[Role a tema natalizio] Il grinch con le tette

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    Sì, c'era qualcosa di decisamente strano in lui. Aveva avuto modo di osservarlo a scuola, era sempre stato spavaldo, sicuro di sé, anche quando Lancilotto e Morgana pomiciavano sul letto sembrava abituato a certe scene. Adesso che era solo sembrava incerto, non osò definirlo "intimidito" perché non era da lui. La cosa quindi non fece che mettere ancora più ansia a Nefertiti che iniziò a preoccuparsi: era successo qualcosa a loro mentre lei se ne era rimasta lontana? Lo guardò con apprensione, ma se fosse successo qualcosa in effetti Thresh gliel'avrebbe detto. Si rincuorò nel sentirgli dire che andava tutto bene, quindi se tutto andava bene e nessun nobile o nemico si era fatto vedere, c'era altro di cui preoccuparsi, ma cosa? Forse era nei guai e cercava aiuto? Non sapeva come chiederglielo? Cercò di essere paziente, sperando che trovasse il coraggio di fare la sua richiesta, ma quando alla fine si decise e rivelò cosa volesse chiederle davvero, la spiazzò totalmente. Stava chiedendo un appuntamento, non poteva sbagliarsi: quello era un invito diretto. Nefertiti avvampò diventando rossa peperone, perché quel maledetto bacio nel sogno le martellava in testa. Quindi non tutto era frutto dell'immaginazione di Claudia? Oppure era stato influenzato dal sogno di Claudia che gli aveva lasciato dentro quel bisogno di conoscerla meglio? Si sentì così tesa che ebbe il desiderio di spingerlo via, chiudergli la porta in faccia e dirgli che non poteva. Però rifiutarlo in quel modo gli avrebbe spezzato il cuore e avrebbe sicuramente incrinato quel barlume di amicizia che si era creato fra di loro. Il dubbio che magari non fosse una cosa spontanea divenne un tarlo insidioso, se gli era rimasto qualcosa di quel sogno, doveva fare qualcosa in merito. Esitò prima di rispondergli e durante quel momento di esitazione si accorse di quanto fosse teso Artù, incerto e timido. Le sembrò quasi comico in effetti, se doveva immaginarsi proprio lui che chiedeva ad una ragazza di uscire, se lo immaginava tutto impettito, con un fiore fra i denti, che si inginocchiava davanti alla tipa per chiederle in modo molto teatrale e struggente di uscire con lui o sarebbe morto per il crepacuore. Oppure andava diretto verso la tipa dandole direttamente orario e luogo dell'appuntamento, sicuro al 100% che le avrebbe detto di sì. Vederlo quindi insicuro come qualsiasi altro ragazzo della sua età le fece tenerezza, e dovette reprimere la voglia di ridere. Infondo che poteva mai accadere? Erano ragazzi, e poteva provare anche lei l'ebbrezza di uscire con qualcuno e scoprire com'era. Aveva visto tante coppie per le strade, tanti ragazzi divertirsi, e adesso che lei aveva preso in mano la sua vita, poteva provare anche quel tipo di esperienza. Era sicura che Thresh ne sarebbe stato entusiasta, l'avrebbe incoraggiata senz'altro a provare. Artù poi era sempre stato così rispettoso verso di lei, e aveva visto cosa le era successo era sicura che non le avrebbe fatto del male. Anche perché adesso lei era in grado di difendersi.
    Sì! Ma certo che mi va. disse sorridendo ancora vagamente imbarazzata, ma con l'entusiasmo di un'amica che stava organizzando una uscita divertente con il gruppo di amici.
    Mi farebbe piacere, davvero. Ehm, quando vorresti farlo? Cioè immagino dopo il natale no? affermò, non sapendo esattamente per quando organizzarsi.
     
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    L'espressione un tantino divertita di Nefertiti lo mise a disagio, chiaramente in difficoltà. Si sentì come se stesse per ricevere un rifiuto da un momento all'altro ed iniziò a mordersi le labbra per il nervosismo. Ma la risposta positiva della ragazza lo colse alla sprovvista e con entusiasmo tra l'altro, facendogli spuntare subito un sorriso spassionato sul volto dandole prova di non aver premeditato molto la cosa, nel senso che non dava assolutamente per scontato il benestare della sua nuova amica. Artù non era il tipo superficiale che tutti pensavano, ma un ragazzo come gli altri che in quel momento si stava mostrando senza filtri davanti a lei.
    Davvero? Fantastico! Sono... davvero contento.
    Il leggero rossore sul suo volto si stava affievolendo, adesso era un pochino più tranquillo e non gesticolava oltre col suo corpo, sciogliendo le spalle e concedendosi un sorriso più inebetito per la gioia ma comunque spontaneo. Era così contento che quasi non stava ascoltando il proseguire del discorso della ragazza, tanto che alla sua domanda riprese coscienza all'improvviso, rispondendole frettolosamente tirando fuori il suo telefono.
    Come? Ah si! Ecco... quando vuoi. Ti do il mio numero. Se sei pronta, se hai voglia, se ti senti sola... fammi sapere, ok? Io non ho impegni, correrò subito!
    Mentre allungava il suo telefono verso quello di Nefertiti per permettere ai dispositivi di scambiarsi i contatti in automatico, Artù non si rendeva conto che quello era un modo implicito per farle capire che pendeva dalle sue labbra, era a sua disposizione. Se l'avesse chiamato anche il giorno di natale stesso probabilmente sarebbe accorso comunque. La sua felicità era palpabile e anche senza volerlo Nefertiti gli aveva fatto il regalo di natale migliore che Artù potesse desiderare. Scambiati i contatti, Artù fece un passo indietro per non invadere troppo il suo spazio vitale, riprendendo a ciondolare ma stavolta non imbarazzato, piuttosto con quel sorrisetto inebetito sul volto di chi è davvero contento di aver ottenuto il risultato sperato.
    Allora... fatti sentire, ok? E se non mi chiami tu ti chiamo io! Insomma... il primo che si libera, ok? E buon Natale!
    Guizzò via come l'anguilla più felice del mondo, lasciando Nefertiti da sola con i suoi pensieri. Chiudendo la porta, si sarebbe resa conto che alle sue spalle c'era Claudia che molto frettolosamente era uscita dalla doccia per poterla ascoltare, vestita solo un asciugamano intorno al petto e alla vita per nascondere le sue vergogne, ancora umida. Senza occhiali e con i capelli scombinati aveva un'aria totalmente diversa, quasi selvaggia: Claudia era una ragazza molto carina e probabilmente proprio come Nefertiti non ne aveva idea.
    Oho... un appuntamento? E sotto natale poi... suona romantico.
    Una doccia fa miracoli con l'umore di una persona, il tono di Claudia a metà tra il provocatorio e il genuinamente entusiasta somigliava a quello confidenziale di un'amichetta che ha ascoltato troppo.
     
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    Vedere la gioia esplodere sul volto di Artù, fece sentire un senso di calore che si diffuse nel petto della ragazza. Le piaceva vedere i suoi amici felici, soprattutto dopo averli visti nel sogno preoccupati e spaventati. Qualcosa le suggeriva che probabilmente in futuro le sarebbe piaciuto viziare lui e gli altri, per poterli vedere ancora sorridere in quel modo. Artù diede la sua totale disponibilità per quando si sarebbe voluta organizzare, si scambiarono i numeri e quasi non ci credette che il primo numero oltre a quello di Thresh nel suo telefono era quello di Artù. Avrebbe dato per scontato che sarebbe stato quello di Morgana, invece alla fine nessuna delle due aveva pensato a scambiarsi il numero presi come erano dalle vicende che si susseguirono. Alla fine rimasero di comune accordo che si sarebbero sentiti, e forse era anche meglio così, visto che doveva pensare anche a come organizzarsi con Claudia.
    Ok, allora ci sentiamo. fece un pochino titubante, per via del fatto che non aveva idea di quando farlo esattamente.
    Buon Natale... gli rispose più per cortesia che pensandolo davvero. Lo guardò mentre andava via tutto contento e quando sparì dietro all'angolo del corriodio richiuse la porta sospirando un pizzico tesa. Intanto Claudia aveva finito di lavarsi e spavalda commentò, facendole capire che aveva sentito tutto. Nefertiti si voltò verso di lei grattandosi la nuca un poco incerta e confusa, rimanendo sorpresa nel vedere la ragazza mezza nuda davanti a lei a suo agio. Era minuta, ma graziosa, non l'avrebbe sorpresa scoprire che era stata molestata, infondo era carina.
    Romantico? Bah solo perché la città è piena di lucine e irritanti babbi natale e decorazioni inutili? le fece cenno con una mano a lasciar perdere quel discorso, non aveva voglia di spiegare quanto odiasse quella festa. Piuttosto si portò una mano alle labbra preoccupata: quindi era un appuntamento romantico? Gli aveva detto subito di sì, pesando ad una serata divertente da passare con lui, per conoscerlo meglio, non ad un appuntamento romantico come quelli che aveva visto nei film noiosi.
    A proposito di Artù, ma ecco, quando tu hai attinto da me per farmi fare quel sogno, perché hai inscenato che lui fosse cotto di me? Che c'era del tenero fra me e lui? Sei tu che hai scritto il copione? Oppure... arrossì visotamente al pensiero che potesse piacere ad Artù. L'aveva vista stuprata, avvinghiata a Morgana, e attaccata al culo di Thresh, come diamine poteva vederla come una ragazza attraente con cui uscire?
    ...hai preso spunto da pensieri, o dai ricordi di lui? chiese curiosa più che mai. Non sapeva nemmeno se lo sviluppo nel sogno dipendesse da lei, visto che un piccolo pensierino a lui come fidanzatino lo aveva fatto. Visto che si era sentita la protagonista di una storia liceale da telenovela.
     
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    La risposta acida di Nefertiti trovò un muro di ingenuità da parte di Claudia che si ritrovò a ciondolare sul posto con le mani strette dietro la schiena, un tantino imbarazzata da quello che stava per dire ma lo fece in maniera del tutto spontanea, condividendo con lei dei pensieri che ad essere onesta non pensava avrebbe mai fatto su Artù, dato che anche lei lo considerava un bell'imbusto buono a nulla.
    Nnnno... romantico perché è venuto a chiedertelo di persona quando tutti di solito si sentono per telefono o sulla chat di scuola... erano anni che non sentivo di un appuntamento così classico.
    Avrebbe anche sorriso se solo la situazione non fosse stata così strana. Nefertiti cambiò subito il discorso, tornando a parlare del suo potere e cogliendola un pochino di sorpresa. Pensava fosse ovvio a quel punto ma evidentemente Nefertiti non aveva ancora capito come funzionava per bene. Per scandire bene il discorso indossò di nuovo i suoi occhiali, iniziando poi a legarsi i capelli.
    Non hai notato che quando hai dovuto affrontare i miei costrutti questi risultavano amorfi e privi di personalità? Perfino per provare a ricostruire tua madre mi sono ispirata a te, un inganno troppo facile da spezzare col senno di poi. Io posso emulare molte cose all'interno del sogno ma non posso costruire una persona da zero, è impossibile. Per questo Faust era così comprensivo con te, per questo Lotor era così protettivo con te, e lo stesso valeva per gli altri. Morgana ti vuole bene ma più di chiunque altro ha capito quanto sei potente, per questo un pò ti teme. Artù invece...
    Si fermò, forse non era il caso di rendere troppo ovvie le cose. Se si fermava lì, poteva lasciarle intendere che era interessato a lei senza doverle dire che aveva una cotta marcia per la sua aguzzina. Il suo sentimento era nuovo perfino per Artù stesso, tanto che nel sogno di Nefertiti non c'erano stati ostacoli in mezzo, ma lui si era incarnato nel suo fidanzato ideale senza pensarci due volte. Quindi anche se non ricordava niente e se non aveva partecipato attivamente al sogno, quello che Nefertiti aveva baciato e che era pronto a rapirla per scappare con lei pur di vederla felice, era proprio lui. Il potere di Claudia era prodigioso, non solo per ciò che poteva creare ma anche per ciò che poteva scoprire. E visto che Nefertiti aveva accettato il ruolo di Artù inconsciamente, forse era ciò che voleva anche lei.
    Mi hai fatto invidia quando ho realizzato quante persone che ti conoscono da così poco sono legate a te, e ci tengono...
    Cercò di non essere troppo negativa e con un lungo sospiro si adagiò sul letto di Nefertiti, con i piedi e le ginocchia strette, non poteva cambiarsi senza vestiti quindi era inutile tornare in bagno per finire l'opera.
    Quindi... anche tu odi il Natale? Anche se era il periodo in cui i miei genitori litigavano meno, sapevo che era solo una facciata da mantenere per le feste e da perdere una volta passate, quell'ipocrisia me li faceva disprezzare ancora di più. Non mi hanno mai neanche fatto dei bei regali...
    Su una cosa Nefertiti e Claudia potevano essere assolutamente d'accordo.
     
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    Claudia spiegò che aveva trovato romantico il fatto che Artù fosse andato direttamente da lei a chiederle l'appuntamento invece di farlo per telefono o via chat. Nefertiti sollevò un sopracciglio perplessa, lei non aveva la più pallida idea di cosa fosse romantico o meno. Stava per ribattere che era più probabile che fosse andato di presenza perché non aveva il suo numero e non aveva suoi contatti, ma le sembrò una cosa superflua da spiegare e lasciò perdere il discorso. Si concentrò invece su ciò che spiegò Claudia facendole capire che c'era eccome un fondo da cui aveva attinto. La notizia la agitò per più di un senso. Tutti quelli che si erano dimostrati interessati a lei arrivavano all'ossessione. Non c'era mai stato niente di sano verso di lei, nemmeno Thresh, per quanto fosse stato "buono" con lei, aveva qualcosa di particolare, diverso, a tratti anche insano verso di lei. E se anche Artù venisse maledetto da una strana ossessione per lei? Al punto da arrivare a farle del male come avevano fatto tutti gli altri? Forse aveva fatto male ad accettare l'appuntamento, forse avrebbe dovuto rifiutare e rimandare all'infinito. Poi però pensò al sogno, a quanto era stato dolce con lei. Quello zaino sulle sue spalle, le aveva riportato tutto vivido alla mente: il suo sorriso dolce, il suo affetto, la sua devozione a combattere per lei anche contro tutto il mondo. Lo avrebbe fatto anche nella realtà? Quel pensiero le fece andare a fuoco le orecchie per l'imbarazzo, mentre il cuore iniziava a batter all'impazzata nel petto. Non aveva idea di come affrontare la novità, ciò che ricordava sembrava un sentimento così innocente, pulito, ed aveva un aria così invitante. Ne sarebbe stata degna? Una come lei che era stata infangata da tutti gli altri?
    I suoi pensieri vennero interrotti dalle parole di Claudia, che le confessò che la invidiava perché c'erano già così tante persone che si sentivano legate a lei, nonostante la conoscessero da così poco. Abbassò lo sguardo a quelle parole, poiché in realtà non era stata una cosa bella a legarli.

    Forse perché mi hanno conosciuta in un momento molto di merda. affermò sospirando arresa al fatto che era normale prassi per una come lei. Notò in un secondo momento che Claudia non aveva abiti con cui cambiarsi, e si affrettò subito a prendere qualcosa dall'armadio da prestarle, non poteva mica lasciarla nuda come un verme. Anche se erano due ragazze, era comunque imbarazzante. Le porse gli abiti puliti, dandole un paio di mutandine, pantaloni, calze ed un maglioncino. Stava per darle anche un reggiseno, ma si rese conto che c'era una enorme differenza di taglia, quindi lasciò perdere.
    Sì, odio il natale con tutta me stessa. Se ti può consolare io non ho mai ricevuto niente a Natale, nemmeno da bambina. affermò pensando con disprezzo al passato, all'invidia di vedere gli altri bambini felici mentre scartavano i loro regali. Si sedette sul letto, sospirando di nuovo mentre ripensava alla proposta di Artù. Rifiutare dopo che gli aveva detto di sì, sembrava una cosa terribile da fare. Forse se si avvicinava a lui con calma e cautela, magari Artù non veniva maledetto da qualche assurda ossessione nei suo confronti. Poteva vedere dal vero come era quello che aveva vissuto nel sogno.
    Senti Claudia, tu... arrossì leggermente a ciò che stava per chiederle, ma infondo se aveva invaso la sua mentre avrebbe già capito che era una totale imbranata in discorsi come quelli.
    Sei mai stata ad un appuntamento con un ragazzo? Cosa si fa di solito? le chiese giusto per cambiare discorso. Decise in quel momento che avrebbe lasciato che Artù passasse il Natale con i suoi genitori, mentre lei si preparava mentalmente a tutto quanto. Magari avrebbe passato la cena di Natale a casa di Claudia, così da spingerla a risolvere il suo primissimo problema con i suoi genitori.
     
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    L'imbarazzo di Nefertiti era abbastanza insolito da portare Claudia a fissarla con la testa che pendeva leggermente da un lato. Mai visto una persona arrossire così tanto ad un banale pensiero, davvero non aveva nessun genere di esperienza? Eppure sembrava così carina. Ovviamente neanche la sua nuova compagnia dia stanza sapeva molto di Nefertiti, altrimenti le sarebbe parso tutto molto più chiaro. Accolse però con entusiasmo il prestito degli abiti, lo sguardo di Claudia anche se imbarazzato risultava grato, era un gesto che aveva apprezzato. SI rivestì tenendo addosso l'asciugamano per coprire le sue vergogne, i vestiti di Nefertiti le andavano un pochino larghi tanto che la maglia le scendeva su una spalla lasciandole il collo scoperto, e i pantaloni riuscivano a stringersi sui fianchi solo con la cinta. Claudia era molto minuta rispetto a lei anche a livello di costituzione e forse Nefertiti non si era accorta di quanto tonica fosse diventata da quando aveva preso ad allenarsi seriamente.
    Non mi riconsola affatto... la gente a cui va bene il Natale non pensa mai a chi va male, ecco cosa mi fa arrabbiare. I regali e le lucine c'entrano poco...
    Rispose spazientita mentre tutte e due come delle zitelle raggrinzite se ne stavano in solitudine sedute sul letto a lamentarsi di uomini, di tempo e di politica. Il discorso però prese un'altra svolta inattesa quando Nefertiti riportò all'attenzione di Claudia la proposta di Artù. Era ovvio che pensasse a lui mentre le faceva quella domanda e la giovane "prigioniera" non poteva fare a meno di pensare che forse Nefertiti stava chiedendo alla persona più sbagliata. Ma dopotutto sembrava avere bisogno di una spalla quindi perché tirarsi indietro?
    Beh io... non sono una grande esperta ma... c'è stata una volta che un ragazzo mi ha chiesto di stare da soli per una sera. Ero più piccola ma credo che la questione sia più o meno la stessa... chiacchieri, vai in posti che ti piacciono, cerchi di capire se vi piacciono le stesse cose mentre ti diverti e...
    Di solito un appuntamento che finisce bene può avere molti risvolti intriganti, da un bacio a momenti molto più intimi... Claudia non aveva idea di quanto oltre Nefertiti fosse disposta a spingersi con un ragazzo, certo Artù era carino ma lei ne aveva di traumi e potendola capire probabilmente non era la migliore per poter giudicare. Quindi mentre ciondolava con i piedi si ritrovò a gesticolare tra le dita neanche volesse intrecciarle come un ricamo.
    Vedila così... se ti ha chiesto di uscire forse ha visto qualcosa in te, ok? E se è sincero, vuole che tu veda la stessa cosa anche in lui. Quindi credo che andrà bene, e se non lo andrà lo capirai.
    Non era di certo brava come Thresh a scegliere le parole ma parlava con sentimento, cercando di non mettere muri verso il concetto che voleva esprimere. Claudia si era rassegnata all'idea che quella era la sua nuova vita quindi voleva prenderla col piede giusto. Non era una grande idea indispettire la sua guardia carceraria e in fondo la sentiva molto vicina a sé, quindi forse aveva già iniziato a non vederla più come una condanna.
     
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    Sì, esatto! Sono totalmente d'accordo con te! fece Nefertiti gesticolando con una mano, come a voler indicare a Claudia che aveva trovato le parole esatte per esprimere ciò che pensava anche lei del natale. Si accorse di quanto Claudia fosse minuta e mingherlina rispetto a lei. Sembrava così piccola e fragile, non faticava proprio a credere che tutti le andassero addosso. Era strano che Nefertiti le chiedesse informazioni riguardo a cose del genere, ma si ritrovò a pensare che se gestiva dei sogni inscenando le cose, magari ne sapeva più di lei. Invece anche lei non era poi così esperta, ma le disse ciò che le serviva sapere: doveva solo pensare a divertirsi con Artù e basta.
    Hai ragione, ci sto pensando troppo. Grazie, lo terrò presente. affermò per poi lasciarsi scappare una piccola risatina divertita.
    Sei più saggia di quanto pensassi. commentò, senza però aggiungere che pensava che non lo era stata abbastanza da non fidarsi di Fortinbra, ma infondo anche lei aveva peccato di ingenuità con i nobili.
    Stavo pensando che forse era il caso che ti porto a casa tua per il natale no? Immagino che ogni anno ceni con i tuoi genitori, sarebbe strano se saltassi. Potresti chiedere a loro se puoi portare un amica. Non so inventati che ti dispiace lasciarmi sola soletta a natale e che insomma almeno se devono fingere che vada tutto bene, lo fanno davanti a qualcuno. fece cercando di essere il meno acida possibile sull'ultima parte del suo discorso, ma era sicura che Claudia capisse perfettamente a cosa si stava riferendo.
    Avevi detto che sei disposta a lottare per sistemare le tue cose no? Io ti aiuterò, iniziare dai tuoi mi sembra la cosa migliore. non sembrava una richiesta, ma quasi come un compito che doveva svolgere se davvero voleva mantenere la sua parola. Infondo Nefertiti pensò che se Claudia risolveva i suoi problemi non avrebbe più avuto dei motivi per farsi corrompere facilmente. Se nel frattempo diventavano amiche, beh tanto di guadagnato. Le porse il proprio cellulare, così da permetterle di chiamare i suoi genitori e fare loro la richiesta. Lei avrebbe atteso pazientemente.
     
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    Per un momento le cose sembrava proprio stessero procedendo in maniera piuttosto normale, ma quando Nefertiti parlò dei genitori di Claudia la ragazza perse tutta la sua serenità. Iniziò ad essere nervosa, respirava anche un pochino diversamente rispetto a prima, si era chiaramente agitata e i sensi affinati di Nefertiti potevano suggerirle che anche il cuore della sua compagna di stanza stava iniziando a battere più forte. Aveva le labbra sigillate dall'ansia e quando Nefertiti le passò il telefono Claudia la guardò con una faccia che sembrava dire "dobbiamo proprio?". Non era di certo come quando aveva temuto le ripercussioni di Thresh, ma era ovvio che Claudia non avesse proprio degli ottimi rapporti con i suoi genitori. Strinse il telefono esitando tantissimo, rigirandoselo tra le dita fino a sembrare ridicola, e quando si rese conto di QUANTO ridicola apparisse iniziò finalmente a parlare.
    D'accordo... ci provo.
    Compose il numero rapidamente e si portò il telefono all'orecchio come se si stesse togliendo un cerotto. Rimase rigida con la schiena ma col capo chinato, mortificata e intimorita. Da quella distanza Nefertiti poteva sentire chiaramente quello che si dicevano e la conversazione non si rivelò molto interessante.
    Mamma? Siete a casa?
    Certo che siamo a casa, tu dove sei? Sono giorni che non ti fai sentire, non avrai intenzione di mancare proprio a natale, vero? Non ho intenzione di dare io il regalo a tuo padre. Sbrigati a tornare a casa o dovrai pulire i piatti sporchi senza mangiare.
    Ok ma mamma...!
    Che c'è ancora? Perché non sei già partita?
    Volevo dirti che... volevo chiederti se un'amica poteva accompagnarmi.
    Cosa? Di che stai parlando???
    C'è un'amica... è sola, non volevo lasciarle passare il natale da sola, così ho pensato di portarla a casa con me.
    Una scroccona? La notte di natale? Ti sei bevuta il cervello? No e anche se fossi d'accordo io tuo padre non la vorrebbe. Toglitelo dalla testa e anzi invece di muovere il cervello muovi le gambe. Se non sei qui prima di mezzanotte te la farò scontare.
    La conversazione non divenne più interessante, visto che la madre di Claudia riattaccò prima che la ragazza potesse dire niente. Claudia si ritrovò con il volto rivolto verso il basso, mortificata, stringendo il telefono tra le mani a metà tra la rabbia e l'umiliazione, incapace di dire nulla. Proprio in quel momento, la porta della stanza di Nefertiti si spalancò, permettendo al professore di entrare con in mano una borsa sportiva piena di vestiti.
    E' tutto in ordine, niente di cui preoccuparsi e... hey, che aria pesante...?
    Appena arrivato, il professore notò subito che c'era un'atmosfera decisamente da dimenticare ed iniziò a fissare Nefertiti confuso nella speranza che potesse ragguagliarlo.
     
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    Nefertiti incrociò le braccia al petto e fissò Claudia seria, senza dire una parola, lasciandole intendere che avrebbe aspettato fin quando non avrebbe chiamato i suoi genitori. La vide esitare tantissimo e ciò le fece capire una cosa importante, ovvero che Claudia non era mai diretta con i suoi genitori, e a quanto pare li temeva. Alla fine però ci provò lo stesso. Nefertiti ascoltò la loro conversazione guardando le reazioni di Claudia ed il linguaggio del suo corpo. L'egoismo di sua madre raggiunse livelli epici per i gusti di Nefertiti. Non aveva idea di come erano i rapporti fra genitori e figli, ma trovò imperdonabile che la donna non mostrasse un minimo di preoccupazione dopo che sua figlia non si era fatta sentire per giorni. Quella donna non sospettava minimamente che Claudia era stata tenuta prigioniera da lei e che le aveva fatto patire la fame. Non aveva la minima idea del fatto che poteva ucciderla e lei avrebbe perso una figlia. La trattava come una piccola sguattera, imponendosi su di lei come una padrona più che come una madre. Conosceva la severità di una figura paterna, trovandola in Thresh, ma quando lui l'aveva trattata male, ci aveva trovato affetto, cognizione di causa nei suoi gesti. La madre di Claudia invece non la vedeva, dava sua figlia per scontato e non solo, pretendeva di essere servita, riverita, e obbedita ciecamente. In cambio non le dava nemmeno un briciolo di amore. Quando Claudia mise giù, Nefertiti fu sbigottita.
    Wow! Tua madre è proprio stronza! affermò senza preoccuparsi minimamente di mancarle di rispetto o di indorare la pillola: le disse subito chiaro e tondo cosa pensava.
    Non lo dico perché ti ha detto di no proprio la notte di natale, ma wow... nemmeno Thresh è mai stato così crudele. affermò sempre più cinica. E proprio in quel momento si fece avanti Thresh che entrò spalancando la porta, senza bussare. Era vero che ormai erano in confidenza, lo aveva perfino vissuto come padre, ma odiava quando arrivava in quel modo. Lo guardò torva, sbuffando e massaggiandosi lo spazio fra gli occhi con indice e pollice.
    Lo sai vero che è un colmo che un professore non bussa alla porta prima di entrare? Lo fai apposta! Ammettilo pervertito! Speravi di trovarci nude! lo accusò puntandogli il dito contro, ma non era una accusa seria, era più simile ad un rimprovero fatto ad un fratellone incorreggibile. Chissà se Claudia si sarebbe stupita nel sentire Nefertiti parlare a lui con una tale confidenza e soprattutto con una tale sfrontatezza, senza temere minimamente le sue punizioni? Ormai anche per lei doveva essere chiaro e lampante che fra i due c'era un legame molto speciale. Si alzò in piedi iniziando a ghignare maleficamente mentre si avvicinava a Thresh con gli occhi che le brillavano di entusiasmo.
    Quindi... per farti perdonare mi aiuterai non è così? affermò afferrandolo per un braccio e guardandolo negli occhi come farebbe una figlia che chiede a suo padre di andare insieme al luna park a divertirsi insieme.
    Voglio dare una bella lezione ai genitori di Claudia. Voglio insegnare loro che una figlia è un dono, non un oggetto o una serva. Mi aiuti? lo avrebbe guardato con i suoi grandi occhioni facendo la faccia più tenera di cui era capace. Se lui avesse esitato ancora, lo avrebbe abbracciato stringendosi a lui per fargli sentire i seni contro il busto. Forse non sapeva come era avere un genitore, ma stava imparando piuttosto in fretta a sfruttare le sue doti di protetta, e fare leva sul debole che aveva di lei.
     
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    Claudia non rispose a nessuna delle affermazioni di Nefertiti, aveva più che ragione quindi in che modo poteva difendere sua madre? Ma di sicuro non poteva accodarsi a lei, tale era il timore riverenziale che provava verso le sue figure genitoriali, quindi rimase zitta per tutto il tempo, mortificata. L'arrivo del professore fu un colpo di scena inatteso che venne accolto con diffidenza da Nefertiti, tuttavia il professore non ci provò nemmeno a nascondere le sue intenzioni rispose alla ragazza con la stessa indignazione e fronte corrugata che gli aveva serbato lei, come se fosse lui la vittima.
    Ovvio che si! O quantomeno con le mani in pasta, non come se foste ad un funerale. Non sono io il problema qui.
    Il tono che usò serviva per lasciar intendere che spirito del natale o meno non era quella l'atmosfera che si aspettava in una situazione del genere, e si avvicinò subito per cercare di capire cosa fosse successo effettivamente per allungare le loro facce in quel modo. Il modo in cui Nefertiti e Thresh si scambiavano provocazioni e lei comunque si avvicinava affiata a quel mostro con gli occhi luccicanti non smetteva mai di sorprendere Claudia, che provava ancora un timor ancestrale nei confronti di quell'uomo e ad essere onesta, iniziava a pensare che forse non stava temendo abbastanza anche Nefertiti se si rapportava a lui in quel modo. Nel vedere il bagliore speranzoso della sua allieva però, Thresh non riuscì a mantenere il broncio e capendo che dietro quegli occhi innocenti si nascondeva una proposta indecente ritrovò subito il suo malefico sorriso.
    Cosa stai mescolando in quella testolina malvagia Nefertiti?
    Anche da parte sua c'era una grande complicità. Nefertiti non nascose affatto le sue intenzioni, esprimendo il desiderio di farla pagare ai genitori di Claudia che la trattavano in maniera fin troppo crudele e scontata. Lo scenario raccapricciante di Nefertiti che irretiva il professore con le sue doti e il suo affetto mentre quel mostro la assecondava come un padre premuroso non solo terrorizzava Claudia, ma le faceva anche provare una certa invidia... anche se in quel caso specifico era più paura che invidia, senza ombra di dubbio. Il ghigno del professore aumentava man mano che i seni di Nefertiti si schiacciavano sul suo petto nudo, come avrebbe potuto dirle di no?
    E come posso rifiutare una richiesta tanto spassionata proprio la notte di Natale? D'accordo, ti aiuterò... ma poi sarai tu a dovermi un regalo...
    Le rispose malizioso, carezzandole prima il capo per poi scivolare sotto il suo mento, affettuoso ma anche molto malizioso, tanto da sfiorarle le labbra col pollice come a voler prendersi un assaggio della loro morbidezza. A quel punto il professore si voltò verso Claudia, interrogandola con lo sguardo visto che sembrava pronta a dire la sua.
    A-aspettate c-che significa tutto questo?! Mamma ha detto che non posso portare nessuno e-e-e questa non sembra una cosa esattamente legale... che avete in mente?!
    Solo a quel punto il professore si voltò lentamente verso Nefertiti, rigirandole la domanda in maniera estremamente retorica.
    Già, Nefertiti, cosa hai in mente?
     
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    La risposta irriverente di Thresh che le diede ragione, senza cercare inutili giustificazioni fece sospirare esasperata la ragazza. Era inutile continuare a rimproverargli certe cose, alla fine non era una questione di buone maniere, era proprio lui a rifiutarsi di agire in modo normale. Doveva assolutamente scoprire qualche incantesimo fastidioso da applicare alla porta della sua camera quando veniva aperta in quel modo. Così gli sarebbe stata di lezione la prossima volta che sperava di beccarla con le braghe calate. Thresh acconsentì alla sua richiesta nonostante fosse natale. Forse non si sarebbe visto con Lotor, o chissà quali altri figli illegittimi. Quindi tanto valeva farsi insegnare ben bene come si organizzava un piano. La divertì sentire Claudia preoccuparsi, non si rendeva conto che in realtà era la sua vena sadica ad essere stuzzicata dalla sua espressione confusa e spaventata. Adesso che aveva sviluppato dei poteri utili, pensare di poterli usare per "punire" le persone stronze ed egoiste glielo faceva percepire come una cosa buona e giusta. La faceva sentire una sorta di giustiziera l'idea di torturare i suoi genitori per aprire loro gli occhi. Visto che Thresh acconsentì, non senza volere qualcosa in cambio, Nefertiti guizzò di gioia e sciolse l'abbraccio da lui per tornare a guardare anche verso Claudia. Le sorrise in modo infantile, ma vista la situazione ai suoi occhi doveva sembrare alquanto inquietante.
    Oh non preoccuparti Claudia, il fatto che ci siano ospiti in più sarà l'ultimo dei loro pensieri. affermò cercando di trattenere una risatina malefica, chissà perché quella situazione iniziava a divertirla molto. Quindi era questo quello che si provava a fare i bulli? La cosa buffa era che Nefertiti non voleva di certo ucciderli, ma se sarebbe stato necessario allora li avrebbe fatti soffrire moltissimo. In quel momento non diede molto peso al fatto che in cuor suo sperava vivamente che la portassero a torturarli, pensando di poter appagare un poco della rabbia che le suscitavano.
    Il piano è semplice, mi sono ispirata al sogno che mi ha fatto fare Claudia. Lei andrà a casa per festeggiare il natale come se niente fosse, poi arrivano Babbo Natale ed il suo Jesper per impartire una bella lezioncina a questi genitori egoisti che non si rendono conto di quanto siano fortunati ad esserlo. indicò Thresh alla parola Babbo Natale e se stessa alla parola Jesper.
    Fingeremo di essere dei banditi/ladri o che ne so una roba del genere che vogliono farla pagare cara alla nostra cara Claudia. Li legheremo e li tortureremo fin quando non capiranno i loro errori. parlò al plurale perché ovviamente Claudia non era esonerata dalla lezione, anche lei doveva capire che non doveva sempre stare zitta e farsi trattare in quel modo, che anche lei aveva il diritto di fare i capricci e soprattutto aveva più che diritto ad essere amata da loro.
    Non mi piace come la trattano, voglio far credere loro che possono perdere Claudia per sempre, voglio tanto che quei due capiscano davvero cosa significa essere madre o padre. Non sopporto il fatto che la diano per scontata, non la sentono per più di qualche giorno e non si sono mostrati per niente preoccupati. Quei due non hanno la più pallida idea dei pericoli che corre. Così glieli voglio mostrare. Insomma se tutto va secondo i piani, alla fine piangeranno, le chiederanno perdono e si correggeranno. In caso contrario Claudia diventerà ufficialmente mia, sarò sua madre, suo padre, sua sorella, e chi più ne ha più ne metta. si voltò verso Thresh con gli occhi che le brillavano di entusiasmo, a vederli da fuori senza sentire cosa si dicevano, sembrava quasi che Nefertiti stesse organizzando una bella festicciola in cui divertirsi.
    Che ne pensi? chiese al professore.
     
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    Claudia realizzò solo a quel punto che in realtà si era completamente sbagliata: Nefertiti era del tutto identica a Thresh, proprio come lui manteneva una facciata piuttosto articolata fatta forse di una personalità credibile che le apparteneva, ma quando doveva sorridere in quel modo inquietante ecco che usciva fuori tutta la verità sulla sua anima, capace di far accapponare la pelle a chiunque. Forse era un bene che l'aveva sconfitta in quel modo per poi torturarla e farla prigioniera. Non voleva avere Nefertiti come nemica per nessuna ragione al mondo. Rimase quindi a fissarla, annuendo con gli occhi sgranati e con un sorriso forzatissimo e nervoso, non aveva idea di cosa avessero in mente quei due ma non prometteva niente di buono. Thresh invece ascoltò affascinato l'idea di Nefertiti: nulla di troppo complicato né si perse in inutili dettagli, era tutto chiaro nella sua mente ed estremamente spontaneo. In quel momento ebbe la conferma che aveva risvegliato qualcosa di potente in lei e ne fu orgoglioso. Le mostrò una faccia che sembrava pronta a piangere di commozione da un momento all'altro, tanto che dovette portarsi una mano sul volto, a tenersi le estremità degli occhi con un singhiozzi d'orgoglio in gola, trattenuto a stento.
    Meraviglioso... questo si che è lo spirito del natale!
    Finì col portarsi una mano sul petto, con aria serafica rivolgendo lo sguardo al cielo come in preghiera. Stava davvero ringraziando silenziosamente la sua Dea per quel regalo di Natale insperato. Claudia continuava a fissarli con i capelli scombinati e gli occhiali fuori posto, sempre più stranita e terrorizzata dalla malata complicità che avevano quei due, ma soprattutto dall'innaturale tranquillità con cui parlavano di quelle cose. Davvero era Fortinbras il cattivo in quella storia? Solo l'avvicinarsi di Thresh la aiutò a riprendersi, visto che ritrovarsi davanti quella montagna umana che la sovrastava col suo ghigno perfido e malizioso le fece risalire un brivido sulla schiena capace di scuotere tutte le sue ossa.
    Coraggio mia cara, non hai sentito? Devi vestirti a festa ora, non puoi di certo presentarti ad una cena tanto importante in questo stato... ehehehehehe...
    La serata si prospettava divertente. Claudia si ritrovò tutta truccata e imbellettata con un vestito verde molto elegante che stava benissimo con la sua statura mingherlina, accompagnato da un copri spalle nero decorato con una leggera pelliccia bianca per tenere al caldo. Capelli ben legati, trucco impeccabile, sembrava quasi una bambolina. Thresh invece fu di tutt'altro avviso: in effetti più che cambiato sembrava semplicemente che avesse cambiato colore alla sua giacca, dato che appariva comunque molto inquietante. Un giaccone rosso rifinito in pelliccia bianca invece che ossa, aperto al centro per tenere in evidenza il suo fisico eccezionale e possente. La giacca sfoggiava un ampio colletto dalla quale si allungavano due spallacci neri che sfociavano in delle borchie vistose che somigliavano a quelle dei teppisti dei mondi post-apocalittici. Pantaloni rossi tenuti su da una cintura nera solo apparentemente sobria visto che la fibbia sfoggiava un teschio in rilievo metallico di un animale che sembrava proprio una renna. I pantaloni scomparivano dentro un paio di stivali neri borchiati e muniti di speroni. Invece di prendere una barba finta, Thresh utilizzò con grande maestria le lunghe trecce che componevano i suoi capelli, facendosele passar sul volto e intrecciandosele intorno al mento e sotto al naso, così da costruire una barba bianca folta e che terminava con dei grossi uncini dall'aspetto inquietante. Sulla testa il tipico berretto da babbo natale, ma la pallina sulla sua sommità era argentata e borchiata.
    Adesso siamo pronti, ehehehehe... anzi: ohohohoho!
    Anche se provò a fare una risata grassa e paffuta, saltò fuori comunque incredibilmente inquietante e mostruosa, anche perché in quello stato era possibile vedere la parte tagliata della sua bocca che si apriva da sotto la "barba", cosa che lo faceva somigliare ad un mostro delle nevi. L'abitazione di Claudia era vicina al centro, si affacciava su una strada poco trafficata assieme ad altre casette non molto grandi, tutte divise da un giardino di modeste dimensioni. A casa c'erano i suoi genitori, qualche zio ma nessun cugino, non era una famiglia molto numerosa, tutti seduti intorno al tavolo del salotto, ampio e ben imbandito, avevano già iniziato a mangiare senza Claudia e nessuno sembrava accennare a proposito di lei. Dentro la loro casa non c'erano solo le essenziali decorazioni natalizie, ma anche di più: tovaglie, posate, drappi, tende, tutto a tema natalizio. L'illuminazione esterna era al limite dell'inquinamento luminoso e l'intermittenza rappresentava un chiarissimo pericolo epilettico. Quanto potenti devono essere le luminarie natalizie per nascondere i problemi di una famiglia?
     
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    Nefertiti non aveva idea di quanto stesse apparendo inquietante agli occhi di Claudia, era convinta che non stesse facendo nulla di così brutto, anzi, credeva di fare un enorme favore. Era la prima volta che si intrometteva nella vita di qualcuno, e pensare che avrebbe solo portato bene al loro futuro, la faceva sentire come una buona missionaria che accorre in aiuto ad uno sconosciuto ferito. Non si era spiegata molto, ma aveva in mente varie cose da poter dire ai suoi genitori e anche a Claudia per risolvere quella faccenda. Dopo aver sentito la madre di Claudia al telefono, si sentì ancora più motivata ad intervenire. Lei non aveva mai avuto una madre e desiderava tantissimo averne una, quindi colpevolizzava moltissimo quella donna perché non apprezzava ciò che aveva. Lady Ganon le aveva raccontato di come sua madre l'avesse cercata disperatamente, al punto che si era ammalata e indebolita, ed alla fine era morta prima di poterla trovare. Lei non aveva avuto modo di trovare sua madre, ed era sicura che l'avrebbe amata tantissimo, come la donna del suo sogno. Sentire la madre di Claudia così menefreghista l'aveva ferita, e dopo la sua amara delusione desiderò tantissimo punirla, come aveva fatto con Scorn, come aveva fatto con i suoi stupratori. La dura vita da strada e quelle due esperienze, le avevano insegnato che solo "le cattive" riuscivano a far breccia. Quindi eccola lì mentre si preparava per la serata, scegliendo un abito un poco strano per le tradizioni natalizie. Scelse una divisa da postino, per rappresentare la figura di Jesper, una figura natalizia di una favola che le avevano raccontato quando era piccolina. Era la figura del postino che portava le lettere a Babbo Natale, dopotutto era merito suo se Babbo Natale sapeva che regali fare ai bambini. La sua divisa in realtà era adattata parecchio alla bene e meglio, quindi risultava stranamente sexy per via della giacca piccolina che copriva a malapena fino a metà dei suoi seni lasciando in bella vista la camicia bianca, ed i pantaloni avevano una vita bassissima che lasciava vedere chiaramente la curva dei fianchi. Per coprirsi il volto, Nefertiti si procurò dei finti baffoni foltissimi che posizionò sotto al naso, le coprivano gran parte del volto, risultando buffi sul suo viso giovanissimo. Quando furono pronti, aspettarono che Claudia si facesse presente e quando Neferiti la vide in tiro, le si illuminarono gli occhi, fissandola incantata.
    Ooh! Sembri una bambolina. Sei carinissima! disse spontaneamente, forse perché era davvero entusiasta per quella serata, ma di solito non faceva mai complimenti diretti in quel modo, lei però risultava davvero adorabile, e se Nefertiti fosse stata una tipa più spontanea probabilmente l'avrebbe anche abbracciata spiaccicandogli la guancia contro la sua.
    Arrivati a casa di Claudia, lasciarono che lei entrasse da sola, mentre loro avrebbero aspettato il momento giusto per intervenire. Quando Nefertiti si accorse che avevano già iniziato a mangiare senza curarsi della sua presenza, le venne di nuovo un moto di nervosismo che alimentò la sua voglia di torturare quei due stronzi.

    Hai visto? Non gliene frega niente di Claudia! Che stronzi! commentò mentre li spiava dal vetro della finestra.
    Che facciamo? Suoniamo ed entriamo quando ci aprono la porta, oppure sfondiamo e spacchiamo tutto cantando canzoni natalizie? chiese a Thresh. Si sentiva tesa, dopotutto era la primissima volta che faceva una cosa del genere. Era su di giri perché l'adrenalina aveva iniziato a scorrerle in corpo.
     
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    Come se non fosse già abbastanza attraente per lui, Nefertiti decise di provocare ulteriormente il professore con un vestitino che le metteva in evidenza quel corpo prosperoso e difficile da nascondere, ma in quel caso non fece commenti che potevano spezzare l'energia, dato che la vedeva incredibilmente motivata. Inviata Claudia dai suoi, Nefertiti mostrò subito segni di impazienza, lasciando intendere che non vedeva l'ora di entrare in azione. Il professore rimase al suo fianco intento ad osservare lo scenario con la giusta accortezza, lontani dalla strada così che nessuno desse loro fastidio, guidando la sua preziosa diletta ad una pazienza che le avrebbe certamente giovato.
    Calma mia apprendista, serve la giusta preparazione. Teatralità e inganno sono armi molto potenti, soprattutto quando si tratta di intrappolare qualcuno nella tua narrazione.
    Non poteva permetterle di esplodere subito, il suo entusiasmo andava accompagnato alla giusta dose di rabbia ed indignazione, e inquadrati i soggetti Thresh dava per scontato che quelle persone avrebbero facilmente dato loro i giusti spunti senza farsi troppo attendere. L'arrivo di Claudia venne accolto come quando un cane appestato rientra tutto sporco. Nessuno si avvicinò a lei per poterla salutare e anzi la guardarono con grande disappunto visto il suo ritardo. Sua madre, una donna magra con i capelli neri corvini e qualche ciuffo di capelli bianchi, la apostrofò con grande severità obbligandola subito a portare il vino tenuto in fresco nella cucina come servizio per farsi perdonare. Suo padre, un uomo massiccio e in forma sebbene di età avanzata come testimoniavano i suoi capelli grigi tirati all'indietro, non la degnò neanche di uno sguardo, limitandosi a conversare con i parenti mentre si lisciava la barba fine e curata. In quel posto, Claudia sembrava decisamente fuori posto. Nessuno le aveva fatto complimenti per com'era vestita, nessuno le aveva chiesto dov'era stata, come stava, che faceva a scuola, non le avevano nemmeno chiesto nulla a proposito di quella misteriosa compagna che voleva imbucarsi alla loro festa! Quella ragazza per loro era un peso, e lei lo sapeva molto bene, per questo camminava col capo basso e le spalle strette. Dato che avevano già mangiato, non ci volle molto prima che passassero ai regali, e lo fecero mentre Claudia stava ancora mangiando (di gusto anche, visto che era rimasta a digiuno per molto tempo), quindi la obbligarono a fermarsi per poter portare i pacchi infiocchettati ai legittimi proprietari. Se già questo era sufficiente a far esplodere Nefertiti impaziente com'era, ben presto sarebbe giunto il bello: il padre di Claudia non esitò un solo istante a ridicolizzare il regalo che la figlia gli aveva portato, commentando che non solo la cravatta era di una banalità disarmante, ma che ne aveva già altre molto simili a quella. Come se il regalo lo avesse scelto lei. Inutile dire che la vera autrice del regalo si sentì in dovere di commentare, e non per difendere sua figlia, ma piuttosto per usarla come specchio su cui far rimbalzare il suo veleno verso il marito, che non le aveva serbato un regalo più dignitoso con quella sciarpa estiva fuori moda. Bisognava ammetterlo: per quanto spontanea e malefica fosse quella scena perfino Thresh iniziava ad annoiarsi a starsene con le mani in mano, quindi decise di prendere l'iniziativa e fare la sua parte, piazzandosi alle spalle di Nefertiti senza suggerirle nessuna mossa, ma piuttosto ispirandogliele fiducioso che sarebbe stata capace di stupirlo.
    Allora, che te ne pare? Non è un quadretto perfetto? Riesci a sentire la disperazione di Claudia? Il suo stress, la sua tristezza? Devo farti i miei complimenti... potevi strapparle le unghie, stuprarla, lasciarla a morire di fame, ma non le avresti mai inflitto una tortura peggiore di questa. In ciò sei stata diabolica. Riesci a immaginare come potrebbe essere stare al suo posto? Riesci a capire quanto miserabile sia l'animo dell'essere umano lasciato libero? Guarda quanta felicità sprecata. Hanno la gioia, la normalità, la fortuna, eppure la usano e la sperperano solo con l'invidia e l'insoddisfazione. Davvero ti sta bene una cosa del genere? E' questa la libertà, il libero arbitrio, l'equità che gli esseri senzienti meritano? Io dico di no... dico che tutti abbiamo bisogno di una guida per seguire la giusta strada, e dico che loro l'hanno smarrita. E' il momento di mostrargliela Nefertiti... di illuminare quella via con la luce della tua lanterna...
    La voce del professore rimbombava nella mente di Nefertiti come una preghiera, tutt'altro che un lavaggio del cervello ma la mera somma di ciò che avevano affrontato fino a quel momento. Il viaggio di Nefertiti era appena iniziato e ora finalmente poteva rendersi conto di ciò che il suo maestro voleva insegnarle, passo dopo passo, senza fretta ma con la massima attenzione. La voce calda e cavernosa di quel mostro serviva ad ispirare la fanciulla per fare del suo paggio. Lui l'avrebbe seguita ed assecondata in ogni caso, pronto a fare di tutto purché lei raggiungesse il risultato sperato.
     
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    Nefertiti decise di dare retta a Thresh, aspettando il momento propizio assieme a lui, tornando ad osservare la scena nella casa. Non si aspettava di vedere uno scenario così triste a Natale. Di solito i bambini che aveva spiato nel passato erano felici, sorridevano e venivano coccolati dai genitori, che per quella festa si potevano permettere di godersi la compagnia dei loro pargoli. Claudia invece veniva trattata come una schiava negra, anzi almeno agli schiavi permettevano di consumare il loro pasto. I genitori di Claudia erano di un egoismo smisurato, e non riusciva a crederci che nemmeno gli zii dicevano niente in proposito. Non volevano bene alla nipotina? Che razza di famiglia era? Quindi il legame che c'era nel suo sogno nella sua famiglia in realtà era ciò che desiderava Claudia per sé. Lei poi non diceva nulla subendo tutto quanto in silenzio. Non si rendeva conto che proprio perché non si ribellava mai, aveva dato a loro il permesso di fare sempre di peggio. Oltretutto i genitori si disprezzavano uno con l'altro, facendole venire il mal di testa perché non capiva assolutamente perché mai due persone che non si amavano più stavano ancora assieme. Di sicuro non poteva essere per il bene di Claudia visto il modo in cui la consideravano. Quindi perché continuavano quella farsa? Forse era lei che non capiva le dinamiche di certi rapporti? Non capiva e quindi le sembrava assurdo. Mentre osservava sempre più confusa ed impaziente quelle scene patetiche, Thresh le si avvicinò chiedendole un parere, dicendole che era stata davvero crudele a portare Claudia in quella tortura.
    No che non mi sta bene! Guardali! Non si accorgono di niente?! gesticolava animatamente con le mani, indicando Claudia e i suoi genitori.
    Quei due si odiano ma continuano a stare insieme, perchè? Claudia poi non dice nulla, non fa nulla, si fa calpestare come una idiota! Dove sono i capricci e la ribellione adolescenziale? Ci credo che voleva scappare via, ma così non risolve niente, è anche lei il problema, non solo chi la circonda. Però loro... cazzo li voglio vedere piangere. Così almeno aprono gli occhi su quanto sono stronzi! Ma perché gli zii non la difendono e dicono robe melense del tipo "dai su è natale, lasciala stare la piccola." si tirò i capelli per la frustrazione: come facevano le persone ad essere così cieche? Le ultime parole del professore però la affascinarono, infatti smise di rosicare con i denti nervosamente per voltarsi verso Thresh, dapprima stupita come se non si aspettasse che fosse dotato di una saggezza così infinita, poi affascinata dal concetto di "lanterna" che intendeva lui. Iniziava a sentirsi in missione per migliorare il mondo.
    Sì! Facciamolo! fece stringendo un pugno colma di entusiasmo. Poi esitò un lungo momento, e si grattò la nuca un pochino confusa.
    Vorrei tanto spingere Claudia a rispondere ai suoi genitori, a portarla a reagire e farle dire cosa prova. Mentre ai loro genitori vorrei tanto far vivere loro la paura vera di perderla, così da rendersi conto che Claudia è preziosa e che non possono darla per scontata solo perché è ubbidiente. Ti confesso che ho paura di scoprire che in realtà quei due la odiano e non provano niente per lei, questo sicuramente sarebbe terribile per Claudia. Io al suo posto probabilmente impazzirei. Non sono sicura di come agire, ma non so mi sento ispirata, è come se avessi la sensazione che otterrei comunque quacosa di buono. E' strano? fece parlando sinceramente con il professore, così da poter capire meglio cosa fare, e se stava facendo bene.
    Pensavo di fingere che Claudia si sia messa in grossissimi guai, cosa che poi è anche vera. E che siamo andati lì per vendicarci, quindi pensavo di fare in modo che sembrasse che voglio farle del male davanti ai loro occhi così da vedere se reagiscono, o se vigliaccamente la offrono come tributo. Vorrei smuovere un pochino i loro cuori così da metterli davanti ai loro sentimenti veri. Dici che fingere di essere dei pazzi assassini torturatori può funzionare? attese fiduciosa una risposta da parte del professore, pendeva dalle sue labbra perché era davvero desiderosa di imparare a fare ciò che faceva anche Thresh. Voleva davvero aiutare Claudia, come lui aveva fatto con lei.
     
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