Il fascino dell'oscurità

x Doom

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    Ogni parola che il non morto pronunciava scatenava in Syndra due reazioni tanto distinte quanto complementari che accendevano la sua rabbia e al contempo la facevano tentennare. Come poteva dargli torto? Il potere che aveva ottenuto... l'esperienza che aveva vissuto: non sarebbe la strega che era ora se non avesse passato tante peripezie, se non avesse sofferto così tanto. Il suo rapporto con la madre poteva essere "normale", magari non aver mai conosciuto Nariko e Iceringer, evitando Gil e così la scoperta dei suoi poteri... ma tutto il dolore che aveva passato? La mancanza di genitori, la solitudine, l'incomprensione, la sfortuna e la crudeltà del mondo che per poco non l'aveva divorata. Quelle cicatrici si erano rimarginate rendendola più forte ma erano evidenti sulla sua pelle oramai e non sarebbero mai scomparse. Valeva la pena soffrire così tanto solo per il potere? Solo... per l'esperienza? man mano che pensava, che si interrogava, il non morto si avvicinava sempre di più: la sua volontà tentennava perché tutto aveva un senso man mano che lui si avvicinava. Era esattamente come il percorso che aveva fatto fino a quel momento e perfino Nariko le aveva insegnato che il piacere va gustato, assaporato, rimandato in modo da farlo maturare il più possibile. No... proprio perché aveva sofferto quella vita aveva più valore, e proprio perché aveva passato così tanto non aveva intenzione di rinunciarvi. Il costo era stato pagato e lei aveva vinto... perché vergognarsi di ciò che aveva ottenuto? Sentì il suo cuore sciogliersi mentre la barriera di forza si incrinava, aveva ancora quel volto colmo d'odio però per l'uomo che l'aveva condannata a tutto questo... alla grandezza, certo, ma con un costo irrimediabile. Lei non gli doveva niente, era merito suo e delle persone che erano state accanto a lei fino a quel momento se era diventata una delle streghe di Umbra di potenti, l'unica cosa che gli mancava era qualcuno che non le dicesse quanto doveva stare attenta a controllarsi, ma quanto fosse potente... un padre orgoglioso. E quando Thresh pronunciò quelle parole, lo sguardo di Syndra perse ogni traccia di odio: si riempì di lacrime e abbandonò la volontà di opporsi. Folle, perverso, mostruoso... ma era suo padre.
    Sei orgoglioso di me... papà?
    Appena la mano del non morto le sfiorò la guancia, Syndra si riempì di nuovo di energia, ma stavolta non fu per respingerlo, piuttosto per allargare il più possibile la pressione energetica che conteneva e che di solito controllava per poter mantenere sotto chiave i suoi poteri. Ora non ne sentiva più il bisogno, anzi voleva scuotere le fondamenta di quel luogo per dimostrargli quanto era diventata potente, mentre con le mani raccoglieva quella del professore e lo invitava ad avvicinarsi. Non aveva mai provato qualcosa come un abbraccio paterno e adesso, come se stesse rivendicando un premio importante al termine di una lunga prova, ne sentiva il bisogno. Il suo cuore batteva all'impazzata, ma il suo animo non era l'unica cosa a tremare in quel momento. Iceringer stava sfoggiando il meglio di sé: nessuna delle due, né madre né figlia, si aspettavano che quel campione avesse anche un lato così risoluto. Evidentemente lo avevano sottovalutato e di molto anche, on era così ingenuo e sprovveduto come aveva dato a vedere quella volta assieme ad Hilda. Forse perché era distratto da un combattimento impegnativo e si preoccupava più di risolvere la situazione che non di trattenere i propri istinti... quel vigilante mascherato diventava sempre più interessante, e sempre più pieno di talenti. Non era di certo un dominatore degno del professore, anzi non c'entrava proprio nulla, ma sapeva senza ombra di dubbio quali tasti toccare per stuzzicare le fantasie delle sue "quasi" amanti. Oboro e Palladia stavano godendo del suo tocco incandescente ed abile, sembrava un povero ingenuo ma sapeva benissimo come far godere una donna, chiaramente le streghe che lo affiancavano avevano fatto un buon lavoro con lui. Il desiderio di raccogliere i frutti di un simile lavoro era davvero irresistibile ma purtroppo Oboro e Palladia non erano abbastanza forti per opporsi a lui, e forse neanche volevano farlo in fondo... dopotutto cosa avevano da guadagnarci nel cercare di combatterlo? Molto meglio vedere cosa avesse in mente e assecondarlo, sembrava decisamente un piano ben ponderato. Iceringer aveva intenzione di "punirle" privandole a turno di un piacere più intenso per darlo all'altra, ma più che una punizione era un test per vedere se provavano davvero entrambe la stessa cosa. Il risultato non lo avrebbe deluso.
    Si... si! Siiih! Scegli me! Io ti amo, dammi tutto il piacere che puoi!
    Col cuore in gola per la passione e il sentimento sincero, Palladia accolse benevolmente il fatto di essere stata scelta come prima, ed iniziò ad inarcare la schiena e allargare le gambe spingendo il bacino in avanti come a volerlo offrire al suo adorato compagno, pronta all'accoppiamento. I suoi gemiti iniziarono a somigliare a degli ululati e la sua intimità prese a grondare come in preda ad un perverso orgasmo, ricoprendo la mano di Iceringer di caldissimi fluidi. Lo sentiva spingere in fondo e la sua energia era come una droga irresistibile. Non ci volle molto prima che anche Oboro tornasse a gemere: nonostante lei fosse stata ignorata, la sua verga magica guizzò verso l'alto così come i turgidissimi capezzoli, e mentre gemeva forte anche la sua intimità prese a grondare, in preda ad un orgasmo puramente energetico.
    Si lo sento bambina mia... sento il tuo piacere.... vieni insieme alla mamma! Godiamo insieme!
    Quella punizione ovviamente non aveva funzionato, ma se non altro ora Iceringer aveva una risposta. Stando praticamente al centro di due fuochi il ragazzo avrebbe dovuto rendersi oramai conto che l'energia eromantica di Oboro non aveva mai smesso di essere rilasciata, e anche se non poteva farlo in maniera diretta era oramai talmente estesa e aveva saturato l'aria così tanto che ignorarla oltre sarebbe stato completamente impossibile. Quanto ancora avrebbe resistito a quel richiamo perverso?
     
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    Syndra resistette al suo richiamo con ogni grammo di forza che aveva in corpo, ma non poteva ignorarlo all'infinito. Sentiva che le mancava qualcosa, era ovvio, quel senso di incompletezza che attanagliava anche Thresh quando vedeva qualcosa di così perfetto e non poteva raggiungerlo. Era come se gli mancasse qualcosa, e in questo avevano qualcosa in comune, erano molto simili. In quel preciso istante niente contava più di Syndra: Thresh voleva rispondere al suo richiamo, a quell'istintiva voce che le faceva gridare il nome di suo padre, soffocata solo dalla coscienza e dal dolore, provocati da ciò che aveva passato. Ma era ovvio che il buon Thresh aveva ragione, quel percorso l'aveva resa la strega che era ora, forse doveva addirittura ringraziarlo per ciò che era avvenuto. Ma Thresh non voleva la gloria, né il riconoscimento, tutto ciò che voleva era dirle quanto fosse orgoglioso di lei. Così, quando finalmente i loro corpi si toccarono di nuovo e il non morto poté carezzarla, eccolo sentire quell'immensa pressione energetica sulla sua pelle, e la fiamma verde che li circondava divenne più cauta, ordinata, intensa. Il potere di una strega di Umbra misto a quello di una lanterna... Thresh poteva solo osservare il risultato ma per Syndra era tutta un'altra cosa: lei ERA quel risultato. La fusione perfetta tra le loro energie, frutto di una creatura potente come sua madre potenziata da uno spirito immane come quello di Faust Carnovash. Rasentava la perfezione, anzi forse poteva addirittura superarla, Syndra era la manifestazione dei più perversi e oscuri desideri di Thresh, per anni aveva tentato invano di dare vita ad una creatura tanto perfetta, ignorando che c'era già riuscito tanto tempo fa, doveva solo farla maturare. Mentre le carezzava il volto con fare paterno, due grosse lacrime nere scivolarono dai suoi occhi, colmo di commozione il cuore del non morto prese a battere come non mai.
    Tu sei la cosa più bella che io abbia mai visto... e sono orgoglioso di te, bambina mia...
    A quel punto non poté più resistere, e con tutta la forza che aveva in corpo cercò di abbracciarla, stringerla a sé in modo da sentire il corpo caldo e pregno di energia di Syndra, una creatura così bella e potente stretta tra le sue braccia. Il richiamo era impossibile da trattenere e la sua verga finì inevitabilmente col stringersi sul ventre della ragazza. La differenza di stazza era immane e il professore si assicurò di farla sentire come una bambina tra le braccia di quel perverso padre, folle si, ma colmo di un'amore incredibile nei suoi confronti. Le fiamme verdi erano come al comando della loro energia, più simili a colonne di una struttura spettrale che non vere e proprie fiamme. Il potere di Thresh divenne ben presto quello di Syndra, come se volesse nutrirla con la sua fiamma verde, incoraggiandola a fare di più, a dimostrargli quanto fosse realmente potente, a renderlo fiero. E più quell'energia sarebbe stata sprigionata dalla strega di Umbra, più l'eccitazione del non morto cresceva e si sfregava su di lei, impaziente di poterla assaporare davvero, fino in fondo. Quell'amore malato e perverso stava crescendo e Thresh non era già in grado di trattenerlo. Doveva farla sua, perché quella creatura era la cosa più preziosa del mondo oramai.
    Quel richiamo oscuro non lasciò indifferente il giovane ero nella stanza accanto, che pur avendo dedicato ogni traccia della sua energia a quelle invadenti amanti, si voltò verso Syndra come d'istinto, percependo sia la sua forza immensa, si una sorta di pericolo che doveva sventare. Poteva essere solo una sensazione? Vega diceva sempre di fidarsi del proprio istinto e se il problema riguardava Syndra, forse non doveva esitare. Ma era certo che perdere il controllo della situazione significava dare vantaggio ad Oboro, dato che riusciva a percepire chiaramente la sua energia eromantica provare ad attecchire. Ma in quello stato di potere assoluto, Iceringer ne risultava del tutto immune. Non funzionavano più né le loro energie perverse, né le loro parole appassionate. Anzi Palladia gli strappò addirittura un sorrisetto smaliziato, come a voler criticare la facilità con cui si era innamorata di lui. Doveva sistemarle prima di andare in soccorso di Syndra: non avrebbe lasciato niente al caso.

    Anche la passione va calibrata, altrimenti perde di valore, spargere un sentimento così importante come se fosse pioggia è uno spreco... ma se non altro siete state oneste con la storia dell'energia. Immagino di dovervi ringraziare!
    Doveva ammettere che era piuttosto piacevole vederle venire col semplice contatto delle sue dita impregnate di potere, contemporaneamente poi, sembrava di star giocando ancora a quei fantastici eroge che avevano caratterizzato la sua gioventù, chi l'avrebbe mai detto che a un certo punto gli sarebbero tornati utili? Inutile tenerle in sospeso a quel punto, le avrebbe portate ad una serie di orgasmi incontenibili che le avrebbero tolto le forze una volta per tutte.
    Va bene allora, ecco la forza del MIO amore verso le donne che ho scelto di amare incondizionatamente!
    Dato che fino a quel momento la sua ancora era stata Syndra, e che la sua energia stava letteralmente esplodendo, Iceringer decise di utilizzare la fusione tra le sue fiamme incandescenti e l'oscurità di Syndra accumulandola nelle sue mani. Se era vero che la forza di una strega di Umbra fa un certo effetto alle lanterne, figurarsi una combinazione tanto letale! Visto che entrambe sentivano ciò che percepiva anche l'altra, Iceringer poteva amplificare il tutto colpendole completamente. Infilò tre dita: indice, medio e anulare dentro quelle caldissime intimità, riempiendole di fiamme oscure colme dell'energia di Iceringer e di Syndra, spingendole a fondo e con grandissima perizia andando a toccare i loro punti più sensibili e toccando la parte più profonda delle loro intimità con quell'energia intensa. Voleva togliere loro il fiato, e ogni volta che le avrebbe sentite venire, avrebbe anche aumentato il ritmo con cui muoveva le dita dentro, incrementando l'intensità dell'energia. Avrebbe anche iniziato ad urlare per lo sforzo, alzando la propria volontà, la propria forza, velocità e soprattutto pressione energetica. Le avrebbe masturbate fino all'esaurimento totale, portandole alla follia e alla stanchezza più insormontabile. Se questo era quello che volevano, allora Iceringer avrebbe concesso loro l'ira di Prometheus Zero.
     
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    Riusciva a sentire il battito del suo cuore, per un non morto non doveva essere una cosa facile ma Syndra rimase colpita non per l'evento, ma per il modo in cui batteva. Lo aveva percepito altre volte... quando aveva rincontrato sua madre, quando Nariko era stata fiera di lei, quando Ice aveva confessato i suoi sentimenti per lei... era un'emozione sincera. Quell'essere non stava mentendo, per quanto mostruoso, perverso e sbagliato fosse... era suo padre, ed era fiero di lei. Per questo non riusciva a respingerlo, e con le lacrime agli occhi, nere per via dell'estrema concentrazione di oscurità che scaturiva dal suo corpo, Syndra sollevò le mani verso quelle enormi spalle, abbracciandolo e stringendosi a lui come non aveva mai fatto. Da bambina nessuno l'aveva mai stretta in quel modo, aveva toccato con le mani la sua amica più sincera, la donna che le aveva insegnato la magia e l'amore, ma un abbraccio paterno... era qualcosa che nemmeno Ice poteva darle. Si ritrovò a singhiozzare, prima per la commozione, poi per la gioia, non riusciva a smettere di ridere, e man mano che il suo cuore lo accettava, la sua energia assorbiva invece quella del non morto, accrescendola. Curioso che in quel momento chi ne stava raccogliendo maggiormente i frutti erano proprio Oboro e Palladia grazie all'intervento di Ice, neanche Syndra immaginava quanto profondo fosse il legame tra di loro, ma esisteva e ora c'era un nuovo anello a dargli potere. Stranamente, non provò repulsione per nessun tipo di effusione... non era successo di rado da quando si erano riunite che Syndra e sua madre si dedicassero all'esplorazione di certe pratiche, servendosi soprattutto della magia. Anche Nariko per lei era stata come una sorella e con Ice il rapporto era strano... Syndra non aveva mai avuto né dei sentimenti né una vita sessuale normale, non avrebbe iniziato a farsi dei problemi proprio in quel momento, proprio ora che sentiva di aver recuperato un pecco così importante di sé. Ma c'era una parte di lei che ancora esitava, curiosa abbastanza da portare una mano su quella verga mostruosamente grande, ma saggia a sufficienza per conoscere i suoi limiti. Non che la temesse... certo, era mastodontica ma non per questo Syndra si sarebbe tirata indietro. Ciò che si domandava era se quello fosse il modo giusto per far toccare le loro energie... con Arashi c'era stato equilibrio, potere puro ma anche grande calma. Con lui invece il risultato rischiava di essere esplosivo, anzi poteva vedere chiaramente che le bastava allargare la sua pressione energetica per danneggiare quel luogo, quindi la mano iniziò a masturbarlo lentamente, molto più lentamente del necessario. Cercò di guardarlo negli occhi, ancora commossa ma... felice.
    E' davvero così che vuoi salutare tua figlia...? E'... perverso...
    Non poteva negare che ne comprendesse il fascino, eppure... eppure lei non era come Palladia e Oboro, che pur di provare piacere sarebbero giunte a qualsiasi tipo di compromesso, anche supplicare Iceringer in un momento tanto estremo.
    Vogliamo il tuo amore! Daccelo, daccelo ti prego!
    L'impulso delle fiamme e l'oscurità di Iceringer provocava in loro potenti gemiti seguiti da orgasmi fortissimi. La pressione di quei colpi era tale che rimbombava in tutta la scuola, andando a toccare anche Syndra stessa, probabilmente era per quello che non riusciva a trattenere quella fame perversa che la stava spingendo tanto oltre, ma d'altro canto Iceringer stava facendo molto più rumore... come se la stesse chiamando. Inevitabilmente, lo sguardo di Syndra finì col distrarsi, andando a prestare più attenzione a quelle scariche di energia incandescente che non all'oscurità immane di suo padre. Thresh era più forte, si, ma Syndra aveva altre predilezioni. Se la voleva, doveva superare quel ragazzo e non ci sarebbe riuscito con la semplice adulazione, perché le grida di Oboro e Palladia mentre subivano quegli orgasmi incontrollati riuscivano a sovrastare le grida di piacere della sua lanterna. Era una sfida assolutamente inaspettata ma che si stava rivelando molto... intrigante.
     
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    Che domanda sciocca da fare ad un mostro del genere: Thresh allargò un ghigno compiaciuto nel sentirle pronunciare delle parole tanto ingenue, che subito lo spinsero a ricambiare le attenzioni della sua bambina, andando a toccare l'intimità di Syndra con le dita per poterla massaggiare sapientemente, usando non solo il movimento e il ritmo giusto, ma anche la giusta quantità di energia per poterla stimolare: fu un lento movimento concentrico, le sue dita erano abbastanza grandi da poter sfiorare contemporaneamente clitoride e grandi labbra, mentre con il bacino incoraggiava la presa di Syndra, muovendosi in avanti e indietro, lentamente, mostrandole i primi passi verso la masturbazione.
    La perversione è la mia religione... non conosco un modo migliore per onorarti e al contempo condividere il nostro potere... rilassati e lasciati andare Syndra, condividiamo questo momento assieme...
    E mentre le dita stavano per affondare nella sua carne, Thresh cercò le sue labbra con un affondo simultaneo della sua lingua direttamente nella bocca della ritrovata figlioletta, impaziente di poter assaporare direttamente quell'energia che tanto aveva agognato fino a quel momento. Ma qualcosa successe, andando a disturbarlo chiaramente e interrompendo la sua dedizione verso il bacio, portandolo a sollevare lo sguardo e aguzzare la vista. Fu simile ad un tonfo, un sisma immenso, ma caldissimo. Aveva già sentito quell'energia ma non pensava potesse diventare così potente. Iceringer non gli aveva mai dimostrato il suo reale potenziale e Thresh era riuscito solo a percepirlo, mentre ora Oboro e Palladia ne stavano raccogliendo i frutti. ma le cose non erano andate come previsto. Ora quelle due se ne stavano appese al muro, trasformate in dei meri strumenti sessuali dalle abili mani del vigilante mascherato, le usava come dei richiami perversi la sua vera amante, e sprigionava andate di potentissimo e perverso calore per scuotere le loro carni e far rimbombare quel perverso potere in tutta la scuola, così da attirare l'attenzione della sua amata.
    Syndra!
    on sapeva se poteva sentirla, ma non per questo si fermò: continuò a spingere le dita più a fondo, con più perizia, torcendole con la giusta cadenza per poter deformare le loro carni, esplodendo di energia incandescente che si sfogava dai lati delle sue Dark Weapon sotto forma di calore che riempiva la stanza creando un ecosistema perverso e colmo di un'energia come poche. Oboro e Palladia potevano far rimbalzare tra di loro quel piacere intenso e irresistibile così da fungere da cassa di amplificazione verso quel richiamo. Iceringer aveva capito che stavano cercando di portargliela via, ma non lo avrebbe permesso. Aveva giurato di proteggere lei e Nariko da ogni cosa, anche da chi provava a separarle da lui. Quelle erano le SUE streghe!
    Syndra! Syndra ti voglio! Syndra dove sei?!
    Mentre la chiamava, la sua eccitazione cresceva, non per l'eromanzia di Oboro, nè per le carni di madre e figlia che stimolava, no: quello che lo eccitava era il potere oscuro di Syndra che stava crescendo, e che lo stava già chiamando prima ancora che fosse lui ad invocarla. Aveva bisogno di lei perché mai prima di allora aveva sentito il bisogno di farla sua, e adesso la stava invocando con tutto il suo potere. Thresh capì subito di non avere speranze contro un richiamo del genere, per questo volle aumentare la dose: attivò il suo potere immediatamente, come in un disperato tentativo di nascondere quell'invocazione. Il volto si coprì della maschera scheletrica mentre il corpo venne ammantato di fiamme verdi. La lanterna prese a bruciare di anime passionali e dolenti tutta la stanza e subito tentò di canalizzare il suo potere dentro Syndra, come a volerla ubriacare di sé. Doveva vincere quel confronto.
    i siamo appena ritrovati... ho bisogno di te piccola mia... dammi il tuo amore...
    Voce profonda, cavernosa, perversa, sembrava il richiamo di una bestia famelica nascosta nelle profondità della sua caverna, ma ferita e bisognosa delle giuste attenzioni. Chi avrebbe avuto la meglio?
     
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    Non poteva negare di essere a sua volta curiosa... fino a quel giorno si era unita nella carne a pochi partner che fossero speciali, e considerava Nariko e Iceringer i migliori perché lo aveva sempre fatto con loro nelle maniere più intriganti possibili. Da quando erano rientrate nel clan si era concessa qualche sfizio più perverso ma nulla di così particolare e incredibile come il richiamo che percepiva provenire da suo padre in quel momento. Mentre con una mano stringeva la sua enorme verga, l'altra iniziava ad accarezzarlo sul petto e sul volto, assaporando quanto immenso e bello fosse quel suo corpo statuario. Era pur vero che calzava perfettamente con i suoi gusti in fatto di uomini e questo non poteva negarlo a sé stessa. Alzò lo sguardo verso di lui, sorridendogli un pochino complice, a pensarci bene non riusciva ad immaginare un solo modo in cui avrebbero potuto incrociare le loro energie meglio di così. Sicuramente avrebbe ceduto in una situazione normale, e per un istante sembrò avvicinarsi alle sue labbra per poterlo baciare, ma all'improvviso il perverso richiamo di Icringer riportò l'attenzione su di lui, portandola a cercarlo prima con lo sguardo e poi con i sensi. A nulla servì il tentativo di Faust per poterlo sopprimere con la sua mole energetica, perché per quanto fosse potente lei e Iceringer avevano un legame che il professore non aveva ancora mai stabilito, e che la portò ad allargare ulteriormente quel sorriso mentre abbassava lo sguardo un pochino mortificata. Sembrava proprio volersi arrendere, ma a quel punto fu lei a spalancare la sua energia oltre ogni limite: il corpo si riempì di tatuaggi neri, gli occhi si fecero di un viola brillante e le labbra divennero scurissime come non mai. I capelli presero a volteggiare e così anche il suo corpo iniziò a levitare, permettendole di arrivare facilmente sulla fronte del padre che baciò con dolcezza, tenendolo per le guance tra le dita.
    Ha bisogno di me... per noi ci sarà tempo, ma il mio cuore non può ignorare i sentimenti che prova. Ti cercherò ancora... papà.
    Detto questo utilizzò tutta l'energia che aveva in corpo per esplodere letteralmente verso l'alto, abbattendo ogni muro che si ritrovava sul suo cammino, ben consapevole che se il potere del professore era così grande allora poteva senza ombra di dubbio sistemare un problema così da poco. Si innalzò non solo per poter uscire dalla scuola ma anche per poter sollevare con tutte le sue forze Iceringer: lo chiuse in una sfera di oscurità a partire dall'energia che li legava, per poi tirarlo verso l'alto come una seconda palla demolitrice, fino a farlo volteggiare nel cielo con lei. Lo strappò letteralmente via da quelle dannate megere che volevano portarglielo via, e quando lo vide così maledettamente carico di potere, bello come non mai, lo spinse verso di sé per poterlo abbracciare e baciare mentre se ne stavano lì a mezz'aria, serrando un abbraccio assolutamente passionale con lui, schiacciando il suo petto morbido ed eccitato su quello del giovane mentre le loro intimità entravano in contatto. Il bacio di Syndra non fu solamente passionale ma colmo di un'energia che di solito sfogavano solo all'apice di un amplesso, mentre in quel momento non avevano ancora iniziato. Beandosi delle grida di disappunto di Oboro e Palladia, disperate oramai perché assuefatte da quegli orgasmi incontrollabili, persi troppo rapidamente e improvvisamente, Syndra allargò un provocante e malizioso sorriso verso il suo amante.
    Non sei uno studente molto serio... riesco a sentire il loro odore. Cosa avresti fatto se non ti avessi maledetto?
    Adesso era la verga di Iceringer quella che stringeva nella mano destra, e che stava lentamente liberando dalla sua oscurità. Lei non nutriva nessun tipo di dubbio su Iceringer, quelle parole non erano che mere provocazioni.
     
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    Non bisogna confondersi: Thresh non si illuse neanche per un attimo di poter soverchiare il legame che univa quei due ragazzi, è più giusto dire che si aggrappò alla speranza di poter far leva sui sentimenti di Syndra, disperatamente bisognoso di poter assaporare l'energia della sua creatura, qualcosa che aveva solo vagamente sognato nelle notti più disperate. Per questo, seppur non sorpreso, nel vederla scegliere una via diversa Thresh tentò disperatamente di aggrapparsi a lei, nella speranza di trattenerla o spingerla a ripensarci, ma nulla sarebbe rimasto compiuto quel giorno, in sospeso, come se la sua Dea stavolta gli avesse giocato un brutto scherzo. La vide salire frantumando ogni ostacolo, oltrepassando facilmente non solo le protezioni della sapienza, ma addirittura quelle illusorie, percettive e dimensionali di Thresh, che tanto pazientemente aveva fuso quel luogo con la sua dimensione. Evidentemente Syndra era forte, troppo forte per essere contenuta dentro delle pareti materiali, cosa che non fece altro se non aumentare la stima e l'amore che provava verso quella creatura. Soffrì intensamente, Faust Carnovash, mentre la vedeva allontanarsi, perché mai fino a quel momento aveva avuto la sensazione che qualcosa di suo potesse venirgli strappato per sempre. Quel cuore rianimato ora batteva dal dolore, anche se alimentato dalla speranza di poterla incontrare ancora. Forse anche lei aveva paura di poter riallacciare quel legame reso flebile dal tempo ma mai spezzato, e ora aveva bisogno di tornare alla "sua" normalità che solo Iceringer poteva offrirle. Il ragazzo, da canto suo, strappò volentieri la strega dalla morsa perversa del professore, sollevandosi assieme a lei come se Oboro e Palladia fossero state oramai sistemate a dovere e non avesse più nulla da saldare con loro, e poteva dedicarsi anima e corpo alla sua amata strega. Rispose subito al suo richiamo e quando furono fuori dalla scuola, innalzati solo dal loro potere, si fiondò su di lei per poterla abbracciare e stringerla a sé, senza nascondere la mostruosa erezione che aveva maturato fino a quel momento, lasciandosi sfuggire un sorriso raggiante e divertito, spezzato solo dall'impetuoso frustare dei suoi capelli resi luminosi dall'intensa energia che stava esercitando in quel momento.
    Non ho bisogno di una maledizione per ricordarmi chi amo davvero... in realtà mi dispiace un pò per loro... hanno faticato tanto per eccitarmi così, ma quella che ne raccoglierà i frutti sarai tu Syndra...
    Ironico dal suo punto di vista, e una sconfitta su tutti i fronti per quelle due che tanto disperatamente avevano cercato di deviarlo verso un amore perverso, che nulla poteva in confronto a ciò che avevano passato Nariko, Iceringer e Syndra tutti assieme. Non era un legame così facile da spezzare. ben consapevole che a quel punto neanche Syndra si sarebbe privata di quella unione, Iceringer lasciò che fosse lei a stabilire la rotta verso la loro prossima destinazione, donandola semplicemente tutto sé stesso con un bacio incandescente che unì una volta per tutte le loro energie per farle esplodere come una cometa nel cielo. Fu un bacio passionale, caldissimo, accompagnato dalla stretta forte del ragazzo e delle sue dark weapon, condite dalla perversa verga che si sfregava impaziente sul corpo della strega. Se Nariko li avesse visti a quel punto li avrebbe sicuramente rimproverati ma... oramai non c'era più spazio per i ripensamenti. Thresh si sarebbe quindi dedicato a recuperare Oboro e Palladia, ridotte male perché i loro orgasmi non avevano ricevuto l'appagamento necessario per potersi dire soddisfatte, e lui era troppo provato sentimentalmente per dare loro ciò di cui avevano bisogno.
    Sembra che oggi abbiamo subito una sconfitta su tutta la linea mie care... se non altro il gioco inizia a farsi decisamente interessante...
    Un ghigno agrodolce si accese sul suo volto, insoddisfatto certo, ma molto compiaciuto di ciò che il fato gli aveva serbato.
     
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    Thresh era un maestro oltre che un grande guerriero, per lui avere a che fare con campioni di altissimo livello era facile, ma per due come Oboro e Palladia che avevano ancora molto da imparare, il trattamento di Iceringer si era rivelato semplicemente letale: erano rimaste entrambe appese su quel muro, con delle espressioni di puro orgasmo sul volo, ansimanti e soddisfatte come se avessero scopato per tutta la notte, sazie certo ma con una gran voglia di assaggiare di nuovo quel grande potere. Non riuscirono nemmeno a rispondere ma dalle loro espressioni Faust poteva capire quanto fossero d'accorto, e quanto fossero motivate a quel punto nell'andare fino in fondo con quel caldissimo campione che era riuscito a conquistarle. Avrebbero raccontato tutto ad Hilda, sia per strappare in lei la giusta invidia, sia per farle desiderare quell'energia perversa irresistibile quanto la desideravano loro. Syndra invece, non era affatto così debole e nonostante le emozioni che aveva affrontato, Iceringer riuscì a strapparle comunque un dolce e divertito sorriso prima di perdersi in un bacio caldissimo e irresistibile. La strega gli concesse tutto il suo corpo e la sua energia, stringendosi a lui in modo che potesse carpire la morbidezza dei suoi seni, il calore dei suoi lombi e la fame della sua lingua, mentre le loro energie si mescolavano come mai prima di allora in quella stella di perversa passione che brillava nel cielo. Aveva così tante cose da dirgli, ma non potevano di certo farlo in quel modo. Così dopo essersi staccata a malincuore da quel bacio, mordendosi le labbra e leccandole come a non voler perdere nemmeno una goccia di quella bollente saliva, la strega lo prese per mano e velocemente lo guidò verso l'appartamento dove tutto era iniziato, spalancando la finestra con la magia per poi richiuderla alle sue spalle, così che nessuno li avrebbe disturbati. Certo, chiusi in una stanza la loro pressione energetica risultava disastrosa: era abbastanza potente da far tremare i mobili, mentre tende e altri pezzi di stoffa in giro danzavano e si scuotevano proprio come i loro lunghi capelli. Syndra lo trascinò in un abbraccio caldissimo verso il letto, sedendosi su un lato di quest'ultimo senza posare i piedi a terra, lasciando che l'oscurità continuasse a prendere il sopravvento: non aveva intenzione di sopprimere la fiamma di Iceringer, né tanto meno la propria: era così bello in quello stato e voleva ricambiarlo mostrandogli tutto il suo potere. Gli parlò tenendolo delicatamente per il volto con le mani, lo sguardo un pochino assorto e triste, ma non era una tristezza dolorosa, piuttosto... tipico di chi ha dovuto rinunciare a qualcosa.
    Faust Carnovash... è mio padre. Ho visto nella sua lanterna... abbiamo condiviso i ricordi. Era tutto così chiaro... e quando le nostre energie sono entrate in contatto non ho avuto più dubbi. Ero pronta ad accoglierlo ma... ho esitato. Pensi che io abbia sbagliato? Avrei dovuto permettergli di avvicinarsi di più?
    Iceringer la conosceva abbastanza bene da capire che nonostante stesse ostentando una grande risolutezza, Syndra temeva di aver perso qualcosa di importante, di aver commesso un errore madornale. Nonostante fosse cresciuta, ogni tanto usciva fuori quel suo lato più debole ed insicuro con cui Iceringer l'aveva conosciuta tempo fa.
     
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    Era davvero una bella sensazione lasciarsi ciondolare in quel modo da una magia tanto calda, non è diverso dall'affettuoso abbraccio di una donna molto più grande che ti avvolge completamente con le tue forme e il respiro. Iceringer non era esattamente un piccoletto, quindi Nariko e Syndra erano le uniche che riuscivano a dargli quella sensazione di benessere grazie ai loro poteri. Quando arrivarono nella tranquillità di una stanza che fosse solo la loro, Iceringer si rilassò inevitabilmente, concedendosi un ampio sorriso mentre placava leggermente la sua pressione energetica, senza farla sparire del tutto però, visto che la sua amata strega sembrava goderne non poco. Appena Syndra fu sul letto, lui si inginocchiò ai suoi piedi, chinandosi in avanti non come segno di sottomissione ma per poterla accarezzare ed abbracciare, lasciando scivolare le mani dalle ginocchia fino alle cosce della ragazza, cercando i suoi glutei ma senza fretta, assaporando la sua pelle perfetta e attraversandola con le labbra mano mano che le dita avanzavano. Si ritrovò a baciarle le gambe, lentamente, con passione e tantissimo trasporto, facendole sentire il calore della sua bocca su tutto ciò che poteva toccare. I suoi sensi erano estremamente affinati in quel momento, perciò non sobbalzò più di tanto di fronte a quell'inaspettata notizia, ma era comunque sinceramente sorpreso. Dopo averla baciata fino all'interno coscia, iniziò a massaggiarle le cosce con le mani, alzando lo sguardo verso di lei con aria pensierosa. Sapeva perfettamente cosa dirle.
    Che invidia... forse hai una famiglia strana Syndra, ma se non altro puoi vederli. Puoi gridare loro quanto sei arrabbiata, o confessare quanto li ami. Puoi condannarli, perdonarli, riallacciare i rapporti, o semplicemente parlare. La mia famiglia non c'è più, e tutto quello che posso fare è provare a renderli fieri di me, anche se nel profondo vorrei solo l'occasione per dirgli che mi dispiace per tutte quelle volte che sono stato così egoista da non pensare a quanto mi volessero realmente bene. Quindi in qualsiasi modo tu voglia vederla, questa è sicuramente una bella notizia...
    Oramai conosceva molto bene Syndra: era una strega forte e abile, una ragazza determinata, ma spesso di fronte a scelte difficili non riusciva a prendere una posizione, non sapeva cosa pensare o più semplicemente come affrontare il problema. Iceringer sapeva che non doveva essere lì per lei solo per prendere a pugni i cattivi, ma anche per trovare le parole giuste per poterla incoraggiare e magari darle qualche consiglio. Non si era mai perdonato il fatto che aveva abbandonato i suoi genitori per inseguire un sogno infantile, senza mai salutarli dopo il loro ultimo incontro, per questo quelle parole suonavano tanto sagge e sincere. Ma non voleva comunque rendere quello scenario troppo serio.
    E poi Faust Carnovash... il prof è un figo! Tu si che hai dei genitori interessanti Syndra...
    Replicò con entusiasmo, scuotendo il capo incredulo, per poi fiondarsi a tradimento tra le gambe della strega, tuffandosi letteralmente sulla sua intimità mentre le mani le spalancavano le gambe, così da avere quel succulento pasto di fronte agli occhi senza ulteriori remore. Si assicurò di baciarla con grande attenzione, usando non solo la lingua ma anche le labbra per stimolare clitoride e labbra vaginali, usando saliva e succhi femminili per poter guizzare meglio tra quelle appetitose intimità, infilando la lingua solo un momento per poi lasciarla a metà, staccandosi improvvisamente con l'aria di chi ha avuto un pensiero improvviso ma in realtà voleva solo affamarla, costringerla a chiederne di più, altro di quel bollente calore concentrato nel suo corpo che stava facendo guizzare dalla bocca come la fiammata di un passionale drago.
    Ora che ci penso, questa cosa farà incazzare di brutto Nariko...
     
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    I pensieri di Iceringer non si sbagliavano: per quanto fosse cresciuta e maturata Syndra era ancora molto giovane ed inesperta. Sapeva così poco del mondo che la circondava e soprattutto sapeva poco dei suoi stessi sentimenti. Era ciò che le impediva di andare a caccia di Gil e saldare i conti una volta per tutte, un'indecisione che la attanagliava ogni volta che doveva prendere una posizione difficile. In quel momento il vigilante aveva tutta la sua attenzione, e il modo in cui scandiva i suoi concetti le strappavano spasmi di piacere oltre che sguardi languidi. Faceva di tutto per restare immobile ma le gambe e la schiena non volevano proprio saperne di starsene al loro posto, mentre le dita della strega scivolavano passionali tra i capelli del ragazzo, impazienti di ricevere più attenzioni, più spinte, più calde. Il suo corpo era bollente e traboccava di energia, per una strega come Syndra risultava assolutamente irresistibile, eppure la dolcezza e il grande cuore di Ice riuscirono a bucare anche quella bolla perversa, strappandole un romantico sorriso per quanto incrinato dalla passione del momento. Cercò il suo sguardo come a volerlo ringraziare senza dire nulla, ancora una volta aveva trovato le parole giuste per una situazione davvero troppo complicata per lei. Aveva ragione: doveva considerare la cosa come una possibilità, non una semplice novità. Aveva molte cose da decidere, da osservare, da capire, non c'era alcuna fretta di accelerare i tempi, semplicemente doveva capire cosa voleva davvero e in quel momento ciò che desiderava più di ogni altra cosa era stare assieme a lui. Spalancò la bocca in un gemito di puro piacere quando finalmente solcò le sue morbide labbra già grondanti di umori, tale era la sua eccitazione che uno squittio spontaneo risalì dalla gola di Syndra mentre finalmente poteva percepire quell'intenso calore risalirle le membra mentre l'abile lingua del ragazzo la portava in paradiso. Purtroppo però, quel campione aveva imparato dalle sue amanti fin troppo bene, e si fermò proprio sul più bello con considerazioni poco pertinenti.
    Allora vedi di non far arrabbiare anche me!
    Rispose eccitata con una nota che incrinò inevitabilmente la serietà di quella frase, per poi spingerlo con entrambe le mani contro la propria carne per impedirgli di sottrarsi ancora al suo dovere. Quando sentì di nuovo le labbra di Ice sulla sua intimità si piegò prima in avanti per assecondare la curva di quel lungo spasmo di piacere, e mentre le labbra venivano strette tra i denti per bloccare disperatamente il verso di lussuria che accompagnò altri fluidi caldi via dalla sua intimità, si piegò all'indietro inarcando la schiena. Le gambe si strinsero ma non fu graduale: Syndra afferrò con la mano sinistra il piede destro e lo tirò verso di sé, chiudendo la testa del ragazzo in una morsa perversa e delicata di deliziosa carne femminile che lo costringeva ad un perverso soffocamento verso la sua intimità. Avrebbe barattato lingua con ossigeno, ecco il succo di quel gesto.
    L'unica cosa che voglio ora... è di godere come non abbiamo mai fatto. Voglio che tutta Roma mi senta Ice, hai capito? Leccami fino a strapparmi l'anima e quando sarò pronta dovrai scoparmi con tutta la forza che hai in corpo... voglio impazzire oggi!
    Non riusciva più a trattenere il suo istinto: interagire con la lanterna di suo padre era stata un'esperienza illuminante, unica, e aveva bisogno di sfogarsi ad ogni costo. Per questo strinse il ragazzo tra le sue carni e con la mano libera prese a massaggiare il suo seno, stringendolo con forza e soffermandosi sul capezzolo per rendere il tutto ancora più intenso.
     
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    Iceringer a volte sottovalutava l'efficienza con cui riusciva ad incoraggiare il prossimo, sperava sempre in un buon risultato ma mai avrebbe pensato che sarebbe stato COSÌ ottimo: Syndra ritrovò tutta la sua carica sessuale e decisa a far valere le parole che aveva appena pronunciato, serrò la testa del povero Iceringer tra le sue cosce, una "punizione" spietata che lo colse di sorpresa dato che in un primo momento aveva pensato di essere lui al timone stavolta, mentre non poteva essere più in errore di così. Mentre strabuzzava gli occhi però, non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse vana una simile lotta di classe quando oramai la carne di Syndra traboccava già di umori solo per lui, eccitata dalla sua energia e dal suo calore che il giovane si apprestava a donarle. Inutile farla aspettare oltre quindi. Socchiuse gli occhi e dopo aver preso un ampio sospiro si tuffò in quel mare di intensa carne umida deciso a divorarla con tutta la passione che aveva in corpo: invece di opporsi alla presa di Syndra, afferrò le sue cosce con forza per farle sentire quanto eccitato fosse attraverso il calore delle mani e il modo in cui le dita assaporavano le morbide membra della strega, come se avesse voluto intenerire ulteriormente un già lauto e gustoso pasto. La bocca del ragazzo non fu affatto placida né graduale, fu subito un lungo ed intenso bacio perverso nella fica di Syndra come se volesse annegarla nei suoi stessi umori. La bocca si spalancava il più possibile per accogliere entrambe le labbra, succhiarle e anche morderle delicatamente per portarsele il più vicine possibile alla bocca, mentre la lingua, ampia e bollente, solcava ogni angolo di lei, dal perineo al clitoride, concedendosi lunghe deviazioni sul percorso in modo da rendere quella che altrimenti sarebbe stata una noiosa retta il più longeva possibile. Non esitava anche a chiudere del tutto la bocca intorno al clitoride per torturarlo di attenzioni, con le labbra e la lingua, succhiandolo e poi rincominciando a distillare umori. Affondava con la lingua il più possibile e quando sentiva di non poter andare oltre tirava verso il proprio volto le gambe di Syndra per potersi spingere in avanti, scuotendo il capo in apnea come a voler negare la sua stessa debolezza. Ogni colpo di lingua, ogni sospiro, ogni bacio perverso era accompagnato da quel pulsante e bruciante potere che caratterizzava l'energia di Iceringer, le Dark Weapon che stringevano Syndra sembravano respirare, accendendosi di calore e dilatando leggermente i segmenti che la componevano al ritmo dei colpi del ragazzo. Fu un banchetto squisito, durante la quale Iceringer non lasciò sfuggire una sola goccia di umori tra quelle carni, leccando avidamente per poterne strappare quanto più possibile, nutrendosi del suo nettare femminile. Man mano che la leccava e la torturava col suo calore, la verga del giovane diventava sempre più dura, pulsava impaziente di avere finalmente la soddisfazione meritata, e doveva convivere con l'essersi trattenuto fino a quel momento anche con Oboro e Palladia. Di sicuro però Iceringer sapeva essere paziente e soprattutto sopportare: Syndra e Nariko lo avevano addestrato bene e prima di farsi avanti avrebbe atteso che fosse proprio la strega a supplicarlo di passare alla portata principale.
     
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    Quello di Iceringer non si rivelò un semplice stimolo orale per la sua intimità, era a tutti gli effetti un bacio, un banchetto perverso e al contempo anche una dichiarazione di guerra verso di lei, che le fece capire non solo che poteva appagarla, ma lo avrebbe fatto senza sottostare alle sue regole, prendendosi ciò che era suo. Adorava quel lato di Iceringer, che nella sua dolcezza sapeva assolutamente come dimostrare di essere forte, possessivo. Era un guerriero che sapeva combattere per ciò che gli apparteneva, che fosse contro un avversario o tra le lenzuola. Sicuramente era così che aveva conquistato Nariko, riusciva a vederla nel suo imbarazzato orgoglio che voleva tenerlo al guinzaglio ma al contempo non riusciva a resistergli. Era divertita da quel pensiero, ma sapeva bene che valeva lo stesso anche per lei. La forza di Iceringer era proprio quella in fondo, quale donna poteva resistergli? Quel pensiero la rese gelosa, ripensando proprio a pochi istanti prima quando Palladia e Oboro avevano tentato di rubarlo come se fosse un qualsiasi ragazzino inesperto da conquistare con poco. Il pensiero la eccitò moltissimo e la presa sulle sue gambe si fece più forte, si strinse tanto quanto le sue labbra mentre cercava di trattenere i gemiti, ma fallì miseramente perché il bacio perverso di Iceringer era troppo intenso. Spalancò la sua bocca proprio come la sua intimità si allargava per accogliere la lingua e le labbra del guerriero, poteva sentire le sue guizzanti fiammate di piacere riempirle il ventre e risalire fino al cervello. Gemeva e gridava di passione crollando con la schiena sul letto mentre le mani non riuscivano più a restare ferme, arrivando ad aggrapparsi alle lenzuola e stringerle, torcerle con forza mentre la sua carne si scioglieva davanti a quella bocca tanto abile. Iceringer sapeva come far impazzire una donna con ogni parte del suo corpo, e quando sentì le sue armi vive e incandescenti toccarle le cosce si sentì improvvisamente sua. Se Ice fosse stato capace di cogliere il momento probabilmente sarebbe stato capace di sottometterla, ma nemmeno Syndra era rimasta quella di un tempo, anche lei era cresciuta e sapeva esattamente cosa voleva. Spalancò le gambe per poterlo liberare, godendosi un ultimo spasmo che sembrava quasi volesse portarla all'orgasmo, ma quell'ultimo gemito le servì per ritrovare il controllo e tornare a respirare. Soddisfatta, allargò un ghigno malefico ed iniziò a scivolare sul letto per allontanarsi da lui. Se avesse tentato di rimanere attaccato per continuare a torturarla, Syndra avrebbe creato una sfera oscura tra la sua lingua e la sua carne per impedirgli di continuare, ridacchiando mentre si sperava da lui, solo momentaneamente.
    C'è una cosa che mi sono sempre chiesta... hai un legame così forte con le tue armi, ma le hai mai usate per masturbarti? Dopotutto sono guanti, e sono caldissimi... deve essere davvero piacevole per te, non è così? Voglio scoprirlo...
    Se si fosse avvicinato, Syndra lo avrebbe tento a distanza puntandogli uno dei tacchi che aveva generato con la magia dei capelli e che risaliva fino alle sue cosce, trasformandosi in una tutina a rete che le copriva praticamente tutto il corpo al di fuori dei seni e delle sue parti intime. Portò poi le mani davanti alla sua intimità, riempiendole di energia oscura per potersi dare piacere da sola, iniziando a massaggiarsi lentamente così da avere il giusto stimolo mentre fissava Iceringer e il suo grosso cazzo turgido.
    Guarda come sono eccitata... hai reso la mia fica calda, gonfia, grondante... solo con la tua bocca. Brama il tuo cazzo ora, lo vuole dentro di sé... ma io non te lo permetterò finché non ti avrò ridotto allo stesso modo... masturbati per la tua padrona Ice, fammi vedere quanto ti eccita questo spettacolo, voglio vedere il tuo cazzo impazzire ed esplodere per me...
    Era davvero eccitata e in vena di giochi, Nariko si sarebbe arrabbiata molto scoprendo che si erano divertiti senza di lei, ma a quel punto ogni genere di punizione della sua maestra non faceva altro che eccitare ulteriormente la sua immaginazione.
     
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    Sarebbe stato capace di divorare quella carne ancora, per ore e ore strappandole ogni orgasmo possibile senza sprecare una singola goccia di quel dolce nettare femminile intriso di oscurità. Le streghe di Umbra hanno un sapore unico che Iceringer apprezzava con la giusta moderazione, pensava, ma ne diventava dipendente con pochissimo. Lo dimostrò il fatto che mentre Syndra cercava di scivolare via da lui proprio sul più bello, il vigilante cercò di tirarla a sé e se non fosse stato per la sfera di oscurità probabilmente sarebbe stato capace di allungare il collo oltre le sue possibilità pur di averne un altro assaggio. Arreso, la guardò male oltre quella sfera oscura, frustrato dalla separazione col suo banchetto perverso e impaziente di continuare. Le dita delle mani fremevano, le placche delle sue armi fremevano, come se stessero sbuffando rumorosamente, ma soprattutto la sua verga fremeva, impaziente di avere un assaggio di quella carne a sua volta: dopo averla intenerita con la bocca, violarla sarebbe stato un piacere unico. Ma Syndra aveva dei piani diversi, e tentandolo con le sue movenze sensuali e quel completino a rete che non lasciava neanche un minimo spazio all'immaginazione, riuscì a far sbuffare Iceringer dalle narici un fumo densissimo e luminescente, testimonianza della sua impazienza e della sua eccitazione. Un paio di ciocche di capelli si allungarono verso l'alto dopo una breve curva all'indietro, passando dal giallo ad un rosso intenso, come se avessero aumentato ulteriormente la temperatura trasformandosi in diaboliche corna che testimoniavano la volontà di Iceringer di disubbidire. Provò a farsi avanti, ma mentre saliva in ginocchio sul letto il tacco di Syndra lo fermò, strappandogli un altro sussulto impaziente, sembrava una belva senza controllo che pensava ad una cosa soltanto, e forse la verità non era poi così distante.
    Vuoi davvero sapere se il vecchio me, un verginello disperato, arrapato e con i superpoteri, abbia mai usato le sue abilità per darsi piacere?
    Si lasciò sfuggire una risatina quasi imbarazzata, sedendosi in ginocchio davanti a lei, a gambe aperte, deciso ad incoraggiare quel perverso gioco.
    Cristo no... la paura di irradiare il mio stesso pene e di fare danni prima ancora di averlo usato propriamente era troppo grande. Senza contare che avevo anche paura ad usare i miei poteri durante il sesso, non potevo di certo fare follie con una ragazza normale... troppo timore di farle del male. Almeno finché non ho incontrato delle streghe quasi onnipotenti capaci di tenermi testa, anzi... di mettermi al guinzaglio.
    Anche il tono di Iceringer si fece più basso, mentre con lo sguardo solcava la pelle e il corpo di Syndra neanche stesse cercando di imprimerla a fuoco nella sua mente. La mano destra afferrò la sua verga, durissima, che subito si circondò dell'energia incandescente delle sue Dark Weapon. Iceringer ne aveva una grande controllo oramai, poteva equilibrare alla perfezione il suo potere così da non scottarsi e anzi, lasciare che quella mano gli desse piacere surriscaldando la sua carne e rendendola bollente. Fino a quel momento in effetti aveva semplicemente lasciato fluire la sua energia all'interno del corpo, gonfiandolo e surriscaldandolo, ma mai aveva applicato le Dark Weapon direttamente alla sua carne. Forse con l'aiuto di Syndra poteva riuscirci. Continuò a masturbarsi forte, cercando di mostrarle il più possibile la sua verga, oramai enorme e ricoperta di vene bollenti e pulsanti, che guizzava verso l'alto ogni volta che Syndra affondava le sue dita dentro la propria carne.
    E' questo quello che vuoi? Vedermi impazzire per te? Non preferiresti avermi dentro di te? Potrei farti gridare Syndra... lasciami avvicinare... voglio scoparti fino ad impazzire...
    Quel gioco lo eccitava, e più il suo sguardo si faceva caldo, più il ritmo della masturbazione aumentava, il calore cresceva e l'eccitazione andava in tilt. Era pronto anche a venire per lei, ma voleva farla sua.
     
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    La risposta di Iceringer le strappò una maliziosa ed eccitata risata, che strozzò mordendosi il labbro inferiore mentre si gustava lo spettacolo. Immaginarselo intento a domandarsi se fosse una buona idea usare i suoi poteri durante la sua adolescenza era davvero divertente: sapeva quanto Ice risultasse imbranato fino a poco tempo prima, dopotutto anche lei l'aveva visto crescere e Nariko era sempre molto esaustiva quando parlava di lui... la sua maestra non parlava in quel modo di nessuno, era chiaro quanto fosse innamorata di quel ragazzo, e ogni volta che lo vedeva Syndra capiva sempre di più il perché. Iceringer era speciale, in molti sensi, anche i più perversi, e ora glielo stava dimostrando masturbando quell'enorme verga davanti a lei, caldissima e impaziente di violare la sua carne, ma sottomessa al desiderio della sua padrona. Syndra non poteva fare a meno di toccarsi sempre più forte mentre assisteva a quello spettacolo: altre volte si era masturbata pensando ad Iceringer in quelle condizioni, ma mai lo aveva fatto davanti a lui in quel modo, e anche se in un primo momento procedette con cautela, subito dopo non riuscì proprio resistere al richiamo del sesso, facendo sparire le proprie dita dentro quella caldissima intimità, prima solo un paio, poi quattro e più tutte in una volta, ogni penetrazione massaggiava le grandi labbra e allargava la sua carne come se volesse metterla in mostra. La sua intimità si contorceva come un seducente labbro che sussurrava parole perverse al suo amante, il clitoride tremava bagnandosi dei suoi umori, e la pelle liscia rendeva più evidente anche il buchino del suo pertugio più stretto, anch'esso incredibilmente impaziente di provare piacere, che si apriva e chiudeva come se stesse sospirando all'idea di venire finalmente violato. ma il gioco non era ancora finito e Syndra aveva bisogno di sentirlo su di sé.
    Si voglio che tu mi prenda... voglio farmi scopare da quel cazzo enorme fino a gridare, fino a perdere le forze... voglio sentirlo dentro di me... la vedi? Qui dentro... voglio sentirlo che spinge e pulsa tutto il suo seme dentro di me, voglio sentirlo mentre mi invade... e quando sarò piena fino all'orlo... potrai prenderti il mio culo... potrai spingerlo dentro di me fino allo stomaco e potrai scoparmi finché non sarai sazio... e riempirai di sborra anche quello. Sarai un tutt'uno con me... ma prima di avermi, devi soddisfare la mia richiesta... continua a masturbarti, vieni su di me... voglio sentirti su di me! Coprimi col tuo piacere!
    Mentre parlava lasciava che la sua bocca si deformasse assieme a quelle parole perverse, da un piacere che non poteva più controllare. La sua carne grondava e si eccitava sempre di più, impaziente di avere soddisfazione, ma prima di ogni altra cosa voleva vederlo venire per lei, voleva ammirare il suo orgasmo mentre le schizzava addosso tutta la sua virilità. Voleva vedere direttamente quanto abbondante potesse diventare il suo orgasmo, solo per lei, e quando sarebbe stata soddisfatta gli avrebbe concesso l'agognato premio...
     
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    Quella carne caldissima e grondante lo stava facendo impazzire, la tentazione di saltarle addosso e ignorare ogni singola sillaba che le labbra carnose e invitanti di Syndra sussurravano era immensa, ma Iceringer aveva maturato una forza di volontà immensa che gli aveva permesso non solo di resistere ad Oboro e sua figlia, ma anche di tenere testa alle due perverse streghe fino a quel momento. Beh, più o meno. Fatto sta però che pur essendo del tutto ammaliato dalla sua figura perversa, il ragazzo non smise un solo istante di muovere la mano sulla sua grossa verga, oramai incapace di tenerla al guinzaglio tanto da doverla stringere con forza per evitare che le pulsazioni la facessero guizzare troppo in alto fino a farla aderire sul suo ventre. Quando diventava così duro era difficilissimo da manipolare, ma quello non era l'unico pezzo di corpo a risultare teso. Ogni singolo muscolo del giovane era teso a quel punto, il suo fisico risultava accaldato, arrossato, imperlato di sudore e definito come non mai, sembrava quasi che stesse indossando un'armatura di carne circondata da un mantello fiammeggiante fatto dei suoi stessi capelli, e non smetteva un solo istante di masturbarsi davanti a lei come il più perverso dei devoti di fronte alla sua dea. Le vene gonfie sulla sua carne rendevano la masturbazione difficile, ma la forza ed il calore esercitati dalla corazza che ricopriva le sue mani era più che sufficiente a tenere testa al suo sesso. Mai si sarebbe immaginato intento ad affrontare la sua stessa erezione, ma da quando conosceva Nariko e Syndra era ovvio che la normalità non poteva più esistere.
    E' questo che vuoi Syndra?! Eccolo allora, è solo per te... vengo! Vengo!
    Iniziò a mugugnare, sempre più eccitato, passando dai suoi occhi alla sua fica, perdendosi nella sua carne come se potesse sprofondare in un buco nero di perversione, un'ipnosi assolutamente totale che lo portò ad afferrare il suo enorme cazzo con due mani, masturbandolo con tanta forza da renderlo ancora più duro, pulsante. La cappella divenne gonfia e l'uretra prese a spalancarsi ritmicamente proprio come facevano gli orifizi di Syndra, oramai pronta a concederle l'orgasmo che la strega gli aveva chiesto. Il volto del giovane si contorse di piacere e quando due grosse gocce di sudore gli solcarono il viso quasi come un perverso pianto inarcò al contempo la schiena all'indietro spingendo il bacino il più avanti possibile. I suoi testicoli turgidissimi iniziarono a tremare di puro piacere e anche se socchiuse gli occhi Iceringer non ebbe la forza di interrompere il contatto visivo con Syndra, perché voleva gustarsi quello spettacolo fino alla fine. La verga prese a gonfiarsi e mentre i gemiti del vigilante si trasformavano in grida di piacere ecco finalmente il suo orgasmo esplodere in caldissimi ed abbondanti fiotti sul corpo della schiena. Lunghe scie di sperma incandescente, così energizzato da sembrare davvero acciaio fuso, si riversarono su di lei, fiotto dopo fiotto, grandi abbastanza da definire righe bianche che andavano dalla gola di Syndra fino al suo ventre. Le coprì parte del volto, dei seni, il ventre e soprattutto la sua intimità, iniziò a schizzare su di lei tutto il suo piacere lasciando che il grosso scivolasse sul suo ventre e le ricoprisse le dita in modo che anche lei masturbandosi avrebbe potuto sentirlo dentro di sé. Anche mentre veniva si masturbava, difatti alcuni fiotti furono più alti, andando a coprire ciocche di quei bianchi capelli e parte del suo viso, confondendosi con l'energia oscura di Syndra. Se la strega lo desiderava, non doveva fare altro che spalancare la bocca e altri grossi fiotti di piacere si sarebbero riversati sulle sue labbra e sulla sua lingua, mentre Iceringer si avvicinava a lei continuando a masturbarsi e spremendo la sua verga, impegnata in un orgasmo immenso capace di sfogare tutta la sua frustrazione, senza perdere un solo grammo di eccitazione fino alla fine, visto che rimase turgido come una colonna portante. Non si sarebbe fermato finché non avrebbe conquistato la carne della sua dorata strega, portandola alla follia.
     
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    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    2GoXYv1

    Le cose alla Oxford sembravano andare molto bene negli ultimi tempi. Avevano recuperato parecchi iscritti, il governo aveva dato una buona fetta di soldi per le risorse della scuola. Stavano scoprendo sempre più cose sui loro nemici anche grazie ai nuovi adepti che si erano uniti al clan. La vita professionale di Nariko era al massimo, ma ciò significava che la teneva anche parecchio impegnata. Al punto che aveva dovuto affidarsi ad Iceringer per far accompagnare Syndra alla sapienza. Sarebbe voluta andarci anche lei, anche solo per essere sicura che non avrebbero incrociato Gil per caso. Si era però convinta, sentendosi più tranquilla dato che Nimue le aveva detto che Gil era andato a New Vegas per un lavoretto come "attore". Sciorinando un sacco su quanto si impegnasse per lavorare e dare a lei e alla loro bambina ciò di cui aveva bisogno. Per Nariko ovviamente la migliore notizia era che fosse molto lontano, il resto per lei era solo una messa in scena. Sembrava che tutto andasse a gonfie vele, ma Nariko non riusciva proprio a starsene tranquilla, aveva uno strano presentimento che la spinse a chiedere aiuto a Gorgon per creare un incantesimo di spostamento rapido che l'avrebbe portata a Roma, dove era andata Syndra. Non le piaceva l'idea che studiasse sotto lo sguardo spermatozoico di quell'uomo inquietante che chissà perché aveva attirato le attenzioni di Stige. Che diamine ci trovava in lui? Si fidava di Iceringer ovviamente, ma c'era quella vocina nella sua testa che non le dava pace e sentiva il bisogno di vederli. Non voleva stare troppo tempo lontano da uno di quei due, e sebbene si rendesse conto di quanto la cosa poteva diventare problematica poiché le sembrava essere diventata più una dipendenza che reale preoccupazione. Decise di andare lo stesso. L'incantesimo sembrò riuscire alla perfezione e venne proiettata a casa di Ice dove capì subito che il suo presentimento non era poi così infondato: percepì chiaramente l'energia di Syndra molto più intensa del solito. La sua oscurità sembrava voler riempire la casa come una nebbia sottile. Non l'aveva mai percepita in quel modo, sembrava quasi che Syndra avesse scatenato i suoi poteri e la cosa la preoccupò non poco. Agitata si diresse verso la direzione in cui sentiva la sua energia farsi più forte e man mano che si avvicinava sentiva i versi di Iceringer che sembrava soffrire. O meglio a Nariko diede l'impressione che stesse soffrendo visto che era preoccupata non riconobbe l'ovvio tono di voce di Ice di quando godeva. In poche parole influenzata dall'ansia e dall'intensità dell'energia di Syndra che percepiva pensò solo al peggio: Syndra era stata attaccata, Gil in realtà era a Roma e stava facendo loro del male, e Syndra poteva perdere il controllo, mentre Ice non riusciva a gestirla. Mille scenari diversi si affacciarono alla sua mente e aprì la porta della stanza con urgenza.
    Syndra! Ice! fece allarmata con lo sguardo colmo di paura. Si zittì nel momento in cui riuscì finalmente a vedere la scena davanti ai suoi occhi. Iceringer che stringeva il suo enorme membro gonfio che eruttava le ultime gocce di sperma contro Syndra che oscena e sensualissima si lasciava bagnare dai suoi succhi. Battè le palpebre più volte perplessa poiché le parse strano che invece di essere uno sull'altro ammucchiati come due animali in calore si stessero dando piacere masturbandosi ognuno per conto suo. Non era ciò che aveva insegnato loro: che diavolo stavano facendo? Perché erano lì a fare le porcellate e non alla sapienza? Si sentì decisamente sollevata nello scoprire che non erano in pericolo, ma l'energia intensa di quei due la raggiunse come un buonissimo profumo che le fece venire la pelle d'oca.
    Che... che? Cosa..? non le venne una domanda, e continuò a fissarli perplessa aspettando che si accorgessero di lei.
     
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