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    Neo Venezia quel giorno era abbracciata da un piacevole sole estivo, coperto da alcune nuvole che non ne facevano sentire troppo il calore e un vento leggero che carezzava portando via l'umidità. Erano successe tante cose in quel periodo, che vedeva protagonisti diversi elementi di spicco dei Portatori di Luce, e tra i corridoi non si parlava di altro se non dell'exploit dei Cavalieri dell'Apocalisse e della loro "esibizione" nell'opera da ambasciatrice della Papessa. Ottimo notizie, sicuramente, almeno lo erano per Ira che con Krolia aveva avuto una piccola interazione in cui aveva chiaramente percepito quanto per le fosse importante quel raggiungimento. L'omone era conscio di quanto la guerriera ora avesse da fare per mettersi in paro e anche lui, nel suo piccolo, aveva non poche cose da sistemare. L'incontro con Evelynn era stato estremamente segnante e profondo, per non parlare del combattimento col Krampus e quello che ne era scaturito. Effettivamente nella mente di Ira vi era un turbinio di pensieri e dolore a questo proposito, e un pò per orgoglio ma anche perchè non voleva che il momento fosse rovinato da altre priorità era stato molto schivo con Krolia. Non aveva potuto accoglierla al ritorno dalla missione siccome era ancora in ospedale, ma appena tornato non aveva mai effettivamente tentato di contattarla o comunque accennarle una frase di favore. Era riuscito a non incrociarla data anche la grandezza del luogo, ma la loro routine sarebbe finita prima o poi per combaciare in qualche punto e Ira aveva deciso di prepararsi al meglio che poteva andando a scaricare tensione in palestra. Scarpe a collo alto simili a quelle da basket, pantaloni a pinocchietto larghi, di colore nero con una banda rossa laterale, una canottiera nera che copriva il petto dell'uomo ancora bendato, e che continuava nelle coperture sul braccio sinistro decisamente medicato e racchiuso in delle bende tenute insieme da una retina bianca elastica per contenere il tutto. Vi erano piccole macchie rosse di sangue nella zona delle costole e parzialmente sulla spalla, tipiche di punti e suture in fase di guarigione. Ira sembrava concentrato ad allenarsi nel centro della palestra, dando le spalle all'entrata con davanti una sbarra per le trazioni, stava eseguendo movimenti lenti e cadenzati: si abbassava come se dovesse raccogliere qualcosa da terra con ambo le mani per poi sfruttare l'appoggio per allungare le gambe una alla volta dietro di sè, in posizione quindi per un piegamento di braccia che seguiva ritmando una espirazione profonda, poi tornava rigido con le braccia distese, richiamava le gambe per alzarsi e le alzava verso la sbarra per stringerla nella mani e issarsi al petto, per poi riscendere lento con una lunga espirazione e ricominciare il ciclo. I polpacci sviluppati che erano in vista, come anche le spalle e la schiena tenendevano a gonfiarsi in maniera facile da notare, sopratutto nella fase della trazione in cui tutte le pieghe dell'attacco dei trapezi, delle spalle, della scapole e dei dorsali andavano per tendersi e permettere a quel massiccio corpo di allontanarsi dal terreno e raggiungere il punto.
    ...Ufff... 30.... Uffff.... 31....
    Era un ritmo che non mirava ad spingere sul fiato ma più alla correttezza del movimento e alla forza pura di spingere e issarsi, chiudersi ed aprirsi. Ottimo per la coordinazione effettivamente e anche la riabilitazione se a quello mirava Ira, senza tralasciare il fatto che la fronte imperlata di sudore e il collo massicio con qualche rivoletto che iniziava a fare capolino faceva capire che il numero di ripetizioni a continurare faceva tranquillamente raggiungere un ottimo carico di allenamento.
     
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    Krolia era sovrappensiero, da un paio di giorni non riusciva a rimanere concentrata su niente. Anche durante i pasti con i compagni, mentre loro chiacchieravano del più e del meno, la sua mente vagava continuamente alle visioni che aveva vissuto con Evelyn. Alla sua nuova amicizia con il sacerdote del Nilo, e alle milioni di domande che le frullavano per la testa. Non era riuscita a liberarsi del senso di frustrazione di non aver ottenuto molto e che invece di avere qualche risposta le erano sorti sempre più dubbi. Tutta colpa di Evelyn che le aveva insinuato il seme del dubbio a proposito i suoi ricordi: erano veri oppure erano stati manipolati da Lucia, la precedente papessa? E se così fosse stato, cosa aveva scoperto Evelyn da spingerla ad ucciderla? Non poteva di certo comunque giustificare il suo gesto in ogni caso, era comunque una enorme colpa. Però aveva davvero il diritto di pensarla in quel modo? Avevano ucciso in passato anche altri che credevano peccatori, solo perché lei era la papessa, non significava che lei non poteva essere una peccatrice. Quel pensiero la gettava in confusione, la faceva sentire sporca. Aveva bisogno di riflettere, ma non voleva poltrire ulteriormente. Voleva farsi trovare preparata, quindi decise di andare in palestra per quel giorno, così da fare ginnastica teraupetica per riprendere il tono muscolare sulle braccia. Indossava una semplice tuta sportiva composto da un top ampio che le lasciavano scoperto l'ombelico ed un paio di pantaloncini, ai piedi un paio di semplici scarpe da tennis, ed una fascia che le reggeva il braccio ancora fasciato da bende elastiche che la aiutavano a sentire meno la fatica. L'ultima volta che si era recata in una palestra era stato assieme ad Ira, dopo quel bacio rubato Krolia non aveva avuto il coraggio di cercarlo: non aveva idea di come avrebbe dovuto comportarsi con lui, e l'idea di dovergli spiegare perché gli aveva dato un bacio la mandava in un imbarazzo totale che la faceva arrossire tantissimo anche se si limitava a pensarci ed era da sola. Quindi aveva evitato in tutti i modi di chiedere di lui, di sentir parlare di lui evitandolo per non caricarsi di ulteriore ansia. Entrò nella palestra con la mente piena di pensieri diversi e non guardò nessuno durante il suo passaggio, distratta com'era non notò che c'era proprio Ira in quel posto, complice anche il fatto che essendo si spalle non si era soffermata a guardare chi fosse. Non voleva disturbare nessuno, qiundi in silenzio si recò verso uno dei macchinari per allenare le braccia e le spalle. In modo del tutto meccanico scelse il carico dei pesi da usare, uno abbastanza leggero per non stressare il braccio in via di guarigione. Afferrò le piccole maniglie che sorreggevano i fili che sollevavano i pesi. Iniziò a tirare lentamente rivolgendosi verso il ragazzo che si stava allenando. Solo a quel punto notò la pelle scura del ragazzo, i suoi capelli chiari e le sembrò famigliare. Lo vedeva ancora di spalle, così sbirciò sullo specchio che aveva di fronte e quando vide il volto di Ira, per la sorpresa tirò troppo forte il filo, facendo inceppare il meccanismo. Non se ne rese conto poiché arrossì sentendo il cuore balzarle in gola, non controllò quindi la forza del braccio ed il filo si spezzò con uno schiocco; i pesi crollarono di nuovo al loro posto facendo un gran baccano, mentre il filo elastico rompendosi frustò praticamente il braccio di Krolia strappandole uno stridulo gemito di dolore. A quel punto chiunque presente nella palestra si sarebbe voltato verso di lei, e se lo avesse fatto anche Ira, Krolia sarebbe arrossita, ma cercò di sorridere affabile sebbene si sentisse morire dentro di vergogna.
    I-Ira? Ciao, non ti avevo ... riconosciuto. fece sentendo già un gran caldo e la voglia di defilarsi farsi fortissimo. Per lei era decisamente più facile combattere contro dieci nemici piuttosto che affrontare situazioni in cui si sentiva un pesce fuor d'acqua. Notò poco dopo le fasciature che lo bendavano e le macchie di sangue, lo sguardo nervoso e imbarazzato di Krolia divenne subito preoccupato: perché si stava allenando conciato in quel modo? Con delle bende del genere doveva riposare non spaccarsi di allenamenti!
    Oddio, cosa ti è successo? fece sinceramente preoccupata, avvicinandosi a lui di qualche passo, non trovando però il coraggio di superare la zona personale, standogli a qualche passo di distanza.
     
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    Il crollo dei pesi vece pietrificare Ira, che venne risvegliato dalla sua concentrazione per l'allenamento, al pari di quando ti tirano un pizzico sul sedere all'improvviso per gioco mentre stai trasportando qualcosa, e ti cade tutto. Si sarebbe girato lentamente e il primo dettaglio a balzare ero lo sguardo violacio racchiuso nel giallo felino delle sclere di una persona a lui molto cara, che aveva evitato da parecchi giorni.
    ... Krolia!
    Ira agì più per istinto, avvicinandosi a lei a passi lunghi, allungando le mani per cingerle polso e spalla, senza tirarla ma appoggiandosi lui a lei e dando tutta l'attenzione al braccio ingiuriato dal cavo. Era incredibile come la sua stazza da orso non gli impedisse di avere un tocco attento e delicato con le dita, tranne magari che per la goccioline di sudore che imperlavanop ogni lembo della pelle a vista che non erano proprio quello che vuole avere vicino la persona media quando ancora è pulita o comunque nel proprio spazio personale.
    Meno male, il cavo non ti ha praticamente fatto nulla! Come guerriera devi essere diventata davvero resistente e...
    Ira si sarebbe chiuso la bocca volontariamente, finendo per avere gli occhi spalancati e un rossore in viso fin troppo accentutato anche dallo sforzo fisico già presente, facendo scivolare via dalle mani il braccio di Krolia e adeguandosi alla distanza con cui la donna si era approcciata a lui per riprendere gli spazi personali.
    Io, ecco... Scusami, era che... Ero preoccupato che il cavo di avesse ferita e... Cioè, non volevo...
    Ira avrebbe chiuso gli o occhi mordendosi il labbro inferiore, inspirando aria in maniera profonda nemmeno stesse gonfiando il petto come un tacchino, per poi espirare rilassandosi, mostrando un volto più affabile e un sorriso caldo al meglio che poteva.
    Sono contento di vederti, Krolia. Sono successe tante cose dall'ultima volta che abbiamo parlato e purtroppo non me la sentivo di... Di venirti a cercare finchè non avessi avuto un aspetto... Meno disfatto...
    Ira avrebbe retto con la mano destra la spalla sinistra fasciata, facendo notare con alcune circunduzioni che la muoveva bene ma effettivamente era rimasto ferito in situazioni che ancora non aveva esposto.
    Va tutto bene ora, giusto il riprendere pian piano la forma fisica mentre le ultime suture fanno il loro percorso. E... Se ti va posso raccontarti tutto, ovvio... Ma preferirei magari farlo con più calma, dopo... Prima dimmi di te. La notizia del vostro successo sta viaggiando per i corridoi del Vaticano come un onda umana di fan... Sei sulla bocca di tutti!
    Ira avrebbe sorriso ancora, ma la sua scelta di parole gli fece venire alla mente quel bacio rubato che affettuosamente Krolia gli aveva dato durante una loro sessione di allenamento, e lo fece diventare ancora più rosso peperone di quanto non lo fosse fino a quell'istante.
     
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    Krolia non aveva calcolato minimamente l'indole gentile e premurosa di Ira, vederlo preoccupatissimo per lei, e poi sentirsi afferrare su polso e spalla, la fece arrossire vistosamente, soprattutto sulle orecchie, mentre tutto il resto del corpo si irriggidì per il contatto fisico inaspettato. Il suo tocco gentile le ricordò quel momento di relax che avevano condiviso insieme per fare quei strani esercizi per combattere la paura del contatto fisico. Krolia si ammutolì per un momento, non sapendo come reagire, ma poco dopo fu Ira stesso a ritirarsi scusandosi per essere stato invadente.
    N-non è niente, sto bene, grazie. fece sentendosi un pochino mortificata per averlo messo a disagio, pensando che era sicuramente per la faccia che aveva fatto quando si erano avvicinati. Ira si scusò dicendole che erano successe molte cose da quando si erano separati, ed il fatto che voleva prima guarire la preoccupò ancora di più: cosa gli era successo se aveva ancora quelle fasciature così ampie sul corpo? C'erano state delle battaglie di cui non aveva saputo nulla di sicuro, possibile che fosse stato ferito durante quello strano evento con quel mostro che aveva seminato panico e distruzione nei quartieri romani? Lui cercò di rassicurarla dicendole che andava tutto bene adesso, ma il fatto che dicesse proprio "ora va bene" le fece pensare che se l'era passata davvero brutta. Certo era sollevata di vedere che si stava addirittura allenando, e che quindi era sano e salvo, ma il fatto che lui fosse stato in serie difficoltà mentre lei per colpa della sua timidezza lo aveva evitato la fece sentire in colpa. Avrebbe potuto aiutarlo, erano compagni del Vaticano dopotutto. Prima di poter insistere per chiedergli cosa gli fosse successo, Ira le fece presente che aveva saputo della cerimonia di accoglienza del sacerdote del nilo e che era stato un successo. Non si aspettò di sapere che parlavano di lei e la cosa le mise anche una certa ansia: cosa dicevano? Sperava vivamente non pettegolezzi sul fatto che l'avevano vista assieme a Zendaya.
    Addirittura? Beh dopo la pessima figura con il furto del tesoro del vaticano, mi fa piacere sapere che hanno apprezzato la cerimonia. Anche se... i guai sono arrivati dopo. Anche io sono stata in covalescenza, e non ho più potuto contattarti. affermò, stupendosi tantissimo nel vederlo arrossire imbarazzato. Visto il modo con cui era stato bravo a farla sentire a suo agio la volta scorsa, non avrebbe mai immaginato di vederlo con quella espressione. Grazie a quello però si sentì meno tesa e si ritrovò a sorridergli dolcemente.
    Per fartela breve: I nemici del nilo d'orato hanno attaccato dopo la cerimonia, quando la papessa e l'alto sacerdote conferivano fra di loro in privato. Hanno tentato di pugnalare la piccola Veronica, ma l'alto sacerdote l'ha difesa, finendo però vittima di uno spirito maligno che lo ha spinto a combattere contro di noi. Per fortuna c'era Domino, assieme a lei e gli altri compagni siamo riusciti a debellare lo spirito maligno e salvare sia Veronica che l'alto sacerdote. Me la sono cavata con qualche costola rotta ed il braccio fracassato in più punti. sollevò il braccio muovendolo per fargli vedere che era guarito, nonostante la fasciatura.
    Grazie alle cure miracolose sono guarita in fretta. Ero venuta qui per riprendere vigore al braccio. Tu invece? Quelle macchie di sangue mi preoccupano... affermò indicandole con le dita e fissando i punti per assicurarsi che non stessero sanguinando proprio in quel momento.
     
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    Ira avrebbe tirato un sospiro di sollievo alla fine del racconto di Krolia, rilassandosi anche nella postura e mostrando un viso ancora più amichevole e un tono di voce colloquiale.
    Un avventura non da poco! La Papessa non poteva contare su Portatori di Luce migliori! Ormai è ufficiale, e distanti da qualsiasi precedente intoppo è ciò che ci porta a essere qui la cosa importante.
    Ira avrebbe allungato la mano destra, in un gesto formale di stretta di mano per Krolia da stringere, mettendo bene in mostra i simboli sulle mani tipici del loro Ordine. Un formale data la loro conoscenza, ma per l'uomo sembrava importante far sentire il suo supporto alla donna e sopratutto il più caloroso dei benvenuti per quello che poteva nel suo piccolo. Se da un lato il buon Gervasoni non aveva proprio la totale chiarezza del mondo che circondava i Cavalieri dell'Apocalisse, Krolia ai suoi occhi era una "nuova" accolita del Vaticano che meritava tutto il rispetto e la disponibilità che poteva elargire. Per non parlare del fatto che, nella precedente occasione di conoscenza, era innegabile come sentimenti di frustrazione e volontà di agire stessero intorbidendo la personalità di Krolia. Ovviame la ciliegina di tutto questo era l'anello che li legava, Evelynn, e a quel punto tra le naturali domande della donna e i necessari aggiornamenti nati dall'incontro privato tra Ira e la succube c'era davvero parecchio di cui discutere e difficile da organizzare. La faccia di Ira in questo senso tradì molto la sua difficoltà nel mettere ordine ai pensieri, ma tanto valeva partire da ciò che era pratico e diretto.
    Queste macchioline sono abbastanza "naturali", siccome i punti di sutura stanno facendo il loro corso, sono stato curato in una maniera meno moderna e ottimale perchè le ferite che ho riportato erano di una origine singolare...
    Ira si sarebbe tirato i capelli all'indietro con ambo le mani, fermandosi qualche secondo sulla nuca per farli incrociare alla migliore maniera. Avrebbe tenuto gli occhi chiusi, con uan movenza diretta ma non troppo veloce, che gli avrebbe gonfiato il petto mentre tirava su i gomiti in alto, mostrando il possente petto, le braccia allenate e il sudore che sarebbe scivolato via di lato ai bordi delle ascelle e del costato.
    Permettimi di dare una sistemata al macchinario mentre parliamo di cosa è successo...
    L'omone si sarebbe piegato quindi sulle gambe avvicinandosi ai vari pesi e cavi che si erano dislocati dopo l'approccio di Krolia, partendo dai pesi più leggeri a quelli più avanzati per reincolonnarli nella posizione più adeguata.
    Principalmente ho avuto due disavventure... Una che riguarda l'incidente di Roma di cui avrai sicuramente sentito parlare, e un'altro con Evelynn. Per nessuno dei due casi ho avuto ancora modo di parlarne con Domino o fare una reconto valido... Mi hanno dato il tempo di... Tempo di riprendere fiato e guarire, calmarmi... Ho subito danni fisici, ma anche mentali in luoghi profondi che non mi stanno facendo vivere bene nell'ultimo periodo...
    Lo sguardo di Ira si sarebbe rabbuiato in maniera molto facile da percepire e notare. Era come se qualcosa di ombroso simile a un corridoio di notte si stesse affacciando nei suoi occhi e lo stesse depotenziando, paralizzando.
     
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    Krolia sorrideva imbarazzata ai complimenti di Ira, non si sentiva affatto così formidabile come lui diceva, e di figuracce e passi falsi ne avevano fatti un sacco, il fatto che tornasse sempre ferita dalle sue avventure ne era una chiara testimonianza. Non voleva però denigrare i suoi compagni, quindi si limitò a sorridere e stringere la mano di Ira grata per le sue gentili parole, notando che anche lui aveva i segni tipici dei portatori di luce sulle braccia, il che le confermò che ormai erano a tutti gli effetti membri della stessa "squadra". Sul momento a Krolia però interessava di più sapere cosa fosse successo ad Ira, le sembrava strano che non fosse ancora del tutto guarito, e quando confessò che si era curato nel modo classico, per via di un problema legato proprio alle ferite la mise in apprensione, infatti si portò una mano davanti alla bocca chiedendosi in cosa si fosse imbattuto se nemmeno la dolce Veronica era riuscita ad accelerare la guarigione di Ira. Forse era anche colpa sua dato che Veronica si era dedicata a curare sia lei che Zendaya? Stavano dando un sacco da fare a quella piccoletta a quanto pare. Seguì Ira in automatico, chinandosi anche lei verso il macchinario per poterlo sistemare, aiutando il ragazzo, sebbene i suoi gesti erano parecchio distratti poiché l'attenzione era tutta verso il racconto di Ira. Le confessò che aveva avuto ben due disavventure, una che riguardava il Krampus avvistato a Roma e l'altro Evelyn.
    Ommioddio eri lì? Ti sei ferito a causa di quel enorme demone? lo guardò poi preoccupatissima quando le disse che l'altro problema era stato causato da Evelyn. Quindi era tornata ancora? Le cadde di nuovo un peso per terra per la distrazione e a momenti non si schiacciava un piede con esso. Se Ira l'avesse guardata avrebbe notato nel suo sguardo che quelle notizie l'avevano turbata. Avrebbe voluto assalirlo con milioni di domande diverse, ma allo stesso tempo non se la sentiva di essere invadente, infondo le aveva detto che quei avvenimenti gli avevano dato traumi anche psicologici.
    L'ho incontrata anche io... e non posso crederci che ti abbia aggredito. gli disse, sentendosi un pizzico colpevole poiché nella sua mente si vedeva già mentre lo scuoteva con forza chiedendogli "cosa ti ha fatto quella maledetta?". Invece gli posò una mano sulla spalla con fare premuroso, cercando di trasmettergli del sostegno morale.
    Mi dispiace davvero tantissimo Ira, io... posso fare qualcosa? Ti va di parlarne? gli chiese guardandolo negli occhi, offrendo tutto il sostegno che un compagno d'armi poteva dare. Non aveva idea di cosa gli fosse successo, ma era propensa a dare tutto l'aiuto possibile.
     
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    Se ad Ira avessero mai chiesto quale fosse un pregio di Krolia, la risposta più sincera e sicura era che, nonostante le sue insicurezze e il suo imbarazzo, di fronte a qualcuno bisognoso di aiuto o in difficoltà era capace di mettere tutto da parte per mettersi in prima linea. Ira si sentì invaso da una sensazione piacevolmente calda e supportiva, che lo fece rilassare abbastanza da farlo sentire un pò più sollevato e più propenso a parlare.
    Parliamo prima del Krampus... Di Evelynn posso raccontarne i fatti solo in momenti più privati, siccome... Ci sono dei dettagli e delle situazioni correllate abbastanza imbarazzanti...
    Ira si sarebbe sentito obbligato a distogliere lo sguardo mentre la faccia gli diventava rossa peperone e qualche goccia di sudore dalla fronte avrebbe tradito come il ricordo degli eventi lo aveva fatto reagire molto profondamente. Un breve attivo che l'omone sfruttò per fare un bel respiro e mettere almeno i pesi nel giusto ordine, per poi alzarsi e passare alla fune metallica da raccogliere.
    L'incidente è stato descritto molto superficialmente nelle notizie. Non che si volesse nascondere qualcosa, anche le autorità romane sono state prese di sorpresa, ma di sicuro l'enorme quantità di vittime ha incrinato lo spirito di tutti. Ancora adesso le riparazioni procedono a rilento siccome ci sono molti dispersi... Ma quello che l'Impero non può percepire a dovere è che il Krampus era... Parte di uno schema che non aveva a che fare con loro direttamente. Era una pedina in un disegno abietto e corrotto... Come lo sono stato io quel giorno.
    Portandosi una mano al petto, Ira avrebbe chiuso gli occhi momentaneamente mentre la sua espressione si scuriva e diventava molto seria.
    C'è stato un rituale di mezzo, Krolia... Qualcosa che aveva come obbiettivo usare tutta quella morte come un vascello. Si è aperta... Non so bene se posso chiamarla fenditura, ma questa breccia mi ha trasportato in una dimensione di pazzia e assurdità, dove il male ha preso una forma distorta e...
    Ira si sarebbe fermato nel racconto, puntando lo sguardo verso il basso, distogliendolo dalla sua compagna e cercando un punto nel pavimento non ben definito come ancora per i pensieri.
    ...Triste. La paura, la rabbia, l'incredulità e tante altre emozioni erano forti e confuse in quei momenti, ma la tristezza è ciò che meglio descrive cosa mi ha segnato nel profondo. Ho visto tante vite spezzarsi, come spighe di grano durante un tornado... E comunque vi erano due anime che stavano soffrendo più di tutti, un padre e una figlia che nel ritrovarsi hanno fatto da base per inondare il mondo in una corruzione assoluta, di cui loro non erano artefici ma carburante... Krolia, io...
    Ira avrebbe perso la possibilità di mantenere i pensieri ordinati, ricercando nello sguardo di Krolia un appiglio motivazionale, qualcosa che potesse mantenerlo integro e non facesse scoppiare il turbinio di emozioni che si stava gonfiando nel suo petto. In una mano aveva il cavo del macchinario, tremante e serrata, l'altra al petto che si stringeva sulle bende, mentre le labbra si piegavano verso il basso, corrugandosi come quando si cerca di trattenere un singhiozzo. Non si era paralizzato, ma stava pian piano raggiungendo un limite di sopportazione abbastanza delicato per cui aveva bisogno di supporto...
     
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    Krolia proprio per via della sua timidezza e imbranataggine generale con l'approcciarsi con il prossimo era sempre stata una buona ascoltatrice. Ciò aveva anche contribuito a farle notare nelle persone piccoli cambi nelle espressioni del viso. Ciò che la preoccupò molto era appunto vedere negli occhi di Ira una oscura ombra, intuì che c'era qualcosa che lo turbava profondamente poiché non aveva lo stesso sguardo sicuro di sé della precedente volta. Sembrava quasi che qualcosa lo avesse sporcato dentro e lei non riusciva ancora a capire cosa fosse stato esattamente. Conosceva benissimo quell'ombra nello sguardo, l'aveva vista tante volte nello specchio, negli occhi dei suoi compagni quando soffrivano terribilmente. La preoccupava perché non voleva che anche lui passasse per quel tipo di esperienze. Ira le volle parlare prima del crampus, perché ciò che gli era successo con Evelyn era di natura imbarazzante e voleva parlargliene in privato. Fu comprensiva con lui, ma le fece inevitabilmente pensare di nuovo a quella assurda situazione che si era creata fra lei, Zendaya ed Evelyn qualche giorno prima. Situazione molto imbarazzante anche per lei e che le fece fare quindi una associazione di idee inconfondibile. Aveva quindi sedotto Ira? Quel pensiero la fece sentire profondamente stizzita: lei gli aveva rubato un bacio e si era sentita terribilmente in colpa, mentre Evelyn arrivava e se lo spupazzava come se niente fosse? No, doveva calmarsi, non doveva far viaggiare la fantasia, non aveva idea di cosa aveva fatto, magari le cose imbarazzanti erano di natura molto diversa e lei si stava facendo inutili seghe mentali. Cercò quindi di concentrarsi su ciò che Ira le stava confidando a cuore aperto. Non era andato molto nel dettaglio ma ciò che disse bastò per farle capire che era stato coinvolto molto da vicino in quella vicenda che riguardava il krampus. Non era stato quindi solo una apparizione improvvisa di una creatura gigantesca in mezzo ad una città, era successo qualcosa di brutto, e lui ne era stato coinvolto. Ira parlò di un rituale che voleva usare le vite umane come un vascello per andare in qualche parte, come una dimensione alternativa, dove Ira aveva visto il male in faccia. Il racconto si fece confuso e forse quasi onirico, ma ciò che notò più di tutto fu il profondo turbamento di Ira a quei ricordi. Ne era uscito vivo certo, ma ne era rimasto segnato nel profondo. Le dispiacque così tanto che sentiva il bisogno irrefrenabile di essergli di aiuto in qualche modo ma non aveva idea di come fare di preciso, si lasciò guidare dal suo istinto e portò una mano sul polso di Ira, un tocco gentile, amichevole che volle fermare il tremore della sua mano e ricordargli che non era solo. L'altra mano gliela poggiò sulla spalla in una lieve carezza che sembrava però volergli dare anche un sostegno in caso avesse sentito il bisogno di alzarsi.
    E' finita. Adesso sei qui, sei vivo. gli disse con voce pacata e calda, non rendendosi conto che il tono era uscito molto materno, poiché in un certo senso gli parlò allo stesso modo con cui lo avrebbe fatto con Bowen o con Evan. Aveva perfino in modo spontaneo e naturale iniziato ad emettere dei profumi rilassanti, floreali e fruttati per aiutarlo a rilassarsi tramite i sensi. Aveva imparato a farlo negli anni per aiutarsi a calmarsi quando veniva assalita dagli incubi e dai suoi fantasmi. E lo fece in modo naturale anche con Ira poiché sentiva che ne aveva bisogno.
    Non devi sentirti in colpa per chi non sei riuscito a salvare, o per quel padre e quella figlia. Certe volte le cose sono più grandi di noi e non possiamo fare altro che lottare e salvare ciò che riusciamo a raggiungere con le nostre braccia. gli diede una carezza sul viso, ritirando poi la mano come se avesse osato troppo, ma cercò comunque di essere di supporto.
    Hai detto che c'è stato un rito, ma forse sei riuscito ad interromperlo, oltre agli incidenti del passaggio di quel mostro, non è successo altro, qualsiasi cosa stavano preparando non è successo. E' una magra consolazione, ma pensa a quanti di noi hai salvato, non pensare a chi hai perso. sapeva benissimo che era molto più facile a dirsi che a farsi, che di sicuro i sentimenti negativi non si sarebbero cancellati via facilmente, ma era anche vero che un pochino aiutava.
     
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    Quando degli eventi traumatici ci segnano profondamente il mondo diventa ovattato, indistinto e alle volte più buio e alieno. La percezione della realtà viene distolta da una lente opaca che la deforma e la ingrigisce. Concetrarsi sul macchinario e al rimetterlo apposto era servito a poco, come un ancora che non arriva bene al fondale e continua a raschiare la sabbia superficialmente. Ma mentre tutto diventava distante, un profumo unico e particolare avrebbe risvegliato i sensi dell'uomo, facendo tremare quella bolla che lo stava trattenendo in una sospensione simile allo stare sul fondo del mare. Il profumo che sentiva aveva qualcosa di piacevole, lenitivo, forte abbastanza da poter essere percepito ma non così tanto da sturbare o essere troppo fastidioso man mano che l'aria ne veniva permeata. Poi il tocco della mano di Krolia avrebbe dissipato quella nebbia funesta che stava abbracciando la mente di Ira, e un pò anche per gli effetti del dono del Patto forse vi era una vera e propria azione di sollievo fisico e non solo sensoriale. Tutto della donna stava portando luce tra le ombre, sicurezza nella disperazione montante, fino anche a permettere al suo compagno di rialzare lo sguardo, metterla a fuoco fissandola negli occhi in silenzio. Le parole di Krolia erano qualcosa di prezioso, qualcosa a cui valeva la pena aggrapparsi. Non era un faro nell'oscurità che avrebbe risolto tutto, siccome per quanto il presente fosse reale ed effettivamente positivo, l'anima di Ira stava affrontando due muri che lo stavano schiacciando: da un lato il senso di colpa del sopravvissuto, e dall'altro l'orrore stesso di cui era stato testimone. Ira si sarebbe allungato con la mano destra verso la mano di Krolia, sorridendo per tranquillizzarla che la sua azione aveva avuto l'effetto desiderato. Gli occhi lucidi, segnati da una nota di paura, ma quella bocca che si allargava nel sorriso caldo che l'uomo regalava spesso a quelli con cui interloquiva quando ce ne era bisogno. Passarono alcuni secondi senza che Ira potesse distogliersi dai lineamenti di Krolia, dal suo profumo così piacevole, e da quel semplice e piccolo contatto che gli stava tenendo legati, vicini e in sintonia in un momento in cui ne avev adavvero bisogno. Quando Krolia poi ritirò la mano, Ira prese un pò di coraggio e si mise in piedi.
    Krolia... Grazie... Ma vorrei chiederti se possiamo spostarci da un'altra parte per parlare. Un luogo un pò meno pubblico, siccome sento che avrei bisogno di un pò di privacy nella mia... Attuale condizione.
    Il tono di Ira era molto cordiale, propositivo ma senza accentuazioni di voce particolari, un misto tra una richiesta e una proposta molto pacata e pratica.
    C'è una sala più in là dei corridoi... E' una sala da consultorio, ha giusto un divano, qualche sedia e un tavolo, ma anche una macchinetta per le bevande... Mi aiuterebbe qualcosa di fresco inn questo momento...
    Ira si sarebbe grattato dietro la nuca per poi usare ambo le mani per asciugarsi il sudore dalla fronte e passarsi le dita tra i capelli per rimetterli apposto indietro per poi fare cenno a Krolia di seguirlo. Avrebbe comunque riaperto il discorso mentre andavano se Krolia lo avesse seguito o se per caso non avesse avuto altre proposte.
    Mi stai davvero dando una grossa mano... Questi momenti di paralisi e sconforto prima erano molto più frequenti, e mischiati alle ferite mi hanno riportato a quando da piccolo non controllavo il mio potere e soffrivo profondamente... C'è qualcosa in te, Krolia, che riesce a ridarmi energia. Non parlo solo dei tuoi profumi, ma permettimi di dire che la tua sensibilità e la tua empatia... Hanno qualcosa di speciale...
     
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    Krolia si sentiva davvero dispiaciuta per Ira, poiché riusciva a vedere nei suoi occhi che aveva davvero avuto tanta paura ed aveva visto cose terribili. I portatori di luce dovevano diffondere la pace e l'altruismo, non le piaceva l'idea che i suoi compagni dovessero soffrire orrori e sensi di colpa così oscuri e profondi. Ira era un bravissimo ragazzo e non meritava di soffrire in quel modo. Quando lo vide sorriderle, capì quanto in realtà Ira fosse gentile nel suo animo, poiché secondo Krolia lo aveva fatto per non farla preoccupare più di così, ma ormai era troppo tardi: era in apprensione e voleva aiutarlo almeno a dissipare anche solo una briciola di quel trauma che si stava portando dietro. Voleva fargli sentire che poteva contare su di lei, che aveva una amica sincera lì al Vaticano. Quando Ira le chiese di andare in una parte un pochino più appartata, gli sorrise dolcemente ed annuì con la testa, lo avrebbe seguito ovunque volesse.
    Sì certo, andiamo. fece risoluta, pronta ad essere la spalla su cui piangere, o semplicemente qualcuno a cui raccontare le proprie disavventure magari solo per fare chiarezza nella propria testa. Lo seguì osservando di tanto in tanto la fasciatura di Ira per essere sicura che non stesse sanguinando ancora. Curarsi nel modo classico era più difficile e in un certo senso se ne sentiva più ignorante in materia dato che si era abituata ai moderni mezzi della medicina. Sorrise amichevolmente ad Ira quando le disse che lo stava aiutando, facendo un piccolo cenno con la mano come a dire "ma no, non è niente di che", solo che poi Ira continuò dicendole che era una persona speciale e quelle parole la fecero arrossire visibilmente. Le sfuggì una piccola risatina nervosa di imbarazzo, grattandosi la nuca confusa: era molto convinta di essere una totale imbaranata ad interagire con il prossimo. Bowen la prendeva spesso in giro per quel motivo, e di solito lei passava sempre per la tipa taciturna del gruppo perché non le piaceva inserirsi nelle chiacchiere, limitandosi ad ascoltare.
    M-ma no, io sto solo cercando di aiutare un amico, con il mio piccolo. Non ho fatto davvero niente di speciale. Quindi se posso esserti in qualche modo di aiuto non esitare a chiedermelo ok? gli disse guardandosi i piedi mentre avanzavano nei corridoi, arrivando alla sala che poco prima gli aveva descritto Ira. Krolia si affrettò subito a prendere due bibite energetiche fresce, così da poterne offrire una ad Ira ed una la tenne per sé così da tenergli compagnia. Fece scegliere a lui il posto in cui sedersi, così da avere l'angolo in cui Ira si sarebbe sentito più al sicuro per poter chiacchierare. Gli porse la bottiglietta presa dal distributore, poi con un sorriso un poco imbarazzato si sedette vicino a lui.
    Se non ti piace il gusto posso cambiarlo... gli disse confessandogli in quel modo un altra piccola abilità del suo potere.
     
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    Ira si sentì sollevato a vedere Krolia accettare la porposta di spostarsi. All'omone non piaceva quella sensazione di vulnerabilità, ma il Vaticano offriva un luogo sereno e positivo che almeno non peggiorava le cose, e le persone che aveva intorno avevano il giusto atteggiamento nei suoi cronfronti. In un certo senso era nel luogo dove un anima ferita come la sua era "famelicamente" supportata e accudita, dopotutto un sentimento comune dei Portatori di Luce era indubbiamente aiutare il prossimo, e il buon Ira era decisamente qualcuno che aveva bisogno di aiuto. Mentre camminavano nei corridoi, l'umiltà di Krolia era qualcosa di piacevolmente caldo e affettuoso allo stesso tempo. Ira le avrebbe risposo con un sorriso molto più sincero e rilassato, meno volto a tranquillizarla e più sereno. Arrivati nella sala l'omone avrebbe puntato a un divanetto nel lato più lontano. La sala di per sè era come la aveva descritta Ira, se non che era molto larga, piacevolmente più arredata di solo qualche sedia ma vedeva anche divanetti e un paio di angoli tv, nonchè i famigerati distributori ricchi anche di roba da mangiare e stuzzichini vari. L'ampiezza totale era quella di una sala ricreativa per circa 20 persone, ma oltre loro due non vi era nessuno. Ira si sedette, aspettando sorridente che Krolia tornasse con le bevande, facendo attenzione alle sue parole siccome sembrò un dettaglio molto interessante.
    Oh!... Fammi prima assaggiare! Così almeno posso dirti se effettivamente un gusto diverso sarebbe meglio!
    Ira si sentì un attimo imbarazzato perchè, anche fosse stata la bevanda peggiore del repertorio, non sarebbe mai stato tipo da dire che non gli piacesse siccome Krolia era stata così gentile da prodigarsi per andarla a prendere. Avrebbe poggiato le labbra per sorseggiarne comunque un corposo gozzo di liquido, siccome sete aveva sete, e il sapore dolce e piacevolmente intenso era già qualcosa che avrebbe volentieri mantenuto, ma dopo essersi distaccato dal contenitore e averlo guardato attentamente, Ira avrebbe scrutato in direzione di Krolia, con animo curioso e tono di voce decisamente inclinato sul genuino interesse dell'abilità.
    Hai fatto una ottima scelta di bevanda, ma ti prego di mostrarmi come ne cambieresti il gusto... Sono davvero curioso delle tue singolari abilità!
    Forse questo avrebbe aumentato l'imbarazzo di Krolia, ma almeno l'omone stava sfoggiando un'aura e una empatia più positive e distaccate dai brutti pensieri che lo avevano aggrappato pochi minuti prima. Krolia aveva giocato un ruolo fondamentale con i suoi profumi, il suo contatto e le sue parole, con un'azione piacevolmente lenta ma efficace che ora stava facendo mettere a suo agio il suo fratello Portatore di Luce. Forse era anche per questo che le sue cure e la gente intorno a lui era poco, aveva bisogno di spazio e di qualcuno che avesse un tocco gentile, che sapesse creare un atmosfera più amichevole.
     
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    La sala di ristoro era vuota in quel momento, facendo sentire anche Krolia più a suo agio per il fatto che non ci fossero orecchie indiscrete nelle vicinanze. Il racconto di Ira sembrava particolarmente importante e personale, quindi sapere che nessuno li avrebbe ascoltati o interrotti la fece sentire più agguerrita verso l'idea di volerlo aiutare in qualche modo. Forse Evelyn se lo era spupazzato, lei invece avrebbe avuto una confidenza da veri amici, avrebbe potuto stargli vicino in modo diverso. Si consolò con quel pensiero, non volendo dare peso al fatto che non le era andata molto giù che Evelyn provasse interesse nei confronti di Ira. Soprattutto dopo aver visto quelle visioni, che le facevano pensare di tutto e non in modo pulito. Era sicurissima che si era interessata a lui per molte qualità diverse e non perché fosse semplicemente un compagno del vaticano. Quel pensiero la irritava tantissimo, ma non riusciva ancora capire quale fosse il motivo.
    Non aveva idea di come iniziare la conversazione con il ragazzo, ma la scusa della bibita diede loro modo di rompere un pochino il ghiaccio iniziale e rilassarsi. Fu un sollievo vedere Ira meno teso e tormentato, così invece di tornare ai discorsi seri decise di assecondare il suo desiderio per farlo stare meglio. Sorrise quindi con una punta di furberia negli occhi, e prese con garbo la bottiglia di Ira. La strinse fra le mani, poi guardò verso Ira complice.

    Quali sono le tue bibite preferite? Indicami dei sapori che ti piacciono. chiese sicura di sé. Dopotutto se c'era una cosa su cui non si sentiva una totale imbranata era proprio l'uso dei propri poteri. Ascoltò la risposta di Ira, poi si concentrò per influenzare con il suo potere la bibita. Chiuse gli occhi e impastò energia nelle sue mani, il liquido per un momento sembrò quasi illuminarsi di una luce propria, flebile e dolce poi il colore della bibita cambiò. Restituì la bottiglia ad Ira sorridendo tutta soddisfatta di sé, e lo fissò curiosa di vedere le sue reazioni nel momento in cui avrebbe saggiato la bevanda. Quando lo avrebbe fatto Ira si sarebbe accorto che non aveva un unico sapore, che man mano che sorseggiava essa cambiava di sapore, rinnovandosi periodicamente passando da un sapore all'altro che Ira aveva nominato prima. La cosa più sorprendente però non sarebbe stato solo quello, ma anche il fatto che il liquido influenzato dai poteri di Krolia divenne molto più rinfrescante e rigenerante proprio per via dell'energia che gli aveva impresso. Krolia attese quindi pazientemente che Ira si mettesse al suo agio. Prese poi il coraggio a due mani e cercò di farsi avanti, così da dare modo a Ira di riprendere il discorso di prima.
    Prima mi hai parlato di una dimensione diversa in cui sei stato portato dal Krampus. Forse ho capito male? chiese in un misto fra curiosità e proccupazione. Dal suo brevissimo racconto non ci aveva capito molto bene le dinamiche delle faccende, sperava che glielo spiegasse un poco meglio, sperando che almeno lui ci avesse capito qualcosa da tutto quel caos.
     
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    Ah! Bhè, sono un tipo molto goloso, ma per le bevande preferisco quelle dal gusto semplice e piacevole, come il mirtillo... O il thè verde... Sembrerà strano ma vado matto per il semplice succo alla pera!
    Sinceramente la domanda di Krolia era molto curiosa, ma siccome dopotutto parlava di cambiare il sapore della bevanda, era forse naturale dare delle opzioni su cui lavorare? Di base Ira si aspettava che la bevanda prendesse un singolo gusto, magari non troppo dissimile dall'originale, che ovviamente sarebbe stato accolto con piacevolezza e approvazione. Poi invece vedere Krolia all'opera gli fece venire qualche dubbio, siccome l'infusione di potere di cui era reso partecipe in tempo reale sembrava presagire qualcosa di più studiato e particolare. L'omone avrebbe accolto con ambo le mani la bevanda, osservandola incuriosito, e aspettando un cenno di Krolia per poter iniziare. Non si trattava di farsi coraggio o di superare il subbio, era più una genuina e quasi bambinesca adorazione di qualcosa di inaspettato e nuovo. Ira avrebbe quindi preso un bel sorso della bevanda, accorgendosi subito della consistenza e del leggero amarognolo tipico del mirtillo. Si sarebbe passato la lingua sulle labbra per conferma, deglutendo piacevolmente e rilassandosi. Ma qualcosa di quel sorso lo aveva anche stranamente fatto sentire meglio, come una bella tazza di caffè quando si è ancora addormentati, quindi ancor prima di dire alla sua amica cosa ne pensava, avrebbe preso un secondo lungo sorso, facendosi prendere di sorpresa dal cambio di sapore in thè verde! Normalmente il cambio di sapore difficilmente avrebbe avuto reazioni piacevoli, come se uno passasse da una frittura di pesce a un pezzo di torta Sacher condito al sugo, ma al contrario Ira si dovette ricredere anche su questo perchè, per quanto le sue papille gustative non potessero negare il cambio di direzione, non risultava qualcosa di stomachevole o spiacevole. Anzi, la sensazione di rinvigorimento che aveva assaporato superficialmente col primo sorso si intensificò corposamente, obbligandolo a prendere un'altro bel gargarozzo di liquido che si rivelò essere al gusto di pera. Ora tutto aveva un senso, seppur caoticamente nuovo e difficile da comprendere nell'essenza.
    Ma questa abilità è fantastica! Krolia! Sei una miniera di sorprese!
    Ira non potè trattenere il suo commento o la sua felicità nell'aver dato spazio a quel piccolo esperimento, così soddisfacente e anche dagli effetti molto comodi. Aveva una faccia con un sorriso caldo che solo Ira aveva l'abitudine di mostrare, e che dopo l'incidente di Roma si era incredibilmente offuscato. Evidentemente questi momenti più semplici, intimi e positivi erano stati una mancanza che aveva pesato sulla mente e sulla sua volontà abbstanza da colpirlo più duramente delle ferite che aveva addosso. Krolia però avrebbe fatto bene a prendere il coraggio a due mani e continuare con le domande su ciò che era accaduto, siccome la ritrovata fermezza dell'omone era anche un ottima base per parlare di ciò che era accaduto con più chiarezza e senza effetti negativi secondari. Per quanto Ira avrebbe usato un tono abbastanza serio da adesso in poi, il suo sguardo non avrebbe abbandonato quello di Krolia, mostrando una lucidità e lucentezza di un vigore riaffiorato dalle tenebre e rinnovato.
    No, hai capito benissimo. Non saprei dirti cosa era di preciso, ma sono certo che è il dominio di qualcuno... O qualcosa... Forse antico, forse no, ma di sicuro è esteso ed espanso abbastanza da avere una.. Identità? So che è difficile da capire, e anche per me difficile da descrivere a parole, ma si trattava di un luogo impregnato di sensazioni negative e deformi, quasi abominevoli. Era come se lo spazio stesso mi avesse aggrappato come un bambino con una bambola, e aveva cominciato a piegarmi, e a torcermi e a schiacciarmi. Era come subire una operazione senza anestesia...
    Ira agì istintivamente cercando la mano di Krolia, toccandola in maniera gentile, trasmettendo una sensazione simile a un trasferimento di fiducia, ma anche di fermezza. Certe volte avere nemici palpabili e chiaramenti intenti a fare qualcosa di negativo è il sogno di ogni guerriero, ma come dovrebbe comportarsi qualcuno di fronte a un mondo che ti colpisce dove le mani non possono agire? Come si combatte qualcosa di mentale?
     
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    Krolia rimase in silenzio, aspettando pazientemente di vedere le reazioni di Ira nel momento in cui avrebbe assaggiato la bevanda notando le differenze rispetto a prima. Anche se non disse nulla all'inizio, lo vide chiaramente nello sguardo sorpreso di Ira che ne fu piacevolmente colpito. La sua reazione fece sorridere Krolia soddisfatta di aver trovato qualcosa che era riuscito ad alleggerire la pesantezza mentale del ragazzo, oltre al fatto che ovviamente si sentiva più che orgogliosa di essere riuscita a dare il giusto sapore al liquido. Non era una cosa facile, le ci erano voluti anni per affinare quella abilità, anche se era qualcosa di molto poco utile in battaglia.
    Grazie, troppo gentile. Con il giusto impegno potrei perfino rendere alcoolici alcuni tipi di liquidi. commentò con un sorrissetto furbo sotto i baffi che lasciava intendere che lo aveva fatto in passato ma che non andava a dirlo facilmente in giro, soprattutto a chi magari amava la birra. Un piccolo segreto che non avrebbe mai rivelato a Bowen, poiché sapeva che se lo sarebbe ritrovato sempre appresso con una bottiglia di acqua a chiederle di trasformargliela in birra o vino. Krolia era sempre stata una buona osservatrice, quindi riuscì a capire che Ira si sentiva un pochino meglio rispetto a prima quando ombre oscure avevano offuscato il suo sguardo, ricordandogli paure viscerali a cui era davvero molto difficile sfuggire. Sembrò quindi ben disposto a parlare di ciò che aveva passato, confermandole che era stato in una dimensione diversa rispetto alla loro e che apparteneva a qualche essere abominevole. Qualcosa di potente sicuramente a giudicare da come Ira ne sentiva ancora gli strascichi. Dopotutto al vaticano erano abituati ad avere a che fare con spiriti maligni da debellare, entità misteriose nate dai sentimenti negativi, energie cosmiche che si nutrivano del peggio dell'umanità. Avere addirittura una dimensione tutta sua, metteva una certa paura e preoccupazione anche a chi ne sentiva solo parlare.
    E' terribile!commentò con gli occhi sgranati e attenti alle parole di Ira. Il suo cuore sobbalzò quando lui le afferrò la mano con gentilezza. Si sentì congelare sul posto e per un attimo esitò non sapendo proprio che diamine fare. Anche se era riuscita a superare un poco la difficoltà del contatto fisico, era comunque una totale imbranata in quel genere di cose. Arrossì infatti sulle guance e lo sguardo passò dalle mani, alle braccia e poi alla faccia di Ira. Da un lato voleva ritirare la mano, non perché non avesse gradito il suo tocco, ma proprio perché non le dava brutte sensazioni la gettava in un limbo di indecisione e imbarazzo che avrebbe preferito evitare. Guardandolo però negli occhi, Krolia si rese conto che Ira aveva bisogno di un sostegno morale, di compagni con cui confrontarsi e con cui fare squadra anche in paure come quelle. Anzi proprio perché non si era soli, le paure ignote si potevano combattere con più coraggio. Per la prima volta era Krolia quindi a poter fare da sotegno morale. Solitamente in passato erano stati i suoi compagni a farle coraggio, a spronarla e consolarla. Adesso poteva essere lei ad aiutare un amico in difficoltà e si accorse che voleva assolutamente aiutare quel ragazzo così gentile. Girò quindi la mano, afferrandogliela prima che potesse accorgersi di essere stato invadente e quindi ritirarla, stringendo le dita contro la sua mano per dargli sostegno e fargli sentire che gli era vicino.
    Mi dispiace davvero tanto per ciò che hai passato, ma adesso sei qui. Sano e salvo... forse più salvo che sano, ma ciò che conta è che quella cosa sia rimasta nel suo mondo. Hai già provato a fare qualche ricerca? Le biblioteche del vaticano sono ricche di informazioni, soprattutto esoteriche e sulle leggende, magari si possono trovare informazioni utili, così da poter conoscere il nemico che hai affrontato. cercò di trasmettergli coraggio e voglia di fare, sapeva che quando si conosceva meglio il nemico, esso faceva meno paura perché ti aiutava a capire come affrontarlo.
    "Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia" recitò guardando un punto vuoto davanti a lei per riuscire a ricordare al meglio quella citazione.
    L'ho letto in un libro e trovo che sia molto vero. Forse non è un granchè come aiuto, ma io penso che quando conosci ciò che ti ha spaventato, ti farà meno paura. affermò portando anche l'altra mano su quella di Ira, per dargli piccoli buffetti affettuosi, un pochino goffi ma sinceri.
    Se vuoi posso anche aiutarti nella ricerca.aggiunse con un sorriso amichevole. Fece una piccola pausa ed abbassò lo sguardo, sentendosi un pochino in colpa per ciò che stava per chiedergli, non voleva essere egoista, ma quella curiosità la stava divorando da dentro.
    Avevi detto anche che hai avuto un incontro spiacevole con Evelyn? Sai... anche io l'ho vista e... per poco non rovinava tutto con l'alto sacerdote del Nilo. Ti ha fatto del male? non si rese conto che le dita si strinsero un pochino di più sulle sue mani in apprensione. Continuava a tenere lo sguardo basso, come se non avesse il coraggio di vedere direttamente la risposta nei suoi occhi.
     
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    Il poter avere quel piccolo quanto intimo contatto con Krolia, e quello scambio di visioni da cui si percepiva non solo saggezza ma anche sensibilità avrebbe decisamente ridato calma e fiducia all'animo di Ira. Oltre il piacevole sapore della bibita che la compagna aveva modificato, vi era un calore e una cura che avrebbe raggiunto l'uomo sempre più a fondo, dove serviva, nel luogo del cuore da cui stava chiedendo aiuto. I tatuaggi sulle mani del dono del patto cominciarono anche a brillare leggermente, segnando quella sintonia e facendo distrarre Ira dal suo fissare gli occhi di Krolia, facendole leggermente imbarazzare per come si fossero avvicinati ancora una volta mano nella mano per potersi parlare a cuore aperto. Ma stavolta vi era più confidenza, e anche bisogno. Alla fine era chiaro che la maturità di ambe due permetteva di poter parlare a quei livelli, anche se Ira si ritrovò a perdere un attimo il filo scrutando meglio i dettagli del visio di Krolia, delle sue espressioni e dei piccoli cenni dei suoi occhi e delle labbra che scandivano le emozioni, le parole, le preoccupazioni e le infusioni di coraggio. In cuor suo l'omone si sarebbe reso conto che era la prima volta che aveva occasione di conoscere qualcuno in maniera così approfondita e interessante.
    Dovrò leggere il libro da cui hai preso la citazione, sembra avere molti consiglia utili e pratici... E stai certa che accetto volentieri il tuo aiuto. Al momento sei la persona con cui ho legato più profondamente qui al Vaticano. Gli eventi sono stati un pò turbolenti da quando sono arrivato, ma sei un punto che sembra riattirarmi a un centro di quiete e serenità...
    Ira avrebbe risposto al sorriso di Krolia, mostrando un volto rilassato e gentile, come anche una respirazione calma e controllata, fiduciosa che dimostrava che stava a suo agio. E anche la domanda su Evelynn non lo alterò troppo, o meglio lo prese in contropiede facendolo arrossire non poco, ma portando anche l'altra mano su quelle della donna avrebbe come posto un ancora che gli avrebbe permesso di non distrarsi e mantenere il controllo. Fece un lungo respiro per capire come organizzare il nuovo argomento.
    Evelynn... Ci siamo incontrati per un caso fortuito e le cose sono escalate in una direzione di scontro... In cui purtroppo la sua superiorità e le sue arti hanno avuto un netto vantaggio sulla mia preparazione. Ho perso contro di lei, ma... E' successo anche altro...
    Ira avrebbe cercato di reggere lo sguardo di Krolia rimanendo fisso su di lei, ma la faccia stava cominciando ad arrossarsi e il fiato ad accellerare. Sentiva un nodo in gola crescere mentre il petto gli si faceva stretto al cuore che palpitava sempre più irregolare. Il diaframma era rigido, in fiamme, e nascondere un leggero tremore causato da vari brividi che cominciavano a farsi sentire dal basso ventre e dalla base della schiena era impossibile. Il Krampus era stato un evento traumatico, ma l'incontro con la ladra era stato qualcosa di ancora più "feroce" e "magico", come una maledizione, come un incantesimo di cui era succube.
    Usa l'Eromanzia con maestria... Ma ero lucido mentre accadevano certe cose... Ero lì presente e piegato a mostrare una parte di me più primordiale, ma che non negherai mai che fosse qualcosa di vero. Abbiamo...
    Avrebbe sentito le labbra serrarsi mentre avrebbe cercato di deglutire il grosso nodo in gola che ormai gli bloccava anche il respiro. Era un imbarazzo di una scala così intima e privata che lo stava paralizzando, anche colpa di inesperienza e di come non avesse ancora metabolizzato nulla di quello che era accaduto nel suo incontro con la ladra. Quello che si poteva percepire da Ira è che era ben disposto ad aprirsi con Krolia a parlarne, ma che evidentemente era molto difficile organizzare un discorso che poteva esporre "nudità" e vulnerabilità di tipo intimo. Ira poteva parlare di tante cose, ma di come fosse andata l'avventura con una sconosciuta non era uno di quei campi dove si sarebbe potuto destreggiare senza aiuto o guida.
     
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