L'inganno della cadrega

x Hina

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    Nervosa com'era Nefertiti, e dando per scontato che Morgana fosse una normalissima ragazza, non fece minimamente caso al suo piccolo incidente dovuto alla trasformazione dei vestiti. Convintissima che avessero a che fare con Thresh non poteva immaginare minimamente che l'influsso di umbra di Lotor aveva dato altri effetti a Morgana che sommandosi alla sua nuova veste le aveva dato un effetto collaterale inaspettato. Intanto nominare il professore aveva fatto reagire Lotor che le lasciò andare mettendosi a braccia conserte, reagendo in modo strano secondo Nefertiti, cosa che alimentò ancora di più i suoi sospetti. Era ovvio che si fosse tirato indietro visto che lo avevano tirato in ballo. Quindi erano decisamente sulla buona strada ma dovevano continuare se volevano vincere. Prima che potesse pensare alla prossima mossa però venne raggiunta da Morgana che rossa in faccia la guardò negli occhi. Ovviamente Nefertiti la guardò in faccia, non sospettando minimamente che Morgana avesse certi tipi di problemi. Inizialmente pensò che volesse darle un suggerimento, o dirle qualcosa in privato, ma quando percepì la sua energia formicolarle sulla pelle capì che c'era qualcosa di strano, e che Morgana aveva bisogno di allontanarsi, probabilmente per dirle qualcosa in privato. Forse lei aveva visto qualcosa in Lotor che avrebbe sancito la vittoria. Quindi prese la palla al balzo subito. La sostenne offrendo la sua spalla come appoggio.
    O cacchio, sarà stata mica la cioccolata? Dai vieni ti accompagno in bagno. affermò allontanandosi assieme a Morgana verso la direzione dei bagni. Prima di allontanarsi ancora però si voltò verso Lancilotto e Artù.
    Ragazzi ci pensate voi a Lotor? Io aiuto Morgana ok? fece fiduciosa, prima di aiutare Morgana a camminare e allontanarsi. Quando furono abbastanza lontani dal gruppo Nefertiti di tanto in tanto si voltava per assicurarsi che fossero abbastanza distanti prima di parlare.
    Hai visto, appeno abbiamo nominato il proff si è fatto freddo e distaccato. Credo che la nostra strategia sta funzionando, solo che non ho ancora capito come fare per trovare una prova più concreta. bisbigliò, ignorando totalmente che Morgana aveva ben altri pensieri per la testa.
     
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    Nefertiti era troppo concentrata sui suoi piani per rendersi conto che qualcosa non andava. Artù e Lancillotto osservavano la scena con un'aria stranita, come se non fosse del tutto nuova, solo... inusuale viste le condizioni in cui si trovavano. Per questo quando Nefertiti affidò a loro Lotor, il giovane si ritrovò gli sguardi dei due studenti addosso come se provassero chissà quale sospetto nei suoi confronti. Lotor non sapeva cosa pensare a quel punto, aveva forse esagerato? Era certo di non aver fatto nulla a Morgana, eppure qualcosa era successo. Non poteva immaginare che per una persona così tanto sensibile al potere delle lanterne, un mix tra l'oscurità del labirinto e la tenebra di Umbra fosse semplicemente letale. Forse Nefertiti ne era più resistente vista la sua natura di strega, ma per Morgana era tutta un'altra storia. Infatti ebbe grandi difficoltà perfino a camminare fino al bagno, Nefertiti poteva sentire che da lei non proveniva un'energia corrotta o malefica, piuttosto qualcosa di piacevole e perverso, di quelle che aveva condiviso col professore e pertanto molto appetibili. Era Morgana che stava cercando di spacciarlo per un malanno, probabilmente timorosa di impressionare Nefertiti con la sua erezione. Una volta in bagno, Morgana crollò davanti ad un lavandino: con una mano si strinse il ventre e con essa anche le gambe in modo da cercare di trattenere quell'erezione, con l'altra mano invece si passava l'acqua fredda sulla faccia nella speranza di ritrovare pace, con scarsi risultati.
    E' il professore... ne sono sicura... nessuno riesce a fermi questo effetto se non lui...
    Iniziò a mugugnare e mordersi il labbro inferiore, se Nefertiti prestava abbastanza attenzione poteva notare che Morgana aveva i suoi stessi sintomi quando stava troppo vicina al professore e si nutriva della sua energia. Qualcosa di irresistibile, che lei aveva combattuto fino allo stremo ma che per Morgana era impossibile da trattenere. La giovane si voltò verso Nefertiti con un'aria colpevole, aveva davvero bisogno di sfogarsi ma non avrebbe mai trovato il cuore di chiedere una cosa del genere alla sua nuova amica, soprattutto dopo quello che aveva passato, sarebbe stato crudele anche per lei, quindi cercando di distogliere quei pensieri dalla sua mente le passò di fianco e si fiondò dentro il primo bagno disponibile, tanto frettolosamente da scordarsi di chiuderlo a chiave ma lanciandole una raccomandazione con una voce molto più acuta del normale.
    Non entrare Nefertiti! Assicurati solo... che non entri nessuno... nnngh...
    Riprese a mugugnare, mentre lottava con tutta sé stessa stando seduta sulla tazza del water a gambe spalancate, strappando finalmente la prigione che tratteneva la sua verga e scoprendola del tutto, notando solo a quel punto quanto fosse turgida ed enorme. Come se non bastasse, a causa di quell'energia incontrollabile Morgana stava spargendo i suoi feromoni venefici ovunque, rendendo la resistenza di Nefertiti decisamente molto meno affidabile dato che il potere di Morgana si basava molto sull'energia eromantica. La ragazza iniziò ben presto a masturbarsi vigorosamente, rossa in volto, con le labbra languide e umide, nella speranza di riuscire a sfogarsi ma destinata inevitabilmente a cospargere ulteriormente il bagno col suo potere. Nefertiti avrebbe resistito alla tentazione di entrare? Lotor nel frattempo, si domandava se non avesse realmente esagerato, forse doveva preoccuparsi meno di Lancillotto e Artù, e andare a controllare come stavano le ragazze?
     
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    Nefertiti essendo già figlia di umbra aveva sentito di meno l'influenza energetica di Lotor che invece aveva avuto un effetto deleterio sulla povera Morgana. Forse avendo provato l'energia delle lanterne in modo diverso, immersa nel labirinto quella che aveva percepito da Lotor sembrava una versione più leggera, anche perché non la stava usando direttamente su di lei. Certo non ne era stata totalmente immune, ma Nefertiti aveva sempre avuto uno strano rapporto con il suo corpo anche per via della sua abilità innata di rigenerarsi. Essendo anche meno esperta, non riusciva a decifrare ciò che sentiva provenire da Morgana e quella sensazione piacevole che la solleticava sotto la pelle. Le ricordava moltissimo i momenti avuti con Thresh, ed in un certo senso la sua energia sopita di umbra scalpitava facendole desiderare di più di quella strana sensazione. Tuttavia cercò di ignorare quello stimolo, concentrandosi piuttosto su Morgana che sembrava in difficoltà. Le disse che anche lei era sicura che Lotor fosse in realtà il professore dicendole che nessuno a parte lui riuciva a farle quell'effetto.
    Allora non mi ero sbagliata, anche tu hai percepito la sua energia! Che palle, ma che diamine dovremmo fare? In che consiste la prova? chiese un poco frustrata portandosi una mano sul mento riflessiva mentre la povera Morgana non riusciva più a trattenersi e fuggì da lei chiudendosi nel primo bagno disponibile. A quel punto Nefertiti si sentì un poco mortificata, perché le sembrava che la sua compagna fosse in serie difficoltà, mentre per lei era tutto più gestibile. Si grattò la nuca confusa ricordandosi che in effetti funzionava così anche per le ferite, gli altri ne soffrivano molto più di lei perché non potevano rigenerarsi come invece succedeva a lei. Si sentì un poco in colpa perché l'aveva coinvolta in quella indagine assurda su Lotor. Voleva aiutarla a stare meglio, non poteva di certo lasciarla lì da sola a soffrire. Forse poteva darle un poco del suo sangue, così da aiutarla a superare il momento. Ovviamente Nefertiti non aveva notato l'erezione di Morgana, e non immaginava minimamente cosa stesse facendo dietro la porta. Credendo invece che stava cercando di lottare contro un malessere che non poteva comprendere. Così anche se si sentiva invadente provò lo stesso a farsi avanti. Nemmeno si rese conto che quella decisione era stata influenzata dal misterioso potere di Morgana. Si sentiva di nuovo strana: percepiva uno strano calore al basso ventre inspiegabile, mentre i suoi capezzoli si inturgidirono divenendo visibili come due piccoli bottoncini sotto la stoffa.
    Cavolo mi dispiace che stai così male, per me è diverso visto che ho un sangue particolare. Lascia che ti aiuti, io posso... aprì la porta del bagno e quando fu abbastanza spalancata e vide Morgana i suoi occhi si spalancarono scioccati. Gli occhi di Nefertiti si posarono sull'erezione di Morgana stretta nella sua mano, la fissò un lungo momento attonita, ammutolita incapace di pensare. L'energia eromantica investì Nefertiti come una valanga, il suo volto arrossì vistosamente sia per l'imbarazzo che per l'influenza venefica che le fece sentire le gambe morbide e deboli. Le scappò un mezzo urlo di sorpresa che soffocò subito dopo portandosi le mani alla bocca per tapparla. Le sembrò di sentire il suo odore chiaramente, e l'immagine di quella cappella le sembrò invitante.
    S-sei un ragazzo? chiese confusa guardando i suoi seni, il suo volto che invece avevano un aspetto totalmente femminile. Aveva sentito parlare di ermafroditi, ma non credeva che esistessero davvero, o che avessero un pene così grosso!
     
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    Per Morgana si fece tutto ovattato, a stento riusciva ca comprendere i suoi stessi pensieri, figurarsi capire cosa le succedeva intorno. Sperava davvero che Nefertiti non entrasse oppure non sarebbe stata capace di guardarle negli occhi, per questo si masturbava più forte che poteva: magari sfogandosi una volta per tutte sarebbe riuscita a controllarsi. Ma così non fu, anzi più si masturbava e più l'energia di Lotor si rimescolava dentro di lei, a fare da risonanza c'era addirittura Nefertiti, la povera Morgana era letteralmente chiusa all'interno di un baratro di piacere ingestibile e più tentava di sfogarsi, più si eccitava. Si masturbò così forte da iniziare a mugugnare, e non si accorse che Nefertiti era entrata nel bagno finché non la sentì squittire di sorpresa, costringendo Morgana a spalancare gli occhi. L'espressione eccitata e mortificata di Morgana si fece ancora più paonazza e tenendo la bocca spalancata tentò di nascondere le sue vergogne chiudendo le gambe e stringendo il pugno intorno alla sua stessa verga, ma invece di nasconderla non fece altro che stimolarsi ancora di più, e anche se più lentamente non riusciva a smettere di muovere la sua mano, come se fosse stata colpita da una maledizione.
    N-nefertiti! n-no... non volevo che mi vedessi così... ti prego non guardarmi...
    Cercò di distogliere lo sguardo da lei posando la fronte sulla parete alle sue spalle, avrebbe voluto sparire e invece sentiva di non poter resistere e per questo continuava a muovere la mano, lentamente, lasciando che qualche trasparente goccia di presperma iniziasse a ricoprire la verga e le sue stesse dita, mentre quell'odore intenso e piacevole si spargeva per tutta la stanza.
    Sono... sono una ragazza come te... è la mia maledizione... il tuo potere non può curarla...
    Volendo, c'era una piccola lezione da imparare in quella situazione: Nefertiti poteva essere stata sfortunata, ma non era l'unica ad avere un potere molto simile ad una maledizione. Lo sguardo di Morgana in quel momento era pieno di vergogna, ma anche di paura. Non andava fiera del modo in cui stava cedendo alla perversione, ma era più forte di lei non poteva farci nulla. La sua unica vera preoccupazione però, non era di certo quella di essere scoperta nel suo imbarazzante segreto...
    Non volevo che entrassi perché... avevi bisogno di un'amica e... anche io ne avevo bisogno e... e... temevo che le cose diventassero strane, non voglio perderti per... QUESTO. Maledizione... non riesco a smettere...
    Era chiaramente in difficoltà, terrorizzata all'idea di poter spaventare Nefertiti ma soprattutto livida di vergogna perché più stava vicina a lei, più quell'eccitazione aumentava perché il suo potere eccitava Nefertiti e l'eccitazione di Nefertiti si rifletteva su di lei, un circolo vizioso senza uscita che le impediva di arrestare quella lenta masturbazione portando quella carne turgida a pulsare sempre più forte, sempre più calda, sempre più irresistibile...
     
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    Morgana vedendola entrare si coprì le vergogne, e per un attimo Nefertiti si sentì immensamente in colpa. Se fosse stata in una situazione normale, sicuramente avrebbe fatto un passo indietro e avrebbe chiuso di nuovo la porta con un tonfo scusandosi mille volte per l'imbarazzo. Non aveva proprio capito quale fosse il problema che stava affliggendo Morgana, pensando che fosse realmente un malessere. Nefertiti non si ritirò però come se qualcosa l'avesse bloccata sul posto.
    Scusami, io non avevo capito... io pensavo che stessi male. fece mortificata. Le faceva davvero strano vedere una ragazza con un pene maschile fra le mani. Anche se aveva già visto qualcosa di simile in rete, ritrovarsi una reale ragazza dotata di pene davanti le fece un effetto strano, diverso. Oltre all'imbarazzo, c'era anche curiosità, e la maledizione di Morgana che infestava quella stanzetta alimentava anche altre sensazioni per lei inspiegabili. Morgana le sembrava più attraente di prima, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, nonostante lei l'avesse pregata di non guardarla. Non ci riusciva, gli occhi continuavano a posarsi sulle dita sottili e femminili di Morgana che stringevano la sua verga eccitata, era come ritrovarsi un animale esotico davanti, era impossibile non curiosare, ed a maggior ragione se continuava ad infestare l'aria con l'eromanzia. Morgana le disse che era una ragazza come lei, e che quello che le era successo era una maledizione che lei purtroppo non poteva curare, quindi il suo sangue non sarebbe servito proprio a nulla. Nefertiti si sentì immensamente dispiaciuta, lei l'aveva aiutata quando quei ragazzi l'avevano stuprata, e in quel momento si sentiva impotente perché non poteva ricambiare la sua gentilezza. Avrebbe tanto voluto dire qualcosa per tirarla su di morale, ma in quel momento non le venne proprio niente in mente e prima che potesse fare qualche battuta stupida Morgana continuò a spiegarsi dicendole che non voleva che scoprisse cosa le stava accadendo perché non voleva rovinare il suo tentativo di stringere amicizia con lei, e non voleva che le cose diventassero troppo strane fra loro due. Nefertiti fu davvero profondamente colpita dalle sue parole: non si aspettava che qualcuno al mondo fosse interessata a stringere amicizia con lei. Di solito riusciva a guardagnarsi rivali e nemici con il suo caratteraccio. In effetti era vero che Nefertiti aveva bisogno di amici, per poter iniziare la sua nuova vita in quella scuola, ne era consapevole, e lei stessa lo desiderava. Ma per qualche strano ragionamento non avrebbe mai osato farsi avanti con Morgana e gli altri, perché infondo non si sentiva "degna", abituata com'era a portare guai non voleva complicare la vita anche a loro. Morgana però le disse che voleva diventare sua amica e ciò la commosse; a quel punto più che mai voleva aiutare Morgana.
    Beh guarda il lato positivo: puoi fare la pipì in piedi. scherzò per smorzare un poco l'aria drammatica che si era creata in quel momento. Anche se aveva un pene e non riusicva a smettere di masturbarsi, Nefertiti non voleva giudicarla e non voleva di certo puntarle il dito contro e dirle che era una maniaca. Infondo non era colpa sua, Nefertiti conosceva bene gli effetti che aveva l'energia di Thresh sul corpo. In un certo senso invidiava un poco Morgana perché sembrava meno incasinata di lei con la sessualità.
    Non posso di certo lasciarti in queste condizioni, gli altri si preoccuperanno. Voglio aiutarti, che posso fare per aiutarti? chiese avvicinandosi a lei intenzionata a confortarla in qualche modo, quando in realtà non faceva che cadere sempre più in trappola di quei effetti venefici che le fecero sentire la testa più leggera, il calore al basso ventre farsi più forte. Iniziò a sentire l'impulso di volerla toccare ma non osò farlo. Il fatto che poi lei fosse una ragazza la aiutava a non percepire quel tipico terrore che le incuteva l'idea del sesso: al momento Morgana era un'amica in difficoltà, e cercò di pensarlo come se le fosse venuto il ciclo e si era ritrovata senza assorbenti e sporca di sangue.
     
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    Nonostante la situazione, Nefertiti riuscì a strapparle un sorriso divertito con quella battuta, portandola prima a ridacchiare, poi a distogliere lo sguardo col capo perché quel moto di gioia improvviso le aveva impedito di trattenere i gemiti, e si vergognava dato che si stava letteralmente masturbando davanti a lei. Ma fu d'aiuto, perché capì che Nefertiti non la stava giudicando né era disgustata da quella scoperta, voleva sinceramente aiutarla e forse quello era il momento in cui avrebbero consolidato la loro amicizia. Dopotutto, simili legami si creano più forti in circostanze scoraggianti come quella che non nella felicità e nella serenità. La paura lasciò spazio all'imbarazzo quando Nefertiti si avvicinò, Morgana tentò di rallentare il ritmo con cui muoveva le dita ma il seme trasparente che sgorgava occasionalmente dalla sua rosea cappella rendeva le dita scivolose, le inebriava di un odore forte e piacevole oltre che renderle più lucide, inutile dire che quel movimento diventava sempre più intenso e la sua verga pulsava sempre più forte, attratta da Nefertiti.
    N-non posso chiederti questo... non dopo quello che hai passato... il professore ci ha detto di te, di cosa ti hanno fatto, e quell'accoglienza alla scuola... non te lo meritavi. Non è giusto che gli altri si approfittino di te, non voglio essere come loro...
    Ma la pelle bruna e lo sguardo di Nefertiti erano irresistibili, riusciva a vedere le sue labbra carnose inumidirsi e l'eccitazione di quella ragazza crescere. Strinse le labbra in un moto di assoluta frustrazione, quanto desiderava baciarla in quel momento, stringerla a sé e condividere con lei il proprio calore. Avrebbe voluto davvero scoparla con tutta la forza che aveva in corpo e consolidare il loro legame nella maniera più perversa possibile, ma Morgana era una ragazza e meglio di chiunque altro nel loro gruppo capiva quanto terribile potesse essere lasciarsi avvicinare solo per il proprio corpo e per il proprio fascino. Però... era vero anche che poteva sentire l'eccitazione di Nefertiti, e se continuava in quel modo, masturbandosi sempre più forte, non avrebbe fatto altro che corromperla col proprio potere e questo era imperdonabile tanto quanto un ricatto morale. Doveva fare in modo che si sfogassero... e che lo facessero assieme.
    Potresti... farlo insieme a me... possiamo... sfogarci assieme. N-non è quello che fanno due amiche di solito... ma potremmo condividerlo...
    Non voleva abusare di lei, anzi voleva che trasse il meglio da quello scenario. Dopotutto quella verga non sembrava dispiacerle e Morgana era bella come ragazza, forse non esotica quanto Nefertiti ma certamente tra le più belle della scuola. Quindi cercò di suggellare quell'invito aprendo il più possibile le gambe, così da mostrarle la sua verga e scandire con maggiore decisione la masturbazione. Potevano masturbarsi assieme e sfogarsi una volta per tutte in modo da sopprimere quel desiderio irresistibile, o almeno questo era ciò che Morgana sperava. Per incoraggiarla, usò una mano per scoprirsi i seni, mostrandole quanto turgidi fossero i suoi capezzoli in quel momento tirando verso l'alto il vestito striminzito regalatole da Lotor. Mentre con una mano si masturbava, con l'altra si massaggiava il seno, e con le labbra smetteva di trattenere i gemiti guardando negli occhi Nefertiti, aspettando che accogliesse il suo invito. Insolito come pigiama party tra ragazze, ma quella dopotutto era la Sapienza...
     
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    Ora che ci pensava Nefertiti non aveva mai stretto amicizia in modo normale. Succedeva sempre qualcosa di strano, come era successo con Ururu. Ricordava che avevano legato di più quando la aiutò a pulirsi dal sangue delle povere vittime che aveva ucciso e di cui non si ricordava. Con Morgana fortunatamente le cose erano meno gravi, ma solo più imbarazzanti. Fu felice di vederla sorridere, perché significava che un pochino aveva rotto il ghiaccio e le aveva fatto capire che non la stava giudicando male. Certo magari se si fosse comportata in modo diverso l'avrebbe accusata di essere una maniaca dato che non aveva mai smesso di toccarsi e masturbarsi, tuttavia lei sembrava seriamente in difficoltà ed il fatto che se ne vergognava significava che era davvero fuori dal suo controllo. Morgana le disse che non poteva mica chiederle di aiutarla in quel senso, perché aveva saputo dal professore cosa le era successo e non voleva aprofittarsi di lei. Nefertiti le sorrise dolcemente, gliene fu molto grata, ma ciò in realtà non fece che rendere Nefertiti più fiduciosa. Certo non poteva dire di essere tornata ad essere una normalissima ragazza, e non aveva superato del tutto i suoi traumi che riguardavano la sfera sessuale. Era riuscita a fare sesso con Thresh, ma ci era voluto un sacco di energia ed un sacco di pazienza.
    Quello che mi hanno fatto loro... è diverso. Loro lo hanno fatto per umiliarmi e farmi del male. disse cercando di non farsi assalire dai ricordi orribili e di concentrarsi su di lei e sulla difficoltà in cui era in quel momento. Morgana però sembrò prendere un poco di coraggio e le propose timidamente di farlo assieme. Non capì esattamente a cosa si riferisse inizialmente, ma quando la vide sedersi di nuovo comoda e lasciarle vedere come si toccava, capì che intendeva dire e divenne paonazza dall'imbarazzo. Avrebbe voluto urlare "ma che sei matta?!" ma non lo fece perché sapeva benissimo che l'avrebbe praticamente traumatizzata con un rifiuto così categorico e si sarebbe anche contraddetta visto che si era offerta per aiutarla poco prima. Cercò di non dare peso all'imbarazzo che la tormentava, dicendosi che infondo, se si guardavano e basta e si masturbavano cosa ci sarebbe stato di male? Certo era comunque strano, ma forse se anche lei si lasciava guardare da Morgana poteva aiutarla, infondo era una ragazza anche lei, non c'era niente di male in due ragazze si vedevano nude una con l'altra. Era comunque imbarazzante da morire masturbarsi, ma se poteva aiutarla, se poteva stringere di più l'amicizia con lei poteva resistere.
    Va bene, se ti aiuterà, lo farò. disse arrossendo poi ancora di più quando Morgana si scoprì i seni mostrando la sua bellezza. A quel punto Nefertiti si sentì più confusa che mai perché Morgana aveva la bellezza tipica femminile, elegante e morbida ma aveva anche quel coso enorme fra le mani che l'attirava. Non riuscì a credere di trovarla eccitante proprio perché era una ragazza con un pene. Forse perché la sua parte femminile le sembrava meno minacciosa rispetto ad un uomo enorme e muscoloso arrapato. C'era qualcosa di delicato in lei da farla sembrare quasi fragile, e quindi riusciva a esorcizzare il terrore tipico che assaliva Nefertiti quando si trattava di sesso. Imitò Morgana, timidamente sollevò il vestito di Lotor scoprendo i seni. Aveva già i capezzoli turgidi e bruni. Portò una mano fra le cosce iniziando a toccarsi da soprala stoffa, mentre con l'altra mano pizzicava delicatamente i suoi capezzoli. Strinse le labbra trattenendo il respiro per non farsi sfuggire un piccolo mugugno di piacere, mentre allibita scoprì di essere particolarmente sensibile. Fu un enorme errore iniziare a toccarsi perché l'eromanzia attechì ancora di più su di lei facendole sentire un desiderio ancora più cocente di prima. Difatti si ritrovò a fissare la ragazza davanti a lei, mentre la sua mano si infilò nei pantaloncini per potersi toccare direttamente e con vergogna scoprire che era già bagnata fradicia di umori.
     
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    Fu felice nel vedere che Nefertiti aveva accettato senza troppe esitazioni, se ne vergognava ovviamente ma non sembrava affatto disprezzarla o essere triste, la cosa più importante per Morgana era proprio quella di non metterla a disagio o rievocare brutti ricordi. Ma quella sembrava tutto meno che una situazione spiacevole per lei, e a dirla tutta non lo era nemmeno per Morgana. Inizialmente la ragazza mosse la mano sulla sua verga molto lentamente, assaporando il momento e fissando Nefertiti mentre si spogliava. La sua pelle bruna era irresistibile, i suoi seni erano uno spettacolo, il fascino esotico di quella ragazza conquistò e plagiò la mente di Morgana che non riuscì a fare a meno di accelerare la masturbazione, iniziando a rilasciare dei suoni estremamente osceni per via della frizione tra le dita, la mazza di carne e il presperma che stava gocciolando dalla sua punta come se fossero stati umori femminili. Riusciva a sentire l'odore di Nefertiti farsi più forte, poteva sentirei l suo desiderio e più la ragazza davanti a lei si toccava, più sentiva di volerla ardentemente. Il ritmo della masturbazione aumentò rapidamente e per cercare di trattenersi dalla voglia di saltarle addosso Morgana iniziò a pizzicare i suoi stessi capezzoli per provare a distrarsi, ma ciò che otteneva erano solo grida, gemiti di piacere sempre più forti mentre quel piccolissimo spazio si impregnava dei loro odori e delle loro energie. Cosa tenesse i loro corpi ancora separati era un mistero, ma la voglia di Morgana di restarle amica sembrava superare la necessità di sfogare tutta quella fame di sesso che non riusciva assolutamente a reprimere.
    Nefertiti tu... sei così bella... ho odiato quei bastardi mentre abusavano del tuo corpo così forte che non sono riuscita a trattenermi quando li ho colpiti... ti prometto che finché saremo amiche non permetterò a nessuno di farti di trattarti ancora in quel modo... proteggerò il tuo bel corpo con le unghie e con i denti... lo farò per ringraziarti di tutto questo... Ahn!
    Divenne molto difficile parlare, anche se lo stava facendo a cuore aperto la sua mente non poteva fare a meno di vagare verso le curve di Nefertiti, ammaliata dall'odore della sua intimità e impaziente di poterla assaggiare. Avrebbe fatto di tutto pur di leccare le gocce di umori che scivolavano sulle sue cosce, per baciare quella calda intimità e per strofinare le rispettivi pelli una sull'altra per condividere un abbraccio, un bacio e un'esperienza unica solo per loro due. Ma doveva resisterle, era sua amica, voleva Nefertiti come amica non come amante o come una mera avventura sessuale, e cercava in ogni modo di farglielo capire, con i gesti, con le parole, e con lo sguardo. Ma quest'ultimo era forse il più corrotto tra tutte queste cose, perché non riusciva a smettere di fissare ogni suo dettaglio con la stessa foga con cui un predatore ammira il suo prossimo bottino di caccia.
     
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    Nel momento in cui finalmente Nefertiti decise di dare piacere al proprio corpo, si sentì sciogliere sempre di più. I primi tocchi timidi divennero molto più voraci. La mano che si carezzava fra le cosce si mosse più velocemente finendo per aprire di più i pantaloncini fino a mostrare la leggera peluria oltre le mutandine. Le dita carezzavano le grandi labbra e si premevano contro la clitoride per darsi scosse di piacere sempre più decise. Con l'altra mano invece si pizzicava i capezzoli, oppure giocava con le dita contro di essi, iniziò anche a tirare i piercing, torcendo leggermente i capezzoli tramite il metallo. Forse Morgana poteva conoscere il significato di quei piercing, il dono tipico che faceva Thresh, infondo non li aveva cambiati, aveva lasciato quelli donati da lui a forma di teschi. La cosa curiosa era che Nefertiti non provava solo brividi di piacere quando toccava i capezzoli, per via della sua natura che la faceva rigenerare era come se i piercing fossero perennemente freschi e quindi davano anche una stilla di dolore che la ragazza aveva imparato ad apprezzare e confortavano la sua mente con sensazioni che conosceva meglio del piacere. Oltretutto non credeva che potesse provare attrazione fisica verso un'altra ragazza, ma si rese conto che le piaceva guardare Morgana mentre si masturbava, le piaceva guardare i suoi seni, il suo membro sempre più arrossato e umido. Le piaceva vedere la sua espressione stravolta di piacere e sentire i suoi gemiti. Le facevano un effetto strano, non si sentiva minacciata o schifata, forse proprio perché avevano un timbro femminile e quindi più rassicurante. Nefertiti iniziò a penetrarsi con le dita, senza andare troppo affondo, stuzzicando invece di più la parte esterna del suo sesso, sentendo le dita farsi sempre più fradicie di umori. Iniziava a sentirsi meno strana e meno imbarazzata, cosa che venne però rinnovata dai complimenti di Morgana che la agitarono un pochino.
    A-anche tu sei bellissima Morgana. rispose subito prima che lei continuasse con il suo discorso, intristendo un poco l'atmosfera poiché aveva nominato di nuovo ciò che le era successo. Si stupì ancora una volta nello scoprire che li aveva picchiati, pensando che avevano continuato anche quando lei era andata via. Morgana le promise di proteggerla, emozionando Nefertiti e confondendola: non voleva coinvolgerla nei suoi casini, ma le fece immensamente piacere scoprire che poteva avere davvero un amica in quella scuola.
    M-ma che dici? Non parlare di quei stronzi, fatti aiutare e basta! non era un rimprovero, la sua voce spezzata dal piacere non le permise di avere un tono severo. Non voleva ricordarsi di quei momenti, voleva solo aiutare Morgana e ripagare il debito. Così per scacciare via quei pensieri nocivi chiuse gli occhi per un solo attimo, tirando il piercing un pochino di più verso l'esterno e sentire il dolore ed il piacere mescolarsi dentro di lei mentre le dita si mossero più forti e più veloci, così da cancellare ogni pensiero strano nella mente e scivolare sempre di più nella fisicità di quel momento. Riaprì poi gli occhi e guardò di nuovo Morgana fissando i suoi seni, i suoi capezzoli turgidi e rosati, così diversi dai suoi. Si avvicinò a lei, poggiando una mano contro la parete vicino alla testa di Morgana, forse per un attimo poteva sembrare che Nefertiti stesse crollando addosso a lei, e che si era tenuta ferma con il braccio contro la parete, così da impedirsi di saltarle addosso. Nefertiti continuò a masturbarsi ancora fissandola da più vicino, si morse poi il labbro inferiore, soffocando qualche altro gemito di piacere. Timidamente staccò la mano dal muro e la avvicinò cautamente ad un seno di Morgana, ma prima che potesse toccarla la ritirò un poco.
    Posso toccarlo? le chiese avvicinando di nuovo la mano verso il suo capezzolo, per farle capire che si stava riferendo a quella parte del corpo. In realtà Nefertiti si sentiva sempre più attratta, avrebbe voluto sedersi su di lei, baciarla, sfregarsi contro il suo corpo. Quei impulsi un pochino la spaventavano perché non le era mai successo pima di allora, quindi si frenava con tutte le sue forze solo perché infondo non sapeva cosa fare esattamente.
     
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    Vedere i piercing di Nefertiti rese tutto molto più erotico per Morgana, non solo li trovava molto eccitanti ma ne conosceva anche perfettamente il significato, non era un caso che Nefertiti li portasse e questo spiegava perché da lei veniva così tanta energia oscura, irresistibile e perversa. Quanto era bella... la mente di Morgana non riusciva a pensare a nulla che non fosse lei, praticamente la venerava in quel momento come una vera divinità egizia, e in virtù di ciò si masturbava sempre più forte, incapace di trovare il piacere da sola. Riusciva a sentire il suo piacere, ma anche il suo dolore. Nefertiti era senza ombra di dubbio una studentessa perfetta per Thresh, aveva fatto tesoro dei suoi insegnamenti e se avesse potuto vederla in quel momento sarebbe stato immensamente orgoglioso, ma in quel momento per lei c'era solo Morgana, e tutto ciò che desiderava quella fedele adepta era avere un assaggio di quel potere che per lei sembrava irraggiungibile. Come se il fato l'avesse ascoltata, Nefertiti si avvicinò a lei e subito Morgana sentì un tuffo nel cuore: poteva vederla da vicino, sentire i suoi odori perversi, i suoi gemiti, la sua energia intensa. Dovette mordersi il labbro inferiore per trattenersi dal gemere forte ma la sua verga la tradì, schizzando un pochino di presperma più abbondante del solito e ricoprendole completamente le dita e la cappella mentre si masturbava, non riusciva a venire come mossa da un impulso irrefrenabile ma non poteva smettere di darsi piacere. Quel moto perpetuo alimentò il suo potere e ora che Nefertiti era così vicina non poteva far altro che divorarlo completamente, nutrendosi dell'energia di Morgana e lasciandosi trascinare lentamente verso la perversione. Doveva dirle di no, che non poteva perché la rispettava, non voleva uno scambio come se dovesse estinguere un debito ma essere sua amica, ma quei pensieri diventavano fumo inconsistente di fronte alla bellezza di Nefertiti, quindi l'unica cosa che poteva fare era assecondarla a quel punto.
    S-si... ti prego... toccami Nefertiti...
    Le disse, lasciandosi sfuggire dei respiri caldissimi mentre pronunciava a fatica quelle parole. Non si era mai sentita così eccitata in vita sua, colpa di quel membro incontrollabile e del potere impetuoso di Nefertiti che a differenza del professore non sapeva ancora dosare quel suo talento innato, pertanto Morgana ne era stata facile preda. Appena le dita di Nefertiti l'avrebbero sfiorata, i seni di Morgana si sarebbero riempiti di piacere e di energia, portandola ad inarcare la schiena e a lasciarsi sfuggire un lungo gemito, mentre sembravano quasi aumentare di volume a causa dell'intensità del momento. Nefertiti avrebbe sentito i suoi capezzoli diventare turgidi come non mai, e mentre quella sensazione perversa cresceva Morgana la fissava negli occhi languida, con le labbra fradice ed impazienti di assaggiarla da vicino. Le loro energia stavano iniziando a risuonare e qualcosa nel corpo di Morgana si stava risvegliando.
    Ho bisogno di toccarti anche io... Nefertiti...
    Ogni volta che invocava il suo nome era come una supplica verso quella dea perversa che la stava stregando. Allungò le mani, timorosa, aveva paura di spaventarla e che tutto quello finisse, temeva di poterla spingere a ritirarsi, per questo la fissava languida come se le stesse chiedendo il permesso. Se Nefertiti non si fosse fatta indietro, Morgana avrebbe stretto uno dei suoi seni scuri e morbidi con una mano, mentre l'altra riprendeva la masturbazione più forte di prima e le faceva sentire quanto calda fosse la sua mano, a causa della frizione con la sua verga. Nefertiti poteva sentire il potere, il tepore e anche i succhi di Morgana che avevano sporcato le sue mani a contatto col suo corpo, Morgana non avrebbe fatto nulla per resistere alla tentazione di toccarle quei piercing, torcendole i capezzoli con la sua energia in modo estremamente attento. Nefertiti avrebbe scoperto che c'era una bella differenza tra il darsi dolore d asola, e farlo fare a qualcun altro, non solo perché quella torsione era pregna della forza di Morgana, ma anche perché c'era qualcosa di profondamente più perverso nel profondo. Languidissime, vicinissime, Morgana sembrava supplicarla di darle di più con lo sguardo e la sua energia era oramai incontrollabile.
     
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    Aveva fatto malissimo ad avvicinarsi così tanto a lei perché la malia dell'energia che alimentava Morgana divenne sempre più una tentazione irresistibile. Non capiva perché si sentisse in quel modo, era stato molto simile a quando era successo con Thresh. Possibile che anche Morgana possedesse l'energia delle lanterne? Eppure c'era qualcosa di diverso, qualcosa che la ubriacava in modo diverso che la faceva sentire sempre più accaldata, sempre più vogliosa di piacere, come una forte sete che non sapeva come saziare. Pensò che magari era perché fosse curiosa di toccarla e quando Morgana le diede il permesso di farlo, Nefertiti avvicinò le dita al suo capezzolo carezzandolo dolcemente con i polpastrelli, rabbrividendo al contatto di quel bottoncino turgido e caldo. Quel piccolo contatto però non le bastò, sentì chiaramente un impulso formicolare sulle sue mani e si lasciò andare afferrando il seno di Morgana curiosa ed eccitata. Non aveva mai toccato un'altra ragazza in quel modo e se ne sentì attratta, incuriosita. Le piaceva moltissimo sentire la morbidezza fra le sue dita e forse strinse anche fin troppo le dita per via dell'entusiasmo. Quando si rese conto che stava stirngendo troppo allentò la presa sospirando un "scusa" prima di carezzarla di nuovo sul seno. I versi di piacere che emise Morgana mentre la toccava le davano vibrazioni profonde che solleticavano la sua vena più sadica poiché aveva voglia di sentirla ancora, ne voleva ancora di quei gemiti. Timidamente le pizzicò i capezzoli con i polpastrelli, fissando curiosa più che mai il volto di Morgana e la sua espressione che si piegava al piacere. Se era lei a toccarla non le faceva paura l'idea del sesso, c'era qualcosa in lei che le dava coraggio. Il colpo di grazia fu vedere lo sguardo languido di Morgana che la fissava e le chiedeva di più, le chiedeva con il corpo altro piacere. Le sembrò bellissima, le sembrò oscena ma allo stesso tempo irresistibile. Le si avvicinò un pochino di più fino a sentire il suo respiro caldo sulla pelle, ed in quel momento Morgana le disse che aveva bisogno di toccarla a sua volta, e la vide mentre avvicinava timidamente la mano al suo seno, per poter fare la stessa cosa con lei. Nefertiti ad un primo impatto sembrò indecisa, poi però mandò al diavolo le pippe mentali su cosa non potevano fare due amiche e fu lei stessa ad avvicinare il seno alla mano di Morgana per farsi toccare. A quel punto le loro energie iniziarono a risuonare, come se avessero appena chiuso l'ultimo tassello di un circuito che iniziò a funzionare. Il richiamo fu impossibile da ignorare, impossibile resistere, Nefertiti azzerò le distanze fra le loro labbra, incrociando le bocche in un lussurioso bacio. Le labbra carnose di Morgana le sembrarono deliziose, i loro seni entrarono in contatto in un morbidissimo abbraccio, così diverso da quello che aveva vissuto con Thresh e le piacque, le piacque così tanto che divenne molto più vorace. Le infilò la lingua in bocca rispondendo al bisogno di sentirla, di assaporare la sua energia e sentirla fluire dentro di lei. Mugugnò di piacere riprendendo a masturbarsi con più forza, più velocità mentre Morgana le regalava altri brividi di piacere torcendo i piercing.
     
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    Nefertiti si faceva sempre più audace, e le piaceva, perché il tocco perverso di quella ragazza era pregno di un'energia alla quale Morgana non poteva assolutamente resistere. Sembrava che fosse lei a volerla corrompere col suo potere, ma in realtà era Nefertiti che stava distillando dal suo corpo ogni goccia di quella perversa forza, un richiamo alla quale Morgana rispondeva molto più che entusiasta, e con versi di piacere musicali e osceni che non poteva più mascherare semplicemente stringendo le labbra tra i denti. Le silenziose scuse di Nefertiti non servirono a nulla, perché Morgana ansimò scuotendo il capo, lasciandole intendere che non le era dispiaciuto affatto e quel messaggio non passò inosservato ai sensi della perversa ragazza dalla pelle scura, perché iniziò subito a pizzicare i capezzoli di Morgana facendola squittire dal piacere in maniera del tutto incontrollata. La verga sembrava sul punto di impazzire mentre Nefertiti le faceva sentire il suo respiro caldo a contatto con le proprie labbra, ma ne voleva di più e finché rimanevano in bilico a quel modo non c'era speranza che potesse trovare soddisfazione. Poi all'improvviso, stimolata dal tocco perverso di Morgana, Nefertiti decise di fare la prossima mossa e ignorando del tutto ogni tipo di freno inibitorio si fiondò sulle labbra della sua compagna, smorzandole i gemiti di piacere e strappandole un verso di pura sorpresa che si sciolse tuttavia un'istante dopo come neve al sole, dato che quel bacio bollente le tolse ogni traccia di resistenza. Le loro labbra morbide si incrociarono e fu un piacere sublime poter sentire finalmente quelle di Nefertiti come proprie. Ebbe la voglia e la tentazione di morderle, cosa che fece con gentilezza e passione, senza esagerare, offrendole la lingua come pegno per poter danzare assieme a lei. La mano che le carezzava il seno si fece da parte per permettere ai loro petti di stringersi in un saffico abbraccio e fu sublime, indescrivibile. Nefertiti non era la prima ragazza che Morgana baciava ma nessuna era mai stata come lei, mai aveva sentito un simile calore, un simile potere, una simile morbidezza. Il seno di Nefertiti era perfetto e con quei piercing che pungevano sui capezzoli sembrava quasi che potesse condividere con Morgana il dolore perverso che li pungeva. Era qualcosa di incredibile e Nefertiti avrebbe visto distintamente lo sguardo di Morgana sciogliersi mentre apriva completamente la bocca e si lasciava aggredire dalla sua lingua perversa. Poteva sentirla gemere e mugugnare mentre si scambiavano quell'abbraccio, mentre i loro corpi entravano sempre più in contatto e mentre lo spazio tra i loro sessi si accorciava sempre di più. Quel bacio sembrava destinato a non finire mai e più Morgana la baciava, più muoveva la mano con forza sulla sua verga. Quel palo di carne irrefrenabile non trovava pace e continuava a pulsare mettendo il perverso potere di Morgana come se stesse chiamando disperatamente la carne di Nefertiti, una supplica verso la sua dea del piacere che non desiderava altro se non compiacerla e lasciarsi guidare da una lussuria che sapeva bene che sarebbe stata incredibilmente appagante. Una danza perversa oramai a un passo dal culmine: i loro corpi si sfregavano tra di loro lasciando che i prosperosi seni di entrambi si schiacciassero l'un l'altro. La mano che prima era impegnata col seno ora scivolava tra i capelli morbidi di Nefertiti per poterla accarezzare e spingerla verso di sé in quel perverso bacio. Le labbra e le lingue si scioglievano producendo una quantità smodata di saliva bollente e pregna di energia perversa. Un'unione tanto passionale non si era mai vista in quel bagno e a quel punto Morgana sapeva di volerne ancora, di più, fino a perdere i seni. Il bacino iniziò a muoversi verso l'alto, la mano di Morgana rimase immobile come a voler simulare una vera penetrazione. La cappella sfiorava appena la pelle di Nefertiti e non aveva il coraggio di andare oltre, ma sarebbe bastato un solo passo verso il basso per mettere fine a quella tortura e dare il via ad una danza ancora più perversa ed intensa. Quanto ancora poteva bastare quel bacio?
     
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    Nefertiti non aveva idea di cosa le stesse prendendo, ma aveva sentito lo spasmodico bisogno di baciare Morgana. Il verso che riuscì a strapparle fu una iniziezione di eccitazione aggiuntiva. Adorava la sua voce così diversa da quella che aveva conosciuto in normali circostanze. Era sicura che i ragazzi in quel momento l'avrebbero invidiata da morire, non che stesse pensando a loro in quel momento effettivamente. Era totalmente presa dal bacio che si stava scambiando con Morgana e dal desiderio carnale che diventava sempre più forte. Ne era un poco sconvolta perché non si era mai sentita in quel modo prima di allora. Di solito ne era terrorizzata, e solo Thresh era riuscito ad avvicinarla a quella sfera sfruttando la sua stessa paura, il dolore, tramutandolo in piacere. In un certo senso essere riuscita a fare sesso con Thresh, era stato come se il professore le avesse dato una nuova arma per combattere le sue paure. In quel momento era molto meno spaventata dal proprio corpo e dalle proprie sensazioni. Aveva l'impressione di essere lei ad avere il controllo di tutto quanto. La mano sul seno di Morgana strinse di nuovo la presa, massaggiandola famelica poiché percepiva attraverso la pelle una sensazione irresistibile di attrazione a cui non riusciva proprio a resistere. Quando i senti entrarono in contatto, Nefertiti percepì una forza misteriosa, magnetica che la portò a spingersi contro di lei per sentire la morbidezza dei seni schiacciarsi uno contro l'altro con più decisione. Le piaceva sentire il calore di Morgana addosso, la sua pelle liscia e vellutata che si sfregava contro la sua. La passione che condiva i loro baci divenne ancora più trascinante, e Nefertiti si lasciò andare sempre di più, come corrotta da un misterioso incantesimo. Intanto Morgana iniziò a muoversi con il bacino e quei movimenti mentre Nefertiti si avvicinava sempre di più a lei, mise in contatto per un solo momento la punta della verga contro il suo pube. Fu un tocco fugace, ma le sembrò di ricevere una bollente scossa che si dipanò in tutto il corpo. Nefertiti mugugnò sorpresa, poi l'istinto prese il sopravvento perché desiderò provarlo ancora. Ci fu un secondo tocco fugace, che le fece scoprire quanto fosse diverso farsi toccare da qualcun'altro invece di toccarsi da sola. A quel punto avrebbe dovuto di nuovo farsi sopraffare da quello strano terrore che caratterizzava la sua sessualità, invece la sua mente andò ai ricordi più recenti, a quando era stata con Thresh. Sicuramente per colpa dell'energia che caratterizzava Morgana, o forse era meglio dire "merito" dell'energia delle lanterne. Si spinse contro di lei con tutto il corpo, finendo per sedersi a cavalcioni su di lei, premendo il bacino contro il suo, e sospirando di desiderio quando sentì la verga di Morgana premersi contro le sue labbra vaginali ancora coperte dalla stoffa. Si staccò bruscamente dal bacio, la guardò negli occhi, sembrò confusa, poi abbassò lo sguardo osservando i loro seni premuti, per un momento sembrò che cercasse la forza di fermarsi e scusarsi, ma non disse nulla, tornò di nuovo a baciarla ed iniziò a sfregarsi con il bacino contro il suo, per sentire le proprie labbra vaginali scorrere lungo l'erezione di Morgana. Ogni passaggio assottigliava sempre di più la stoffa poiché era l'istinto stesso di Nefertiti a guidarla, a farle desiderare un contatto più intimo, fin quando non si ritrovò a carne nuda contro l'erezione di Morgana, lubrificandola con i suoi umori, pulsando con la clitoride contro la sua carne. Le mani di Nefertiti si poggiarono contro la parete alle spalle di Morgana per sostenersi e darsi un ritmo con i fianchi, deliziandosi anche del fatto che quei movimenti osceni le facevano premere i seni contro quelli di Morgana. Era davvero strano, così diverso dal farlo con un uomo, e le piaceva, le piaceva tantissimo.
     
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    Il bacio e lo sfregamento dei loro corpi stava alzando la temperatura di Morgana a non finire, non si era mai sentita così calda fino ad allora perché nessuno aveva mai preso il suo potere alimentandolo in quel modo. Riusciva a sentire l'odore di Nefertiti sulla pelle, era come se quella giovane amante che aveva trovato si stesse fondendo a lei in maniera carnale, qualcosa di più intimo del semplice sesso. Non riusciva a smettere di baciarla, leccare la sua saliva, schiacciarsi contro i suoi seni e carezzarla con ogni parte del corpo che glielo permettesse. Si sentiva così leggera, era persa oramai nella lussuria più totale e quando Nefertiti la privò di quel bacio si ritrovò con la bocca leggermente semiaperta, come se fosse stordita, grondante di umori dalla bocca mentre gli occhi languidi sembravano supplicarla di dargliene ancora. Non riusciva a dire nulla in quel momento, il suo corpo era come paralizzato, anzi pietrificato era la parola giusta: non riusciva a mettere in evidenza la sua muscolatura come se l'energia di Nefertiti avesse reso il ventre, le braccia e le gambe morbide e sode, mentre i capezzoli turgidi erano come marmo sotto ai seni di Nefertiti che la affamava sempre di più. Il contatto tra i loro sessi fu letteralmente letale e costrinse Morgana a riprendere a sbavare mentre gemeva persa in delle sensazioni che non pensava di poter provare. I suoi occhi erano colmi di sensi di colpa, avrebbe voluto chiederle di fermarsi e di non lasciarsi corrompere dal suo potere ma non ce la faceva, era più forte di lei: desiderava quella carne e la voleva subito, quindi ringraziò il cielo quando Nefertiti ammutolì del tutto i suoi tentativi di annaspare parole con un altro bacio. Con quella posizione, i loro sessi potevano entrare in contatto liberamente e dato che ora c'era la carne di Nefertiti a stimolare la sua verga, entrambe le mani di Morgana erano libere di poterla accarezzare. Scivolò sulla sua pelle spargendo ogni goccia di presperma che aveva perso fino a quel momento su di lei, era caldissima ed emanava un odore forte, pregno di energia, Nefertiti poteva sentirla addosso oltre che percepire il desiderio di volerla dentro di sé. Era come se Morgana la stesse massaggiando con un potente olio afrodisiaco, passando dalle sue spalle, al suoi fianchi e infine alle sue natiche, stringendola con forza mentre la accompagnava verso il basso per rendere ancora più intenso il loro sfregamento. La mazza di Morgana era marmorea e pulsava intensamente premendo sulle sue carni, ogni volta sembrava sul punto di violarla ma invece scivolava fino al perineo e alle natiche, pulsando bollente su di esse. Questo non le impediva di spargere quel presperma bollente sulle carni umide di Nefertiti, si stavano lubrificando a vicenda mentre mugugnavano nella bocca nell'altra scambiandosi un bacio irresistibile e senza fine. Poteva sentire distintamente quella verga maschile pulsare sempre più forte su di lei come se quel desiderio fosse impossibile da sedare. Oramai i loro poteri erano in perfetta armonia, battevano in sincrono e poteva addirittura sentire il cuore di Morgana battere folle di passione per lei. Lo sguardo della studentessa si fermò su quello di Nefertiti come a voler chiedere una tregua da quel bacio, sentiva di dover essere completamente onesta con lei o sarebbe impazzita.
    Nefertiti... ti prego... non ce la faccio più... ho bisogno di te... ho bisogno del tuo amore... diventiamo una cosa sola... tu e io...
    Era folle di lussuria a quel punto, Nefertiti poteva leggerglielo sul volto, ma riusciva anche ad intravedere la scintilla di passione che le aveva portate ad avvicinarsi. Morgana non voleva solo il suo corpo né semplicemente sfogarsi, aveva bisogno che le loro carni entrassero in contatto come i loro poteri. Avrebbero condiviso quella cosa assieme e una volta unite, niente le avrebbe più separate. Un legame di amicizia perverso e assolutamente irresistibile.
     
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    Quello decisamente non era roba che facevano due amiche normalmente. Morgana lo sapeva bene ecco perché la guardava con aria colpevole. Nefertiti invece non aveva la più pallida idea di cosa facessero due amiche "normali" solitamente, poteva arrivarci con la logica, per ciò che aveva visto in passato. Due amiche a quell'ora magari stavano parlando una sul water e l'altra davanti allo specchio del lavandino per sistemarsi. Al massimo si confidavano, si aiutavano a vicenda a farsi più carine, non si aiutavano a sfogare istinti sessuali in quel modo. A Nefertiti però non importava perché non riusciva a smettere, c'era qualcosa in Morgana che l'attirava inesorabilmente e che non si sapeva spiegare. Fu bellissimo sfregarsi contro la sua erezione, le dava piacere che sfogava in gemiti e mugugni che soffocava nella bocca di Morgana con continui baci, perché non voleva che parlasse, che la fermasse. Si sentiva bene con se stessa e non voleva rovinare il momento che era riuscita a raggiungere. Forse era stata egoista ad arrivare fino a quel punto, nonostante Morgana le avesse detto che voleva esserle amica. Più andavano avanti però, più diventava impossibile fermarsi o fare passi indietro. Le carezze di Morgana erano delicate e perfette, Nefertiti si sentiva totalmente libera di fare ciò che stava facendo. Gli odori di Morgana le diedero alla testa, la ubriacarono totalmente. Sentiva il bisogno di qualcosa di più profondo, esattamente come era successo con Thresh, il suo istinto le gridava ferocemente di farlo scivolare dentro di lei, di goderne ancora di più. La cappella seprava le grandi labbra e si sfregava sulla carne sempre più bollente di Nefertiti, i loro corpi scivolavano uno contro l'altro, le loro lingue si intrecciavano oscenamente. Nefertiti ebbe la sensazione che erano arrivati ad un nuovo traguardo ma che non erano ancora arrivati alla meta finale. Quando lei si allontanò dalle sue labbra per parlare, per chiederle di andare fino in fondo, Nefertiti venne attraversata dal timore che volesse fermarla. Nefertiti scoprì di non volerlo fare, egoisticamente le stava piacendo e voleva esplorare quella novità fino infondo, come poteva rinunciare a quello che sembrava essere una vera e proprio conquista per lei? Stava mantenendo la promessa di diventare tempesta, quindi non voleva fermarsi per niente al mondo. Morgana però non le chiese di fermarsi prima che fosse troppo tardi, le chiese l'esatto opposto. Nefertiti venne attraversata da una scarica di entusiasmo perché aveva scoperto che anche la sua amica non voleva fermarsi, quindi le sorrise felice.
    Come sei bella Morgana. le sussurrò a fior di labbra, ammirando l'espressione oscena di desiderio che aveva dipinto sul volto. Si sollevò con i fianchi così che l'erezione si indirizzasse esattamente dove doveva andare, trattenendo la punta con le grandi labbra vaginali come un morbido giaciglio. Nefertiti poi si abbassò sentendo la cappella superare i primi centimetri dandole brividi così intensi da farla tremare. Non riuscì però a farsi penetrare, la sua verginità era stata ripristinata per via del suo potere, quindi l'imene fece da barriera, facendo sgusciare via il membro di Morgana verso l'esterno. Nefertiti si lasciò sfuggire un verso stizzito, impaziente di provare piacere. Allora lo afferrò lei stessa con la mano per indirizzarlo verso la sua carne e abbassarsi con calma, fino a sentire di nuovo la cappella premere contro il suo imene. Anche Morgana poteva sentire fare resistenza, ma Nefertiti fu più testarda e continuò a spingere verso il basso fin quando non sentì l'imene lacerarsi dolorosamente. I piercing sui capezzoli sembrarono rispondere a quel dolore profondo illuminandosi per un solo momento, Nefertiti assorbì parte dell'energia di Morgana e quel dolore divenne un profondo piacere, lo stesso che le aveva insegnato il professore. Gemette mentre ai suoi umori si mischiava del sangue, le sue cosce cedettero e lei finì per farsi impalare totalmente dalla carne di Morgana. Un'altra stilla di dolore misto al piacere la invase facendole inarcare la schiena e gemere rumorosamente in un misto fra piacere e dolore.
     
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