[Missione] Una vita perfetta

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    MISSIONE RANK A☆☆
    Missioni molto complesse, la massima difficoltà teorica che non è da sottovalutare. Questo tipo di missioni vengono affidate solo ai guerrieri più esperti a causa dell'alto rischio di rimanere feriti, anche in maniera grave. Inutile dire che i nemici saranno temibili: sfoggeranno poteri pericolosi e vi metteranno in difficoltà, potrebbero avere le abilità giuste per fare a pezzi la vostra, da questo punto in avanti le cose si faranno difficili, quindi se non siete convinti potete iniziare a fare squadra con qualcuno per progredire. Tuttavia, queste missioni non sono di certo impossibili: cercate di avere un potere al livello 2 o anche al 3 per andare sul sicuro, un'evoluzione potrebbe non essere indispensabile ma cercate di avere un buon arsenale tra tecniche personali, arti occulte ed armi. Queste missioni si fanno più serie e drammatiche, scenari violenti e pesanti vi si presenteranno davanti senza troppi complimenti, la violenza non sarà assolutamente opzionale e il vostro PG deve essere pronto ad affrontare personaggi senza scrupoli.
    Difficoltà: Alta
    Possibilità di Morte: Molto Presente
    Stelle massime: 3
    Conseguenze sulla Scala: +2
    Compensi:
    - Punti esperienza: 1300
    - Soldi: 3000
    - Soul Point: 1000



    Info Personaggio


    Nome: Nefertiti Ismath
    Livello: Livello 2
    Energia: Destroyer
    Abilità Fisiche: Tutte al 3
    Livello del Potere: Livello 2
    Tecniche Personali: - Dolore aumentato; - Frusta di tenebra; - Scudo spinato; - Strappo vitale; - Spina Oscura; - Abito spinato; - Oscurità contaminata; - Banchetto oscuro; - Privazione vitale; - Bolide Stregato
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #1; 2; 3; 4; 5; 8; 10 - Rinjutsu #1; 2, 4, 5, 6, 8, 9, 10 - Piromanzia #1, 2, 3, 5, 9
    Armi & Equipaggiamento: Claymore (con affilatura + e incisione runica Incantata); • Gemma Alfa; • Gemma Beta Aura x 4; • Gemma Delta Breaker x 2; Desert Eagle [Pistola] 4/4; • RPG [Esplosivo]; • Barret 50 [Fucile di Precisione] 3/3; Caricatore per pistole x 10; Caricatore per Fucili di precisione x 3




    La Sapienza è un luogo costoso che vanta certamente servizi invidiabili, pertanto anche il letto di un dormitorio tende ad essere molto comodo, ma quella mattina era semplicemente spettacolare: il giusto equilibrio tra soffice e resistente, così come le lenzuola che odoravano di bucato fresco, o il cuscino della misura giusta, della forma giusta. Era davvero il letto di Nefertiti quello? Troppo comodo e spazioso, sembrava di trovarsi in un altro posto. In lontananza sentiva chiaramente la voce del professore che la chiamava, pacato ma tenendo un volume alto per non farsi ignorare. Insolito che andasse a cercarla proprio appena sveglia, di solito le mandava messaggi di primo mattino. Ma se lo avesse guardato, Nefertiti avrebbe notato che anche il suo telefono era diverso, come il letto: non il sofisticato palmare in dotazione alla Sapienza, ma un telefono più piccolo, personale e "normale". Nessun messaggio se non qualche immagine di animali carini mandati da Morgana. Guardandosi attorno, Nefertiti avrebbe dovuto notare che non solo il letto e il telefono erano diversi, ma anche la sua stanza: non sembrava affatto lo standard di un dormitorio, ma la cameretta di una ragazza. Poster, armadi e vestiti, tutta roba sua e che riusciva a riconoscere distintamente. La finestra dalla quale filtrava il sole si affacciava ad un delizioso vialetto curato in un quartiere di Roma pieno di altre case e giardini ben tenuti. La voce del professore si fece più forte. Uscendo dalla stanza, sarebbe stato chiaro per Nefertiti che non si trovava più nel dormitorio della Sapienza ma in un'abitazione vera, con piani, stanze, corrimano e cucina, tutto come se si trovasse dentro una normalissima casa. La voce del professore veniva dal basso, dalla cucina, e tutto era così familiare intorno a lei, caldo e accogliente, che sembrava di trovarsi dentro un vero e proprio sogno. Scesa in cucina avrebbe trovato uno scenario insolito: una tavola imbandita con fette biscottate, biscotti, latte e altro utile per la colazione. Ad un lato del tavolo c'era Lotor, caratterizzato da un'aria vagamente scocciata e con indosso la sua divisa della Sapienza, intento a mangiare mezzo assonnato la sua colazione. Vicino ai fornelli invece c'era il professore, molto diverso da come Nefertiti aveva imparato a conoscerlo: indossava dei vestiti più normali, che sembravano quelli di un professore vero. Non aveva il suo tipico pallore da non morto e i suoi capelli bianchi lasciavano spazio invece ad una chioma rossa più accesa, accompagnata da una barba molto curata e degli occhiali da intellettuale. La sua stazza enorme faceva sembrare la macchinetta del caffè pronta un vero e proprio giocattolo, ma non era quella la cosa più strana. Quando Nefertiti scese in cucina, il professore si voltò verso di lei, sospirando arreso.
    Eccoti, dormigliona... tua madre mi aveva avvertito di stare attento che non facessi tardi oggi che doveva uscire presto. Sbrigati a fare colazione, tuo fratello è nervoso di primo mattino, se continua così non ti accompagnerà a scuola...
    Lotor le lanciò un'altra occhiataccia assonnata prima di rimpinzarsi di latte e caffè. Lo scenario era stranissimo ma incredibilmente accogliente e familiare. Osservando la cucina, Nefertiti avrebbe potuto vedere una piccola foto attaccata al frigorifero: ritraeva lei e Lotor da bambini, con addosso la divisa e un grosso zaino sulle spalle, probabilmente al loro primo giorno di scuola. La foto era tagliata in modo da concentrarsi unicamente su loro due, ma alle loro spalle era evidente che ci fossero altre due persone, entrambe con una mano sulle spalle dei piccoletti. La mano enorme e possente del professore sulla spalla di Lotor era inconfondibile, mentre quella sulla spalla di Nefertiti, dalla pelle scura come la sua, era del tutto irriconoscibile per lei. Entrambe le mani portavano le fedi, e il professore la teneva al dito anche mentre offriva il caffè all'assonnata e confusa Nefertiti.
    Allora? Cos'è quella faccia? Non avrai fatto tardi anche stanotte...
    Commentò, un pochino deluso, sistemandosi gli occhiali come a volerla rimproverare.
     
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    Quella mattina stranamente le venne molto più difficile riuscire a svegliarsi. Di solito quando sentiva voci esterne proprio mentre dormiva si svegliava di soprassalto, rizzandosi subito dal letto guardandosi attorno ancora un poco frastornata. Era diventata una pessima abitutine da quando era molto piccola, poiché si era sempre sentita in pericolo. Quel mattino in particolare però era come se il suo corpo faticasse a svegliarsi come faceva di solito. Il letto era così comodo, la temperatura perfetta ed aveva voglia di dormire ancora. La voce di Thresh però le penetrava le orecchie e al secondo richiamo Nefertiti iniziò a capire che c'era qualcosa di insolito. Si alzò dal letto e si guardò attorno confusa: quella non era la camera del dormitorio in cui si era rifugiata. Sembrava la camera di una stanza di una normalissima ragazza. Aggrottò la fronte perplessa nel vedere oggetti e poster che le piacevano e che le risultavano stranamente familiari. Perfino il suo telefono così diverso dal palmare sembrava suo, i messaggi scambiati con Morgana sembravano decisamente nel suo stile. Si alzò dal letto in fretta, sempre più confusa dall'ambiente in cui si trovava. Iniziava a farci l'abitudine, da quando aveva iniziato a frequentare la scuola le era capitato più volte di ritrovarsi in luoghi diversi e di non ricordarsi come ci era arrivata. Per far chiarezza a tutto quanto non doveva far altro che seguire la voce di Thresh e chiedergli che diamine di scherzo le avesse fatto questa volta. Era in pigiama, scalza e scese senza perdere altro tempo verso la cucina da dove sentiva la voce di Thresh. Arrivata lì strabuzzò gli occhi confusa e sorpresa. Faticò a riconoscere Thresh dato che aveva capelli di un colore diverso, aveva perfino la barba e degli occhiali, e sembrava decisamente vivo. Lotor era lo stesso che aveva conosciuto, con la sua solita aria antipatica e scocciata. Thresh le parlò come se fosse sua figlia, e adesso che ci faceva caso guardando lui e Lotor ebbe la stessa sensazione che aveva avuto durante la sua piccola gita nel labirinto, quando aveva fantasticato su una famiglia, facendo interpretare la parte del padre a Thresh, e di conseguenza Lotor che era suo figlio era diventato il fratello. Non gli rispose subito poiché ancora un poco frastornata dalla faccenda: sembrava tutto così reale, molto più vivido del sogno ad occhi aperti che aveva fatto in passato. Ogni dettaglio sembrava ponderato alla perfezione, perfino quella foto sul frigo di lei e Lotor insieme da piccoli al loro primo giorno di scuola. Si disse che era un sogno: non trovò spiegazione migliore, stava sicuramente sognando. Così decise di assecondare quel sogno e si sedette al tavolo porgendo la sua tazza verso la caffettiera che Thresh le stava offrendo.
    Scusa... faccio subito, promesso. affermò per poi pensare ad una cosa a cui non aveva dato molto peso la volta scorsa, ma che sul momento le fece battere il cuore.
    Dov'è la mamma? chiese sperando che il suo inconscio potesse farle vedere sua madre, magari attingendo dai remotissimi ricordi della sua infanzia. Quella mano ritratta nella fotografia l'aveva emozionata.


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    Nefertiti Ismath



    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Confusa
    Energia: 80/80
    Tecniche usate: ///
    Potere:
    Livello 2
    - Qualsiasi tipo di ferita di entità media o inferiore abbassa la sua gravità di 1 ad ogni turno.
    - Se Nefertiti subisce una ferita di entità medio-grave o superiore, potrà rigenerarla come le altre ma in quel caso il suo potere le porterà via forza vitale dandole un malus su forza e velocità del 50% finché le ferite troppo gravi non saranno scese alla media entità. Durante il malus, la resistenza fisica di Nefertiti diminuisce di molto, tuttavia questa abilità permette a Nefertiti di non perdere i sensi o smettere di combattere indipendentemente dall'entità della ferita.
    - Se Nefertiti entra in contatto col nemico, direttamente o con le sue tecniche, crea un legame con lui per i prossimi 3 turni che verranno azzerati se il bersaglio si allontana oltre i 20 metri da Nefertiti. Vengono invece ripristinati se Nefertiti effettua di nuovo un contatto. Il legame consente a Nefertiti di amplificare le sue capacità rigenerative ai nemici ma questo li contamina col suo potere. Ogni turno e per ogni ferita per cui viene rigenerato il nemico, Nefertiti lo priva di 5 punti sulla sua energia massima (non la riserva attuale). Le ferite del nemico rigenerate in questo modo non possono essere nuovamente curate e non guariscono eventuali malus dovuti alla rottura di ossa, recisione di muscoli o altro, semplicemente bloccano la fuoriuscita del sangue e bloccano la mortalità di un danno. Tutta l'energia sottratta al nemico va a ricaricare quella di Nefertiti, inoltre eventuali effetti rigeneranti presenti nel nemico perdono priorità rispetto al potere di Nefertiti.
    Note:



     
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    Il professore le riempì la tazza per poi darle un'affettuosa carezza sul capo con fare molto paterno, poi tornò a sistemare le varie stoviglie mentre rispondeva alla ragazza.
    E' già andata al lavoro, ci aveva avvertiti che oggi avrebbe iniziato presto, probabilmente starà fuori tutta la giornata quindi per stasera ho intenzione di organizzare una cenetta in famiglia con i fiocchi. Vedete di non prendere altri impegni.
    Loto sbuffò avvilito, piantando i pugni sul tavolo e facendo ciondolare il capo con un lungo verso pieno di sentimenti contrastanti, sembrava quasi un bambino lamentoso in quel momento.
    Oh andiamo, proprio stasera? Io e Nefertiti non possiamo andarcene per i fatti nostri e lasciarvi da soli a fare i piccioncini?
    Non se ne parla. Vi ricordo inoltre che sono anche io un docente della vostra scuola, quindi se non vi presenterete alla cena di stasera mi assicurerò che prendiate pessimi voti, così invece di andare a caccia di pollastrelle la sera sarete troppo occupati a fare compiti di recupero.
    Lo sguardo diabolico del professore fu impossibile da confondere mentre guardava Lotor, era una velata minaccia ma come solo lui sapeva fare. Il ragazzo inghiottì un amaro rospo e sbuffò arreso, poi si voltò verso Nefertiti e apostrofandola con aria di rimprovero la incoraggiò a darsi una mossa.
    Sei scesa in pigiama? Che pigrona... sbrigati ad infilarti la divisa e andiamo, ho l'impressione che oggi sarà una giornata da dimenticare...
    Che scorbutico, preparerò una cena da re, non avrai nulla da lamentarti!
    Detto questo Lotor si alzò dalla sedia e afferrò la borsa a tracolla da studio, infilandosela sotto il braccio, già pronto ad uscire di casa. Nefertiti trovò come ostacolo al suo percorso il grosso gatto ciccione che adorava farsi grattare la pancia da lei prima della scuola, ma non avrebbe emesso suoni molesti come battute taglienti se non un grasso e dolce "miao".
     
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    Si sentì parecchio delusa nello scoprire che il suo inconscio non le avrebbe mostrato la mamma. Forse era fin troppo lucida in quel sogno per poterlo vivere serenamente? Dava una sensazione piacevole quella vita famigliare serena. La versione rossa di Thresh gli somigliava davvero moltissimo anche nel carattere, non aveva perso la sua vena sadica nemmeno nel suo sogno. Avrebbe voluto rimanere lì a farsi coccolare un altro poco da papà Thresh e da Lotor, ma quest'ultimo la rimproverò dicendole che doveva sbrigarsi a cambiarsi. Nefertiti si infilò un biscotto in bocca e poi gli fece cenno di aspettarla. Da come avevano parlato sembrava che Lotor volesse darle un passaggio con la sua auto probabilmente. Si affrettò per tornare nella sua stanza e cambiarsi, sperava che magari il sogno saltava tutta la noiosa giornata scolastica per arrivare direttamente alla sera per la cena. Prima che potesse però arrivare in camera sua venne intercettata dal gatto, (che nella vita reale, aveva scoperto non era altro che Teemo sotto mentite spoglie) a farle da ostacolo. A guardarlo sembrava un normalissimo gatto, magari nel sogno era un gatto e niente di più e magari lo avevano chiamato Teemo. Credendo di essere nel sogno non si fece sfuggire l'occasione e senza tanti preamboli si chinò per prendere in braccio il gattone gonfio di ciccia e pelo morbido.
    Fammi indovinare tu sei il micione di casa e ti chiami Teemo non è così? gli sussurrò contenta, se non avesse opposto resistenza lo avrebbe tenuto fra le braccia, carezzandogli con le dita il ventre morbido mentre con la guancia si sfregava contro la sua testolina. Infondo anche se fosse stato Teemo, era davvero impossibile non cedere alla voglia di coccolarlo in quel modo. Se lo sarebbe portato nella sua cameretta, e lì avrebbe provato a guardarsi meglio attorno per curiosare in quella vita da sogno che stava vivendo. Cercò le foto sui comodini, se aveva qualche diario da qualche parte. Provò anche a vedere la galleria del cellulare e vedere le foto che c'erano. Chissà magari nel suo cellulare avrebbe trovato la foto della madre? Se quello era un sogno, quanto potere aveva su quella situazione? Se si immaginava che in giardino avevano un drago come mezzo di trasporto si sarebbe avverato? Sperava davvero che nessuno l'avrebbe svegliata proprio sul più bello. Solo a quel punto iniziò a pensare che in effetti come sogno era parecchio lucido, non era come sognava di solito, e le parse strano che quel sogno fosse così tanto simile alla sua fantasia quando aveva vagato nel labirinto. Perché diamine stava sognando Thresh con i capelli rossi? Gli stavano benissimo, ma Nefertiti non aveva mai avuto fantasie del genere prima.


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    - Qualsiasi tipo di ferita di entità media o inferiore abbassa la sua gravità di 1 ad ogni turno.
    - Se Nefertiti subisce una ferita di entità medio-grave o superiore, potrà rigenerarla come le altre ma in quel caso il suo potere le porterà via forza vitale dandole un malus su forza e velocità del 50% finché le ferite troppo gravi non saranno scese alla media entità. Durante il malus, la resistenza fisica di Nefertiti diminuisce di molto, tuttavia questa abilità permette a Nefertiti di non perdere i sensi o smettere di combattere indipendentemente dall'entità della ferita.
    - Se Nefertiti entra in contatto col nemico, direttamente o con le sue tecniche, crea un legame con lui per i prossimi 3 turni che verranno azzerati se il bersaglio si allontana oltre i 20 metri da Nefertiti. Vengono invece ripristinati se Nefertiti effettua di nuovo un contatto. Il legame consente a Nefertiti di amplificare le sue capacità rigenerative ai nemici ma questo li contamina col suo potere. Ogni turno e per ogni ferita per cui viene rigenerato il nemico, Nefertiti lo priva di 5 punti sulla sua energia massima (non la riserva attuale). Le ferite del nemico rigenerate in questo modo non possono essere nuovamente curate e non guariscono eventuali malus dovuti alla rottura di ossa, recisione di muscoli o altro, semplicemente bloccano la fuoriuscita del sangue e bloccano la mortalità di un danno. Tutta l'energia sottratta al nemico va a ricaricare quella di Nefertiti, inoltre eventuali effetti rigeneranti presenti nel nemico perdono priorità rispetto al potere di Nefertiti.
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    Il "miao!" Entusiasta di quella palla di pelo somigliava decisamente ad un sì, ma oltre a quello Nefertiti non avrebbe trovato cose strane, né in casa né in camera sua. Era tutto molto familiare, niente di insolito o troppo strano, era chiaro che si trattasse di un sogno eppure per lei risultava tutto così incredibilmente naturale, come se l'avesse sempre vissuto fino a quel momento. Non c'erano cose che non aveva mai fatto come tenere un diario o fare foto a sua madre col telefono, in compenso ce ne erano molte con i suoi compagni di scuola Morgana, Artù e Lancillotto. Una volta pronta ad uscire, Thresh l'avrebbe intercettata prima di potersene andare, fissandola con aria di rimprovero.
    Non stai scordando niente?
    Sembrava doverle dire qualcosa di serio ma in realtà si limitò ad indicare e porgere la sua guancia sinistra per farle capire che tipo di saluto affettuoso si aspettava da lei. La reazione di Lotor fu l'ennesimo sbuffo rumoroso. Fuori dalla loro casa, il ragazzo le allungò un lucido ed elegante casco integrale, mentre si avvicinava alla sua moto nera che aveva una forma decisamente particolare: sembrava quasi la versione meccanizzata di un drago o qualcosa del genere, dal colore nero e viola metallizzato. La moto era ben tenuta, doveva tenerci particolarmente Lotor.
    Stamattina sei strana... non ti starà capitando di nuovo qualcosa di pericoloso vero? Con quei... "poteri"?
    Apostrofò quell'ultima parola con una certa enfasi, e una punta di preoccupazione. Prima di indossare il casco portò tutta la sua attenzione verso Nefertiti, aspettandosi una risposta rassicurante dalla sorella. Cosa voleva dire con quelle parole? Guardandosi attorno, la ragazza avrebbe visto ben poco delle cose incredibili che caratterizzavano la Roma che conosceva: pochi edifici enormi, niente macchine volanti, moltissime persone normali che passeggiavano normalmente, Perfino il livello di tecnologia sembrava vagamente retrograda, forse indietro di un centinaio di anni. Era un sogno particolarmente articolato, dato che lei non aveva di certo vissuto in quegli anni per sapere come si vivesse a quei tempi.
    Se sta succedendo di nuovo, dovresti dirlo a papà prima di fare qualcosa di stupido... hai capito?
    Lo sguardo incredibilmente serio di Lotor lasciava trasparire una grande preoccupazione nei confronti della sorella, come se in passato ci fossero stati degli episodi spiacevoli che sarebbe stato bene non ripetere.
     
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    Era incredibile che si sentisse così immersa in quel sogno che stava facendo. Era come se sapesse benissimo che quella non fosse la realtà, ma allo stesso tempo si sentiva coinvolta in quella visione. Come quando si facevano degli incubi da cui non si riesce a svegliare, l'inconscio lo vive, ma la memoria è funzionante quindi si crea un inconsapevole voglia di vivere l'avventura che il cervello stava partorendo. Quella sua in particolare era molto piacevole, quindi perché smettere di sognare? Aveva una famiglia quasi normale, un gattone ciccione tutto da coccolare, degli amici adorabili. Un fratellone con cui condividere le peripezie di famiglia, e soprattutto l'affetto sincero e disinteressato di Thresh. Se lo ritrovò infatti davanti che chiese un bacio prima di iniziare la sua giornata scolastica. Una scena che aveva visto tante volte nei film e che aveva trovato sempre smielatissima. In quel contesto però, si ritrovò a sorridere come una scema perché le diede una bella sensazione di serenità. Vedere Thresh smaliziato senza quell'aurea perversa che lo contradistingueva la straniva un poco, ma allo stesso tempo le piaceva quel fare paterno da parte sua. Lo accontentò, consapevole che non l'avrebbe lasciata andare senza insistere. Gli diede un bacio sulla guancia per salutarlo e poi si diresse fuori dove Lotor l'aveva aspettata. Si era immaginata che Lotor avesse avuto una macchina, uno come lui sembrava più il tipo che pensava a dove poter pomiciare con una bella ragazza. Invece venne sorpresa da una moto dalle forme vagamente dragoniche che la fece sorridere dato che prima si era chiesta se non potesse cavalcare un drago come mezzo di trasporto. A quanto pare il suo inconscio l'aveva assecondata, normalizzando però la fantasia. In effetti a guardarsi attorno, sembrava tutto proiettato in uno di quei film ambientati a centinaia di anni prima, quando Roma non era così sfarzosa come la conosceva. Non vedeva nemmeno persone di altre razze per le strade, ma non se ne preoccupò sul momento, guardando invece un poco stupita Lotor che intanto le diceva che la trovava strane e le chiese se non avesse problemi con i suoi poteri. La cosa la prese alla sprovvista e guardò un poco scettica, ma decise di continuare a stare al gioco e assecondare la scena. Fece una mezza risata nervosa mentre si preparava ad indossare il casco, così da poter anche coprire possibili espressioni facciali che potessero tradire la sua aria smarrita.
    Di che parli Lotor? fece usando un tono per sminuire appositamente la sua frase, lo scopo ovviamente era quello di irritarlo ancora di più, così magari sbottando avrebbe dato qualche informazione preziosa riguardo ai "poteri" di cui parlava. Che poteri aveva in quello strano sogno? Si mise il casco, salì sulla moto, posizionando la gonna della divisa scolastica sotto il sedere così che il vento non avrebbe sollevato la stoffa lasciandola con le chiappe al vento.
    Ti preoccupi troppo, non succederà niente. usò un tono irritato questa volta, tipico di una sorella che non voleva farsi criticare dal fratello maggiore, recitando la parte del personaggio giovanissimo che sarebbe finita nei guai comunque. Per quel poco che aveva conosciuto Lotor, era altamente probabile che le avrebbe fatto una piccola paternale di avvertimento, dove magari avrebbe detto qualcosa che le avrebbe fatto capire meglio di cosa stesse parlando.


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    - Qualsiasi tipo di ferita di entità media o inferiore abbassa la sua gravità di 1 ad ogni turno.
    - Se Nefertiti subisce una ferita di entità medio-grave o superiore, potrà rigenerarla come le altre ma in quel caso il suo potere le porterà via forza vitale dandole un malus su forza e velocità del 50% finché le ferite troppo gravi non saranno scese alla media entità. Durante il malus, la resistenza fisica di Nefertiti diminuisce di molto, tuttavia questa abilità permette a Nefertiti di non perdere i sensi o smettere di combattere indipendentemente dall'entità della ferita.
    - Se Nefertiti entra in contatto col nemico, direttamente o con le sue tecniche, crea un legame con lui per i prossimi 3 turni che verranno azzerati se il bersaglio si allontana oltre i 20 metri da Nefertiti. Vengono invece ripristinati se Nefertiti effettua di nuovo un contatto. Il legame consente a Nefertiti di amplificare le sue capacità rigenerative ai nemici ma questo li contamina col suo potere. Ogni turno e per ogni ferita per cui viene rigenerato il nemico, Nefertiti lo priva di 5 punti sulla sua energia massima (non la riserva attuale). Le ferite del nemico rigenerate in questo modo non possono essere nuovamente curate e non guariscono eventuali malus dovuti alla rottura di ossa, recisione di muscoli o altro, semplicemente bloccano la fuoriuscita del sangue e bloccano la mortalità di un danno. Tutta l'energia sottratta al nemico va a ricaricare quella di Nefertiti, inoltre eventuali effetti rigeneranti presenti nel nemico perdono priorità rispetto al potere di Nefertiti.
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    Alla risata impertinente di Nefertiti, Lotor rispose con aria scocciata e anche un pochino allarmata.
    Lo sai di che parlo! Guarda che è una cosa seria, devi stare attenta...
    Fu Nefertiti stessa però a rimproverarlo e dirgli che non doveva preoccuparsi, che tutto sarebbe andato per il meglio, pertanto il giovane scosse il capo, sbuffò sconfitto e si infilò il suo di casco, saltando sulla moto ed effettuando un giramento rapidissimo per uscire dal vialetto di casa, fatto apposta per cogliere di sorpresa Nefertiti e spaventarla, la giusta punizione per averlo trattato in quel modo così antipatico. Viaggiando per la città, era del tutto diversa da come Nefertiti la ricordava, più classica, vuota, spensierata, pacifica. Sembrava non ci fosse tutta quella propaganda sui combattenti e neanche troppe razze strane, il massimo era qualcuno con la pelle insolita o le orecchie a punta come suo fratello, ma nulla di più. Sui pali della corrente, le centraline elettriche e dei muretti però, c'erano molti manifesti che ritraevano persone scomparse e che invitavano la popolazione ad aiutare per cercarle, quindi non si trattava di un posto del tutto pacifico. La sapienza era completamente diversa: molto più contenuta e meno tecnologica, somigliava ad una grossa palazzina e un complesso di edifici, senz'altro grande e pieno di optional ma ben distante dall'ambiente da urlo alla quale Nefertiti era abituata. Una volta davanti alle mura, Lotor si fermò e la lasciò scendere, preoccupandosi di sistemare la moto e recuperare il casco dalla sorella.
    Non fare tardi stasera, mamma e papà ci tengono sul serio...
    Nonostante tutte le obbiezioni, anche Lotor sembrava apprezzare la compagnia della famiglia, a quanto pareva. Da lontano, Nefertiti avrebbe potuto scorgere la figura slanciata e affascinante di Morgana che, di tutto punto con la sua divisa femminile, la stava aspettando prima di entrare e ora la salutava con una mano per attirare l'attenzione. I ragazzi che filtravano nei cancelli erano tutti molto normali, e chiacchieravano spensierati come se fosse il più classico dei film americani.
    Ti ha accompagnato di nuovo sulla sua moto? Che fortunata che sei ad avere un fratello come Lotor... dovresti mettere una buona parola su di me con lui...
    Lotor riscuoteva un certo successo a scuola e Morgana lo rese evidente con una voce maliziosa che lasciava poco spazio all'immaginazione.
     
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    Lotor sembrava più comprensivo del solito, recitare la parte della sorella scocciata non era servito per strappargli preziose informazioni. Beh tanto valeva viverlo direttamente quel sogno, infondo era solo un sogno no? E fu davvero strano vedere negli occhi di Lotor la preoccupazione sincera di un fratello ed il suo affetto. Non aveva mai visto uno sguardo del genere rivolto verso di lei e ciò un poco la emozionò, ed allo stesso tempo la imbarazzò moltissimo dato che ricordava perfettamente ciò che era successo con lui e che aveva davvero molto poco di "fraterno". Era però bello sapere che qualcuno si preoccupava per te perché ti voleva bene. Il viaggio non sebrò molto lungo e non ebbero modo di chiacchierare visto il rumore del vento, del motore e la posizione scomoda per farlo. Arrivati a scuola Nefertiti scese dalla moto e porse il casco al fratello. Le fece un'altra raccomandazione, a cui annuì tranquillamente per poi ghignare malefica.
    Quello che voleva svignarsela eri tu, non io. Non vedo l'ora di farmi una bella scorpacciata stasera. gli disse continuando a recitare il suo ruolo in quel sogno, quando in realtà non vedeva l'ora di essere alla cena per poter vedere la "mamma". Intanto il sogno sembrava continuare normalmenete, poiché vide Morgana che la aspettava e la salutò allegramente, facendo un commento su Lotor. Nefertiti guardò verso di lui e poi verso Morgana, chiedendosi come mai Morgana non si era già fatta avanti con lui. Probabilmente ci aveva giù provato? Oppure glielo aveva impedito lei? Doveva ricordarsi che era la sorella di Lotor quindi non doveva fare strani commenti.
    Fortunata? Lotor è un fratello rompipalle! Scommetto che con le sue conquiste non è così antipatico! oppure sì? Infondo si era preso uno bello scappellotto da Thresh per come aveva parlato dopo che si erano accoppiati come animali. La scuola era parecchio diversa da quella che era in realtà, e Nefertiti si chiese perché mai non la sognava come l'aveva sempre conosciuta. Infondo non sarebbe stato strano avere elementi conosciuti in un sogno. Possibile che il suo inconscio fosse così pignolo?
    I ragazzi dove sono? chiese riferendosi ovviamente a Lancilotto e Artù. Dalle foto sembravano un gruppo affiatato anche in quel sogno. Era curiosa di vederli e scoprire come si comportavano in quel contesto. A conti fatti a Nefertiti piaceva ciò che stava vivendo e si ci sarebbe crogiolata volentieri. Beh forse un pochino le dispiaceva che non poteva vivere emozioni forti con le perversioni che aveva vissuto con lui.


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    - Qualsiasi tipo di ferita di entità media o inferiore abbassa la sua gravità di 1 ad ogni turno.
    - Se Nefertiti subisce una ferita di entità medio-grave o superiore, potrà rigenerarla come le altre ma in quel caso il suo potere le porterà via forza vitale dandole un malus su forza e velocità del 50% finché le ferite troppo gravi non saranno scese alla media entità. Durante il malus, la resistenza fisica di Nefertiti diminuisce di molto, tuttavia questa abilità permette a Nefertiti di non perdere i sensi o smettere di combattere indipendentemente dall'entità della ferita.
    - Se Nefertiti entra in contatto col nemico, direttamente o con le sue tecniche, crea un legame con lui per i prossimi 3 turni che verranno azzerati se il bersaglio si allontana oltre i 20 metri da Nefertiti. Vengono invece ripristinati se Nefertiti effettua di nuovo un contatto. Il legame consente a Nefertiti di amplificare le sue capacità rigenerative ai nemici ma questo li contamina col suo potere. Ogni turno e per ogni ferita per cui viene rigenerato il nemico, Nefertiti lo priva di 5 punti sulla sua energia massima (non la riserva attuale). Le ferite del nemico rigenerate in questo modo non possono essere nuovamente curate e non guariscono eventuali malus dovuti alla rottura di ossa, recisione di muscoli o altro, semplicemente bloccano la fuoriuscita del sangue e bloccano la mortalità di un danno. Tutta l'energia sottratta al nemico va a ricaricare quella di Nefertiti, inoltre eventuali effetti rigeneranti presenti nel nemico perdono priorità rispetto al potere di Nefertiti.
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    La domanda di Nefertiti accese di nuovo il sorrisetto malizioso di Morgana, il tutto mentre si dirigevano verso la loro classe.
    Oh? Che fai mi chiedi di entrambi per fare la finta tonta? Guarda che lo so che tu e Artù vi slinguazzate di nascosto quando potete, non devi essere evasiva quando chiedi del tuo ragazzo...
    Ridacchiò per poi indicarlo vicinissimo alla porta della classe che chiacchierava con Lancillotto e qualche altro compagno. Il sorriso smagliante e vincente del ragazzo si piantò subito sullo sguardo di Nefertiti, e come sempre Lancillotto manteneva la sua faccia di bronzo enigmatica restandosene perlopiù in silenzio.
    Sempre più tardi, eh ragazze? Ci renderete facile superarvi agli esami finali, questa volta sento che batterò anche il record del tuo fratellone Nefertiti, sarò io la leggenda della scuola poco ma sicuro!
    Stai sognando ad occhi aperti Artù, preoccupati della partita di basket di domani piuttosto che di queste cose, non vorrai sprecare il tifo che faremo noi cheerleader?
    La scuola era molto diversa, Morgana non giocava nella squadra di basket come nella norma, probabilmente in un contesto così "normale" non era una buona idea mischiare ragazzi e ragazze sullo stesso campo. Inoltre tutti erano concentrati sui voti, nessun accenno ad allenamenti speciali. Mentre la campanella suonava, preannunciando l'inizio delle lezioni, Artù si voltò verso Nefertiti per parlare con un tono un pochino più basso.
    Hey... ti va di studiare assieme stasera? I miei non ci sono, prendo qualcosa di zuccherato da mangiare per tenerci svegli... anche se con te non ci sarà molto bisogno di altri dolci. Che ne dici?
    Un pochino melenso, ma sincero come complimenti, il sorriso gioviale di Artù era un invito senza dubbio appassionato, un ragazzo che sapeva come fare il buon fidanzato. Prima di tutto lo studio, anche perché con un padre come Faust di sicuro Nefertiti non avrebbe ceduto facilmente ad altri inviti senza dare priorità alle cose importanti.
     
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    Mentre si avviavano verso le classi, Nefertiti era totalmente tranquilla e serena, ma ciò che disse Morgana la scioccò totalmente! Si girò verso di lei arrossendo come un peperone. Artù in quel sogno era il suo ragazzo e si sbaciucchiavano continuamente di nascosto?
    COOOSAAAA?! esplose senza riuscire a contenere la sua sorpresa. Non riuscì ad aggiungere altro poiché si ritrovarono già in classe con Artù che sorrideva loro smagliante ed in forma. Nefertiti non riuscì a fare a meno di guardarlo e chiedersi perché mai il suo inconscio avesse scelto proprio lui come possibile fidanzato. Arrossì vistosamente però nel ricordarsi di quanto era stato dolce e gentile Artù con lei, e soprattutto rispettoso nei suoi confronti. Era ovvio che il suo inconscio avrebbe scelto Artù come ragazzo perfetto per lei. Probabilmente anche nella realtà, se non fosse stata così incasinata con la sua sessualità e le sue vicende, Artù poteva essere il ragazzo per cui avrebbe preso una cotta. Solo che in un contesto normale, lei pensava di essere la sfigata che lo guardava da lontano, fantasticando su di lui senza mai riuscire a farsi avanti. Cosa che probabilmente invece non avrebbe mai rispecchiato la realtà, visto che comunque Nefertiti era sempre stata un tipo diretto. Il fatto che poi si era affezionata a loro rese quella prospettiva ancora più imbarazzante e complicata nel suo cuore. Visto come aveva reagito e come stava fissando Artù un poco frastornata e con le guance rosate, sarebbe stato impossibile negare a Morgana che avesse ragione. Soprattutto in quel contesto. Intanto Artù parlava di competizione, ma non come si sarebbe aspettata nella relatà, parlava di voti e chissà perché non le sembrò strano che Lotor fosse anche un secchione primo in classifica. Quel ragazzo era malato di competività: voleva essere il migliore negli studi ma anche nel fascino a quanto pare visto quanto si allenava per tenere un fisico da urlo e tenere un look intrigante. Era una specie di diva al maschile, se fossero stati realmente fratelli avrebbe inventato mille modi per prenderlo in giro. La cosa che invece le sembrò stranissima fu scoprire che Morgana non faceva parte della squadra di basket e che invece era una cheerleader. Era un clichè così americano che un poco la schifò. Aspetta! Perché aveva parlato al plurale? Non era mica anche lei una delle cheerleader? Così provò a chiedere facendo la finta tonta che era cascata dalle nuvole.
    Tu non giochi con loro Morgana? la domanda le venne più naturale di quanto pensasse. La campanella suonò ed Artù le si avvicinò facendole la proposta di andare a studiare da lui per quella sera visto che sarebbero rimasti soli. A quel punto a Nefertiti le sembrò di vedere un bivio: se sceglieva di accettare l'invito di Artù quel sogno sarebbe diventato sicuramente un sogno erotico, e con i suoi problemi sessuali non osava immaginare cosa poteva accadere. Dall'altro invece una serata tranquilla con la sua famiglia, in cui però avrebbe potuto conoscere sua madre, avrebbe potuto vivere le emozioni che avrebbe trasmesso una madre. Infondo Artù lo poteva vedere anche nella realtà, mentre sua madre no, solo nei sogni, quindi la scelta le sembrò ovvia. Gli occhioni dolci di Artù la colpirono duramente al cuore, non se la sentì di rifiutare, non voleva deluderlo dopo ciò che aveva fatto per aiutarla e proteggerla.
    Oh cavolo! Mi piacerebbe davvero tantissimo, però... Papà ha insistito tantissimo per farmi andare a cena a casa, sembra abbia qualcosa di importante da dire. iniziò sentendosi davvero molto molto strana a pronunciare la parola "papà".
    Possiamo fare dopocena, o magari meglio ancora vieni da noi, cena con noi e poi studiamo in camera mia. Che ne pensi? chiese aspettando una risposta da parte di Artù. Le fece stranissimo comportarsi come una fidanzata, ma chissà perché iniziava a divertirla molto recitare quella parte così lontana dalla realtà.

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    - Se Nefertiti entra in contatto col nemico, direttamente o con le sue tecniche, crea un legame con lui per i prossimi 3 turni che verranno azzerati se il bersaglio si allontana oltre i 20 metri da Nefertiti. Vengono invece ripristinati se Nefertiti effettua di nuovo un contatto. Il legame consente a Nefertiti di amplificare le sue capacità rigenerative ai nemici ma questo li contamina col suo potere. Ogni turno e per ogni ferita per cui viene rigenerato il nemico, Nefertiti lo priva di 5 punti sulla sua energia massima (non la riserva attuale). Le ferite del nemico rigenerate in questo modo non possono essere nuovamente curate e non guariscono eventuali malus dovuti alla rottura di ossa, recisione di muscoli o altro, semplicemente bloccano la fuoriuscita del sangue e bloccano la mortalità di un danno. Tutta l'energia sottratta al nemico va a ricaricare quella di Nefertiti, inoltre eventuali effetti rigeneranti presenti nel nemico perdono priorità rispetto al potere di Nefertiti.
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    Se giocassi con loro chi ti alzerebbe il culo durante le prove? Si cara le tue tettone sono difficili da alzare, se da vecchia avrò la gobba sarà colpa tua...
    La risposta tagliente di Morgana fu altrettanto ironica e accompagnata da una fanciullesca risata, le fece comunque capire che non era la sola a fare parte della tifoseria della squadra di basket, probabilmente non l'attività sportiva perfetta per Nefertiti e che neanche col suo subconscio sarebbe riuscita ad apprezzare. Dopodiché venne il rifiuto all'invito di Artù e se in un primo momento il ragazzo sembrò deluso, realizzò subito dopo che non si trattava di una scusa se Nefertiti aveva messo in gioco suo padre.
    Sarei stupido ad attirarmi addosso le ire di tuo padre. Non preoccuparti, sarà per un'altra volta: goditi la cena con i tuoi. Tua madre manca spesso a casa, no? Sarei di troppo.
    Si rivelò sorridente e comprensivo, non avrebbe rovinato la serata in famiglia. A quel punto le fece cenno di andare a lezione, così da non farsi rimproverare ulteriormente. La giornata proseguì normalmente e in maniera anche piuttosto noiosa: lezioni su lezioni nella maniera più banale possibile. Niente magia, niente tecnologia avanzata, solo storia, matematica e vecchi libri ingialliti, ristampati e ingialliti di nuovo. Durante l'ora di pranzo, Morgana la annoiò con molti discorsi sullo studio e sugli allenamenti, anche lei era in competizione con Artù per il massimo dei voti quindi invitò la sua preziosa amica a distrarlo quanto più possibile con le sue effusioni piuttosto che lasciarlo studiare in pace. Finita la giornata di studio, col pomeriggio a metà oramai, i ragazzi si salutarono ma prima di andare a casa, Morgana le fece un ultimo invito.
    Visto che stasera non ci sei, ti va di fare un salto a casa mia prima di andare? Devo farti assolutamente vedere il programma per quando avremo finito la scuola, ho un sacco di progetti interessanti da condividere. Non ti ruberò molto, e poi se facessi tardi potresti chiamare il tuo sexy fratellone per un passaggio, no?
    Il fare accondiscendente di Morgana sembrava suggerire che ci teneva davvero a farle vedere cosa stava progettando per il futuro, magari sperava di convincerla a seguire la sua stessa strada per rimanere amiche per sempre, dopotutto la scuola non sarebbe durata in eterno, quindi perché non assecondare la richiesta di una così cara amica?
     
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    La risposta pungente di Morgana le fece capire che era sì una delle cheerleader della scuola. Un ruolo che proprio non si aspettava di ricoprire considerando quanto le trovava sgallettate, vantiose e montatissime. Ma era anche vero che quello era un contesto diverso in cui Nefertiti non aveva avuto una infanzia di merda, e non aveva conosciuto persone sgradevolissime e ambienti fatiscenti e corrotti. Era quindi una delle tante ragazze sgallettate della scuola? Oddio, era la bellona che stava con il capitano della squadra di basket! Cercò di non pensarci, infondo Artù era adorabile ed i suoi amici sembravano sempre gli stessi di sempre. Vedere lo sguardo deluso di Artù fu un duro colpo per Nefertiti che si era guadagnata da poco la loro stima e la loro amicizia. Però subito dopo sembrò comprensivo e volle vederlo sorridere così, prima che potesse andare via lo afferrò per un polso sorridendogli dolcemente.
    Prometto che mi farò perdonare, e la prossima volta sarà una serata indimenticabile va bene? forse era sciocco farlo visto che era in un sogno, poteva semplicemente fare spallucce, ma diamine era il suo sogno poteva anche concedersi qualche coccola da dedicare ai suoi amici. A quel punto pensò che si sarebbe saltati subito alla sera della cena, invece il suo inconscio le fece vivere tutta la giornata scolastica e quando finì dopo interminabili ore si ritrovò a pensare che fosse stata la giornata più noiosa al mondo. La mancanza di lezioni di magia si erano fatti sentire tantissimo. Che razza di mondo si era creata? A lei piaceva la magia, voleva studiarla, perché nel suo sogno non c'era? Stava per tornare a casa, finalmente poteva vedere di nuovo papà Thresh e probabilmente anche la mamma. Era emozionata, ma Morgana la fermò di nuovo, chiedendole di fare un salto a casa sua prima di andare. La guardò con un pizzico di malizia e un finto rimprovero.
    Ammettilo che vuoi farmi venire prendere da Lotor in ogni caso. Ma che intendevi dire prima con "visto che stasera non ci sei?" Ti riunisci con i ragazzi? chiese curiosa. Pensò che probabilmente non potendo avere la sua serata intima con la propria ragazza Artù si sarebbe consolato con i suoi amici. Avevano casa libera per fare baldoria, una gran bella tentazione, ma la mamma era pur sempre la mamma.
    Ok, se non ci mettiamo tanto va bene, non mi va di sentire la paternale di mio padre sul fatto che ho fatto tardi. avrebbe seguito Morgana tranquillamente, aprofittando anche per osservare la città attorno a loro e magari scoprire se viveva a casa sua con i genitori. Intanto mentre avrebbero avanzato sulla strada Nefertiti si chiese cosa avrebbe fatto lei dopo la scuola nella realtà. Non aveva mai pensato al suo futuro da costruire, si era limitata a sopravvivere. Adesso però aveva una possibilità di farsi una vita vera, ma cosa voleva davvero?


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    - Se Nefertiti subisce una ferita di entità medio-grave o superiore, potrà rigenerarla come le altre ma in quel caso il suo potere le porterà via forza vitale dandole un malus su forza e velocità del 50% finché le ferite troppo gravi non saranno scese alla media entità. Durante il malus, la resistenza fisica di Nefertiti diminuisce di molto, tuttavia questa abilità permette a Nefertiti di non perdere i sensi o smettere di combattere indipendentemente dall'entità della ferita.
    - Se Nefertiti entra in contatto col nemico, direttamente o con le sue tecniche, crea un legame con lui per i prossimi 3 turni che verranno azzerati se il bersaglio si allontana oltre i 20 metri da Nefertiti. Vengono invece ripristinati se Nefertiti effettua di nuovo un contatto. Il legame consente a Nefertiti di amplificare le sue capacità rigenerative ai nemici ma questo li contamina col suo potere. Ogni turno e per ogni ferita per cui viene rigenerato il nemico, Nefertiti lo priva di 5 punti sulla sua energia massima (non la riserva attuale). Le ferite del nemico rigenerate in questo modo non possono essere nuovamente curate e non guariscono eventuali malus dovuti alla rottura di ossa, recisione di muscoli o altro, semplicemente bloccano la fuoriuscita del sangue e bloccano la mortalità di un danno. Tutta l'energia sottratta al nemico va a ricaricare quella di Nefertiti, inoltre eventuali effetti rigeneranti presenti nel nemico perdono priorità rispetto al potere di Nefertiti.
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    Morgana fu evasiva sulla domanda di Nefertiti, non perché avesse qualcosa da nascondere ma perché non voleva dirle chiaramente che si sarebbero visti anche senza di lei. Era ovvio ma non voleva che ci rimanesse male facendo quella troppo diretta.
    Lo sai che non mi diverto senza di te, ma potrei consolarmi facendo sentire stupidi quei somari.
    Dopodiché la portò verso casa sua, un posto abbastanza normale e per certi versi anche un tantino retrogrado, non aveva niente a che vedere con lo sfarzo che circondava di norma i quartieri vicini alla sapienza. Perfino la serratura della casa scricchiolava un pò, segno che aveva visto giorni migliori, ma Morgana non si fece troppi problemi. Entrò dentro l'abitazione alzando subito la voce per salutare i suoi genitori ma questi non risposero subito. Lei però avanzò senza problemi invitando Nefertiti a farsi avanti. La casa era piccola, composta da un corridoio centrale che si snodava in due diverse stanze, il salotto e la sala da pranzo, per poi allungarsi verso una scalinata che portava al piano superiore, dove c'erano le stanze da letto. Morgana avanzò subito sulle scalinate, ma vista l'ora tarda sembrava strano che non ci fosse nessuno in casa e che le finestre fossero tutte chiuse. Morgana sparì una volta arrivata al piano superiore, probabilmente si era già infilata in camera sua e tutto divenne incredibilmente silenzioso. Seguendola, Nefertiti l'avrebbe trovata immobile, con gli occhi sgranati davanti alla porta della camera dei suoi genitori: i signori Demonbacio erano seduti su due sedie messe schiena contro schiena, legati e imbavagliati con del sangue che colava dalla loro testa, segno che erano stati tramortiti. Di fianco a loro, un grosso omaccione vestito di nero, mascherato da un passamontagna e armato di una pistola nove millimetri stava invitando Morgana al silenzio. Ai lati del corridoio in cui le ragazze si trovavano uscirono altri due uomini identici che le accerchiarono del tutto facendo cenno ad entrambe di entrare nella stanza da letto vicino ai genitori di Morgana, senza emettere un solo fiato.
     
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    Quel sogno che stava facendo aveva un sapore dolcissimo, sereno e tranquillo. Non aveva nemici in quel mondo poteva godersi la vita normalissima di una teenager. Seguì quindi curiosa e tranquilla la sua amica, guardando la casa di Morgana. Non avrebbe mai immaginato che potessero essere i suoi amici invece ad avere dei nemici. Notò che le finestre erano chiuse e inizialmente diede per scontato che magari i genitori di Morgana non fossero in casa. Nefertiti attese inizialmente ma non sentendo Morgana che le parlava pensò che forse voleva che la seguisse in camera sua. Così con calma risalì le scale per seguirla, chiedendosi se anche lei aveva i poster appesi in camera come nella sua. Ciò che ritrovò la lasciò perplessa e allarmata: perché il suo dolce sogno si stava trasformando in un incubo? Il viso scioccato di Morgana fu come una stilettata al suo cuore, percepì la sua paura e la sua preoccupazione ed il suo senso di impotenza. Una sensazione che Nefertiti conosceva fin troppo bene e che odiava.
    Morgana? fece istintivamente, avvicinandosi a lei preoccupata, ma dovette frenare i suoi passi quando vennero accerchiati da due losche figure. Essendosi avvicinata abbastanza, notò che all'interno della stanza c'erano i genitori di Morgana legati ed imbavagliati, con un grosso omaccione armato a minacciarli. Nefertiti iniziò a sentirsi soffocare da quella sensazione di impotenza che l'aveva sempre colta in situazioni così spinose. Guardò allarmata verso i due omaccioni cercando di capire se anche loro erano armati come il terzo uomo che teneva sotto scacco i genitori di Morgana. Quella situazione sembrava davvero disperata, ma prima che potesse cedere allo sconforto, si ricordò che aveva sviluppato dei poteri di recente, che non era più una stupida ragazzina inutile. Lo aveva detto anche Lotor nel sogno. Poteva aiutare, poteva fare qualcosa, ma non poteva rischiare che facessero del male a Morgana o ai suoi genitori. Doveva studiarsi un piano, doveva capire cosa potesse fare. Ma prima di tutto doveva capire che diamine stava succedendo. I genitori erano legati e imbavagliati, quindi non potevano essere loro l'obbiettivo di quei uomini. Se era il padre di Morgana lo avrebbero portato via, avrebbero preso da lui ciò che volevano. Era imbavagliato quindi ciò che aveva da dire lo aveva detto, oppure non aveva nessuna informazione importante per loro. Dalla faccia che stava facendo Morgana lasciava intendere che fosse lei quella che si era messa in grossi guai. Aveva parlato di progetti per il futuro e conoscendo Morgana reale, era altamente probabile che fosse ambiziosa. Non voleva darlo per scontato, magari erano rientrati al momento sbagliatissimo.
    Chi cazzo siete voi? fece di getto, aggressiva come sempre quando succedevano queste cose, anche se in pericolo non riusciva proprio a trattenere la sua rabbia dettata più dalla paura e dalle forti emozioni che da un vero e proprio odio viscerale. Nonostante il suo tono aggressivo però rimase ferma e con le mani in vista per non rischiare che sparassero.
    Morgana che cazzo succede? chiese rivolgendosi direttamente a lei, usando un tono parecchio brusco anche per richiamare l'attenzione della sua amica che magari in quel momento era davvero spaventata.
    Chi sono questi tizi? diede quasi per scontato che lei lo sapesse, in modo tale che se fosse stata innocente, poteva reagire anche lei bruscamente e quindi farle capire cosa stava succedendo. Intanto cercò con gli occhi di studiarsi bene il posto: abitudine che aveva da piccola per adocchiare tutte le possibile vie di fuga. Non era mai stata una guerriera, ma sapeva scappare via molto bene.



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    - Se Nefertiti subisce una ferita di entità medio-grave o superiore, potrà rigenerarla come le altre ma in quel caso il suo potere le porterà via forza vitale dandole un malus su forza e velocità del 50% finché le ferite troppo gravi non saranno scese alla media entità. Durante il malus, la resistenza fisica di Nefertiti diminuisce di molto, tuttavia questa abilità permette a Nefertiti di non perdere i sensi o smettere di combattere indipendentemente dall'entità della ferita.
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    Tutti gli uomini presenti erano armati e, al di fuori della finestra nella stanza dei genitori di Morgana, non c'erano vie di fuga, ma quella stessa finestra era chiusa quindi rischiava di essere una via d'uscita piuttosto laboriosa. Visto il modo in cui tremava Morgana, fu molto difficile per Nefertiti attirare la sua attenzione e quando alzò la voce, la giovane rispose di getto con la voce smorzata dalla paura.
    N-non lo so... non li conosco!
    Adesso chiudete il becco, state zitte. Se gridate di nuovo, se parlate ancora una volta, spariamo ai genitori e poi anche a voi due.
    L'uomo che minacciava i genitori di Morgana con la pistola parlò in modo chiaro e imperioso, così da non lasciare spazio a repliche. Come ulteriore punto esclamativo, spinse la pistola che stringeva in mano sulla fronte della donna legata davanti a lui, andando a toccare la ferita sulla testa e strappandole un grido di dolore che fece sobbalzare Morgana. I due omaccioni ai loro lati si fecero avanti e Morgana, cedendo completamente alla paura, chinò il capo e sollevò le mani nella speranza che non la attaccassero.
    Venite qui dentro anche voi due. State zitte, buone, e non fiatate. Quando avremo finito tornerete alla vostra vita, ma se ora fiatate quella vita è finita.
    Morgana non aveva la forza di opporsi quindi iniziò subito a trascinarsi verso la stanza da letto come se dovesse cadere da un momento all'altro, e una volta vicina ai suoi genitori crollò in ginocchio ai loro piedi, trattenendo con grandissima difficoltà le lacrime per timore di farlo troppo forte e attirare l'ira di quegli energumeni spietati.
     
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