Harder Daddy

x Doom

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Erano giorni che aveva la testa fra le nuvole e non nel senso più positivo del termine. Le sue nuvole erano in tempesta le confondevano le idee, al punto che faceva errori banalissimi per distrazione. Capì che doveva prendere dei provvedimenti quando aprendo il frigorifero ci trovò dentro il telecomando del televisore, trovò il sale nella sua caffettiera invece del caffè. L'errore che però la preoccupò più di tutte era che aveva mandato un messaggio ad Oboro invece che al suo studente prediletto. Oboro ovviamente aveva capito subito di cosa si trattava e le aveva risposto dicendole che doveva darsi una svegliata, avvertendola del suo errore. No, non poteva andare avanti così! Che sarebbe successo se avesse fatto un errore del genere proprio con le persone che stava cercando di manipolare? Avrebbe rovinato tutti i suoi piani, avrebbe messo nei casini anche Oboro, Thresh e tutta la scuola. Andò nel panico perché gli errori che aveva trovato non ricordava affatto di averli fatti. Non ricordava il gesto di aver posato il telecomando nel frigo, non ricordava di aver preso il sale al posto del caffè. Stava perdendo il controllo e non doveva assolutamente succedere! Tutto perché non riusciva più a trovare Dorian. Nessuna traccia di lui, nessuno sembrava averlo visto o sentito: era svanito nel nulla e non poteva accettare una cosa del genere. Stava soffrendo e ciò la faceva sentire viva, ma non poteva permettersi errori del genere quando stava colitvando altre storie con cui tormentarsi. Aveva bisogno di una bella svegliata, e conosceva un modo infallibile e l'uomo giusto che poteva aiutarla. Così senza indugiare più, con ai piedi i suoi sandali ed il suo pigiama sexy attraversò il dormitorio della sapienza per dirigersi verso gli uffici in cui sapeva avrebbe trovato Thresh. Arrivati davanti alla porta bussò frettolosamente e non aspettò nemmeno una risposta da parte del professore che spalancò la porta per fiondarsi subito dentro la stanza.
    Maestro devi aiutarmi! il suo tono era urgente, ma a Thresh sarebbe bastato vedere come era conciata per capire che era una cosa di vitale importanza per Hilda dato che non si era nemmeno cambiata. Sotto la sua vestaglia semi trasparente indossava solo degli slip, ed i suoi seni erano visibili da sotto la stoffa, infondo quale donna dormiva con il reggiseno? Insomma Hilda ci teneva molto a mostrarsi ai suoi studenti diligente e perfetta, era impensabile che girasse per la scuola in quello stato.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Un bravo non morto sa come tenere il proprio cervello impegnato durante le ore che normalmente dovrebbero essere dedicate al sonno, altrimenti rischia di impazzire. Thresh apprezzava sempre moltissimo la compagnia dei suoi amanti in quel frangente, ma che passasse ogni singola notte nelle orge più disparate non era che una leggenda metropolitana: nessuno è capace di pensare così tanto al sesso. Il talento del non morto risiedeva anche nel suo multitasking: tipico di chi deve controllare contemporaneamente molte macchine della tortura tutte assieme. Quindi quella sera, seduto comodamente dietro la sua scrivania, si stava dedicando a più attività contemporaneamente. Da un parte c'era la sua lanterna, illuminata e particolarmente pulsante di energia, non era ammantata come al solito dalla flebile e spettrale fiamma verde che sembrava un'armoniosa sinfonia, dava più l'idea di essere una lampadina accesa, fortissima ma che veniva eclissata da altre ombre che le impedivano di brillare del tutto. Essendo l'unica fonte di luce nella stanza, dava al tutto un'aria piuttosto spettrale e fantasmagorica.
    Perché sei così agitato questa notte, amico mio? Non è la prima che ti faccio passare insonne assieme a me... cosa attira la tua attenzione?
    Interrogava la sua lanterna, mentre sull'altro lato del tavolo mescolava delle lunghe carte fatte di un materiale prezioso, sulla quale erano disegnati gli arcani maggiori e quelli minori, il tipico mazzo di tarocchi usato dai chiaroveggenti. La lanterna strappò un sorriso sul volto del non morto.
    Forse critichi questa antica arte? Dovresti sapere meglio di me che in tutte le storie assurde c'è un fondo di vero... ne dubiti? Beh stiamo a vedere...
    Divertito, il professore iniziò a rovesciare le carte nel giusto ordine, scoprendole e meditando ad alta voce con un tono vagamente dubbioso e un tantino sorpreso.
    Mh... il diavolo... forse non ti calza molto? La torre invece, è perfetto... ma è collocata nel posto sbagliato... e questo? Oh... non sto leggendo le tue carte allora.
    Proprio mentre si apprestava a lasciare l'ultima carta, capovolta, sulla scrivania, ecco entrare Hilda nel suo ufficio. la cosa interessante fu che Thresh alzò lo sguardo verso di lei non dopo che la porta venne spalancata, ma durante, dato che aveva capito che qualcuno stava arrivando. Lo spettacolo che si ritrovò davanti gli fece trovare subito il giusto sorriso, ma l'espressione di Hilda lo portò a pensare che la cosa doveva essere particolarmente seria.
    Mia cara... sei sconvolta... c'è qualcosa che offusca il tuo Giudizio?
    Mantenne la calma, risultando pacato, per quanto il suo sguardo cadesse inevitabilmente sulle forme mozzafiato di Hilda, sarebbe stato un orrore per lui tentare di negarlo. Di contro, la lanterna al suo fianco sembrò quasi ruggire, illuminandosi in maniera folle e quasi spezzando le tenebre che la oscuravano in parte, come una bestia selvaggia che si dimena nella sua gabbia.
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Hilda esitò un momento dopo che era entrata nella stanza, l'energia della lanterna che ruggiva di luce la sorprese. La adocchiò un momento non capendo perché avesse reagito in quel modo, osservò poi Thresh e si rese conto che non era dovuto ai sentimenti che stavano animando il professore. Possibile che avesse reagito al suo animo turbato? Beh lo avrebbe scoperto a tempo debito, intanto si avvicinò alla scrivania a cui Thresh era seduto, poggiando le mani contro il tavolino, piegandosi quindi inevitabilmente in avanti. Mise in mostra il suo abbondante davanzale in quel modo, ma la faccia seria di Hilda lasciava intendere che non stava facendo nulla di malizioso in quel momento, ne tantomeno voleva sedurlo. Era una naturale conseguenza del "peso" del suo decoltè.
    Sì, più di un pensiero che mi offusca il giudizio e non posso permettermelo! emise un verso stizzito e infastidito, come se qualcosa nel suo fisico le desse un fastidioso bruciore. Sospirò infine e si sedette sul tavolino, rivolgendo un fianco verso il professore. Si passò una mano fra i capelli, consapevole che doveva dargli una spiegazione se voleva farsi aiutare nel modo giusto.
    Avevo conquistato un amore tutto mio. Anche lui si era dichiarato a me, corrispondendomi. Un uomo buono, giusto, l'animo candido che avevo salvato con fatica da uno spirito maligno. Abbiamo passato una meravigliosa notte insieme, dovevamo iniziare la nostra vita insieme... ma è sparito... nel nulla. mentre raccontava le si riempirono gli occhi di calde lacrime che però trattenne con forza.
    Io non capisco, perché è sparito? L'ho spaventato per un futuro insieme? Avrà capito che avevo grandi piani per noi e se n'è spaventato? Oppure gli è successo qualcosa di terribile e l'ho perso ancora prima di poter iniziare questo amore? Oppure non voleva che ingannarmi e mi ha dato il contentino di una notte di fuoco per poi sparire? Il mio cervello non fa che arrovellarsi in questi pensieri... non ci sto più con la testa. Sono preoccupata e distratta.... ho messo il telecomando nel frigo! parlò tirando fuori tutto di getto, come se stesse parlando alla sua migliore amica per chiederle consiglio. Iniziò a giocare nervosamente con un lembo della sua vestaglia, rigirandosi le cuciture fra le dita.
    Faccio continui errori di distrazione, e non posso rischiare di rovinare tutti i miei piani con la testa che continua a pensare a Dorian. Ho bisogno di ritrovare me stessa, e di farlo in fretta. fece una pausa per far assimilare le informazioni a Thresh, poi sollevò lo sguardo su di lui, somigliando parecchio a quello di una bambina che aveva intenzione di chiedere un grosso favore al padre.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Thresh riusciva a cogliere la differenza tra un tentativo di seduzione e una bellezza del tutto ingenua. Hilda in quel momento aveva del tutto la sua attenzione ma era chiaro che non si trattasse di un comportamento cosciente, somigliava molto ad una studentessa con problemi di cuore e altri guai in cerca del consiglio del suo adorato professore. Lui ovviamente manteneva una certa serietà nonostante i suoi occhi fossero attratti non a livello inconscio ma proprio gravitazionale da quelle masse scure di carne ipnotica. Si adagiò lentamente sullo schienale della poltrona senza dire nulla, limitandosi ad un semplice gesto di invito mentre Hilda si metteva comoda sulla sua scrivania e si preparava a spiegare cosa la tormentava in quel modo. Mentre il professore prestava tutta la sua attenzione alla donna, la lanterna riprese ad agitarsi, un pò come se la vicinanza con Hilda la turbasse, e qualcosa al suo interno bramasse ardentemente di balzare fuori e azzannarla dritto al collo. Quella sensazione era impossibile da ignorare, tant'è che Thresh fu costretto a metterla a tacere sollevando il palmo della mano verso l'alto e chiudendolo con forza, senza staccare lo sguardo dalla vampira, ma smorzando finalmente quell'energia instabile come se avesse spinto violentemente a terra il muso di un cane rumoroso. La perdita di Hilda era grave, perché i suoi sentimenti perversi erano puri: si era invaghita davvero dell'amore che aveva conquistato ma per lasciarlo andare e non costringerlo a sé lo aveva esposto ad un pericolo ignoto e lo aveva perduto. Faust conosceva bene quel tipo di leggerezze, per questo era sempre restio a lasciare libertà ai suoi piccoli tesori.
    Mia cara calmati... non perdere il senno. Io ti conosco, se quell'uomo ti ha dichiarato il suo amore è lontano da te per cause di forza maggiore, e se lo hai perduto non è dipeso né da te né da lui.
    Si passò una mano sotto gli occhi, stringendoli con le dita con aria pensierosa e sospirando un pochino arreso, non apprezzava le brutte notizie ma Hilda era una vampira adulta che poteva certamente gestire la cosa.
    Di norma ti direi di aspettare prima di trarre conclusioni affrettate, ma se sei qui, così preoccupata e con così tanti pensieri... è perché percepisci un vuoto dentro di te. Noi lanterne siamo più sensibili... se c'è speranza, lo percepiamo, ma quando si crea un vuoto è molto difficile da colmare, ed è un vuoto che comprendiamo subito, perché sarà impossibile da colmare...
    Le stava indirettamente dicendo che proprio come una madre riesce a sentire un figlio in pericolo, una lanterna può capire se qualcosa da lei è distante, oppure se è perduta per sempre, e Hilda non riusciva a convivere con una mancanza tanto definitiva. Certo non c'era nulla di deciso ma in fondo cosa se ne faceva Hilda di un possibile cadavere? Il suo compito era farla stare meglio, e farle capire che per ritrovare sé stessa doveva colmare quel vuoto.
    Il compito di una perdita è quello di soffrire... forse è giusto che tu lo senta, dopotutto cosa hai fatto per proteggerlo? Se era così importante per te non avresti dovuto permettergli di perdersi, o di morire... di abbandonarti. Ti sei illusa di aver conquistare un giocattolo ma lo hai allontanato come se fosse vecchio, e hai lasciato che si rompesse. Non è quello che mi aspettavo da te mia cara... sono molto deluso...
    Forse quelle non erano parole di conforto, ma lo sguardo del professore sembrava volerle suggerire cosa venisse dopo: uno sguardo maligno e soprattutto perverso.
    Hai bisogno di ritrovare la tua strada per colmare quel vuoto, e per farlo serve una lezione esemplare... e dato che sei tu sotto di me, penso che questo compito spetti a me...
    Lo sguardo del professore si avvicinò a lei... non era malizioso, anzi sembrava proprio minaccioso. Hilda era venuta da lui come una bambina che cerca consiglio per il padre, ma in Thresh non aveva trovato un genitore amorevole, piuttosto un padre abusivo che non aveva accolto bene l'ultima marachella della sua piccola, e si stava ora sfilando la cintura per darle una punizione esemplare, capace di lasciare il segno sia sulla pelle che sul cuore. A quel punto la lanterna tornò a ruggire, come se il professore avesse allentato una presa che stava diventando sempre più difficile da trattenere.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Hilda cercò di essere ordinata nelle spiegazioni e di far capire cosa la stesse tormentando, ma non sembrò affatto facile con la confusione che le rimbombava nella testa, senza poi contare che la lanterna di Thresh reagiva in modo strano alla sua presenza, distraendola da ciò che voleva chiedergli. L'energia oscura sembrava volesse aggredirla, o per lo meno aveva avuto quella sensazione per un attimo, fin quando Thresh non sollevò una mano imperioso come a voler zittire quella strana e selvaggia energia. Sul momento non rimase a chidersi cosa diamine fosse, concentrandosi piuttosto sulle parole che le rivolse Thresh. Prima cercò di tranquillizzarla, dicendole che sicuramente non era qualcosa che era dipeso da lei. Poco dopo cercò di spiegarle che forse si sentiva in quel modo perché percepiva un vuoto dentro di lei. In un certo senso le stava dicendo che il suo sesto senso non stava sbagliando che era successo qualcosa a Dorian che gliel'aveva fatto perdere per sempre. A quelle parole Hilda portò una mano sul petto stringendo la stoffa all'altezza del cuore, sentendo una fitta in quel punto perché sentiva un dolore che non si sapeva spiegare. Aveva la sensazione che le si stringesse il cuore e che perfino i polmoni si stavano strizzando impedendole di respirare bene.
    Quindi pensi che sia per questo che non riesco a smettere di pensarci? Di solito non sono così ... così emotiva, ma questa volta... è diverso. affermò prima che Thresh continuasse con la sua arringa, dicendole che era normale che soffrisse, poi il suo tono sembrò cambiare gradualmente, come se avesse unito pezzi di un puzzle che invece a lei sembravano ancora molto disordinati e sparsi. Hilda lo guardò stupita e confusa.
    Cosa? No, io non l'ho allontanato! protestò, perdendo poco dopo impeto poiché iniziò a rifletterci su: lo aveva forse fatto inconsapevolmente? Aveva detto qualcosa che lo aveva spinto a prendere le distanze prima di impegnarsi, ma poi è successo qualcosa che non si aspettava e che lo aveva portato via da lei per sempre? Ma come avrebbe mai potuto impedirlo? Sarebbe stato strano se si imponeva su di lui, avrebbe capito che Hilda non era proprio con tutte le rotelle apposto. No c'era qualcosa che non aveva calcolato e quella frustrazione del non capire la portò di nuovo a reagire.
    Non potevo mica legarlo nella mia stanza e tenerlo prigioniero! fece con tono lamentoso e confuso, gesticolando con le mani agitata. Sollevò lo sguardo su Thresh e vide una luce maligna e perversa brillare nel suo sguardo. Così intensa che Hilda si ammutolì totalmente, tentatissima di alimentare quel sentimento che stava animando il professore in quel momento. Ovviamente non riuscì proprio a resistere e lo sguardo confuso e irritato di prima si sciolse in uno più colpevole, quello tipico di una "figlia" che sapeva benissimo di aver fatto una cazzata enorme, come aver per esempio rubato i soldi dal suo portafoglio per divertirsi e fare regali agli amici, attingendo magari ai fondi che servivano per pagare l'affitto o qualcosa del genere. Una di quelle cose che non potevi ignorare. Diventare arrendevole però avrebbe spento totalmente la sua rabbia, ne era sicura, e lo sentiva anche dalla lanterna che scalpitava di energia. Volevano darle una lezione che ricordasse per tutta la vita, ma per essere efficente doveva far capire loro che serviva il pugno di ferro per far arrivare il messaggio.
    Oh andiamo sul serio? Sono al mondo da cento anni ormai, pensi che una sculacciata possa bastare? fece alzandosi di nuovo in piedi e scendendo dalla cattedra, per mettersi dritta in piedi, con l'atteggiamento di chi non aveva intenzione di farsi fare la predica con la cintura di cuoio.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Mentre Hilda tentava di giustificarsi, lo sguardo del professore diventava sempre meno accondiscendente ed ironico, inarcando le sopracciglia, piegando la testa di lato e guardandola come se la stesse giudicando, molto molto severamente. Soprattutto quando Hilda disse qualcosa di sciocco a proposito del legarlo nella sua stanza, il professore piegò la testa dall'altro lato mentre teneva le dita unite per i polpastrelli come a dirle: "davvero?". Lo sguardo della vampira parve capire, farsi quasi arrendevole, ma lei di certo non avrebbe assecondato ogni capriccio del professore, forse illudendosi che il non morto volesse trarne vantaggio e assecondare qualche vizio, ma non poteva essere più distante di così dalla realtà. Il professore allargò quindi un maligno sorriso, allungando una mano verso la sua lanterna come a volerla richiamare.
    Sculacciarti? Io? Oh no mia cara, conosco perfettamente i miei limiti, sono troppo debole al tuo fascino, senza contare che i tuoi sentimenti sono così puri... sono ad un passo dal piangere e struggermi d'amore assieme a te. Non riuscirei mai a darti una punizione esemplare... e sarei anche molto ipocrita.
    A quel punto la lanterna si illuminò di un bagliore tetro, Hilda non aveva mai visto Thresh usare il suo potere in maniera offensiva, solo in maniera del tutto perversa, certamente estrema ma non così pregna di istinto omicida. In quel momento invece stava sciogliendo qualsiasi legame stesse tenendo ferma quella lanterna, liberando ciò che si trovava al suo interno e non solo... lo stava nutrendo con la sua energia, il suo potere, lo stava rendendo più forte potenziandolo. Negli occhi del professore era visibile il suo spirito sadico che aumentava a dismisura, diventando pressoché mostruoso.
    Ma conosco chi prova un sentimento forte come il tuo, un sentimento irresistibile e assai più doloroso, qualcuno che ha perso ogni cosa e che brama una vendetta di sangue da molto tempo... sono sicuro che lui saprà darti una punizione degna di questo nome.
    A quel punto la lanterna letteralmente esplose, e nel farlo spalancò le finestre e la porta dalla quale Hilda era entrata, rivelando che i corridoi e l'esterno della scuola erano cambiati, mostrando corridoi di pietra illuminati da fiaccole spettrali violacee. Dalla lanterna balzò fuori una vecchi conoscenza di Hilda: Dalamadur in tutta la sua furia bestiale che emanava una pressione energetica folle. Non aveva niente a che vedere con i loro precedenti incontri, questo perché quell'essere poteva nutrirsi dell'energia di Thresh e diventare molto, molto più potente, ben fuori dalla portata della vampira. Inoltre c'era qualcosa di diverso in lui: oltre alla corporatura quasi metallica simile a quella di una macchina della tortura vivente, era attraversato da un'energia così densa da somigliare a sangue che scorre nelle vene, era in uno stato di furia tale da farlo somigliare ad una vera e propria belva, tanto da avere una postura vagamente animalesca, piegata in avanti con le estremità di gomiti, vertebre e ginocchia che sporgevano. La sua bocca risultava più ampia del normale come se le guance si fossero spezzate, e il suo sguardo di norma bestiale appariva invece vacuo, caratterizzato da una profonda oscurità spezzata solo da delle piccole luci rosse che si spostarono lentamente su Hilda... e quando al videro si spalancarono come dei vermigli abissi.
    WHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARG!!!
    Un ruggito disumano venne lanciato da quella bestia che spalancò le mani e allargò gli artigli, pronto ad affondarli nella carne della vampira. Thresh a quel punto si limitò ad allargare le braccia, come se stesse presentando una preziosa opera d'arte ad una platea che non poteva fare nulla se non ammirarla da lontano. In quel caso, Hilda doveva senza ombra di dubbio trovare un modo per evitare che Dalamadur le mettesse le zampe addosso, altrimenti per lei quella sarebbe stata una punizione certamente intensa. Non aveva neanche a disposizione un buon suggerimento, se non forse l'invito del professore.
    Corri.
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Hilda pensava di dover assecondare un pochino la vena sadica di Thresh per fare in modo che la aiutasse a spezzare i suoi pensieri con torture fisiche. Le era sembrata un'ottima idea quella di rivolgersi a lui che ne era maestro, così da farsi aiutare a staccare il cervello dal pensiero di Dorian. Aveva pensato di chiederglielo gentilmente, da adepto di Apocrypha ad altro addetto, come un favore personale; ma la stuzzicava quel giochino perverso fra loro due che fraintese a quanto pare. Non sarebbe stato lui a aiutarla punirla. Thresh glielo disse cristallino che si sentiva troppo coinvolto per poterlo fare con giudizio. Allungò quindi una mano verso la lanterna che esplose di nuovo di energia furiosa, molto più di prima che fece strabuzzare gli occhi di Hilda che iniziava ad intuire dove volesse andare a parare, ma non riusciva ancora a crederci. Un boato di energia la investì spostandole di dosso un poco la vestaglia che le si mise in modo scomposto e disordinato addosso, così come i capelli che sembrarono investiti da una folata di vento violenta. Infine vide la fonte di tutto quell'odio, la rabbia furiosa che le rivolse con un ruggito che le fece gelare il sangue nelle vene, e per un vampiro era tutto dire. Percepiva l'aurea omicida di quella belva, il suo odio insensato verso di lei. Sembrava parecchio più forte rispetto al passato ma percepì che forse non era tutta farina del suo sacco e che Thresh stava dando una dose di forza in più a quella creatura. Un brivido attraversò la schiena di Hilda facendole venire la pelle d'oca. Fece un sorriso nervoso, ma si sentì emozionata da quelle fortissime emozioni che le trasmetteva Dalamadur.
    D-Dalamdur? Avrebbe potuto con il tempo fargli capire che non era lei il suo nemico, che l'aveva totalmente confusa con qualcun'altro. In quel modo però avrebbe perso i sentimenti di Dalamadur verso di lei. Certo erano oscuri, nefasti, ma erano così potenti da indurla totalmente in tentazione: come poteva rinunciare a qualcosa di così intenso? Era meraviglioso! Quella passione, quel feroce odio che gli facevano brillare gli occhi di una luce tetra e spaventosa: lo invidiò poiché voleva essere capace di provare allo stesso modo emozioni così forti. Ciò ovviamente non significava che lo stava guardando dall'alto in basso... tutt'altro, le tremarono le gambe, le sentì come gelatina mentre un brivido di paura iniziò a farla sudare freddo. Allargare le braccia verso di lui e farsi attaccare in quel momento equivaleva ad un suicidio, ma non riuscì a fare altro che a fissarlo con gli occhi sbarrati per la paura. Fu la voce di Thresh che sciolse la maledizione che aveva attanagliato le sue gambe, dandole l'input di dargli retta. Si voltò ed iniziò a correre verso la porta che si era spalancata poco prima. Il cuore in gola, il pensiero fisso che sarebbe morta, ma un inquietante sorriso sul volto.
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Nel vederla correre via in quel modo, armata solo di un sorriso folle sul volto, Thresh si lasciò sfuggire una risata decisamente divertita, gustosa, a dir poco grassa, mentre quella belva oscura e carica di odio si lanciava all'inseguimento della donna. Dalamadur non si stava comportando come un cacciatore meticoloso: non strisciava dentro i cunicoli né si nascondeva nell'ombra. Lui prendeva i lati di una porta e li spalancava con forza, ruggendo, facendoli a pezzi e passando attraverso alla voragine. Schiacciava con passi pesanti, simili a quelli di un elefante, il pavimento che Hilda si lasciava alle spalle, e respirava così affannosamente da sembrare quasi che quel ruggito stesse continuando, come una macchina capace di distruggere ogni ettaro di una foresta che insegue anche l'ultima disperata foglia di una foresta oramai condannata. Hilda avrebbe potuto notare che il percorso che stava seguendo la aiutava in qualche modo, un pò come se il Labirinto si modificasse per agevolare la sua fuga e rallentare Dalamadur, ma qualsiasi colonna, ostacolo o affine che finisse sulla strada di quel mostro finiva in mille pezzi subito dopo un violento e terrificante ruggito. Neanche il fato sembrava poterla salvare a quel punto.
    Devi sapere una cosa, Hilda... non ho sottoposto Dalamadur ad una tortura come tutte le altre, proprio no... mi sono assicurato che venisse stimolato nella carne quanto più possibile, stuzzicando ogni angolo del suo corpo per assicurarmi che raggiungesse il culmine più e più volte... ma senza mai concederglielo. Certo, questo potrebbe essere vantaggioso per te: potrebbe decidere che ha più bisogno di scoparti che non farti a pezzi... ma qualcosa mi dice che non sarà garbato in ogni caso... quindi mi raccomando: non lasciare che la paura paralizzi i tuoi muscoli. Ti basterà inciampare una volta sola per permettergli di raggiungerti... e quando avrà messo le mani sul tuo bel corpo... non lo lascerà andare più finché non sarà sazio.
    La voce di Thresh che rimbombava tra quelle pareti non faceva altro che incrementare la furia di Dalamadur, facendolo ruggire più forte a caccia di Hilda. Poteva sentirlo respirare pesantemente alle sue spalle, ma non era solo quello: la annusava. Poteva sentire il suo odore, quel misto di paura ed eccitazione perversa chela caratterizzava, lui la sentiva... come poteva seminare una cacciatore tanto implacabile? Come poteva evitarlo se poteva sentirla ovunque? Era impossibile... la sensazione di terrore e di impotenza in quel modo sarebbe cresciuta, fiaccando la resistenza di Hilda, e al primo accenno di esitazione Dalamadur l'avrebbe raggiunta vibrando la sua lunga coda verso il basso per poterle fare uno sgambetto e farla finalmente cadere, così da schiacciarla a terra con due vigorose manate direttamente sui suoi seni, fino a far crollare il pavimento sotto di loro così da caderle addosso e ruggirle direttamente in faccia. L'odio e il furore che Dalamadur provava in quel momento era qualcosa di bestiale.
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Thresh era parecchio divertito da come aveva reagito Hilda, l'esatto opposto di Dalamadur che invece stava dando sfogo a tutta la sua ira. Si sentiva travolta da un fremito in tutto il corpo che le faceva battere il cuore più forte nel petto. Non provava una fifa tale da parecchio tempo, e Dalamadur era in grado di rinnovargliela ad ogni passo che schiacciava sul pavimento. Non aveva mai avuto un avversario così infuriato prima di allora. Sì aveva già affrontato qualcuno che andava in escandescenze, altri che feriti da ciò che aveva fatto la odiavano e le sputavano tutto il disprezzo in faccia. Dalamadur aveva quell'odio insensato che lo rendeva ancora più pericoloso. Non aveva idea di cosa fosse capace, ma era sicura che era un osso parecchio tosto. Anche l'altra volta dopo che lo aveva sconfitto e lo aveva umiliato stuprandolo, non aveva mai ceduto, la sua rabbia era stata vivida per tutto il tempo e sicuramente il suo odio venne covato in quel periodo in cui erano stati lontani. Hilda continuò a correre, per potergli far sfogare un poco della sua energia che altrimenti sarebbe stata troppo devastante su di lei tutta insieme. Non voleva che semmai l'avesse afferrata subito allora sarebbe finito tutto in pochi secondi. Se voleva avere una possibilità, doveva stancarlo un pochino.
    Oh andiamo! Perché sei così furioso con me? Pensavo ti fosse piaciuto quando ti ho penetrato. Sono stata delicata.... faticò parecchio a trattenere una risatina nervosa e divertita a quella provocazione. Forse non avrebbe dovuto alimentare ancora di più la sua ira, ma non aveva proprio resistito alla tentazione. Di tanto in tanto quando le colonne venivano sradicate, o le porte fatte a pezzi, Hilda sussultava lasciandosi sfuggire un gridolino spaventato, che probabilmente incoraggiava ancora di più Dalamadur a darle la caccia. Intanto la voce di Thresh iniziò a rimbombare nei misteriosi corridoi di quel luogo, non era sicura se volesse spaventarla o tentarla, ma l'ultima parte del suo discorso le fece venire voglia di dargli retta e inciampare appositamente così da farsi prendere. Era così combattuta: sapeva che se Dalamadur l'avrebbe presa ci sarebbe andato molto pesante su di lei, avrebbe potuto rischiare davvero di lasciarci le penne. Già, se moriva magari poi avrebbe potuto verificare se Dorian fosse morto? Lui però non sarebbe finito all'inferno, quindi non lo avrebbe visto. Eccolo di nuovo, il pensiero verso Dorian che la fece sospirare disperata: anche in quel contesto pensava a lui? Accidenti non poteva andare avanti così! Se si distraeva in un momento così concitato, figurarsi in un momento in cui era tutto più calmo e doveva rimanere concentrata. Il dolore fisico poteva spegnerle il cervello, anche solo per un poco di tempo, sarebbe stato sufficente per staccare la spina e ricominciare da capo. Rallentò il passo, ansando per l'agitazione più che per la fatica, infine l'incertezza del suo cuore la fece inciampare, non capì contro che cosa, forse una mattonella del pavimento più alzata, forse era stata la sua stessa volontà, in ogni caso cadde a terra scivolando in avanti. Dopo il capitombolo, si voltò verso Dalamadur per capire dove fosse. Ma lui le fu già addosso e solo allora capì che era stata la coda della belva ad averla fatta inciampare. Si voltò con tutto il corpo, per poterlo affrontare ma si ritrovò le mani di Dalamadur schiacciati contro il seno, dolorosamente mentre la schiena doleva per la pressione immane che si esercitò sul pavimento, facendolo crollare e precipitare verso un piano più in basso. L'atterraggio fu brusco ed una nuova stilla di dolore si proiettò su tutta la schiena facendola gemere rumorosamente, ma quel lamento venne coperto dal ruggito bestiale di Dalamadur. Cercò di afferrargli i polsi, per allentargli la pressione sui seni, mentre cercò di piazzargli un ginocchio contro lo stomaco e fare resistenza.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Mentre se ne stava con Dalamadur addosso, Hilda avrebbe potuto vedere direttamente nei suoi occhi quella rabbia folle e colma di dolore che lo caratterizzava: forse non si somigliavano per niente, ma anche lui proprio come Hilda aveva passato un dolore incommensurabile ed inspiegabile, che col tempo lo aveva consumato del tutto. Stringerlo per i polsi e piantargli un ginocchio sul ventre non servì a nulla se non rallentarlo, e quando Dalamadur capì che l'unica parte libera del suo corpo era la bocca non ci pensò due volte a spalancare le fauci per potersi accanire direttamente sul collo di Hilda e poterglielo strappare di netto con un solo boccone. La vampira sentì direttamente le zanne vibrare mentre la mordeva e ruggiva al tempo stesso, ma più affondava nella sua carne e più rallentava, per poi indietreggiare col capo rivelando che un grosso palo metallico gli stava impedendo di chiudere la bocca in maniera netta. Ben presto si aggiunsero altri pali che lo costrinsero a chiudere la bocca, così che non fosse più in grado di mordere niente, e per la frustrazione iniziò a menare testate verso il basso, cercando di colpire Hilda magari ma fu talmente brutale ed impreciso che sarebbe bastato poco alla vampira per evitarlo. Sbattere la testa a terra non frenò la creatura in nessun modo e anzi, continuò a ruggire sempre più rabbioso mentre gli artigli si conficcavano nei seni della vampira e tiravano come se volessero strapparglieli.
    Ecco cosa non mi piace di te, sei così frettoloso... neanche nella vittoria assapori il momento, è uno spreco. Non puoi bere vino quando sei assetato a morte!
    Faust sbucò fuori alle spalle di Dalamadur tenendo le braccia dietro la schiena, camminò lento verso i due e man mano che camminava delle piccole fiamme verdi si accesero intorno alla stanza rivelando l'ambiente circostante che poteva essere descritto facilmente come un dungeon sotterraneo, per quanto particolarmente ben tenuto e pulito. Thresh ci teneva molto alle sue cose, e tra le sue cose c'erano anche i suoi spazi.
    Inoltre è sgarbato nei confronti della tua compagna di giochi... del suo divertimento non ti preoccupi? Pensavo fossi un guerriero onorevole...
    Detto questo lo afferrò per la coda, tirandolo via mentre i versi frustrati di quella creatura riempivano la stanza, descrivendo quanto inutilmente si stesse dimenando nella vana speranza di restarle addosso. Fu inevitabile: venendo tirato via così strappò i vestiti che Hilda aveva addosso, spogliandola pressoché del tutto e lasciandole profondi graffi su quella pelle perfetta. Thresh le fece cenno di rialzarsi, ma mentre la vampira teneva bassa la guardia rivelò da dietro la schiena una piccola e sottilissima lama, forse più simile ad uno spiedo, lungo e simile all'arma diletta di un matador. Si lanciò verso Hilda e con grande precisione scelse un punto tra il costato e lo stomaco del tutto sprovvisto di punti vitali, dove la penetrò da parte a parte per poi appenderla al muro dietro di lei. Appenderla era la parola giusta, perché il professore non si limitò ad infilzarla: la sollevò leggermente da terra in modo che per rimanere alla giusta altezza dovesse mantenere le punte dei piedi il più tese possibile, una posizione scomodissima ma che se non mantenuta rischiava di lasciar salire la lama verso punti vitali del suo organismo, aprendo danni ben più pericolosi. A quel punto, il professore dedicò una carezza perversa a Hilda, partendo dalla sua verità, risalendo per il seno e arrivando fino al suo volto, prestando particolare attenzione al capezzolo in mezzo alla strada per strapparle un fremito che l'avrebbe agitata, così che si contorcesse intorno ad una ferita aperta incredibilmente dolorosa.
    Tranquilla, non voglio certo che ti sbrani... non ancora almeno. Ma ogni volta che ti vedrò pensare a Dorian farò in modo che Dalamadur te ne faccia pentire. Non hai più il diritto di pensare a lui, hai lasciato che si perdesse... quindi dovrai dimenticarlo, o ti faremo a pezzi.
    A quel punto Thresh si spostò di lato, permettendole di tornare a vedere Dalamadur che respirava affannosamente dietro di lui. Sembrava più calmo ma se da una parte la rabbia era scesa, dall'altra era salita l'eccitazione: quel cazzo mostruosamente modificato che la bestia portava tra le gambe era eretto, e da ogni singolo foro della sua lunghezza fuoriuscivano delle piccole punte ad intermittenza, come se fossero denti affamati desiderosi di affondare nella sua carne. Infine, qualcosa che dava peso alle parole pronunciate poco prima dal professore: i testicoli di quell'essere erano particolarmente gonfi e massicci, sembravano quasi pugni umani, o addirittura poco più. Trasudavano di una tensione erotica assurda, l'insoddisfazione di quel sesso era tale che Hilda poteva percepirlo sulla sua pelle. Quel mostro aveva bisogno di sfogarsi e stava per farlo su di lei.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Gli occhi pieni di dolore e rabbia di Dalamdur la colpirono più di quanto si aspettasse: non ricordava quanto quell'essere fosse così colmo di odio represso. Era un sentimento così profondo e radicato poiché nasceva da un dolore indicibile, che lei non conosceva e che probabilmente ormai era diventata parte di Dalamadur in modo così profondo che era sicura nemmeno ricordava del tutto bene cosa gli era successo, perché erano davvero troppe. Sembrava che nessuno al mondo potesse salvarlo da quella folle oscurità in cui si era immerso il suo cuore. Voleva ucciderla, non esitò nemmeno un istante ad usare la bocca irta di zanne sul collo. Hilda se ne spaventò ed urlò nel sentire le punte dei suoi denti aguzzi aderire contro la carne e bucare la pelle liscia. La morsa però non si fece dolorosa e poco dopo Hilda capì che qualcosa gli aveva impedito di darle il colpo di grazia. Hilda affannata si rese conto che aveva sottovalutato la furia cieca di Dalamadur, non era bastato farlo stancare un pochino per sedare parzialmente il suo istinto omicida. Non si sarebbe fermato fin quando non averebbe sentito il sapore del suo sangue, ne era certa, e lo dimostrò anche quando provò disperatamente a liberarsi di quei strani pali di metallo che gli avevano bloccato la bocca. Hilda si spostò con il busto, lasciando che la testa di Dalamadur colpisse duramente il pavimento. Doveva toglierselo di dosso, doveva indebolirlo o prima o poi avrebbero perso il controllo su di lui. Non fu affatto facile concentrarsi, soprattutto per colpa degli artigli che le bucarono la pelle perfetta dei suoi seni. Strinse i denti, cercando di non cedere alle scariche di dolore per concentrare una cuspide scarlatta che sparò contro il petto di Dalamadur, proprio poco prima che Thresh lo afferrasse per la coda e lo trascinasse via dal corpo di Hilda. La sua sottilissima sottana notturna venne totalmente stracciata e sfilata via dal suo corpo, nemmeno fosse stata l'involucro di un frutto. Le strisce sanguinolente sulla pelle bruciarono facendole aspirare aria avidamente. Il cuore tornò a battere più forte, tornava a sentirsi viva, ma non era ancora abbastanza per lei. Fece appena in tempo ad alzarsi in piedi quando Thresh la caricò e la attaccò sorprendendola del tutto. Dopotutto aveva fermato Dalamadur prima che potesse darle il colpo di grazia, non si sarebbe mai aspettata che anche lui la attaccasse. Percepì il freddo metallo conficcarsi nel suo addome e la pressione energetica del professore che le tolse il respiro, poi il duro muro contro le spalle, il dolore lancinante all'addome. Emise un lamento strozzato e si accorse che riusciva a malapena a toccare con le punte dei piedi il terreno, costringendola a tenere tutto il corpo in tensione per non calarsi su quel metallo che adesso invece le sembrò un tizzone rovente per quanto facesse male. Annaspò aria e guardò meravigliata Thresh: lo sentiva chiaramente che non aveva colpito organi vitali, altrimenti la sete di sangue sarebbe esplosa violentemente. Era diventato così bravo a conoscere l'anatomia da fare colpi così chirurgicamente precisi per torturare ma non uccidere. Era in momenti come quelli che si poteva capire quanta pratica avesse fatto quell'uomo per imparare così bene. Il dolore così intenso ormai aveva iniziato a darle sensazioni diverse, più simili a quelli del piacere, e bastò davvero pochissimo, quel lieve sfiorare delle dita sui suoi capezzoli per accendere sensi e confonderle totalmente gli imput cerebrali e farla eccitare. Per un attimo non aveva pensato più a nulla, ma Thresh rimproverandola, e nominando di nuovo il suo nome le fece tornare di nuovo alla mente il suo adorato Dorian. I suoi occhi si riempirono di nuovo di lacrime, mentre una domanda si dipinse sui suoi occhi ancora una volta: perché? Perché l'aveva abbandonata? Un momento di debolezza che le fece annaspare aria.
    Ci eravamo appena ritrovati... rantolò ma si capì dal suo tono che voleva dissentire dalle parole di Thresh, perché per lei non era stata colpa sua. Intanto afferrò lo stiletto con entrambe le mani, intenzionata a sfilarselo dal corpo, ma prima di poter dare la giusta forza, Thresh si fece da parte mostrando Dalamadur in una veste ancora più minacciosa di prima. Hilda venne attraversata da un brivido lungo la schiena, facendola piombare in un misto fra lo spaventato e l'eccitato. Quella carne che sfoggiava Dalamadur sembrava più uno strumento di tortura che di piacere, e sapeva che se la sarebbe passata male. Ma proprio per questo era felice di poter soffrire così da annullare una volta per tutte la sua mente in subbuglio.
    Così ... non vale... si lamentò tirando di nuovo via lo stiletto. Tuttavia era stato conficcato così in profondità nel muro che non riuscì a toglierselo, ferendosi invece alla mano che scivolò lungo la lama sporcandola di sangue. L'odore di esso le diede un poco alla testa, la sua natura vampiresca aveva iniziato a scalpitare per venire fuori.
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Rendendosi conto che Hilda stava cercando di liberarsi, Thresh si preoccupò di conciare per le feste anche le sue mani, afferrandole il polso sinistro che cercava di sfilare lo stiletto e alzandogliela di colpo, sbattendole il dorso contro il muro mentre afferrava un'altra sottile lama e si preparava ad impalarla. Con la mano libera, Thresh portò l'indice davanti al volto, e scuotendo sia il dito che il capo davanti a lei per farle segno di "no", infilzò il palmo della mano contro il muro proprio come aveva fatto col suo addome, così da toglierle anche quelle scarse possibilità che aveva di liberarsi.
    Non è vero... lui ha trovato te. Tu non hai fatto altro che raccogliere quelle attenzioni che lui desiderava tanto darti. ma poi lo hai lasciato andare... cosa ti aspettavi? Che diventasse più forte e che così ti scopasse più duro? Magari volevi lasciarlo pascolare come se fosse una vacca da latte... ma l'hai lasciata in un mondo pieno di lupi. Tu dovresti saperlo, anche tu sei un lupo... oppure mi sbaglio? Forse ti ho sopravvalutata... magari non sei affatto come mi aspettavo, magari sei solo una vampira capricciosa che ama soffrire...
    Mentre Thresh le pronunciava quelle parole inquisitorie davanti al volto, Dalamadur spezzava il giudizio crudele sul suo petto che non aveva fatto altro se non eccitarlo ancora di più, rendendolo instabile e portandolo senza ombra di dubbio verso la lussuria rispetto alla rabbia. Cosa che non doveva far sentire più tranquilla Hilda, perché quel mostro aveva tutta l'intenzione di prendersi la sua rivincita su di lei. Appena fu vicino, nel sentirlo più calmo Thresh scioccò le dita facendo sganciare di colpo i pali nella sua bocca, permettendogli di nuovo di aprirla. La prima cosa che fece fu ruggire e saltare addosso a Hilda, afferrandole quegli enormi seni che penzolavano dal suo petto per poterli stringere tra gli artigli. Non fu delicato, neanche un pò: gli artigli affondarono nella sua carne senza strapparla ma bucandola, lui nel mentre mordeva i capezzoli con quelle fauci enormi, poteva prendere facilmente l'areola e parte della mammella, schiacciando il seno tra le zanne, anche in quel caso bucandolo ma senza strapparlo in maniera decisiva. SI nutriva del suo sapore inebriante e del sangue che sgorgava dalle piccole ferite, leccando avidamente quelle montagne perverse con una lingua massiccia che somigliava quasi ad un morbido membro umano, ricoperto di saliva incandescente che si mescolava alle ferite della vampira, e che si rivelò qualcosa di particolarmente acido: non tanto da danneggiarla ma abbastanza da rendere dolorose le ferite, come se stesse spargendo sale o limine su un taglio aperto, qualcosa di molto doloroso. Dalamadur si ritrovò a schiacciare i seni per unire i capezzoli il più possibile così da azzannarli entrambi contemporaneamente ed iniziare a tirarli assieme come se volesse strapparli, mentre il bacino si spingeva in avanti ed iniziava ad entrare in contatto col suo ventre, facendole sentire quanto caldo e duro fosse quell'attrezzo perverso che solo un folle avrebbe osato chiamare cazzo.
    Forse dovrei trasformati nella cagnolina di Dalamadur... sicuramente ti tratterebbe bene. Non ho ancora provato a farlo figliare, non so nemmeno se ne è in grado... se non mi dimostrerai di essere superiore, finirai in modo molto peggiore di lui...
    Thresh stava stimolando ogni singola emozione di Hilda, non solo il suo corpo: paura, umiliazione, desiderio, tristezza, dolore... la tortura di Thresh non si limitava solo alla carne, ma anche alla mente. Anche per questo era sempre così enigmatico: che gusto c'era a rendere tutto troppo chiaro?
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Il suo tentativo di liberarsi non venne preso bene da Thresh che si preoccupò di impalarle il polso alla parete con un'altro stiletto. Non che effettivamente Hilda avesse fatto molto per impedirglielo, godendosi invece la stilettata su un punto così sensibile. Emise un lamento rabbioso perché bucandole il tendine le aveva praticamente tolto la forza nelle dita e nel polso, rendendole molto più doloroso liberarsi, ma a quel punto non le conveniva proprio provare a farlo dato che se ne sarebbero accorti e l'avrebbe sicuramente punita impedendole altri movimenti e non in modo piacevole. Le parole di Thresh però colpirono duramente perché aveva intuito perfettamente le mezze verità che celava il rapporto che aveva avuto con Dorian. Non lo aveva tenuto a sé come avrebbe dovuto e lo aveva perso, quel pensiero iniziò a farle molto male. Eppure si ribellò continuando imperterrita a pensare che lei forse non centrava niente.
    Non è vero, io lo amavo, il mio cuore era sincero. protestò ancora: non sopportava che sminuisse così i suoi sentimenti, non era una bambina capricciosa che usava gli altri come meri giocattoli, quel tipo di passatempo era insapore, insulso, falso come il giocare con cibo finto di plastica. Quando decideva di legarsi a qualcuno lo faceva con tutto il cuore e non le piaceva quando gli altri non lo capivano, soprattutto uno come Thresh con cui condivideva molto quella contorta filosofia dell'amore. Dalamadur intanto venne liberato dalla sua prigionia e le fu di nuovo addosso in un balzo bestiale che le strappò un nuovo gridolino spaventato, seguito poi da un gemito di dolore sempre più acuto. I seni dolevano terribilmente non solo per via della stretta esagerata delle dita che avevano già iniziato a farle apparire i primi lividi, ma anche per i morsi e gli artigli che le bucavano la pelle bruciando intensamente di dolore. Hilda si spinse contro il muro inutilmente, cercando un appoggio più stabile per non sentire la lama conficcata nello stomaco ferirla ancora di più. Aveva già le vertigini, il dolore le rendeva difficile anche respirare ed i pensieri iniziarono ad ovattarsi e spezzarsi, costringendola a dare attenzione a Dalamadur che riversava su di lei la sua rabbia, la sua frustrazione sessuale. Sembrava quasi che se avesse potuto l'avrebbe stuprata e divorata contemporaneamente. Iniziava a funzionare quel trattamento, ma Thresh aveva pienamente intenzione di punirla e darle una lezione, quindi non avrebbe lasciato che se la cavasse in poco tempo dandole ciò che aveva cercato, ovvero l'oblio della mente. L'avrebbe tenuta vigile e non le avrebbe permesso di godersi il trattamento come se fosse una cura. Strinse i denti, ma le parole di Thresh bruciarono sul suo orgoglio come sale su ferite aperte. Lo guardò in cagnesco, i suoi occhi parlavano molto chiaro, sembravano urlare "non osare". Non sarebbe mai diventata il giocattolino di qualcuno che era più legato al proprio odio che a lei stessa. L'avrebbe torturata e quando si sarebbe accorto che non era lei la fonte del suo odio l'avrebbe abbandonata come un vecchio straccio. Non ci sarebbe stato niente di più orribile per lei.
    Io sono già superiore a lui! Non lo vedi? E' così accecato dal odio che non distingue più chi odiare davvero. E' solo una belva consumata, nemmeno mi vede... affermò sempre più indebolita dal dolore lancinante che le attraversava il corpo. Ironicamente si sentiva più viva che mai, ogni morso, ogni artiglio sulla sua carne aumentava il senso di pericolo che le aumentava le dosi di adrenalina in corpo. Sentire la verga mostruosa di Dalamadur contro il ventre accese anche la parte più perversa di lei confondendo il piacere ed il dolore, come due colori che ne creavano uno nuovo. Il suo sesso aveva iniziato ad inumidirsi, i suoi sensi vampireschi si accesero sempre di più gradualmente per via della quantità di sangue che perdeva. Il corpo di Dalamdur iniziò a sembrarle caldissimo, le sembrava di percepire le vene del suo corpo pulsanti contro la sua pelle. Aveva sete, lo si poteva vedere dal fatto che i suoi canini si affilarono e si allungarono per poter mordere.
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,816
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Thresh non mancava una singola occasione per rimproverarla, sminuirla e mortificarla. La sua tortura non era solo fisica ma anche psicologica e Hilda non doveva garantirsi il lusso di poter far valere la sua posizione: doveva sempre ritrovarsi stesa a terra fisicamente e ideologicamente, e in quanto a ciò Thresh non aveva rivali. Mettere i giovani di fronte alla realtà era letteralmente il suo mestiere oramai.
    Non conta solo il sentimento Hilda, un pescatore può anche comprare le canne migliori ma se pascola in acque misere lo sforzo è nullo. Forse i tuoi sentimenti erano sinceri, ma non hai agito nel modo giusto...
    E funzionava, certo che funzionava, perché ogni colpo che la lingua affilata di Thresh infliggeva sanguinava proprio come una ferita aperta nella sua carne, e anche se stremata dalle folli attenzioni di Dalamadur, la vampira riusciva comunque a lanciargli occhiate di fuoco, tutt'altro che ben disposta a lasciarsi trattare come un giocattolo qualsiasi. La cosa ovviamente non fece che strappare un ghigno malefico sul volto del professore.
    Visto? Hai messo il tuo orgoglio davanti alla ragione, e hai insultato una creatura così piena di sentimento puro come Dalamadur la cui unica colpa è quella di essere stato capace di provare pietà per te... sei tu quella accecata dal dolore Hilda, lo vedrai.
    Mentre il mostro banchettava con i suoi seni, succhiando sempre più forte quella carni enormi e generose, mordendole senza però strapparle, il professore afferrò l'enorme verga di Dalamadur spingendola verso l'intimità di Hilda, iniziando a muoverla come se fosse un enorme vibratore, lasciando che la cappella scorresse tra le grandi labbra e il clitoride, spingendo con forza senza però mai penetrarla, lasciando che le punte le graffiassero la pelle senza però ferirla in maniera significativa, almeno per il momento.
    Lui ha avuto il coraggio e la forza di affrontarti, non ti ha lasciata andare, a differenza di quello che hai fatto tu con Dorian. E ora non sei neanche disposta a scendere a compromessi pur di trovare la pace? E dimmi... se ti permettesse di rivedere Dorian invece, lo faresti? Se mi portassero via per sempre Nefertiti, farei qualsiasi cosa pur di riaverla, non importa quale umiliazione dovrei subire. E tu invece, sei disposta ad accettare qualsiasi umiliazione per Dorian?
    Mentre parlava la sua voce si induriva e i movimenti di quella verga si facevano sempre più intensi. Il professore allora decise di scuoterla, dando un colpo a palmo aperto alla lama che aveva già conficcato nello stomaco di Hilda, così da imprimere pressione su un danno già aperto per assicurarsi che non si distraesse per nessuna ragione.
    No... sei come le altre donne, troppo attaccate all'orgoglio per provare vero amore. Guardalo negli occhi e dimmi che Dalamadur non è capace di provare sentimenti!
    Quel mostro era troppo impegnato a gustarsi la sua carne per fissarla dritta negli occhi, forse Hilda aveva bisogno di attirare la sua attenzione per avere la risposta che desiderava.
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,616
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Thresh riusciva a insinuare il seme del dubbio nella mente di Hilda. Forse aveva ragione, i suoi sentimenti non erano bastati a tenersi vicino Dorian, dopotutto non era riuscita ne a proteggerlo e nemmeno a coltivare così a fondo la loro conoscenza dato che non conosceva nessun parente di lui, o qualcuno che potesse essere legato a lui a parte ovviamente la polizia di Londra. Non ribattè a quelle parole, e poco dopo Thresh le rimproverò di aver peccato di orgoglio perché aveva insultato Dalamadur sminuendo i suoi sentimenti. Ovviamente Hilda non si riferiva al fatto che non potesse provare simili sentimenti, ma si riferiva al legame che c'era fra lei e Dalamadur: lei era convintissima che lui vedesse in lei qualcuno del suo passato. Aveva sostituito la sua figura a quella, odiandola senza una vera ragione. Infondo Hilda non gli aveva ancora fatto nulla, a parte unirsi a lui nella carne, umiliandolo certo, ma le sembrava davvero ben poca cosa per essersi guadagnata il suo desiderio di vendetta al punto da volerla uccidere. Non aveva ancora potuto coltivare un sentimento così forte, quindi lo percepiva vagamente finto, pilotato da qualcosa di errato. Non era così che voleva godersi il frutto di un odio così forte. Se proprio doveva odiarla a quel modo, dovevano condividerlo il sentimento, e lei non corrispondeva un odio così profondo per lui. O forse era meglio dire "amore"? Avrebbe potuto spiegarlo, ma in quel frangente le veniva davvero molto difficile parlare e ragionare lucidamente, come se non bastasse, Thresh portò la carne bollente e corrotta di Dalamadur contro il suo sesso, facendole sentire quanto fosse duro e bollente. Trasalì di piacere, sentendo chiaramente il calore al basso ventre farsi molto più forte. Fu inevitabile che gradualmente si bagnasse di umori sempre di più, lubrificando la carne della belva dolcemente. La sua vena masochistica era stimolata al massimo e non poteva controllare il suo corpo, non con quelle ferite, non con la ferocia con cui Dalamadur la stringeva e feriva. Intanto Thresh continuò a torturarla e chiederle se fosse stata disposta a farsi umiliare per poter riavere indietro Dorian. Fu una domanda che la fece esitare un momento poiché non ci aveva pensato. Non aveva messo in conto che magari avrebbero potuto usare Dorian per arrivare a lei. Non era di certo facile per Hilda ragionare da preda piuttosto che da predatrice. Chi avrebbe mai potuto volere una cosa del genere? Stava per rispondere, prima che Thresh non la costrinse ad urlare dal dolore con la botta contro la lama che le rinnovò di nuovo il dolore lancinante in tutto il corpo. Annaspò aria e dovette di nuovo puntare meglio i piedi per non farsi ferire gravemente.
    Sì! Cazzo!... Sì, lo farei per riaverlo! la voce era incrinata per via del dolore, ormai si era lasciata andare e calde lacrime iniziarono a rigarle il viso. Davvero era stata colpa sua se era successo qualcosa di brutto a Dorian? Emise un lamento ribelle quando Thresh la paragonò ad altre donne che non sapevano provare il vero amore. Le chiese di nuovo di guardare negli occhi Dalamadur per dirgli che non era capace di provare sentimenti. Hilda lo guardò mentre continuava a leccarla e morderla, sembrava totalmente andato perso in ciò che stava facendo. Avrebbe dovuto attirare la sua attenzione e ciò le fece spuntare un ghigno malefico sul volto, poiché si sentiva vittoriosa almeno su una cosa.
    Non è per me che prova quei sentimenti! affermò rantolante di dolore. Una risposta che di sicuro non sarebbe piaciuta ne a Thresh e nemmeno a Dalamadur, ma dopotutto non era lì per bersi un tè in compagnia.
     
    .
34 replies since 7/9/2020, 09:08   300 views
  Share  
.
Top