Il galateo dei Cavalieri

x Kira e Baco

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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Anche l'austera corazza di Clerice aveva uno spiraglio di gentilezza e, benché non si potesse dire che l'Alfiere Supremo fosse incline alla dolcezza, dinnanzi alle dichiarazioni sentite dei Cavalieri (e del loro temporaneo aggiunto) dimostrò di tenerli più in considerazione di quanto non avesse mostrato fino ad allora. Certo, li redarguì ancora ma adoperò un tono assai meno severo e, soprattutto, dichiarò neanche troppo implicitamente che la sua severità era proporzionata con la fiducia che nutriva nelle loro capacità, capacità che andavano sviluppate e affinate.
    I tre poterono finalmente sorridere soddisfatti, sebbene Bowen si mostrò un po' infastidito dal fatto che Clerice rispose direttamente a Evan ma, per una volta, decise di fare la persona matura e di non farlo notare. Fu una scelta saggia, poiché Clerice doveva essere il tipo di persona che, sotto il ferro, nasconde l'acciaio: neanche il tempo, infatti, di fargli metabolizzare le sue parole, che subito partì con un nuovo rimprovero molto, tornando a far vibrare la severità che soltanto per un attimo aveva messo da parte. I ragazzi sembrarono inclini a replicare o, quantomeno, Evan si grattò la testa in quel modo perplesso con cui soleva esordire prima di muovere un'obiezione a qualcuno, mentre Bowen schiuse le labbra pronto a ribattere, prima che lo schiocco della frustra sul pavimento non li costringesse a trasalire e irrigidirsi come se fossero sugli attenti. A quanto pare, infatti, il modello di addestratore (e addestramento) preso d'esempio da Clerice doveva essere quello del Sergente Maggiore Hartman visto che, immediatamente, li costrinse a degli sfiancanti esercizi fisici.
    Perdona il mio ard- anf! ...ardire, Clerice! - tentò di esordire un Adam terribilmente affaticato, che aveva difficoltà persino a respirare, figurarsi a parlare! - Ma... qual è il nesso tra questi esercizi e il... - SPLASH! Probabilmente l'Alfiere dovette credere la tiranide un po' troppo disidratata, così gli riempì la bocca d'acqua proprio mentre provava a esprimere il suo dubbio, col risultato che Adam rischiò di affogarsi, tossì fino alle lacrime e alla fine si convinse al silenzio. Non che Bowen ed Evan non avessero dubbi simili, dopotutto per un pigrone come il demonietto, che aveva sempre odiato l'ora di eduzione fisica a scuola, quella era un'autentica tortura e lo stesso spadaccino trovava che costringerli a una simile tortura, appena scesi dal letto e senza aver fatto prima colazione, era davvero ingiusto... però, visto il risultato guadagnato da Adam, decisero che era meglio non provare neppure a esprimere il loro dissenso.
    Scelta saggia, poiché era evidente che sfuggire a quegli esercizi fosse impossibile e, quando le prove finalmente si esaurirono, tutti e tre erano riversi a terra in uno stato davvero pietoso: a parte che erano madidi di sudore, coi vestiti attaccati alla pelle, erano sdraiati sul pavimento mentre respiravano affannosamente. - Anf, anf... o-oddio... m-mi viene da vomitare... anf, ma non r-riesco a muovermi... - si lamentò Adam, senza giacca e panciotto, con la camicia abbondantemente sbottonata (e praticamente appiccicata al suo torace scolpito, coi muscoli ancora tesi e contratti), mentre Bowen, che era riverso vicino a lui, emise quello che era un vero e proprio rantolo. - Porc... put... - era una vera fortuna che non avesse abbastanza ossigeno per parlare, visto che sarebbe stato punito per il suo turpiloquio. Si scoprì il ventre per cercare un minimo di refrigerio e lenire il fastidio della maglietta incollata alla pelle. - Anf, anf... che... branco... di... mammolette! Io... - il leader dei cavalieri, di contro, provò a mostrarsi migliore dei suoi compagni, sia per una certa inclinazione alla competizione sia per cercare di essere d'ispirazione per loro ma, sfortunatamente per lui, stava chiedendo troppo al suo corpo e crollò sul pavimento con le braccia spalancate a croce. Era stato terribilmente sfiancante... ma, adesso, si chiedevano sinceramente spaventati cos'altro Clerice avesse in serbo per loro.
     
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    Era sempre molto soddisfacente vedere dei tizi impreparati che sudavano anche l'anima sotto gli sfiancanti esercizi di allenamento. Clerice sapeva benissimo come incalzare le sue "vittime" tant'è che perfino Domino appariva provata, tanto da tenersi appesa alla sua spada, conficcata nel terreno, tremolante nelle ginocchia e nei gomiti, soccorsa da Raiko che le faceva coraggio battendole qualche imbarazzata pacca sulla schiena. Clerice fissava lo spettacolo con un sorrisetto compiaciuto sul volto, l'Alfiere Supremo si crogiolava nella sua capacità di disciplinare assolutamente chiunque, e nel vederli così stanchi non poté fare a meno di lanciare loro l'ennesima provocazione.
    Ah ha, adesso quelle linguacce non si muovono più tanto bene, vero? Dovete imparare che essere dei soldati significa dire sissignora, senza argomentare! E adesso in piedi o vi farò pulire il sudore a terra con la lingua!
    Un forte schiocco della frusta pericolosamente vicina alle loro gambe sarebbe servita a rimettere tutti sull'attenti, Domino compresa che aveva imparato chiaramente quanto non fosse una buona idea indispettire oltre Clerice. Sicuramente avrebbero avuto difficoltà terribili a tenersi in piedi, ma adesso che erano stanchi e con i muscoli dolenti il momento per riprendere la lezione era perfetto.
    E ora che vi ho tolto la voglia di replicare, torniamo al vostro allenamento.
    Raiko fece un passo avanti intimorita, ma Clerice la fermò, lasciandole intendere che stavolta sarebbe stata lei a farsi avanti in prima persona. Non c'era traccia di esitazione nel suo sguardo, né di dubbio. Si posizionò davanti ai devastati allievi ed iniziò a muovere la frusta con meno violenza e maggiore eleganza: eseguiva lenti movimenti del polso per farla roteare attorno a sé come una fontana vermiglia, il suo corpo perfetto e seducente vibrava assieme a quella danza scarlatta fino a ché con un movimento più deciso non mosse la frusta intorno a sé stessa, legandosi sostanzialmente da sola all'altezza di gola, cosce e braccia. Solo un braccio, quello che stava usando la frusta, rimase libero e Clerice lo utilizzò per stringere con forza la frusta intorno a sé, cosa che finì col mettere in evidenza le sue curve e far sporgere inevitabilmente il suo seno in avanti. I punti su cui si erano avvinghiate le corde erano sprovvisti di vestiti, pertanto la sua pelle arrossò leggermente.
    Nella precisione non serve forza... prima avete provato a liberare Raiko da un nemico tranciandogli gli arti, forse potrebbe essere una buona idea, ma come ve la cavate se il nemico è immobile e invece siete voi a tremare dal dolore, dalla fatica o dalla paura? Vediamo se riuscite a liberarmi con un singolo colpo preciso, uno a testa, senza ferirmi ovviamente...
    A riprova di quanto si fidasse di loro, eccola esporsi direttamente e personalmente per metterli alla prova. Dal suo sguardo serio sembrava voler lasciar intendere che si aspettava che quei ragazzi utilizzassero i loro poteri per riuscire nell'impresa. Si sarebbero riusciti nonostante i muscoli dolenti?
     
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    I tre erano supini sul pavimento, impegnati a respirare affannosamente e a maledire il momento stesso in cui erano entrati in quella stanza: quegli allenamenti, infatti, avevano spremuto dai loro corpi ogni singola goccia di sudore e di energia, tanto che l'idea stessa di muoversi li faceva boccheggiare dal dolore. Assieme al dolore e alla stanchezza, però, era giunta la consapevolezza di quanto sapesse essere malefica Clerice, tanto che Adam aveva smesso di chiedersi a cosa servisse quella sfacchinata ben prima che l'Alfiere si prendesse nuovamente gioco di loro, manifestando l'intenzione di schiacciare con la fatica i loro tentativi di opposizione.
    Ciò, però, non significa che i loro animi si fossero del tutto piegati e, a quell'ennesima provocazione, giunse da loro quello che pareva a metà tra un borbottio sommesso e un vero e proprio ringhio, al punto che persino Adam aveva tentato (muovere anche soltanto il collo era impossibile!) di lanciarle un'occhiata torva o, quantomeno, di disapprovazione. Purtroppo, ciò non li rese meno inclini all'obbedienza, dato che allo schiocco di frusta (fin troppo vicino ai loro piedi), balzarono in piedi come marionette tirate per i fili e ci mancò poco che non si mettessero sull'attenti: c'è da dire che Clerice sapeva il fatto suo, sebbene forgiasse la sua disciplina nella paura e nel sudore.
    Per un attimo i tre uomini avevano sperato, piuttosto ingenuamente, che dopo quell'immonda fatica gli si concedesse di tornare in stanza per lavarsi e riposarsi, invece appresero con generale costernazione (e disperazione!) che il loro addestramento continuava: i loro volti divennero quelli di tre condannati a morte davanti al plotone d'esecuzione e si aspettavano già il peggio. In realtà, tra tutta quella disperazione, era sorta una piccola speranza, piccola come chi l'aveva generata: Bowen, infatti, desiderò che quantomeno li mettesse nuovamente "contro" Raiko, per tornare quantomeno a palparle le tette; speranza disattesa ma non del tutto, come ebbe modo di scoprire quasi immediatamente: Clerice, infatti, si fece avanti e regalò loro una dimostrazione di abilità con la frusta davvero ammirevole ma, a essere del tutto onesti, ciò che i tre ammirarono davvero fu il suo corpo perfetto stretto da quelle spirali invitanti. In realtà, malgrado un inizio molto simile per tutti e tre (vale a dire occhi sgranati e faccia da pesce lesso), Adam distolse lo sguardo terrorizzato (oltre che imbarazzato) dalla possibilità di far infuriare Clerice, Evan lo spostò sul volto della donna lievemente preoccupato e Bowen le fissò le tette in maniera sfacciatissima, con un'espressione da vero birbante sul visetto altrimenti tenero.
    A ringalluzzire ulteriormente i Cavalieri, a parte lo spettacolo graditissimo di quel corpo formoso ben stretto, ci pensò proprio Clerice, spiegando loro quale fosse la prova: dovevano liberarla da quella costrizione, con un solo colpo e senza ferirla! Sfida terribile a giudicare le loro condizioni fisiche ma, proprio per questo, una sfida da cui non potevano sottrarsi; non solo perché, implicitamente, Clerice si stava affidando davvero a loro ma anche perché, dopo tanti fallimenti e vessazioni, potevano farle rimangiare tutto! - Clerice, i circhi non mi piacciono (diede un veloce sguardo ad Adam ed Evan come a dire "Ho a che fare fin troppo spesso con dei pagliacci") e le mistress mi piacciano soltanto quando mi supplicano: preparati a comprare una nuova frusta! - disse, brandendo il pugnale con la mano destra. - E così hai tentato di stancarci per farci fallire ancora... ebbene, sappi che potrei tranciare quella frusta bendato e con una mano legata dietro la schiena! Preparati a farci i complimenti. - sentenziò il leader dei Cavalieri, sguainando la spada e guardandola sicura di sé. - Stavolta andrà diversamente! - persino Adam si ritrovò, per una volta, a mostrare un po' di decisione e desiderio di rivalsa: dopotutto, anche se non lo dava a vedere, aveva anche lui un po' d'orgoglio e le costanti provocazioni di Clerice gridavano vendetta.
    Per quanto, però, si mostrassero decisi, quell'allenamento li aveva davvero sfiancati e, se a Evan gli facevano un male cane le braccia, Bowen aveva persino difficoltà a stare all'impiedi mentre Adam, non appena si trasformò nella sua forma da tiranide (purtroppo distruggendo gli abiti che indossava ma non poteva fare altrimenti, poiché non ebbe animo di chiedere un attimo per allontanarsi e spogliarsi), si sentì quasi schiacciato da peso di quel corpo enorme e corazzato. Fortunatamente i tre non si lasciarono scoraggiare e, dopo uno sguardo d'intesa, scattarono all'unisono verso l'Alfiere: Bowen fu il primo a menare un attacco, straformando L'Artiglio in uno spadone per accorciare subitaneamente le distanze e tranciarle la frusta, peccato che non aveva più forze per sostenere un simile peso e crollò in avanti; prima, però, di prendere con la faccia il pavimento, trasformò ancora la sua arma, stavolta in una lancia e così riuscì a colpire con la punta le spire che serravano le sue cosce, infliggendo un bel taglio senza ferirla in alcun modo. Allo stesso tempo, Evan aveva menato il suo attacco: sapeva benissimo quanto fosse pericolosa la sua spada e per questo decise di essere chirurgico, attivando la tecnica che la rendeva enormemente più affilata e facendo un affondo che avrebbe appena sfiorato il braccio destro di Clerice e le spire che lo immobilizzavano ma sarebbe stato più che sufficiente per squarciarle senza recarle danno.
    Due colpi, malgrado l'irruenza del demonietto e la fin troppa prudenza (soprattutto per uno come lui!) del Cavaliere, precisi e puliti, due colpi che ne reclamavano un terzo, decisivo, da Adam. Colpo che la tiranide, malgrado tutti i suoi timori, decise di infliggere: non solo, infatti, mutò il suo braccio destro in falce ma, mentre si lanciava verso Clerice, lasciò fluire in esso la kearinomanzia, rendendo brillante di elettricità la lama e aumentandone notevolmente le capacità di penetrazione e taglio. Menò il fendente con decisione e disattivò entrambe le tecniche prima che potesse raggiungere la pelle della donna, in modo che quando si fermò oltre alle sue spalle, era certo di aver tagliato completamente la frusta senza farle un solo graffio.
    Clerice, adesso devi tributarci le giuste lodi! - esclamò con voce cavernosa la tiranide, per una volta sicuro di sé e deciso mentre si voltava verso l'Alfiere i suoi compagni. Peccato che, non appena lo avrebbe fatto, si sarebbe accorto di un qualcosa semplicemente terribile: il suo fendente, infatti, non aveva davvero sfiorato la pelle di Clerice... ma i suoi abiti li aveva tranciati assieme alla frusta! Certo, c'era la possibilità che l'intimo della donna fosse rimasto intoccato ma di sicuro le sue tette erano al vento. Anche se in quella forma il volto di Adam era piuttosto inespressivo, l'espressione stupefatta e terrorizzata che lo pervase fu inequivocabile, tanto che le antenne, tenute fino a un attimo prima orgogliosamente ritte, crollarono ai lati della testa, simili alle orecchie di un cane remissivo e spaventato.
     
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    Su una cosa non poteva discutere: quei 3 erano molto bravi a ritrovare la giusta motivazione, certo forse complice anche il bel corpo dell'Alfiere Supremo ma non per questo Clerice si privò di un sorriso soddisfatto, ben consapevole di essere riuscita a far ritrovare la volontà all'inaffidabile trio. Era certa di poter fare di loro dei grandi guerrieri, per questo non aveva esitato a mettersi personalmente in gioco. Lo sguardo di Raiko e di Domino era un pochino diffidente: la prima perché era sinceramente preoccupata per tutti, la seconda perché non poteva fare a meno di pensare a quanto male era finito il combattimento cerimoniale contro il Nilo Dorato, ripromettendosi di intervenire appena avesse visto una lancia del fulmine di troppo. Per sua fortuna, anche se le scintille si videro, i tre riuscirono ad infliggere degli attacchi estremamente precisi, permettendo alla spadaccina di riprendere fiato, proprio come Raiko, mentre Clerice allargava con grazia le braccia ora che erano libere, senza dare troppo peso ai suoi seni che stretti in quella morsa avevano danzato un pochino una volta liberi, mantenendo una compostezza invidiabile.
    Usare affilature energetiche è dispendioso, ma meno rischioso per lavori di precisione. Ammetto che siete stati bravi.
    Ma mentre era intenta a complimentarsi, il suo sguardo cadde sul tessuto vermiglio della sua divisa, intento ad aprirsi come il sipario di un teatro di fronte agli occhi sconcertati dei presenti. Il volto di Raiko si coprì dal naso in già con le sue mani, arrossendo leggermente, mentre Domino fu l'unica a fare attivamente qualcosa per impedire la catastrofe, sollevando immediatamente il suo enorme spadone in orizzontale, all'altezza del seno di Clerice in modo da non rivelare i suoi capezzoli, come un enorme bandone di censura. Questo non impedì all'Alfiere Supremo di restare praticamente nuda, con nulla più che le sue maniche, le calze e un paio di mutandine di pizzo rosso striminzite e anche leggermente trasparenti, ma la cui parte centrale e più importante era nascosta da un ricamo più spesso dal motivo floreale simile ad un cuore. Ancora stupita, Clerice rimase immobile per qualche istante prima di portare le braccia in posizione conserte così da sostituire lo spadone di Domino alla sua copertura, permettendo alla spadaccina di rimetterlo a terra con un sospiro di sollievo mezzo strozzato in gola. Inutile dire che subito dopo si voltò verso Adam fulminandolo letteralmente con lo sguardo. Adesso aveva una gran voglia di scagliargli contro una lancia del fulmine.
    Immagino che Roma non sia stata costruita in un giorno... per oggi vi siete affaticati abbastanza. Andate a ripulirvi: puzzate come l'acqua ristagnante di una fogna.
    In quel momento non servì lo schiocco di una frusta per ammonirli, bastò il suo sguardo vermiglio e spietato. Se i tre avessero seguito il suggerimento di Clerice, avrebbero trovato ad attenderli delle docce caldissime, ampie e comode, perfette per donare ristoro a dei guerrieri stanchi. La loro stanchezza sarebbe stata tale da portarli a crogiolarsi fin troppo sotto il getto caldo dell'acqua e il massaggio profumato degli unguenti ristoratori... errore che costò loro non poco. Improvvisamente infatti, il getto di acqua calda sarebbe diventato tanto gelato da irrigidire e rimpicciolire anche l'omaccione più forzuto, obbligandoli a sgusciare fuori dalle cabine e ritrovandosi al centro del bagno, dove una voce familiare li avrebbe ammoniti col suo modo di fare imperativo.
    Allora, solo perché siete a Neo Venezia avete intenzione di buttare acqua in questo modo?! Uscite fuori pelandroni!
    Al centro del bagno, posizionate proprio dietro a quello che sembrava un ampio sgabello in legno usato probabilmente per tenere gli asciugamani o altri strumenti, c'erano proprio Clerice e Raiko una di fianco all'altra. Non indossavano vestiti, ma erano coperte da un ampio asciugamano bianco piuttosto sottile che nascondeva i loro corpi dal petto fino a metà coscia, lasciando ben poco spazio all'immaginazione. Anche se era sprovvista di abiti cerimoniosi, i segni sul volto di Clerice, compreso il rossetto, erano invariati, probabilmente non si trattava di semplice trucco. Sebbene l'Alfiere Supremo non avesse proprio nulla da invidiare a Raiko, il seno di quest'ultima era sufficientemente grande da rendere il lavoro dell'asciugamano titanico, tanto che lei stessa era costretta a tenerlo fermo con una mano, mentre quelle di Clerice erano occupate a stringere una frusta dal colore nero, più sottile e piccola rispetto a quella vermiglia con cui li aveva minacciati prima ma non per questo meno pericolosa. Era giunto il loro turno per il bagno?
     
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    Ce l'avevano fatta. Contro ogni previsione, contro ogni ostacolo e stanchezza, erano riusciti in quell'ultima, decisiva sfida! Certo, si poteva pensare che, dopo i precedenti fallimenti, quel risultato non cambiava di molto la loro valutazione e che la strada per divenire dei veri, grandi guerrieri (e soprattutto per evitare di ammazzare la gente) era ancora in salita... ma i tre ne furono comunque entusiasti, dopotutto, per migliorarsi non bisogna semplicemente essere consapevoli dei propri difetti, ma anche credersi capaci di superarli. Tale verità è conosciuta da tutti i bravi maestri e l'Alfiere Supremo, a parte i metodi un po' troppo rigidi, lo era di certo poiché non esitò a rivolgere loro un complimento, il primo di una lunga serie o, quantomeno, era quello che i tre speravano.
    In effetti, mentre Clerice gli rivolgeva quell'elogio, i tre erano manifestamente compiaciuti: Evan teneva ambo le mani sul pomolo della spada, confitta al pavimento, in una postura estremamente marziale e orgogliosa; Bowen, invece, sorrideva soddisfatto e teneva l'asta della sua lancia sulla spalle, con un'atteggiamento spavaldo da monello pronto a combinarne un'altra delle sue, sebbene fosse chiaramente entusiasta delle parole che gli venivano rivolte; infine, Adam teneva tutte e quattro le braccia incrociate al petto e quest'ultimo era gonfio come quello di un gallo vanitoso, con un sorriso che distorceva tutta la sua bocca irta di zanne e teneva spalancate le sue caratteristiche mandibole falciformi. Insomma, i tre erano l'effige stessa della felicità quando, inaspettatamente, i vestiti di Clerice si aprirono di colpo e minacciarono di rivelarne le splendide grazie.
    Inutile dire che il sorriso di Bowen divenne semplicemente un ghigno famelico, mentre Evan assumeva un'espressione sinceramente stupita e Adam, travolto dall'orrore, portava tutte e quattro le mani ai lati del volto, contratto in un'espressione non troppo lontana da quella ritratta nell'Urlo di Munch. Prima che l'irreparabile accadesse, però, Domino limitò i danni frapponendo tra i tre e i seni di Clerice il suo spadone, deludendo terribilmente il demonietto ma ridando la vita ad Adam, in quel momento molto vicino all'autodistruzione. - Non... mi dispiace terribilmente! Non volevo, non pensavo... non credevo che...! - a troncare di netto quella che si prospettava essere una lunga (e confusa) sequela di scuse, ci pensò Clerice, fulminando la povera tiranide e costringendola al silenzio. Bowen, dal canto suo, sbuffò e lanciò un'occhiataccia a Domino, che proprio non aveva voluto farsi gli affari suoi, mentre Evan tossicchiava appena, nel tentativo di richiamare a un minimo di contegno i suoi due compagni. Non che servisse, in realtà, perché Clerice li "invitò" molto rudemente a farsi una doccia, accompagnando le sue parole con uno sguardo tale che, se lo avessero sostenuto un secondo di più, si sarebbero ritrovati inceneriti.
    Quindi, con una fretta del diavolo, lasciarono la stanza anche se Bowen si dilettò a lanciare un occhiolino a Raiko, prima di seguire i suoi compagni. - Eheh, chi lo avrebbe mai detto che Clerice fosse una romanticona? - esordì, mentre i tre si trovavano nell'ampio bagno. - Una romanticona? Che intendi? - chiese un perplesso Evan, trovando la figura dell'Alfiere supremo lontanissima da qualunque connessione col romanticismo e simili. - Non le hai visto il cuore nelle mutandine? E io che la facevo tipo da latex! - sogghignò il demonietto al solo ricordo, prima di dare una forte pacca alla schiena di Adam. - E bravo Adam! Sembri un completo cretino e invece... sei un furbastro! - e lo guardò ammiccante, come se fosse appena diventato il suo complice. Naturalmente la tiranide si adombrò, sia per il cretino che per il furbastro. - E' stato un incidente! E sappi che sarei felice se non mi considerassi un pervertito... o uno stupido. - ribatté, mostrandosi sommamente offeso mentre il demonietto se la rideva assolutamente soddisfatto di essere riuscito a indispettirlo.
    Perché, mi vuoi dire che non avresti voluto guardarle le tette? Ma hai visto che bocce?! Certo non come Raiko ma... cazzo! E poi, Clerice mi sa di una focosa a letto, anche se... magari fa tanto la dura e in realtà è una timida... - continuò, sebbene fossero più delle considerazioni ad alta voce dato che non si stava più rivolgendo ad Adam. - Eh, alcune donne sembrano d'acciaio e, invece, nascondono una dolcezza segreta. Ricordo una ragazza ch- Seeeeeh! Evan, guarda che non siamo più al paleozoico: lascia perdere i brontosauri che frequentavi una volta! - l'intervento di Bowen troncò di netto le dolci rimembranze di Evan che, comprensibilmente, cercò di acciuffarlo per dargli un coppino come si deve ma, ridendo, il demonietto gli sfuggì e per un attimo giocarono a una sorta di breve acchiapparello, sotto lo sguardo sorpreso e finalmente divertito. Alla fine, quella schermaglia finì e tutti e tre si diressero verso le rispettive docce, ripulendosi dal sudore e dalla stanchezza di quei terribili allenamenti.
    Erano ancora intenti a crogiolarsi nell'acqua calda che, improvvisamente, divenne spaventosamente gelida e, con un grido di pura, dolorosa sorpresa, furono costretti a fuggire dalle docce prima di diventare dei ghiaccioli. Appena furono fuori dalle rispettive cabine, scoprirono di non essere soli nel bagno, bensì in compagnia di Raiko e Clerice, avvolte in degli asciugamani bianchi e, se possibili, ancora più avvenenti del solito. Certo, il quasi vano tentativo di Raiko di coprirsi il seno con quello striminzito (in proporzione, perlomeno) asciugamano era semplicemente meraviglioso, ma Clerice non era da meno. Insomma, una visione paradisiaca, peccato che ci fosse un grosso, grossimo problema: i tre erano completamente nudi! Dopotutto non potevano portarsi gli asciugamani dentro le docce e le due si trovavano proprio dietro lo sgabello su cui erano stati riposti gli indumenti! Insomma, immediatamente tutti e tre gli uomini portarono le mani alle loro vergogne, in un tentativo più o meno riuscito di coprire le proprie vergogne. - Voi! donne! Qui! N-non... - Adam (che nel frattempo erano tornato alla sua forma umana) era appena andato in corto, non solo dalla vergogna ma anche dalla paura di come Clerice avrebbe potuto prendere quell'incidente: apparire completamente nudo era considerabile come molestia anche se non lo si era fatto apposta? Insomma, era così vicino alla combustione spontanea che, vinto dall'imbarazzo, diede loro le spalle nel tentativo di migliorare la situazione, non prevedendo che così non solo avrebbe offerto alle due donne la splendida visione di quella schiena ampia e muscolosa, ma anche di due natiche maschili incredibilmente sode.
    Naturalmente, Bowen era assolutamente tranquillo anzi, la vista delle due seminude fece aprire sul suo visetto un ghigno predatorio mentre, sì, copriva con le mani le sue vergogne (Clerice aveva una nuova frusta tra le mani, non voleva rischiare!) ma senza troppo zelo, in modo che le due avrebbero potuto notare che, sì, sembrava un ragazzino ma ciò non riguardava anche le sue parti intime che, in realtà, non avevano proprio nulla di piccolo! A parte le dimensioni tutt'altro che comuni, però, se avessero sbirciato meglio avrebbero potuto notarne il colore particolare, tendente quasi al blu, così come la pigmentazione varia e particolare di tutto il suo corpicino. - Certo che sei una vera prepotente, Clerice! Che ti costava aspettare un altro po'? Mi devo ancora fare lo shampoo... - disse in tono lamentoso e, in effetti, particolarmente infantile mentre si avvicinava allo sgabello e, quindi, a loro. - Quindi, che ne diresti se, per scusarti, me lo facessi tu? - chiese, quindi, utilizzando un tono tutt'altro che infantile e allargando ancora di più quel sorriso da birbante. - Oppure... - si guardò intorno, assicurandosi che Domino non fosse nei paraggi. - ...me lo vuoi fare tu, Raiko? - chiese, facendole un visetto da cane bastonato che avrebbe commosso animi ben più duri del suo. Fortunatamente, Evan non intendeva permettergli di spadroneggiare in quel modo e gli tappò la bocca con una mano (cosa che fece lamentare e agitare non poco il demonietto, dato cosa aveva toccato fino un attimo prima) mentre con l'altra continuava a coprirsi. - Ehm... scusatelo, parla parla ma poi non fa mai sul serio. Comunque, se volevate farvi la doccia potevate dircelo, avremmo cercato di fare prima o... vi avremmo ceduto volentieri il turno. - malgrado in quel momento fosse completamente nudo, Evan era comunque un cavaliere nell'animo e non esitò a mostrarlo. In effetti mostrò anche qualcosa di più, poiché le due donne avrebbero potuto apprezzare il suo corpo allenato, forse non possente come quello di Adam ma sicuramente tonico e ben scolpito, così come il fatto che, con una sola mano, non riusciva minimamente a coprire al meglio i suoi genitali.
     
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    Le reazioni delle due donne furono completamente ai due lati opposti di uno spettro netto e ben definito: Raiko utilizzava la mano che non stava tenendo l'asciugamano per nascondersi la bocca, celando in malo modo il rossore sulle sue gote, tenendo uno sguardo basso anche se in realtà era evidente che con la coda dell'occhio stesse sbirciando tutti e tre con una certa attenzione. Clerice invece aveva l'aria di chi si trovava davanti a tre grossi bambinoni con un sacco di esperienza da macinare prima di poterla impressionare, soprattutto Bowen si ritrovò lo sguardo dell'Alfiere Supremo addosso come se volesse rimetterlo su un immaginario seggiolone e portargli alla bocca la pappa facendo il suono dell'aeroplanino.
    In realtà era da un pò che stavamo aspettando... ma forse è colpa degli allenamenti se non vi siete resi conto del tempo che passava! Dovete essere stanchi...
    Raiko smettila di giustificarli, non vedi che stanno cercando di manipolarti?
    Clerice zittì tutti stringendo con entrambe le mani la frusta e tirandola con forza in modo che le due parti piegate emettessero un forte schiocco, dopodiché la puntò prima contro Adam, poi contro Evan e infine contro Bowen, apostrofandone i difetti.
    Cane bastonato, passivo-aggressivo e... tu nanerottolo, Dio solo sa cosa stai cercando di fare tu.
    Tornò a stringere con entrambe le mani la frusta, come a volerla trasformare nella dolorosa metafora di una verga impertinente sbandierata troppo impudentemente davanti a lei, torcendola così forte da far sentire loro un netto rumore di pelle tirata e martoriata.
    Che sia ben chiaro: Veronica sarà anche giovane e ben predisposta alla tolleranza e soprattutto la pace, ma io sono l'Alfiere Supremo di Neo Venezia, pretenderò la massima disciplina da chi si fregia del nome di "Cavaliere"! La sfacciataggine con cuoi vi giustificate anche in una situazione tanto imbarazzante mi lascia intendere che non ne avete avuta a sufficienza, e per vostra fortuna ora sono qui...
    Clerice sfoggiò a quel punto un ghigno vagamente perverso, tale da portarla a leccarsi un lato della bocca con la punta della lingua, un movimento quasi impercettibile, alla stregua di un riflesso involontario, ma se quei tre avevano un minimo di intuizione dalla loro avrebbero dovuto intendere che non era una buona notizia per loro neanche lontanamente.
    Vi farete perdonare mettendo al nostro servizio il calore che ci avete rubato con quei minuti in più sotto la doccia rispetto a noi. Quindi no mio caro, nessuno di voi tre verrà insaponato da noi!
    Con la mano che stringeva ancora in pugno la frusta piegata, Clerice schiacciò il nodo che si era formato tra le sue mani contro il naso di Bowen, prima spingendolo leggermente, poi approfittando dell'umiltà del luogo e i suoi piedi bagnati lo spinse cogliendolo alla sprovvista col preciso scopo di farlo cadere a terra, quando fu sopra di lui sollevò il piede destro per piazzarglielo sul ventre, stando ben attenta ad evitare categoricamente il suo membro, sebbene con una gamba sei-sollevata Bowen potesse tranquillamente vedere tra le gambe dell'Alfiere Supremo: ci avrebbe trovato un'intimità morbida, carnosa, perfetta tanto da sembrare illibata, il cui ciuffo bianco era poco più che una decorazione e tutt'altro che un cespuglio disordinato. L'apparizione sembrava voluta e Clerice non appariva a disagio. Forte della consapevolezza che Adam fosse una tiranide non esitò a vibrare un colpo di frusta proprio sul suo tonico culetto, con l'intento di farlo sobbalzare, e infine puntò la frusta all'altezza del ventre di Evan, come a minacciarlo che la sua verga difficile da nascondere con le mani era un facile bersaglio dei suoi colpi precisi.
    Lui lo tengo in ostaggio per il momento, voi due invece vi occuperete di dare una ripulita a me e Raiko. Andate a prendere il necessario, è un ordine!
    Tuonò lanciando un occhiata verso gli armadietti dentro la quale erano conservati i sali e i balsami necessari per un lavaggio approfondito, spesso ignorati dagli uomini ma sempre molto importanti per le donne che ci tenevano moltissimo ad apparire belle. E Clerice non faceva assolutamente eccezione. Raiko provò ad intervenire in loro difesa, facendosi avanti ma prima che potesse dire qualsiasi cosa Clerice la afferrò per una spalla spingendola verso il basso e costringendola a sedersi di fianco a lei sul piccolo rialzo al centro della stanza. Clerice aveva il cuore duro ma sapeva come divertirsi, i suoi occhi maliziosi nel gustarsi la linea rossa sulle natiche di Adam non lasciavano spazio a dubbi.
     
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    A Bowen non piacque affatto lo sguardo pieno di sufficienza che Clerice gli rivolse, tanto che inarcò un sopracciglio e un lieve broncio sciolse l'eterno sorriso delle sue labbra, contribuendo a rendere ancora più giovanile (e tenero) il suo visetto; se c'era qualcosa, infatti, capace di farlo imbestialire era l'essere trattato come un bambino, dato che a causa del suo aspetto era abbastanza consueto che la gente non lo prendesse sul serio, dunque aveva sviluppato una certa ipersensibilità sull'argomento.
    Fortunatamente, a distrarre sia lui che gli altri due da Clerice e dai suoi tremendi sguardi, ci pensò la dolcezza di Raiko: la giovane, infatti, era l'effige stessa della gentilezza tanto che tutti e tre si sentirono rinfrancati e, addirittura, Adam aveva quasi preso la decisione di voltarsi e rassicurarla quando, improvvisamente, uno schiocco sinistro (e fin troppo conosciuto!) lo fece trasalire e irrigidire neanche si fosse messo sull'attenti. L'Alfiere supremo, infatti, aveva terminato un'altra volta la sua pazienza e, dopo aver redarguito Raiko, passò a loro. - Ma veramente io e Adam non volevamo manipolare ness... - Evan provò a interloquire, ma il suo tentativo venne stroncato dalla furia di Clerice che, come uno schiacciasassi, non si fece problemi ad andare oltre, superando quelle deboli opposizioni. C'era da dire, però, che l'obiezione del Cavaliere era sensata, poiché Adam praticamente non aveva parlato e lui aveva cercato di essere gentile, sia per galanteria che per cercare di contenere la rabbia dell'Alfiere.
    Tentativo fallito alquanto miseramente, da quanto si poteva vedere, dato che Clerice li apostrofò con una certa durezza, definendo chiaramente i loro difetti: - Ma... i-io... - Adam era trasalito, voltandosi col collo anche per mostrare la sua espressione stupita e ferita, dopotutto come poteva definirlo un "cane bastonato"?! Che altra reazione poteva avere? Erano loro che lo avevano costretto a uscire di corsa dalla doccia senza informarlo preventivamente della loro presenza! Lo stupore della tiranide era in buona compagnia, poiché anche Evan mostrava un viso a metà tra l'attonito e il perplesso, decisamente spiazzato da quell'accusa: che diamine intendeva con "passivo aggressivo"? Si riferiva alla sua tendenza a squartare la gente? O era perché le aveva risposto? Ma non poteva mica fare il sottone come Adam! E poi c'era una bella differenza tra chi difendeva civilmente le proprie idee, come lui e chi, come Bowen, era smaccatamente maleducato! A proposito del demonietto, questo era l'unico del trio a non mostrarsi stupito, anzi il sorriso che s'apriva sul suo faccino sembrava dire "Non sforzarti di definirmi, bellezza", neanche gli avesse rivolto un complimento.
    Eppure, anche il volto soddisfatto di Bowen fu distorto dall'orrore e dalla paura nell'osservare il modo in Clerice torse la sua frusta, in una metafora che qualunque maschio avrebbe capito e temuto, mentre Adam si ritrovava a sudare freddo ed Evan stava considerando l'opportunità di scappare, poiché la situazione stava velocemente degenerando. Clerice, però, non si limitò a minacciare le loro virilità e, subito dopo, spiegò loro cosa l'avesse fatta inviperire in quel modo. - Giuro sul mio onore che non è s-sfacciataggine! Io n-non credevo di trovarvi qui e-e-e... - la povera tiranide aveva raccolto tutto il suo coraggio per intervenire e spiegare la situazione, ancora speranzoso riguardo alla possibilità di appianare tutta la faccenda... peccato che, nel voltarsi, aveva visto su Clerice un'espressione da pazza furiosa e, oltre a incartarsi, era ritornato a guardare al muro alla velocità della luce, come se temesse di venir preso di mira soltanto perché aveva incrociato i suoi occhi. Non che gli altri non fossero spaventati, dopotutto avevano già saggiato la severità di Clerice e vederle, sia pure per un attimo, un'espressione tanto sadica sul volto non poteva in alcun modo lasciarli tranquilli.
    Si aspettavano già di esser mandati a ripulire Neo Venezia da cima a fondo o a fare chissà quale sfacchinata, quando Clerice se ne uscì con una richiesta molto peculiare, che non capirono bene: che intendeva col mettere al loro servizio il calore che le avevano "rubato"? Prima ancora che qualcuno potesse azzardare una domanda, Clerice diede una botta sul naso di Bowen con la frusta e lo spinse a terra, ben prima che il demonietto o gli altri potessero reagire. C'è anche da dire che, una volta finito a terra, il demonietto perse immediatamente ogni voglia di reagire dato che, da quella posizione, aveva una vista pressoché perfetta dell'intimità dell'Alfiere. Un'intimità rosea, perfetta e semplicemente invitante, tanto che si leccò anche lui, velocemente l'angolo della bocca, non meno predatorio e famelico di lei.
    Purtroppo, Clerice non si accontentò di aver ridotto all'impotenza Bowen (più per l'immagine della sua femminilità, che per il piede con cui gli premeva il ventre) e, senza alcun preavviso, fustigò il fin troppo tonico sedere di Adam, facendolo letteralmente salare in aria: - Ahia! S-signora C-clerice! - fece, con una fin troppo buffa mescolanza di imbarazzo e rimprovero, mentre si afferrava con le mani ambo le natiche come a volerle proteggere da ulteriori attacchi (e fortunatamente era di spalle, sennò Clerice e Raiko avrebbero visto tutto!). Di fronte a degli attacchi simili Evan era allibito e sentiva che era il caso d'intervenire... peccato che il modo in cui Clerice di rivolse a lui, puntandogli contro la frusta, lo convinse a non dire una parola, anzi l'Alfiere avrebbe potuto apprezzare il vero e proprio salto all'indietro che fece, pur di allontanare quanto più possibile la sua abbondante virilità da quella frusta pericolosa.
    Una volta averli messi sotto scacco, finalmente Clerice diede degli ordini chiari sebbene decisamente perentori, oltre che imbarazzanti: che voleva dire con "vi occuperete di darci una ripulita"?
    P... p-protesto! T-tutto ciò è-è molto irriguardoso! N-non meritiamo un simile t-trattamento! - malgrado le proteste, ad Adam non passò neppure per l'anticamera del cervello di opporsi a quell'ordine e letteralmente corse a ubbidire, tra l'altro liberando le natiche dalla copertura delle sue mani e tornando a mostrarle, più sode che mai alle due donne, tra l'altro adesso ornate da un invitante striscia rossa. - Già, anche perché dei Cavalieri come noi non si sarebbero mai sottratti alle richieste di due signorine in difficoltà. - si unì Evan, a cui quel "passivo-aggressivo" ancora bruciava ed era indeciso se mostrarle cosa fosse davvero l'aggressività o continuare a evitare di venir fustigato di colpo.
    In tutto questo, Bowen aveva incrociato le mani dietro la nuca, nella classica posizione di uno che si sta godendo del meritato riposo... e anche una bella vista, poiché aveva continuato a guardarle l'intimità senza alcun ritegno! - Wow, prima maltratti i sottoposti e poi li prendi pure in ostaggio? Sei una vera cattivona, Clerice... sei fortunata, però! Ho sempre avuto un debole per le ragazze cattive... - allargò il suo ghignetto fin troppo birichino, fino a snudare le zannette appuntite. Aver messo le mani sotto la nuca non soltanto descriveva bene la sfrontatezza del demonietto ma, anche e soprattutto, scopriva completamente il suo membro, di cui le due avrebbero potuto apprezzare il colore davvero insolito e, soprattutto, le dimensioni davvero grandi, sia per un membro a riposo che per un piccoletto come lui! - E, se vuoi, posso darti io una mano a... ripulirti. - cosa volesse pulirle era fin troppo evidente, dato dove stava guardando e il sorriso che era comparso sul suo volto.
    Nel frattempo, Adam ed Evan si erano dati da fare e Clerice, forse, sarebbe stata compiaciuto nel vederli arrivare carichi dei sali e dei balsami, benché in maniera un po' particolare: poiché entrambi non volevano scoprire i loro sessi (vuoi per pudicizia o timore della sua frustra... o entrambe!), erano costretti a portare tutto l'occorrente con una sola mano, trattenendo gli oggetti tra il loro braccio e il loro petto. - Eccoci qui. Come possiamo, ehm... esservi utili? - chiese un cauto Evan, mentre Adam teneva gli occhi bassi ed era visibilmente a disagio... sebbene, più che le sue gote lievemente rosse, le due avrebbero notato che anche lui, come Evan, faceva parecchia fatica a coprirsi!
     
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    Com'era facile da sospettare, nonostante i colpi di frusta e il tono imperativo niente impedì a quelle linguacce di serpeggiare balbuzienti o impudenti dalle loro bocche, tanto che Clerice dovette mettere in chiaro una volta per tutte che non le interessavano né scuse, né giustificazioni, né tanto meno delle chiacchiere ragionevoli! E lo fece nella maniera più autoritaria e malevola possibile.
    Basta RE PLI CA RE, ve la estirpo questa voglia che avete di rispondere ad ogni cosa che dico! Dannati cavalieri! Hanno scordato cosa significa rispettare una gerarchia! Non si ottiene la pace senza la disciplina! Ma per la fortuna di Veronica ci sono qua io...
    Lo sguardo che aveva in quel momento era pressoché diabolico, sembrava quasi che i segni sul suo volto si fossero allargati di colpo lasciando uscire un lato demoniaco della sua personalità. Una mera illusione ottica dei fumi dell'acqua calda oppure avevano davvero davanti un satanasso travestito da bellezza ultraterrena? A scoprirlo fu proprio Bowen che dava l'idea di essere quello messo meglio tra i tre, almeno in apparenza. Si godeva uno spettacolo avvincente il tutto standosene comodamente sdraiato, questo perché Clerice fino a quel momento non lo aveva schiacciato né con forza né con disprezzo, era stato più un segno di supremazia e controllo che qualcosa di violento, ma evidentemente i buoni propositi dell'Alfiere Supremo erano stati fraintesi, quindi il demonietto meritava una giusta lezione.
    Ti stai godendo lo spettacolo, vero Bowen? Credi che non riesca a vedere ciò che gli altri stanno disperatamente tentando di nascondere? Sono io che vi ho messo davanti una bellezza irresistibile consapevole che il sangue avrebbe abbandonato velocemente il vostro cervello... e a quanto pare la situazione non è cambiata.
    Lo disse come se volesse fargli capire che sfoggiare quella mazza davanti a lei con tanta impertinenza non fosse affatto una bella idea, e in caso ne volesse una conferma Clerice non avrebbe esitato a farsi valere: portandosi una mano sulla coscia, con un movimento che sembrava quasi voler sollevare un'immaginaria gonna per scoprire le sue curve sensuali, Clerice sollevò leggermente l'asciugamano come a volergli offrire una visuale migliore della sua intimità. Ma fu proprio in quel momento che sulla pelle della donna scivolò un tatuaggio simile ad un sottile serpente, che attraversò con un movimento a spirale tutta la sua gamba, fiondandosi sul ventre del demonietto e passando su di lui. Bowen poteva sentirlo sulla propria pelle come se gli stesse camminando addosso un millepiedi, ma non sarebbe stato capace di toglierselo di dosso né andarsene, perché la gamba di Clerice lo stava assolutamente tenendo fermo a terra. Il tatuaggio nero si avvicinò al suo pube trasformandosi in un vero e proprio nastro che si avvolse intorno alla base del suo membro e sulla parte che collegava il sesso con lo scroto, creando due nodi distinti estremamente stretti che avrebbero costretto quella mazza a gonfiarsi come un dito compresso in un elastico.
    Sei ancora comodo Bowen?
    Ridacchiò malefica per poi spostare lo sguardo verso Adam ed Evan, apostrofandoli con una certa sufficienza.
    Non fate i bambini, io e Raiko abbiamo visto molto di peggio, non sarà un corpo nudo a scandalizzarci. E poi potrebbe essere un altro modo per farvi perdonare... non disprezziamo mica il corpo maschile. Iniziate con i nostri capelli: hanno bisogno di essere idratati, massaggiati e ben tenuti, quindi siate delicati.
    In tutto questo Raiko aveva mantenuto il silenzio e il capo chino, troppo impegnata a nascondere l'imbarazzo, il rossore sul viso e il suo stesso seno che rischiava di esplodere appena la presa sull'asciugamano si fosse fatta più debole. Da canto suo, non smise mai di allungare l'occhio verso ciò che i ragazzi cercavano invano di nascondere.
     
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    Le proteste dei Cavalieri non erano state particolarmente veementi né erano state seguite dalla disobbedienza, anzi c'è da dire che si erano attenuti agli ordini pur senza nascondere la loro malavoglia. Per questo motivo non si aspettavano una reazione tanto forte da parte di Clerice che, con una violenza a dir poco sproporzionata, li rimise al loro e ribadì con fin troppo gusto che avrebbe schiacciato in loro ogni germe d'insubordinazione. Inutile dire che Adam ed Evan ristettero, semplicemente sbalorditi e incapaci di reagire a una simile dimostrazione di prepotenza, appena ammantata di scopi apparentemente nobili. Infatti, anche se l'Alfiere affermò che stava facendo tutto questo per Veronica e per ristabilire la giusta disciplina, il compiacimento maligno che trasudò dal suo volto era assolutamente evidente ed entrambi, davanti a un'espressione tanto inquietante, rabbrividirono un poco: in che razza di mani erano finiti?!
    Unico, assolutamente tranquillo e, anzi, sempre più soddisfatto di come stavano andando le cose era Bowen, il quale aveva inquadrato già da tempo Clerice e che intendeva scoprire quanto potesse tirare la corda priva di venir punito... scoperta che non tardò a fare: - Wow, sei proprio un genio del male, Clerice... però, sai cosa c'è? Finché i tuoi trucchetti sono così piacevoli, io mi lascio controllare senza problemi. - affermò tranquillissimo, senza alterare quella sua posizione rilassata (e sfrontata) e guardando con intenso interesse le parti del corpo che Clerice stessa stava evidenziando, tutt'altro che disturbato all'idea che lei potesse usare la sua bellezza per metterli in difficoltà. Anzi, quell'affermazione così apparentemente docile, poteva persino nascondere un significato da vero ribelle: se, infatti, l'intenzione di Clerice era di usare la sua bellezza per "controllarli", lui che l'assaporava senza alcun turbamento non solo non si stava facendo controllare, ma si può dire che fosse lui a controllare lei! A Clerice il significato sotteso di quell'affermazione, così come la sua natura sfrontata, non dov'è sfuggire e gli preparò una brutta sorpresa: proprio mentre la donna evidenziava maggiormente il suo corpo, un tatuaggio magico, simile a un serpente, scivolò dalla sua gamba al ventre del demonietto. - Ehi! - esclamò, cercando di sottrarsi al contatto con la donna ma fu tutto inutile: l'Alfiere premette di più il piede contro il suo ventre e quel tatuaggio raggiunse il suo corpo, strisciando fino al suo pube. La sensazione di quella serpe magica che strisciava sulla sua pelle era sgradevolissima ma peggio fu scoprire quale fosse il suo obiettivo, poiché si strinse attorno alla sua mazza e alle sue gonadi come una sorta di perverso anello che, immediatamente, ingrossò la sua asta pur senza provocargli un'erezione. Clerice avrebbe potuto apprezzare come quel visetto, fino a quel momento tanto impertinente, si contraesse in un'espressione di paura e poi fastidio, prima di ritornare a guardarla stavolta irritato ma impotente, poiché non poteva infrangere in alcun modo quell'incantesimo. L'Alfiere Supremo, però, si godette poco quella vittoria poiché, alla sua domanda, quel visetto tornò a sorridere da vero birbante e a guardarla in un moda da vero monello: - Mh, non c'è male. Però... penso che starei più comodo tra le tue cosce: muoio dalla voglia di... prendermi cura di te. - forse non era molto saggio rispondere in quel modo con l'asta e le gonadi strette da un laccio incantato, ma il demonietto non aveva alcuna intenzione di piegarsi così facilmente, inoltre... era stato terribilmente sincero, perlomeno riguardo al volersi trovare tra le sue cosce: dagli sguardi che lanciava alla sua femminilità, era evidente che se la sarebbe divorata con grande piacere.
    Mentre Bowen teneva duro (non ancora in tutti i sensi!), Adam ed Evan si trovavano in uno stato tra la rabbia e la paura, quest'ultima evocata dalla punizione inflitta al loro amico. Così, quando Clerice si rivolse a loro con quel tono tanto irritante, la prima cosa che fecero fu quella di trasalire e, con un sospiro, darsi da fare. Però... qualcosa era cambiato in entrambi: Evan, infatti, non si stava coprendo per particolare pudicizia o imbarazzo bensì per comune senso della decenza ma, poiché Clerice sembrava non ritenerlo un problema, decise di smettere di preoccuparsi, dopotutto non poteva certo far loro lo shampoo con una mano sola. Così, messa inevitabilmente in mostra quella grossa mazza che tanto aveva attirato gli sguardi di entrambe, prese un flacone di shampoo e ne mise una piccola quantità nel palmo della mano sinistra, avvicinandosi a Raiko; dato che Clerice non aveva dato indicazioni precise, il leader dei Cavalieri aveva pensato di agire d'anticipo e "accaparrarsi" colei che era evidentemente meno incline a fare la prepotente o ad adoperare punizioni degne di un porno bdsm. Fu inevitabile osservare le magnifiche tette della donna, dopotutto erano così grandi che a stento l'asciugamano riusciva a coprirle, ma riportò quasi subito gli occhi sul suo volto: Evan non era un ragazzino e, sebbene gradisse non poco la situazione in sé, aveva pieno controllo dei suoi ormoni e un alto senso della sua dignità: quello era il gioco di una prepotente e lui vi si sarebbe prestato fino a un certo punto. Inoltre Raiko, malgrado quelle forme a dir poco straripanti, sembrava una donna davvero dolce e il suo onore di cavaliere non gli permetteva di metterla oltre in imbarazzo. - Raiko? - le domandò gentilmente, prendendo tra due dita della mano libera il suo mento e invitandola con una lieve pressione a sollevare il volto, in modo che potesse incontrare il suo sorriso affascinante da uomo maturo. - Non tenere la testa rivolta verso il basso, non vorrei che ti finisse la schiuma negli occhi. - raccomandò con una voce fin troppo premurosa e paterna, quasi distaccata nella sua gentilezza... peccato che, se Raiko avesse mantenuto gli occhi bassi, sarebbe finita col far incontrare il suo sguardo con quel grosso pezzo di carne che ciondolava impudico tra quelle gambe muscolose. Così, dopo essersi assicurato che Raiko non rischiasse qualche sgradevole bruciore, prese a massaggiarle delicatamente la cute, creando ben presto un lieve e profumato strato di schiuma.
    Adam, nel frattempo, rimase sorpreso dal colpo basso rivoltogli da Evan ma non si lasciò scoraggiare, anzi decise di affrontare quella situazione con una determinazione finora non pervenuta: le costanti angherie di Clerice, infatti, unite alle sue giustificazioni palesemente false (si stava divertendo un mondo a metterli in difficoltà, punto e basta) erano finite per pungere l'orgoglio della tiranide, anche se era isolato da uno spesso strato d'insicurezza e imbarazzo, tanto che adesso si era deciso a risponderle a muso duro! Non che volesse in alcun modo disobbedirle, non era così tanto folle, semplicemente le avrebbe tolto ogni gusto nel vederlo obbedire: così, deciso a non farla più divertire col suo imbarazzo, scoprì la sua virilità come aveva fatto Evan e la mostrò senza particolari manifestazioni di vergogna. Clerice e Raiko poterono apprezzare le dimensioni davvero grandi di quella carne pallida e, soprattutto, l'aspetto davvero invitante di quel corpo scolpito, tra i tre quello di certo più muscoloso e massiccio. Tale vista durò ben poco, però, perché preso un flacone di shampoo, la tiranide si posizionò alle spalle di Clerice!
    L'Alfiere, infatti, non aveva detto alcuna parola su quel punto e Adam decise di muovere un primo "attacco" negandosi al suo sguardo: - Mph! - fu il brontolio, quasi di ripicca, che si lasciò sfuggire mentre iniziava a massaggiare con molta più cura e abilità di quanto avesse voluto metterci la cute di Clerice. Anche il non averle fatto la stessa, premurosa richiesta che Evan aveva rivolto a Raiko faceva parte del suo piano di "opposizione passiva" alla prepotenza della donna ma, a parte ciò, fu attento alla schiuma e le sue mani grandi si dimostrarono estremamente delicate e attente. Insomma, non era l'opposizione più terribile che Clerice doveva aver mai visto... ma rimaneva comunque tale: come avrebbe agito?
     
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    Ad animare il sorrisetto malevolo di Clerice non era soltanto la situazione in cui li aveva cacciati, ma finalmente c'era anche del grande compiacimento per essere riuscita a provocare in loro l stessa irritazione che al contrario erano riusciti ad animare in lei con quelle risposte pronte e i modi di fare sfrontati. Inutile dire che un assaggio della stessa medicina quando si tratta di impartire una lezione non poteva fare altro che compiacere l'Alfiere Supremo, indipendentemente da quanto ciò li mettesse a disagio. La prossima volta sarebbero stati più cauti, oppure una doccia fredda sarebbe stata un balsamo a confronto. Un buon educatore sa che quando la punizione si rivela inefficiente fa aggravata e resa più incisiva e Clerice aveva dimostrato di non fare sconti proprio per nessuno. L'impudenza di Bowen stava oramai vacillando ed era certa di poterlo far piangere come un bambino volendo. Ma era davvero necessario? Forse stava esagerando, ma se quel piccoletto aveva intenzione di tirare ancora la corda l'Alfiere supremo avrebbe avuto grandi difficoltà a ricalibrare la sua posizione.
    Tra le mie cosce, Bowen? Perdonami ma temo che non ci siano sgabelli abbastanza grandi e io non ho proprio nessun intenzione di inginocchiarmi per farti arrivare così in alto...
    Spietata e affilata, Clerice non lo degnò di ulteriori risposte se non quelle parole e uno sguardo malefico, per fargli capire che l'insubordinazione non era la via per arrivare al suo cuore, né tanto meno alle sue gambe. Assai diverso era per Raiko che, da canto suo, non si aspettava nemmeno un trattamento di riguardo nei suoi confronti e ritrovarsi la testa massaggiata dalle abili mani di un cavaliere era senz'altro piacevole. Certo avrebbe preferito che la cosa si rivelasse spontanea e magari anche più romantica ma non riusciva proprio a disprezzare gli eventi che l'avevano portata fino a quel punto. Con la scusa di mantenere il volto basso per l'imbarazzo, nascondendo un rossore tutt'altro che dispregiativo, Raiko poteva rimanere in contatto visivo con la mascolinità di Evan che messa di fianco al suo portamento nobile e il fare galante la rendevano ancora più affascinante, senza bisogno di dover esaltare le sue dimensioni. Raiko sapeva molto bene viste le dimensioni del suo seno che spesso si dava troppa importanza ai centimetri e non al modo in cui si sbandierano certe cose, per questo in quell'istante attirava molto più la sua attenzione Evan che non magari Bowen, del tutto floscio come se non gli interessassero le donne, oppure Adam che sembrava quasi restio a lasciarsi andare, come se quella situazione lo mettesse troppo a disagio. Evan aveva tutto un altro portamento e l'uso delle sue mani era la perfetta combinazione per strappare l'attenzione di Raiko e portarla a rilassarsi un pochino. Forse erano giunti a quel punto nella maniera peggiore possibile ma la donna non nascose dei piccoli gemiti di piacere mentre i suoi capelli venivano adeguatamente coccolati.
    Perdonami Evan... in realtà non è solo imbarazzo è che... mi stai facendo rilassare e la testa mi scende verso il basso.
    Una mezza verità, che tuttavia accompagnata dal suo sorriso spontaneo poteva anche essere perdonata. Per rendere onore ad Evan e per fare in modo che i ragazzi non si sentissero proprio del tutto vittime degli eventi ma che iniziassero a vederlo più come un gioco che non una piccola punizione, Raiko decise di allentare la presa sull'asciugamano e rimettere in pari la situazione.
    Non è giusto però che voi restiate nudi mentre noi siamo vestite... ecco, provo a mettervi a vostro agio...
    In un istante il suo bel corpo fu privato dell'unico velo che la nascondeva: la pelle di Raiko risultava perfetta, candida come il latte. Nonostante il seno abbondante, il suo ventre era ben allenato e privo di imperfezioni, la muscolatura era in perfetta armonia con la morbidezza che la contraddistingueva e ora che erano bagnati alcune ciocche di capelli le circondavano le forme valorizzandole ancora di più. I capezzoli morbidi sulle sommità dei seni si stavano inturgidendo sotto il tocco sapiente di Evan, messi naturalmente in evidenza dalle generose dimensioni delle sue grazie. Nello stesso momento, Adam prestò un trattamento assai diverso a Clerice che in tutta risposta portò la schiena in posizione eretta, accavallando le gambe in modo che quella libera spingesse verso il basso quella rivolta a Bowen, negandogli ulteriori spettacoli gratuiti e aumentando il peso sul suo corpicino. L'alfiere supremo rimase quindi con le mani incrociate vicine al suo ventre, lasciando che Adam facesse il suo lavoro lontano dallo sguardo della donna che di sicuro non avrebbe sentito la mancanza di uno spettacolo visivo. Se pensava di fiaccare Clerice con la gelosia si sbagliava di grosso, ma fu proprio quest'ultima a fare un passo in avanti rivolgendogli parola con un tono assai più pacifico, lasciando intendere a lui e a Bowen che bastava davvero poco per riprendersi le sue grazie.
    Sapevo che nonostante la tua stazza avevi un tocco delicato... dopotutto, anche contro il Nilo dorato hai subito fatto marcia indietro di fronte al tuo errore. Devi sapere che nonostante ciò che è accaduto sono molto impressionata dal fatto che non sei semplicemente scappato nascondendoti nella vergogna e nel disonore ma hai accettato i tuoi errori e vi hai posto rimedio. E' un comportamento molto maturo e saggio, forse i Cavalieri hanno qualcosa da imparare da te...
    Un contesto strano per fare conversazione quello, ma Clerice non era affatto a disagio. Che il suo modo di fare aggressivo servisse solo a rompere il ghiaccio? Quei tre non lo avrebbero scoperto mai.
     
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    Clerice sapeva risultare sferzante anche senza adoperare una frusta e Bowen fu il primo ad accorgersene nella giusta misura, vista la risposta a dir poco tagliente che gli rivolse. Così tagliente che persino una canaglia come lui mostrò un visetto imbronciato, chiaramente infastidito da un così crudele riferimento alla sua altezza, tema che gli era molto sensibile per ovvi motivi. Eppure, dopo qualche attimo, quello stesso viso si aprì in un sorriso birbante e, per certi versi, persino entusiasta: da bravo demonietto, infatti, amava molto chi non si arrendeva subito alle sue provocazioni (o tentazioni) poiché rendeva la successiva resa ancora più dolce... certo, Clerice era evidentemente un osso duro, ma ciò non lo spaventava minimamente. - Chissà, magari potrei provare ad arrampicarmi... sai, l'altezza non mi fa alcuna paura. - rispose con un tono un po' più morbido e caldo di quello sfrontato di prima, mentre il suo sguardo risaliva lentamente quelle cosce magnifiche, un po' come se stesse cercando gli appigli e la strada che l'avrebbero portato alla dolce vetta che tanto desiderava.
    Se il piccoletto, quindi, non aveva la benché minima intenzione di seppellire l'ascia di guerra (anche se sembrava incline a cambiare la tipologia dello scontro), Evan si trovava in una situazione di pace e dolcezza che non aveva immaginato: Raiko, infatti, oltre a essere bellissima, era di una tenerezza rara e il lieve sottofondo dei suoi versi soddisfatti era più che sufficiente per lavare via ogni traccia di disagio o di irritazione dovuta alla prepotenza dell'Alfiere supremo. Probabilmente fu anche per questo che le mani del Cavaliere, già gentili e sapienti, presero a massaggiare con ulteriore cura e morbidezza la cute e i capelli della giovane, in modo da rendere quel tocco ancora più piacevole e rilassante. - Allora non preoccuparti di nulla, ci penserò io a evitare incidenti. - rispose con un sorriso altrettanto gentile, inorgoglito dall'esser riuscito a donarle un massaggio tanto piacevole. Quella gentilezza e il piacere che Raiko stava ricavando dalle sue mani sarebbero state una ricompensa più che sufficiente per il un uomo galante come lo spadaccino, ma Raiko decise di fargli un dono inaspettato e assolutamente gradito: - Non preoccuparti, non c'è nulla di... oh! - un'esclamazione sorpresa seguì al gesto della donna che, con un movimento fluido, svelò il tripudio di forme e bellezza che era il suo corpo. Per un lungo, intenso attimo Evan rimase con le mani ferme sul capo di Raiko e gli occhi fissi su quei seni meravigliosi, indugiando con lo sguardo tanto su quei capezzoli rosei, che stavano cominciando a inturgidirsi, quanto a quel ventre allenato e poi, più giù, fino al pube che riusciva appena a intravedere a causa della sua posizione e del dolce ingombro di quel seno magnifico.
    Una reazione probabilmente inevitabile per chiunque fosse un amante delle grazie femminili, eppure anche in quel frangente Evan dimostrò di essere diverso dai suoi compagni: quando, infatti, sollevò lo sguardo verso il volto di Raiko, quest'ultima non avrebbe trovato l'imbarazzo di Adam o la malizia di Bowen, bensì un sorriso caldo, avvolgente e molto galante. - Mi hai fatto un bellissimo dono, Raiko. Tu sei bellissima. - commentò, accarezzandole appena il volto con due dita ancora ricoperte di schiuma, prima di tornare a massaggiare la sua cute con attenzione. - E visto che non ho una vista altrettanto bella da donarti, vorrà dire che mi sdebiterò con un massaggio davvero sublime! - continuò, mentre la giovane poteva apprezzare il suo corpo, in realtà, tutt'altro che disprezzabile: certo, non era massiccio come Adam, ma anche così mostrava delle membra scolpite, toniche e la cui pelle, diafana, si tendeva in maniera davvero irresistibile a ogni piccolo movimento, movimento che a lei era diretto, poiché Evan prese sul serio il gradevole impegno di scioglierla con le sue cure. Così, dopo aver massaggiato con attenzione la sua cute, prese a scendere lentamente sui capelli, in modo da bagnarli e frizionarli bene, dopotutto erano così lunghi che non poteva prendersene cura semplicemente massaggiando il suo capo. Certo, ciò portò le sue mani pericolosamente vicine ai suoi seni, tanto che un po' di schiuma vi cadde ma non si poteva fare altrimenti.
    Se ti sfioro... beh, probabilmente non sono riuscito a resistere alla tentazione. Mi scuserai? - le chiese, sebbene in quel momento non l'avesse ancora toccata e in quel tono morbido, gentile, Raiko avrebbe potuto riconoscere una punta appena di malizia: dopotutto, anche se galante e gentile (perlomeno fuori dal combattimento), Evan era perfettamente a suo agio con la sessualità e quello era un modo delicato e simpatico per comprendere se lo stesso valeva per Raiko. E, in effetti, se la giovane avesse tenuto lo sguardo basso come aveva fatto fino ad allora, avrebbe notato il destarsi della verga del Cavaliere, ancora tutt'altro che turgida ma già più gonfia e grande, una vista potenzialmente imbarazzante... ma anche decisamente intrigante e invitante.
    In ogni caso, c'era già qualcuno a disagio con la sessualità (perlomeno in quel momento) ed era Adam che, per evitare di balbettare e di rimanere rosso come un pomodoro, aveva dovuto arrabbiarsi e reagire con quella che era un'autentica ripicca. Non che si aspettasse dei grossi risultati da quel suo nascondersi dagli occhi di Clerice, dopotutto quest'ultima aveva dimostrato un animo d'acciaio e un simile dispetto era fin troppo blando persino per infastidirla, pensiamo per causarle un vero dispiacere, nondimeno la tiranide non esitò e decise di "fargliela vedere" a quella prepotente. Naturalmente anche lui fu attirato dallo spettacolo offerto da Raiko ma, poiché non intendeva intiepidire la sua indignazione con l'imbarazzo (o, peggio, col desiderio) evitò di soffermarsi troppo su quelle forme meravigliose, aiutato dal fatto di essere dietro la giovane e di avere Evan che, in parte, ne occultava le grazie. Insomma, era davvero determinato e, mentre si prendeva cura del capo e dei capelli di Clerice, si preparava mentalmente a rispondere a tono a qualche sua eventuale risposta acida. - Ah sì?? E sappi che... oh. Ah! I-io... - era partito in quarta ma, non appena elaborò le parole di Clerice e comprese che si trattavano di complimenti e non di insulti, Adam si sentì disarmare e semplicemente non seppe come rispondere, bloccandosi anche con le mani tra i suoi capelli.
    Fortunatamente Adam non intendeva fare altre brutte figure o allontanare la mano che gli stava offrendo l'Alfiere supremo quindi, dopo un respiro profondo, parlò fin troppo sinceramente e seriamente per essere... un uomo nudo con le mani sporche di schiuma. - Grazie, davvero. Non sai quanto significhino per me queste parole: non volevo fare davvero male a quell'uomo, il mio è stato un errore di valutazione. E... non ti nascondo che, quando ho visto cos'avevo combinato, mi sono sentito raggelare e ho subito avvertito il bisogno di fuggire. Però... - qui il tono si fece più incerto e un ricordo gli chiuse appena la gola, prima di lasciarlo continuare. - ...però ero già scappato dinnanzi a Veronica una volta e non volevo farlo ancora. Ho agito cercando di prendermi le mie responsabilità e di sistemare le cose. E i ragazzi mi hanno aiutato, per fortuna. - continuò, mentre un delicato sorriso illuminava il suo volto, al pensiero del suo primo incontro con la Papessa e alla strigliata che gli aveva fatto Domino, alla speranza che quella piccina gli aveva donato. - E, Clerice, so che sono stato un po' riottoso ma sappi che ho capito cosa stai cercando d'insegnarci e te ne sono sinceramente grato. Solo, frustami un po' più delicatamente, la prossima volta. - provò a scherzare, anche se era stato sincero in ogni singola parola, tanto che le sue mani avevano ripreso a massaggiarle delicatamente la testa, mettendoci ancora più cura e impegno di prima. - Se vuoi... potrei massaggiarti le spalle. - a dimostrazione della sua gratitudine, le fece quella proposta con appena una punta d'imbarazzo nella voce, accarezzandole delicatamente il collo e le spalle quasi a sottolinearle la sua offerta. Non che ci fosse nulla di malizioso o ambiguo in quel gesto ma, semplicemente, le mani della tiranide erano davvero delicate anche se molto grandi e, vuoi per la sua incertezza, quel gesto fu condotto con una tale morbidezza e lentezza che avrebbe potuto regalare dei brividi piacevoli alla donna.
    Se Evan e Adam sembravano essere finalmente soddisfatti, c'era qualcuno che mostrava sempre di più la propria insofferenza: Bowen, infatti, non solo non era minimamente riuscito a godersi lo spettacolo offerto da Raiko ma, addirittura, aveva perso quello di Clerice! Inoltre, per quanto potesse apprezzare l'apertura di quest'ultima e la serenità di Adam nel parlare di quell'evento tragico (sapeva fin troppo bene quanto fosse un tasto dolente per la tiranide, visto come reagiva alle sue prese in giro)... non poteva tollerare che si facesse conversazione mentre due bellezze erano seminude nella stessa stanza con lui! Anzi, una era già del tutto nuda! Insomma, era ben a dare una scossa alla situazione e a farlo in un modo che potesse risultare gradito anche a Clerice stessa! - Ehi, Clerice... - richiamò la sua attenzione con un tono decisamente caldo e morbido, mentre portava le dita sulla gamba che premeva sul suo ventre e vi tracciava qualche delicato ghirigori, stando attento a non farle solletico o a infastidirla in qualche modo. - So di non essere all'altezza delle tue cosce... ma io voglio davvero prendermi cura di te. Non c'è davvero nulla a cui posso arrivare? - le sue parole erano chiaramente ambigue e giocavano con la beffa che gli aveva rivolto poco prima, ma il suo tono non era di scherno e il suo sguardo, anche se illuminato da una luce furbetta, non era di sfida. A dimostrazione delle sue buone intenzioni, quei lievi ghirigori divennero delle vere e proprie carezze che le vezzeggiarono la gamba sotto al ginocchio, scendendo a fare qualche lieve sortita al dorso del piede, quasi a volerle dare un piccolo suggerimento. Bowen aveva la lingua non meno tagliente della sua, ma le sue manine erano davvero morbidissime e fin troppo adatte ai massaggi.
     
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    L'unica risposta che ricevette Bowen fu un sopracciglio a forma di arco da parte di Clerice e un'aria di netta sufficienza. Sembrava proprio che l'Alfiere Supremo fosse riuscita ad esaurire del tutto la sua scorta di battute scottanti per fortuna, e che adesso il piccoletto fosse in procinto di scavare il fondo. Presto si sarebbe piegato, ne era certa ma per il momento si limitò all'indifferenza. Aveva di che sostituirlo. Diverso invece era il contesto tra Raiko e Evan che si stavano scambiando le dovute riverenze, entrambi sapevano come muoversi a piccoli passi e mai un solo istante Raiko rifiutò un suo sguardo o un suo movimento, tirandosi indietro o distogliendo gli occhi da lui. Il corpo del guerriero era per lei molto apprezzabile, non solo per la sua virilità e anzi forse quello era il meno, la cosa che le importava di più infatti era il suo sguardo, il suo tocco e il modo in cui si rivolgeva a lei. Tanto che più di qualche volta assecondò i movimenti delle sue mani piegando il capo e il tronco in direzione delle sue attenzioni lasciandosi massaggiare ed insaponare, arrossendo un pochino quando le fece i complimenti ma senza mai privarsi a lui. Quando fu vicino al suo seno guizzò col petto in avanti molto lentamente, lasciando che le ciocche ne coprissero in parte la pelle e rimanendo con lo sguardo fisso su di lui.
    Sarei meschina a dover perdonare qualcosa che spero anche io...
    Stavolta fu lei a non nascondere la malizia. Raiko sapeva benissimo di esercitare un certo fascino sugli uomini e non lo disprezzava di certo, quello che cercava era semplicemente complicità e dolcezza, non era una tipa che apprezzava il lasciarsi corrompere e i modi cavallereschi di Evan la mettevano assolutamente a suo agio. Forse non era il più delicato dei spadaccini, ma sapeva come comportarsi davanti ad una donna e questo bastava a compiacere anche Clerice. Il suo di cavaliere era decisamente meno ortodosso, forse non abituato ai complimenti (a causa della sua natura di pasticcione, evidentemente) ma non aveva dubbi che anche il suo cuore fosse rivolto nella direzione giusta. Non doveva confondere l'austerità di Clerice per un dispetto quando invece si trattava di pura disciplina. Il fatto che comprese le sue parole le fece perdere un pò di quell'aria oscura e malevola che aveva sviluppato fino a quel punto, lasciando a spazio ad un sorriso più fresco e femminile. Se peccavano di esperienza di sicuro non valeva lo stesso per i buoni sentimenti, e quella era la cosa più importante. Ma anche se gli aveva fatto dei complimenti non era disposta a rinunciare al suo ruolo così seppur con tono scherzoso l'Alfiere Supremo replicò anche a lui con una stoccata.
    Colpire con delicatezza una tiranide della tua stazza? Non contarci proprio... Ridacchiò maliziosa, piegando il capo da un lato ammorbidendo la sua postura per permettere al ragazzo di portare più facilmente le mani su di lei. ...ma sono certa che saprai fare un buon uso di quelle dita ora.
    Un permesso molto indiretto, ma Adam poteva considerarlo un invito a tutti gli effetti. Era molto più facile veder sciogliere quelle donne trattandole nel giusto modo, Bowen aveva molto da imparare da là sotto in cui si trovava. E forse la lezione arrivò prima del previsto, dato che il suo tono cambiò completamente ed iniziò a carezzare Clerice con la delicatezza che una signora merita. Lo sguardo dell'Alfiere Supremo abbandonò l'aria di sufficienza nei suoi confronti e per fargli capire che stava finalmente usando la formula giusta, smise di schiacciarlo a terra e ammorbidì la presa del filo che stringeva il suo membro. Non lo liberò ancora, forse come monito, ma almeno gli lasciò intendere che era disposta a dargli una possibilità.
    Io apprezzo sempre la buona volontà... e c'è sempre un compito da portare a termine.
    Allargò le gambe di nuovo, mettendole ai lati di Bowen in modo che se il piccoletto si fosse alzato con il busto, pur rimanendo seduto, avrebbe potuto raggiungere entrambe le cosce della donna, che prima di accoglierlo si assicurò di allungare una mano verso entrambe per poter lasciar colare su di esse un balsamo profumato, lasciandogli intendere che voleva vederlo mentre glielo spalmava addosso.
     
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    La spontaneità e la dolcezza con cui Raiko si offriva alle sue mani, ai suoi complimenti procurava delle lievi, piacevoli vibrazioni al cuore di Evan, deliziato com'era da quel peculiare ma intenso corteggiamento. Benché, infatti, fossero già completamente nudi l'uno di fronte all'altra, quel delicato giro di valzer che era stato il loro reciproco approcciarsi non aveva perso di eleganza o dolcezza ed Evan, anziché sentirsi pressato ad accelerare i propri passi, si era sentito invitato a gustarli uno dopo l'altro, senza alcuna fretta.
    Per il Cavaliere fu particolarmente piacevole vederla arrossire ai suoi complimenti senza, però, rifuggire dagli stessi o dal suo tocco, anzi offrendosi ulteriormente a lui e, quando decise di scivolare appena verso la malizia, si sentì deliziato dalla risposta della giovane e, soprattutto, dal modo in cui spinse in avanti quel seno magnifico. Il modo, infatti, in cui espose il suo seno, lasciando scivolare ai lati i capelli che lo velavano appena, come i petali di fiore ormai completamente sbocciato e pronto a essere colto, fu semplicemente conturbante, forse ancor di più del tripudio di femminilità che erano le sue forme. Raiko avrebbe sentito su di sé lo sguardo desideroso ma non famelico, non frettoloso dell'uomo, lo sguardo di chi accarezzava senza stringere, di chi baciava senza bisogno di mordere. - Allora... perché limitarci a sperare? - soffiò, sollevando gli occhi sui suoi e sorridendole quasi galante, prima che le sue mani si protendessero per cogliere quei seni meravigliosi. Raiko avrebbe sentito le dita, lunghe e forti che fino ad allora si erano occupate dei suoi capelli, affondare delicatamente tra le sue carni e, per quanto possibile, cercare di contenerle, di racchiuderle delicatamente tra di esse. Non che fosse possibile, certo, dopotutto per quanto grandi e virili fossero, le mani di Evan non potevano minimamente sperare di contenere tutta quell'abbondanza, ma era un tentativo che andava fatto, soprattutto perché Raiko non avrebbe percepito alcuna stretta o alcuna spiacevole rudezza: si sarebbe sentita accarezzare profondamente, con tutte le dita e i palmi di quelle mani attente e sapienti, prima di sentirle scivolare verso le sue areole e, quindi, verso i suoi capezzoli ormai turgidi. A differenza di un ragazzino o di un amante inesperto, infatti, Evan non cadde nella pur comprensibile tentazione di star lì a tormentare quei seni magnifici, neppure fossero dei morbidi cuscini da sprimacciare e si diresse verso i loro punti più sensibili, quelli che avrebbero potuto donare maggiore piacere alla donna. Avrebbe titillato quei capezzoli turgidi senza fretta, affondando appena le dita sulla carne morbida che li circondava prima di premervi contro i palmi e stimolarli così, con l'ausilio di tutta la mano.
    C'è qualcosa, però, che mi attrae più dei tuoi seni. - sussurrò, avvicinandosi pericolosamente al suo volto, senza fretta e dandole tutto il tempo per capire le sue intenzioni e sottrarsi se lo avesse voluto. - Le tue labbra. - avrebbe svelato, interrompendo ogni distanza e apponendo un bacio delicato su quelle labbra invitanti, dapprima un contatto lieve, quasi innocente, poi avrebbe schiuso la bocca e l'avrebbe invitata a un valzer tra le loro lingue, senza fretta ma non senza passione, il tutto continuando a stimolare con cura i suoi magnifici seni.
    Per i suoi due compagni le cose non stavano andando altrettanto bene ma, c'è da dirlo, stavano anche notevolmente migliorando: Adam, infatti, si era sciolto notevolmente e stava trovando un minimo di complicità con Clerice, finalmente. Non che la tiranide avesse dei doppi fini in mente, semplicemente sentiva di poter vivere con meno disagio quella situazione e sapere che Clerice, malgrado la ferra disciplina, non lo ritenesse un completo pasticcione ma, addirittura, lo stimasse sotto alcuni aspetti... era un vero e proprio balsamo per la sua autostima. - Ehi! Senza la corazza mi faccio male come chiunque altro! - replicò fingendosi piccato per la sua affermazione, prima di sorridere e godersi il risolino malizioso dell'Alfiere: era bello sapere di essere riuscito a strapparle una risata e, quando ricevette l'assenso alla sua proposta, si dedicò con cura a massaggiarle le spalle e il collo. Come Clerice aveva potuto apprezzare, le mani di Adam pur essendo grandi e forti, sapevano essere molto delicate e massaggiarono con sapienza quei trapezi contratti dallo sforzo di impartire un po' di disciplina a quei tre, dedicandosi anche al collo e alle spalle più in generale, in modo da dissipare qualsivoglia rigidità o stanchezza che la tensione aveva potuto gettare sulle sue membra. - Hai le spalle contratte... e temo che sia a causa nostra, ho ragione? - chiese, con un tono un po' faceto ma non senza una punta di imbarazzo, poiché sapeva perfettamente quale fosse la risposta a quella domanda. Inoltre, a cagionargli un ulteriore imbarazzo fu proprio Evan che, oltre a godersi una vista davvero rara, si stava dilettando con le labbra di Raiko... e sebbene Adam fosse stato felice, in un primo momento, di non poter osservare per bene il corpo della giovane, adesso non la pensava più così e le veloci sortite che faceva con lo sguardo lo testimoniavano fin troppo bene. Non era neppure da escludersi che Clerice percepisse questa lieve distrazione, anche alla luce del fatto che Adam avrebbe voluto aumentare la profondità e l'intensità di quel già gradevole massaggio ma l'asciugamano glielo impediva con la sua semplice presenza. - Ehm, ecco... potresti abbassare un pochino l'asciugamano? Soltanto per massaggiarti meglio, non... non voglio sbirciare. - riuscì persino a non balbettare, anche se l'imbarazzo nella sua voce fu comunque evidentissimo, mentre continuò a massaggiarle le spalle al meglio delle sue possibilità, impegnandosi perché il massaggio le risultasse comunque piacevole e rilassante.
    Nel frattempo Bowen stava per godere i frutti del suo cambio di registro, sebbene anche lui si rose il fegato per la fortuna toccata a Evan e che, bloccato com'era al pavimento, non riusciva neanche a vedere bene. Fortunatamente, come è già stato detto, Clerice dimostrò di apprezzare la sua nuova "mansuetudine" e quei tocchi delicati, alleggerendo la pressione sul suo ventre e consentendogli finalmente di sollevare il busto e mettersi seduto. La cosa migliore, però, fu il compito che decise di affidargli l'Alfiere supremo: non soltanto, infatti, la testolina del demonietto era proprio tra le cosce della donna, quindi godeva di una vista pressoché perfetta della sua femminilità ma, soprattutto, poté osservare quelle magnifiche cosce cosparse di balsamo cosa che, inevitabilmente, gli procurò un'erezione a dir poco marmorea e immediata, tanto da ritornare a fargli percepire dolorosamente il nastro che Clerice aveva appena allentato.
    Vista la loro posizione, Clerice avrebbe potuto vedere con difficoltà quella grossa mazza blu, però avrebbe di certo notato come lo sguardo del demonietto fosse diventato semplicemente bramoso e non si staccasse nemmeno per un attimo da lei. - E' la cosa che amo di più... - commentò con una voce davvero calda e intensa mentre la guardava dritta tra le cosce, prima di sollevare lo sguardo verso i suoi occhi e sorriderle semplicemente malizioso. - ...portare a termine i compiti, naturalmente. - Bowen era davvero troppo birbante per evitare di fare commenti simili... ma, alla fin fine, Clerice avrebbe potuto scoprire di apprezzarli o, comunque, di riuscire a tollerarli. Dopotutto, a parte quel commento malizioso, Bowen si dimostrò estremamente ligio ai suoi doveri, dedicandosi immediatamente a quelle cosce sode e lisce, spargendo il balsamo profumato e massaggiandole con grande perizia con quelle manine piccole e abili, che si diedero da fare per rilassarla... ed eccitarla, in realtà, visto che quel monello non esitò a fare delle veloci sortite sui suoi fianchi, fin troppo vicino ai suoi glutei o, meglio ancora, ad avvicinarsi pericolosamente al suo pube. Eppure, malgrado ciò si mantenne entro i limiti, persino fin troppo rigorosamente per uno come lui, tanto che Clerice avrebbe potuto rilassarsi senza temere di sentire quelle abili manine in punti che non gli aveva ancora concesso di raggiungere. - Sai cos'altro amo? - chiese, all'improvviso, avvicinandosi pericolosamente al suo pube col volto. Quando Clerice, però, avrebbe pensato che stesse per darle un bacio o altro, le labbra del demonietto deviarono verso il suo interno coscia, a cui apposero dei piccoli, sentiti baci. - Trattengo a fatica la voglia di morderti, sai? - confessò, mordendosi il labbro inferiore come a voler esplicare la cosa, mentre continuava a massaggiarle sensualmente le cosce. Dopotutto c'erano molti modi per sedurre qualcuno... e Bowen utilizzava un personale mix tra birbanteria e sensualità. Avrebbe funzionato su qualcuno come l'Alfiere Supremo?
     
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    Raiko si lasciò sedurre dalle tentazioni e dagli sguardi di Evan, attenti e non frettolosi, come piaceva a lei. Non era una donna che pretendeva attenzioni, ma le apprezzava moltissimo e non poteva fare a meno di assecondare i desideri del cavalieri, porgendosi in avanti come a volersi consegnare alle sue attenzioni, squittendo di piacere tra le labbra serrate mentre sentiva le sue dita affondare tra le sue morbide carni. Il seno di Raiko era una vera e propria nuvola di carne, caldissima al tatto e piena, non aveva nulla di sbagliato o che lasciasse pensare alla minima imperfezione, era semplicemente abbondante e tenero, impossibile non desiderare di darle un morso. In netto contrasto con quella sensazione quasi eterea c'erano le sue areole che facevano da contorno ai capezzoli più turgidi e quasi marmorei che Evan aveva risvegliato e che Raiko consegnò tra le sue dita lasciandosi sfuggire altri gemiti. Arrossita non per l'imbarazzo ma per eccitazione, Raiko non gli rispose né distolse lo sguardo da lui come a volergli far capire che non servivano certo risposte. E nel sentire il suo desiderio a proposito di quelle labbra carnose che fino a quel momento avevano taciuto lei stessa dovette morderle quasi per vergogna, com se se si sentisse in colpa ad avere un corpo così provocante e irresistibile, e l'unico modo per farsi perdonare era cedere a quelle attenzioni. Socchiuse lo sguardo man mano che Evan si avvicinava e appena le labbra si sfiorarono schioccarono rumorosamente, cedendo ad un primo bacio a stampo. Non ci volle molto prima che Evan si facesse meno cauto e Raiko lo assecondasse, iniziando a ricambiare le sue attenzioni con una lingua lenta e paziente, caldissima e accompagnata da un respiro colmo di desiderio, ma privo di fretta alcuna. Scambiò la sua saliva con quella del cavaliere e gli lasciò sentire il suo sapore, il suo respiro caldo, voglioso, bisognoso di attenzioni. Il pezzo si gonfiava e si sporgeva all'infuori man mano che si baciavano e sentendosi oramai coinvolta Raiko capì che anche lei doveva fare la sua parte. Lasciandosi cullare dalle attenzioni sui suoi seni, la guerriera allungò le dita sul petto forte e allenato di Evan, solcando le fasce dei muscoli con le dita accarezzandole delicatamente. Scese dai pettorali e arrivò ai muscoli che coprivano alle costole, prima allargando le dita e poi riunendole gradualmente suoi suoi addominali fino a che non sfiorò la verga del suo amante. Era davvero un pezzo di carne notevole, caldissimo e turgido, anche questo per colpa sua e dei modi di fare avvenenti di Clerice, un mix che di sicuro aveva risvegliato la parte migliore del cavaliere e che ora Raiko voleva assaggiare. Mostrò il suo entusiasmo mugugnando tra un bacio e l'altro mentre la destra avvolgeva la verga per la metà della sua lunghezza e la sinistra si dedicava invece ai suoi testicoli, carezzandoli e massaggiandoli delicatamente proprio come lui stava facendo col suo seno, iniziando una lenta e delicata masturbazione che serviva a ricambiare le sue attenzioni.
    Clerice nel mentre si godeva le attenzioni di Adam, avendolo messo a suo agio adesso non doveva più preoccuparsi che meditasse vendetta alle sue spalle, e la pace era sempre un opzione migliore al conflitto.

    Non sopravvalutatevi, non siete il problema più grosso che affligge Neo Venezia...
    Non suonava proprio come un complimento ma era ben lungi dall'essere un offesa, gli aveva indirettamente lasciato intendere che su quelle spalle tese gravavano molte decisioni. Lei, Domino e Veronica avevano senza ombra di dubbio le responsabilità più grandi tra quelle mura e le decisioni più difficili da prendere, e probabilmente Clerice col suo ruolo si sforzava il doppio delle altre per potersi assicurare la buona riuscita degli intenti della papessa, o almeno così le piaceva pensare. I momenti in cui riusciva a concedersi un momento di relax erano rari quindi decise di gustarsi quello come se fosse molto prezioso, socchiudendo gli occhi con fare rilassato. Ne riaprì solo uno, con aria falsamente sospettosa, quando Adam avanzò quella richiesta audace. Non era ovviamente indifferente a ciò che stava succedendo tra Raiko ed Evan, né tanto meno contraria, ma non poté fare a meno di chiedersi se doveva concederglielo così facilmente. Purtroppo per lei, Bowen diede manforte alle richieste di Adam donandole le attenzioni di cui aveva bisogno: non solo le spalle piangono quando stai in piedi tutto il giorno, anche le cosce cantano soprattutto in certi giorni in cui evitare di piegarsi diventa complesso, una ragione in più per affidarsi ad un bastone o uno scettro per non perdere la postura e l'eleganza marziale che deve persistere in un leader. Le attenzioni di Bowen non fecero altro che rilassarla ancora di più, e considerando che era riuscita ad ammansirli entrambi e metterli a loro agio decise che si sarebbe volentieri concessa una pausa dalle sue attività per dare uno scopo più nobile a quelle mani pasticcione di Adam o la lingua lunga di Bowen. I suoi baci le strapparono un gemito strozzato che la costrinsero a portare la mano destra sul capo del demonietto, prima con una presa più decisa, poi più morbida quasi a volerlo tranquillizzare e incoraggiare.
    Proprio come la scorribande vanno punite... la disciplina e l'obbedienza vanno premiate...
    Con un lento movimento della mano sinistra, simile ad un velo di nebbia spazzato via da una bella giornata di sole, Clerice liberò la sua pelle dall'asciugamano che la copriva, scoprendo una volta per tutte il suo bel corpo. Forse il suo seno non era prosperoso come quello di Raiko ma era sicuramente più ampio e abbondante del normale. Inoltre a differenza di Raiko le sue forme erano più abbondanti sui fianchi e mostravano delle peculiarità: i capezzoli infatti erano ritirati verso l'interno, formando due piccole fessure visibili che nascondevano eventuali eccitazioni e le davano un aspetto particolare. La sua intimità, adesso che aveva le gambe più libere e allargate, mostrava un clitoride più pronunciato del normale, quasi appuntito e dalla forma triangolare, non tanto da sembrare sproporzionato ma un colpo d'occhio bastava per rendersene conto. Perfino le grandi labbra, vistose come se la sua intimità fosse stata forgiata in maniera diversa, erano intrigantemente allargate come se fossero una bocca pronta a divorare chiunque si fosse avvicinato.
    Vi avviso però... concederò ad uno solo di voi due il premio finale per le vostre attenzioni... ovvero il migliore che saprà usare le sue mani e la sua bocca. Quindi assicuratevi di fare del vostro meglio.
    Aveva davvero intenzione di lasciare uno dei due a bocca asciutta? Oppure li stava mettendo in competizione solo per assicurarsi che entrambi le donassero il trattamento migliore possibile? C'era solo un modo per scoprirlo...
     
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    Il silenzio di Raiko, lungi dal metterlo a disagio, donava una tensione erotica tutta particolare a quel momento poiché, ciò che taceva con la bocca, glielo sussurrava dolcemente col corpo, dal seno magnifico che gli offriva senza imbarazzo, ai capezzoli così turgidi da fargli venire una voglia matta di mordicchiarli, di pizzicarli fino a farla supplicare attenzioni più intense, più passionali. Non che Evan diede ascolto a quel desiderio: Raiko era semplicemente troppo splendida e troppo dolce per non assaporare ogni singolo istante che gli concedeva, come una coppa di un vino troppo prelibato per poter essere vuotata d'un fiato. Così, mentre le sue mani affondavano dolcemente tra le sue forme e lui si godeva ogni suo singolo ansito, ogni suo gemito, ecco che la vide mordersi il labbro inferiore quasi si vergognasse e, per un attimo, pensò di aver osato troppo, che si sarebbe ritratta dalle sue labbra. Non ebbe il tempo di fermarsi o di fare un'espressione dispiaciuta, però, poiché Raiko socchiuse gli occhi e non si negò alla sua bocca.
    Fu un bacio delicato e graduale ma, in lei, il Cavaliere non lesse né timore né imbarazzo: come lui si stava godendo il momento. Evan, quindi, assaporò quella lingua calda e dolce, esplorò senza fretta la sua bocca e si compiacque nel sentire come spingeva il petto in avanti, offrendo, premendo addirittura quel seno meraviglioso contro le sue mani che, imperterrite, continuavano a stimolarla spietatamente abili e, allo stesso tempo, senza fretta, in maniera quasi soffusa come se volesse prima di tutto rilassarla che eccitarla. Certo, il desiderio di cingerle la vita con le braccia e baciarla ancora più profondamente, in una maniera tanto iconica quanto romantica era forte, ma ancora più forte era la tentazione rappresentata da quel seno magnifico e, soprattutto, il desiderio di recarle piacere, di continuare a stimolarla. Era così preso da un simile dissidio che si sorprese quando percepì le mani della donna su di sé, dapprima in un contatto lieve, poi con una carezza più intensa e passionale; malgrado la sorpresa non trasalì e, sorridendo dentro di sé, approfondì il loro bacio mentre le mani di Raiko, lentamente, scivolavano sulla sua pelle e raggiungevano finalmente la sua verga turgida: non sarebbe stato un viaggio spiacevole, poiché il corpo del Cavaliere era scolpito e ogni singolo muscolo su cui le sue dita e i suoi palmi si posarono, guizzò entusiasta, quasi impaziente di manifestarle tutto il suo vigore, tutto il desiderio che tratteneva per lei.
    Evan emise appena un mugolio quando percepì quelle mani morbidissime sulla sua grossa asta, lasciandosi andare appena a un fremito e protendendo istintivamente il bacino in avanti affinché Raiko potesse toccarlo agevolmente: la sua carne era spaventosamente turgida e pulsò più volte, felice, tra le sue dita mentre le sue gonadi, gonfie e calde, sembrarono farsi ancora più pesanti e colme a quella stimolazione semplicemente irresistibile. Evan stava godendo delle sue attenzioni e non esitò a dimostrarglielo: lasciò (a malincuore, ovviamente) il suo seno e le cinse i fianchi con un braccio, mentre portava l'altra mano sul suo capo e l'abbracciava dolcemente a sé, schiacciando le sue morbide grazie contro il suo petto scolpito e approfondendo quel bacio, in modo che le mozzasse il fiato. Raiko si sarebbe sentita travolgere da quell'impeto di passione che, però, non si fece mai brutale o indelicato e, alla fine, l'avrebbe lasciata senza respiro; proprio allora, quando la guerriera avrebbe sentito il bisogno di una boccata d'aria, Evan si sarebbe staccato e l'avrebbe guardata colmo di desiderio e di passione, senza però perdere l'aria galante, attenta che l'aveva contraddistinto fino ad allora. - Raiko... - un sussurro bollente sue quelle labbra arrossate dal bacio e schiuse dalla sua fame d'aria, prima che allentasse appena quell'abbraccio per poter scivolare col volto verso i suoi seni e, carezzandoli appena con le gote, dirigersi verso quei capezzoli turgidi e sicuramente bisognosi di attenzioni.
    Attenzioni che non perse tempo a dedicargli, visto che ne accolse subito uno tra le sue labbra e prese a succhiarlo con decisione, tormentandolo con la sua lingua e titillandolo coi denti. Nel frattempo, una mano stimolava l'altro senza posa mente l'altra, persa a disegnare arabeschi sulla sua schiena, scivolò ben presto sulle sue natiche e poi più giù, fino a finire tra le sue cosce e sfiorare con una carezza il suo pube. - Voglio farti impazzire. - le comunicò con un sorriso malizioso, prima di tornare a succhiare quel capezzolo come un infante affamato mentre iniziava a sfregare con delicatezza due dita contro la sua vulva, stando ben attento a titillare ogni singola volta il clitoride e senza penetrarla in alcun modo: non aveva alcuna fretta e, dopotutto, quando diceva che voleva farla impazzire non si riferiva al solo piacere... ma anche al desiderio.
    A trovarsi in difficoltà, però, non sarebbe stata la sola Raiko: Adam, infatti, non voleva farsi coinvolgere in quella spirale di lussuria ma, visto come le cose stavano precipitando letteralmente a una decina di centimetri da lui, era difficile non sentirsi sempre più eccitati! Fortunatamente Clerice non sembrava intenzionata a metterlo in ulteriore difficoltà e la risposta ironica che gli diede lo fece sorridere divertito mentre, con impegno e tutta la professionalità di cui disponeva, continuava quel massaggio. Massaggio che poteva essere effettuato ancora meglio se soltanto quell'asciugamano fosse stato tolto... o abbassato appena, tanto che la tiranide trovò addirittura il coraggio di proporlo, per poi pentirsi di averlo fatto esattamente un attimo dopo. Stava già per rettificare quando, inaspettato, un gemito strozzato si levò da Clerice e Adam si sentì fremere fin nel profondo, scoprendosi terribilmente eccitato da quel suono e desideroso di sentirne ancora. Non ebbe modo di fare o pensare alcunché poiché, lentamente, Clerice si privò del suo unico indumento e rimase completamente nuda davanti ai suoi occhi: purtroppo non poté godersi l'espressione stupita e ammirata della tiranide o il modo in cui la sua grossa verga s'inturgidì praticamente all'istante, pulsando violentemente ma poté sentire il sospiro eccitato, quasi estatico, che gli sfuggì dalle labbra.
    A non essere minimamente estatico, invece, era Bowen: non solo, infatti, nello strapparle quel gemito aveva sorriso semplicemente vittorioso ma, nel vederla finalmente nuda, quel ghigno si era allargato famelico e quei suoi occhioni si riempirono di una luce assolutamente cupida mentre scorrevano ingordi le sue forme procaci e perfette, così deliziosamente peculiari. In tal senso accolse la mano di Clerice sul suo capo come il più bello dei riconoscimenti e si dedicò a baciarle le cosce con particolare cura, finché l'Alfiere non chiarì meglio la situazione: ancora una volta li aveva messi dinnanzi a una sfida, una sfida da cui lei non aveva altro che da guadagnare. - Allora spero che ci sia un premio di consolazione... altrimenti Adam sarà molto, molto triste. - affermò con grande sicurezza e mostrando un sorriso da vero birbante, prima di tornare a dedicarsi alle sue cosce e, lentamente, iniziare a risalirle. Clerice avrebbe percepito quelle labbra morbidissime avvicinarsi sempre di più al suo pube, fino a sentire il respiro caldo del demonietto sulle sue carni esposte, finché una sensazione ancora più vellutata, calda e umida di quelle labbra si sarebbe fatta strada in lei: Bowen, infatti, prese a leccarla ai lati della sua femminilità, come se ne stesse tracciando i contorni con la punta della lingua, insolitamente appuntita, mentre non le toglieva gli occhi di dosso. Era una sensazione piacevole ma indubbiamente frustrante, soprattutto perché il demonietto era particolarmente attento a lambire soltanto le sue carni, sfiorandole appena ma senza dar loro reale piacere.
    Quando, però, quella stimolazione stava per diventare davvero frustrante, ecco che Clerice avrebbe sentito quella lingua morbidissima, dalla punta aguzza, titillarle abilmente il clitoride, prima di avvolgerlo con quelle labbra morbide e succhiarlo famelico, in una serie di attenzioni che non potevano di certo lasciarla indifferente. - Ah, cos'è che avevi detto riguardo alla mia altezza? - chiese, mostrando un sorrisetto terribilmente impertinente prima di leccarle l'intimità dal perineo al clitoride, rivelando come la sua lingua fosse anche insolitamente lunga oltre che vellutata, per poi tornare a prendersi cura con passione di quel clitoride tanto evidente e invitante. In più, le manine del demonietto si dilettarono a esplorare e carezzare il corpo dell'Alfiere, partendo dalle cosce per poi arrivare ai fianchi e, infine, a quelle natiche piene e sode, che afferrò con desiderio: anche se le sue mani erano piccole, questo non voleva dire che non riuscivano a esprimere adeguatamente il loro desiderio.
    Se Bowen era stato subito pronto ad adattarsi alla situazione (tenendo conto che era proprio quello il suo obiettivo), Adam non aveva ancora reagito: tuttavia, nel sentire la sfida di Clerice e, soprattutto, le parole del piccoletto, una fiamma divampò in lui e finalmente trovò la risoluzione per reagire. Le mani che erano ancora sulle spalle della donna discesero lentamente verso il suo seno, avvolgendolo con quelle dita lunghe e forti, stringendolo tra quei palmi grandi: sebbene i seni di Clerice fossero abbondanti, le mani della tiranide erano abbastanza grandi da contenerli e, soprattutto, stimolarli nella loro totalità. Naturalmente le dita di Adam si concentrarono immediatamente su quelle areole invitanti e, soprattutto, su quei capezzoli introflessi, incuriosito e deliziato da quella particolarità che non aveva mai visto prima. La delicatezza che l'Alfiere aveva potuto sperimentare prima tornò a mostrarsi anche in quel momento, sebbene vi fosse anche una dose di passione assolutamente apprezzabile e, soprattutto, un'esperienza forse inaspettata per qualcuno di goffo come lui. - Clerice... non intendo perdere contro nessuno se in palio c'è il tuo piacere. - soffiò al suo orecchio, caldo ed eccitato, senza alcun tentennamento o imbarazzo di sorta, prima di apporre un iniziale, lento bacio sul suo collo, subito seguito da altri, molti altri. Presto i baci divennero sempre più intensi, mentre le mani di Adam continuavano quel piacevole massaggio... con un'aggiunta che Clerice avrebbe potuto trovare inaspettata ma non per questo meno piacevole: sfruttando la sua innata affinità per l'eromanzia, infatti, Adam ricoprì con una patina di questa le sue dita, rendendo ognuno dei loro tocchi terribilmente piacevole e praticamente costringendo quei seni meravigliosi a rivelare quei caoezzoli che serbavano con tanta gelosia. Insomma, l'Alfiere si trovava in una situazione davvero, davvero intrigante, coccolata e "attaccata" su due fronti diversi: avrebbe resistito?
     
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