Il galateo dei Cavalieri

x Kira e Baco

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    Le attenzioni di Evan costringevano la candida e morbida pelle di Raiko a raggrinzirsi attraversata da brividi di piacere e di impaziente desiderio, avrebbe tanto voluto dirgli quanto lo desiderava, quanto caldo fosse il suo corpo e quanto turgida fosse la sua verga, ma era proprio come se separarsi anche solo per un istante da quel bacio significasse perdere una preziosa e vitale boccata d'ossigeno, un'ambrosia indispensabile per sopravvivere e alla quale non poteva rinunciare in nessun modo. Man on importava, non serviva di certo parlare per lasciarsi intendere in quel momento dato che il suo corpo era perfettamente in grado di lanciare chiari messaggi: il modo in cui il petto si schiacciava contro di lui, invitandolo a toccarla ancora, i lunghi e profondi sospiri della donna che cercava ossigeno per non smettere mai di baciarlo. Le dita calde ed eccitate che si muovevano sulla sua verga, sfiorandone la punta e riscendendo fino alla base, solleticando i suoi testicoli con gentilezza per assicurarsi che ogni parte della sua mascolinità fosse a dovere intrigata. Era senza dubbio un bacio desiderato e insperatamente piacevole alla quale non voleva più sottrarsi, tanto che quando Evan colse l'iniziativa separandosi da lei e gettandosi tra le sue braccia per poterla abbracciare, le labbra di Raiko rimasero dischiuse lievemente, ancora attaccate a quelle di Evan con un sottile rigolo di saliva mentre la sua espressione pareva volergli chiedere perché si fosse fermato. Una domanda stupida che ricevette ben presto un rapido responso appena l'uomo che la cingeva tra quelle forti braccia iniziò a darle altro piacere, con la bocca e con le dita. Un sussulto di sorpresa spezzò il respiro altrimenti profondo e bollente di Raiko, che non esitò pur irrigidendosi ad allargare le spalle e le cosce permettendogli così di avere libero accesso alle sue parti intime. Il seno di Raiko visto da vicino era ancora più grande e morbido e per quanto turgidi diventassero quei capezzoli il resto della pelle e della carne rimaneva soffice come una nuvola, il volto di Evan poteva sprofondare tra di esse proprio come le dita sprofondavano nella carne della guerriera, strappandole gemiti di piacere a labbra serrate mentre quelle morbide carni distillavano il loro succo femminile. Le dita di Evan ne furono immediatamente invase e la carne di Raiko lo avvolse come se avesse voluto risucchiarlo dentro di sé, divorando quelle falangi e facendole sue per impedirgli di scappare. Lei esitò solo per qualche istante, ma mentre Evan le riservava quelle attenzioni Raiko riprese ben presto a muovere la mano sulla sua verga per poterlo masturbare come si deve, cercando di strappargli il massimo del turgore in modo che non le togliesse nulla di ciò che tanto ardentemente desiderava. Non poteva trattenere quella richiesta.
    Oh Evan... ti prego, baciami ancora... baciami dove non riuscirò a trattenere i miei gemiti...
    Mentre pronunciava quel perverso desiderio, Raiko sollevò una cosca sul suo fianco, come a volerlo carezzare in maniera sensuale, indirizzando la sua attenzione laddove le sue dita si stavano già sciogliendo in un mare di piacere. Voleva sentire quella lingua e quelle labbra abili sulla sua intimità e abbeverarlo col suo nettare che di sicuro sarebbe stato distillato in grande quantità data la sua bravura.
    La situazione era invece completamente diversa un paio di centimetri più in là, dove Adam e Bowen dovevano contendersi l'agognato premio di Clerice, stimolati dalla scoperta del suo corpo oramai privo di veli che li aveva a tutti gli effetti stregati. Anche se si sentiva vittorioso e soddisfatto, anche Bowen aveva ceduto facilmente al ricatto di Clerice arrivando a leccarla proprio come lei aveva chiesto. Inutile dire che le sue stilettate passarono tra le orecchie dell'Alfiere supremo con una gigantesca indifferenza, un rumore di fondo fastidioso che Clerice si assicurò di annichilire sollevando la gamba destra muovendola come se stesse accavallando le gambe, stringendogli le guance in una morsa letale. Aveva gradito il suo modo lento di arrivare al punto ma le sue chiacchiere erano come al solito di troppo, quindi lo strinse in una chiave articolare che gli avrebbe lasciato pochissimo spazio per tergiversare e altrettanto poco per dare aria alla bocca.

    Shhhh piccoletto... è passata l'ora delle chiacchiere. Fai fare alla tua lingua qualcosa di utile ora...
    Forse Bowen era abituato alla gentile e pavida Krolia, ma con Clerice aveva davanti un muro di pura dominazione che non gli avrebbe permesso di guadagnare punti in nessun modo, se non attraverso l'ubbidienza. Ogni gemito che le strappava era una vittoria per Clerice, non per lui, e doveva impegnarsi sul serio se voleva avere una speranza di vincere visto che a lubrificare l'intimità di Clerice in quel momento c'era poco più che la sua saliva. Evidentemente le chiacchiere non distillavano umori quanto i fatti. Adam riuscì ad essere più sveglio invece, prendendo un iniziativa risoluta e fatta di poche parole, afferrando il seno dell'Alfiere supremo quasi con prepotenza, strappandole un mugugno mescolato a dovere con una leggera risata. In tutta risposta lei sollevò il petto all'insù il più possibile come a volerglielo offrire, invitandolo a fare del suo meglio con ciò che aveva a disposizione. Dato che non aveva accesso ai punti più sensibili Adam era in svantaggio ma visto l'uso poco saggio che ne stava facendo Bowen la tiranide aveva senz'altro una possibilità. Una splendida analogia della storia della tartaruga e la lepre. Adam iniziò a sussurrare usando un tono più seducente e abile di Bowen, ora si che l'Alfiere poteva concedersi ampi brividi di impaziente piacere lungo tutta la schiena e istintivamente, mentre le mani si ancoravano sulla panchina per tenersi in perfetto sostegno, le gambe si strinsero più forte intorno al capo del demonietto mentre il capo ciondolava verso Adam. Capì subito che i suoi tocchi stavano per diventare più intensi e un sorriso perverso le comparve sul volto mentre i capezzoli diventavano più evidenti.
    Eromanzia? Hai intenzione di giocare sporco, Adam? Questo dovrebbe essere per il mio diletto, non per il tuo... ma chissà, magari sapendolo il tuo avversario deciderà di ricambiare con la stessa moneta?
    Ancora una volta stava cercando di mettere i due in competizione piuttosto che lasciare che si coalizzassero nella speranza di fiaccarla su due fronti, cosa che si stava rivelando improbabile sia per l'alta conoscenza delle arti magiche che l'Alfiere possedeva, sia per il suo spirito da dominatrice che Clerice non stava più nascondendo in nessun modo.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,183
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Fu bello vedere Raiko sotto l'incanto del loro bacio, benché si fosse separato da lei da alcuni istanti... ma fu ancora più bello osservare come la consapevolezza e poi, subito dopo, il piacere la facessero sussultare e distorcessero l'espressione di quel volto bellissimo. Il corpo della guerriera lo accolse come un frutto maturo, si aprì per lui come un fiore strabordante di nettare e, in effetti, Evan si ritrovò a fremere di puro desiderio nello scoprire quanto fosse bagnata, quanto lo stesse desiderando. Si gettò sui suoi seni, sulla sua femminilità con passione scevra da rudezza, godendosi la morbidezza di quelle forme uniche e la voracità con cui le sue carni si serravano sulle sue dita, contraendosi come se volessero succhiarle mentre rivoli di umori scorrevano fino al palmo.
    Era facile perdersi in simili sensazioni e per il Cavaliere lo sarebbe stato ancora di più, poiché Raiko riprese a masturbarlo in quella maniera meravigliosamente delicata e ipnotica, tanto che avrebbe sentito quell'enorme asta pulsare entusiasta e divenire semplicemente marmorea, dura quasi da far male; nella sua mente era sparito tutto che non fosse il corpo di Raiko e i suoi ansiti, le sue carni da succhiare, baciare e adorare mentre lui si smarriva tra il profumo e la morbidezza delle sue forme. A strapparlo, però, da un così piacevole incanto fu proprio la donna che, con dolcezza, sollevò una coscia ad accarezzargli il fianco e lo pregò di baciarla tra le gambe, di strapparle tutti i gemiti e il piacere che poteva. Evan si trovò a sorridere e, senza fretta, si staccò dal suo seno e tornò ad abbracciarla più strettamente a sé, baciandola con persino più passione di prima, col chiaro intento di mozzarle il faito.
    Non trattenere il mio nome. - le sussurrò sensuale sulle sue labbra, che leccò con la punta della lingua prima di iniziare la sua lenta discesa. Appose lievi, umidi baci al suo seno, trattenendosi per qualche istante sul suo capezzolo, a cui dispensò leccatine e lievi morsi, prima di scendere ancora, baciando il suo ventre con devozione mentre le sue mani carezzavano con desiderio la sua schiena, i suoi fianchi, i suoi glutei. A ogni bacio sospirava di piacere, come se stesse godendo della pura e semplice perfezione di lei, della sua bellezza. Alla fine, inginocchiato come un cavaliere dinnanzi alla sua dama, si trovò davanti a quella femminilità rorida, impaziente e, proprio come lei gli aveva chiesto, vi appose un lento, lieve bacio. Poi, quasi a volerla prendere di sorpresa, iniziò un passionale cunnilingus aiutandosi con le dita: schiuse, infatti, quella femminilità affamata e prese a far saettare in lei la sua lingua bollente e abile, mentre con le dita titillava, stimolava quel clitoride eccitato e sensibile. Le avrebbe strappato non solo dei gemiti ma anche il suo nome, più e più volte, urlato mentre lei si scioglieva nel godimento: ecco la sua missione e il suo giuramento.
    Nel frattempo, i suoi due compagni erano impegnati in ben altra missione: Bowen, infatti, che fino a un attimo prima era vittorioso e soddisfatto, si ritrovò letteralmente serrato tra quelle cosce dannatamente sensuali (e forti!) e, soprattutto, schiacciato a quella femminilità deliziosa ma, ahilui, al momento indifferente alle sue attenzioni e alle sue provocazioni. - Mhh, mhhhh! - mugolò in un tono lamentoso, scoccandole un'occhiataccia mentre Clerice gli spiegava che le sue provocazioni non l'avrebbero portato a nulla e che, se voleva ottenere il premio promesso, doveva mettere da parte orgoglio e dispetti.
    Un rospo non facile da ingoiare e che, però, non diede alcuna difficoltà ad Adam, poiché gli bastò seguire il suo istinto per fare la cosa giusta; sarà stata la sua natura da tiranide maschio, quindi naturalmente predisposto alla sottomissione verso le femmine (solitamente più forti e grandi delle controparti maschili) oppure semplice fortuna, in ogni caso Clerice mugugnò di piacere e rise al modo in cui le afferrò i seni, offrendogli evidentemente compiaciuta della sua ubbidienza e del suo desiderio. Sorrise quando scoprì immediatamente che stava usando l'eromanzia, dimostrando che l'Adam goffo e facile all'imbarazzo se n'era andato via e non sarebbe ritornato che tra molto tempo, mentre quello che aveva davanti era un uomo esperto e che non aveva più alcuna paura di mostrare e trasmettere il suo desiderio. - Giocare sporco? Il tuo godimento è il mio, Clerice e non desidero altro che farti impazzire. Non sto barando, è tutto... alla luce del Sole. - sussurrò al suo orecchio, stringendosi a lei in un abbraccio che avrebbe permesso al suo corpo statuario di aderire alla schiena dell'Afiere.
    Clerice avrebbe sentito quei pettorali scolpiti, quegli addominali d'acciaio premersi contro di lei e, soprattutto, avrebbe sentito quell'enorme virilità scivolare contro le sue natiche e premersi sulla parte bassa della sua schiena, pulsando impaziente e spaventosamente dura. Adam intendeva davvero fare del suo meglio e gliel'avrebbe dimostrato senza alcuna indecisione: non solo, infatti avrebbe continuato a stimolarle i capezzoli con le sue dita avvolte dall'eromanzia, mentre le baciava il collo e le mordeva sensuale l'orecchio su cui, un attimo prima, le aveva sussurrato... ma, soprattutto, sarebbe sceso con una sua mano verso il suo monte di Venere, tracciando una languida carezza al suo ventre e arrestando i suoi polpastrelli sul clitoride della donna, così deliziosamente vistoso e, purtroppo, lasciato privo d'attenzioni da parte del demonietto. Adam, dunque, era riuscito a conquistare una parte molto sensibile che, senza alcun tentennamento, prese a stimolare con tutta l'abilità che possedeva (e che Clerice avrebbe scoperto essere molta) mentre continuava a caricare di eromanzia il suo corpo sia dai capezzoli che dal clitoride.
    Fu quella mossa inaspettata a risvegliare Bowen che, con una luce tutta nuova nei suoi occhi, decise di fargliela vedere a quel traditore di Adam: senza pensarci due volte, penetrò quella femminilità bollente con la sua lunga, morbissima lingua da demone e, con abilità e passione, si dedicò a un cunnilingus davvero travolgente; non solo, infatti, la sua lingua era molto più lunga di quella umana e persino più larga, ma poteva muoversi molto più liberamente e, soprattutto, aveva una consistenza semplicemente vellutata, non replicabile nemmeno dai sex toys più avanzati e costosi. Inoltre, le sue manine non si limitarono più ad affondare in quel culo meraviglioso ma, con lievi carezze, si diressero verso il suo buchino, per stimolarlo con i polpastrelli senza ancora penetrarlo: il demonietto aveva molte frecce nel suo arco ma in quel momento voleva soltanto che Clerice iniziasse a godere e a desiderare anche lui, tutto il resto... sarebbe venuto col giusto tempo.
    Clerice... punisci pure ma, ti prego, donami le tue labbra. - per Adam, però, c'era qualcosa che non poteva più aspettare, tanto che dopo quella supplica bollente e sensualissima, annullò ogni distanza per baciarla: se Clerice non si fosse sottratta alle sue labbra, si sarebbe ritrovata travolta da un bacio intensissimo, mozzafiato... e, soprattutto, le labbra e la bocca di Adam sarebbero state pregne di eromanzia purissima, tanto che persino una così abile conoscitrice delle arti arcane avrebbe avuto difficoltà a gestirla.
     
    .
  3.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    Raiko assecondò la lenta discesa di quelle calde labbra sul suo corpo, piegandosi sempre di più verso l'alto e inarcando la schiena quel poco che bastava così da concedere la perfetta visione del suo corpo a quell'amante così attento e così passionale che le strappava gemiti ad ogni bacio. le sue leccate e le sue effusioni costringevano i muscoli della guerriera a tendersi, guizzare da una parte all'altra trattenendo con difficoltà i gemiti e trasformandoli in docili quanto passionali squittii che forse non somigliavano al suo nome ma di sicuro erano molto sensuali. Quando il suo seno venne abbandonato, era così rilassata che sentiva il corpo sciogliersi sotto le attenzioni di Evan e istintivamente sollevò le braccia, piegando i gomiti e chiudendo le mani in un flebile pugno che andrò a coprire e comprimere i suoi seni, più per trattenerli che non nasconderli dato che oramai la sua carne era già stata ampiamente assaporata e inturgidita. Tra le cosce di Raiko, Evan trovò uno spettacolo florido e invitante, le sue carni si schiudevano come petali di un fiore privo di imperfezioni, già lubrificato dalle sue attenzioni precedenti e che non creò il minimo ostacolo alla sua lingua. Anzi tutto il contrario: le carni di Raiko lo accolsero con entusiasmo, strappandole altri gemiti di piacere, stavolta più forti, nel sentire le sue dita bollenti e abili che spalancavano quelle carni e gli permettevano di scivolare più a fondo con la lingua.
    Ahn... Evan... Evan! Evan!
    Iniziò a ripetere il suo nome tra i gemiti, invocandolo come se ogni volta che pronunciava quelle parole potesse strappargli piaceri più intensi. LE gambe rimasero aperte per tutto il tempo, la sua intimità grondava di piacere e di succhi, le labbra arrossate dalla voglia di spalancavano e il corpo di Raiko assecondava i suoi movimenti come se volesse tentarlo con un bacino florido e irresistibile. Era completamente in balia delle sue attenzioni e più l'avrebbe stimolata, più avrebbe gridato forte il suo nome.
    Evan!
    Mentre sentiva la sua alleata invocare il nome di Evan, Clerice non poté fare a meno di domandarsi se aveva puntato sui cavalli sbagliati. Ma in fondo a lei non interessava il romanticismo, lei apprezzava l'idea di addomesticare quei due indisciplinati agli esatti opposti dello spettro dell'inadeguatezza, ma che pian piano stavano tirando fuori i loro talenti. Adam in particolare, quando evitava di imbarazzarsi come un ragazzino alle prime armi, tirava fuori un lato ubbidiente ma anche spavaldo che Clerice poteva solamente apprezzare visto il modo in cui si metteva in mostra. Ma visto che voleva giocare alla luce del sole, anche l'Alfiere gli avrebbe serbato un trattamento simile, ridacchiando eccitata e compiaciuta dal suo abbracci, rilassandosi su di lui per fargli capire che quella mossa l'aveva apprezzata, ma riempiendo il suo corpo di energia eromantica per riversare su di lui il medesimo sortilegio. Lo avrebbe eccitato, lo avrebbe affamato, Adam stava mantenendo il controllo fin troppo bene e Clerice voleva aumentare la difficoltà per lui, così da scoprire quanto fosse bravo a nascondere la sua erezione o evitare di sbattergliela addosso prima di aver ricevuto il permesso, o la vittoria. Anche lui aveva un limite, ne era certa. Ovviamente quella verga la sentì immediatamente e se non lo rimproverò subito fu solo perché la sua bocca era impegnata a mugugnare di piacere: un lungo respiro la costrinse a contrarre i muscoli, spingersi all'indietro e gonfiare il petto mentre le labbra si schiudevano in un sospiro passionale. Avevano colpito contemporaneamente, i dannati: Bowen sembrava essersi ripreso da un sonno profondo e l'aveva attaccata con la sua lingua, scavando dentro quell'intimità bollente e colma di umori che lo avrebbero abbeverato abbondantemente, facendogli sentire il premio del suo impegno. Non poteva immaginare quanto fosse piacevole la lingua di un demone così a fondo e così violenta, tanto che il suo corpo si ritrovò a tremare e per un istante gli occhi si voltarono verso l'alto, costringendola a gemere più forte. Il tocco di Adam che stimolava i suoi capezzoli e il suo clitoride la stava sicuramente facendo godere, a lingua di Bowen aveva quasi annullato le sue resistenze, ma non per questo si sarebbe concessa tanto facilmente. Appena Adam provò a strapparle di prepotenza quel bacio, l'Alfiere Supremo gli avrebbe infilato tre dita in bocca, costringendolo a frenarsi e a restare con la bocca spalancata, mentre medio, indice e anulare premevano contro la sua lingua per costringerlo a sbavare davanti a lei.
    Che faccia tosta... mi fai una richiesta tanto sfrontata mentre mi sbatti quel volgare cazzo contro le natiche senza neanche avermi chiesto il permesso... sei davvero disdicevole Adam.
    Non si sarebbe lasciata strappare un bacio del genere, non dopo che era stato tanto sfrontato. Le dita dentro la sua bocca avrebbero risposto all'eromanzia con l'eromanzia, riempiendola direttamente sulla lingua così da trasformare quelle fauci in un vero e proprio pertugio da violare. Clerice gli avrebbe insegnato che sapeva benissimo come difendersi e senza attendere il suo permesso, infilò le dita più a fondo, come a volergli toccare la gola in profondità. Sembrava quasi che lo stesse masturbando in maniera intima, forse non c'era una prostata da toccare ma per colpa dell'eromanza di Clerice Adam avrebbe sentito chiaramente la sua bocca venire violata da quelle dita calde, femminili e sensuali decise a restituirgli pan per focaccia. In quel modo non voleva solo punirlo ma anche costringerlo ad eccitarsi ancora di più, così da vedere se fosse intenzionato a correggere il tiro oppure se avrebbe continuato a spingere quel grosso cazzo contro le sue natiche. Non fu clemente nemmeno con Bowen che pur facendo un buon lavoro con la lingua si spinse troppo oltre cercando di violare il suo buchino posteriore con i polpastrelli, e la donna lo afferrò di nuovo per i capelli con la mano libera, spingendolo contro di sé per spezzargli il fiato e spingerlo più a fondo con quella lingua nella sua intimità.
    E tu... vedi di non distrarti... non prenderti una ricompensa troppo presto o non avrai niente dopo!
    La presa delle gambe divenne meno opprimente, le allargò in modo da permettere a Bowen di affondare con più decisione. Le sue grandi labbra lo risucchiavano dentro come se stessero cercando di divorarlo. Quei due dovevano fare molto di più se volevano ammansirla, e non ci sarebbero riusciti provando a corromperla perché Clerice rispondeva alle loro provocazioni colpo su colpo. L'unico modo era assecondare il suo spirito dominante, ed erano molto vicini a riuscirci.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,183
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Raiko gli si offrì con abbandono e desiderio, tanto che Evan si chiese se poteva attardarsi qualche secondo in più sul suo ventre, soltanto per il piacere di sentire quella pelle vellutata tendersi sotto le sue labbra e, soprattutto, quei gemiti melodiosi accarezzargli le orecchie e supplicarlo, implicitamente, di fare presto, di darle il piacere che le aveva promesso. Per la fortuna della guerriera, non ebbe cuore di realizzare un simile proposito e continuò la sua lenta, piacevolissima discesa, dopotutto lui per primo desiderava immergere il volto tra le sue gambe, saggiare il nettare stillato direttamente dal suo piacere.
    Le aspettative del Cavaliere non vennero disattese, poiché la femminilità di Raiko s'apriva davanti a lui splendida come un fiore e invitante come un frutto maturo, tanto che trattenendo appena il respiro vi si lanciò, stimolandola prima di tutto con le dita e poi con la bocca. Mugolò di puro e semplice piacere nel sentire quanto fosse calda, bagnata e dolce mentre la sua lingua la riempiva e si dedicava al suo piacere, al suo godimento. Presto la sentì gridare il suo nome e quel bacino florido, perfetto, iniziò a seguire le sue labbra, la sua lingua come in una perversa danza, in un lussuriosissimo bacio ed Evan, deliziato da una reazione così intensa e genuina, si sentì travolgere dal desiderio che, ormai, cresceva così incontrollato da imporgli un cambiamento ai suoi piani. L'intento di Evan, infatti, era quello di farla venire con quel cunnilingus, di godersi ogni singolo guizzo delle sue gambe spalancante, ogni singola contrazione di quelle carni roride e, soprattutto, bere ogni singola goccia di piacere che avrebbe stillato per lui... soltanto che adesso non poteva e non voleva più resistere.
    A malincuore, dunque, si strappò da quella femminilità ormai prossima a un sontuoso orgasmo e, dopo un'ultima, intensa leccata, si sollevò raggiungendo le labbra di Raiko e stringendola a sé in un abbraccio ricolmo di desiderio. - Voglio che godiamo assieme. - sussurrò sulle sue labbra, sciogliendo un attimo quel bacio prima di ridargli nuovo slancio, mentre le forme generosissime della guerriera si premevano contro il suo corpo tonico e, soprattutto, la sua grossa verga le solcava le grandi labbra, pur senza penetrarla. Raiko, infatti, avrebbe percepito quella carne durissima e bollente, semplicemente irresistibile, premere contro la sua femminilità, strofinarsi su di essa in un petting particolarmente perverso con dei morbidi, esperti colpi di bacino da parte di Evan. Voleva farla impazzire e, allo stesso tempo, voleva che quell'orgasmo negato non si affievolisse fino a sparire ma che continuasse a essere lì, oltre il velo dell'insoddisfazione, in modo che potesse raggiungerlo con una singola, intensa penetrazione. - E tu? Tu, cosa vuoi? - le chiese a fior di labbra, guardandola negli occhi eccitato, ricolmo di desiderio eppure in attesa del suo ultimo, definitivo assenso.
    Nel frattempo anche Adam e Bowen si stavano lasciando andare alla passione, sebbene Clerice non avesse per loro nemmeno una stilla della dolcezza che Raiko stava riservando a Evan... non che la cosa fosse un reale problema, dopotutto per Bowen era stato abbastanza facile perdersi in quella femminilità bollente (e in quel culo sodo e pieno che non faceva altro che palpare), mentre Adam aveva oltrepassato da un po' la linea che separa il coraggio dalla spavalderia, come dimostrava quell'abbraccio a cui aveva sottoposto l'Alfiere; abbraccio che aveva dato i suoi frutti, poiché Clerice aveva ridacchiato compiaciuta e si era rilassata contro i suoi pettorali, dimostrando di aver gradito il gesto.
    Adam, però, non fece nemmeno in tempo a sorridere che si sentì invadere da una quantità enorme di eromanzia, a dimostrazione che Clerice era così brava a gestirla proprio perché era anch'ella un'utilizzatrice, tanto che non poté trattenersi dal premere il suo grosso cazzo contro le sue natiche e sospirare di puro piacere, mentre quella carne turgida pulsava palesemente impaziente. In una condizione simile e, soprattutto, dopo che Clerice si era spinta contro di lui, mugolando di piacere e offrendogli ancora meglio i seni e il clitoride, la tiranide non poté che seguire il suo istinto e provare a conquistare le sue labbra, finendo col ricevere la giusta punizione per la sua sfrontatezza. Anziché delle morbide labbra dell'Alfiere e della sua lingua tanto tagliente (era certo, però, che sarebbe risultata morbidissima!), infatti, ricevette le sue dita, tutte decise a schiacciare la sua lingua e a farlo sbavare in maniera imbarazzante.
    Adam trasalì e sgranò gli occhi, sebbene un attimo dopo si ritrovò a socchiuderli e a rilassarsi come se fosse stato sopraffatto da un improvviso languore... e così era, poiché Clerice aveva infuso la sua bocca e la sua lingua di così tanta eromanzia da rendere quell'altrimenti innocuo, se non fastidioso contato, spaventosamente piacevole: non solo, quindi, Adam sbavò in una maniera particolarmente eccitante ma prese anche a succhiare quelle tre dita come meglio poteva, mentre si stringeva ancora di più a lei e il suo grosso cazzo si strofinava impudentemente contro le sue natiche, una, due, tre volte. Era chiaro che, se fosse stato per lui, avrebbe continuato quel petting non meritato fino a venirle sulle schiena e sui glutei ma, dopo qualche attimo che Clerice aveva espresso il suo rimprovero, Adam emise un mugolio che poteva essere di scuse e allontanò quell'enorme asta da lei, annullando quel contatto perverso.
    Clerice avrebbe potuto ritenersi soddisfatta della sua obbedienza ma, in realtà, Adam stava per darle altri motivi per essere soddisfatta di lui: benché ne fosse un utilizzatore, era egli stesso molto sensibile all'eromanzia e Clerice gli aveva riversato una tale quantità da spazzare completamente la sua ragione, lasciandolo a guidarlo soltanto il ferino istinto da tiranide. In attimo, dunque, tutto il suo corpo statuario sarebbe stato ricoperto da alcune vene nere e, in alcuni punti, la pelle altrimenti diafana sarebbe stata ricoperta da frammenti di carapace, mentre i suoi muscoli e le sue membra s'ingrossavano divenendo ancora più imponenti: l'Alfiere avrebbe sentito chiaramente le mani che si occupavano dei suoi seni farsi ancora più grandi, più forti mentre la lingua che stava torturando si allungava in una maniera che non aveva nulla di umano e si avvolgeva più volte sulle sue dita, succhiandole con gusto, come se la sua bocca si fosse appena trasformata in una femminilità vorace e impaziente. - Chiedo... perdono... voglio... rimediare. - in quello stadio a metà tra la sua forma umana e quella di tiranide poteva parlare anche se aveva la bocca occupata, anche se con molta fatica e la sua voce non appariva distorta, mostruosa come quando era completamente trasformato. Ma Clerice, probabilmente, avrebbe dato molta più attenzione a un altro particolare, molto più macroscopico: oltre alle due mani che si occupavano, come prima, del suo seno e del suo clitoride, adesso ve ne erano altre due, stavolta completamente ricoperte di lucido carapace nero, che presero a occuparsi sia del seno inevitabilmente lasciato solo che del suo clitoride che, così, si ritrovò titillato, stimolato e torturato da due mani contemporaneamente. In più, Clerice avrebbe percepito nuovamente quel cazzo sfrontato farsi largo tra le sue natiche piene, dividendole di prepotenza ma stavolta la spavalderia di Adam non c'entrava: quella verga, infatti, si infilata tra le sue natiche perché era notevolmente cresciuta di dimensioni, come se ne sarebbe accorta la stessa Clerice, poiché era molto più massiccia di prima. - Mhhh, ti... prego... ti prego! - mugugnò succhiando le sue dita come se ne stesse ricavando del nutrimento e aprendo gli occhi, dalle iridi rosse e le sclere ormai completamente nere, che apparivano terribilmente persi e liquidi di desiderio. Per che cosa la stesse pregando era evidente, visto che il suo enorme cazzo pulsò spaventosamente impaziente e Clerice avrebbe sentito un lungo rivolo caldo percorrerle la parte bassa della schiena e perdersi tra le sue natiche, ulteriore dimostrazione del bisogno pressoché folle che aveva di strusciarsi su di lei; eppure, dopo quell'appello tanto sentito, Adam fece lo sforzo titanico di allontanare ulteriormente il bacino da lei, privandosi di quel contatto semplicemente necessario e continuando a stimolarla con tutte e quattro le sue mani, ubbidiente quanto famelico e abile.
    Anche Bowen, come Adam, si era sentito molto più sicuro di sé quando aveva assistito alla deliziosa reazione di Clerice a quell'attacco combinato: non solo, infatti, la sua bocca era stata invasa da umori davvero dolcissimi ma, soprattutto, ebbe modo di assistere allo spettacolo imperdibile di una Clerice travolta, sia pure per un attimo, dal piacere. Fu estremamente soddisfacente sentire i suoi gemiti di piacere, percepire il suo corpo scosso da tremiti e irrigidito per un attimo dal godimento, tanto che azzardò una veloce sortita al suo buchino, trovandosi improvvisamente schiacciato contro il suo pube, col respiro mozzato e la lingua conficcata nella sua femminilità. Il demonietto si sorprese ma, ascoltato il rimprovero dell'Alfiere, mostrò uno sguardo deciso e, mugolando d'assenso, si dedicò alla sua femminilità con dedizione, tenendo le manine ben lontane dal suo orifizio... ma anche ben strette al quelle natiche piene e sode. Bowen, però, non aveva alcuna intenzione di fare il bravo bambino e compiacerla mentre Adam dava sfoggio delle sue capacità e peculiarità! Sfruttando, dunque, il legame unico col suo pugnale, rivestì la sua lingua con un lieve strato di oscurità, facendola crescere di dimensioni all'interno delle carni bollenti e roride della donna, raggiungendo profondità che la sua lingua, già lunga, non aveva ancora toccato. Non solo, Clerice si sarebbe sentita spalancare da quella lingua bollente e vellutata, che aveva raggiunto le dimensioni di un grosso membro e che, però, manteneva tutta la flessibilità e la mobilità della sua lingua demoniaca; in più, il demonietto si diede da fare per riempire quella fica famelica col ritmo più intenso, spasmodico e passionale che riusciva a mantenere, premendo le labbra e il naso contro quel pube e guardandola con evidente aria di sfida: voleva strapparle un orgasmo degno di essere ricordato per molto, molto tempo a venire. E degno di un premio, naturalmente.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    Le attenzioni perverse della bocca di Evan le strapparono più di qualche gemito osceno, mascherato abilmente dal nome del cavaliere invocato più e più volte da Raiko, inevitabilmente distorto dal piacere che quella dona sembrava incapace di trattenere. Le sue labbra continuavano a tremare e risucchiavano la bocca e la lingua di Evan come a volerlo intrappolare dentro di sé. Le gambe facevano lo stesso, piegandosi spesso verso il capo del guerriero senza però mai arrivare a stringerlo, timorosa che un simile modo di approcciarsi a lui potesse mettere fine per sempre a quel perverso bacio. Voleva tanto afferrargli il capo e spingerlo sulle sue carni per giungere finalmente al tanto agognato orgasmo ma non ne aveva la forza, piuttosto spostava il capo a destra e a mana e stringeva il suo stesso seno con quei pugni chiusi come a voler trattenere i gemiti. Che sforzo inutile. Sentì il fiato mancarle quando Evan si staccò improvvisamente da lei, proprio sul più bello, proprio quando sentiva ce stava per arrivare al culmine. Il suo fiato si spezzò lasciandola praticamente in apnea, si morse entrambe le labbra sigillando la bocca in un mugugno di frustrazione, ma quando vide Evan avvicinarsi a lei per coprirla col suo statuario corpo e darle un assaggio della sua verga laddove prima l'aveva baciata con tanta passione la fece sciogliere del tutto portandola a spalancare le labbra con un sospiro bollente e irresistibile, mentre lo sguardo si fiondava su quello di Evan, impaziente. La sua carne, piena i saliva e umori, bramava la verga che le era permesso di assaggiare soltanto, muoveva il bacino in maniera quasi impercettibile eppure quei piccoli movimenti lasciavano intendere chiaramente cosa desiderasse davvero. Infine si ritrovò ad esitare, non perché volesse nascondere i suoi desideri ma perché l'imbarazzo la frenava ancora, come se diventare troppo volgare andasse contro ogni singola cellula del suo corpo. Eppure a quel punto non poteva più farne a meno. Lo baciò,con tutta la passione che aveva in corpo, portando le mani sul suo petto e poi sulle sue spalle per avvicinarlo a sé e lasciare che il petto morbido e abbondante del suo seno si schiacciasse contro quello allenato e tonico di lui. Voleva eccitarlo come non mai.
    Voglio che mi prendi Evan... voglio che mi fai tua... voglio sentirlo dentro di me... e gridare ancora il tuo nome... dammelo Evan... dammi il tuo cazzo...
    A quel punto tornò di nuovo a baciarlo, ma con uno sguardo diverso, voglioso, irrefrenabile. Scivolò con le mani sui suoi stessi fianchi e sul suo stesso ventre e dopo aver sollevato e gambe allargò la sua stessa pelle per dilatare il più possibile le grazie che prima Evan aveva tanto fedelmente servito, un invito così osceno e impossibile da fraintendere che rivelò un lato femminile di Raiko che lei stessa faticava a rivelare. Tutt'altro scenario si presentava invece a pochi centimetri più in là, dove la dolcezza era stata sostituita da grumi immensi di saliva che grondava dalle bocche dei due guerrieri che si stavano spartendo Clerice con tanta difficoltà. La prova non si era rivelata semplice come quei due erano figurati, a quanto pareva. Il perverso Alfiere Supremo non poté trattenere una risatina a labbra errate molto più che compiaciuta mentre la povera tiranide cedeva al suo ricatto eromantico, sbavando vistosamente e chiedendo scusa in maniera taciturna, facendo letteralmente un passo indietro, allontanando la sua volgare erezione dalla pelle perfetta e rosea di Clerice. Forse però aveva un tantino esagerato, vista la reazione di quella creatura che abbandonò ben presto le fattezze umane rivelando i suoi reali talenti, perfino più volgari e privi di eleganza rispetto a prima, ma Clerice non poteva negare che quella grossa lingua avvinghiata intorno alle sue dita la stava soddisfacendo molto più del previsto, e non poté fare a meno di immaginarla avvolta in ben altri posti... forse aveva sbagliato l'ordine in cui aveva disposto quei due. Che disdetta... ovviamente era chiaro che stava andando ben oltre i limiti che si era imposta e quella mostruosità che le stava letteralmente dividendo in due il culo le fece salire i brividi più che eccitarla. Non a tutte le donne piace infilarsi un braccio su per il retto e quella roba sembrava fatta più per galleggiare in acqua che per scopare. Per quanto abili fossero le mani di Adam in quel momento, troppo prese dal corpo dell'Alfiere supremo per usarle con la giusta perizia, Clerice trovò il modo di mollare la presa, allontanandolo con una mano sul volto per assicurarsi che non le saltasse addosso per l'uso smodato di eromanzia.
    Adesso calmati Adam! Non fare un gioco alla quale sai di non poter rispettare le regole...
    La competizione era ancora aperta e quelli non erano di certo stati punti in suo favore. Avrebbe voluto continuare il suo rimprovero ma Bowen, che sfoggiò una tecnica assai più raffinata e meno mostruosa, le strappò sia l'attenzione che ulteriori gemiti di piacere. La sua lingua crebbe mentre le mani massaggiavano le sue natiche, mossa tutt'altro che proibita visto che per il momento l'unica cosa era evitare penetrazioni più che dirette. In realtà Bowen violò eccome quella regola facendo crescere la sua lingua fin troppo per i limiti di quella donna, ma il risultato fu così intenso che non poté rimproverarlo in alcun modo, afferrandogli più saldamente la testa con entrambe le mani e strappandogli chiaramente il respiro, soffocandolo contro il suo pube mentre si gustava quell'enorme lingua oscura che scavava dentro di lei. La sua carne tremava di piacere e gli umori bloccarono non solo il respiro ma anche la vista al demonietto, trasformando la sua faccia in un vero e proprio mosaico di perversione. Inevitabilmente quella performance giovò anche ad Adam che se prima era stato scacciato, adesso si stava ritrovando l'Alfiere Supremo piegato verso di lui, utilizzando il suo fisico statuario ed enorme come una comoda poltrona sulla quale sfogare i suoi gemiti di piacere.
    Ora... ora si che ci siamo! Non fermarti piccoletto... fammi sentire cosa sa fare un demone!
    A quel punto Clerice si voltò verso Adam, afferrandolo per il mento e piegando la testa il più possibile verso di lui, cerando di attirare la sua attenzione con uno sguardo autoritario e a dir poco perverso.
    Stammi a sentire ora... ahn... ritrova il tuo contegno e... dammi un bacio che riesca a farmi venire... oppure dovrai darla vinta a questo demone e resterai insoddisfatto... grande, grosso... e completamente insoddisfatto...
    Era un invito a dare più importanza alla qualità delle sue mosse più che alle loro dimensioni, e se Adam era riuscito ad affinare un minimo di tecnica e soprattutto se fosse stato in grado di ritornare alla quiete originale, forse c'era spazio per un primo posto a pari merito...
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,183
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Le carni di Raiko si contraevano fameliche attorno alla sua lingua, palpitava impaziente contro le sue labbra mentre il suo splendido corpo si tendeva e si scioglieva spasmodicamente, nemmeno fosse attraversato da repentine scariche elettriche. Era uno spettacolo meraviglioso, di cui facilmente si poteva divenire ingordi e, per Evan, fu particolarmente difficile staccarsi da quella femminilità rosea, che sembrava boccheggiare e chiamarlo a sé non troppo dissimile dalla bocca più su, che non aveva mai smesso di gemere e d'invocare il suo nome.
    Fu difficile ma lo fece: la sua esperienza, il suo desiderio gli suggeriva che avrebbe potuto rendere quanto stavano vivendo ancora più intenso, ancora più prezioso per entrambi. Inoltre, benché non l'avrebbe mai confessato a nessuno, vedere Raiko mordersi le labbra frustrata e mugolare di protesta mentre tutto il suo corpo si contraeva dalla disperazione... beh, lo avrebbe convinto a prendere una simile decisione altre mille volte. Soprattutto perché quel volto magnifico, appena un attimo dopo, s'illuminò di una luce perversa nel vederlo avvicinarsi, premersi a lei. La vide sciogliersi in un sospiro irresistibile, mentre la percepì bagnarsi ancora di più e, soprattutto, muovere appena il bacino in un contatto tanto meraviglioso quanto perverso. Raiko lo voleva, lo voleva tanto quanto lui voleva lei e saperlo, saperlo in quel modo, accese nel Cavaliere un desiderio, un'urgenza di prenderla semplicemente folli. Ma attese, attese che le ultime inibizioni della guerriera, i suoi ultimi tentennamenti cedessero: per essere davvero unico quanto stavano per condividere, doveva essere vissuto senza veli, senza barriere o paure. Due corpi e due anime nude, uniti nella carne e nel piacere.
    Raiko non lo deluse, poiché dopo un attimo di tentennamento, forse persino d'imbarazzo, lo baciò con passione, con bisogno e si strinse a lui, lasciando che quei seni meravigliosi si premessero paradisiaci sul suo torace scolpito, che la sua verga premesse ancora più intensamente contro quella femminilità impaziente e sensibilissima. Per Evan sarebbe stato più che sufficiente per accontentarla (e per accontentare anche lui, certo) ma Raiko lo stupì, staccandosi dalle sue labbra ed esplicitando a parole il suo desiderio, il suo bisogno: lui sgranò gli occhi, sorpreso, per poi sorridere eccitato ed entusiasta mentre il cazzo che Raiko tanto desiderava pulsava impaziente, eccitatissimo, nel sentirsi chiamare in quel modo. Evan era certamente un uomo galante, romantico ma ha sempre ritenuto una meravigliosa virtù l'usare le giuste parole al momento giusto... e quella parola era semplicemente perfetta. Come se non bastasse, poi, la guerriera si accarezzare il suo stesso corpo e, spalancante le gambe, mise in mostra con le sue dita la sua femminilità, mostrando le carni rosee e lucide di umori dell'interno.
    Raiko lo avrebbe percepito emettere un sospiro di puro, puro piacere e, mentre la guardava intensamente negli occhi, avrebbe sentito quella verga bollente e turgidissima solcarla e dilatare appena la soglia del suo piacere, senza ancora penetrarla. - E io voglio te, Raiko. Voglio scoparti fino a impazzire, fino a farti impazzire. Voglio la tua fica più di ogni altra cosa al mondo. - quel sussurro sincero, terribilmente caldo e perverso, fu seguito da un bacio passionale e, un attimo dopo, da una lenta, profonda penetrazione. Raiko avrebbe sentito quel grosso cazzo pulsante, semplicemente marmoro, farsi strada in lei senza fretta, centimetro dopo centimetro, come se stesse seguendo il ritmo di quel bacio, intenso ma non violento, non brusco. Qualche lungo, paradisiaco secondo dopo, avrebbe sentito quel glande largo e turgidissimo baciarsi col suo utero e quelle grosse, ricolme gonadi, che lei stessa aveva massaggiato poco prima, premersi contro il suo perineo. - Mhh... Raiko... Raiko! - invocò il suo nome direttamente nel suo orecchio, prima di morderle il lobo e poi il collo, vorace, e spingere indietro il bacino per una prima, intensa spinta. L'aria sarebbe risuonata dello schiocco umido, perversamente bagnato dei loro corpi e, subito dopo, un altro schiocco si sarebbe propagato, seguito da un altro ancora. La stava facendo sua con desiderio e passione, riempiendola completamente a ogni spinta con quella carne turgida e bollente, mentre la sua bocca si gustava la sua pelle e le sue mani non smettevano di palpare, massaggiare, adorare le sue forme meravigliose, fossero le sue natiche, i suoi seni o i suoi fianchi.
    Voglio vederti mentre godi, mentre vieni... per me. - affermò, afferrandole il volto tra le mani e premendosi su di lei, tanto che i suoi seni avrebbero percepito l'eccitante pressione delle sue braccia muscolose e del suo torace scolpito, mentre le sue spinte guadagnavano in profondità e intensità, facendosi sempre più intense, sempre più potenti. Ma, ancora più bollente delle sue mani, ancora più vorace dei suoi lombi, era lo sguardo di pura lussuria con cui il Cavaliere aveva incatenato gli occhi di Raiko: gli avrebbe mostrato ogni sfumatura del suo piacere, ogni anfratto di sé, ogni riflesso del suo piacere.
    Purtroppo, mentre Evan dimostrava che sapeva cedere al vortice della passione senza perdere il controllo, Adam doveva ammettere di non aver smarrito soltanto quello ma finanche se stesso... o meglio, lo avrebbe ammesso se non fosse stato troppo intento a succhiare quelle dita, neanche fosse un infante nel bel mezzo di un'agognata poppata. Sbavava, succhiava e adorava quelle dita senza alcun ritegno, avvolgendole più volte attorno alle spire della sua lingua e deglutendo senza sosta, come se fosse affamato della sua stessa saliva, impregnata com'era dal sapore della pelle di Clerice. In effetti, se qualcuno si fosse chiesto come diamine fosse possibile che le tiranidi maschio si facessero staccare la testa nel bel mezzo dell'accoppiamento, il comportamento di Adam avrebbe dato la più lampante delle risposte: nelle giuste situazioni, smettevano completamente di ragionare e l'unica cosa che continuava a dare qualche indicazione... era proprio quella cosa enorme che aveva diviso il culo dell'Alfiere, facendola preoccupare tanto. Anzi, visto il modo in cui mugolava con gli occhi socchiusi, completamente persi, bisognava dire che era un mezzo miracolo il fatto che si fosse mantenuto in quella forma intermedia tra quella umana e quella da tiranide, senza mostrare le sue reali sembianze. Anche perché, se Clerice si era preoccupata tanto lui aveva ancora delle fattezze umane... come avrebbe reagito nell'avere a che fare con quelle completamente mostruose?
    Ad ogni modo, in quella condizione, Adam sembrava mostrare un'istintiva docilità nei confronti dell'Alfiere e non seguì le sue dita quando le sottrasse alla sua bocca né si oppose quando lo allontanò da sé, premendogli la mano in faccia, sebbene le leccò in maniera semplicemente devota e animalesca il palmo, lasciando la lingua a penzoloni come se non si fosse accorto della cosa. Inoltre, dallo sguardo assolutamente torbido e disperatamente eccitato che le rivolse, era chiaro che non capisse assolutamente di cosa stava parlando, mentre tutte e quattro le sue mani continuavano a stimolare e a prendersi cura quasi macchinalmente del suo corpo.
    Insomma, la situazione per Adam era molto complicata e Bowen, perfido come si confaceva alla sua razza, decise che era quello il momento migliore per sferrare a entrambi un attacco vittorioso: il modo in mozzò il respiro a Clerice e la costrinse ad afferrargli la testa con ambo le mani, dimostrò che la sua mossa aveva avuto l'effetto sperato. Certo, ancora una volta si trovò in apnea a causa dell'assoluta mancanza di riguardi dell'Alfiere, mentre il profumo intenso, inebriante di quella fica deliziosa gli impregnava finanche il cervello e gli umori gli scorrevano per tutto il viso, costringendolo persino a chiudere un occhio, in un'espressione tanto perversa quanto involontaria... ma ne stava valendo la pena! Non importava se aveva la bocca indolenzita, se il suo cazzo era talmente duro da far male e le sue palle gonfie da scoppiare, se questo gli avrebbe permesso di vincere, avrebbe trapanato quella fica con la lingua per tutto il giorno!
    Inoltre, a parte la cupidigia per il premio promesso, il demonietto era sinceramente desideroso di farla venire, di sentire quella voce tanto imperiosa e facile ai comandi rompersi e poi sciogliersi dal piacere, perdendosi in qualche gemito perverso mentre quel corpo perfetto, magnifico, fremeva e si perdeva nell'acme del godimento. Addirittura, malgrado non avesse fatto altro che bere tutti gli umori che gli aveva riversato in bocca, si sentiva spaventosamente assetato e agognava il momento in cui avrebbe potuto leccare via ogni singola goccia del suo orgasmo da quelle carni palpitanti.
    Così, deciso a dare il tutto per tutto, Bowen le fece davvero sentire tutto quello che sapeva fare, proprio come gli aveva chiesto: quella lingua lunghissima e bollente, infatti, che le stava letteralmente scopando senza pietà la fica, non soltanto prese a saettare dentro di lei a una velocità decisamente superiore a quella di un amplesso brutale ma, sfruttando l'oscurità che la ricopriva, prese persino a vibrare come se si trattasse di un vero e proprio sex toy, pur senza perdere nulla del suo calore, della sua consistenza vellutata e della sua straordinaria mobilità. Quello sarebbe stato un ultimo colpo davvero difficile da ignorare, anche perché il demonietto si rivelò una vera furia e non solo si ancorò al suo culo con le mani, assolutamente deciso a non lasciarlo andare per nulla al mondo ma prese a premersi violentemente con tutto il volto contro il suo pube, stimolando il suo clitoride anche con il labbro superiore, morbidissimo. Purtroppo Clerice non poteva vederlo ma, in quel momento, la graziosa codina da coniglietto di Bowen prese a fremere violentemente e il suo cazzo, ancora strozzato da quel tatuaggio, prese a lacrimare grosse, dense gocce di liquido preseminale, inoltre le sue corna si illuminarono appena nelle loro striature bluastre, quasi a volerla supplicare di afferrarle per dargli il ritmo.
    Il piano di Bowen, però, mostrò una falla nella parte che comprendeva Adam: la tiranide, infatti, nel sentire Clerice premersi contro il suo ampio, scolpito torace, l'aveva accolta istintivamente e, anzi, aveva ricercato attivamente il contatto tra le loro pelli... una sensazione piacevolissima per l'Alfiere, tranne per quell'enormità che ritornò a dividerle il culo a premersi in parte contro la sua schiena. Clerice, però, non si limitò a usarlo come una perversa poltrona ma, afferratogli il volto e voltatasi verso di lui, gli diede un ordine semplicemente meraviglioso: in qualche modo il suo sguardo e le sue parole fecero breccia nella sua mente ottenebrata dall'eromanzia e Clerice avrebbe potuto notare quel bel volto, ancora quasi completamente umano a parte gli occhi e la lingua, riempirsi di consapevolezza e mostrare uno sguardo sì eccitato, ma non più perso, smarrito. - Mai... mai, ti lascerò insoddisfatta... - sussurrò e congiunse le labbra alle sue, in un bacio immediatamente trascinante, meravigliosamente passionale. Quella lingua lunga, bollente, si avvolse più volte attorno alla sua, le riempì la bocca, le carezzò perversamente l'ingresso della sua gola... ma non fu più bestiale, brutale come un attimo prima. Quel bacio era perfettamente controllato, Clerice non aveva più a che fare con una belva in calore, incapace di controllarsi ma con un uomo eccitato, che la desiderava ma che sapeva anche controllarsi e perseguire il piacere altrui, oltre che il suo. Persino il tocco delle sue mani divenne meno brusco, più morbido e attento mentre quell'abbraccio si faceva ancora più stretto e Clerice avrebbe avuto il piacere di premersi con tutta la schiena contro quei muscoli scolpiti, contro quel fisico statuario e quella pelle vellutata. Così, mentre si godeva quel bacio mozzafiato e le attenzioni combinate di quelle quattro mani, avrebbe sentito due dita, l'indice e il medio, di una delle due mani che si occupava del suo clitoride, farsi largo in lei mentre Bowen la stimolava con quello che era un vero e proprio amplesso; immediatamente le dita di Adam iniziarono a muoversi di concerto con la lingua del demonietto, deciso a non ostacolare il suo rivale ma a massimizzare il più possibile il piacere di Clerice. Sarebbe bastato per ottenere una parte del premio? Non lo sapeva... e, in quel momento, non gli importava nemmeno. Non quanto gli importava sentirla venire tra le sue labbra, sulle sue dita.
     
    .
  7.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    Anche nella sua purezza, nella sua dolcezza, Raiko non riuscì a trattenere uno sguardo di pura lussuria nel vedere quell'uomo così eccitato e voglioso di possederla. Gli occhi di Evan la stavano divorando e nemmeno una come lei che cercava di mettere la gentilezza prima di ogni altra cosa riuscì a contenere la sua stessa femminilità, spezzando le labbra contrite dall'eccitazione in un piccolo moto di gioia perversa, impaziente di raccogliere i frutti che aveva coltivato la sua bellezza e le sue attenzioni. Si sentiva desiderata e non servivano parole per descriverlo dato che riusciva a sentire la verga di Evan pulsare forte e impaziente su di lei. Allargò ancora di più le sue carni con le dita per permettergli di entrare non lo avrebbe ostacolato in nessun modo perché nemmeno lei poteva più contenersi. Si concesse con lui un altro caldissimo bacio, poi improvvisa e quasi letale ecco la penetrazione che la costrinse a sciogliere le labbra in un perverso e lungo gemito di piacere mentre la sua femminilità si dilatava ed abbracciava la carne bollente del suo nuovo amante. Fu intenso e meraviglioso, Evan non ebbe alcuna pietà della sua carne ed arrivò fino in fondo voglioso di farle conoscere ogni angolo di quella mascolinità incredibile e possente che la invase completamente e la toccò fino in fondo, strappandole vogliosi gemiti. La schiena di Raiko si inarcò immediatamente mentre la sua espressione riusciva a comunicare solo piacere, sconvolta da una smorfia di pura lussuria mentre tratteneva invano i sussurri perversi che le risalivano la gola. La mazza di Evan era caldissima e i suoi testicoli che si schiacciavano contro la sua pelle incandescenti a loro volta, inumiditi dagli umori che Raiko gli stava donando ad ogni spinta. Non si fece pregare, iniziò subito a possederla con vigore, e ogni affondo le strappava un sussurro di piacere sempre più acuto e più intenso del precedente. La donna non riuscì a fare nulla che non fosse circondare le spalle e il collo del suo amante con le braccia come a voler cercare un sostegno capace di poterla aiutare a non perdersi subito nel piacere, ma le attenzioni delle sue labbra, i suoi baci e i tocchi che percorrevano tutto il suo corpo erano una tentazione irrefrenabile. Si ritrovò a muoversi come se stesse danzando assecondando i suoi movimenti, inghiottendo quella carne maschile dentro di lei come a volerlo intrappolare mentre oscillava col bacino come a volergli dare una sensazione diversa, più intensa, rendendo le penetrazioni più articolate per entrambi. I capezzoli in quel momento erano turgidissimi e ricalcavano perfettamente la sua espressione perversa proprio come una perfetta metafora del suo desiderio. Si sentì afferrare da lui, non la stava solo possedendo, la desiderava e le chiedeva di fissarlo a sua volta. Non riuscì a distogliere lo sguardo né nascondere il suo volto, quindi Evan poteva vedere chiaramente l'espressione di goduria di Raiko mentre a labbra spalancate gemeva e gridava, invocando il suo nome, il suo cazzo e il suo piacere.
    Evan... Evan! Il tuo cazzo... lo adoro... non fermarti! Scopami più forte che puoi! Fammi sentire quanto in fondo puoi arrivare! Scopami! Scopami!
    Si ritrovò ad allungare la lingua fuori dalle labbra come a supplicarlo di darle un altro bacio e nascondere la sua perversione, tuttavia non sarebbe servito a molto se con le gambe continuava ad aggrapparsi a lui e muovere il bacino per assecondare ogni singolo movimento del cavaliere, rendendo ogni affondo sempre più intenso rispetto al precedente. Uno spettacolo fatto di suoni e sensazioni oscene alla quale nessuno dei due voleva sottrarsi.
    Clerice invece, molto meno succube di Raiko a differenza di quello che poteva sembrare, si gustava l'assoluta devozione del demonietto lasciandosi soddisfare non tanto dalla sua performance quanto più dall'impegno che ci metteva. Forse non poteva osservarlo con la giusta attenzione ma riusciva a vedere i suoi fianchi tremare come se stesse scodinzolando e riusciva a percepire la sua virilità impaziente guizzare come se fosse sul punto di venire solamente perché aveva assaporato la sua femminilità. Non c'era niente di più gustoso per una dominatrice che vedere un servetto tanto devoto darle esattamente ciò che voleva dopo averlo messo abilmente al guinzaglio, e quello era il suo piacere più grande, anche meglio della lingua che la stava facendo godere con tanta perizia e la violava così tanto in profondità trasformando la sua carne in una vera e propria fontana di umori. Sembrava proprio che il demonietto si fosse assicurato la vittoria per quella situazione, ma le parole dell'Alfiere supremo riuscirono a smuovere anche Adam, portandolo a rinsavire e tornare a dedicarsi a lei con la giusta attenzione. Clerice infatti non si allontanò per nessuna ragione a quel bacio, lasciandogli intendere che ora aveva il suo permesso e anzi era stata una sua esplicita richiesta, e mentre con una mano teneva saldamente il capo di Bowen sulla sua intimità, con l'altra teneva la testa di Adam contro di sé, assicurandosi che non potesse privarsi a quella danza di lingue. Forse quella di Clerice non era mostruosa come quella dei suoi amanti ma sapeva di certo come muoverla assieme alle labbra, capace di strappare stille di piacere grazie a movimenti perversi ed improvvisi: in un primo momento sembrava lo stesse assecondando, poi con la mano sul capo lo tirava a sé, sorprendendolo con la sua passione, massaggiando le sue labbra con le proprie e infilandogli la lingua in gola come una vera e propria predatrice che nulla aveva da invidiare a lui. Lo aggrediva così forte da scalare letteralmente su di lui, arrampicandosi col corpo sul ventre della tiranide come se volesse schiacciarlo a terra, sfregandosi con le natiche sulla sua carne così da potersi sedere praticamente su di lui, essendo più massiccio e alto di lei non sarebbe stato problematico. Quindi ora aveva sotto di sé da una parte il grosso membro di Adam e dall'altra la testa abile di Bowen, entrambi sciolti tra le sue gambe dilatate. La mano che prima teneva la testa di Adam si allungò sulla sua verga, afferrandola con forza ed iniziando a masturbarla. L'Alfiere non smise più di nascondere i gemiti e con un ghigno perverso sul volto si abbandonò alla goduria più totale, senza mai liberare Bowen dalla sua presa. Voleva affogarlo tra i suoi umori, indolenzirgli la bocca e la lingua fino a stordirlo completamente. Lo stesso scopo aveva la presa sulla verga di Adam, dato che lo aveva già ridotto ai minimi termini dal punto di vista mentale ora voleva tenerlo letteralmente al guinzaglio, e lo fece con una maestria invidiabile: lo masturbò così forte da renderlo ancora più marmoreo, senza trattenere l'eromanzia che lui stesso le aveva fatto assaporare, torcendo il polso ritmicamente così da assicurarsi la massima stimolazione e tenerlo sull'orlo dell'orgasmo.

    Siete stati bravissimi... adesso ubbiditemi un ultima volta e riceverete entrambi il vostro premio... dovete venire assieme... venite assieme a me... e se verremo tutti assieme allora vi ricompenserò entrambi a modo mio... avanti... trattenetevi fino alla fine! Quando state per venire battete le mani sulle mie cosce, allora verrò assieme a voi...!
    Era difficile anche per lei trattenersi a quel punto, parlava e gemeva allo stesso tempo, avrebbe voluto davvero lasciarsi andare completamente a quel punto ma per lei seguire delle regole era molto più importante. Anche se li aveva portati al limite era certa di poterli spingere oltre, anche se questo significava soffocarli e portarli quasi a perdere i sensi. Per assicurarsi di averli entrambi in pugno, mentre le mani stringevano il capo e la verga Clerice tornò sulle labbra di Adam tenendolo ammutolito sulla sua bocca, baciandolo intensamente e godendosi le attenzioni di entrambi trattenendosi a sua volta con estrema difficoltà da quell'orgasmo. Non dovevano venire, dovevano arrivare al limite e poi confessarlo alla loro padrona così da ricevere il premio promesso. Disubbidire significava perdere per entrambi...
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,183
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Raiko fuggì dalle sue labbra, bisognosa d'aria e di gridare il suo piacere, mentre il suo corpo morbido, meravigliosamente procace, s'irrigidiva nel godimento, rivelando la muscolatura definita che faceva di lei una guerriera. Evan divorò con lo sguardo quel ventre morbido, femminile e che lo stava accogliendo tanto deliziosamente, tendersi e mettere in mostra dei pettorali scolpiti, mentre inarcava la schiena e gli offriva con ancora più abbandono, con ancora più trasporto le sue magnifiche forme. Era uno spettacolo unico e se anche avesse voluto trattenersi non ci sarebbe riuscito: già alla prima, profonda spinta non soltanto sentì quelle carni paradisiache serrarsi attorno a lui con impazienza, con urgenza ma, soprattutto, percepì le gonadi venir bagnate dai suoi umori, una sensazione che non poteva non scatenare tutto il suo desiderio.
    Raiko avrebbe sentito quella grossa, bollente mazza pulsare come impazzita, mentre ancora il glande indugiava sulla sua cervice, in un bacio tanto appassionato quanto fugace, poiché già un attimo dopo il Cavaliere era già quasi completamente fuori di lei, pronto a conquistarla ancora e ancora. Si sentì cingere dalle sue braccia e lei avrebbe percepito quelle spalle larghe, scolpite tendersi per lei, per il suo piacere. Non una sola fibra del suo corpo fu esclusa dal rogo del desiderio, non un solo muscolo di quel corpo virile, possente non si contrasse per conquistarla, per rendere ognuna di quelle spinte, di quei colpi serrati, violenti del bacino puro e semplice godimento per entrambi. I capelli stessi di Evan, lunghi e setosi, non facevano che accarezzarle le braccia, i fianchi, i seni, come a darle quella dolcezza che non era sparita dal suo animo ma che, al momento, era tramontata per lasciare spazio a un nuovo, intensissimo Sole.
    La luce di quel nuovo astro era visibile nei suoi occhi, rilucenti di desiderio, roventi dal bisogno di prenderla, possederla e conquistarla un orgasmo alla volta. Non che Raiko fosse sotto un cielo diverso dal suo, poiché il modo in cui agitava il bacino, come se fosse incapace di attendere i pochi attimi che separavano le loro carni da un ricongiungimento passionale e violento, era indicativo del fatto che lei bruciava di desiderio, d'impazienza come lui. Afferrarle il volto e costringerla a esprimerlo, a guardarlo negli occhi mentre la scopava come se ne andasse della sua vita, mentre il suo glande sbatteva dentro di lei come un ariete sulle porte di una fortezza da conquistare... non fu che un gesto necessario, un'azione dettata dal suo più sincero istinto.
    Istinto che, ancora una volta, non lo tradì poiché poté assistere alla magnifica, bellissima espressione di Raiko: la guerriera, infatti, non fuggì dinnanzi al suo sguardo e gli offrì uno squarcio della sua anima, di quel meraviglioso supplizio di godimento in cui si stava perdendo e in cui lui voleva raggiungerla quanto prima. Le sue invocazioni, le sue preghiere non fecero altro che rendere quello spettacolo, quell'espressione ancora più preziose, più perfette e per un lungo, meraviglioso attimo avrebbe visto Evan perso nel suo sguardo, con soltanto i suoi fianchi a continuare famelici, impazienti a conquistarla senza un attimo di tregua. - Raiko! Raiko! - il nome che invocò, in un sussurro bollente, catturando la sua lingua tra le sue labbra, non in un bacio ma in qualcosa di terribilmente più perverso, poiché la succhiò fuori di sé da desiderio, prima di congiungere le loro bocche in un vero e proprio bacio, anch'esso spaventosamente passionale. Il modo in cui i suoi affondi si fecero spasmodici, violenti le avrebbe, però, mozzato il fiato più della danza sfrenata delle loro lingue: il corpo del cavaliere non esitò un solo attimo a scatenare tutta la sua forza sovrumana su di lei, dilatando oscenamente le sue carni e conquistandole con foga crescente, sottolineata dalla morsa ferrea con cui le sue mani ghermivano, adoravano i suoi seni, i suoi fianchi, i suoi glutei.
    Poi, improvvisamente, sciolse quel bacio intensissimo e sollevò la schiena, spingendo ancora più profondamente il suo cazzo in lei e, soprattutto, afferrandola in modo da poter cambiare la sua posizione: Raiko avrebbe sentito le sue carni ruotare su quella mazza durissima mentre veniva adagiata su un fianco e la sua coscia, afferrata dalla mano del Cavaliere, sollevata verso l'alto, in modo che il polpaccio posasse sulla sua spalla. Era una posizione oscena, in cui non soltanto le forme di Raiko sarebbe risultate ancora più meravigliose ( i suoi seni premuti uno contro l'altro, le sue cosce spalancate, il suo culo contratto e magnifico...) ma, soprattutto, la sua femminilità sarebbe stata costretta a dilatarsi ancora di più, a lasciare ancora più esposto il centro del suo piacere, le profondità fameliche che chiedevano di venir saziate. - Ti scoperò tanto... così tanto che dimenticherai il tuo nome... - disse, affondando in lei con passione, con desiderio premendo contro il suo perineo con le sue gonadi gonfie, cariche di un piacere che presto l'avrebbe invasa, colmata. - ...ma non il mio! - le promise e, utilizzando i suoi poteri legati al sangue, ne inviò una grande quantità nel suo membro che, semplicemente, s'ingrossò dentro di lei, proprio quando il suo glande si era appena scontrato con la sua cervice. Per Raiko quella sensazione sarebbe stata totalizzante, mozzafiato, poiché non avrebbe avuto la sensazione spaventosa di andare in pezzi, bensì quella meravigliosa di venir completamente colmata, che non ci fossero più angoli o profondità di sé quella mazza bollente e durissima non raggiungesse e riempisse di piacere. In tutto questo, Evan non soltanto non rallentò il suo ritmo ma lo intensificò, deciso a farla impazzire, a farla godere come mai prima di allora: la sua mente era satura, colma di lei e delle immagini del suo piacere, del suo corpo completamente abbandonato al suo desiderio e idee sempre più perverse, sempre più intense non facevano che sbocciare... eppure, in quel momento, non voleva ancora metterle in pratica: prima voleva vedere il suo volto mentre veniva, la sua fica mentre zampillava il suo piacere, il suo cazzo risucchiato nei momenti più intensi e terribili dell'acme.
    Se Raiko era pienamente in balia di Evan, lo stesso non si poteva dire per Clerice... anzi, non solo stava abilmente resistendo a quell'attacco combinato ma aveva messo sotto scacco entrambi i suoi amanti. Adam, infatti, aveva perduto ogni barlume di raziocino ormai da parecchio tempo e l'unica cosa che era riuscito a riscuoterlo da quello stato di frenesia tutto animalesco, erano stati gli ordini perentori e perversi dell'Alfiere. Non che la cosa durò molto, a dire il vero, poiché non appena la sua lingua e la sua bocca furono impegnati in quel bacio osceno, perse nuovamente ogni controllo: non soltanto, infatti, succhiava la lingua di Clerice come se ne andasse della sua vita ma, addirittura, sbavava quasi peggio di prima e mugolava completamente perso. In tal senso, la mano con cui Clerice lo tratteneva sulle sue labbra era assolutamente superfluo, poiché la tiranide non avrebbe voluto lasciarle per nulla al mondo e il modo in cui la sua lingua mostruosa si dedicava ad adorare la bocca della donna ne era la prova più grande.
    Non si oppose nemmeno quando Clerice, spingendolo verso il basso, lo fece diventare letteralmente una poltrona vivente, anzi mostrando degli occhi semplicemente persi, fece del suo meglio per farla accomodare senza problemi su di lui: quel corpo possente, semplicemente statuario, si sarebbe piegato docilmente per lei, divenendo il trono perfetto per una dominatrice del suo calibro: non soltanto, infatti, si sarebbe sentita stringere e accogliere da ognuno di quei muscoli perfetti, gonfio di vigore e di desiderio, ma le sue quattro braccia l'avrebbero stretta morbidamente, come si confà a una padrona che va accolta e celebrata e non come una femmina da ghermire e da usare per svuotarsi. Anche l'enormità che le divideva le natiche, anziché strusciarsi su di esse proprio come farebbe un cane in calore, non faceva che pulsare e lacrimare liquido preiaculatorio quasi come se la stesse supplicando di offrirgli quel sollievo che Adam non osava prendersi da solo. Supplica che Clerice, proprio come una Dea generosa, decise di esaudire: gli afferrò il suo cazzo enorme con decisione, quasi con rudezza, iniziando fin da subito a masturbarlo in maniera semplicemente irresistibile: visto il suo corpo, una stimolazione più delicata sarebbe finita per risultargli blanda, invece il modo in cui la donna torceva il polso mentre lo segava gli donava vere e proprie stilettate di piacere, che lo facevano mugolare semplicemente perso. Lei stessa avrebbe potuto godersi il modo in cui Adam sgranò gli occhi quando gli afferrò l'asta e poi, un attimo dopo, li portò verso l'alto semplicemente perso, sbavando a più non posso mentre la sua lingua mostruosa fremeva e si attorcigliava in mille spire dentro la sua bocca.
    Adam era praticamente perduto, una gigantesca belva perfettamente addomesticata e ammaestrata... ma Bowen? Il demonietto, sia pure a fatica, cercava di reggere, di non perdersi tra quelle carni fameliche che parevano volerlo risucchiare per intero, ma riuscire a resistere era sempre più difficile, sempre più sfibrante. Non solo perché Clerice non faceva che premerlo contro la sua fica, tanto che ormai i pochi respiri che riusciva a rubare erano letteralmente pregni, intrisi del suo odore maledettamente eccitante, ma lui stesso si sentiva spaventosamente affamato dei suoi umori, delle sue carni: non solo, infatti, beveva ogni singola goccia di quei succhi che riusciva a raggiungere (e tanti, troppi, gli scorrevano lungo il mento o gli impiastricciavano naso e occhi!) ma la sua lingua, corrotta e ingrandita dall'oscurità, non faceva che violare quella fica deliziosa con lo stesso impeto di un cazzo voglioso, neanche potesse procurargli un vero e proprio orgasmo.
    Eppure, fu quella la richiesta che gli arrivò dalla donna: Clerice voleva che venissero tutti e tre insieme, nello stesso momento... ma lui non era stato nemmeno stimolato! Quella stronza lo stava usando come una specie di dildo umano, rischiava di soffocarlo a ogni fottuta stretta della sua mano o spinta del suo bacino e adesso gli stava pure chiedendo di segarsi per lei? Senza neanche concedergli una carezza con un piede o qualcosa del genere? Ebbene, lui non sarebbe mai venuto! Avrebbe lasciato Adam a schizzarle sul culo e lei a sommergerlo di umori, ma non si sarebbe piegato a quell'ingiusta richiesta! Certo, anche mentre si diceva così, i suoi fianchi non facevano che muoversi avanti e indietro come se stesse cercando di scoparsi l'aria, inoltre la sua morbida codina fremeva come impazzita, ma questo non significava assolutamente che avrebbe ceduto!
    Quel proposito aveva ben più di qualche possibilità di essere mantenuto, poiché la sola cosa più grande dell'ostinazione di Bowen era il suo orgoglio... peccato che l'intervento di Adam scombinò tutti i suoi piani. Non che la tiranide avesse la benché minima idea di cosa passasse nella del demonietto, certo ma pur nelle condizioni in cui si trovava in quel momento, la richiesta di Clerice gli giunse fin troppo chiaramente e decise di ubbidirle con tutto il suo zelo: non solo, infatti, prese a sfregare il suo cazzo contro le natiche e la mano della donna ma, soprattutto, per avvicinarla all'orgasmo afferrò la testa di Bowen e diede lui il ritmo il ritmo di quel cunnilingus. Il povero demonietto si sentì stringere il capo da quella mano semplicemente gigantesca che, senza un minimo di riguardo o di delicatezza, iniziò a muoverlo avanti e indietro contro la fica e il pube di Clerice a una velocità impressionante. Davvero Clerice si sarebbe sentita nel bel mezzo di un amplesso tanto intenso quanto violento, mentre Bowen... beh, fin da subito il piccoletto dovette fronteggiarsi col rischio dell'asfissia, perché Adam era così veloce e intenso che quasi non riusciva a respirare e si trovava ad annaspare ogni qual volta che tutto il suo visetto morbido, dalle labbra vellutate, si premeva contro quelle carni fradice; inoltre, a parte quel principio di soffocamento, Bowen iniziò a essere travolto da una sensazione di piacere montante: a causa del modo in cui si piegava in avanti a ogni movimento di Adam, la sua povera erezione (che era ostinatamente ritta verso l'alto) iniziò a premersi violente contro il suo stesso ventre e questo contatto, in altre situazioni persino fastidio, in quel momento gli diede vere e proprie fitte di piacere, presto acuite e rese travolgenti dal poco ossigeno che raggiungeva il suo cervello e la sua spaventosa eccitazione.
    Insomma, sia per salvarsi la vita che perché davvero non ce la faceva più, il demonietto iniziò a battere senza posa sulle cosce di Clerice, chiedendo a gran voce di poter venire (e quindi di venir liberato). - Mhhh mhhhhhh! - i mugugni disperati del demonietto eruppero confusi, distorti dalla sua boccuccia spalancata e perennemente schiacciata contro il pube della donna, ma erano una chiara richiesta di aria, calma... e piacere. - Mhh... vieni... vieni... Clerice... - a quei mugugni fecero eco le parole non meno distorte di Adam che, in quella forma intermedia, non poteva parlare bene se aveva la bocca piena ma era comunque in grado di farsi capire. Se Clerice avesse accolto quelle che erano delle vere e proprie suppliche, si sarebbe goduta lo spettacolo di quei due orgasmi che nasceva soltanto per suo volere e diletto.
    Adam, infatti, avrebbe letteralmente conficcato la lingua di Bowen (e la faccia, verrebbe da dire) nella sua fica, mentre la sua di lingua sembrava come impazzire e si avviluppava in mille spire frementi nella sua bocca, mentre quell'enormità dopo aver pulsato in maniera spasmodica, eruttava in copiosissimi fiotti densi e bollenti; Clerice avrebbe sentito la schiena, le natiche e la mano venir ricoperte da una quantità davvero inumana di sperma, mentre Bowen avrebbe dato di sé uno spettacolo davvero perverso: fremendo tutto come un animaletto terrorizzato e con gli occhi ormai quasi del tutto ribaltati, si ritrovò a venire anche lui in quantità oscene sul suo stesso ventre, sancendo la completa vittoria dell'Alfiere.
    Certe vittorie, però, costano più di molte sconfitte... e Clerice aveva una parola da mantenere, tanto più che entrambe quelle virilità erano assolutamente turgide e ancora pulsanti, come se fossero impazienti di godere ancora e molto, molto di più.
     
    .
  9.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    Ogni volta che credeva di aver preso il giusto ritmo Raiko si ritrovava a smarrire il fiato per colpa della crescente passione di Evan, non un singolo muscolo di quel cavaliere era mosso per puro caso e più se ne rendeva conto e più si perdeva nelle sensazioni che le stava facendo provare. I suoi muscoli tesi, forti, bollenti, la sua verga virile e impaziente, le spinte sempre più profonde, Raiko si sentiva impazzire ogni volta che mancava un sospiro più ampio dei precedenti e voleva soltanto gridare quanto bene si sentisse. Non riuscì a biascicare nulla che non fosse il nome di Evan e un suono che somigliava ad "ancora" o forse "più forte", difficile distinguerli in quella marea di suoni oscurati dalle oscene sinfonie provocate dai loro sessi oramai uniti come una perfetta macchina del piacere. I rapporti saffici con Domino erano dolci e passionali, ma il vigore di un uomo mancava da molto alle membra di Raiko ed Evan le stava donando tutto ciò che aveva desiderato fino a quel momento. I respiri sconnessi e le suppliche perverse si smorzarono quando Evan conquistò ancora una volta le sue labbra ma non per baciarle, piuttosto per succhiarle via ogni traccia di resistenza, aumentando il ritmo e costringendola a sollevare di più il bacino e le gambe, una posizione scomoda ma che gli offrì ben più che volentieri visto il ritmo con cui il guerriero la stava incalzando. Anche con la bocca riempita della sua saliva e della sua lingua, Raiko riusciva a gemere e squittire oscenamente di piacere, i suoi gemiti erano acuti e irrefrenabili, la sua intimità non smetteva un solo istante di liberare caldissimi e gustosi umori che rendevano la sua carne scivolosa ed invitante, e nonostante questo riusciva ancora a stringerlo dentro di sé, impaziente di averne ancora, di averne di più, ubriaca di piacere e corrotta dalla carica del suo amante. Tanto stordita era a quel punto che non si rese conto del cambio di posizione di Evan, sentì solo la bocca fredda abbandonata da quel bacio, che tuttavia non ebbe modo di lamentarsi poiché l'affondo più vigoroso del cavaliere dentro di lei mentre sollevava la schiena trasformò quel vagito lamentoso in un grido di piacere che la rese paonazza in volto per quanto si rivelò imbarazzante, ma che non riuscì in alcun modo a trattenere. Quando si ritrovò in quella posa oscena poi, con una gamba sulla spalla possente del cavaliere e l'intimità completamente esposta, non poté trattenere l'istinto di portarsi le braccia sul petto e le mani sul volto come a voler nascondere la sua vergogna. Ma stava gemendo così forte che le dita risultavano deboli e spalancate, celavano male la sua espressione perversa e non fecero altro che coprirsi di saliva caldissima e irrefrenabile, mentre le braccia serravano ancora di più il suo seno enorme e morbido compresso dalla posizione e dal suo imbarazzo.
    Nhooooo... così indecente... così profondo... lo sento... ghhhn... lo sento tutto! Non riesco a trattenere i gemiti... la mia... la mia carne sta godendo... !!!
    Per quanto si sentisse oscena in quel momento, la sua goduria era irrefrenabile: ogni affondo in quella posizione così profonda e meravigliosa la portava a schizzare di umori dalla sua intimità, era come se il cazzo di Evan riuscisse a comprimere una morbida coppa di succhi preziosi ogni volta che arrivava fino in fondo, e assieme a quell'ambrosia perversa uscivano anche gridi di piacere sempre più acuti e perversi. Cercava di riprendere fiato tra una spinta e l'altra ma era impossibile, e quando Evan utilizzò il suo potere per ingrossare la sua verga dentro di lei, il danno fu irreparabile. L'espressione di Raiko cambiò completamente. La lingua guizzò fuori tra le sue dita mentre le pupille si sollevavano quasi ribaltandosi del tutto, la saliva scivolò copiosa dalla sua bocca come se fosse la sua intimità mentre cercava disperatamente di trattenere gli umori, cosa impossibile oramai. Poteva sentire quella mazza enorme rigonfiarle leggermente il ventre e occupare ogni angolo della sua femminilità, le gambe si tesero e si strinsero come potevano ma non riuscirono in alcun modo a controllare il piacere. Iniziò a gemere fortissimo e a giudicare dalla quantità dei suoi umori e dal modo in cui la sua carne stringeva ritmicamente la verga di Evan, stava raggiungendo un orgasmo lungo e irrefrenabile, che la portò inevitabilmente a gridare, tanto da non poter più coprire i capezzoli turgidissimi con le braccia, nascondendo invano la sua espressione deliziosamente perversa.
    Vengo! Vengo! Vengooo!!! Sto venendo! Non riesco a trattenermi!
    Si sentiva morire per il piacere e probabilmente se davvero avesse perso il respiro in quel momento non le sarebbe dispiaciuto, tutto per avere ancora quel piacere dentro di sé.
    Vieni anche tu Evan! Vienimi dentro! Oggi è un giorno sicuro, non trattenerti, lo voglio dentro di me!!!
    Normalmente non avrebbe mai chiesto una cosa del genere, ma l'estasi l'aveva portata alla follia ed Evan si era rivelato più che abile a trattarla prima con i guanti e poi senza pietà, facendole sentire davvero cosa significava lasciarsi andare ad un amante attento e focoso. Raiko era tutta sua oramai.
    Ben diversa era la scena di Clerice, che al contrario aveva completamente messo al guinzaglio i suoi amanti, controllandoli alla perfezione, o almeno così credeva. Avrebbe voluto prendere l'iniziativa sul culmine, ma la verità fu che i movimenti dei due e soprattutto la lingua di Bowen diventarono troppo intensi e piacevoli per permetterle di rispondere a tono, tanto che perse la forza nelle braccia. Tentò in ogni modo di riprendere il controllo sul demonietto, e di controllare i movimenti di Adam, ma quest'ultimo stava facendo valere la sua forza colossale e la sua stazza non da meno, chiudendo entrambi in una morsa animalesca che trascinò Clerice verso un orgasmo forzato. Sembrava proprio che l'Alfiere supremo stesse cercando di fare qualcosa, riprendere il controllo e farsi valere, ma fu tutto inutile: la prepotenza di Adam le tolse l'iniziativa, distrusse i suoi piani e la costrinse ad "accontentarsi" di Bowen che con grande sorpresa si rivelò l'unico ad aver davvero ubbidito ai suoi comandi. Vennero entrambi su di lei, e lei venne con loro, gridando di piacere e donando a Bowen una lauta ricompensa: non era raia forse, ma gli umori dell'Alfiere supremo furono tutti per lui, e data la natura diabolica del piccoletto ne sarebbe rimasto estasiato visto che c'era qualcosa di tenebroso in lei, estremamente nascosto in profondità, ma chiaro ad una simile creatura. L'alfiere si godette per un istante la sua ricompensa e la sua unica preoccupazione fu liberare Bowen dalla presa di Adam per concedergli finalmente il meritato ossigeno. Sdraiata sulla tiranide, avrebbe sorriso perversa davanti al demonietto carezzandogli il volto in una maniera a metà tra l'affettuoso e il perverso, perché con le dita gli spargeva addosso i suoi stessi umori ma nel suo tocco non c'era niente di spregevole e di possessivo, era assolutamente dolce.

    Chi l'avrebbe mai detto che proprio tu saresti stato il più ubbidiente... forse Adam non ti ha concesso scelta ma sei stato molto bravo Bowen. Stasera voglio che tu mi raggiunga nelle mie camere... ti sei guadagnato un premio.
    Dopodiché si rivolse ad Adam, voltandosi verso di lui mentre toccava la punta del suo membro con l'indice, quasi sprezzante, per fargli capire che se voleva sistemare quella faccenda non avrebbe avuto il suo aiuto.
    Tu invece... ti sei rivelato troppo brutale. Sei una bestia, capace solo di usare il suo cazzo e i suoi muscoli. Se vuoi avere le mie attenzioni devi imparare ad ubbidire...
    Non c'era vero disprezzo nelle sue parole, ma Clerice aveva eletto un vincitore e questo ad Adam doveva stare bene. Se voleva sfogare la sua eccitazione doveva cercare qualcuna che apprezzasse davvero le sue doti brutali, perché quella non era Clerice. Inconsciamente, l'Alfiere Supremo non poteva di certo sapere che aveva concesso un dono inestimabile a chiunque avesse raccolti i frutti di una simile delusione, chissà di cosa è capace una tiranide insoddisfatta e frustrata in quel modo...
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,183
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Raiko era semplicemente perfetta, pura meraviglia divenuta carne e piacere. Più, infatti, il Cavaliere la possedeva, affondava con impazienza e desiderio in lei, più desiderava farlo e metterci ancora più forza, ancora più impeto soltanto per vedere quel volto meraviglioso, ancora contratto da un lieve imbarazzo, liberarsi in un'espressione perversa e volgare, soltanto per sentire quella voce melodiosa, dolcissima, spezzarsi in mille gemiti e in ansiti bollenti, in uno stormo d'invocazioni sussurrate e di preghiere lussuriose. Le carni stesse che possedeva con tanto desiderio non sembravano affatto umane per quanto erano morbide, bagnate e accoglienti: erano un vero e proprio paradiso di lussuria, un frutto tentatore che avrebbe divorato fino all'ultimo boccone e da cui voleva spremere fino all'ultima goccia di quei succhi perversi, il cui solo profumo lo inebriava come vino.
    Quando catturò tra le labbra la sua lingua, costringendola in un bacio che forse non poteva nemmeno essere definito tale, tanto era perverso, credette di aver raggiunto l'acme del desiderio, che la guerriera non potesse instillargli altra eccitazione, altro impeto più di quanto non avesse già fatto... ma si sbagliava, si sbagliava terribilmente. Non solo, infatti, Raiko continuò a gemere e a mugugnare come se neanche con la bocca occupata, la lingua prigioniera tra le sue labbra, potesse evitare di esprimere il suo godimento ma, soprattutto, la sua femminilità non smise un solo istante di riversare umori sul suo cazzo bollente e, soprattutto, stringerlo come se volesse impedirgli di scivolare via da lei, come se volesse trattenerlo dentro di lei in eterno. Dinnanzi a una simile, meravigliosa dimostrazione di piacere e godimento Evan non poté non scatenarsi e raggiungere una nuova vetta di quel desiderio che lo stava travolgendo; affondò in lei come una furia, strappandole un grido di piacere che avrebbe risvegliato i morti e che avrebbe serbato come uno dei suoi ricordi più preziosi, prima di afferrarle una coscia e poggiarla sulla sua spalla, esponendole la femminilità e possedendola con una profondità e un impeto che avrebbero stupito lui per primo se non fosse stato eccitato in quella maniera spaventosa.
    Il modo in cui tentò di nascondersi il volto tra le mani, come se avesse paura di rivelare una parte di sé troppo oscena, troppo lussuriosa, non lo frenò minimamente, anzi con un sorriso quasi predatorio, Evan martoriò quella fica spalancata e ricolma di lui con spinte semplicemente selvagge, da mozzare il fiato e far inarcare la schiena, soltanto per dirle col suo corpo, col suo desiderio quanto volesse vedere quel lato di lei, quella parte della sua anima che tanto cercava di celargli. Le prime crepe su quella maschera apparvero quasi subito, ben testimoniate da quelle dita larghe, che non coprivano nulla e che, anzi, rendevano ancora più eccitante la sua lingua persa, incapace di rimanere al suo posto... ma tutto ciò non gli bastava, non voleva uno spiraglio da cui gettare uno sguardo: voleva che gli svelasse ogni cosa, che gli offrisse la sua anima nuda proprio come come il suo corpo. - Sì, sììì! Sento che godi, sento il tuo piacere... non trattenerti, non trattenerti! - le gridò, preso e travolto anche lui da quella piena di lussuria, godendosi non soltanto le sue urla di piacere e le sue espressioni lascive ma, soprattutto, quel fiume ininterrotto di umori che gli stava colando sul pube e sulle gonadi. Sembrava che Raiko si stesse sciogliendo in mille rivoli di puro piacere e la cosa lo eccitava spaventosamente, tanto che decise di rendere quella penetrazione ancora più estrema, utilizzando il suo potere per far crescere il suo cazzo dentro di lei, al punto che si sarebbe sentita oscenamente colma di lui e stimolata fin nel punto più remoto delle sue carni; quanto avvenne subito dopo fu semplicemente sublime ed Evan se lo marchiò nella memoria col fuoco della lussuria: il corpo di Raiko si contrasse disperato per poi abbandonarsi completamente a lui, così come la sua anima, mentre i suoi occhi sparivano verso l'alto, la sua lingua penzolava oscena e le sue mani smettevano di celare qualunque cosa. - Vieni, vieni! Non trattenerti, vieni, vieni con tutta te stessa! - la incitò, aumentando il ritmo già folle di quegli affondi, spingendo quell'enormità pulsante tra le sue carni con una frenesia quasi animalesca, mentre le sue gonadi ricolme non facevano altro che sbattere con suoni umidi e perversi contro il suo perineo, contro le sue grandi labbra. Raiko ascoltò la sua richiesta e si lasciò andare a un orgasmo lungo e semplicemente travolgente, come ben testimoniava il fiume di umori che colò dalla sua femminilità e il modo in cui questa strinse la sua mazza, quasi come se volesse succhiargli, strappargli il suo di piacere.
    Cosa che non era troppo improbabile, data la richiesta che gli fece Raiko un attimo dopo: lo sguardo di Evan, già sfavillante di desiderio, divenne un rogo di pura lussuria e, con un sorriso semplicemente ferino, obbedì a quella richiesta: cambiò, però, un'altra volta la loro posizione, poiché se doveva venirle dentro, se dovevano condividere in quel modo unico e perverso il proprio piacere, voleva farlo con un contatto maggiore con lei, col suo splendido corpo; Raiko si sarebbe sentita distendere supina come prima ma, stavolta, Evan le avrebbe afferrato entrambe le gambe sotto il ginocchio e gliel'avrebbe portate ai lati del corpo, in una posizione non meno oscena e intensa di prima che, però, di diverso aveva l'estremo contatto dei loro corpi: il Cavaliere, infatti, sarebbe sprofondato tra quelle forme meravigliose, i suoi muscoli contratti dal piacere e dallo sforzò con le sue morbidezza, i suoi pettorali scolpiti contro quei seni giunonici, splendidi oltre ogni dire. - Mhhh, sì... sì! Sto venendo, sto venendo per te, Raiko! - mugolò, fuori di sé dal piacere e dal desiderio sulle sue labbra, che baciò con urgenza mentre affondava in lei come se ne andasse della sua vita e, con quell'ultimo, vigorosissimo affondo sprofondava completamente tra le sue carni, spalancandole l'utero e, finalmente, liberandosi in un orgasmo copioso e meraviglioso. Raiko avrebbe percepito quel cazzo enorme divenire ancora più duro di quanto non fosse già, sussultare come impazzito e liberarsi in un quantitativo davvero spaventoso di fiotti bollenti, il tutto mentre lui continuava a baciarla e a muovere i fianchi: per tutto il tempo in cui durò quell'orgasmo, col corpo del Cavaliere fremente di piacere, il suo volto contratto dal godimento e i suoi occhi infuocati dalla lussuria, lui non smise nemmeno per un istante di scoparla, finché quando giunse l'ultimo, liberatorio fiotto, non si strinse a lei in un abbraccio tanto passionale quanto, a modo suo, romantico.
    Probabilmente Raiko si sarebbe sentita ricolma, non solo di quella carne oscenamente grande e ancora durissima ma anche di tutto quel seme che, incapace di contenere, sarebbe colato dalla sua fica assieme ai rivoli dei suoi umori, tutt'altro che esauriti. - Mhhh... - Evan mugolò tra le loro labbra ancora giunte, prima di separarsene e guardarla con una luce tutta nuova nei suoi occhi, la luce lussuriosa e predatoria di chi non è affatto pago. - Raiko... voglio scoparti ancora, voglio venirti dentro molto, molto di più di così... tu lo vuoi? Mi vuoi? - le chiese, agitando appena i fianchi per donarle delle piacevoli quanto insufficienti stimolazioni, dopotutto era venuta pochi istanti prima e c'era d'aspettarsi che fosse ancora molto, molto sensibile. - Voglio scoparti in maniera ancora più indecente di così, voglio che mi mostri la faccia mentre vieni così tante volte da dimenticare ogni altra espressione... - continuò, mentre le sue mani venivano coperte da uno strato di sangue che proseguì fino ai gomiti e che si cristallizzò, assumendo l'aspetto di un'armatura vermiglia; così, mentre erano ancora uniti nella carne e lei poteva sentire il suo corpo scolpito, possente premere sulle sue forme, avrebbe viso quelle mani protette da quell'armatura cremisi, dalle dita artigliate come quelle di un demone, accarezzarle lievemente i seni: il contatto fu piacevole, caldo e quasi indistinguibile dalle mani nude di Evan ma, soprattutto, quella corazza era pregna di energia demoniaca e mentre quelle dita disegnavano lievi spirali sui suoi seni, la guerriera si sarebbe accorta che lasciavano una scia vermiglia sulla sua pelle candida, una scia particolarmente calda. - Mi vuoi? - ripeté ancora una volta la domanda, in un lieve sussurro sulle sue labbra: il Cavaliere sembrava avere molte, deliziose idee in serbo per lei e, a quanto pareva, il suo potere poteva fare molto di più che ingrossargli il cazzo... ma Raiko avrebbe voluto davvero spingersi tanto in là? Saggiare un piacere tanto grande da rischiare di spezzarla?
    A poche decine di centimetri più in là, però, di spezzarsi non c'era alcun rischio... poiché le menti (e i corpi) di Adam e Bowen si erano spezzati già da tempo: se Adam, infatti, aveva rischiato di soffocare Bowen contro la fica dell'Alfiere (un tipo di morte che, tutto sommato, al demonietto sarebbe potuta piacere) ed era venuto una quantità di sperma davvero oscena, mentre mostrava il volto più languido e perverso che aveva mai fatto e fremeva come una meravigliosa, comodissima poltrona massaggiante, Bowen... era semplicemente irriconoscibile. Quando, infatti, Clerice lo staccò dalla sua femminilità, il demonietto mostrava un'espressione degna di un ahegao particolarmente perverso: non soltanto, infatti, aveva ancora gli occhi rivolti verso l'alto e le gote vellutate ricoperte (tra le altre cose) di lacrime ma, soprattutto, aveva la bocca oscenamente spalancata, con quell'enorme lingua nera penzoloni e di cui arricciava senza sosta la punta sottile, continuando a deglutire a vuoto come se fosse ancora assetato dai suoi umori; in più, aveva il ventre ricoperto dal suo stesso sperma e il suo cazzo, spaventosamente gonfio e turgido, non faceva altro che pulsare insoddisfatto, eloquente dimostrazione come quell'orgasmo strappato contro il suo volere e in quel modo tanto umiliante, tutto aveva fatto tranne che soddisfarlo.
    Non appena sentì le dita di Clerice sul suo volto, con la mente ancora in pieno blackout, allungò quella lingua oscena e le leccò come un cucciolo ubbidiente, mugolando di puro piacere nel sentire il sapore dei suoi umori: non se ne spiegava la ragione, ma c'era una nota di oscurità in quei succhi da renderli... spaventosamente deliziosi. Fortunatamente, man mano che Clerice gli parlava, il demonietto riacquistava consapevolezza di sé e lo sguardo che fino a poco prima era vacuo e quasi spento, riacquisì luce e quello sfavillio birbante che gli era solito: nel sentire il premio che si era meritato, sul suo volto s'aprì un sorriso semplicemente perverso e i suoi occhi sfavillarono semplicemente predatori. Lo strato di oscurità che ancora ingombrava la sua lingua evaporò in un lieve, subito disperso vapore nero e lasciò la sua lingua blu, comunque molto più lunga del normale e, per la prima volta dopo non sapeva più quanto tempo, poté rimettersela dentro la bocca a riposarsi un po'... sebbene, vista la sua passione per le chiacchiere (e non solo) c'era da credere che non sarebbe rimasta ferma troppo a lungo.
    Nel frattempo, Adam, mugolava e fremeva (letteralmente) impaziente di ricevere il suo premio: come il demonietto, infatti, quell'orgasmo non aveva fatto che aumentare il suo desiderio e avere il corpo meraviglioso di Clerice sul suo, il suo cazzo letteralmente tra il suo culo... era una tentazione che lo stava uccidendo. A dimostrazione di ciò, quell'enorme mazza che aveva appena finito di venirle addosso, riprese a lacrimare liquido preseminale come se nulla fosse, pulsando spaventosamente impaziente mentre Adam stringeva ulteriormente a sé la donna.
    Sebbene ottenebrato dal desiderio e dall'istinto, era certo che anche lui meritasse un premio... dopotutto era stato ubbidiente anche lui e Clerice era venuta in quel modo soltanto perché aveva mosso in quel modo la testa di Bowen! Ne era così certo che, quando Clerice si rivolse a lui, la guardò non solo adorante ma mostrandole un sorriso estatico che, presto, degenerò in una smorfia di tradito stupore: Clerice lo stava punendo! - No... ti prego! Perdonami... io... - Adam si sentì crollare il mondo addosso, mentre i suoi occhi neri e rossi si sgranavano semplicemente stupiti e, per un attimo, tutto quell'enorme corpo statuario si strinse ancora di più a Clerice, come a non volerla lasciare. Non era giusto! Lei aveva goduo anche grazie a lui e alla fine le aveva ubbidito, aveva fatto del suo meglio! Meritava un premio, anche piccolo, anche meschino ma lo meritava! Si sentiva andare a fuoco, il cazzo e le palle gli facevano male, avevano bisogno di sfogarsi, di godere... e lei lo cacciava! - Imparerò, imparerò! Ti ubbidirò, lo prometto! - era in uno stato tale che non ebbe remora a pregarla... ma, per sua sfortuna, Clerice si mostrò sorda a ogni supplica.
    Purtroppo, anche se non avrebbe mai voluto farlo, fu costretto ad alzarsi e strapparsi dal contatto paradisiaco col corpo di Clerice, che poggiò delicatamente sulla panca. Gli girava la testa e i suoi istinti da tiranide erano semplicemente furiosi: sentiva le antenne prudergli per manifestarsi, la pelle formicolare per via del carapace che voleva emergere e ogni sua singola fibra urlargli di lasciarsi andare, di trasformarsi e lasciare fare alla sua parte più ferina. Si dominò, soltanto che rimanere oltre in quella stanza era insostenibile: non solo avrebbe avuto sotto gli occhi Clerice ma anche Raiko che, mai come in quel momento, era meravigliosamente laida e perversa, tanto che la voglia di andare da lei, di chiederle di unirsi a loro fu fortissima... ma, uno scampolo di dignità, gli impedì di fare quella brutta figura. - S-scusatemi... d-devo andare! - disse, coprendosi col primo asciugamano trovato e scappando via dalla stanza vergognandosi come un ladro, desideroso di nascondersi da qualche parte e provare a sfogarsi in qualche modo.
    Tranquillo, Adam, sei stato un insettaccio cattivo... ma, secondo me, Clerice non vede l'ora di farti diventare bravo! - esclamò il demonietto, ridacchiante, mentre Adam si allontanava di tutta fretta dalla stanza. Naturalmente, a differenza della tiranide, lui non aveva alcuna intenzione di allontanarsi e, mostrando dei movimenti aggraziati, sensuali, si sarebbe accomodato sulle ginocchia dell'Alfiere, circondandole il collo con le sue braccia e guardandola spaventosamente malizioso e con un sorriso da vero birbante stampato sul visetto, ancora umido dei suoi umori. - Come siamo cattive, Clerice... per fortuna che io sono stato bravo, vero? Che fortuna... non dovermi prendere il mio premio. - allargò il sorriso, premendosi sul corpo della donna e mugolando di piacere nel sentire quelle splendide tette premersi sui suoi pettorali appena accennati, mentre il suo cazzo, davvero enorme per un piccoletto come lui, si premeva scientemente contro la sua femminilità e il suo ventre, pulsando quasi pigramente. - Ma tranquilla, non voglio fare i capricci, ho capito che con te è meglio fare i bravi bambini... per questo, io sarò davvero bravissimo. - continuò, posando un lieve, delicato bacio contro il suo labbro inferiore, quasi una lieve carezza, mentre le sue manine le carezzavano sensualmente ma senza fretta la schiena. - Per esempio... posso avere un bacio? - le chiese, usando il tono di un bravo scolaretto che chiede alla maestra di poter fare qualcosa ma, in realtà, sorrideva in un modo così perverso e i suoi occhi baluginavano di così tante cattive intenzioni che era difficile credergli... sebbene, effettivamente, non fece nulla per annullare le distanze e prendersi quel bacio, anzi: spalancò quelle labbra blu e morbide e uscì fuori la punta di quella lingua che tanto l'aveva fatta godere, in un invito perverso, certo ma molto, molto docile. Che avesse imparato la lezione?
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    La guerriera vittima delle attenzioni di Evan non aveva più nulla di agguerrito dalla sua, era solamente carne eccitata e spinta oltre ogni limite della sua lussuria. Non aveva smesso di venire un solo momento da quando lui aveva iniziato a muoversi così forte, da quando la sua gamba si era ancorata alla spalle di Evan e lo aveva lasciato sprofondare dentro di lei. Orgasmi più lunghi si alternavano a più brevi ed intensi, proprio come il suo respiro oramai irregolare. Le mani tentavano disperatamente di trovare un punto di appoggio mentre la sua espressione paonazza e persa nel desiderio le faceva perdere anche l'ultimo barlume di sanità che le restava. Il cazzo di Evan la stava portando in paradiso e la sua carne aveva oramai smesso di opporre resistenza, tanto che il cavaliere si ritrovò a gonfiare quella mazza per ritrovare il giusto stimolo, riempiendola di nuovo e spezzandole il fiato con un ennesimo e travolgente orgasmo. Aveva perso il conto di quante volte aveva raggiunto l'apice e la sua fica continuava a perdere umori tanto da essersi confusi con l'acqua rimasta a terra, quello non era più un bagno ma la stanza oscena del loro desiderio. Perse ogni tipo di resistenza e di forza abbandonandosi a lui, pensando sol oche ne voleva di più, di più, ancora e ancora, quindi quando il cavaliere la ribaltò di nuovo spingendole le gambe verso l'alto e costringendola a prendere tutto il suo cazzo fino alla fine, lei non riuscì a fare nulla che non fosse afferrargli le spalle con le mani, quasi graffiandole per tenersi aggrappato a lui con le dita e cercò di spalancare le sue gambe il più possibile mentre un lungo grido di piacere accompagnava un orgasmo che non portò mai Evan a rallentare. Lo sentì spingere ad ogni fiotto e sentì quel calore incredibile dentro di sé. Poteva sentire tutta la sua virilità, il suo calore e ogni fiotto le toglieva il respiro portandola a ribaltare gli occhi sempre più verso l'alto, eccitata da morire, soddisfatta come non mai. La sua carne iniziò a traboccare non solo di umori ma anche di seme e fu meraviglioso, come se ribollisse dentro di lei e le attraversasse il corpo per leccare la verga meravigliosa che le aveva dato così tanto piacere. Il bacio decorò il tutto in maniera perversa, incredibile che fosse riuscita a ricambiarlo, forse istintivamente, forse per pura passione, eppure eccoli lì con le labbra incrociate.
    Voglio... lo voglio... ti voglio... tutto il giorno, tutta la notte... voglio scopare... finché non sarò sazia...
    E si sentiva davvero insaziabile, perché nulla di quello che stava accadendo intorno a lei le avrebbe concesso una tregua. L'espressione stordita e quasi paralizzata di Bowen riuscì a distrarre praticamente del tutto Clerice da ciò che la circondava, in una situazione diversa si sarebbe anche sentita in colpa per il modo in cui aveva trattato Adam, ma vedere quel piccoletto finalmente addomesticato era troppo bello, soprattutto mentre lo vedeva assorti intento a leccare le sue amorevoli dita come un cagnolino ubbidiente. Lo avrebbe rivalutato: Bowen sapeva senz'altro come rendersi servile, in fondo non c'è dominazione più bella che quella rivolta a chi di solito non si lascia mettere i piedi in testa. E Bowen sembrava proprio un osso duro. Rimbalzò sul posto lasciandosi manipolare da Adam, gli lanciò un ultimo sguardo quasi a volerlo invitare ad esitare, dopotutto non voleva essere davvero cattiva con lui ma chiaramente lo aveva messo troppo in imbarazzo per resistere oltre. Poverino... magari si sarebbe fatta perdonare più tardi, meglio lasciarlo sbollentare per un pò. Tornò quindi con lo sguardo su Bowen che nel frattempo si era pericolosamente avvicinato a lei, deciso a farsi valere, mettendole addosso quel corpicino del tutto sproporzionato alla verga che invece sfoggiava dispettosamente addosso a lei. L'Alfiere supremo si concesse un ghigno malefico e compiaciuto nel sentirlo arrendersi finalmente, alzando il mento come a volerlo invitare a baciarla e assaporare la sua pelle, un piccolo contentino per il suo diabolico cagnolino.
    Su questo non posso proprio rimproverarti... il festeggiamento di una vittoria è importante tanto quanto la vittoria stessa, e stavolta te lo sei guadagnato...
    Voleva un bacio, e con quella linguaccia lunga che aveva di sicuro poteva pretenderne uno bello grosso, Clerice decise allora che gli avrebbe mostrato le sue, di arti oscure, facendogli capire che compiacerla e guadagnarsi i suoi premi era molto meglio che provare ad indispettirla e resisterle. Gli afferrò la faccia per le guance, continuando ad accarezzarlo con le dita sporche di umori, si avvicinò a lui lentamente aprendo la bocca e spalancando la lingua, lentamente, come a volerlo costringere ad imitare i suoi movimenti. Il bacio non iniziò dalle labbra ma dalle lingue, che si leccarono a vicenda e poi Clerice fu su di lui, chiudendo le distanze, tirandolo verso di sé in modo che la sua verga toccasse il suo ventre, schiacciandosi tra i loro corpi e assicurandosi che i suoi testicoli gonfi facessero un incontro ravvicinato con la sua intimità. L'0avrebbe trovata caldissima e ancora tremante per l'orgasmo, sembrava quasi che stesse solleticando il suo scroto appositamente per farlo mugugnare mentre lo baciava. Clerice decise di imitare il suo esempio, riempiendo al lingua di oscurità, allungandola intorno a tutta la lingua di Bowen per poi farla scivolare in fondo alla sua gola, come a ricambiargli il favore. La lingua oscura di Clerice era identica a quella dell'Alfiere Supremo: morbida, bollente, sapeva di dolci umori femminili ed era un vero piacere sentirla scorrere dentro di sé, perché più andava a fondo nella gola di Bowen e più mugugnava, e ogni mugugno di piacere faceva tremare le sue labbra contro quelle del piccoletto per assicurarsi di fargli provare un bacio come mai gli era stato concesso prima. Lo spinse verso di sé quasi a farlo sdraiare sul suo ventre, offrendogli la morbidezza del suo seno come caldo cuscino per il suo corpo, la loro differenza di stazza era notevole e Clerice adorava manipolarlo come un bambolotto, era evidente che la cosa la eccitava moltissimo, forse anche questo aveva giocato a sfavore di Adam dopotutto. Fu un bacio molto lungo e intenso, sembrava quasi che Clerice volesse strappargli un altro orgasmo solo con quel bacio, e ci sarebbe riuscita vista la quantità di eromanzia che stava utilizzando con l'atto, complice anche il suo corpo che si sfregava sulla verga di Bowen come a volerlo obbligare e rilasciare tutto il suo seme su di lei. Lo avrebbe lasciato andare solo dopo che qualche delizioso schizzo l'avrebbe imbrattata fino al petto, dopodiché gli avrebbe concesso finalmente respiro, costringendolo ad allontanarsi da lei per raccogliere il suo seme con le dita della mano destra, portandosele alla bocca per poterlo assaggiare lentamente. Il movimento fu sensuale, lentissimo, e non smise mai di fissarlo negli occhi visto che stava assaporando il suo seme. Leccò le dita ricoperte di sperma come se fossero dei delicati e invitanti cazzi, leccandoli e succhiandoli per non perderne nemmeno una goccia.
    Ma come ti ho già detto... il tuo premio è stasera. Vedi di non mancare...
    Si voltò verso Raiko a quel punto, ancora completamente stordita dall'orgasmo di Evan, che l'aveva distrutta ma non l'aveva di certo privata del suo desiderio. Clerice allargò quindi un ampio sorriso, ridacchiando divertita mentre portava una mano sul ventre caldo di Raiko, chiaramente bollente per via della sua eccitazione.
    Sembra proprio che anche tu sia riuscita a conquistare il tuo cavaliere... più o meno. Che ne dite allora? Possiamo rendere questa notte speciale tutti assieme, sarete dei cavalieri degni di queste dame?
    Cercò la complicità di Raiko a quel punto che, abbandonato ogni freno inibitorio, allungò una mano verso Clerice per incrociare le dita con lei in un gesto di alleanza. In quattro si sarebbero divertiti molto di più che in due, no? Ma quei cavalieri dovevano essere perfetti per loro... puliti fino all'ultimo centimetro del loro corpi, in tiro alla perfezione e pronti ad entrare in una stanza del piacere dove nessun altro li avrebbe sentiti urlare...
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,183
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Raiko era uno spettacolo incredibile, un prodigio di perversione e bellezza che non faceva altro che eccitarlo sempre di più, spronandolo a scoparla con tutte le sue forze. Le espressioni che faceva, il modo in cui la sua bocca era perennemente aperta, sbavante e speculare alla sua femminilità oscenamente schiusa e rorida, erano una delle cose che più lo eccitavano, seconda soltanto a quegli occhi splendidi che, fino a poco prima lo avevano guardato dolci e adoranti e che, adesso, erano costantemente rivolti verso l'alto, travolti e trasfigurati dal godimento.
    Si sentiva attraversato da un desiderio, da un fuoco che non aveva riscaldato i suoi fianchi e accecato la sua mente da troppo tempo, ormai, preso com'era coi grandi stravolgimenti della sua vita, con le grandi scosse che avevano colpito e forse stravolto per sempre il suo amato gruppo: benché, infatti, il suo status di leader dei Cavalieri non fosse che nominale, nulla di più che un riflesso della stima che i suoi compagni nutrivano per lui, aveva sentito fin da sempre la responsabilità di tutti loro, della loro incolumità sulle sue spalle e ciò che era accaduto negli ultimi tempi, il tradimento di Evelynn, il sonno senza fine di Abramo... lo aveva angustiato terribilmente, rendendo il suo animo sordo non solo alla bellezza del mondo ma, soprattutto, all'intima energia, al fiotto d'infuocata passione che ancora attraversava le sue vene, che ancora nutriva il suo animo. Così, quel gioco iniziato quasi per caso con Raiko, quel loro iniziale, elegante corteggiamento appena screziato di passione era stato come l'inizio, il primo passo di una danza frenetica e meravigliosa, che ebbe il potere di farlo sentire libero da ogni peso, da ogni catena con cui si era avvolto, con cui si era legato.
    Imprigionato tra quelle cosce meravigliose, completamente sprofondato in quella fica vogliosa, aveva riscoperto la gioia della passione, di bere a grandi sorsi il calice della vita e voleva condividere tutta la rinnovata passione del suo animo, tutta la gratitudine con quella guerriera meravigliosa, la cui dolcezza prima e poi la sua perversione lo avevano salvato da un triste grigiore. Anche per questo motivo i suoi fianchi scattavano verso di lei come furie, il suo enorme cazzo la conquistava senza alcun riguardo e tutto quel corpo tonico e forte, possente era tutto proteso verso il loro comune piacere, verso un acme che voleva raggiungere soltanto dopo averla sfiancata di orgasmi.
    Alla fine, cambiando ancora una volta posizione e sprofondando in lei con tutto se stesso, giunse anche lui al godimento e fece del suo meglio perché, anche mentre i suoi fiotti si avvicendavano apparentemente senza fine in lei, Raiko non smettesse neppure per un istante di venire, di godere e bagnargli il pube e le palle coi suoi umori bollenti. Perfetto coronamento di quel momento sublime fu quel bacio perverso, in cui le loro lingue si legarono anche nel momento massimo di tensione, in cui i loro corpi erano un groviglio di nervi e muscoli tesi pronti a rilasciare un piacere troppo a lungo trattenuto e ormai spaventosamente accresciuto. La cosa più di quell'orgasmo sontuoso, travolgente fu accorgersi che, alla sua fine, nessuno dei due fosse ancora pago ma, anzi, la carne di Raiko si contraesse famelica attorno alla sua, come se la stesse succhiando o, forse, tentasse vanamente di evitare che tutto quel seme bollente le sfuggisse, colando a terra.
    Io spero che tu non sia mai sazia, Raiko... perché vorrei poterti scopare per il resto della mia vita. - le sussurrò a un orecchio, romantico e osceno allo stesso tempo, prima di morderle e succhiarle il lobo e continuando a muovere pigramente i fianchi dentro di lei, impaziente di ricominciare. Aveva così tanti orgasmi da donarle, così tanto piacere con cui farla impazzire... e il bagliore cupido, rovente che illuminò i suoi occhi dimostrava come non voleva risparmiare o celare niente di sé: le avrebbe offerto tutto il suo desiderio, tutta la sua bramosia, tutta la sua oscurità.
    Purtroppo, per qualcuno che trova la sua felicità, un altro la perde: Adam, travolto dall'imbarazzo e sempre più in difficoltà a controllare il suo corpo, scappò via con la coda tra le gambe, mentre Bowen gli scoccava un'occhiata tra il divertito e il dispiaciuto: poveretto, gli era andata davvero male... ma, chissà, forse in futuro avrebbe trovato una sua rivincita "contro" Clerice... assieme a lui, certo. Per quanto, infatti, il demonietto sembrasse docile e completamente assuefatto al piacere, tanto da mostrare un'espressione che definire oscena era poco, dietro quegli occhioni brillanti si stavano ammucchiando un sacco di cattive intenzioni e di malevoli desideri, che portavano tutti a una Clerice con una faccia anche più perversa della sua che lo supplicava di scoparla fino a cancellarle ogni traccia d'intelligenza. Un sogno piuttosto ambizioso, ça va sans dire, forse addirittura irrealizzabile... ma Bowen non aveva fretta e avrebbe atteso le giuste occasioni mentre, in quel momento, si godeva beato la sua vittoria e tutti quegli umori deliziosi che erano suoi e soltanto suoi.
    E cos'altro mi sono guadagnato, Clerice? O forse vuoi essere chiamata in un altro... modo? - le chiese in un tono birbante ma, allo stesso tempo, abbastanza carezzevole da suggerire che sì, forse l'avrebbe potuta chiamare in modi molti più perversi e sicuramente degni di apprezzamento da una mistress del suo calibro. Non ebbe, però, modo di continuare a blandirla in quel modo così particolare, mescolando insieme docilità e dispetto, poiché Clerice gli afferrò le sue morbide guance e lo costrinse a spalancare la bocca, mentre lei faceva lo stesso ed esponeva la sua bella lingua. Gli occhi del demonietto brillarono di bramosia e lui fece lo stesso, socchiudendo gli occhi e mugolando quando le loro lingue entrarono in contatto; poi, quasi di colpo, Clerice annullò ogni distanza che c'era tra loro e lo fece sprofondare in un bacio meravigliosamente osceno, tanto che il demonietto mugolò perso e inarcò appena la schiena, con la graziosa codina che fremette impaziente.
    Bowen adoro sentirsi schiacciato contro il suo corpo, contro quelle tette che non aveva avuto modo di assaggiare e anche se Clerice lo stava manipolando come un bambolotto... beh, finché lo faceva in quel modo, per lui non c'era alcun problema. Soprattutto, però, ciò che gradì più in assoluto fu il modo in cui quella fica bollente, ancora bagnata per le sue cure, accolse i suoi testicoli, dandogli la sensazione di una bocca vorace che desiderava soltanto farlo godere. La parte migliore, però, doveva ancora venire perché Clerice lo prese ad esempio e ricoprì la sua lingua d'oscurità, in modo da renderla meravigliosamente lunga e davvero donargli un bacio semplicemente unico: non si fece problemi a accoglierla nella sua gola e a succhiarla devotamente, mentre i suoi occhi guizzavano verso l'alto e la sua espressione tornava ad mostrare un perverso abbandono. Clerice avrebbe anche sentito come le manine che le stringevano le spalle persero di forza e, al contempo, il grosso cazzo che le premeva sul ventre non soltanto pulsava di più ma si faceva persino più grosso e duro, sintomo di un desiderio davvero spaventoso.
    In realtà Bowen non amava perdere il controllo in quel modo ma, non solo aveva la sensazione che la lingua di Clerice gli fosse arrivata al cervello ma, soprattutto, questa era così buona, così pregna del sapore dei suoi umori (com'era possibile? Era a causa di tutta quell'oscurità?) che succhiarla come se ne andasse della sua vita e sfregare come un ossesso il cazzo contro il suo ventre e la sua fica erano le uniche cose che poteva fare. Molto prima rispetto a quando aveva la testa tra le sue cosce, dunque, si lasciò andare a un violento orgasmo preceduto da un delizioso, osceno squittio e da un fremito violento di tutto quel delizioso corpicino: gli schizzi furono bollenti, copiosi e numerosi... e, soprattutto, Bowen regalò ancora una volta un'espressione semplicemente persa e oscena all'Alfiere, sebbene stavolta si riprese molto prima.
    E si riprese prima perché il demonietto sgranò gli occhi e mostrò un'espressione spaventosamente perversa nel vedere Clerice raccogliere il suo seme con le dita e, senza un solo attimo d'esitazione, assaporarlo oscena e meravigliosa assieme. L'avrebbe scopata lì fino a polverizzarsi il bacino, naturalmente, ma l'Alfiere gli ricordò che il premio era per quella sera... e, soprattutto, si rivolse a una Raiko meravigliosamente persa, proponendo a lei e a Evan di unirsi. Gli occhi di Bowen si fecero grandi come due bocche voraci e il suo sorriso divenne simile a quello del lupo delle fiabe: direi che se le stava mangiando tutte e due con gli occhi era poco. - Non mancherò per nulla al mondo! - esclamò certissimo, lanciando uno sguardo a Evan, complice ma anche curioso di scoprire cosa avrebbe risposto, dato che non lo faceva tipo da certe cose... non che non lo avesse adeguatamente smentito, a giudicare da quanto seme colava dalla fica di Raiko.
    Per un attimo il Cavaliere fu interdetto, più che altro perché l'idea di lasciare Raiko e rivederla la sera era più dolorosa di una scudisciata... però, poi, mostrò un sorriso entusiasta e screziato di malizia: - Come posso tirarmi indietro? Per due dame come voi farei qualunque cosa... e vi farei qualunque cosa. - aggiunse, a voce più bassa, sulle labbra di Raiko.

    *****



    Inutile dire che entrambi corsero a pulirsi e a prepararsi per quell'incontro, decisi ad apparire al meglio delle loro possibilità davanti alle rispettive dame... e non solo, certo! Così, quando a sera (assolutamente puntuali) bussarono alla porta delle camere di Clerice, le due donne avrebbero potuto vederli tutti in ghingheri per loro: Evan aveva raccolto i lunghi, candidi capelli in una coda elegante e mostrava un completo di tutto punto, nero e rosso, damascato e dal gusto quasi vittoriano, che gli donava non poco; era assolutamente inappuntabile nella sua eleganza, che non mancava né di panciotto, giacca, copribottoni e cravatta.
    All'estremo opposto era Bowen, che indossava dei jeans strappati e una maglietta nera aderente, coi capelli abbelliti con la cera e che mostravano una pettinatura gradevolmente spettinata, del tipo che bisogna passare una mezz'ora buona al bagno per poterla replicare. Inoltre, entrambi portavano dei doni, sebbene l'idea fosse stata di Evan (sarebbe stato molto poco galante presentarsi a mani vuote!), con tanto di mazzo di rose rosse per quest'ultimo e di scatola di cioccolatini per il demonietto. Entrambi apparivano spaventosamente impazienti di entrare e riprendere da dove si erano interrotti...
     
    .
  13.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    I loro cavalieri erano stati corrotti a sufficienza, un invito del genere dopotutto era impossibile da rifiutare, e visto che si stavano concedendo la tregua dopo la battaglia perché non festeggiare in quel modo? Forse Adam meritava un finale migliore di quello ma purtroppo per lui non c'è sempre spazio per tutti nel carro della vittoria. Clerice e Raiko si ritirarono quindi nelle stanze dell'Alfiere Supremo, i ragazzi avrebbero potuto notare come Clerice si trattasse piuttosto bene scegliendo uno dei luoghi più sicuri e lussuosi del Vaticano come dimora, evidentemente anche una come lei apprezzava le comodità, tanto che dovettero oltrepassare un paio di guardie corazzate per raggiungere la loro destinazione che non fecero storie, probabilmente informate dalla stessa Clerice di lasciar passare quei due appena si fossero fatti vivi. Varcata la prima soglia e superato un silenzioso corridoio, Evan e Bowen si sarebbero resi conto con i loro sensi affinati che i rumori rimbalzavano tra quelle mura, segno evidente che si trattava di stanze insonorizzate. Ancora una volta emergevano lati perversi della personalità di Clerice inaspettati. Oltrepassato anche l'ultimo corridoio, una piccola porta li separava dalla camera da letto di Clerice dove li attendeva la loro ricompensa. La stanza era piuttosto spaziosa, caratterizzata da un grande tappeto al centro che copriva quasi tutto il pavimento ed era sufficientemente spesso e morbido da potersi sedere sopra. Oltre al mobilio decorato e fiocamente illuminato dalle luci basse della stanza c'era un grande letto posizionato sulla parete all'estremità opposta della porta. Le luci erano spente, solo un gran numero di candele incantate creava la giusta atmosfera che avrebbe valorizzato moltissimo i corpi delle donne che li stavano aspettando, una di fianco all'altra, proprio in piedi ai piedi del letto.
    Che carini... riesci a crederci Raiko? Ci hanno portato fiori e cioccolatini, come se no ci fosse già abbastanza roba dentro i loro pantaloni.
    Se già la situazione non fosse stata sufficientemente eccitante, il modo in cui quelle due si presentarono avrebbe concesso loro un letale colpo di grazia. L'intero corpo di Clerice era coperto dal collo in già da una calzamaglia sottilissima e trasparente che lasciava davvero poco all'immaginazione, se non fosse stato per lo striminzito costume di pelle nera che partiva dal monte di venere e copriva con due sottili strisce i suoi seni, ogni parte del suo corpo sarebbe stata chiaramente rivelata. Le braccia e le gambe erano coperte da altri indumenti di pelle estremamente lucida, più che dei stivali sembravano ulteriori calze che culminavano con dei lunghi e seducenti tacchi dalle punte violacee. Tra le mani Clerice stringeva un frustino vermiglio decisamente diverso da quello che avevano visto durante gli allenamenti, che non sembrava affatto creato per ferire qualcuno. Raiko invece escluse le tracce di pelle nera risultava completamente nuda e solamente un reggicalze e un collare borchiato le tenevano addosso quel vestitino in pelle nera striminzito, lasciando le sue cosce nude. Le braccia erano coperte da guanti di pelle nera molto sottili e il suo busto era nascosto da un corpetto che le stava semplicemente troppo stretto, senza il collare borchiato di sicuro sarebbe esploso per via delle dimensioni generose del suo seno. Clerice se ne stava in piedi intenta a colpire il palmo della sua mano col frustino, mentre Raiko invece teneva le braccia al petto per nascondere il suo seno, leggermente imbarazzata ma con un'espressione assai distante dall'innocente che aveva sfoggiato quella mattina, anzi sembrava sapere perfettamente cosa la attendeva e non le dispiaceva minimamente.
    Siete... davvero affascinanti.
    Non essere troppo generosa... Evan si è preparato di tutto punto, ma quel nanerottolo ha proprio deciso che vuole farsi trattare come un bambino... ma dopotutto ha già ottenuto la sua ricompensa, come biasimarlo se si adagia sugli allori? Stavolta non potrò replicare...
    Clerice allargò un sorriso divertito, non aveva intenzione di rimproverarli oltre soprattutto se facevano per bene ciò che erano venuti a fare lì quella sera.
    D'accordo ora... via i fiori e a me i cioccolatini, potrebbero esserci utili. Avvicinatevi, ora vi dirò cosa dovete fare.
    Clerice accennò loro di avvicinarsi ma quando provarono a farsi avanti si assicurò di piazzare il frustino sulla guancia di Bowen in modo da invitarlo a non avvicinarsi a lei, ma di andare verso Raiko, guardandolo con un sorriso complice.
    Visto che oggi hai vinto sulla bestia, ho pensato che ti meriti due premi, non uno solo... e sarà Raiko a darti il primo. Ma non lasciarti sfiancare da lei, anche io ho un premio da darti.
    Detto ciò, Clerice avrebbe fatto cenno ad Evan di Avvicinarsi, lasciandogli intendere che prima di tornare al suo romantico accoppiamento doveva superare anche lui una prova.
    Tu invece Evan sei passato subito al premio, non posso lasciarti divertire se prima non te lo guadagni... quindi per un pò sarai mio, e se riuscirai a darmi piacere non avrai soltanto Raiko stasera...
    Non suonava minimamente come una minaccia, anzi dava proprio l'idea di essere un modo per dirgli che anche lei voleva un pò di Evan quella notte, e se lo sarebbe preso. Prima di procedere le due si sarebbero concesse un istante per gustarsi le reazioni dei due, Raiko avrebbe liberato i suoi seni dalla presa delle braccia come a volerne offrire un assaggio al piccolo Bowen. Sapeva esattamente come premiarlo e lo avrebbe fatto.
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,183
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    ...mi spieghi perché dobbiamo portare questa roba? So che ai tuoi tempi si faceva così, ma ti ricordo che non stiamo andando a chiedere la mano delle ragazze. Anzi, ti dirò, le loro mani sono il meno che mi aspetto di ricevere! - Bowen ridacchiò assolutamente soddisfatto di come si erano messi gli eventi, portando la scatola di cioccolatini che Evan gli aveva imposto di comprare come se fosse un inutile fardello, di cui si sarebbe volentieri disfatto. Dal canto suo, invece, Evan non poté fare a meno di sorridere alla considerazione del suo compagno, poiché inevitabilmente la condivideva (sebbene non si sarebbe mai azzardata a esprimerla, soprattutto in quel modo sfacciato) ma cercò comunque di far valere il suo punto di vista: - Bowen, Bowen... - esordì con tono di rimproverò, tanto che nella mente del demonietto echeggiò un "possibile che tu non capisca?" anche se il Cavaliere non lo pronunciò. - Clerice è chiaramente una donna raffinata, elegante, mentre Raiko è un animo dolce e gentile: degli omaggi come questi non possono che bendisporle nei nostri confronti e farci fare bella figura. E magari aiutarci a non far rimanere questa serata una bella ma unica esperienza. - ammiccò, facendo ridacchiare nuovamente il demonietto: Evan era un animo galante ma, dopotutto, aveva già dimostrato di apprezzare determinati piaceri come e quanto lui. - Anzi, ma come ti sei vestito? Sembri uno scappato di casa! - aggiunse, a dimostrazione che certe differenze di vedute erano comunque inconciliabili. - Ha parlato il Conte Dracula! Guarda che per i porno gay tra vampiri la strada è un'altra, eh: non vorrei che ti confondessi. - replicò prontissimo, tanto che Evan roteò gli occhi e sbuffò scuotendo il capo per la maleducazione del suo amico che, dal canto suo, si sentì soddisfatto di aver avuto l'ultima parola in merito a quella faccenda.
    Naturalmente quelle baruffe era un modo per far passare il tempo mentre raggiungevano le stanze di Clerice, stanze che sembravano situata in un'ala particolarmente lussuosa e appartata del Vaticano: Clerice faceva tanto la severa ma sembrava sapere come godersela, quando voleva! Il fatto che le stanze sembravano tutte insonorizzate, non fece che convincerli ulteriormente di questa piacevole certezza, che avevano già avuto modo di scoprire nei bagni qualche ora prima. Finalmente, la porta che aprirono gli mostrò una stanza ampia, lussuosa e illuminata dalla luce gentile, soffusa di una moltitudine di candele incantate... ma, soprattutto, gli rivelò la magnifica figura delle due donne: prevedibilmente, la prima reazione dei due fu di estatico, ammirato stupore. Dire che Clerice e Raiko erano entrambe bellissime e oscene al tempo stesso sarebbe stato poco e il problema era che, anche volendo, entrambe le lingue di quei due giacevano inerti nelle loro bocche, aperte nella tipica espressione da pesci lessi. Una reazione forse prevedibile, finanche scontata, ma che probabilmente sarebbe stata apprezzata dalle due donne: dopotutto cosa c'è di più piacevole che vedere due uomini trasalire e rimanere senza parole dinnanzi alla propria bellezza?
    Se, però, la loro reazione iniziale fu simile, quelle successive furono molto diverse: Bowen mostrò un sorriso talmente largo e predatorio che non sarebbe sfigurato su un pescecane, mentre le guardava con una tale intensità che, se gli sguardi potessero produrre calore, avrebbe già carbonizzato i loro meravigliosi abiti; Evan, invece, respirò profondamente e fu assalito da un fremito veloce, coi suoi occhi che si riempivano di una luce cupa e bramosa, la stessa che aveva conosciuto Raiko durante le fasi più concitate della loro unione e che dimostrava come entrambe lo avessero colpito con assoluta precisione. D'altronde, per non essere colpito da due donne come loro, vestite in quella maniera perversa, sarebbe dovuto essere morto e sepolto da un pezzo!
    Gli sguardi dei due Cavalieri erravano senza posa tra le forme delle due donne, tra quegli splendidi (e striminziti, striminziti!) abiti che esaltavano perversamente la loro già incredibile bellezza, prima che Clerice li accogliesse con una frase che li avrebbe fatti fremere d'impazienza come ragazzini, oltre che a far meritare ad Evan uno sguardo divertito da parte di Bowen.
    Il demonietto, infatti, gli sorrise come a dirgli "te lo avevo detto", mentre il Cavaliere arrossì appena, sia perché quel birbante l'aveva spuntata, sia perché non era abituato a un linguaggio così vivace in un contesto ancora relativamente tranquillo. Non che quell'affermazione da parte dell'Alfiere gli dispiacque, anzi gli faceva percepire quell'impazienza che Bowen aveva iniziato a provare due secondi dopo esser uscito dal bagno e che lui aveva tentato, con un certo successo, di reprimere signorilmente. A rimetterlo completamente a suo agio fu Raiko, che si complimentò con loro e che si rivelò dolce anche in abiti tanto perversi, sebbene notò con piacere che non era più imbarazzata come all'inizio, a dimostrazione che lei voleva trovarsi lì quanto lui. - Anche voi siete bellissime... - rispose, rivolgendole un sorriso dolce, anche se il tono della sua voce fu caldo e non nascose minimamente il desiderio che vederla lì, in quella mise, gli suscitava.
    Bowen, invece, di dolce non aveva alcunché e il sorriso che c'era sulle sue labbra sembrava quello del gatto che aveva trovato la gabbia dei canarini aperta: non vedeva l'ora di fiondarsi su quel bendidio che aveva davanti e se non lo aveva fatto era soltanto perché Clerice aveva dimostrato di amare le regole quasi quanto aveva apprezzato la sua faccia tra le sue gambe, quindi preferiva aspettare il suo via. Quel ghigno famelico che aveva in faccia s'incrinò soltanto per le considerazioni fatte da quest'ultima sul suo vestiario, tanto che per un attimo portò gli occhi al cielo mentre veniva il turno di Evan scoccargli uno sguardo divertito: si poteva sapere che avevano tutti coi suoi vestiti?! In ogni caso, fu una reazione più scherzosa che davvero irritata: finché Clerice e Raiko rimanevano vestite in quel modo, gli avrebbero potuto dire che era pronto per far girare i birilli al circo e non gli sarebbe importato punto. - Mh, peccato Clerice, mi piace quando replichi. - le disse, tornando a ghignare divertito e guardandola come se avesse potuto spogliarla di quei deliziosi veli soltanto con lo sguardo. - ...anche se mi piace ancora di più vederti vestita così. E se i miei vestiti non ti piacciono, posso sempre toglierli... - propose, tra il serio e il faceto, mentre si avvicinava a lei. Consegnò immediatamente i cioccolatini, già pronto a riconsiderarne l'utilità nel caso li avessero usati per fare qualche giochetto.. sebbene, gli unici "cioccolatini" che voleva scartare in quel momento erano loto. Clerice, però, non gli consentì di avvicinarsi oltre, premendogli il frustino contro una guancia in modo che volgesse lo sguardo verso Raiko: il suo sguardo s'illuminò di pura, ferocissima gioia e le parole dell'Alfiere gli fugarono ogni dubbio, Raiko era sua! Ringraziò con sincera gratitudine il Cielo per la malasorte di Adam e, gongolando, rivolse uno sguardo bruciante e impaziente a entrambe, prima di soffermarsi su Clerice. - Tranquilla, intendo prendermi tutti i vostri premi... e anche qualcosa di più. - le rivolse un occhiolino che più birbante di così non si può e si diresse verso Raiko mangiandosela con gli occhi, avvicinandosi abbastanza da poter sfiorare col suo corpicino quei seni enormi e meravigliosi. - Ciao, Raiko. Sei contenta di vedermi? Perché io sono contentissimo di vederti. - i suoi occhioni brillavano di puro desiderio e la sua voce era una lama di fuoco che avrebbe tanto, tanto voluto accarezzare le sue labbra... ma Dio se era alta! Erano tutte delle stangone altissime lì dentro e benché la cosa gli desse un po' di fastidio, all'inizio, adesso la trovava davvero... stimolante. Posò le sue piccole, calde mani sui fianchi procaci della guerriera, carezzandoli dolcemente, senza mostrare in alcun modo la fretta che ardeva chiaramente nei suoi occhi; poi, quando Raiko si sarebbe rilassata sotto quel tocco gentile, avrebbero applicato una lieve pressione verso il basso e la guerriera si sarebbe trovava seduta sul bordo del letto. Bowen non perse nemmeno un secondo e, prima che la guerriera potesse dire "a", lui si accomodò tra le sue gambe cingendole la schiena tra le braccia e premendo il torace contro quei seni meravigliosi, già fin troppo costretti da quel perverso corpetto. - Sai cos'ho pensato la prima volta che ti ho vista? - le chiese, mentre le sue manine percorreva in lievi, calde carezze la sua schiena, le sue spalle, le braccia, le gote morbide e vellutate. Raiko non aveva mai fatto esperienza delle sue mani, della morbidezza innaturale della sua pelle, dell'abilità delle sue dita e Bowen aveva tutta l'intenzione di farle provare ogni cosa e di renderla impaziente di provare molto, molto di più. Una donna coma Raiko avrebbe potuto trovare il demonietto un po' troppo irruente, un po' troppo impaziente e magari gradire un approccio più dolce, più romantico come quello di Evan... ebbene, adesso che Bowen aveva il totale controllo della situazione, voleva farla ricredere e dimostrarle che lo avrebbe apprezzato tanto quanto lo spadaccino, se non di più.
    ...ho pensato che volevo mangiarti tutta. - svelò, soffiando sulle sue labbra, mentre le sue dita sottili solleticavano appena la parte superiore del suo seno, scoperta e meravigliosamente invitante. - Mangiarti con le mani... con la bocca, naturalmente... e con altre cose! - continuò con un sorriso, sfiorando le sue labbra con le proprie per poi leccarle con una mossa repentina della sua lingua, che le carezzò con la sua punta sottile. - E tu? Tu mi vuoi mangiare? - domandò, guardandola negli occhi per un lungo, intenso attimo. Prima di scivolare lentamente verso il suo orecchio, in un sussurro bollente e sensuale: - E come mi vuoi mangiare?
    Evan, nel frattempo, era stato punto dall'ago della gelosia nel vedere quel birbante del suo amico prendersi di già certe "confidenze" con Raiko ma, insomma, aveva messo in conto questa eventualità ed era certo che la guerriera sarebbe riuscita a gestirlo senza troppe difficoltà. Inoltre, Clerice era una visione tale che poteva tollerare questo ed altro. Le si avvicinò con un sorriso lieve sulle labbra, senza affrettarsi come aveva fatto Bowen (possibile che non fosse riuscito a insegnargli nulla su queste cose?) e guardandola eccitato ma complice, pronto a giocare alle sue regole... - Temo di doverti correggere, Clerice: Raiko non è stata il mio premio ma la mia conquista. - rispose, cingendole la vita con un braccio e premendosi appena su di lei. Non era una presa prepotente o rude, era l'abbraccio la stretta gentile di uomo galante che voleva gustarsi con con la giusta lentezza la meraviglia che aveva dinnanzi. - E spero che, prima della fine della notte, lo sia anche tu. - aggiunse, allargando un po' di più quel sorriso complice che adesso divenne quasi di sfida, mentre carezzava fin troppo delicatamente i suoi fianchi, coperti da quella calzamaglia che sembrava fatta per essere strappata. - Quali sono i tuoi ordini? - e anche se non lo disse, un "signora" aleggiò tra loro, mentre la guardava negli occhi in quel modo intenso, pronto a ubbidirla, certo... ma anche a farla sua.
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Il fuoco non purifica, annerisce.

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    6,335
    Location
    Cubo di Le Marchand

    Status
    Anonymous
    Nonostante l'imbarazzo di Raiko e il sorriso compiaciuto di Clerice, dalle loro facce sembravano decisamente avvezze allo stupore, forte più coscienti del loro fascino di quanto Bowen ed Evan potessero immaginarsi, o più semplicemente quella non era la prima volta che si concedevano un simile divertimento. In realtà era da un bel pezzo che mancava una figura maschile degna di questo nome al Vaticano, e quei due forse non erano eccelsi ma si trovavano sulla buona strada per diventarlo quindi una giusta possibilità non gli sarebbe stata privata. In un primo momento però, si limitarono ad accogliere i loro sguardi, volgari forse ma lusinghieri per delle donne che sapevano esattamente cosa volevano e non se ne vergognavano affatto. Al commento sui suoi vestiti poco graditi, Bowen ricevette in risposta un monito dal frustino di Clerice, che sembrava quasi volerlo punzecchiare con esso ma che si fermò prima di sfiorarlo per davvero, mostrandogli un sorrisetto divertito.
    Questa è senza ombra di dubbio la cosa più sensata che tu abbia mai detto da quando ti conosco.
    Le regole erano state decise ed entrambe furono piuttosto soddisfatte di vedere Bowen così impaziente e contento del suo premio. Quello non era solo un modo per divertirsi ma anche il giusto incoraggiamento per correggere la sua dispettosa attitudine: sarebbe stato impossibile far cambiare un demonietto come lui, ma fargli capire che imparare ad ubbidire lo avrebbe portato a simili ricompense forse bastava ed avanzava per renderlo più affidabile. Raiko allargò un sorriso timido distogliendo lo sguardo da lui mentre lo sentiva avvicinarsi. La pelle iniziò a fremere sotto il suo tocco diabolico, e divenne più chiaro quando venne spinta sul letto, seduta e a gambe larghe. Non servì nemmeno l'incoraggiamento di Bowen, fu lei stessa ad aprire le cosce per permettergli di avvicinarsi, continuando a godersi il suo tocco mentre non incrociava ancora lo sguardo con lui, a metà tra il timido e l'eccitato. Si stava godendo il tocco diabolico di quel demonietto cercando di trattenere gli spasmi, ma il calore della sua pelle e la morbidezza di quelle dita la costringevano a gemere serrando le labbra, tradendosi inevitabilmente. Si lasciò coinvolgere dalle sue parole, sentendosi desiderata, forse era troppo aggressivo per lei ma non poteva fare a meno di eccitarsi: ogni cosa di quel piccoletto riusciva ad accenderla e stimolarla, forse anche e soprattutto per la sua stazza ma questo... era inconfessabile per una come lei. Quando finalmente si voltò verso di lui, si ritrovò le labbra di Bowen davanti alle proprie, le schiuse trattenendo a stento un verso di sorpresa mentre il suo corpo reagiva. L'odore dei suoi umori femminili divenne chiarissimo e i capezzoli turgidi divennero evidenti anche sotto il vestito di pelle che indossava, tanto da sfiorare il petto morbido di Bowen senza cercare di nasconderlo.
    Ti confesso che... ho chiesto io a Clerice di poterti ricompensare... non perché disprezzassi quello che mi ha fatto Evan, anzi... è che ho pensato a come avete passato la mattinata e credo che abbiate bisogno entrambi di un premio visto che siete stati ubbidienti... voglio ricompensarvi entrambi.
    Dato che stava prendendo lui l'iniziativa, Raiko non fece nulla per scambiare i ruoli o togliergli spazio, anzi portò le mani sul letto per potersi sostenere, inarcò la schiena per spingere il suo morbido e prosperoso petto su di lui ed invitarlo ad andare avanti.
    Ti spoglieresti per me, Bowen? Il tuo corpo di demone... mi piace molto.
    Il piccoletto aveva probabilmente trovato chi della sua stazza non avrebbe fatto una debolezza. D'altro canto, Evan non si lasciò scoraggiare dal premio del suo amico, anzi riuscì a sorprendere Clerice correggendola con tale perizia da costringerla ad annuire complice con il capo, incapace di remargli contro di fronte ad una simile dimostrazione di risolutezza.
    Ora si che ci siamo, questo è parlare... devo proprio darti ragione in questo caso. Molto bene allora, vedremo se riuscirai a conquistare anche me... considerala a tutti gli effetti una missione impartita da un tuo superiore...
    Rispose a tono ma senza privarsi di quella presa, l'abbraccio di Evan era esattamente di quelli che piacevano alle donne: non rudi ma risoluti, e con quella dimostrazione di stile che tutto sembrava meno che destinato alla pornografia di basso grado non poteva che guadagnarsi le attenzioni di Clerice. L'Alfiere supremo si ritrovò tra le sue braccia, quasi morbida sul suo petto, a tenere le distanze tra di loro c'era solo il frustino rosso che con sempre meno decisione si premeva sul petto del cavaliere quasi a volergli permettere di avvicinarsi. I loro corpi si sfiorarono sempre di più, tanto che le labbra perverso quasi toccarsi, ma Clerice trattenne il desiderio mordendosi il labbro inferiore e allargando di nuovo un sorriso compiaciuto.
    Per uno come te la disciplina è anche troppo semplice... se voglio metterti in difficoltà, serve una sfida più interessante...
    La mano che non teneva la frusta si abbassò lentamente sul suo corpo, scivolando dal petto fino al ventre senza fretta, gustandosi attraverso il vestito il corpo scolpito del cavaliere, ben percepibile anche senza averlo nudo davanti a sé. Pur mantenendo la sua assoluta compostezza, Clerice non nascose la sua eccitazione, mostrandosi vogliosa nei suoi confronti e tutt'altro che distaccata. Quando fu all'altezza del suo ventre, le dita scivolarono dentro i suoi pantaloni, intrappolando il suo sesso in una spirale di dita affusolate delicate e bollenti che scivolarono fino ai suoi testicoli, afferrandoli con decisione ma senza l'intenzione di fargli male, piuttosto decisa a liberare quel fedele compagno dalla sua prigionia.
    Forse per te ci vuole... una prova di resistenza...
    Aprì di scatto i suoi pantaloni, intrappolando la sua verga tra i due lati diagonali formati dall'apertura della cerniera, costringendola così a starsene perfettamente in orizzontale. Ad aiutarla a stare in quella posizione ci pensarono le cosce di Clerice che la intrappolarono subito nel triangolo perverso definito dalla sua intimità e le sue cosce, bloccandola in una vera e propria tagliola di carne, caldissima e resa umida dai suoi umori che scivolavano tra i vestiti striminziti che indossava. Clerice portò una mano sul petto di Evan e l'altra dietro i suoi fianchi, per sostenersi, dopodiché fissandolo dritto negli occhi iniziò a muovere il suo corpo in avanti ed indietro, masturbando quella grossa verga usando le sue gambe.
    Bowen si è dimostrato ubbidiente ma incapace di resistermi... certo ho utilizzato la mia magia contro di lui, ma sono riuscita a farlo venire solo con un bacio, sai? Adesso mi assicurerò di mettere alla prova anche te... e tu dovrai assicurarti di non venire mai, non un istante prima che io te lo ordini. Dovrai farlo a comando, solo quando te lo dirò io, e non un secondo prima... hai capito bene, Evan?
    Voce lentissima, bassa, sensuale, si assicurò di scandire quelle parole sillaba per sillaba come a volerle incidere a fuoco nella mente del cavaliere, e ogni sillaba veniva scandita dal suo perverso e seducente corpo che si muoveva su di lui, intrappolando la sua verga in una morsa tanto piacevole quanto dolorosa, perché ovviamente l'Alfiere Supremo non fece nulla per rendere le cose più semplici, anzi: il suo ventre donò alla mazza di Evan tutto il succo di cui aveva bisogno per scivolare quanto più facilmente su di lei, nessun attrito spiacevole, solo perverse stimolazioni che avrebbero lasciato ben poco spazio alla sua resistenza. Quanto sarebbe stato capace di resistere Evan?
     
    .
65 replies since 8/3/2021, 11:11   1037 views
  Share  
.
Top