Un legame da salvare

x Doom

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  1. Thrasir
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    Era una giornata come tante alla Sapienza. Fuori pioveva leggermente e l'aria autunnale ormai si stava facendo sentire, dato che le temperature, negli ultimi giorni, si erano abbassate di qualche grado, rinfrescando un po' l'ambiente. Keyla e Fenny si trovavano in una delle sale di allenamento della scuola in attesa dell'arrivo di una persona. La rossa indossava un semplice completo da allenamento che le permetteva di essere abbastanza libera con il movimenti del corpo: dei leggings neri attillati, delle scarpe da ginnastica ed una maglietta rossa che copriva sino a sotto i seni, lasciando quindi scoperto il ventre. Sotto la maglietta Keyla presentava ancora alcune fasciature che coprivano lo sterno e lasciavano liberi, invece, i seni, completando il loro percorso dietro la schiena della ragazza. Si era ormai ripresa dalle ferite che aveva riprotato nell'ultimo scontro, ma doveva ancora recuperare al 100%. Fenny, invece, stava volando a circa 3 metri di altezza lungo il perimetro della stanza in cui si trovavano, mostrando nella sua interezza la bellezza di una fenice, una creatura per molti leggendaria. Una apertura alare di 5 metri, fiamme su gran parte del suo corpo ed una linea elegante e decisamente femminile per un uccello. La stanza era circolare, con un raggio di 15 metri ed una aletzza di 7 metri. Una struttura praticamente cilindrica, con delle finestre presenti a circa 4 metri di altezza che seguivano tutto il perimetro. Lì, solitamente, si posizionavano insegnati o studenti che potevano essere inteerssati a seguire lo svolgersi degli allenamenti o dei tornei interni della scuola. Luoghi protetti e che mettevano al sicuro tutti, permettendo ai vari sfidanti di dare il massimo senza pericolo per chi o cosa gli stava attorno. Al momento non vi era nessuno negli spalti ed era tutto tranquillo. Dopo un paio di giri, Fenny sarebbe atterrata vicino a Keyla, generando delle folate di vento non indifferenti che avrebbero scompigliato i capelli di Keyla, la quale si sarebbe voltata un po' indispettita.
    Ehi! Stai attenta, così rischi di rovinarmi l'acconciatura, dannazione!
    E che problema c'è? Sai qui per allenarci, non per partecipare la ballo della scuola, Keyla. Uno o due capelli fuori posto non ti metteranno di certo in ridicolo.
    B-Beh, non farlo in ogni caso, ok?
    La fenice non aveva tutti i torti, ma per qualche motivo Keyla ci teneva ad essere presentabile per l'arrivo del compagno di allenamento. Per questo, per eveitare ulteriori problemi, avrebbe legato i capelli in una coda di cavallo, in modo che ulteriori folate di vento o incidenti potessero compromettere la sua figura. Nell'attesa Keyla avrebbe iniziato a sgranchire un po' i muscoli, facendo piegamenti del corpo, chinando il busto e cercando di raggiungere la punta dei piedi con le proprie mani. Era molto flessibile, data la giovane età, ed in quella posizione, se qualcuno fosse entrato, avrebbe potuto godersi un bel panorama sul fondoschiena della rossa.
     
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    La notizia della battaglia che Keyla aveva affrontato lo aveva agitato un pò, temeva che la ragazza potesse scoraggiarsi viste le difficoltà affrontate, ma la sua chiamata spezzò ogni genere di dubbio. Keyla era una tipa forte che non si arrendeva facilmente, il combattimento che avevano tenuto "per sbaglio" avrebbe dovuto farglielo capire da subito. Era rincuorante sapere che era pronta a darsi da fare ma ciò che non si aspettava era che chiedesse proprio di lui per allenarsi. Quella non era la prima volta che Sho insegnava, anzi lui era da considerarsi un maestro a tutti gli effetti, ma di solito apprendisti con un'età molto simile alla sua preferivano maestri più esperti, forse perché lo consideravano troppo ingenuo e impreparato per essere un quasi coetaneo. Forse anche Keyla lo aveva chiamato più per avere un amico a cui affidarsi che non un maestro vero, o magari era lui a farsi tanti problemi? Inutile starci troppo a rimuginare sopra. Sho non fece tardi all'appuntamento, presentandosi con il classico vestiario che usava sempre: pantaloni mimetici, una giacca con lo stesso motivo legata intorno alla vita e una maglietta a mezze maniche scura decorata solamente dalla fascia dei maestri custodi sulla sua spalla sinistra. La fedele Chikage era legata dietro la schiena e tenuta a riposo, ma se la spada non ruggiva, non si poteva dire lo stesso degli ormoni di Sho appena entrarono nella palestra di allenamento: vide immediatamente il corpo flessibile e armonioso di Keyla in tiro. L'aveva già vista nuda una volta e poterla immaginare ancora senza veli mentre mostrava quelle posizioni tanto armoniose era un vero spettacolo per Sho. Rimase stordito per qualche secondo una volta dentro e ci mise un pò prima di annunciarsi. Strabuzzò gli occhi e scosse il capo, per poi bussare alla porta già aperta così da attirare l'attenzione su di sé.
    Hey ragazze, vi vedo in forma.
    Il fatto che fossero già in procinto di allenarsi nonostante l'esperienza passata era un ottimo segno, ma vedere le fasciature di Keyla sotto i suoi vestiti lo allarmò un pochino. Amareggiato per non averla aiutata nel momento del bisogno, Sho si fece avanti con uno sguardo un pochino colpevole, quasi ebbe la tentazione di toccarle le ferite ma si fermò a metà, più preoccupato per la sua salute mentale che quella fisica.
    Come ti senti? Deve essere stata una brutta batosta...
    Lo sguardo del rosso passò ben presto a Fenny: non l'aveva dimenticata, anzi lui sapeva bene quanto un legame speciale tra essere fisico e spirituale potesse essere forte. Il fallimento e il dolore di una si rispecchiava anche sull'altra, quella creatura per quanto immortale provava comunque la stessa preoccupazione di Sho nei confronti della sfortunata Keyla.
    E tu, Fenny? La salute di Keyla ha avuto ripercussioni anche su di te?
     
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  3. Thrasir
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    Finalmente, dopo qualche minuto, Sho avrebbe fatto la sua comparsa nella sala di allenamento. La prima a vederlo fu Fenny, che lo fissò per alcuni istanti, notando lo sguardo apparentemente preoccupato del ragazzo. A quanto sembrava la voce del loro pessimo risultato si era sparsa velocemente, sopratutto tra i Custodi. La cosa era inevitabile probabilmente, dato che tra gli avversari affrontati vi era anche quella che probabilmente era una studentessa della stessa scuola o comunque di Roma, di cui però le due apprendisti non erano riuscite a trovare alcuna traccia. Subito dopo si sarebbe voltata Keyla, sorridendo affettuosamente verso Sho, mentre tranquillamente scuoteva la testa in segno negativo.
    No, sto bene. Certo, all'inizio ero ridotta uno straccio e facevo fatica anche solo a respirare da quanto mi faceva male, ma ora mi sto riprendendo abbastanza velocemente. A parte movimenti troppo bruschi per il resto sono in piena forma. Grazie per avermelo chiesto Sho.
    Keyla aveva apprezzato la preoccupazione del ragazzo nei suoi confronti, seppure apaprentemente poteva sembrare una cosa più che normale in un contesto come quello. Fenny avrebbe affiancato la compagna, molto seria in volto mentre ascoltava quanto diceva Keyla, condividendo solo in parte il suo punto di vista.
    Più che le ferite è la sconfitta morale quella che ci segna di più...ancora una volta non siamo riuscite a combinare nulla di buono ed è per questo che ci ritroviamo qui. Per quanto sorridente e fiduciosa, Keyla sta nascondendo una profonda preoccupazione per il nostro futuro, dato che apparentemente ci preoccupiamo troppo l'una dell'altra per poter fare qualcosa di buono insieme.
    Le parole della fenice sarebbero state abbastanza brusche e dure, per quanto comprendesse pure se stessa in quei commenti. Il sorriso di Keyla si sarebbe presto spento, lasciando spazio ad una profonda amarezza, mentre il suo silenzio non faceva che confermare quanto appena detto. Avrebbe abbassato lo sguardo verso il pavimento, pensierosa. Fenny si sarebbe avvicinata a lei, mostrando ora il suo lato più affettuoso e dolce, sbattendo il proprio muso contro la nuca della compagna, la quale si sarebbe sbloccata.
    Ed è per questo che ci troviamo qui, per cercare di risolvere questo problema alla radice. Abbiamo passato notti infinite a discutere tra noi, ma le parole non hanno trovato seguito nei fatti. Ci serve quindi una mano per poter migliorare e fidarci a pieno l'una dell'altra, senza la costa preoccupazione di proteggerci sacrificandoci.
    Sì! Ed in quanto Maestro tu sei la persona migliore che conosciamo per arrivare a ciò, Sho! Forse il Maestro Rodin ha più esperienza, ma il suo modo di fare distaccato e criptico di certo non aiuta il più delle volte. Per questo ci affidiamo a te.
    Il problema non era certo di facile risoluzione, ma già che la coppia si rendesse conto della cosa era un punto di inizio non indifferente. Se avessero negato l'esistenza di questo intoppo nel loro modo di combattere, forse alla lunga sarebbe finita male per loro.
     
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    Un leggero sospiro di sollievo accompagnò il sorriso del ragazzo mentre Keyla lo rassicurava, era una tipa tosta dopotutto, forse si preoccupava troppo per lei, ma voleva comunque assicurarsi che stesse bene. a spezzare quel momento di pace però, arrivò Fenny: non lo fece con cattiveria ma fu brutalmente schietta a proposito del loro fallimento. Sembravano anche aver individuato chiaramente il problema che le attanagliava dato che le ragazze lo consideravano la radice di tutti i loro problemi, tra cui anche l'incapacità di portare a buon fine una battaglia che richiede la loro combinazione. Sho era pronto ad incoraggiarle e dire loro che non dovevano prendersela reciprocamente, ma forse avrebbe fatto meglio a stare zitto per il momento, lasciando che fossero Keyla e Fenny a spiegargli le loro preoccupazioni. Se da un lato la Fenice fu abbastanza brusca da spegnere il sorriso sul volto della ragazza, dall'altro Sho vide all'opera il loro profondo e affettuoso legame, quando la creatura spirituale cercò di riconsolarla ed incoraggiarla. Avevano davvero un legame forte, dovevano solo capire come sfruttarlo al meglio. Nel sentirsi chiamato in causa e messo allo stesso livello del Maestro Rodin, Sho si ritrovò a lisciarsi la nuca con un certo imbarazzo. Certo i suoi modi di fare erano unici ma il maestro Rodin non aveva certamente eguali al livello in cui si trovava, essere paragonato a lui era una responsabilità non indifferente e dato che la situazione richiedeva un supporto morale, forse Sho era il più adatto alla situazione. Chiuse la mano destra in un pugno delicato che portò davanti alla bocca, schiarendosi la voce con fare pensieroso mentre meditava un pochino sulla risposta. Non voleva di certo rifiutare, ma non voleva nemmeno dare aria alla bocca senza ponderare il giusto quel problema.
    Avendo combattuto con entrambe capisco perfettamente di cosa mi state parlando...
    I ricordi riaffiorarono, e con essi Sho perse la capacità di staccare gli occhi da Keyla: quel completo sportivo le stava davvero molto bene e metteva in evidenza le sue forme perfette e accattivanti. Avendole viste senza veli, Sho riusciva chiaramente a rivivere quelle meravigliose esperienze. Dopotutto aveva colto la sua verginità, era qualcosa che non poteva dimenticare facilmente, ma cercò di non distrarsi troppo nella speranza che Fenny non cogliesse degli sguardi fin troppo chiari.
    ...e riesco a capire come rappresenti un ostacolo. Certo, il vostro legame è una cosa meravigliosa e non dubito che si tratti di tutt'altro che di mancanza di fiducia... ma in un combattimento serrato è molto più importante seguire una strategia che preoccuparsi di una possibile sconfitta. A volte è più efficace prendere un piccolo danno ma infliggere un colpo decisivo che tentare inutilmente di mettere una toppa su un danno più grande. Purtroppo è un gioco di rischio. Quello che penso che dovete fare è non tanto imparare a fidarvi l'una dell'altra... quanto più a scommettere sull'altra!
    Un paragone un pochino strano, ma che diede subito a Sho qualche idea per potersi dedicare attivamente all'allenamento. Quel ragazzo per quanto inesperto non era uno che perdeva tempo. Afferrò la sua giacca, sciogliendola dalla sua mansione di "cintura" per poterla posare assieme alla spada a terra. Dopodiché recuperò da una delle sue tasche una fascia nera molto scura e resistente. A quel punto la mostrò alle ragazze, deciso a spiegare cosa aveva intenzione di fare.
    Anzitutto avrete bisogno di un leader, qualcuno che prende le decisioni. Questa è la prima scommessa: l'altra accetta di lasciare le redini della battaglia alla sua compagna, eseguendo ciecamente i suoi ordini sapendo bene che ogni mossa sarà votata unicamente per salvare la pelle di entrambi. Non volete di certo fare a gara a chi si sacrifica, ma volete riportare a casa le chiappe entrambe, quindi è importante avere una grande fiducia reciproca.
    Detto questo sollevò la fascia, lasciando intendere che chi doveva ricoprire il ruolo di leader doveva indossarla sugli occhi, privandosi di uno dei sensi. Dopodiché tornò a spiegare, cercando di essere il più chiaro possibile.
    A questo punto vorrei che vi concentraste per fare qualcosa di particolare: probabilmente siete abituate a fare l'esatto opposto, ma io vi chiedo di evitare qualsiasi tipo di legame, mentale, psicologico, vocale, qualsiasi cosa che possa mettere in armonia la vostra mente. Create una sorta di barriera, così che dobbiate fidarvi unicamente delle vostre parole. Lasciate da parte l'istinto per un momento, vi insegnerò qualcosa di nuovo.
    Non sapeva come quelle due avrebbero gestito la cosa o come avrebbero fatto tesoro dei suoi consigli, ma Sho era deciso ad aiutarle e avrebbe fatto di tutto per di accrescere il loro gioco di squadra.
     
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  5. Thrasir
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    Entrambe avrebbero ascoltato con attenzione il dire di Sho, mano a mano che il ragazzo presentava le sue opinioni. Ne Keyla ne Fenny si accardarono ad interromperlo, mostrando il rispetto che probabilmente ci si aspettava nei confronti di un Maestro Custode. Gli sguardi un po' particolari di Sho nei confronti di Keyla non passarono inosservati alla fenice, la quale però non vi diede troppo peso al momento, dato che era completamente cocentrata sullo scopo di quell'incontro. Alla richiesta del Custode di scegliere chi delle due avrebbe fatto da "comandante" del duo vi fu un attimo di silenzio. Le ragazze si sarebbero guardate l'una con l'altra, come ad attendere una qualche rsposta caduta dal cielo, ma alla fine fu la rossa a prendere le redini e a decidere.
    Sarò io la leader. Ma gari non sono caratterialmente forte come Fenny, ma lei è una mia emanazione ed è giusto che quindi sia io a coordinare i nostri movimenti.
    La fenice non disse nulla, soddisfatta comunque della presa di posizione di Keyla, la quale avrebbe preso la fascia mostrata da Sho, osservandola perplessa. Avrebbe ascoltato le ultime parole del ragazzo, per poi portarsi la fascia sul volto e corpirsi gli occhi, piombando nella più totale oscurità. Avrebbe cercato di allungare la mani e le braccia un po' a caso, cercando un appiglio, che però non sarebbe stata in grado di trovare. Fenny la avrebbe osservata, interrogativa, mentre faceva qualche passo indietro, in modo da eviatre di intralciarle i movimenti in qualche modo. Dopo qualche attimo la fenice si sarebbe completamente voltata, chiudendo gli occhi a sua volta, tentando di seguire le indicazioni di Sho. In quel momento poteva risultare abbastanza semplice per entrambe non pensare l'una all'altra. Non vi era alcuna pericolo, alcuna fonte di stress, nulla che poteva in qualche modo destabilizzarle. Dopo essersi bloccata nella posizione che meglio preferiva, Keyla avrebbe interrotto quel piccolo silenzio che era venuto a crearsi.
    Ora cosa dobbiamo fare?
    Erano distante circa 3 metri l'una dall'altra, con la fenice che stava sforzandosi di isolarsi, senza pensare a Keyla e senza percepire quel profondo legame che le univa. Stava facendo il possibile per non pensare a nulla, ma non era così facile come poteva sembrare all'inizio. Dove voleva andare a pare il Custode?
     
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    Appena Keyla si bendò, Sho le offrì le sue mani come sostegno per un pò, quando fu stabile la lasciò andare in modo che non avesse problemi a rimanere in piedi nella totale oscurità. Dopodiché si assicurò di abbassare la sua pressione energetica al minimo così da non disturbarle nell'esercizio di concentrazione che si apprestava a mostrare loro, a quel punto evocò tra le sue mani dei fogli di carta bianchi con sopra incisi dei sigilli magici rossi. L'oni-gami-nise era una tecnica giapponese nata dalla fusione dei sigilli e degli origami. Consisteva nel fondere dei sigilli energetici precisi a della carta già incantata con delle piegature origami, in modo da dare vita a delle creature umanoidi fatte interamente di carta. Queste non avevano nessun scopo aggressivo ed erano pressoché inutili per confondere nemici preparati, ma ai sensi di una persona bendata potevano apparire come delle masse energetiche aggressive. Ottime per allenare e affinare i sensi di una persona. Ma Sho si assicurò di diminuire il più possibile la loro influenza energetica, rendendoli pressoché invisibili anche ai sensi di Keyla, doveva affidarsi quindi solo alla sua fenice per poterli percepire. Il ragazzo lanciò qualche foglio nella stanza, e mentre i fogli si posizionavano prendevano le loro figure umanoidi di guerrieri di carta, pronti a fare il loro assolutamente inutile dovere. Ce n'erano circa una dozzina e si muovevano lentamente, non velocemente ma erano abbastanza mobili da non risultare un bersaglio facile per Keyla. A quel punto Sho si mise alle sue spalle, toccandole entrambe con le mani per assicurarsi di avere la massima attenzione di Keyla e la sua compagna.
    D'accordo, ascoltatemi attentamente... i vostri sensi sono ottenebrati, non potete comunicare se non attraverso due cose... la voce e il fuoco. Fenny: tu puoi volare e parlare, ma non puoi danneggiare i bersagli, questo ti è vietato. Keyla: tu non puoi muoverti, ma puoi danneggiare i nemici col tuo arco. Sarai tu a dire a Fenny come deve aiutarti a scoprire dove si trovano i bersagli. Non potete toccarvi in nessun modo, né in maniera diretta né indiretta, queste sono le regole... ora abbattete i vostri nemici forza!
    A quel punto Sho avrebbe lasciato andare Keyla, così che fosse sola e senza sostegno. I guerrieri di carta erano abbastanza veloci e difficili da individuare da rendere impossibile per Keyla colpirli facilmente con solo le sue forze. Aveva bisogno dell'aiuto di Fenny per riuscirci. Come se non bastasse, quei guerrieri non si sarebbero limitati a scappare: ogni tanto uno di loro sparava una piccola mole di energia sul corpo di Keyla che non aveva effetti nefasti ma sicuramente dolorosi, dato che andava a colpire direttamente i suoi circuiti magici come se li stesse spezzando. Un modo fastidioso per interrompere la concentrazione di un combattente già messo incredibilmente in difficoltà. Sho si aspettava che quelle due usassero la cosa che più le univa per poter gestire la situazione: il fuoco. Certo, a parole Fenny poteva facilmente dirle dove si trovavano, ma quei guerrieri erano più veloci delle espressioni verbali. Il fuoco invece, era l'unica cosa che potevano percepire anche oltre l'energia, qualcosa con cui avevano convissuto fino a quel momento e simboleggiava anche l'ardore del loro legame.
     
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  7. Thrasir
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    Keyla era completamente cieca in quel momento, non riusciva a vedere nulla quindi non poteva nemmeno immaginare che genere di nemici Sho aveva creato. Non aveva alcun indizio in merito se non il fastidio dei primi attacchi che avrebbero colpito il suo corpo appena iniziato l'esercizio, che di certo la innervosirono non poco. Fenny al contempo avrebbe iniziato a muoversi in volo, restando però rasoterra, a circa un metro di altezza. Non sapeva nemmeno lei come poteva essere di aiuto alla propria compagna, in quel momento, per questo si sarebbe limitata a volare in cerchio attorno a loro, osservando con attenzione i nemici. Aveva una gran voglia di bruciarli all'istante ogni volta che colpivano Keyla, ma la rabbia che aveva in corpo veniva controllata dal fatto che attaccare avrebbe voluto dire mandare in malora l'esercizio dopo pochissimi istanti, oltre che disubbidire alla compagna. Keyla avrebbe impugnato l'arco, incoccando una freccia, mentre cercava di percepire i movimenti degli avversari, oltre che dei loro attacchi energetici. Sembrava quasi di cercare una farfalla in una stanza completamente buia, non era plausibile cercare di individuarli ed attaccarli. Dopotutto non era quello lo scopo, non doveva muoversi da sola.
    Fenny, se non posso percepirli direttamente dopo farlo grazie a te. Infiamma le tue ali in modo da liberare più energia possibile e cerca di seguire al meglio i movimenti dei nemici. Se riesci anche solo ad anticiparli sarò forse in grado di colpirli. Userò le Frecce del Legame, così non dovrai preoccuparti di essere colpita.
    Avrebbe quindi atteso la mossa della Fenice, la quale non tardò a dare seguito agli ordini ricevuti. La figura dell'uccello si sarebbe cosparsa di fiamme molto intense, che Keyla avrebbe potuto percepire nitidamente, senza troppi disturbi o errori. Fenny si sarebbe avvicinata al primo avversario, cercando di posizionarsi dietro di lui rispetto alla propria compagna, facendo attenzione a non andargli troppo vicino, dato che avrebbe potuto appiccare un incendio dato che quei manichini erano fatti di carta. La ragazza avrebbe atteso qualche istante, ben sapendo che Fenny doveva abituarsi ai loro movimenti per poter fare al meglio il suo lavoro, non dovevano avere fretta. Il corpo, bersagliato da quegli attacchi energetici, era un po' indolenzito, ma nulla di preoccupante. Appena pronta, Keyla avrebbe cercato di lanciare una freccia nel punto in cui percepiva la presenza di Fenny, cercando di muoversi il più velocemente possibile, dato che ogni istante poteva rendere vana l'azione. La freccia scoccata si sarebbe mossa silenziosa verso il manichino mirato e per un istante sembrò quasi riuscire a colpirlo, ma per pochi centimetri il colpo andò a vuoto. Dopo un ulteriore respiro profondo, Keyla avrebbe continuato a cercare di colpire i nemici con quelle frecce, riuscendo forse a colpirne qualcuno dopo vari tentativi.
     
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    Sho osservò attento la scena, cercando di prestare attenzione al modo in cui affilavano la loro energia. Furono leali, seguendo alla lettera i suoi suggerimenti e le sue regole, e col gioco di squadra trovarono un espediente per riuscire a colpire i bersagli che il Custode aveva creato. Essendo fatti di carta, bruciavano praticamente senza lasciare traccia né odori troppo forti, un esercizio perfetto e una volta preso il ritmo divenne praticamente naturale come respirare: potevano dirsi davvero affiatate a quel punto, tanto da riuscire a comunicare attraverso l'energia piuttosto che con le parole o un legame mentale. Ma l'esercizio non era ancora finito, e approfittando del fatto che fossero entrambe concentrate sui loro avversari, Sho fece la sua mossa: sollevò la mano destra sul proprio volto, attivando una magia difensiva per creare un drappo oscuro che nascose la sua identità, rendendolo simile ad un'ombra assassina e sena volto, in quel modo Fenny non avrebbe mai pensato che fosse Sho sotto mentite spoglie, ma un vero e proprio pericolo imminente. Impugnò un coltello seghettato di uso militare, di quelli che bastava un colpo ben assestato alla gola per uccidere istantaneamente una persona, e rapidamente si portò alle spalle di Keyla. Fu molto silenzioso, approfittando della distrazione di entrambe per potersi nascondere ai sensi, così da poter sorprendere Keyla alle spalle. Fenny era l'unica che poteva identificarlo ed intervenire prima che l'ombra attaccasse alle spalle Keyla infilzandole la giugulare con quel letale coltello, ma probabilmente si sarebbe accorta di lui solo all'ultimo momento. In quella situazione c'erano solo due cose che poteva fare: fiondarsi all'aiuto della sua amica, esponendosi agli attacchi dei soldati di carta che oramai l'avevano identificata e distraendosi si sarebbe lasciata abbattere da loro, oppure poteva trovare un modo per inviare un segnale a Keyla, lasciando a lei il compito di elaborarlo e di difendersi da sola, così da darle la massima fiducia in un momento di estrema crisi. Quello era il vero esercizio e stava tutto nel loro gioco di squadra. Se Sho riusciva a spingerle a collaborare in maniera così articolata e complessa, prestandosi reciprocamente la massima fiducia, allora le avrebbe portate a fare un passo in avanti. Per evitare di finire male, il rosso si assicurò di respirare profondamente quando fu alle spalle di Keyla, così che se fosse riuscita ad individuarlo avrebbe capito che si trattava di lui, optando per un approccio non letale magari... non voleva assolutamente finire per sbaglio infilzato da una delle sue frecce infuocate!
     
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  9. Thrasir
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    Quel primo esercizio divenne, dopo alcuni minuti, qualcosa di naturale, tant'è che Keyla potè ben percepire come molti meno attacchi riuscivano a colpirla ed allo stesso tempo Fenny poteva vedere come la sua compagna se la stava cavando alla grande. Sembravano aver trovato il ritmo giusto ed erano quasi sul punto di chiedere a Sho cos'altro prevedesse la loro sessione di allenamento. Ma fu la fenice ad accorgersi che, una volta osservato nella sua direzione, non vi era alcuna traccia del ragazzo, che aveva lasciato invece il posto ad una figura ben poco rassicurante e che si sarebbe avvicinata rapidamente a Keyla. Non vi era molto che potesse fare in quel momento per aiutare la ragazza, erano troppo lontane, Keyla era bendata e urlarle qualcosa la avrebbe semplicemente mandata in confusione. Doveva utilizzare un altro metodo per comunicare, qualcosa di più immediato, esattamente come avevano fatto durante quell'esercizio. Fenny avrebbe quindi deciso di smettere di inseguire le varie figure di carta, lasciandole stare per il momento, decidendo di aumentare le fiamme sul proprio corpo illuminando completamente la stanza in cui si trovavano e generando un calore energetico decisamente unico che la rossa percepì distintamente. Keyla si sarebbe bloccata, mantenendo incoccata una freccia, cercando di decifrare quel nuovo movimento. Stava succedendo qualcosa, ma cosa? Doveva muoversi? Doveva spostarsi? O forse stava venendo attaccata? La rossa si sarebbe basta sull'istinto, cercando ancora una volta di basarsi sui propri sensi. Decise quindi di sbattere il piede destro sul terreno, attivando la Geomanzia #7: Sollevamento, che la avrebbe messa al sicuro da eventuali aggressori troppo vicini a lei, sempre se avessero avuto meno forza. A quel punto, per quanto silenzioso o delicato, Sho sarebbe caduto rovinosamente a terra, permettendo alla rossa di individuarlo e puntargli contro la punta della freccia, restando al contempo bendata. Era sul punto di lasciar andare il colpo, quando la ragazza avrebbe percepito che si tratta di un essere vivente e non di un manichino di carta. Avrebbe quindi trattenuto il colpo, portando una mano a sollevarsi la benda, in modo da vedere di chi si trattava. Si sarebbe stupita nel vedere Sho lì e lo avrebbe ammonito.
    Ma sei pazzo?! Se ti beccavi una freccia in fronte e da qualche altra parte cosa avrei fatto? Finchè sono manichini va tutto bene, ma poteva finire male!
    Nel mentre Keyla, distratta da quella situazione, sarebbe stata colpita ripetutamente dai colpi energetici dei manichini di carta, che non avendo ricevuto altri ordini no nsi sarebbero fermati di certo. La ragazza sarebbe stata colta alla sprovvista quindi, subendo svariati colpi alla schiena che la avrebbe portata in avanti, facendola inciampare sul gradino della Geomanzia da lei stessa creata e proiettandola verso il ragazzo che stava davanti a lei. Se non fosse stato pronto a riceverla probabilmente si sarebbero incrociati testa contro testa
     
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    Pronto a colpire, Sho venne abbagliato dalla forte fiamma della fenice e, non aspettandosi una mossa proveniente dal basso, venne scombussolato dalla Geomanzia che lo spinse a terra, rendendolo facile preda delle frecce di Keyla. nel panico, sollevò le mani di colpo lasciando svanire immediatamente il drappo d'ombra che aveva usato per celare la sua identità, nella speranza che Keyla lo riconoscesse in tempo prima di fargli un buco di troppo rendendo quell'allenamento drammatico.
    Mi spiace ma era necessario!
    Prima che potesse spiegare del tutto le sue intenzioni però, Keyla inciampò per via della sorpresa cadendogli addosso e sbattendo la fronte contro quella del ragazzo. Il risultato fu che si ritrovarono uno sull'altro mezzi tramortiti con un grosso bernoccolo sulla testa, il rosso avrebbe abbandonato ogni altro pensiero per portarsi una mano sulla faccia nella speranza di mitigare un pochino il dolore, mentre la mancina era istintivamente finita intorno a Keyla come se avesse voluto aiutarla a non cadere, con scarsi risultati purtroppo. A quel punto la concentrazione era andata e i soldati di carta iniziarono a svanire uno dopo l'altro.
    Ahi ahi ahio... non mi aspettavo che andasse così ma... credo che sia andata anche meglio del previsto.
    Passato il momento di panico, pur tenendo la mano sulla fronte per trattenersi il livido, Sho alzò lo sguardo verso Keyla, sorridente, dolente ma soddisfatto. Quello era senza ombra di dubbio un successo.
    Migliorate a vista d'occhio ragazze, avete capito alla perfezione come funziona. Ancora un pò di allenamento e sarete perfette, anche se credo che per oggi possa bastare... è una prova stressante per entrambe e non voglio rischiare di tirare troppo la corda. Fenny sei stata grande, neanche immaginavo di cosa fossi in grado, siete una squadra incredibile.
    Senza volerlo, mentre si complimentava, si era rilassato un pò troppo in quella situazione tanto scomoda quanto piacevole. Stava sentendo di nuovo il calore di Keyla sulla pelle, una sensazione meravigliosa che gli ricordò immediatamente il breve periodo passato assieme, stretti l'uno con l'altro, uniti nella carne e nella passione. Istanti incredibili e piacevoli che suscitarono immediatamente una sensazione di benessere nel corpo del ragazzo, lo portarono a stringere con delicatezza ma decisione la vita di Keyla, mentre la guardava un pochino assorto. Lui stesso si stava scaldando, ma forse quello non era il momento per lasciarsi andare a simili pensieri.
    Tu Keyla, stai bene?
     
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    Keyla avrebbe socchiuso gli occhi dal dolore mentre cozzava la sua testa con quella del Custode. Di certo non si aspettava di cadere in quel modo rovinoso contro Sho, ne di ritrovarselo così vicino una volta riaperti gli occhi. Sarebbe rimasta per un po' imbambolata, fissandolo, mentre sentiva le mani di lui che le cingevano i fianchi in modo gentile, ma deciso. Non avrebbe risposto subito, con la guance che si sarebbero leggermente arrossate. Aveva una voglia tremenda di baciarlo, non sapeva nemmeno lei perchè così all'improvviso le era venuta in mente una cosa del genere, eppure non riusciva quasi a resistere. Era sul punto di lasciarsi andare, quando l'arrivo di Fenny avrebbe rovinato quel breve momento idilliaco tra i due.
    Ehi Keyla, ci sei? Stai bene?
    La fenice avrebbe abbassato il capo, tentando di incrociare lo sguardo della compagna per capire se fosse stato il caso di portarla in infermeria, ma dopo aver socchiuso nuovamente gli occhi la rossa si sarebbe spostata di lato, ridacchiando un po' innervosita, sedendosi a terra.
    No no, sto bene, non è successo nulla...mi sono lascita distrarre dal momento e i manichini mi hanno colpito di sorpresa. Diciamo che poteva andare meglio, magari ho intercettato il tuo assalto, Sho, ma ho perso la concentrazione subito dopo...eheheh...
    Stava cercando di mascherare il nervosismo del momento. Non poteva fare mosse strane finchè Fenny era lì, di certo si sarebbe scagliata contro Sho se questo avesse tentato qualcosa nei confronti di Keyla. La rossa sapeva bene quanto fosse gelosa di lei. La fenice avrebbe guardato un po' confusa la compagna, facendo però spallucce mentre osservava a sua volta Sho, per capire se anche lui stesse bene o meno. Non sospettava nulla per il momento, non poteva immaginare cosa fosse successo tra i due, quindi non aveva motivo di credere che vi fosse qualcosa sotto. Una volta rialzatasi, Keyla avrebbe guardato distrattamente Sho, pensando ad un modo col quale potessero distrarre la compagna, e non ci volle molto per arrivare ad un'idea.
    Che ne dici ora di provare a fare il contrario? Ora dovrebbe essere Fenny a restare bendata cercando di schivare eventuali attacchi, no? In ogni situazione che abbiamo affrontato non sono mai stata l'unica ad essere presa di mira, quindi non posso solo io fare affidamento su Fenny. Deve riuscire a cavarsela anche da sola mentre cerca di aiutarmi a sua volta, giusto?
    Avrebbe fissato Sho, cercando di ricevere supporto in quell'idea, anche se magari il Custode poteva pensarla molto diversamente. Restava a lui decidere se seguire la via dei Custodi, facendo quello che era giusto, oppure assecondare la rossa.
     
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    Quelle labbra morbide tanto vicine erano davvero una tentazione, Sho, ricordava davvero molto bene quanto unico fosse il calore di Keyla, per uno affine al sangue come lui la sensibilità era impossibile da ignorare ma ricordava comunque molto bene quanto Keyla ci tenesse a non far scoprire certe cose a Fenny. Per questo, se in un primo momento sembrava pronto a cedere alla tentazione, il repentino irrigidirsi della ragazza lo costrinse a tornare in sé, togliendosi dalla testa quel pensiero sebbene non potesse fare a meno di domandarsi come mai ci fosse quello strano rapporto quando si trattava di relazioni. C'erano dei trascorsi che non conosceva? Era curioso di scoprirlo ora, ma forse non era il momento giusto per farlo. Si rialzò cercando di mantenere la sua professionalità di maestro, per questo il suo sguardo risultò perplesso quando Keyla si fece avanti con una proposta del tutto inattesa. Sho non capì immediatamente cosa avesse in mente, quindi ci mise un pò ad elaborare una risposta affermativa.
    Io credo... di si, si certo! Ottima idea Keyla, rischiavo di distrarmi dall'obbiettivo... ho provato sulla mia pelle quanto temibili possiate essere entrambi, un nemico sveglio potrebbe puntare anche a Fenny ovviamente...
    Non era del tutto sicuro di cosa avesse in mente Keyla, o meglio capiva quale fosse l'utilità dell'allenamento ma lo sguardo della ragazza sembrava celare qualcos'altro e il rosso era talmente distratto da non riuscire proprio a connettere i pezzi. Si fece dunque avanti verso la fenice, materializzando tra le proprie mani quello che sembrava un cappuccio per volatili che poteva essere utilizzato da qualsiasi addestratore di uccelli, con la differenza che era fatto di un materiale simile alla carta, ma molto più resistente e tappezzato di sigilli. Prima di metterglielo, Sho si avvicinò con cautela e rispetto, aspettando che fosse lei a dargli il permesso di procedere. In quanto custode, Sho provava un grande rispetto per le creature spirituali, pertanto non avrebbe mai osato offenderla mettendole frettolosamente le mani addosso.
    Questo limiterà le tue capacità sensoriali Fenny, non riuscirai né a vedere né a sentire. Potrai comunque percepire le variazioni di temperatura e soprattutto potrai contare sulle tue ali che ti permetteranno di sentire anche l'aria circostante, così non rischi di perdere la percezione sul volo.
    Il resto dell'esercizio sarebbe stato facile da intuire: i soldati di carta ricomparirono rapidamente pronti ad essere marchiati e colpiti dal dinamico duo, lo sguardo di Sho a quel punto si voltò verso Keyla, perplesso anche se intrigato. Voleva interrogarla per capire cosa avesse in mente, o dargli una dimostrazione pratica visto che il custode sembrava fin troppo ingenuamente confuso.
     
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    Sia Keyla che Fenny avrebbero atteso istruzioni da parte del Custode, il quale sembrava soppesare la proposta della rossa, decidendo alla fine di accogliere il suggerimento. La fenice non sospettò nulla, dato che per lei quello era ancora un semplice allenamento, nulla di più e nulla di meno, ma Keyla sembrava forse fin troppo entusiasta su quanto stava accadendo. Fenny si sarebbe avvicinata a Sho, abbassando leggermente il capo dopo aver visto quell sorta di cuffia per rapaci. Era abbastanza fastidioso non poter ne sentire ne vedere, sino a quel momento non aveva mai provato nulla del genere. L'unica cosa che era riamsta intatto era il legame con Keyla, che però al momento doveva ignorare se voleva arrivare a qualcosa. Doveva riuscire a cavarsela da sola se non voleva che gli sforzi della compagna si concentrassero tutti sul proteggerla a sua volta. Appena la fenice fu bendata avrebbe iniziato a guardarsi attorno, in modo vago e perso, cercando di orientarsi come meglio poteva. Keyla si sarebbe avvicinato invece a Sho, cercando di stringergli la mano sinistra nella propria, attirandolo a sè, per poi baciarlo, di punto in bianco, senza chiedere e senza dire nulla. Avrebbe chiuso gli occhi, godendosi quel momento, estremamente agitata dal fatto che a pochi metri ci fosse la compagna, ma allo stesso tempo eccitata da quella sensazione. Si sarebbe poi scostata dal rosso, bisnigliando qualcosa, in modo che potesse comprendere.
    In base a quanto sarai in grado di metterla in difficoltà e distrarla noi due potremo intanto divertirci...sempre se per te va bene, Maestro.
    Era chiaro che Keyla non riusciva a controllarsi, forse perchè nemmeno voleva realmente provarci. Aveva incontrato un ragazzo che le piaceva veramente e di certo non si sarebbe lasciata perdere una qualsiasi occasione per avvicinarlo sempre di più a sè. Tutto però stava ora nella scelta del ragazzo, il quale aveva davanti ciò che poco prima pensava di non poter nemmeno toccare. Potevano fare quello che volevano, senza preoccuparsi di Fenny, sempre se fosse stato in grado di impegnarla abbastanza a lungo e sempre se fosse stato intenzionato ad assecondare la rossa, la quale, ogni secondo che passava, stringeva sempre maggiormente la mano di Sho. Stava cercando in tutti i modi di dirgli che gli mancava, che voleva riaverlo vicino, che non poteva resistergli. Ma al momento si sarebbe limitata ad attendere il dire di Sho.
     
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    Stava osservando Fenny spaesata e in difficoltà quando Keyla si avvicinò, quindi il rosso venne colto completamente alla sprovvista da quel bacio strappato assolutamente all'improvviso, tanto tra strappargli un sussulto rigido che si sciolse però immediatamente dopo quando finalmente assaporò le morbide labbra della ragazza, calde proprio come le ricordava. Ricambiò la stretta sulla sua mano per avvicinarla il più possibile a sé, ricambiando con passione quel piccolo scambio, facendole sentire quanto languida fosse in realtà la sua lingua segno che anche lui era impaziente di assaporarla ancora. Strapparsi da quello scambio fu difficile, tant'è che rimase con la lingua intenta a leccarsi la saliva di Keyla dalle labbra mentre lei gli esponeva il suo piano: voleva approfittare della privazione sensoriale di Fenny per dedicarsi un pò a loro due nella maniera più intima possibile. Un piano senza dubbio perverso, ma che eccitò molto la fantasia di Sho. Il ragazzo dedicò solo uno sguardo a Fenny per assicurarsi che fosse davvero impossibile per lei vederli o sentirli, ma la povera creatura spirituale era già del tutto concentrata verso il suo allenamento, non li avrebbe scoperti facilmente. Persuaso, lasciò un altro fugace bacio sulle labbra di Keyla, senza parole, una risposta che valeva certamente di più, poi prese l'iniziativa: i soldati di carta aumentarono di colpo e con essi anche le forme energetiche che la fenice poteva sentire. Alcuni soldati si trasformarono in complesse forme simili a ponti, travi e palazzi in scala, un vero e proprio percorso a ostacoli attraversato da energia che Fenny poteva percepire ma doveva anche evitare, cosa che l'avrebbe tenuta occupata per un bel pò. Infine, fece in modo che tutti i soldati di carta eliminati tornassero in campo dopo poco, così che non potesse capire la differenza. Avrebbe pensato uno specifico sigillo a far sembrare che era Keyla a segnalare la presenza di quei soldati di carta con le sue frecce, una combinazione che l'avrebbe ingannata alla perfezione. Ora che il teatrino era pronto, Sho poteva tornare a dedicarsi a Keyla, e stringendola per la mano si portò verso il centro della stanza dove c'era un punto leggermente rialzato, simile ad un tavolino, dove poté accompagnare Keyla per darle qualche altro fugace bacio sulle labbra e sul collo. Sho si rivelò immediatamente passionale, privo di inibizioni, aveva capito i sentimenti della ragazza e li ricambiava senz'altro, diventando ben presto impaziente quanto lei.
    Non credevo avessi un lato così perverso... mi piace. Ho sentito la tua mancanza nel periodo che non ci siamo visti... non sarei riuscito a resisterti neanche con un buon piano.
    La sua voce era spezzata da lunghi sospiri passionali di eccitazione, quando non era occupato a baciarle il collo la fissava negli occhi, e con le mani frettolosamente iniziava a spogliarla, spingendola contro il tavolino in modo da farla mettere comoda. I suoi baci si abbassavano sempre di più, cercando le sue spalle, la gola, il petto, e quando li avrebbe scoperti anche i suoi seni. Non si limitò di certo alle labbra, usando invece la sua lingua, caldissima e umida, per stuzzicare l'areola di quelle morbide carni ed iniziare a succhiare i suoi capezzoli appena li avrebbe visti inturgidirsi. La sua verga nei pantaloni iniziava ad indurirsi, de prima era solo eccitata adesso invece risultava senza ombra di dubbio durissima e non vedeva l'ora di trovare soddisfazione nelle morbide carni della sua adorata amante. Non riusciva a crederci che stava succedendo tutto così in fretta, era davvero una bella sensazione poter tornare a baciarla, certo era una situazione strana e rischiosa ma non poteva negare che la trovava davvero eccitante. E se riuscivano a farla franca in quel gioco erotico, niente vietava di riprendere più tardi in un modo più calmo e appartato. Oramai sapeva per certo di essere infatuato del fascino e del corpo di Keyla, voleva conoscere di più di lei, della sua vita... e del suo corpo. Voleva farla sua.
     
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  15. Thrasir
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    La risposta di Sho fu più che esaustiva per Keyla, che di certo non avrebbe rifiutato quel secondo bacio, lasciandosi trasportare dalle emozioni che sino a quel momento aveva trattenuto ed ora erano sul punto di travolgerla completamente. Appena liberatasi da quel fugace abbraccio avrebbe notato come intorno a loro si sarebbe creato un paesaggio quasi mistico grazie alle creazioni di carta generate dal ragazzo. Qualcosa di straordinario che allo stesso tempo rendeva, per certi versi, tutto più romantico. Keyla non sapeva se lo aveva fatto di proposito o se lo aveva fatto per distrarre Fenny il più possibile, ma non aveva dubbi sul fatto che lo avesse fatto per lei. Avrebbe seguito il rosso sino al tavalino, sul quale si sarebbe seduta mentre piegava la testa all'indietro, lasciandosi baciare lungo il collo e su tutto il corpo, alzando le braccia per farsi levare la maglia che la corpiva. Era chiaro che Sho era impaziente quanto le e la cosa la rendeva estremamente felice, tant'è che avrebbe ricambiato le effusioni del rosso cercando a sua volta di spogliarlo, levandogli la maglia sulla parte superiore del corpo, per poi iniziare a tastare il rigonfiamento bel visibile nei suoi pantaloni. Lo avrebbe massaggiato, senza svestirlo in quel punto, cercando di assaporarne il calore. Nel mentre avrebbe iniziato affannosamente a gemere leggermente, mentre i suoi capezzoli si indurivano, torturati dalle labbra del ragazzo che sembrava quasi volesse torturarla.
    Mi sei mancato anche tu Sho, non ho fatto altro che pensare la nostro primo incontro...e non preoccuparti, hai ancora molto da scoprire di me e voglio allo stesso tempo conoscerti molto meglio di come abbiamo fatto sino ad ora...
    Agilmente avrebbe cercato di portare la mano destra sotto i pantaloni, così da toccare direttamente l'erezione del ragazzo, stringendola dolcemente tra le proprie dita e irprendendo quel massaggio perverso mentre continuava a lasciarsi baciare e leccare come meglio poteva. Ogni movimento le causava un brivido sulla schiena che la invogliava ad andare avanti, a lasciarsi andare, nonostante sul busto vi fossero ancora le fasciature delle sue ultime ferite. Ma qualsiasi dolore era più che sopportabile in quel momento. AL contempo Fenny si sarebbe alzata in volo, incapace di comprendere cosa realmente stesse accadendo sotto di lei. Avrebbe cercato di seguire il suo istinto, ingannata dalla miriade di ostacoli e manichini generati in quel momento. Non sapeva nemmeno lei dove girarsi per attaccare, dato che per ora riusciva solo a concentrarsi per schivare i colpi nemici, senza però troppo successo, dato il numero di attacchi. Una situazione difficile che di certo la avrebbe occupata a lungo, come sperato dai due ragazzi.
     
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