Il galateo dei Cavalieri

x Kira e Baco

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    Dopo l'intensa esperienza del giorno precedente, sia il Vaticano che gli ospiti dell'estremo sud avevano colto l'occasione per prendersi una giornata di pausa e riposarsi, oltre che sanare le ferite subite. Certo un successo, ma non del tutto privo di danni. L'alto Sacerdote era rimasto ferito proprio come Krolia ed furono esposti ad un grande riposo per permettere alle ferite di rimarginarsi del tutto. Bowen, Evan e Adam, che erano uomini forti e molto meno feriti, vennero convocati molto prima da chi alla battaglia aveva solo assistito e non partecipato ed era quindi in piene forze. A fare le veci di Clerice però non fu lei stessa ma bensì Domino che nonostante fosse a sua volta piuttosto stanca, a giudicare dalle sue occhiaie, si prese comunque la briga di andare a convocare i tre probabilmente mentre sonnecchiavano ancora.
    Hey dormiglioni... se vi siete goduti il riposo dopo la vittoria è ora di svegliarvi. Clerice ci aspetta a tutti e quattro nel salone da addestramento, datevi una mossa non voglio restare lì da sola al lungo chiaro?
    La povera Domino non sembrava aver passato una nonne particolarmente prospera, ma se non altro il suo malumore non era rivolto verso i suoi nuovi compagni di squadra. Lei e Clerice li avrebbero attesi dentro il salone da addestramento, una grande stanza fatta in pietra solida e coperta sia sul pavimento che sulle pareti da tappeti decorativi molto eleganti, all'apparenza preziosi e anche molto costosi. In quel luogo la luce era artificiale, prodotta da un candelabro splendente sulla sommità del soffitto che pareva fatto di un fuoco immobile. Infatti le numerose candele che lo componevano non erano tenute assieme da un corpo in metallo ma sembravano volteggiare da terra senza alcun sostegno, mentre ogni tanto delle fiammate flebili e delicate si allungavano dal centro e si diramavano su tutte le candele, alimentandole di una luce innaturale. Al centro della stanza c'era Clerice nella sua tenuta rossa da sacerdotessa, impugnava un bastone cerimoniale stretto tra le braccia in posizione conserte, chiaramente annoiata. Davanti a lei c'era, in una mise non proprio elegantissima, Domino: mezza addormentata, l'unico tratto distintivo della spadaccina era proprio il suo enorme spadone piantato a terra e utilizzato come punto di appoggio per le sue braccia incrociate e il suo mento stanco. Stando piegata in avanti i suoi lunghi capelli cadevano a cascata sul suo corpo, mettendo in evidenza il fondoschiena spinto all'indietro e valorizzato da una posizione che ne metteva in mostra i lineamenti allenati e perfetti. Domino indossava un paio di leggings che sembravano molto datati e una maglietta nera senza maniche quasi di una taglia più grande del normale, non perché fosse sbagliata la misura ma perché probabilmente si era sfibrata con gli allenamenti. La sua nottata non doveva essere stata delle migliori...
     
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    Quella giornata era stata semplicemente memorabile e i Cavalieri (più Adam, ça va sans dire) si erano ritirati nelle loro stanze per dormire il sonno del giusto, stanchi com'erano per tutte le emozioni provate e le energie spese. Col sorgere del nuovo giorno, però, Domino si presentò nelle loro stanze per tirarli giù dal letto: a quanto pare era richiesta nuovamente la loro presenza! Bowen, assonnato com'era, si voltò sul fianco, volgendo le spalle alla luce che entrava dalla porta e mugugnando qualcosa di inintelligibile, prima di decidersi ad alzarsi sbadigliando e stiracchiandosi tutto; Adam, invece trasalì e saltò giù dal letto semplicemente nel panico, poiché aveva avuto una nottata un po' agitata: per quanto, infatti, tutto si fosse risolto per il meglio (aveva persino risvegliato la sua Persona!), trafiggere con una lancia del fulmine un poveretto e tranciare via l'avambraccio dell'Alto Sacerdote non erano esperienze da cui poteva riaversi con così poco tempo. Infine, Evan tenne fede alla sua compostezza da leader poiché, un attimo dopo l'entrata in scena di Domino, si era alzato tranquillamente ed era già perfettamente sveglio, pronto ad affrontare l'ignoto.
    Tutti e tre si prepararono per quell'inaspettato incontro al meglio delle loro possibilità: Evan, che era dotato di una flemma tutta britannica, provvide alle sue abluzioni mattutine e sul pigiama di velluto nero, sistemò un'elegante vestaglia vermiglia, rimanendo in ciabatte e dirigendosi verso la sala da addestramento con tutta calma; Bowen, invece, si lavò il viso e i denti mugugnando qualche brontolio di tanto in tanto, per poi vestirsi con una maglietta nera e dei jeans sbarazzini, prima di dirigersi con aria assonnata e lievemente seccata alla sua meta. Mentre Adam, infine, corse sotto la doccia per un bagno velocissimo (non poteva presentarsi in disordine alla guardia personale della Papessa!) e indossò un intero completo, con tanto di panciotto e giacca, anche se per la fretta si dimenticò della cravatta, cosa che lo costernò non poco.
    S'incontrarono tutti e tre nel corridoio che portava alla sala, Adam trafelato, Evan flemmatico e Bowen piuttosto indifferente, benché non appena vide arrivare la tiranide gli rivolse un sorrisetto piuttosto divertito e beffardo. - Buongiorno! Siete stati chiamati anche voi? Sapete chi è questa Clerice? - chiese Adam facendo trasparire tutta la sua preoccupazione, poiché nel tragitto che aveva percorso era stato folgorato da un'intuizione: e se, a chiamarlo, fosse stata la stessa donna che lo aveva definito un "incidente diplomatico"?! Lo avrebbe redarguito? Avrebbe dovuto fare nuovamente ammenda per quell'errore? Era chiaro che, dai suoi nuovi compagni, stesse cercando rassicurazione e conforto ma prima che Evan potesse rispondergli, Bowen gli allargò il suo sorrisetto birbante e parlò: - E noi che ne sappiamo, Beetlejuice? Magari vuole soltanto l'autografo dei nuovi eroi del Vaticano... - nel sentirsi appellare così, Adam trasalì e gli rivolse un'occhiataccia, che gli valse una risatina soddisfatta da parte del diavoletto. - Bowen, ti pregherei di non chiamarmi più così: è un nomignolo offensivo e un calembour piuttosto scontat- Ohi, vacci piano ragazzone: sia coi paroloni che con le occhiatacce, è mancato poco che mi... fulminassi! - lo interruppe, facendolo sbiancare e aprire più volte la bocca a vuoto, incapace di replicare a un colpo tanto basso e inaspettato. Per quanto ancora gli avrebbero fatto pesare quella storia della lancia del fulmine?!
    Bowen si gustò la sua vittoria sfoggiando un sorriso semplicemente trionfante e avrebbe aggiunto qualcos'altro se Evan non lo avesse fermato con un coppino ben piazzato, prima di rivolgersi alla tiranide con un'espressione amichevole e tranquilla: - Non temere, Adam: malgrado qualche... incidente di percorso, abbiamo salvato la situazione e protetto tutti, sono certo che non hanno nulla da rimproverarci. E, se anche fosse, non è nostro dovere di guerrieri migliorarci in continuazione? Ricorda, la spada che non viene affilata, finisce con l'arrugginirsi - concluse con una delle sue massime da leader, tanto che Bowen alzò gli occhi al cielo mentre Adam lo guardò adorante, pieno di ammirazione nei suoi confronti.
    Raggiunsero ben presto l'ampia sala di pietra e se, per un attimo, la loro attenzione fu assorbita da quell'incredibile candelabro e dalle sue fiamme magiche, quasi immediatamente la portarono sulle due donne che li aspettavano; quella di Bowen in particolare, si fissò sulle ragguardevoli terga di Domino, che studiò con occhi esperto prima di ghignare tutto gongolante, approvando anche la figura un po' più severa di Clerice che, immediatamente, ascrisse alla voce "gnocca" delle sue particolari categorie mentali. - Ehilà, bellezze! Spero che avete portato carta e penna, sennò saremo costretti a scrivere sulle vost-mhhh!! - Adam, che era diventato ancora più pallido del solito, si era letteralmente lanciato verso il diavoletto, tappandogli la bocca con una sua mano e sbiancando come se avesse visto un fantasma: aveva ragione, era lei! Era la donna che l'aveva definito un "incidente diplomatico"! Adesso che poteva fare? Doveva fare assolutamente bella figura, sia per evitare che si concentrasse sulle parole di Bowen, sia per discostarsi dall'opinione che doveva avere di lui. - Ehm... buongiorno! E' proprio un p-piacere vedervi! Proprio un... un vero piacere! E... che bella giornata, vero? Proprio una... ehm... - qualcosa era deragliato nella mente di Adam che, istintivamente, stava cercando una finestra per verificare che fosse davvero una bella giornata (e forse per gettarvisi nel caso le cose andassero male) trovandosi, però, un'autentica prigione di pietra, sorda alle sue speranze. - ...una m-magnifica giornata, sì. - concluse con un tono più basso, come se si vergognasse a dire una stupidaggine simile ma non potesse più esimersi. Inutile dire che la tiranide era rigida come un ciocco di legno, con tutti i muscoli scolpiti contratti e visibili malgrado i vestiti, mentre sul suo volto appena coloratosi di rosso s'allargava un sorriso assolutamente posticcio e nervoso.
    Bowen approfittò della difficoltà di Adam per liberarsi dalla sua stretta e fulminarlo con lo sguardo, mentre Evan accennava un cortese inchino alle due giovani: - Buongiorno, signore. Gentile Clerice, in che modo possiamo esserle utili? - chiese pragmatico ma galante il leader dei Cavalieri, salvando dall'imbarazzo Adam e togliendo spazio a Bowen per qualche altra birbonata delle sue: dopotutto se non spettava a lui contenere l'eccessiva spontaneità di Bowen, e i galoppanti problemi d'ansia di Adam, chi doveva farlo? La sua posizione, con il mento alto e le mani in tasca, esprimeva conforto e placidità da ogni centimetro, certo, poteva apparire un pochettino meno addobbato del solito viste le sue pantofole e la sua vestaglia da camera, ma non appariva un eccessivo problema per lui, piuttosto, qualcos'altro attirò la sua attenzione al punto di distrarlo per un brevissimo attimo. Mentre si sollevava con il busto Evan aggrottò lievemente le sopracciglia un po' stupito, vedendo un po' di scorcio Domino che... non era proprio al meglio del suo aspetto fisico, e probabilmente anche mentale. Doveva essere esausta per la giostra di emozioni provate il giorno prima, il pericolo corso da Veronica, tutte le responsabilità che si era accumulate in una sola volta sopra le sue spalle, sicuramente l'avevano stancata al punto da non riuscire a reggersi in piedi. Per una volta almeno, Adam e Domino erano più in sintonia di chiunque altro: alla povera tiranide le occhiaie erano state sommerse dalle gocce di sudore che copiosamente aumentavano sopra il suo volto pallido. - Dormito bene, Domino? Non dirmi che ti sei stancata per lo scontro di ieri, è stata una passeggiata per i nostri standard, dai - disse il cavaliere in un tono che era un misto tra amichevole e canzonatorio, sapeva benissimo di essere quello che aveva accusato meno la fatica del giorno prima e senza nemmeno essere ferito, quindi perché non farlo notare un po' in giro e stuzzicare l'intorpidito animo di Domino?
     
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    Impossibile non inarcare lo sguardo di fronte a quello spettacolo, Clerice aveva assistito a molte visioni durante la sua vita, ma quel gruppo sgangherato le batteva assolutamente tutte: uno in pigiamo, l'altro sul set di un film porno, e l'ultimo pronto a suonare il pianoforte ad una serata di gala. Che tipo di addestramenti avevano fatto quei tipi? Forse la loro scarsa diplomazia in duello era l'ultimo dei problemi...
    Domino era troppo assonnata per replicare alla mancata grazie di Bowen, limitandosi ad un mugugno scocciato degno di un orso bruno in letargo che viene disturbato, ma Clerice non poté fare a meno di battere la punta del piede destro a terra, dando prova di essere estremamente scocciata da quel comportamento infantile, assolutamente indegno di un cavaliere del Vaticano. A poco servì l'intervento di Adam se non a fargli lanciare uno sguardo fulmineo da Clerice, questo davvero non letale ma senza ombra di dubbio dannoso per il povero cuore della Tiranide che non aveva nessuna colpa se non quella di essere chiaramente inesperto. Anche Evan ricevette da domino una risposta brontolante, ma che sembrava di senso compiuto stavolta.

    Non ho dormito perché ho dato tutta la notte la caccia ad Evelynn... avevano detto di averla avvistata ma non ho trovato sue tracce da nessuna parte. Non ne parliamo...
    Quasi sonnecchiante, immobile nella sua posizione involontariamente provocante, Domino non batté ciglio davanti a Clerice che si schiariva la voce volutamente con un tono alto di voce, tenendo il pugno chiuso davanti alla bocca con un'espressione severa. Tanto per chiarire la necessità di riportare tutti all'ordine, impugnò il suo bastone con la destra e lo sbatté a terra rumorosamente.
    Cavalieri, buongiorno a voi. Non ci siamo presentati a dovere ancora: il mio nome è Clerice, Alfiere supremo di Neo Venezia e sacerdotessa del Vaticano. Siete qui perché la Papessa ha espresso personalmente la volontà di addestrarvi all'utilizzo inoffensivo e il meno pericoloso possibile dei vostri poteri, visti i trascorsi e beh... diciamo che diamo la colpa al lungo periodo di incoscienza a cui siete stati sottoposti. Domino è alla duecentosessantasettesima lezione, quindi consideratela come una studentessa più esperta di voi.
    Domino sollevò la mano destra in segno di saluto, commentando a modo suo in maniera rapida e sagace.
    Come va? Sono Domino e sono quasi due settimane che non rompo la schiena a qualcuno. Il segreto è un fodero bello grosso, risolve il 90% dei problemi...
    Clerice sperava di confidare almeno sull'aiuto di Domino, ma non sembrava proprio quello il caso. La giornata si prospettava estremamente lunga.
     
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    Clerice avrebbe presto imparato che non era affatto facile rintuzzare Bowen e la sua linguaccia tanto che, alla sua reazione irritata, il demonietto rispose allargando su quel faccino fin troppo carino un ghignetto assolutamente compiaciuto, un po' come se fosse un punto d'onore per lui far scomporre quella sacerdotessa tanto seria. A differenza sua, invece, Adam si sentì atterrire sotto quello sguardo fin troppo severo e le sue deboli, ingenue speranze di non risultarle totalmente inviso si squagliarono come neve al Sole.
    L'unico che appariva a suo agio senza risultare attivamente canzonatorio era Evan che, in maniera un po' divertita, aveva provato a spronare Domino che, bisognava dirlo, appariva davvero giù di corda: la risposta che ottenne, quantunque non troppo vispa, gli parve un netto miglioramento e, soprattutto, fece corrugare per un attimo le sue sopracciglia. Il nome della loro ex compagna risvegliava sempre diversi sentimenti nel cuore dei Cavalieri e, benché nessuno di loro avesse davvero voglia di affrontarla il prima possibile, ammiravano la dedizione con cui Domino le dava la caccia: Evan, infatti, assentì con aria grave e Bowen, per una volta, fece sparire il suo eterno sorrisetto e non fece commenti beffardi. L'unico che non comprese bene la serietà del momento fu Adam, il quale era ignaro dell'identità di Evelynn e dei suoi rapporti coi suoi nuovi compagni, però questo non gli impedì di ammirare la devozione ai suoi doveri da parte della spadaccina, trovandola ancora una volta quella fonte di ispirazione che era stata fin dal loro primo incontro.
    Una fonte d'ispirazione molto poco vestita (nonché parecchio trasandata!) e, soprattutto, con un gran bel fondoschiena come ebbe modo di verificare coi suoi stessi occhi pochi attimi dopo; non che volesse sbirciare, sia chiaro: semplicemente gli fu impossibile non far cadere lo sguardo che, d'altronde, rialzò subito nella concreta paura che Domino potesse fargli cadere finanche la testa, se si fosse accorta della cosa.
    Mentre Adam combatteva con certi automatismi dell'istinto, Clerice richiamò la loro attenzione su di sé, schiarendosi la voce e facendo sbattere per terra l'asta di quel voluminoso e imponente scettro, tanto che la tiranide trasalì appena mentre i suoi due compagni riportavano lo sguardo sulla donna, Evan placido e Bowen con una lieve sufficienza, come se si fosse già annoiato di stare lì e si aspettava qualcosa che lo convincesse a rimanere. Ckerice si presentò compiutamente e gli spiegò che erano lì su esplicito volere della Papessa, in modo che gli venisse insegnato a utilizzare i loro poteri senza fare del male ai loro avversari ed evitare, così, di contravvenire ai comandamenti dei Portatori di Luce, inoltre dichiarò che Domino era lì in veste di loro compagna, poiché quella era la sua ultima lezione di una serie davvero... ragguardevole. Bowen fischiò nel sentire il numero preciso e non poté trattenere un commento tra il beffardo e il complice: - Più che una studentessa esperta è praticamente una ripentente! Ehi, Domino, mi dici quante volte ti ha mandato dal preside? - le chiese, lanciandole uno sguardo d'intesa che soltanto chi aveva un passato da studente discolo e indisciplinato poteva cogliere: quello di chi proponeva un'alleanza per far ammattire un nuovo insegnante! A dimostrazione che, in quel contesto, tra i due vi sarebbe potuto essere un certo feeling perché ridacchiò apertamente divertito alla presentazione di Domino, evidentemente approvando con piacere la sua affermazione.
    Se, però, il diavoletto aveva sembrato prendere la cosa con ben poca serietà, Adam era doppiamente sconvolto: una volta perché Veronica lo aveva considerato pericoloso (e qui, mille pensieri gli si affacciarono alla mente, uno peggiore dell'altro: possibile che avesse paura di lui? Che lo trovasse... brutto per via della sua natura non umana?), la seconda perché nessuno sembrava aver colto la gravità della cosa, pure Domino sembrava averla presa come una formalità fastidiosa e basta!
    Ehm...! - tossicchiò appena, con la mano destra davanti alla bocca, per richiamare su di sé l'attenzione. - Piacere di fare la sua conoscenza, Clerice, io sono Adam. Ecco... lungi da me oppormi al desiderio della Papessa, ma temo che ci sia stata una piccola incomprensione: quando mi sono trovato costretto a fare ricorso alla forza, l'ho sempre fatto tenendo ben a mente i principi del Vaticano e provando a limitare il più possibile eventuali danni collaterali. Certo, ammetto che - talvolta - ci sia stata un'evidente sproporzione tra la mia valutazione e il risultato ottenuto ma... - Sì, sì alla faccia della sproporzione: lo sciacallo è fortunato se gli rimane abbastanza intestino da poter digerire il brodo! - s'intromise il demonietto con uno ghigno semplicemente mefistofelico e scoccando uno sguardo semplicemente divertito al povero Adam che, dinnanzi a una simile accusa, perse ogni sicurezza e ogni capacità d'eloquio. - M-ma come... tutto ciò è m-molto ingeneroso...! Io... che razza di birbante! - farfugliò tra lo sconvolto e l'imbarazzato, muovendo un passo verso Bowen in maniera del tutto istintiva e involontaria. Soltanto che il diavoletto finse di assumere un'aria spaventata e letteralmente fece un salto all'indietro, alzando le mani e avvicinandosi a Domino. - Ohi, ohi, sta buono bestione: non vorrai mica tranciarmi la lingua, vero? No, perché mi pare che ti piace un po' troppo segare le cose: una volta ho visto un film in cui c'era un tizio che amava le motoseghe come te... vi assomigliate pure, quando ti trasformi nello scarafaggione. - continuò imperterrito a prenderlo in giro, trasformando l'espressine spaventata in una incredibilmente divertita, anche perché Adam non era riuscito in alcun modo a controbattere ed era diventato quasi paonazzo, mentre apriva e chiudeva la bocca come un pesce palla spaventato. Alla fine si ammutolì sepolto da una quintalata di vergogna e sensi di colpa.
    Fu in quel momento che, con assai più compostezza, intervenne Evan: - Comprendo perfettamente il punto e penso che un po' di addestramento non possa che farci bene. Dopotutto, non per vantarmi, ma io l'ho sempre detto ai miei ragazzi: "state attenti ai vostri avversari, non fate loro troppo male"! - affermò, guardando Bowen come avrebbe fatto un genitore affettuoso e mostrando il buonsenso che era mancato ai suoi compagni. Dopotutto, da un leader consumato come lui, non era lecito aspettarsi tale capacità di giudizio e senso della responsabilità? Che Clerice avesse trovato un alleato, sebbene vestito in maniera un po' bislacca? - Infatti, sono sempre stato un grande sostenitore delle amputazioni degli arti: si calmano subito, si limitano i rischi per noi e per loro e, insomma, ormai i medici glieli sanno riattaccare abbastanza bene. Certo, si sporca un po' il pavimento ma, come dico sempre, non si può fare una frittata senza prima rompere qualche uovo, no? Ahahahah! - ...evidentemente Evan era rimasto fin troppo attaccato ai vecchi metodi dei Cavalieri, oltre ad avere un senso dell'umorismo particolare probabilmente a causa di Aatrox, la sua spada demoniaca sempre assetata di sangue.
    Così, mentre le possibili speranze di Clerice svanivano come un lontano ricordo, un a dir poco divertito Bowen le si rivolse direttamente: - Senti Clerice, lascia perdere Zeus e Sharknado e veniamo alle cose serie: che ci faccio io qui? Capisco quei due ma io non ho fatto del male a una mosca! Certo, ho fatto esplodere quel demone bastardo ma... insomma, non penso che vi abbia scritto una lettera di reclamo, no? - incalzò Bowen, che si rivolse alla sacerdotessa con un sorriso da vero birbante, prima di cercare uno sguardo d'approvazione da parte di Domino: lei come la pensava riguardo ai demoni da far saltare in aria? Qualcosa gli diceva che non la pensava poi troppo diversamente da lui...
     
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    Per sua fortuna, o sfortuna, Domino era davvero troppo assonnata per rispondere a tono a Bowen, tant'è che invece di qualsiasi mugugno scocciato o occhiataccia il demonietto non sentì altro che un ronfare abbastanza sgraziato che gli lasciò intendere quanto Domino si stesse curando di lui al momento. La mancanza di sostegno da parte di Domino e l'incedere di quelle chiacchiere assolutamente inutili da parte degli ospiti stava contribuendo a gonfiare una grossa vena furiosa sulla fronte di Clerice. Bowen non aveva la minima idea di concentrarsi sull'argomento, Adam parlava come se dovesse difendersi ad un tribunale e Evan... non aveva la minima idea di cosa stesse facendo o dicendo Evan! Quindi al culmine della situazione, Clerice sollevò di nuovo lo scettro sbattendolo forte a terra così tanto da conficcarne una parte nel terreno, spalancando una grossa crepa che subito iniziò a richiudersi intorno alla zona danneggiata come se fosse vivo e capace di rigenerarsi. Una volta attirata l'attenzione degli ospiti, Clerice si concesse un lungo sospiro prima di riprendere il discorso, mantenendo un tono calmo e lasciando lo scettro conficcato a terra, portandosi le mani al petto in una posizione conserte che metteva inevitabilmente in mostra il suo seno prosperoso.
    Bowen, se la cosa non ti interessa sei libero di andartene, anzi siete tutti liberi di farlo se pensate che quello che è successo durante la visita dell'Alto Sacerdote sia stato un esempio di perfezione in quanto a strategia ed esecuzione, ma sappiate che al dono del patto non si può mentire e ve ne renderete conto a vostre spese.
    Li indicò con la mano destra, rivolgendosi principalmente ai tatuaggi che erano comparsi sulle loro braccia dopo che Veronica li aveva ispirati permettendo loro di liberare momentaneamente il potere della Maschera a pieno potenziale.
    Questa non è un'aula di tribunale, nessuno vi giudicherà, o meglio siete già stati giudicati e questo è il posto giusto per migliorarvi. Quindi non servono giustificazioni né perdite di tempo. Adam: si vede che non sei un combattente esperto, e non c'è nulla di più pericoloso in combattimento di uno che non sa combattere, specialmente con un potere come il tuo. Evan, tagliare gli arti alla gente non è sempre la soluzione migliore, certo che il potere che Veronica vi ha donato potete mettere fuori pericolo qualcuno, ma non sempre c'è un medico abile e tempestivo al momento giusto. La vostra missione non è quella di essere efficienti, ma di essere superiori, tanto da non aver bisogno di usare violenza estrema su nessuno. Infine Bowen... il tuo potere è l'arma perfetta per un terrorista, per sconfiggere un bersaglio rischi di colpire persone innocenti, se non ci fosse stato solo l'Alto Sacerdote a venire corrotto dallo spirito maligno la tua esplosione avrebbe fatto loro del male. Dovete imparare a combattere come si confa ad un Portatore di Luce.
    Il discorso di Clerice venne interrotto dal russare più rumoroso di Domino che nel mentre era aumentato vertiginosamente, tanto da superare il rumore della sua voce.
    Domino!
    Si! Si scusa!
    Trasalì, sfilando l'enorme spada dal terreno e mettendosela in spalla, voltandosi verso Bowen come se stesse per dargli un colpo discendente abbastanza forte da inchiodarlo al terreno e possibilmente fargli schizzare fuori il cervello da tutti gli orifizi possibili.
    No, non ancora. Ti dico io quando se continua così...
    Clerice placò Domino prima che la sua crudele punizione potesse cadere sulla testa del demonietto. L'alfiere supremo sperava sinceramente che quel piccoletto avesse sparato tutte le sue cartucce e sprovvisto di ulteriore materiale da giullare avrebbe iniziato a concentrarsi seriamente sul compito che aveva affidato loro Veronica. In diverso modo, il record di Domino rischiava di fermarsi bruscamente.
     
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    Domino fu una terribile delusione per Bowen e dire che la prima impressione era stata pressoché ottima! Beh, c'è da dire che per avere un'impressione ancora migliore, la spadaccina avrebbe dovuto apparirgli completamente nuda... ma, a parte questo, il diavoletto aveva creduto di trovare in lei un'alleata di marachelle, invece dovette constare che la sua prima definizione era stata fin troppo corretta: Domino era una vera ripetente,del genere che è letteralmente invecchiato sui banchi di scuola e, agli occhi dei suoi compagni, è più simile a un professore che non a uno di loro. Fortunatamente, a riportare il divertimento sul volto del piccoletto ci pensò l'assoluto imbarazzo di Adam, a cui aveva interrotto l'arringa difensiva con due colpi ben assestati e il comico candore di Evan, che non si accorgeva minimamente di quanto le sue affermazioni risultassero inquietanti e che ancora ridacchiava sotto i baffi per la sua discutibile battuta.
    Insomma, il diavoletto si riprese ben presto dalla delusione infertagli da Domino ed era pronto a dirne un'altra delle sue, quando Clerice conficcò con gran fracasso lo scettro nel pavimento che, immediatamente, si richiuse attorno all'asta a dimostrazione che quella sala era pensata per allenarsi in sicurezza e per autoripararsi da ogni possibile danno. Naturalmente Adam trasalì come un gatto a cui si versa un secchio d'acqua e mancò poco che si mettesse sull'attenti, Evan recuperò la sua espressione marziale e Bowen portò gli occhi al cielo, sapendo già cosa li aspettava: una bella ramanzina. Il suo sesto senso da monello non lo tradì, poiché la donna gli spiegò con la dovuta severità che era loro dovere migliorarsi e che non avrebbero potuto sfuggire al giudizio del dono che avevano ricevuto; a quell'affermazione Bowen si guardò per un attimo serio la mano e, dopo un lieve sospiro, mostrò un minimo di serietà. Non amava ammetterlo ma ricevere quel dono da Veronica gli aveva fatto sinceramente piacere e credeva che fosse qualcosa di prezioso, quindi non se la sentì di controbattere alle parole di Clerice con qualche beffa.
    Anche su gli altri due quelle parole ebbero un notevole effetto, poiché Evan si sentì riempire il petto d'orgoglio nella consapevolezza di aver ricevuto un dono prima di esserne davvero degno e, come sempre, in lui il senso di sfida si traduceva in un'incrollabile determinazione, mentre Adam si sentì terribilmente incerto, pieno di dubbi ma decise comunque di non vacillare (non troppo, almeno) e provare a fare del suo meglio: così, quando l'Alfiere del Vaticano continuò il suo discorso, si ritrovò un uditorio ben più attento e disciplinato di quello che aveva trovato all'inizio.
    C-certamente ho molta strada da fare prima di potermi paragonare a D... ehm, prima di potermi dire un vero guerriero. Farò del mio meglio per imparare: grazie per la possibilità che mi concede. - affermò distogliendo lo sguardo dalla spadaccina, imbarazzato alla sola possibilità che la sua ammirazione nei suoi confronti fosse, sia pure in minima parte, trasparita. In ogni caso, Adam era perfettamente conscio della sua inesperienza e adesso che Clerice gli aveva chiarito la situazione (benché quel suo "siete già stati giudicati" lo preoccupasse non poco!), era pronto a impegnarsi per divenire un combattente più abile e padrone di sé. - Beh, beh, nessuna tecnica è perfetta e non ci sono soluzioni buone per tutti... però un vero guerriero sa quando c'è da imparare da chi è più bravo ed esperto di lui: hai la mia attenzione, Clerice. Ma tieni a mente la natura del mio potere, a differenza di quello di Bowen e Domino, io necessito di sangue per combattere. - il leader dei Cavalieri era visibilmente restio a rinunciare alle sue vecchie, collaudate tecniche, così come testimoniava il modo in cui si grattò la testa perplesso ma aveva abbastanza lungimiranza per comprendere quando bisognava mettere da parte i pregiudizi e ascoltare con attenzione, inoltre teneva particolarmente a essere un perfetto Cavaliere del Vaticano e, soprattutto, di Veronica.
    Bowen, dal canto suo, sbuffò scocciato a tutti quegli sproloqui da boyscout e avrebbe fatto anche qualche smorfia di disgusto se quel po' di decenza che gli rimaneva e il russare di Domino non glielo avessero impedito: la guerriera, infatti, stava dormendo così saporitamente da quasi coprire Clerice, cosa che lo fece ridacchiare divertito e, per un attimo, nuovamente birbante. Purtroppo per lui, non appena Domino si risvegliò, manifestò l'intenzione di conficcarlo sul pavimento con la spada tipo chiodo e, con un'espressione preoccupata sul volto, si ritrovò a fare un salto indietro. - Ehi! - si lamentò, mentre Clerice tratteneva la spadaccina dal rompere il suo record personale. - Uff, che noiose! Guardate che scherzavo, pure io voglio imparare a non fare male agli innocenti e blabla vari, okay? Su, iniziamo, prometto che mi impegnerò. - affermò, agitando un mano come a dare il via all'Alfiere e mettendosi le braccia conserte con un'espressione imbronciata sul volto paffuto e giovanile. - Avrei preferito che mi mettessi una nota, comunque... - commentò con un mugugno irritato, gonfiando appena le gote: Bowen non lo poteva sapere, ma quando faceva l'offeso sembrava molto più carino e tenero di quanto non volesse apparire!
     
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    Nella speranza di aver riportato un minimo d'ordine in quella stanza, Clerice si concesse un sospiro ben mascherato da un movimento del corpo che la rimise in postura ordinata e marziale. Evan sembrava persuaso dalle sue parole ma quella specifica sul suo potere somigliava quasi ad una giustificazione. Cosa che Clerice liquidò con la sua proverbiale freddezza e decisione:
    Questo non devi dirlo a me, Evan. Dillo alla tua spada.
    Trarre il meglio dal suo potere senza infrangere le regole era un compito suo, Clerice non poteva aiutarlo in quello. Detto questo, afferrò di nuovo il suo bastone, sfilandolo con forza dal terreno mentre accoglieva le ultime lamentele di un Bowen che sapeva molto bene quanto pericolosa potesse essere Domino, ma che assonnata com'era non infierì su di lui neanche con lo sguardo. Clerice non staccò gli occhi di dosso dal piccoletto facendo piuttosto battere l'asta dello scettro sul palmo della sua mano con fare vagamente minaccioso.
    So mettere anche quelle Bowen, non sfidarmi. Posso diventare davvero molto noiosa.
    Una che aveva la carica di Alfiere Supremo non era certamente qualcuno con cui scherzare, Bowen avrebbe dovuto scoprirlo il prima possibile se non voleva essere maltrattato da quelle parti. Aveva anche la fama di essere un mezzo demone quindi nessuno si sarebbe preoccupato delle ferite che poteva riportare, era nel suo interesse apprendere queste nozioni.
    Possiamo iniziare? Ho bisogno di dormire. L'assenza di sonno mi fa venire voglia di spezzare la schiena alla gente Clerice!
    L'Alfiere si ritrovò ad annuire, decisa a non perdere più ulteriore tempo. Sollevò la mano sinistra schioccando rumorosamente le dita, e dalla porta alle sue spalle entrò una terza figura femminile in loro aiuto. Era Raiko, con indosso un completino da suora particolarmente succinto che metteva maledettamente in evidenza il suo fisico mozzafiato, tant'è che pur tenendo le braccia davanti al corpo, strette all'altezza del petto con le mani strette all'altezza del ventre si lasciava ancora poco all'immaginazione, e difatti sul suo volto c'era un discreto imbarazzo. Si fece avanti frettolosamente, affiancandosi a Clerice con un tono di voce piuttosto scontento e cantilenante.
    Clerice... perché devo fare io la suora in difficoltà?
    Perché le durante le ultime operazioni sei finita spesso nei guai, abbassi facilmente la guardia, quindi devi essere punita.
    Ma io non abbasso la guardia! E' che cerco di essere gentile con tutti! Non voglio essere violenta!
    Dai non lamentarti, stai benissimo così Raiko, Clerice non apprezza il tuo fascino.
    La visione di Raiko in quello stato aveva risvegliato Domino che improvvisamente appariva più vispa, occhiaie a parte ovviamente. Anche se ancora un pochino incerta, Raiko accettò il complimento restando in silenzio, senza incrociare lo sguardo con l'ultima arrivata Clerice fece un passo indietro, decisa ad iniziare con quella lezione.
    Diamo vita ad uno scenario ipotetico, ok? Siamo stati attaccati da... una forza sconosciuta.
    Non disse "Evelynn" perché aveva già adocchiato lo sguardo di Domino farsi più cupo, meglio non mettere ulteriore benzina sul fuoco. Per continuare il suo discorso, allungò la punta del bastone sotto il petto di Raiko, sollevando il suo abbondante seno con la decorazione che aveva alla sua sommità, facendola sobbalzare e portandola ad allargare le braccia così che apparisse proprio come una ragazza in difficoltà.
    Siamo tutti nel panico e la prima cosa che vedete è una suora in difficoltà che chiede aiuto. La suora in questione è proprio come Raiko: prosperosa, vestita in maniera succinta e sinceramente dall'aspetto inoffensivo. Qual è la prima cosa che fate?
    A quel "inoffensivo" Raiko gonfiò le guance chiaramente indignata, ma non riuscì a lamentarsi perché il contatto col bastone di Clerice le stava strozzando il fiato in gola.
     
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    La risposta recisa di Clerice fece corrugare le sopracciglia del leader dei Cavalieri: comprendeva benissimo che un potere come il suo, sostanzialmente malvagio e votato alla distruzione del suo avversario, poteva divenire un vero e proprio fardello per chi come lui aveva deciso di intraprendere la strada della giustizia e del Bene... però, ecco, Clerice non l'aveva granché aiutato. Oppure... gli aveva consigliato un po' bruscamente di trovare un modo per far coincidere i suoi nuovi ideali con la forza distruttrice di Aatrox? Dopotutto, l'impegno e la sfida non erano connaturate alla via del guerriero? E non erano proprio ciò che gli piaceva di più di quella vita, assieme ai frutti che portavano? Evan sorrise appena e decise che, terminato l'allenamento, avrebbe avuto parecchio su cui riflettere. Casualmente, anche Bowen si ritrovò a sorridere ma non certo per le stesse motivazioni del suo mentore: Clerice, infatti, lo aveva minacciato dicendogli che poteva diventare molto noiosa e, benché si fosse guardato bene dal risponderle, la luce birichina che brillò nel suo sguardo sembrava dubitare profondamente del fatto che potesse risultare più noiosa di così.
    Incredibilmente, il più tranquillo tra i tre era proprio Adam che, dopo quel chiarimento sulla situazione, si era rasserenato e aveva deciso di cogliere l'occasione per fare bella figura con Domino e Clerice, dopotutto il suo era sostanzialmente un potere difensivo a differenza di quello degli altri presenti e, soprattutto, non era né una testa calda come Bowen, né era abituato ai metodi spicci di Evan. Insomma, si sentiva in una vera e propria botte di ferro e si stava già domandando, non senza una punta di divertimento, in che modo Clerice avrebbe potuto metterlo in difficoltà. La risposta arrivò quasi subito, peccato che non fu quella che credeva lui: poiché Domino scalpitava, l'Alfiere Supremo diede inizio all'addestramento e chiamò Raiko. Adam, a differenza degli altri, non aveva ancora avuto il piacere di conoscere la giovane ma ebbe subito modo di scoprire perché fosse tanto popolare tra tutti, gentilezza e dolcezza a parte: immediatamente, infatti, sgranò gli occhi come se questi non riuscissero a contenere tutta la floridezza che riempiva il loro campo visivo, mentre anche la sua bocca si spalancava in un'espressione alquanto ebete. Per circa un secondo pieno, le facoltà intellettive della tiranide furono semplicemente annientate, una tabula rasa occupata soltanto dall'immagine mentale di uno dei seni più grossi che avesse mai visto in vita sua, poi improvvisamente si riprese come un vecchio catorcio che si accende soltanto dopo molti tentativi accompagnato da scoppiettii e fumo, ben esemplificato dal fatto che serrò gli occhi e arrossì in maniera fin troppo vistosa per il suo incarnato. Ma che razza di addestramento era quello?! Perché una così bella ragazza era vestita in quel modo indecente?!
    Se Adam era un passo dall'apoplessia, Bowen aveva lo sguardo di un lupo davanti a un ovile pieno di agnelli: deliziato e famelico, tanto che si allargò sul suo faccino altrimenti tenero, un vero e proprio ghigno che snudava persino le sue zannette appuntite. Quell'addestramento si era appena rivelata una delle cose più fighe degli ultimi tempi! Se soltanto lo avesse saputo prima... avrebbe evitato di far perdere tanto tempo a Clerice! La malia di Raiko ebbe effetti persino su Evan che, come tutti (era impossibile con farlo, quelle tette avevano un campo gravitazionale loro!), le fissò il seno sebbene non ne avesse propriamente l'intenzione, per poi distogliere educatamente lo sguardo, tornando a grattarsi la testa tra l'imbarazzato e il perplesso.
    Raiko, stai così bene che Adam non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo! - Bowen aveva notato la reazione di Adam e, poiché la situazione gli presentava la possibilità di tormentarlo un altro po', non se la lasciò sfuggire. Inutile dire che quest'ultimo quasi saltò sul posto, riaprendo gli occhi che aveva chiuso in un impeto di pudicizia: - Che?! Assolutamente no! - affermò con quanta più decisione poteva, per poi accorgersi che stava cadendo dalla padella alla brace. - C-cioè, non è che Raiko non stia bene... a p-proposito piacere di conscert-la, di conoscerla! Io sono Adam e lei sta benissimo, soltanto che io non la guardavo affatto! Cioè, la g-guardavo ma... c-come d-dire? Soltanto lo stretto necessario, ecco! - aveva ormai raggiunto il parossismo dell'imbarazzo e, a parte le gote fin troppo rosse per uno pallido come lui, aveva preso a scivolare senza sosta sugli specchi in cui stava cercando disperatamente di arrampicarsi. - E c-comunque era... era p-proprio una bella vista e... - alla fine accadde: Adam partì per la tangente e sarebbe stato impossibile recuperarlo se non fosse stato per l'intervento di Clerice che, abbastanza sbrigativamente, diede il via all'allenamento.
    A quanto pare, l'idea di Clerice era semplice: dare il via alla simulazione di un'emergenza per aiutarli a gestirla nella maniera migliore, senza provocare feriti o altri danni collaterali. Sicuramente una tipologia di addestramento utile e interessante, sia per un novellino come Adam sia per guerrieri coi ricordi ancora confusi come Bowen ed Evan. Quindi, i tre si erano messi ad ascoltarla con attenzione quando Clerice ebbe la brillante di sollevare il magnifico seno di Raiko col suo scettro, provocando un sussulto che annientò le facoltà intellettive dei tre per qualche attimo, prima che Adam distogliesse lo sguardo come se ne fosse stato abbagliato e, scuotendo il capo per liberarsi da quell'immagine fin troppo conturbante, presentò la sua risposta: - La prima cosa che faccio è accorrere dalla signorina in difficoltà e accertami della sua salute, oltre che provare ad appurare cos'è accaduto. Inoltre... mi sfilo la giacca per fargliela indossare, dimodoché n-non... non p-prenda troppo freddo, sì. - e soprattutto lui non abbia sotto gli occhi quella continua tentazione!
    La tiranide, malgrado non si sentisse troppo lucida, credeva di aver affermato delle cose sensate, quasi delle ovvietà ma Evan si schiarì la voce e intervenne nella discussione: - Adam, è evidente che sei inesperto: Clerice ha parlato di "forza sconosciuta" e, all'improvviso, arriva questa ragazza in difficoltà, poco vestita e pure molto... procace: è una chiarissima trappola! - affermò con certezza il Cavaliere, sollevando l'indice della mano destra come un maestro un po' pedante, mentre Adam lo guardava tra lo stupito e l'ammirato: perché non ci aveva pensato prima? - Quindi, ecco che faccio: sfodero la spada e le intimo di stare dov'è e di indentificarsi, minacciandola di spargerle le budella per tutto il pavimento se non lo fa! E vedi un po' se non mi dice tutto! - concluse con lo stesso sorriso affidabile di chi ha fatto il torturatore a Guantanamo.
    In quel momento, Bowen scoppiò a ridere: - E sono due! Così se la ragazza ha davvero bisogno d'aiuto, la farai scappare via a gambe levate! E' evidente che bisogna agire con un po' di furbizia: ci si avvicina, si cerca di tranquillizzarla e intanto la si tiene d'occhio, pronti a reagire se si rivela essere un nemico. - affermò, mostrando una luce fin troppo furbetta nello sguardo mentre, effettivamente, si avvicinava a Raiko. - Per esempio, mentre le sono vicino per soccorrerla, ne approfitto per controllarla meglio e magari provare a fare qualche piccola... perquisizione, senza che lei se ne accorga... - il demonietto doveva aver preso quella simulazione davvero sul serio, poiché ormai era difronte alla giovane (o, per meglio dire, difronte alle sue tette data la loro differenza di altezza) e stava allungando le mani verso il suo seno, sicuramente deciso a perquisirla per bene: c'era da sperare che non dovesse pentirsi di questo eccessivo impegno!
     
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    Superato l'imbarazzo iniziale, gli allievi presero finalmente l'iniziativa. Clerice non era di certo una sprovveduta: sapeva perfettamente quale effetto potevano avere delle bocce gravitazionali come quelle di Raiko e non a caso lei stessa le aveva messe in evidenza sperando di farli cadere in delle trappole psicologiche tanto scontate quanto temibili. E non si sbagliò. Adam si lasciò trasportare dall'ingenuità e Clerice scosse il capo con disappunto mentre lo fissava negli occhi. La risposta di Evan fu già migliore, tanto che l'Alfiere allargò un sorriso quasi compiaciuto ritirando lo scettro e concedendo un minimo di respiro a Raiko che in tutta risposta afferrò i suoi stessi seni alla base per sostenerli, come se le facessero male o fossero indolenziti. Tuttavia il proseguire dell'affermazione di Evan le fece tornare il malumore, bloccandola proprio quando stava per farle i complimenti. Bowen fu quello che probabilmente cadde nel tranello psicologico più facilmente, arrivando addirittura ad avvicinarsi a Raiko come se volesse toccarla. La povera vittima di quella lezione, già piuttosto imbarazzata, si ritrovò paonazza sul volto nel vedere il piccoletto farsi così vicino. Non si tirò indietro disgustata, non lo era di certo anzi se doveva essere onesta con sé stessa quel nanerottolo gli ispirava un certo istinto materno, ma non poteva fare a meno di temere il tocco di Bowen visto com'erano indolenzite le sue povere ed abbondanti carni. Fu in quel momento che Bowen avrebbe percepito distintamente l'aura omicida di Domino mentre posizionava la spada a terra dietro di lui, tenendola per l'impugnatura a due mani in una posa quasi solenne, vicinissima, molto più vicina di quanto Bowen non fosse rispetto a Raiko, e nonostante non potesse vederla da quella posizione si sarebbe sentito come sul punto di essere divorato in un solo boccone da un gigantesco coccodrillo.
    Se la perquisisci con quelle manine perverse ti pianterò a terra per quell'uccello voglioso che ti ritrovi nei pantaloni e ti uso come sgabello...
    Domino era molto gelosa e protettiva di Raiko a quanto pareva e si sarebbe scansata solo se Bowen si fosse deciso a farsi indietro, mettendo fine al suo tentativo di molestia piuttosto maldestro. Clerice invitò la spadaccina all'ordine con uno sguardo, portandosi di nuovo di fianco a Raiko tenendo il bastone nella mano destra mentre portava entrambi i suoi arti incrociati al petto.
    Risposte quasi giuste, quasi sbagliate. Ovviamente l'approccio di Bowen e Adam è rischioso, mentre quello di Evan è un pò troppo... "diffidente", per usare un termine gentile. Vi siete tutti preoccupati di trovare una risposta diversa o che fosse la migliore per voi, ma non vi siete guardati al vostro fianco: questa non è una prova individuale, siete tutti in squadra! Se vi guardate le spalle a vicenda e vi aiutate, potete soccorrere anche i nemici intenzionati a tendervi una trappola, e facendola scattare potrete catturare il nemico vista la preparazione e il vantaggio numerico! La nostra alleanza si fonda completamente sulla collaborazione e l'aiuto reciproco, non scordatelo mai!
    Una lezione severa ma che Clerice non espresse con disprezzo o malafede, stava sinceramente cercando di dare loro un ottimo suggerimento nella speranza che lo seguissero. Un consiglio prezioso che se sfruttato nel giusto modo poteva essere una soluzione a tutti i loro problemi e tutte le loro lacune.
    E ora, facciamo scattare la trappola.
    Sentenziò quasi dispettosa, puntando lo scettro dietro la schiena di Raiko per spingerla violentemente in avanti, cogliendola di sorpresa e gettandola tra le braccia di Adam, facendola quasi cadere in avanti. La cosa si tradusse in un maldestro tentativo di Raiko di tenersi alla tiranide, afferrandolo per le spalle con i piedi praticamente privi di coordinazione, porta a crollare in ginocchio senza un suo sostegno. La cosa accese subito la gelosia di Domino che iniziò a fissare in malo modo Adam, spostando lo sguardo di fuoco prima sui suoi occhi, poi sulle sue mani, alternando questi due obbiettivi come a volerlo intimare di non allungare i suoi tentacoli su di Raiko per nessun motivo. Clerice si ritrovò a descrivere la situazione recitando in maniera molto svogliata e quasi canzonatoria.
    Oh no, il vostro amico è stato afferrato da un essere tentacolare che lo sta privando del respiro! Non riesce a liberarsi! Ci sono tentacoli e melma dappertutto, e più il vostro amico cerca di liberarsi più il mostro tentacolare si avvinghi a lui riducendo il tempo a vostra disposizione. Come li liberate?
    Quella sembrava decisamente una simulazione pilotata, era difficile dare una risposta giusta ad una situazione del genere ma Clerice confidava quantomeno che non scegliessero proprio quella sbagliata.
     
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    Il modo in cui Clerice scosse il capo mentre lo guardava negli occhi annichilì completamente il povero Adam che, se aveva capito di aver sbagliato dalla risposta di Adam, si aspettava almeno un po' di simpatia per la cavalleria dimostrata. Evan, d'altro canto, percepì soltanto l'iniziale approvazione alle sue parole e non si avvide del successivo malumore dell'Alfiere, quindi non si preoccupò minimamente di correggere il tiro e guardò la tiranide con una certa condiscendenza, come a dirgli "prendi esempio da me, ragazzo", suggerimento che - se fosse stato colto - avrebbe portato non pochi problemi.
    A proposito di problemi, Bowen non sembrava minimamente interessato alle reazioni di Clerice e ormai si ritrovava a incombere sulla povera Raiko, agguerrito e famelico come un gremlins (nonché alto praticamente uguale), tutt'altro che dissuaso dall'imbarazzo che sembrava divampare nella giovane, le cui gote erano in fiamme. In realtà, proprio vederla così imbarazzata non faceva che titillare la sua indole più dispettosa e perversa, inoltre il modo in cui la giovane "tratteneva" il suo stesso seno, mettendolo ulteriormente in mostra, non faceva che gettare ulteriore benzina sul fuoco della sua malizia quindi era praticamente certo che le avrebbe dato una bella strizzata... se non avesse percepito un'aura di puro desiderio omicida alle sue spalle. S'irrigidì istintivamente come una preda che fiuta l'odore di un predatore, praticamente bloccando le sue mani a qualche centimetro da quel davanzale spettacolare. Infine, le minacce di Domino, che calarono fredde e terribili come una lama, lo indussero a una ritirata forse poco coraggiosa ma sicuramente piena di buon senso.
    Eheh, ma che dici Domino? E' chiaro che io stavo facendo un esempio: non l'avrei mai toccata... - mai bugia fu più evidente di quella, con Bowen che arretrava con le mani ancora sollevate tipo a supplicare di non sparargli contro e la fronte cosparsa di goccioline di sudore freddo: per quanto si ritenesse un duro, Domino quando ci si metteva sapeva essere davvero spaventosa e non voleva tirare troppo la corda, col rischio che si spezzasse... e lui con lei!
    Fortunatamente, ad ammansire la spadaccina, ci pensò proprio Clerice che si prodigò nello spiegare cos'avevano sbagliato e quale fosse l'approccio giusto in quella situazione: dovevano collaborare, fare gioco di squadra per poter fronteggiare qualunque pericolo. In effetti, nessuno di loro aveva pensato alle sue azioni mettendole in un contesto di gruppo, bensì avevano agito in maniera del tutto individuale, ognuno slegato dall'altro e questo era evidentemente un male. Dagli sguardi tra il sorpreso e il serio dei ragazzi, Clerice avrebbe potuto desumere che quel consiglio fosse stato recepito.
    Quel fragile momento di serietà venne spezzato proprio dall'Alfiere che, inaspettatamente, spinse Raiko contro Adam: istintivamente Adam cercò di trattenere la giovane, preoccupato che cadesse, soltanto che quest'ultima si avvinghiò con tale impeto alle sue spalle che lui finì involontariamente per far sprofondare la sua faccia tra le quelle procacissime grazie. Malgrado fosse un incidente, non poteva dire che la cosa gli dispiacesse punto (ma quanto erano soffici? Ma quanto erano belle? Ma, soprattutto, quanto erano GRANDI?!) però, imbarazzo a parte, percepì su di sé lo sguardo di Domino (anche perché di vedere, non vedeva nulla se non, forse, il paradiso) e si ritrovò preda del più profondo terrore. Si spaventò al punto che allontanò di colpo le sue mani dalla vita di Raiko, da dove la stavano sostenendo, col risultato che la giovane si sarebbe dovuta stringere ancora più strettamente a lui per evitare di cadere e, dunque, avrebbe spinto ulteriormente la sua testa tra quelle perfette icone di femminilità.
    Mfff! A-aiutoh! - rantolò a fatica, quasi del tutto privato di ossigeno mentre Bowen lo guardava tra il divertito e l'invidioso ed Evan era nuovamente perplesso. A dissipare i dubbi del Cavaliere, ci pensò proprio Clerice, che spiegò loro che erano passati alla fase successiva di quella simulazione, quella che prevedeva il soccorso di un compagno in difficoltà. Evan e Bowen, ancora memori della lezione impartitagli poco prima, si guardarono eloquentemente e imbastirono una strategia comune: - Ma è chiaro: sfodero la mia spada e inizio a colpire i tentacoli del mostro, stando attento a non prendere Adam, mentre Bowen... - si rivolse al demonietto complice e sicuro di sé, certo di aver fatto colpo con quel "stando attento a non colpire Adam", tanto da averlo sottolineato con la voce. - Mentre io afferrò il geniaccio che si è fatto fregare per un braccio e lo tiro via dall'abbraccio mortale! - continuò il demonietto, guardando Evan come se si dovessero dare un cinque da un momento all'altro: dopotutto, malgrado le differenze caratteriali, i due erano molto affiatati e non privi di una tipica solidarietà maschile. - E nel caso il mostro abbia troppi tentacoli o li ricrea troppo in fretta... trasformo la spada in lancia, arpiono Adam e lo tiro via a forza dal nemico! - aggiunse un attimo dopo, assolutamente candido, prima di sgranare gli occhi e fare l'espressione stupita di chi si è appena ricordato una cosa fondamentale. - ...lo arpiono in un punto NON vitale, naturalmente. - specificò, annuendo tutto soddisfatto e guardando Clerice come a dirle "lavoro da professionisti, questo". - C'è da dire che, se continua così, sarà Adam ad arpionare il "mostro"... - commentò semplicemente perfido Bowen, poiché Adam era immerso tra quelle giunoniche tette ormai da abbastanza tempo per cagionare o uno svenimento o un'erezione... o entrambe le cose!
    In realtà, sebbene la tiranide stesse iniziando a subire una discreta diminuzione all'apporto di sangue al cervello, era ancora lungi da certe reazioni imbarazzanti, un po' perché il suo senso della decenza faceva ancora da barriera a determinati istinti, un po' perché era troppo spaventato per non far altro che stare immobile, semplicemente gelato. - Mhhh, mhhhhh!!!!! - protestò, non si sa bene se all'affermazione di Evan o a quella di Bowen, sta di fatto che manifestò tutto il suo dissenso. Anche se... quelle tette erano così morbide, profumate e comode che rischiava davvero di lasciarsi cullare dalla loro malia... e, in tutto questo, Raiko avrebbe percepito il volto di Adam farsi sempre più caldo e i suoi muscoli, già grandi e sodi, farsi ancora più gonfi e contratti.
     
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    Lo spettacolo imbarazzante a cui Clerice stava assistendo era davvero comico, e avrebbe anche potuto concedersi una risatina divertita se solo non l'avesse già figurato nella sua mente come ipotesi per le sue azioni, ma non credeva sarebbe andato tutto ESATTAMENTE come previsto: Adam distrutto psicologicamente, Domino distratta dal suo senso protettivo e gli altri due capaci solo di buttare ipotesi a caso. Si ritrovò di nuovo a scuotere il capo perplessa, afferrando una lunga frusta che teneva dietro la schiena per poi avvicinarsi a Bowen mentre era distratto, spingendolo con la nuca in avanti (rivelando di possedere una discreta forza) e gettandolo in mezzo al mucchio creato da Adam e Raiko, facendo di nuovo sobbalzare quest'ultima visto che il piccoletto fin assieme ad Adam sul suo prosperoso seno. Senza dargli possibilità di replicare, Clerice passò agilmente la frusta intorno al trio, legandoli praticamente assieme molto saldamente, visto che quella frusta vermiglia sembrava proprio incantata e fatta appositamente per resistere, condannando sia Bowen che Adam ad una lenta quanto piacevole soffocazione. Senza entusiasmo, Clerice riprese il discorso ancora più cantilenante di prima.
    Oh no... nel tentativo di strattonare via Adam Bowen è stato catturato a sua volta, e adesso Adam è anche ferito per colpa dei colpi di uno spadone che non può evitare di colpirlo se i tentacoli gli stanno letteralmente attaccati addosso. Però hey, adesso hai potenziato il tuo potere Evan, sei a metà dell'opera.
    La nota di Ironia non si rivelò particolarmente velata, e nel mentre l'ansia e la furia di Domino stava crescendo, trattenuta solamente dalla presenza di Clerice al momento.
    Hey ma è proprio necessario?! Quei due non mi sembrano affatto in difficoltà!
    M-mi fanno solleticoh...
    La voce imbarazzata e spezzata di Raiko era testimonianza di quanto non riuscisse a muoversi in quella situazione, ma dal punto di vista di Clerice la simulazione si stava rivelando fin troppo affidabile per valutare le loro reali capacità.
    Non potevo essere io quella intrappolata nei tentacoli del mostro?! Ho un potere fisico anche io!
    Tu? Intrappolata da QUALSIASI cosa? Non farmi ridere...
    Clerice sembrava conoscere molto bene i poteri di Domino, visto che sottolineava con ironia quanto poco probabile fosse che un qualsiasi nemico od ostacolo fosse in grado di tenerla bloccata per più di qualche istante.
     
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    Dire che Bowen fosse distratto, in quel momento, era quantomeno eufemistico: in realtà stava letteralmente mangiando con gli occhi la scena di Adam, quel bastardo fortunato, che lentamente soffocava tra le meravigliose grazie di Raiko. Si stava dannando per trovare il modo per prendere il suo posto senza farsi sfracellare il cranio da Domino quando, improvvisamente, tutti i suoi problemi vennero risolti proprio dall'Alfiere Supremo: si ritrovò, infatti, spinto contro la giovane e, vista la sua statura minuta, non dovette nemmeno impegnarsi per finire con la testa in mezzo alle sue tette. Probabilmente, vista dall'esterno la scena sarebbe anche potuta risultare buffa, poiché il demonietto aveva fatto una faccia piuttosto contrariata quando si era sentito spingere ma, una volta visto dove stava andando, semplicemente aveva chiuso gli occhi e aveva fatto un gran respiro, neanche fosse un sommozzatore pronto a tuffarsi.
    La frusta con cui, pochi attimi dopo, si sentì legare a Raiko fu, dal suo punto di vista, del tutto superflua perché non aveva alcuna intenzione da smuoversi da lì, tanto che premette il capo contro quelle tettone meravigliose e... vi strusciò persino le gote, neanche fosse un gatto in vena di coccole. Insomma, Bowen aveva appena vinto alla lotteria e non aveva alcuna intenzione di staccarsi dal suo "premio" per nulla al mondo tanto che, un attimo dopo aver assaporato col volto le forme della giovane, vi sprofondò anche le sue manine, fameliche ma non rudi come Raiko avrebbe potuto temere. Certo, visto da fuori e da persone che non lo conoscevano, si sarebbe anche potuto dire che stava cercando di separarsi da quel perverso abbraccio... spingendo nei punti sbagliati, ma un occhio attento avrebbe notato immediatamente che, in realtà, stava palpando senza ritegno alcuno.
    Se Bowen, però, era semplicemente in estasi, la disperazione di Adam stava raggiungendo il suo culmine sia perché ormai l'ossigeno iniziava a mancargli davvero, sia perché era immerso in quella meravigliosa morbidezza da così tanto tempo che non poteva ormai più garantire per il suo corpo: aveva un'erezione? L'avrebbe avuta breve? Non ci stava capendo più nulla, se non che si sentiva sempre più caldo e confuso, oltre che maggiormente attratto dalla malia di quel corpo meraviglioso. Un altro a essere terribilmente confuso era Evan, che non capiva come mai Clerice avesse fatto quel piacere a Bowen, almeno finché non glielo svelò lei stessa: bisogna dire che il leader dei Cavalieri è una persona molto compassata e tranquilla, malgrado sia solito adoperare maniere un po' spicce ma, nel sentirsi pungere dal sarcasmo della donna, si ritrovò a stringere il pugno della mano destra in un gesto di stizza e desiderio di rivalsa. Per un attimo, infatti, si sentì infiammare dalla rabbia e avrebbe risposto a tono a quella prepotente se, di colpo, non si fosse accesa la proverbiale lampadina: Clerice non aveva fatto che battere sul lavoro di squadra, quindi perché non continuare su quella via? Bowen era stato catturato perché era evidentemente da solo a fronteggiare il mostro mentre lui, nella simulazione, stava praticamente picchiando Adam! - Ho la soluzione! - esordì risoluto e allegro, battendo il pugno ancora stretto sul palmo dell'altra mano, certo di aver messo nel sacco Clerice e i suoi trabocchetti. - Domino si occuperà di liberarli, mentre io trancerò tutti i nuovi tentacoli che la prendono di mira: attraverso un coordinato gioco di squadra riusciremo a salvare i miei due avventati compagni! - e, a dimostrazione che era infuso del desiderio di collaborare, dopo aver sollevato il pollice in direzione della spadaccina, la spinse verso il gruppo con una forte manata dietro la schiena, come a volerle dire "su, mostra a Clerice che sappiamo fare".
    Purtroppo per loro, l'abbraccio del "mostro" era fin troppo piacevole perché Bowen volesse abbandonarlo così presto e, letteralmente, saltò in braccio a Raiko, aggrappandosi a lei come una sorta di grosso (non troppo, però!) koala, facendo sprofondare il volto ancora di più tra quelle meravigliose tette. Inoltre, per la loro sfortuna, persino Adam mise del suo per mettere i bastoni tra le ruote, sebbene lo fece in maniera del tutto involontaria: poiché, infatti, aveva capito che c'era un certo trambusto (e temeva, comprensibilmente, la furia di Domino), tentò di divincolarsi... soltanto che non sapeva dove mettere le mani! Non appena, infatti, provò ad allontanarsi spingendo le mani in avanti, queste affondarono nel seno di Raiko, strizzandolo un pochino, prima di spostarle di colpo una volta capito cosa stava toccando. Soltanto che la situazione non migliorò, dato che andò ad afferrarle il sedere, nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa per far leva e riuscire a recuperare un minimo d'aria... insomma, Raiko si sarebbe ritrovata palpata e stimolata in più punti, mentre Domino avrebbe assistito a quella scena ingloriosa, il tutto mentre Evan la invitava a fare del suo meglio per risolvere la situazione. Cosa sarebbe potuto andare storto?
     
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    Evan faceva male a contare proprio su Domino in quel momento, visto che come gli altri era totalmente distratta da Raiko e dalla furia che quei due avvinghiati a lei le provocavano. Raiko li invitava a stare fermi, a non muoversi troppo, ma lo faceva con una voce così stridula e spezzata dai gemiti che non sembravano affatto richieste sincere. Il suo corpo era totalmente stimolato, e le gambe così come le braccia le tremavano. Si reggeva in piedi solo sostenendosi su Adam e Bowen e mentre loro si spingevano contro di lei, lei si spingeva contro di loro, permettendogli di toccare quel grosso e morbido seno senza alcun filtro. Ogni palpata, ogni affondo di faccia e ogni strusciata che i corpi dei due le concedevano le strappava forti gemiti imbarazzati, e per ognuno di quei versi incontrollabili una delle ciocche di capelli di Domino si sollevava guizzando verso l'alto con rabbia come se si stesse trasformando in un demone cornuto. La loro unica speranza era Evan, ma quando tornò a parlare Clerice si ritrovò davanti la consapevolezza che temeva più di ogni altra cosa: quel tipo non aveva la più pallida idea di come togliere il dover tagliare con la sua spada dall'equazione. Molto probabilmente se gli avesse chiesto di aprire una bottiglia svitando il tappo lo avrebbe fatto con un colpo di spada! Crollò di nuovo con la faccia in avanti, tenendosela con sforzo con la mano destra mentre sospirava oramai arresa. Frustrata, si avvicinò al mucchietto malforme oramai destinato a trasformarsi in un orgia improvvisata e con grande disprezzo slacciò la frusta, spingendo via Bowen e Adam con la punta del tacco della sua gamba destra, liberando finalmente Raiko da quell'umiliante situazione. La formosa vittima crollò in ginocchio a terra, tenendosi i seni imbarazzata con lo sguardo un tantino mortificato, mentre l'Alfiere Supremo pronunciava il suo spietato giudizio.
    La soluzione non è sempre un colpo di spada! Avete dimenticato che c'è una vostra alleata capace di lavare via letteralmente qualsiasi problema? Solo perché non la vedete qui la togliete dalla vostra strategia? Ma che gruppo siete? E poi non avevi già funzionato prima con i colpi di spada, potevi proporre qualsiasi altra idea eppure sei finito di nuovo lì. A tua discolpa questi due non ti hanno aiutato granché, tanto mento Domino... siete davvero un disastro, a questo punto è ovvio che nel salvare l'Alto Sacerdote avete avuto fortuna.
    Intervenne Raiko a quel punto, alzando lo sguardo verso Clerice tenendo le mani vicine al petto come in gesto di preghiera, ancora un pochino imbarazzata ma chiaramente pronta a dire la sua.
    N-non essere così cattiva, è anche colpa mia! Ho un corpo troppo formoso, li ho distratti!
    Tipico di Raiko provare a giustificare tutti, la cosa strappò un sorriso dolce da Domino che tuttavia non disse nulla, visto che Clerice riprese subito la parola alzando non solo lo sguardo ma anche la voce.
    Io dico le cose come stanno, ed è stato un grave errore metterli davanti al Nilo Dorato, abbiamo rischiato un grosso incidente diplomatico e forse questo è stato perfino il male minore. E' evidente che il lungo periodo di coma a cui siete stati sottoposti ha compromesso le vostre abilità.
    Lo sguardo di Clerice a quel punto risultava duro e inflessibile, finché erano rimasti nell'ambito degli scherzi si erano concessi un paio di risate, ma adesso che tirava le somme si stava rivelando semplicemente spietata e forse anche a ragione, visto che perfino Domino si era zittita, forse non del tutto d'accordo m nemmeno il contrario.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    La situazione era velocemente degenerata, con un Adam sul punto di svenire o di avere una copiosa epistassi (o entrambe le cose) e un Bowen che combatteva strenuamente contro l'asfissia, soltanto per continuare a bearsi di quelle forme semplicemente meravigliose. I gemiti e i gridolini, poi, che arrivavano (un po' attutiti, c'è da dirlo) dalla stessa Raiko non facevano che istigarlo a continuare con quelle palpate e quell'abbraccio a dir poco soffocante, tanto per sé che per lei. Insomma, il demonietto si trovava in paradiso ma ben presto ne sarebbe stato allontanato: Clerice, infatti, sciolse la frusta e spinse via sia lui che Adam col tacco, in un gesto piuttosto sprezzante e che pure ridette vita (e un minimo di dignità) alla tiranide, che si ritrovò a respirare larghe boccate d'aria sdraiato sul pavimento. Anche Bowen, suo malgrado, ebbe dei respiri affannati ma, a differenza di Adam, il suo sguardo cercò immediatamente Raiko e c'era da aspettarsi che si sarebbe lanciato nuovamente su di lei se i severi rimproveri di Clerice non l'avessero distratto e, alla fine, assorbito.
    L'Alfiere, infatti, fece una lavata di capo memorabile al povero Evan che, del tutto impreparato a un simile evento, non riuscì in alcun modo a controbattere: le parole di Clerice lo sferzarono duramente e, alla fine di quella requisitoria, il leader dei Cavalieri aveva lo sguardo basso e dispiaciuto. Come poteva essere stato così sciocco? C'è da dire che non si era mai sottoposto a un addestramento di quel tipo, non ne aveva nemmeno chiarissime le modalità, dopotutto sia lui che i suoi compagni erano degli autodidatti ma ciò comunque lo scusava più di tanto, non perlomeno dal compiere errori tanto madornali. Sollevò il capo soltanto alla gentile intromissione di Raiko, che gli suscitò un sincero sorriso, quasi un po' intenerito ma rimase comunque consapevole dei propri errori.
    Clerice, però, non limitò la propria riprovazione soltanto a lui ma l'estese anche agli altri due, tanto che Adam desiderò di venir inghiottito da una voragine pur di poter sfuggire alla vergogna che lo stava attanagliando in quel momento: senza forse immaginarlo, Clerice aveva espresso i suoi stessi timori e, soprattutto, aveva confermato quella sua sensazione di profonda inadeguatezza, dopotutto se due guerrieri esperti come Evan e Bowen erano meritevoli di rimproveri tanto severi, lui che speranze aveva di continuare su quella strada? Al dispiacere di Evan e alla disperazione di Adam, però, si aggiunse l'irritazione del demonietto che aveva incrociato le braccia al petto e la stava guardando con un sopracciglio sollevato. - Non ti sembra di star esagerando, Clerice? E' vero, siamo andati male alla tua simulazione e abbiamo fatto alcuni errori con l'Alto Sacerdote, ma non l'abbiamo salvato per un colpo di fortuna! - replicò con determinazione, attirando l'attenzione dei suoi due compagni. - Adam avrà anche bucato lo Sciacallo, è vero, ma è stato l'unico ad aver intuito che si doveva tranciare il braccio dell'Alto Sacerdote e ha avuto la prontezza d'animo per farlo, in caso contrario noi non saremmo qui a parlarti e suppongo che ti lamenteresti di qualcosa ben più grave di un incidente diplomatico che non è avvenuto. - rispose a tono il demonietto, con Adam che lo guardava stupito e grato, di nuovo infuso di speranza. - Invece Evan... okay, può sembrare che risolva tutto a colpi di spada ma ha avuto delle belle pensate durante tutta la crisi e ha saputo organizzarci al meglio, oltre a essere stato l'unico a tener testa al mostro praticamente da solo, senza farsi un graffio. - guardò con determinazione il suo mentore, come a volerlo riscuotere da quello stato di abbattimento in cui era piombato. - Non sto dicendo che siamo stati perfetti, anzi dobbiamo impegnarci per fare meno sbagli... ed è per questo che sono qui, oltre che per le tette di Raiko - qui fece un veloce occhiolino alla giovane donna, prima di sorriderle tra il birbante e il grato, dopotutto non gli era sfuggita la sua gentilezza. - ...ma tu non prenderci per degli assoluti impiastri, perché non lo siamo. - concluse con determinazione, scoccando un'occhiata eloquente agli altri due e spronandoli a dire la loro: per quanto Bowen potesse sembrare indifferente agli altri, teneva molto ai suoi compagni di squadra, pure quelli che lo erano stati soltanto per un giorno come Adam, e per questo motivo aveva difeso specialmente loro due, senza riferire i suoi meriti: sapeva perfettamente, infatti, che Clerice aveva una (buona) parte della ragione ma voleva farle comprendere che non aveva motivo di sottovalutarli in quel modo.
    Clerice, non puoi pretendere che i nostri metodi cambino così velocemente, di punto in bianco. Nessuno di noi qui, Adam compreso, ha ricevuto un addestramento come si deve: Bowen e Abramo hanno preso me come esempio, mentre Krolia ha sviluppato un suo personale stile di combattimento per ovvie ragioni, date le peculiarità del suo potere. Se vuoi riempire un vaso, devi prima svuotarlo. Dopotutto il coma ci ha indebolito ma di sicuro non ci ha resi più sciocchi. - affermò con determinazione, riconoscendo il loro bisogno di un addestramento adeguato ma, al tempo stesso, rivendicando i loro sforzi e la loro natura di autodidatti. Anche perché questo bisognava bisognava riconoscerlo: era assai più semplice imparare ad agire come assassini e terroristi che a neutralizzare un avversario senza fargli troppo male o provocare danni collaterali. - Io non sono un guerriero esperto come Bowen ed Evan, anzi a dire il vero non sono nemmeno un guerriero... ma sono deciso a diventarlo. Per favore, Clerice, aiutaci a diventare dei veri Portatori di Luce! - Adam non aveva un passato, controverso o meno, da rivendicare né sentiva di potersi addurre particolari meriti (oltre quello tributatogli da Bowen, naturalmente) ma decise comunque di fare un accorato appello a Clerice: i suoi due compagni avevano fatto bene a rimarcare il loro valore malgrado tutti gli errori, mentre lui voleva farle presente una volta di più la loro buona volontà e il loro sincero desiderio di divenire dei bravi Portatori di Luce: dopotutto, se Veronica gli aveva concesso quel potere, era perché in loro vedeva più di quanto essi erano in quel momento.
     
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    La mortificazione che calò a quel punto riuscì a zittire e mettere a disagio perfino Domino, Clerice sapeva di sicuro come essere severa tanto da riuscire ad ammansire perfino la spadaccina più temibile di tutta Neo Venezia. Anche Raiko abbassò il capo, sentendosi complice e colpevole del loro fallimento, vestirla in quel modo era stato un colpo basso dell'Alfiere, ben congegnato senz'altro ma innegabilmente una mossa bassa. Tanto che i cavalieri sentirono il bisogno di difendersi, da Bowen poi che tra tutti aveva dato segno di essere decisamente poco concentrato, un'uscita del genere non se la aspettava proprio. Motivo per cui non riuscì proprio a prenderla sul serio. Piuttosto che mostrarsi stizzita però, Clerice li lasciò parlare e non passò inosservato il fatto che lo fecero col cuore, quindi abbassando il tono ma rimanendo comunque molto seria sospirò e lanciò la sua ultima sentenza.
    Non sono io a pretenderlo Evan, dovrebbe essere nel vostro interesse. E sul fatto che non vi ha resi sciocchi... questo è tutto da vedere. Ma non devi fraintendermi: se non avessi in voi la fiducia che meritate non saremo affatto qui.
    Detto ciò, diede un colpetto con la punta del piede a terra per riportarli alla giusta attenzione. Lo sguardo divenne ancora più severo e alzò di colpo la voce per assicurarsi che il messaggio non finisse inascoltato.
    E non fate i drammatici, vi ho chiesto di ragionare non di simulare un combattimento, questo è ragionamento non importa quanta esperienza abbiate in combattimento!
    Dal suo punto di vista la scusa di essere degli autodidatti valeva davvero meno di zero, pertanto non avrebbe concesso loro nessuno sconto. Afferrò quindi la frusta e con un violento colpo a terra si assicurò di riprendere la loro massima attenzione, facendogli capire che non aveva la minima intenzione di fermarsi lì.
    Ora basta con le chiacchiere! Se siete lenti col cervello vi farò sgobbare come non avete mai fatto nella vostra vita! Vi affaticherò così tanto che PREGHERETE di usare il cervello al posto dei muscoli, ve lo prometto quanto è vero che il mio nome è Clerice!
    Svegliato il drago che dorme, perfino Domino impallidì di fronte a quella minaccia, e Clerice non si dimostrò affatto indegna delle sue parole: iniziarono a quel punto un allenamento sfiancante anche per dei combattenti come loro, Clerice si assicurò di non lasciargli neanche un istante di pausa, nemmeno per bere, tanto che gettava loro l'acqua in bocca quando le passavano vicino per assicurarsi che non smettessero mai di muoversi. In quel modo avrebbe anche impedito loro di usare le nuove abilità ottenute grazie a Veronica per curare i corpi stanchi. Li avrebbe sfiancati in ogni modo: ginnastica, sollevamento pesi, corsa sia in velocità che in resistenza, li mise davanti a dei pesi terrificanti capaci di schiacciarli, li costrinse ad abbattere una quantità immane di manichini con le loro armi, e non dei meri fantocci ma delle vere e proprie muraglie a forma di persone che richiesero ogni goccia della loro forza per essere abbattute. Continuò a sfiancarli finché non sarebbero crollati tutti e 3 a terra, sfiniti e privi di ogni forza con tutti i muscoli doloranti.
     
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