Il fascino dell'oscurità

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    Iceringer doveva sforzarsi molto per non far vagare la sua mente in quella situazione. Finiva distratto da ogni stimolo. dai più terrificanti come Oboro e il suo lupo, a quelli più stimolanti, come Syndra che sembrava sinceramente intrigata da quella lezione. Era contento che stesse sciogliendo un pò la sua aria formale visto che il professore era lì per aiutarla, ma non poteva fare ameno di chiedersi perché il fato ce l'avesse così tanto con lui: lo aveva letteralmente sbattuto di nuovo nelle grinfie di Oboro e se spuntava da qualche parte anche Hilda rischiava veramente grosso, anche se quelle due non avevano nessun buon motivo per fare le gatte morte in presenza di Syndra. Quello era un momento serio, dopotutto... no?
    Hai detto giusto, mia cara. Le lanterne sono tutte diverse e non è facile per loro imitarsi a vicenda... la loro natura capricciosa le rende necessariamente uniche... e questo è un vantaggio.
    Thresh spalancò il palmo della mano verso la sua lanterna, accendendola di una luce verde intensa che iniziò subito a riversarsi verso il terreno sotto forma di una tenue e smorta fiamma verde, densa da sembrare fumo ma pesante come sangue. Si scioglieva a terra in maniera elegante e sinuosa, assecondando dei movimenti simili a dei respiri. E guardando bene, Iceringer e Syndra potevano anche vederli: anime, dolenti e al contempo prese nella passione, dolore e piacere uniti in una cosa sola e i loro fiati, i loro corpi formavano quelle fiamme intense e colme di potere. Un potere caotico, fortissimo ed impetuoso, pericoloso addirittura, ma estremamente controllato. Syndra avrebbe potuto apprezzarlo probabilmente, dato che lei stessa era una strega facile preda di un'oscurità incontrollabile e a cui desiderava dare forma. Thresh non lo faceva per caso, ma appositamente per impressionarla.
    Professore quindi... l'energia di una lanterna funziona come un'impronta digitale? Potremmo usarla per identificare Vidocq? Ma se così fosse... perché non lo ha mai detto alla polizia?
    Thresh si concesse un sorriso un tantino amareggiato ma al contempo anche molto divertito. L'ingenua passione di Iceringer verso la giustizia lo rendeva anche molto pratico, ma purtroppo non era quello il caso
    Nulla di così semplice, ragazzo mio. Purtroppo non è così affidabile e mai metterei a rischio delle persone innocenti o degli agenti volenterosi con un indizio tanto labile. Inoltre, Vidocq questo lo sa molto bene e ha le sue contromisure, pertanto questo elemento è solo un punto di partenza per permettervi di stabilire la vostra esperienza. Solo conoscendo il potere delle lanterne in maniera diretta avrete occasione di raffinare questo... "senso speciale", così da poter avere una carta in più da giocare con Vidocq. Come dicevo... purtroppo non posso offrirvi delle risposte certe, ma farò tutto il possibile per potervi aiutare.
    Il giovane vigilante annuì con il capo, si voltò verso Syndra per assicurarsi che stese seguendo la lezione. In un certo qual modo lo stava aiutando a tenere a freno quella galoppante erezione confinata ancora nella maledizione di Syndra, per sua fortuna Iceringer aveva abbastanza sinapsi per potersi concentrare su pochissime cose in contemporanea. Thresh decise dunque di cogliere la palla al balzo, aumentando la pressione della sua lanterna che invase praticamente tutta la stanza.
    Oboro, pensi di potermi aiutare? Ho intenzione di farli abituare ad una fonte di energia precisa alla volta... potresti prendere Iceringer e portarlo nella stanza vicina, così che io possa dedicarmi a Syndra. Che ne pensi?
    Era l'occasione giusta per poterli dividere e restare da solo con la ragazza, lanciò verso Oboro il suo sguardo d'intesa migliore, mentre Iceringer si ritrovò a stringere i denti decisamente preoccupato all'idea di rimanere da solo con Oboro e il suo perverso lupo...
     
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    Mentre osservava quell'energia, Syndra non poteva fare a meno di muovere le dita in maniera istintiva, come se in parte riuscisse a muoverla anche lei, e voleva provarla. Era un movimento inconscio, naturale, un pò come quando sei abituato a guidare e per una volta occupi il posto del passeggero: i muscoli delle gambe e delle mani si muovono da soli, come a voler simulare una guida. Per lei non era così usuale, di solito la sua energia oscura era molto diversa da quella delle altre streghe e instabile perfino, quindi doveva sforzarsi di controllarsi per non iniziare a risuonare con quella delle altre senza controllo. Invece, davanti a quella lanterna, rispondeva al suo canto in maniera del tutto naturale. Se ne sentiva affascinata e questo iniziò a ripercuotersi anche sulla maledizione di Iceringer, si agitava un pò come se le dita di Syndra si stessero muovendo sulla sua verga, carezzandolo delicatamente ma in maniera perversa. Il professore non sembrava essersi ancora reso conto del fascino che esercitava sull'oscurità di Syndra, ma Oboro invece vedeva la situazione con molta più chiarezza, forse perché percepiva il calore di Iceringer quando era eccitato, e se ne sentì avida. Dopotutto, l'unica in quell'occasione ad averlo assaporato davvero era stata Palladia, suscitando sia in Hilda che in lei una grande invidia. Forse quel giorno sarebbero riuscite a rimediare. Il professore conciliò quel desiderio, e quando le concesse la possibilità di farsi avanti Oboro la colse immediatamente. Fece un passo verso il ragazzo, sorridendo maliziosa e attirando lo sguardo funesto di Syndra che se avesse potuto l'avrebbe probabilmente incenerita con gli occhi. A grande sorpresa però, non fu Oboro a pronunciarsi in favore di quell'idea: Syndra si fece avanti, come a voler scavalcare la prominente donna e avvicinarsi alla lanterna.
    Si, voglio imparare. Voglio conoscere quest'energia.
    Non lo diceva solo perché se ne sentiva attratta, ma perché capiva perfettamente l'utilità di un simile espediente contro Vidocq. Lei meglio di qualunque altra strega poteva affinare quella sensibilità, e poteva fare la differenza nel proteggere le sue consorelle in modo che nessuna dovesse finire sotto le grinfie di qualche mostro del calibro di Gil. Le avrebbe protette ad ogni costo, e sapeva che per farlo aveva bisogno di tutti i presenti. Si voltò verso Iceringer, allargando un sorriso un tantino emozionato ma colmo di fiducia.
    Lo faremo insieme... Ice, voglio il massimo del tuo coraggio. Non è solo per la tua missione o per la nostra salvaguardia, è per fermare Vidocq.
    Detto questo si voltò verso il professore, sfoggiando il suo sguardo più risoluto, mentre Oboro allargava un ghigno malefico e raggiungeva il ragazzo davanti a lei, afferrandolo delicatamente su una spalla con la mano destra, fissandolo dritto negli occhi.
    Vogliamo procedere, allora? Sei un ragazzo forte, lo sento... non avrai paura?
    Se Iceringer non avesse opposto resistenza, lo avrebbe spinto fuori dalla stanza, trascinandolo verso una adiacente, praticamente vicinissima all'altra se non attaccate, tant'è che avevano più o meno lo stesso aspetto. Lo spinse verso il centro della stanza mentre Palladia alle sue spalle richiudeva la porta e assumeva sensualmente la sua forma ibrida, metà umana e metà bestia, coperta solo da qualche abbondanza di peluria bianca ben tenuta. Palladia aveva un fisico allenato ma l'aspetto fanciullesco di una bambina o poco più, sebbene il suo sguardo ricordasse quello di una predatrice. Identico a quello di sua madre al momento.
    Perché sei così teso? Dovresti sapere che il tuo segreto è al sicuro con noi... oppure non sei contento di vederci, Eroe?
    Sfumò quell'ultima parola con un fare incredibilmente sibillino e seducente, gettandosi letteralmente su di lui mentre gli toccava il petto con entrambe le mani e gli schiacciava il prosperoso seno sul busto.
     
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    Non poteva nasco0nderlo: era davvero riluttante all'idea di starsene da solo con Oboro a prendersi tutta la sua... lanterna. Sicuramente Nariko non lo aveva mandato lì per questo ed era praticamente certo che Oboro non si sarebbe dedicata affatto a fargli la giusta lezione, ma piuttosto avrebbero ripreso il discorso lasciato a metà l'ultima volta e Iceringer non voleva assolutamente riprenderlo. Che poi aveva anche il suo arnese maledetto da Syndra, che razza di situazione poteva crearsi?! No, meglio evitare. Era pronto a dire la sua, ma fu proprio Syndra a farsi avanti, mostrando una risolutezza come poche altre volte l'aveva vista e per un momento rimase stupito. Non lo stava facendo solo per orgoglio personale ma anche per il suo clan. Iceringer riusciva a capire con grande difficoltà quanto lei e Nariko fossero cambiate in quel senso rispetto alla loro "famiglia" di streghe, per tanto tempo erano state delle reiette mentre ora invece facevano parte di un gruppo unito che si aiutava a vicenda. Doveva essere davvero importante per loro, ma non cambiava il livello di apprensione del ragazzo nei confronti della sua adorata Syndra. Si voltò verso di lei, serio come non mai in volto, e si assicurò in maniera piuttosto retorica della sua volontà.
    Sei sicura?
    Sapeva già la risposta a quella domanda, lo seppe prima ancora di incrociare il suo sguardo, era più un modo retorico per farle capire che le sarebbe rimasto a fianco, non importava quante stanze di differenza ci fossero. Le portò una mano sul braccio, sfiorandole la pelle fino a stringerle le dita della mano in un saluto sincero e protettivo, una promessa reciproca che si scambiarono in quel momento, che prevedeva il ricongiungersi in caso le cose fossero andate troppo storte.
    Fai del tuo meglio, Syndra!
    Solo a quel punto l'avrebbe lasciata andare, concedendole il massimo del sostegno e dell'incoraggiamento. Quando tornò con lo sguardo su Oboro perse tutta quella sicurezza appena accumulata e si sentì come un cagnolino abbandonato in un canile pieno di brutti cagnacci attaccabrighe. Thresh era sinceramente colpito dalla loro passione, il sentimento che li univa era fortissimo, riusciva a sentirlo distintamente e non poteva che provare rispetto nei confronti di un amore così forte. Non erano uniti da convenzioni sociali o dalla noia che attanagliava la vita, come la maggior parte delle persone: erano uniti da un legame pressoché indissolubile forgiato nel dolore e nelle difficoltà. Sarebbe stato capace di commuoversi in quella situazione, ma rimase composto invitando Syndra ad avvicinarsi appena Oboro e Iceringer furono fuori di scena.
    Una prova d'amore incredibile... questo è molto importante, ne sono contento, perché niente è forte come l'amore in questo mondo... neanche Vidocq può sconfiggere un sentimento così forte, te lo garantisco.
    Nel pronunciare quelle parole, Thresh schioccò le dita così da stimolare la lanterna mentre invitava Syndra ad osservarla più da vicino, avvicinandosi a lei come a volerle mostrare come doveva osservare.
    Sei consapevole che l'energia di ognuno di noi... è come un vasto cielo stellato? Può rimanere placido e silenzioso con poche scintille, ma può anche crescere fino a diventare un cosmo intero. Questo è un obbiettivo che si può raggiungere in molti modi, dai più complicati ai più semplici... ma come immaginerai, i più semplici sono anche i più pericolosi...
    Una strega di Umbra vicina all'oscurità come Syndra doveva saperlo fin troppo bene. La lanterna del professore incarnava alla perfezione quel concetto: sembrava un mero strumento per illuminare, eppure guardando al suo interno si poteva scorgere un labirinto intero di anime, energia e costrutti, un mosaico indecifrabile di sfumature che la mente poteva a stento percepire. Forse la mente di Syndra sarebbe stata messa alla prova di fronte a quello spettacolo, ma mai come quella di Iceringer che, una volta solo con Oboro in quella stanza, se la ritrovò addosso come un coccodrillo affamato che ha appena visto una bistecca succosa. Il ragazzo si assicurò di farsi indietro sia con le spalle che col bacino, col preciso scopo di non sfiorarla neanche lontanamente con la sua erezione oscura, maledetta e chiaramente di troppo in quella situazione.
    N-no io... non pensavo affatto che avreste tradito la mia fiducia, anzi! Ho solo l'impressione che ci sia stato un malinteso, vedi... io sono un ragazzo impegnato!
    La volontà del giovane, mentre parlava a briglia sciolta e molto frettolosamente, era quello di mettere in chiaro una volta per tutte la sua posizione, così magari Oboro, Hilda e quell'infoiato lupo in calore lo avrebbero lasciato in pace. Lo sguardo di Iceringer si alternava nervosamente tra Oboro e Palladia che, assunte fattezze umanoidi, divenne ancora più difficile da ignorare. Istintivamente, iniziò a farsi indietro nella speranza di non beccare prematuramente una parete.
    Vorrei dedicarmi a questo allenamento seriamente e... vorrei farlo senza tradire le mie ragazze, va bene? Satellizer Iceringer è impegnato, e anche abbondantemente... non posso proprio permettermi di avere delle amanti!
    In tutti i sensi, Syndra e Nariko potevano sia ucciderlo di gelosia, che spremerlo fino all'ultimo meglio di qualsiasi altro harem. Per il mondo femminile, Iceringer doveva diventare off-limits!
     
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    Una donna possessiva ed egoista come Oboro non poteva che provare una profonda gelosia nei confronti del rapporto che avevano Syndra e Iceringer. Fissò quella delicata carezza, la stretta di mano sincera di due amanti, come se fosse un tesoro inestimabile che le stavano soffiando sotto il naso. Anche lei desiderava così ardentemente far impazzire d'amore qualcuno al punto da far sembrare simili gesti la normalità, e tenerli solo per sé, senza condividerli con nessuno che ritenesse meritevole. E il ragazzo rientrava assolutamente tra le cose che voleva possedere con tutta sé stessa. Pertanto, quel gesto più che scoraggiarla la motivò ancora di più, rendendola languida e affamata di un amore malato e a senso unico. Syndra invece, riusciva a percepire il sentimento sincero del ragazzo: le dava forza e coraggio, quindi quel tocco accese i tatuaggi che portava sul corpo, rivelando l'intricato dedalo di segni oscuri che le permetteva di attivare il suo potere. Il cuore le batteva forte quando Ice le concedeva simili attenzioni, per questo non solo il suo amore era sincero e forte, ma anche il sorriso di incoraggiamento con cui salutò il suo adorato amante. Al professore non sfuggì di certo la cosa e dato che ora Syndra era di buonumore non lo apostrofò in maniera negativa, limitandosi ad allargare un sorriso compiaciuto mentre si avvicinava meglio alla lanterna.
    Se è così allora abbiamo la vittoria in tasca professore, di amore io ne ho quanto ne vuoi...
    Oltre che con la forza dell'amore, Syndra doveva anche fare i conti con l'odio che alimentava il suo cuore, ma in quel momento non riusciva a concentrarsi su Gil, anzi ad essere chiari dopo l'uscita di scena di Iceringer la sua attenzione si era spostata del tutto sulla lanterna e sul suo proprietario. Fino a quel momento aveva avuto la sensazione che Ice potesse distrarla, creando come una sorta di filtro, ora invece non c'era nessuno a mettere barriere di attenzione tra lei e quello strumento e lo sentì molto vicino a sé, tant'è che i segni sul braccio non si affievolirono sebbene non stesse attivamente usando il suo potere. Era come un richiamo affascinante, inutile dire che capì subito perché le streghe si erano tanto interessate a quell'energia, i numerosi assaggi che avevano avuto dalle loro consorelle non erano niente in confronto alla fonte originale: ancora non ne attingeva eppure ne sentiva già l'immenso potere. Caotico, certo, ma grande... decisamente molto simile al suo. Lo sguardo della ragazza si prestò al professore, facendosi spontaneamente curiosa.
    So bene quanto insidioso può essere l'immenso universo che alimenta i nostri poteri, specialmente per noi streghe di Umbra... e io in particolare.
    Un timore profondo si accese nel suo petto, a metà tra la giustificata paura di fallire ma anche una grande curiosità che voleva soddisfare.
    Professore, non ti sei mai chiesto perché le energie di Umbra e delle Lanterne si incastrano così bene tra di loro? Mi incuriosisce e... al contempo mi preoccupa. Vidocq è maestro degli inganni e da quel che ho capito anche molto potente... noi streghe possiamo fermarlo ma ho il timore che senza la giusta preparazione possiamo diventarne facili vittime... non è così?
    Syndra stava entrando nell'ottica di una allieva curiosa, non aveva più riserve nei confronti di Thresh, ma voleva davvero distillare il meglio da quella lezione, pertanto non avrebbe tenuto domanda alcuna, neanche la più ingenua. Assai diversa era invece la lezione che voleva tenere Oboro che, piuttosto che lasciarlo allontanare come voleva, s'impuntò seguendolo passo passo verso la parete alle sue spalle in modo da non staccare mai il proprio petto da quello muscoloso e forte del giovane, gelosa del calore di quel ragazzo e sfoggiando un'espressione indispettita dalle sue parole, quasi come se l'avesse offesa. Voleva farlo sentire in colpa.
    Ma per chi mi hai presa? Credi forse che io sia così superficiale da dimenticare la lezione in favore del mero piacere? Non ti credevo così superficiale...
    Con grande furbizia, Palladia sgattaiolò ridacchiando alle spalle del ragazzo, mettendosi a gattoni dietro di lui per trasformarsi in un ostacolo che lo avrebbe fatto inevitabilmente cadere, così che Oboro potesse letteralmente saltargli addosso mentre lo schiacciava col ventre a terra e con il petto contro il muro. Si posizionò con fare imperioso su di lui, schiacciandogli letteralmente il seno in faccia mentre ritrovava il suo malizioso sorriso.
    Inoltre... devi capire che io non ho alcun interesse per il dolce Iceringer... lui può essere innamorato di chi vuole. Io voglio il seducente e potente Zero. Amo la tua maschera, e la desidero ardentemente, pertanto è a lui che dedicherò questa importante lezione...
    Ridacchiò furbetta mentre Palladia la raggiungeva posizionandosi sulla spalla destra della madre ghignando come una iena malevola. Oboro si voltò verso di lei, dandole un piccolo bacio sulla guancia per poi carezzarle il mento iniziando ad impastare energia con lei. Gli occhi di palladia divennero di un rosa brillante, un violaceo intenso che si trasformò presto in fumo densissimo, simile alla lanterna di Faust ma di un colore del tutto diverso.
    Le lanterne hanno molte forme caro il mio ragazzo... Faust la usa come un portale, Gil ad esempio invece la tiene incastonata dentro di sé come un'estensione del suo corpo. per me invece, è la mia adorata Palladia... lei è la mia bambina e anche la mia lanterna. Siamo molto più che madre e figlia, siamo una cosa sola, il mio potere è il suo e il suo potere è il mio. Riesci ad immaginare quanto un simile legame possa essere forte?
    Le due lo avevano oramai accerchiato, Ice era in loro potere e non poteva fare assolutamente nulla per liberarsi... se non ricorrere alla violenza ovviamente.
     
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    L'entusiasmo di Syndra era mirabile e contagioso, ma più le stava vicino e più Thresh veniva distratto dai numerosi dettagli che, ad un attento osservatore come lui, non sfuggivano affatto. Ad iniziare da quei segni che portava sul corpo, luminosi e pregni di potere. Chiaramente si trattava di qualcosa di unico. Aveva visto altre streghe mostrare reazioni simili, come Artemis ad esempio o Cia, ma Syndra era molto diversa... più che un'espressione del suo potere somigliava più ad un marchio, qualcosa di estremamente familiare per il non morto. Riferendosi ad esso, la ragazza sembrava temerlo quanto rispettarlo, probabilmente era qualcosa con cui aveva dovuto convivere per tutta la vita, un potere innato che non si era risvegliato col tempo ma che l'aveva obbligata a conoscere molto meglio sé stessa. A testimonianza di ciò, la curiosità di Syndra era molto più spiccata delle altre. Le streghe di Umbra con cui aveva interagito tendevano a pesare molto le loro parole, custodi di molti segreti, ma lei non si trovava lì per interrogare qualcuno o per scoprire cose da sé, era entrata perfettamente nella mentalità di una studentessa che deve distillare una preziosa lezione, pertanto il professore avrebbe condiviso con lei ogni informazione che aveva a disposizione.
    Sembra proprio che tu abbia centrato il punto mia cara... è un timore condivisibile il tuo, e che in effetti fa tremare anche me. Tutto vorrei meno che fornire a Vidocq una fonte di sostentamento, men che meno mettere in pericolo ragazze innocenti che vorrebbero solo aiutare. Non è una situazione semplice, per questo è importante imparare a conoscere questo legame che ci unisce.
    Allargò di nuovo il palmo della mano verso la lanterna così da farla avvicinare, decise di utilizzare molto più del suo potere per vedere come quello di Syndra reagiva ad un richiamo distinto e prossimo, non voleva più che si trattasse di un semplice stimolo ma di un vero richiamo. Lui scivolò alle spalle della ragazza, come a volerla chiudere in una morsa fatta del suo potere, continuando a parlare mentre l'attenzione finiva completamente sulla sua lanterna.
    Al di fuori del rischio, però, io credo che questa sia una possibilità... un modo per il fato di suggerire che i nostri mondi possono entrare in contatto. Non abbiamo forse molte cose in comune? Le streghe sono state cacciate ed isolate per molto tempo, come il nostro culto è stato spesso vittima di fraintendimenti, pregiudicato e condannato a causa di persone come Vidocq. Siamo incompresi che possono aiutarsi a vicenda, e la compatibilità tra le nostre energie è un segno del fato. Io credo... che nulla sia lasciato al caso Syndra, nemmeno la nostra presenza qui, assieme.
    Le mani del professore raggiunsero lentamente le spalle della ragazza, voleva un contatto diretto mentre le faceva assaporare la sua energia, e mentre la lanterna si avvicinava a Syndra quasi come a volerla schiacciare contro di lui, la pressione energetica del professore aumentava volontariamente, cercando una reazione della ragazza. Voleva capire di più, conoscerla di più, assimilare i suoi segreti e scoprire cos'era quella sensazione tanto familiare. Ogni tocco, ogni respiro, era come un lento assaggio del suo potere che iniziava ad inebriarlo, come gli aromi di un pasto succulento. Aveva bisogno di conoscerla di più, scavare nelle sue memorie, pertanto la lanterna si sarebbe lentamente trasformata in un riflesso dei suoi ricordi, portando la sua energia a riviverli intensamente.
    Nello stesso momento, anche Iceringer stava avendo un incontro ravvicinato con la lanterna di Oboro, che letteralmente lo fece cadere rovinosamente a terra per poi incalzarlo con sua madre come se fossero delle bestie predatrici. Senza la sua proverbiale agilità da supereroe sarebbe sicuramente finito con la testa contro il muro, ma incastrato in quella massa eccezionale di fascino femminile e perverso desiderio non era comunque un finale più allettante. Come se non bastasse il ragazzo era ancora afflitto dalla maledizione di Syndra che impediva categoricamente di nascondere la sua erezione, e più Palladia e Oboro si avvicinavano più diventava difficile nasconderla. Deglutì rumorosamente nel sentire Oboro che parlava di lui e della sua maschera, diceva che la passione non era di certo rivolta verso il normale ragazzo che ci stava sotto, ma ciò che voleva era il supereroe che l'aveva aiutata in nome dell'amicizia col professore. Aveva sempre dato per scontato che il fascino del supereroe fosse un cliché relegato nel mondo dei fumetti, ma era evidente che si sbagliava del tutto. Era pronto a farsi ulteriormente indietro, ma oltre ad avere finito lo spazio verso cui indietreggiare, la lezione era già iniziata e Palladia faceva capolino da dietro le spalle di sua madre sfoggiando un sorriso furbetto e un'espressione inusuale. Quando i suoi occhi si accesero proprio come la lanterna del professore, lo sguardo di Iceringer si fece molto più attento.

    Quindi Palladia... è una lanterna? Ma com'è possibile?
    Non approfondì molto quella domanda perché la verga che si agitava nei suoi pantaloni iniziava ad agitarsi, ammutolendolo come alla ricerca di altri stimoli. Probabilmente Syndra ne stava subendo molti visto che il suo potere era tanto agitato. Il ragazzo tentò presto di portarsi le mani all'altezza del ventre per nascondere quella verga ma a causa delle dimensioni non era una cosa facile, e non poteva riuscirci agilmente senza sfiorare con le bracciai l prosperoso seno di Oboro. Era in trappola, ma non voleva assolutamente cedere alla lussuria, non poteva, non un'altra volta.
    Le lanterne... non dovrebbero essere dei catalizzatori? Oppure... proprio perché una persona ha del potere in sé, può diventare il catalizzatore di una lanterna?
    Quella realizzazione lo fece rinsavire, almeno di un pochino. Era un'idea molto pericolosa e preoccupante, perché significava che una lanterna poteva cogliere energia da altre persone, strappandogli pezzi di energia, frammenti di anima e farli propri. Questo rendeva Vidocq ancora più mostruoso ,e lasciava intendere al givoane perché il professore lo apostrofava con tanto timore. Era dunque questo il vero potere di una lanterna?
     
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    Non nascose un certo distacco nel tentativo del professore di avvicinarsi a lei: Syndra si strinse con le spalle e incrociò le dita sul ventre mentre parlavano, come a volerlo respingere, ma a volerlo fare con più decisione si sarebbe spostata del tutto. Ma non era così. Tra le sue parole profonde e la sua lanterna seducente, Syndra non si sentiva affatto minacciata, anzi. Quell'energia così intensa non la opprimeva affatto, somigliava più ad un abbraccio caldo ed accogliente, avrebbe potuto associarlo ad una stretta paterna... se solo avesse mai avuto idea di cosa fosse una cosa del genere. Ma era una bella sensazione e le parole del professore la ispiravano. Nulla succedeva per caso, e i pezzi del puzzle si incastravano alla perfezione. Incompresi che si aiutavano a vicenda... si, era senza ombra di dubbio la storia della sua vita, prima con Nariko e poi con Ice, era sempre stata da sola contro il mondo. Ma quelle esperienze temprano il carattere la volontà di una persona, Syndra andava fiera del suo passato perché l'aveva resa la strega che era in quel momento, e che in quel momento era pronta a combattere, a fare di tutto pur di proteggere le sue sorelle e le persone che amava. Era facile stimolare i ricordi di Syndra perché erano tutti molto preziosi, e più quella lanterna si avvicinava, più li sentiva riaffiorare. Il tocco caldo dell'immenso uomo alle sue spalle la intimorì per un solo istante, ma proprio mentre sentiva il fiato spezzarsi un calore intenso le invase il corpo: stava già assaggiando l'energia della sua lanterna, ma non era quello a rassicurarla. Qualcosa di molto più profondo, quasi istintivo... non aveva timore, e per questo lasciava che la sua mente scavasse a fondo.
    Sono qui perché ho qualcosa di prezioso da proteggere... e qualcosa che devo ancora scoprire.
    Il primo ricordo che riaffiorò nella sua mente, riflesso in quella lanterna come una foto assai recente, era quello in cui finalmente lei, Nariko e Ice riuscivano a concedersi un momento spensierato assieme, perverso, familiare, colmo di amore. Un ricordo che le scaldava il cuore e che le fece portare la mano destra su quella del non morto alle sue spalle, come a voler consolidare il legame e renderlo più forte. Lo stava accettando in modo da fargli sentire ciò che sentiva anche lei. Se erano i sentimenti, se era l'amore a poter sconfiggere Vidocq, allora avrebbe dimostrato di essere all'altezza.
    Non sono disposta a perdere di nuovo tutto ciò che ho. Ho rischiato tanto, e così tante volte, mi sforzo di ripetermi che non ho paura... che non devo avere paura.
    Syndra era forte e anche molto determinata, ma la paura di perdere tutto era un sentimento che non l'aveva mai abbandonata, per questo sentiva di dover usare quell'immenso e pericoloso potere per proteggere tutti coloro che amava.
    Il modo ingenuo con cui Iceringer tentava di sviare il discorso e rimanere concentrato sulla lezioni divertiva Oboro e Palladia, che in tutta risposta iniziarono a circondarlo con maggiore attenzione: Oboro scivolò sul fianco destro del ragazzo, intrappolandogli il braccio tra i seni e portandogli una gamba verso il ventre, spingendo il ginocchio all'altezza della verga che tentava disperatamente di Nascondere. Palladia invece fu alla sua sinistra, intrappolando come sua madre il braccio opposto del ragazzo tra i suo idi seni che nulla avevano da invidiare a quelli della madre. Il tentativo di nascondere la sua erezione le portò a ridacchiare, e mentre Oboro gli rispondeva, Palladia sollevò la coda verso il suo volto per solleticargli il naso con la bianca peluria che la decorava.

    Hai capito da te, allora, non è così? Come funziona una lanterna dovrebbe essere abbastanza ovvio...
    Mentre Oboro sollevava una mano per potergli carezzare il petto, Palladia si avvicinò al suo volto,afferrandolo per il mento e costringendolo a rivolgersi verso di lei. La figura ibrida di quella ragazza era semplicemente irresistibile: non una sola imperfezione nel corpo, sinuosa e dal fascino bestiale, con dei denti affilatissimi che facevano capolino da quel sorriso perverso.
    Le lanterne sono puro desiderio... se la tua volontà è fare del male potrai usarle per strappare l'anima delle persone e farla a brandelli... ma se la tua intenzione è fare del bene, allora può aprirti le porte ad ogni genere di piacere, dandogli la forma che preferisci...
    Mentre parlava, quel fumo violaceo e denso si accumulava nella sua bocca, in particolare la lingua che divenne di una colorazione particolarmente più chiara. Poi si avvicinò rapidamente al suo volto, come se avesse voluto baciarlo, ma Palladia si limitò invece a leccarlo, partendo dalla guancia, passando per le tempie, la fronte e l'arcata superiore degli occhi. una lasciva lappata di pura perversione che gli lasciò sul volto quel fumo denso e pieno di energia, come creta da plasmare, che prese rapidamente la forma della maschera del ragazzo, così che capisse perfettamente cosa significava "dare forma ai propri desideri". Inutile dire che quella maschera era stracolma di perversa energia eromantica, perfetta per rendere l'erezione del ragazzo ancora più massiccia e difficile da nascondere.
     
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    Il corpo e la mente di Syndra erano restii a lasciarsi andare, diffidenza e timore alimentavano ancora il suo cuore, Thresh riusciva a leggerlo nel suo sguardo, nei suoi movimenti. Conosceva in buona parte i trascorsi di quella ragazza, non poteva conoscere i tratti del suo passato prima di Gil ma riusciva ad immaginare quanto fosse stata da sola, per questo era importante per lei proteggere tutto ciò che aveva. I sentimenti di quella ragazza erano davvero fortissimi, non poteva restare indifferente di fronte ad un simile spettacolo di spontaneità, pochissime altre volte aveva potuto ammirare una personalità tanto turbata quanto potente e ogni volta era sempre uno spettacolo irresistibile. Voleva di più, conoscerla meglio, non gli importava di certo dei loro disguidi con Gil, Thresh non aveva bisogno di schierarsi, lui era un insegnante, una guida, un maestro, non un mercenario. La cosa migliore era che, nonostante la sua diffidenza, Syndra si stava comunque sforzando di avvicinarsi a quella lanterna, ammirandola e aprendosi a lei, lasciando che la leggesse e che mettesse in mostra i suoi ricordi, alimentati da quei fortissimi sentimenti. Thresh non la interruppe mai, osservando con attenzione ciò che accadeva, incuriosito e affascinato. Vide l'amore di Syndra, verso Iceringer e Nariko, era qualcosa di potente, erotico ma al contempo incredibilmente romantico. Il cuore del non morto si ritrovò a sussultare, dapprima non capì perché, poi si rese conto che la lanterna stava reagendo al potere di Syndra e di conseguenza al suo. L'energia delle streghe di Umbra era strabiliante ma quella di Syndra in particolare era unica. Coinvolto, Thresh si ritrovò a condividere con lei lo stesso sentimento, proiettando all'interno della lanterna del suo potere i ricordi recenti. Le lezioni e il tempo passato con i suoi studenti, i momenti di passione con le altre streghe e le sue amanti, tutti i momenti più sereni e colmi di amore, era chiaro che quei due si somigliavano molto, ma Thresh era sorpreso dalla facilità con cui Syndra lo aveva coinvolto. C'era un legame nelle loro energie così spontaneo da risultare del tutto inspiegabile perfino agli occhi esperti di un professore. Decise che doveva assolutamente provare ad andare oltre, non aveva intenzione di essere cauto.
    L'amore è potente, ma il dolore è un grande insegnante... non saresti capace di amare come fai ora se non avessi sofferto intensamente. Io lo so molto bene...
    Volle concentrarsi quindi sui ricordi dolorosi... di quando aveva sopportato le ingiustizie della vita che lo avevano portato prima alla follia e poi alla morte. Il dolore provato al momento della sua esecuzione, circondato dal disprezzo di tutte le sue vittime, era qualcosa che probabilmente non andava biasimato, ma si rivelò così intenso che Syndra non sarebbe dovuta rimanere indifferente. Non voleva suscitare pena in lei, voleva spingerla a condividere con lui anche il suo dolore.
    Assai meno evocativo e più fisico era l'approccio che Oboro e Palladia stavano offrendo ad Iceringer, oramai del tutto all'angolo e stretto tra i corpi di quelle donne. Non ci provarono nemmeno a tentare di non sedurlo, intrappolandogli le braccia tra quei morbidi seni e circondandolo con quelle curve estreme che un giovane Iceringer del passato neanche immaginava di poter sognare. La sua testa iniziò a girare e le mani si irrigidirono, le dita iniziarono a tremare rumorosamente neanche fossero scheletri spaventosi che camminavano in giro per una stanza, atrofizzate dal terrori di poter toccare per sbaglio "qualcosa" di troppo, il tutto con quell'erezione mostruosa che diventava sempre più difficile da nascondere, specialmente quando Oboro la sfiorò con la gamba portando tutto il corpo del ragazzo ad irrigidirsi di colpo. Diventava difficile concentrarsi sulla "lezione", ma in un certo senso l'energia della lanterna lo aiutò da quel punto di vista, specialmente quando crearono quella maschera da mettergli sul volto. Non sapeva se era un'illusione oppure se si trattava di qualcosa di reale, ma indossare la maschera gli donava sempre una certa forza. Smise di tremare, restando pur sempre rigido e un pochino in imbarazzo, anche perché la leccata non lo aveva di certo lasciato indifferente. Non sapeva che fare di preciso: se le scacciava rischiava di essere scortese e magari far loro anche del male, Iceringer non era il tipo da spintonare gli altri, soprattutto se in fondo stavano facendo qualcosa per lui. Oboro e Palladia erano esuberanti, ma se lui resisteva non potevano di certo saltargli addosso. Vero?

    Ho capito... allora la lanterna non è che un mezzo per amplificare il proprio potere. Ma perché farne un uso così crudele? Certo è ovvio... distruggere anime razziare innocenti deve concedere un potere più grande ma... perché Vidocq vuole a tutti i costi diventare così forte? E' solo terrorismo? Io... non capisco...
    Lo preoccupava il non comprendere quanto effettivamente fosse malvagio Vidocq. Aveva sentito molte storie su di lui e non voleva assolutamente permettergli di andare avanti, ma conoscere le sue ragioni era importante, forse la cosa più importante in assoluto. Mentre parlava, Iceringer cercava di restare completamente immobile per non fornire stimoli di qualsiasi genere a Oboro e Palladia, così che capissero una volta per tutte che non avevano possibilità di corromperlo. Vero?
     
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    Il professore sembrava capace di leggerla come un libro aperto, Syndra non ne era spaventata né tanto meno se ne vergognava, doveva essere un tratto distintivo dei bravi insegnanti. Ciò che le faceva stringere le dita e le braccia al corpo non era la paura, ma il dolore, un sentimento che non aveva ancora imparato a dominare alla perfezione, e che non si estendeva semplicemente nel suo fisico ma anche e soprattutto nella sua mente. Ma il richiamo della lanterna era forte e lei non temeva di certo i suoi demoni: il professore le disse che il dolore è un grande insegnante e Syndra non poteva essere più d'accordo. Le fu inevitabile rivangare il suo passato, respirando lentamente mentre allungava una mano verso la Lanterna, facendo in modo che i suoi ricordi diventassero vividi mentre i segni del suo potere sul proprio braccio diventavano particolarmente evidenti. Il tatuaggio, le unghie scure e perfino i suoi occhi si accesero di un bagliore violaceo ce si fece più intenso ogni ricordo che rivangava.
    Il dolore ha tanti alleati... solitudine, paura, abbandono... follia...
    Ricordava la solitudine che provava da bambina, tenuta come una prigioniera senza catene ma distante da quelle che temevano i suoi poteri, un abisso di oscurità alleviato solo da Nariko. Poi la consapevolezza di essere sola, di non avere una famiglia, abbandonata a sé stessa. Poi Gil, che aveva distrutto le sue speranze di avere una vita normale proprio quando Nariko e Ice le avevano dato quella possibilità. L'odio, l'umiliazione, la disperazione provate in quel periodo l'avevano forgiata profondamente e lo sguardo di Syndra non poté che diventare più oscuro di fronte a quello scenario. Ricordava ogni singola offesa che Gil le aveva lanciato, ogni umiliazione che le aveva fatto provare, ogni ricatto che lei e Nariko avevano dovuto subire. A quel punto l'energia di Syndra venne alimentata da quella rabbia e i suoi poteri iniziarono a reagire a quella Lanterna, obbligando il professore a sentire tutto il suo dolore. Non poteva capire finché non lo provava, per questo glielo stava mostrando, e con quel legame acceso, la lanterna li avrebbe portati a condividere quel momento nella maniera più intensa possibile.
    Iceringer sapeva come far innamorare le ragazze intorno a sé: gentile, coraggioso, forte, bellissimo, ma tra i suoi numerosi pregi spiccava sempre quell'irresistibile rispetto che provava verso le donne, anche mentre Palladia e Oboro si erano gettate letteralmente su di lui e lo stavano avvolgendo con i loro corpi caldi e morbidi, lui restava immobile, senza carezzare, senza toccare "per sbaglio" ma soprattutto cercando di rimanere in tema, senza lasciarsi distrarre da niente, neanche le pulsioni più irresistibili. Non immaginava che quel comportamento più che scoraggiarle faceva venire loro voglia di aggredirlo ancora di più, e corrompere quella bontà tanto spontanea non tanto per il gusto di farlo cedere, ma perché era davvero una tentazione irresistibile, come l'ultimo cioccolatino di una scatola divorata poco alla volta, ma che oramai non ha più un buon motivo per restare da solo. Oboro decise che avrebbe fatto lei la sua prima mossa, allungando una mano sul ventre del ragazzo, carezzandogli il petto e scendendo lentamente con le dita verso il basso, fino ad infilarsi sotto la sua maglietta per potersi gustare il fisico perfetto di quel campione, solcando con le dita gli addominali che in quel momento dovevano essere tesissimi e risalendo gradualmente fino ai pettorali.

    Ti interessa così tanto scoprirlo? Certo come eroe immagino che il tuo compito sia anche spezzare la catena di eventi che ne potrebbe nascere, dare il buon esempio magari... ma forse Vidocq è semplicemente pazzo e non vuole nient'altro che vedere il mondo bruciare. Proprio come al mondo ci sono inguaribili buoni come te, esistono anche folli senza speranza come lui... anche se di quelli come te ce ne sono davvero pochissimi...
    Il corpo di quel campione era fantastico, Oboro non poteva fare a meno di gustarsi la consistenza e il calore dei suoi muscoli, l'energia di Iceringer era qualcosa di insperato, se il suo cuore fosse stato malvagio senza dubbio quel ragazzo sarebbe stato un mostro che pochi potevano combattere, Oboro non sapeva neppure se il suo potere sarebbe stato in grado di attecchire su una simile belva ma valeva senz'altro la pena provarci. Le unghie della donna si fecero affilate sul petto del ragazzo, e con una carezza delicata di queste ultime, sottili come rasoi, graffiò quel petto perfetto per potergli infliggere una maledizione perversa, carica di eromanzia che non aveva grossi effetti, se non rendere il suo cazzo ancora più grosso di quanto non fosse, impossibile da nascondere. E per assicurarsi che la crescita si rivelasse esponenziale, Palladia si fiondò su di lui abbracciandogli il capo e avvolgendolo con i suoi grossi e morbidi seni, un soffocamento piacevole che lo obbligava a guardarla negli occhi mentre si leccava le labbra, languida. Aveva percepito le intenzioni di sua madre e non vedeva l'ora di poter ammirare di nuovo quella verga che tanto l'aveva fatta godere.
    Però questa informazione può aiutarti moltissimo! Le lanterne si riconoscono distintamente quando impari a sentire la loro energia. Quelle di Vidocq sono molte, rumorose, e piene di dolore per le persone a cui ha strappato l'anima solo per poter ottenere potere. Non c'è traccia di bontà o di sollievo, è solo dolore. Quelle del maestro invece, o io... sono piene di piacere e di goduria, perché non hanno fatto altro che assecondare e risvegliare desideri altrui. Dobbiamo farti conoscere questa differenza... oh mio eroe, permettici di aiutarti, non avere paura...
    La voce di Palladia si fece sempre più seducente e Oboro non poteva che essere orgogliosa della sua piccola, che stava imparando ad usare le parole giuste per poter corrompere le loro "vittime". Il grande Zero sarebbe riuscito a resistere a quel richiamo?
     
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    Non era Thresh a leggerla così facilmente, era la lanterna che li univa. Sembrava quasi che le loro energie fossero fatte per comunicare, perfino il non morto ne era profondamente sorpreso e nonostante il contesto il suo sguardo non riusciva a staccarsi dalla lanterna e non prestava molta attenzione a Syndra in sé, quanto più ai suoi pensieri, i suoi ricordi, i suoi sentimenti. Non c'erano precedenti a quella situazione, anzi forse aveva già provato una cosa del genere ma in maniera così acerba che non riusciva neanche a rendersi conto di cosa si trattasse, come se fino a quel momento avesse sentito solo l'odore di un albero intento a maturare, mentre Syndra era invece un frutto succoso e pronto per essere colto. Ogni pensiero lascivo però lasciò spazio ad un sentimento particolarmente forte e doloroso. Perfino per uno come Thresh, quel dolore si rivelò così intenso da farlo piegare leggermente in avanti e strappargli un gemito di dolore. Dapprima lancinante, poi caldo e piacevole, nonostante tutto era ancora uno zombie amante di ogni genere di sofferenza, semplicemente era troppo intenso perfino per lui, tanto da non lasciarlo indifferente. Si portò una mano alla bocca per potersi trattenere, ma nel farlo si rese conto di quanto le sue dita stessero cambiando di colore, e perfino i capelli che gli scendevano sulle spalle stavano riprendendo quel ramato che lo caratterizzavano da vivo. Era proprio come Desdemona... possibile che Syndra possedesse un potere così grande? Una nuova fitta lo colse proprio mentre cercava di avvicinarsi di più a le, le mani del professore si chiusero intorno alle sue spalle scivolandole addosso in maniera tutt'altro che lasciva. Istintivamente la stava abbracciando da dietro con fare paterno, come se dovesse consolare la sua figlioletta sofferente, e inevitabilmente i loro cuori si ritrovarono più vicini che mai. Non riusciva a non lasciarsi travolgere da quei sentimenti, e la lanterna riprese a proiettare anche i suoi ricordi.
    Gil ti ha fatto del male... ha fatto cose orribili a te e alle persone che ami... ma tu gliel'hai fatta pagare, hai preso in mano la tua forza e l'hai usata contro di lui. Hai dimostrato di essere più forte e ora zombie o meno non può farti più niente, perché lo hai superato... questo è ciò che succede a chi accetta il proprio potere e lo sfrutta.
    La lanterna iniziò a mostrare il periodo dopo la trasformazione del professore, un momento di assoluta estasi, dolore e carneficina in cui aveva fatto di tutto: aveva inflitto le peggiori torture ad ogni essere vivente, aveva corrotto la bontà e l'aveva resa lussuria, aveva punito la malvagità e l'aveva sottomesso al piacere. Aveva inflitto così tante torture da diventare un incubo e ogni volta che lo faceva stava meglio, e le anime strappate, rinchiuse nella lanterna diventavano fedeli servitori desiderosi di avere altro piacere inestimabile. Non era molto diverso da ciò che aveva fatto Syndra, semplicemente su una scala molto più vasta, e mentre ripercorreva quei ricordi, il corpo del non morto diveniva sempre più forte e colmo di energia, lasciandosi eccitare da quelle sensazioni che stavano condividendo. A differenza di Nefertiti, Syndra aveva accettato del tutto il suo potere, la loro storia era molto simile ma quella strega aveva raggiunto un potenziale immenso. In un certo senso doveva addirittura ringraziare Gil, ma non per questo non doveva nutrire la sua vendetta. Nulla è più forte di un sentimento simile, che si tratti di amore od odio... valeva la pena alimentarlo.
    Anche io ho fatto cose orribili... e non me ne pento affatto. Certo ora sono cambiato, ora voglio costruire, non distruggere, ma le mie esperienze mi hanno reso quello che sono... non vergognarti di ciò che sei, non avere paura del tuo potere... accoglilo, sentilo... e riuscirai a domare perfino la mia lanterna...!
    L'abbraccio di Thresh si fece molto più intenso, iniziò a toccare quel corpo perfetto di strega con immenso trasporto, respirandole sulla pelle del collo e stringendola tra le sue braccia muscolose, mentre con le mani carezzava i seni e il ventre di Syndra come se avesse voluto spogliarla al semplice tocco. Iniziò a baciarne la pelle candida soffermandosi sui segni del suo potere, assaporandone l'energia e restandone affascinato. La sua immane verga si fece marmorea alle spalle di Syndra cercando le sue natiche per poterne assaporare la morbidezza, non provava di certo vergogna verso i suoi desideri, ma si stava del tutto perdendo in quel viaggio nei ricordi, lasciando tutte le porte aperte, così da permettere a Syndra di scavare quanto più a fondo poteva...
    Iceringer invece di cedere alla lussuria lottava piuttosto per non lasciarsi abbindolare. Il suo fiato si strinse quando Palladia lo accolse tra i suoi seni e Oboro iniziò a grattargli il petto, essere avvolto da dei corpi così belli e caldi era semplicemente fantastico e i suoi muscoli erano paralizzati dalla consapevolezza che frenarle andava contro ogni singolo istinto che lo aveva animato fino a quel momento. Ma non poteva lasciarsi andare, Nariko non glielo avrebbe mai perdonato e Syndra era proprio di fianco intenta a superare una prova difficile, lui non poteva distrarsi. Alzò il capo per cercare di riprendere fiato ma Palladia gli leccò le labbra, come se volesse baciarlo. Lui distolse lo sguardo serrando i denti, strinse gli occhi e cercò di divincolarsi un pochino da quella presa, ma nel mentre il potere di Oboro stava facendo effetto e lui non se ne rendeva nemmeno conto. L'unico indizio era il suo corpo che stava iniziando a scaldarsi, anche senza la spada a propria disposizione Iceringer sentiva la propria energia salire e lo stesso si rifletteva su quella fittizia maschera sul suo volto, che pareva diventare sempre più incandescente.

    N-non c'è un altro modo... tutto questo... non mi sembra meno folle di Vidocq...!
    Voleva opporsi, ma mentre parlava e si sforzava, il potere di Oboro attecchì completamente dentro di lui, e la sua verga esplose letteralmente nei pantaloni del ragazzo, liberandosi di colpo e guizzando verso il suo ventre. Non l'aveva mai vista così enorme e gonfia, forse qualche volta mentre faceva sesso con le streghe era stato così eccitato dentro di loro, ma senza alcun aiuto esterno non era mai stato così grande. Massiccio, coperto di vene pulsanti e che emanava un calore immenso. L'unico velo era l'oscurità di Syndra che lo avvolgeva come un sigillo e che a quel punto lo stimolò molto di più a causa di quelle dimensioni. Iniziò a gemere e s'irrigidì con le mani, cercò di afferrare Palladia e Oboro nel vano tentativo di allontanarle man on riusciva ad esercitare la forza giusta per essere incisivo.
    N-nho... l'oscurità... è troppo intensa...
    Non riusciva a fare a meno di gemere, sentiva l'energia di Syndra avvolgerlo del tutto e ne voleva di più, non poteva fare a meno di eccitarsi al solo pensiero di possederla e gradualmente Oboro e Palladia stavano venendo eclissate dall'immensa energia della strega. Poteva quasi sentirla, come se le stanze si stessero fondendo con la loro energia.
     
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    Il flusso di ricordi, di pensieri e di energia che riempiva quella stanza e i loro corpi era qualcosa di mai provato per Syndra. Si, molte altre volte era stata legata a qualcuno tanto profondamente, avevano condiviso l'energia e la passione, con Nariko e Ice c'erano andati molto vicini, ma in quel momento era tutto diverso. Come se stesse rispondendo ad un richiamo primordiale, come se tutte le catene che l'avevano trattenuta fino a quel momento si stessero rompendo, una ad una. Quel paragone le fece tornare in mente le parole di sua madre, quando le parlava del suo potere... un sigillo cucito per poter trattenere una forza incontrollabile, potente si, ma estremamente pericolosa. per questo prima di separarsi da lei si era assicurata che l'uso di quel potere fosse limitato, non per toglierle forza ma per proteggerla. A tempo debito, quelle catene si sarebbero spezzate da sole... a tempo debito. Perché? Perché mentre Faust l'abbracciava pensava a sua madre? Perché invece di sentirsi disgustata da quel contatto e tentare di interromperlo lo trovava invece caldo, avvolgente... paterno? Era una sensazione del tutto nuova per lei, e mentre i loro cuori sembravano battere all'unisono Syndra poteva sentire l'eccitazione del professore crescere, e lei on poté trattenersi dal portare le mani su quelle del non morto, stringendole come ad invitarlo a non andarsene. Riusciva a sentire il suo potere, ed era inebriante, folle, intenso come poche cose a questo mondo. Gli occhi della ragazzarestavano sgranati verso la lanterna, sembrava voler distillare ogni singola immagine che vedeva e imprimerla nella sua mente per farne un mosaico di ricordi e capire finalmente chi aveva davanti. No, non erano affatto diversi. Come lei, il professore si era lasciata trascinare dal suo potere, certo lei non aveva mai esagerato fino a quel punto tanto perverso ma di certo con Gil non si era trattenuta, questo li portava allo stesso livello o quasi, Syndra non aveva mai pensato di aver fatto qualcosa di buono, semplicemente credeva fosse giusto, e per il professore era la stessa cosa. Fu impossibile a quel punto non sentirsi coinvolta, il suo potere così oscuro ed intenso trovò un rifugio irresistibile nell'energia di quella lanterna, il tocco abile del professore la coinvolse ed iniziò ad eccitarsi: i capezzoli turgidi furono facile preda delle attenzioni dell'uomo, Syndra lo invitò a toccarli mentre massaggiava il suo corpo, mentre con i fianchi si spingeva verso di lui, accogliendo la sua verga enorme tra le natiche come ad invitarlo a farsi avanti. Una mano della strega lo fece scivolare verso il basso, sollevandole quella gonna striminzita così che potesse carezzare il suo intimo di pizzo, sottilissimo, capace di far sentire la morbidezza delle sue carni e il calore dei succhi che stava iniziando a perdere.
    Di più... voglio sentire questo potere... voglio controllare la lanterna... ancora!
    Il tocco del professore la portò a mordersi il labbro inferiore, e concentrandosi sulla sua lanterna iniziò a fare pressione energetica per potergli strappare ogni possibile ricordo, dal più perverso al più crudele, così da poterla assimilare dentro di sé. La sua forza di strega stava iniziando a divorare l'energia della Lanterna, distillandola in cambio di altra energia. Il professore avrebbe fatto bene a non trattenersi se voleva davvero fare colpo su di lei, perché Syndra non era come le altre streghe: una sfera di energia oscura comparve intorno alla lanterna, come se volesse schiacciarla, il potere di Syndra era immenso e poteva plasmarlo a suo piacimento per raggiungere qualsiasi risultato. Per Thresh, quello sarebbe stato il primo vero incontro con una strega vicinissima alla perfezione del suo potere, la pressione energetica di Syndra si rivelò immensa, seconda solo all'eccitazione che provava in quel momento. L'energia delle lanterne era irresistibile, e sentiva di volerne ancora...
    E l'oscurità di Syndra non era destinata solo a colpire Thresh, ma anche Oboro dato che quando la verga di Iceringer guizzò libera dai pantaloni, tutto si aspettava meno che vederla avvolta da una maledizione. Oboro e Palladia si ritrovarono a sospirare sorprese di fronte ad uno spettacolo simile, e i loro sospiri divennero gemiti quando Ice provò a divincolarsi, spingendole via, ottenendo il risultato opposto visto che le sue mani scivolarono inevitabilmente tra le curve delle ragazze, toccando le loro parti intime e riempiendosi degli umori di entrambe. Il calore di quel tocco deciso e bollente era stato incredibilmente eccitante per loro, quindi anche con la maledizione in corso non riuscirono a resistere alla tentazione di afferrare quella verga con una mano a testa: Oboro afferrò la mazza alla base, massaggiandola assieme ai testicoli, mentre Palladia la strinse per la punta, cercando di massaggiare la cappella con movimenti concentrici più lenti. Purtroppo per loro però, l'oscurità fungeva come un vero e proprio blocco, potevano sentire l'energia di Ice ma non potevano toccarlo effettivamente, quindi il risultato era incredibilmente minimo, come se lo stessero massaggiando sotto diversi strato di velo.

    Quale crudeltà... la tua ragazza è davvero gelosa, non è così? Ti ha fatto una cosa del genere pur di non farti sfogare... magari immaginava di averti tutto per lei una volta finito questo addestramento, non è così?
    Ma il mio eroe è molto più forte di così... lui può spezzare qualsiasi sigillo, io l'ho visto... dobbiamo solo dargli la volontà di farlo.
    Oboro non conosceva molto bene il potere di Iceringer, ma qualcosa le diceva che se non si era liberato di quella maledizione, era solo per mancanza di volontà, perché la forza di spezzare quel sigillo l'aveva eccome. Chiaramente non erano ancora riuscite a corromperlo, lui desiderava le sue vere amanti, non loro due, per questo prima di divertirsi come si deve dovevano assolutamente spostare l'attenzione su di loro, e ci sarebbero riuscite a qualsiasi costo. Dopo uno sguardo d'intesa, madre e figli decisero di prendere l'iniziativa: Oboro lo afferrò per le gambe e lo tirò verso il basso, così da stenderlo completamente a terra mentre Palladi si spostava su di lui, mettendo le ginocchia ai lati del suo capo così che quando fu a terra poté schiacciarlo contro il terreno, spalmandogli le sue morbide e burrose labbra vaginali contro la faccia. Essendo rivolta con lo sguardo verso le sue gambe, Iceringer aveva sostanzialmente l'intimità di Palladia sulla bocca e il suo stretto buchino posteriore all'altezza del naso, entrambi languidi e che vibravano ricoperti di umori, in attesa delle sue attenzioni. Anche se Ice non gliele avesse concesse, Palladia si sarebbe comunque sfregata su di lui con movimenti sensuali del bacino, tenendosi con le mani sui suoi possenti pettorali dopo averli scoperti sollevandogli la maglietta. La coda della ragazza era rivolta verso l'alto e inarcata verso la sua schiena, eccitata dal calore che Ice le stava facendo provare, distribuito su tutto il suo corpo.
    Mmmh... avrei davvero preferito avere il tuo grosso cazzo dentro di me ancora una volta... ma sei così testardo mio eroe... cosa devo fare per farti spezzare questo sigillo? Nessuno di noi vuole quella maledizione a metterci i bastoni tra le ruote... lecca la mia fica avanti, fammi ululare di piacere e unisciti a noi...
    Approfittando del prezioso aiuto della sua piccola, Oboro si assicurò di tirare verso il basso i pantaloni di Ice, per poi stringerli all'altezza delle caviglie con la cintura, così che non avesse modo di divincolarsi, non senza imprimervi una certa forza, forza necessaria per spezzare quel sigillo. Poteva comunque piegare le ginocchia però, e allargare le gambe verso l'esterno, cosa che avrebbe permesso ad Oboro di stuzzicare la base del suo scroto ed il perineo, non prima di aver leccato sensualmente l'indice e l'anulare così da riempirli di saliva. Niente stuzzica un uomo come un bel massaggio nelle sue parti più sensibili.
    Se ti trattieni non sarai mai capace di conoscere questo potere... lasciati coinvolgere dalla lanterna e libera tutto il tuo potere...
    Lentamente le dita di Oboro scivolarono verso il basso, massaggiandolo gradualmente per poi infilarsi nel culo di Iceringer, spingendo verso l'interno poter poterlo iniziare a massaggiare con decisione, colpendo la sua prostata con grande maestria, e usando il suo potere per infliggere quanta più eromanzia direttamente in un punto tanto sensibile. Tutti avevano una soglia massima... quale sarebbe stata quella del loro adorato eroe? Oboro l'avrebbe spinto fino a quel punto ad ogni costo.
     
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    Per Thresh non era una novità, o meglio, era già successo... ma non così. Nessuna delle creature che aveva ispirato un flusso di energia simile era mai stata così potente, ma Syndra... Syndra era tutta un'altra cosa. Era come una versione matura e potentissimo di ciò che aveva sempre voluto creare e ora la stava assaporando in prima persona, non riusciva a crederci, né a fermarsi. Col senno di poi avrebbe dovuto trattenere i suoi istinti, la sua energia, ma in quel momento non ci riusciva: voleva dargliene il più possibile così da assicurarsi il massimo del risultato. Voleva andare, oltre, lasciarsi trascinare, senza rendersi conto di quanto fossero in realtà, simili. La strega poi, non lo aiutava per nulla a farsi da parte, anzi lo incoraggiava ad andare avanti, a toccarla, sfiorarla, stringerla a sé e farle sentire quanto passionale poteva diventare quel flusso di energia. Un perverso no morto come lui non poteva di certo venire meno ad una richiesta tanto passionale, soprattutto se il turgore della sua virilità aveva oramai raggiunto una consistenza marmorea e non smetteva un solo istante di pulsare su di lei alla ricerca di un contatto più netto. Non servì neanche sforzarsi, dato che fu Syndra stessa a fare strada tra i suoi vestiti offrendo un contatto diretto tra lei e quella verga oramai incontenibile che faceva capolino dai pantaloni del professore, e che trovò rifugio tra le morbide natiche della ragazza. Con un lento e profondissimo sussurro di piacere simile al distante ruggito di una belva affamata nascosta nella sua caverna, Thresh abbassò del tutto i suoi pantaloni in modo che quella mazza di carne durissima potesse finalmente sfregarsi con la pelle di Syndra a contatto diretto, con l'unico ostacolo costituito da un paio di mutandine striminzite che rappresentavano perfettamente la resistenza che il professore stava opponendo al suo fascino. Di solito non era lui quello a lasciarsi corrompere così tanto, ma il potere di Syndra era inaspettatamente forte e non stava semplicemente seducendo il professore, ma anche la sua energia, la sua lanterna, come se potesse divorarle. L'aveva nettamente sottovalutata, ma mentre si sfregava tra quelle natiche divine non poteva assolutamente pentirsene. Lui però non era l'unico a risultare sedotto, anzi era giusto dire che Syndra fosse nella stessa identica situazione, anche se la sfera oscura stava contenendo la lanterna non significava che lei avesse il controllo, anzi... era come volersi abbeverare direttamente alla bottiglia, impaziente, senza aspettare di versare il prezioso liquido in un bicchiere. Potevano senz'altro definirsi uno spettacolo osceno ma non fu nulla finché il professore non cedette del tutto a quel richiamo, mostrandole ogni goccia della sua perversione: la lanterna le mostrò ogni tipo di perversione che aveva osato muovere sulle carni femminili più belle, dai dolori intensi della pelle e delle ossa, ai piaceri più profondi degli orgasmi provenienti da ogni parte del corpo. Orifizi deflorati da carne e ogni genere di strumento perverso, corpi costretti o persi nella lussuria bestiale più totale. Era un massacro di corpi, un mosaico di perversione, ma la loro energia risuonava in maniera particolare verso un ricordo, uno di quelli preziosi che Thresh custodiva con grande, grandissimo affetto e che lo portò ad eccitarsi ancora di più. Non gli bastava più il semplice contatto e mentre le strappava di dosso i vestiti con forza, scoprendole il seno per poterlo massaggiare mentre la lingua si infilava tra le spalle e la verga tra le gambe, ecco apparire l'affascinante donna che aveva stretto con ogni tipo di benda, catena e laccio per poterla violentare con forza. Di rado aveva visto una donna così bella e proprio come stringeva Syndra aveva stretto anche lei, affamato in maniera disumana. Perfino per uno zombie era troppo quello che le aveva fatto, Syndra avrebbe sentito sulla sua pelle ogni articolazione stretta, ogni fascia muscolare dolere, ogni capillare bruciare e tutti le terminazioni nervose soffrire al tempo stesso mentre quella figura bendata veniva violata proprio come stava per succedere a lei. La verga del professore si strinse tra le cosce di Syndra avvicinandosi alla sua intimità, pronta per essere violata da una carne immane e caldissima che si sarebbe nutrita della sua oscurità. E nell'apice del suo orgasmo il non morto strappò le fasce dal volto di quella donna, stravolto dall'estasi di un dolore atroce e di un piacere inimmaginabile. Syndra riconobbe negli occhi perversi di quella donna il volto di sua madre, un istante prima che il professore potesse violare una volta per tutte la sua irresistibile carne.
    Se da una parte c'era un mare di ricordi, dall'altra invece Iceringer stava annegando in un mare di carne e seduzione che assai di rado aveva provato in vita sua. Certo Nariko era stata una maestra severa, ma Oboro e Palladia erano a tutti li effetti due predatrici selvagge senza alcun freno inibitorio, e quando sentì le sue dita sprofondare nelle loro carni stracolme di umori fu come essere intrappolato in delle sabbie mobili. Sabbie mobili poppute, bagnate, bellissime e soffici come nuvole di carne ma... pur sempre delle predatrici letali! Le loro parole e quei sospiri eccitati stavano facendo il lavaggio del cervello al giovane che pur deciso a non cedere sentiva la testa diventare sempre più leggera, peggio di una sbronza da paura. Se non fosse stato per l'incanto di Syndra probabilmente i loro tocchi decisi su quella verga immane gli avrebbero dato il corpo di grazia, ma per fortuna sentì solo un solletico piacevole ai suoi testicoli, e tornò a respirare, anche se per poco. Forse poteva resistere loro proprio grazie alla sua adorata strega? Per un momento, mise da parte l'assurdità della questione e il modo con cui si stava applicando quel principio, ma rimase commosso dal fatto che qualsiasi fosse la situazione poteva contare sulle sue amate streghe per poter superare ogni tipo di difficoltà. Purtroppo però, i piani di quel tremendo duo erano assai diversi e prima ancora di potersi crogiolare nell'oscuro velo di Syndra, Iceringer si ritrovò tentato da entrambi i lati come mai era successo prima d'ora in presenza di madre e figlia.

    S-spezzarlo?! M-ma io n-non...!!!
    No, nei suoi piani non c'era affatto la volontà di spezzare quel sigillo, anzi! Decise che doveva fare qualcosa per opporsi, ma quando piantò le mani a terra per potersi sollevare, queste scivolarono sugli umori che lui stesso aveva toccato per sbaglio, concedendo a Palladia il tempo di schiacciarlo con le sue grazie mentre Oboro lo intrappolava per le gambe. Il primo istinto fu quello di afferrare le natiche di Palladia per tirarla via ma fu un grosso errore, perché le dita del ragazzo finirono con l'affondare nelle sue morbide carni, prima con decisione, poi con maggiore accortezza ritrovandosi a gustarsele per la loro deliziosa fattura. Non fu solo merito della consistenza ovviamente, parte della colpa andava anche all'intimità di Palladia che pur non ricevendo nessun tipo di attenzioni dal volto di Iceringer, si stava sfregando comunque su di lui ricoprendolo di caldissimi umori che inebriavano i suoi sensi. Fu inutile anche il tentativo di divincolarsi dato che Oboro afferrò le sue gambe e lo costrinse a piegarsi al suo volere, mentre con grande perizia andava ad iniziare un massaggio alla prostata del ragazzo usando le sue arti perverse come una vera esperta. La testa del ragazzo si fece pesantissima e inevitabilmente si ritrovò a gemere di piacere mentre la sua verga guizzava verso l'alto, marmorea, bollente e con le vene gonfie, mentre la sua bocca finalmente si spalancava davanti alle morbide carni di Palladia. Non iniziò a leccare, era troppo stordito, ma quella posizione assieme ai movimenti della ragazza avrebbe iniziato a dare piacere ad entrambi. Il sapore dei suoi umori era incredibile, molto diverso da quello delle donne normali, Iceringer sentì subito il bisogno di averne ancora ma la sua resistenza persisteva: non voleva arrendersi a loro, non così, pertanto il suo orifizio violato prese a stringersi come a voler scacciare Oboro, mentre la presa delle mani su Palladia si fece più decisa. Se avesse trovato la forza di volontà in sé, sarebbe sicuramente riuscito a toglierle di mezzo... o almeno questo era ciò che credeva.
     
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    Più la carne del professore si avvicinava, più il loro legame diventava forte. Era davvero questo che significava unirsi ad una lanterna? la sensazione che aveva percepito assaggiando l'energia di Lotor, stando vicino a lui, e altri svariati momenti che era riuscita a controllare... adesso si sentiva incredibilmente stupida, perché era una sensazione meravigliosa. Non poteva fare a meno di pensare quanto fosse sbagliato e frettoloso, ma era davvero incredibile. Non solo per il piacere che dava ma anche per la perfetta armonia che stava generando tra di loro. Era come percepire chiaramente non solo quello che sentiva Thresh al momento, ma addirittura ciò che aveva provato nei suoi ricordi. Per quanto sbagliato e terrificante fosse, Syndra riusciva a sentirne il piacere che aveva provato il non morto, ed era inebriante. Gli occhi languidi, la bocca umida, il respiro sempre più caldo, preannunciavano l'inevitabile momento in cui la sua intimità, oramai grondante, sarebbe stata piena della virilità del professore. Un richiamo irresistibile, specialmente mentre osservava quel ricordo perverso, che per quanto umiliata e torturata la donna vittima delle sue perversioni sembrava così maledettamente piacevole da farla impazzire. Sentì chiaramente la carne e la mente di quella donna strapparsi e quando l'orgasmo del non morto dentro di lei esplose, una scintilla chiarissima si accese nella lanterna dei ricordi, la stessa scintilla che in quel momento spezzò il fiato di Syndra, portandola ad accendere il suo potere. Nell'istante in cui la carne del professore fu pronta a scivolare dentro di lei, un istante prima di diventare una cosa sola, quella scintilla si accese nel suo cuore e vide distintamente il volto di sua madre in quel ricordo.
    M-mamma...?
    L'innocenza prese il sopravvento, e mentre due grosse lacrime le riempivano gli occhi, i suoi capelli e la sua pelle si irradiarono di energia violacea. I capelli e quel poco di vestito che le restava addosso iniziò a volteggiare ed un'intensa esplosione di energia si allargò dal suo corpo, allontanando il professore ma lasciandola a mezz'aria. Lentamente, Syndra si voltò verso di lui, con le mani spalancate e rivolte leggermente verso l'esterno rispetto ai suoi fianchi, era sollevata rispetto a terreno e levitava a mezz'aria, mentre i suoi occhi erano accesi di una luce semplicemente funesta e violacea. Non sembrava realmente arrabbiata ma sul suo volto si poteva vedere distintamente qualcosa di diverso rispetto a prima, come se un pensiero sbagliato l'avesse attraversata e che ora le impediva di continuare normalmente quella seduta. Nonostante tutto, i suoi occhi erano ora pieni di lacrime brillanti che le scendevano sul volto.
    Tu... sei mio padre...?
    L'esplosione energetica di Syndra non si limitò ad avere effetti davanti a Thresh, ma anche nella stanza accanto, dopotutto il suo legame con Ice era fortissimo. Oboro e Palladia si stavano gustando la loro piccola vittoria: la bestiale creatura danzava sul volto del giovane beandosi dei suoi mugugni e della sua bocca, forse non si stava prestando al gioco ma la sua energia incandescente era sufficiente a farle grondare quell'intimità vogliosa come una fontana. Le grandi labbra e la carne interna si aprivano e divincolavano di fronte al volto del ragazzo, impazienti di raggiungere finalmente un orgasmo o ricevere finalmente della deliziosa e virile carne dentro di sé, nulla avrebbe fermato quella perversa danza specialmente finché sua madre lo teneva in pugno.
    Sei davvero crudele ragazzo... la mia piccola è folle d'amore per te e tu non vuoi concederle neanche un piccolo orgasmo... dovrei iniziare a disprezzarti ma sei così forte, bello e adorabile che mi è proprio impossibile... lascia che sia io a scioglierti del tutto...
    Oboro continuava a stimolarlo sulla prostata con l'intensa energia erotica che la alimentava, nessuno poteva resistere ad un trattamento del genere, era solo questione di tempo, ma Oboro decise di osare molto, molto di più, e visto che Ice stava facendo così tanta resistenza, le dita che prima stimolavano l'anfratto anale del ragazzo uscirono lentamente da dentro di lui, scivolando invece verso l'intimità di Oboro, che attraverso i suoi poteri stava rimodellando il suo stesso corpo, così da ottenere una verga degna di quella del giovane carica di energia erotica. Una stimolazione del genere sarebbe stata semplicemente troppo e finalmente Iceringer, carico di perversione, avrebbe spezzato quell'oscurità intorno alla sua verga pronto a darla ad entrambe.
    Si... si dagli il nostro piacere mamma, fallo impazzire, così che non potrà più resisterci...
    Danzava sul suo volto e mugugnava, mentre incoraggiava sua madre sempre più vicina con quella cappella eccitata verso l'anfratto del giovane, Ice era così irresistibile da prestarsi ad ogni genere di pratica ma prima di poterlo violare, ecco quell'oscurità intensa intorno alla sua verga iniziare a pulsare intensamente, così forte da dare vigore al giovane e scoraggiare le due donne, che si sentirono come respinte da quell'intensa energia.
    Ma cosa...?! Quella smorfiosa... ci mette i bastoni tra le ruote anche da qui?!
     
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    Pregustava già il momento di quella perfetta penetrazione, si erano incontrati come due sinfonie perfettamente compatibili e ora stavano per trasformarsi in un unica orchestra oscura e perversa da trasformare nella più grande opera d'arte mai vista. Mai era stato così eccitato all'idea di violare la carne di una ragazza appena conosciuta e si sentiva come un bambino che attende impaziente di scoprire la sorpresa dietro un delizioso uovo di cioccolata, e per Thresh quello era il paragone perfetto. Ma proprio mentre la sua asta pulsante stava per entrare in lei, quella scintilla oscura chiarissima sembrò risvegliare del tutto Syndra, che la portò a mettere assieme i pezzi di un puzzle che ora appariva chiaramente anche di fronte al non morto. L'esplosione di oscurità fu tale da destabilizzarlo completamente, dovette fare appello a tutte le sue forze per non crollare all'indietro, tant'è che il suo cappotto si riempì di fiamme verdi spettrali, mentre sul volto comparve la sua tenebrosa maschera scheletrica avvolta da una criniera di anime dello stesso colore fiammeggiante. L'oscurità di Syndra era grande già prima e il suo potere la rendeva bellissima, ma in quell'istante Thresh era letteralmente stregato da come appariva, mai aveva visto una strega tanto potente e perfetta, che liberava tutto il suo potere, fino a quel momento con lui si erano tutte trattenute il più possibile e ora, poteva vederne una non solo al culmine, ma che addirittura celava un segreto inaspettato. Quasi in ginocchio, con un pugno per terra e la verga ancora in tiro per l'eccitazione, Thresh la guardava in un misto di reverenziale timore ed attrazione.
    Tutto è rivelato dunque... ecco perché sei così perfetta... tu sei mia figlia... e io prima ancora di conoscere le streghe di umbra ho unito nella carne una lanterna e una strega generando qualcosa di perfetto... oh che meraviglia, a stento riesco a trattenere la gioia, è qualcosa di incredibile, incredibile come il fato che ci ha fatti riunire...
    Tentò di alzarsi ma si rese conto che la pressione energetica di Syndra gli impediva di avvicinarsi agilmente, cosa che lo costrinse a fare appello a tutte le sue forze e sforzarsi di avvicinarsi con grande difficoltà. Il suo sguardo mostrò alla ragazza quanto non apprezzasse tanta repulsione, soprattutto perché quell'eccitazione non poteva venir placata come se nulla fosse, ed era certo che valesse lo stesso anche per lei. Trovandosi a metà tra Thresh e la lanterna, il non morto sollevò il palmo della mano verso di lei per poter incrementare la potenza del suo oscuro strumento, in modo da rendere estremamente più difficile per lei resistere a quel richiamo perverso.
    Perché ti opponi? Non capisci? E' destino che tu sia qui insieme a me... il fato ci ha portati a questo punto! Ricongiungiti a me... sono tuo padre... non voglio altro che darti il mio amore!
    Era deciso a non volersi più tirare indietro a quel punto, era troppo tardi per meditare sul da farsi con lucidità: Syndra era sua figlia ed era davanti a lui, dovevano ricongiungersi assolutamente. Il frutto di una strega e di una lanterna... con tutto quel potere immenso! Thresh doveva conoscerla, doveva sapere tutto, doveva distillare quel potere immenso per sé, per lei, per tutti i loro fratelli! Una svolta epocale, unica nel suo genere, che sanciva a tutti gli effetti l'inizio di una nuova era. Le streghe di Umbra erano la cosa migliore che fosse mai accaduta alle lanterne!
    Ma Thresh e Syndra non erano gli unici a combattere, e Iceringer lo stava facendo con ogni grammo di forza che gli restava. A venire annullata era la sua volontà, del tutto corrotta da quell'energia eromantica di Oboro alla quale non poteva assolutamente resistere. Era vero che da solo valeva ben poco, per questo sapeva di poter contare sui suoi amici, e sulle persone che amava. Un combattimento non è tale solo se ci sono palazzi che crollano e pugni che esplodono, quella con Oboro e sue figlia era una sfida a tutti gli effetti e mentre oramai crollava contro quelle grondanti carni e il tocco supremo di Oboro, ecco quella scintilla oscura accendersi nel suo cuore. Sentì distintamente la perversa carne di Syndra e Nariko scivolare sul suo corpo, il loro perverso abbraccio lo risvegliò dal torpore e le vide distintamente davanti ai suoi occhi. Lo stavano incoraggiando, e gli stavano dando il suo potere al cento per cento. I capelli del giovane si accesero di un'energia incandescente e il suo corpo iniziò a surriscaldarsi. L'oscurità intorno alla sua verga divenne come una lastra di acciaio scaldato e pronto per la tempra, mentre sulle sue braccia comparivano le corazze del suo potere, evocate in maniera del tutto naturale. Improvvisamente Oboro avrebbe sentito chiaramente il suo potere perdere di qualsiasi efficacia su di lui, come se ne fosse diventato immune oppure lo avesse assorbito, fatto sta che il potere di Iceringer a quel punto era tale rispetto a loro da permettergli di sollevarsi facilmente tenendole per le rispettive gole, una presa talmente salda che non doveva nemmeno stringere, effettivamente non stava facendo loro del male ma era così forte da poterle manipolare liberamente. Il suo corpo risultava più massiccio e gonfio del normale, come se i suoi muscoli fossero in tensione. Un'energia brillante usciva dai suoi capelli e dai suoi occhi, lo sguardo risultava serissimo e la sua eccitazione del tutto sotto controllo. Quelle due volevano godere? Allora lo avrebbero fatto seguendo le sue regole.

    Allora la lanterna e chi la usa risuonano di energia come una cassa di risonanza... questo è molto importante, perché forma un diverso tipo di assonanza. Quasi sempre, l'energia è proprio come la mia. rimbomba nel corpo e nel cuore di chi la usa generando una pressione energetica, mentre invece per voi è diverso... quell'energia rimbalza in continuazione tra i due strumenti. Vediamo se la mia teoria è corretta...
    Le schiacciò sul muro, avvolgendole con la sua energia incandescente senza però far loro del male. L'energia fu tale che nonostante quelle fossero pareti di allenamento Iceringer riuscì comunque a scioglierle e trasformarle in delle piccole insenature dove letteralmente "appendere" madre e figlia, di norma Iceringer non avrebbe un simile controllo sulla sua energia ma grazie al potere di Syndra che in quel momento risuonava col suo, riusciva ad avere un controllo perfetto, poteva sentirlo dal suo enorme cazzo eccitato che, in maniera molto comica, fungeva come una bacchetta magica al momento. Una volta infilate quelle due nella pietra, il calore sciolse un ultima parte intorno alle loro gole per intrappolarle una volta per tutte, e dato che erano alla sua mercé, Iceringer mostrò loro le sue corazze diventare sempre più incandescenti e luminose, per poi spostare la loro attenzione sulle intimità di Oboro e Palladia: infilò l'indice e il medio di entrambe le mani nelle loro intimità, neanche molto a fondo, quel tanto che bastava per riempirle con una sostanza unica: il metallo in quello stato non era durissimo, ma somigliava a carne incandescente. Il calore era controllato in modo da generare la temperatura perfetta per non danneggiarle ma dare loro uno stimolo incredibile. L'energia del ragazzo inoltre, incredibilmente enfatizzata, irradiava i loro corpi con grande perizia, travolgendole con la mera pressione energetica. Anche solo in termini di differenza di forza, Iceringer poteva portarle ad impazzire.
     
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    Un'espressione di pura ira si risvegliò sul volto di Syndra quando Thresh provò ad avvicinarsi pronunciando quelle parole. La fece decisamente troppo semplice per i gusti della ragazza, tant'è che il bagliore viola che usciva dai suoi occhi si fece più intenso, e mentre lo sguardo si assottigliava allungò con decisione una mano verso il non morto, spalancandola con forza in modo da assicurarsi di poterlo respingere in maniera efficiente. Così fu, almeno finché Thresh non utilizzò la sua lanterna per stringerla tra due fuochi.
    Destino...? Destino?! Quale destino?! Hai fatto cose orribili a mia madre! L'hai stuprata... l'hai portata alla follia!
    La rabbia stava per prendere il sopravvento, ma la stretta tra l'energia del padre e quella della lanterna la portò a ridimensionarsi, in maniera del tutto forzata: fu come sentire una stilla di dolore nel ventre, un dolore intenso ma anche incredibilmente caldo, piacevole. Il bagliore negli occhi si affievolì ma la sua energia rimase comunque possente nella stanza, come se si stesse sforzando di espanderla il più possibile, ma stava cedendo al fascino dell'oscurità di quel richiamo così paterno, e così potente. La mano, invece di starsene salda contro il non morto, tremava e tendeva verso il basso, come se in cuor suo non volesse respingerlo davvero... ma la rabbia era comunque immensa e risaliva ogni volta che pensava a ciò che era stata la sua infanzia.
    Le hai fatto del male... e hai concepito me per errore! Ciò che le hai fatto l'ha portata via da me, perché non sarebbe stata capace di crescermi normalmente dopo quello che le era successo... che razza di destino sarebbe questo?! Se fosse un destino buono per me... tu mi avresti cercata! Non mi avresti abbandonata... non mi avresti lasciata sola...
    Lo sguardo di Syndra a quel punto era pieno di lacrime, non solo di rabbia ma anche di frustrazione. Come poteva quell'uomo parlarle di destino quando la sua infanzia era stata così vuota e crudele? Perfino con sua madre era stato così, e si erano riunite gradualmente, perché l'unica famiglia che Syndra aveva avuto da bambina era stata Nariko, e nessun altro, lei era tutto per lei quando gli altri l'avevano abbandonata...
    L'esplosione di fiamme ed energia di Iceringer privò completamente Oboro e sua figlia di qualsiasi tipo di controllo, nonché di forza ovviamente. Non che lo avessero sottovalutato, ma la potenza di Iceringer era nettamente superiore alla loro, specialmente se la sprigionava a quel modo: ne avevano avuto solo un assaggio durante il loro primo incontro, né lei né Hilda potevano immaginare quanto in realtà fosse forte quel campione, una motivazione validissima per la quale Thresh sembrava intenzionato a tenerlo d'occhio. Oboro stava già assaporando la perversa unione che avrebbero consumato quel giorno, ma vide chiaramente Palladia perdere le forze di fronte ad una pressione energetica tanto imponente ed entrambe si ritrovarono in ginocchio, con le bocche quasi stordite a fissarlo con immensa ammirazione... ed eccitazione. I loro occhi sgranati si persero per un momento, come se stessero sognando ad occhi aperti, affascinate da un potere così puro ed impetuoso. Poi lui le afferrò con forza, riportando l'attenzione su di sé: per un istante ebbero la sensazione di venire soffocate, ma il suo tocco era talmente ben calibrato e forte da riuscire a tenerle senza fare loro troppo male. In quel modo, niente filtrava verso la mente delle due donne quell'immagine luminescente, incandescente e potentissima. Iceringer in quel momento appariva come un dio della guerra che aveva preso il controllo della situazione e per punirle delle loro malefatte adesso avrebbe utilizzato tutte le sue abilità. La cosa, ovviamente, non fece altro che eccitarle ancora di più: i capezzoli di entrambe divennero turgidissimi, mentre l'intimità che già da prima era bagnatissima ed eccitata stava iniziando a grondare come non mai. Palladia teneva la coda tra le gambe come in segno di sottomissione eppure la punta scodinzolava un pochino all'altezza della punta, di pura eccitazione. Oboro invece non riuscì a controllare assolutamente il suo corpo per far sparire la verga che aveva generato col suo potere, pertanto guizzò verso l'alto più turgida che mai, incapace di distogliere lo sguardo da quel campione incandescente.

    C-come sei bello...
    Non riuscirono a dire o fare nulla che si ritrovarono entrambe incastonate nel muro, con gli occhi sgranati per la sorpresa: quelle pareti erano fatte per allenarsi, pensate per resistere ad ogni tipo di attacco e lui non si stava limitando a distruggerle, ma a plasmarle proprio mentre le stringeva per il collo. Possibile che la risonanza col potere di Syndra gli garantiva un simile controllo?! Era assurdo quanto potere stava tirando fuori in quel momento, Oboro si ritrovò a mugugnare rumorosamente senza alcun contegno, in quel momento le ricordava un pochino il suo maestro e non poteva farci nulla: era debole agli uomini così potenti da poterla controllare come se fosse una bambolina. Il ragazzo mostrò loro le mani incandescenti e solo a quel punto si resero conto che erano ricoperte dalle sue corazze, quindi non si trattava di un caso: aveva davvero attivato il suo potere solo per poter ribaltare la situazione... allora quel giovane non era poi così sprovveduto come sembrava. Ingenuo si, forse anche un tantino stupido, ma da qui ad essere un perdente ne passava fin troppo... inutile dire che la cosa non fece altro che aumentare l'attrazione che quelle due provavano nei suoi confronti. Ma per quanto intrappolate e in balia di lui, Oboro e Palladia non avevano intenzione di rimanere insoddisfatte, per questo quando finalmente infilò quelle dita incandescenti dentro di loro si abbandonarono ad un grido perverso, un gemito di piacere assolutamente sensuale che le scosse, e le portò ad inarcare la schiena per quanto potessero, oltre ad agitare i loro corpi.
    AAAAAAAAAHNG!!! Lo Sapevo! Questo potere... è incredibile! Solo un paio di dita e sento già un calore... immenso!
    Anf... anf! NNNNNG non ho mai sentito la mia fica così calda! Sto godendo! Mi stai facendo godere!
    Le loro carni si dimenavano e si dilatavano come se avessero voluto inghiottire quelle dita irresistibili: il calore di quel potere le aveva ubriacate immediatamente, era bastato pochissimo per riportarle a grondare come mai prima d'ora e gemevano con versi acutissimi senza distogliere lo sguardo arrossato verso Iceringer: lo stavano supplicando di dargliene ancora.
     
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    Sembrava un vero e proprio combattimento: la pressione energetica di Syndra lo colpiva come a volerlo respingere con violenza. Thresh stava usando tutte le sue forze per potersi opporre, non era affatto facile... Syndra era molto più forte di quanto non volesse lasciar credere, anzi era immensamente più potente di qualsiasi altra cosa si fosse trovato davanti fino a quel momento. Certo, Artemis e Desdemona erano Principesse, ma o per volontà oppure per mancanza di possibilità non avevano mai espresso una potenza tale. Syndra invece... era colma di rabbia, di risentimento, di dolore. E questo accresceva il suo immenso potere ulteriormente. Thresh ne era al contempo affascinato e anche spaventato, non poteva immaginare quale forza nascondesse né di cosa fosse capace, per questo se ne sentiva così disperatamente attratto. Mentre tentava di avvicinarsi, rispondeva con la sua di pressione energetica tentando di aprire le mani come se stesse strappando qualcosa davanti a sé, cercando di farsi strada verso lei anche e soprattutto con le parole.
    E che valore avrebbe avuto allora?! Cosa saremmo stati... una famiglia felice?
    Thresh non nascose il suo disprezzo verso quel concetto, un'espressione che di solito coglieva con garbo e pazienza ma che in quella situazione, dove le sue emozioni erano al massimo e la sua energia si stava opponendo con forza, gli fu impossibile dissimulare un'opinione politicamente corretta: disprezzava quel concetto di normalità, non gli dava il minimo valore, cioè traspariva perfino attraverso il teschio sul suo volto, incredibilmente espressivo in quel contesto tanto per incarnare quel suo sentimento così forte.
    Tua madre aveva un potenziale immenso, inespresso a causa della sua natura, della sua debolezza! L'avrebbe sprecato per vivere una vita normale, ma io l'ho risvegliata, l'ho aiutata ad esprimersi. Follia o sanità non hanno senso finché sai cosa puoi fare, finché sai cosa vuoi! E lei voleva te... voleva qualcosa da creare con quel potere immenso. E IO gliel'ho dato! Cos'è questo se non destino?!
    Lentamente si stava facendo avanti, chiudendo le distanze, strappando gli strati di oscurità che li separavano, sempre più eccitato, sempre più inebriato da quel potere immenso. Voleva toccarla di nuovo e soprattutto voleva che capisse cosa stava cercando di dirle. Syndra aveva passato troppe esperienze per essere così ingenua... doveva farle capire quel messaggio fondamentale.
    Come fai a non vederlo... io sono stato per tua madre ciò che Gil è stato per te... la differenza è che io non volevo niente per me, non avevo alcun desiderio di assoggettare qualcuno alla mia volontà per potere e controllo, volevo solo che il fato si mettesse in modo. L'hai provato sulla tua pelle... hai provato a vivere una vita normale, privando questo mondo del tuo potere, ma non hai fatto altro che renderti debole, debole per te e per quelli che ti hanno amato, che ti volevano proteggere. Il mondo pieno di malvagi poteva masticarti e sputarti via senza neanche assaporarti per bene, eppure tu sei riuscita ad andare oltre, hai risvegliato quella parte oscura di te che pensavi di dover tenere a bada, ma che invece devi stringere, devi impugnarla come uno stendardo senza vergogna! Come puoi non capire quando è così evidente? Tutto quello che è successo ci ha portati a questo punto, ogni scelta ti ha resa quello che sei ora... e guardati...
    Vicinissimo a lei, si sarebbe allungato verso Syndra come se volesse attaccarla, ma in realtà la sua mano si spense man mano che si avvicinava all'oscurità della strega, perdendo la fiamma verde e scoprendo il suo volto, come a volersi privare di qualsiasi difesa per non apparire minaccioso. Non voleva altro se non toccarla ancora. Lo sguardo colmo di amore e di bellezza per quella creatura tanto magnifica mostrò l'orgoglio di un padre a Syndra, che tentava semplicemente di carezzarle la guancia.
    Guardati come sei potente... la mia bambina...
    Sarebbe riuscito a fare breccia nel cuore oscuro di Syndra? Se da una parte Thresh stava mettendo anima e cuore in quello sforzo, dall'altra invece Iceringer aveva già completamente conquistato le ragazze che fino ad un attimo prima lo tenevano in pugno. Il giovane vigilante non era di certo un dominatore provetto e in quella situazione non lo stava ostentando, più che altro tentava di portare lo scenario ad una soluzione più congeniale per lui. Avrebbe preferito tenere le mani a posto ma dato che in alternativa rischiava di essere stuprato... avrebbe dato loro un contentino. Col senno di poi si sarebbe pentito, confessando tutto a Nariko e Syndra, disperato e colmo di sensi di colpa, ma chissà magari spiegando loro come aveva risolto quella situazione spinosa magari avrebbero riconosciuto in lui un bravo allievo. In ogni caso, bastò stimolarle con il suo potere per farle grondare come fontane, probabilmente ad averle eccitate era anche il modo in cui le aveva manipolate ma Iceringer come già detto non agiva come un dominatore, pertanto continuò a restare concentrato sul suo obbiettivo.
    Non ho ancora iniziato in realtà... ho intenzione di mettere alla prova quello che mi avete detto, spero non mi abbiate pentito o ci resterò davvero male.
    Il piano era semplice, poteva soddisfarle e al contempo mettere alla prova quella teoria in un modo piuttosto banale. Grazie all'influenza di Syndra quel trucchetto non gli sarebbe costato nulla: cercò di muovere le mani in completa sincronia, in modo che i corpi di entrambe percepissero la stessa identica cosa. Spinse le dita il più a fondo possibile accrescendo il calore mentre i polpastrelli si ripiegavano verso le parti più sensibili di un'intimità femminile, Iceringer era ingenuo ed impacciato ma un pochino di esperienza su come trovare il punto G l'aveva maturata. Una volta toccato e stimolato quel punto con la giusta perizia, piegò i pollici in modo da iniziare a massaggiare anche i clitoridi di entrambe, o meglio, nel caso di Oboro iniziò a massaggiare la verga che si era fatta spuntare, magari nella speranza di farla sparire così da permettergli una stimolazione più diretta. Dopodiché, iniziò il suo esperimento energetico: concentrò maggiormente energia dentro la carne di Palladia in modo che filtrasse come una scossa di potere, una vibrazione intensa che avrebbe attraversato tutto il ventre fino al cuore, un trucchetto utile anche contro le streghe che di solito rendeva le spinte della sua verga micidiali, ma che in quel caso era dosata appositamente per essere influente nello specifico su Palladia e non su Oboro. Se ciò che loro avevano detto era vero, di sicuro Oboro avrebbe dovuto sentire qualcosa del genere... pertanto Iceringer la interrogò.
    Siete davvero due pervertite... madre e figlia che fanno queste cose. E se decidessi di dare più importanza ad una che all'altra? Non litighereste?
     
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