La legge del più furbo

x Licya

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    Lui le si avvicinò con decisione ma senza essere troppo aggressivo. Rebecca fece qualche passo indietro e si trovò con la schiena sul tronco dell'albero, Rugal la sovrastava con il suo fisico ma lasciandole comunque una via di fuga. Bek venne di nuovo colpita da suo odore così intenso, avvolgente....maschile. Gli occhi della ragazza si muovevano frenetici da quelli di lui passando poi sul suo petto muscoloso, i suoi addominali e le braccia forti...era davvero un bel ragazzo...e voleva parlare con lei di accoppiamento...di lupi.
    Rebecca iniziò a parlare ma la voce le tremava per l'emozione.

    I l-lupi si-si-siberiani h-hanno un rituale di ac-accoppiamento molto diverso dagli altri canidi...è il ma-maschio Alfa che sceglie la femmina...poi la isola dal branco e la costringe alla sottomissione mordendole il collo, il dorso e le cosce...senza però ferirla. Quando la femmina si dichiara sottomessa allora si sdraia con la pancia a terra, sollevando il posteriore verso il maschio e alzando la coda...dimostrandosi così pronta per l'accoppiamento...

    cazzo sto parlando come un pappagallo che ripete il libro ma... perché parlare di questo argomento mi sta eccitando così?!?

    In effetti mentre parlava Bek sentì il suo basso ventre andare a fuoco, una sensazione di calore e di umidità le arrivava da in mezzo alle gambe.

    forse perché...una lupa...scelta dal maschio Alfa..che la isola dal branco...cazzo sembra quello che stiamo facendo noi...speriamo lui non se ne sia accorto se no il mio potrebbe sembrare un invito a...mordermi e a...accoppiarci come lupi...

    Quel pensiero la spaventava ma al tempo stesso faceva aumentate la sensazione di calore.
    Non riusciva più a parlare e rimase in attesa di cogliere la reazione di Rugal a quella sua lezioncina così ambigua.
     
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    Nonostante le avesse concesso più di una via di fuga, Rugal non abbandonò mai la sua posizione, lasciandole capire che era un modo di fare che gli piaceva e che non aveva intenzione di fare passi indietro. La lasciò parlare, ascoltandola senza interromperla, continuando a fissarla mentre muoveva solo leggermente il capo, come se la stesse studiando con molta attenzione, cogliendo i suoi sospiri e i suoi sguardi. Capì che non le dispiaceva cosa stava guardando, e non fece nulla per coprirsi o evitare di mettersi in mostra: poteva ammirare tutto quello che voleva, era a sua disposizione. Sfoggiava il suo fisico senza vergogna, anzi godendoci nel lasciarsi ammirare, un pò come se anche lui stesse portando avanti quel rituale di accoppiamento, molto simile a ciò che stavano facendo loro in fin dei conti. Il parallelismo strappò un sorrisetto divertito sul volto di Rugal che non ci pensò due volte a sottolinearlo, spezzando i pensieri cauti che la ragazza provava a concretizzare nella speranza di ragionare lucidamente.
    Capisco... sembra un modo molto efficace per mettere in chiaro le cose. Anche se, se fossi un lupo, non sarebbe molto divertente fare tutto da solo mentre la femmina sta sdraiata a terra a subire. Molto poco intrigante... tuttavia... la parte dei morsi mi piace. Chissà se funziona solo con i lupi...
    Era chiaro cosa stesse per provare a fare, non lo nascose minimamente, continuando a parlarle a bassa voce, mantenendo un profilo basso e profondo, seducente come non mai. Aprì la bocca per mostrarle i denti, come se volesse dichiarare le sue azioni, dopodiché provò a chiudere le distanze, lentamente, lasciandole il tempo di allontanarsi se non voleva andare fino in fondo. Se lo avesse lasciato fare, Rebecca avrebbe sentito il respiro caldissimo di Rugal farsi sempre più intenso sulla sua pelle man mano che le distanze si azzeravano, e la bocca lambiva la sua pelle come una bestia affamata di sesso. Avrebbe provato a morderla sul collo, tra la spalla e la gola, cercando di strapparle un mugugno deciso facendole sentire i suoi denti senza però farle male. Un morso cauto, passionale, che venne anticipato dai denti e seguito dalle labbra che si chiusero su di lei, cercando di darle un bacio. Un morso sottile, un'effusione romantica ma possessiva, un gesto cauto eppure impaziente. Voleva una sua reazione, e rimase ad attenderla senza allontanarsi troppo, continuando a respirarle sul collo e sul volto.
     
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    Lui commentò dicendo che l'atteggiamento delle lupe era poco divertente, troppo passivo.

    Lei cercò di replicare

    beh ma la bi-biologia di questi animali n-non prevede che...

    Non finì mai la frase. Lui si fece avanti e con un movimento lento, dolce ma inesorabile portò le sue labbra sul collo della ragazza, proprio lì dove tanti anni prima era stata morsa dal lupo che le aveva lasciato una cicatrice come una sorta di linea di punti arrossati.
    Lei rimase immobile, sentì il suo corpo infiammarsi e prendere fuoco, dal bacino le partivano ondate di calore che arrivava su fino alla punta delle orecchie.
    Lui morse leggermente, poi baciò, poi rimase fermo ad aspettare una sua reazione.
    Tutte le ipotesi erano aperte, Bek poteva sgusciare di lato e fuggire, oppure potevo restare. Il fuoco che le divorava il corpo diceva di restare, il brivido di paura sulla schiena diceva di fuggire.

    Cazzo Bek deciditi! Se vuoi scappare fallo ora...fai quello che vuoi ma non essere passiva come una lupa siberiana...

    Il fuoco era chiaramente più forte del brivido. Rebecca alzò le mani e le appoggiò sulle guance del ragazzo facendogli alzare leggermente il volto.

    Baciami!

    Ma non gli diede il tempo di farlo, fu lei e chiudere le distanze tra le loro labbra. Fu un bacio casto, a labbra chiuse, ma prometteva di essere solo l'inizio.

    Le loro labbra erano le uniche parti dei loro corpi a essere in contatto, a eccezione delle mani di Bek sul volto di Rugal, ma la ragazza sentiva un fortissime desiderio di sentire quel corpo, quei muscoli, quel peso schiacciato contro il suo fisico esile ma pronto a esplodere di piacere.

    Cara Bek, hai fatto la tua scelta...ora devi andare fino in fondo e affrontare le conseguenze...

    Ma c'era tempo per pensare al dopo. Per Bek in questo momento contava solo il presente.
     
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    Il suo sensuale morso sortì l'effetto sperato, e forse anche troppo frettolosamente Rebecca si fiondò sulle sue labbra, concedendogli un bacio che sapeva di acerbo ma considerata la sua timidezza Rugal non lo trovò affatto strano. Non volle calcare eccessivamente la mano, né spingersi troppo oltre, quindi si limitò a ricambiare quello scambio di labbra, ammorbidendo le sue in modo che Rebecca trovasse la sua complicità mentre finalmente scioglieva la presa delle braccia sull'albero e si avvicinava a lei con tutto il corpo. Visto che avevano sorpassato l'esitazione del contatto, lui non cercò più i mezzi termini di prima e con un passo avanti chiuse le distanze con lei, facendole sentire il petto muscoloso e la pelle calda addosso. Non provò a nascondere niente in quel momento, né il respiro che accelerava, né il petto che si faceva più rumoroso, né tanto meno l'erezione che si stava svegliando nei suoi pantaloni. Rugal per essere un superuomo non aveva di certo il grande controllo che avevano gli altri, non riusciva ad accenderlo e spegnerlo a comando, quindi se stava succedendo qualcosa era perché la situazione lo intrigava davvero. Forse l'idea di essere davvero andato a caccia lo eccitava sul serio, anche se di una semplice ragazza. Le mani forti e vigorose di Rugal scivolarono su di lei, sui suoi fianchi e sulle sue natiche, senza ancora tirarla troppo in giro, limitandosi ad un abbraccio più intimo del solito, mentre si staccava lentamente dalle sue labbra ansioso di un bacio più serio. Ma prima di ogni altra cosa doveva continuare a sedurla, quindi mantenendo il suo sguardo complice e quel tono di voce seducente, riprese da dove era rimasto.
    Quindi... ora dovrei morderti le cosce, giusto? Inizio a capire questo rituale...
    Ironico, ma forse neanche troppo, le stava facendo capire che era intenzionato ad andare fino in fondo e il fatto che non l'avesse già presa per le gambe ribaltandola come una bambolina e saltandole addosso serviva per farle capire che non le avrebbe tolto lo spazio, che sarebbe stata sempre lei ad imporre il giusto ritmo, mentre lui si sarebbe preoccupato semplicemente di fare la sua parte, senza saltarle addosso o diventare troppo violento. L'avrebbe sedotta gradualmente, per l'irruenza c'era tutto il tempo del mondo, quindi prima di sentirle dare una risposta imbarazzata cercò di nuovo le sue labbra, dandole prima un bacio a stampo, per poi cercare un contatto più intenso e lussurioso, scavando tra le sue labbra con la lingua per assaggiare quella di Rebecca in maniera fugace, lasciandole modo di rispondergli.
     
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    Lui reagì con passione e Bek si sentì travolta come da un'onda improvvisa. La baciò e i loro corpi si fecero più vicini, le mani di Rugal accarezzavano il suo corpo in modo molto eccitante ma senza soffermarsi ancora troppo sulle zone più se sibili. Lei sussultò ogni volta che le dita del ragazzo sfioravano le sue natiche, le sue cosce o il suo ventre. I suoi tocchi erano rapide e delicati, ma decisi. Poi sentì premere contro il suo l'erezione del ragazzo. Poteva riconoscere distinte te quella forma calda e dura che la schiacciava attraverso i vestiti nella zona dell'ombelico. Lui di staccò solo per fare una battuta sul rituale dei morsi dei lupi. Bek stava per digli di fermarsi ma Rugal le tappò la bocca con un bacio, che stavolta le schiuse le labbra e andò a cercare la sua lingua. Lei non si fece pregate e aprì leggermente la bocca lasciando che le punte delle loro lingue si incontrassero in un bacio appassionato e che iniziava a farsi umido. Portò le mani dietro la nuca del ragazzo per stringerlo a se affondando le dita nei suoi capelli chiarissimi.
    Aveva caldo, il maglione le era insopportabile e anche la gonna le sembrava una tortura. Si sentiva completamente avvolta dal corpo del ragazzo e non desiderava altro...non desiderava altro...non desiderava altro...

    Occhio Bek....

    Staccò la bocca dalla sua. Sentiva di nuovo quella sensazione. Quella voglia di appartenere a lui e solo ed esclusivamente a lui, per sempre...come...come un cane quando si lega a un padrone.

    oh no sta succedendo di nuovo...

    Era più forte di lei...doveva parlare

    A-aspetta...n-noi non ci conosciamo nemmeno ma...ma tu...che intenzioni hai con me?

    Ecco, lo aveva detto! Con quella frase aveva rovinato la maggior parte dei primi appuntamenti della sua vita...e anche questa volta non era riuscita a tacere.
     
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    Rebecca si stava sciogliendo, anche se molto lentamente, e tra le labbra Rugal si ritrovò quella dolce ambrosia acerba pronta per essere trasformata in qualcosa di più succoso ed intenso, cercò di baciarla ancora più intensamente, infilandole le dita sotto il maglione e il resto dei vestiti così da scoprirle in parte il ventre, ma lei provò ad arrestarlo, facendogli una domanda che probabilmente nella maggior parte dei casi sanciva un grosso stop nonché un grosso segnale di allarme. Per Rugal invece, quella domanda non era affatto una disgrazia, né un pessimo segno, anzi: era l'occasione d'oro per dare una delle sue risposte capaci di scoccare frecce dritte al cuore. Quindi senza allontanarsi troppo le sorrise, e continuando ad alzarle la maglia così da scoprirla fino all'ombelico, le diede una risposta chiara alla domanda "che intenzioni aveva?".
    Ho intenzione di capre cosa mi hanno fatto quelle lentiggini che ho visto nascoste dietro tutti quei libri... se è solo una cotta o se davvero una ragazzina che ho appena incontrato mi ha rubato il cuore...
    Detto questo sembrò volerle dare un nuovo bacio sulle labbra, ma fu così fugace da apparire impercettibile, e lentamente lui si abbassò fino a inginocchiarsi verso di lei. Anche s ela teneva perl a maglia, Rebecca avrebbe potuto sgusciare via in qualsiasi momento. Ma se non lo avesse fatto si sarebbe ritrovata Rugal davanti, in ginocchio con lo sguardo ancora fisso su di lei, che le respirava sul ventre nudo pronto a darle un altra lunga serie di baci caldi e appassionati, direttamente sulla pancia scoperta, partendo dall'ombelico e a scendere. Lentissimo ,come calda e dolce melassa, puntando sempre più in basso, intenzionato ad arrivare fino alle sue cosce per poter completare il rituale dei lupi.
     
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    Lui rispose come mai nessun ragazzo aveva fatto prima. Era così sfacciatamente romantico ed esagerato che Rebecca rimase spiazzata. Incurante di tutto questo il ragazzo non sembrava minimamente turbato dalla strana domanda di lei, anzi, continuò ad accarezzarla con le dita fino a scoprirle il ventre. Le labbra di Rugal si avvicinarono e iniziarono a baciarla sull'ombelico.

    Aaaaahhhhhhmmmmmmhhhh

    Bek si lasciò andare a un lungo gemito di piacere e soddisfazione. Quei baci erano come scosse elettriche che le davano tremori e fitte di piacere. Affondò entrambe le mani nei capelli del ragazzo e lasciò andare la sua testa all'indietro contro il tronco dell'albero, chiuse gli occhi e si abbandonò al ritmo del suo respiro sempre più pesante.

    Toglimi il maglione...e toglimi la gonna...mi fanno un caldo tremendo!

    Mormorò questa richiesta a mezza voce, quasi distrattamente e senza ben comprendere cosa significava in realtà.
    Ora non sentiva più i brividi di paura. Il calore li aveva cancellati tutti. Voleva solo le labbra e le mani di Rugal sul suo corpo.
    Se lui le avesse tolto la gonna avrebbe scoperto che sotto quegli abiti castigati e dimessi Bek indossava un intimo audace: una brasiliana di pizzo nero che lasciava davvero poco all'immaginazione.

    Tra poco farai sesso con questo tipo Bek, ne sei consapevole? Cerca di godertelo senza fare casini per una buona volta... chissà quando ti ricapiterà un ragazzo così...

    Oh sì, lei voleva goderselo,.voleva finalmente lasciarsi andare e prendersi un bel po' di quel piacere che il suo strano carattere le aveva troppo spesso negato.
     
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    Soddisfatto dall'esito della sua giocata di stile, Rugal continuò a baciarle il ventre, facendole sentire il respiro addosso carezzandole la pelle con le dita che sembravano volerla spogliare gradualmente. Quando lei cedette alle sue lusinghe però, supplicandolo di spogliarla, il ragazzo divenne molto più frettoloso, forse anche lui impaziente di godersi uno spettacolo degno di quel nome. Le afferrò la gonna tirandola giù con poca grazia, mentre lui si alzava e afferrava quanti più vestiti possibili in una volta sola per tirarli verso l'alto e togliergli tutti. Avrebbe cercato anche di toglierle il reggiseno in una volta sola, senza fare troppi complimenti, per poi restare in piedi davanti a lei a guardarla da capo a piedi, prestando particolare attenzione a tutte le sue parti più intime, in particolare quelle mutandine che sembravano voler gridare a chiunque le guardasse di strapparle a morsi.
    Sembra proprio che sotto quello sguardo timido ci sia davvero un lupo voglioso di attenzioni... questo mi piace.
    Cercò di strapparle un altro bacio, sembrava sempre sul punto di saltarle addosso da un momento all'altro ma si limitò ad uno stampo davvero molto fugace, così da tornare alal giusta distanza da lei per lasciarsi guardare con le braccia appese al tronco dell'albero.
    Vuoi spogliarmi anche tu?
    Lasciò a lei prendere l'iniziativa, tenendo le braccia alzate, come a volersi arrendere mostrandosi disarmato. La maglietta scura attillatissima lasciava già poco spazio all'immaginazione, mentre i pantaloni neri trattenevano la sua virilità solo grazie ad una spessa cintura, sarebbe bastato davvero poco per vedere i boxer bianchi del ragazzo venire violati da un'erezione tutt'altro che modesta mentre faceva capolino dall'elastico delle mutande, chiaramente intrigata dal suo fascino e dalla situazione in cui si erano cacciati. Rugal era pronto a farle dimenticare ogni altro uomo sulla terra, e non avrebbe esitato a sfruttare tutti i suoi talenti per riuscirci.
     
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    Lui non si fece pregare e con pochi movimento rapidi e sicuri le tolse la gonna e le sfilò il maglione accompagnato anche dalla camicetta e dal reggiseno. Bek non era pronta a trovarsi così svestita davanti a lui e per un attimo ebbe l'istinto di coprirsi i seni con le braccia, ma negli occhi di Rugal vide che il suo corpo le piaceva e l'imbarazzo si attenuò. In effetti tutti i ragazzi con cui era stata (pochissimi in realtà) erano rimasti piacevolmente colpiti dalla sorpresa che li attendeva sotto gli abiti dimessi di Rebecca: il suo corpo era esile ma ben proporzionato, i seni piccoli ma alti, tondi e pieni; la vita stretta e il ventre piatto, i fianchi dalla curva perfetta e le natiche rotonde e sode; le cosce lunghe e affusolate.
    Ora lui era di nuovo leggermente staccata e la invitava a spogliarlo.

    oh sì che ti voglio spogliare bello mio...lo voglio eccome...

    La mani di Bek si avventarono sotto la maglietta del ragazzo per toccare quel petto e quegli addominali perfetti. Lì accarezzò con desiderio per alcuni istanti, poi le sue mani iniziarono a salite sfilandogli la maglietta. Quando fu a petto nudo si prese qualche secondo per guardarlo e sorridere compiaciuta mentre si sistemava la solita ciocca di capelli dietro l'orecchio.

    ora tocca ai pantaloni...e mi sa che anch'io ci troverò una bella sorpresa a giudicare da quel gonfiore che vedo...

    Bek si avvicinò, i suoi capezzoli sfiorarono il petto di Rugal e questo li fece subito diventare turgidi. Le mani della ragazza cercarono la cintura e poi il bottone dei pantaloni, aprendoli per dare così più spazio a quel rigonfiamento.
    Bek alzò lo sguardo per incrociare ancora gli occhi di lui...e per schiacciare ancora un po' i suoi seni nudi contro il suo petto, poi fece un piccolo passo indietro e si inginocchiò a terra. Iniziò a tirare verso il basso i pantaloni.

    ...sei pronta Bek? Tra un attimo il "coso" di questo ragazzo sarà proprio davanti ai tuoi occhi...

    Diede uno strattone verso il basso per...

    OH CAZZ...

    Rebecca non aveva molta esperienza ma non aveva mai pensato potessero esistere peni di quelle dimensioni! Il suo gesto un po' brusco aveva fatto scendere in un colpo solo sia i pantaloni che i boxer e ora quel fallo gigantesco puntava dritto contro la sua faccia. Uscendo dai boxer le avrebbe colpito il naso se lei non si fosse tirata prontamente indietro.
    Lo guardò a bocca aperta.

    Merda...quel coso non ci entrerà mai...è impossibile!
    Dai Bek riprenditi...fai qualcosa!


    Forse Rugal ora si aspettava che lei iniziasse a fargli un lavoretto con la bocca...per lei non sarebbe stata la prima volta e...in passato quella pratica le era piaciuta, molto più che ad altre ragazze che magari la facevano spesso ma poi se ne lamentavano.
    Alzò una mano ma la tenne sospesa in aria, senza toccare quel "coso". Aprì e chiuse la bocca nel vuoto come un pesce, incerta su come muoversi.

    Dai Bek, cazzo! Penserà che sei una verginella imbranata...e imbranata lo sei di certo!

    Per sciogliere l'imbarazzo decise di impiegare la bocca in altro...parlando.

    È....è...grande e...grosso...

    complimenti Bek, ottima osservazione! Altre ovvietà da dire per rovinate il momento?

    In realtà non era il sesso orale a bloccarla, non riusciva a togliersi dalla mente l'idea che quel coso non sarebbe mai e poi mai potuto entrane nella sua..."cosina"...

    non pensarci adesso, magari a quel punto non ci arrivate nemmeno.. anzi, sicuro che non ci arrivate se continui così! Fai qualcosa prima che si stufi e se ne vada tirandosi su i pantaloni.

    Bek riportò la testa in avanti, verso quel crosso "coso"

    Questo i lupi siberiani non lo fanno...ma noi non siamo lupi, giusto?

    Iniziò a baciale e sfiorare con la punta della lingua quel pezzo di carne duro e caldo, il suo odore le invase le narici. Le sue mutandine di pizzo si stavano inequivocabile bagnando.
    Poi aprì la bocca e iniziò a circondare con le labbra la punta del pene di Rugal.

    Inaspettato il brivido di paura tornò a farsi sentire sulla sua schiena..

    forse stai correndo troppo Bek...lo conosci da dieci minuti e già stai prendendo il suo corso in bocca! Ma che cazzo stai facendo?

    Ormai era troppo tardi per tirarsi indietro e la sensazione di caldo e umido che le esplodeva nel basso ventre non era per nulla spiacevole.
     
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    Si sentiva mangiato con gli occhi, una sensazione strana da vedere subito dopo quel leggero imbarazzo, Rebecca dunque non era timida perché non sapeva cosa voleva, semplicemente aveva le sue barriere a proteggerla ma il ragazzone davanti a lei sembrava essere capace di sbaragliarle tutte, una a una. Non fece niente per nascondersi, a differenza sua Rugal aveva un'esperienza da Wrestler professionista, fare l'esibizionista era praticamente il suo pane quotidiano, cosa poteva essere lo sguardo di una ragazzina indifesa? Chiaramente solo altra benzina da mettere sul suo perverso fuoco. I suoi muscoli rimasero in tensione, voleva che sotto le dita Rebecca sentisse quella pelle come il cuoio, indistruttibile, turgida solamente per lei, e ancora non era neanche arrivata al piatto forte. Non disse nulla, si limitò a fissarla respirando a pieni polmoni mentre i loro corpi si univano, il seno morbido di quella ragazza era fantastico al tatto, ma non era niente in confronto a quello sguardo così innocente che si riempiva di desiderio. Le dita di Rebecca iniziarono ben presto a sciogliere la prigionia di Rugal sui suoi pantaloni, lo avrebbe sentito pulsare come un'amante impaziente che aspetta che la sua donna apra la porta chiusa a chiave del loro appartamento. Rebecca si rivelò irruenta e nel liberare l'erezione di Rugal fece abbassare anche i boxer, così che la sua virilità saettasse direttamente davanti a lei, quasi colpendole il naso per via delle sue dimensioni tutt'altro che contenute. Una grossa vena gonfia di pura eccitazione lo attraversava per intero, e la punta guizzava verso l'alto impaziente di ricevere attenzioni, sotto lo sguardo del ragazzo che sorrideva compiaciuto dalla sua reazione. Molte cose del suo corpo erano grosse e massicce, quella non faceva di certo eccezione. Non le mise fretta, ma guardarla boccheggiare mentre esitava come se non sapesse esattamente come impugnarlo era uno spettacolo decisamente comico e Rugal trattenne a stento una risatina a metà tra lo scherno e la soddisfazione.
    Suona come un complimento... ti ringrazio.
    Le rispose in maniera ironica, mantenendo però quel tono basso e seducente, deciso a non scoraggiarla e mantenere alta la carica erotica. Lei perse la voglia, anzi dava proprio l'idea di voler prendere le proverbiali misure, ed iniziò immediatamente ad assaggiarlo, gustandosi il sapore mascolino ed intenso di Rugal mentre la voce del ragazzo si scioglieva in un lungo gemito di piacere.
    Oooh... la tua bocca è così calda... mi piace... potrei stare così tutto il giorno...
    La lingua era una piacevole carezza ma le sue labbra morbide erano un vero paradiso. Lui però non si mosse subito, non volle fare l'irruento, quello era il momento di Rebecca e voleva lasciarglielo per intero dove lei avrebbe scandito il ritmo secondo le sue necessità. Recitare la parte del ragazzo paziente era facile, quindi l'eccitazione non diede alla testa di Rugal permettendogli di continuare così. Allargò leggermente le gambe tenendo le braccia sul tronco dell'albero, se Rebecca avesse sentito il bisogno di un incoraggiamento non avrebbe dovuto far altro che guardare verso l'alto: il corpo muscoloso e scolpito di Rugal occupava tutto il suo campo visivo, mostrandole quella muscolatura perfetta in tensione solo per lei.
    Dai non fermarti... mi piace come ti muovi... se mi fai godere poi farò lo stesso con te. Ti ho già fatto vedere che sono bravo a baciare... e non solo la bocca.
    La tentava, la incoraggiava, proiettava nella sua mente prospettive perverse e interessanti, niente motiva una ragazza come la promessa di essere ricambiata e Rugal non aveva la minima intenzione di rimangiarsi quella parola.
     
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    I suoi dubbi vennero spazzati via dalle parole di godimento che Rugal le stava mormorando. Non solo gli piaceva quello che Bek stava facendo, ma ne volveva di più. Non era irruento o frettoloso, come alcuni ragazzi con cui lei era stata in passato, voleva godersi quel momento senza accelerare le cose. L'unico riferimento al futuro fu la promessa di ricambiare quel lavoretto orale...una cosa di cui Bek aveva sentito parlare spesso dalle altre ragazze ma che lei non aveva mai ricevuto. I suoi scarsi amanti erano sempre stati troppo ansiosi di arrivare al nocciolo della questione per offrirsi di farle provare quell'esperienza, e lei non lo aveva mai chiesto.

    Ma sì Bek va tutto bene, goditi il momento, lui ti piace e tu gli piaci...fagli un bel lavoretto con la bocca e poi lui lo farà a te e...per il primo appuntamento questo sarà più che sufficiente! Poi potrete vedervi ancora e passare a cose più "serie"...poi vi innamorerete, passerete momenti bellissimi insieme, vi sposerete e farete tanti figli. Lui sarà un marito perfetto: forte, sicuro di se, dolce e premuroso. Ti guiderà in tutto. E tu sarai una brava mogliettina, fedele e devota...come un cane verso il suo padrone...

    La mente di Rebecca aveva preso a viaggiare, come al solito, ma riuscì a lasciar scorrere quei pensieri senza che la ostacolassero nel lavoretto che stava facendo.

    Aprì la bocca e iniziò ad avvolgere sempre di più la cappella di Rugal, la sua lingua si muoveva lenta per bagnare il fallo e facilitarne la penetrazione. Piano piano Bek iniziò a muovere anche la testa avanti e indietro, ingoiando il pene il più possibile. I suoi movimenti si fecero sempre più rapidi e la mano destra strinse la base dell'asta iniziando ad andare su e giù allo stesso ritmo della sua testa. Della saliva iniziò a colare lungo il pene, accompagnata dai suoni viscidi e umidi che le labbra di Bek provocavano. Finalmente anche i denti si unirono a quella strana danza. Rebecca non voleva rischiare di esagerare, quindi li usò solo per accarezzare la pelle calda del pene quando se lo infilava fino in fondo, quando invece lo faceva emergere dalla sua bocca quasi fino alla punta li stringeva dolcemente attorno alla cappella, aumentando un po' la pressione. La mano intanto masturbava con energia sempre maggiore, voleva che Rugal godesse, non troppo in fretta ma con grande intensità.
    Non si staccò completamente nemmeno per un secondo, voleva che la sua bocca e il pene del ragazzo rimanessero sempre in contatto. Succhiava per raccogliere la sua saliva, che poi rilasciava facendola colare lungo l'asta. Anche la sua testa iniziò a muoversi in modo frenetico, mentre le labbra accarezzavano ogni venatura e ogni irregolarità nella forma di quel "coso" bollente.

    La mano sinistra di Bek fu tentata di scivolare tra le sue cosce per accarezzarsi attraverso gli slip di pizzo ormai fradici di umori, ma riuscì a trattenersi, non voleva sfogarsi in nessun modo trattenendo tutto il suo desiderio e la sua eccitazione per quello che lui le aveva promesso per dopo.

    Mentre continuava a lavorare intensamente con la bocca le venne un pensiero:

    ...quando per lui sarà il momento di....venire... cosa devo fare? E lui cosa farà?...

    Nelle sue precedenti esperienze lei si era staccata prima dell'orgasmo del ragazzo, per passare ad altre pratiche prima che lui si sfogasse troppo. Solo una volta un tipo l'aveva colta di sorpresa e lei aveva fatto in tempo solo a toglierselo dalla bocca prima che lui le schizzasse il suo seme sul collo e sul seno. Questa volta però era decisa a non fermarsi fino all'orgasmo di Rugal, anche perché così poi lui sarebbe stato soddisfatto e avrebbe potuto concludere quel primo incontro dedicandosi solo a lei, ma chissà se lui voleva schizzare lontano da lei, bagnando l'erba del prato o se invece voleva che il suo sperma cadesse sul suo corpo o magari...che lei lo ricevesse in bocca....

    ...beh, meglio non fare troppi piani...lui è sicuramente più esperto di me...ed è così gentile e premuroso...lasciamo che sia lui a gestire la cosa...

    rassicurata da quel pensiero si mise a lavorare con ancora maggior intensità, ormai l'asta del ragazzo era completamente bagnata della sua saliva che colava fino alla mano di Bek, le sue labbra scorrevano veloci producendo un suono viscido ed eccitante, la sua lingua non smetteva di accarezzare quel pene caldo muovendosi in cerchi rapidi e sensuali.
     
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    C'era qualcosa di diverso dal solito, Rugal aveva visto molte ragazze sciogliersi nella passione, diventare avide dal piacere, lasciarsi eccitare da delle promesse perverse. Rebecca invece sembrava esaltata per altro, come se un suo bisogno stesse venendo soddisfatto, come se avesse una richiesta da fare all'universo e finalmente qualcuno la stessa ascoltando. Era molto, molto strano da spiegare e da comprendere per la mente di Rugal, perché lui stesso aveva provato quella mortale insoddisfazione ma mai aveva capito come colmare il vuoto. Rebecca invece sembrava saperlo eccome, semplicemente non si lasciava trascinare da esso, come un bisogno primordiale tanto affascinante quanto pericoloso. Quella missione si stava rivelando davvero molto più insolita del previsto, ma ancora una volta rimase concentrato sulle sue mosse, limitandosi a godersi il momento con la dovuta calma. Rebecca lo aiutò molto in questo: il timido bacio che gli aveva serbato all'inizio sfumò molto velocemente in un lavoretto con i fiocchi. La bocca della ragazza lo avvolse con suoni osceni e una saliva caldissima che scorreva su di lui come se facesse parte delle sue labbra. Era un bacio vivo, perverso, estremamente passionale, Rugal percepì la voglia di quella ragazza di lasciare il segno, di gustarsi quel grosso cazzo non solo per il gusto di essere arrivata fino in fondo ma perché ne sentiva il bisogno. Rugal tremava sotto i colpi di quella bocca così affamata, non solo per quanto fosse sapiente ma per l'ardore che ci stava mettendo, riusciva a percepire ogni sua mossa dalla semplice leccata al breve morso intorno alla cappella, faceva tutto parte di un lento susseguirsi di stimoli che si accavallavano l'uno sull'altro diventando sempre più frequenti e veloci. La sua mano, la sua bocca, quella lingua vogliosa, ogni cosa lo portava a spingere verso di lei e molto presto non riuscì più a contenere l'entusiasmo, iniziando a muovere seppur poco il bacino per poterla assecondare. Non divenne irruento, ma non rimase neanche più passivo, così da spingere sempre più a fondo la sua virilità cercando di raggiungere spazi più stretti di quella calda e invitante gola. Ulteriore stimolo alla sua mascolinità crescente fu quell'odore di fica bagnata che iniziava ad inondargli le narici, era davvero molto forte e gli suggeriva quanto Rebecca si stesse eccitando per lui, avida di ricevere attenzioni da tenere tutte per sé. Aspettativa che Rugal non aveva intenzione di tradire. Sentiva il bisogno di venire, di riempirle la gola con una bella dose di mascolinità bollente, aveva la forte tentazione di spingersi in avanti con tutta la forza, schiacciarle la nuca contro il tronco dell'albero e infilare il suo grosso cazzo nella sua gola il più possibile, spezzandole il fiato e facendole sentire ogni vena bollente pulsarle in corpo, ma era certo che sarebbe stato troppo per una ragazza del genere, così minuta e potenzialmente anche inesperta. Cosa avrebbe pensato che lo avesse visto riempirle lo stomaco fino a saziarla per poi ammirare la sua asta ancora turgida come l'albero di una nave? Meglio andarci piano, non voleva sfiancarla prima del necessario: se voleva sedurla doveva essere graduale. Quando il ritmo si fece più intenso, Rugal le afferrò la testa con la mano destra, inevitabilmente l'istinto lo portò a prenderla per i capelli ma si assicurò di controllare la forza per non farle troppo male.
    Hey... sei troppo brava! Se continui così finirò subito... e non ho intenzione di rimangiarmi quello che ti ho promesso. Riprendi fiato, adesso tocca a me...
    Continuò col suo fare seducente, staccandosi dall'albero e creando la giusta distanza tra di loro. Rimase a guardarla con l'aria languida di chi sta aspettando un pasto gustoso che sia finalmente in tavola. Voleva vederla togliersi le mutandine da sola, così che gli offrisse la sua carne bagnatissima dove finalmente avrebbe ricambiato il suo servizietto. Con quello le stava facendo capire che aveva tutta l'intenzione di andare fino in fondo con lei, e se voleva fermarsi questa era l'occasione giusta dato che quella verga massiccia non aveva la minima voglia di frenarsi. Ma si sarebbe davvero privata di quel bacio perverso che Rugal aveva promesso alla sua dolce intimità?
     
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    Le piaceva tantissimo sentire che anche lui si muoveva, spingendo il cazzo lentamente avanti e indietro adattandosi al suo ritmo. Era bellissimo!
    I "lavoretti di bocca" che aveva fatto ad altri ragazzi le erano piaciuti, ma nulla in confronto a questo. Non vedeva l'ora di sentire i gemiti di piacere di Rugal, le avrebbero dato una soddisfazione immensa...e sarebbero stati segno che presto sarebbe toccato anche a lei.
    Le piacque anche quando lui le mise la mano sulla testa, avrebbe voluto che la accarezzasse, come un padrone fa con un cucciolo fedele, invece lui la spinse leggermente all'indietro sfilando il suo bene dalla sua bocca.

    N-NO!

    fu quasi un grido disperato, come quella di una bambina a cui viene tolto il giocattolo. Dalle sue parole Rebecca capì subito che la sua non era insoddisfazione, lui voleva preservare le energie per il dopo, concentrandosi ora su di lei. Però questo cambiava tutto.

    N-no, aspetta...io non...non so se...perché non lasci che io ti faccia...insomma...andare fino in fondo con la mia bocca? Poi potrai farlo tu a me...

    Lei rimase ferma in ginocchio, sapeva che se avesse seguito quello che il ragazzo proponeva poi, dopo averla soddisfatta con la bocca, lui avrebbe voluto penetrarla e a quel punto lei non avrebbe potuto rifiutarsi, lasciando lì insoddisfatto...meglio dargli piacere ora, così che poi la cosa potesse finire senza andare troppo oltre.
    Decise di tentare la carta della provocazione.
    Lo guardò con fare malizioso mentre con la mano destra si sistemava la ciocca di capelli dietro l'orecchio, la mano sinistra invece la portò alle labbra, mordicchiandosi la punta dell'indice in modo sensuale e allusivo.

    Su dai...non privarmi del mio gioco...mi stavo divertendo tanto...lascia che le mie labbra ti diano ancora piacere...poi potrai scegliere tu come e dove...venire...

    Sperava di riuscire a provocarlo facendogli dimenticare i suoi intenti per tornare a infilarle il pene in bocca.

    Brava Bek....così non potrà resisterti...e poi quando si sarà sfogato allora potrai godertelo tu...e poi un bel finale romantico in vista di un prossimo incontro dove fare un ulteriore passettino aventi...
     
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    Rugal non si aspettava decisamente quella risposta e se da una parta mantenne uno sguardo di bronzo, imperturbabile se non piacevolmente sospeso, dentro di sé si sentì come se in qualche parte avesse fallito. Forse l'aveva sedotta fin troppo bene al punto da volerlo compiacere così tanto, oppure sperava di cavarsela banalmente con un bocchino da maestra senza dover arrivare al dunque. In entrambi i casi quello era un pessimo scenario per lui e si sentì un gran fessacchiotto con ben poco su cui fare appello. Senza contare che se continuava in quel modo, con quel lavoro di bocca così ispirato, non sapeva neanche se sarebbe riuscito a contenere il suo orgasmo. Era una pessima idea ma quella ragazzina si era fatta delle aspettative oramai, non poteva di certo tirarsi indietro e in fondo una parte di sé lo voleva.
    Beh... sarei fin troppo crudele a lasciare una simile richiesta insoddisfatta... non posso lasciare una ragazza senza il suo gioco...
    Stavolta il tono seducente e perverso venne incrinato leggermente dalla sua indecisione, ma non sarebbe tornato indietro proprio ora quindi lanciandole il suo sguardo più perverso, avrebbe serrato la presa sulla testa di quella ragazza e le sue ciocche di capelli, tirandola ancora una volta a sé per spingere quel grosso cazzo nella sua boccuccia vogliosa. Se voleva prenderlo fino alla fine allora Rugal l'avrebbe accontentata senza pensarci troppo. Magari si sarebbe pentita di quella richiesta a metà strada e sarebbe tornata sui suoi passi. Stavolta Rugal non cercò di andarci piano, mosse il bacino da subito con maggiore decisione di prima, assicurandosi che il suo cazzo scivolasse dentro quella gola bollente come si farebbe con una fica bagnata, possedendola a dovere. Con i movimenti netti del bacino i suoi muscoli bronzei vennero messi ulteriormente in evidenza per donare uno spettacolo migliore a Rebecca, come se lgi sguardi languidi i versi di piacere di Rugal non fossero abbastanza. Quel grosso affare si stava gonfiando dentro di lei, stimolandole ogni angolo della gola e della bocca ma Rugal non si sarebbe fermato finché quella mazza non sarebbe scomparsa del tutto tra le sue labbra, e la sua pallida peluria del pube si sarebbe mescolata alla bocca di lei impalandole la gola con quel tizzone di carne ardente. L'orgasmo non era ancora prossimo e lui si sarebbe preso quella gola fino alla fine, inutile girarci attorno. Ora che era in gioco se la sarebbe gustata al massimo.
     
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    Lui aveva abboccato...ma le cose non andarono come Bek aveva previsto.
    Rugal prese decisamente l'iniziativa e, mantenendo salda la presa sui suoi capelli, iniziò a penetrarle la bocca con foga. Bek si limitò ad aprire le sue labbra il più possibile, per fare minor resistenza. Fortunatamente la sua saliva aveva abbondantemente lubrificato il pene del ragazzo, che le scivolò in gola senza troppo difficoltà.
    Sotto quei colpi Bek si ritrovò presto con il fiato rotto, iniziò ad annaspare a a cercare di respirare.

    OOOHWWWWGGGLLLHHH....OOHHGGGGWWWWWHHHUUUUU

    I suoi respiri affannosi presero la forma di versi inarticolati e gutturali. Lui spingeva con tale forza che le sembrò di sentire gli occhi che le schizzavano fuori dalle orbite. Un rivolo di saliva le colava sul mento e da li gocciolava sul suo seno e sulle sue gambe.

    Stupida stupida Bek! L'ha provocato troppo e adesso eccoti servita. Così impari a fare la troietta con un ragazzo appena conosciuto...ma perché si comporta così? Fino a un attimo fa era dolce...adesso invece sembra un animale!

    Portò le mani sugli addominali del ragazzo, un po' per tentare di contenere le sue spinte, un po' per gustarsi quel contatto con i suoi muscoli tesi. Nonostante la situazione fosse diventata di colpo meno dolce e più brutale, Bek rimaneva eccitata e vogliosa di soddisfare il ragazzo. Ora sperava solo che lui venisse in fretta così da saziarsi e poi dedicarsi alla sua "cosina" bagnata e vogliosa.

    Forza Bek, resisti ancora un po'...quando sarà venuto tornerà a essere il ragazzo gentile di poco fa...è l'eccitazione che lo fa agire così...tipico dei maschi...anche i lupi mordono le loro femmine...ma non hanno cattive intenzioni.

    Mentre lui le penetrava la bocca non poteva far altro che restare passiva, accarezzare i suoi addominali ed emettere versi soffocati.

    MMMGGWWWWWAAAHHHHHHH......GGLLLUUOOOOOOAAHHHHWWWWW

    Sentì che i peli pubici del ragazzo si strusciavano sulle sue labbra, la punta del pene era scesa ormai nella sua gola dandole dei conati di vomito che però riuscì in qualche modo a trattenere...tentò di chiudere gli occhi ma erano talmente strabuzzati da non riuscirci. Quel "coso" occludeva completamente la sua bocca e respirare con naso era difficile. Si accorse che era di nuovo tutta rossa in viso, questa volta per il soffocamento.

    Forza bel pisellone...fai quello che devi fare che poi tocca a me...è meglio che ti sbrighi perché se continui ancora così finirai per farmi morire soffocata...
     
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160 replies since 17/5/2022, 08:02   1223 views
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