Capitolo uno

x Ivy_666

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    L'associazione Crawford era un progetto fortemente voluto dal Monarca Zaborg per offrire una possibilità di studio dignitosa a tutti quei ragazzi sfortunati che di norma erano destinati a marcire in un orfanotrofio. La loro media richiedeva discreti successi per essere presa in considerazione, ma varcata la soglia di quell'accademia pubblica dal sapore di classe privata ci si ritrovava davanti ad un futuro radioso all'interno del contesto dell'Impero Romano. L'associazione crebbe così tanto da diventare a tutti gli effetti una piccola scuola, forse non all'altezza della Sapienza ma senz'altro degna del nome dell'Impero Romano. Numerosi architetti, alchimisti e illuminati provenienti da ogni angolo dell'Impero avevano contribuito a costruire quel luogo non solo dalle fondamenta ma anche nell'organico degli insegnanti. Purtroppo però, dato che molti ragazzi venivano da realtà complicate, era necessaria una mano severa per tenerli in riga, quindi diventare un insegnante di questo luogo risultava particolarmente stressante e complicato. Il gran numero di richieste di dimissioni e trasferimenti rendeva l'organico dell'associazione Crawford estremamente inconsistente, quindi si giunse al punto in cui altri professori, precisamente dalla Sapienza, venivano invitati non solo per presidiare alcuni corsi ma anche per formare i professori della nuova scuola, così che riuscissero a mantenere testa agli studenti. La cosa non fu necessariamente un sintomo negativo: il continuo scambio di professori e di conoscenze rese l'associazione un vero e proprio pozzo di risorse, conoscenze e talenti, tanto che il contenuto delle sue lezioni divenne riservato e ogni materiale di studio come libri e pergamene magiche venivano tenuti in gran segreto dal governo di Roma. Qualsiasi organizzazione privata sogna di mettere le mani sui segreti dell'associazione Crowford visto che è conoscenza comune che si tratti di un luogo dalla quale uscivano formati studenti estremamente preparati, professionisti di altissimo livello che venivano selezionati appositamente per ricoprire ruoli importanti nell'organico dell'Impero romano, da scienziati ad alchimisti, da guerrieri a strateghi, Roma sapeva benissimo come forgiare le nuove generazioni e lo faceva nella massima segretezza.
    L'associazione era dislocata all'interno di un edificio molto classico e isolato dalla grande città: una villa di tre piani circondata da un ampio giardino molto curato e protetta da mura con gli stessi mattoni dello stabile. Era di un colore nero quasi inquietante ma decorato con colonne, cornici, finestre e altri elementi in marmo bianco a formare un contrasto armonioso e prezioso, somigliava una struttura a metà tra i classici tempi romani e una costruzione gotica. L'edificio era piuttosto grande, sufficiente ad ospitare diverse classi, dormitori, mensa e uno svariato numero di altre stanze utili per il convivio e lo studio, tra cui anche biblioteche e palestre per l'addestramento. Un luogo estremamente completo e misterioso, sorvegliato costantemente da guardie armate dell'Impero che tuttavia per non disturbare i ragazzi non avevano libero accesso all'edificio e potevano sorvegliare solo il perimetro esterno. All'interno ci avrebbero pensato i professori. Le guardie erano addestrate per no dare confidenza a nessuno così da non lasciarsi sfuggire la minima informazione, erano dunque persone stoiche e distaccate, che tuttavia si scioglievano ogni volta che quella losca figura si avvicinava all'associazione Crowford.

    Alfonso, Alberto, è sempre un piacere vedervi ragazzi. Non andate mai in vacanza, eh? Hal, come stanno i ragazzi? E poi mi aspetto anche di sapere com'è andata la serata con la bionda Fonso, non tenermi sulle spine.
    Le guardie restavano sempre molto sorprese quando il professore riusciva a riconoscerli anche mentre indossavano gli elmetti. Quell'uomo era tanto inquietante quanto sorprendente, aveva trucchi di ogni tipo e una conoscenza vastissima, e per di più nonostante l'aria spettrale e terrificante era un tipo alla mano, capace di donarti sempre il consiglio giusto o concederti una chiacchierata piacevole. Le guardie lo accolsero benevolmente, e Faust allargò il suo inquietante sorriso, spalancato dagli ampi tagli che gli dividevano la bocca e tenuto assieme solo dai piercing argentati intorno alla sua bocca. I ganci metallici che pendevano dai suoi capelli tintinnavano al ritmo dei suoi passi per colpa degli speroni che portava attaccati ai stivali, cosa strana per uno che non si spostava di certo a cavallo. Il professore indossava la sua consueta giacca nera, perfettamente ordinata e finemente decorata con ossa in metallo, alcune nere, alcune argentate. Sotto portava un vestito elegante, cosa che era insolita per lui: preferiva di gran lunga vestiti più comodi ma Zaborg si era raccomandato molto di fare sempre bella figura di fronte ai ragazzi dell'associazione. E Thresh non amava deludere le aspettative. Quindi si fece avanti, varcando la soglia d'entrata della villa ben cosciente del fatto che quel giorno ci sarebbero stati dei nuovi ragazzi per le lezioni che lui non vedeva l'ora di conoscere.

    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 6/5/2022, 10:55
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Lurker Member

    Group
    Member
    Posts
    40

    Status
    OFFLINE
    Lorelay era cresciuta per un unico scopo, trovare il Male. Addestrata a confondersi con le persone sembrando una di loro, aveva lo sguardo acuto e l'attenzione per i particolari tipici di chi ricopre un ruolo del genere. Dopo aver passato i primi anni a imparare la lingua ed ambientarsi nella nuova città la ragazza aveva presentato domanda di iscrizione all'associazione Crawford, superando con ottimi voti i test di ingresso e venendo ammessa a nuovo anno accademico.
    Si era preparata a lungo per questo incarico, creandosi una falsa identità complessa e credibile, studiando le abitudini locali e soprattutto iniziando a conoscere qualcuno dei futuri colleghi di corso, in modo da presentarsi non come una completa straniera, ma in qualche modo inserita in qualche dinamica del posto. Quel giorno stava appunto parlando con una delle ragazze conosciute e con cui aveva iniziato a stringere un rapporto di tiepida amicizia, Caterina, fingendosi interessata ai noiosi racconti che tutti i giorni le propinava riguardo le ultime serie TV guardate in nottata.

    Ma ieri sera non avevi detto che saresti uscita con Klaus? Perché sei stata tutto il tempo in casa Caterina!?
    Indagando con fare colloquiale, giusto per prolungare la conversazione e continuare ad avere la possibilità di attardarsi li nella Hall. Sta setacciando chiunque entri o esca, cercando di capire a prima occhiata chi siano gli altri studenti o i professori, studiandoli a colpo d'occhio cercando di comprendere se alcuni di loro le trasmettevano sensazioni negative o destavano il suo sospetto. Le risposte di Caterina a malapena le ascoltava, trattenendo l'insofferenza per quelle chiacchiere che sfociava solamente per la scomoda divisa scolastica. La gonna era un po' troppo corta forse, qualcuno doveva aver sbagliato misura, mentre le parigine alte enfatizzavano le cosce tornite ed allenate della ragazza. Il seno veniva eccessivamente compresso dalla camicetta i cui bottoni chiedevano pietà, rischiando di saltare ad ogni movimento brusco, vista la prosperosità della studentessa.
    Va bene Cate, va bene, però non ti fa bene stare tutta la sera al PC
    Ma la frase si interruppe. L'arrivo di Tresh blocco sul posto la ragazza, facendosi guadagnare un'occhiata sospettosa e diretta, oltre che vagamente intimorita. Il tutto durò neanche un secondo, ma abbastanza da donarle un brivido lungo la schiena, distogliendo rapidamente lo sguardo per evitare di essere scoperta a fissarlo con sospetto.
    Cate, sono in ritardissimo, devo andare a preparare i laboratori di Chimica, non voglio fare figurette alla prima lezione
    Interrompendola e salutandola frettolosamente, per provare a sganciarsi da lei e con la cartellina al seguito puntare proprio ai laboratori di chimica come aveva detto. Difficile che toccasse ad una del primo anno preparare i laboratori, aveva solo necessità di usare il cellulare cifrato per un rapporto veloce, isolandosi in quell'aula per adesso vuota

     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Mentre si faceva strada nel corridoio principale, Thresh venne accolto dai professori presenti con grande garbo, portandogli subito all'attenzione alcuni dei nuovi arrivati che si presentarono senza troppe cerimonie. Thresh si dimostrò immediatamente entusiasta senza però sbottonarsi troppo, la sua parlantina sciolta infatti venne interdetta da uno scambio di sguardi inconsueto: una ragazza dal fondo del corridoio aveva attirato il suo interesse fissandolo in maniera inconsuete. Thresh riconosceva molto bene l'occhio intimidito di uno studente incerto o lo sguardo innamorato di una ragazza distratta. Quegli occhi non avevano proprio niente di distante o spensierato. Sembrava come se quella ragazza avesse colto la vera natura di Thresh, come se fosse in grado di scrutare la sua anima nera come la pece... e la cosa lo eccitava. I suoi occhi si concessero un tetro bagliore, ma nulla più, per il momento limitandosi a salutare gli altri. Con i suoi sensi affinati aveva carpito le parole di quella ragazza prima che si allontanasse frettolosamente, decise quindi di seguirla stando molto attento a non fare troppo rumore. Per qualche ragione, quando camminava silenziosamente il metallo nella sua chioma e sulle sue scarpe non faceva rumore, come se avesse un controllo perfetto di ciò che lo circondava. Quando fu davanti alla porta dell'aula di chimica, cercando di cogliere di sorpresa la ragazza, il professore posò entrambe le mani sui lati dell'entrata, facendosi riconoscere col suo tono di voce profondo, quasi spettrale.
    Sei una ragazza timida? Non mi piace obbligare gli altri a farsi avanti ma amo conoscere nuovi studenti. non ti ho mai vista, anche tu devi essere della nuova squadra. Possiamo presentarci?
    Nonostante il tono di voce pacato e il sorriso amichevole, il professore aveva lo sguardo di una bestia famelica: i suoi occhi bianchi con le pupille sottili parevano voler scrutare l'anima della ragazza nel profondo, divorarla pezzo per pezzo e gustarsi il suo calore. Non era difficile capire che fosse uno zombie dopotutto, vista la sua pelle pallida e i segni sul volto. A rendere il tutto ancora più spaventoso e inquietante c'era la sua stazza: quell'uomo era enorme e poteva bloccare tranquillamente il passaggio attraverso la porta con la sua mera mole. Trovandosi lì, ad eccezione delle finestre chiuse ed oscurate, Thresh stava sostanzialmente sigillando quella stanza, trasformandola in una prigione per la ragazza. Nonostante lui fosse immobile, qualcosa sul suo vestito tintinnò: era la lunga catena che avvolgeva il suo ventre e che culminava in una lanterna in metallo nero dall'aspetto osseo e la luce vagamente inquietante, fioca, verdastra. Non era insolito vedere uomini andare in giro armati di strumenti magici, ma quello aveva un che di spettrale, pericoloso, terrificante, che aveva reagito alla presenza della ragazza, e ora ne rivendicava un assaggio. La sensazione di sentirsi in trappola sarebbe dovuta essere imprescindibile, e per non farsi soggiogare Lorelay avrebbe dovuto attingere a tutta la sua forza d'animo.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Lurker Member

    Group
    Member
    Posts
    40

    Status
    OFFLINE
    Lo scambio con il professore era stato tremendo ed inquietante e più ci ripensava la ragazza e più che il cuore le si raggelava nel petto, donandole lunghi brividi lungo la schiena. Cercò di rintanarsi in quel laboratorio pieno di attrezzi chimici disposti in file parallele lungo i banconi, praticamente in totale penombra viste le tapparelle abbassate. Allarmata da quella sensazione, che non sapeva assolutamente spiegarsi al momento, decise di mandare un primo messaggio e rapporto all'Ordine, ma non si era accorta che l'inquietante professore l'aveva seguita sino a li, sfuggendo totalmente ai suoi sensi e cogliendola alla sprovvista. Si voltò di scatto, muovendo con un'arco la ruota della gonna che si solleva appena, retrocedendo di un passo per premersi con le natiche contro l'armadietto il bancone chimico dietro di lei, fissandolo nell'interezza della sua figura.
    Pro... professore. Non l'avevo sentita
    Con un che di palesemente allarmato e sorpreso nel vederselo arrivare li, sgranando gli occhi mentre ne segue l'imponente figura che, stagliata sulla porta, le blocca l'unica via di fuga da quell'aula ora diventata una trappola. Deglutì rumorosamente, sentendo la presa di quell'inquietudine attanagliare il petto, stringendole il cuore in una morsa gelida, accentuata dalla luce malevola e terribile che proveniva da quella lanterna appesa attorno a lui. Cercò di farsi forza mentre le gambe iniziarono a tremarle senza che potesse controllarle, anche la voce le usciva più rotta del normale ora che lui emanava quell'aura terrificante anche grazie alla lanterna, solo il volto permaneva inflessibile e stoico seppur imperlato di sudore freddo vista la situazione.
    Sono Lorelay Connors, del primo anno. E' un... piacere... conoscerla
    Cercando di non indietreggiare, ma rimanendo li salda, per non dare adito a quella sensazione che la sta raggelando rendendola visivamente vulnerabile ed indifesa. Mai si era trovata di fronte ad una manifestazione del male tanto potente, ed ora era praticamente in balia di quel terrore agghiacciante che lui emanava con la sua sola presenza. Provò a concentrarsi, trarre un profondo respiro e ricordare gli insegnamenti ricevuti, provando a farsi forza e scacciare quelle terribili sensazioni dalla mente
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Era come un cucciolo spaurito nascosto all'angolo della sua gabbia, Thresh sentiva il terrore che riusciva ad imprimerle e se ne beava. Se fosse stato più ardito, più diretto, l'avrebbe terrorizzata volentieri, ma per lui apparire amichevole e benevolo faceva parte del rituale, quindi non avrebbe ceduto ai suoi istinti più bassi. Mentre la ragazza si presentava, lui si fece avanti, attraversando quella porta con fare inquietante come una bestia che vuole ghermire la sua preda, ma quando le fu ad un passo dal morderla e strapparle i vestiti di dosso con un solo movimento, le sue mani si mossero delicatamente verso quelle della ragazza, afferrandole con garbo in un gesto di amichevole saluto, spalancando un sorriso certamente inquietante ma anche molto accondiscendente. Togliendosi dall'entrata aveva scoperto l'unica via d'uscita e volendo ora la ragazza poteva scappare, quindi quel senso opprimente di pericolo era svanito. Di certo però, non era scomparsa la pressione energetica del professore che per quanto contenuta rimaneva imponente: sembrava volerla schiacciare, o più semplicemente avvolgere completamente. Era come l'abbraccio uno spettro perverso, Lorelay avrebbe quasi la sensazione che quel fantasma terrificante la stesse toccando, palpeggiando, carezzando, leccando, il tutto mentre il professore si limitava a sorriderle davanti agli occhi, rimanendo amichevole e imperscrutabile.
    E' un vero piacere mia cara. Il mio nome è Faust Carnovash, per i studenti professor Carnovash, per gli amici invece Thresh... spero imparerai ad usare questo nome. Non amo le cerimonie, sono un tipo informale.
    Neanche il saluto con le mani fu eccessivo o troppo opprimente, la lasciò libera praticamente subito facendo un passo indietro per non toglierle il fiato, mantenendo la schiena dritta e le braccia dietro la schiena. Nonostante il suo aspetto accondiscendente manteneva una posa marziale, tipica di chi sa come farsi ubbidire quando dà gli ordini.
    Purtroppo non sono un professore fisso, ma mi reco qui spesso. Spero riusciremo a stringere amicizia, oltre che a passare delle belle lezioni assieme. Ho molto sapere da condividere con le giovani menti come la tua.
    Il suo sguardo si accese di una luce tetra, stavolta non un semplice bagliore, ma una fiamma smorta e spettrale, inquietante e pericolosa. Sembrava deciso ad approfondire la conoscenza con quella ragazza, o almeno metterla in soggezione. Forse non era più in trappola, ma finché Lorelay rimaneva nella stessa stanza con quell'uomo era in pericolo, non c'erano dubbi.
    A te, ad esempio, cosa interessa? Molti dei miei studenti amano la magia, altri le armi... chi si diverte con l'occulto, chi con la scienza, la filosofia. Sono tutti aspetti affascinanti di cui amo discutere con gli altri. Mi piacerebbe sapere cosa ti piace... cosa ti piace davvero.
    Enfatizzò molto quell'ultima parola, come se si trovasse davanti a un famoso bugiardo, abituato a mentire, dalla quale non voleva frasi fatte o splendidi ritornelli, ma qualcosa di sentito, che venisse dal suo cuore.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Lurker Member

    Group
    Member
    Posts
    40

    Status
    OFFLINE
    Lo seguiva divorare lo spazio fra i due, mentre il cuore le martellava in petto, accelerando come quello di una gazzella nell'angolo della grotta mentre il leone si avvicina. L'oppressione svaniva da un lato, ma dall'altra si gonfiava quel senso inquietante di venir sezionata. La fronte si imperlava di sudore freddo, mentre lungo la schiena poteva sentire una gocciolina gelida scorrerle lungo la schiena. La sola presenza dell'altro sembrava stringerle il fiato in gola, costringendola a respiri brevi e affamati d'aria, mentre quell'invisibile influsso iniziava a farsi sentire, colorandole di rosso le guance con una sensazione di inquietante e viscido imbarazzo.
    Io, si professor Carnovash
    E' tutto quello che seppe dire, mentre lui prendeva la sua mano per salutarla. Quel semplice contatto la fece trasalire, non tanto per il contatto in se, ma per tutto quello che trasportava con se quella figura inquietante di fronte a lui. Poteva sentire dita gelide e spettrali scivolare lungo le cosce risalendo verso l'alto, esplorando la carne chiara come fosse caldo burro, fino a insinuarsi sotto la gonna costringendola a serrarle le gambe in un accenno che non riesce a frenare. Lui sta li composto ed immobile mentre lei disperata sembra sentirsi violata dalla sola mente dell'altro, mentre quelle dita spettrali violano le sue labbra intime, scivolano lungo le natiche, risalendo sul busto frino ad insinuarsi fra i floridi seni che sotto la camicetta si tendono quasi, mostrando dei capezzoli oscenamente turgidi contro la stoffa. In evidente difficoltà per solo quella pressione mentale continuava ad avere il fiato corto, la mente annebbiata, tentando di frenare quelle sensazioni immaginarie che fluivano dalla sua figura terrificante fino a se.
    La Teologia, con particolare riferimento alle figure allegoriche della battaglia fra bene e male
    Senza filtrare la risposta, onesta e sincera, dettata dal disagio che sembra pungerla sul vivo e sulla carne, seppur ancora lui non si sia mosso.
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Quel fiato spettrale si fece man mano più caldo e intenso man mano che Lorelay gli stava davanti, come se lo spettro oscuro e perverso che la teneva bloccata davanti a lui si stesse eccitando. In effetti, anche prima quando l'aveva toccata la ragazza non aveva sentito le dita gelide di un non morto, ma un corpo caldo, acceso di qualcosa di innaturale certo, ma incredibilmente piacevole e perverso. Non era un manichino mostruoso, era un essere di carne e sembrava desiderarla con lo sguardo, qualcosa a metà tra il perverso e il violento, come se non riuscisse a capire se voleva baciarla o mangiarla viva. Per uno zombie era un contrasto quasi naturale, ma Thresh lo sentiva molto, molto di più degli altri. La stava letteralmente spogliando con gli occhi e poteva percepire il suo corpo cambiare: sudata, terrorizzata, a disagio, eppure reagiva come se si stesse eccitando, almeno i suoi capezzoli turgidi dicevano così, chissà in quanto si sarebbe sciolta anche la sua femminilità? O se si era mai sciolta prima d'ora. Lo sguardo del professore si fece più attento, come a non voler perdersi neanche un dettaglio di lei annusando l'odore della sua paura e della sua femminilità.
    Teologia... che risposta intrigante! Il conflitto tra bene e male... è qualcosa che affascina anche me, sai? E' un concetto così complesso che ci si può perdere a chiacchierare per ore senza giungere mai a una conclusione.
    Il tono di voce del professore si era fatto più profondo, cavernoso, quasi sensuale, senza però perdere l'inquietante timbro che lo rendeva simile ad una bestia famelica. Provò ad avvicinarsi a lei ma fece solo mezzo passo, ancora una volta non provò ad opprimerla, non più di tanto almeno, perché la sua pressione energetica era ancora incredibile e dava l'idea di poterla spogliare da un momento all'altro. Dopo l'aumento di temperatura, il non morto iniziò a farle sentire anche altro, qualcosa che veniva direttamente dal suo corpo, che pulsava, che tremava, come se fosse impaziente. L'odore virile del professore avrebbe iniziato a pungerle il naso, facendo sentire alla sua femminilità quanto fosse desiderata a quel punto. Thresh stava cercando di farla eccitare solamente con le parole, col suo tono di voce e col suo sguardo, domandandosi fin dove potesse spingersi prima di metterla in fuga o farla crollare in ginocchio.
    Il confine tra bene e male può essere tanto sottile quanto vastissimo... dipende tutto dal cuore di una persona. E niente fa pulsare il cuore come l'amore. Cosa ne pensi di quel sentimento, Lorelay? Cos'è l'amore? E' la forma di bene più pura... oppure è la carne del male, ciò che spinge ogni singolo cuore alla follia e gli fa commettere le peggiori atrocità? Cos'è l'amore? E' uno strumento... o la base di tutto? Queste sono le domande che non mi fanno dormire la notte, a cui cerco una risposta... la cui caccia mi eccita, sai?
    Era pronto a fare un altro mezzo passo in avanti, ma era difficile immaginare che si sarebbe fermato a quel punto, intenzionato a sostituirsi a quell'ombra che la stava molestando per intero, mettendole le mani addosso appena avrebbe dato il primo segno di cedimento.
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Lurker Member

    Group
    Member
    Posts
    40

    Status
    OFFLINE
    Sentiva quell'ombra scivolarle dentro come velenoso nettare suadente, invadendo ogni piccolo orifizio per penetrarle l'animo e violarne la mente. Lo sentiva fra le cosce, sulle natiche, attorno ai seni, sulla gola ed in bocca, fino anche nelle narici. La sua presenza terrificante stava violando ogni sua intimità, solo con una mera manifestazione di se, nessun reale contatto era presente eppure lei sembrava atterrita e inchiodata da quell'abuso, contro quell'armadietto in un'aula deserta e buia. Il respiro si faceva sempre più profondo e pesante, seguito da lievi gemiti, come se effittavamente tutto quelle la stesse eccittando, ma ad un livello subconscio tale da non rendersi assolutamente conto della sua reazione. Trasudava paura e, nel percepire quell'odore maschile vivo e pieno iniziava anche intimamente ad eccitarsi, senza che potesse avere controllo in tutto ciò.
    Bene e... male si. Una lotta eterna
    Parlava quasi a vanvera, cercando di riprendersi da quella sorta di stregoneria mentale, frutto dell'indole e dell'essere altrui a cui non riusciva a sottrarsi.
    L'ennesimo passo avanti le strappò via il fiato di gola con un gemito eccitato, di cui si pentì un istante dopo, avvampando in volto violentemente. Forse fu quella vergogna, unita alle ultime parole di lui, che la animarono, donandole una doccia fredda che la riportò al presente. La sensazione non svanì ma sembrava tornare più cosciente di se, irrigidendo il corpo e quietando l'espressione, cercando di riacquisire controllo per rialzare il capo ed osservarlo

    Mi piacerebbe discuterne a fondo, ma ora... devo andare a prepararmi per la lezione
    Replicò, tentando di usare più possibile una voce ferma e decisa, rivelando comunque un'angoscia intima che le spezzava il timbro. Con un cenno del capo tipo inchino provò a scostarsi, sgusciando via da lui per evitare qualunque contatto, provando ad allontanarsi da lui e dall'aula. I passi erano difficili e pesanti, mentre le gambe le tremavano ed il sesso eccitato piangeva la sua insoddisfazione fra le sue cosce, donandole stimoli che non aveva mai sentito prima
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Era praticamente in trappola: poteva sentirla arrendersi a quel tocco spettrale oramai diventato parte di lei, riusciva a percepire l'odore della sua carne eccitarsi, inebriandolo come non mai: il professore si sarebbe concesso volentieri un sospiro più bestiale a quel punto, arrivando perfino a ruggire, ma si ritrovò incapace di osare troppo, forse per timore di spaventarla troppo. Non voleva di certo che quel gioco al limite della sopportazione finisse così presto, e al tempo stesso non vedeva l'ora di toccarla, leccarla, assaggiarla. Stava per ghermirla una volta per tutte, quando finalmente la ragazza si riprese e sgusciando via in preda al timore di cedere a quel richiamo, liquidò il professore con una scusa banale. Thresh non fece nulla per intercettarla, rimase immobile in quel punto chiudendo gli occhi e accettando la sua momentanea sconfitta, limitandosi ad aprire completamente le narici come se volesse divorare col naso gli umori che la ragazza aveva lasciato. Il suo odore femminile era inebriante e il non morto se lo gustò mentre la lasciava scappare. Nonostante tra i suoi pantaloni ci fosse una vistosa erezione che non sarebbe stato capace di sfogare in pace, l'uomo sentiva di aver conquistato qualcosa di molto più importante e gustoso. C'era una preda preziosa in quella scuola... e non vedeva l'ora di darle la caccia. Thresh le lasciò quindi la possibilità di scappare, separandosi da lei anche se solo momentaneamente, deciso ad incontrarla di nuovo il prima possibile. Si sarebbero rivisti durante una delle lezioni di presentazione durante la quale Thresh non interagì mai con lei, limitandosi a lanciarle qualche occhiata provocatoria ma nulla più. Arrivati alla sera, il professore scomparve completamente dai radar: la maggior parte dei ragazzi sembrava affermare che semplicemente fosse andato via, perché non essendo un responsabile di quel luogo non aveva un dormitorio assegnato, né aveva l'abitudine di trattenersi se non per lezioni particolari. Per Lorelay poteva essere un sollievo visto che nonostante quel mostro nei paraggi aveva ancora la sua missione da portare a termine. Se avesse deciso di mettersi all'opera quella sera stessa avrebbe trovato l'ambiente completamente vuoto, al buio e silenzioso. L'intero edificio era a sua disposizione per le indagini e al di fuori di qualche porta chiusa non avrebbe avuto problemi a destreggiarsi al suo interno per curiosare un pò. All'interno della biblioteca non avrebbe trovato niente di strano o di sospetto, se non una misteriosa serratura nascosta dietro a un libro che parlava dei monarchi di Roma. La forma della serratura era piuttosto riconoscibile però, e forse cercando bene sarebbe riuscita a trovare una corrispondenza. Tornata sul corridoio per il ritorno in camera però, Lorelay avrebbe notato che alla fine del corridoio prima buoi e immutabile, c'era invece una fioca luce verde: un bagliore sinistro che ricordava maledettamente la lanterna del professore che quel giorno le era rimasto col fiato sul collo. Provando ad illuminare con la torcia in quella direzione avrebbe notato che la luce spariva del tutto, come divorata da delle tenebre troppo forti.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Lurker Member

    Group
    Member
    Posts
    40

    Status
    OFFLINE
    Non appena si liberò dal giogo di quella mente e di quell'energia contro la propria anima, la ragazza corse in camera, andando a chiudersi dentro per gettarsi disperata sul letto. Si tenne il volto con le mani nascondendovi la vergogna, mentre le cosce fremevano di un calore che non aveva mai provato prima, sfregandole fra di loro tentando di darvi un sollievo che non voleva arrivare. Lunghi i minuti di vergogna e disperazione, prima di tentare di muoversi, nel disperato tentativo di capire cosa le stesse succedendo e, spalancando le gambe, fu con orrore che si ritrovò bagnata fradicia fino alle parigine, con le mutandine zuppe da strizzare!
    Ma che diavoleria è questa
    Mormorò fra se e se, spogliandosi rapidamente per gettarsi in bagno, per farsi una doccia gelida e direzionare il doccino proprio verso il sesso eccitato e furente di insoddisfazione. L'acqua fredda leniva l'eccitazione si ma il getto contro la fica calda ed il clitoride turgido erano un'ulteriore tortura per lei. Ci mise svariati minuti per calmarsi e raffreddarsi, asciugandosi di fretta per poi correre a lezione dopo essersi cambiata. Fece di tutto per evitare gli sguardi del professore ma la sedia era scomoda e quel calore fra le cosce si era solo sopito, come braci di un fuoco mai del tutto spento. Finite le lezioni si attardò con alcuni colleghi, parlando con loro del più e del meno, in modo da dare un'occhiata alla scuola e notando che non vi era ombra di Tresh.
    Fu a notte fonda che entrò in azione. Vestendosi di una tuta bianca, scalza per non fare rumore, si intrufolò quatta e lesta in biblioteca. Cercò in lungo ed in largo trovando solo quella serratura dalla chiave inusuale, facendo alcune fotografie del chiavistello per memorizzarne la forma. Tornò verso la camera per cambiarsi e finalmente terminare quella giornata, quando si accorse di quella strana luminescenza spettrale ed agghiacciante.
    Se da un lato la sua mente le diceva di indagare, il suo corpo ne era repulso ed attratto al tempo stesso, costringendola ad avanzare verso quella luce con fare titubante. Inizialmente allungò una mano, per capire se fosse nebbia solida o altro, cercando di identificare se avesse un odore o simili, prima di decidere di inoltrarsi in quella strana luminescenza e vederci chiaro.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Cercando di avvicinarsi, Lorelay avrebbe notato come quella luce verdastra apparisse sempre più lontana. Era evidente che la stava attirando verso una direzione specifica, ma dopo essersi insinuata in quell'oscurità le sarebbe stato impossibile scappare. Oppure si? Le bastava correre, andare via, allontanarsi da quel fantasma terrificante che la minacciava, di ucciderla o forse anche peggio, ridurla a qualcosa che non fosse più lei. L'istinto le avrebbe suggerito di scappare, ma appena avrebbe fatto un solo passo all'indietro avrebbe sentito qualcosa di duro dietro di lei, non come un muro, ma come il caldo petto di una montagna d'uomo che occlude qualsiasi via d'uscita. Davanti a lei quella luce tenebrosa, dietro un'oscura presenza che non si rivelò immediatamente, se non con una voce profonda che avrebbe presto iniziato a conoscere.
    Interessante... cosa ci fa la piccola Lorelay in piedi a quest'ora della notte? Intenta a curiosare in giro... a caccia di chissà cosa.
    Era la voce del professore, non c'era dubbio. Man mano che la mente della ragazza metabolizzava quell'idea, l'oscurità prese a diradarsi fino a quasi scomparire del tutto, rivelando che adesso si trovavano all'interno dell'aula in cui si era tenuta la lezione poco prima, dove tra lei e gli sguardi del professore c'erano un sacco di altri ragazzi che la proteggevano, ma ora non c'era più nessuno. La porta era alle sue spalle, e alle sue spalle c'era quella montagna di muscoli turgidi che sembravano inamovibili, quindi nessuna via d'uscita. Davanti invece, sulla cattedra, c'era quella misteriosa lanterna dalla luminescenza inquietante che tuttavia appariva placida, in attesa. Non esercitava il suo terrificante potere ma piuttosto attendeva pazientemente il suo turno, come se non volesse ancora infierire sulla povera ragazza. Emetteva una luce flebile capace di illuminare per intero la stanza. Alle sue spalle, Lorelay non avrebbe percepito unicamente la mole immensa del corpo del professore, ma anche qualcos'altro, precisamente all'altezza del cavallo di quell'uomo: qualcosa di durissimo, bollente, dall'odore pungente e la consistenza marmorea. sembrava un braccio muscoloso in trazione, eppure pulsava ritmicamente e in maniera seducente. Quello era un membro eretto, duro come non mai, grande come mai ne aveva visti in vita sua, e poteva dirlo solo dal modo in cui se ne stava adagiato sulla schiena e le natiche della ragazza. Se Lorelay si fosse voltata, avrebbe trovato lo sguardo ghignante del professore intento ad osservarla, immobile, vestito in maniera molto diversa: aveva addosso solo il cappotto nero e un paio di pantaloni scuri laceri, il petto era scoperto e mostrava chiaramente tutti i segni sul suo corpo, marchi di tortura e altri tipi di cicatrici. Il suo fisico era perfetto, imponente e privo di qualsiasi debolezza, era il corpo di un combattente dopotutto e Thresh ne incarnava un potere sovrumano.
    Sai quale è una delle forme più subdole del male, Lorelay? La menzogna...
    Lentamente, la mano del professore richiuse la porta alle sue spalle, facendo suonare rumorosamente la serratura della chiave, per farle capire chiaramente che l'aveva chiusa dentro.
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Lurker Member

    Group
    Member
    Posts
    40

    Status
    OFFLINE
    L'ombra e la luce spettrale iniziarono a giocare con lei, facendola smarrite e perdere. L'inseguiva e ne rifuggiva, cercando di trovare uscita da quel dedalo creatosi all'interno di quelle mura scolastiche, plasmate in un dedalo oscuro. Provò a fuggire, ritrovare la via di casa, fino a che indietreggiando non andò ad urtare qualcosa di duro e caldo alle sue spalle, sentendo un'oscura e viva presenza dietro di se seppure ancora non riusciva a voltarsi ne a identificarla. Solo quando quella voce risuonò nell'aria, cupa e vibrante, la consapevolezza le si stagliò vivida in mente
    Professor Carnovash...
    Con il fiato che le moriva in gola, sentendo il cuore rimbalzarle in gola. Con la schiena inizialmente e con le mani poi sentì quello che le stava dietro mentre l'ombra si diradava, fino a percepire quel membro duro e virile, pieno e pulsante, che contro le natiche si premeva spostando la stoffa della tuta leggera in elasticizzato che indossava e delineava le curve del sedere di lei entrando nella fessura. Deglutì nervosa mentre si voltava, arretrando fino verso la cattedra ancora ignara del potere della lanterna, temendo più che altro la figura del professore
    Che cosa intendete, io non riuscivo a dormire e così...
    Ma il clack della porta la congela sul posto, mettendola sulla difensiva, spostandosi quasi in una situazione di combattimento, almeno mentalmente
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Il professore piegò la testa di qualche grado da un lato, inarcando un sopracciglio verso di lei come a volerle lasciar intendere che non si beveva quella scusa. Più lei si allontanava, più lui si avvicinava, ma lentamente. Non c'era più fretta ora che l'aveva intrappolata.
    Ti prego... io insegno ai combattenti come si tira fuori il vero potenziale. Tute come quelle le vedo ogni giorno, e so benissimo che non si usano per conciliare il sonno. Quindi la vera domanda non è cosa ci fai qui... ma perché menti?
    Chiuse le distanze con lei, c'era davvero pochissimo a separarli. Il professore se ne stava piegato in avanti per soggiogarla del tutto con la sua stazza. In confronto a lei era mastodontico e non si trattava solo di altezza: un muro oscuro si piazzava davanti a lei occludendole ogni via di fuga, mentre alle sue spalle la lanterna iniziava a bruciare energia, disperdendola nell'aria e creando una cappa di potere inebriante. Qualcosa di terrificante e al tempo stesso affascinante, la stessa forza che aveva ridotto la sua carne in un colabrodo qualche ora prima, e che adesso si riproponeva più forte che mai.
    Credevo che ti interessasse questo argomento... comprendere il bene e il male così da poterli discernere, non è così? Eppure perché la tua mente appare così confusa? Sai che se non dicessi una bugia saresti nei guai, ma pronunciando falsità diventi tu il male... quindi ora ti offro la possibilità di scegliere... scegliere di essere davvero l'incarnazione del bene.
    La mano destra del professore si spalancò, allungandosi verso di lei per afferrarle il mento, la parte inferiore, costringendola a sollevare il capo verso di lui e guardandola dritta negli occhi. Stringendola un pochino più forte avrebbe potuto provare a strozzarla, ma non lo fece: non stava usando la violenza, ma solamente il timore. Il calore di quelle mani era intenso: emanavano una forza particolare, non la banale energia distruttiva di un mostro caotico. Era... possessivo. Non come se volesse schiacciarla, ma afferrarla e tirarla a sé, stringerla, farla sua, impedirle di scappare ma al tempo stesso proteggerla. Caos oscuro allo stato puro, desiderio e violenza che convivevano in un corpo soro, un desiderio lussurioso lo muoveva e al tempo stesso gli resisteva. Nonostante l'avesse catturata, non si fiondò ancora su di lei, si limitava ad interrogarla e carpire i suoi odori, i suoi umori, le sue sensazioni. Voleva tutto da lei, non solo la sua carne.
    Ti farò delle domande... e ogni volta che mentirai subirai una punizione. Solo così potrai diventare davvero l'incarnazione del bene. Allora ascoltami... Lorelay Connors... questo è il tuo vero nome?
    Una domanda facile. Fin troppo facile.
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Lurker Member

    Group
    Member
    Posts
    40

    Status
    OFFLINE
    Il corpo sembrava non risponderle più. Più lui avanza più lei si sentiva schiacciare da quella sensazione di opprimente Caos che lui emanava e quella lanterna sembrava amplificare, tanto da renderle difficile di nuovo la respirazione, costringendola a profondi respiri per non andare in iperventilazione. Sentiva la sua possanza di fronte a se, ne sentiva l'odore, ma lo sguardo era piantato sul suo petto, in modo da non incrociarne lo sguardo per alcun motivo, bloccandosi nel suo arretrare quando le natiche inguainate nella tutina si scontravano contro lo spigolo della cattedra.
    Non sto mentendo...
    La risposta strozzata, pronunciata con la voce roca di chi sta combattendo per renderla pulita, ma una nota stonata e più bassa si dipana dalle sue labbra, sfuggendo al suo controllo. La mano dell'altro cercò di evitarla ma lui era decisamente superiore a lei e, nella sua prestanza, riuscì a bloccarla in quella presa che ne deformava appena le guance e le labbra, costringendola però a guardare verso l'altro. Sentiva le sue parole echeggiare in testa, deglutendo a fatica, mentre il corpo fremeva e lei serrava le gambe in modo da chiudersi in se stessa quasi, stringendo le braccia attorno alle spalle ed al seno, occultando le due curve formose e pronunciate che facevano voltare più di un ragazzo e ragazza li a scuola. Era la più formosa e matura li all'istituto, lo sapeva ed ora cercava di proteggersi come se quella sua bellezza fosse sintomo di vergogna.
    Io sono... io sono... Lorelay Connors
    Mentiva, non era certo quello il suo nome. Ma non poteva cedere, di fronte a niente nè tanto meno di fronte a lui che era finito dritto dentro la lista dei suoi sospetti. Deglutì di nuovo, serrando l'espressione in qualcosa di sfida mentre ripeteva di nuovo, ora più decisa e convinta
    Lorelay Connors, e lei è... nei guai
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,817
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Gli mentì, sapendo chiaramente di star mentendo, eppure rimase ferma nella sua posizione, come se la paura non fosse abbastanza. Stupida... o coraggiosa? Thresh apprezzava sempre la più incerta delle ipotesi e lei era riuscita a sorprenderlo. Aveva accettato l'idea di farsi punire pur di non tradire qualsiasi cosa in cui credeva. Una posizione nobile... ma quanto sarebbe stata capace di tenerla? Quando gli disse che era nei guai, il professore si concesse una risata sfuggente: un pò come se avesse voluto trattenersi per non rovinare il pathos del momento, ma non riuscì proprio ad evitare di ridacchiare, sogghignando dietro quelle cicatrici vistose sul volto.
    Mia cara bugiarda... io ho passato tutta la vita nei guai. E non c'è stato un singolo giorno che io abbia maledetto per questo. Ora invece mi domando se tu maledirai questa lingua che ti ha fatto mentire...
    Thresh era un uomo di parola, non avrebbe perso credibilità davanti a una delle sue studentesse, quindi passò rapidamente ai fatti servendosi della sua lanterna: lo strumento occulto iniziò ad esercitare una maggiore energia, allungando la catena ad essa collegata verso Lorelay avvinghiandosi su di lei. Le bloccò le braccia al tronco rimanendo però solo sulla parte superiore, lasciando quella dal gomito in giù quindi dall'avambraccio alla mano libera. La catena si avvolse intorno al suo petto e la sua gola, stringendo abbastanza da rendere il respiro più complicato ma senza spezzarlo del tutto. In quel modo Thresh non ebbe più bisogno di tenerla con la mano sul mento per costringerla a fissarlo, lei invece era bloccata sulla cattedra senza possibilità di fuga, e quelle catene stringevano tanto forte intorno ai suoi seni da farli proiettare in avanti, facendole male come se delle possenti mani le stessero stringendo e massaggiando con forza, come se avesse voluto farle esplodere per la pressione. Nel dolore di quella stretta però c'era un piacere perverso, qualcosa al limite della sopportazione umana che convertiva l'estremo dolore in qualcosa che nient'altro poteva darle. La lanterna del professore stava iniziando ad usare i suoi poteri, trasformando ogni genere di tortura in un piacere senza confini.
    Non hai voluto dirmi il tuo nome... vediamo se posso trovare una domanda più semplice...
    La voce del professore, profonda e cavernosa, sembrava quella di una bestia che lentamente la inghiottiva, e piano piano cercava di divorarla. Le mani dell'omone, ora libere, si allungarono verso il suo seno, arrivando a pizzicarle i capezzoli con gli indici e i pollici di entrambe le mani. Visto che i seni erano stretti in quel modo risultavano estremamente più sensibili e mentre il non morto li torceva, il dolore sarebbe stato amplificato. Purtroppo per Lorelay però, la lanterna oscura del professore avrebbe trasformato quella lenta e indelicata tortura in un piacere intenso ed inebriante, capace di sciogliere anche la carne più resistente. Quindi Thresh continuò a stringere e torcere quei capezzoli con fare dispettoso, continuando a fissarla a caccia delle reazioni che si sarebbero stampate sul suo volto.
    Magari sarai più onesta col tuo corpo... visto che sei tanto a tuo agio con simili vestiti... devo immaginare che tu non sia vergine, non è vero? La tua virtù è già stata colta, Lorelay? Rispondimi...
    Quello non era un semplice interrogatorio, era una tortura. Thresh l'avrebbe fiaccata passo dopo passo e niente avrebbe potuto frenarlo.
     
    .
21 replies since 5/5/2022, 11:46   161 views
  Share  
.
Top