impaziente di strapparle altri violentissimi orgasmi.. -
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La fece sdraiate sulla schiena poi, senza troppe cerimonie, iniziò a scoparla con foga. Bek non capì nemmeno bene come ma si ritrovò a stringere in bocca il pennarello, poi lui lo prese per segnare dove arrivavano dove sarebbe arrivato il suo cazzo dentro di lei. Voleva sfondarla.
Bek non ragionava più, non capiva più un cazzo. Piacere, dolore, umiliazione, godimento erano diventate la stessa cosa. Quanti orgasmi aveva avuto quel giorno? Impossibile contarlo. Contrasse i muscoli dell'addome e dei glutei: sentì con ancora maggior intensità la presenza del cazzo e delle palline. Ecco un altro orgasmo. Era talmente esausta che fece fatica a muoversi sotto la spinta del piacere mentre lui la fotteva senza pietà. Era quasi come una bambola prova di volontà che poteva solo gemere e ricevere orgasmi, uno dietro l'altro.. -
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Sentirla mentre si contorceva attorno al suo cazzo era davvero una tentazione incredibile, Rugal non riusciva a smettere di scoparla con forza e più lei veniva, più desiderava riempirla. Ma non poteva essere ingordo: nella fretta di scoparsela non aveva indossato neanche il preservativo, e quello non era un passo che poteva concedersi a cuor leggero, doveva restare calmo ma la voglia di esplodere dentro di lei diventava man mano sempre più irrefrenabile. La piccoletta godeva e con gli spasmi sembrava chiederne sempre di più, Rugal continuò a spingere con vigore mentre la tirava verso di sé con forza. Appena sentì che non poteva più resistere iniziò a rallentare, scivolando fuori dalla sua carne per impugnare con una mano il suo grosso cazzo, iniziando a venirle addosso tra lunghi gemiti di piacere. Rebecca avrebbe visto chiaramente quella grossa asta di carne durissima schizzare del seme bollente su di lei, ne sarebbe stata ricoperta per il petto e il ventre, i suoi seni completamente imbrattati. Rugal continuò a masturbarsi e a fissarla anche mentre l'orgasmo scemava, mostrandole il suo vigore irrefrenabile e inesauribile, mentre tornava a prendere quel pennarello nero e le faceva un altro segno verticale sul volto per segnare un altro orgasmo.
Da brava adesso... ripulisci tutto... ingoia quello su di te e succhia via quello rimasto dal mio cazzo. Io nel frattempo inizierò a toglierti quel giocattolo dal culo... così finalmente potrò venirti dentro.
Se lo facevano da dietro non doveva preoccuparsi di nessun preservativo, per questo c'era quel sorriso malefico ed eccitato stampato sul suo volto.. -
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Si accorse che lui era senza preservativo solo quando uscì da lei e iniziò a ricoprirla di sborra con Giotto lunghi e bollenti. La sua mente sapeva che avevano fatto un errore e corso un rischio, ma non aveva le forze per lamentarsene. Lui la segnò col pennarello e poi la invitò a ripulire tutto. Lei si tirò su appoggiandosi su in gomito e con due dita dell'altra mano raccolse piano piano tutto lo sperma che la copriva. Se lo portava alla bocca e lentamente si leccava le dita con gusto, come una bimba golosa davanti a un vaso di Nutella
Finito quel compito passò al suo pene gocciolante. Ormai la sua lingua ne conosceva ogni venatura, andò a pulirlo tutto d dicendosi alla fine alla cappella e al buco, succhiandolo per spremerne fuori le ultime gocce. Poi, sempre ubbidendo ai suoi comandi, si girò a pancia in su, alzò il sedere verso di lui come a porgergli l'anello che usciva dal suo culo
Era talmente sensibile che appena lui avesse iniziato a estrarre le palline in altro orgasmo l'avrebbe volta. Ormai era a un livello tale che le bastava pochissimo per venire. Chissà cosa succederà quando lui le scoperà il culo..... -
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Era come un cagnolino ubbidiente oramai, e in parte questo era un bene per il piano di Rugal, ma aveva tutta l'intenzione di andare oltre, non fermarsi, esagerare. La sua eccitazione era al massimo e non si sarebbe trattenuto per niente al mondo. La guardò eccitato mentre si gustava il suo seme, masturbandosi di fronte a quello spettacolo e lasciandosi eccitare ancora di più. Poi quando la vide mettersi in quella posizione per offrirgli il suo culo, Rugal iniziò a ridacchiare e prima ancora che potesse fare qualsiasi cosa gli bastò afferrare l'anello e dare un piccolo strattone per portarla ad un nuovo, timido orgasmo. Una risatina perversa si sollevò dalla sua bocca mentre la fissava compiaciuto.
Non riesci proprio più a trattenerti, vero? Oramai ti basta guardarmi per venire... ti piace così tanto farti toccare da me? Ne vorresti ancora di più...
Con una mano iniziava a sfilare lentamente un paio di quelle grosse sfere dal suo culo, mentre con l'altra utilizzava il pennarello per scriverle ciò che pensava di lei in quel momento, che veniva da una semplice stimolazione dal culo: le scriveva "troia anale" e voleva sentirglielo dire.
Sei la mia troietta anale non è così? Vuoi che ti faccio venire dal culo fino a perdere la sensibilità... e poi? Sarà il turno della tua fighetta, giusto?. -
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Si...sono...sono la tua troia...la tua troia anale...scopami il culo ti prego...fottimi il culo ti prego...
Faceva fatica a parlare, la sua mente era vuota. Sapeva che appena la sua cappella avesse toccato il suo buco del culo sarebbe venuta di nuovo...e ancora mentre lui la penetrava senza nemmeno arrivate in fondo. E a ogni spinta avrebbe urlato e a ogni spinta l'orgasmo sarebbe ripartito. La sua figa avrebbe schizzato umori. Lei avrebbe urlato, rantolato, pianto e supplicato. Viveva in un orgasmo perenne e il suo corpo ne aveva bisogno. A darglieli bastava un contatto col corpo di Rugal.. -
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Appena Rebecca iniziò a parlare, Rugal smise di tirare con garbo e pazienza le sfere e le strattonò invece con grande foga, così da portargliele via tutte in una volta. Fu un movimento intenso e fortunatamente per lei quelle sfere erano molto più che ben lubrificate, altrimenti sarebbe stato doloroso. Invece fu estremamente piacevole, più di quanto avrebbe potuto immaginare, perché tutto il piacere che aveva accumulato fino a quel punto esplose in una volta sola senza contegno, dando così tanti stimoli di fila alle sue parti intime che le sarebbe stato impossibile da elaborare. Come se non bastasse, ritrovandosi davanti lo spettacolo di quel morbido culo completamente spalancato dall'estrazione delle sfere, Rugal venne colto da una foga irrefrenabile e le saltò addosso immediatamente, afferrandole entrambe le gambe come se fosse una bambolina usando una sola mano, piegandole in modo da avere il suo culo perfettamente rivolto verso di lui, così da poterlo penetrare. Anche quella non fu una penetrazione garbata e graduale, ma un affondo deciso che andò ad occupare tutto il vuoto lasciato dalle sfere usate poco prima, e che riempì Rebecca con la carne del suo amante. Era molto più eccitato di prima, merito del lavoro che avevano fatto assieme, e Rugal non lo nascose minimamente, mugugnando di puro piacere mentre possedeva il culo di Rebecca. Sperava che agire così frettolosamente mentre la ragazza parlava le avrebbe strappato gemiti incontenibili e impossibili da nascondere, mentre lui teneva in mano il pennarello che adesso stava utilizzando per stuzzicare il clitoride di Rebecca e darle ulteriori stimoli.
Questo culo è perfetto! Mi vuole! Lo sento che mi risucchia! Fammi sentire come godi Bek! Sei la mia puttana!
Iniziò a muoversi senza vergogna, deciso a farla godere, strapparle altri orgasmi e sfogarsi dentro di lei. Ogni orgasmo sarebbe stato un altro segno su quel bel faccino, e ogni sillaba perversa che sarebbe uscita dalla sua bocca le sarebbe stata marchiata addosso dal segno nero indelebile.. -
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Lui la penetrò con foga e Bek fu travolta subito dall'orgasmo, e poi da un altro e un altro ancora.
Aaahhh..aaahh..amore mio vengo...fondo...non riesco a smettere di venire...aaaahhh....
Ed era proprio così, Bek stava sperimentando una raffica di orgasmi che non avrebbe ritenuto nemmeno possibile fino a poche ore prima. I suoi muscoli dolevano a forza di contrarsi per il piacere. Appena l'ondata sembrava scendere subito ne arrivava una nuova
mi stai facendo impazzire...sono la tua troia...la tua cagna...mi fai impazzire...non riesco a smettere...non riesco a smettere di godere!
La sua sembrava quasi una supplica, era dolorante, spaventata, sorpresa, ma il suo corpo non voleva rinunciare al piacere e continuava a gettarsi in quella spirale di godimento.
non riesco a smettere....non riesco a smettere di godere dal culo...aaaahhhh...ooooaaaahhhh
..aaaaaaahhhhh. -
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Proprio come Rebecca, Rugal non riusciva più a fare a meno della sensazione intorno alla sua verga mentre lei si perdeva negli orgasmi. Tutto veniva amplificato e non lasciava a spazio a nessun pensiero, a nessuna sensazione, solo il godimento. L'espressione del ragazzo era una maschera di lussuria mentre la possedeva, e più lei veniva stringendolo tra quelle carni perverse, più lui si muoveva forte. A denti serrati ansimava mettendo in evidenza tutto il suo fisico scolpito per farle capire che si stava impegnando davvero, e se non fosse stato sufficiente ci avrebbero pensato i loro corpi, condannati a suoni osceni provocati dalla frizione e dal contatto con i loro corpi. Un perverso e umido applauso che scandiva gli orgasmi di Rebecca e anticipava quelli di Rugal.
Si! Si! prendilo tutto! E' solo per te! Dentro!
Spingeva con forza quando arrivava ad un orgasmo e faceva di tutto perché non traboccasse nemmeno una goccia, anche se era impossibile: gli orgasmi di Rugal erano abbondanti dentro quel culo meraviglioso e non lo fiaccavano minimamente, anzi dopo le prime pulsazioni più lente e intense riprendeva a spingere ancora più forte e vigoroso di prima. Si piegava sempre di più su di lei, tenendole quelle gambe come un bottino di guerra e segnandole il viso ad ogni orgasmo, lasciando che quel ventre si gonfiasse gradualmente così che fosse facile scriverci sopra.
Non puoi proprio fare a meno di prenderlo tutto... il mio seme ti piace così tanto vero? Prendine ancora!
Scriveva sul suo ventre quanto fosse affamata di sborra e di cazzo, continuando a fotterla senza fermarsi e continuando a rigarle il volto col pennarello senza pausa. Quel sesso perverso e umiliante gli stava plagiando il cervello e neanche il suono di quel seme bollente che grondava fuori dal suo culo riusciva a rallentarlo.. -
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Rebecca perse completamente il senso del tempo e dello spazio. Le sembrava di essere lì da sempre a farsi inculare e a godere. C'era stato altro nella sua vita? Ora non se lo ricordava. Sentiva la punta fredda del pennarello ogni volta che veniva, sentiva la sborra calda ogni volta che veniva lui. E basta, non sentiva altro. Tutto il suo mondo era lì.
Sentì però che il suo corpo era al limite. Il piacere le stava togliendo ogni energia, il seme di Rugal la riempiva fino a farle male.
Basta...basta amore mio ti prego...non ce la faccio più...sto godendo troppo... impazzirò...aaaaahhhoooowwwwaaaahh
La frase fu rotta dall'ennesimo orgasmo che la travolse impedendole di parlare, di pensare di volere qualsiasi cosa che non fosse sesso.. -
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Le suppliche e le richieste di Rebecca divennero fumo per Rugal, se non un incentivo in più per continuare, possedendola e penetrandola fino in fondo senza nessuna pietà. Ad ogni orgasmo cambiava posizione, prima da dietro, poi di fianco, poi ribaltandola come se volesse buttarla giù dal letto e rincominciare ancora, più forte di prima. ogni orgasmo era un segno sul suo corpo, il pennarello sarebbe sbiadito col tempo e l'acqua, ma il segno del suo cazzo, del fascino di Rugal e del suo spirito possessivo non sarebbe svanito mai. Al termine di quel sesso intenso, il culo di Rebecca sarebbe stato così provato da non riuscire più a richiudersi, grondante di seme e umori come se li producesse egli stesso. Il corpo era completamente imbrattato di segni e scritte, il volto colmo di linee sbarrate a contare il numero enorme di orgasmi che quella ragazza aveva subito. Rugal non ebbe pietà di lei neanche per un istante e si fermò solo quando fu certo di non avere più energie, e di averla fiaccata in modo che durante il sonno non avrebbe fatto altro che pensare a lui. Soddisfatto e vittorioso, Rugal pregustava già la conquista che aveva portato a casa quel giorno, e che presto avrebbe dato il via al suo perverso piano. .
