Amore criminale

x Hyperion

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Era un periodo molto strano per Hilda. Dopo essersi riconciliata con Dorian, ed aver deciso insieme a lui di approfondire il loro rapporto, era sparito totalmente. Nessun messaggio, nessun motivo apparente, era semplicemente sparito misteriosamente. Lo aveva cercato disperatamente, chiedendo informazioni anche alla polizia Londinese dato che lavorava con loro. Le avevano solo detto che non si presentava al lavoro da ormai più di una settimana. Mille ipotesi diverse avevano affollato la mente di Hilda per dare una spiegazione alla sua scomparsa, alla fine però tutte la stavano facendo soffrire terribilmente. Era colpa sua? Gli era successo qualcosa di brutto? Aveva un pessima sensazione al riguardo e quelle sensazioini si stavano ripercuotendo anche sul suo lavoro ed i suoi progetti. Aveva bisogno di concentrarsi, di rimanere lucida, ed un modo efficace che conosceva per staccare la mente era tramite il dolore fisico, quello acuto che impediva di pensare. Certo durava davvero ben poco, anche per via della sua natura, e per quel motivo ci era andata giù pesante. E quale modo migliore se non usare la rabbia e la sete di vendetta di Dalamadur nei suoi confronti? Era stato ciò che le serviva, ma non avrebbe mai immaginato che la dea Apocrypha stava disegnando il suo destino con un incontro impensato. Era fuggita da Dalamadur e Thresh per non cedere alla tentazione di bere il sangue e così guarire. Aveva ancora i vestiti strappati, quei pochi che le erano rimasti addosso, un mucchio di ferite sul corpo e misteriosamente alcune erano tutte così certosine e studiate da non ucciderla, da darle il massimo del dolore senza però danneggiare parti importanti come i nervi recettori. Altre invece erano più selvagge ed isintive, lividi grandi segni di morsi profondi sul seno, su altre parti del corpo. Tagli e perforazioni misurate che lasciavano intendere benissimo che avevano usato strumenti di tortura sul suo corpo. Infine aveva ancora tracce di sperma che colava lungo le cosce, chiaro segno che era stata anche stuprata. Stava volando senza una meta precisa, combattendo la sua sete che era più acuta del solito per via dell'istinto di sopravvivenza. Aveva forti vertigini ed aveva perso tanto sangue, al punto che ad un certo punto non riuscì più a sentire le sue ali e precipitò atterrando proprio sul cofano della macchina di Gabriel, rischiando anche di sfondare il parabrezza e causare un brutto incidente. La botta fu terribile e non svenne unicamente per via dei lancinanti dolori in tutto il corpo.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Gabriel non era un tipo che disprezzava gli appostamenti. Era un agente meticoloso e paziente, col tempo aveva maturato anche un certo talento nel restare concentrato sullo scenario che aveva davanti pur mantenendo la mente distratta con una piccola radio collegata alla cuffia che teneva in un orecchio. Non gli piaceva perdere tempo, quindi restare appostato per ottenere informazioni era un ottima occasione per studiare altre nozioni registrate. Una volta aveva addirittura imparato il russo in quel modo, ancora oggi non riusciva ad ordinare una vodka ghiacciata senza sentire i sedili scomodi sotto la pelle. Quella sera era appostato nella zona povera di Roma, non fetente quanto lo Sprawl di New Vegas ma comunque un posto poco piacevole in cui stare, nonché il preferito dagli agenti come lui per strappare qualche nuova informazione sui suoi casi. Era in borghese, come sempre, indossava una camicia bianca sbottonata sul petto e priva di cravatta, coperta con panciotto poco elegante e più sportivo dal colore scuro. Pantaloni intonati a quest'ultimo indumento e scarpe un pò consunte dagli inseguimenti nel passato, nonostante fossero diverse ore che se ne stava appostato i suoi capelli erano ancora in ordine e non aveva sudato per niente. Ottemperando al dovere di un buon poliziotto, stava ricaricando le sue forze mentali con l'ultimo morso di una gustosa ciambella glassata, non il pasto ideale di un combattente ma perfetto per ricaricare i zuccheri di una mente concentrata. Purtroppo per lui, a distrarlo non fu la scarica di golosità di quell'ingrato pasto, quanto più il terrificante tonfo della sua auto mentre si piegava e il parabrezza finiva in pezzi per l'arrivo di un corpo inatteso. La prima cosa che successe, prima ancora di permettere a Gabriel di rendersi conto di cosa stava succedendo, fu che le sue nanomacchine nascosero del tutto la sua presenza, ricoprendolo dell'armatura in maniera istintiva per proteggerlo dai detriti e da possibili attacchi, dato che poteva essere il segnale che lo avevano scoperto. Fortunatamente la sua auto aveva l'antifurto disattivato, altrimenti avrebbe fatto un rumore molto più grande. Il problema saltò fuori quando si rese conto che quello non era un colpo di avvertimento di possibili criminali che lo avevano scovato, ma il corpo di una donna da lui ben nota che lo allarmò immediatamente.
    HILDA!
    Gridò, sciogliendo l'armatura e fiondandosi fuori dalla macchina il più velocemente possibile. Si fiondò sul suo corpo tenendole sollevato il capo per assicurarsi che non fosse ferita gravemente e si rese conto di non avere idea di dove iniziare: era ridotta malissimo anche per una vampira. Le ali erano danneggiate ma spiegate, segno che aveva volato fin lì per poi cedere alla fatica di quelle ferite assurde, probabilmente la caduta non era stata tanto rovinosa da ucciderla ma non c'era molto da festeggiare. I danni che aveva subito non erano quelli di una banale aggressione, sembravano il lavoro certosino di un aguzzino che sapeva molto bene cosa fare, sia dal lasciare che venisse sbranata dai cani, sia dall'infliggerle ferite tali da non ucciderla ma quasi. Una rabbia incredibile lo colse ma prima di concedersi sfoghi inutili capì che non poteva lasciarla in quello stato e che doveva soccorrerla il prima possibile. Si fiondò quindi di nuovo nella macchina portandola con sé, la adagiò sul sedile del passeggero stringendola ad esso con la cinta in modo da evitare che facesse movimenti bruschi che potessero peggiorare la sua situazione, dopodiché abbandonò la sua missione per dirigersi verso un edificio di ripiego che usava come rifugio per emergenze del genere durante gli appostamenti. nascose la macchina danneggiata in un vicolo e afferrò Hilda saldamente, coprendola con una giacca in modo da non attirare troppo l'attenzione. Nessuno dei due poteva permettersi un ospedale in quel momento, Gabriel lo capì subito, quindi la portò dentro una stanza sicura per poterla medicare.
    Hilda... rispondimi! Che ti hanno fatto?
    Non poteva accettare di vederla ridotta in quelle condizioni, non dopo che aveva ripromesso a sé stesso di proteggerla. Doveva aiutarla a tutti i costi e una volta al sicuro l'avrebbe rimessa in sesto, anche se fosse servita tutta la notte.
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    La botta fu forte, la stordì ma non svenne. Udì una voce maschile familiare ma che non riuscì a riconoscere ancora. Non era la voce del suo adorato Dorian, l'avrebbe riconosciuta senz'altro. Sentiva il corpo pesantissimo, avrebbe voluto alzarsi trascinarsi via, ma i suoi arti non rispondevano. Erano incastrati nella carrozzeria dell'auto, quasi a darle la sensazione che il suo corpo si fosse fuso con quell'auto. Si ritrovò a sorridere debolmente perché era messa davvero male, esattamente come aveva chiesto. Il dolore era lancinante e le impediva di pensare, aveva pace finalmente nella sua testa. Avendo perso molto sangue, quando le mani di Gabriel si posarono su di lei, le sembrò che fossero caldissime, confortanti. Riuscì a voltarsi con la testa verso l'uomo che la stava soccorrendo e quando vide il viso preoccupato e rabbioso di Gabriel non credette ai suoi occhi. Di tutte le auto su cui poteva precipitare era finita proprio sull'auto di Gabriel. Emise un piccolo rantolo di dolore espirato che alle orecchie di Gabriel potevano sembrare una supplica di aiuto. In realtà Hilda voleva invocare il nome di Apocrypha per ringraziarla. Quella non poteva solo essere una banale coincidenza: era il destino che l'aveva portata fra le braccia di Gabriel, era la sua amata dea che l'aveva portata da lui. Indebolita com'era non avrebbe potuto opporre resistenza in alcun modo mentre la adagiava sui sedili posteriori dell'auto. Durante il viaggio aveva perso più volte i sensi, risvegliandosi quando Gabriel la prese di nuovo, riaccendendo il dolore di tutte le ferite che aveva. Il suo istinto di vampiro si risvegliò, l'istinto di sopravvivenza aveva acuito i suoi sensi. La pupilla dei suoi occhi si era allargata tantissimo al punto che l'iride era diventata una sottilissima striscia, facendo somigliare il suo sguardo a quello di un demone. I suoi canini si allungarono pronti per azzannare la sua preda. Il suo respiro era cambiato, sibilava come un animale in agonia che stava per spirare. Aveva un forte bisogno di bere del sangue, Gabriel essendo umano ed anche forte, era come una fonte fresca d'acqua davanti ad un uomo smarrito che aveva vagato nel deserto a lungo soffrendo la sete. Vedeva chiaramente le vene principali sotto la sua pelle, sentiva più forte che mai l'odore del suo sangue fresco: le sembrava il più invitante mai sentito in vita sua. Era messa così male che aveva perfino la sensazione di poter percepire ogni battito cardiaco di Gabriel. Riuscì a sollevare debolmente una mano verso di lui, ma tremava vistosamente.
    S..ss..angue... biascicò debolmente. Aveva un disperato bisogno di bere del sangue, il suo corpo lo esigeva anche se lei voleva tardare il più possibile quel momento, era ormai caduta vittima del suo stesso bisogno fisiologico. Gabriel avrebbe dovuto ricordarsi che il sangue per i vampiri era fonte di vita, chissà se avrebbe capito cosa stava chiedendo la vampira? Infondo era risaputo che per le creature come loro potevano guarire molto più velocemente bevendo del sangue.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Gabriel non era uno sprovveduto, sapeva benissimo perché Hilda stava invocando il sangue. Con un pasto abbondante un vampiro gravemente ferito può recuperare facilmente le forze, e i una condizione di normalità Gabriel sarebbe stato più che felice di offrirle il suo di sangue così da permetterle di salvarsi, ma c'erano due grossi problemi: il primo era che Gabriel risultava naturalmente più resistente del normale, c'era il rischio che in quello stato Hilda non fosse nemmeno in grado di morderlo in maniera efficiente, come se non bastasse lo stato sconvolto in cui si trovava rischiava di innescare il suo potere da un momento all'altro, portando la sua corazza a precluderle qualsiasi goccia di sangue. Secondariamente, non poteva donarle il sangue intriso di quelle instabili nanomacchine, sarebbe stato assolutamente sconsiderato e apriva scenari imprevedibili e incontrollabili. L'unica soluzione era fare appello alla sua grande capacità di prepararsi ad ogni scenario, e fortunatamente quel rifugio d'emergenza aveva conservato al suo interno qualche sacca di sangue per una trasfusione d'emergenza in caso fosse servito. Erano sacche preziose e difficili da reperire, ma in quel caso poteva fare un'eccezione.
    Resisti, adesso ti porto del sangue.
    Cercò di restare calmo, lasciandola adagiata sul letto con la testa alta, così da non peggiorare la situazione. Si assicurò che non avesse corpi estranei nel corpo ancora, poi si fiondò nel bagno dove teneva tutto il necessario e tornò con una grossa sacca di sangue ben conservato. Ovviamente, per un vampiro non sarebbe stata la stessa cosa: forse le proprietà nutrienti erano le stesse, ma sarebbe stato come bere una bevanda alcolica priva della sua effervescenza, o dell'acqua calda invece che fresca di ruscello. L'avrebbe salvata, ma lasciata molto insoddisfatta. Per assicurarsi che bevesse, cosa molto difficile nello stato in cui si trovava, Gabriel si posizionò di fianco a lei, afferrandola con un braccio intorno alle spalle, portandosela praticamente sul petto, così da tenerle la testa alla giusta inclinazione mentre lasciava colare il sangue sulla sua bocca a piccoli sorsi. Se s fosse rivelata affamata, l'avrebbe lasciato scorrere senza pause e con più abbondanza, così da permetterle di riprendersi come meglio poteva. In quel momento il cuore di Gabriel batteva fortissimo. Era preoccupato per lei, e il suo sguardo non faceva altro che sottolineare il respiro pesante dell'agente mentre la soccorreva in maniera così inusuale. Doveva essere una vera tortura per lei doversi accontentare di "cibo in scatola" mentre il sangue di Gabriel era così vicino, caldo e pompava tanto forte nel suo corpo agitato.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Hilda ormai non riusciva più nemmeno a sentire la voce di Gabriel che risultava come un suono distorto e incomprensibile alle sue orecchie. Tutto il suo essere era concentrato su quella grossa vena pulsante sul collo, il profumo del sangue dell'uomo. Era così vicino a lei, eppure le sembrava ci fosse una distanza insormontabile fra loro due, la schiena non le rispondeva per farla sollevare e come se non bastasse lui si era anche allontanato da lei. Lo inseguì debolmente con lo sguardo e con la mano che crollò subito dopo sul letto, mentre Gabriel si procurava una sacca di sangue. Hilda non aveva corpi estranei sul corpo, a parte dei curiosi piercing ai capezzoli con i blocchi a forma di teschio. Era altamente probabile che se avesse avuto un corpo estraneo addosso, se lo era già strappato via durante la fuga. Quando Gabriel tornò con la sacca di sangue, e la aprì, Hilda sentì subito l'odore del sangue, ovviamente non era un odore genuino come quello del sangue fresco che si poteva reperire ferendo qualcuno. Era simile all'odore del succo di frutta rispetto al frutto vero e proprio, due mondi totalmente differenti. Difatti arricciò un poco il naso come se fosse infastidita da quell'odore. Non perchè stava facendo la schizzinosa, ma semplicemente lo percepì come una specie di disturbo fra lei e quella vena pulsante di sangue fresco. Allungò debolmente la mano verso Gabriel e più precisamente verso il suo collo, l'intento era quello di aggrapparsi a lui e tirarsi su così da morderlo sul collo, ma tutto ciò che riuscì a fare fu poggiare le dita sul trapezio per poi scivolare debolmente via. Era messa male, e non appena la prima goccia di sangue le sfiorò le labbra, aprì la bocca per riceverne molto di più. Certo il sapore non era granché e non vi era ciò che Hilda amava del momento in cui beveva il sangue direttamente alla fonte, ovvero il legame che c'era ancora con l'anima della vittima. Quel pasto sarebbe stato insipido e totalmente insoddisfacente per un palato di un vampiro, ma in quel frangente, nonostante tutto era una fonte di vita preziosa per lei. Dopo i primi sorsi, il respiro si regolarizzò, le pupille si strinsero un pochino tornando a qualcosa di più sano e umano in quanto a dimensioni. Dopo qualche altro sorso riuscì a recuperare quel tanto di forza che le servì per afferrare la sacca di sangue e portarsela alla bocca come una disperata. La bevve avidamente svuotandola del tutto del suo contenuto. Più ne beveva più il dolore lancinante sulle sue ferite si affievoliva. Alla fine riuscì a tornare calma e guardò negli occhi Gabriel in silenzio lasciandosi cullare dalle sue braccia che la sorreggevano. Le venne una lieve sonnolenza, dovuto al sollievo dal dolore. Il corpo poteva finalmente riposare, ma Hilda non volle addormentarsi, anche se l'avrebbe aiutata a recuperare più in fretta le forze. Non disse nulla, si limitò a sollevare una mano per carezzare la guancia dell'uomo con uno sguardo colmo di gratitudine. Si sentì un pizzico sollevata dal fatto che non erano tornati i pensieri su Dorian a tormentarla, in quel momento c'era Gabriel con lei, e le sue attenzioni vennero catturate dall'uomo mentre ricordava ciò che era successo fra loro due. Sorrise debolmente socchiudendo gli occhi.
    Mi hai salvata di nuovo... sussurrò. Gabriel poteva notare che gradualmente le ferite di Hilda si stavano rimarginando abbassandosi sempre di più in quanto a gravità.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Rimase serio e teso per tutto il tempo, come se ne dipendesse della salute di Hilda, non volle distrarsi così da assicurarsi che la vampira non perdesse una sola goccia di sangue. Tirò un sospiro di sollievo solo quando Hilda gli carezzò il volto per concedergli quel delicato ringraziamento, l'agente sospese la "trasfusione" e chiuse gli occhi per tranquillizzarsi del tutto dopo l'estremo stress e la paura provati.
    Sei stata fortunata...
    Non era quello che voleva dire, ciò che pensava era molto diverso: che quello non somigliava affatto ad un salvataggio, anzi era una toppa sul vero problema, un modo per rimetterla in sesto e ributtarla subito in pasto ai lupi. Non era quello che aveva immaginato per lei dopo la promessa che le aveva fatto, ma tutto si aspettava meno che vederla piovere dal cielo ridotta in quel modo. La cosa lo aveva chiaramente sconvolto, non che Gabriel fosse capace di farsi prendere impreparato da simili eventi, ne aveva viste di tutti i colori, ma quella situazione era assurda anche per lui... un metodo di tortura così sconsideratamente scenico... possibile che quei pazzi non avessero nessuna paura di venire scoperti? Che facevano, sfidavano l'autorità? Oppure erano del tutto pazzi? O maledettamente subdoli... ben consci che qualsiasi tipo di ritorsione poteva essere vendicata a modo loro. Maledizione. Una forte rabbia rigonfiò quella succosa vena sul collo dell'agente, che tuttavia decise di concentrarsi su Hilda, nella speranza che fosse sufficientemente lucida.
    Che ti è successo Hilda? Che ti hanno fatto?
    Aveva bisogno di risposte, se non per incriminarli, almeno per capire cos'era successo. Cosa li aveva spinti a ridurla in quel modo...?
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Man mano che passava il tempo, Hilda iniziava a recuperare un poco più di lucidità. Si sentiva la bocca impastata da un sapore orribile, quel sangue freddo aveva il sapore contmainato dalla plastica del contenuto. Era stato come fare un pasto molto poco salutare con prodotti a lunga conservazione. La vena sul collo di Gabriel continuava a tentarla, infatti continuava a fissare quella parte lì del suo corpo, indecisa se dare retta al proprio istinto, o se resistere e rispettare il desiderio di Gabriel di non farsi mordere da lei. Dopotutto non aveva ancora le forze necessarie per potersi imporre fisicamente su di lui, ammesso che in condizioni normali poteva farlo. Posò la testa contro la sua spalla, godendosi quel momento così unico di essere abbracciata dall'uomo. Chiuse per un momento gli occhi prendendo un profondo respiro mentre alla memoria riaffiorava la scena di lui in macchina da solo che frustrato prendeva a pugni l'auto. Che bizzarra coincidenza essere piombata proprio su di lui proprio dopo che si era fatta ripromettere di non interferire con i suoi problemi. Era ovvio che a quel punto Gabriel non avrebbe più rispettato il suo volere, per il suo bene. Ne era consapevole, era logico per chiunque: come poteva far finta che non lo riguardava dopo che l'aveva trovata conciata in quel modo terribile?
    E' una lunga storia. gli rispose guardandosi un attimo attorno non riconoscendo il posto in cui si trovavano.
    Dove siamo? chiese ancora un poco frastornata dagli eventi. Avrebbe ascoltato la sua risposta prima di proseguire con un minimo di spiegazione, che sicuramente Gabriel voleva avere.
    Ho tentato di ribellarmi, di tirarmi fuori dai guai... ma ho perso... parlò con voce sconfitta e pacata, in realtà le sue parole potevano riguardare la verità dato che in effetti aveva tentato di ribellarsi alle torture fallendo. Dirlo a lui però poteva dargli un quadro diverso della situazione, magari poteva fargli pensare che dopo aver parlato con lui, avesse trovato il coraggio di non cedere più ai ricatti, ma lo aveva fatto nel modo peggiore possibile, ovvero da sola e senza la possibilità di potersi difendere.
    Sono riuscita a fuggire per un miracolo... prima.. prima che... si strinse a lui con tutto il corpo, abbracciandolo stretta, nascondendo il volto contro il suo petto muscoloso.
    ...mi portassero da lei. finì la frase inspirando il profumo di Gabriel a pieni polmoni, facendo quasi sembrare che stesse sopprimendo un singhiozzo. Non ricordava quanto Gabriel fosse massiccio, il suo fisico non somigliava per niente a quello di un professore, ma infondo lei non poteva di certo giudicare dato che il professore più importante della scuola era grosso quanto lui e muscoloso allo stesso modo. Hilda si prese i suoi tempi, cercando di raccogliere le idee e quindi sembrare molto credibile sul fatto che fosse ancora un poco confusa per via del trauma. Gabriel sapeva che la tenevano sotto scacco minacciando la vita o la salute della sua sorellina, quindi quel "lei" magari non era riferita al fatto che la stessero portando da Oboro, ma dalla sua sorellina ignara di tutto.
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Neanche si immaginava, Gabriel, che gli stessi identici pensieri che attraversavano la sua mente in quel momento, attraversassero anche quelli di Hilda, per quanto in una via assai più maligna. Non poteva fare a meno di rivedere più e più volte la scena di lei che crollava sulla sua auto in maniera rovinosa, e l'emozione terrificante e sconfitta di quando aveva capito di chi si trattava una volta uscito dall'auto. La sensazione di impotenza mentre le offriva il sangue per riprendersi... in pochi istanti aveva senza ombra di dubbio messo alla prova ogni goccia della sua pazienza, della sua fermezza, della sua freddezza, e ora la recuperava a stenti, ripromettendosi che in quella maniera non poteva continuare, che doveva fare qualcosa ad ogni costo.
    E' un posto sicuro, non temere. Un buon posto dove raccontare storie lunghe.
    Disse senza pause, facendole capire che non se ne sarebbe andato senza una spiegazione, non dopo che era piovuta letteralmente sulla sua macchina in un mare di sangue. Rimase in ascolto ma Hilda non fu di molte parole, la sua era piuttosto corta per essere una storia "Lunga". Aveva fatto la cosa più stupida possibile: tentare di ribellarsi a quelle persone pericolose, fallendo miseramente e subendone le conseguenze. Anche se come agente Gabriel sapeva che quella era una pessima mossa, non poteva assolutamente biasimarla ben sapendo cosa stava provando in quel momento. Prima che Gabriel potesse approfondire il discorso però, Hilda continuò, alludendo al fatto che era scappata prima che la portassero "da lei", una scelta di parole non casuale o delirante, Hilda parlava con cognizione di causa, quindi quella mezza esecuzione non era stata una punizione votata alla mera rabbia o alla vendetta... no, l'avevano ridotta in quello stato per un motivo assai preciso. Doveva sapere di più. Portò una mano sotto il suo capo per poterla aiutare a sostenersi, restando pacato ma mostrandole comunque un'espressione allarmata.
    Hilda, devo sapere... perché ti hanno ridotto così? Da chi volevano portarti?
    Se non otteneva risposte non poteva aiutarla, ed ogni informazione sarebbe stata utile alla soluzione di quel problema. Ma doveva fare appello a tutta la sua volontà e la forza che le restava, perché senza di lei non poteva riuscirci.
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Abbracciare Gabriel era un vero piacere, era così caldo, la sua muscolatura risultava confortevole per il suo viso, il suo petto ampio la faceva sentire un poco bambina. Sua moglie doveva essere una donna molto fortunata poiché avrebbe potuto godersi quell'uomo in ogni sfaccettatura ed essere ricambiata. La invidiava da morire. Gabriel cercò di rassicurarla, le disse che erano in un posto sicuro, il che le parse un poco strano: perché un prof doveva avere un posto del genere a disposizione? C'erano sicuramente delle cose che Gabriel le stava nascondendo e Hilda divenne sempre più curiosa di scoprire cosa potesse essere. In effetti ora che era un pizzico più lucida le parse strano che il primo pensiero di Gabriel non fosse stato quello di portarla all'ospedale, come se avesse calcolato già che andarci potesse metterla nei guai. Oppure avrebbe messo nei guai lui? Avrebbero fatto domande su domande, non era di certo normale portare un vampiro all'ospedale visto la loro naturale qualità di guarire grazie al sangue. Avrebbero pensato che fosse stato lui il colpevole? Mentre si immerse in quei pensieri, Gabriel intanto cercò di attirare di nuovo la sua attenzione chiedendole altri dettagli su cosa fosse successo. Hilda lo guardò negli occhi mostrandogli sorpresa, ma notò che era davvero parecchio preoccupato e quello le sembrò un sentimento molto sincero. Sentì il cuore battere fortissimo nel petto, emozionandosi all'idea che Gabriel infondo volesse davvero aiutarla, anche se nascondeva terribili segreti che sembravano davvero molto pericolosi. Lo aveva avvertito che non poteva coinvolgerlo perché gli avrebbero fatto del male a lui e alle persone che amava, eppure non si era tirato indietro. Qualcosa nel suo istinto le diceva che anche se in macchina le aveva dato retta decidendo di farsi da parte, in realtà non ne aveva mai avuta l'intenzione. Abbassò lo sguardo che divenne lucido, sospirò deglutendo un grumo di saliva che le si era formato in gola. Un pensiero le annorbò il cervello: doveva essere suo! Gabriel doveva diventare suo in un modo o nell'altro. Cercò di calmarsi, di ordinare i pensieri, le idee e poi provò a dargli un grossissimo amo a cui doveva abboccare.
    Mia.. sorella. si morse il labbro inferiore con forza, fece appello a tutte le paure del suo passato, a tutto il dolore che aveva imparato a conoscere e li usò per ingannarlo. Andò ai vecchi ricordi di quando aveva ucciso le persone che amava con le sue stesse mani perché ancora troppo fresca dalla maledizione del vampirismo. Il dolore di aver fatto del male a chi amava. Era una lanterna dopotutto e poteva usare quei sentimenti a proprio vantaggio.
    Quando i vampiri sono messi male, quando perdiamo tanto sangue e siamo feriti gravemente, non riusciamo a controllarci. Hai fatto bene a non farmi mordere il tuo collo. Ti avrei prosciugato fino ad ucciderti. E loro volevano... farmi... questo... la voce si incrinò sempre di più fin quando non riuscì a piangere.
    Volevano portarmi da lei, accecata di sete così che sarei stata io stessa ad ucciderla... non mi sarei fermata, non ci sarei riuscita... si aggrappò alla sua giacca, affondando di nuovo il viso contro il suo petto, singhiozzando sconvolta.
    Io non so più che fare! Non so che fare... si strinse a lui con tutto il corpo, riacquistando un poco di forza, era ancora debole ma non più in pericolo di salute. A quel punto Gabriel poteva farsi due conti: era stata la disperazione e probabilmente anche un momento propizio a darle la forza di fuggire prima che fosse stato troppo tardi. Hilda non poteva più pensare che poteva sopportare una situazione del genere, doveva farsi aiutare.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Cercò di sostenerla per tutto il tempo, di non farla sentire sola, di darle il calore di cui aveva bisogno così che potesse trovare la forza di parlare. Era chiaramente provata, pertanto Gabriel non ebbe fretta nel farla parlare, sebbene gli occhi lucidi e lo sguardo terrorizzato che aveva in quel momento lo spingevano a scuoterla per farle dire ogni cosa. Dove trovò la pazienza per sopportare quel sopruso era il vero mistero. Nel sentirle parlare della sua sorellina, Gabriel ebbe subito un tuffo al cuore, iniziando a pensare ai scenari peggiori. Mentre Hilda parlava, lui rivangava con la mente tutti i casi sui vampiri che aveva studiato fino ad allora, ricordandosi della brutalità che potevano raggiungere quando la mente vacillava per la sete di sangue. Gabriel sapeva molto bene di cosa era capace quella razza e anche se non era colpa sua, Hilda poteva seriamente fare del male a quelli che amava. E questo i suoi aguzzini lo sapevano molto bene. Una grande rabbia prese possesso del corpo di Gabriel, riuscì a trattenerla per lo più, ma nel mentre le mani forti e massicce strinsero il corpo di Hilda, non così forte da farle del male ma abbastanza da sottolineare con furore quanto quella situazione fosse insopportabile per lui. Non poteva più accettarlo.
    Questa storia non può più andare avanti così Hilda... non si limiteranno a fare del male solo a te, ma anche a tutti quelli che ami, e la passeranno liscia indipendentemente da come andrà a finire. Non posso permetterlo.
    Fece un lungo respiro, non poteva dirle ogni cosa o avrebbe peggiorato la situazione, ma era davvero contento di essere riuscito a stringere patti con i Watchmen, così in caso di necessità sarebbero stati un sostegno prezioso. Doveva prima di tutto stabilire un perimetro sicuro e assicurarsi specialmente di avere sott'occhio tutti i soggetti chiave. Non volle dire troppo, ma confidava che avrebbe avuto il massimo della collaborazione da parte di Hilda.
    Devo sapere dove abiti... tu e tua sorella abitate assieme, giusto? Dobbiamo fare le cose con circospezione, e devo assicurarmi di conoscere bene i movimenti che fate tu e tutta la tua famiglia. Se siete solo tu e tua sorella allora sarà molto più semplice, ma ora non posso spiegarti tutto. Devi decidere se vuoi fidarti di me e lasciare che ti liberi da questo inferno da sola, ma ti prometto Hilda che farò di tutto perché tutto questo finisca...
    Aveva bisogno della sua collaborazione ad ogni costo, senza di lei non poteva agire e doveva farlo in fretta. Era certo a quel punto che Hilda era vittima dei suoi obbiettivi principali, pertanto era sulla strada giusta, non doveva fare altro che seguire il suo istinto di mastino senza lasciare tracce.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Hilda si crogiolò nel suo abbraccio, godendosi ogni dito che si serrava attorno al suo corpo, poiché percepiva la rabbia che lo animava. Inizialmente aveva improvvisato molto nel intortargli una storia così drammatica, ma lo aveva fatto poiché sapeva che vivere difficoltà così intense l'avrebbe avvicinato a lui molto più in fretta. Non aveva idea di quanto fosse innamorato ed affiatato con la moglie, quindi non sarebbe riuscita a catturare il suo interesse semplicemente con il suo fascino. Serviva qualcosa che li legasse più profondamente, e la storia che si era inventata sembrava perfetta. Le disse chiaramente che non poteva andare avanti così, che non poteva lasciarli fare ma la cosa più importante per le orecchie di Hilda fu sentirgli dire che non poteva più permetterlo. Gabriel iniziò subito a pensare al da farsi, mentre Hilda si calmava gradualmente per poi guardare di nuovo verso di lui, sciogliendo l'abbraccio senza fretta. Lo guardò sentendosi molto colpevole, sentimento che non era poi falso, ma che in quel momento era davvero propizio per ciò che stava per dirgli.
    Sì, vivo con lei, siamo solo io e lei. I nostri genitori non ci sono più da tempo ormai. Però... Gabriel... lo afferrò per le braccia guardandolo negli occhi preoccupata.
    Non posso coinvolgerti in tutto questo. Se ti scoprono, ti faranno del male e sarà solo colpa mia. Perché vuoi aiutarmi? Io non sono nessuno per te, perché devi mettere in pericolo te e la tua famiglia per aiutarmi? Sei solo un professore, cosa potresti mai fare se non metterti nei guai? Io... le tremarono le mani ed abbassò lo sguardo cercando di sembrare confusa e smarrita.
    Vorrei davvero tanto chiederti un aiuto, ma ho paura. Ho tanta paura! Come posso chiederti questo? Non è giusto! continuava a tremare e le dita si strinsero attorno alla stoffa della sua giacca, il linguaggio del corpo faceva capire perfettamente che in realtà voleva tanto affidarsi a lui ma che temeva il peggio. Lo dimostrava come continuava ad aggrapparsi a lui con il corpo e da come fuggiva lo sguardo di Gabriel per non farsi convincere dai suoi occhi.
    Mi sembra di essere in un incubo senza uscita, ogni direzione da prendere mi sembrano portarmi tutti verso lo stesso precipizio. L'unica strada che vedo... che funzionerebbe....: Se io morissi lei sarebbe libera, al sicuro. man mano che parlava il suo tono iniziava a cambiare da contrito e frustrato ad un tono sempre più rassegnato. Le ultime parole le pronunciò come se avesse trovato una soluzione drastica al problema, lo sguardo folle lasciava intendere che era arrivata davvero al limite dato che aveva già iniziato a pensare di togliersi la vita pur di mettere fine a quel incubo. Così da proteggere la sua amata sorella, l'unica che le era rimasta al mondo. In poche parole, Hilda voleva far capire a Gabriel che non poteva più lasciarla da sola, che doveva essere decisivo nel prendere le redini di quella situazione e darle modo di fidarsi dei suoi mezzi a disposizione. Infondo Hilda non sapeva niente di lui, se non che fosse un suo collega di lavoro, certo aveva un potere molto particolare, ma molti altri studenti avevano poteri particolari, non era strano. La preoccupazione di Hilda era molto giustificata, ma ovviamente il vero scopo era tirare fuori dal cuore di Gabriel la passione e la voglia di mettersi in gioco.
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Hilda era una brava attrice, ma si lasciava trascinare molto quando doveva tirare una certa corda. Voleva fare leva sui sentimenti di Gabriel, e sembrare preoccupata anche per lui, ma quell'uomo l'aveva vista crollare dal cielo morente, il fatto che non volesse aiuto non era assurdo ma quantomeno... strano. D'altro canto però, l'agente non ebbe il tempo di nutrire dubbi verso di lei, perché quando la vampira iniziò a ponderare il suicidio come unica soluzione, lui la afferrò per un polso strattonandola e avvicinandola a sé così da guardarla dritta negli occhi con uno sguardo estremamente severo e preoccupato.
    No! Non lo accetto! Togliersi la vita non è mai la soluzione, è una sconfitta! Tu perderesti tutto e loro invece non perderebbero niente... passerebbero alla prossima! Sai cosa farei io? Prometterei alla tua sorellina di trovare il colpevole così da farla finirei n trappola! Se la prenderebbero con lei in ogni caso. Non saresti l'ultima... c'è sempre una prossima vittima! Beh... se deve essercene un'altra allora lascia che a rischiare sia io!
    In quella frase Gabriel aveva espresso completamente la sua natura di agente: da un lato realistico e pragmatico, dall'altro analitico e freddo, ma celava dentro di sé un grande spirito di sacrificio alimentato da un senso di giustizia impossibile da mettere a tacere. Aveva scelto quella via proprio perché sapeva di poter sopportare un simile peso pur di assicurare alla giustizia i peggiori criminali, e quella situazione non sarebbe stata un'eccezione. Il suo tono si tranquillizzò e la presa su Hilda si affievolì, ritrovando uno stato di quiete più pacato.
    Non ho nessuno al di fuori di mia moglie, e lei è lontana, non sarà in pericolo. E mi assicurerò di non finire vittima dei loro sotterfugi. Non voglio limitarmi a salvare te, io voglio distruggerli... così che non ci sarà una prossima vittima.
    Quella era la sua missione, non si sarebbe arreso con o senza Hilda, figurarsi ora che era davvero motivato. Cercò di incoraggiarla portandole la mano che la stava stringendo tra i capelli, carezzandola un pò sulla testa per aiutarla a tranquillizzarsi, ma nel suo sguardo si assicurò di non avere traccia di dolcezza, solo determinazione.
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    In realtà Hilda recitava la parte di chi lo voleva l'aiuto ma che aveva troppa paura per chiederlo. Ad un poliziotto dal intuito sopraffino però non era sfuggito che anche in quelle condizioni si stava facendo degli scrupoli. Forse a quel punto una persona normale avrebbe ceduto per disperazione, ma la paura spesso faceva sentire paralizzati anche nelle decisioni più semplici da prendere. Riuscì però ad ottenere la reazione e l'attenzione che voleva da Gabriel poiché la afferrò per il polso e la costrinse a guardarlo negli occhi per dirle che ciò che stava dicendo era una enorme cazzata. Le ricordò poi che non sarebbe riuscita a salvare proprio nessuno, che anzi avrebbero usato la sua morte contro sua sorella. Hilda strabuzzò gli occhi, tipico di chi non aveva pensato ad una simile possibilità. Guardò negli occhi Gabriel smarrita ma in quel istante lui disse una cosa che colpi in profondità Hilda da farle mancare un battito. Lo spirito di sacrificio di Gabriel che si offriva al posto della sorella pur di risolvere quel problema venne interpretato da Hilda come un nobile gesto, dettato dal suo buon cuore. Non aveva la più pallida idea sul fatto che infondo Gabriel lottava tutti i giorni con cose di quel genere perché era un poliziotto. Venne travolta da quelle parole come se fossero state una dichiarazione di amore eterno. Non riusciva a crederci e si emozionò davvero, nessun secondo fine stava facendo sgorgare le lacrime dai suoi occhi.
    Gabriel... fece con un filo di voce ma così pieno di speranza e di gratitudine che era impossibile non notarlo. Tentò perfino di convincerla che non era unicamente per lei che voleva mettersi in gioco, che nutriva un sentimento di giustizia profondo che continuò a far martellare sempre più forte il cuore di Hilda. Rimase un momento imbambolata a fissarlo, e si ridestò quando sentì la lieve carezza di Gabriel sul suo capo. A quel punto Hilda si lasciò andare totalmente, lo abbracciò in un impeto di gioia, che in quel momento poteva essere visto come se Hilda naufraga e in mare aperto avesse trovato un salvagente nel nulla. Quello fu il momento in cui Hilda si innamorò perdutamente di Gabriel. Se fino a quel giorno era stata solo una cotta dettata dal suo fascino innegabile, dopo ciò che era successo, dopo le sue parole Hilda era totalmente persa per lui. Le sue dita si aggrapparono alla sua schiena, carezzandolo come se non lo vedesse da tantissimo tempo.
    Oh Gabriel! Gabriel! iniziò a riempirlo di baci, sul volto, non prestava nemmeno attenzione a cosa baciasse, guancia, zigomo, mento, naso occhi infine lo baciò sulle labbra premendosi contro di lui con tutto il corpo. Tremava emozionata e sul momento non le importò se Gabriel non avesse intenzione di ricambiare il suo bacio, voleva sentire la sua bocca contro la sua, leccare le sue labbra, i suoi denti. Un bacio colmo di emozioni che non durò molto a lungo, ma di cui Hilda aveva un assoluto bisogno. Poggiò poi la fronte contro la sua carezzandogli la nuca calmandosi.
    Promettimi che non verranno mai a sapere di te! Che sarai invisibile! Promettimi che non si accorgeranno mai di te! sembrava più una supplica che una condizione che gli voleva imporre, ma non serviva dire chiaramente che avrebbe accettato l'aiuto di Gabriel.
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Colto da quell'impeto di pura giustizia e in parte anche rabbia, Gabriel sembrava incapace di cogliere lo sguardo innamorato con cui Hilda si stava dedicando a lui. Non era assolutamente fatto apposta, anzi l'agente non poteva neanche immaginare quanto bisognosa di un simile gesto d'affetto fosse la vampira, eppure stava avvenendo tutto nella maniera più naturale possibile, quasi surreale si visto dall'esterno. Tutto ciò a cui riusciva a pensare Gabriel a quel punto era assicurare quei bastardi alla giustizia e garantire la salvezza di Hilda e della sua famiglia, o ciò che ne restava. Sua sorella era probabilmente l'unica cosa che aveva al mondo, qualcosa di così importante da essere disposta a gettarsi giù dal cielo e morire piuttosto che farle del male. E quel sentimento di amore Gabriel non poteva che rispettarlo. L'agente si lasciò abbracciare da lei e ricambiò la stretta in maniera affettuosa, confuse i gesti della vampira per pura disperazione e necessità di aiuto, ignorando completamente quanto in realtà il suo cuore stesse battendo e quanto forte fosse quell'abbraccio, per Gabriel quello non era amore, ma speranza, una differenza sottile ma che avrebbe dovuto cogliere. Purtroppo però, la rabbia per l'ingiustizia che la vampira stava subendo aveva preso il sopravvento sulla mente dell'agente rendendolo meno lucido. Anche quando iniziò a baciarlo, Gabriel non si oppose né la respinse: per una persona tenuta in pugno fino a quel momento probabilmente l'agente era un salvatore, nessun gesto di gratitudine era abbastanza per momenti del genere, per questo non si scandalizzò né si tirò indietro anche quando i baci si fecero più affettuosi del previsto, lasciandolo spiazzato ma imperturbabile. Continuò ad accarezzarle il capo annuendo di fronte alla sua supplica, sibilando con le labbra come ad invitarla a non alzare la voce, a tranquillizzarsi visto che aveva subito fin troppe angherie per quella notte e doveva assolutamente riposare.
    Non devi preoccuparti, me la caverò e non correrò pericoli inutili. Da questo momento in avanti sei sotto la mia protezione e dovrai fare tutto ciò che ti dico. Se mi darai ascolto non solo risolveremo questo problema ma ti prometto che non correrò alcun rischio.
    Di per sé, quella situazione era già molto rischiosa, ma aveva fatto un passo avanti importantissimo. Anzitutto aveva la conferma dei timori di Eloy, gli venne subito spontanea l'idea di chiamare il suo capo per aggiornarlo, ma subito dopo ci ripensò, realizzando che probabilmente gli avrebbe impedito o sconsigliato di concentrarsi su Hilda. Sarebbe stata al cosa più logica ovviamente, ma Gabriel le aveva dato la sua parola, non poteva rimangiarsela. No, poteva andare avanti senza necessariamente aggiornare di volta in volta Eloy, avrebbe fatto un rapporto completo quando la donna sarebbe stata salva e al sicuro, così da non correre nessun rischio. Doveva agire per gradi, e per non distrarsi passò immediatamente alla prossima fase, per quanto il corpo caldo e morbido di Hilda fosse più che sufficiente a farlo desistere dal sciogliere quel piacevole abbraccio.
    Devo vedere dove abiti... e vedere tua sorella. Non serva che io la conosca, ma devo capire chi va protetto. Devo assicurarmi anche che la zona non sia sotto controllo e fare in modo che diventi più difficile da gestire per i tuoi aguzzini. Ti assicuro che creerò un perimetro sicuro per te e tua sorella.
    Si, mantenere le distanze era la cosa giusta da fare. Sua sorella non aveva bisogno di conoscerlo, così da evitare di coinvolgerla troppo. Aveva bisogno di informazioni per il momento, non di complici.
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    GcGlrRR

    Thresh aveva assolutamente ragione: doveva tornare ad aprirsi al mondo, a nuove storie a nuovi amori, tornare ad emozionarsi anche se con storie inventate da lei. La rabbia di Gabriel, la sua voglia di tirarla fuori da quel marciume in cui si era ritrovata erano genuine, ed erano quelle emozioni ad elettrizzarla. Si godette ogni carezza ed ogni coccola che Gabriel le concesse, e se non si era eccitata come al suo solito era unicamente perché era davvero provata nel fisico. Era consapevole che stava mettendo nei guai anche Thresh e Oboro, ma infondo Hilda non era mai stata una con tutte le rotelle apposto. Il rischio di far infuriare anche l'altra parte, metterli a rischio la faceva sentire viva. Le suonò strano che Gabriel avesse usato delle parole specifiche come "l'essere sotto la sua protezione", come se avesse deciso già cosa fare e come combattere, dicendole pure che doveva seguire le sue istruzioni. Più che un professore in quel momento le sembrò una specie di militare. In effetti a guardarlo aveva più l'aspetto di un soldato che di un professore, ma in quel momento non volle darci peso e concentrarsi su altro. Non sciolse del tutto l'abbraccio, rimanendo ancorata dolcemente con le mani sul costato di Gabriel, ma si distanziò quel poco che serviva per guardarlo negli occhi.
    Va bene, sembri avere le idee molto chiare ed un piano. Dimmi la verità ci avevi già pensato nonostante ti abbia chiesto di non interferire vero? gli sorrise dolcemente, non era un rimprovero vero e proprio, sembrava più che altro decisa ad accettare il fatto che Gabriel non aveva mai avuto intenzione di far finta di nulla.
    Sì forse è meglio che tu non conosca direttamente Selene. Ti potrebbero vedere e fare dei collegamenti. Dovrei altrimenti riuscire a farla venire a scuola e fartela conoscere facendolo sembrare una pura coincidenza. Ti mostro una sua foto, aspetta... concentrò energia nel palmo della mano per usare la tecnica del richiamo di armi e munizioni, in quel caso fu davvero utile per richiamare il suo cellulare. Andò nella galleria del suo telefono dove scelse una foto in particolare. Era uno scatto rubato in un momento di vita quotidiano. Selene era una ragazza particolare, sembrava totalmente diversa da Hilda, la sua pelle era grigiastra, chiaro segno che non era del tutto umana esattamente come Hilda. Non aveva corna come lei, ma se gliel'avesse chiesto gli avrebbe spiegato che il suo aspetto più simile ad una demonessa era stato influenzato dalla sua prima vittima. In realtà i lineamenti del viso di Selene e di Hilda erano molto somiglianti, era chiaro che fossero imparentati, anche se sembravano avere due look all'opposto. Selene era una adolescente, non mostrava più di 16 anni di età.
    E' bellissima vero? affermò con una evidente nota di amore nella voce, ed era sincero e vero, non c'era alcuna finzione perché quella era davvero sua sorella. Il loro legame però non era tutte rose e fiori come avrebbe potuto far credere, ma quello era un argomento che non doveva di certo spiegare.
    Io di solito uso i dormitori della scuola, per il lavoro mi è più comodo, e adesso che sono finita in questo casino è la scelta migliore separarci e lasciarla a casa da sola. Almeno non darò motivi validi ad Oboro di interagire con lei. Ti darò l'indirizzo esatto e tutto ciò che ti serve. gli disse con serenità, decidendo di fidarsi di lui. Notò che si sentiva decisamente meglio di prima, le ferite erano quasi del tutto rimarginate. Per scrupolo volle controllare con mano, allontanando il lenzuolo che la copriva da lei, non preoccupandosi affatto di mostrare il suo corpo nudo davanti all'agente. Si strappò via anche gli ultimi brandelli di stoffa ormai inutili di dosso.
    Gabriel, adesso che faremo? Come pensi di fare per creare un perimetro sicuro? Io che posso fare? Io... non ho la più pallida idea di come si fanno queste cose. Tu invece sembri così sicuro di te. Hai degli amici poliziotti o qualcosa del genere? gli chiese curiosa più che mai. Intanto mentre avrebbero parlato Hilda provò ad alzarsi in piedi, ma si rese conto che aveva ancora le vertigini e dopo un momento di barcollamento tornò di nuovo a sedersi: il sangue non era stato sufficente per ridarle il pieno delle forze. Aveva una voglia matta di lavarsi, ma come poteva fare se non riusciva nemmeno a stare in piedi?
     
    .
42 replies since 4/9/2020, 09:13   436 views
  Share  
.
Top