[Missione] Videodrome

x Hyp & Hina

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    MISSIONE RANK S☆☆
    Il livello S è il livello "Speciale", quello che supera i normali parametri di difficoltà ed aggiunge l'incognita al pericolo più estremo. Pochi tornano vivi da missioni del genere, serve una preparazione eccellente per poter affrontare questa missione, non avventuratevi in un terreno così pericoloso senza esservi equipaggiati come si deve. Anzitutto l'evoluzione, indispensabile per poter affrontare questa missione al meglio, fate in modo che il vostro PG sia un ampio conoscitore delle sue arti occulte e che sia ben equipaggiato, qualche extra non può guastare. Qui la necessità di andare in coppia si fa sentire, ma ancora una volta non sentitevi obbligati: fare squadra è solo un modo per avere più risorse. Queste missioni sono molto complesse, i vostri avversari non saranno solo pericolosi ma anche e soprattutto numerosi. Dovrete gestire bene le vostre risorse e prepararvi al peggio. Queste missioni incidono molto sullo Storyline e verrete messi di fronte a situazioni difficili. Se il vostro PG non si dimostrerà all'altezza verrà inghiottito dalla spirale di dolore e perversione che corrompe il mondo e non troverà nessuna via d'uscita. Sono inoltre missioni più longeve, dove giocare il PG è fondamentale, dove non basta saper combattere ma dovrete anche confrontarvi con personaggi pericolosissimi e dimostrare che potete evolvere.
    Difficoltà: Altissima
    Possibilità di Morte: Estremo
    Stelle massime: 5
    Conseguenze sulla Scala: -3
    Compensi:
    - Punti esperienza: 3000
    - Soldi: 8000
    - Soul Point: 2400



    Info Personaggio


    Nome: Gil Poltergeist + Nimue Angus
    Livello: 3
    Energia: Deity
    Abilità Fisiche: gigas 5, mach 5, shell 5, jumper 4, sense 5, strike 5, vision 5, energy 5, charge 3
    Livello del Potere: 3
    Tecniche Personali: Penetrator, Pain Sorrow, Reject, Dash, Moral Degeneration, Dark Unity, Bloodsteel, Snatch, Butcher, Waste, Darkforge, Critical Flesh, Flare.
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #2-4-10-13-14-18-25, Rinjutsu #1-2-9-11-16-20, Juinjutsu #1-2-5-9-10-11-15-20-21-22-25, Eromanzia #1-2-5-8-10-11-14-15-24.
    Armi & Equipaggiamento: Nimue (arma personale), Zanbato potens, Lanterna delle anime.




    Quanto vale un'anima? Molti confondono il valore con il peso, come se fossero due cose identiche. Ma non è così. Ci sono anime che valgono più di altre... ma che non pesano nulla. E anime che pur non avendo valore hanno un peso immenso. Il mondo è complesso, è folle, è affamato. Bisogna essere forti... nell'animo, e nel cuore.
    Quella era una lezione molto speciale. Thresh aveva promesso ai suoi alunni che avrebbero visto qualcosa di davvero unico, e importante. Una parte del non morto era deperita dal dolore quando Gil gli aveva detto cos'era successo alla sua creatura, e Thresh aveva pianto per lui. A ripensarci, qualche lacrima rigava ancora il suo viso, lacrime nere e oscure ma che esprimevano sincero dolore, qualcosa che i suoi studenti non avevano visto spesso. A quella lezione c'erano pochissimi eletti ed era proibito loro anche solo di fiatare. Potevano assistere, ed eventualmente pregare in qualsiasi forma ritenessero opportuno, ma non potevano fare altro se non alzare il capo chino coperto dal cappuccio e dalle vesti cerimoniali che nascondevano in parte la loro identità. Dunque gli studenti circondavano Thresh intorno a quell'altare, dove il non morto parlava e amministrava il suo potere attraverso la lanterna. Quest'ultima era su un lato dell'altare ed emanava un tenue fumo verde luminescente, che aveva avvolto la stanza per intero e in particolare si riversava intorno alla culla che si trovava sull'altare. La culla, fatta di un acciaio nero particolarmente lucido, era vuota al suo interno. Thresh dalla base dell'altare sollevava delle fasce bianchissime e candide, simili a lunghe garze, imbevute di una sostanza liquida ma che in realtà non era bagnata, risultava intangibile, come ectoplasma, di un colore verde estremamente spento. Sollevava le fasce, una ad una, e lentamente le adagiava sulla culla. Quando lo faceva, le fasce assumevano la forma di una sagoma, come se in realtà qualcosa ci fosse dentro la culla, ma risultasse pressoché invisibile.
    Non commettete mai l'errore di pensare di non avere il diritto di giudicare il peso e il valore di un'anima. Le nostre azioni ci appartengono, le conseguenze ci danno forza, i risultati ci danno piacere. Tenendo a mente questo tutto è possibile, e niente è proibito. Nessuno è il giudice delle vostre anime, né di quelle su cui posate lo sguardo. Fidatevi degli occhi, delle orecchie, e della lingua. Non cercate la perfezione: createla.
    Coperta la culla delle bende, Thresh aveva dato vita ad una sorta di figura mummificata. Man mano che il professore copriva di fasce la culla, ai piedi dell'altare si accumulava quel fluido verdognolo semitrasparente, che come una lentissima cascata di melassa crollava a terra. La brevissima scalinata che separava l'altare dal terreno però non veniva ricoperta di quella sostanza, perché cadeva in un "vuoto" oscuro che fungeva da portale verso un'altra dimensione. Bastava gettare un occhio in quella direzione per capire che quel portale si affacciava verso il Labirinto. Non restava che attendere l'arrivo di Gil e della sua consorte.
     
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    Dopo aver provato a divorare l'energia di Cia e metterla a disposizione della loro bambina, Gil e Nimue sapevano benissimo che nessuna altra fonte di vita sarebbe stata all'altezza di una strega di Umbra. Ma questo non significava che non valeva la pena provarci. Quel giorno avevano un appuntamento importante col professore, ma nulla impedì alla diabolica coppia di mettere a frutto il loro tempo libero assieme prima di quella rischiosa spedizione. E poi erano stati così tanto tempo distanti: da una parte c'era Gil che aveva continuato ad allenarsi e ottenere nuovo potere, mentre dall'altra c'era Nimue che non aveva smesso un solo istante di studiare ogni singolo libro o tomo magico che potesse essere utile alla loro missione. Si erano separati per un tempo che entrambi avrebbero definito "troppo", quindi dovevano festeggiare. Gil si sollevò da quella massa di corpi privi di vita o di sensi, che in quella situazione faceva poco la differenza: dopo quella nottata i sopravvissuti avrebbero considerato i morti come "fortunati". Coperto di sangue e umori, il ragazzo si guardò attorno alla ricerca di un riferimento per il tempo, per capire se era in ritardo oppure no. Ma l'istinto prese il sopravvento, perché sentiva la sua energia pulsare, e la sua lanterna chiamarlo. Si portò una mano sull'occhio come a volerla ascoltare meglio, e subito un'altra mano coprì il suo volto così da poter ascoltare quel richiamo assieme a lui: era la mano di Nimue che praticamente nello stesso istante si era svegliata assieme a lui, sporca delle stesse sostanze e satura della stessa fame che attanagliava entrambi. La voglia di dare carne alla loro creatura era qualcosa che non potevano contenere in nessun modo, e sfogavano nella maniera più perversa ed efficiente possibile. Da quel punto di vista potevano dirsi dei genitori modello. Nimue si era pentita di quella nottata poiché aveva la sensazione di non aver accumulato abbastanza energia, era come se avesse dovuto riempire una enorme vasca d'acqua e quella notte aveva raccolto solo un bicchierino da caffè da versare in quella vasca. Era frustrante poiché le sembrava di fare tanta fatica per nulla, non le piaceva vedere il suo uomo crogiolarsi nella carne con altre persone, ne era follemente gelosa, ma sapeva che lo faceva per la loro bambina, accettava quel compromesso, ma che senso aveva massacrare persone, riempirsi di sangue e fluidi se non ottenevano nulla? Nimue non stava affatto bene, se Nariko l'avesse vista non l'avrebbe riconosciuta: contaminata da una follia insensata molto difficile da guarire poiché generato proprio dall'amore.
    E' ora di andare... lo sento. Mi chiama.
    Non sapeva se era il professore, se Apocrypha, se il labirinto o chicchessia, sentiva semplicemente quel richiamo e doveva rispondere. Cercò le labbra della sua insostituibile strega e la desiderò ardentemente. Le era mancata in tutto quel tempo distanti, ed ora era felice di poter combattere assieme a lei. Dopo una rapida ripulita furono pronti. Gil indossava solo un paio di Jeans mezzi strappati appartenenti ad altre battaglie e una giacca nera con la pelliccia bianca intorno al collo che serviva più che altro a tenere il fodero della sua spada che portava lo stesso nome della sua amata, e nient'altro. Nimue invece indossava un vestito morbido che le arrivava all'altezza del ginocchio, scuro con una scollatura a V incrociata, pensato appositamente per poter sollevare la gonna in caso fosse servito un "parto" che lei non aveva mai completato, o poteva scoprirsi facilmente un seno per allattare la sua bambina nel momento in cui l'avrebbe riabbracciata. Non aveva idea se quel giorno avrebbero risolto il problema, non avrebbe fatto male però essere già pronta. Sperava che almeno Thresh potesse dare delle risposte o dei punti di vista che lei non aveva trovato nelle sue notte insonne a studiare. Giunsero alla sapienza dove il professore li aspettava, Gil avanti al duo, deciso a non perdere neanche un secondo. Lo sguardo del ragazzo era maledettamente serio e concentrato, in lui c'era solo un desiderio: divorare quante più streghe possibili per poter dare la vita alla sua creatura.
    Sono sempre stato fedele alla nostra dea, maestro... ho sempre seguito il suo credo. Ho scelto la violenza, la passione e tutto ciò che le mie emozioni mi dettavano, ogni singola volta. Non l'ho mai tradita... perché lei mi ha abbandonato? MAESTRO RISPONDIMI! PERCHE' LA MIA DEA NON HA SALVATO LA MIA BAMBINA?!
    La furia di Gil mentre avanzava verso l'altare del professore non era rivolta a Thresh o alla sua fede, era rabbia, frustrazione, il sentimento che lo muoveva era la consapevolezza di non avere una risposta certa a tutto, e laddove la mente non arriva si affida ad entità superiori. Se la sua dea gli avesse chiesto di uccidere mille persone per avere la sua creatura viva e tra le braccia di Nimue non avrebbe esitato, eppure quella chiamata non c'era stata. Aveva bisogno di risposte, e il professore era l'unico capace di dargliele. Nimue raggiunse Gil e posò le mani sulle spalle del ragazzo cercando di infondergli un poco di energia benefica per aiutarlo a calmarsi.
    Tesoro, so come ti senti, ma adesso mi servi concentrato, sono sicura che il professore potrà aiutarci. lo guardò negli occhi per comunicargli con uno sguardo che gli avrebbe dato tutto il supporto necessario, che c'era un tempo anche per la rabbia. Se Gil fosse riuscito a calmarsi allora si sarebbe voltata verso il professore per salutarlo con un breve inchino della testa.

    ZjD1wvD

    Genitori Impazienti

    ɫ Status Fisico: In forma
    ɫ Status Psichologico: Addolorato
    ɫ Energia: 75/75
    ɫ Potere: Livello 3
    Livello 3
    - Gil ha sempre la sua quantità di energia massima dimezzata. Quando si divide, il nuovo corpo avrà la stessa energia massima del Gil originale e una quantità pari alla sua energia attuale.
    - Gil può accumulare fino a 20 AU. Quando arriva a 20 AU può dividersi in un corpo demoniaco nuovo. In questo livello, se mentre Gil si divide ha subito dei malus o effetti negativi, il nuovo corpo ottiene per tutto il resto del combattimento un bonus alle statistiche pari al malus che aveva al momento della divisione e una resistenza agli effetti negativi che aveva subito, che dureranno la metà del tempo o un massimo di 3 turni se non hanno una durata limite. Ogni volta che un corpo di Gil si sdoppia, la trasformazione demoniaca se è attiva viene disattivata.
    - Fintanto che c'è un solo Gil in campo, la quantità di AU accumulati raddoppia.
    - Ogni volta che Gil infligge o subisce una ferita accumula AU. La quantità varia in base all'entità della ferita:
    • Medio-lieve o inferiore: 3 AU
    • Media: 4 AU
    • Medio-grave: 5 AU
    • Grave o più: 6 AU
    - Per ogni diverso tipo di malus o effetto negativo che Gil sta subendo durante quel turno, accumulerà 2 AU. Se il malus supera il 50%, oppure si tratta di qualcosa di inabilitante che gli impedisce di fare qualcosa, gli AU diventano 4.
    ɫ Tecniche: -
    ɫ Note:
    - Nimue (Spada) dietro la schiena.
    - Status Nimue: illesa/addolorata.
    MMQ4gUm

     
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    Appena li vide entrare, Thresh si scansò dalla sua posizione, muovendosi lentamente verso di loro per poterli incrociare a metà strada, passando di fianco all'altare fino a portarselo alle spalle. Appena Gil iniziò a tuonare verso di lui, il professore abbassò il capo, incrociando le mani vicino al ventre con fare colpevole. Se Gil non era stato all'altezza di una prova così grande era colpa della sua guida, e Thresh aveva intenzione di prendersi le sue responsabilità. Annuì col capo più volte: provare odio e disperazione verso la loro dea non era peccato, non esistono peccati nelle leggi delle lanterne finché sono mossi dalle emozioni e dalle proprie pulsioni, e quelle di Gil erano più che giustificate. Quindi Thresh non rispose a tono, anzi accolse tutta la sua rabbia, lasciando che si sfogasse. Solo Niume riportò la quiete nella loro celebrazione, consentendo finalmente al professore di rialzare lo sguardo e fare la sua parte. Un altro passo avanti, verso la strega che li onorava della sua presenza. Il non morto allungò una mano verso di lei appena questa provò ad abbassare il capo, e fu lui ad eseguire un inchino reverenziale mentre avvicinava la mano della donna alle sue labbra, sfiorandole appena, senza mancarle di rispetto.
    Nimue, nonostante quello che è successo la bellezza di una madre si incarna in te, grazie per averci onorato della tua presenza oggi, sarà preziosa.
    Tornò in piedi portandole l'altra mano sul dorso, con affetto, per poi voltarsi verso Gil e passare al discorso più serio.
    Sei in cerca di risposte ragazzo mio, ma la verità è che il fato ti ha messo davanti ad una prova. Noi siamo... mera carne su questa terra e non c'è modo di cambiare questa cosa, se non con grande devozione verso la propria lanterna. Le emozioni sono ciò che ci elevano verso l'immensità celata nel labirinto ed evidentemente le vostre emozioni non erano abbastanza.
    Lasciò la presa sulle mani di Nimue e si spostò di lato, lasciandoli passare in modo che potessero avanzare verso l'altare e la gola di tenebre che si era spalancata durante il rituale, profonda ma taciturna, come se li stesse aspettando rispettosamente.
    L'anima di vostra figlia vi ha scelti, ha risposto alle vostre emozioni, al vostro desiderio. Ha cercato di diventare carne per mezzo di voi, ma non c'è riuscita. Non eravate pronti, né con i vostri sentimenti, né con la devozione, né col potere. Forse adesso avete la giusta devozione, quello che vi manca è il potere per riuscirci. Portare al mondo la vostra bambina sarà come un rituale, avete bisogno dei giusti mezzi e io sono qui per concederveli.
    Una volta di fronte alla voragine, il professore li avrebbe raggiunti, iniziando a spiegare con maggiore attenzione cosa li aspettava.
    Questo passaggio conduce al "centro" del Labirinto, un corridoio unico nel suo genere che collega ogni regione del nostro regno. Una lanterna apre lo spazio del labirinto che riguarda chi la possiede, un cubo spalanca una porta casuale che risponde al richiamo di chi lo risolve. Il corridoio centrale invece è un punto di snodo difficile da controllare. Pericoloso all'interno, e dotato di molte serrature che non possono essere aperte normalmente. Il corridoio vi porterà ad ogni possibile entrata, e dovrete ignorarle tutte perché ogni luogo è pericoloso e distante dal vostro obbiettivo, potrebbe esservi fatale o peggio: farvi perdere di vista il vostro fine ultimo. La destinazione del vostro viaggio è il regno di Videodrome, un essere che potrà concedervi il potere che state cercando.
    Ovviamente c'era un problema: aprire le porte del Labirinto è spesso impossibile e questo già lo aveva pronunciato il professore senza dare troppe spiegazioni. Questo perché il cardine della loro missione sarebbe arrivato solo a quel punto. Thresh spostò il capo verso gli studenti incappucciati al suo seguito e ne chiamò uno a sé, invitandolo ad avvicinarsi. Una volta al fianco del professore, il ragazzo si tolse il cappuccio dal capo, rivelando la sua identità: era Artù, il più promettente della squadra sportiva dei Black Knights di Roma, una vecchia conoscenza di Gil e sicuramente tra i migliori studenti della scuola.
    Ti ricordi di Artù, non è vero? Il suo potere è unico... lui può trasformarsi nella vostra chiave speciale. Lo sigillerò nella sua forma di chiave così sarà meno vulnerabile, e sarà per noi un tramite per rimanere in contatto con te e Nimue, uno speciale filo di Arianna per riportarvi qui a missione compiuta. Sappi che è stato lui a concedermi questo potere, perché io non avevo trovato una soluzione al tuo viaggio Gil, questa è una sua iniziativa che ho accettato con grande esitazione.
    Artù dunque si fece avanti, portandosi il pugno chiuso sul petto, gonfiandolo con orgoglio per dimostrare il suo coraggio.
    Gil, io non ho paura! Tu sei un esempio per noi, sei stato il primo dei studenti del professore a diventare così grande, e chiunque di noi vorrebbe diventare come te, io per primo! Sarà un onore per me rischiare la vita per aiutarti ed essere utile al professore. Ogni volta che viaggio nel labirinto i miei poteri aumentano, e se non rischiassi mai niente non sarei all'altezza degli insegnamenti del professore. Quindi non abbiate pena per me, sarò dalla vostra parte fino alla fine e torneremo vittoriosi, ne sono certo!
    Artù riempì d'orgoglio il professore, il suo spirito di sacrificio era degno di una lacrima nera come la pece e densa come la notte che scivolò sulla guancia del non morto. Il potere di Artù era davvero la soluzione migliore per la buona riuscita di quel viaggio, e rendeva ancora più gravoso il fardello di Gil. La loro missione stava per iniziare, se avevano dei dubbi da risolvere quello era il momento giusto.
     
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    Sia le parole di Nimue che quelle del professore riuscirono a placare decisamente poco Gil, la cui furia derivava più dalla frustrazione che non dal senso di incertezza che una situazione del genere lo attanagliava. Era pronto a tuffarsi in qualsiasi prova il fato volesse mettergli di fronte, ma perché gli era toccato un destino così spietato? Si rifiutava di pensare ad una punizione... mai, neanche una volta nella sua vita, era stato punito per le sue malefatte, tanto da arrivare alla conclusione che non fossero crimini ma semplicemente espressione della sua natura, e il professore così come tutte le lanterne gli avevano dato ragione. Forse... ciò che il suo maestro stava cercando di dirgli, era che la sua dea lo aveva scelto? Era una sorta di emissario di una volontà più grande adesso? Non era mai stato un tipo religioso, e non lo era diventato in quel momento così all'improvviso, ma per come l'aveva messa Faust sembrava decisamente che quel regalo per Nimue fosse qualcosa di molto più unico e speciale di un banale figlio. Chiunque poteva mettere al mondo una creatura, Gil invece aveva la possibilità di far dono alla sua amata di una creatura unica nata da infinite peripezie. Non poteva essere un caso. Iniziava a vederci un disegno e questo gli diede nuova forza. A infondergli ulteriore coraggio ci pensò Artù, che facendosi avanti dimostrò di essere un degno allievo del professore, sfoggiando una volontà incrollabile e il desiderio di mettere a frutto i suoi poteri per poter diventare ancora più forte. Difficilmente Gil aveva visto qualcuno fare qualcosa per lui in vita sua, men che meno sacrificarsi: aveva sempre obbligato tutti a seguire il suo volere e di certo non era mai stato un esempio da seguire. L'ammirazione e il coraggio di Artù erano quindi un fulmine a ciel sereno per lui, che sgranò gli occhi con l'espressione di chi ha davanti una sorpresa immane e incredibile, tanto che lo sguardo si fece lucido in una vaga commozione. Gil non riuscì a resistere all'impeto e con forza allungò le braccia verso Artù, abbracciandolo in un gesto fraterno dandogli vigorose pacche sulla schiena, anche nel suo cuore c'era per lui sincera ammirazione.
    Dovrei essere io a prendere esempio da te! Mentre vacillavo, tu hai trovato il coraggio di metterti in gioco e sei disposto a rischiare la vita per me. Non mi dimenticherò mai di questo Artù, anzi... fratello!
    Lo strinse ancora, facendogli capire che non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male e che lo avrebbe riportato alla Sapienza assieme a loro, come una squadra vincente. Strappatosi da quell'abbraccio fraterno, Gil si voltò verso il professore con rinnovato coraggio e forza di volontà, Artù gli aveva dato la carica per non dubitare oltre e per andare fino in fondo a quella storia.
    Sono pronto allora. Cosa devo aspettarmi da questo corridoio centrale? Ci troverò qualcuno che vorrebbe metterci i bastoni tra le ruote?
    Toccò a Nimue farsi avanti, che prudente come sempre cercò il modo di mettere un freno a Gil che altrimenti sarebbe partito senza pensarci troppo o farsi le giuste domande.
    Non essere frettoloso... sappiamo poco di questo Videodrome. Come facciamo a sapere chi è e dove trovarlo? Non sappiamo che aspetto abbia, né come ci apparirà il suo regno... fece un pochino preoccupata. Non voleva assolutamente commettere nessun errore, perché alla fine di quella avventura voleva tornare con un pargolo fra le braccia. Ammirava la dedizione di Artù nei confronti di Gil, poiché lasciava intendere che Gil era davvero cambiato e che Nariko aveva torto, ma nonostante ciò non poteva fare a meno di preoccuparsi dato che anche lei non era brava a combattere ed aveva bisogno di tempo per usare le sue magie, cose che in azioni concitate non poteva permettersi. Gil avrebbe dovuto proteggere ben due persone in quel posto, 3 se avrebbero ritrovato loro figlia. Doveva andare tutto liscio come l'olio o non avrebbe perdonato nessuno, nemmeno una dea come Apocrypha.
     
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    Dopo l'abbraccio di Gil, Artù sentì l'emozione montare e il coraggio crescere, lo strinse a sé e si fece indietro solo quando il suo compagno di ventura iniziò a porre le dovute domande al professore, mettendosi in disparte e aspettando il suo momento. Faust mantenne la postura eretta e rimase immobile con le mani dietro la schiena, aspettando il momento giusto per procedere. La curiosità dei due sposini andava soddisfatta per la buona riuscita di quella missione e il professore non volle fare troppi misteri mettendo subito in chiaro una cosa.
    Non temete: Videodrome vi sta aspettando, non ho motivo per credere il contrario. Lo capirete subito quando sarete nel suo regno, e vi accoglierà lui stesso. Tuttavia, raggiungerlo non sarà facile.
    Il fatto che il loro obbiettivo "Li aspettava" doveva far capire loro l'entità della missione in cui si stavano fiondando. Molto probabilmente il problema non sarebbe stato tanto interagire con Videodrome quanto più riuscire a raggiungerlo. D'altro canto, la traversata fino a quell'obbiettivo non sarebbe stato semplice e per aiutarsi nell'esprimere il concetto, Thresh portò la mano destra davanti a sé tenendo sotto il palmo la sua lanterna, lasciandola volteggiare senza toccarla. La fiamma verde che la alimentava generò un fumo densissimo davanti al corpo del non morto, per poi iniziare a plasmarsi come nuvole nel cielo dandogli una forma concreta. Prese la forma di un turbine ordinato, un cilindro a forma di spirale dalla quale si allungavano diverse protuberanze appuntite simili a radici, o sottili corridoi.
    Il Pozzo è un'insidia immane, dove potreste trovare diversi guardiani, oltre che l'ospite principale il cui unico scopo è semplicemente divorare qualsiasi cosa si trovi nel suo territorio, perché la sua fame è insaziabile.
    Il turbine venne invaso ben presto da una presenza mostruosa simile ad un serpente o qualcosa di simile, che con i suoi morsi spezzava i passaggi che uscivano dal pozzo e lo penetrava in diversi punti, attraversandolo come farebbe un bruco nella sua deliziosa mela. Quello sembrava decisamente un ostacolo da non sottovalutare. Il passaggio di quel mostro distrusse l'illusione di fumo generata dalla lanterna, facendogli cambiare forma e assumendo l'aspetto di creature umanoidi dagli arti spigolosi e il capo appuntito.
    Inoltre, questo è un periodo di strani tumulti nel labirinto. Ognuno degli esseri più potenti che lo popolano si sente il re di quel mondo, il titolo di "nobili" lo hanno scelto loro non a caso, e alcuni di loro pensano che le lanterne, gli "ospiti vivi" come noi che entrano nel loro regno si stiano prendendo troppe libertà ultimamente. Una delle mie studentesse ha già avuto a che fare con Fortinbras, e dubito che ignorerà voi. Troverete le sue forze a sbarrarvi la strada e dovrete combattere perché i seguaci di quel Nobile sono abili combattenti. Ma sono certo che Gil metterà a frutto i suoi allenamenti.
    Thresh sapeva che Gil poteva affrontare qualsiasi tipo di nemico, ma sottovalutare gli sgherri di Fortinbras e i nemici che calcavano il territorio del Labirinto sarebbe stato un gigantesco errore. Gli imprevisti erano tanti e il professore non poteva prevedere ogni cosa: un mondo come quello è imprevedibile e caotico per definizione, quella missione era pericolosa a prescindere, non sarebbero bastate mille domande giuste a prepararli. Mentre quegli omini di fumo marciavano, i loro corpi sparivano assumendo le fattezze di enormi catene che legavano il corpo di un'altra figura umanoide dall'aspetto inquietante.
    Infine, non fidatevi delle infide parole dei prigionieri del Labirinto. Molti di loro farebbero di tutto per lasciare quel luogo...
    Ultimo tra gli imprevisti: quel viaggio non prevedeva solo cacciatori, soldati e insidie, ma anche veri e propri ospiti come loro che fungevano da ennesimo monito. Non basta sopravvivere nel labirinto, serve anche trovare la forza di non restarci intrappolati dentro.
     
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    Gil era pronto per iniziare, era evidente che la sua carica lo galvanizzava da morire ma si tratteneva: riusciva a percepire quanto fosse formale il momento e dopo la sfuriata iniziale non voleva commettere errori stupidi, per questo le mani tremavano e la bocca si digrignava: non per terrore o per rabbia, ma per impazienza. A differenza sua però, Nimue non era affatto avvezza alle stranezze del Labirinto, e più confusa che spaventata sentiva di non aver ricevuto le risposte che sperava.
    Ospiti vivi? Perché, gli abitanti del Labirinto sono forse come spettri? E' un limbo simile all'inferno o cosa? Se sono spiriti che non appartengono al nostro piano esistenziale sarà difficile combatterli, i servitori di Fortinbras hanno un punto debole?
    Come strega, abilissima nel domare i demoni e controllare le forze sovrannaturali, Nimue sapeva benissimo quali tasti andare a toccare, a differenza di uno studente inesperto e troppo frettoloso poteva intuire da subito quali tipi di difficoltà avrebbero potuto trovare e non voleva ritrovarsi impreparata di fronte al pericolo. Anche Gil da canto suo aveva qualcosa da chiedere e si rivolse direttamente al professore.
    A me invece puzza un pò questa storia di Videodrome... hai detto che ci sta aspettando? E perché non si fa vedere? Dobbiamo raggiungerlo noi e senza neanche un passaggio diretto? Mi sembrano i presupposti per una trappola.
    Chiunque conoscesse minimamente Gil, avrebbe potuto capire dal suo sguardo che la sua non era neanche lontanamente paura. Piuttosto pensava ad alta voce, anzi fremeva all'idea che questo Videodrome potesse provare a fregarli così da obbligarlo ad aiutarli con la forza, se il suo obbiettivo era giocare qualche brutto tiro a lui e alla sua Nimue allora Gil gliela avrebbe fatta pagare amaramente. Era pronto a tutto per lei e per la sua bambina, per questo fremeva sempre di più, impaziente come non mai di tornare vittorioso da quella missione.
     
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    Nonostante l'entusiasmo, i dubbi non mancavano a quella disperata coppietta che cercava disperatamente risposte, e le cercava nel posto giusto ovviamente, tuttavia per Thresh riassumere tutto poteva essere davvero molto più difficile di quanto potessero immaginare: non perché andassero di fretta, ma perché raccontare il labirinto non è come viverlo, e nessuna nozione li avrebbe preparati al punto giusto, quindi cercò di essere riassuntivo dando le informazioni più importanti.
    Mia cara... come spiegarti in poche parole cosa è e cosa non è il Labirinto? O cosa sono e cosa non sono i suoi abitanti per di più... posso dirti che non è come l'inferno: le spire infernali strappano l'anima dalla carne e diventano due cose separate. Nel labirinto carne e anima sono una cosa sola, quindi il confronto diretto non sarà diverso da quello nel nostro mondo.
    Ovviamente stava semplificando molto, ma raccontare loro dell'esperienza quasi onirica di Nefertiti non avrebbe fatto altro che confonderli. Preferì di gran lunga affidarsi all'esperienza di combattente di Gil e alle doti di strega di Nimue, non aveva dubbi che la loro forza li avrebbe guidati alla vittoria. Il commento di Gil a proposito della trappola strappò una risatina al professore, che ridacchiò chiaramente senza far finta di nasconderlo, un pò come se volesse prendere in giro l'ingenuità di Gil.
    Ragazzo mio... se fosse così facile per gli abitanti del Labirinto uscire, non pensi che tua figlia sarebbe già qui?
    Una risposta quasi enigmatica ma che lasciava intendere un prezioso indizio sulla natura della loro missione: quella bambina era speciale, unica, degna di tutti gli sforzi che stavano compiendo per portarla alla "vita". Secondariamente avrebbe anche lasciato intendere quanto gli abitanti del Labirinto fossero legati a quel luogo, non dissimili a dei veri e propri prigionieri. La conclusione della frase del professore assunse il tono di un complice che conosceva molto bene il suo allievo.
    E poi... ti spaventa davvero l'idea che Videodrome non sarà collaborativo? Sono sicuro che se anche fosse una trappola saprai convincerlo...
    Thresh non aveva mai nascosto la necessità di farsi strada a suon di colpi e lastricando il pavimento di sangue, ma quella non era una novità per Gil, anzi era la sua vocazione, il ragazzo non aveva niente di cui preoccuparsi. Il professore si voltò quindi verso Nimue, continuando a parlare direttamente con Gil.
    Forse lei non ti ha mai visto VERAMENTE all'opera... avrà ammirato le tue forme, avrà assaggiato la tua energia, ma sono sicuro che non ha la minima idea di quanto tu sia realmente potente, Gilbert Poltergeist. Scommetto che oggi la farai innamorare di te ancora di più.
    Un incoraggiamento, per quanto strano potesse sembrare, in perfetto stile Faust Carnovash. C'era passione nelle sue parole, come se trovasse ispirazione nel modus operandi e nel talento di Gil, voleva contagiare con quell'ispirazione anche la strega, facendole capire che non si stava cimentando solo in una tortuosa missione, ma sta anche e soprattutto per assistere ad una vera dimostrazione di talento, arte e potere. Se Thresh aveva capito qualcosa delle streghe di Umbra, di sicuro quello spettacolo non l'avrebbe delusa.
     
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    La spiegazione del professore non rincuorò Nimue, che sentiva chiaramente il timore di starsi infilando in qualcosa di davvero molto più grande di loro, ma che altro potevano fare? Era per la loro bambina, e trovò subito rifugio nella mano di Gil, che cercò quella della strega appena percepì la sua indecisione, deciso a farle coraggio. Per Gil invece, la risposta vaga fu semplicemente più stimolante: il professore gli aveva semplicemente fatto capire che la loro creatura era qualcosa di unico e speciale, degno di essere un ospite del labirinto. Non aveva mai avuto dubbi: lui e Nimue non potevano che creare qualcosa di unico, di speciale oltre ogni immaginazione, e questo gli bastava per rifocillarsi di motivazione. Se da un lato però, la vaga spiegazione mise timore sulle spalle della strega, dall'altro invece Thresh disse qualcosa che la intrigò non poco, e che la portò a fissare il suo amato con l'aria allo stesso tempo curiosa e in un certo senso anche eccitata da quella prospettiva. Fino a quel momento lo aveva visto come uno studente promettente e un'amante inimitabile, il suo fedele e adorato demone, al servizio unicamente di lei. Ma mai lo aveva visto come un vero e proprio combattente perché mai lo aveva visto all'opera. Conosceva la sua violenza e la sua personalità, ma non conosceva la sua reale potenza. E ora, con quello sguardo, era curiosa di scoprire cosa potesse davvero fare Gil quando faceva del suo meglio. Quello sguardo bastò a cambiare completamente il respiro del giovane: prese ad inspirare con forza, emozionatissimo, quell'espressione di Nimue non l'aveva mai vista e sembrava volerlo spronare. Non poteva deluderla, si aspettava il meglio dal suo campione e Gil voleva darglielo. Mai aveva ricevuto una simile scarica di adrenalina: aveva sempre combattuto per la supremazia e per la violenza, ma stavolta lo avrebbe fatto anche e soprattutto per lei. Voleva renderla orgogliosa del suo campione e questo lo faceva fremere all'impazzata, tanto che la lanterna nel suo occhio iniziò a perdere fumo come se volesse esplodere.
    E allora andiamo! Sono pronto! Per Nimue e per la mia bambina, non mi fermerò finché non avrò raggiunto il nostro obbiettivo!

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    ɫ Status Fisico: In forma
    ɫ Status Psichologico: Impaziente, eccitato.
    ɫ Energia: 75/75
    ɫ Potere: Livello 3
    Livello 3
    - Gil ha sempre la sua quantità di energia massima dimezzata. Quando si divide, il nuovo corpo avrà la stessa energia massima del Gil originale e una quantità pari alla sua energia attuale.
    - Gil può accumulare fino a 20 AU. Quando arriva a 20 AU può dividersi in un corpo demoniaco nuovo. In questo livello, se mentre Gil si divide ha subito dei malus o effetti negativi, il nuovo corpo ottiene per tutto il resto del combattimento un bonus alle statistiche pari al malus che aveva al momento della divisione e una resistenza agli effetti negativi che aveva subito, che dureranno la metà del tempo o un massimo di 3 turni se non hanno una durata limite. Ogni volta che un corpo di Gil si sdoppia, la trasformazione demoniaca se è attiva viene disattivata.
    - Fintanto che c'è un solo Gil in campo, la quantità di AU accumulati raddoppia.
    - Ogni volta che Gil infligge o subisce una ferita accumula AU. La quantità varia in base all'entità della ferita:
    • Medio-lieve o inferiore: 3 AU
    • Media: 4 AU
    • Medio-grave: 5 AU
    • Grave o più: 6 AU
    - Per ogni diverso tipo di malus o effetto negativo che Gil sta subendo durante quel turno, accumulerà 2 AU. Se il malus supera il 50%, oppure si tratta di qualcosa di inabilitante che gli impedisce di fare qualcosa, gli AU diventano 4.
    ɫ Tecniche: -
    ɫ Note:
    - Nimue (Spada) dietro la schiena.
    - Status Nimue: illesa/impaziente.
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    L'entusiasmo della coppia contagiò il professore che con uno sguardo compiaciuto e un ampio sorriso decise di non rimandare oltre il loro viaggio, voltandosi ben presto verso Artù cercando di scorgere nei suoi occhi la stessa determinazione di Gil. Al giovane non mancava di certo, pertanto dopo il cenno del capo del suo allievo il professore sollevò la mano destra verso di lui, seguito dalla lanterna che fluttuò senza alcun sostegno verso Artù, abbagliandolo in pieno volto con la sua tetra lucentezza e forzandolo ad attivare il suo potere. Artù venne completamente invaso da filamenti metallici neri come la pece che strapparono le sue membra rimodellandolo completamente, poteva sembrare uno spettacolo macabro ma chi conosceva il suo potere sapeva che non gli stava accadendo nulla di male. Artù assunse quindi le fattezze di una chiave, o per meglio dire un pugnale: l'estremità più tozza era decorata con un cerchio irto di piccoli spuntoni, tenuto ad un'impugnatura che ricordava decisamente quella di una spada. Al lato opposto una sottile estremità simile alla punta di una freccia acuminata sulla quale però erano visibili diverse spine irte. Nonostante ciò, non dava l'idea di poter ferire qualcuno, ma era utile solamente come decorazione. Il professore puntò la chiave verso Nimue scagliandogliela contro, un gesto privo di aggressività e che non si concretizzò di fatto con un impatto: la chiave si adagiò sul petto della strega collegandosi a lei con un filamento nero simile a duna catena, attorno al suo collo. Somigliava al macabro ninnolo di una vampira dal gusto gotico, che la strega avrebbe potuto impugnare in qualsiasi momento. L'energia di Artù in quanto a lanterna iniziò subito a risuonare con quella di Nimue, accendendo i suoi circuiti magici e dandole un grande piacere, stabilendo una connessione importantissima: Nimue iniziò a percepire quell'oggetto, così che in caso di necessità avrebbe potuto ritrovarlo facilmente, come un sesto senso. Quel legame era importante, il professore non lo stabilì a caso. Fatto ciò, la lanterna del professore tornò ad impiegare la sua pressione sul varco aperto ai piedi dell'altare, spalancandolo sempre di più fino a fargli assumere le fattezze di un pozzo che si affacciava in un mare nero, fatto di stelle morenti e un cosmo dall'aria sinistra e terrificante.
    Avete la mia benedizione... e quella dei cuori dei testimoni qui presenti! Andate, il Labirinto vi chiama!
    Non fu come se fossero loro ad entrare, piuttosto ebbero l'idea di venire inghiottiti da quel varco, come se il Labirinto potesse effettivamente divorarli. Fu un passaggio traumatico, intenso, come se fosse successo loro qualcosa di innaturale. Erano già stati nel labirinto attraverso la "stanza" di Gil, ma stavolta era diverso. Non si trovavano in un luogo "sicuro", bensì al centro di una convergenza di forze. I loro corpi presero a sentire qualcosa di diverso, come un nuovo senso sbloccato unicamente per loro, come se la carne e l'energia fossero fusi in una cosa soltanto. Non erano i circuiti magici che attraversavano il corpo, ma il corpo che si amalgamava ad essi. Di conseguenza tutte le sensazioni divennero più forti: il tatto era più sensibile, l'olfatto più pungente, il gusto inebriante. Perfino la vista, che già di per sé li ingannava, era diventato qualcosa di difficile da spiegare: l'occhio di solito serve per assimilare in maniera pragmatica ciò che circonda qualcuno, e infatti è il primo senso a venire eliminato nei giochi erotici per favorire tutti gli altri. In quel caso invece era giusto dire che perfino la "vista" era una zona erogena, come se ciò che Nimue e Gil osservavano potesse dare loro piacere, o immenso dolore. Nonostante la novità destabilizzante, essendo entrambi dotati di grandi poteri non ci misero molto ad "abituarsi" a quelle nuove sensazioni, che di sicuro avrebbero conferito qualcosa di unico a quell'esperienza, ma che per lo meno non li avrebbe ostacolati. Una volta ripresi i sensi nel loro corretto modo, Gil e Nimue avrebbero potuto osservare con maggiore attenzione il luogo in cui si trovavano: il "Pozzo". Era un enorme cavità cilindrica, dove loro non erano in caduta libera, anzi l'esatto opposto: la gravità li attirava sulle pareti anche se i sensi permettevano loro di percepire chiaramente che in realtà non fossero affatto "in piedi" ma bensì "in orizzontale" rispetto alla corretta asse. Questo significava che non c'era effettivamente un sopra o un sotto: Se Gil saltava abbastanza in alto poteva tranquillamente atterrare sul "soffitto", che non esisteva. Erano chiusi in un cilindro completamente invaso da un torrente d'acqua incessante. L'acqua non era particolarmente alta: Arrivava poco sotto alle caviglie di entrambi e non ostacolava in alcun modo la presa degli arti sul pavimento. in effetti se non fosse stato per il rumore e la consistenza quella non avrebbe somigliato minimamente a della normale acqua. Il suo colorito era più su un violaceo cangiante, brillante come se fosse metallizzato e variopinto come una macchia d'olio sotto una fonte di luce. Il problema era che la luce risultava poca in quel luogo, fioca e che proveniva unicamente dalle "stelle" visibili alle estremità di quel cilindro. Il cilindro aveva un diametro difficile da calcolare approssimativamente a causa dei sensi scombussolati, ma approssimando somigliava a qualcosa con un diametro di almeno 50 metri, se non di più. Era dunque un immenso spazio dalla gravità dubbia del tutto invaso dallo scorrere dell'acqua. Cercando di percepire in quale direzione scorresse l'acqua, il caos non avrebbe fatto che aumentare: un passo a destra e l'acqua sembrava scorrere in avanti, due passi a sinistra e sembrava scorrere all'indietro. Che poi: dov'era il davanti e quale era l'indietro? Alle spalle di Gil e Nimue era possibile intravedere da lontanissimo una sorta di figura geometrica nera che eclissava in parte il cielo stellato, dalla quale uscivano raggi neri intermittenti mentre la figura geometrica girava su sé stessa. Nonostante fosse chiaramente una figura nera e monolitica, la sua esatta forma geometrica sarebbe stata impossibile da indovinare per i sensi della coppia. Al lato opposto invece, c'era una piccola fonte di luce biancastra, spenta, come un foglio di carta di bassa qualità. Sembrava una stella più vicina delle altre e molto più piccola, ma dalla dubbia lucentezza. Nessuna delle due forme però sembrava essere abbastanza vicina da poter essere raggiunta e il cilindro non presentava nessun tipo di indizio sulla direzione da prendere, essendo completamente invaso da quella strana acqua senza corso. Mentre pensavano di essersi già persi, accadde il primo importante miracolo: il pugnale al collo di Nimue si sollevò, indicando una direzione precisa dal lato della stella bianca morente, emettendo un vago bagliore verde ma dall'intensità decisa. Appena successe ciò, il pavimento sotto di loro iniziò vagamente a tremare, un tremolio che si confondeva facilmente con lo scorrere dell'acqua e risultava vagamente percettibile. Intorno a loro iniziarono a sollevarsi timidamente delle piccole forme di pietra: somigliavano a delle lapidi dalla forma allungata, dal colorito scuro e dalle decorazioni uniche. Alcune molto vicine a loro facevano capolino dal pelo d'acqua in maniera chiara, altre più distanti invece si sporgevano appena. Non erano particolarmente numerose, ma evidenti e sembrava ci fosse inciso qualcosa su di esse. La presenza di quelle strane lapidi avrebbe messo discreta soggezione nelle membra di entrambi, un sentimento strano: lo stesso che si prova di fronte ad una persona affascinante ma dallo sguardo pericoloso. Il brivido dell'ignoto e al contempo il timore dello sconosciuto.
     
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    Nimue non sembrava poi così tanto inorridita dallo spettacolo di vedere Artù cambiare forma grazie al potere delle lanterne. Piuttosto guardava interessata poiché era un tipo di applicazione magica molto diversa da quella che facevano le streghe. Somigliava vagamente all'incanto dei capelli ma in quel caso era il corpo del ragazzo a subire modifiche. Quando la chiave fu pronta e fu "lanciata" verso Nimue, lei in un primo momento si spaventò ma non appena gli fu vicino, sentì immediatamente la connessione con l'energia che ammantava quel oggetto. Quando le fu addosso, sentì subito i suoi circuiti magici accendersi e rispondere, facendole provare un profondo piacere che tuttavia cercò di non esternare troppo, trattenendo un gemito a stento, tuttavia sul suo corpo si potevano vedere piccoli cambiamenti tipici di una strega che era pronta ad entrare in modalità sabbath. La sua pelle si fece più liscia, le sue iridi avevano un piccolo bagliore violaceo, e delle strisce di energia si videro sotto pelle per un istante per poi affievolirsi come se Nimue si fosse abituata gradualmente a quella sensazione, fino a tenerla sotto controllo. Posò una mano delicatamente sulla "chiave" sentendo chiaramente che percepiva un legame molto particolare con essa. Non disse nulla però poiché era pronta ad andare. Conclusi i preparativi, Gil e Nimue erano pronti per fiondarsi in quell'avventura: di sicuro li attendeva un viaggio spaventoso ma Gil non aveva paura in nessuna misura. Quel ragazzo aveva conosciuto l'umiliazione, l'impotenza, la morte, nonostante il suo cammino crudele e deviato aveva senz'altro superato un gran numero di avversità, quindi niente poteva frenarlo dal raggiungere un obbiettivo tanto importante. Difatti, quando il Labirinto li ingoiò in un solo boccone, per lui la sensazione di essere divorato non fu affatto pregna di terrore o di preoccupazione, il suo istinto non gli disse di difendersi né tanto meno di scappare: voleva combattere, era pronto ad affrontare qualsiasi nemico e questo la sua energia, la sua lanterna e il suo cuore lo esprimevano con grande vigore, tanto da contagiare anche Nimue che pur non essendo una guerriera avrebbe sentito di poter smuovere le montagne al solo desiderio. Una volta attraversato il varco entrambi barcollarono a terra pronti a perdersi nelle acque misteriose di quel regno caotico, Gil dovette afferrare la sua spada e infilarla a terra per potersi sostenere ed evitare di cadere, e oltre a quello si trasformò in un sostegno per tenere in piedi anche Nimue e impedirle di crollare. I loro sensi si ottenebrarono di colpo rendendo difficile anche solo respirare. Gil si ritrovò ad ansimare mentre cercava di riprendere fiato, come se anche l'aria di quel posto potesse dargli un intenso dolore mutandosi in piacere, era una sensazione davvero strana che lo portò a sghignazzare divertito mentre si rimetteva in piedi e aiutava Nimue a rialzarsi, così da potersi finalmente guardare attorno.
    Inizio a capire perché lo chiamate labirinto: questo posto ti fa smarrire anche nei sensi, non sentivo una cosa del genere da tantissimo tempo. Non somiglia affatto al posto dove mi hai portata.
    Ancora scombussolata per l'entrata in scena bizzarra, Nimue non poté fare a meno di perdersi nell'ammirare uno spettacolo tanto inquietante quanto grandioso, senza ignorare quanto le sensazioni del suo corpo si fossero confuse in quell'istante, rendendola molto più sensibile agli stimoli. Tant'è che quando la chiave di Artù si mosse, sia lei che Gil se ne accorsero immediatamente.
    Nimue guarda... ci sta guidando.
    Subito i loro sguardi andarono verso quello che potevano definire l'orizzonte, notando come l'intervento di Artù avesse in qualche modo cambiato la morfologia di quel pozzo attraversato dall'acqua, e che somigliava decisamente ad un punto di congiunzione tra vari luoghi.
    Dobbiamo capire come orientarci. Proviamo ad avvicinarci.
    Nimue cercò subito di farsi avanti: era limitata nelle azioni ma non nel coraggio. Gil però la prese per mano, facendola esitare. Il ragazzo non le disse nulla, si limitò a stringere la presa non per farle male ma per farle capire che dovevano stare vicini. In quel luogo anche solo quella stretta di mano sembrava un abbraccio intenso e perverso, e i due si scambiarono uno sguardo languido prima di procedere rimanendo assieme. Una volta vicini alla lapide più evidente, Gil avrebbe subito sollevato il piede destro usando la spada ancora una volta nella mano destra come perno per tenersi in equilibrio, deciso a calciare quel pezzo di marmo per capirne la consistenza e la mobilità.
    Cos'è questo posto? Un cimitero? Dove sono le urla dei prigionieri e i gemiti degli ospiti? Non vedo né guerrieri né Nobili, questo posto è vuoto!
    Nimue invece provò ad avvicinarsi ad una di quei massi, senza lasciare la mano di Gil, per esaminarlo e vedere se c'erano delle scritte o simboli, dopotutto erano apparse dopo che la chiave aveva reagito.



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    - Gil ha sempre la sua quantità di energia massima dimezzata. Quando si divide, il nuovo corpo avrà la stessa energia massima del Gil originale e una quantità pari alla sua energia attuale.
    - Gil può accumulare fino a 20 AU. Quando arriva a 20 AU può dividersi in un corpo demoniaco nuovo. In questo livello, se mentre Gil si divide ha subito dei malus o effetti negativi, il nuovo corpo ottiene per tutto il resto del combattimento un bonus alle statistiche pari al malus che aveva al momento della divisione e una resistenza agli effetti negativi che aveva subito, che dureranno la metà del tempo o un massimo di 3 turni se non hanno una durata limite. Ogni volta che un corpo di Gil si sdoppia, la trasformazione demoniaca se è attiva viene disattivata.
    - Fintanto che c'è un solo Gil in campo, la quantità di AU accumulati raddoppia.
    - Ogni volta che Gil infligge o subisce una ferita accumula AU. La quantità varia in base all'entità della ferita:
    • Medio-lieve o inferiore: 3 AU
    • Media: 4 AU
    • Medio-grave: 5 AU
    • Grave o più: 6 AU
    - Per ogni diverso tipo di malus o effetto negativo che Gil sta subendo durante quel turno, accumulerà 2 AU. Se il malus supera il 50%, oppure si tratta di qualcosa di inabilitante che gli impedisce di fare qualcosa, gli AU diventano 4.
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    Appena i due si avvicinarono ad una di quelle tombe, la prospettiva iniziò immediatamente a giocare brutti scherzi ai loro sensi: le tombe che si allontanavano diventavano più piccole e sparivano sotto il pelo dell'acqua, mentre quelle che si avvicinavano diventavano più grandi fino a diventare più simili a delle porte che non delle lapidi. Posandoci il piede sopra, Gil avrebbe potuto notare che quelle costruzioni erano pressoché inamovibili e provare a danneggiarle sarebbe stato molto difficile probabilmente, tuttavia non impossibile: alla base di quella lapide infatti c'era una grossa fenditura attraversata da quell'acqua strana che invadeva tutto il corridoio. Nimue invece, prestando attenzione a cosa ci fosse sulla lapide, intravide dei segno su di essa, sembravano un linguaggio runico o qualcosa del genere del tutto indecifrabile per le sue conoscenze. Quando furono vicini però, la chiave nera di Artù riprese a vibrare, emettendo una forte energia capace di stimolare la coppia essendo uniti in quella stretta di mano, l'energia delle lanterne in quel ragazzo era forte e riuscì ad influenzare la lapide, rendendo traducibile quello che c'era scritto. Quella lapide portava il nome di "Allagadda", e reagendo alla presenza della chiave aprì un piccolo foro che emetteva una luce verdastra dal suo centro, come ad invitarli ad entrare. Mentre questo succedeva, un suono distante e rimbombante si dipanò per il corridoio: sembrava un sibilo possente, tipico delle bestie enormi che abitano le caverne. Proveniva dalla Levitazione, la figura geometrica nera ad uno dei capi del corridoio. L'istinto dei due suggerì loro che qualcosa li aveva percepiti, e li stava cercando. Avvicinandosi alla prima lapide, molte altre fecero capolino e avrebbero potuto notare che quando erano abbastanza vicini potevano distinguere alcune caratteristiche uniche. Per esempio "Allagadda" era decorata con un gran numero di maschere teatrali su tutta la sua cornice, ricordavano quelle tradizionali ma in una chiave visiva vagamente più inquietante. Un'altra lapide mostrava chiaramente le guglie di una cattedrale come decorazioni ed era caratterizzata da un colorito nero, come se fosse stata bruciata. Un'altra lapide, che sembrava vagamente più grande delle altre, era decorata con porte elegantissime sulle sue estremità e ogni porta aveva dei simboli che ricordavano dei maggiordomi in diverse posizioni di saluto. Ce n'erano altre, ma senza avvicinarsi Nimue e Gil non potevano distinguerle chiaramente, e senza avvicinare la chiave non potevano distinguerne il nome.

    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 23/6/2022, 15:51
     
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    Confusi dalla natura di quel luogo, ma tutt'altro che scoraggiati, Gil e Nimue si assicurarono di non perdere mai la concentrazione: quella non era una scampagnata ma una missione e entrambi avevano intenzione di prenderla seriamente, anche se questo significava dover tenere a bada lo spirito iracondo e violento di Gil.
    Allagada?! Nel senso che sta allagando questo posto? Ma che battuta è? Dov'è Videodrome???
    Al posto della meraviglia nel suo cuore c'era frustrazione, anche se Artù era riuscito a rendere le cose più chiare quell'enigmatica posizione che avevano raggiunto rischiava di far perdere le staffe a Gil dato che non aveva la minima intenzione di andare avanti a tentativi. Senza contare che ognuno di quei luoghi poteva essere estremamente pericoloso, e per quanto lui fosse forte non aveva la minima intenzione di mettere in pericolo Nimue più del necessario, quindi si ritrovò a colpire con violenti calci la lapide, ottenendo ben pochi risultati vista la sua resistenza. Nimue trovò subito la freddezza per calmarlo, piantandogli entrambe le mani sulle spalle e cercando di ispirargli un minimo di tranquillità.
    Cerca di stare calmo, il tuo maestro ci aveva detto che non sarebbe stato facile, dobbiamo cercare di capire come funziona questo posto. Dato che il Labirinto sembra così legato ai sentimenti e all'energia di chi lo attraversa, forse sarà più semplice del previsto, ma non dobbiamo per nessuna ragione perdere la calma.
    Detto ciò indicò subito le lapidi che si erano sollevate in risposta alla loro avanzata, attirando subito l'attenzione di Gil.
    Vediamo se le altre lapidi ci danno degli indizi...
    Prima che potesse argomentare oltre però, un'inquietante grido invase il pozzo, attirando subito l'attenzione dei due e facendo rizzare le orecchie di entrambi per il timore di aver perso fin troppo tempo.
    Magari senza troppa calma...
    Concordo, muoviamoci!
    Per quella piccola ispezione quindi decisero di dividersi: Nimue raggiunse la lapide con le porte a decorarla, cercando di usare la chiave di Artù per scoprire qualcosa di più, e magari iniziare anche a comprendere come funzionavano quelle lapidi: le venne spontaneo avvicinare la punta della "chiave" verso la lapide per capire se era un'apertura violenta o richiedeva il giusto tempo per spalancare un passaggio, le servivano informazioni vitali sul tempismo se qualcosa stava iniziando a cercarli. Gil invece fu subito davanti alla lapide con le guglie e dal colorito bruciato: visto che le lapidi avevano reagito all'energia delle lanterne di Artù forse per lui non sarebbe stato diverso, quindi avrebbe lasciato fluire la forza della sua lanterna all'esterno, catalizzando quanto più potere possibile per vedere se riusciva ad ottenere un qualche tipo di risposta, o meglio ancora se c'era differenza tra la sua energia e quella di Artù.

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    - Gil ha sempre la sua quantità di energia massima dimezzata. Quando si divide, il nuovo corpo avrà la stessa energia massima del Gil originale e una quantità pari alla sua energia attuale.
    - Gil può accumulare fino a 20 AU. Quando arriva a 20 AU può dividersi in un corpo demoniaco nuovo. In questo livello, se mentre Gil si divide ha subito dei malus o effetti negativi, il nuovo corpo ottiene per tutto il resto del combattimento un bonus alle statistiche pari al malus che aveva al momento della divisione e una resistenza agli effetti negativi che aveva subito, che dureranno la metà del tempo o un massimo di 3 turni se non hanno una durata limite. Ogni volta che un corpo di Gil si sdoppia, la trasformazione demoniaca se è attiva viene disattivata.
    - Fintanto che c'è un solo Gil in campo, la quantità di AU accumulati raddoppia.
    - Ogni volta che Gil infligge o subisce una ferita accumula AU. La quantità varia in base all'entità della ferita:
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    - Per ogni diverso tipo di malus o effetto negativo che Gil sta subendo durante quel turno, accumulerà 2 AU. Se il malus supera il 50%, oppure si tratta di qualcosa di inabilitante che gli impedisce di fare qualcosa, gli AU diventano 4.
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    L'apprensione di Gil e Nimue era ben giustificata: quel suono si era appena allargato nel Pozzo e già si stava avvicinando, diventando sempre più chiaro. Un'ombra oscura eclissava il cosmo "sopra" sopra di loro, sparendo nelle onde dell'acqua ai loro piedi e cambiando rapidamente posizione, chiudendo le distanze. Era una creatura massiccia il cui movimento era percettibile anche da molto lontano. Strisciava e pestava il terreno contemporaneamente come un mostro senza forma ma dalla fame percettibile. I due si divisero e cercarono informazioni, la prima differenza tra le due bare fu immediatamente evidente: solo Nimue riusciva a spalancare il piccolo foro verdastro che sembrava fatto su misura per le fattezze di Artù, mentre Gil invece poteva solamente distinguere le lettere con il suo potere, ma non aprire un passaggio. La lapide di fronte alla strega riportava la scritta "Banquet" mentre quella di fronte a Gil segnava un generico "Galera eterna". Oltre a quella scritta c'era anche un marchio, come se fosse stato stampato lì a fuoco, e per marchiare una lapide ce ne vuole: somigliava affatto ad una colata magmatica, un calore intenso capace di riforgiare la roccia in una maniera unica. Il simbolo lì riportato era difficile da distinguere ma conoscendo un minimo di storia era facile associarlo alle famiglie nobiliari della Spagna, spesso celebrate nei memoriali dell'attacco di Satana alla penisola iberica. Stando così vicini a quelle lapidi, i due potevano iniziare a percepire qualcosa, anche se in maniera molto diversa: Nimue sentiva da lontano il rumore dei piatti, l'odore delle pietanze, le risate degli ospiti, e sebbene non fosse in grado di capire cosa stessero mormorando, per il caos e per la lingua assurda che usavano, si sentiva chiaramente invitata, come se qualcuno desiderasse che lei si unisse al banchetto. Gil invece, poteva percepire uno spirito agonistico fiammeggiante, come se qualcuno stesse provando a sfidarlo apertamente a caccia di una battaglia dalla quale non sarebbe uscito vincitore. Era come se quel colorito carbonizzato stesse cercando di ammonirlo su cosa lo aspettava se osava mettere piede in quel posto. Il sibilo della bestia affamata alle loro spalle si fece più forte, e le acque intorno ai due si agitarono, come se altre creature fossero intervenute rispondendo a quel richiamo. I sensi di Gil avrebbero percepito distintamente dei nemici intorno a lui.
     
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    Le lapidi si rivelarono povere di indizi, scritte e qualche caratteristica estetica non suggerivano granché, ma grazie alla loro curiosità Gil e Nimue riuscirono a cogliere qualcosa in più, qualcosa di molto più importante di semplici dettagli estetici e nomi confusi: delle sensazioni. Gil sapeva molto bene quanto importante fosse quel concetto all'interno del Labirinto e in generale per una lanterna, quindi il suo cuore si accese immediatamente nel sentirsi "sfidato" da quella fiamma ardente e pericolosa, tant'è che la lanterna nel suo occhio prese ad emettere un fumo densissimo, rosso e violento come a voler imitare quella fiamma che tanto lo tentava. Nimue invece si ritrovò a subire il richiamo di voci che non riusciva a distinguere né a comprendere perfettamente, era una tentazione intensa alla quale però la strega riusciva a resistere grazie alla sua natura: le adepte di Umbra sono da sempre tentate dall'oscurità più profonda e la prima cosa che imparano è proprio resistere a quel richiamo. Forse proprio quella tentazione era la risposta ai loro problemi, l'istinto le suggeriva di non buttarsi in quella lapide a capofitto.
    Nimue la chiave reagisce da te? Qui non vedo nessuna serratura...
    Sì... a quanto pare Artù è davvero importante per questa missione. Le lapidi reagiscono solo vicino a lui, sicuramente non potremmo attraversarle senza questa chiave...
    Prima di potersi perdere in altre disquisizioni, il duo sentì la presenza di quella pericolosa bestia avvicinarsi, segno che la loro permanenza nel Pozzo non poteva essere prolungata più di tanto. Gil prese subito l'iniziativa, voltandosi verso Nimue per capire cosa aveva sentito da quella lapide.
    Cosa ti dice quella lapide? Io sento il richiamo di un avversario... il mio istinto mi dice di affrontarlo, il pericolo è evidente. Tu invece cosa senti?
    La strega non rispose a parole, non era capace di esprimere chiaramente cosa stava percependo, quindi guardò Gil negli occhi e con movimenti appena percettibili del capo fece "no" con la testa. Non si fidava delle sue sensazioni e percepiva il pericolo. In realtà, dietro quel silenzio, c'era molta esitazione. Ebbe la sensazione che qualsiasi strada avrebbero preso sarebbero finiti in trappola o semplicemente in pericolo e per un attimo esitò. Percependo il timore della strega, Gil allungò una mano verso di lei, invitandola ad avvicinarsi con uno sguardo che sembrava maledettamente calmo.
    Allora vieni con me... chiunque oserà minacciare la mia regina lo schiaccerò con tutta la forza che ho in corpo. L'ho giurato!
    Ancora una volta Nimue avrebbe percepito il coraggio di Gil che veniva stimolato dal sentimento che provava per lei e per nessun altro. Fiondarsi in una trappola poteva essere pericoloso, ma se c'era qualcuno tanto stupido da sfidare Gil mentre aveva il compito di proteggere la sua amata Nimue allora non potevano perdere. Ritrovata la fiducia, Nimue si lanciò verso Gil il più in fretta che poteva, afferrando la chiave di Artù decisa ad infilarla dentro la lapide carbonizzata davanti a Gil per poter attraversare il passaggio assieme a lui. Qualsiasi ostacolo lo avrebbero superato assieme.

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    Genitori Impazienti

    ɫ Status Fisico: In forma
    ɫ Status Psichologico: Impaziente, eccitato.
    ɫ Energia: 75/75
    ɫ Potere: Livello 3
    Livello 3
    - Gil ha sempre la sua quantità di energia massima dimezzata. Quando si divide, il nuovo corpo avrà la stessa energia massima del Gil originale e una quantità pari alla sua energia attuale.
    - Gil può accumulare fino a 20 AU. Quando arriva a 20 AU può dividersi in un corpo demoniaco nuovo. In questo livello, se mentre Gil si divide ha subito dei malus o effetti negativi, il nuovo corpo ottiene per tutto il resto del combattimento un bonus alle statistiche pari al malus che aveva al momento della divisione e una resistenza agli effetti negativi che aveva subito, che dureranno la metà del tempo o un massimo di 3 turni se non hanno una durata limite. Ogni volta che un corpo di Gil si sdoppia, la trasformazione demoniaca se è attiva viene disattivata.
    - Fintanto che c'è un solo Gil in campo, la quantità di AU accumulati raddoppia.
    - Ogni volta che Gil infligge o subisce una ferita accumula AU. La quantità varia in base all'entità della ferita:
    • Medio-lieve o inferiore: 3 AU
    • Media: 4 AU
    • Medio-grave: 5 AU
    • Grave o più: 6 AU
    - Per ogni diverso tipo di malus o effetto negativo che Gil sta subendo durante quel turno, accumulerà 2 AU. Se il malus supera il 50%, oppure si tratta di qualcosa di inabilitante che gli impedisce di fare qualcosa, gli AU diventano 4.
    ɫ Tecniche: -
    ɫ Note:
    - Nimue (Spada) dietro la schiena.
    - Status Nimue: illesa/impaziente.
    MMQ4gUm

     
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    La fretta in questo caso non sarebbe stata una cattiva consigliera, anche se frettolosi com'erano non riuscirono ad ottenere nessuna informazione sulla misteriosa creatura che ospitava e cacciava in quel luogo oscuro. Senz'altro però riuscirono a comprendere in che modo funzionava quella chiave e quelle tombe, dato che bastò che Nimue si avvicinasse alla tomba bruciata per aprire la fessura verdastra che reagiva alla presenza di Artù. Non servì altro che infilare la "chiave" al suo interno, che rimase attaccata alla collana di Nimue tramite un filamento di energia verdastra anche quando venne impugnata, e tornò subito a lei appena dopo aver "aperto" il passaggio. Non sembrò affatto una cosa naturale: la tomba si spalancò come se lo spazio intorno a sé fosse distorto, la spaccatura aperta da Artù era qualcosa di forzato, un pò come se stesse piegando il labirinto alla sua volontà. Appena spalancato quel passaggio una densa fiamma vermiglia accolse i due ma prima che potesse consumarli o fare loro del male la tomba li aveva già divorati come il passaggio iniziale aperto da Thresh, lasciando alle loro spalle il Pozzo e aprendo un nuovo passaggio. Tutta quell'acqua e quella sensazione di vuoto scomparve in favore di un calore particolarmente intenso. Era un pò come trovarsi su una spiaggia all'apice del calore estivo, senza ombrellone, circondato da un ambiente secco ma senza il sollievo di un mare accogliente a dare pace alla pelle. Come avere un sole puntato addosso che ti scioglie e al tempo stesso arde, i vestiti dei due ospiti divennero molto rapidamente delle vere e proprie gabbie di tortura portandoli inevitabilmente a sudare. Il caldo però non era accompagnato da nessun tipo di fonte di luce, anzi l'unica fiamme che pareva visibile era nascosta in parte da una sorta di gabbia dalle strane fattezze: ricordava il connubio tra un angelo del vecchio testamento e una sfera Dyson, diversi cerchi metallici borchiati di dimensioni crescente che avvolgevano quella densissima fiamma in più angolazioni, fingendo di creare un globo completo e continuando a muoversi su assi diverse, ma senz amai poter eclissare del tutto quella fiamma. Nonostante ciò, il fuoco non emetteva quasi nessuna luce di per sé. L'illuminazione proveniva dal cosmo stellato che avvolgeva il cielo intorno a loro, ma erano stelle e galassie lontani praticamente morenti, tale era l'illuminazione, tanto da ricordare un cielo notturno illuminato fiocamente dalla luna. Paradossalmente, la cosa avrebbe favorito Gil essendo lui un demone, tuttavia i suoi sensi non sarebbero stati meno confusi rispetto a prima, quindi l'equilibrio lo voleva perfettamente in piedi e capace di distinguere cosa lo circondava. Al di fuori di quella sfera metallica che intrappolava la misteriosa fiamma, intorno a loro c'erano una miriade di alberi neri come il carbone, anzi carbonizzati per essere precisi: la maggior parte erano piuttosto "normali" nelle dimensioni ma si poteva capire che si trovavano in una foresta fuori scala, e che quegli alberi che sembravano "Normali" in realtà non erano che piccole eccezioni all'interno di una foresta colossale, e anzi a tastare meglio il terreno era facile capire che non posavano i piedi sul terriccio, ma semplicemente su un albero carbonizzato più grande dalla quale ne crescevano dei più piccoli. La sfera metallica che intrappolava la fiamma era a pochi metri di distanza da loro, sollevata verso l'alto e tenuta in sospeso tra i rami dei vari alberi da quattro grosse catene. Quelle catene non erano si semplice acciaio nero, ma risultavano attraversate da una misteriosa energia bluastra, spettrale, che le avvolgeva come la tela di un ragno. Osservando attentamente, si poteva capire perfettamente che all'interno di quella sfera, che quella fiamma intensa ma del tutto intrappolata, aveva le fattezze di una figura umanoide avvolta dalle fiamme. Una figura umanoide che sembrò reagire al loro arrivo, e che si voltò rapidamente verso di loro.
    Ah... questo spirito combattivo. Così... VIVO. Sono anni che non lo percepivo più. Ma non lo sento solo da ora... è così potente che potevo percepirlo anche prima. Hai risposto alla mia chiamata dunque?
    La voce umana era spezzata da qualcosa di intenso: un misto di sofferenza e piacere, ben noto alle lanterne, ma che denotava una resistenza strenua che non si era affatto spenta. Quella era la voce di un uomo che aveva sofferto, aveva perso più e più volte, ma non si era ancora arreso. Una voce regale, imponente e inflessibile. Gil ebbe immediatamente la sensazione di trovarsi di fronte a un Re.
     
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